Giuseppe Penone, Sergio Risaliti Scorrere nel tempo come pietra … · la sua ricerca attorno al...

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Sarzana 2 - 3 - 4 - IX ottava edizione 2011 Il Festival della Mente, il primo festival europeo dedicato alla creatività e ai processi creativi, è giunto alla sua ottava edizione. Anche nel programma di quest’anno si può constatare come si sia mantenuto l’impegno nel realizzare un evento stimolante e innovativo per un pubblico attento, quale si è dimostrato quello che ogni anno arriva da tutta Italia a Sarzana sempre più numeroso -quarantamila le presenze nelle ultime edizioni. Il festival è dedicato a tutti: ai bambini e ai ragazzi (che potranno scegliere fra oltre quaranta eventi, spettacoli, laboratori), agli adulti di qual- siasi età e formazione culturale, purché motivati ad approfondire, ad ascoltare e a confrontarsi con gli scienziati, i filosofi, gli psicoanalisti, gli scrittori, gli artisti italiani e stranieri che saranno pre- senti a Sarzana dal 2 al 4 settembre. Il progetto che il Festival porta avanti è quello di parlare della creatività e dei processi creativi attraverso la testimonianza di pensatori, creativi, studiosi della men- te e del pensiero, che offriranno al pubblico trentanove fra laboratori, lezioni, spettacoli, realizzati e pensati appositamente, qualcosa di speciale e unico. Tre giorni quindi per dibattere e confron- tarsi, una festa della mente, del pensiero libero, per chi cerca strumenti per capire se stesso e la realtà che ci circonda, per chi crede che la cultura sia fondamentale per migliorare la propria vita. Quando abbiamo iniziato otto anni fa, dedicare un festival alla creatività è stata una sfida, in Italia ancora non esisteva nulla di simile. Abbiamo dato vita ad una manifestazione interdisciplinare, un vero e proprio progetto culturale, costruito e curato nei contenuti assieme ai relatori, che accettano, dialogando con la direttrice Giulia Cogoli, di realizzare ogni anno qualcosa di nuovo: una sorta di percorso, più che una rassegna o un insieme di incontri. Così, dopo oltre quattrocento eventi, realizzati con più di trecento intellettuali, la sfida continua nella ricerca di argomenti innovativi, mai scontati, per offrire stimoli nuovi in un’atmosfera piacevole e spontanea. La fiducia e il supporto della Fondazione Carispe e del Comune di Sarzana sono la base di questo progetto, che speriamo offra ancora una volta l’occasione di vivere tre giorni gioiosaMente.

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Sarzana2-3-4-IX

ottava edizione2011

Il Festival della Mente, il primo festival europeo dedicato alla creatività e ai processi creativi, ègiunto alla sua ottava edizione. Anche nel programma di quest’anno si può constatare come si siamantenuto l’impegno nel realizzare un evento stimolante e innovativo per un pubblico attento,quale si è dimostrato quello che ogni anno arriva da tutta Italia a Sarzana sempre più numeroso- quarantamila le presenze nelle ultime edizioni. Il festival è dedicato a tutti: ai bambini e ai ragazzi (che potranno scegliere fra oltre quaranta eventi, spettacoli, laboratori), agli adulti di qual-siasi età e formazione culturale, purché motivati ad approfondire, ad ascoltare e a confrontarsi congli scienziati, i filosofi, gli psicoanalisti, gli scrittori, gli artisti italiani e stranieri che saranno pre-senti a Sarzana dal 2 al 4 settembre. Il progetto che il Festival porta avanti è quello di parlare dellacreatività e dei processi creativi attraverso la testimonianza di pensatori, creativi, studiosi della men-te e del pensiero, che offriranno al pubblico trentanove fra laboratori, lezioni, spettacoli, realizzatie pensati appositamente, qualcosa di speciale e unico. Tre giorni quindi per dibattere e confron-tarsi, una festa della mente, del pensiero libero, per chi cerca strumenti per capire se stesso e larealtà che ci circonda, per chi crede che la cultura sia fondamentale per migliorare la propria vita.Quando abbiamo iniziato otto anni fa, dedicare un festival alla creatività è stata una sfida, in Italiaancora non esisteva nulla di simile. Abbiamo dato vita ad una manifestazione interdisciplinare,un vero e proprio progetto culturale, costruito e curato nei contenuti assieme ai relatori, che accettano, dialogando con la direttrice Giulia Cogoli, di realizzare ogni anno qualcosa di nuovo:una sorta di percorso, più che una rassegna o un insieme di incontri. Così, dopo oltre quattrocentoeventi, realizzati con più di trecento intellettuali, la sfida continua nella ricerca di argomentiinnovativi, mai scontati, per offrire stimoli nuovi in un’atmosfera piacevole e spontanea. Lafiducia e il supporto della Fondazione Carispe e del Comune di Sarzana sono la base di questoprogetto, che speriamo offra ancora una volta l’occasione di vivere tre giorni gioiosaMente.

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Franca D’Agostini insegna Filosofia della Scienzaal Politecnico di Torino, fa parte del comitato scientifico dellaFondazione De Sanctis e della Cattedra Galante Garronedell’Università del Piemonte Orientale. È autrice di articoli e saggi in italiano, inglese e tedesco, collabora con La Stampa,il manifesto, e l’inserto culturale Saturno. Tra i suoi libri:Analitici e continentali (Cortina, 1997); Breve storia dellafilosofia nel Novecento (Einaudi, 1999); Logica del nichilismo

(Laterza, 2000); The Last Fumes, Nihilism and the Nature of Philosophical Concepts (Davies Group, 2008); Paradossi(Carocci, 2009). Al problema della verità (e della non-verità) ha dedicato tre libri: Disavventure della verità (Einaudi, 2002);Verità avvelenata. Buoni e cattivi argomenti nel dibattitopubblico (Bollati Boringhieri, 2010) e il recente Introduzionealla verità (Bollati Boringhieri, 2011).

venerdì 2 settembre_ore 19.00_Chiostro San Francesco # euro 3,50Franca D’Agostini

Tipi di menzognaUna tesi ben nota alla tradizione filosofica è quella dell’asimmetria tra verità e falsità; in pratica c’è

un solo modo di dire la verità, mentre esistono molti modi di mentire. Esiste la menzogna semplice (dire sem-plicemente il falso), la meta-menzogna (dire di non aver detto il falso), la pre-menzogna (che prepara le con-dizioni per future menzogne), la menzogna senza menzogna (dire il vero, facendo credere il falso) e poi lamenzogna di silenzio, di vaghezza, di ambiguità o di diversione. C’è anche la menzogna artistica (che perònon è menzogna). La filosofa Franca D’Agostini propone una ricognizione dei diversi tipi di menzogna, sui qua-li esistono interessanti spunti nella filosofia recente, ricordando che la possibilità di mentire è la ragione pra-tica dell’esistenza, nella nostra mente, del concetto di verità.

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Giuseppe Penone, artista, tiene nel 1968 le sue prime mostre al Deposito d’Arte Presente e alla Galleria Sperone a Torino. Tra i protagonisti dell’Arte Povera - la teoria critica elaborata da Germano Celant - giovanissimo ottiene riconoscimenti nazionalie internazionali. Insegna all’École des Beaux-arts di Parigi. Le sueopere sono nei più prestigiosi musei del mondo: Guggenheim di New York, Tate Gallery di Londra, Kunstalle di Basilea, StadelijkMuseum di Amsterdam, Museo Rodin, Centre Pompidou di Parigi.

Sergio Risaliti, storico dell’arte, ha fondato il Centro di ArteContemporanea Le Papesse a Siena. Fra i testi curati: Espresso (Electa, 2000); la Verità, di Giulio Paolini (Einaudi, 1996). Tra le pubblicazioni: De Gustibus, con Achille Bonito Oliva(Maschietto, 2002); con Francesco Vossilla quattro volumisull’opera di Michelangelo: Bacco (Maschietto, 2007); La Zuffa dei Centauri (Electa, 2008); L’altro David e Metamorfosi del David (Cult Editore, 2010).

venerdì 2 settembre_ore 19.00_teatro degli Impavidi % euro 3,50Giuseppe Penone, Sergio Risaliti

Scorrere nel tempo come pietra di fiumeLe principali tappe creative di uno dei più significativi e importanti artisti della nostra epoca, mostrando

e spiegando le sue opere e installazioni, come i Soffi in terracotta ispirati a un disegno di Leonardo da Vin-ci, le anatomie, le grandi impronte vegetali su carta, o gli alberi che Penone considera “l’idea prima e più sem-plice di vitalità, di cultura, di scultura”, da sempre un elemento centrale del suo lavoro. Penone ha fondatola sua ricerca attorno al rapporto uomo-natura, lavorando con materiali e tecniche non tradizionali e dialo-gando con la Land Art, l’Arte Concettuale e la Body Art. Mai come oggi sembra attuale, anzi cogente, la sualezione su una relazione poetica con Madre Terra, con la natura come generatrice di forme preculturali, dicui svela l’aspetto fantastico.

Programma

venerdì 2 settembre 2011_ore 17.30_piazza Matteotti !

Apertura

Massimo Caleo, Sindaco di SarzanaGiulia Cogoli, Direzione e Progetto del Festival della MenteMatteo Melley, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia

Chiara Saraceno è stata professore di ricerca presso il Wissenschaftszentrum Berlin für Sozialforschung e professore di Sociologia della famiglia all’Università di Torino. Ha fatto partedella Commissione di indagine sulla povertà e l’esclusione socialein Italia e ne è stata presidente (1998-2001). La sua ricercariguarda la famiglia, i rapporti di genere e generazione, le politichesociali, la povertà, tema sul quale ha pubblicato: Povertà e benessere. Geografia delle disuguaglianze in Italia,

con A. Brandolini (2007) e Dimensioni della disuguaglianza in Italia, povertà, abitazione, salute, con A. Brandolini e A. Schizzerotto (2009) editi da il Mulino. Tra le sue altrepubblicazioni: Mutamenti della Famiglia e Politiche Sociali in Italia(2003), Sociologia della famiglia, con M. Naldini (2007), Onora il padre e la madre, con G. Laras (2010), Conciliare famiglia e lavoro, con M. Naldini (agosto 2011) per il Mulino; I nuovi poveri, con P. Dovis (Codice E., 2011). Collabora con la Repubblica.

venerdì 2 settembre_ore 17.45_piazza Matteotti ! gratuitoChiara Saraceno

Troppa disuguaglianza è un freno al benessere di tutti1

La povertà è la forma meno accettabile della disuguaglianza economica, segnala una difficoltà, o im-possibilità, a soddisfare in modo adeguato i propri bisogni nella società in cui si vive e a condurre la vita se-condo le proprie aspirazioni e capacità. Esistono anche forme di disuguaglianza non economica che possonoavere le stesse conseguenze. Un disabile può venire escluso a priori dall’istruzione o dall’accesso al lavoro; l’o-rigine famigliare e/o etnica può segnare in modo determinante i destini delle persone vincolandone possibi-lità e libertà; l’appartenenza di sesso spesso immette in percorsi di vita differenziati e disuguali a prescinde-re dalle caratteristiche individuali. Questi fenomeni non hanno solo conseguenze inique per i soggetti diret-tamente coinvolti, le hanno anche per la società nel suo complesso, perché non consentono a tutti di dispie-gare appieno le proprie doti, impoverendo quindi la qualità umana e la capacità di tenuta e innovazione del-la società nel suo complesso.

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Alessandro Barbero, 1959, laureato in Lettere, ha perfezionatoi suoi studi presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, ed è professore ordinario di Storia medievale presso l’Universitàdegli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Collabora con La Stampa, il supplemento domenicale de Il Sole 24 Ore e ilprogramma televisivo Superquark. Ha pubblicato romanzi e numerosi saggi di storia medievale; nel 1995 è uscito il suoprimo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle

gentiluomo (Mondadori), Premio Strega 1996. Fra le suepubblicazioni: Storia del Piemonte (Einaudi, 2008); 9 agosto378. Il giorno dei barbari (2005), Barbari. Immigrati, profughi,deportati nell’impero romano (2006), La battaglia. Storia diWaterloo (2007), Benedette guerre. Crociate e jihad (i Libri delFestival della Mente, 2009), Lepanto. La battaglia dei tre imperi(2010) per Laterza; Gli occhi di Venezia (Mondadori, 2011); Il divano di Istanbul (Sellerio, 2011).

venerdì 2 settembre_ore 23.15_spalti Fortezza Firmafede BL euro 3,50Alessandro Barbero

Come pensava un uomo del Medioevo? Il frateSalimbene da Parma era un francescano che si vergognava di chiedere l’elemosina perché, essendo nato

nobile, avrebbe dovuto andare a cavallo, divertirsi nei tornei e farsi apprezzare dalle belle donne. Da giovane ave-va creduto ciecamente alle profezie sulla fine del mondo, ed era rimasto molto male scoprendo che non eranovere. Si commuoveva fino alle lacrime davanti all’umiltà del re di Francia San Luigi, ma non riusciva a non ammirareil geniale imperatore Federico II scomunicato. Scriveva in un latino infarcito di citazioni bibliche, ma pensava indialetto padano. Non aveva riguardi per nessuno e gli scappavano affermazioni per niente politically correct, comequando definì gli italiani del Sud “homines caccarelli et merdacoli”. Attraverso la sua monumentale Cronaca sco-priamo che un frate medievale poteva essere molto più divertente e spregiudicato di quel che ci aspetteremmo.

