GIUSEPPINA URBANI CITTADINI ALUNNI ACCA DUE O

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C I . GIUSEPPINA URBANI CITTADINI e i'suoi ALUNNI presentano: ACCA DUE O Lezione idro-drammatizzata in tre tempi e molti quadri Lavoro I classificato al Concorso Teatro per i Giovani .(cnteg. Sc. Elem.) indetta dal Provveditorato agli Studi - Centro Prou. Ssssidi Audiovisioi - di Bergamo.' PERSONAGGI CARLO - GIACOMO - MARIO - ANDREA (alunni di V) - TRIO, ((ACCA DUE o 1) e TUTTA LA LORO FAMIGLIA NOTA - Questa composizione teatrale pud essere rappresentata come spettacolo sdastico in una sakr o teatrino, con scene e costwn€, ma può anche essere presentata agii alunni cmne_drammatizzazbne didattìca. In questo caso gli scolari indosseranno Q solito grembiule e prepareranno, come Zauoro ma-le, dwersi contrassegni che appunteranno sul grembiule stesso, per caratterkmre i u&d personaggi o p~sorti~. IL MIO TEATRO - SCUOLA Giusepph Urbani Citkidini k d~~ dida#laB o Berg- (40 circdo) ed ha una noteade esperienza di teatro scoZustàcv. E autrice dramhtica non nel senso personaWo dd tennine,,tna per ia innata e aflnda capacitd . di esprimere ciò che & scuok e i *oli alunni sugger'tscono e collobmno a realizzare. Così il &o è un teatro di 6quipe e nasce socmtìcamente da un dwgo e & una vsrifka di scoperte. Non fa sol^ unta a didattica D, e nena- meno un a saggio teatrale m : fa Me a drammatizza^ dùldttiche i W base espressioa, doue la SMU>UL e il teatm raggiungono un'impreueduta come pzmuntarità e unità. N6 ritmiamo che 6, questo elemento sia; & inùioiduare una noteode &scoperta àui punto W dsta pedagogico e culturale. Per& leggiamo con interesse le d i c ~ r a ~ che seguono (N.d.r.). Siamo in possesso di alcuni dementi ambientale favorevoli aila impostazione e preparazione di spettacoli teatrali a livello scolastico. Infatti abbiamo a no- stra disposizione: 1. un minuscolo teatrino, « Teatro minimo Aiberico da .Rosciate a, che ci siamo costruito quasi con le nostre ma- ni, u.~do, per il palcoscenico, piani di cattedre e .p redelie ... in disarmo e <mettendo insieme faticosamente, per mezzo di introiti di fortuna, tendaggi e panchine che costituiscono la platea; 4- un grande interesse, unito ad una discreta competenza, per le arti teatrali (recitazione, canto, danza) condiviso daIla scrivente, direttrice della Scuola, e da alcuni insegnanti; 3. una remota preparazione degli al&, ottenuta attraverso lo svolgi- mento molto accurato del programma _ scolastico di recitazione e canto (inco- raggiato e spronato annuaimente dalla partecipazione ai concorsi provinciali banditi da1 C.P.S.A.) e anche pet ma-- zo -della frequenza, da parte di molte

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. GIUSEPPINA URBANI CITTADINI e i'suoi ALUNNI presentano:

ACCA DUE O Lezione idro-drammatizzata in tre tempi e molti quadri

Lavoro I classificato al Concorso Teatro per i Giovani .(cnteg. Sc. Elem.) indetta dal Provveditorato agli Studi - Centro Prou. Ssssidi Audiovisioi - di Bergamo.'

P E R S O N A G G I CARLO - GIACOMO - MARIO - ANDREA (alunni di V) - TRIO,

((ACCA DUE o 1) e TUTTA LA LORO FAMIGLIA NOTA - Questa composizione teatrale pud essere rappresentata come spettacolo sdastico in una sakr o teatrino, con scene e costwn€, ma può anche essere presentata agii alunni cmne_drammatizzazbne didattìca. In questo caso gli scolari indosseranno Q solito grembiule e prepareranno, come Zauoro ma-le, dwersi contrassegni che appunteranno sul grembiule stesso, per caratterkmre i u&d personaggi o p ~ s o r t i ~ .

