GIUGOLUGLIO2016 VOLVER PAPER HOUSE … direttore marketing di Hotel Volver, partner dell’evento...

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VOLVER PAPER hotelvolver.com GIUGNOLUGLIO2016 VOLVER HOUSE ORGAN DI INFORMAZIONE SUL MONDO DELL’HOTELLERIE E DELL’OUTSOURCING Notizie, innovazione, report, interviste, prodotti e servizi. GiugnoLuglio2016 PAPER 3

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VOLVERHOUSE ORGAN DI INFORMAZIONE SUL MONDO DELL’HOTELLERIE E DELL’OUTSOURCING

Notizie, innovazione, report, interviste, prodotti e servizi.

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COMPANYHOTEL VOLVER1

“ Chi è presente adesso nel mercato russo ci sarà per i prossimi dieci anni” questo è quanto afferma con sicurezza e determinazione Alessandro Casula, Founder di Russkij Kliuch, durante l’evento organizzato da A.D.A Lazio .“ Mercati emergenti, l’accoglienza in particolare”, tenutosi nella sala convegni dell’Hotel Savoy di Roma Martedì 14 Giugno 2016.

Nonostante la crisi economica e il rublo debole, che sembra ad ogni modo sempre più stabilizzarsi verso la ripresa , l’Italia resta tra le mete turistiche favorite dal turismo russo. Ad introdurre le interessanti tematiche è Manuel Libertucci, Presidente Board presso A.D.A Lazio. Mentre Alessandro Casula ci racconta di come, grazie alla conoscenza del mercato russo, attraverso il marchio Russkiy Kliuch identifica e da valore all’appeal delle strutture alberghiere e ricettive italiane che desiderano rivolgersi ai clienti russi.

Moderatore dell’incontro Vincent Spaccapeli il direttore marketing di Hotel Volver, partner dell’evento che ha coordinato le domande ai relatori.

Il flusso turistico. Come è distribuito e cosa cerca il turista russo?

Casula spiega come il turista russo faccia parte di una cerchia estremamente diffidente, bisogna quindi farsi conoscere, proporsi non solo attraverso azioni “spot” come le fiere di settore, ma sopratutto con programmazioni mirate a medio e lungo termine che prediligano la relazione one to one. Quasi un ritorno a una commercializzazione off-line che privilegia il rapporto con le persone, che da un volto agli interlocutori. Il cliente russo non ama i pacchetti turistici, ha una predisposizione ad organizzare

Hotel Volver partner di A.D.A. Lazio nell’evento dedicato al Mercato Russo

in piena autonomia il proprio viaggio senza utilizzare intermediari.

Le strutture ricettive Italiane fanno davvero in modo di agevolare il turista russo in questa ricerca?

“Assolutamente no. Hotel con siti web in lingua russa ne esistono davvero pochi”. Risponde Enzo Marongiu, Primo Segretario dell’Ufficio Economico Commerciale in Ambasciata Italiana a Mosca, intervenuto in sede di evento, spiegando l’importanza fondamentale di avere a disposizione un portale unico che funga come porta d’accesso per il mercato russo in Italia.Da qui l’idea www.latuaitalia.ru, il nuovo portale in lingua russa per dare valore ai contatti people –to people a favore del rilancio di relazioni

bilaterali.All’interno del sito si trovano informazioni, idee di viaggio e servizi in lingua russa per chiunque voglia recarsi in Italia.

La Russia è il primo paese con il massimo numero di connessioni web pro capite e questo specialmente tra i giovani. Si tratta sempre più di un turismo individuale, Hotel prenotati last minute, facilità nell’ottenere il visto anche multiplo e valido da sei mesi a cinque anni (nel 2009 sono stati registrati 300 mila visti verso l’Italia) tutto questo offre la possibilità di recarsi nel Belpaese scegliendo la meta pochi giorni prima.

