Gita sulle orme dei Gonzaga e degli Este - Camper Life · Gita dal 1/6/2011 al 5/6/2011 con camper...

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Gita sulle orme dei Gonzaga e degli Este Equipaggio: Michele, autista e comandante della cabina responsabile idro-energetico Marco, comandante della capsula e responsabile oggetti esterni Roberta, Ammiraglio, cambusiere, cuoca, responsabile delle destinazioni e navigatore Gita dal 1/6/2011 al 5/6/2011 con camper a noleggio Premessa Oggi, che ho riconsegnato il camper a noleggio e sono rientrato al lavoro, ne sento già la mancanza. Ho guidato sempre io ed ho già nostalgia del suo goffo rollio, della sua ripresa che ricorda una mucca al pascolo, della sua ingombrante maestosità. Guardando la coda negli specchietti vorrei ancora pensare: “Bè, ragazzi, noi siamo in vacanza ...”. Comunque è una esperienza che consiglio a tutti coloro che sono curiosi, ma non vogliono investire qualche decina di migliaia di euro in un attrezzo impegnativo e complesso da gestire. Il noleggio da l'impressione di essere sicuramente caro, ma avvicina, senza impegno, ad una esperienza che può cambiare il modo di vedere una vacanza. Questo secondo noi è il camper: un altro modo di vivere una vacanza. Non una alternativa, non un risparmio, non un “vorrei ma non posso”, una vera e propria scelta. Provare per credere: una vacanza in camper non assomiglia a nessun'altra e, a parte qualche difficoltà di adattamento alle dimensioni ed alle economie di gestione, una volta imparati quei pochi trucchi, si ricorda come esperienza unica e piena. Noi abbiamo passato 5 giorni soli, ma al ritorno sembrava di essere stati almeno 15 tanto intensamente abbiamo vissuto ogni minuto di vacanza, pur senza fretta o stress, anzi in pieno relax. Detto questo vorrei presentare la vacanza più da un punto di vista tecnico

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Gita sulle orme dei Gonzaga e degli Este

Equipaggio: Michele, autista e comandante della cabina responsabile idro-energetico Marco, comandante della capsula e responsabile oggetti esterni Roberta, Ammiraglio, cambusiere, cuoca, responsabile delle destinazioni e navigatore Gita dal 1/6/2011 al 5/6/2011 con camper a noleggio Premessa Oggi, che ho riconsegnato il camper a noleggio e sono rientrato al lavoro, ne sento già la mancanza. Ho guidato sempre io ed ho già nostalgia del suo goffo rollio, della sua ripresa che ricorda una mucca al pascolo, della sua ingombrante maestosità. Guardando la coda negli specchietti vorrei ancora pensare: “Bè, ragazzi, noi siamo in vacanza ...”. Comunque è una esperienza che consiglio a tutti coloro che sono curiosi, ma non vogliono investire qualche decina di migliaia di euro in un attrezzo impegnativo e complesso da gestire. Il noleggio da l'impressione di essere sicuramente caro, ma avvicina, senza impegno, ad una esperienza che può cambiare il modo di vedere una vacanza. Questo secondo noi è il camper: un altro modo di vivere una vacanza. Non una alternativa, non un risparmio, non un “vorrei ma non posso”, una vera e propria scelta. Provare per credere: una vacanza in camper non assomiglia a nessun'altra e, a parte qualche difficoltà di adattamento alle dimensioni ed alle economie di gestione, una volta imparati quei pochi trucchi, si ricorda come esperienza unica e piena. Noi abbiamo passato 5 giorni soli, ma al ritorno sembrava di essere stati almeno 15 tanto intensamente abbiamo vissuto ogni minuto di vacanza, pur senza fretta o stress, anzi in pieno relax. Detto questo vorrei presentare la vacanza più da un punto di vista tecnico

