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Giulia SanfilippoAndrea Rivela

Prof.ssa Cinzia Di Pietro

Università degli Studi di CataniaUniversità degli Studi di CataniaFacoltà di Medicina e Chirurgia – A.A. 2013/2014 – Canale D –

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OmeostasiOmeostasi

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Insieme di processi volti a garantire il mantenimento dell’equilibrio elettrolitico e biochimico delle cellule.

Per mantenere uno stato di omeostasi, l’organismo utilizza il principio dell’equilibrio di massa: la costanza di una data sostanza è mantenuta se le entrate sono uguali alle uscite dall’organismo. A questo scopo è necessario garantire:

• • osmosi •osmosi •• • meccanismi di trasporto •meccanismi di trasporto •• • metabolismo cellulare •metabolismo cellulare •

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TrasportoTrasportoConsiste nello scambio di molecole tra il citosol e il liquido

extracellulare.

Meccanismi di trasporto:

• Trasporto passivo [ secondo gradiente ]:- forze chimiche [ differenza di concentrazione ]- forze elettriche [ differenza di potenziale elettrico ]

• Trasporto attivo [ contro gradiente ]:- reazioni biochimiche

• Trasporto mediato da vescicole

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Tipi di trasportoTipi di trasporto• Trasporto passivo:- a) diffusione semplice [ flusso netto secondo gradiente di

concentrazione attraverso membrana cellulare o pori]- b) diffusione regolata [ trasporto di soli ioni in risposta a

interazioni del mezzo elettrico, tramite canali ionici ]- c) diffusione facilitata [ trasporto di molecole e ioni mediato da

proteine di membrane, carrier o permeasi]

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• Trasporto attivo:- trasporto primario [ ATP-asi dipendente ad es. sodio/potassio.

L’energia derivata dall’idrolisi dell’ATP viene utilizzata per il trasporto dei soluti, es. H+ ]

- trasporto secondario [ l’energia è derivata da un gradiente elettrochimico prodotto da un precedente trasporto attivo primario ]

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simporto o cotrasporto

Trasporto contro gradiente [ es. saccarosio ] del substrato nella stessa direzione dello ione [ es. H+ ] che si muove contro gradiente.

antiporto

Trasporto contro gradiente del substrato in direzione opposta rispetto allo ione che si muove secondo gradiente elettrochimico.

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Esempi di simporto/cotrasporto & antiportoEsempi di simporto/cotrasporto & antiporto

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Trasporto mediato da Trasporto mediato da vescicolevescicoleTrasporto tramite particolari strutture cellulari a forma di sacca, dette vescicole.

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vescicoleLe vescicole sono fondamentali per il trasporto di

molecole sia in ambiente intracellulare che extracellulare e per la trasduzione del segnale. I meccanismi tramite cui avviene il trasporto mediato da vescicole sono:

•• Endocitosi Endocitosi

••• • Esocitosi Esocitosi

• •

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EndocitosiEndocitosi

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Processo di trasporto di materiali solidi e liquidi all’interno di una cellula mediante invaginazione e vescicolazione della membrana plasmatica.

- pinocitosi- fagocitosi

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EsocitosiEsocitosiProcesso di trasporto di materiali solidi e liquidi all’esterno di una cellula mediante fusione di una vescicola con la membrana cellulare plasmatica.

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SecrezioneSecrezione

Elaborazione e rilascio di sostanze chimiche sotto forma di prodotti detti secreti. Esistono due tipologie:

-costitutiva [ i secreti sono prodotti e rilasciati all’esterno in modo costante e automatico. Es: epatociti che sintetizzano fibrinogeno e albumina ]-regolata [ i secreti sono prodotti e rilasciati in risposta a segnali. Es: vescicole sinaptiche ]

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SecrezioneSecrezione

Ulteriori suddivisioni sono:

-autocrina [ la sostanza prodotta da una cellula va a modificare il comportamento della cellula stessa ]-paracrina [ la sostanza prodotta da una cellula va a modificare il comportamento di cellule vicine. Es: fattori di rilascio del circuito ipotalamo-ipofisi ]-endocrina [ la sostanza prodotta da una cellula agisce su cellule poste a distanza. Es: gonadotropine, prodotte dall’ipofisi che agiscono sulle gonadi ]

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Organuli associati alle vescicoleOrganuli associati alle vescicoleApparato del Golgi

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Organulo cellulare formato da cisterne e sacchi membranosi appiattiti che formano delle pile leggermente ricurve.