È vero che nel periodo Gennaio – Novembre 2015 si è registrato un -26,8% di viaggiatori russi in Italia, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma i nuovi collegamenti aerei low cost incentivano le prenotazioni. Ad esempio la russa Pobeda di Aeroflot, con volo Mosca-Bergamo e altri voli come Mosca-Verona o San Pietroburgo-Rimini, risulta quindi ormai facile ed economico collegarsi con queste città.Nel totale la movimentazione di turisti russi è pari a 20 milioni verso l’estero, considerando che in Russia la percezione del nostro life style è molto molto alta (Casula racconta ad esempio di quanti negozi e attività portino nomi italiani) la domanda sorge spontanea: non saremo forse noi italiani a piangerci troppo addosso?Una cosa è certa, per operare nel mercato russo serve coesione.

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newssource: viaggi.corriere.it FOOD TRAVEL MONITOR: CRESCE IL TURISMO DEL GUSTO.2

Il Belpaese è La Mecca dei viaggiatori golosi. Eppure solo il 21% degli Italiani si considera un culinary travel (contro il 46,5% della media all’estero) e solo il 33% si sente un esperto di food (contro il 72% degli altri). Ma è boom per il turismo enogastronomico e il trend è destinato a crescere. Come dimostra il Food Travel Monitor 2016, il più importante studio internazionale sul tema.Di Mari Mollica

“Sì, viaggiareeee”…Ma oggi Lucio Battisti canterebbe “Sì, gustareeeee”. È boom per il viaggio enogastronomico. Il  49% dei turisti internazionali sono mossi dalla gola: scelgono la destinazione non più, e non solo, in base al luogo ma per quello che là si può assaggiare. Si delinea così sempre più un  “turismo di esperienze”  e quella gourmand (cibo, vino e sempre più birra) supera di fatto la motivazione culturale. Ben il 93% dei viaggiatori, durante le vacanze, ha visitato una cantina o una fattoria, ha visto all’opera un casaro o un mastro birraio, ha venerato i grandi chef negli showcooking dei festival o ha assaltato un food truck a caccia di street food. A tracciare il trend di crescita del fenomeno è il Food Travel Monitor 2016, il più importante studio internazionale sul turismo enogastronomico presentato dalla World Food Travel Association. Undici i Paesi in cui è stata condotta la ricerca: Italia, Francia, Germania, Irlanda, Regno Unito, Spagna, Australia, Cina, India, Messico e Stati Uniti. Ne saltano fuori sorprese dolci e amare: l’Italia (insieme a Francia e Giappone) è per tutti La Mecca dei golosi.Ad esempio la Cina, bacino immenso di potenziali nuovi  food traveller,  indica il Belpaese come unica meta enogastronomica al di fuori dell’Oriente. Mentre per gli Stati Uniti, l’Italia è la sola destinazione estera citata dagli intervistati. Si conferma al primo posto anche per i tedeschi, che addirittura segnalano a parte la Toscana (4° posto) e Roma (10° posto) come mete enogastronomiche d’eccellenza. Eppure, paradossalmente, siamo all’ultimo posto nella classifica dei  culinary travel:  si considera tale solo il  21% degli intervistati italiani, contro il  69% dei cinesi  (al primo posto) e contro la  media del 46,5%  di tutti gli undici Paesi. E ancora, gli italiani, altro paradosso, si sentono (ma non lo sono!) meno esperti di food rispetto agli altri: solo il 33% contro la media del 72%. Forse perché sono maggiormente consapevoli della vastità del paniere dei prodotti tipici e dell’infinità delle ricette del proprio patrimonio gastronomico.

Ma non sono i soli dati sorprendenti. A livello mondiale, è la  generazione dei Millennials  a

soffiare sul fuoco dei fornelli: ben il 52% di loro si dichiara un viaggiatore del gusto, più delle altre fasce d’età. E considerato che nelle loro mani c’è sempre uno smartphone, la promozione turistica dovrà servirsi sempre più del passaparola generato dai social.A fotografare la situazione nazionale, ci ha pensato  Roberta Garibaldi,  ambassador  della WTFA per l’Italia, docente universitario e responsabile dell’Osservatorio sul turismo dell’Università degli studi di Bergamo: “Il fenomeno del  food travel  andrà a rafforzarsi nei prossimi anni perché particolarmente interessati all’elemento cibo sono i  giovani Millennials  e  gli abitanti di Paesi come Cina e India, i grandi turisti di domani. Il