che descrittivo, perchè la scoperta di posti interessanti può solo essere stimolata, ma poi bisogna andarci, per cui inizierei dall'organizzazione. Un'appunto per chi noleggia Un appunto per chi noleggia. Innanzitutto ho confrontato i prezzi e, nel periodo che è di alta stagione essendo un lungo WE, tra kilometri illimitati o meno, fisso per il lavaggio e gli accessori, tasse, gabelle, prenotazioni, eccetera, alla fine nessuno regala niente ed i prezzi coincidono, quindi abbiamo optato per il noleggio più vicino e comodo, verificando solo la disponibilità del portabici, del tendalino, dei cunei stabilizzatori (attezzo di minimo costo, ma di enorme importanza), dell'assicurazione completa (kasko illimitata), di cavi abbastanza lunghi per la corrente. La disponibilità dei posti letto è duplice: alcuni sono “fissi”, altri si “ricavano” smontando mezzo camper. Noi siamo in 3 ed abbiamo preso un camper da 5 (3 fissi + 2 ricavabili dalla dinette). Tenete conto di questo dettaglio per la scelta del mezzo. A volte 50 o 100 € per l'intera vacanza risparmiati tra un 5 ed un 7 posti possono voler dire una vita veramente d'inferno per dover smontare e rimontare in continuazione la dinette (soprattutto a colazione...). E sperando che non piova! Un altro dettaglio di non poco conto: io sono alto 1m e 90. Chi ha il mio stesso handicap provi a salire ed a stendersi su quello che sarà il suo letto: chi non ha orecchie per intendere … in tenda!!! Chi noleggia sa con chi ha a che fare, quindi non lascia nulla al caso, l'atto del noleggio, a parte la burocrazia, richiede circa 1 ora per le indispensabili spiegazioni del mezzo, che si prevede usato da neofiti. E' meglio che a questa lezione partecipi l'intero equipaggio, perchè ciò che sfugge ad uno, difficilmente sfugge a tutti, e poi si può sempre litigare dicendo “Ma il tizio del noleggio aveva detto così e tu fai cosà”. In ogni caso responsabilizzare ciascuno con una parte delle “cose da fare e controllare” evita che alla fine nessuno faccia la cosa più importante. Dividere i compiti fa si che tutti i compiti vengano eseguiti. Alla fine ognuno si sente utile ed al momento di sbaraccare per partire non si perde tempo. Un piccolo “check” anche solo mentale rimane comunque indispensabile prima di girare la chiave d'accensione. Un ultimo avvertimento: la cassetta del wc è indispensabile, costa una cifra, non si trova dappertutto. Non rovinatevi la vacanza …

Organizzazione La nostra disponibilità di tempo era da mercoledì a domenica, per cui, preso il camper al mattino e caricato, alle 13.00 (circa) saremmo stati in grado di partire. La mia ricerca su Internet (benedetto …) è stata rivolta alle visite inizialmente di Mantova, Ferrara, Ravenna, lasciando eventualmente spazio a qualche momento sul mare in andata o in ritorno. La prima tappa era quindi Milano Mantova, dove avevo individuato 2 aree dove poter sostare, una presso il palazzo Te ed un'altra in via Mincio. Essendo la prima sosta non prevedevo la presenza di camper service. Dedicando 1 giorno a Mantova saremmo partiti per Ferrara in serata per dedicare il venerdì alla visita. Anche qui ho individuato 2 aree di sosta in via Rampari S. Paolo a Ferrara e in un agriturismo a S. Egidio, a circa 12 km dalla città, dove però avremmo trovato docce, camper service, eccetera, al “prezzo” di una cena. Per il sabato pensavo ad una puntata verso Pomposa, con visita all'abazia, per passare a Comacchio, e successivamente in serata arrivare a Ravenna, per dedicare la domenica alla visita e la serata al rientro a Milano. A Ravenna avevo individuato 3 aree di possibile sosta, tra cui un parcheggio nelle vicinanze del centro storico, e le altre vicino al mare. Ravenna era quindi tutta da definire quando, parlando con dei colleghi, salta fuori che è bellissima da visitare Sabbioneta, e che quindi dovevo assolutamente passarci prima di vedere Mantova. A Sabbioneta, poi, c'è un'area di sosta con camper service vicino alle mura, ed un parcheggio in piazza d'armi (tanto per dare un'idea delle dimensioni). Su Internet si scopre che c'è una visita guidata per tutta la città e che non costa molto. Decidiamo quindi la prima modifica passando a Milano – Sabbioneta con arrivo a Mantova in serata o pernotto a Sabbioneta. Parlando poi di Comacchio e del delta con altri colleghi, un camperista mi fa sapere che sul delta c'è un'area di sosta attrezzata a Bosco Mesola, dove si può visitare sia il delta, sia il boscone della Mesola, parco naturale. Decidiamo quindi la seconda modifica all'itinerario evitando Comacchio e Pomposa per visitare Bosco Mesola, e successivamente andare a Ravenna. Ma le cose non saranno poi così facili, come vedremo...

