Giuliano Noci La Pubblicità è Servita 170609
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Transcript of Giuliano Noci La Pubblicità è Servita 170609
Prima spremitura
dell’advertising:come cogliere i frutti dei media partecipativi?
Giuliano Noci
Agenda
• Perché alcuni pensano che l’advertising sia morto?
• Estraiamo il succo dei cambiamenti
• Dopo la fine, un nuovo inizio?– Che cosa ne pensano i partecipanti– Shakeriamo un pò di idee
• Perché sia una nuova primavera2
Perché alcuni pensano che
l’advertising sia morto?
La pubblicità non è più
davvero quella di una volta…
• 15 anni fa, arriva Internet:
C’è l’on line display advertising, bellezza!
4
• 100 anni fa
“Half the money I spend on advertising is wasted; the trouble is I don't know which half”
(John Wanamaker, 1838-1922)
• CTR display advertising online (USA,2008) < 0,1%(fonte: comScore, 2009).
• 80% click su banner generato da 16%utenti Internet(fonte: comScore, 2009).
• -5% display advertising online negli USAnel1o trimestre 2009(fonte: IAB e PricewaterhouseCoopers, 2009).
La pubblicità non è più
davvero quella di una volta…
Qualche dato...
5
La pubblicità non è più
davvero quella di una volta…
6
E la fiducia e’ sempre più riposta nei pari…
E la comunità scientifica è al palo…
“Advertising is a paid, mediated form of communication from an identiable source, designed to
persuade the receiver to take some action, now or in the future”
(Journal of Advertising, 2002)
7
Estraiamo il succo dei
cambiamenti…
75 anni, un solo modello:“Interrupt and repeat”, ovvero
“spray and pray”
9
Mittente Messaggio Canale Destinatario
La mediamorfosi!L’ammutinamento dei media tradizionali
Fonte: Veronis Suhler Stevenson, PQ Media, Adams Media Research, Alexander & Associates, Arbitron, Audit Bureau of Circulations, Ball State University Media Design Center, Booz & Company analysis
MigrazioneMusica
TV analogica
Giornali
Riviste
Box Office
Radio
Libri
Videogiochi
TV via cavo e via satellitare
Home Video
Internet
Mobile
-18%
-13%
-11%
-5%
-3%
-2%
3%
15%
28%
31%
41%
1264%
Variazione del tempo speso sui media da parte dei consumatori
USA (periodo: 2001-2006) (ore per anno)
10
La mediamorfosi!L’ammutinamento dei media tradizionali
Altre piattaforme raggiungono la “grande platea”
70
36
94,5
46
87
57
103
54
Internet Banda Larga
Video-on-Demand
Telefoni Mobile
Console Videogiochi
2007
Previsione 2010
Famiglie USA (Millioni)Fonte: eMarketer, Forrester, Nielsen Media, PWC, Booz & Company analysis 11
La mediamorfosi!Comportamenti sempre più complessi
• Consumatore multi-tasking
• Consumatore multicanale
• Nasce un nuovo mezzo: il prime time può essere al punto vendita
12
Siamo “Always on”!!!
13
La conseguenza è:
• 83% dei giovani americani (14-24 anni) rifiuta modello “Interrupt and repeat” (Fonte: Microsoft & MTV, 2008)
• Il consumatore:– ha irrevocabilmente e permanentemente il
controllo,– chiede personalizzazione, rilevanza e
interattività,– ama scegliere, ma non troppo!
14
Dopo la fine, un nuovo inizio?Che cosa ne pensano i
partecipanti
42%
41%
8%
5%
4%
Diminuirà complessivamente di oltre il 20% rispetto al 2008
Diminuirà di circa il 10% rispetto al 2008
Rimarrà costante sugli stessi valori del 2008
Aumenterà
Non saprei
83%
Il mercato dell’advertising in
Italia è destinato a diminuire
ancora
N = 602
Le previsioni per il 2009
del mercato dell’advertising
16
N = 602
Il media mix del futuro
MEZZO
TV 6% 41% 42% 10% 1%
Radio 3% 19% 47% 31% 1%
Stampa: periodici 23% 55% 20% 2% 0%
Stampa: quotidiani 21% 51% 24% 3% 0%
Outdoor 5% 23% 47% 24% 2%
Pubb. Internet: banner 1% 8% 20% 55% 16%
Pubb. Internet: keyword 0% 1% 8% 46% 44%
Digital out of home 1% 6% 19% 57% 17%
Posta tradizionale 20% 39% 32% 8% 1%
Email 2% 11% 30% 44% 12%
Mobile Marketing 1% 3% 9% 51% 37%
Eventi 2% 12% 40% 36% 10% 17
Non sempre è chiaro il ruolo
degli attori della filiera
Le aziende investitrici sonorestie al cambiamento
Nei processi di pianificazione, i
centri media fanno i propriinteressi e non quelli dell’azienda
cliente
Le agenzie creative tendono a lavorare in ottica media-specific e
non media-neutral
40%
50%
54%
49%
35%
40%
45%
48%
41%
57%
62%
48%
Totale rispondenti
Aziende Investitrici
Filiera
N = 602
Risposte: “Molto d’accordo” e “Completamente d’accordo”
22%
46%
Le criticità della filiera
dell’advertising
18
I rapporti tra le imprese e la filiera
dell’advertising
Maggior internalizzazione delle attività di comunicazione e di
advertising
Internalizzazione della core-strategy ed esternalizzazione
delle attività operative
Pochi attori / partner privilegiati e stabili con un orizzonte di
lungo periodo
20%
49%
40%
19N = 602
Risposte: “Molto d’accordo” e “Completamente d’accordo”
Dopo la fine, un nuovo inizio?
