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GOVERNARE LE IMPRESE PER IL BENE COMUNE Erasmo Santesso

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GOVERNARE LE IMPRESE PER IL BENE COMUNE

Erasmo Santesso

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Per quale scopo si istituisce un’impresa?

E’ lo strumento con cui si soddisfano i bisogni umani nel modo ritenuto più efficiente mediante la produzione di beni e servizi in un sistema

competitivo.

Il funzionamento di un’impresa si avvale di numerosi contributi: capitale proprio, lavoro, forniture,

finanziamenti…

Gli stakeholder apportano contributi e ricevono benefici derivanti dai ricavi conseguiti.

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A chi spetta il governo dell’impresa?

Governo: - formulare la strategia, - raccogliere i contributi, distribuire i benefici.

Titolare del governo è di solito il conferente del capitale di rischio.

Il conferente capitale negozia con tutti gli stakeholder e con se stesso. Con quali finalità?

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Governare con l’obiettivo del profitto: i rapporti con i clienti

L’impresa non si limita a soddisfare bisogni espressi dal consumatore ma si impegna a crearne di nuovi, anche attraverso una pubblicità talvolta eccessivamente influente (asimmetrie informative).

L’impresa persegue condizioni di scarsa concorrenza per aumentare il potere nei confronti del consumatore.

L’impresa non sostiene i costi di tutte le risorse che consuma (esternalità negative sociali e

ambientali). Pertanto può causare un deterioramento della vita sociale che si ripercuote

sulle popolazioni attuali e future.

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Governare con l’obiettivo del profitto: i rapporti con il capitale di rischio

L’impiego di capitale è minimo, allo scopo di realizzare la massima redditività nel più breve periodo.

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Governare con l’obiettivo del profitto: i rapporti con i prestatori di lavoro

Il lavoratore è considerato poco motivato e poco preparato. Per questo si pattuiscono remunerazioni contenute e/o a tempo determinato.

Il potere gerarchico si traduce in supervisione diretta.

Il prestatore di lavoro dispone di poca discrezionalità, in un contesto di scarso riconoscimento. Considera il lavoro un’esperienza insoddisfacente, possibilmente da ridurre al minimo, giustificata unicamente dall’esigenza di percepire un compenso.

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Governare con l’obiettivo del profitto: i rapporti con le banche

L’impresa cerca di lavorare prevalentemente con i soldi della banca anche sulla base di piani industriali poco probabili.

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Governare tutelando tutti gli stakeholder

Significa

1. Rispondere in modo autentico ai bisogni del consumatore,

2. assegnare a tutti gli stakeholder una quota dei benefici conseguiti dall’impresa commisurata ai

loro contributi,

3. con il vincolo di realizzare condizioni durevoli di economicità,

1. e conservare per il futuro sia l’impresa che il capitale naturale e sociale utilizzato.

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Che cos’è il Bene Comune?

Il bene comune è l’insieme delle condizioni che consentono a tutti gli uomini – attuali e futuri -uno sviluppo completo. L’impresa è un elemento costituente il bene comune.

La tutela dell’impresa viene prima dell’interesse privato. Pertanto può essere necessario subordinare i vantaggi personali all’interesse dell’impresa.

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Esempi di comportamenti orientati al bene comune: i rapporti con i clienti

Ai clienti vengono offerte risposte ad autentici bisogniimpegnandosi a rispettare anche modalità di

produzione che tutelano la società e l’ambiente.

L’impresa impiega le proprie energie per l’obiettivo suddetto e non cerca forme di arricchimento speculative, cioè lontane dallo scopo di soddisfare i bisogni del consumatore.

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Esempi di comportamenti orientati al bene comune: i rapporti con il capitale di rischio

Il capitale conferito è adeguato non solo alla gestione corrente, ma anche a sostenere l’innovazione e a garantire all’impresa capacità di superare i momenti di difficoltà.

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Esempi di comportamenti orientati al bene comune: i rapporti con i prestatori di lavoro

Il lavoro è considerato una determinante primaria del successo aziendale. Ai dipendenti viene chiesto di fare quanto di volta in volta è giudicato necessario, contribuendo in modo anche innovativo, in un contesto di significativa autonomia.

I benefici ai prestatori di lavoro sono immediati e/o futuri rispetto ai contributi. Sono determinati con equità evitando squilibri non giustificabili.

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Esempi di comportamenti orientati al bene comune: i rapporti con i fornitori

Ai fornitori vengono proposte condizioni di sviluppo del business e di apprendimento. La remunerazione riflette i benefici conseguiti e/o conseguibili. La remunerazione può anche essere anticipata per dare aiuto al fornitore.

I fornitori si impegnano in modo trasparente alla individuazione delle più appropriate modalità di risposta ai bisogni dell’impresa, effettuando anche investimenti specifici. I fornitori possono anche accettare remunerazioni differite per aiutare l’impresa.

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Esempi di comportamenti orientati al bene comune: i rapporti con le banche

Alle banche vengono fornite informazioni veritiere e le richieste di finanziamento prevedono anche l’apporto di mezzi propri.

Le banche guardano principalmente alle prospettive di continuità dell’impresa e offrono le condizioni che consentono il suo sviluppo. In situazioni di crisi il costo del denaro dovrebbe diminuire se ciò è condizione per il ritorno alla gestione normale.