Come riferimenti darei sicuramente il sito di Camperlife per le aree di sosta ed i consigli, ed i siti delle varie aziende del turismo, o dei comuni, segnalando che dal sito del comune di Ferrara si possono scaricare gratis le audioguide per visitare la città in formato .mp3 (meno male che ogni tanto anche in Italia si fa qualcosa per il turismo). Considerando completata l'organizzazione, cioè lasciando molto al caso, alla pioggia ed all'inventiva dei partecipanti, nonché alla supervisione dell'Ammiraglio, stampate qualche (decina di) pagina e qualche piantina da internet, decidiamo di partire alla ventura, augurandoci che le previsioni meteo, pessime, siano sbagliate. Sabbioneta Sabbioneta è una città ideale, non solo perchè è veramente stupenda come ci avevano anticipato, ma anche nel senso che è nata così come la vediamo noi oggi, su progetto di Vespasiano Gonzaga che ne ha studiato ogni dettaglio, dal suo castello, alla sua residenza, fino alla disposizione degli isolati di case, della posizione del teatro, piuttosto che della Sinagoga, o delle chiese, prendendo spunto dalla disposizione degli accampamenti dei soldati romani, e “modernizzandola” con la disposizione delle mura perimetrali e delle porte in queste mura. Progettata per un migliaio di abitanti (oggi ne conta poco più di 500) vi anticipo solo che il teatro è opera del Piermarini (vedi Teatro alla Scala di Milano), solo per dare l'ordine di grandezza dei vari professionisti che vi hanno partecipato. Vi voglio solo ingolosire, ma non voglio togliervi la sorpresa, che sarà sicuramente piacevole. La visita guidata è da non perdere. Si prenota all'ufficio del turismo I.A.T. - piazza d'Armi 1 (in fondo al colonnato) tel. 0375.52039, costa 12 € (bambini gratis) dura 1 ora e mezza. Attenzione: ultima partenza ore 16.30 (da Milano, causa pioggia, ritardo nella partenza e scarsa conoscenza delle strade, siamo arrivati alle 16.10). Noi abbiamo posteggiato in piazza d'armi, per il tempo della visita, ma partendo da Sabbioneta per Mantova abbiamo visto una bella area di sosta (GPS N 44,9938890 E 10,4880560) pulita, gratuita, attrezzata, posto per 15 camper circa appena fuori le mura Dopo la visita ci siamo diretti a Mantova, dove abbiamo cominciato ad

apprezzare la libertà e le limitazioni del Camper. Mantova All'arrivo a Mantova abbiamo avuto la nostra prima “doccia fredda” da camperisti in erba. Belli decisi ci siamo diretti al posteggio segnalato anche su Camperlife in viale Mincio, a pochi passi dal centro e sulla riva dei laghi. Premesso che siamo arrivati a Mantova intorno alle 19.30, con il traffico delle grandi occasioni, che ricordava quello di Milano la settimana della moda, arriviamo facilmente in viale Mincio, dove effettivamente esiste un grande posteggio lungo i laghi, con decine di posti liberi (a quell'ora), ma posto su un viale che ha un volume di traffico simile a viale Zara a Milano. Visto che l'ora non ci consentiva che una breve passeggiata digestiva, decidiamo di esplorare il posteggio vicino a palazzo Te, nostra alternativa. (Posteggio in viale Te, tra lo stadio ed il retro di Palazzo Te, facilmente raggiungibile seguendo le indicazioni per lo stadio). Lì posteggiamo, di fronte ad una bocciofila con bar annesso, ceniamo e facciamo una bella passeggiata digestivo-esplorativa.

