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nazionalità italiana viventi al 1/1/2010 operati presso la Clinica Otorino
laringoiatria dell'università dell'Insubria per un totale di 76 soggetti.La valutazione della storia clinica, professionale e abitativa dei sog
getti è stata effettuata da specialisti in Medicina del Lavoro anche attra
verso questionario ReNaTuNS 2. La scelta dei casi da valutare è avvenuta
in cieco rispetto all'attività lavorativa. Nei casi in cui sia emerso un probabile ruolo causale dell'attività lavorativa si è provveduto alla denuncia
di malattia professionale e agli altri adempi menti medico-legali.
RISULTATI
A maggio 2010 è stata effettuata la valutazione completa di 30 casi
di TuNS, rappresentanti il 39% della casistica eleggibile.I! 27% della casistica finora raccolta non risiede in Lombardia. L'età
media alla diagnosi è risultata di 57 anni per le donne (n=9) e 65 anni per
gli uomini (n=21). I casi con esposizione professionale probabile/possibile sono risultati 21 (70%), per il 27% dei soggetti (n=8) non è stato pos
sibile individuare esposizione a cancerogeni noti, mentre in un paziente
è stata evidenziata una esposizione extra-professionale a polveri di cuoio(vedere Tabella 1).
I! fattQre di rischio professionale più frequentemente riscontrato è la
polvere di cuoio (60% dei casi), mentre il 21% dei casi sono risultatiesposti a polveri di differenti legni duri. Infine un paziente è risultato
esposto a attività di concia ed uno a fumi di saldatura. La latenza mediaè risultata di 53 anni (minimo=30 anni), la durata di esposizione media25 anni (minimo=4).
Dei 18 casi di adenocarcinoma (tutti di tipo intestinale) risultati di
origine professionale, 6 soggetti sono risultati esposti a polveri di legno,Il hanno rilevato una pregressa esposizione a polveri di cuoio, I è statoaddetto alla attività di concia del cuoio. I! 94% degli adenocarcinomi
professionali sono risultati a sede di partenza etmoidale.Degno di nota è il dato che per tutti i 2 casi di adenocarcinoma di
tipo non intestinale è stato possibile ricostruire una esposizione a cance
rogeni noti.I! 20% (n=6) della nostra casistica è costituito da carcinomi squa
mocellulari, uno solo di questi è risultato di natura professionale (polveri
di legno con concomitante possibile esposizione a solventi e IPA). Infineun paziente è risultato affetto da carcinoma adenoido-cistico con docu
mentata esposizione a polveri di cuoio.
DISCUSSIONE
La collaborazione tra la nostra unità e la Clinica Otorinolaringoia
trica ha permesso una valutazione tempestiva e sistematica dei tumorinaso sinusali (TuNS) riconoscendo il possibile ruolo dell' attività lavora
tiva in una larga quota di soggetti (specialmente adenocarcinomi a par
tenza etmoidale). Dal presente lavoro emerge infatti come la frazione at
tribuibile all' esposizione a fattori professionali nei TuNS maligni di tipo
epiteliale sia del 71 %. Di particolare suscettibilità per l'esposizione lavorativa si conferma l'adenocarcinoma intestinale (ITAC) a partenza etmoidale (FAE=90%).
È stato possibile stimare il numero di casi professionali attesi ognianno in Italia e in Lombardia: rispettivamente 85 casi/anno e 17
casi/anno. Questo fa ritenere la casistica qui presentata di rilevanza na
zionale. Si confermano le esposizioni professionali più importanti nel no
stro Paese: polveri di cuoio e polveri di legno duro ma il nostro studio
suggerisce anche un possibile ruolo eziologico di altri agenti nocivi,
quali: formaldeide, fumi di saldatura, solventi e IPA, con particolare riferimento alle neoplasie etmoidali diverse dal!' adenocarcinoma (i.e. car
cinoma squamocellulare). La nostra attività ha inoltre permesso di ga
rantire l'adempimento degli obbligo di denuncia di malattia professionale quando ne è emersa la necessità. La ricerca attiva dei casi in ambito
ospedaliero si conferma strumento efficace e imprescindibile per unacorretta identificazione dei tumori professionali, che nel nostro Paese siconsidera essere sottodenunciati.
