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180 nazionalità italiana viventi al 1/1/2010 operati presso la Clinica Otorino- laringoiatria dell'università dell'Insubria per un totale di 76 soggetti. La valutazione della storia clinica, professionale e abitativa dei sog- getti è stata effettuata da specialisti in Medicina del Lavoro anche attra- verso questionario ReNaTuNS 2. La scelta dei casi da valutare è avvenuta in cieco rispetto all'attività lavorativa. Nei casi in cui sia emerso un pro- babile ruolo causale dell'attività lavorativa si è provveduto alla denuncia di malattia professionale e agli altri adempi menti medico-legali. RISULTATI A maggio 2010 è stata effettuata la valutazione completa di 30 casi di TuNS, rappresentanti il 39% della casistica eleggibile. I! 27% della casistica finora raccolta non risiede in Lombardia. L'età media alla diagnosi è risultata di 57 anni per le donne (n=9) e 65 anni per gli uomini (n=21). I casi con esposizione professionale probabile/possi- bile sono risultati 21 (70%), per il 27% dei soggetti (n=8) non è stato pos- sibile individuare esposizione a cancerogeni noti, mentre in un paziente è stata evidenziata una esposizione extra-professionale a polveri di cuoio (vedere Tabella 1). I! fattQre di rischio professionale più frequentemente riscontrato è la polvere di cuoio (60% dei casi), mentre il 21% dei casi sono risultati esposti a polveri di differenti legni duri. Infine un paziente è risultato esposto a attività di concia ed uno a fumi di saldatura. La latenza media è risultata di 53 anni (minimo=30 anni), la durata di esposizione media 25 anni (minimo=4). Dei 18 casi di adenocarcinoma (tutti di tipo intestinale) risultati di origine professionale, 6 soggetti sono risultati esposti a polveri di legno, Il hanno rilevato una pregressa esposizione a polveri di cuoio, I è stato addetto alla attività di concia del cuoio. I! 94% degli adenocarcinomi professionali sono risultati a sede di partenza etmoidale. Degno di nota è il dato che per tutti i 2 casi di adenocarcinoma di tipo non intestinale è stato possibile ricostruire una esposizione a cance- rogeni noti. I! 20% (n=6) della nostra casistica è costituito da carcinomi squa- mocellulari, uno solo di questi è risultato di natura professionale (polveri di legno con concomitante possibile esposizione a solventi e IPA). Infine un paziente è risultato affetto da carcinoma adenoido-cistico con docu- mentata esposizione a polveri di cuoio. DISCUSSIONE La collaborazione tra la nostra unità e la Clinica Otorinolaringoia- trica ha permesso una valutazione tempestiva e sistematica dei tumori naso sinusali (TuNS) riconoscendo il possibile ruolo dell' attività lavora- tiva in una larga quota di soggetti (specialmente adenocarcinomi a par- tenza etmoidale). Dal presente lavoro emerge infatti come la frazione at- tribuibile all' esposizione a fattori professionali nei TuNS maligni di tipo epiteliale sia del 71 %. Di particolare suscettibilità per l'esposizione la- vorativa si conferma l'adenocarcinoma intestinale (ITAC) a partenza et- moidale (FAE=90%). È stato possibile stimare il numero di casi professionali attesi ogni anno in Italia e in Lombardia: rispettivamente 85 casi/anno e 17 casi/anno. Questo fa ritenere la casistica qui presentata di rilevanza na- zionale. Si confermano le esposizioni professionali più importanti nel no- stro Paese: polveri di cuoio e polveri di legno duro ma il nostro studio suggerisce anche un possibile ruolo eziologico di altri agenti nocivi, quali: formaldeide, fumi di saldatura, solventi e IPA, con particolare ri- ferimento alle neoplasie etmoidali diverse dal!' adenocarcinoma (i.e. car- cinoma squamocellulare). La nostra attività ha inoltre permesso di ga- rantire l'adempimento degli obbligo di denuncia di malattia professio- nale quando ne è emersa la necessità. La ricerca attiva dei casi in ambito ospedaliero si conferma strumento efficace e imprescindibile per una corretta identificazione dei tumori professionali, che nel nostro Paese si considera essere sottodenunciati. Tabella I. TuNSvalutati suddivisi per tipo istologico, sede di partenza e eziologia professionale (n=31) :D.Eo lstolo ioo ~:;: ::7 : Sede· etmoida1e ,~Sede non etmoidalc ~ :·Totale~ 1~, Professionali ~::;' %n % n n % 21 80,81 25 22 18 82 3 Il,5 2 50 5 2 40 I 3.2 OO 1 I 100 