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Zygmunt Bauman, professore emerito di Sociologia nelle Universitàdi Leeds e Varsavia, è uno dei più importanti pensatori dei nostritempi. I suoi studi vertono sugli aspetti salienti della societàglobalizzata, sui processi di individualizzazione, i mutamenti nelladefinizione del pubblico e del privato e le conseguenze filosofiche e morali del nuovo capitalismo; la sua definizione di “modernitàliquida” ha influenzato la ricerca internazionale sulla sociologia

e gli studi culturali. Tra le sue recenti pubblicazioni: Individualmenteinsieme (Diabasis, 2008); La decadenza degli intellettuali (2007),Modernità e ambivalenza (2010) per Bollati Boringhieri; Modernitàliquida (2002), Modus vivendi (2008), Paura liquida (2008),Consumo dunque sono (2008), Capitalismo parassitario (2009),L’etica in un mondo di consumatori (2010), Vite che non possiamopermetterci (2011) per Laterza.

venerdì 2 settembre_ore 21.15_piazza Matteotti ! euro 3,50Zygmunt Bauman

Sulconcetto di comunità e rete, sui social network e facebookIl termine “network” sta rapidamente rimpiazzando “società” sia nel discorso delle scienze sociali, sia nella

lingua parlata, ma qual è la differenza fra una comunità e una rete? Fare parte di una comunità è una condizione piùsicura e affidabile, anche se più limitante rispetto ad avere una rete di contatti. La comunità lascia poco spazio di azio-ne, al contrario della rete, ma nei momenti di necessità sulla comunità si può contare. La scelta dunque è fra sicu-rezza e libertà: l’una non si può avere senza sacrificare l’altra. Sulla sicurezza la comunità batte la rete, sulla libertàè vero il contrario. Oggi però non siamo preoccupati dalla violazione della nostra privacy, ma dal suo opposto. Allabase del social networking vi è uno scambio di informazioni personali, è un errore credere che il bisogno di ostenta-zione del “sé interiore” sia manifestazione di un’urgenza/dipendenza puramente generazionale e legata all’età.

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Giuseppe Battiston, attore di cinema e teatro fra i più apprezzati,ha lavorato con S. Soldini in Un’anima divisa in due, Pane e tulipani- con il quale ha vinto il David di Donatello e il Ciak d’oro - Agata e la tempesta; con C. Mazzacurati in La Passione; con Aldo Giovannie Giacomo in Chiedimi se sono felice; con Cristina Comencini in La bestia nel cuore. A teatro ricordiamo lo spettacolo Orson Welles’Roast (2009), Premio UBU miglior attore protagonista, e 18 milagiorni – il Pitone, di Andrea Bajani, con Gianmaria Testa (2011).

Gianmaria Testa, cantautore, ha tenuto più di duemila concerti in Francia, Italia, Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Canada, USA, Portogallo, Spagna. Fra i suoi dischi: Montgolfières,Extra-Muros, Lampo, Il valzer di un giorno, Altre Latitudini, Da questa parte del mare – Premio Tenco 2007 – SOLO - dal vivo.Moltissime le collaborazioni con musicisti come Mirabassi,Pietropaoli, Fresu, Rava e attori come Paolo Rossi, Marco Paolini o Erri De Luca. A fine 2011 uscirà il nuovo disco Vitamia.

venerdì 2 settembre_ore 21.15_piazza d’armi Fortezza Firmafede @ euro 7,00Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa

ItalyUn nuovo spettacolo, presentato in anteprima a Sarzana, per raccontare l’Italia di ieri e le nostre mi-

grazioni del secolo scorso, attraverso le parole e le poesie di Giovanni Pascoli/Giuseppe Battiston e con lamusica e le canzoni di Gianmaria Testa. Italy, scritto da Pascoli nel 1904 e ispirato alla vicenda reale di unafamiglia di emigranti, narra le condizioni di un’Italia lontana nella memoria, che sotto la morsa della povertàlascia andare i suoi figli per il mondo in cerca di fortuna, a confrontarsi con una società che non li vuole eche li vede stranieri in ogni luogo. Un’Italia personificata, che si arrabbia, piange e prova pena. L’analogia coni tempi che viviamo, con la nostra storia contemporanea, è il motivo che ha spinto Battiston a scegliere que-sto testo: “vorrei che l’Italia, gli italiani, avessero rispetto per la propria memoria e ne facessero patrimonio”.

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Edoardo Boncinelli, fisico e genetista, ha diretto laboratori di biologia molecolare dello sviluppo e si è dedicato allo studiodella genetica e della biologia molecolare degli animalisuperiori e dell’uomo. Insegna Fondamenti biologici dellaconoscenza presso la facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Collabora a Le Scienzee al Corriere della Sera. Tra i suoi libri: Le forme della vita(Einaudi, 2000); Io sono, tu sei (Mondadori, 2002); Prima

lezione di biologia (Laterza, 2007); I nostri geni (Einaudi,2008); L’etica della vita (2008), Perché non possiamo nondirci darwinisti (2009), Lo scimmione intelligente (con G.Giorello, 2009), Lettera a un bambino che vivrà 100 anni(2010) per Rizzoli; Mi ritorno in mente. Il corpo, le emozioni, la coscienza (Longanesi, 2010); Come nascono le idee (2008) e La vita della nostra mente (settembre 2011), entrambi nellaserie i Libri del Festival della Mente, Laterza.

venerdì 2 settembre_ore 19.30_spalti Fortezza Firmafede BL euro 3,50Edoardo Boncinelli

Che cos’è la vita? Può esistere una vita artificiale?Lo scienziato statunitense Craig Venter ha annunciato di recente di aver costruito una vita artificiale,

cioè sintetica. Quello che ha fatto è mettere un DNA sintetizzato da zero, sulla base di una sequenza imma-gazzinata in un computer, in una forma molto elementare di batterio, e notare come questo cambiava in unessere mai esistito prima. Questa forma di vita è quindi nuova e senza precedenti, ma è vita artificiale? Perrispondere alla domanda occorre chiedersi che cosa è la vita nella sua essenza. Boncinelli propone una de-finizione di vita e delle sue componenti fondamentali: la materia, l’energia e l’informazione. Ciò che dominanegli esseri viventi è l’informazione, cioè l’ordine e il controllo di quanto vi accade. In questa ottica, quellacreata da Venter è davvero una vita artificiale.

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Almudena Grandes è considerata tra gli scrittori più autorevolidella letteratura contemporanea spagnola. Nata a Madrid nel1960, con il suo romanzo d’esordio, Le età di Lulù (Guanda,2001), caso letterario e best seller internazionale da cui è statotratto l’omonimo film, ha vinto il premio La sonrisa vertical(1989) e si è imposta sulla scena culturale europea. Fra i suoilibri per Guanda ricordiamo: Modelli di donna (2001), Gli annidifficili (2003), Troppo amore (2004), Il ragazzo che apriva

la fila (2007), Cuore di ghiaccio (2008), Inés e l’allegria(settembre 2011), ambientato durante la Guerra Civile spagnola,raccontata attraverso gli occhi di una donna.Ranieri Polese, 1946, giornalista, critico letterario e cinematografico del Corriere della Sera, di cui ha diretto le pagine culturali. Ha scritto per La Nazione, L’Europeo.Ha pubblicato Il film della mia vita (Rizzoli, 1995); dal 2005 cura l’Almanacco Guanda.

sabato 3 settembre_ore 11.30_Chiostro San Francesco # euro 3,50Almudena Grandes, Ranieri Polese

La storia vista dalle donneAlmudena Grandes si occupa da anni della storia del suo paese. Storia e letteratura, obbedisce così al-

l’obbligo che incombe sulla terza generazione spagnola di ricostruire la memoria della Spagna, che la “dolce tran-sizione” dalla dittatura alla democrazia ha troppo spesso sommerso nel silenzio. La sua formula è quella del ro-manzo in cui fatti e personaggi reali si incrociano con figure e avvenimenti d’invenzione, narrati dal punto di vi-sta di una donna che non ha paura di riaprire antiche ferite, rievocare orrori dimenticati. Una donna, una narra-trice, che conosce gli effetti degli eventi storici sulla vita privata. Forse la storia è un lavoro da donne e la Gran-des lo dimostra con il suo nuovo libro, il primo di una trilogia dove si fondono letteratura e realtà storica.

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Maurizio Bettini insegna Filologia greca e latina all’Universitàdi Siena di cui è stato preside. È tra i fondatori e direttore del Centro Antropologia e Mondo Antico. Tiene seminari pressoil Department of Classics della University of California aBerkeley. È stato più volte Directeur d’Études associé all’Écoledes Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e hainsegnato al Collège de France. Il suo principale campo di studiè costituito dalla riflessione antropologica sulla cultura greca

e romana, spesso in rapporto con l’esperienza della modernità.Collabora con la Repubblica; tra i suoi libri: I classici nell’etàdell’indiscrezione (1994), Nascere. Storie di donne, donnole,madri ed eroi (1998), Le orecchie di Hermes (2000), Voci.Antropologia sonora della cultura antica (2008), Il Mito di Circe, con C. Franco (2010) per Einaudi; Affari di Famiglia. La parentela nella cultura e nella letteratura antica (il Mulino,2009); Alle porte dei sogni (Sellerio, 2009).

sabato 3 settembre_ore 10.30_sala delle capriate Fortezza Firmafede $ euro 3,50Maurizio Bettini

Forme mitiche della memoria in Grecia e a RomaIn Grecia e a Roma la memoria veniva rappresentata attraverso molteplici figurazioni culturali: divine, mi-

tologiche, narrative, metaforiche. Per i Greci Mnemosyne, la memoria, partorisce le Muse affinché producano oblio- Lesmosyne - nella mente degli sventurati mortali; a Roma invece la dea Moneta, anch'essa memoria, “fa ricor-dare” il proprio dovere a custodi distratti, parla attraverso la voce delle oche, mette in guardia i cattivi ammini-stratori del pubblico fisco. A volte la memoria si presenta sotto la forma di una persona viva - lo mnémon, il mo-nitor - la cui professione consiste nel “rammentare” a qualcuno ciò che altrimenti rischia di dimenticare: alla ma-niera di un'agenda computerizzata.

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Enzo Mari, 1932, artista, grafico e designer, quattro voltevincitore del Compasso d’oro, ha collaborato con le piùimportanti aziende internazionali e ha disegnato oggetticapostipiti dello sviluppo del design, non solo italiano. Da semprededica particolare attenzione ai meccanismi meno conosciuti del mercato e della produzione nella sua continua ricerca e sperimentazione di nuove forme e significati del prodotto. È stato presidente dell’ Associazione per il Disegno Industriale.

Le sue opere sono esposte in diversi musei tra i quali il MOMA di New York, e nel 2008 la GAM di Torino gli ha dedicato unagrande mostra antologica. Ha detto di lui Alessandro Mendini:“Mari è la coscienza di tutti noi, è la coscienza dei designer”. Tra i suoi libri: Progetto e passione (2001), La valigia senzamanico (2004) per Bollati Boringhieri; Autoprogettazione?(Corraini, 2002); Lezioni di disegno (Rizzoli, 2008); Venticinque modi per piantare un chiodo (Mondadori, 2011).

sabato 3 settembre_ore 10.00_teatro degli Impavidi % euro 3,50Enzo Mari

L’anima del designUn grande designer, un maestro dell’innovazione e della creatività, che ha sempre coniugato la sua ope-

ra con il pensiero politico e filosofico, racconta il suo percorso dalla formazione ai progetti realizzati in tutto il mon-do: creazioni svincolate dal tempo e dalle mode, perché per Enzo Mari progettare significa rispondere a una ne-cessità primaria. Una testimonianza sull’idea di progettazione e creazione, e allo stesso tempo un’analisi a trattispietata del presente, di come stia morendo l’innovazione e come oggi stiano cambiando i processi creativi, a cau-sa delle regole di mercato che pretendono “vendibilità e riproducibilità” per un mercato globalizzato. Ma designè anche arte, tecnologia e scienza che indagano l’essenza dell’infinito, la scienza sulla base di un lento processodi descrizioni parziali ma verificabili, mentre l’arte continua a ricercare la sua qualità di rappresentazione.

