Giovanni Il Galileo Ovvero Gesu

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Giovanni il Galileo ovvero Gesù di Alessio De Angelis Indice Capitolo I : Quando l‟uomo creò Dio a sua immagine e somiglianza Capitolo II : Giovanni il Galileo ovvero Gesù Capitolo III: Menzogne dei Vangeli e loro costruzione Capitolo IV: Farsa processo Gesù-Barabba Capitolo V: Culto dei Misteri Crocifissione, resurrezione ed ascensione Capitolo VI: La vera storia dell‟uomo Capitolo VII: La nascita dei soter Capitolo VIII: Il connubio del potere politico-religioso Capitolo IX: Costruzione del Nuovo Testamento Capitolo X: Jesus, la vera storia che vi è stata nascosta Capitolo XI: Il signoraggio bancario Capitolo XII: Guerre e stragi di potere Capitolo XIII: Fine dei tempi: verso una nuova era glaciale Capitolo XIV: Recessione globale e pianificazione della nuova era glaciale Capitolo XV: Nuovo ordine mondiale e scie chimiche Dopo 2000 anni di strumentalizzazioni e manipolazioni la sconvolgente verità che sta facendo tremare i gestori del potere politico- economico e la chiesa. Gesù: l’ultimo Dio solare. Nuovo ordine mondiale, signoraggio e scie chimiche. Un libro destinato ad entrare nella storia, ricostruendo il percorso dell‟umanità. Spiega come le grandi catastrofi naturali influenzarono la nascita delle religioni, come quest‟ultime originarono le pri me forme di potere, per poi diventarne il fulcro. La vera storia del rivoluzionario Giovanni il Galileo a cui dettero il nome di Gesù. Le verità nascoste che ci stanno occultando, dalla nuova era glaciale ormai dietro l‟angolo, alla costituzione del nuovo ordine mondiale da parte degli illuminati ovvero i pochi banchieri gestori del potere economico mondiale, al signoraggio ovvero il furto dei soldi verso noi tutti occultato dai loro camerieri politici che hanno ceduto loro la sovranità monetaria degli Stati, ed infine le scie chimiche lasciate dai loro aerei, responsabili dell‟aumento dei tumori attraverso il rilascio di nanotecnologie per controllare il clima, gli uragani e le risorse di cibo del pianeta reso sterile per promuovere gli ogm per renderci loro schiavi. L‟inizio della nuova era e della battaglia finale per ridare dignità e libertà all‟uomo. Capitolo II GIOVANNI IL GALILEO OVVERO GESÙ Iniziamo col dire che Gesù non è un nome, ma vuol dire colui che salva, ovvero l‟ultimo dei soter o figlio di Dio a scendere sulla terra per riscattare l‟uomo dal “peccato originale”, dopo decine di altri soter venuti migliaia di anni prima di lui. I Vange li non ci dicono il suo nome, ma ci forniscono indizi determinanti in più di un‟occasione sulla sua famiglia, riferendosi ai suoi fratelli. Visto che in aramaico il termine fratello si usa anche per indicare i cugini stretti, la chiesa ha usato questo espediente per dirci che quando si parla di fratelli dei Gesù, si fa quindi riferimento ai suoi cugini carnali, dimenticando però che i Vangeli sono scritti in greco, laddove fratello indica solo fratello e non cugino e che Vangeli in aramaico non sono mai stati trovati. Vediamo quindi tutte le frasi in cui si fa riferimento a questi famigerati fratelli: Mc, 6:3; Mt, 13:55 “Non è questi il falegname, il

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Giovanni Il Galileo

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Giovanni il Galileo ovvero Gesù

di Alessio De Angelis

Indice

Capitolo I : Quando l‟uomo creò Dio a sua immagine e somiglianza

Capitolo II : Giovanni il Galileo ovvero Gesù

Capitolo III: Menzogne dei Vangeli e loro costruzione

Capitolo IV: Farsa processo Gesù-Barabba

Capitolo V: Culto dei Misteri Crocifissione, resurrezione ed ascensione

Capitolo VI: La vera storia dell‟uomo

Capitolo VII: La nascita dei soter

Capitolo VIII: Il connubio del potere politico-religioso

Capitolo IX: Costruzione del Nuovo Testamento

Capitolo X: Jesus, la vera storia che vi è stata nascosta

Capitolo XI: Il signoraggio bancario

Capitolo XII: Guerre e stragi di potere

Capitolo XIII: Fine dei tempi: verso una nuova era glaciale

Capitolo XIV: Recessione globale e pianificazione della nuova era glaciale

Capitolo XV: Nuovo ordine mondiale e scie chimiche

Dopo 2000 anni di strumentalizzazioni e manipolazioni la sconvolgente verità che sta facendo tremare i gestori del potere politico-

economico e la chiesa.

Gesù: l’ultimo Dio solare. Nuovo ordine mondiale, signoraggio e scie chimiche.

Un libro destinato ad entrare nella storia, ricostruendo il percorso dell‟umanità. Spiega come le grandi catastrofi naturali

influenzarono la nascita delle religioni, come quest‟ultime originarono le prime forme di potere, per poi diventarne il fulcro. La vera

storia del rivoluzionario Giovanni il Galileo a cui dettero il nome di Gesù. Le verità nascoste che ci stanno occultando, dalla nuova

era glaciale ormai dietro l‟angolo, alla costituzione del nuovo ordine mondiale da parte degli illuminati ovvero i pochi banchieri

gestori del potere economico mondiale, al signoraggio ovvero il furto dei soldi verso noi tutti occultato dai loro camerieri politici

che hanno ceduto loro la sovranità monetaria degli Stati, ed infine le scie chimiche lasciate dai loro aerei, responsabili dell‟aumento

dei tumori attraverso il rilascio di nanotecnologie per controllare il clima, gli uragani e le risorse di cibo del pianeta reso sterile per

promuovere gli ogm per renderci loro schiavi. L‟inizio della nuova era e della battaglia finale per ridare dignità e libertà all‟uomo.

Capitolo II

GIOVANNI IL GALILEO OVVERO GESÙ

Iniziamo col dire che Gesù non è un nome, ma vuol dire colui che salva, ovvero l‟ultimo dei soter o figlio di Dio a scendere sulla

terra per riscattare l‟uomo dal “peccato originale”, dopo decine di altri soter venuti migliaia di anni prima di lui. I Vangeli non ci

dicono il suo nome, ma ci forniscono indizi determinanti in più di un‟occasione sulla sua famiglia, riferendosi ai suoi fratelli. Visto

che in aramaico il termine fratello si usa anche per indicare i cugini stretti, la chiesa ha usato questo espediente per dirci che

quando si parla di fratelli dei Gesù, si fa quindi riferimento ai suoi cugini carnali, dimenticando però che i Vangeli sono scritti in

greco, laddove fratello indica solo fratello e non cugino e che Vangeli in aramaico non sono mai stati trovati.

Vediamo quindi tutte le frasi in cui si fa riferimento a questi famigerati fratelli: Mc, 6:3; Mt, 13:55 “Non è questi il falegname, il

figlio di Maria e il fratello di Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?” Ed ancora sempre dai Vangeli canonici: Gesù le disse: “non

mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va dai miei fratelli e di loro: io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio

e Dio vostro” ed ancora “Neppure i suoi fratelli credevano in lui, ma andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui, non

apertamente però; di nascosto” ed ancora “Dopo questo fatto, discese a Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli

e si fermarono colà solo pochi giorni”, ed ancora “I suoi fratelli dissero: parti di qua e va‟ nella Giudea perché anche i tuoi

discepoli vedano le opere che tu fai”.

Anche negli atti degli apostoli si trovano riferimenti ai fratelli di Gesù At 1,14: “Tutti questi erano assidui e concordi nella

preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui”, per poi dire sempre negli Atti 12; 1-3

“Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della chiesa e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che

questo era gradito anche ai giudei, decise di arrestare anche Pietro” (Simone). In questo verso degli Atti si nomina Giovanni, che in

altra parte degli stessi viene identificato come figlio di Zebedeo, vediamo allora dopo aver constatato che Giovanni ha due fratelli

di nome Giacomo e Simone, se Zebedeo è il loro vero padre. Analizziamo quindi antichità giudaiche, uno scritto di Giuseppe

Flavio (37-100 circa d.C.) discendente da parte della madre della famiglia reale degli Asmonei, appartenente alla stirpe sacerdotale,

quindi osservante della legge. Esso fu nella lotta antiromana comandante dell‟esercito giudaico nonché governatore della Galilea,

si convertì politicamente alla politica romana, diventando consigliere dell‟imperatore Vespasiano e di suo figlio Tito, scrivendo

tutte le vicende storiche di guerre di poco precedenti al suo periodo, oltre che di quelle a lui contemporanee. In antichità giudaiche

20:102 dice “Oltre a ciò Giacomo e Simone figli di Giuda il Galileo furono posti sotto processo e per ordine di Tiberio Alessandro

vennero crocefissi; questi era il Giuda che – come spiegato in precedenza – aveva aizzato il popolo alla rivolta contro i romani,

mentre Quirino faceva il censimento in Giudea”. Qui troviamo Giacomo e Simone figli di Giuda il Galileo e non di Zebedeo. Ma

parliamo degli stessi? Pare che non vi siano dubbi visto che l‟arresto avviene nello stesso periodo, inoltre quante possibilità ci sono

che tra tanti nomi ci sia lo stesso abbinamento per due personaggi? Mentre per f. Giuseppe i due vengono sottoposti a processo e

crocefissi per attività rivoluzionaria (i romani usavano la crocefissione solo per i ribelli e gli schiavi), per la chiesa Giacomo viene

lapidato, mentre per Simon Pietro a risolvere la situazione ci pensa un angelo che lo libera dalle catene, lo fa scomparire

rendendolo invisibile davanti a tutti i romani facendolo uscire dal carcere; d‟altronde se non si cambiava loro il modo di morire

facendoli passare per martiri, sarebbe stato facile associarli a rivoluzionari se morti in croce. Ma se costoro erano figli di Giuda il

Galileo, allora anche Gesù il Galileo (così viene più volte chiamato nei Vangeli) era suo figlio e loro fratello come risulta dagli Atti

e non figlio di Zebedeo come ci vorrebbero far credere, forse è quel Giovanni citato negli atti? Inoltre se Simone e Giacomo furono

crocefissi tra il 46 ed il 48 visto che Tiberio Alessandro fu procuratore romano in quel periodo, come avrebbe potuto Paolo di

Tarso cominciare l‟universale evangelizzazione che partì dagli atti, senza la liberazione di Simon Pietro su cui si fonderà la prima

chiesa? Ed ancora, come avrebbe potuto condannare a morte Giacomo per sedizione contro Roma Erode Agrippa, sostituendosi ai

romani? Difatti Tiberio Alessandro era il competente, mentre Erode poteva farlo solo per reati religiosi. Ma ora mancano

all‟appello ancora Giuda e Giuseppe, vediamo chi si cela dietro gli altri due fratelli di Gesù. Giuda viene detto anche Thomas per la

sua somiglianza con un fratello, tanto che significa gemello ed anche di lui f. Giuseppe ci dice che durante il periodo in cui Cuspio

Fado era procuratore fu catturato ed ucciso con il taglio della testa e portato a Gerusalemme un certo Teuda perché sobillatore. In

Marco e Matteo, Giuda Didimo Tommaso viene chiamato Teuda, nel Vangelo di Luca viene chiamato invece Giuda, in quanto

negli Atti degli apostoli nomina Teuda come ribelle nel discorso tenuto da Gamaliele davanti al sinedrio per difendere gli apostoli.

