Gli aggiornamenti normativi in materia di DPI · conformi a tale direttiva e immessi sul mercato...
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Gli aggiornamenti normativi in
materia di DPI
Maria Rosaria Fizzano
Rimini, 9 novembre 2016
Agenda
• Il nuovo Regolamento europeo
• Norme tecniche
• Fit test
9/11/2016 3
Nuovo Regolamento DPI
9/11/2016 4GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Riguarda la progettazione, la costruzione, l’immissione sul mercato dei DPI.
Obiettivo del regolamento
L'obiettivo del regolamento è assicurare che:
- i DPI sul mercato:
• soddisfino i requisiti essenziali di salute e sicurezza (allegato
II),
• offrano un livello elevato di protezione della salute e della
sicurezza degli utilizzatori
- sia garantito, nel contempo, il funzionamento del mercato interno.
GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
Dalla direttiva al regolamento
Nei Considerando:
L'esperienza acquisita nell'applicazione della direttiva 89/686/CEE ha
evidenziato carenze e incongruenze nella copertura dei prodotti e nelle
procedure di valutazione della conformità.(n. 3)
I requisiti essenziali di salute e di sicurezza e le procedure di valutazione della
conformità devono essere identici in tutti gli Stati membri. (n.4)
Il regolamento rappresenta lo strumento giuridico adeguato per imporre norme
chiare e dettagliate, che non lascino spazio a differenze di recepimento da
parte degli Stati membri. (n.4)
GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
DPI - Definizione
«Dispositivi di protezione individuale» (DPI) sono:
a) dispositivi progettati e fabbricati per essere indossati o tenuti da una persona
per proteggersi da uno o più rischi per la sua salute o sicurezza;
b) componenti intercambiabili dei dispositivi di cui alla lettera a), essenziali per la
loro funzione protettiva;
c) sistemi di collegamento per i dispositivi di cui alla lettera a) che non sono
tenuti o indossati da una persona, che sono progettati per collegare tali dispositivi
a un dispositivo esterno o a un punto di ancoraggio sicuro, che non sono
progettati per essere collegati in modo fisso e che non richiedono fissaggio prima
dell'uso
GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
Tempistica di applicazione
9/11/2016 8GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
31marzo2016
21 aprile2019
20 aprile2016
21 aprile2018
Pubblicazione in GUUE
Data di applicazione
Entrata in vigoreScadenza direttiva
89/686/CEE
Notifica degli Organismi di valutazione della conformità(artt. 20-30, 44)
21 ottobre
2016
Disposizioni transitorie e finali – Sanzioni, (art. 45)
21 marzo2018
Sequenza valutazione del rischio
GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Eliminazione del rischio
Misure di controllo sulla sorgente
Modifiche al modo di lavorare
Dispositivi di protezione collettiva
DPI
9/11/2016
DPI - Categorie
• Le categorie di DPI rimangono 3 ma sono formulate in modo semplice,
in base all’entità del rischio da cui il DPI deve proteggere.
• La categoria III, rispetto a quanto riportato nel D.Lgs. 475/1992, è
estesa a ulteriori rischi.
• La nuova divisione in categorie è contenuta nell’allegato I.
GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
La categoria I - rischi minimi:a) lesioni meccaniche superficiali;
b) contatto con prodotti per la pulizia poco aggressivi o contatto prolungato con l'acqua;
c) contatto con superfici calde che non superino i 50 °C;
d) lesioni oculari dovute all'esposizione alla luce del sole (diverse dalle lesioni dovute all'osservazione del sole);
e) condizioni atmosferiche di natura non estrema.
