Gita a Torino

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Alla scoperta della Torino capitale Italiana del Liberty, dell’ Eclettismo e dell’ eleganza dei Cortili nascosti ________________________________ La stagione artistica della Bella Epoque tra 800 e 900 IL “L I B E R T Y” ha interessato Torino coinvolgendo varie discipline artistiche tra cui le arti applicate e, prevalentemente, l’architettura, il cui esponente primario fu l‘architetto Torinese Pietro Fenoglio, che contribuì in modo eclatante a garantirne il titolo di “Torino, la capitale Italiana del Liberty”. Nei 20 anni a cavallo tra l‘800 e il 900, Torino si pose al centro di un movimento di rinnovamento che la aiutò a ritrovare un ruolo di sostanza, dopo la perdita del lustro di Capitale d’Italia, nello stile floreale della corrente stilistica del Liberty continua a pagina 2 APUAMATER LE ATTIVITA’ di GITA A TORINO - 24-25 APRILE 2013

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Il liberty a torino e la gita dell'Associazione Apuamater

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Alla scoperta della Torino

capitale Italiana del Liberty,

d e l l ’ Eclettismo e d e l l ’

eleganza dei Cortili nascosti________________________________

La stagione artistica della Bella Epoque tra 800 e 900

IL “L I B E R T Y”

ha interessato Torino coinvolgendo varie discipline artistiche tra cui le arti applicate e, prevalentemente, l’architettura, il cui esponente primario fu l‘architetto Torinese Pietro Fenoglio, che contribuì in modo eclatante a garantirne il titolo di “Torino, la capitale Italiana del Liberty”. Nei 20 anni a cavallo tra l‘800 e il 900, Torino si pose al centro di un movimento di rinnovamento che la aiutò a ritrovare un ruolo di sostanza, dopo la perdita del lustro di Capitale d’Italia, nello stile floreale della corrente stilistica del Liberty

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APUAMATERLE ATTIVITA’ di

GITA A TORINO - 24-25 APRILE 2013

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I PROTAGONISTIDEL LIBERTY

TORINESE

l’ ARCHITETTURA

Il maggiore protagonista del Liberty torinese fu indubbiamente Pietro Fengolio, che si dedicò per circa tredici anni alla realizzazione di oltre duecento progetti tra ville, palazzi ed edifici industriali, molti dei quali concentrati nell'area di Corso Francia e vie adiacenti. L'opera di Fenoglio è caratterizzata dai colori pastello, dalle decorazioni che alternano soggetti floreali a elementi geometrici circolari e dal largo uso di cornici in litocemento, accostato all'eleganza decorativa, talvolta ardita, del ferro e del vetro, facendone materiali privilegiati.Degni di nota, in via Piffetti due esempi del 1908, di Giovanni Gribodo. Nel quartiere S.Donato, vi sono altri esemplari di edifici Liberty in via Durandi,

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DETTAGLIO D’INTERNI DELLA GALLERIA SUBALPINA 1

LA VILLA SCOTT (1902) DELL’ ARCHITETTO P. FENOGLIO

PALAZZO LIBERTY TRA CORSO FIUME E VIA BICOCCA

VILLA IN VIA PIFFETTI (1908) DELL’ARCHITETTO G.IOVANNI GRIBODO

CAFFE’ BARATTI

CASA FENOGLIO - LA FLEUR

PORTALE DELLA CASA TASCA

. . . via Cibrario e ancora in via Piffetti, al civico 35; mentre di Giovan Battista Benazzo sono Casa Tasca (1903), che ostenta decori floreali, motivi geometrici circolari e ricche decorazioni in ferro battuto per ringhiere e finestre.

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In contemporanea all’emergere nel ruolo di capitale industriale italiana, Torino diviene un polo di sperimentazione dell’Eclettismo architettonico internazionale. Il metodo eclettico,

adottato da molti professionisti torinesi, influenza profondamente le   trasformazioni urbanistiche e architettoniche della città del secondo Ottocento.

Una delle definizioni più note dell’Eclettismo architettonico è fornita dallo studioso e architetto torinese Roberto Gabetti (Torino 1925-2000), che descrive il metodo eclettico come la “sistematica tendenza ad accogliere consapevolmente, attraverso l’analisi di monumenti appartenenti a civiltà lontane nel tempo e nello spazio, elementi da ricomporre secondo coerenti principi storici (composizione stilistica), modi tipologici caratteristici della destinazione di ciascun edificio (religiosi termali ferroviari) o ancora secondo accostamenti bizzarri e stimolanti”.Alla base dell’emergere dell’eclettismo sono, secondo Gabetti, i cambiamenti economici, sociali e culturali più significativi dell’Ottocento europeo: il variare dei sistemi di produzione edilizia e l’emergere di una committenza borghese, la centralità delle scuole di architettura e di ingegneria quali centri di diffusione delle culture costruttive, la domanda di infrastrutture e servizi delle città industriali. La circolazione sempre più ampia dei modelli figurativi e tipologici che connotano la produzione eclettica è d’altra parte garantita dall’aumentare degli scambi commerciali e culturali

ECLETTISMO

L’ECLETTISMO

del Capoluogo

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FACCIATA INTERNA DEL PALAZZO CARIGNANOSTAZIONE DI PORTA NUOVA

FACCIATA ESTERNA DEL PALAZZO CARIGNANO

CURIOSITÀ_________________L’Architetto Guarino Guarni, progettista del Palazzo Carignano, seccato dalle proteste dei torinesi per la novita’ della facciata del palazzo, decorò le colonne di contorno con . . . “orecchie d’asino” per un suo personalissimo e silenzioso insulto al conservativismo ostinato dei torinesi.