Il Golgi è situato in prossimità del nucleo cellulare, a stretto contatto con il RE. Si distinguono due regioni:

-cis Golgi network [CGN] che guarda verso il RE-trans Golgi network [TGN] che guarda verso il citoplasma

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All’interno del Golgi ci sono enzimi coinvolti nella maturazione delle molecole che vi transitano [ es. enzimi ]. Tali enzimi sono collocati sequenzialmente nelle cisterne con una direzione che va dal lato CIS al lato TRANS.

CGN

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TGN

ENZIMI DI MATURAZIONE[ reazioni di glicosilazione,

solfatazione, acetilazione di lipidi e proteine, deamminazione, sintesi di polisaccaridi come

glucosamminoglicani ]

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• Modello delle cisterne stazionarieDalle estremità laterali delle cisterne gemmano delle vescicole «spola o navetta» che trasportano le molecole modificate verso le cisterne successive dove si ha nuovamente la fusione delle vecchie vescicole e la gemmazione di nuove.

• Modello di maturazione delle cisterneLe cisterne sono delle strutture transitorie che si formano e vanno spostandosi in avanti in direzione CIS-TRANS acquisendo nuovi enzimi.

PARTICOLARITA’

• Vescicole retrogradeProcedono in senso inverso, ovvero dal TGN al CGN. Le vescicole in cui è stato evidenziato questo comportamento sono quelle che trasportano le proteine specifiche del RE, le quali si dirigono verso il Golgi per subire modificazioni post-traduzionali e tornare nel RE. La sequenza amminoacidica codificante per il movimento retrogrado è KDEL [ Lys, Asp, Glu, Leu ].

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Formazione delle vescicoleFormazione delle vescicoleLe principali proteine coinvolte nella formazione di vescicole sono:

-Clatrina [ dalla membrana plasmatica ]-COP I [ dal Golgi ]-COP II [ dal Reticolo Endoplasmatico ]

Esistono anche altre proteine coinvolte nella formazione di vescicole:

-Adattina-Dinamina

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ClatrinaClatrinaE’ una proteina costituita da tre catene pesanti e tre catene leggere, legate a formare una struttura a tre braccia chiamata TRISKELION. La clatrina polimerizza e genera strutture geometriche esagonali. E’ la proteina di rivestimento delle vescicole destinate all’endocitosi e di trasporto di vescicole dal lato trans dell’apparato del Golgi agli endosomi.

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Adattina & DinaminaAdattina & Dinamina-Adattina: proteina di membrana capace di selezionare le molecole cargo da includere nella vescicola.

-Dinamina: proteina che induce il distacco della vescicola appena formata. Essa agisce avvolgendosi ad anello intorno al collo della vescicola e rendendo instabile il doppio strato fosfolipidico.

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Riconoscimento dell’organulo bersaglioRiconoscimento dell’organulo bersaglioIl riconoscimento dell’organulo bersaglio avviene grazie a due classi di proteine di membrana che svolgono la funzione di recettore:

• Proteine SNARE •• Rab GTP-asi •

Le vescicole riconoscono queste proteine e fondono le loro membrane con quelle dell’organulo bersaglio, riversando le

molecole trasportate nel lume del compartimento di destinazione.