REG. 2016/425 - NUOVE CATEGORIE
9/11/2016
GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
La categoria III - rischi che possono causare conseguenze molto gravi
(morte o danni alla salute irreversibili)
a) sostanze e miscele pericolose per la salute;
b) atmosfere con carenza di ossigeno;
c) agenti biologici nocivi;
d) radiazioni ionizzanti;
e) ambienti ad alta temperatura aventi effetti comparabili a quelli di una temperatura dell'aria di almeno 100 °C;
f) ambienti a bassa temperatura aventi effetti comparabili a quelli di una temperatura dell'aria di – 50 °C o inferiore;
9/11/2016
REG. 2016/425 - NUOVE CATEGORIE
GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
La categoria III - rischi che possono causare conseguenze molto gravi
(morte o danni alla salute irreversibili)
g) cadute dall'alto;
h) scosse elettriche e lavoro sotto tensione;
i) annegamento;
j) tagli da seghe a catena portatili;
k) getti ad alta pressione;
l) ferite da proiettile o da coltello;
M) rumore nocivo
REG. 2016/425 - NUOVE CATEGORIE
NUOVI RISCHI
9/11/2016
Figure coinvolte
- Fabbricante: qualsiasi persona fisica o giuridica che fabbrica un DPI o che lo fa
progettare o fabbricare, e lo commercializza con il proprio nome o marchio
commerciale;
- Mandatario: qualsiasi persona fisica o giuridica stabilita nell'Unione che abbia
ricevuto da un fabbricante un mandato scritto che la autorizza ad agire per suo conto
in relazione a determinate attività;
- Importatore: qualsiasi persona fisica o giuridica stabilita nell'Unione che immette sul
mercato dell'Unione DPI originari di un paese terzo;
- Distributore: qualsiasi persona fisica o giuridica inserita nella catena di fornitura,
diversa dal fabbricante o dall'importatore, che mette DPI a disposizione sul mercato;
- Operatori economici: il fabbricante, il mandatario, l'importatore e il distributore;
9/11/2016 14GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Alcuni obblighi dei fabbricanti
1 • Documentazione tecnica
2 • Pertinente procedura di valutazione della conformità
3 • Dichiarazione di conformità UE
4 • Marcatura CE
5 • Accompagnare il DPI con istruzioni/informazioni
15GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Alcuni obblighi degli importatori
1• Immettere sul mercato solo DPI conformi
2• Accertarsi, prima di immettere un DPI sul mercato, che il fabbricante
abbia eseguito la procedura di valutazione della conformità appropriata
3•Assicurarsi che: siano presenti “documentazione tecnica”, marcatura CE, soddisfacimento dei requisiti
4• Garantire che il DPI sia accompagnato con istruzioni/informazioni
16GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Alcuni obblighi dei distributori
1• Verificare che: siano presenti marcatura CE, “documentazione”, istruzioni/informazioni
2
• Garantire che, per il periodo in cui il DPI è sotto la loro responsabilità, le condizioni di deposito o di trasporto non ne compromettano la conformità ai requisiti essenziali di salute e di sicurezza
3
• Informare il fabbricante o l'importatore e le autorità di vigilanza del mercato, qualora il DPI presenti un rischio.
4
• Prendere, qualora ritengano o abbiano motivo di ritenere che un DPI da essi immesso sul mercato non sia conforme, immediatamente le misure correttive necessarie a rendere il DPI conforme o, a seconda dei casi, a ritirarlo o a richiamarlo.
17GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Nuove scadenze i datori di lavoro
Nel caso in cui alla procedura di valutazione della conformità partecipa un organismo
notificato (DPI si 2 e 3 categoria), il certificato di esame UE ha periodo di validità non è
superiore a cinque anni.
9/11/2016 18GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Attestati di certificazione CE
- Fino al 21/4/2023 restano validi attestati e approvazioni rilasciate a fronte della DE 89/686/CEE
- Gli Stati membri non ostacolano la messa a disposizione sul mercato dei prodotti contemplati dalla direttiva 89/686/CEE conformi a tale direttiva e immessi sul mercato anteriormente al 21/4/2019
Marcatura CE
9/11/2016 19GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
La marcatura CE è soggetta ai principi generali di cui all'articolo 30 del regolamento (CE) n. 765/2008.
0000
I cat. III cat.II cat.