viaggiatore  Food&Beverage  è inoltre ad alto valore aggiunto, con una propensione alla spesa più alta: sia per la spesa in food&wine durante il viaggio, sia perché tende a partecipare ad altre attività culturali quando viaggia, sia perché acquista volentieri prodotti tipici da riportare a casa dopo il viaggio. Particolarmente significativo in Italia è il crescere dell’interesse, negli ultimi anni, per lo street food, grazie ai sempre più numerosi Foodtruck Festival in giro per la Penisola. Analogamente in crescita sono le visite ad aziende e mercati agricoli, sinonimo di un’attenzione sempre maggiore verso la provenienza e la qualità del cibo.

Italia prima meta golosa del mondo.

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3Giorgia, due parole per raccontarci il tuo percorso lavorativo. Da dove nasce il direttore operativo di Hotel Volver?

Come tutti da una bella “gavetta”, un percorso professionale tutto in salita ma con grandi soddisfazioni. La mia formazione è stata nella catena Boscolo Hotels, ho passato molti anni come loro referente nel veneto con base all’hotel 4 Stelle Leon D’Oro di Verona.  L’esperienza acquisita direttamente sul campo mi ha portata anche a seguire, sempre per il brand Boscolo, l’ufficio acquisti centrale per circa due anni. Ma per chi, come me, è nato professionalmente in hotel un ufficio, per quanto interessante e prestigioso, è sempre troppo “ristretto”. Il richiamo della vita d’albergo è sempre stato troppo forte, così ho colto l’opportunità offerta dal gruppo Cegalin per il ruolo di direttore operativo dell’area di Milano, città che ho sempre amato. Un lavoro che mi permette, ancora dopo molti anni, di essere sempre in prima linea con gli hotel e di vivere ogni giorno di ospitalità. Da due anni sono anche direttore operativo di Hotel Volver, brand di cui Cegalin è partner.

Milano una città unica anche per come i clienti vivono l’hotel, com’è cambiato il lavoro negli ultimi anni?

La grande vetrina di Expo 2015, gli importanti interventi urbanistici e architettonici così innovativi da apparire addirittura futuristici, hanno portato la città di Milano a posizionarsi ad essere al 15mo posto tra le 100 capitali mondiali più visitate.Ad aggiungersi a quest’apertura al mondo anche il concetto di ospitalità di molti manager d’hotel è cambiato, hanno compreso che oggi i clienti cercano un’esperienza da vivere molto di più che il comfort di una camera.Ecco dove cambia il “lavoro”:   si ha bisogno

di cambiare, di rinnovarsi e reinventarsi per regalare un’emozione d’impatto. E qui noi entriamo in gioco. Partner affidabili, specialisti nel settore delle pulizie alberghiere, gli unici in grado di riportare una stanza alle sue condizioni originarie; non semplicemente pulita ma, una stanza nella quale si vive l’emozione del nuovo, del primo vissuto, come se si entrasse per la prima volta a casa propria.

Sappiamo che come Cegalin e Hotel Volver avete contribuito in più di un’occasione ad essere riconosciuti come Best Clean, o Best Choice. Quant’è importante che voi, come azienda in outsourcing, sentirsi parte di un hotel e dei suoi obiettivi?

I premi Best Clean e Best Choice sono un successo di cui andiamo molto fieri, perché sono standard di qualità che vengono certificati direttamente dai clienti che dormono nelle nostre stanze. Per noi è di primaria importanza sentirci parte di un hotel e dei suoi obiettivi, motivo per cui siamo classificati veri e propri partner per le strutture che ci scelgono. Essere eccellenti nel nostro lavoro di restoring, consente all’Hotel di avere una migliore brand reputation, migliori recensioni che si traducono spesso in vendite quindi in un fatturato più alto.

Parlando invece del mercato del lusso, ci sono richieste diverse per questi clienti?