1 3,2 I 25 2 O 26 1004 100 30 21 70 G Ital Med Lav Erg 2010; 32:4, Suppl2 http://gimle.fsm.it BIBLIOGRAFIA I) Baroncelli G, Bonetta A, La Face B. Radiotherapy in the treatment of carcinoma of the maxillary sinus: a study of 94 cases. Acta Otorhinolaryngol Ital1987; 7(6): 571-580; 2) Mensi C, Sieno C, Bordini L. Dicredico N, Pesatori AC, Riboldi L. Ricerca sistematica dei tumori professionali: il Registro Tumori dei Seni Nasali e Paranasali della Lombardia. "'-1ed Lav 2010; 101, 1:19-25; 3) Demers PA, Kogevinas M, Moffetta P, Leclerc A, Luce D, Gérin M, Battista G, Belli S, Bolm-Audorf U, Brinton LA, et al. Wood dust and sino-nasal cancer: pooled reanalysis of t\Velve case-control stu- dies. Am J Ind Med. 1995 Aug; 28(2): 151-66; 4) Bonneterre V., Deschamps E., Persoons R., et al. Sino-nasal cancer and exposure to leather dust. Occup Med 2007; 57:438-443; 5) International Agency for Research on Cancer. IARC monographs on the evaluation of carcinogenic risks to humans. Chromium, Nickel and Welding. Lyon, France: IARC, 1990; 6) Anttila A, Pukkala E, Aitio A, Rantanen T, Karjalainen S. Update of cancer incidence among workers at a copper/nickel smelter and nickel refinery. Int Arch Occup Environ Health. 1998 Jun;71(4):245-50; 7) Bimbi G, Squadrelli Saraceno M, Riccio S, Gatta G, Licita L, Cantù G. Adenocarcinoma of ethmoid sinus: an occupational disease. Acta Otorhinolaryngol Ital 2004; 24,199-203; 8) D'Errico A. Pasian S, Baratti A, Zanelli R. Alfonzo S. Gilardi L, Beatrice F, Bena A. Costa G. A case-contro! study on occupational risk factors for sino-nasal cancer. Occup Environ Med 2009;66:448- 455: 9) Demers PA, Koge\"inas 1\1, Moffetta P, Leclerc A, Luce D, Gérin M, Battista G, Belli S, Bolm-Audorf U, Brinton LA, et al. Wood dust and sino-nasal cancer: pooled reanalysis of twelve case-controi stu- dies. Am J Ind Med. 1995 Aug:28(2):151-66. IL REGISTRO TUMORI DEI SENI NASALI E PARANASALI DELLA LOMBARDIA: RISULTATI DEI PRIMI ANNI DI ATTIVITÀ C. Mensil•2, C. Sienol• L. Bordinj1, D. Consonnil, L. Riboldi1,2 l Dipartimento di Medicina Preventiva, Fondazione IRCCS Ca' Granda - Ospedale Maggiore Policlinico. Clinica del Lavoro "L Devoto". Mi/ano (MI) 2 Celltro Effetti Biologici Polveri Inalate. Dipartimento di Medicina del Lavoro, Uni\'ersità degli Studi di Mi/ano Corrispondenza: Carolina Mensi, Clinica del Lavoro "L. Devoto", via ~,'~Barnaba, 8: 20122 Milano. Tel. +39 0255032595; Fax. +39 0250~20139: [email protected] THE SINONASAL CANCER REGISTRY IN THE LOMBARDY REGION: RESULTS OF THE FIRST YEARS OF ACTIVITY ABSTRACT. We present the findÙzgs 01 the first years 01 activit)' 01 the Lambardy registry 01 sinonasal cancers (SNC), \l'hicll \l'as started at the end 01 2007. The registI}' collects ali potential cases 01 primal}' malignant epithelialneoplasm 01 the nasal cavit)' and accessol}' sinllses. verifies clinical records. and illten'ie\l's tlze patients or their next-of-kin to investigate exposllres IO knOH'/lSNC carcinogens. Case ascertainmellt is complete for tlze year 2008: \l'e recorded 31 verified cases among men and 24 among \l'omen. The age-standardized regional incidence rates \l'ere 0.8 and 0.5 x 100.000 in me/! and women, respectil·ely. For 87 cases diagnosed in 2008-2010 period \l'e obtained an illten·ie\l'. ilz 34 cases (32 M and 2 F), \l'e docl/lnented occllpational exposllre to wood dllst (61.8%), leather dllst (29.4%), bitllmell fllmes (5.9%). and hexavalent clzromillln compollnds (2.9%). For these sllbjects compensation claims \l'ere 1II1dertaken. In 4 cases \l'e fOl/lld leiSllre-time exposllres. In 49 cases (56.3%) no evidence of exposllre to known SNC carcinogem \l'as fOllnd. Key words: sinonasal cancer. occllpational expOSllre, cancer registI}' GltalM http://giI INTRODU Afi Tumori cerca e eziologi Il F Guida r- partire ( MATERI~ Nel cavità n con isto della pr: I c[ Ospedal maxillo: lno diante c logica, ] lità pres ed infin, scun ca questioI nistrato (UOON tiva di c da 6 cor ringoiat dustrialt leghi eo matiche rettamel profond RISULTAl Al: sospetti criteri d 2009 e ~ nell' ann rispettiv I ca mentazi uomini, di insofJ etmoida sfenoid[ duare la neoplasi tamenti altri 87 noma (c' noma cc esposi ti' I ministra nente 3( esposizi state in' tutto la I di cuoio 2 casi (. (2.9%) ; oltre all zione al a legno L'is sultato e proporzi cinoma I La durat anni (mi

