GIOVEDì 8 FEBBRAIO 2018 Teatro Comunale di Vicenza€¦ · BACH (1685-1750) Sonata n. 1 in Sol...

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GIOVEDì 8 FEBBRAIO 2018, ore 20:45 Teatro Comunale di Vicenza Stagione Concertistica 2017/2018 anno sociale 108 INTEGRALE DELLE SONATE E PARTITE DI JOHANN SEBASTIAN BACH parte prima

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GIOVEDì 8 FEBBRAIO 2018, ore 20:45

Teatro Comunale di Vicenza

Stagione Concertistica 2017/2018

anno sociale 108

Integrale delle Sonate e PartIte dI Johann SebaStIan bach parte prima

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Programma

Johann SebastianBACH (1685-1750)

Sonata n. 1 in Sol minore BWV 1001 Adagio Fuga. Allegro Siciliana Presto

Partita n. 3 in mi maggiore BWV 1006 Preludio Loure Gavotte en rondeau Menuet I Menuet II Bourrée Gigue

***

Partita n. 2 in re minore BWV 1004 Allemande Courante Sarabande Gigue Chaconne

Suyoen Kimnata nella cittadina tedesca di münster nel 1987, Suyoen Kim inizia lo studio del violino a 5 anni e a 9 è ammessa alla classe di Helge Slaatto alla musikhochschule di Detmold stabilendo, a sua insaputa, un record: è stata la più giovane allieva che sia mai stata ammessa agli studi da un Conservatorio di musica della germania. Successivamente ha completato il suo percorso accademico alla Hochschule di monaco sotto la guida di ana Chumachenco, si è perfezionata all’accademia di Kronberg (grazie al sostegno della Fondazione Steigenberger-rath) e ha partecipato a numerose master class con docenti di livello internazionale.nel frattempo Suyoen si era fatta notare, fin da quando aveva 16 anni, nei circuiti musicali di tutta europa tanto che nel 2003 il quotidiano danese Jylland-Posten parlava di lei come di una “nuova stella nel mondo della musica”. nello stesso anno vinceva il Concorso internazionale leopold mozart di augsburg, aggiudicandosi anche il primo premio del pubblico e quello per la miglior interpretazione della musica contemporanea. a distanza di 3 anni, nel 2006, vince il primo premio al Concorso internazionale Joseph Joachim di Hannover e nel 2009 il quarto premio al Concorso regina elisabetta del Belgio. nonostante la giovane età la violinista tedesca di origini coreane si è già esibita in veste di solista con prestigiose orchestre europee e coreane fra le quali la Deutsche Kammerphilarmonie di Brema, la norlands opera orkester, l’orchestra dell’Hermitage di San Pietroburgo, la Copenhagen Philarmonie, la Baden Badener Philarmonie, la neue Philarmonie Westfalen, la Bayerische Kammerphilarmonie, l’orchestra Filarmonica di Strasburgo, la Bochumer Symphoniker, la Seoul Symphony e la Württermbergisches Kammerorchester Heilbronn. nella sua intensa attività concertistica ha finora collaborato con bacchette del calibro di Kurt masur, eliahu inbal, myung-whun Chung, Steven Sloane, Jan latham-Koenig, Peter ruzicka e Walter Weller.Suyoen Kim incide per l’etichetta Deutsche grammophon (Universal music group). Fra gli album registrati meritano una menzione le Sonate di mozart, le Sonate e Partite di Johann Sebastian Bach e una monografia dedicata a Schubert. la sua incisione delle opere di Karl Hartmann è stata indicata dalla BBC come la miglior registrazione mai realizzata di questi lavori.Suyoen suona un preziosissimo Stradivari del 1684 – l’ex Croall – grazie al sostegno del gruppo finanziario Portigon ag.