Più che richieste del mercato del lusso, li definirei attenzione e cura del cliente di molti nostri hotel partner, che desiderano regalare “esperienze sempre piu attente”. Per esempio, il nostro partner Hotel Milano Scala è il primo albergo ALLERGY FREE di Milano. Un intero piano di camere dove abbiamo applicato il protocollo realizzato da ALLERGY FREE HOTELS, il primo progetto in Europa riconosciuto dai maggiori marchi di

qualità e certificazioni mediche che ha ideato un sistema di profilassi naturale ed ecologico in grado di eliminare microorganismi e allergeni potenzialmente presenti nell’ambiente di una stanza d’albergo, escludendo l’uso di qualsiasi detergente chimico pericoloso per l’ambiente e potenzialmente nocivo per l’uomo.

Come Hotel Volver siete stati fra i primi ad integrare i servizi accessori, amenities e lavanderia e lanciare il concetto del restoring. La risposta dei clienti è stata subito positiva o c’è stata un’iniziale diffidenza?

Tendenzialmente, quando iniziamo una partnership con un Hotel, preferiamo che inizi a metterci alla prova con l’attività di restoring. Non siamo fornitori, ma partner, il nostro obiettivo non è vendere prodotti ma effettuare un progetto ad hoc, basato su una consulenza specialistica che tiene conto delle reali  necessità dell’hotel. Ogni caso è a sé, ciò che consigliamo ad una struttura, non necessariamente sarà proposto ad un’altra. La nostra partnership può essere definita “tailor made”.

Ma Giorgia Renica, quando va in vacanza, qual è la prima cosa che guarda di una camera d’hotel?

Generalmente non scelgo gli hotel per andare in vacanza perché, da perfezionista, non potrei fare a meno di “stressare” i compagni di viaggio con puntualizzazioni sul servizio e magari suggerire al manager come ottimizzare la pulizia.... La prima cosa che valuto comunque è la connessione wi-fi, sono una stacanovista. 

PROFILI VOLVER“ARRIVARE ALLA META È UN LAVORO DI SQUADRA” QUESTO IL LEITMOTIV DEL TEAM CAPITANATO DA GIORGIA RENICA

Un mantra che l’accompagna da sempre e che è ben presente nel lavoro quotidiano di tutti i suoi collaboratori. Conosciamo da vicino il Direttore Operativo del gruppo Hotel Volver.

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EVENTI WORKSHOP VOLVER

Hotel Volver in collaborazione con il partner Fede Group da vita ad un nuovo workshop dedicato al food nella splendida terrazza dell’hotel La Gare di Milano.

A MILANO LA PRIMA TAPPA DI FOOD TAYLOR MADE. 4

Il food è parte integrante di quello che oggi delinea il quadro turistico internazionale, da recenti statistiche sembra infatti che ben oltre il 90% dei viaggiatori dedichi una parte della vacanza a vivere un’esperienza legata al cibo. Sia questa una visita ad un vigneto, una cena da grandi chef, la degustazione in un caseificio. Nel panorama ”gourmet” internazionale l’Italia gioca un ruolo da prima donna essendo una vera icona del gusto per i viaggiatori di tutto il mondo. In questo scenario i ristoranti degli hotel diventano punti di riferimento per il turismo, la ristorazione non è più un reparto accessorio alle camere ma diventa fattore determinante nella scelta del cliente, un servizio che incentiva le prenotazioni, un plus che gioca un ruolo primario per il fatturato dell’hotel. Aggiornarsi, formarsi, sfruttare tutti i vantaggi che aiutano a comprendere meglio questo settore è divenuto essenziale anche per i manager d’hotel.

Per questo Hotel Volver, grazie alla partnership con Fede Group, ha ideato un nuovo workshop Food Tailor Made.

