Giornalismo radiotelevisivo Laboratorio radiotelevisivo 20160926 Terza... · Proff. Francesco...

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Proff. Francesco Giorgino, Christian Ruggiero a.a. 2016/2017 Giornalismo radiotelevisivo Laboratorio radiotelevisivo

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Proff. Francesco Giorgino, Christian Ruggieroa.a. 2016/2017

Giornalismo radiotelevisivoLaboratorio radiotelevisivo

Righe vs secondi(S. Petrone, Il linguaggio delle news, 2011)

Data una qualsiasi notizia, una sequenza di immagini pertinenti e una o più brevi interviste, è sempre possibile realizzare un servizio televisivo della durata di 70 secondi, utilizzando non più di 40 secondi di testo scritto

(Teorema di Houdini)

• non è vantaggioso tradurre i secondi in numero di righe• è utile sapere che ogni secondo corrisponde a circa tre parole, sempre

che si adoperino vocaboli brevi, comprensibili e pronunciabili• è consigliabile distribuire i 30-40 secondi di testo tra gli altri 30-40

secondi di “situazioni televisive”

Righe vs secondi(S. Petrone, Il linguaggio delle news, 2011)

Data una storia da rappresentare sullo schermo, lo strumento che la traduce in linguaggio audiovisivo è una Tavolozza. Essa è costituita da tre sezioni: Immagini, Suoni, Parole

(Teorema della Tavolozza)

Il giornalista televisivo non deve più descrivere, ma rappresentare la realtà, non far immaginare, ma far vedere, anche quel che non si vede (pensieri, concetti): si tratta di passare da scrittore a pittore

Le immagini per raccontare i fatti(S. Petrone, Il linguaggio delle news, 2011)

Immagini fisse e immagini in movimento: la proiezione di immagini fisse in rapida successione (nella televisione europea, 25 immagini al secondo) è percepita dall’occhio in modo uniforme come immagini in movimento).

Immagini di cronaca, che si riferiscono a fatti e personaggi protagonisti delle notizie che si devono raccontare; sono immagini di attualità, riprese dalla nostra telecamera, da quella di un’altra televisione, da chiunque si trovasse sul posto durante il fatto, vs immagini di archivio, quelle dei personaggi e dei luoghi di cui si deve parlare, ma riprese nel passato, in altre circostanze, che possono essere adoperate: a) quando mancano immagini di cronaca o b) quando si deve raccontare qualcosa del passato.

Le immagini per raccontare i fatti(S. Petrone, Il linguaggio delle news, 2011)

Grafici, cartine e animazioni: una cartina geografica è il miglior modo di localizzare un avvenimento (es. un aereo precipitato) quando non sono ancora disponibili le immagini; in un secondo tempo, la dinamica dell’incidente può diventare un’animazione sulla cartina (dopo un briefing con il reparto grafico)

Realtà virtuale o disegni: la ricostruzione di un fatto che non abbia avuto testimoni, basata su analisi e supposizioni concrete, è un ottimo modo per vivificare un servizio – purché sia sempre reso evidente allo spettatore che di ricostruzione si tratta; all’estremo opposto c’è il disegno, che risponde a diverse necessità: in un’aula di tribunale, un disegnatore ha un impatto molto minore di una telecamera.

Le immagini per raccontare i fatti(P. Di Salvo, Il giornalismo televisivo, 2004)

Un’immagine ha autorevolezza di elemento costitutivo della notizia quando possiede:

• autenticità, ossia quando è relativa al fatto raccontato (non si può parlare di un terremoto usando immagini che si riferiscono a un evento sismico nello stesso luogo ma in anni diversi);

• veridicità, ossia quando non serve a un uso strumentale (di una manifestazione di piazza come di un comizio si possono mostrare i «vuoti» e i «pieni»);

• vividezza, ossia quando mantiene il suo suono originale (il sonoro di una dichiarazione del Ministro della Difesa potrà essere montato su una sua immagine fissa, mai su un filmato di repertorio);

• correttezza tecnica, ossia quando è ben definita e ben inquadrata (ove ciò sia possibile, per una diretta in zona di guerra non si pretende tanto).