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La finalità del bene comune

La più diffusa ipotesi su cui è fondata l’economia è che gli esseri umani sono auto-interessati

La finalità del bene comune assume che gli esseri umani, prima di cercare il soddisfacimento di interessi personali, cercano di promuovere condizioni di vantaggio per tutti

Il bene comune privilegia la cooperazione e non la competizione.

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Il processo competitivo

Siamo in un contesto competitivo quando i risultati conseguibili dipendono anche da altri e ci si aspetta che essi possano mettere in atto decisioni che ci ostacolano.

La competizione è il vantaggio atteso dal mercato.

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Il processo cooperativo

• Siamo in un contesto di cooperazione quando i risultati conseguibili dipendono anche da altri e ci si aspetta che questi non ci ostacolino.

• La fiducia è la disposizione di una persona a credere che un terzo decida volontariamente di proteggere i nostri diritti e interessi.

• Gestire l’impresa per il bene comune richiede di avere fiducia e adottare un processo cooperativo.

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:• La fiducia è un bene relazionale vulnerabile,

perché non si controlla la risposta dell’altro, ma si può solo sperare nella reciprocità, senza garanzia formale.

• Nella vulnerabilità si nascondono alcune delle cose più belle della vita come la gratuità, il perdono, l’incontro libero, la vera stima, la gratitudine.

La fiducia

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Beni economici e beni relazionali

Beni economici: beni scarsi prodotti e venduti sul mercato.

Beni relazionali: il consumo di beni economici non è sufficiente alla realizzazione della persona umana. L’uomo non ha bisogno solo di cose ma anche di rapporti di amicizia e condivisione con gli altri uomini. Le relazioni per essere efficaci devono essere gratuite e quindi non si possono comprare sul mercato.

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Il paradosso della felicità

Easterlin giunge ai seguenti risultati:- all'interno dello stesso paese le persone più ricche non sono sempre le più felici;- i paesi più poveri non risultano essere significativamente meno felici di quelli più ricchi;-nel corso del tempo la felicità delle persone dipende molto poco dalle variazioni del reddito;- l'adattamento ai beni;- il livello di aspirazione;- gli effetti posizionali.

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Il dono nell’economia

Quando un capo rispetta l’etica distribuisce benefici in modo accettabile.

Quando gli stakeholder accettano di dare contributi non commisurati in modo formale (cioè contrattuale) ai benefici, ma operano in vista di un fine (la durevole sostenibilità dell’impresa) incerto nel tempo e nella quantità possiamo parlare di “dono” o gratuità dei comportamenti.

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Il dono è compatibile con l’economia?

• Secondo l’interpretazione filantropica il dono è un atto gratuito, fatto senza aspettative di restituzione, che si esaurisce nell’istantaneità del momento donativo.

• Secondo l’interpretazione relazionale –interna all’economia- il dono non è un atto gratuito ma attende di essere contraccambiato. La più importante differenza fra il dono così interpretato e lo scambio di mercato è che la restituzione nel caso del dono non è garantita da patti contrattuali ed è lontana dal rispetto dell’equivalenza.

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Il perdono è compatibile con l’economia?

Se si giudica utile non perdere le competenze e le collaborazioni offerte da un dato soggetto, può essere opportuno non applicare pur meritate sanzioni qualora tale soggetto abbia trasgredito alle regole proprie della relazione in cui è inserito.

La fiducia potrebbe così essere accordata non solo quando mancano esperienze positive, ma anche quando sono state vissute esperienze negative, nelle quali si è sofferto per il comportamento opportunista di altri.

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I beni

• BENI PRIVATI: escludibili e rivali (scarpe, automobili)

• BENI PUBBLICI: non escludibili e non rivali (illuminazione pubblica, difesa)

• BENI COMUNI: non escludibili e rivali (clima, acqua)

• BENI RELAZIONALI: sono quelle esperienze umane in cui è il rapporto in sé a costituire il bene. La dimensione della reciprocità è costitutiva anche se non deve essere necessariamente simmetrica.

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Aristotele

L’uomo felice ha bisogno di amici e per questa ragione non si può essere felici da soli.

L’amicizia è condizionata dalla libertà.

Allora la nostra felicità dipende drammaticamente dalla risposta degli altri.

L’altro è per me fonte di gioia e di dolore.

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L’ETICA CRISTIANA

Affermando l’importanza dei beni relazionali, Aristotele rende la felicità fragile, poiché la pone

sotto il potere della fortuna.Gli amici sono pochissimi, perché se fossero di più

crescerebbe il rischio della ferita.

A differenza dell’etica aristotelica centrata sulle relazioni tra eguali (gli amici si scelgono), l’etica cristiana non sceglie l’amico ma si ritrova con i compagni di viaggio che le passa accanto.

La vita sociale cristiana è dunque una comunità ferita perché esposta alla aggressività dell’altro non scelto ma di cui non si può fare a meno.

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Quando un uomo incontra un altro uomo deve scegliere fra:

• La deriva fondamentalista: consiste nel combattere e prevalere sull’altro in modo che non possa farci del male.

• La deriva immunitaria: si cerca di evitare il contatto con l’altro. Il contratto e lo scambio nel mercato costituiscono strumenti per mitigare il rischio di subire ferite. Tuttavia si impoveriscono i rapporti fra gli uomini e si privilegiano i rapporti con le cose.

• Il dialogo: si persegue la cooperazione cercando razionalmente di convincere l’altro.