Shakeriamo un po’ di idee
Che cosa è importante…
per l’individuo
• Advertising rilevante per suoi bisogni, coerente con le sue comunità di appartenenza e in grado di esprimere un valore reale.
• Se si verificano queste condizioni, individuo è pronto e in grado di condividere pubblicità con i suoi pari.
21
Che cosa è importante…
per il marketer
• Sapere se il target presta attenzione e risponde.
• Ascolto attraverso i touchpoint.
• Essere consapevoli della necessità di fornire valore (esperienze) il più possibile senza interruzioni (seamless experience).
22
Ripartiamo da…
• Focus di advertising si sposta:
– Da: parlare a individui,
– A: trovare opportunità per far parte delle loro conversazioni e della loro vita di tutti i giorni.
• Obiettivo diventa: creazione di advertising che individuo cerca e ritiene di valore
Diviene sempre più importante:
•COME comunicare,
rispetto a:
•CHE COSA comunicare.
Learning
&
Media planning23
Una nuova roadmap…
oltre l’A.I.D.A.
24
Catturare l’attenzione
• Pubblicità tabellare (off e online)? Il giusto…
• Search Engine Optimization
• Advergame
• Ma non solo interstitials...
25
Catturare l’attenzione
Polite pushVivistitials
26
Catturare l’attenzione
Polite push
Locostitials
27
Catturare l’attenzione
• Pubblicità tabellare (off e online)? Il giusto…
• Search Engine Optimization
• Advergame
• Ma non solo interstitials...
Polite push28
Guadagnata l’attenzione, occorre
essere creativi.
Non esiste una “one best way”
Possono essere individuati, altri tre modelli (non mutuamente esclusivi):
1.Advertising “On Demand”
2.Engagement
3.Advertising come servizio
29
1. Advertising “On
Demand”
• Punto di partenza: l’individuo è filtro, aggregatore, schedulatore di contenuti.
• Necessità: stimolare interesse per includere brand nelle scelte dell’individuo.
• Strumenti: search advertising, personalizzazione dei contenuti, strumenti a supporto della scelta.
• Implicazioni: gestione delle preferenze e degli interessi.
30
2. Engagement
• Punto di partenza: il brand gioca un ruolo chiave nelle scelte di un individuo.
• Necessità: sviluppare connessioni emozionali tra brand e individui.
• Strumenti: Siti web, mobile apps, social network (proprietari)…volti a generare esperienze attrattive .
• Implicazioni: programmi Opt in, co-creazione.
31
3. Advertising come
servizio
• Punto di partenza: l’individuo desidera essere informato e si confronta con i pari.
• Necessità: identificare informazioni e servizi richiesti da individui.
• Strumenti: servizi personalizzati, supporto alla gestione delle fonti informative, social network (pubblici).
• Implicazioni: utilizzo delle tecnologie per scalabilità.
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Perché sia una nuova
primavera…
Abbiamo capito che…
• Non esiste un modello di advertising dominante.
• Non spariranno i canali tradizionali ma è necessario ragionare in una prospettiva di integrazione multicanale.
• È fondamentale creare fin da subito trust con la target audience.
SERVE RISPETTARE ALCUNI PRINCIPI…34
4C2P, ma non serve aggiornare
la tabella di Mendeleev!
35
• Credibilità• Contestualizzazione• Conversazione• Chiarezza
Cosa serve
• Processo• Prestazioni
Su cosa agire
nda
36
L’AD-vertising è morto, lungavita all’X-vertising!
È la me-conomy, bellezza…
Grazie per l’attenzione!
www.marketingreloaded.com
Tutte le immagini utilizzate in questa presentazione sono state reperite in rete; si ringraziano tutti i contributors