Il primo appuntamento del workshop si è tenuto a Milano, nella terrazza dell’hotel La Gare. Relatore per Hotel Volver Marcello Forti che si è confrontato in un dibattito aperto con i manager milanesi sulle opportunità e le problematiche del reparto ristorazione in hotel. Comprendere i clienti, raccontare le proposte culinarie coinvolgendo tutti i sensi, essere sensibili ai tempi del servizio, anticipare i loro desideri, costruire per loro un’esperienza del gusto tagliata su misura, un’esperienza “Food Tailor Made”. Questi i passaggi per dare un servizio customer oriented, per costruire una relazione duratura con i clienti che generi un passaparola positivo per la brand reputation dell’hotel. Il prossimo appuntamento con il workshopvolver Food Tailor Made sarà nella capitale il 29 Settembre all’hotel Savoy.

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BREAKING-NEWS PARTNER VOLVERA MILANO, CON F&EDE GROUP5

Milano, 31 Maggio ore 18:30 l’appuntamento in città è nella terrazza dell’hotel La Gare per la tappa milanese dell’evento benefico “Da Santo a Santo”. Ad accogliere gli ospiti, a più di 50 metri d’altezza con una vista emozionante sullo skyline meneghino, l’aperitivo con djset offerto da Fede Group.Dopo un’inizio di serata mozzafiato la charity dinner stellata, firmata da Massimo Camia, continua nel ristorante dell’hotel con un menù gourmet: entree di  salmone marinato e affumicato con insalatina di germogli, calamari scottati e brunoise di verdure,   plin di caprino fresco all’acqua di pomodoro e olive

taggiasche,   cubo di sottofiletto alla milanese sono solo alcuni dei piatti che, accompagnati da vini di prestigiose cantine, sono stati serviti agli ospiti intervenuti alla serata.Un menu che ha voluto ripercorrere i sapori e i profumi delle tappe dalla maratona ciclistica non competitiva “Da Santo a Santo”, protagonisti Fabio Celeghin e Fabio Basei.Per una serata i milanesi hanno potuto cedere alle tentazioni senza troppi sensi di colpa perché i peccati di gola, compresa la deliziosa meringa che ha concluso la cena, sono stati “a fin di bene”. Il ricavato dell’intera serata e delle donazioni degli ospiti, è stato infatti interamente devoluto per la ricerca alla Fondazione Celeghin.

La tappa stellata della manifestazione di beneficenza “Da Santo a Santo”

Il 12,5% della spesa turistica in Italia è influenzato dalla recensioni online, spesso i clienti si orientano su strutture che non avrebbero considerato solo perché vantano punteggi positivi. Molti i servizi sotto la lente di ingrandimento degli ospiti. Fra questi la manutenzione è un argomento da cui non partono recensioni positive (nessuno loderà lampadine funzionanti e condizionatori silenziosi..) ma diventa oggetto di giudizi severi quando un’imprevisto rovina il soggiorno dei clienti. In questi casi l’unica strada percorribile è scusarsi con gli ospiti e aggiustare velocemente le problematiche che, forse, con

un piano programmato di manutenzione si sarebbero potute prevenire. L’ultimo workshop Hotel Volver, prima della pausa estiva, è stato riservato ad uno dei settori più delicati per l’hotel, il facility management. Un reparto che si sta dimostrando altamente strategico per la brand reputation degli hotel e che più di altri necessita di competenza professionale, di formazione e di un programma di interventi periodico per prevenire malfunzionamenti e problematiche degli impianti. A confrontarsi con i manager intervenuti l’esperto del settore Maurizio Manzoni.

614 Luglio, ottima affluenza all’hotel Senato di Milano per Il workshopvolver dedicato alla manutenzione.

ALL’HOTEL SENATO DI MILANO L’APPUNTAMENTO CON IL FACILITY MANAGEMENT

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7Una filosofia del servizio che da valore alla customer experience. Andrea Chin, direttore Blue Globe Hotels, ci parla della storia del gruppo e di come l’accoglienza dell’hotel sta evolvendo per ospitare la nuova generazione di viaggiatori, i Millennials.

Come nasce il gruppo Blue Globe Hotels?