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nazionalità italiana viventi al 1/1/2010 operati presso la Clinica Otorino­

laringoiatria dell'università dell'Insubria per un totale di 76 soggetti.La valutazione della storia clinica, professionale e abitativa dei sog­

getti è stata effettuata da specialisti in Medicina del Lavoro anche attra­

verso questionario ReNaTuNS 2. La scelta dei casi da valutare è avvenuta

in cieco rispetto all'attività lavorativa. Nei casi in cui sia emerso un pro­babile ruolo causale dell'attività lavorativa si è provveduto alla denuncia

di malattia professionale e agli altri adempi menti medico-legali.

RISULTATI

A maggio 2010 è stata effettuata la valutazione completa di 30 casi

di TuNS, rappresentanti il 39% della casistica eleggibile.I! 27% della casistica finora raccolta non risiede in Lombardia. L'età

media alla diagnosi è risultata di 57 anni per le donne (n=9) e 65 anni per

gli uomini (n=21). I casi con esposizione professionale probabile/possi­bile sono risultati 21 (70%), per il 27% dei soggetti (n=8) non è stato pos­

sibile individuare esposizione a cancerogeni noti, mentre in un paziente

è stata evidenziata una esposizione extra-professionale a polveri di cuoio(vedere Tabella 1).

I! fattQre di rischio professionale più frequentemente riscontrato è la

polvere di cuoio (60% dei casi), mentre il 21% dei casi sono risultatiesposti a polveri di differenti legni duri. Infine un paziente è risultato

esposto a attività di concia ed uno a fumi di saldatura. La latenza mediaè risultata di 53 anni (minimo=30 anni), la durata di esposizione media25 anni (minimo=4).

Dei 18 casi di adenocarcinoma (tutti di tipo intestinale) risultati di

origine professionale, 6 soggetti sono risultati esposti a polveri di legno,Il hanno rilevato una pregressa esposizione a polveri di cuoio, I è statoaddetto alla attività di concia del cuoio. I! 94% degli adenocarcinomi

professionali sono risultati a sede di partenza etmoidale.Degno di nota è il dato che per tutti i 2 casi di adenocarcinoma di

tipo non intestinale è stato possibile ricostruire una esposizione a cance­

rogeni noti.I! 20% (n=6) della nostra casistica è costituito da carcinomi squa­

mocellulari, uno solo di questi è risultato di natura professionale (polveri

di legno con concomitante possibile esposizione a solventi e IPA). Infineun paziente è risultato affetto da carcinoma adenoido-cistico con docu­

mentata esposizione a polveri di cuoio.