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Francesco Piccolo è scrittore e sceneggiatore. Da anni scriveper il cinema; tra le ultime sceneggiature che ha firmatoricordiamo: Paz! di R. De Maria (2002); Ovunque sei di M. Placido (2004); Nemmeno in un sogno di G. Greco (2002);Agata e la tempesta (2003) e Giorni e nuvole (2006) di S.Soldini; Caos calmo (2008) di A. Grimaldi; My Name Is Tanino(2002) e La prima cosa bella (2010) di P. Virzì; Il caimano(2006) e Habemus Papam (2011) di N. Moretti. È stato tra

gli autori del programma tv Vieni via con me. Scrive di politica,cinema per varie testate giornalistiche. Con Storie di primogeniti e figli unici (Feltrinelli, 1996) ha vinto nel 1997 il Premio Letterario Giuseppe Berto e il Premio Chiara. I suoiultimi libri sono Allegro occidentale (Feltrinelli, 2003); Scrivereè un tic (minimum fax, 2006); L’Italia spensierata (Laterza,2007); La separazione del maschio (2008) e Momenti ditrascurabile felicità (2010) per Einaudi.

sabato 3 settembre_ore 10.00_cinema Moderno ( euro 7,00Francesco Piccolo approfonditaMente

Come si scrive un filmL’incontro offre l’occasione per descrivere un laboratorio di scrittura e sceneggiatura: come si crea una

storia, le scene che devono trasformarsi in film, il lavoro dello sceneggiatore alle prese con la concretezza del-la scrittura cinematografica. E soprattutto il rapporto che c’è tra letteratura e cinema, che non è fatto soltantodi differenze, come si sostiene sempre, ma anche di somiglianze, di parentele, di vasi comunicanti. Si cercheràdi dimostrarlo grazie al confronto con due scrittori che scrivono letteratura, ma sembra scrivano per il cinema:Ernest Hemingway e Raymond Carver. Francesco Piccolo spiegherà, aiutandosi con dimostrazioni concrete, ilpassaggio di una storia dalla letteratura al cinema, cosa significa nella sostanza la parola “trasposizione”. (durata 120 minuti circa)

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Adam Phillips, 1954, psicoanalista e letterato, è autore di numerosisaggi e curatore in Inghilterra dell’opera completa di Freud. È statoprimario di psicoterapia infantile al Charing Cross Hospital di Londra,dove vive e lavora. Intellettuale atipico, non appare mai in televisionee grazie a pazienti illustri quali Hanif Kureishi è diventato una sorta di “psicostar” di culto, tanto che il Times lo ha definito “il Martin Amisdella psicoanalisi”. I suoi saggi abbracciano argomenti eccentricisvelando lati inediti della nostra psiche. Ricordiamo: Paure ed esperti

(2003), Normalmente (2005), Elogio della gentilezza, con B. Taylor(2009), La scatola di Houdini (2010), Sul bacio, il solletico e la noia(2011), Sull’equilibrio (settembre 2011) per Ponte alle Grazie.Gabriele Romagnoli, scrittore e giornalista, è direttore del magazineGQ. Tra i suoi libri: Passeggeri (Garzanti, 1998); L’artista (Feltrinelli,2004); Navi in bottiglia (1993), In tempo per il cielo (1995), Non ci sono santi (2006), Solo i treni hanno la strada segnata (2008),Un tuffo nella luce (2010) per Mondadori.

sabato 3 settembre_ore 15.00_sala canale lunense BM euro 3,50Adam Phillips, Gabriele Romagnoli

A proposito dell’equilibrioIl problema dell’equilibrio, della misura, del giusto mezzo è centrale nelle nostre vite, aspiriamo a raggiun-

gerlo e a mantenerlo, ma quando qualcosa è importante perdiamo subito la stabilità, come accade anche nell’inna-moramento. L’analista britannico dimostra che il modo più appropriato per parlare dell’equilibrio consiste proprio neltrattare le varie forme che l’eccesso e l’esagerazione assumono nella nostra società, e tra queste il sesso, l’educazionee il fondamentalismo religioso e politico. In tutto ciò la psicoanalisi ha un ruolo centrale, essendo in grado di mostrarci“perché spesso non c’è nulla di più squilibrato della richiesta di un punto di vista equilibrato”. Uno dei tanti capovol-gimenti di prospettiva tipici di Phillips, perennemente in bilico fra psicoanalisi e letteratura, richiami freudiani e sug-gestioni artistiche.

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Gian Carlo Calza insegna Storia dell’arte dell’Asia Orientaleall’Università Ca’ Foscari di Venezia, di cui è anche membro delSenato Accademico. Dirige The International Hokusai ResearchCentre con sedi a Venezia e Milano. Promotore e coordinatoredi diversi congressi internazionali, è stato consulentescientifico di alcune delle più importanti esposizioni d’arteorientale in Italia tra cui, nel 1995, Design Giapponese.

Una storia dal 1950 alla Triennale di Milano. È autore di saggicritici sull’arte dell’Asia Orientale classica e moderna. Tra i suoitesti ricordiamo: Cina (Einaudi, 2002); Hiroshige. Il maestrodella natura (Skira, 2009); Il canto del guanciale e altre storie(Phaidon, 2010); Hokusai. Il vecchio pazzo per la pittura (a curadi, 1999), Gengji. Il principe splendente (2008), Utamaro e il quartiere del piacere (2009) per Electa.

sabato 3 settembre_ore 15.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede $ euro 7,00Gian Carlo Calza approfonditaMente

Estetica e creatività tra Asia e Occidente Un incontro per approfondire il tema della creatività nella scrittura e nell’arte orientale e il suo rap-

porto con la cultura occidentale. Gian Carlo Calza analizza tre aspetti dell’estetica orientale che spesso ven-gono considerati in Occidente separatamente: la meditazione, la scrittura e la pittura. Eppure, soprattuttoin Asia orientale, essi appaiono sovente fusi in una via unitaria della conoscenza, una visone confermata direcente anche da alcune ricerche neuroscientifiche. Un percorso che individua le sorgenti più alte della crea-tività in Asia e in Occidente, partendo dal dibattito su cultura elitaria e cultura massificata per giungere al-l’analisi di uno degli atteggiamenti più difficili da assumere: l’apertura verso il diverso, l’eccentrico e lo straor-dinario. (durata 120 minuti circa)

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Francesca Marzotto Caotorta, paesaggista, è una nota espertadi giardini. Ha fondato e diretto Gardenia, una delle riviste digiardinaggio più lette, e ideato Orticola, di cui ora è vicepresidente, da alcuni anni una delle più frequentatemostre-mercato di fiori e piante (Milano). Ha partecipato e condotto diversi programmi radio televisivi e collaborato con molti giornali quali: la Repubblica, Corriere della Sera,

Il Giornale, Casa Vogue, Abitare, Amica, Elle Decor, e per Il Sole 24 Ore di cui è stata a lungo l’esperta di giardinaggio del domenicale con la sua rubrica “Verdissimo”. Fra i suoi libri:Profumi ritrovati (1980), I segreti dei colori naturali (1982) perRizzoli; Viole, con M. Lombardi (Il Sole 24 Ore Edagricole,1997); All’ombra delle farfalle. Il giardino e le sue storie(Mondadori, 2011).

sabato 3 settembre_ore 14.45_cinema Moderno ( euro 7,00Francesca Marzotto Caotorta approfonditaMente

Il giardino nella menteCome la forma delle nuvole, l’aspetto di ogni giardino dipende da quanto gli sta attorno. Per avere un giar-

dino che sia un luogo della mente e una architettura vegetale, che sia un racconto fatto di terra, acqua, pietre,piante, che sia la nostra stanza all’aperto e la nostra meta, che sia la nostra pace e la nostra memoria, che sia ilteatro dei nostri eccessi, delle nostre indicibili ambizioni o dei nostri ricordi, bisogna saper vedere cose che a vol-te sono impalpabili e lievi come la brezza. Bisogna saper definire i canoni che determinano la qualità di un giar-dino. Per individuarli si cerca un dialogo con la luce, il tempo, l’acqua e il paesaggio che lo definisce. Si guarda alpotere che ha il colore nel suscitare emozioni. Ogni stagione è uno scenario verso il quale le piante ci attirano aseguire uno spettacolo che si rinnova di continuo. (durata 120 minuti circa)

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Adriano Prosperi insegna Storia moderna alla Scuola NormaleSuperiore di Pisa dal 2002. Ha insegnato all’Università dellaCalabria, Bologna, e si è occupato soprattutto di storia dellariforma e della controriforma, storia delle scoperte geografiche e delle missioni. È membro dell’Accademia dei Lincei, dell’IstitutoVeneto di Scienze Lettere ed Arti e dell’Accademia degli Intronati.Scrive su la Repubblica. Tra le sue opere: Tribunali della coscienza.Inquisitori, confessori, missionari (1996), Penitenza e Riforma

(1995); Incontri rituali: il papa e gli ebrei (1996); Manuale di Storiamoderna e contemporanea, con P. Viola (2000), Il Concilio di Trento: una introduzione storica (2001); Dare l’anima. Storia di un infanticidio (2005); Giustizia bendata. Percorsi storici di un’immagine (2008), Cause perse. Un diario civile (2010) tutti per Einaudi; Il seme dell’intolleranza. Ebrei, eretici, selvaggi:Granada 1492, nella serie i Libri del Festival della Mente (Laterza,settembre 2011).

sabato 3 settembre_ore 12.00_piazza Matteotti ! euro 3,50Adriano Prosperi

Delitto e perdonoPerdonare o punire, pena di morte inclusa? Ne La Gerusalemme Liberata di Tasso, il dialogo tra Clorin-

da morente e Tancredi “Amico, hai vinto: io ti perdono. Perdona tu pure”, riassume e simboleggia un’intera cul-tura del rapporto con il diverso, l’infedele, l’eretico e il criminale. Nella tradizione culturale e religiosa del Medioevoitaliano la morte a cui sono condannate quelle figure è un rito di passaggio di cui fa parte integrante il perdono.La conversazione di Prosperi è dedicata all’analisi di questo rito, e al confronto con l’ “altro”, con il diverso percultura e religione. Una questione di scottante attualità su cui siamo chiamati a confrontarci quotidianamente eche diviene ancora più urgente se innescata sul tema del delitto. Problematiche che l’angolatura e l’analisi stori-ca ci permettono di affrontare con maggior profondità e distacco.

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Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose, ha ricevuto la laurea honoris causa in Storia della Chiesadall’Università di Torino e sino al 2010 ha tenuto il corso di Teologia biblica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Collabora con La Stampa, la Repubblica, Avveniree Jesus. Ha fondato la casa editrice Edizioni Qiqajon. Ha fattoparte della delegazione inviata da papa Giovanni Paolo II a Moscaper portare al Patriarca Alessio II l’icona della Madre di Dio

di Kazan’ e nel 2008 ha partecipato al Sinodo dei Vescovi sullaParola di Dio come “esperto” nominato da papa Benedetto XVI.Membro dell’Académie Internationale des Sciences Religieuses(Bruxelles) e dell’International Council of Christians and Jews(Londra), tra i suoi testi, che coniugano spiritualità cristiana e cammini di umanizzazione, ricordiamo i più recenti Ogni cosaalla sua stagione (Einaudi, 2010) e Una lotta per la vita.Conoscere e combattere i peccati capitali (San Paolo, 2011).

sabato 3 settembre_ore 18.30_piazza Matteotti ! euro 3,50Enzo Bianchi

Vie di umanizzazioneScriveva Camus: “Poter essere santi senza Dio è il solo problema concreto che oggi conosco”. Parafra-

sando potremmo dire che l’unico problema autentico è una ricerca spirituale per fare della vita un’opera d’arte,un cammino di piena umanizzazione. In quanto esseri umani, non siamo estranei gli uni agli altri e siamo dunquechiamati ad ascoltarci e a cercare insieme. Occorre credere nell’uomo, credere che possiamo umanizzare e ren-dere migliore la nostra convivenza, accettando di guardare oltre il nostro interesse immediato, verso un oriz-zonte comune e una speranza condivisa. In questo cammino tutti – credenti o non – sono chiamati a in-segnare, a fare segno gli uni agli altri, per aiutarsi reciprocamente. Abbiamo pochi giorni su questa terra: vi-viamoli cercando insieme vie di umanizzazione. La terra sarà più abitabile e la vita più bella per tutti.

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Vittorio Gregotti, 1927, architetto, ha fondato nel 1974la Gregotti Associati, di cui è presidente. È stato professore di Composizione architettonica presso le facoltà di Architetturadi Venezia, Milano e Palermo, e visiting professor presso le Università di Tokyo, Buenos Aires, San Paolo, Losanna,Harvard, Filadelfia, Princeton, Cambridge e M.I.T. di Boston. Dal 1974 al 1976 è stato direttore del settore arti visive earchitettura della Biennale di Venezia. Accademico di San Luca

e di Brera, gli è stata conferita la laurea honoris causa dalPolitecnico di Praga, di Bucarest e di Porto. È membro del Bundder Deutschen Architektene e dell’American Institute ofArchitects. Ha diretto Casabella, Edilizia Moderna, Rassegna,collabora con il Corriere della Sera e la Repubblica. Fra i suoilibri: Contro la fine dell’architettura (2008), Tre forme di architettura mancata (2010), Architettura e postmetropoli(2011) per Einaudi; Incertezze e simulazioni (Skira, 2011).

sabato 3 settembre_ore 17.30_sala canale lunense BM euro 3,50Vittorio Gregotti

Città, metropoli e disegno urbanoMolte discipline affermano che parlare dello stato di crisi della città o del fenomeno delle postmetropo-

li significhi cercare di descriverne la condizione di transizione permanente. Si tratta quindi del trionfo del pensierodel capitalismo finanziario, globalizzato e neocoloniale, delle comunicazioni immateriali e del trionfo del temposullo spazio da cui è necessario dipendere? Oppure è pensabile un ordine spaziale, partendo da una critica allostato delle cose, che renda possibile una nuova concezione civile del disegno urbano? Forse è possibile pensareche le accelerazioni con cui ci confrontiamo possano superare la loro attuale capacità ipnotica, trasformandosiin nuova normalità, cioè in materiali disponibili a rispondere a interrogativi di senso, in grado di proporre nuoveforme di un’architettura urbana dell’interesse collettivo.