Tabella I. TuNSvalutati suddivisi per tipo istologico,sede di partenza e eziologia professionale (n=31)
:D.Eo lstolo ioo ~:;: ::7 : Sede· etmoida1e,~Sede non etmoidalc ~:·Totale~1~, Professionali ~::;'n
%n%nn%Adenocarcinoma
2180,8125221882
C.squi)n1ocdlulare
3Il,5 2505240
C. Adenoido-cisticoI3.2 OO1I100
C. Basaloide13,2 I252OO
Totale261004100302170
G Ital Med Lav Erg 2010; 32:4, Suppl2
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and sino-nasal cancer: pooled reanalysis of twelve case-controi studies. Am J Ind Med. 1995 Aug:28(2):151-66.
IL REGISTRO TUMORI DEI SENI NASALI E PARANASALI
DELLA LOMBARDIA: RISULTATI DEI PRIMI ANNI DI ATTIVITÀ
C. Mensil•2, C. Sienol• L. Bordinj1, D. Consonnil, L. Riboldi1,2
l Dipartimento di Medicina Preventiva, Fondazione IRCCS Ca' Granda
- Ospedale Maggiore Policlinico. Clinica del Lavoro "L Devoto".Mi/ano (MI)
2 Celltro Effetti Biologici Polveri Inalate. Dipartimento di Medicina del
Lavoro, Uni\'ersità degli Studi di Mi/ano
Corrispondenza: Carolina Mensi, Clinica del Lavoro "L. Devoto",
via ~,'~Barnaba, 8: 20122 Milano. Tel. +39 0255032595; Fax. +390250~20139: [email protected]
THE SINONASAL CANCER REGISTRY IN THE LOMBARDY
REGION: RESULTS OF THE FIRST YEARS OF ACTIVITY
ABSTRACT. We present the findÙzgs 01 the first years 01 activit)' 01
the Lambardy registry 01 sinonasal cancers (SNC), \l'hicll \l'as started at
the end 01 2007. The registI}' collects ali potential cases 01 primal}'
malignant epithelialneoplasm 01 the nasal cavit)' and accessol}' sinllses.
verifies clinical records. and illten'ie\l's tlze patients or their next-of-kinto investigate exposllres IO knOH'/lSNC carcinogens. Case ascertainmellt
is complete for tlze year 2008: \l'e recorded 31 verified cases among men
and 24 among \l'omen. The age-standardized regional incidence rates
\l'ere 0.8 and 0.5 x 100.000 in me/! and women, respectil·ely. For 87cases diagnosed in 2008-2010 period \l'e obtained an illten·ie\l'. ilz 34
cases (32 M and 2 F), \l'e docl/lnented occllpational exposllre to wood
dllst (61.8%), leather dllst (29.4%), bitllmell fllmes (5.9%). and
hexavalent clzromillln compollnds (2.9%). For these sllbjectscompensation claims \l'ere 1II1dertaken. In 4 cases \l'e fOl/lld leiSllre-time
exposllres. In 49 cases (56.3%) no evidence of exposllre to known SNCcarcinogem \l'as fOllnd.
Key words: sinonasal cancer. occllpational expOSllre, cancerregistI}'
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G Ital Med Lav Erg 2010; 32:4, Suppl 2
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INTRODUZIONE
A fine 2007 in Lombardia è stato istituito il Registro regionale deiTumori dei Seni Nasali e Paranasali (TuNS), rendendo sistematica la ri
cerca e l'approfondimento di queste neoplasie rare e ad elevata frazione
eziologica professionale nei residenti (3).
Il Registro regionale è gestito secondo le indicazioni delle Linee
Guida Nazionali (2) e raccoglie tutti i casi di TuNS epiteliali incidenti apartire dal 01.01.2008.