Blue Globe Hotels è stato fondato nel 1996 da mia madre, che già gestiva con successo alcuni ristoranti in Italia. L’esperienza nella ristorazione e la conoscenza acquisita del mercato turistico hanno dato la spinta alla mia famiglia per investire nel settore dell’hotellerie. Oggi abbiamo 4 strutture su Roma, l’ultimo hotel aperto dal gruppo è il Warmthotel, un esclusivo 4 stelle con 163 camere e 3 sale meeting, una palestra e una spa. Un hotel pensato per esaltare il nostro concetto di ospitalità.

Parlando di ospitalità, qual’è la filosofia che attraversa l’offerta di Blue Globe Hotels.

Crediamo nella customer experience e lavoriamo per dare ai clienti un soggiorno personalizzato che valorizza il rapporto con l’ospite. Molte strutture si focalizzano sul design, dando meno importanza al servizio, all’accoglienza, all’empatia che si crea con i clienti. Per noi la guest experience si traduce nella forza della nostra brand reputation, è un concetto di ospitalità che va oltre il design e il comfort delle camere ma tocca tutti gli aspetti dell’accoglienza.

Com’è oggi lavorare nel mercato romano. Come vedi il futuro turistico di Roma.

Roma è una delle destinazioni più importanti nel mondo, come Parigi, Londra, Barcellona. Una città che incarna il sogno di molti ma è in competizione con città che danno un’offerta turistica più strutturata. Le infrastrutture, i trasporti, il decoro della città sono elementi fondamentali per rendere la destinazione più competitiva.

Quali sono i programmi del gruppo per il futuro.

Io rappresento una fase di transizione per portare la forza, la storia e l’anima della famiglia che ha

fondato il gruppo ad accogliere i viaggiatori del futuro, i Millennials. Il nuovo hotel che stiamo progettando, nel centro di Roma con apertura prevista nel 2018, è una struttura con di 180 camere, una spa di 1000 quadri, un ristorante nel roof toop, sale meeting. Una struttura ideata per mettere in primo piano ancora una volta la costumare experience ma con concept innovativi, dove l’hotel non è un punto dove dormire ma un punto di socializzazione per i clienti e per la città.

Un hotel che diventa quasi un hub, una realtà integrata di servizi, punto di accoglienza e di aggregazione?

Si. È importante oggi seguire i trend, cercare di congiungere diverse applicazioni, automazioni social, aggiornarsi con le nuove tecnologie. Appropriarsi oggi di questi concetti è essenziale per essere pronti domani ad accogliere le richieste dei clienti.

DUE PAROLE CON GLI ADDETTI AI LAVORIDELL’OSPITALITÀ

Incontriamo Andrea Chin, proprietario di Blue Globe Hotels e del Warmthotel di Roma, il nuovo hotel del brand da poco aperto nella capitale.

CAFFÈ VOLVER

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A Londra il designer inglese firma gli interni di uno spazio co-working con ristorante, bar e palestra: il posto di lavoro non è mai stato così glam.

newssource: livingcorriere.it TENDENZE/LIFESTYLEL’UFFICIO SECONDO TOM DIXON8

La scena potrebbe essere  quella di un club di tendenza, ma in realtà si tratta di uffici e spazi co-working. A  Londra, nel cuore di Camden, il gruppo  Interchange  ha aperto  Atrium, la sua terza sede, e ha affidato il design degli interni e delle luci  al Design Research Studio di  Tom Dixon. Il nuovo complesso su quattro piani progettato dagli architetti Barr Gazetas accoglie gli ospiti con un’installazione luminosa di Dixon  nel foyer centrale e si sviluppa con  un percorso  a spirale fino a raggiungere  uffici privati, aree open-space e terrazze coperte, con tanto di giardini verticali. Atrium offre una vasta gamma di servizi per imprenditori, start-up e creativi che comprende 600 postazioni di lavoro, un cortile, uno spazio eventi, un ristorante, un “Innovation Lab” e un bar, oltre a una palestra che dovrebbe aprire entro la fine di quest’anno. Il format è quello di un tradizionale  spazio co-

working  ma  lo Studio di Dixon  ha scelto un look più informale ispirato agli alberghi e ai locali londinesi. Ecco quindi sequenze di uffici arredati con sedute “Y” in diverse varianti colore, poltrone “Wingback” blu, tavolini “Screw”, sotto la luce delle sospensioni “Etch Shade” e “Melt” e delle lampade da terra “Beat Floor Black”, che terminano con  un’area open-space all’ultimo piano (Triangle) completamente vetrata, con vista a 360 gradi sul quartiere.