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Salvatore Veca insegna Filosofia politica all’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, di cui è vicedirettore. Rettore del Collegiouniversitario Giasone del Maino è direttore del Centrointerdipartimentale di Studi e Ricerche in Filosofia sociale e prorettore per la didattica dell’Università di Pavia. Fa parte del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Italiano di Scienzeumane e del Consiglio direttivo di Politeia, Centro per la ricerca e la formazione in politica ed etica di Milano. Svolge un’intensa

attività di consulenza e direzione editoriale; fa parte del comitatoscientifico di riviste italiane e straniere. Fra i suoi ultimi libri: L’idea di giustizia da Platone a Rawls, con S. Maffettone (1997), La penultima parola e altri enigmi (2001) per Laterza; Il giardinodelle idee (2004), Dizionario minimo (2009) per Frassinelli; La bellezza e gli oppressi (2002), La priorità del male e l’offertafilosofica (2005), L’idea di incompletezza. Quattro lezioni (2011),Sarabanda. Oratorio in tre tempi per voce sola (2011) per Feltrinelli.

sabato 3 settembre_ore 17.00_Chiostro San Francesco # euro 3,50Salvatore Veca

L’immaginazione filosoficaVi sono due immagini che possono dare un’idea di come funziona l’immaginazione filosofica. La prima è

quella dell’esplorazione delle connessioni. L’esploratore di connessioni, come chi cerca di tessere una rete per pren-dere il maggior numero di pesci, mira a mettere insieme, a legare fra loro idee, concetti, congetture, ipotesi e a con-segnarci così una nuova prospettiva su noi stessi e il mondo. La seconda immagine è quella della coltivazione dimemorie. Il coltivatore di memorie sa quanto l’immaginazione filosofica si alimenti del passato e della sua compli-cata tradizione. L’esploratore di connessioni è affascinato dall’idea di poter dire l’ultima parola. Il coltivatore di me-morie gli ricorda il destino inevitabile della trasformazione dell’ultima parola in penultima. In questo senso, anchein filosofia, come nella scienza e nell’arte, l’immaginazione e la ricerca non hanno mai fine.

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Marco Belpoliti, saggista e scrittore, si occupa in particolare del rapporto tra letteratura e arti visive, di grafica, design e architettura. Ha curato per Einaudi l’edizione delle Opere(1997) di Primo Levi e altre opere postume dell’autore. È condirettore con Elio Grazioli della rivista-collana Riga (Marcos y Marcos) per cui ha curato numeri dedicati a Italo Calvino,Primo Levi, Saul Steinberg, Alberto Giacometti, Gianni Celati.Insegna Sociologia della letteratura e Letteratura italiana

all’Università di Bergamo e collabora a La Stampa, L’Espressoe Alias. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: La foto di Moro(edizioni nottetempo, 2008); Diario dell’occhio (Le Lettere, 2008); Il tramezzino del dinosauro (2008), Il corpo del capo (2009),Pasolini in salsa piccante (2010), Senza vergogna (2010) per Guanda; Le strade di Levi. Da Auschwitz al postcomunismo.Viaggio alla scoperta di un’Europa sconosciuta, con D. Ferrario e A. Cortellessa (Chiarelettere, 2010).

sabato 3 settembre_ore 16.30_teatro degli Impavidi % euro 3,50Marco Belpoliti

Come l’hai visto in tvPer McLuhan la televisione è un media freddo che suscita reazioni passive, non eccita, non spinge al-

l’azione come invece fa la radio, che è stato il media delle dittature del XX secolo. Ma come è stato possibile chela tv abbia ipnotizzato milioni di persone per cinquant’ anni in Italia come negli Stati Uniti? Quanto ha modifi-cato i riti della democrazia occidentale, i modi e i limiti del discorso pubblico? Quale è l’epistemologia di questomedia? L’ipotesi è che non siamo noi a guardare la televisione, ma che è lei che ci guarda. Ci informa, si dice,ma quale informazione ci offre? Belpoliti propone una sua analisi in un momento storico in cui, almeno in Ita-lia, la televisione cosiddetta “commerciale” sembra destinata a un rapido declino, sostituita da media come Internet, e soprattutto dai cellulari di nuova generazione o gli smartphone.

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Silvio Orlando, attore e regista di teatro, è uno dei piùsignificativi e amati protagonisti del cinema italianocontemporaneo. Ha collaborato con i migliori autori e registiitaliani: G. Salvatores in Kamikazen - Ultima notte a Milano,Nirvana; N.Moretti in Palombella rossa, Aprile - David di Donatello miglior attore non protagonista 1998 - La stanza del figlio, Il Caimano; con D. Luchetti ne Il portaborse, La scuola; con C. Mazzacurati in Un’altra vita, La passione;

con P. Virzì in Ferie d’agosto; S. Citti in I magi randagi; G. Piccioni in Luce dei miei occhi; con A. Grimaldi in Caos calmo.Ha portato sullo schermo i vizi e le virtù dell’uomo comune; con P. Avati, nel 2008, per il suo ruolo di padre in Il papà di Giovanna, l’attore napoletano vince la Coppa Volpi allaMostra del Cinema di Venezia. Il successo cinematografico non gli ha fatto perdere di vista la passione per il teatro, dove continua a ottenere successi e riconoscimenti.

sabato 3 settembre_ore 21.30_Chiostro San Francesco # euro 3,50Silvio Orlando

Diderot, Rameau e altri paradossiIl nipote di Rameau è il capolavoro satirico della seconda metà del Settecento. Questo dialogo di Diderot

è il racconto della parabola grottesca di un musico fallito, amorale per vocazione, servo per scelta, in preda aun incontenibile cupio dissolvi ; archetipo di chi è pronto a adulare e blandire i padroni e i potenti. Nell’ imbarazzanteassenza di prospettive morali, Rameau osserva con cinismo la natura umana, convinto che non vi siano possi-bilità di redimerla. Riesce in maniera paradossale a ribaltare la visione del volgare e del sublime, del genio e del-la mediocrità, del bene e del male. La figura di Rameau, viva e di estrema attualità, ha spinto Silvio Orlando -con la collaborazione di Edoardo Erba - ad accettare la sfida di mettere in scena un dialogo etico-filosofico set-tecentesco, dandogli consistenza teatrale, presentato in anteprima sotto forma di lettura a Sarzana.

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Pippo Delbono, è autore, attore, regista, nei primi anni Ottanta fonda la Compagnia Pippo Delbono, con la quale realizza tutti i suoispettacoli, da Il tempo degli assassini (1987) a La Menzogna (2008).Con Barboni (1997) vince il Premio UBU. Molti suoi spettacoli sono stati presentati in più di cinquanta nazioni, in teatri e festival. Nel 2003 gira Guerra, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e vincitore del David di Donatello come miglior documentario. Ha dapoco pubblicato Dopo la battaglia. Scritti poetico-politici (Barbes, 2011).

Alexander Balanescu, violinista e compositore tra i più visionari ed estroversi dei nostri tempi. Si è formato tra Bucarest,Gerusalemme, Londra e New York. Nel 1979 è diventato direttore del Michael Nyman Ensemble con il quale è stato in tournée per quindici anni. Ha fondato nel 1987 il Balanescu Quartet,formazione di grande successo in Europa e negli Stati Uniti e con la quale si è esibito a molti festival.

sabato 3 settembre_ore 21.00_piazza d’armi Fortezza Firmafede @ euro 7,00Pippo Delbono e Balanescu Quartet

Amore e carneUno spettacolo concerto di e con Pippo Delbono, la cui voce si accosta al violino di Alexander Bala-

nescu mischiandosi con le parole di Pasolini, Rimbaud, Eliot, per trovare quei fili segreti, magici forse, cheuniscono le persone, le storie, al di là delle differenze, delle nazioni, della lingua, al di là dell’essere ancoraqui vivi, al di là dell’essere già partiti. Chissà, forse la musica è quel racconto segreto che unisce e dà armo-nia alle cose. “Questo concerto è il mio incontro con il violino. Il violino che suonava mio padre alla sera quan-do tornava da lavorare, e che un giorno ha venduto. Il violino che appartiene a un presunto legame familia-re che tengo con Niccolò Paganini - dice Delbono. - Quando ho ascoltato Balanescu suonare il violino ho sen-tito in lui quelle note che uscivano come urli dell’anima”.

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Edoardo Boncinelli, fisico e genetista, ha diretto laboratori di biologia molecolare dello sviluppo e si è dedicato allo studiodella genetica e della biologia molecolare degli animalisuperiori e dell’uomo. Insegna Fondamenti biologici dellaconoscenza presso la facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Collabora a Le Scienze e alCorriere della Sera. Tra i suoi libri: Le forme della vita (Einaudi,2000); Io sono, tu sei (Mondadori, 2002); Prima lezione di

biologia (Laterza, 2007); I nostri geni (Einaudi, 2008); L’eticadella vita (2008), Perché non possiamo non dirci darwinisti(2009), Lo scimmione intelligente (con G. Giorello, 2009),Lettera a un bambino che vivrà 100 anni (2010) per Rizzoli; Mi ritorno in mente. Il corpo, le emozioni, la coscienza(Longanesi, 2010); Come nascono le idee (2008) e La vita dellanostra mente (settembre 2011) entrambi nella serie i Libridel Festival della Mente, Laterza.

sabato 3 settembre_ore 19.30_spalti Fortezza Firmafede BL euro 3,50Edoardo Boncinelli

Che cos’è la vita? La vita è comunicazioneAnalizziamo da vicino un essere vivente: come tutte le cose del mondo è fatto di materia, di energia e

di informazione. L’informazione, quella cosa che misuriamo tutti i giorni in bit e byte, ha un’importanza fonda-mentale per quanto riguarda gli esseri viventi, che non sarebbero tali infatti senza una gestione molto particolaredell’informazione in essi contenuta. Informazione che parte dal DNA del loro genoma e si trasmette alla cellu-la che lo ospita e da questa a tutte le altre cellule del corpo in un continuo scambio di informazioni e comuni-cazione. L’informazione contenuta nel DNA però non basterebbe, se non ce ne procurassimo sempre di nuova,mangiando e respirando. Qualcuno ha definito “informìvori” gli esseri viventi, intendendo che quello di cui ve-ramente non possiamo fare a meno è proprio l’informazione e la sua comunicazione.

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Patrizia Cavalli, poetessa e traduttrice, è considerata tra le vocipiù alte della poesia italiana. Per Einaudi ha pubblicato alcuneraccolte di successo: Le mie poesie non cambieranno il mondo(1974), Il cielo (1981), Poesie 1974-1992 (1992), L’io singolareproprio mio e Sempre aperto teatro (1999); con Pigre divinità e pigra sorte (2006) si è aggiudicata il Premio internazionale di poesia Pier Paolo Pasolini.

Con la raccolta Sempre aperto teatro (1999) ha vinto il PremioLetterario Viareggio-Rèpaci nella sezione poesia. Ha tradotto il Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, sempreper Einaudi. La sua traduzione dell’Anfitrione di Molière è statapubblicata per la prima volta da Feltrinelli nel 1981. Ha pubblicato La guardiana (2005) e La patria (2011) per edizioni nottetempo.

sabato 3 settembre_ore 19.00_teatro degli Impavidi % euro 3,50Patrizia Cavalli

La poesia sa già tuttoUn incontro diviso in due atti, come il cervello dell’uomo è diviso in due parti - perché parlare di poe-

sia e recitarla sono due mestieri diversi, che non si possono fare assieme e mescolare: il parlare sciolto deldiscorso e la chiusa dizione della poesia hanno due toni di voce, due regimi mentali così differenti che a vo-lerli mettere insieme si rischia di indebolirli entrambi - dice Patrizia Cavalli. E dunque un atto e una voce perparlare del suo fare poesia, e un atto per recitare alcune sue poesie scelte e disposte secondo un principiodi parentela intrinseca e a volte misteriosa, lo stesso che governa il reciproco generarsi dei pensieri. Poesiecome pensieri che nella loro parzialità trovano per virtù linguistica un’interezza anticronologica e antidiscorsiva.

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Emanuele Trevi, scrittore e critico, ha tradotto e curatoedizioni di classici italiani e francesi, collabora a Il manifesto. Ha pubblicato: Istruzioni per l’uso del lupo (Castelvecchi, 1994);Musica distante (Mondadori, 1997); I cani del nulla. Una storiavera (Einaudi, 2003); Senza verso. Un’estate a Roma (Laterza,2004); L’onda del porto. Un sogno fatto in Asia (Laterza,2005); Invasioni controllate, con M. Trevi (Castelvecchi, 2009);Il libro della gioia perpetua (Rizzoli, 2010).

Giuseppe Bertolucci, regista e sceneggiatore di cinema, teatro e televisione, ha debuttato con I poveri muoiono prima (1971). Ha collaborato alla sceneggiatura di Novecento (1976) del fratelloBernardo. Nel 1977 è uscito Berlinguer ti voglio bene, trasposizionefilmica dello spettacolo di Roberto Benigni. Con V. Cerami ha scrittoSegreti segreti (1984). Dopo TuttoBenigni (1986), ricordiamo:Amori in corso (1989); Il dolce rumore della vita (1999) e L’amoreprobabilmente (2001). Ha scritto per Bompiani Cose da dire (2011).

domenica 4 settembre_ore 10.30_sala delle capriate Fortezza Firmafede $ euro 3,50Giuseppe Bertolucci, Emanuele Trevi

Le parole e le immagini: cinema e letteratura Nell’attuale fase di sviluppo della cosiddetta “società dello spettacolo”, il lungo, accidentato e avventuro-

so legame tra cinema e letteratura sembra esigere oggi un ripensamento radicale. L’industria dell’intrattenimentohollywoodiano, e così il cinema italiano, continuano a scavare nelle inesauribili miniere della letteratura alla ricer-ca di trame, personaggi, situazioni narrative dotate di efficacia e capaci di suscitare i meccanismi di identificazio-ne. Il trasferimento di una storia dalla pagina di un libro alla sceneggiatura e allo schermo è un gesto complesso,ricco di possibilità e di insidie. È un modello di conoscenza del mondo, una sfida estetica, un’utopia fondata sul so-gno dell’unità delle arti. Un esperimento, in fin dei conti, ancora ricco di futuro, di possibili sorprese.