MATERIALI E METODI
Nel Registro sono inclusi tutti i casi di tumori maligni primitivi delle
cavità nasali (cod. 160.0 ICD IX) e dei seni para nasali (cod. 160.2-160.9)
con istotipo epiteliale, che si verificano in soggetti residenti, al momento
della prima diagnosi, in Lombardia (9.1 milioni di abitanti).I casi sono segnalati dai reparti di diagnosi e cura dei TuNS degli
Ospédali regionali, in particolare quelli di otorinolaringoiatria, chirurgia
maxillofacciale, radioterapia e anatomia patologica.Inoltre sono effettuate verifiche di completezza dell'incidenza me
diante confronti sistematici con gli archi vi dei servizi di anatomia pato
logica, le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), i registri di morta
lità presso le ASL, i registri tumori di popolazione presenti in Lombardiaed infine l'INAIL per la quota di casi ad eziologia professionale. Per cia- 1scun caso segnalato, oltre alla documentazione clinica, è acquisito un {questionario per verificare l'esposizione a sostanze cancerogene, sommi
nistrato dal personale dei Servizi di Medicina del Lavoro ospedali eri
(UOOML) o territoriali (SPSAL). La documentazione clinica ed esposi-
tiva di ciascun caso è sottoposta ad un Gruppo di Valutazione composto
da 6 componenti specialisti in anatomia patologica, oncologia, otorinola
ringoiatria, medicina del lavoro, epidemiologia ed igiene e tecnologia in
dustriale. In relazione ai casi in discussione possono essere coinvolti col
leghi con particolare competenza ed esperienza a riguardo delle proble
matiche in esame, ivi compreso personale delle ASL o delle UOOML di
rettamente coinvolte, al fine di poter raggiungere il massimo di approfondimento e concordanza nel giudizio finale.
RISUlTATI
AI 30.07.2010 sono pervenute al Registro 679 segnai azioni di casi
sospetti dei quali 105 (15.5%) sono finora risultati incidenti secondo icriteri di inclusione del Registro; in particolare 54 casi nel 2008, 44 nel
2009 e 7 nel 20 I O. Il tasso di incidenza regionale, standardizzato per età,nell'anno 2008 (unico finora completo) è risultato 0.8 e 0.5 per 100.0000,rispettivamente negli uomini e nelle donne.
I casi per i quali si è concluso l'iter di valutazione sia della docu
mentazione clinica che di quella espositiva sono attualmente 88 (57uomini e 31 donne) con età mediana di 66 anni (range 21-88). La sede
di insorgenza ha interessato le cavità nasali in 34 casi (38.6%), il seno
etmoidale in 20 casi (22.7%) quello mascellare in 16 (18.2%) e quello
sfenoidale in 3 (3.4%); per 15 casi (17%) non è stato possibile indivi
duare la sede primitiva in quanto, al momento della prima diagnosi, la
neoplasia era estesa a più sedi. Un solo caso non disponeva di accertamenti bioptici ed è stato concluso come TuNS probabile, mentre gli
altri 87 sono TuNS certi. Nel 33.3% dei casi l'istotipo è Adenocarci
noma (di tipo intestinale in 21 casi) e in oltre il 66% dei casi Carcinoma con una dominanza dello squamocellulare (32 casi). L'anamnesi
espositiva è disponibile per 87 soggetti ed il questionario è stato som
ministrato direttamente al paziente in 61 casi (70%), mentre nel rimanente 30% a familiari. In 34 casi (32 M e 2 F) (39%) è emersa una
esposizione in ambito lavorativo. Le esposizioni professionali sono
state in 21 casi (61.8%) a polveri di legno ed hanno riguardato soprattutto la produzione di mobili e serramenti, in lO casi (29.4%) a polveridi cuoio ed ha riguardato esclusivamente la produzione di calzature, in
2 casi (5.9%) a fumi di catrame utilizzato da asfaltatori e in I caso
(2.9%) a composti del cromo esavalente in tipografia. In 3 soggetti
oltre all'esposizione professionale si è evidenziata anche un'esposizione allo stesso cancerogeno che è avvenuta nel tempo libero (2 casi
a legno e I a cuoio).