DISCUSSIONE

La collaborazione tra la nostra unità e la Clinica Otorinolaringoia­

trica ha permesso una valutazione tempestiva e sistematica dei tumorinaso sinusali (TuNS) riconoscendo il possibile ruolo dell' attività lavora­

tiva in una larga quota di soggetti (specialmente adenocarcinomi a par­

tenza etmoidale). Dal presente lavoro emerge infatti come la frazione at­

tribuibile all' esposizione a fattori professionali nei TuNS maligni di tipo

epiteliale sia del 71 %. Di particolare suscettibilità per l'esposizione la­vorativa si conferma l'adenocarcinoma intestinale (ITAC) a partenza et­moidale (FAE=90%).

È stato possibile stimare il numero di casi professionali attesi ognianno in Italia e in Lombardia: rispettivamente 85 casi/anno e 17

casi/anno. Questo fa ritenere la casistica qui presentata di rilevanza na­

zionale. Si confermano le esposizioni professionali più importanti nel no­

stro Paese: polveri di cuoio e polveri di legno duro ma il nostro studio

suggerisce anche un possibile ruolo eziologico di altri agenti nocivi,

quali: formaldeide, fumi di saldatura, solventi e IPA, con particolare ri­ferimento alle neoplasie etmoidali diverse dal!' adenocarcinoma (i.e. car­

cinoma squamocellulare). La nostra attività ha inoltre permesso di ga­

rantire l'adempimento degli obbligo di denuncia di malattia professio­nale quando ne è emersa la necessità. La ricerca attiva dei casi in ambito

ospedaliero si conferma strumento efficace e imprescindibile per unacorretta identificazione dei tumori professionali, che nel nostro Paese siconsidera essere sottodenunciati.

Tabella I. TuNSvalutati suddivisi per tipo istologico,sede di partenza e eziologia professionale (n=31)

:D.Eo lstolo ioo ~:;: ::7 : Sede· etmoida1e,~Sede non etmoidalc ~:·Totale~1~, Professionali ~::;'n

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G Ital Med Lav Erg 2010; 32:4, Suppl2

http://gimle.fsm.it

BIBLIOGRAFIA

I) Baroncelli G, Bonetta A, La Face B. Radiotherapy in the treatment

of carcinoma of the maxillary sinus: a study of 94 cases. Acta

Otorhinolaryngol Ital1987; 7(6): 571-580;2) Mensi C, Sieno C, Bordini L. Dicredico N, Pesatori AC, Riboldi L.

Ricerca sistematica dei tumori professionali: il Registro Tumori deiSeni Nasali e Paranasali della Lombardia. "'-1ed Lav 2010; 101,

1:19-25;

3) Demers PA, Kogevinas M, Moffetta P, Leclerc A, Luce D, Gérin M,Battista G, Belli S, Bolm-Audorf U, Brinton LA, et al. Wood dust

and sino-nasal cancer: pooled reanalysis of t\Velve case-control stu­dies. Am J Ind Med. 1995 Aug; 28(2): 151-66;

4) Bonneterre V., Deschamps E., Persoons R., et al. Sino-nasal cancer

and exposure to leather dust. Occup Med 2007; 57:438-443;5) International Agency for Research on Cancer. IARC monographs on

the evaluation of carcinogenic risks to humans. Chromium, Nickel

and Welding. Lyon, France: IARC, 1990;

6) Anttila A, Pukkala E, Aitio A, Rantanen T, Karjalainen S. Update of

cancer incidence among workers at a copper/nickel smelter and

nickel refinery. Int Arch Occup Environ Health. 1998Jun;71(4):245-50;

7) Bimbi G, Squadrelli Saraceno M, Riccio S, Gatta G, Licita L, Cantù

G. Adenocarcinoma of ethmoid sinus: an occupational disease. Acta

Otorhinolaryngol Ital 2004; 24,199-203;8) D'Errico A. Pasian S, Baratti A, Zanelli R. Alfonzo S. Gilardi L,

Beatrice F, Bena A. Costa G. A case-contro! study on occupational

risk factors for sino-nasal cancer. Occup Environ Med 2009;66:448­455:

9) Demers PA, Koge\"inas 1\1,Moffetta P, Leclerc A, Luce D, Gérin M,Battista G, Belli S, Bolm-Audorf U, Brinton LA, et al. Wood dust

and sino-nasal cancer: pooled reanalysis of twelve case-controi stu­dies. Am J Ind Med. 1995 Aug:28(2):151-66.