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Franco Borgogno, laureato in Filosofia e specializzato inPsicologia, professore ordinario di Psicologia clinica all’Universitàdi Torino, membro ordinario con funzioni di training della SocietàPsicoanalitica Italiana e dell’International PsychoanalyticalAssociation. Moltissimi gli articoli pubblicati sulle principali rivistenazionali e internazionali di psicoanalisi; tiene conferenze inEuropa, Israele, Nord America e Sud America. È uno degli editordei Quaderni di Psicoterapia Infantile, dell’International Forum

of Psychoanalysis, di American Imago, dell’Editorial boarddell’American Journal of Psychoanalysis e della Revista de Psicanálise. Ha ricevuto nel 2010 il Mary Sigourney Award. Tra le sue pubblicazioni: La partecipazione affettiva dell’analista (a cura di, Franco Angeli, 2001); The Vancouver Interview (Borla,2007); Psicoanalisi come percorso (2001), Ferenczi oggi (2004),La signorina che faceva hara-kiri e altri scritti (2011) per BollatiBoringhieri.

domenica 4 settembre_ore 10.00_sala canale lunense BM euro 3,50Franco Borgogno

Nel cuore e nella mente propri e altrui. Il percorso di un analista fra tradizione e creatività

Una delle voci più importanti della psicoanalisi contemporanea propone una sorta di intervista immaginariaper portare la sua testimonianza sul lavoro analitico odierno e sul proprio percorso professionale. Partendo dal rac-conto di come è arrivato a scegliere questo mestiere, si interroga sulle motivazioni che stanno alle spalle del fare lopsicoanalista, su quali siano i libri, gli autori e i colleghi “in carne e ossa” che hanno maggiormente contribuito allasua formazione, e su quali siano i suoi specifici contributi alla psicoanalisi moderna. Borgogno giunge così a toccarealcune questioni centrali: che cosa è per lui la psicoanalisi, qual è l’elettiva funzione terapeutica di un trattamento psi-coanalitico, cosa pensa sui vari scarti e le incongruenze che intercorrono fra teoria e prassi?

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Alessandro Barbero, 1959, laureato in Lettere, ha perfezionato i suoi studi presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, ed è professore ordinario di Storia medievale presso l’Universitàdegli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Collabora con La Stampa, il supplemento domenicale de Il Sole 24 Oree il programma televisivo Superquark. Ha pubblicato romanzi e numerosi saggi di storia medievale; nel 1995 è uscito il suoprimo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle

gentiluomo (Mondadori), Premio Strega 1996. Fra le suepubblicazioni: Storia del Piemonte (Einaudi, 2008); 9 agosto378. Il giorno dei barbari (2005), Barbari. Immigrati, profughi,deportati nell’impero romano (2006), La battaglia. Storia di Waterloo (2007), Benedette guerre. Crociate e jihad (i Libridel Festival della Mente, 2009), Lepanto. La battaglia dei tre imperi (2010) per Laterza; Gli occhi di Venezia (Mondadori,2011); Il divano di Istanbul (Sellerio, 2011).

sabato 3 settembre_ore 23.15_spalti Fortezza Firmafede BL euro 3,50Alessandro Barbero

Come pensava un uomo del Medioevo? Il mercanteDino Compagni era un mercante fiorentino. La città e la sua prosperità erano le uniche cose a cui te-

neva, e la gente andava divisa in due categorie: le brave persone, che si davano da fare per il bene comune, ei malvagi. Ammirava i gentiluomini capaci di rischiare la pelle in battaglia, ma ne temeva la violenza e trova-va giusto che fossero esclusi dal governo della città. Quando parlava del papa o di un re, abbassava la voce,intimidito davanti a personaggi così grandi, e quasi non osava criticarli. Per sorteggio si trovò ad avere responsabilitàpolitiche a Firenze in un momento cruciale, ne fu così sbalordito che si mise a scrivere, in italiano, perché inlatino non avrebbe saputo farlo. La sua Cronica mostra la Firenze del tempo di Dante attraverso gli occhi diun uomo del popolo, di quelli a cui solo nei comuni italiani poteva capitare di essere chiamati al governo.

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Gianfranco Capitta scrive su il manifesto. Ha scritto saggi sui suoiteatranti preferiti, in particolare Harold Pinter. Ama trasmettere il teatro attraverso la radio, e anche la tv: è autore delle quattropuntate di Atto unico sui nuovi drammaturghi italiani. Ha curatofestival, come le Orestiadi di Gibellina (dal 1999 al 2004), e progetticome quello che ha portato a Napoli il Festival nazionale del teatro (2007). Tra i suoi libri: Interpretazione e creatività, con Toni Servillo (i Libri del Festival della Mente, Laterza, 2008).

Pippo Delbono, autore, attore, regista. Nei primi anni Ottantafonda la Compagnia Pippo Delbono, con la quale realizza tutti i suoi spettacoli, da Il tempo degli assassini (1987) a La Menzogna(2008). Con Barboni (1997) vince il Premio UBU. Nel 1987,su invito di Pina Bausch, partecipa a uno dei lavori del suoWuppertaler Tanztheater. I suoi spettacoli sono stati presentatinei teatri e festival di oltre cinquanta nazioni. Il documentarioGuerra (2003), vince il David di Donatello.

domenica 4 settembre_ore 10.00_cinema Moderno ( euro 7,00Gianfranco Capitta, Pippo Delbono approfonditaMente

Il passo di Pina A due anni dalla sua morte, Capitta e Delbono raccontano con immagini, filmati e la testimonianza di

chi l’ha conosciuta da vicino, Pina Bausch. Il suo percorso artistico continua oltre l’avventura di una grande ar-tista, e risulta sempre più netta l’influenza che ha esercitato su ogni forma di spettacolo, linguaggio di palco-scenico e sulla percezione del pubblico. Partita dal balletto, col Tanztheater ha intrapreso un viaggio del tuttooriginale, che le ha permesso di entrare dentro la sensibilità, il piacere e il dolore di ogni spettatore. Una sensi-bilità che è diventata discriminante rispetto a ogni nuova proposta spettacolare. La danza, il teatro e ogni altrotipo di rappresentazione non sono più stati uguali dopo di lei. Il suo passo leggero (ma anche violento) ha at-traversato i generi, mentre percorreva e raccontava le città del mondo. (durata 120 minuti circa)

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Felice Cimatti insegna Filosofia della mente e Filosofia dellacomunicazione all’Università della Calabria. È uno deiconduttori del programma radiofonico di attualità culturaleFahrenheit, Radio3. Collabora con le pagine culturali deil manifesto, con l’inserto Tuttoscienze del quotidiano La Stampa e con la Rivista di Psicoanalisi. Oltre ai numerosiarticoli e atti di convegno, ricordiamo tra le sue pubblicazioni:La scimmia che si parla. Linguaggio, autoscienza e libertà

nell’animale umano (2000), Il senso della mente. Per unacritica del cognitivismo (2004) per Bollati Boringhieri; La mente silenziosa. Come pensano gli animali non umani(Editori Riuniti, 2002); Il volto e la parola. Per una psicologiasuperficiale (Quodlibet, 2007); Il possibile ed il reale. Il sacrodopo la morte di Dio (Codice Edizioni, 2009); Senza colpa(Marcos y Marcos, 2010); Naturalmente comunisti. Politica,linguaggio ed economia (Bruno Mondadori, 2011).

domenica 4 settembre_ore 15.00_cinema Moderno ( euro 7,00Felice Cimatti approfonditaMente

Mente, comunicazione e linguaggio negli animaliIl problema della mente animale non è più un problema, perché nessuno dubita che esistano menti

animali. Semmai il problema filosofico e scientifico consiste nell’individuare che tipo di mente sia quella diun animale non umano. Ma perché c’è il problema della mente animale? Perché ci interroghiamo sull’animalità?Come pensa un animale? Dopo un breve percorso filosofico e scientifico da Aristotele a Cartesio sino a Der-rida sulla diversità fra mente umana e mente animale, Cimatti arriva al tema del linguaggio, che è la diffe-renza specifica fra umano e non umano; quali sono le conseguenze cognitive di questa differenza? Cosa suc-cede ad un animale quando si cerca di insegnargli un sistema di comunicazione in qualche modo umano? Con-clusioni: come noi, diversi da noi. E se li lasciassimo stare, semplicemente?(durata 120 minuti circa)

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Luca Scarlini è saggista, drammaturgo, storyteller in scena,spesso insieme a cantanti, attori e artisti. Insegna allo IED di Milano e in diverse istituzioni italiane e straniere; partecipa a numerosi festival in Italia e all’estero. Collabora con Radio3.Scrive regolarmente su Alias de il manifesto e su L’indice deiLibri del mese. Tra i suoi libri: La musa inquietante. Il computer e l’immaginario contemporaneo (Cortina, 2001); Equivoci e miraggi. Pratiche d’autobiografia oggi (Rizzoli, 2003);

D’Annunzio a Little Italy. Le avventure del Vate nel mondodell’emigrazione (Donzelli, 2008); Lustrini per il regno dei cieli.Ritratti di evirati cantori (Bollati Boringhieri, 2008); Sacresfilate. Alta moda in Vaticano, da Pio X a Benedetto XVI(Guanda, 2010); Ladri di immagini (Edizioni Ambiente, 2010);Un paese in ginocchio (Guanda, 2011); Ritratti dimenticati.Profili di scrittori e artisti a Firenze dal mondo (Mauro PagliaiEditore, 2011).

domenica 4 settembre_ore 15.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede $ euro 7,00Luca Scarlini approfonditaMente

Il potere delle immagini, le immagini del potereDopo il tema della musica e quello dei libri, Luca Scarlini torna con storie del mondo delle immagi-

ni e del potere che queste hanno sulle persone. Immagini, film, quadri, noti o sconosciuti, accompagnano ilracconto avventuroso di episodi famosi o inediti di ogni epoca e cultura, sul modo in cui il potere ha usatola rappresentazione a proprio vantaggio o l’ha censurata anche per paura. Si va dai celebri episodi di iconoclastiadella Bisanzio di Leone II, sino ai regimi hitleriani e a Pol Pot, che a capo dei khmer rossi cambogiani volevacancellare ogni segno di epoche precedenti. Ci sono poi le immagini miracolose, a cui le persone si votanoper aiuto e salvezza, una pratica che attraversa la storia del mondo e che da sempre è legata per i cristianialla devozione per San Luca, mistico pittore del divino. (durata 120 minuti circa)

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Alfonso Berardinelli, critico letterario e saggista, si è occupatodi poesia moderna, di teoria letteraria, di storia della critica, dirapporti fra intellettuali e potere. Ha fondato e diretto la rivistadi critica Diario con Piergiorgio Bellocchio. Dal 1983 al 1995 ha insegnato Letteratura contemporanea presso l’Università di Venezia. Si è dimesso in aperta critica con il sistemacorporativo della cultura in Italia. Oggi lavora tra editoria e giornalismo, collabora a Il Sole 24 Ore, Avvenire e Corriere

della Sera. Tra le sue pubblicazioni: L’eroe che pensa.Disavventure dell’impegno (1997), Poesia non poesia (2008)per Einaudi; L’ABC del mondo contemporaneo (minimum fax,2004); Casi critici. Dal postmoderno alla mutazione (Quodlibet,2007); La forma del saggio. Definizione e attualità di ungenere letterario (2002), Non incoraggiate il romanzo (2011)per Marsilio; Che intellettuale sei? (edizioni nottetempo, 2011).

domenica 4 settembre_ore 12.00_teatro degli Impavidi % euro 3,50Alfonso Berardinelli

Tipi, stili e poteri intellettualiL’indipendenza intellettuale oggi sembra rappresentare sempre più una sfida, ma chi sono gli intel-

lettuali e quale ruolo ricoprono? Non bisogna considerarli come un ceto sociale e come un gruppo, spessonei casi migliori si tratta di singoli, inclassificabili e la loro vulnerabile forza sta proprio in questo. Alfonso Be-rardinelli propone di dividere gli intellettuali in tre tipi: il Metafisico, il Tecnico e il Critico, ma al di là delle ti-pologie, la contraddizione tra cultura e società tende a fare di ogni intellettuale un misantropo, un individuoindocile alle “buone regole” della socievolezza. Misantropia è avversione, diffidenza e disprezzo non tantoper l’uomo e l’umanità in astratto, ma per l’uomo in quanto animale sociale; il vero bersaglio è dunque “l’uo-mo socievole”, l’uomo piacevolmente pronto a ubbidire alla regola dell’ambiente.