L'istotipo maggiormente associato alle esposizioni professionali è ri
sultato essere l'adenocarcinoma (24 casi esposti su 29 pari all'82.3%); laproporzione di esposti era comunque elevata anche tra i soggetti con car
cinoma squamocellulare (9/32=28.1%) e con altri istotipi (5/27=18.5%).
La durata mediana dell'esposizione nei casi professionali è risultata 27.5anni (mi n 2.0, max 54) nei 32 uomini e 11.0 anni (min 2.0, max 20) nelle
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2 donne. Le latenze mediane sono risultate rispettivamente 51.6 anni
(min 18.2, max 73.5) i44.6 anni (mi n 29.6, max 57.7).Si sono evidenziati anche 4 casi (4.6%) con esposizioni avvenute nel
tempo libero (3 a polveri di legno ed I a polveri cuoio), mentre in 49 casi
(56.3%) non si è riconosciuta una esposizione ad agenti cancerogeni notiper TuNS.
I soggetti fumatori ed ex-fumatori ai momento della diagnosi erano34 (38.6%) e 26 (29.6%), rispettivamente.
DISCUSSIONE
I risultati di questi primi anni di attività dimostrano l'efficacia della
struttura organizzativa del Registro. La distribuzione dei casi con esposizione lavorativa a cancerogeni noti per TuNS, oltre a confermare la
dominanza del genere maschile, ha riguardato soprattutto esposizioni apolveri di legno e di cuoio, riflettendo la pregressa realtà produttiva re
gionale con industrie di produzione di mobili e di calzature. La quota dicasi con esposizione lavorativa è stata pari al 40% e per ciascun caso
sono state avviate le procedure medico-legali finalizzate al riconoscimento assicurativo. Tale risultato evidenzia la necessità della ricerca at
tiva e sistematica di queste neoplasie, soprattutto se si considera che sul
l'intero territorio nazionale nel 2007 (ultimo dato INAIL disponibile)
sono stati rilevati 17 casi di TuNS da polveri di legno ed 8 da polveri di
cuoio. L'istotipo maggiormente rappresentato fra i casi esposti si conferma essere l'adenocarcinoma, anche se non è trascurabile la proporzione degli altri istotipi epiteliali, in particolare il carcinoma squamocellulare (l).
È da notare come la latenza media dei casi con esposizione profes
sionale superi i 40 anni, sottolineando l'importanza di un'accurata rac
colta anamnestica che consideri ed approfondisca tutti i periodi lavorativi. L'avvio soddisfacente di questo nuovo Registro deriva dalla colla
borazione sinergica con vari enti coinvolti nella rete di sorveglianza, in
particolare ASL, Ospedali, Regione, Registro Nazionale ed INAIL.
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Ricerca sistematica dei tumori professionali: il Registro Tumori deiSeni Nasali e Paranasali della Lombardia. Med Lav 2010; IOI(I):19-25
CANCRO CUTANEO NON MELANOMA DI ORIGINE
OCCUPAZIONALE NEI LAVORATORI OUTDOOR
A.G. Si sinni, S. Rendo, F. Peccianti, M. Biagiolil, C. Miracc02,
M.G. Mastrogiuli02, M. Roggi3, P. Sartorelli
Sezione di Medicina del Lavoro e Tossicologia occupazionale,Università degli SII/di di Siena, (Viale Bracci 16,53100 Siena)J Sezione di Dermarologia, Università degli Studi di Siena
2 Sezione di Anaromia Parologica, Università degli StlIdi di Siena3 1NA1L Toscana
Corrispondenza: Antonietta Gerardina Sisinni ([email protected])
OCCUPATIONAL NON MELANOMA SKIN CANCER INOUTDOOR WORKERS
ABSTRACT. Non melanoma skin cancer (NMSC) is more common
then melanoma and represents abollt 90% oJ skin cancers. The II1OS1
common NMSC are basai celi carcinoma (BCC) and squamolls celi
carcinoma (SCC). A population oJ 70 olllparienrs suffering Jram NMSC
was stlldied. The aim oJ the stlldy was lO characterize the prevalence oJ