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L’ ELEGANZA della città di Torino si manifesta anche negli atri e nelle corti dei suoi palazzi, come quello del Palazzo Carpano qui sopra e il primo in basso a sinistra, che usano raffinati stili architettonici, spazi, aperture sui giardini e proporzionati inviti allo sguardo e al movimento, per dare il benvenuto a chi entra. Oltrepassando il portone non si ha la sensazione di una maestosita’ inibitoria, ma piuttosto quella di un’accoglienza calda e graduale, che ci invita alla scoperta continua di nuove prospettive, percezioni e movimenti che ci indirizzano al centro.

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i ATRI E CORTI

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altre

CORTI

ed

ATRI

LA VILLA DELLA REGINA

Un gioiello barocco ritornato all'antico splendore

La villa fu voluta dal Cardinal Maurizio di Savoia, edificata su progetto di Ascanio Vitozzi all'inizio del Seicento, venne ristrutturata su progetto di Juvarra che nella prima metà del Settecento prestò attenzione soprattutto alla villa in rapporto al complesso dei giardini. La residenza ducale costituì un modello per le "vigne" e le ville dell'aristocrazia e della borghesia. La villa, al centro dei giardini all'italiana, si sviluppa al Piano nobile dal grandioso salone centrale con le straordinarie scenografie di Giuseppe Dallamano, c. 1733, i dipinti di Corrado Giaquinto e Giovan Battista Crosato. Dal salone si accede agli Appartamenti Reali riccamente decorati, nei quali trova posto in modo esemplare il gusto settecentesco per le "cineserie".

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IL CUORE PULSANTE DI TORINO

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PALAZZO MADAMA« La casa dei secoli è il Palazzo Madama. Nessun edificio racchiude tanta somma di tempo, di storia, di poesia nella sua decrepitudine varia. [...] Il Palazzo Madama è come una sintesi di pietra di tutto il passato torinese, dai tempi delle origini, dall'epoca romana, ai giorni del nostro Risorgimento. »(Guido Gozzano, L'Altare del Passato, La casa dei secoli)

Collocato nel cuore della città storica, nell'ampia Piazza Castello, Palazzo Madama è uno degli edifici monumentali più rappresentativi del Piemonte. Sorto sull'antica porta di accesso al castrum romano del I sec. a.C. (la Porta Decumana), subì nel tempo varie trasformazioni sino a divenire fortezza, castello e residenza ufficiale di due duchesse di casa Savoia, le quali, divenute reggenti per i propri figli, vollero fregiarsi del titolo di "Madame Reali", motivo per cui  nell'Ottocento il Palazzo prese il nome che lo rende noto. Fu proprio la seconda Madama Reale a intraprendere le opere di  rinnovamento che  trasformarono il castello medievale nel palazzo che conosciamo oggi, con l'imponente scalone d'onore, progettato e realizzato da Filippo Juvarra tra il 1718 e il 1721. Nel maggio 1848 vi si tenne la seduta inaugurale del Senato del Regno di Sardegna, che sancì l'impegno della dinastia sabauda a realizzare l'unificazione dell'Italia.

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Il Castello di Pralormo

La STORIA L’origine del castello risale al XIII secolo, quando era una fortezza, a pianta quadrata, per la difesa del territorio. Dal Medioevo sino all’inizio del XIX secolo l’edificio era circondato da un fossato e vi si accedeva attraverso un ponte levatoio ed una rampa che correva parallela alla facciata ovest, al posto dell’attuale portico d’ingresso. La storia del castello si intreccia naturalmente con quella delle famiglie che lo possedettero nel corso dei secoli. I fondatori furono i Signori di Anterisio, antica famiglia scomparsa nei secoli bui, che riferiva al Vescovo di Asti. Poi la fortezza passò nell’orbita dei Biandrate, importanti feudatari imperiali, ma dopo lo scontro tra questa importante famiglia e il Comune di Asti avvenuto nel 1275, intorno al 1300 pervenne ai Roero di Pralormo, che ampliarono il Castello, arricchendolo di due torri rotonde a nord ovest e sud est e di un grande torrione a sud ovest. Nel 1830-40 il conte Carlo Beraudo di Pralormo, divenne unico proprietario del Castello e ne fece trasformare gli ambienti interni in una prestigiosa dimora di rappresentanza dall’architetto Ernesto Melano, architetto di corte artefice della trasformazione del Castello Reale di Racconigi. Il conte chiamò anche il famoso architetto paesaggista tedesco Xaver Kurten che creò il magnifico parco all’inglese. Sul finire del secolo il nipote del conte, fece edificare l’Orangerie, la grandiosa Cascina (1875) e la bellissima serra in vetro e ferro dei Fratelli Lefebvre di Parigi.

Gianduja è la maschera del Piemonte nella tradizione carnascialesca, e deriva dalla locuzione Gioann dla doja ovvero Giovanni del boccale.

Gianduja

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In seguito a un viaggio in Olanda, Consolata Pralormo nel 1999 pensò di dar vita nel parco storico del Castello di famiglia ad un grande evento dedicato al tulipano

Il Castello di Pralormo ci ha regalato un piacevole momento della prima parte della gita a Torino, accogliendoci nel sole del grande parco, tra i tulipani e al’ombra delle magnifiche piante secolari sapientemente distribuite dall’Architetto paesaggista Xaver Kurten.

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foto RICORDO

di due giornate di c o n d i v i s i o n e d i interessi comuni in q u e s t a s p l e n d i d a Torino, fittissima di s t o r i a e l e g a n t e e sobria, come l’animo n a s c o s t o d e i s u o i concittadini. 24 & 25 novembre 2013

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Tutti hanno vissuto la gita con interesse e con gioia.

APUAMATER

ringrazia tutti i partecipanti per aver creduto in questa nostra iniziativa

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TORINO