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60 LAMIERA SETTEMBRE 2007 Il settore lamiera non cessa di stupire: apparentemente le- gato a tecnologie e macchine “tradizionali”, si rivela invece dinamico e in rapida evoluzione per macchine e tecnologie ma anche per il dinamismo delle aziende. Ne abbiamo avuto la dimostrazione all’Alpewa S.r.l. di Cazzago San Martino (BS). Qui è attiva una nuova sede della casa produttrice Dal singolo attrezzo agli impianti industriali per lavorare la lamiera Giovanni Fossombroni Una ben riuscita open house ha mostrato macchine, in particolare piegatrici a bandiera, di grande interesse per l’industria della lavorazione della lamiera (sede che si affianca a quella principale di Bolzano) e presso la quale l’azienda ha presentato alcune importanti novità per la lavorazione della lamiera nel campo di spessori fino a 6 mm. Degna di nota è però già la storia di quest’azienda: nata nel 1948 come lattoneria, opera oggi sul mercato attraverso tre divisioni: macchinari ed attrezzatura per la lavorazione deformazione

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Il settore lamiera non cessa di stupire: apparentemente le-

gato a tecnologie e macchine “tradizionali”, si rivela invece

dinamico e in rapida evoluzione per macchine e tecnologie

ma anche per il dinamismo delle aziende. Ne abbiamo avuto

la dimostrazione all’Alpewa S.r.l. di Cazzago San Martino

(BS). Qui è attiva una nuova sede della casa produttrice

Dal singolo attrezzo agli impianti industriali per lavorare la lamiera

Giovanni Fossombroni

Una ben riuscita open house ha mostrato macchine,

in particolare piegatrici a bandiera, di grande interesse

per l’industria della lavorazione della lamiera

(sede che si affianca a quella principale di Bolzano) e presso

la quale l’azienda ha presentato alcune importanti novità per

la lavorazione della lamiera nel campo di spessori fino a 6

mm. Degna di nota è però già la storia di quest’azienda: nata

nel 1948 come lattoneria, opera oggi sul mercato attraverso

tre divisioni: macchinari ed attrezzatura per la lavorazione

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della lamiera, sistemi per coperture e facciate metalliche, lat-

toneria. Alpewa è cresciuta velocemente grazie a una “filo-

sofia” di lavoro semplice anche se di non facile applicazione.

Ce ne parla Dieter Niederfriniger, socio dell’azienda e in essa

responsabile della divisione Macchinari e Attrezzature: «Noi

lavoriamo a stretto contatto col cliente, ne rileviamo le ne-

cessità, ne condividiamo i problemi dei quali ci facciamo ca-

rico e per i quali offriamo soluzioni concrete. Non ci limitiamo

a “vendere macchine” bensì offriamo tecnologia avanzata e

assistenza continua».

Così la divisione Macchinari e Attrezzature, Alpewa ha gua-

dagnato rapidamente posizioni sul mercato in tutto il Tren-

tino-Alto Adige prima e in tutt’Italia poi, affermandosi come

punto di riferimento nel settore della lattoneria.

I brillanti risultati conseguiti hanno imposto l’azienda all’at-

tenzione di primarie Case estere costruttrici di macchine per

la lavorazione della lamiera non più nella lattoneria bensì per

l’industria. Alpewa è stata quindi indotta a offrire in Italia an-

che macchine di quel tipo, con le relative tecnologie.

La sede di Cazzago San Martino, dotata anche di un bellissi-

mo e razionale show room, è ora il centro dal quale l’azienda

gestisce il mercato italiano e nel quale effettua per i clienti

dimostrazioni e vere prove di lavorazione.

Qui, lo scorso 8 maggio si è tenuta un’open house per la

presentazione dell’ampio programma di macchine offerte. In

FIG|01| La nuova piegatrice a bandiera RAS UpDownBend.

esso spiccano due unità di gran rilievo: si tratta della piega-

trice a bandiera RAS UpDownBend e del centro di piegatura

RAS MultiBend-Center. Vediamole in breve.