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Proteine SNAREProteine SNARE

Sono una classe di proteine fibrose ancorate alla membrana. Inoltre possiamo individuare due sottoclassi:

-v-SNARE [ presenti sulle membrane delle vescicole ]-t-SNARE [ presenti sulle membrane degli organuli bersaglio ]

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Le due proteine complementari, si riconoscono vicendevolmente e si legano tra loro facendo interagire le due porzioni ad α-elica, in modo da formare una struttura superavvolta. Altre proteine intervengono per consentire il corretto avvicinamento delle due membrane:

• SNAP •• NSF •

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Rab GTP-asi Rab GTP-asi Favoriscono il trasferimento delle vescicole lungo i microtubuli in direzione del compartimento di destinazione e il riconoscimento reciproco delle v-SNARE e t-SNARE. Possono essere:

-Inattive [ legate al GDP nel citosol ]-Attive [ legate al GTP nelle membrane ]

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Dalle idrolasi acide ai lisosomiDalle idrolasi acide ai lisosomi1° STEP:

Il precursore dell’idrolasi lisosomiale sintetizzato nel RE passa al Golgi.

2° STEP:

Gli enzimi dell’apparato del Golgi riconoscono la sequenza proteica di indirizzamento presente nell’idrolasi.

3° STEP:

Glicosilazione della idrolasi con mannosio 6-fosfato [ mannosio fosforilato in posizione 6 ]

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4° STEP:

Riconoscimento e attacco del mannosio 6-fosfato da parte di un recettore specifico presente nella membrana del Golgi.

5° STEP:

Intervento delle adattina, clatrina e successiva gemmazione della vescicola.

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TrasportoTrasporto deldel colesterolocolesterolo1° STEP:

Il colesterolo è trasportato nel sangue sotto forma di LDL [low density lipoprotein].

2° STEP:

Una volta arrivata presso la membrana cellulare le LDL vengono riconosciute da recettori specifici di membrana, collegate sul versante citosolico a molecole di clatrina.

3° STEP:

Si forma una fossetta rivestita sino all’endocitosi.

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4° STEP:

La vescicola formatasi all’interno della cellula perde il rivestimento di clatrina ed entra a far parte del sistema di endosomi precoci ad ambiente acido.

5° STEP:

LDL e recettore si dissociano; il recettore viene riportato presso la membrana mentre le LDL sono degradate in colesterolo.

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Ipercolesterolemia Familiare (FH)Ipercolesterolemia Familiare (FH)

E’ una grave patologia ereditaria in cui la quantità di colesterolo nel sangue può essere aumentata notevolmente:

-forma eterozigote [ Frequenza elevata: 1/500 ]-forma omozigote [ Frequenza bassa: 1/1.000.000, ma particolarmente grave ]

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Valori molto alti [ 650-1000 mg/dL ]Porta alla formazione di placche all’interno dei vasi e gravi problemi cardiocircolatori anche in età precoce.

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LDL-RLDL-RIl gene del recettore per LDL è localizzato sul braccio corto del cromosoma 19 [ 18 esoni e 17 introni ].

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Il prodotto genico maturo è una glicoproteina transmembrana di 839 aminoacidi.

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Esoni codificantiEsoni codificanti

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SRE & SREBPsSRE & SREBPsOltre alla sequenza codificante per la proteina, il gene include anche elementi che regolano la trascrizione. Questa regione contiene:

-3 repeats [ SRE ]-TATA BOX

Repeats 1 e 3 responsabili della trascrizione del gene.Repeats 2 responsabile della regolazione genica tramite il legame con le proteine SREBPs.