Quindi proprio per non far capire che il discepolo era un rivoluzionario, gli cambiò il nome, e per maggior sicurezza disse che dopo

di lui sorse Giuda il Galileo, per confondere le acque non pensando però che un giorno si sarebbe fatta una comparazione tra i vari

Vangeli, scritti ognuno da una diversa mano. Da notare inoltre che Didimo Tommaso vuol dire gemello detto gemello, per

moltiplicare i fratelli di Gesù al fine di ingarbugliare il tutto e far arrivare gli apostoli al numero di 12 come voleva la cabala e

come avevano altri soter precedenti. Così scopriamo che Giuda, Didimo, Tommaso, Teuda ovvero l‟apostolo dubbioso altri non era

che un rivoluzionario quadruplicato che per gli Atti degli apostoli viene ucciso dicendo di essere qualcuno che radunò 400 uomini.

Ed il buon Pietro? Colui che negli Atti uccide Anania e Zaffira perché non versarono per intero la somma ricavata dalla vendita di

un terreno alla comunità? (Gli esseni vivevano in comunità, tutto ciò che si possedeva veniva messo in un fondo comune per il

bene collettivo), e che tagliò l‟orecchio di Malco il servo del sommo sacerdote con un colpo di spada sul monte degli ulivi? Per lui

scopriamo che nel Novum testamentum graece et latinae viene chiamato con il soprannome di Barjona che in aramaico significa

partigiano nascosto, oltre che boanerghes (figli della vendetta), cananita e kefa (cefa) per la sua robusta corporatura. In Mc 16, 17

viene chiamato Bar Jona dove approfittando del fatto che bar in aramaico significa figlio viene staccato da Jona per farlo diventare

figlio di Jona, dove però bar in greco non significa figlio (ed i Vangeli sono scritti in greco e non in aramaico) oltre che Bonaerghe

(Mc III, 16) Kefa (Mt 16, 18), Cananeo (deformazione di cananita = zelota) (Mc VI, 16). Anche Giacomo risulta nel nov. Test.

Graece et latinae avere l‟appellativo di Boanerghes e lo stesso troviamo nel Vangelo di Marco, III, 16). Ancora avete dei dubbi?,

oppure prende corpo e sostanza l‟idea di come una banda di rivoltosi, detta banda dei boanerghes, sia stata trasformata in un

gruppo di pacifici apostoli predicatori? Ma manca all‟appello l‟ultimo dei fratelli di Gesù e figli di Giuda il Galileo, cioè Giuseppe.

Qui non troviamo lo stesso riscontro nelle opere di Giuseppe Flavio, dove l‟ultimo figlio di Giuda il Galileo dopo Giovanni,

Simone, Giacomo e Giuda ha il nome di Menahem, rivoluzionario ucciso nel 66 dopo una rivolta in seguito alla quale si

impossessò del tempio di Gerusalemme, da parte dei partigiani di Eleazar perché tiranno insopportabile. Nel Vangelo di Giovanni

noi troviamo Eleazar (Lazzaro) nel miracolo della resurrezione. In guerra giudaica noi troviamo: “Gli uomini di Menahem fecero

per un po‟ resistenza, ma quando videro che tutta la folla era contro di loro, fuggirono dove ognuno poté, e allora seguì la strage di

quelli che venivano presi e una caccia a quelli che si nascondevano, pochi trovarono scampo rifugiandosi nascostamente a Masada,

e fra questi Eleazar figlio di Giairo, legato a Menahem da vincoli di parentela che in seguito fu il capo della resistenza di Masada”.

Come ci dimostra Giancarlo Tranfo nel suo libro “La croce di spine”, scopriamo che Eleazar con molte probabilità era Lazzaro, la

cui sorella Maria di Betania era la Maria Maddalena, cioè la donna di Gesù-Giovanni, arrivando alla fine a dimostrare che

probabilmente Giuseppe altri non era che Menahem. Essendo troppo lungo da riallacciare questo discorso, invito i lettori che

vogliono approfondire l‟argomento a leggere il suddetto libro, così come la favola di Cristo e la morte di Cristo di Luigi Cascioli.

Comunque tornando al Gesù-Giovanni, veniamo ancora a sapere dal Codice Arudel e il libro di Hereford (antichi documenti di

quell‟epoca) che Erode cercava di eliminare un certo Giovanni Asmoneo, nipote di Ezechia (il padre di Giuda il Galileo) nato

intorno all‟anno -15 che i giudei consideravano erede al trono di Gerusalemme. Anche nel protovangelo di Giacomo si dice “Erode

cercava Giovanni perché ritenuto dai giudei re di Gerusalemme”. Ecco quindi che Gesù era Giovanni. Ezechia, suo figlio Giuda,

suo nipote Giovanni con i suoi fratelli Simone, Giacomo, Theuda e Menahem ed il cognato di Gesù-Giovanni Eleazar; tutti

appartenenti alla stirpe regale degli Asmonei, di discendenza Davidica che si trovarono usurpati del loro titolo per mano dei romani

che fecero reggere questa regione a degli stranieri Erodiani, di stirpe idumea. Ma vediamo sempre da f. Giuseppe dove vivevano

costoro ed il Giovanni-Gesù, arrivando così a scoprire altri indizi determinati per far capire la sovrapposizione di questi con il Gesù

dei Vangeli ed i suoi apostoli. Da f. Giuseppe in antichità giudaiche l‟autore ci da una descrizione di Gamala, patria di Ezechia,

Giuda, Giovanni ed i suoi fratelli, vista dai romani come fulcro della ribellione e che diede filo da torcere per conquistarla persino a

Vespasiano: “da un‟alta montagna si protende infatti uno sperone dirupato il quale nel mezzo s‟innalza in una gobba che dalla

sommità declina con uguale pendio sia davanti sia di dietro, tanto da rassomigliare al profilo di un cammello, da questo trae il

nome, anche se i paesani non rispettano l‟esatta pronuncia del nome (chiamandola Gamla). Sul fianco e di fronte termina in burroni

impraticabili mentre è un po‟ accessibile di dietro, dove è come appesa alla montagna ma anche qui gli abitanti, scavando una fossa

trasversale, avevano sbarrato il passaggio. Le case costruite sui ripidi pendii erano fittamente disposte l‟una sopra l‟altra: sembrava

che la città fosse appesa e sempre sul punto di cadere dall‟alto su se stessa. Affacciata a mezzogiorno, e la sua sommità

meridionale, elevandosi a smisurata altezza, formava la rocca della città, sotto cui un dirupo privo di mura piombava in un

profondissimo burrone: dentro le mura c‟era un burrone e ivi la città terminava”.

Nel 1967 in seguito a scavi archeologici si ritrovarono i resti di Gamala con un edificio pubblico rettangolare orientato verso

Gerusalemme ed identificato in sinagoga. Ora dai Vangeli noi sappiamo che Gesù era cresciuto in un villaggio di nome Nazareth in

Galilea. È da notare che i capi esseni rivoluzionari venivano chiamati nazirei, quindi Giovanni era un nazireo; è quindi possibile

che per eliminargli questo appellativo così significativo sia stato fatto traslocare a Nazareth per camuffarlo da nazireo in nazareno?

Prendiamo quindi dei passi dai Vangeli di Luca e Marco, Lc 4:16-30: “Si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò,

secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove

era scritto: „Lo Spirito del Signore è sopra di me, per questo mi ha consacrato con l‟unzione, e mi ha mandato per annunciare ai

poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e

predicare un anno di grazia del signore”. Poi arrotolò il volume, lo consegnò all‟inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella

sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: „Oggi si è adempiuta questa scrittura che voi avete udito con i vostri

orecchi‟… All‟udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo

condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli passando in mezzo a

loro se ne andò…”. Mc, 3:7 – 4:1: “Intanto si ritirò presso il mare (lago Tiberiade) con i suoi discepoli e lo seguì con molta folla…

Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono con lui… Entrò in casa e si radunò attorno a lui molta folla, al

punto che non potevano nemmeno prendere cibo… Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo… Giunsero sua

madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare… Di nuovo si mise ad insegnare lungo il mare (lago Tiberiade) e si

riunì intorno a lui una folla enorme…”.

Facciamo ora un parallelo tra Nazareth e Gamala, ricordando però prima che non esiste nessun ritrovamento archeologico, né

documenti di mappe, né alcuno scritto di fonti storiche dove si menziona Nazareth, i cui ritrovamenti più antichi non sono databili

prima del III secolo d.C.

Ecco svelato l‟arcano, la città di cui parlano i Vangeli non è affatto Nazareth, ma Gamala. Le parabole riferite a Giovanni su

Gamala vengono trasferite a Nazareth per togliergli l‟appellativo di nazireo, ma chi scrisse i Vangeli lo fece (come dimostreremo

in seguito) a Roma dopo il 150 ed ignorante della geografia della Palestina commise quest‟ingenuo errore pensando che forse

anche Nazareth si trovasse su un monte, sul lago Tiberiade e con una sinagoga. A questo punto proviamo ad allargare un attimo

l‟orizzonte, vedendo con lo scenario storico di quel tempo se era possibile collocare Gesù il pacifico predicatore o Giovanni il

rivoluzionario. In Palestina il popolo ebraico nei primi decenni dell‟era cristiana contava circa un milione di persone annesse

all‟impero romano, arrivando a 5 milioni con le altre nazioni del Mediterraneo annesse all‟impero. Sotto la spinta autonomista

degli ebrei, Roma è costretta in più di un‟occasione a reprimere nel sangue le continue rivolte di questo popolo, il cui governo era

stato affidato da Pompeo agli erodiani, di discendenza idumea: ovvero degli stranieri. I legittimi pretendenti dovevano essere

invece gli asmonei, una dinastia di stirpe davidica fondata da Giuda, appartenente ai maccabei come famiglia sacerdotale. Fino al

37 a.C. la Palestina regnò sotto Antipatro a cui seguì Erode il Grande fino al 4 a.C., dopodiché venne suddivisa in Giudea e Galilea

e affidata ad Erode Antipa. Nel 6 d.C., in seguito al censimento di Quirino che serviva a stabilire l‟entità delle imposte dovute ai

romani, Giuda il Galileo fu promotore di una rivolta contro quest‟ultimi repressa nel sangue, e la situazione precipitò ancor di più

sotto il prefetto Ponzio Pilato (26-36 d.C.) che regnò con durezza ed autorità; la Palestina era insomma un‟autentica polveriera

dove le scorribande degli esseno-zeloti per convincere la popolazione alla ribellione era all‟ordine del giorno, ed a chi pagava le

tasse veniva bruciata la casa.