IL REGISTRO TUMORI DEI SENI NASALI E PARANASALI

DELLA LOMBARDIA: RISULTATI DEI PRIMI ANNI DI ATTIVITÀ

C. Mensil•2, C. Sienol• L. Bordinj1, D. Consonnil, L. Riboldi1,2

l Dipartimento di Medicina Preventiva, Fondazione IRCCS Ca' Granda

- Ospedale Maggiore Policlinico. Clinica del Lavoro "L Devoto".Mi/ano (MI)

2 Celltro Effetti Biologici Polveri Inalate. Dipartimento di Medicina del

Lavoro, Uni\'ersità degli Studi di Mi/ano

Corrispondenza: Carolina Mensi, Clinica del Lavoro "L. Devoto",

via ~,'~Barnaba, 8: 20122 Milano. Tel. +39 0255032595; Fax. +390250~20139: [email protected]

THE SINONASAL CANCER REGISTRY IN THE LOMBARDY

REGION: RESULTS OF THE FIRST YEARS OF ACTIVITY

ABSTRACT. We present the findÙzgs 01 the first years 01 activit)' 01

the Lambardy registry 01 sinonasal cancers (SNC), \l'hicll \l'as started at

the end 01 2007. The registI}' collects ali potential cases 01 primal}'

malignant epithelialneoplasm 01 the nasal cavit)' and accessol}' sinllses.

verifies clinical records. and illten'ie\l's tlze patients or their next-of-kinto investigate exposllres IO knOH'/lSNC carcinogens. Case ascertainmellt

is complete for tlze year 2008: \l'e recorded 31 verified cases among men

and 24 among \l'omen. The age-standardized regional incidence rates

\l'ere 0.8 and 0.5 x 100.000 in me/! and women, respectil·ely. For 87cases diagnosed in 2008-2010 period \l'e obtained an illten·ie\l'. ilz 34

cases (32 M and 2 F), \l'e docl/lnented occllpational exposllre to wood

dllst (61.8%), leather dllst (29.4%), bitllmell fllmes (5.9%). and

hexavalent clzromillln compollnds (2.9%). For these sllbjectscompensation claims \l'ere 1II1dertaken. In 4 cases \l'e fOl/lld leiSllre-time

exposllres. In 49 cases (56.3%) no evidence of exposllre to known SNCcarcinogem \l'as fOllnd.

Key words: sinonasal cancer. occllpational expOSllre, cancerregistI}'

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INTRODUZIONE

A fine 2007 in Lombardia è stato istituito il Registro regionale deiTumori dei Seni Nasali e Paranasali (TuNS), rendendo sistematica la ri­

cerca e l'approfondimento di queste neoplasie rare e ad elevata frazione

eziologica professionale nei residenti (3).

Il Registro regionale è gestito secondo le indicazioni delle Linee

Guida Nazionali (2) e raccoglie tutti i casi di TuNS epiteliali incidenti apartire dal 01.01.2008.

MATERIALI E METODI

Nel Registro sono inclusi tutti i casi di tumori maligni primitivi delle

cavità nasali (cod. 160.0 ICD IX) e dei seni para nasali (cod. 160.2-160.9)

con istotipo epiteliale, che si verificano in soggetti residenti, al momento

della prima diagnosi, in Lombardia (9.1 milioni di abitanti).I casi sono segnalati dai reparti di diagnosi e cura dei TuNS degli