“Camden Market è sempre stato un punto di riferimento per il commercio, i trasporti e la tecnologia dai tempi  della Rivoluzione Industriale» ha commentato  Tom Dixon,  «e solo ultimamente, come quartiere della musica, della moda e dello shopping, è diventato la sede del mondo delle start-up e delle aziende di tecnologia».

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Per la prima volta,  Airbnb Italia  si analizza “dall’interno” e dà i numeri. Cifre di tutto rispetto, come sottolinea Ansa:  3,6 milioni di ospiti hanno usato questo metodo per viaggiare in Italia durante l’anno passato e 1,34 milioni di residenti italiani lo hanno scelto per andare all’estero. Ancora, la  community ha contribuito nel 2015 a un beneficio economico complessivo di 3,4 miliardi (0,22% del pil), supportando l’equivalente di 98.400 posti di lavoro. I dati sono

stati presentati a Roma ed emergono dallo studio in collaborazione con  Sociometrica  intitolato “Fattore Sharing: l’impatto economico di Airbnb in Italia“. Si tratta del primo studio focalizzato sull’impatto della community di Airbnb in Italia, dopo che analisi simili erano già state realizzate per altre località come la Francia,New York, Londra, Giappone e Madrid. Nel 2015 82.900 host italiani hanno accolto ospiti nelle loro case e in media ognuno ha guadagnato 2.300 euro all’anno condividendo il proprio alloggio per 24 notti.Al convegno ha partecipato anche il ministro  Franceschini  che ha “benedetto” Airbnb come un’idea molto adatta al turismo italiano. Il ministro ha aggiunto che si tratta di un modello di business “che richiede delle regole su cui si sta ragionando con le Regioni per averle il più uniformi possibili. E se tutti le rispettano è un sistema che può tranquillamente convivere con il sistema alberghiero che vogliamo aiutare a crescere”. Franceschini è anche ritornato sul tema della tassa di soggiorno, dichiarando di apprezzare il sistema di Airbnb che la fa pagare insieme al prezzo dell’appartamento e confermando che il sistema delle stelle è da rivedere, come aveva già detto a marzo.

newssource: webitmag - webintravelmagazineAIRBNB ITALIA: 3,4 MILIARDI DI EURO DI BENEFICI ECONOMICI9

10Il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara, commenta con favore la decisione assunta il 23 giugno dalla X Commissione del Senato in merito alle cosiddette clausole di parity rate. “Quando la norma entrerà definitivamente in vigore, -afferma Nucara- i grandi portali di prenotazione alberghiera non potranno più impedire agli hotel di pubblicare sul proprio sito internet un prezzo più basso di quello pubblicato sui portali. Ne trarranno giovamento i consumatori (ai quali sarà offerta maggiore possibilità di scelta), le imprese (che saranno poste in condizione di sviluppare liberamente le proprie politiche commerciali) e l’erario (che verrà a beneficiare di un maggior gettito, altrimenti destinato ad altri Stati o a paradisi fiscali). Migliorerà anche la competitività del sistema italiano nel suo

complesso, -conclude Nucara- attualmente penalizzato rispetto a Francia e Germania, che da tempo beneficiano di un sistema più aperto”. Nell’ultima riunione della Distribution Task Force di Hotrec, la confederazione europea degli albergatori, i rappresentanti delle imprese alberghiere di tutti i Paesi europei hanno confermato la piena condivisione del cammino intrapreso da Francia, Germania e Italia e hanno auspicato che le clausole di parity rate vengano definitivamente bandite in tutta l’Unione Europea.

newssource: federalberghi.it PARTY RATE AL RUSH FINALE

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Accrediti:Ufficio marketing - [email protected] / Alessandra Ravasi - [email protected]

Milano - 14 Luglio

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