PIEGATRICI A BANDIERA UPDOWNBEND

Nella lavorazione della lamiera, le presse piegatrici sono

fondamentali. Un loro limite è il fatto che, se il pezzo richie-

de piegature contrapposte (ossia in positivo e negativo) la

lamiera dev’essere ribaltata. Oltre a tempo e manodopera

sempre necessari, quando si tratta di pezzi non piccoli, vi è

anche il pericolo d’infortuni. La piegatrice a bandiera risolve

il problema in modo esemplare. Sebbene noto da moltissimi

anni, questo tipologia di macchina era stato trascurato da

FIG|02| La macchina dispone di un innovativo sistema di

regolazione in funzione delle spessore di lamiera e del raggio

di piegatura.

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ne molti costruttori tanto da essere diventato abbastanza raro.

La casa tedesca RAS ha invece sempre creduto in questa

macchina, non ha mai cessato di costruirla e di perfezionarla

e la ripropone oggi a un mercato divenuto più esigente e che

abbisogna di unità che facciano risparmiare tempo e costi.

La nuovissima UpDownBend (fig. 1) è una macchina che

ripropone lo schema della piegatrice a bandiera però in

forma moderna, con azionamenti prevalentemente elettrici

anziché idraulici, con tutti i vantaggi offerti da questi sistemi

uniti alla potenza elaborativa del computer. Oltre alla carat-

teristica di effettuare piegatura in positivo e in negativo senza

ribaltamento della lamiera, essa offre una facilità d’impiego

e di programmazione che permette l’utilizzo della macchina

anche da parte di operatori non specializzati. L’esclusivo si-

stema di piegatura riduce i tempi-ciclo contenendo le spese

per il personale. La macchina piega la lamiera verso l’alto e

verso il basso in modo che l’operatore può finire un lato del

pezzo prima di iniziare un altro lato. La capacità massima

di piegatura si ricava dall’interazione tra potenza d’aziona-

mento della macchina e capacità di piegatura dell’utensile.

La UpDownBend utilizza nella lama superiore utensili seg-

mentati a “piede di capra” con altezza fino a 300 mm e ca-

pacità di piega fino a 4 mm (400 N/mm2). L’attacco utensile,

estremamente stabile con connessione a doppia fresatura

e linguetta di sicurezza, garantisce il sicuro alloggiamento

dell’utensile e il supporto ottimale della lama superiore indif-

ferentemente dalla direzione della forza di piegatura (verso

l’alto o verso il basso). Una particolarità notevole della mac-

china è la battuta di riscontro: di tipo telescopico, questa

battuta permette all’operatore di accedere in modo ottimale

alla linea di piega pur mantenendo una posizione di lavo-

ro sicura ed esterna alla zona operativa. Anche in caso di

struttura a stazioni multiple e con piccoli pezzi l’operatore

può raggiungere facilmente qualsiasi utensile. Un innovativo

sistema di regolazione (fig. 2) adatta automaticamente la

UpDownBend allo spessore della lamiera e al raggio di pie-

gatura desiderato, verso l’alto o verso il basso. In tal modo

il piano di lavoro rimane sempre alla stessa altezza anche

quando cambia la direzione di piegatura. La lama inferiore

e la battuta di riscontro sono collegate al telaio macchina

permettendo un’alta precisione. Un unico set di utensili è

sufficiente per piegare lamiere di spessore diverso e con

differenti raggi. Il costruttore RAS ha dato alla lama di pie-

ga una nuova e rivoluzionaria struttura: il principio “lama su

lama” riduce di 20 volte l’inflessione della lama stessa con-

sentendo alla macchina di ottenere piegature incredibilmen-

te diritte. Non occorre così predisporre sistemi di bombatura

e si riduce la necessità di inserimento di dati.

Di gran rilievo anche il sistema di comando/controllo: grazie

al rivoluzionario sistema Touch & More con schermo da 15

pollici, il dito dell’operatore diventa una vera matita: è suffi-

ciente tracciare una linea sulla misura e dare l’inclinazione

desiderata. L’analizzatore CADalyzer simula il ciclo di pie-

gatura ricavando automaticamente dal disegno del profilo

il programma di piega definitivo e visualizza su schermo il

programma ottenuto insieme con l’immagine del pezzo pie-

gato e con la fase di piegatura attuale. Il sistema di control-

lo calcola automaticamente la misura del taglio e visualizza

graficamente le istruzioni d’allestimento dell’utensile.