Gli zeloti erano l‟ala più oltranzista degli esseni, il cui ordine sacerdotale era rappresentato dai nazirei che arrivavano a tale titolo

dopo anni di indottrinamento religioso e militare. La casta sacerdotale ricca era invece rappresentata dai sadducei, ricchi ed alleati

dei romani, che gestivano i tesori del tempio di Gerusalemme. I farisei rappresentavano invece la classe media moderatamente in

opposizione ai romani che aspettavano l‟avvento del messia liberatore, infine i samaritani erano i contadini e gli abitanti dei

villaggi che spesso supportavano, nascondendo o alimentando, i guerriglieri esseno zeloti, spesso costretti sotto minaccia. Queste

guerre andarono avanti fino agli anni 70 quando culminarono con la sconfitta a Masada di Eleazar figlio di Giairo, che resistette

all‟assedio dei romani per tre anni nella fortezza di Masada prima di capitolare. Ma prima di lui sappiamo da f. Giuseppe di una

tentata rivolta da parte di un uomo chiamato l‟egiziano che radunò 30.000 individui sul monte degli ulivi (stranamente come

Gesù). Oltre a quella di Theuda, Giacomo, Simone e Menahem tutti uccisi rispettivamente nel 45 il primo sotto Cuspio Fado, nel

46 Giacomo e Simone, sotto Tiberio Alessandro e nel 66 Menahem, tutti figli di Giuda il Galileo. In questo scenario di continue

guerre, sarebbe apparso il Gesù dei Vangeli, uno dei tanti messia che si investivano di tale titolo e più o meno riconosciuti dal

popolo. Ma ciò che si deve stigmatizzare è il fatto che la figura di un Gesù che diceva di dare a Cesare ciò che è di Cesare,

invitando il popolo a pagare le tasse era improponibile, sarebbe stato lapidato dal suo stesso popolo ed osannato dai romani che

altro non cercavano se non la pace sociale. Difatti essi crocifiggevano solamente gli schiavi ed i ribelli, lasciando la massima

libertà per quanto riguardava il culto delle religioni.

Usiamo allora ancora una volta uno specchietto comparativo per vedere le incongruenze che si trovano riferite a Gesù nei Vangeli

canonici ed apocrifi per vedere le differenti valutazioni e reazioni, indotte da tali frasi e comportamenti, che avrebbero avuto i

romani da una parte e gli ebrei dall‟altra e che condussero Gesù a subire un processo-farsa costruito ad arte per ingannare i più.

FRASI DI GESÙ-GIOVANNI IL GALILEO

Reazione degli ebrei Reazione dei romani

Gesù pacifico predicatore

Lapidato Date a Cesare ciò che è di Cesare (allusione a pagare le Osannato

tasse)

Giovanni rivoluzionario

Osannato

Lc 23:7:

Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo,

impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il

Cristo Re.

Crocefisso

Giovanni rivoluzionario

Osannato

Mc11:15:

Vennero a Gerusalemme e Gesù entrato nel tempio si

mise a scacciare coloro che vendevano e compravano

nel tempio; rovesciò le tavole dei cambiavalute e le

sedie dei venditori di colombi.

Crocefisso

Giovanni rivoluzionario

Osannato

Fatta una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori dal

tempio, pecore e buoi; sparpagliò il denaro dei

cambiavalute, rovesciò le tavole

Crocefisso

Giovanni rivoluzionario

Osannato dai rivoluzionari

Mt10,15:

“Se qualcuno si rifiuta di ricevervi, disse Gesù agli

apostoli, uscite da quella città scuotendovi la polvere dai

vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio

Sodoma e Gomorra avranno una soste più sopportabile

di quella città”.

Crocefisso

Giovanni rivoluzionario

Osannato

Mt10,34:

“Non crediate che sia venuto a portare la pace sulla

terra; non sono venuto a portare la pace, ma una spada”.

Crocefisso

Evidenza di Giovanni il rivoluzionario

Osannato perché lo evidenzia capo

di una banda ai rivoluzionari

Mt26,50:

“Allora si fecero avanti ed arrestarono Gesù. Ed ecco,

uno di quelli che erano con lui, messa mano alla spada,

la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote

staccandogli l‟orecchio”.

Crocefisso

Giovanni rivoluzionario

Osannato perché evidenzia capo di

banda rivoluzionari

Lc9,55:

“Allorché i discepoli furono respinti dagli abitanti di un

villaggio samaritano, ritornarono da Gesù e gli chiesero:

Signore vuoi che facciamo discendere su di essi un

fuoco che li consumi?”

Crocefisso

Giovanni rivoluzionario

Osannato

Lc12,51:

“Disse Gesù ai suoi discepoli: Pensate che io sia venuto

a portare la pace sulla terra? No, vi dico; ma la

divisione”.

Crocefisso

Giovanni rivoluzionario

Osannato Lc19,11:

“Quei nemici che volevano che non diventassi loro re, Crocefisso

conduceteli qui e uccideteli davanti a me”.

Giovanni rivoluzionario

Osannato

Lc22,36:

Chi non ha la spada venda il mantello e ne compri una.

Perché vi dico che quello che mi riguarda volge alla fine

(annuncia il tentativo di rivolta per conquistare

Gerusalemme).

Crocefisso

Giovanni rivoluzionario

Osannato

Lc23,49:

“Allora quelli che erano con lui, vedendo che lo stavano

catturando, dissero: Signore, dobbiamo colpire con le

spade?”

Crocefisso

Giovanni rivoluzionario

Osannato

Lc23,2:

(Accusa dell‟assemblea a Gesù davanti a Pilato)

“Abbiamo trovato costui che sobillava il popolo,

impediva di dare i tributi a Cesare e affermava di essere

il Cristo Re dei giudei”.

Crocefisso

Giovanni rivoluzionario

Osannato

Gv17,18:

“Pietro che aveva una spada la trasse fuori e colpì il

servo del sommo sacerdote”.

Crocefisso

Giovanni rivoluzionario

Osannato

Lc21,49:

“Sono venuto a portare il fuoco sulla terra: e come

vorrei che fosse già acceso” (gli zeloti usavano

incendiare le case di chi non appoggiava il loro

movimento rivoluzionario e pagava i tributi ai romani).

Crocefisso

Giovanni rivoluzionario

Osannato Vangelo Tommaso: “Non sono venuto a portare la pace,

ma ferro, fuoco e guerra”. Crocefisso

Gesu il predicatore

Lapidato Lc6,20:

“Beati i poveri perché vostro è il regno dei cieli”. Osannato

Gesu il predicatore

Lapidato

Mt-Mc-Lc:

“Molti dei primi saranno gli ultimi e molti degli ultimi

saranno i primi”.

Osannato

Mi fermo qui, ma di frasi inneggianti alla rivoluzione ce ne sono altre, così come frasi spirituali di rinuncia ai beni. Due personaggi

in aperta contraddizione tra di loro si affacciano nei Vangeli, uno rivoluzionario crocefisso dai romani ed osannato dagli ebrei,

l‟altro spirituale lapidato dagli ebrei nella vera realtà oggettiva di quel tempo e che sarebbe stato portato in trionfo dai romani. Ma

la logica e la realtà storica di quel tempo ci porta a varie considerazioni:

1. Quel Gesù era Giovanni un rivoluzionario, crocefisso per tale attività dai romani se fosse stato catturato realmente (infatti

f. Giuseppe ci dice che l‟egiziano riuscì a fuggire), così come furono crocefissi tutti i suoi fratelli.

2. Chi scrive i Vangeli usa alcune vere frasi che quel rivoluzionario disse e che in quei tempi ancora si ricordavano forse a

memoria d‟uomo, per poi cercare di trasformarlo in docile predicatore o agnello sacrificale come volava la profezia di

Isaia.

3. Quel Gesù predicatore docile agnello che diceva di pagare i tributi a Cesare sarebbe stato lapidato dal suo popolo in men

che non si dica.

4. Il Giovanni rivoluzionario ed esseno-comunista che si scagliava contro il potere e le discriminazioni economiche (nelle

comunità essene tutto il bene materiale era ad appannaggio dell‟intera collettività e nessuno possedeva più di altri), mal si

coniugava con la gestione di un connubio del potere politico-economico-religioso che anzi voleva abbattere e non sarebbe

potuto essere strumentalizzato dal potere per manipolare le vittime delle ingiustizie e delle oppressioni create dai loro

gestori.

5. Il Gesù mite agnellino che promette felicità eterna a chi è vittima delle oppressioni e delle ingiustizie sociali, ben si

coniuga con i gestori del potere, da Costantino in poi, che attraverso la sua figura riusciranno a strumentalizzare e

manipolare l‟intero pianeta per quasi 2000 anni, esacerbandone ancor più l‟effetto con una passione mai avvenuta.

6. Il ritorno alla verità di quel Gesù-Giovanni rivoluzionario, sarà il fulcro portante per un cambiamento futuro che porterà

ad una nuova era, senza odi, intolleranze, razzismo e guerre, distruggendo quest‟iniquo sistema sociale globale dove la

concentrazione delle ricchezze è in mano ad un misero 2% della popolazione, dove l‟80% vive o sopravvive in stato di

indigenza, dove un bambino ogni 4 secondi muore per fame e dove nuove guerre tra poveri e catastrofi ambientali si

affacciano sempre più prepotentemente all‟orizzonte come vedremo alla fine del libro.