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Michela Marzano, 1970, insegna Filosofia morale all’UniversitéParis Descartes e dal settembre 2010 è membro del CERSES(Centre de Recherche Sens Éthique Société), un’unità mista diricerca del CNRS (Centre national de la recherche scientifique)dell’Université Paris Descartes. Autrice di saggi di filosofiamorale e politica, ha curato Dictionnaire du corps (2007) e pubblicato Penser les corps (2002), Je consens, donc je suis...(2006) tutti per PUF; La fidélité ou l’amour à vif (Buchet-Chastel,

2005). Nel 2008 Le Nouvel Observateur l’ha annoverata tra i cinquanta pensatori più influenti in Francia e gli otto trentenniche riflettono in modo nuovo sulla società. In Italia ha pubblicato:La filosofia del corpo (2010), La fedeltà o il vero amore (2011) peril melangolo; Etica oggi (Centro Studi Erickson, 2011); Estensionedel dominio della manipolazione (2009), Sii bella e stai zitta.Perché l’Italia di oggi offende le donne (2010), Volevo essere una farfalla (settembre 2011) per Mondadori.

domenica 4 settembre_ore 11.30_Chiostro San Francesco # euro 3,50Michela Marzano

Mente e corpo: l’anoressia o l’enigma del desiderioBasta “controllarsi” perché, nella vita, vada tutto bene? Basta veramente “volere” per “potere”?

L’anoressia è un sintomo del malessere contemporaneo che spinge molte persone a fare di tutto pur di di-ventare quello che gli altri si attendono da loro. Il problema dell’anoressia non è la fame. È il sentimento dionnipotenza che nasce quando si ha la sensazione di poter controllare tutto, anche la fame. Nel loro corpoemaciato, le anoressiche sfidano la morte, proprio mentre il desiderio non riesce più a emergere; sfidano lenorme sociali, proprio mentre costruiscono da sole un sistema di leggi intransigenti che non possono asso-lutamente trasgredire. Come si può allora liberare la mente da quel “dovere assillante” che impedisce lorodi vivere? Come si può permettere di nuovo al loro desiderio di emergere e di esprimersi?

Page 10: Giuseppe Penone, Sergio Risaliti Scorrere nel tempo come pietra … · la sua ricerca attorno al rapporto uomo-natura, lavorando con materiali e tecniche non tradizionali e dialo-gando

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Luce Irigaray è direttrice di ricerca filosofica presso il Centrenational de la recherche scientifique di Parigi. Ha una formazionemultidisciplinare - filosofia, linguistica, psicologia, psicoanalisi - e pratica yoga da più di trent’anni. Si dedica alla costruzione di unacultura a due soggetti, maschile e femminile, portatori di valoridifferenti, ma di importanza equivalente per l’elaborazione di legamie di civiltà, sia nell’ambito privato sia all’interno di una comunità

umana mondiale. Ha pubblicato: In tutto il mondo siamo sempre in due (2006), Oltre i propri confini (2007), Sessi e genealogie(2007) per Dalai editore; Il mistero di Maria (Paoline EditorialeLibri, 2010); Essere due (1994), La democrazia comincia a due (1994), L’oblio dell’aria (1996), La via dell’amore (2008),Condividere il mondo (2009), Una nuova cultura dell’energia (2011)per Bollati Boringhieri.

domenica 4 settembre_ore 19.00_Chiostro San Francesco # euro 3,50Luce Irigaray

Salvare l’energia umana. Il respiro: fonte per una condivisione universale

La formazione psicoanalitica e la pratica yoga sono per Luce Irigaray il punto di partenza per una rifles-sione sul dolore e sul modo di coltivare un’energia naturale. Psicoanalisi e yoga possono aiutare là dove la medici-na tradizionale non riesce. In particolare, lo yoga può supportare una persona che soffre attraverso una pratica cheristora l’energia. “Oggi molti discorsi politici ed economici alludono all’esaurimento delle risorse naturali, ma nonsi parla quasi mai delle riserve naturali dell’essere umano stesso. Sarebbe auspicabile preoccuparsi prima di que-ste - soprattutto per quanto riguarda l’ambiente, l’alimentazione e la differenza tra i sessi - per costruire un futuropiù pacifico e più felice. Coniugare la cultura del respiro a quella dell’amore significa creare un ponte tra Oriente eOccidente, senza alcuna sudditanza culturale”.

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Ennio Peres, laureato in Matematica, ex professore di Informaticae di Matematica, dalla fine degli anni Settanta svolge la professionedi giocologo (che si è praticamente inventato lui), con l’intento didiffondere, tramite ogni possibile mezzo, il piacere creativo digiocare con la mente. Autore di libri di argomento ludico, ideatore di giochi in scatola e di giochi radiofonici e televisivi, collaboratore divarie testate giornalistiche, ha ricevuto diversi riconoscimenti tra i quali: Personalità ludica dell’ anno (2005);

Premio Internazionale Pitagora sulla Matematica (2006); Trofeo Associazione Rebussistica Italiana (2008). Come enigmista si dedica particolarmente ad anagrammi, è autore di rebus e di parole crociate. Propone annualmente, sul web, il cruciverba più difficile dell’anno. Tra i suoi libri più recenti: Un mondo di coincidenze (Ponte alle Grazie, 2010); L’elmo della mente.Manuale di magia matematica, con S. Serafini (2006),Matematicaterapia (2011) per Salani.

domenica 4 settembre_ore 17.00_sala canale lunense BM euro 3,50Ennio Peres

La matematica è il gioco della vitaSecondo un aforisma di Mister Aster: “La vita è un grande gioco che ci ritroviamo a praticare, sen-

za conoscerne bene le regole e senza sapere con certezza quale premio sia previsto alla fine”. Per il premioin palio in effetti non possediamo informazioni sicure, in merito alle regole, però, possiamo affermare, sen-za tema di smentita, che sono di natura matematica. La matematica, infatti, entra in tutti gli aspetti della no-stra vita, dai più semplici ai più complessi, anche se spesso non ce ne accorgiamo. Un incontro divertente eludico su un tema considerato arido e noioso, che è invece un grande gioco creativo e spettacolare (d’altraparte, numero è anche sinonimo di spettacolo), per scoprire aspetti curiosi e impensati su un grande gioco,anzi, addirittura sul gioco della vita.

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Alberto Manguel, nato a Buenos Aires e cresciuto a Tel Aviv, ha vissuto in Argentina, Italia, Francia, Inghilterra, Tahiti e Canada,dove ha preso la cittadinanza. All’età di sedici anni lavorava inuna celebre libreria di Buenos Aires dove ha conosciuto JorgeLuis Borges, diventandone il suo lettore privato (dal 1964 al 1968).Scrittore, saggista, traduttore e curatore di fama internazionale,Manguel scrive per diversi giornali internazionali ed è autore

di molti libri, tra i quali: Con Borges (Adelphi, 2005); Diario di un lettore (Archinto, 2006) con cui ha vinto il Premio GrinzaneCavour 2007 per la saggistica; Stevenson sotto le palme (2007),L’amante puntiglioso (2009), Il ritorno (2010) per edizioninottetempo; Al tavolo del cappellaio matto (2008), Il libro deglielogi (2009), Una vita immaginaria (2011), Dizionario dei luoghifantastici (2011) per Archinto.

domenica 4 settembre_ore 16.30_Chiostro San Francesco # euro 3,50Alberto Manguel

La Musa dell’Impotenza

Secondo Mallarmé su ogni opera d’arte si estende l’ala protettrice della Musa dell’Impotenza, la qua-le, a differenza della Musa Ispiratrice, contiene l’esecuzione di un’opera entro i limiti di ciò che è umanamentepossibile. Ogni grande creatore è consapevole dell’imperfezione della propria opera e il fallimento è la ma-teria di cui gran parte di ogni creazione è composta. Jorge Luis Borges e il suo maestro, Dante, lo sapeva-no: l’artista deve rassegnarsi a non raggiungere mai l’espressione compiuta della propria visione, e ricono-scere che il fatto artistico, come disse lo stesso Borges, non è altro che “l’imminenza di una rivelazione chenon avviene”.

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Gianpiero Dalla Zuanna, 1960, insegna Demografiaall’Università di Padova e in precedenza presso le Università di Roma “La Sapienza” e di Messina. Le sue ricerche vertono in primo luogo sui cambiamenti dei sistemi famigliari e riproduttivi nelle società occidentali. Attualmente è Preside della Facoltà di Scienze Statistiche. Ha pubblicato: La Rivoluzione nella culla. Il declino che non c’è,

con F. Billari (Università Bocconi, 2008); Fare famiglia in Italia.Un secolo di cambiamenti, con M. Barbagli, M. Castiglioni(2003), Nuovi italiani. I giovani immigrati cambieranno il nostro paese?, con P. Farina, S. Strozza (2008), La sessualità degli italiani, con M. Barbagli e F. Garelli (2010),tutti per il Mulino; Cose da non credere, con G. Weber (prossima uscita, Laterza, 2011).

domenica 4 settembre_ore 15.30_teatro degli Impavidi % euro 3,50Gianpiero Dalla Zuanna

Non ci sono più le famiglie di una volta?Continuamente evocata da tutti gli attori della società civile e dalla politica, la famiglia è il vero mito fon-

dativo della società italiana. Ma è vero che sta andando verso un declino inarrestabile? I dati mostrano che la fa-miglia si sta trasformando, pur restando sempre la cellula base delle società occidentali, in particolare della so-cietà italiana. Le famiglie italiane sono tenute assieme in primo luogo dai forti legami di sangue che differenzia-no il nostro dai paesi del Centro e Nord Europa, e che non sono affatto diminuiti con l’affermarsi del benessere.Nell’ultimo secolo siamo passati attraverso cambiamenti radicali sulle ragioni costitutive della coppia: dal reciprocointeresse (o l’interesse delle due famiglie d’origine), alla reciproca attrazione (unione romantica), alle convivenzesostitutive del matrimonio, e l’Italia condivide questi cambiamenti con gli altri paesi ricchi.

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Alessandro Barbero, 1959, laureato in Lettere, ha perfezionatoi suoi studi presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, ed è professore ordinario di Storia medievale presso l’Universitàdegli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Collabora con La Stampa, il supplemento domenicale de Il Sole 24 Oree il programma televisivo Superquark. Ha pubblicato romanzi enumerosi saggi di storia medievale; nel 1995 è uscito il suoprimo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle

gentiluomo (Mondadori), Premio Strega 1996. Fra le suepubblicazioni: Storia del Piemonte (Einaudi, 2008); 9 agosto378. Il giorno dei barbari (2005), Barbari. Immigrati, profughi,deportati nell’impero romano (2006), La battaglia. Storia diWaterloo (2007), Benedette guerre. Crociate e jihad (i Libri del Festival della Mente, 2009), Lepanto. La battaglia dei treimperi (2010) per Laterza; Gli occhi di Venezia (Mondadori,2011); Il divano di Istanbul (Sellerio, 2011).

domenica 4 settembre_ore 23.00_ spalti Fortezza Firmafede BL euro 3,50Alessandro Barbero

Come pensava un uomo del Medioevo? Il cavaliereJean de Joinville era un cavaliere e un gran signore, vassallo e amico del re di Francia Luigi IX. Non ave-

va bisogno di nascondere quel che pensava, perché un uomo del suo lignaggio non aveva paura di nessuno. Quan-do partì per la crociata, ammise di non averne voglia, e per strada continuò a voltarsi verso il suo castello, dovelasciava la giovane moglie; l’onore imponeva di partire, e l’onore era la cosa più importante. Amava il suo re, mal’idea che fosse un santo gli sembrava buffa. Quando i Saraceni li catturarono tutti, qualcuno suggerì di affron-tare il martirio piuttosto che arrendersi; “ma noi non gli demmo mica retta”, commentò candidamente Joinville.Attraverso la sua Vita di San Luigi scopriamo un Medioevo cavalleresco molto più concreto e disincantato di quel-lo che raccontano le canzoni di gesta.

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Francesco Tesei, nato a Forlì, diplomato in ipnosi ericksoniana e con un master in programmazione neuro-linguistica presso il Milton Erickson Institute di Torino, sulla carta d’identità vienedefinito “artista”, un’approssimazione riduttiva, essendo il mentalista più importante in Italia, e uno dei più stimati a livellointernazionale. Le sue collaborazioni con altri artisti lo hanno

portato a realizzare progetti come consulente creativo e regista.Si è aggiudicato molti premi e trofei in vari concorsi e manifestazioni nazionali con le sue performance di illusionismo,che nell’arco di quindici anni ha realizzato, esibendosi in oltretrenta paesi di tre continenti. Nel 1998 ha pubblicato il libroMentalica (La Porta Magica), dedicato al mentalismo.

domenica 4 settembre_ore 21.15_teatro degli Impavidi % euro 7,00 Francesco Tesei

Mind Juggler - Il giocoliere della menteSecondo Milton Erickson “ognuno di noi è molto più di ciò che pensa di essere, e sa molto di più di

ciò che pensa di sapere”. Partendo da questa affermazione, Francesco Tesei trasforma le più moderne ed ef-ficaci tecniche di mentalismo, comunicazione subliminale e illusionismo psicologico, e attraverso di esse in-vita ad attingere alle risorse “magiche” dell’inconscio. Come un vero e proprio “giocoliere della mente”, Te-sei propone uno spettacolo di evoluzioni e acrobazie con una delle cose più intime e personali: i nostri pen-sieri, la nostra mente. Una serata in cui il pubblico diventa protagonista, giocando con i cinque sensi, le per-cezioni, i pensieri sotto la guida del “mentalista”.