Ospédali regionali, in particolare quelli di otorinolaringoiatria, chirurgia

maxillofacciale, radioterapia e anatomia patologica.Inoltre sono effettuate verifiche di completezza dell'incidenza me­

diante confronti sistematici con gli archi vi dei servizi di anatomia pato­

logica, le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), i registri di morta­

lità presso le ASL, i registri tumori di popolazione presenti in Lombardiaed infine l'INAIL per la quota di casi ad eziologia professionale. Per cia- 1scun caso segnalato, oltre alla documentazione clinica, è acquisito un {questionario per verificare l'esposizione a sostanze cancerogene, sommi­

nistrato dal personale dei Servizi di Medicina del Lavoro ospedali eri

(UOOML) o territoriali (SPSAL). La documentazione clinica ed esposi-

tiva di ciascun caso è sottoposta ad un Gruppo di Valutazione composto

da 6 componenti specialisti in anatomia patologica, oncologia, otorinola­

ringoiatria, medicina del lavoro, epidemiologia ed igiene e tecnologia in­

dustriale. In relazione ai casi in discussione possono essere coinvolti col­

leghi con particolare competenza ed esperienza a riguardo delle proble­

matiche in esame, ivi compreso personale delle ASL o delle UOOML di­

rettamente coinvolte, al fine di poter raggiungere il massimo di ap­profondimento e concordanza nel giudizio finale.

RISUlTATI

AI 30.07.2010 sono pervenute al Registro 679 segnai azioni di casi

sospetti dei quali 105 (15.5%) sono finora risultati incidenti secondo icriteri di inclusione del Registro; in particolare 54 casi nel 2008, 44 nel

2009 e 7 nel 20 I O. Il tasso di incidenza regionale, standardizzato per età,nell'anno 2008 (unico finora completo) è risultato 0.8 e 0.5 per 100.0000,rispettivamente negli uomini e nelle donne.

I casi per i quali si è concluso l'iter di valutazione sia della docu­

mentazione clinica che di quella espositiva sono attualmente 88 (57uomini e 31 donne) con età mediana di 66 anni (range 21-88). La sede

di insorgenza ha interessato le cavità nasali in 34 casi (38.6%), il seno

etmoidale in 20 casi (22.7%) quello mascellare in 16 (18.2%) e quello

sfenoidale in 3 (3.4%); per 15 casi (17%) non è stato possibile indivi­

duare la sede primitiva in quanto, al momento della prima diagnosi, la

neoplasia era estesa a più sedi. Un solo caso non disponeva di accer­tamenti bioptici ed è stato concluso come TuNS probabile, mentre gli

altri 87 sono TuNS certi. Nel 33.3% dei casi l'istotipo è Adenocarci­

noma (di tipo intestinale in 21 casi) e in oltre il 66% dei casi Carci­noma con una dominanza dello squamocellulare (32 casi). L'anamnesi

espositiva è disponibile per 87 soggetti ed il questionario è stato som­

ministrato direttamente al paziente in 61 casi (70%), mentre nel rima­nente 30% a familiari. In 34 casi (32 M e 2 F) (39%) è emersa una

esposizione in ambito lavorativo. Le esposizioni professionali sono

state in 21 casi (61.8%) a polveri di legno ed hanno riguardato soprat­tutto la produzione di mobili e serramenti, in lO casi (29.4%) a polveridi cuoio ed ha riguardato esclusivamente la produzione di calzature, in

2 casi (5.9%) a fumi di catrame utilizzato da asfaltatori e in I caso

(2.9%) a composti del cromo esavalente in tipografia. In 3 soggetti

oltre all'esposizione professionale si è evidenziata anche un'esposi­zione allo stesso cancerogeno che è avvenuta nel tempo libero (2 casi

a legno e I a cuoio).

L'istotipo maggiormente associato alle esposizioni professionali è ri­

sultato essere l'adenocarcinoma (24 casi esposti su 29 pari all'82.3%); laproporzione di esposti era comunque elevata anche tra i soggetti con car­

cinoma squamocellulare (9/32=28.1%) e con altri istotipi (5/27=18.5%).