Le immagini per raccontare i fatti(P. Di Salvo, Il giornalismo televisivo, 2004)

L’inquadratura è l’unità di base della ripresa cinematografica e televisiva

• può essere fissa o in movimento: il movimento è dato dalla camera o dal soggetto ripreso;

• per quanto breve, deve avere una durata minima che consenta di essere captata dall’occhio umano e tagliata in fase di montaggio;

• può essere oggettiva, quando la scena viene ripresa nel modo in cui la vede il cameraman, e quindi lo spettatore, o soggettiva, se è ripresa dal punto di vista del soggetto protagonista dell’evento

Le immagini per raccontare i fatti(P. Di Salvo, Il giornalismo televisivo, 2004)

• Panoramica: movimento orizzontale dell’obiettivo, da destra a sinistra del cameraman, e quindi dello spettatore, o viceversa;

• Tilt: movimento verticale, dal basso in alto (tilt up) o viceversa (tilt down), usato per mostrare in tutta la sua altezza qualcosa che non entri nell’inquadratura o per creare un effetto di attesa o sorpresa;

• Dolly: è il carrello che consente alla telecamera di compiere diversi movimenti, avvicinandosi o allontanandosi rispetto all’oggetto ripreso;

• Truck: carrellata di una telecamera che passa avanti a un soggetto fermo, spostandosi da destra o da sinistra;

• Track o carrelata laterale: carrellata di una telecamera che affianca un soggetto e lo segue nel suo movimento;

• Follow shot o carrellata a seguire: carrellata di una camera che da una posizione fissa riprende un soggetto nel suo movimento

Le immagini per raccontare i fatti(P. Di Salvo, Il giornalismo televisivo, 2004)

Alcune regole di composizione dell’immagine• «aria»: quando si riprende una persona, fare in modo che no venga schiacciata

dai bordi alti dell’inquadratura, e che non ci sia uno spazio vuoto eccessivo sopra di lui/lei

Le immagini per raccontare i fatti(P. Di Salvo, Il giornalismo televisivo, 2004)

Alcune regole di composizione dell’immagine• spazio direzionale: quando un soggetto viene ripreso mentre conversa con un

altro, o si muove in una certa direzione, lasciare spazio libero nella parte dello schermo verso cui lui/lei parla, o verso cui si dirige

Le immagini per raccontare i fatti(P. Di Salvo, Il giornalismo televisivo, 2004)

Alcune regole di composizione dell’immagine• regola dei terzi: dividere l’area visibile in terzi verticali e orizzontali e collocare

l’oggetto-protagonista della scena intorno ai punti di intersezione, vicino al rettangolo centrale (la cosiddetta area di attenzione)

I suoni per raccontare i fatti(S. Petrone, Il linguaggio delle news, 2011)

Teorema di NegropontePer vedere immagini in alta definizione, attaccate il televisore all’impianto hi-fi e alzate il volume. Corollario: la rappresentazione della realtà in Tv dipende dai suoni che le danno vita

• suono come sottofondo• suono per segnalare un cambiamento di situazione• suono in primo piano

I suoni per raccontare i fatti(S. Petrone, Il linguaggio delle news, 2011)

Suono come sottofondo: ogni immagine montata deve conservare il proprio “natural sound”, che si deve sentire distintamente, a un livello di poco al di sotto della voce narrante; tanto più la voce “galleggia” nei suoni, tanto più il giornalista sembrerà presente sul luogo dei fatti che racconta; se il suono è costituito da persone che parlano, il livello dovrà essere più basso, se si sente rumore di traffico o la sirena di un’ambulanza, il suono deve essere usato in tutta la sua forza.

Suono per segnalare un cambiamento di situazione: quando si passa da una situazione a un’altra, dal brusio di una sala a un ambiente esterno, in coincidenza del cambio di immagine, si ascolterà anche il suono del nuovo ambiente; il suono aiuta ad avere tempi di reazione estremamente rapidi, a essere immediatamente coinvolti in una nuova situazione.

I suoni per raccontare i fatti(S. Petrone, Il linguaggio delle news, 2011)

Suono in primo piano: se lasciato ascoltare in primo piano, il suono può comunicare informazioni e descrivere situazioni che richiederebbero molto tempo a raccontarlo a parole o con immagini.