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Sonia Bergamasco, diplomata in pianoforte e recitazione alla Scuola del Piccolo Teatro, è una delle più significative attriciitaliane contemporanee. Dopo il debutto a teatro nell’Arlecchinoservitore di due padroni di Giorgio Strehler, ha lavorato nel Pinocchio di Carmelo Bene e con registi quali Massimo Castrie Glauco Mauri, a teatro e per il cinema con Silvio Soldini, GiuseppeBertolucci, Liliana Cavani, Giuseppe Piccioni e Marco Tullio Giordana.

Rivelazione europea al Festival di Berlino nel 2002, Fabrizio Gifuniè uno degli attori più affermati del panorama teatrale e cinematograficoitaliano. Al cinema ha preso parte a circa trenta film, fra gli altri, con Gianni Amelio, Marco Tullio Giordana, Liliana Cavani, Ridley Scott. È ideatore e interprete di numerosi lavori teatrali fra cui ‘Na specie decadavere lunghissimo e L’Ingegner Gadda va alla guerra o della tragica istoria di Amleto Pirobutirro (Premi UBU 2010, miglior spettacolo e miglior attore dell’anno), entrambi per la regia di G. Bertolucci.

domenica 4 settembre_ore 21.15_piazza Matteotti ! euro 3,50 Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni

Attilio Bertolucci e Pier Paolo Pasolini, un’amicizia in versi Il dialogo umano e poetico tra Attilio Bertolucci e Pier Paolo Pasolini è il riconoscimento vicende-

vole dell’altro come diverso e assoluto, il rispetto dell’altro – così vicino, così distante. A Roma, nel quar-tiere di Monteverde, nello stesso palazzo, vivono i due poeti entrambi “approdati” in quella città, dove, ne-gli anni e nella consuetudine della familiarità approfondiscono un rapporto destinato a dare testimonian-za di sé anche nella forma della parola poetica. Le voci di Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni si alternanoin un recital per esplorare attraverso il suono della parola il mistero luminoso di una amicizia. Una serata dedicata a due grandi voci della poesia italiana, ricordando il centenario della nascita di AttilioBertolucci.

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Edoardo Boncinelli, fisico e genetista, ha diretto laboratori di biologia molecolare dello sviluppo e si è dedicato allo studiodella genetica e della biologia molecolare degli animalisuperiori e dell’uomo. Insegna Fondamenti biologici dellaconoscenza presso la facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Collabora a Le Scienzee al Corriere della Sera. Tra i suoi libri: Le forme della vita(Einaudi, 2000); Io sono, tu sei (Mondadori, 2002); Prima

lezione di biologia (Laterza, 2007); I nostri geni (Einaudi,2008); L’etica della vita (2008), Perché non possiamo nondirci darwinisti (2009), Lo scimmione intelligente (con G.Giorello, 2009), Lettera a un bambino che vivrà 100 anni(2010) per Rizzoli; Mi ritorno in mente. Il corpo, le emozioni, la coscienza (Longanesi, 2010); Come nascono le idee (2008) e La vita della nostra mente (settembre 2011) entrambi nellaserie i Libri del Festival della Mente, Laterza.

domenica 4 settembre_ore 19.30_spalti Fortezza Firmafede BL euro 3,50Edoardo Boncinelli

Che cos’è la vita? Vita ieri, oggi e domaniLa vita è probabilmente un unico grande evento che va avanti da quasi quattro miliardi di anni, as-

sumendo le forme più diverse e articolandosi in un numero impressionante di eventi particolari, ovvero i di-versi individui, vissuti e viventi. Questa è un’ affermazione non nuovissima, ma non facile da accettare nelsuo pieno significato. In altre parole il DNA del genoma di un organismo che inizia la sua vita non sarebbeche un “riassunto delle puntate precedenti”, come dire di tutto ciò che è accaduto fino a quel momento. D’al-tra parte, è il possesso di un genoma che fa di un essere vivente proprio un essere vivente: i sassi e le nu-vole non ce l’hanno. In questo vasto panorama, c’è posto per nuovi eventi, cioè per una nuova vita? Se si pren-dono le dovute precauzioni sì, anche se in condizioni molto particolari.

Page 12: Giuseppe Penone, Sergio Risaliti Scorrere nel tempo come pietra … · la sua ricerca attorno al rapporto uomo-natura, lavorando con materiali e tecniche non tradizionali e dialo-gando

e televisivi, collabora a varie testate giornalistiche nazionali e del Canton Ticino; è autore di libri di argomento ludico, traquesti: L’elmo della mente. Manuale di magia matematica, con S. Serafini (2006), Matematicaterapia (2011) per Salani.

Ennio Peres ha insegnato Informatica e Matematica, dalla finedegli anni Settanta svolge la professione di “giocologo”, conl’intento di diffondere il piacere creativo di giocare con la mente. Ideatore di giochi in scatola e di giochi radiofonici

spettacolo per tuttida 8 anni, 60 minuti

venerdì 2 settembre_ore 18.30_cinema Moderno ( euro 3,50Ennio Peres

MagicaMente, show di magia40

Formule, incantesimi, trucchi per uno spettacolo di magia “speciale”. Il pubblicoparteciperà all’esecuzione di una serie di giochi di prestigio che, oltre a divertire e stupi-re i partecipanti, sono un’occasione per scoprire che dietro i trucchi del mago, la matema-tica diventa un gioco divertente e magico.

Googol organizza dal 1998, in collaborazione con università,comuni e associazioni, laboratori, incontri, mostre interattive,attività didattiche nelle scuole di tutt’Italia, facendo ancheformazione, aggiornamento docenti, conferenze e corsi.

Lara Albanese e Alessandra Zanazzi si occupano da moltianni di comunicazione della scienza, soprattutto di astronomia.Fanno parte dell’Associazione Googol, che parla di scienza a bambini e curiosi di ogni età, con semplicità ma con rigore.

da 11 anni,accompagnati90 minuti

venerdì 2 / sabato 3 settembre_ore 21.00_Fortezza di Sarzanello euro 3,50Lara Albanese e Alessandra Zanazzi

Stelle per tutti: serata di osservazione del cielo41

Con il naso all’insù, perché il cielo è a portata di tutti e riconoscere le costellazioni nonè poi così difficile! Con l’aiuto di un laser potente, di mappe stellari e di un telescopio, impare-remo a riconoscere e ritrovare le costellazioni più famose del cielo di settembre, con le lorostorie da tutto il mondo. (parcheggio auto presso la Fortezza di Sarzanello; per info navettada Sarzana tel. 0187 6141, a cinque minuti dal centro storico)

numerose manifestazioni internazionali. Dal 2006 tiene suwww.ortidipace.org una rubrica in cui racconta le avventure deibambini tra cavoli e zucchine. Presso Salani ha pubblicatoL’insalata era nell’orto (2009) e “Lo sai che i papaveri…” (2011).

Nadia Nicoletti vive nel suo paese natale, il Trentino. Maestraelementare, insegna ai bambini a coltivare l’orto e a prendersicura delle piante, dell’ambiente e dei piccoli animali. L’altra suagrande passione sono le rose: ne coltiva di rarissime e segue

laboratorio6 - 12 anni60 minuti25 partecipanti

sabato 3 settembre_ore 9.30_11.00_15.00_16.30_piazza Capolicchio ^ euro 3,50Nadia Nicoletti

Officina verde nel giardino delle meraviglie42

Un laboratorio speciale per imparare i segreti delle piante, le tecniche per coltivarle,lavorarle e trasformarle per imparare a utilizzarle in vari modi. Si realizzerà un “mini-giar-dino dei profumi” pieno di meraviglie da portare a casa, sarà bello annusarlo e vederlo cre-scere nel tempo!

Programma per bambini e ragazzi

Durante tutti i laboratori i genitori possono lasciare i bambini di tutte le età soli.

Si prega di accompagnare i bambini almeno 10 minuti

prima dell’inizio del laboratorio per l’accredito,

è consigliabile fornire il numero di cellulare per la reperibilità.

Durante gli spettacoli numero 40, 49, 56 per i bambini sino agli 8 anni

è richiesta la presenza di un adulto (deve acquistare il biglietto),

oltre gli 8 anni i bambini possono essere lasciati soli

facendo l’accredito almeno 10 minuti prima dell’inizio,

è consigliabile fornire il numero di cellulare per la reperibilità.

Per l’incontro serale numero 41 è richiesta la presenza di un adulto

per i bambini di tutte le età, l’adulto non paga il biglietto.

Page 13: Giuseppe Penone, Sergio Risaliti Scorrere nel tempo come pietra … · la sua ricerca attorno al rapporto uomo-natura, lavorando con materiali e tecniche non tradizionali e dialo-gando

centro italiano di formazione permanente di didattica informalee ricerca dove studenti, insegnanti si preparano all’era dellagenetica, svolgendo attività hands on di biologia molecolare,genetica, biotecnologia.

Life Learning Center è il dipartimento educativo dellaFondazione Marino Golinelli, nato nel 1988 si propone lo scopodi avvicinare i cittadini – e in particolare le giovani generazioni –alla scienza sviluppando progetti didattico-formativi. Primo

laboratorio4 - 6 anni60 minuti20 partecipanti

sabato 3 settembre_ore 10.00_11.15_15.00_16.15_17.30_sala ragazzi B_ Fortezza Firmafede * euro 3,50Life Learning Center

Scrigno di terra. Baby Science46

Un percorso tattile per esplorare la terra ed i suoi tesori. Scava, scava… cosa in-contrerai? Anche mediante l’uso di microscopi potrai studiare e catalogare i tuoi ritrovamenti,viventi e non viventi, e, come fanno gli scienziati, scoprirne le caratteristiche per fare i pri-mi passi nella scienza.

bambini, per fornire loro, tramite il gioco e il laboratorio, glistrumenti per imparare a pensare in modo autonomo, guardarecon occhi diversi la realtà circostante e rapportarsi a nuoveprospettive.

Ilaria Rodella, laureata in filosofia, gestisce l’attività culturaledella libreria 121+ a Milano. Francesco Mapelli, laureato infilosofia, consulente filosofico, dirige il centro studi Arché.Insieme hanno fondato Ludosofici, laboratori di filosofia per

laboratorio7 - 10 anni60 minuti25 partecipanti

sabato 3 settembre_ore 15.30_17.00_sala ragazzi C_ Fortezza Firmafede * euro 3,50Ludosofici

Ma io chi sono? Mi presento! Laboratorio di filosofia47

Ogni giorno ci incontriamo, viviamo con gli altri e impariamo a conoscerne pre-gi e difetti. Ma quanto conosciamo noi stessi? Siamo “appiccicosi” come un pezzo di scot-ch? Scontrosi come della carta vetrata? Dolci come dei granelli di zucchero?Insieme costruiremo un autoritratto “in scatola” utilizzando materiali curiosi.

per l’infanzia. Eros Miari si occupa di libri per ragazzi e di promozione della lettura dal 1983, progettando mostre,inventando giochi con i libri, curando progetti per biblioteche,editori, scuole e librerie.

Francesca Archinto, ha fondato la Giocoteca a Milano, spaziodedicato al gioco dei bambini. Direttore editoriale della casaeditrice Babalibri, ha creato l’Associazione Baba-Umpa!che svolge attività di divulgazione e promozione del libro

4 - 8 anni90 minuti40 partecipanti

sabato 3 settembre_ore 16.30_fossato Fortezza Firmafede & euro 3,50Francesca Archinto e Eros Miari

A caccia di tesori nelle segrete delle storie48

Un sacco di storie e indicazioni da seguire per trovare la risposta esatta, prove dasuperare e poi via… verso la tappa successiva con nuovi indizi. Una gara appassionante asquadre, nella quale i bambini condivideranno tra loro parole, immagini, storie per arriva-re primi al Tesoro!

bambini, per fornire loro, tramite il gioco e il laboratorio, gli strumenti per imparare a pensare in modo autonomo,guardare con occhi diversi la realtà circostante e rapportarsi a nuove prospettive.

Ilaria Rodella, laureata in filosofia, gestisce l’attività culturaledella libreria 121+ a Milano. Francesco Mapelli, laureato in filosofia, consulente filosofico, dirige il centro studi Arché.Insieme hanno fondato Ludosofici, laboratori di filosofia per

laboratorio4 - 6 anni60 minuti25 partecipanti

sabato 3 settembre_ore 9.30_11.00_sala raggazzi C_ Fortezza Firmafede * euro 3,50Ludosofici

Da forma nasce cosa. Laboratorio di filosofia43

Vi siete mai fermati ad osservare gli oggetti che ci circondano? Come dei veri epropri investigatori scopriremo quante figure sono nascoste dentro le cose più comuni epoi, con tutte queste figure, costruendo e scomponendo gli oggetti attorno a noi, ci divertiremoad inventarne di nuovi.

e televisivi, collabora a varie testate giornalistiche nazionali e del Canton Ticino; è autore di libri di argomento ludico, tra questi per Salani: L’elmo della mente. Manuale di magiamatematica, con S. Serafini (2006), Matematicaterapia (2011).