IL MIO TEATRO - SCUOLA

Giusepph Urbani Citkidini k d~~ dida#laB o Berg- (40 circdo) ed ha una noteade esperienza di teatro scoZustàcv. E autrice dramhtica non nel senso personaWo dd tennine,,tna per ia innata e af lnda capacitd . di esprimere ciò che & scuok e i *oli alunni sugger'tscono e collobmno a realizzare. Così il &o è un teatro di 6quipe e nasce socmtìcamente da un d w g o e & una vsrifka di scoperte. Non fa sol^ unta a didattica D , e nena- meno un a saggio teatrale m : fa M e a drammatizza^ dùldttiche i W

base espressioa, doue la SMU>UL e il teatm raggiungono un'impreueduta come pzmuntarità e unità. N 6 ritmiamo che 6, questo elemento sia; & inùioiduare una noteode &scoperta àui punto W dsta pedagogico e culturale. Per& leggiamo con interesse le d i c ~ r a ~ che seguono (N.d.r.).

Siamo in possesso di alcuni dementi ambientale favorevoli aila impostazione e preparazione di spettacoli teatrali a livello scolastico. Infatti abbiamo a no- stra disposizione:

1. un minuscolo teatrino, « Teatro minimo Aiberico da .Rosciate a, che ci siamo costruito quasi con le nostre ma- ni, u . ~ d o , per il palcoscenico, piani di cattedre e .p redelie ... in disarmo e <mettendo insieme faticosamente, per mezzo di introiti di fortuna, tendaggi e panchine che costituiscono la platea;

4- un grande interesse, unito ad una discreta competenza, per le arti teatrali (recitazione, canto, danza) condiviso daIla scrivente, direttrice della Scuola, e da alcuni insegnanti;

3. una remota preparazione degli al&, ottenuta attraverso lo svolgi- mento molto accurato del programma _

scolastico di recitazione e canto (inco- raggiato e spronato annuaimente dalla partecipazione ai concorsi provinciali banditi da1 C.P.S.A.) e anche pet ma-- zo -della frequenza, da parte di molte

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alunne, ai c&i di ritmica che, lo stesso C.P.S.A. . organizza presso la . nostra

, . . ,

scuola; . + . . . .

4. una/considerevole scorta di costu- mi &, ogni tipo (abiti di varie epoche, maschere, tutu, costimi delle varie re- gioni italiane, ecc.) che si è venuta for- mando nel corso degli anni (anche in questo campo abbiamo una maestra che

. - opera da consulente) e che vengono utilizzati o trasformati secondo le ne- cessita. -

Tutb ciò costituisce la *essa e lo sprone alla nascita di una rappresen- tazione teatrale, intesa nel' senso clas- sico della parola, in quanto costituita da brani di prosa, canti a solo e in coro, danze e figurazioni ritmiche.. .

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* * *

Lo spunto, vario e imprevedibile, l'oc- casione propizia al sorgere e af concre- tarsi di un'idea, è, invece, offerto da motivi di attualità' e dalla massa multi- forme, vivace, spontanea e sempre rin- novantesi degli alunni.

Infatti, se nel 1961 ho composto e diretto La storia di uno stivale, in oc- casione deiie celebrazioni del centenario dell'unita d'Italia, e nel 1963 Ld soflitta sulla luna, mentre si tentavano le .primee esperienze spaziali, i personaggi e i .loro caratteri che si ritrovano nelle due rivi- ste mi *no stati suggeriti dal. tempera- *

mento particolare di alcuni aIunni e sono stati coniati a su misura )> di coloro che avrebbero dovuto impersona&.