FIG|04| Dal disegno alla piegatura: grazie al rivoluzionario

comando Touch&More con schermo da 15“, il dito

dell’operatore si trasforma in una matita.

FIG|03| La piegatrice UpDownBend può essere servita

da un robot potendo così essere la base per una cella

automatica di produzione.

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La battuta di riscontro, ampliabile su entrambi i lati, può es-

sere configurata a forma di J oppure di U, fino alla profondità

massima di 3270 mm. L’ampio grado di libertà della lama

inferiore consente l’integrazione della UpDownBend in una

cella di produzione completa dotata di movimentazione ro-

botizzata o altri sistemi di alimentazione automatica.

La macchina ha le seguenti caratteristiche di massima:

– lunghezza max di piegatura 3200 mm;

– spessore max lamiera (acciaio 400 dN/mm2) 4,0 mm;

– spessore max lamiera (alluminio 260 N/mm2) 5,0 mm;

– profondità battuta di riscontro 95-1510 mm;

– precisione della battuta di riscontro ± 0,1 mm;

– apertura della lama superiore 660 mm.

La fig. 3 mostra un aspetto del comando Touch & More

della macchina. In fig. 4 la macchina nella versione “cella”

servita da un robot.

Altro macchinario di grande rilievo è la Multibend-Center (fig.

6), ancora della RAS, un centro di piegatura-pannellatrice

che utilizza il già citato sistema “a bandiera” con azionamen-

ti completamente elettrici. Per realizzare i pezzi di fig. 5, la

macchina richiede una sola serie di utensili. Con il brevetto

3D di piega, la lama ruota intorno alla lamiera per realizzare

pieghe in positivo o in negativo. Ciò significa piegare senza

graffiare la lamiera e senza logorare l’utensile. Le operazioni

eseguibili comprendono anche piegatura su superfici delica-

te, profili chiusi, pieghe sfalsate, pieghe all’interno del pannel-

lo, pieghe raggiate, risvolti, bordi di saldatura, piccole pieghe

sezionate, lembi corti, piccolissime pieghe a U, pieghe a cen-

tro lamiera, pieghe in negativo a fine lamiera, pezzi con angoli

obliqui. La macchina è un vero centro di produzione che può

essere servito manualmente oppure in automatico: la fig.

7 ne illustra la fig. 8 la configurazione manuale, la versione

con alimentazione automatica. Ma questa macchina introdu-

ce anche novità in fatto di azionamenti: oggi, i servomotori

elettrici hanno sostituito gli azionamenti tradizionali facendo

sparire problemi di precisione legati agli sbalzi di temperatura

e umidità, tipici degli impianti idraulici. La pannellatrice Multi-

bend-Center RAS è in effetti un centro di piegatura pratica-

mente senza necessità di manutenzione.

FIG|05| Esempi di piegature effettuate in automatico sulla

MultiBend-Center RAS: Tutti questi pezzi sono stati realizzati

con un solo set di utensili.

FIG|06| La pannellatrice MultiBend-Center RAS.

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Servomotori ad alta dinamica permettono un velocissimo

cambio di utensili, la piegatura senza graffi sulla lamiera e un

veloce flusso di materiali: queste caratteristiche impongono

la macchina nel campo della piegatura automatica ad alta

produttività. Proprio grazie alla stabilità dei servomotori, le

piegatrici a bandiera RAS sono superlative per dinamica e

velocità ma sono anche affidabili e precise.

Ma questo centro di piegatura è tanto flessibile da permet-

tere la produzione di pezzi dai più semplici ai più complicati.

La macchina può ruotare la lamiera con la tolleranza di un

millesimo di grado per realizzare particolari rettangolari ma

anche pieghe oblique.

L’unità è prodotta in due taglie con le seguenti caratteristi-

che massime:

– lunghezza massima di lavoro 2560 mm;

– spessore max lamiera (acciaio 400N/mm2) 2,0 mm;

– spessore max lamiera (alluminio) 3,0 mm;

– lunghezza minima lamiera (con utensile angolari da 30

mm) 380/430 mm.