Ora cosa pensate che succederà quando le persone scopriranno dopo un iniziale atteggiamento ostile e/o di sbigottimento, di essere

stati manipolati dai gestori del potere economico-politico-ecclesiastico attraverso l‟intercalazione dell‟ultimo soter su una figura

umana e non divina che era inoltre l‟esatto opposto del pacifico predicatore decantatoci e cioè un rivoluzionario che cercò di

abbattere l‟impero romano? Un impero che per quanto abbia svolto un ruolo determinante nel corso della storia a venire,

influenzando le civiltà future, era comunque discriminante nell‟allargare la forbice tra ricchi e poveri. Beati gli ultimi che saranno i

primi? No signori, questo è il gioco dei gestori del potere (a cominciare dagli ecclesiastici), che mettendogli in bocca parole mai

dette e sottacendo volutamente le sue vere parole “non sono venuto a portare la pace, ma una spada, ferro, fuoco e guerra”, se la

godono in terra alle vostre spalle sapendo che qui sono i primi e dopo chissà, ma di certo tutto può esistere fuorché quel padreterno

invisibile che dall‟alto di una nuvoletta tutto vede e tutti giudica. E voi? Continuate a credere restando ultimi, andando in guerra

per i loro giochi di potere, procrastinando al dopo una vendetta ed un ribaltamento di posizione frutto dell‟invenzione geniale del

potere? La fede, dovete credere per fede, questo è stato il fulcro dell‟oscurantismo che vi ha impedito di ragionare perché anche

questo è peccato. La cultura porta a capire e deve essere devoluta solo ai pochi eletti per manipolarvi a loro piacimento, capire è

peccato perché svela l‟inganno. Grazie alla fede ed ai dogmi, alla paura di ragionare, nessuno mai si è posto il problema del perché

il loro Dio nella Bibbia esacerbi la schiavizzazione dell‟uomo fino a legittimarne l‟uccisione perché lo schiavo è proprietà privata e

quindi denaro del padrone (Bibbia – Esodo – cap. XXI) invece di comandarne l‟abolizione. La spiegazione dei preti? Guardate la

conferenza su Youtube istituto Tivoli, è sconcertante: Dio fa così per imparare l‟uomo piano piano visto che gli schiavi esistevano,

così come un padre non mette in mano una Ferrari a suo figlio neo-patentato, ma una macchina di piccola cilindrata, così ha fatto

Dio con l‟uomo. Menzogne per prendere in giro studenti in formazione con queste idiozie, attraverso uno stupro di massa sui

cervelli altrui. Il vostro Dio ci educa pian piano facendo legittimare la schiavizzazione esacerbandola fino all‟uccisione degli

schiavi con sue leggi, senza che il padrone sia colpevole!! No, non dovete pensare se non volete cadere nel peccato e finire

all‟inferno, che queste leggi furono scritte dall‟uomo di potere che costruì un Dio a sua immagine e somiglianza per far sì che

attraverso una divinizzazione delle leggi le rendesse più forti per non far ribellare gli schiavi, o perlomeno per renderli più restii a

farlo. Capito questo meccanismo, quel Gesù-Giovanni il Galileo sarà l‟arma vincente che vi farà scagliare contro gli impostori, ed

allora più la verità si divulgherà e sempre di più saranno coloro che in suo nome diranno non siamo qui per farci affamare o

scendere in guerra contro i nostri fratelli, ma siamo qui con le spade e ben affilate, onore a te Giovanni; sarai tu il nostro cavallo di

battaglia, di te aspettavano un ritorno, ed il tuo ritorno ci sarà anche se metaforico, facendo ritornare in auge la tua vera figura

battagliera che si scagliò contro gli oppressori ieri, come oggi. Il più grande piedistallo del potere, il più grande mito di tutti i tempi

con cui ci avete manipolato, sarà questa volta usato per distruggervi e per dare inizio ad una nuova era senza più miti ed idoli.

Inizieranno a cadere l‟un dopo l‟altro i piedistalli del potere su cui vi siete retti, non avremo più alcun Dio all‟infuori di noi né miti

verso cui proiettare le nostre frustrazioni per vivere nell‟illusione. Saremo noi i miti di noi stessi, senza più idolatrare nessuno! Ma

continuiamo a scavare nei luridi meandri merdosi delle loro menzogne analizzando quante falsità, ed incongruenze ci sono nei

vangeli per capire ancora meglio “il grande inganno”.

Capitolo VI

LA VERA STORIA DELL’UOMO

La nostra ricostruzione storica partirà da 8.500.000 di anni or sono, quando in seguito allo scontro tra due zolle tettoniche, si

originò in Africa una catena montuosa lunga 3.200 Km denominata Rift Valley. Lungo questa dorsale, erano presenti oltre 30

vulcani che cambiarono radicalmente le condizioni di vita ed ambientali. Difatti questa lunga ed alta catena montuosa bloccò il

monsone proveniente dalla Guinea facendo scomparire la foresta tropicale, che fu sostituita dalla savana, dando l‟innesto a nuovi

processi evolutivi del regno animale. Con la scomparsa degli alberi, le scimmie nostre progenitrici non essendo più al riparo della

loro ombra, disperdevano molta più energia sotto forma di sudorazione per effetto della termoregolazione corporea. Per sopperire a

questo svantaggio si eressero su due arti al fine di far arrivare, grazie alla posizione verticale, meno raggi solari sui loro corpi, con

il risultato di disperdere meno energia facendo sì che si abbassasse la quantità di cibo necessaria alla sopravvivenza. Le ultime

news antropologiche hanno inoltre portato a considerare che un‟altra evenienza che favorì il bipedismo, era legata al fatto che gli

australopitechi in fase di gestazione, essendo più lenti nei movimenti durante i loro spostamenti per la raccolta di cibo, erano più

facilmente soggetti a divenire prede da parte degli animali predatori. Quindi i primi australopitechi che riuscirono a camminare su

due arti liberandone altri due, utilizzarono quest‟ultimi per raccogliere cibo e portarlo a chi era in stato di gravidanza, facendo sì

che, rimanendo nascosto tra gli arbusti della savana alzava la sua probabilità nel non rimanere ucciso dai predatori. Per ringraziare i

maschi che gli portavano cibo le australopiteche, dopo la gestazione favorivano con loro i rapporti sessuali come “ricompensa”.

Questo fatto anche se fa sorridere, fu determinante per la nostra evoluzione, insieme allo sviluppo dell‟osso ioide che permise lo

sviluppo del linguaggio favorendo le azioni collaborative. Dall‟australopithecus bosei con un cervello di 500 cm3, si passò

all‟uomo habilis divenuto onnivoro così da far aumentare la calotta cranica per l‟espansione del cervello che arrivò a 700 cm3

grazie all‟apporto di proteine. Esso costruì i primi utensili in pietra per tagliare la carne, sviluppando la creatività che permise

un‟ulteriore evoluzione fino alla comparsa dell‟uomo erectus con 800 cm3 di cervello. Quest‟ultimo riuscì, attraverso il dominio

del fuoco a controllare il territorio circostante, tenendo lontano da sé i predatori. In seguito si passò all‟homo sapiens, ma poi per

decine di millenni l‟evoluzione umana si stabilizzò, in quanto l‟uomo trovò una situazione di vita buona che gli inibiva, o fungeva

da deterrente agli stimoli evolutivi, finché…! Fino a che, 74.000 anni or sono, in Indonesia dove si trova attualmente il lago Toba

esplose un supervulcano; il lago si formò in seguito all‟enorme cratere che si formò, ma la camera magmatica si estendeva ben

oltre le sue dimensioni, penetrando fino al di sotto della foresta. L‟area interessata dall‟esplosione era vasta 6.500 Km e

l‟esplosione sprigionò nell‟atmosfera 2.800 Km3 di cenere che si sparsero nell‟atmosfera oscurando il sole: un cataclisma epocale.

Le colonne di cenere si innalzarono per decine di chilometri per settimane, il diossido di zolfo nell‟atmosfera si unì col vapore

acqueo formando come degli specchietti su cui rimbalzavano i raggi solari. Non arrivando più calore sulla terra, essa iniziò a

raffreddarsi, si formarono tempeste di neve che imbiancarono il pianeta, la neve si trasformò in ghiaccio, l‟anidride solforosa

cadendo a terra rese sterili i terreni ed avvelenò le acque, la temperatura degli oceani si abbassò fino a 5-6°C e l‟era glaciale che si

formò durò oltre 1000 anni. Risultato?, da 60-70 milioni di individui che popolavano il pianeta, il numero si ridusse a 1.000/2.000

superstiti, l‟uomo rischiò l‟estinzione. Quei sopravvissuti in seguito ripopolarono i continenti, partendo dall‟Africa orientale, come

dimostrato dagli studi degli scienziati del “Genographic Project” attraverso l‟analisi dei campioni di DNA presi dai popoli diversi

di ogni angolo del pianeta. Questo programma avviato dalla National Geographic Society, con a capo Stephen Wells, sta

ricostruendo le migrazioni attraverso il cromosoma y che ogni padre trasmette al proprio figlio maschio. Successivamente, 12.400

anni or sono, si verificò una nuova era glaciale. Questa portò ancora una volta alla regressione la nostra civiltà, generando inoltre la

leggenda del diluvio universale. Quando questa finì a causa di un aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai causò

l‟innalzamento delle acque degli oceani e dei mari, le acque invasero le zone costiere (le più abitate da sempre dagli uomini grazie

alla facilità di reperire il cibo attraverso la pesca) distruggendo forse un‟antica civiltà di cui si stanno oggi riscoprendo in vari

angoli del pianeta gigantesche costruzioni inabissate e non. Le piramidi sono da molti datate in quelle remote epoche comprese le

ultime da poco scoperte a 50 Km da Sarajevo. Ma per il nostro percorso ciò che a noi più interessa è vedere gli effetti generati

sull‟uomo dall‟esplosione del supervulcano a Toba. Proviamo per un attimo ad immaginare ciò che videro gli uomini sopravvissuti

a quell‟infausto evento. Il sole si oscurò, la temperatura si abbassò, la terra si coprì di ghiacci e laddove c‟erano ancora piante e

cibo queste si ridussero a causa dei terreni resi sterili dall‟anidride solforosa. A chi imputare tutto questo?, l‟uomo iniziò a capire

che la sua vita era legata al sole apportatore di luce e calore che lo salvava dal freddo, influenzando inoltre la crescita delle piante e

quindi del raccolto come cibo. Capì che il suo oscuramento fu responsabile dell‟era glaciale e del mancato apporto di cibo che

generò morte e lotte cruente tra gli uomini per poter racimolare quel poco cibo che rimaneva.

Calatevi nei loro panni, il freddo che ghermisce le vostre ossa, gli animali che muoiono per mancanza di cibo, mangiate le loro

carcasse e vi scagliate contro i vostri simili litigandovi il poco cibo a disposizione per far sopravvivere i vostri figli, genitori o

parenti più prossimi. Poi il cibo scompare quasi del tutto e li vedete spegnersi lentamente sotto i morsi della fame. Dove prima si

collaborava insieme per partecipare a battute di caccia o raccolta, ora si è l‟un contro l‟altro a litigarsi quel poco di cibo a

disposizione che diminuirà sempre più fino a scomparire del tutto; 1.000/2.000 sopravvissuti su 70 milioni di individui che

popolavano il pianeta, che racconteranno ai loro posteri delle inimmaginabili sofferenze, delle cruente lotte tra uomo e uomo, dei

loro genitori e dei loro figli morti tra gli stenti ed i morsi della fame uno dietro l‟altro, tutto a causa di un sole che si oscurò. Ed

ecco che i posteri, dopo il trauma psicologico di quei racconti tramandati oralmente, cominciarono a vivere con lo sguardo rivolto

al cielo per la paura che quell‟evento si potesse ripetere, con la paura che il sole la mattina non sorgesse più. Cominciò a fare

attenzione alla volta celeste ed ai movimenti delle stelle, congetturarono delle modalità di controllo sul sole per far sì che non si

ripetesse quella catastrofe epocale. Iniziarono ad adorarlo, a pregarlo ed infine a fargli offerte per ingraziarselo affinché giorno

dopo giorno continuasse a sorgere per dare all‟uomo calore e vita. Lo resero dentro i loro cervelli un‟entità viva per meglio

relazionarsi con lui, iniziarono a ritrarlo in graffiti ritrovati in grotte antecedenti il 10.000 a.C. e divenne il primo e il più adorato

oggetto di culto da parte degli uomini. Capì inoltre che attraverso il suo movimento di giorno e quello delle stelle di notte, poteva

orizzontarsi nello spazio e nel tempo nei lunghi periodi che si ripetevano. Iniziò a riconoscere ed anticipare eventi quali la luna

piena e le eclissi, cominciò a disegnare una mappa celeste che catalogò successivamente in gruppi, cioè le costellazioni che presero

il nome di zodiaco formato da 12 di queste, con il sole al centro che durante il corso dell‟anno le attraversava. Si crearono così i 12

mesi, le 4 stagioni, i solstizi e gli equinozi. Per meglio identificare i gruppi di stelle gli uomini le antropomorfizzarono attraverso

raffigurazioni di persone o animali, dando così inizio alla nascita dei primi miti, dove al sole toccò il ruolo predominante venendo

così personificato come Dio o il creatore invisibile, colui che ha dato la vita e può in qualsiasi momento riprendersela. Dopo decine

di migliaia di stasi evolutive, quella catastrofe fu l‟inizio di un nuovo percorso che darà origine alle moderne civiltà, sviluppando la

creatività e l‟ingegno dell‟uomo. Nel 10.000 a.C. attraverso le esondazioni del Nilo, l‟uomo scopre l‟agricoltura e così dal

nomadismo alcune persone si fermarono in quei luoghi, dove si aveva raccolto abbondante, ed il surplus di cibo venne stipato nelle

prime forme di magazzini, per essere ridistribuito in parti equanimi nei periodi di magra nel villaggio. Iniziarono a formarsi le

prime civiltà stanziali di cui troviamo le prime tracce a Gerico nel 10.000 a.C. e contemporaneamente in altre zone del pianeta.