Solitamente, composto il testo, lo si legge ai ragazzi e se ne ascoltano com- menti e consigli (ciò sia in sede di let- tura che, successivamente, durante la preparazione dello spettacolo). La se- conda fase di attuazione & &data agli

- insegnanti, che lavorano nell'ambito delta classe ed esercitano ciascuno i

. propri alunni, separatamente, nei ritagli di tempo della giornata scolastica (le riviste sono congegnate in modo da per- mettere tale ripartizione di lavoro, in quanto costituite da quadri indipendenti l'uno dall'altro, collegati da un filo con-

duttore: ciò permette di impiegare un .gande numero .di alunni; alleggerendo. il peso di ciascuno e distribuendo le responsabilità, e, inoltre, evitando spreco di tempo). Si passa poi alla teiza fase che si attua nelle ore pomeridiane ed è &data -alle mie mi prove di as- sieme, controllo dei costumi, tocchi. fi- -nali di reda, ecc. Anche in quest'ultimo periodo di lavoro si tiène conto del pa- rere degli alunni; e non mancano le annotazioni acutd e appropriate, le ai- tiche-severe e azzeccate, le idee originali riguardo a certe sfumature di regia, al- l'abbigliamento, alle luci, ecc.

Quindi, si vara la recita: ed è sempre .una festa per tutti: alunni, insegnanti e famiglie, che partecipano con molto en- tusiasmo e si awicinano cordialmente alla scuola.

* * *

Per quanto riguarda la stesura dei te- sti, mi preoccupo sempre perchC essi siano di immediato interesse e piacevole

-ascolto per /i ragazzi, ricorrendo ad ar- gomenti e forme attuali e moderne, in- serendo qualche sfumatuta di critica di costume, in modo da dimostrare che si accetta la struttura del mondo modérno in senso bonario ma vigilmente e sere- namente critico. I testi non hanno mai un aspetto scolastico B .inteso nel senso deteriore d d a parola, tuttavia conten- gono sempre, più o meno evidentemente, un messaggio educativo o istruttivo.

Ma nella mia ultima composizione, « H2 O P, scritta per partecipare al Con- corso teatraIe indetto lo scorso anno dal C.P.S.A., la finalità didattica è più sco- perta ed evidente: la rivista è, infatti una lezione drammatizzata che può es- sere rappresentata, come noi abbiamo fatto, in teatro e con costumi e scene adeguati, ma che può anche essere letta e recitata in classe, per studiare, in forma lucida e variata, il cido dell'acqua, i suoi stati, la sua utilizzazione.

I risultati didattici di .tale <( lezione » sono stati quanto mai - confortanti: nessun alunno, interprete o spettatore dello spettacolo << H2 O » ha avuto bi-

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sogno di studiare I'argomento, a scuo- la, in quanto. lo aveva vissuto e assi- milato partecipando o assistendo alla rappresentazione. -

Confortata da tale precedente, penso che continuerò sulla strada intrappresa e preparerò una serie di brevi comme- die musicali su argomenti di studio,

,rappresentando in forma giocosa: re-

iole grammaticali, nozioni di scienze naturali e di igiene, drammatizzazioni storiche, ecc., convinta di apportare in tal modo un duplice vantaggio sia alla scuola che al teatro e di contribuire, indirettamente ma &cacemeqte, d a formazione integrale degli alunni.

e PRIMO TEMPO -.

(La scena rappresenta una grande stanza, con una grande finestra sul fondo; verso il davanti della scena, a destra, uno scaflak a muro con qualche libro e una piccola scrivania, alla quale è seduto Carlo, tutto imbacuccato e annoiato).

VOCI DAL DI FUORI - Carlo! Carlo! CARLO (corre alla finestra) Ehi, sono qui! VOCE - Possiamo salire? CARLO - Venite, venite su! Vi dspetto! GIACOMO, MÀRIO, ANDREA (entrano da sinistra correndo). GIACOMO - Come stai? CARLO - Un po' meglio! MARIO - Sei già alzato. CARLO - Sì, m i guarda quante sciarpe e maglioni ... GIACOMO - Però qui in casa £a piuttosto caldo! CARLO - i? quello che dico anch'io ... ma la mamma ...

- MARIO - Pazienza! Così guarisci prima. CAW - Speriamo. ANDREA - E così puoi andare a sciare subito, senza nemmeno cam-

biarti! CARLO - Non cominciare a burlarmi, eh! Piuttosto, come sta ,il mae-

stro? È tornato?' MARIO - Macché! Ancora la supplente! CARLO - Meno male, così non perdo le spiegazioni! E il compito?

Che cosa aspettate a darmi il compito? GIACOMO ($eri0 e impacciato) Oh, il compito ... MARIO (C. -S.) Già, il compito! ANDREA (lugubre) Uh, il compito!

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