Ennio Peres ha insegnato Informatica e Matematica, dalla finedegli anni Settanta svolge la professione di “giocologo”, con l’intento di diffondere il piacere creativo di giocare con la mente. Ideatore di giochi in scatola e di giochi radiofonici

da 9 anni120 minuti35 partecipanti

sabato 3 / domenica 4 settembre _ore 10.00_fossato Fortezza Firmafede & euro 3,50Ennio Peres

AttivaMente. Caccia al tesoro44

A squadre per giocare, la mente stimolare, le prove superare e i giochi praticare.Ricordate che se la matematica vi fa annoiare, in questo caso al tesoro vi farà arrivare.Una caccia al tesoro molto speciale e divertente.

centro italiano di formazione permanente di didattica informalee ricerca dove studenti, insegnanti si preparano all’era dellagenetica, svolgendo attività hands on di biologia molecolare,genetica, biotecnologia.

Life Learning Center è il dipartimento educativo dellaFondazione Marino Golinelli, nato nel 1988 si propone lo scopodi avvicinare i cittadini – e in particolare le giovani generazioni -alla scienza sviluppando progetti didattico-formativi. Primo

laboratorio7 - 14 anni75 minuti25 partecipanti

sabato 3 settembre_ore 10.00_11.30_15.00_16.45_sala ragazzi A_ Fortezza Firmafede * euro 3,50Life Learning Center

Cucina molecolare 45

Gnocchi molecolari? Gelato all’azoto? Nel laboratorio, una grande cucina, per spe-rimentare tecniche culinarie che sfruttano le proprietà chimiche, fisiche e molecolari de-gli alimenti, per la trasformazione e la preparazione di cibi con metodiche non convenzionali.Dall’antipasto al gelato!

Page 14: Giuseppe Penone, Sergio Risaliti Scorrere nel tempo come pietra … · la sua ricerca attorno al rapporto uomo-natura, lavorando con materiali e tecniche non tradizionali e dialo-gando

di albi illustrati per i bambini piccoli, e ha creato l’AssociazioneBaba-Umpa! che svolge attività di divulgazione e promozionedel libro per l’infanzia, nelle scuole e nelle biblioteche.

Francesca Archinto, ha fondato la Giocoteca di Milano, unospazio dedicato al gioco dei bambini. Ora è direttore editorialedella casa editrice Babalibri, specializzata nella pubblicazione

laboratorio4 - 6 anni75 minuti25 partecipanti

domenica 4 settembre_ore 9.45_11.30_sala ragazzi B_ Fortezza Firmafede * euro 3,50Francesca Archinto

W i Mostri!52

Un laboratorio “mostruoso” per giocare con i Mostri, diventando uno di loro, diver-tendosi ad essere altro da sé, ed esorcizzando così la paura che si prova nei loro confronti,costruendo poi maschere e strumenti musicali. Una “ridda selvaggia” chiuderà l’incontro!

condotto La Scuola in diretta (Rai Educational). Ha pubblicato:C’era una volta un tappo di sughero (G. Mondadori, 1998);Manuale di piccolo circo (2003), L’Isola della Paura (2004) per Feltrinelli; Faccia da clown (Salani, 2011).

Claudio Madia, di professione saltimbanco, equilibrista,giocoliere e acrobata. Ha fondato il Piccolo Circo Porta Volta di Milano con la moglie Camilla. E’ stato, dal 1990 al 1997,conduttore de L’Albero Azzurro (Rai) e dal 1998 al 2001 ha

laboratorio7 - 14 anni60 minuti25 partecipanti

domenica 4 settembre_ore 10.00_11.30_sala ragazzi C_ Fortezza Firmafede * euro 3,50Claudio Madia

Laboratorio di piccolo circo: giocoleria 53

Il fantastico mondo del circo e dell’arte della giocoleria, per scoprire come supe-rare i nostri limiti e accettare le piccole sconfitte, allenarsi con i lanci e le prese dello sti-le “all’italiana”, “alla francese” e giocare tutti insieme divertendoci con lo stile “alla tedesca”,per imparare a non prenderci troppo sul serio.

iniziato la sua attività di divulgatore presso musei e istituzionipubbliche. Dal 2005 cura e partecipa all’evento di archeologiasperimentale divulgativa “Paleofestival”. Ha pubblicato testidivulgativi in materia di preistoria locale.

Edoardo Ratti, archeologo e archeotecnico, socio collaboratoredell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, membrodell’EXARC, international organization of Archeological OpenAir Museums and Experimental Archeology . Dal 2001 ha

laboratorio6 - 12 anni60 minuti25 partecipanti

domenica 4 settembre_ore 15.00_16.30_17.45_sala ragazzi A_Fortezza Firmafede * euro 3,50Edoardo Ratti

Suoni dalla preistoria54

Un viaggio nel tempo per sperimentare e realizzare strumenti musicali inusuali,adoperando solo tecniche e materiali possibili nel Paleolitico e nel Neolitico. Un labora-torio di archeologia imitativa, interattivo e multisensoriale, dove con ossi, foglie, frutti, con-chiglie, e pelli sarà possibile sperimentare anche l’arte della musica primitiva.

condotto La Scuola in diretta (Rai Educational). Ha pubblicato:C’era una volta un tappo di sughero (G. Mondadori, 1998);Manuale di piccolo circo (2003), L’Isola della Paura (2004) perFeltrinelli; Faccia da clown (Salani, 2011).

Claudio Madia, di professione saltimbanco, equilibrista,giocoliere e acrobata. Ha fondato il Piccolo Circo Porta Volta diMilano con la moglie Camilla. E’ stato, dal 1990 al 1997,conduttore de L’Albero Azzurro (Rai) e dal 1998 al 2001 ha

spettacolo per tutti dai 4 anni60 minuti

sabato 3 settembre_ore 19.00_piazza Capolicchio ^ euro 3,50Claudio Madia

Faccia da clown49

Il saltimbanco Claudio Madia, in uno spettacolo di puro divertimento in cui terrà l’at-tenzione e desterà meraviglie con i birilli, i trucchi, le torce infuocate, camminando sul filo,in equilibrio sul monociclo. Non ci saranno animali, solo lui: acrobata felino, scimmia equi-librista, foca giocoliere, pinguino clown.

Andrea Sessarego si occupa della ideazione e realizzazione di laboratori interattivi, di eventi di divulgazione scientifica, e della selezione, formazione e gestione degli animatoriscientifici per l’Associazione Festival della Scienza.

Raffaella Denegri si occupa della progettazione dei corsi di formazione e della ideazione e realizzazione di eventi di divulgazione scientifica, coordina lo staff di gestioneanimatori lavorando per l’Associazione Festival della Scienza.

laboratorio7 - 14 anni60 minuti25 partecipanti

domenica 4 settembre_ore 9.30_10.45_12.00_15.30_piazza Capolicchio ^ euro 3,50Raffaella Denegri e Andrea Sessarego

Tanti scienziati, un’unica storia50

Da Galilei a Natta, da Cannizzaro a Marconi faremo un viaggio su e giù per lo “sti-vale” accompagnati da esperienze, storie e aneddoti. In questo laboratorio, ogni punto trac-ciato su una grande cartina geografica dell’Italia sarà la scintilla per un esperimento scien-tifico che coinvolgerà le squadre dei partecipanti.

Googol organizza dal 1998, in collaborazione con università,comuni e associazioni, laboratori, incontri, mostre interattive,attività didattiche nelle scuole di tutt’Italia, facendo ancheformazione, aggiornamento docenti, conferenze e corsi.

Lara Albanese, Alessandra Zanazzi si occupano da molti annidi comunicazione della scienza, soprattutto di astronomia.Fanno parte dell’Associazione Googol, che parla di scienza abambini e curiosi di ogni età, con semplicità ma con rigore.

laboratorio7 - 11 anni60 minuti25 partecipanti

domenica 4 settembre_ore 9.45_11.00_sala ragazzi A_Fortezza Firmafede * euro 3,50Lara Albanese e Alessandra Zanazzi

Il cercastelle51

Costruisci il tuo astrolabio da portare a casa: uno strumento universale che ti per-metterà, in ogni periodo dell’anno, di ritrovare e riconoscere le costellazioni più importanti.Un laboratorio per capire come funziona il moto della volta stellata, cosa sono le costel-lazioni e cercare di rispondere a domande e curiosità sul cielo.

Page 15: Giuseppe Penone, Sergio Risaliti Scorrere nel tempo come pietra … · la sua ricerca attorno al rapporto uomo-natura, lavorando con materiali e tecniche non tradizionali e dialo-gando

Svolge attività formativa per adulti collaborando con enti, musei,biblioteche, librerie, scuole e associazioni. Cofondatrice conSperaggi della casa editrice Artebambini è direttore editorialedella RivistaDada. Ha pubblicato Calder (Artebambini. 2009).

Mauro Speraggi è pedagogista e docente in corsi di formazione,editore e caporedattore della RivistaDaDa, la prima rivista d’arteper bambini. Paola Ciarcià, esperta di didattica dell’arte,progetta e promuove laboratori didattici per bambini e ragazzi.

laboratorio4 - 7 anni75 minuti20 partecipanti

domenica 4 settembre_ore 15.30_17.00_sala ragazzi B_Fortezza Firmafede * euro 3,50Paola Ciarcià e Mauro Speraggi

Fronte-retro. Dentro l’immagine55

Attraverso un foro posizionato nel bel mezzo della pagina si giocherà, come deiveri graphic designer, per creare immagini e comporre piccole sequenze narrative da farea due a due. Avanti-dietro, sopra-sotto, giorno-notte, prima-dopo, tutte queste corrispondenzeed altre potranno essere sperimentate.

KosmoComico Teatro insieme a Raffaella Chillè. Conosciuto peril suo lavoro nel teatro ragazzi e teatro di strada, con i suoispettacoli per adulti e per ragazzi ha vinto lo Stregagatto nel2004, e l’Eolo Awards nel 2011.

Valentino Dragano è attore, regista, compositore, musicistapolistrumentista. Comincia la sua attività in campo artistico nel1992, concentrando il proprio lavoro sulla ricerca musicale folk-popolare associata al lavoro teatrale. È direttore artistico di

spettacolo per tutti da 5 anni 60 minuti

domenica 4 settembre_ore 18.30_Piazza Capolicchio ^ euro 3,50Valentino Dragano

CantaFavole56

Fiabe, filastrocche e storie narrate, per uno spettacolo divertente e appassionante.Un cantastorie che suona, recita, canta con l’aiuto di chitarre, sax, flauti e un organetto.Il pubblico, da lui coinvolto, contribuirà a creare le atmosfere giuste perché “la storia laracconta uno solo, ma vive grazie all’immaginario di tutti”.

Gli spettatori del Festival della Mente, in quanto pubblico, autorizzano e acconsentono all’uso di eventuali ripre-se audio e video e delle fotografie che potrebbero essere scattate. Ricordiamo a chi acquista i biglietti per bam-bini e ragazzi, che acconsentono ed autorizzano qualsiasi uso presente e futuro, anche attraverso internet, del-le eventuali riprese audio, video e delle fotografie in cui compaiono i partecipanti agli eventi ed ai laboratori.

BiglietteriaDal 22 luglio si possono acquistare i biglietti nei seguenti luoghi:

SarzanaI.A.T. piazza San Giorgiotel. 0187 [email protected]ì - sabato9.00 - 12.30 e 16.00 - 19.30

dal 13 al 28 agosto anche:Cittadella piazza Firmafedelunedì - domenica 18.00 - 23.00durante il Festival della Menteorario continuato 8.00 - 24.00

Inoltre con un dirittodi prevendita pari al 10%del prezzo del biglietto presso:

Carrara: la Cabana Viaggi,via Roma, 20 tel. 0585 775057

Viareggio: La Zattera, viale Regina Margheritatel. 0584 427201

in Italia nei punti vendita segnalati su www.vivaticket.it

Prenotazioni telefonicheDal 22 agosto al 1 settembreil servizio è attivo tel. 0187 6204199.00 - 12.30 e 16.00 - 19.30E’ necessario annotare il codice che viene indicato perchè deveessere comunicato al momento del ritiro e pagamento. Le prenotazioni telefoniche devono essere convertite in biglietti, sino a due ore primadell’evento presso la biglietteriadi Sarzana: I.A.T. piazza San Giorgio.

Biglietteria durante il festival2-3-4 settembre 2011Nel corso del festival le duebiglietterie di Sarzana:- piazza San Giorgio - Cittadella piazza Firmafedeorario continuato 8.00 - 24.00

Biglietteria last-minuteI biglietti ancora disponibilisono messi in vendita sul luogodell’evento a partire da 30 minuti prima dell’inizio di ogni evento.

Acquisto biglietti Tutti gli eventi del festival sono a pagamento, ad eccezione dell’evento n. 1. I prezzi sono: eventi per bambini € 3,50; approfonditaMente € 7,00;spettacoli € 7,00; tutti gli altri eventi € 3,50

Prevendita onlinea partire dal 18 luglio sul sitowww.festivaldellamente.itIl diritto di prevendita è pari al 10% del prezzo del biglietto.E’ necessario ritirare i bigliettipresso lo sportello dedicato,della biglietteria di Sarzana:piazza San Giorgio.Con la sola ricevuta dell’acquistoonline non si può accedere direttamente agli eventi. Si possono ritirare i biglietti dal 2 settembre sino a due oreprima dell’evento.

Biglietteria

Non è garantito l’ingresso ad evento iniziato.La direzione si riserva di effettuare modifiche al programma che verranno comunicate sul sito www.festivaldellamente.it