Al ritorno SORPRESA!!! alla boccifila, nel frattempo riempita di anziani, era la serata del BINGO!!! con lettura dei numeri e commenti tramite un più che efficiente impianto di amplificazione. Spostiamo quindi il camper il più lontano possibile dal cas … scusate, dal gioco del Bingo, imitati pochi secondi dopo da un camper di olandesi e da un altro camper. Qui il terreno non era in piano, per cui sperimentiamo i cunei, aiutati da una piccola bolla appoggiata sul tavolo della dinette (questo lo dico per eventuali neofiti che accidentalmente leggano queste righe). Posto tutto in piano, dormiamo come ghiri fino alle 7.00 della mattina dopo quando, affrontando una nebbia degna di San Donato Milanese, vado a pagare l'euro per il

L'area posteggio (auto + camper)

posteggio. (non che non si potesse pagare la sera prima, ma sembrava che la macchinetta fosse bloccata dalla data … esperienza!). Sveglia, colazione, toelettatura, decidiamo di spostare il camper su viale Mincio per essere più vicini al centro. Chiudi tutto, prepara, sposta, arriviamo su viale Mincio con il traffico prevedibile e, sorpresa, nemmeno un posto libero su decine e decine! Dopo un paio di giri decidiamo di tornare a Palazzo Te ed usare le biciclette per la visita (oltretutto avevamo già la giornata pagata, ed un biglietto per l'autobus diretto in centro, omaggio per chi paga il posteggio). Così facciamo e, contromano per tutta l'andata, arriviamo a piazza delle Erbe e piazza Sordello dove si stava svolgendo un bellissimo mercato (giorno GIOVEDI'). Visitiamo Palazzo Ducale, che solo per le opere del Mantegna vale la visita a Mantova, il Castello, poi la Cattedrale (ricordo che a Mantova c'è il Vescovo), il teatro della scienza, e “strusciamo” un po' sul mercato per “annusare” Mantova. L'impressione, a parte le opere magnifiche ed emozionanti, è di una città un po' sulle sue, quasi chiusa, un po' troppo aristocratica, ma è solo un'impressione, come quella che si prova a Firenze o a Pisa. Nessuno che voglia “fregarci” apertamente, ma quel senso di essere degli intrusi, degli estranei senza possibilità di appello. Comunque piove a tratti, e questo non aiuta. Acquistiamo dei pezzi della mitica Sbrisolona, torta che dovrebbe essere di farina gialla e strutto, e che invece si rivela una frolla nemmeno troppo cotta (e anche questo non aiuta). Rientriamo al camper senza ulteriori incidenti o docce. Pranzo con applauso alla cuoca (Roberta) e visita a Palazzo Te. Sia gli interni che gli esterni meritano tutto il tempo dedicato, e, se possibile, anche oltre. Nel frattempo Giove Pluvio scatena uno dei suoi migliori spettacoli, finito proprio quando stiamo uscendo. Carichiamo le bici e partiamo per Ferrara dove arriviamo nel tardo pomeriggio, con un tempo decisamente più bello, quasi sereno, e questo invece aiuta. Ferrara