IL PROSSIMO CONCERTO venerdì 23 febbraio 2018 ore 20:45 unica data in Triveneto teatro Comunale di Vicenza

MURRAY PERAHIA pianoforte Bach Suite Francese n. 6 in mi magg. BWV 817 Schubert 4 impromptus op. 142 D 935 Mozart rondò in la min. KV 511 Beethoven Sonata in Do min. n. 32 op. 111

I Signori abbonati che non potessero essere presenti al concerto sono pregati di comunicarcelo in modo da poter soddisfare gli eventuali appassionati in lista di attesa.

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Note al programmaestimatore entusiasta della figura e delle opere di Johann Sebastian Bach, il musicologo bavarese Johann nikolaus Forkel – nato nel 1749, un anno prima che il “sommo kantor” si spegnesse – nel 1802 diede alle stampe la prima biografia bachiana. Questo testo riveste una grande importanza storica perché contiene parecchie testimonianze dirette dei figli di Bach, Wilhelm Friedemann e Carl Philipp emanuel, che ci svelano particolari assai significativi del suo mondo. Mio padre preferiva suonare la viola – riporta emanuel Bach – con intensità e morbidezza appropriate. Nella sua gioventù e fino all’approssimarsi della vecchiaia, egli suonò il violino in modo pulito e penetrante e quindi teneva l’orchestra in miglior ordine di quanto avrebbe potuto fare con il clavicembalo. Egli comprendeva alla perfezione le possibilità di tutti gli strumenti ad arco. Lo si capisce dai suoi assoli per violino e per violoncello senza basso accompagnato. Parlando di “assoli” emanuel si riferiva alle Sonate e Partite per violino solo BWV 1001-1006 (altrimenti dette Sei Solo a violino senza basso accompagnato) e alle Suites per violoncello solo BWV 1007-1012.Questa testimonianza ci ricorda che prima di essere un virtuoso organista, Johann Sebastian fu un eccellente interprete di strumenti ad arco, che padroneggiava con grande maestria; non a caso il suo primo incarico professionale, nel 1703, fu proprio come violinista di corte presso la Hofkapelle di Weimar. Solo un geniale compositore che fosse però allo stesso tempo un profondo conoscitore del violino poteva dare alla luce questi capolavori.la raccolta delle sei Sonate e Partite per violino solo venne messa insieme nel 1720, anno centrale della fortunata permanenza di Bach a Cöthen (dal 1717 al 1723), dove ricoprì l’incarico di Kapellmeister e direttore di musica da camera alla corte del principe leopold di anhalt. i sei capolavori vennero però composti certamente in anni diversi, anche prima di Cöthen. È tuttavia certo che nella cittadina del Principato Bach ebbe l’opportunità di lavorare con eccellenti musicisti ad arco – il Primo violino della cappella di corte, Johann Spiess, era uno di questi – i soli ad essere in grado di affrontare dei pezzi così arditi dal punto di vista interpretativo.Strumento melodico per antonomasia e strutturalmente impossibilitato ad emettere più di due suoni in contemporanea, in queste sei gemme Bach dà sfoggio di tutte le sue abilità polifoniche e contrappuntistiche al punto che si ha l’impressione che dal violino escano tre o anche quattro voci che si muovono contemporaneamente. tutto ciò ha del geniale. Una genialità che può essere riassunta con le parole del Premio nobel per la Pace albert Schweitzer (1875-1965), che oltre ad essere un medico, filosofo, teologo e filantropo fu anche un ottimo organista e cultore delle opere di Bach. nel suo saggio del 1905 dal titolo “J. S. Bach il musicista poeta” (Suvini Zerboni), Schweitzer scrive a proposito delle Sonate e Partite per violino solo: non si sa se si debba ammirare di più la ricchezza delle sonorità o l’arditezza dell’invenzione. Per quanto si siano lette, eseguite e sentite un’infinità di volte, queste composizioni ci riserbano sempre nuove sorprese; esse sono quasi la rivelazione di tutte le possibilità e di tutte le bellezze che si possono trarre dal violino.

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