Inoltre allevava il bestiame nei campi limitrofi abbandonando il nomadismo. Ma i nomadi di tanto in tanto iniziarono ad attaccare

questi villaggi, depredandoli del bestiame e del surplus di cibo, cosicché si iniziarono a costruire i primi muri perimetrali a difesa

delle prime città. Iniziarono così a svilupparsi le prime forme di cesellaggio (vasi e brocche) ovvero recipienti atti a contenere cibo

ed acqua, i primi sistemi idrici, fognari, edifici ed i primi eserciti a difesa delle città. A questo punto quando i nomadi venivano

sconfitti, erano fatti schiavi e costretti a fare i lavori più duri, pericolosi e pesanti. Il capo politico fino ad allora non possedeva più

degli altri, si alleò con i primi capi religiosi per prevedere e pianificare le sorti delle battaglie aiutati dagli dei. Ma chi furono le

prime figure umane religiose mediatrici con il Dio sole e gli altri dei che in seguito si formarono? Così come dal sole si originò il

primo e più importante Dio, altri ne nacquero nel tentativo di mediare al meglio le esigenze dell‟uomo, il Dio del mare per mediare

con i pescatori che potevano morire a causa di alte onde, il Dio del fuoco, della guerra, della caccia etc. Un Dio per ogni esigenza

al fine di mediare e controllare i pericoli della vita.

L‟uomo più si articolava in strutture di vita e di esigenze complesse più cercava di controllarne i rischi attraverso nuovi dei. Ecco

allora sorgere le prime forme umane che mediavano con essi: gli stregoni e/o sciamani; essi attraverso danze e canti rituali-

ossessivi, favoriti inoltre da sostanze allucinogene che la terra metteva a disposizione, andavano in trance. Con l‟autosuggestione

credevano di entrare in contatto con queste divinità, dopodiché avrebbero mediato con loro affinché il sole sorgesse ogni mattina,

la terra continuasse a produrre raccolto e quando gli uomini andavano in rischiose battute di caccia, queste avrebbero avuto un

esito favorevole grazie all‟aiuto degli dei. Battute di caccia estremamente pericolose, con utensili primitivi contro grossi animali

(ad es. mammut) e dove si rischiava facilmente di rimanere feriti od uccisi dai predatori (lupo famelico, tigre dai denti a sciabola

etc.). Così questi primi mediatori degli dei si esentarono da questi rischi, eludendo le pericolose battute di caccia rimanendo invece

a mediare con preghiere ed offerte agli dei perché tutti tornassero sani e salvi. Poi al ritorno dei cacciatori-raccoglitori, parte del

frutto della caccia e/o raccolta veniva data allo sciamano che la offriva alle divinità, ma queste ovviamente non mangiavano al

contrario dello sciamano che eludeva così fatica e rischi raccogliendo il frutto del lavoro altrui. Ma se un giorno qualcuno tornava

ucciso e/o qualcun altro ferito, gli si poteva contestare la sua fallacità mediatrice o addirittura mettere in discussione l‟esistenza

stessa degli dei. Come fare allora a salvare capra e cavoli? Ecco l‟escamotage: il peccato; “Voi avete donato poche offerte e

pregato poco i vostri dei, così essi mi hanno detto che vi hanno punito per questo; inoltre hanno sottolineato che la prossima volta,

se non aumenterete loro le offerte, se non pregherete di più e se soprattutto oserete mettere in discussione la loro esistenza, vi

faranno morire tutti e il sole non tornerà più a riscaldarci ed illuminarci, se peccherete ancora sarà la fine di noi tutti! Nasce così il

primo potere coercitivo psicologico e la prima forma di fede, bisogna credere senza disquisire, altrimenti si scopre l‟inganno. Tutto

questo funzionò e così bene da riuscire a controllare intere masse fino ai giorni nostri, vero? Ma il meccanismo si esacerbò nella

sua funzionalità sempre più quando capirono che dovevano approfittare di ogni catastrofe naturale per imputarla ad una punizione

divina dovuta ai loro peccati per aver osato mettere in dubbio l‟esistenza degli déi e per fargli aumentare le offerte nei loro

confronti, aumentando così sempre più il loro potere di controllo nei confronti della popolazione. Così quando finì l‟ultima era

glaciale e l‟aumento del livello di mari ed oceani, dovuto allo scioglimento dei ghiacciai, inondò intere zone costiere dove era

concentrata la maggior parte della popolazione, in tutti i continenti nacquero miti e leggende, dall‟America, all‟Asia, fino

all‟Europa. Si imputava a Dio un diluvio universale che generò distruzione e morte per i peccati degli uomini, da cui si salvarono

solo i pochi “eletti del Signore”, per ammonire all‟ubbidienza cieca ed alla fede in Dio intere masse. Così fu anche per Sodoma e

Gomorra, imputando la loro distruzione a Dio perché città di peccatori dediti al piacere sessuale ed all‟accumulo di ricchezze in

concorrenza con i gestori del potere che attraverso queste favole potevano coercizzare il loro dominio in maniera più o meno

occultata, senza che il popolo si ribellasse alle discriminazioni. Ed ecco che allora questo Dio elegge la sua discendenza reale e

sacerdotale, affinché si divinizzi il loro potere. È peccato ed allontana così dalla luce eterna post-mortem di Dio tutto ciò che da

piacere (sesso, cibo e ricchezza), mentre lo avvicina a lui tutto ciò che è sacrificio ed abnegazione terrena a vantaggio dei gestori

del potere politico-religioso, che ovviamente ne sono esentati. Ma tornando a Sodoma e Gomorra, è stata da poco decifrata da

ricercatori inglesi, Mark Hempsall e la sua equipe, una tavoletta del 700 a.C., la cosiddetta “Planisphere Tablet” ritrovata a metà

Ottocento da Henry Layard tra le rovine della biblioteca reale dell‟antica Ninive. In questa tavoletta, si trova la vera storia di

Sodoma e Gomorra, attraverso la descrizione di un astronomo Sum che ci dice della caduta di un asteroide responsabile della

distruzione di queste due città, caduto sulle Alpi austriache a Koefels dove si è trovato il suo impatto che ha causato una frana larga

5 Km e profonda 500 metri, distruggendo un milione di Km2 di territorio. I frammenti di questo asteroide cadevano durante il suo

tragitto generando temperature di 400°C che uccidevano tutti gli esseri viventi con incendi e lapilli scesi dal cielo. Queste ed altre

catastrofi sono sempre state sfruttate ad hoc per ingigantire sempre più il potere dei pochi furbi che lo avevano costruito attraverso

la nascita degli dei e di Dio. Chi gestiva il potere attraverso il peccato doveva far sì che il meccanismo rimanesse sconosciuto,

quindi inventò quel “peccato originale” avente la funzione di far rimanere tutti nell‟oblio dell‟ignoranza del grande inganno,

attraverso metafore quali quella mela della sapienza che poteva dare il sapere di Dio ad un uomo che doveva, invece, rimanere

ignorante del disegno divino, ma in realtà terreno dei primi cultori delle religioni, per sottometterli al volere di Dio da lui creato

che tutto gli dava, fuorché la cultura relegandolo nella discriminante dell‟ignoranza. I cultori dello gnosticismo tra cui colui che

chiamarono Gesù, erano a conoscenza di questo meccanismo? Vi dico questo perché Gesù nel Vangelo di Giuda si fa scherno dei

suoi discepoli, che pregano e ringraziano spezzando il pane il loro Dio, dicendo loro che stavano adorando un Dio malvagio

minore, cioè un demiurgo responsabile di una creazione discriminante verso l‟uomo da lui relegato nell‟ignoranza, mentre il vero

Dio trascendente, è un altro a lui superiore da cui proveniamo ed a cui torneremo dopo la morte.

Nel Vangelo di Tommaso, o meglio di Theuda, fratello di Giovanni il Galileo, sono riportate molte delle sue parabole durante il

suo periodo di predicazione, non a caso parla di una luce che si formò dal nulla da cui si originò il tutto, quasi presagendo

l‟esplosione del Big-bang con 2000 anni d‟anticipo, possiamo supporre che forse esisteva qualche probabilità che il movimento

gnostico che si definiva detentore della verità assoluta, era in possesso di una cultura tramandata forse da antiche civiltà scomparse,

oppure crearono questa religione alternativa per abbattere l‟aberrante meccanismo delle religioni che era stato ed è tutt‟oggi il

fulcro portante del potere da loro combattuto in quanto comunità basate sull‟equa distribuzione delle ricchezze? Nella loro cultura

e società di esseni vivevano in strutture sociali dove erano abiurate le discriminazioni e quindi le ricchezze erano gestite per le

esigenze della collettività e non in funzione individuale, cosi come per quei popoli “cosiddetti primitivi” che dopo una battuta di

caccia e/o raccolta dividevano il cibo e costruivano capanne, utensili di caccia e via dicendo in funzione di esigenze collettive. Gli

esseni-gnostici forse cercarono di distruggere il fulcro del potere costruendo un Dio malvagio o demiurgo responsabile di una

creazione che ingabbiava la scintilla divina dell‟uomo dal vero Dio attraverso la materia? Ci pare un‟analisi ardita, ma non del tutto

priva di fondamento. Prendere così uno dei capi esseni che avevano l‟appellativo di nazirei per trasformarlo nell‟ultimo soter fulcro

del potere, fu autentica frode ai danni dell‟umanità. Un rivoluzionario militare e culturale trasformato in un pacifico predicatore

che subì un‟ingiusta passione e crocifissione, per manipolare la maggioranza della popolazione terrestre per 2000 anni. Difatti

Giovanni nel suo Vangelo parla di un‟intera coorte che è composta da 600 legionari, con a capo un tribuno per catturarlo, senza che

nessuno si chieda il perché visto che Gesù ed i suoi 12 apostoli erano tutti dei pacifici predicatori. Predicatori armati di spada che

avevano racimolato migliaia di uomini sul monte degli ulivi, di fronte la torre Antonia alla vigilia delle feste pasquali. Ma cosa

succederebbe oggi se si venisse a scoprire il più grande inganno della storia? Se il più grande mito di tutti i tempi venisse

abbattuto? Nella conferenza di Tivoli quando il parroco dice agli studenti che Gesù disse di amare i propri nemici, che tradotto in

furbesco politichese vuol dire vendicatevi dopo la morte, ma non rompete le palle oggi ai gestori del potere, gli studenti gli

risposero che era difficile, con una sottile vena e tono di ironia, per non stigmatizzarne davanti ad un ministro di Dio

l‟impossibilità; quindi nessuno o quasi oggi si riconosce più in quel mito su cui ci continuano a proporre film, documentari ed

altro, falsi, strumentali e manipolativi.