Il 21 dicembre 1988, quando il Volo 103 della Pan Am esplose nei cieli di Lockerbie, i canali internazionali trasmisero un servizio sulle reazioni dei familiari delle 270 vittime: un operatore riprese una madre che, alla notizia della sciagura, crollò in ginocchio emettendo un urlo agghiacciante di disperazione.

Parola scritta• il sottopancia, ovvero le scritte inserite in sovrimpressione nella parte bassa

dello schermo: nomi degli intervistati, date, località, titolo dell’avvenimento, informazioni si servizio, sottotitoli per non udenti o per sopperire all’audio cattivo, nomi di servizio;

• i testi sullo schermo, accompagnati da una veste grafica che li renda leggibili e ben inseriti nel flusso di immagini e suono: concetti astratti, norme o provvedimenti, numeri e statistiche, dichiarazioni non disponibili, sottolineature/evidenze, finestre grafiche, simboli/loghi.

Le parole per raccontare i fatti(S. Petrone, Il linguaggio delle news, 2011)

Le parole per raccontare i fatti(S. Petrone, Il linguaggio delle news, 2011)

Parola detta• conduzione: il conduttore è colui il quale trasforma la successione di

informazioni inserite nel Tg in un itinerario armonico tra le notizie del giorno, che, con il suo aiuto, il pubblico può seguire più agevolmente; tesse il racconto dei fatti quotidiani e quindi fa da filo conduttore;

• servizio chiuso: il giornalista adopera la sua voce per raccontare la storia del servizio registrato; dentro quello che rappresenta un minifilm autosufficiente, la parola serve ad aggiungere legami non immediati (spiega, amplifica, rende esplicito ciò che si vede, aggiunge ciò che non si vede);

Le parole per raccontare i fatti(S. Petrone, Il linguaggio delle news, 2011)

La diretta: • ad avvenimento in corso: diretta del giornalista con immagini dal vivo (stand

up); dialogo/intervista tra conduttore in studio e inviato sul luogo; • ad avvenimento in corso da tempo o parzialmente concluso: breve

collegamento per descrivere la situazione e pezzo chiuso per raccontare la vicenda; intervista dal vivo/diretta con ospite;

• ad avvenimento concluso, ma in attesa di sviluppi: aggiornamenti al termine di un servizio chiuso

Il montaggio(P. Di Salvo, Il giornalismo televisivo, 2004)

1. Lettura, scalettatura e selezione delle immagini• immagini girate da noi vs immagini d’agenzia o d’archivio• scrittura del testo giornalistico, una volta verificata la mancanza di «buchi»

e l’eventuale presenza di elementi «in più»• indicazione della scena (soggetto + tipo di inquadratura)• indicazione del time code• le immagini-chiave sono i punti di riferimento che servono allo spettatore

per seguire il filo del racconto2. Coordinamento e «cucitura» di immagini e testi sonori

• la logica del racconto è quasi sempre diversa da quella delle riprese• l‘ordine delle immagini segue il tracciato di un testo condizionato dalla loro

quantità e qualità e dalla loro valenza informativa-spettacolare

Il montaggio(P. Di Salvo, Il giornalismo televisivo, 2004)

3. Missaggio delle piste sonore• nel telegiornale la musica è il più delle volte un ingombrante artificio per

coprire la povertà del filmato; inserire un Notturno di Chopin sulle immagini degli alpini a Kabul può creare effetti quasi comici

• per evitare il «buco sonoro» si possono selezionare rumori compatibili (traffico, onde, spari, applausi, etc.) o a effetti musicali

4. Post-produzione• inserimento di elementi grafici che contribuiscono a completare le

informazioni del testo o delle immagini

Il conduttore «on camera»(S. Petrone, Il linguaggio delle news, 2011)

Adopera prevalentemente: la parola detta; la mimica facciale; immagini fisse o finestre grafiche.

Funzioni: annuncia i titoli; lancia servizi e collegamenti in diretta; legge notizie sintetiche, aggiornamenti, breaking news (notizie prive di immagini); conduce le interviste in studio.

Il vivo di lancio(S. Petrone, Il linguaggio delle news, 2011)

Il vivo di lancio presenta la notizia, la storia, il reportage, l’inchiesta o il collegamento in diretta, rendendo armonico il passaggio dal precedente al successivo e ricaricando l’attenzione degli spettatori.