N° di riconoscimento dell’organismo notificato
Marcatura CE
20GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Modello
TagliaMarcatura (requisiti
essenziali di salute e
sicurezza)
Pittogramma -
microorganismi
Marchio o nome
del fabbricante
Pittogramma - rischi
meccanici
Norma europea armonizzata di
riferimento
Pittogramma - rischi
chimici
N° di riconoscimento dell’orga-
nismo notificato intervenuto per
la certificazione o che provvede
al controllo del prodotto
Livelli prestazionali per
rischi meccanici
T 9
XX YY ZZA B C D
EN 388:03
2142
0000
9/11/2016
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEGLI OCCHI E DEL VISO
21
I dispositivi di protezione di occhi e viso devono
essere impiegati da TUTTI coloro che possono
essere esposti al pericolo di offesa agli occhi e/o
al viso.
Se i rischi sono di natura chimica, gli occhiali
devono essere del tipo a tenuta o a mascherina.
Dispositivi di protezione degli occhi e del viso
Una buona protezione del viso si ottiene impiegando apposite visiere dopo
essersi accertati che gli eventuali spruzzi non possono arrivare dai lati o dalla
parte aperta della visiera stessa.
9/11/2016
Dispositivi di protezione degli occhi e del visoNorme dal 2010 ad oggi
Norma titolo
UNI EN ISO 12312-1:2015 Protezione degli occhi e del viso - Occhiali da sole e dispositivi similari - Parte 1: Occhiali da sole per uso generale
UNI EN ISO 12312-2:2015 Protezione degli occhi e del viso - Occhiali da sole e dispositivi similari - Parte 2: Filtri per l'osservazione diretta del sole
UNI EN ISO 12311:2013 Dispositivi di protezione individuale - Metodi di prova per occhiali da sole e dispositivi similari
UNI EN ISO 4007:2012 Dispositivi di protezione individuale - Protezione degli occhi e del viso - Vocabolario
UNI EN 1938:2010 Protezione personale degli occhi - Occhiali a visiera per utilizzatori di motocicli e ciclomotori
UNI EN 12254:2010 Schermi per posti di lavoro in presenza di laser - Requisiti di sicurezza e prove
UNI EN 207:2010 Equipaggiamento di protezione personale degli occhi - Filtri e protettori dell'occhio contro radiazioni laser (protettori dell'occhio per laser)
UNI EN 208:2010 Protezione personale degli occhi - Protettori dell’occhio per i lavori di regolazione sui laser e sistemi laser (protettori dell’occhio per regolazioni laser)
239/11/2016
INDUMENTI DI PROTEZIONE
24
Indumenti di protezione
Traspiranti: appartengono alla II categoriae devono essere impiegati per la protezioneda agenti non particolarmente pericolosi.
Impermeabili: la maggior parte èclassificata sicuramente in III categoria esono da impiegare contro agentiparticolarmente pericolosi; il loro tempo diuso è limitato.