Ora vediamo cosa può succedere se viene svelato a tutti l‟inganno: questi studenti come pensate che si pongano davanti ad un Gesù

rivoluzionario militare e culturale che lottò in maniera impari contro gli invasori dell‟impero romano? Io penso, anzi sono sicuro

che invece di distruggere il suo mito, tutti griderebbero viva Giovanni il Galileo, rivoltandolo contro coloro che finora lo hanno

usato a vantaggio del potere per distruggerlo definitivamente. Ecco perché mio padre ha chiamato il suo sito www.ilritornodigesu.it

e due dei suoi libri Il ritorno di Gesù e Jesus the return, dove sulle copertine dei libri si vede la croce con Cristo che cade sulla terra

capovolgendola. Ovvero la rappresentazione del Cristo che ritorna da anticristo per distruggere i gestori del potere, in primis quello

ecclesiastico responsabile dell‟inganno. Ecco perché in quei libri si parla attraverso il suo metaforico ritorno dell‟inizio della nuova

era, perché saremo tutti Giovanni il galileo o di Gamala che ritorneremo in suo nome, a prendere la spada in pugno per abbattere

un sistema di potere che ci sta distruggendo, alimentando e fomentando lotte e guerre tra poveri nonché stragi di potere camuffate

attraverso atti di terrorismo. Le ricchezze a loro e voi a litigare per raccogliere le briciole che vi lasciano, ma io mi rifiuto di

scagliarmi contro un mio fratello, è ora di aprire il mondo verso una nuova era di giustizia, libertà ed uguaglianza. Useranno tutti i

loro mezzi per azzittirci, d‟altronde dopo che con il progetto Genoma è stata abbattuta scientificamente la leggenda di Adamo ed

Eva, visto che l‟uomo esisteva da decine di migliaia di anni prima di loro e visto che la chiesa dice che Gesù è venuto a riscattare

l‟uomo dal peccato originale di Adamo ed Eva, non esistendo loro, cade anche il peccato originale e la figura e funzione

dell‟ultimo soter o Gesù. Purtroppo per loro rimane in piedi quella del rivoluzionario che ci terremo come ultimo mito, con la

spada in mano tornato come preannunciato dalle loro profezie, ma per abbattere tutti i piedistalli del potere, in primis quello dei

banchieri, così come fece con i cambiavalute nel tempio di Gerusalemme. Ma cosa significa avere ed esercitare un potere? Oggi

non ci si pensa più, quasi fosse intrinseco e sempre esistito nelle società umane come se senza di esso le società moderne non

potrebbero ed avrebbero ragione di esistere. Potere vuol dire creare una disuguaglianza in negativo verso altri e il potere piramidale

oggi divenuto a calice vuol dire l‟80% della popolazione mondiale che sopravvive con meno di 2 dollari al giorno, la maggior parte

delle ricchezze in mano ad uno striminzito 2-3% della popolazione mondiale ed un bambino ogni 4 secondi che muore per fame.

Una disuguaglianza forgiata su una discriminante di tipo economico, supportata da false informazioni gestite da mezzi di

comunicazione in mano ai gestori del potere. Ecco perché i poveri devono rimanere ignoranti, per non ribellarsi. Ecco quindi che il

peccato originale forgia il potere sulla terra perché divinizza attraverso Dio la prima disuguaglianza in negativo con la creazione di

un uomo sottomesso a Dio, al suo volere e potere. Un uomo a cui è tolto il diritto di ragionare, sul potere discriminante di Dio che

lo relega nell‟ignoranza e lo punisce per aver mangiato la mela del sapere, una metafora la cui unica funzione era quella di

rappresentare una limitazione culturale e quindi una disuguaglianza in negativo rispetto al Dio-creatore in parallelo con il suo

costruttore: l‟uomo di potere. Difatti nella metafora, il male rappresentato dal serpente, tenta Eva dicendogli che se avessero

mangiato la mela sarebbero diventati uguali al loro Dio. Il tentativo dell‟uomo di ribellarsi alla sottomissione verso il creatore,

provoca la sua ira e quindi Dio punisce col sudore del lavoro l‟uomo e con il dolore del parto la donna. In seguito il creatore si

pente e manda suo figlio per far riscattare l‟uomo dal peccato originale, ma questi non lo riconosce, lo deride, lo tortura, lo

crocifigge, ed ora si che Dio è contento e gli da la possibilità di riabilitarsi a lui attraverso suo figlio Gesù, invece di adirarsi ancor

di più. Tutti vissero felici e contenti, in primis i gestori del potere che inventando questa storiella fecero divinizzare la

disuguaglianza in negativo da loro creata, alle spalle degli idioti che ci hanno creduto e che sono ben felicemente ultimi su questa

terra, aspettando un riscatto post-mortem che mai verrà, mentre i furbi continuano a godersela in terra. Schiavi di un Dio malvagio

celeste e di un padrone malvagio terrestre, e fu così che ogni catastrofe naturale che avveniva fu imputata al Dio creatore per i

peccati dell‟uomo di popolo che non accettava di essere l‟ultimo. Così per accedere al paradiso ci si doveva negare ai piaceri

sessuali, di cibo o denaro, riservato così ai pochi eletti gestori del potere economico-politico-ecclesiastico che potevano spartirsi il

grosso della torta lasciando gli altri le loro briciole. I gestori del potere avevano così il miglior cibo, donne, schiavi e ricchezze in

denaro, oro ecc. A voi, ieri come oggi, non rimane che accontentarvi delle loro briciole, in cambio dell‟illusione di un riscatto

paradisiaco in cielo. Ecco perché i primi padri della chiesa osteggiarono e poi eliminarono gli gnostici e gli esseni, cancellandoli

dalla storia e dai Vangeli e poi si imposero attraverso guerre, colonizzazioni forzate, crociate ed inquisizioni. Ancora oggi

compiono stupri su bambini (oltre 5000 ministri di Dio solo in America) senza essere sottoposti a processi e pene, protetti dal loro

capo pontefice.

A questo punto, dopo aver visto l‟effetto dell‟esplosione del supervulcano a Toba in Indonesia, voglio accentrare la vostra

attenzione su un fatto accaduto a mio padre all‟età di 16 anni, quando durante la lezione di religione del parroco a Tivoli gli chiese

un intervento disquisitorio su Dio e la creazione. Il parroco acconsentì, ma alla fine lo zittì non dandogli alcuna risposta, anzi

minacciandolo davanti ai suoi compagni di classe di portarlo dal preside se avesse continuato, si, perché osò dire che se esisteva un

Dio, questi era l‟essere più malvagio che mente umana potesse partorire, in seguito a questo parallelo, espresso ovviamente con

concetti più elementari, senza sapere dell‟esplosione del supervulcano, ma riferendosi alle altre catastrofi.

Proviamo ad esaminare ogni punto nel suo dettaglio, al fine di dimostrare la convergenza finale di questo parallelo.

Punto 1:Una coppia di genitori decide di generare 10 figli per dargli amore e ricevere gratitudine, così come Dio crea l‟uomo per lo

stesso motivo.

Punto 2: La coppia di genitori genera 10 figli e Dio crea l‟uomo.

Punto 3: La coppia di genitori si altera volontariamente il genoma per procreare dei figli imperfetti rispetto al loro stato esistenziale

e quindi con varie menomazioni intellettive e fisiche ad es. affetti da mongolismo, handicap della deambulazione, vista e via

dicendo; Dio crea l‟uomo imperfetto rispetto al suo stato esistenziale, inglobandone l‟energia vitale dentro un corpo di materia

mettendolo alla mercé di malattie varie genetiche e non durante il corso della vita oltre che di catastrofi naturali quali caldo o

freddo intenso, siccità, alluvioni che comportano per l‟uomo dolore e sofferenze dalla nascita alla morte, quando poteva esimersi

dall‟ingabbiare la sua energia in un corpo e crearlo con le sue stesse caratteristiche.

Punto 4: I genitori decidono di imprigionare i loro figli in uno spazio recintato, così come Dio confina l‟uomo sulla terra, dopo aver

ingabbiato la sua energia dentro un corpo.

Punto 5-6: Saltuariamente i genitori, che provvedono quotidianamente ad abbeverare e nutrire i loro figli, riducono la quantità di

cibo che gli mettono a disposizione, cosicché questi per poter sopravvivere devono affrontarsi in cruente lotte tra loro per poter

sopravvivere, in quanto il cibo a loro disposizione basta a sfamarne ad es. 6 su 10, cosicché ci sono morti e feriti; l‟uomo creato da

Dio è soggetto sulla terra da lui creata a varie calamità naturali tra cui gli eventi più frequenti sono rappresentati da siccità, ere

glaciali ed alluvioni che generano carestie e diminuzione del cibo, per cui si generano conflitti bellici tra vari villaggi o stati per

l‟acquisizione dei mezzi primari di sussistenza (il cibo).

Punto 7: La coppia di genitori e Dio, si arrogano la pretesa di un iniquo giudizio finale, legato alle cosiddette “azioni malvagie”

condizionate dal loro preordinato aberrante disegno e quindi a loro imputabili e non certo all‟istinto di sopravvivenza degli uomini.

Difatti se la terra abbondasse di cibo e non ci fossero calamità naturali verrebbero eliminate le condizioni che portano a conflitti

bellici, così come i 10 fratelli non si scontrerebbero in cruente lotte se avrebbero cibo a sufficienza.

Punto 8: La logica vuole, pone un‟inversione di tendenza del giudizio da parte dei discriminati verso i loro genitori o il creatore per

aver estrinsecato siffatta malvagia e crudele creazione.