Teorema di Frank SinatraSe nessuno annuncia chi arriva in scena, persino Frank Sinatra rischia di restare senza applausoCorollario: Il lancio è l’anima del TG

Il conduttore «off camera»(S. Petrone, Il linguaggio delle news, 2011)

Adopera prevalentemente: la parola detta; le immagini in movimento (es. 7-15 secondi di testo + 30-40 secondi di grafica o immagini montate).

Funzioni: annuncia i titoli fuori campo; fornisce argomenti «minori»; dà notizie dell’ultim’ora o in evoluzione.

Leggere le news(P. Chantler, P. Stewart, L’ABC del giornalismo radiofonico, 2004)

La bella voce è solo una delle qualità di chi legge le notizie. È necessario saper comunicare le notizie in modo accurato e con la giusta intonazione, enfasi e velocità; leggere a prima vista, specie in caso di breaking news (generalmente infatti la scaletta dev’essere letta prima di andare in onda) e far capire il senso all’ascoltatore; rimanere impassibili e sempre concentrati anche quando accadono eventi imprevisti […] La conduzione delle notizie è tanto importante quanto le scelte sulle notizie da coprire, e la scrittura delle stesse e nel complesso l’informazione dovrebbero essere complementari al formato dei programmi in cui si inseriscono i notiziari.

[p. 76]

Leggere le news(P. Chantler, P. Stewart, L’ABC del giornalismo radiofonico, 2004)

Suonare interessanti: se noi stessi siamo indifferenti e lasciamo che il programma vada sa sé l’ascoltatore non si sentirà coinvolto più di tanto

Capire l’evento: se c’è un passaggio poco chiaro nella notizia (scritta da qualcun altro) meglio farla riscrivere, per anticipare la difficoltà dell’ascoltatore e non rischiare di perdere di credibilità

Il tono della voce: le frasi in genere crescono di tono nella parte centrale e scendono verso la fine

Leggere le news(P. Chantler, P. Stewart, L’ABC del giornalismo radiofonico, 2004)

La velocità: mediamente tre parole al secondo, ma è ovvio che in una radio musicale anche le news avranno un rimo più sincopato, mentre un notiziario «istituzionale» richiede un ritmo più lento

L’accento nella frase: i testi vanno interpretati e se non si accentuano le parole appropriate l’ascoltatore potrebbe non essere in grado di seguire il discorso; viceversa, dare eccessiva accentuazione può far immaginare una conduzione «partigiana», con relativi possibili perdite

Leggere le news(P. Chantler, P. Stewart, L’ABC del giornalismo radiofonico, 2004)

Il Primo Ministro è arrivato stamattina presto al numero 10 di Downing Street per cominciare il suo primo giorno di lavoro. È entrato dalla porta d’ingresso appena dopo le otto, rifiutandosi di rispondere ai giornalisti, sebbene li abbia salutati con un cenno e un sorriso. Uno dei suoi primi compiti sarà la formazione di un nuovo governo. La scorsa notte ci sono state speculazioni crescenti sul fatto che stia considerando un ulteriore rimpasto e, in mattinata, l’arrivo di vari esponenti del partito a Downing Street è stato osservato con attenzione. Fonti vicine al Primo Ministro dicono che sta pensando a persone nuove per gli incarichi di Ministro degli Esteri e delle Finanze, e di certo dovrà trovare un nuovo Ministro dei Trasporti. Ma finora, nessun nome è stato annunciato.

Leggere le news(P. Chantler, P. Stewart, L’ABC del giornalismo radiofonico, 2004)

Il Primo Ministro è arrivato stamattina presto al numero 10 di Downing Street per cominciare il suo primo giorno di lavoro. È entrato dalla porta d’ingresso appena dopo le otto, rifiutandosi di rispondere ai giornalisti, sebbene li abbiasalutati con un cenno e un sorriso. Uno dei suoi primi compiti sarà la formazione di un nuovo governo. La scorsa notte ci sono state speculazioni crescenti sul fatto che stia considerando un ulteriore rimpasto e, in mattinata, l’arrivo di vari esponenti del partito a Downing Street è stato osservato con attenzione. Fonti vicine al Primo Ministro dicono che sta pensando a persone nuove per gli incarichi di Ministro degli Esteri e delle Finanze, e di certo dovrà trovare un nuovo Ministro dei Trasporti. Ma finora, nessun nome è stato annunciato.