9/11/2016
Tipo Norma
1 a respiratore all’interno (gas-tight suit with breathing apparatus worn under the suit)
EN 943-1
1 b respiratore all’esterno (gas-tight suit with breathing apparatus worn outside the suit)
EN 943-1
1 c aria rete (gas-tight suit with internal overpressure (ventilated suit)) EN 943-1
1 ET per squadre emergenza EN 943-2
3 a tenuta di getto di liquidi (protection against a jet of liquid) EN 14605
4 a tenuta di spruzzi di liquidi (protection against a liquid spray) EN 14605
5 a tenuta di polveri (protection against dust and solid particles) EN ISO 13982-1
6 a tenuta di schizzi di liquidi (protection against small splashes (low level protection)
EN 13034
Indumenti di protezione
9/11/2016
Indumenti di protezione
9/11/2016
Indumenti di protezione
9/11/2016
Guanti e indumenti di protezione Norme del 2016
Norma titolo
EC 1-2016 UNI EN 1073-1:2016
Indumenti di protezione contro particolati solidi aerotrasportati inclusa la contaminazione radioattiva - Parte 1: Requisiti e metodi di prova per indumenti di protezione ventilati con aria compressa dalla linea che proteggono il corpo e i tratti respiratori
UNI EN 16778:2016 Guanti di protezione - Determinazione della Dimetilformammide nei guanti
UNI EN ISO 17491-4:2016 Indumenti di protezione - Metodi di prova per indumenti che forniscono protezione contro prodotti chimici - Parte 4: Determinazione della resistenza alla penetrazione mediante spruzzo di liquido (prova allo spruzzo)
UNI EN 1073-1:2016 Indumenti di protezione contro particolati solidi aerotrasportati inclusa la contaminazione radioattiva - Parte 1: Requisiti e metodi di prova per indumenti di protezione ventilati con aria compressa dalla linea che proteggono il corpo e i tratti respiratori
EC 1-2016 UNI EN 943-1:2015
Indumenti di protezione contro prodotti chimici solidi, liquidi e gassosi pericolosi, inclusi aerosol liquidi e solidi - Parte 1: Requisiti prestazionali per tute di protezione chimica di Tipo 1 (a tenuta di gas)
UNI EN ISO 12127-1:2016 Indumenti per la protezione contro calore e fiamma - Determinazione della trasmissione del calore di contatto attraverso l'indumento o i materiali costituenti - Parte 1: Calore di contatto prodotto con cilindro riscaldato
299/11/2016
Guanti e indumenti di protezione Norme del 2015
Norma titolo
UNI EN 943-1:2015 Indumenti di protezione contro prodotti chimici solidi, liquidi e gassosi pericolosi, inclusi aerosol liquidi e solidi - Parte 1: Requisiti prestazionali per tute di protezione chimica di Tipo 1 (a tenuta di gas)
UNI EN ISO 11611:2015 Indumenti di protezione utilizzati per la saldatura e i procedimenti connessi
UNI EN ISO 14116:2015 Indumenti di protezione - Protezione contro la fiamma - Materiali, assemblaggi di materiale e indumenti a propagazione di fiamma limitata
UNI EN 16523-1:2015 Determinazione della resistenza dei materiali alla permeazione dei prodotti chimici - Parte 1: Permeazione dei prodotti chimici liquidi in condizioni di contatto continuo
UNI EN 16523-2:2015 Determinazione della resistenza dei materiali alla permeazione dei prodotti chimici - Parte 2: Permeazione dei prodotti chimici gassosi in condizioni di contatto continuo
UNI EN 374-2:2015 Guanti di protezione contro i prodotti chimici e microorganismi pericolosi - Parte 2: Determinazione della resistenza alla penetrazione
309/11/2016
STIVALI E SCARPE DI PROTEZIONE
31• Gli aggiornamenti normativi in materia di DPI
Alcune norme sono specifiche per i rischi da agenti chimici:
- UNI EN 13832-1:2007 Calzature di protezione contro agenti chimici – Parte 1 – Terminologia
e metodi di prova
- UNI EN 13832-2:2007 Calzature di protezione contro agenti chimici – Parte 2 – Requisiti per
calzature resistenti agli agenti chimici in condizioni di laboratorio
- UNI EN 13832-3:2007 Calzature di protezione contro agenti chimici – Parte 3 – Requisiti per
calzature altamente resistenti agli agenti chimici in condizioni di laboratorio
9/11/2016
Stivali e scarpe di protezione
33
Norma Titolo
UNI EN ISO 20346:2014 Dispositivi di protezione individuale - Calzature di protezione
UNI EN ISO 20344:2012 Dispositivi di protezione individuale - Metodi di prova per calzature
UNI EN ISO 20345:2012 Dispositivi di protezione individuale - Calzature di sicurezza
UNI EN ISO 20347:2012 Dispositivi di protezione individuale - Calzature da lavoro
Stivali e scarpe di protezioneNorme principali
Cadute dall’altoNorme del 2015
Norma titolo
UNI 11158:2015 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto - Sistemi di protezione individuale delle cadute - Guida per la selezione e l'uso
UNI 11578:2015 Dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente - Requisiti e metodi di prova
9/11/2016
PROTEZIONE VIE RESPIRATORIE
34• Gli aggiornamenti normativi in materia di DPI
Adeguatezza ed idoneità
È fondamentale che il DPI per la protezione delle vie respiratorie sia:
35GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
ADEGUATO IDONEO
Valido, corretto per il rischio presente e in
grado di ridurre l’esposizione del lavoratore e di
proteggerne la salute.