Capitolo VII

LA NASCITA DEI SOTER

Dopo aver creato gli dei, l‟uomo di religione pensò che dopo la sua morte vi potesse essere un‟altra vita superiore qualitativamente

a quella terrena, a cui aspirare attraverso una resurrezione che lo portasse a stretto contatto con gli dei da lui concepiti, in un

paradiso proiezione dei lati positivi della vita terrena. In realtà il peccato originale fu l‟ultimo degli stratagemmi usati per far

scendere l‟ultimo soter sulla terra, in quanto migliaia di anni prima di Gesù l‟uomo fece scendere decine di altri soter sulla terra in

quanto concepì che essendo gli dei immortali e non potendo quindi morire, non potevano trasmettere la resurrezione agli uomini.

Per questo motivo inventò il Dio che fa scendere suo figlio sulla terra, si incarna, predica agli oppressi ed agli umili vittime delle

ingiustizie sociali degli stati imperialisti prospettandogli in cambio la beatitudine della vita eterna in paradiso. Al soter, per agire

sui sensi di colpa dell‟uomo comune, viene fatta subire una passione per poi essere crocifisso, muore e scende per tre giorni negli

inferi dove diviene padrone della morte per poi risorgere e questa volta si, trasmettere la resurrezione agli uomini attraverso varie

elaborazioni che culmineranno in seguito con il culto dell‟eucarestia. A questo punto, prima che Gesù scenda sulla terra, sono

decine i soter venuti prima di lui con caratteristiche comuni che ci porteranno ad analizzarne i motivi antropologici, legati alle

contingenze astronomiche. Abbiamo detto dei motivi per cui l‟uomo dopo la catastrofe epocale dell‟esplosione del supervulcano a

Toba, cominciò a guardare il cielo, ed in special modo al sole sperando che non si oscurasse, continuando a sorgere giorno dopo

giorno per eleggerlo a suo primo Dio portatore di vita e/o morte. Vediamo quindi alcuni soter che nascono prima di Gesù per

vagliare le comunanze archetipali e vedere se Gesù sia solo un plagio dei precedenti come Horus, il Dio sole egiziano, che nasce da

Osiride e sua madre Iside ed è venerato già 3000 anni prima di Gesù. Dal suo nome deriverà il termine horizon (orizzonte da horus

has risen, od hours = ora) che rappresentava il percorso del sole nell‟arco della giornata. Ad Horus viene dato un fratello malvagio

suo antagonista, Set, da cui il termine sunset, ed era l‟oscurità personificata contro cui Horus ogni giorno doveva vincere la sua

battaglia per sorgere e dare la vita agli uomini, per poi essere sconfitto la sera da Set con il tramontare del sole, andando negli

inferi. Questa dicotomia di luce contro oscurità e bene contro male forgiarono i miti ancestrali a cui ancora oggi si fa riferimento.

Horus nacque il 25 dicembre da una vergine (Isis-Meri) e la sua nascita fu accompagnata da una stella dell‟Est seguita da tre Re

che portarono doni al neonato, a 12 anni insegnava agli uomini ed a 30 fu battezzato da Hanup, iniziando il suo ministero. Aveva

12 apostoli, compì miracoli come quello di camminare sulle acque, guariva malati e resuscitò un uomo di nome El-Azar-Us. Ebbe

l‟appellativo di Krist, cioè unto o prescelto da Dio. Era conosciuto come il figlio di Dio, la verità, l‟agnello di Dio, il buon pastore

e via dicendo. Fu tradito da Typhon, subì una crocifissione, morì per resuscitare dal sepolcro dopo 3 giorni. Da lui ricopiarono le

altre civiltà con altri dei come Attis in Frigia che nasce il 25 dicembre da una vergine, anche lui crocifisso e risorto dopo 3 giorni.

Prometeo: generato da Climene, una vergine di origine egiziana, anche lui disceso dal cielo per salvare il genere umano ucciso dai

suoi avversari per poi risorgere. Krishna: partorito in una grotta da una vergine di nome Devaki con gli angeli presenti, pastori ed i

soliti tre magi che gli offrirono oro, incenso e mirra, nasce come sempre il 25 dicembre annunciato da una stella ad oriente.

Il padre era un falegname ed un tiranno venuto a conoscenza della sua nascita per paura che lo detronizzasse cercò di ucciderlo

ordinando una strage di infanti. Era di discendenza reale, venne battezzato sul Gange, fece risorgere i morti e guarì i lebbrosi, i

sordi ed i ciechi, insegnò attraverso parabole l‟amore e la carità verso il prossimo. Fu legato ad un albero insieme a due ladroni.

Dopo che fu ucciso resuscitò e salì in cielo, fu definito redentore, primogenito di Dio e la seconda persona della Trinità insieme a

Brama e Visnu. Fu chiamato dai discepoli Jezeus, cioè pura essenza.

Adone: fu tratto dal culto sumero-babilonese di Dionisio, il Dio salvatore dei sumeri ed importato in Palestina dagli ebrei dopo la

liberazione da Babilonia di Ciro il Grande. Nasce a Betlemme in una grotta da una vergine di nome Mirra e rappresentato con una

corona di spine sulla testa. Dopo 3 giorni dalla morte, che veniva celebrata col sacrificio di un agnello, risorgeva in primavera.

Baal: Dio di origine fenicia la cui passione viene descritta su tavolette di 4000 anni or sono, esposte al British Museum di Londra,

catturato e condotto davanti ad un tribunale viene torturato, deriso e trascinato su un‟altura dove viene ucciso con due malfattori.

Budda: nasce da una vergine, annunciato ai magi da una stella e dagli angeli. Di discendenza reale, ed un re quando era piccolo,

voleva ucciderlo per paura che lo detronizzasse. A 12 anni interviene ad una discussione al tempio, fu chiamato maestro, salvatore,

signore e qualificato come falegname. Battezzato in presenza dello Spirito Santo, tentato dal demonio, camminò sulle acque e

sfamò 500 persone con un canestro di pane. Morì crocifisso per poi risorgere e risalire al cielo in attesa di ritornare nel giorno del

giudizio per giudicare i vivi ed i morti.

Mitra: 1200 a.C. nasce il 25 dicembre da una vergine dentro una grotta annunciato da una stella dell‟Est ai 3 magi che gli portano

oro, incenso e mirra. I suoi sacerdoti pregavano genuflessi e con le mani congiunte, avevano una chierica in testa ed i loro abiti

furono ricopiati dalla chiesa, era prima dell‟avvento dell‟imperatore Costantino il culto più in auge, insieme a quello di Iside in

tutto l‟impero romano e tra gli ufficiali romani. I cristiani ricopiarono tutto da questo culto e giustificarono il fatto dicendo che era

il demonio che lo aveva fatto venire per inculcare dubbi all‟uomo sull‟esistenza di Gesù. Marduk: stessa passione di Gesù, viene

condotto su un monte per essere crocifisso con due malfattori, gli mettono una corona d‟acanto sul capo, una canna per scettro ed

un mantello color porpora. Dionisio: 200 a.C. nasce da una vergine il 25 dicembre, era un insegnante viaggiatore che compiva

miracoli, trasformava l‟acqua in vino, veniva chiamato unigenito di Dio, re dei re, l‟alfa e l‟omega ecc. Muore crocifisso per poi

risorgere, per continuare con Astarte e tanti altri. Ultimo degli ultimi Gesù: nasce il 25 dicembre da una vergine di nome Maria a

Betlemme, la sua nascita è annunciata da una stella dell‟Est che tre magi seguono per portagli oro, incenso e mirra. Cominciò ad

insegnare a 12 anni, a 30 viene battezzato da Giovanni il Battista dopodiché inizia il suo ministero, aveva 12 discepoli, compiva

miracoli come quello di guarire malati, camminare sulle acque e faceva risorgere i morti. Era conosciuto come re dei re, figlio di

Dio, alfa e omega, agnello di Dio, luce del mondo etc. Muore crocifisso per risorgere dopo 12 ore non potendo così trasmettere la

resurrezione agli uomini come tutti i soter che si rispettino, per cui conviene che vi affidate a qualcuno di quelli sopra esposti.

Infine compie il miracolo dei miracoli facendo sì che siano tutti i soter venuti prima di lui a ricopiarlo, forse perché vennero dopo

Gesù, ma avevano una macchina del tempo con cui si spostarono all‟indietro prima della sua nascita.

Ora cominciamo ad analizzare i motivi antropologici, quelli astronomici ed astrologici che fecero in modo di creare tutte queste

comunanze archetipali tra i soter quali:

1. Tutti i soter nascono il 25 dicembre;

2. Da una vergine;

3. Dentro una grotta;

4. Annunciati da una stella dell‟Est;

5. Tre magi portano doni;

6. Rappresentano Dio e sono fusi con esso, si fanno uomini con missione salvifica verso l‟uomo terreno;

7. Ricevono con un rito iniziatico il battesimo;

8. Hanno 12 discepoli;

9. Compiono miracoli;

10. Muoiono crocifissi;

11. Muoiono per risorgere dopo 3 giorni;

12. Ritrasmettono la resurrezione con il culto dell‟eucarestia dove il pane diventa corpo ed il vino sangue;

13. Predicano alle vittime delle oppressioni e delle ingiustizie sociali per dargli il riscatto dopo la morte;

14. Torneranno alla fine dei tempi per giudicare i vivi ed i morti;

15. Tutti i soter rappresentano la luce, ovvero il sole.

Prima domanda, perché nascono tutti il 25 dicembre? La risposta ha un‟origine astrologica, difatti quando l‟uomo iniziò a

scrutare la volta celeste, non poteva non notare Sirio, una stella luminosa ad Est che il 24 dicembre si allinea con le tre stelle

più brillanti della cintura di Orione. Queste tre stelle erano chiamate nell‟antichità i tre re, così come ancora oggi, ed ecco

svelato anche il perché la stella dell‟Est annuncia i tre re magi. I tre re assieme a Sirio, la stella più luminosa, si allineano

esattamente con il punto in cui sorge il sole il 25 dicembre. Questa è la ragione per cui i tre re seguono la stella dell‟Est, in

modo da trovare l‟alba: la nascita del sole e quindi dei soter il 25 dicembre.

La vergine Maria è la costellazione Virgo, conosciuta anche come Virgo la vergine. Difatti in latino Virgo significa vergine.

Il geroglifico antico per Virgo era la M modificata . Questa è la ragione per cui Maria, come molte altre madri vergini, vedi

la madre di Adone cioè Mirra o la madre di Budda cioè Maya, iniziano con la “M”. Alla costellazione Virgo ci si riferisce

anche come “casa del pane” e la rappresentazione di Virgo è una vergine che porta con sé un covone di grano. Questa “Casa

del pane” è il simbolo del grano e rappresenta i mesi di agosto e settembre, il tempo della mietitura. A sua volta, in effetti,

“Betlemme”, si traduce letteralmente come “Casa del pane”. Betlemme è quindi un riferimento alla costellazione Virgo, un

posto che si trova in cielo, non sulla terra. C‟è un altro fenomeno molto interessante che si verifica nei giorni fra il solstizio

d‟inverno, i giorni diventano più corti e freddi e, dalla prospettiva dell‟emisfero nord, il sole appare muoversi verso sud e

diventare più piccolo e debole. Avvicinandosi al solstizio d‟inverno, l‟accorciarsi delle giornate e la fine dei raccolti

simboleggiavano per gli antichi un processo di morte. Era la morte del sole. E il 22 dicembre, la morte del sole si realizzava

completamente, in quanto il sole continuando a muoversi verso sud per 6 mesi, raggiungeva il punto più basso nel cielo. La

cosa curiosa che accade è questa: il sole smette di muoversi verso sud, o perlomeno in maniera percettibile dall‟occhio

umano, per 3 giorni. Durante questa pausa di 3 giorni, il sole rimane in prossimità della croce del sud: la costellazione Crux.