MACCHINE UNIVERSALI ULTRA FLESSIBILI

Mentre le due macchine precedenti sono mirate ad aziende

con produzione di una certa consistenza, per la piegatu-

ra in generale, anche di piccoli lotti di pezzi e per la pro-

duzione semiartigianale la RAS ha previsto le piegatrici a

bandiera TURBOobend FLEXIbend, e GIGAbend: sempre

del tipo “a bandiera”, si prestano in modo ideale per pez-

zi piegati di precisione come pannelli, elementi di armadi,

cassetti, rivestimenti e così via. conservando ottime carat-

teristiche di produttività e rendimento e con un costo ac-

cessibile. Ma la caratteristica speciale di queste macchine

– che si differenziano essenzialmente solo per lo spessore

FIG|07| Il centro RAS MultiBend-Center nella versione per caricamento automatico con Pick & Place Feeder.

FIG|08| Il centro MultiBend-Center nella versione per

caricamento manuale.

FIG|09| Piegatrice a bandiera FLEXIbend RAS.

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di lamiera piegabile – è la flessibilità ottenuta con vari ac-

corgimenti costruttivi, a cominciare dal comando Touch &

More fino al rivoluzionario sistema di programmazione RAS,

lo stesso delle macchine viste in precedenza. Per preparare

il programma di piegatura è sufficiente impostare col dito la

misura e l’angolo di piegatura desiderato.

Tutte e tre queste macchine sono offerte ciascuna in due

taglie con differenti larghezze di lavoro e come detto sono

previste per differenti spessori di lamiera, ossia:

– FLEXIbend 73.30: spessore lamiera max (400 N/mm2) 3

mm, larghezza lavoro max 3200 mm;

– FLEXIbend 73.40: spessore lamiera max (400 N/mm2) 2.5

mm, larghezza lavoro max 4060 mm;

– Turbobend: spessore lamiera max (400 N/mm2) 1.5 mm,

larghezza lavoro max 3150 mm

– GIGAbend 76.30: spessore lamiera max (400 N/mm2) 6

mm, larghezza lavoro max 3200 mm;

– GIGAbend 76.40: spessore lamiera max (400 N/mm2) 5

mm, larghezza lavoro max 4060 mm.

La fig. 9 illustra la RAS FLEXIbend, la fig. 11 alcuni esempi

di pezzi eseguibili con questa.

Anche queste macchine si avvalgono della progredita tecno-

logia RAS con azionamenti elettrici (senza circuiti idraulici).

L’automazione nella produzione di profilati mediante piega-

tura è consentita dalla piegatrice tangenziale a bandiera Jor-

ns Twin-Matic (fig. 10), macchina mirata in particolare a dare

risposta alle nuove tendenze che vogliono la doppia piega-

tura. Grazie al sistema “a bandiera” (di piegatura in positivo

e negativo), la macchina risulta più flessibile e veloce rispetto

alle piegatrici tradizionali, anche se del tipo a bandiera. Non

è più necessario l’impiego di personale ausiliario. Proprio nel

settore della piegatura industriale sono determinanti i bassi

costi unitari: la forte incidenza della manodopera compro-

mette spesso l’acquisizione di ordini. Questo vale soprattut-

to nel caso della lavorazione di pezzi particolarmente lunghi,

pesanti e che richiedono molti cambi di piega. La Twin-Matic

è completamente automatica e, insieme alla sua versione

semplificata Twin-Bend, trova impiego proprio in questo

campo. Entrambe le macchine sono disponibili per larghez-

ze utili di piegatura da 3000 mm a 12.200 mm e sono in gra-

do di piegare lamiere (400 N/mm2) di spessore fino a 3 mm.

L’incavo arriva a un massimo di 1500 mm. Una caratteristica

funzionale unica nel suo genere è la possibilità di program-

mare automaticamente il raggio di piegatura in funzione del-

lo spessore di lamiera dopo ciascun ciclo di lavoro.

La Twin-Matic può essere dotata anche di taglierina longitu-

dinale elettrica e battuta di riscontro conica in ciclo automa-

tico. La Casa Jorns, infine, offre anche altri macchinari come

aspi svolgitori, aspi avvolgitori, cesoie, avvolgitori di sfrido,

tavole di taglio e altro ancora. ■

FIG|10| La piegatrice tangenziale a bandiera Twin-Matic della Jorns AG.

FIG|11| Esempi di pezzi eseguibili sulla macchina di � g. 9.