La durata mediana dell'esposizione nei casi professionali è risultata 27.5anni (mi n 2.0, max 54) nei 32 uomini e 11.0 anni (min 2.0, max 20) nelle

181

2 donne. Le latenze mediane sono risultate rispettivamente 51.6 anni

(min 18.2, max 73.5) i44.6 anni (mi n 29.6, max 57.7).Si sono evidenziati anche 4 casi (4.6%) con esposizioni avvenute nel

tempo libero (3 a polveri di legno ed I a polveri cuoio), mentre in 49 casi

(56.3%) non si è riconosciuta una esposizione ad agenti cancerogeni notiper TuNS.

I soggetti fumatori ed ex-fumatori ai momento della diagnosi erano34 (38.6%) e 26 (29.6%), rispettivamente.

DISCUSSIONE

I risultati di questi primi anni di attività dimostrano l'efficacia della

struttura organizzativa del Registro. La distribuzione dei casi con espo­sizione lavorativa a cancerogeni noti per TuNS, oltre a confermare la

dominanza del genere maschile, ha riguardato soprattutto esposizioni apolveri di legno e di cuoio, riflettendo la pregressa realtà produttiva re­

gionale con industrie di produzione di mobili e di calzature. La quota dicasi con esposizione lavorativa è stata pari al 40% e per ciascun caso

sono state avviate le procedure medico-legali finalizzate al riconosci­mento assicurativo. Tale risultato evidenzia la necessità della ricerca at­

tiva e sistematica di queste neoplasie, soprattutto se si considera che sul­

l'intero territorio nazionale nel 2007 (ultimo dato INAIL disponibile)

sono stati rilevati 17 casi di TuNS da polveri di legno ed 8 da polveri di

cuoio. L'istotipo maggiormente rappresentato fra i casi esposti si con­ferma essere l'adenocarcinoma, anche se non è trascurabile la propor­zione degli altri istotipi epiteliali, in particolare il carcinoma squamo­cellulare (l).

È da notare come la latenza media dei casi con esposizione profes­

sionale superi i 40 anni, sottolineando l'importanza di un'accurata rac­

colta anamnestica che consideri ed approfondisca tutti i periodi lavora­tivi. L'avvio soddisfacente di questo nuovo Registro deriva dalla colla­

borazione sinergica con vari enti coinvolti nella rete di sorveglianza, in

particolare ASL, Ospedali, Regione, Registro Nazionale ed INAIL.

BIBLIOGRAFIA

l) D' Errico A, Pasian S, Baratti A, et al. A case-control study on oceu­

pationa! risk facrors for sino-nasal cancer. Occup Environ Med2009; 66(7): 448-455

2) Marinaccio A, Binazzi A, Gorini G, et al. Manuale operativo per la

definizione di procedure e standard diagnostici e anamnestici per larilevazione, a livello regionale, dei casi cji tumore dei seni nasali e

paranasali e attivazione del Registro Nazionale ReNaTuNS. ISPESLRoma, dicembre 2008

3) Mensi C, Sieno C, Bordini L, Di Credico N, Pesa tori AC, Riboldi L.

Ricerca sistematica dei tumori professionali: il Registro Tumori deiSeni Nasali e Paranasali della Lombardia. Med Lav 2010; IOI(I):19-25

CANCRO CUTANEO NON MELANOMA DI ORIGINE

OCCUPAZIONALE NEI LAVORATORI OUTDOOR

A.G. Si sinni, S. Rendo, F. Peccianti, M. Biagiolil, C. Miracc02,

M.G. Mastrogiuli02, M. Roggi3, P. Sartorelli

Sezione di Medicina del Lavoro e Tossicologia occupazionale,Università degli SII/di di Siena, (Viale Bracci 16,53100 Siena)J Sezione di Dermarologia, Università degli Studi di Siena

2 Sezione di Anaromia Parologica, Università degli StlIdi di Siena3 1NA1L Toscana

Corrispondenza: Antonietta Gerardina Sisinni ([email protected])

OCCUPATIONAL NON MELANOMA SKIN CANCER INOUTDOOR WORKERS

ABSTRACT. Non melanoma skin cancer (NMSC) is more common

then melanoma and represents abollt 90% oJ skin cancers. The II1OS1

common NMSC are basai celi carcinoma (BCC) and squamolls celi

carcinoma (SCC). A population oJ 70 olllparienrs suffering Jram NMSC

was stlldied. The aim oJ the stlldy was lO characterize the prevalence oJ