Valido per l’uso previsto In grado di fornire un’adeguata protezione
al lavoratore che lo indossa
Valutazione dei rischi al momento della scelta Controllo sul lavoratore
9/11/2016
Fattori di idoneità di tipo ambientale
Uni en529:2006App. D2
Fattori ambientali
2.1, 2.2 Insufficienza o Arricchimento di ossigeno
2.3 Presenza di asfissianti
2.4 Livelli di contaminanti di immediato pericolo per la vita e la salute
2.5, 2.6 Atmosfere potenzialmente corrosive o esplosive
2.10 Condizioni climatiche estreme
2.7 Contaminanti potenzialmente permeanti
2.8, 2.9 Contaminanti particolati o Gas e vapori contaminanti
36GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
Fattori di idoneità per il compito
Uni en529:2006App. D3
Fattori relativi a compiti/lavori che influenzano il portatore
3.1 Ritmo di lavoro
3.2 Visibilità
3.3 Mobilità
3.4 Comunicazione
3.5 Affaticamento termico
3.6 Durata dell’indossamento
3.7 Utensili utilizzati
37GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
Fattori di idoneità per il lavoratore
Uni en529:2006App. D4
Fattori legati al portatore
4.1 Idoneità fisica
4.2 Caratteristiche del viso
4.3 Occhiali
4.4 Lenti a contatto
4.5 Accessori non DPI
4.6 Interazione con altri DPI
38GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
PROTEZIONE OFFERTA DAL DISPOSITIVO
• Dispositivi che presuppongono l’uso di facciali a tenuta forniscono la
protezione prevista solo se si adattano ai contorni del viso in modo corretto.
• Al momento della scelta del DPI, andrebbe eseguito un controllo sulla corretta
tenuta del facciale, ossia sulla sua corretta adattabilità al viso dell’individuo.
• La valutazione del corretto adattamento è parte fondamentale del processo di
selezione; è poi impegno quotidiano indossare correttamente il DPI.
39GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
Facciale filtrante
40GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Possibili perdite di carico
9/11/2016
Semi-maschera
41GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Possibili perdite di carico
9/11/2016
Maschera intera
42GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Possibili perdite di carico
9/11/2016
COME SI INDOSSA UN FACCIALE (con sistema stringinaso)
43GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Il rischio chimico per i lavoratori dei siti contaminati – INAIL - ed. 2014
9/11/2016
44GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
COME SI INDOSSA UN FACCIALE (con sistema stringinaso)
Il rischio chimico per i lavoratori dei siti contaminati – INAIL - ed. 2014
9/11/2016
PROTEZIONE OFFERTA DAL DISPOSITIVO
Alcuni studi evidenziano che nel 50% dei casi il dispositivo non fornisce
il livello di protezione atteso perché non aderisce in modo corretto al
viso*.
I datori di lavoro dovrebbero assicurarsi che il dispositivo sia:
- della giusta taglia
- indossato correttamente dal lavoratore.
* Phil Hughes Ferret - Introduction to Haealth and safety at work: for the NEBOSH National General…. –
45GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
Fit test
Il controllo dell’adattabilità al viso viene raccomandato
al momento della scelta del DPI.
46GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Fit test 1930
Sarebbe utile ripetere il test ad intervalli regolari e comunque ogni volta che il viso del lavoratore si modifica (ad es. grandi perdite/acquisti di peso,
interventi maxillo facciali, comparsa di cicatrici).