E dopo questo periodo, il 25 dicembre, il sole si muove di un grado, questa volta a nord, facendo presagire giorni più lunghi,

calore e primavera. Per questo fu detto: il sole è morto sulla croce, morì per 3 giorni, per poi risorgere o rinascere di nuovo.

Questa è la ragione per la quale Gesù e numerose altre divinità legate al sole, condividono queste idee di crocifissione, morte

di 3 giorni e resurrezione. È il periodo di transizione nel quale il sole modifica la sua direzione di nuovo verso l‟emisfero

nord, portando la primavera e, quindi, la salvezza. Tuttavia gli antichi non celebravano la resurrezione del sole sino

all‟equinozio di primavera, o Pasqua. Questo perché, a partire dall‟equinozio di primavera, il sole ufficialmente supera la

forza maligna dell‟oscurità, in quanto il giorno da quel momento diventa più lungo della notte, e le condizioni rivitalizzanti

della primavera emergono. Ecco quindi palesarsi l‟ovvietà del legame tra i soter ed i 12 discepoli con il simbolismo

astrologico, per ultimo Gesù con i suoi 12 discepoli che rappresentano le 12 costellazioni dello zodiaco, assieme ai quali

Gesù essendo il sole viaggia. Ed ecco ancora spiegata l‟ultima cena di Leonardo dove Gesù è la figura centrale, con i

discepoli che ai suoi lati si allargano descrivendo la M della costellazione Virgo o della Vergine. Il numero 12 è ripetuto di

continuo in tutta la Bibbia, sono 12 le tribù d‟Israele, 12 i fratelli di Giuseppe, 12 i re d‟Israele, 12 i principi d‟Israele, Gesù

insegna nel tempio a 12 anni, 12 sono i suoi discepoli e via dicendo. Quindi lo zodiaco viene formato da 12 costellazioni,

tagliate longitudinalmente e latitudinalmente al centro, formando così una croce che rappresenta la vita del sole suo fulcro

centrale in viaggio sulle 12 costellazioni. Una rappresentazione grafica e strumento per identificare i movimenti del sole,

questo era lo zodiaco, ma anche simbolo spirituale pagano identificato col simbolo grafico di una croce col cerchio, altro che

simbolo della cristianità, ma dei pagani, preso in prestito dai cristiani, per cui nell‟arte sacra antica, Gesù veniva mostrato

con un cerchio intorno alla testa raffigurante il sole e la croce + nel mezzo.

Gesù, il Dio Sole, la luce del mondo, il salvatore risorto che ritornerà ancora, come ritornava ogni giorno dopo la notte, da

Horus in poi nulla di nuovo all‟orizzonte quindi, un plagio continuo nascosto volutamente agli ignoranti resi tali da chi li ha

manipolati oscurandoli dalla ricopiatura della gloria di un Dio che difende contro le forze dell‟oscurità, che rinasce ogni

giorno e può essere visto arrivare dalle nuvole, lassù nel cielo con la sua corona di spine che simboleggiano i raggi solari. La

Bibbia, una metafora astrologica ed astronomica ricopiata da antiche culture, come gli egizi, i maya ed altri ancora più

antichi. I maya divisero il tempo in ere, in quanto conoscevano la precessione degli equinozi, cioè la rotazione dell‟asse

terrestre che essendo inclinata compie un giro completo ogni 25767 anni. Gli egizi scoprirono insieme ad altre civiltà che

ogni 2150 anni, il sole nel giorno dell‟equinozio di primavera, si sposta in un differente segno dello zodiaco dove le

costellazioni viaggiano all‟indietro, anziché nel normale ordine dell‟anno, e che quindi nei 25765 anni si toccavano tutte le

costellazioni. Questo era chiamato il grande aninno, ed il passaggio da una costellazione all‟altra, prendeva il nome di era. I

maya calcolarono che il 21 dicembre 2012 si compirà un giro completo e che il sole si troverà allineato con il centro della

galassia, dove esiste, come in tutte le galassie un enorme buco nero inerte. La freccia del Sagittario, punta in quella direzione

dove esisteva il 13° segno zodiacale segreto chiamato Ophiucus, profetizzando per quella data e quindi nel passaggio all‟era

dell‟Acquario uno scenario apocalittico dove la terra verrà ricoperta da inondazioni, e l‟apertura ad una nuova era di pace

dove l‟uomo si riunirà sotto una giusta causa, non riconoscendosi più in Dio. Ora, le due trilogie di mio padre e questo

ultimo libro non si limitano a parlare di queste profezie, ma sono lo strumento portante della loro esplicazione, in quanto la

loro diffusione farà in modo che si ristabilisca la verità, togliendo l‟uomo dall‟atavica impostura generata dai gestori del

potere ed aprirà ad una nuova era di pace, giustizia, uguaglianza e libertà, facendo sì che esso non si riconoscerà più in Dio,

ma capisca che ognuno di noi ne è parte consustanziale. Ma tornando alle ere, quella che andò dal 4300 al 2150 a.C. era l‟era

di Tauros, il Toro, dal 2150 all‟1 d.C. di Ariete, a cui seguì quella dei Pesci che sta per finire a cui segue quella

dell‟Acquario, con differenze di alcuni anni tra gli egizi ed i maya. Tornando ancora a questi ultimi, c‟è da sottolineare che le

loro conoscenze astronomiche, erano così avanzate da predire con 5000 anni di anticipo l‟eclissi solare del 26 agosto 1999

con soli 33 secoli di scarto. Essi appresero con molte probabilità queste nozioni dai toltechi che a loro volta, si presume

l‟appresero da civiltà ancora più antiche scomparse dopo l‟inondazione che fece creare il mito del diluvio universale,

determinata dalla fine dell‟ultima era glaciale. Troviamo difatti molte piramidi allineate astronomicamente con le tre stelle

della costellazione di Orione, e le ultime scoperte a 50 Km da Sarajevo puntano in direzione della stella Vega. È stato

stimato che sono state costruite prima del 10.000 a.C. per poi essere ricoperte da vegetazione dopo l‟immane catastrofe, tanto

da farle apparire colline. Guarda il caso, proprio nel 2012 si finiranno i lavori di dissepoltura, per ora all‟analisi di alcune

parti di strade lastricate, si è appurato che i blocchi di pietra sono stati uniti da materiali collanti di qualità superiore a quella

attuale. Ma tornando alla Bibbia, anche essa si riferisce, parlando in modo generico, ad un movimento simbolico entro 3 ere,

presagendone una quarta. Quando Mosè, nel Vecchio Testamento, scende dal monte Sinai con i 10 comandamenti, si infuria

vedendo il suo popolo che venera un vitello/toro d‟oro, lancia quindi le sue tavole di pietra ed invita la gente ad uccidersi al

fine di purificarsi. In realtà questa è solo una metafora, la furia che si vuol attribuire a Mosè verso gli israeliti che stavano

venerando un falso idolo, è solo una copertura, mentre la verità è che il vitello d‟oro rappresenta Tauros, il toro, mentre

Mosè rappresenta la nuova era di Aries, l‟Ariete, tanto che ancora oggi gli ebrei suonano il corno di Ariete. Mosè era la

nuova era di Ariete e quindi tutti dovevano abbandonare la vecchia. Anche nella religione mitraica, Mitra, il soter mandato

sulla terra da suo padre il Dio Aura Mazda uccide un toro con la stessa simbologia, ma ricordiamo ancora tutto questo 1200

anni prima della venuta di Gesù. E proprio quest‟ultimo rappresenta l‟era che si sussegue a quella di Mosè con l‟ariete: Gesù

era l‟era dei Pesci. Un simbolo che ritroviamo rappresentato spesso nel Nuovo Testamento, tanto che Gesù era conosciuto

come il grande pescatore. Sfamò una moltitudine di persone con pane e pesci, fece amicizia con due pescatori che lo

seguirono quando iniziò il suo ministero. La mitra del Papa (cappello) è, se ruotata di 90°, incontrovertibilmente una testa di

pesce che rappresenta l‟era dei pesci così come il simbolo del pesce “Jesus lives” attaccato sul retro dell‟auto. Anche la data

di nascita di Gesù è l‟inizio dell‟era dei Pesci che inizia il 1 d.C., tanto da non tener conto nella Bibbia della data di nascita

attribuita a Gesù dai costruttori dei Vangeli che lo collocano nel -4 Matteo e nel +6 Luca, date eliminate perché non

coincidenti con quella dell‟inizio dell‟era dei Pesci. Nel Vangelo di Luca (22:10), quando i discepoli chiedono a Gesù dove

preparerà la Pasqua dopo la sua morte, Gesù gli replicò: “Appena entrati in città vi verrà incontro un uomo che porta una

brocca d‟acqua, seguitelo nella casa dove entrerà”.

Un riferimento astrologico tra i più significativi della Bibbia, dove l‟uomo che versa la brocca d‟acqua è Acquario, che è

appunto rappresentato da un uomo che versa acqua da una brocca. È il simbolo astrologico pagano dell‟era che verrà dopo la

costellazione dei Pesci per entrare in quella dell‟Acquario che segue i Pesci nella precessione degli equinozi. Tradotto, Gesù

sta dicendo che dopo l‟era dei Pesci verrà quella dell‟Acquario. “Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”, dice

Gesù in Matteo 28:20, dove la parola mondo è erroneamente tradotta, essendo la parola utilizzata veramente “Aeon”, che

significa era, Gesù dice sarò con voi fino alla fine dell‟era, e lì terminerà la personificazione dell‟era dei Pesci in Gesù-sole,

entrando il sole in quella dell‟Acquario. Ecco quindi come viene strumentalizzato a suo vantaggio dalle religioni l‟intero

concetto di fine dei tempi e fine del mondo, interpretando un‟allegoria astrologica per manipolarvi con un giudizio divino

che mai verrà. Un plagio che si esacerba nel personaggio di Gesù, cioè un ibrido letterario astrologico che ricopia in tutto

Horus, il Dio sole egiziano. Ci sono a Luxor in Egitto, nelle mura del tempio, graffiti di 3500 anni fa che riportano immagini

dell‟annunciazione di Horus, con Thaw che annuncia alla vergine Isis che concepirà Horus, dopodiché il fantasma sacro Nef,

ingravida la vergine che poi partorisce e viene adorata, tutto uguale al concepimento di Gesù. Ma quando iniziò il plagio? E

quando iniziò ad esacerbarsi il legame tra i capi religiosi e politici?