Ferrara è la città della bicicletta: su 10 ferraresi che incontrate 5 vanno in bicicletta, 3 la stanno andando a prendere e a 2 l'hanno appena rubata (non per cattiveria, ma io vi ho avvisato …). Arriviamo in serata dopo una discussione sulla possibilità di pernottare all'agriturismo La Rocchetta a S. Egidio, 12 km da Ferrara, però dotato di tutti i confort, docce, corrente, eccetera. Optiamo per “dare un'occhiata” al posteggio a Ferrara in Rampari S. Paolo (GPS N 44° 50'58” E 11°37'24”), e, vista l'esperienza di Mantova, eventualmente deviare. Lo troviamo subito e ci accomodiamo bene, “cambiando l'acqua” e conoscendo altri campeggiatori. Piccolo dettaglio non di poco conto: qui c'è quasi tutto, ma ogni singola cosa si paga IN MONETA. 1 € per scaricare, 1 € per la cassetta, 1 € per caricare l'acqua, 6 € per il posteggio 24 ore (da quella di arrivo). Portatevi il salvadanaio da rompere! Decidiamo per una passeggiata a piedi verso il Castello (800 metri) e, attraversate le mura, facciamo conoscenza con una città che ci sembra subito come un paio di buone pantofole: a misura d'uomo. Tranquilla, ma non noiosa, vivace, ma non stressata, viva e felice di esserlo. Il castello, da visitare anche all'interno, e la Cattedrale, così particolare per la sua tipologia e per avere appiccicati su un fianco una fila di negozietti, sono in realtà già da soli il centro storico, ma la visita più approfondita del giorno dopo ce li farà apprezzare ancora di più, insieme all'architettura di tutta la città, che dalle mura verso il centro offre scorci e sorprese ad ogni angolo. Il ghetto ebraico, Palazzo dei Diamanti, via delle Volte, sono solo alcuni punti imperdibili. Oltre alla visita consigliamo di percorrere, in bicicletta (e come sennò), almeno un pezzo delle mura (giro totale 9 km). Acquisirete un altro po' del “profumo” di Ferrara, città indimenticabile. Piccolo dettaglio, il VENERDI', giorno della nostra visita, in centro si svolge il mercato settimanale ( … ). L'ufficio del turismo è all'interno del Castello e delle competenti e gentili

area camper service area sosta

area sosta

impiegate si prodigheranno per darvi materiali e informazioni mirate al tipo di vista che vorrete svolgere. Ricordo che dal sito del comune di Ferrara si possono scaricare gratuitamente le audioguide in formato .mp3, molto utili per una passeggiata “con le cuffiette” per le vie di Ferrara. Tipico di Ferrara è il pane detto coppie, di pasta dura. Assaggiatelo, non vi dico altro. A molti piace un sacco, ma non a tutti … Il primo pomeriggio, dopo un'altra performance gastronomica “da urlo” di Roberta, ed una “riunione al vertice” decidiamo di partire per una visita a Comacchio, poi Pomposa, infine destinazione Bosco Mesola in serata (sperando nell'agognata doccia calda). Comacchio e Pomposa Riunisco in un'unica parte quello che riguarda Comacchio e Pomposa perchè la visita, da parte nostra, è stata veramente rapida. Comacchio, raggiunta da Ferrara tramite il raccordo autostradale (seguire a Ferrara per il casello dell'autostrada per Padova Bologna, e prendere per Comacchio Porto Garibaldi) per i Lidi Ferraresi, raccordo di circa 60 km a due corsie per senso di marcia, spartitraffico, eccetera. Attenzione: limite controllato a 90 km/ora. A Comacchio seguire per i Trepponti e posteggiare dove possibile. Non avendo intenzione di fermarci non abbiamo cercato aree di sosta, comunque non ho notizie in merito. Posteggiando verso il centro abbiamo passeggiato per le caratteristiche stradine con i canali in mezzo, abbiamo visto il centro con la torre, abbiamo “leccato qualche vetrina” e ce ne siamo andati contenti per aver visto una cittadina pulitissima, ordinata, molto caratteristica, da non perdere se si passa nelle vicinanze, nel ragionevole tempo di un'oretta. Ripresa la statale Romea direzione nord siamo in breve arrivati a Pomposa, dove ci sarebbe da visitare l'Abbazia, centro socio-politico-culturale di grande importanza storica nella zona, siamo arrivati ed abbiamo posteggiato in un ampio parcheggio, con zona dedicata ai camper, senza servizi, con poca ombra, purtroppo preceduti da un paio di pullman di olandesi, che si sono messi in coda per i biglietti di ingresso. Abbiamo quindi rinunciato alla visita all'interno, dedicando una passeggiata all'esterno, che ritengo già di notevole interesse. Anche qui un'oretta di