9/11/2016
Fit test
Esistono due tipi di test:
47GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
QUALITATIVO QUANTITATIVO
Risultato SI/NO NUMERO
Tipo di facciale Facciali filtrantiSemi maschere
Facciali filtrantiSemi maschere
Maschere a pieno facciale
Vantaggi Economico, di semplice uso,non è richiesta calibrazione,
il lavoratore si sente coinvolto
Il risultato è indipendente dal soggetto
Svantaggi Il risultato dipende dalla sensibilità del soggetto
Costoso, può essere richiesta una modifica del facciale
9/11/2016
Fit test - riferimenti
- OSHA (Occupational Safety and Health Administration)
Le linee guida OSHA 29 CFR1910.134
- HSE (Health and safety executive)
Circolare operativa OC 282/28 (vers. 6 del 30/4/2012)
- ITALIA: ?????
48GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI 9/11/2016
Viene usata una soluzione di prova dal sapore dolce o amaro o di odore
specifico.
GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Viene indossato il DPI e all’interno del cappuccio, viene spruzzata la soluzione di prova.
Viene chiesto di effettuare alcuni movimenti, ad es.: ruotare la testa a destra e a sinistra, flettere il capo in basso e a destra, parlare ad alta voce, piegate il busto in avanti, respirare normalmente.
Un cappuccino delimita un volume di aria intorno alla testa del lavoratore in modo da rendere controllabile la concentrazione di sostanza di provarespirata.
Se la persona avverte l’odore o il sapore il test è fallito.
FIT TEST QUALITATIVO
9/11/2016
Viene usato uno strumento di conteggio di particelle dotato di due canali: uno che
campiona l’aria all’esterno del facciale e uno che campiona l’aria all’interno del
facciale.
Lo strumento fornisce il rapporto tra il numero particelle presenti all’esterno del
facciale e quello all’interno del facciale.
Il test può essere condotto sfruttando le particelle presenti nell’ambiente o quelle
generate da un opportuno emettitore.
GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
FIT TEST QUANTITATIVO
9/11/2016
Durante il test viene chiesto alla persona di eseguire alcuni esercizi che simulano comuni movimenti, ad es.:- Respirare normalmente e profondamente- Ruotare la testa a destra e a sinistra, flettere il capo in basso- Parlare ad alta voce - Piegare il busto in avanti- Respirare normalmente.
Fit Factor
Il risultato del test è un numero, il “fit- factor”
Fit Factor = Co / Ci
Co = Concentrazione all’esterno del facciale durante la prova (fit- test)
Ci = Concentrazione all’interno del facciale durante la prova (fit- test)
Es: fit factor = 500 significa che l'aria all'interno del respiratore è 500 volte più pulita dell'aria
esterna al respiratore durante il fit test.
51GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
I VALORI DI FIT FACTOR NON VANNO CONFUSI CON I FATTORI DI PROTEZIONE DATI DALLE NORME (NOMINALI) O LINEE GUIDA (OPERATIVI).
9/11/2016
Quale metodo scegliere?
52
Figura tratta da HSE
9/11/2016GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Quale metodo scegliere?
53
Figura tratta da HSE
9/11/2016GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
Quale metodo scegliere?
54
Figura tratta da HSE
9/11/2016GLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI DPI
L’Inail concede (su richiesta) uno sconto sul tasso di premio (cd. OT24) nel caso di
interventi per la protezione delle vie respiratorie:
In particolare è riconosciuto, ai fini dello sconto, l’esecuzione di “Fit test” sui DPI per la
protezione delle vie respiratorie prima della loro adozione.
Settori (Dm 12/12/2000)
e punteggi
PUNTEGGI
20 30 40
SETT
OR
I
GG2GG5GG6
GG1GG4GG7GG8
GG3GG9GG0
FIT TEST e sconto sul primio Inail
9/11/2016