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Funzionamento delle SREBPs Funzionamento delle SREBPs Steroli presenti

SREBP ancorati al RE

Steroli assenti

Modificazione da parte del Golgi e trasporto al nucleo

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Mutazioni e difetti del geneMutazioni e difetti del geneUn difetto o una mutazione del gene LDLR, che impedisce il legame con la lipoproteina LDL o con Apo B-100 e Apo E, determina la patologia. I difetti possono essere:puntiformi [ mutazioni missenso e non senso ]

delezioni o inserzioni

grossolane { riarrangiamenti che comportano la perdita o la duplicazione di intere sezioni del gene. Tali duplicazioni derivano da sequenze ripetute ALU [ SINE, sequenze intersperse ], presenti negli introni, nelle regioni 3’ UTR dei geni e nelle regioni intergeniche del genoma }

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Esistono 5 classi diverse di fenotipi difettivi, secondo la fase del meccanismo di funzionamento del recettore LDLR che viene compromessa:

Classi e fenotipi difettiviClassi e fenotipi difettivi

- classe 1

- classe 2

- classe 3

- classe 4

- classe 5

allele nullotrasporto difettivolegame difettivointernalizzazione difettivariciclo difettivo

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Classi e fenotipi difettiviClassi e fenotipi difettivi

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Polimorfismi del genePolimorfismi del geneSono riportati in letteratura numerosi polimorfismi del gene dovuti a cambiamenti di una singola base (SNP, Single Nucleotide Polymorphism), sia in sezioni codificanti, sia in sezioni non codificanti del gene, che non manifestano effetti clinicamente rilevanti sulla funzionalità del recettore.

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Come diagnosticare l’FH?Come diagnosticare l’FH?La diagnosi non è affatto semplice, e non trovare una mutazione nell’individuo non significa che non ne sia affetto. Tuttavia, conoscere le mutazioni in famiglia e le abitudini del paziente permette di evitare possibili confusioni. Data la difficoltà di un’individuazione certa, molti esperti hanno formulato i propri criteri diagnostici:

-Criterio 1: US MedPed Program-Criterio 2: Simon Broome Register Group-Criterio 3: Dutch Lipid Clinic Network

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US MedPed ProgramUS MedPed Program

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Simon Broome Register GroupSimon Broome Register Group

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Dutch Lipid Clinic NetworkDutch Lipid Clinic Network

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La diagnosi è considerata “definita” quando:si superano i limiti di colesterolo totale [ CT ] e colesterolo LDL e in concomitanza si osserva la presenza di xantomi tendinei.

La diagnosi è considerata “probabile” quando:si superano i limiti di CT e LDL, ma si ha anche una storia familiare di infarti prematuri del miocardio o di alterazioni patologiche della colesterolemia.

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Come curare l’FH?Come curare l’FH?Esistono due tipi di terapia che è possibile applicare:

• dieteticaConsente raramente di raggiungere l’obiettivo terapeutico [ negli adulti ], mentre nei bambini è indispensabile per prevenire complicanze future. E’ indispensabile un’alimentazione sana, evitando:

-sale-condimenti elaborati-cibi elaborati

E’ preferibile consumare:-olio extravergine di oliva-cottura a vapore-cottura al forno-cottura in umido

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• farmacologicaConsigliata ad adulti e bambini di età superiore agli 8-10 anni, dopo opportuna dieta alimentare, che presentino tali valori:

-LDL > 160 mg/dl-LDL > 130 mg/dl in aggiunta a fattori quali diabete, ipertensione, obesità severa, inattività fisica ecc ecc

I farmaci utilizzati sono:

-statine in monoterapia [ farmaci che inibiscono la sintesi di colesterolo endogeno ]-statine associate a ezetimibe [ farmaco inibitore dell’assorbimento di colesterolo, senza intaccare quello di trigliceridi e vitamine liposolubili ]

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BibliografiaBibliografia

1. Testo: Biologia e Genetica [ II edizione ] a cura di Giacomo De Leo, Silvia Fasano, Enrico Ginelli

2. Sito Web: www.nature.com3. Istituto Superiore di Sanità Ipercolesterolemia familiare e difetti

del gene del recettore delle lipoproteine a bassa densità: mutazioni italiane e loro analisi a cura di Alfredo Cantafora, Francesca Prestinaci e Ida Blotta Dipartimento di Ematologia, Oncologia e Medicina Molecolare

4. Wikipedia

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