svago culturale, un assaggio di piadina in un chiosco (molto grande) vicino al parcheggio, con unanime votazione con lode, e via verso nuove incredibili avventure in direzione Bosco Mesola, sempre seguendo la pericolosissima e trafficatissima statale Romea direzione nord. Bosco della Mesola escursione in bicicletta Calpestare l'erba non faceva alcun rumore. In questa tarda mattinata i profumi erano molto intensi perchè il vento non si era ancora alzato. Improvvisamente ecco una visione: tre bipedi si sono impalati nella loro solita posa con la bocca leggermente aperta e immobili come fulminati da una visione. Non mi ero accorto di essermi avvicinato così tanto al loro recinto e anche per me è stata una sorpresa. Poco male: alzo la testa e mostro il mio palco di corna, poi con una sorta di arrogante ed aristocratico disinteresse mi allontano altezzoso e superbo. In fondo è così che si fa con i bipedi: trattarli con sufficienza lasciando che traffichino con le loro scatolette luminose, tanto sono così poco furbi da non approfittare della deliziosa erbetta che cresce dalla loro parte sotto i loro strani piedi. Questo deve aver pensato il maestoso cervo che abbiamo visto (veramente da vicino) entrando silenziosi nel bosco della Mesola. Un posto, insieme al delta del Po, assolutamente da non perdere. L'escursione in bicicletta dura circa 2 ore (3 ore abbondanti a piedi) al costo di 1 € al giorno (nel senso che si può uscire e rientrare nella giornata). Esiste la possibilità di fare, in un'altra zona del bosco, l'escursione guidata con il pulmino elettrico. Non ne conosco il costo, ma si deve prenotare all'ingresso del parco e per gruppi. In ogni caso l'ingresso del parco si trova a circa 2 km dall'area di sosta. Preciso che il parco apre alle 8.00 ma chiude tassativamente alle 18.00. I negozi aprono in periodo estivo alle 17.00, se avete qualche spesuccia da fare, come è capitato a noi, vi perdete la visita che va posticipata al giorno dopo. In ogni caso meglio una levataccia, con visita al bosco molto presto, che andarci nel pomeriggio, dove si vedranno solo zanzare e tafani. (Indispensabile munirsi di repellenti per gli insetti) Il paese di Bosco Mesola, collegato all'area di sosta da una ciclabile di circa 2 km, non molto illuminata ma protetta da un marciapiede per quasi

tutta la sua lunghezza, offre 2 supermercati, e, da non perdere per gli interessati, una pescheria friggitoria dove con 10 (max 15) € a testa si gusta un fritto di mare veramente notevole ed una pasta allo scoglio indimenticabile. Chiedete al gestore dell'area e saprà darvi indicazioni, anche per la visita in barca sul delta (10 € + 2 € di pulmino organizzato in loco, molto ben spesi). In genere si organizzano 2 o 3 visite giornaliere che durano circa 2 ore e mezza con il trasferimento a Gorino. Vi porteranno in un ambiente incredibilmente ricco di uccelli e fauna varia, in mezzo ad un labirinto di canneti veramente indimenticabile. Il pescatore (dalla cultura di un biologo marino) è, come prevedibile, un tipo apparentemente schivo e burbero. Dopo la seconda domanda non smetterà più di parlare dandovi notizie a 360° e lasciandovi alla fine anche un po' storditi.

L'area di sosta (loc. Bosco Mesola - FE, via Cristina 84, gps N 44,86822 E 12, 24898), che definirei campeggio per camper, è costosa, 15 € + 2€ per la corrente, al giorno, ma offre docce calde, lava-asciuga, piscina, postazioni veramente ampie, in piano, curate, in ombra, in un ambiente sicuro, recintato, silenzioso, piacevole da vivere. Un micro bazar offre formaggi, salumi, pane e vino della zona. Essendo nella zona di produzione ed esportazione della Zanzara del Delta DOCG, attrezzarsi di conseguenza, senza paura di esagerare (provare per credere).

L'ufficio della direzione il micro bazar informazioni turistiche

docce calde e fredde area sosta area sosta

Il rientro a Milano, su idea luminosa dell'Ammiraglio, è stato in direzione Verona e poi A4, per evitare la trafficatissima A1. Non ha presentato particolari difficoltà a parte una grandinata ed un paio di scrosci di pioggia.