GIORNALINO MENSILE N° 318 MAGGIO 2019 · giornalino mensile n° 318 maggio 2019 redatto con gli...

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GIORNALINO MENSILE N° 318 MAGGIO 2019 REDATTO CON GLI OSPITI DELLA FONDAZIONE “CARD. GUSMINI” di VERTOVA, VIA SAN CARLO, 30 SERVIZIO ANIMAZIONE TEL 035/737613 - FAX 035/737660 Email: [email protected] Sito internet: www.fondazionegusmini.it Facebook: pagina “Fondazione Card. Gusmini Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 2, LO/BG

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GIORNALINO MENSILE N° 318 MAGGIO 2019

REDATTO CON GLI OSPITI DELLA FONDAZIONE

“CARD. GUSMINI” di VERTOVA, VIA SAN CARLO, 30

SERVIZIO ANIMAZIONE

TEL 035/737613 - FAX 035/737660

Email: [email protected]

Sito internet: www.fondazionegusmini.it

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L’ALMANACCO DEL MESE DI MAGGIO

Maggio è il quinto mese dell’anno secondo il calendario gregoriano ed il terzo ed ultimo mese della primavera nell’emisfero boreale, dell’autunno nell’emisfero australe, consta di 31 giorni e si colloca nella prima metà di un anno civile. Il nome potrebbe derivare dalla dea

romana Maia. Nella cultura cristiana maggio è il mese dedicato alla Madonna. Ne fanno parte i segni zodiacali del toro ( fino al 20 ), e poi gemelli. Con i suoi 31 giorni è il secondo mese della stagione primaverile che entra in questo periodo nella sua fase di massima espressione, riflesso della crescente esposizione della natura alla luce solare, destinata a toccare il culmine nel solstizio d’estate del 20-21 giugno. Di conseguenza le giornate si allungano e il clima è decisamente più mite. Un aspetto che giustifica la consuetudine presso i popoli antichi di dedicare questo mese a divinità legate alla luce. Infatti i romani lo associavano ad Apollo mentre i Celti al “fuoco luminoso”, metafora del risveglio della natura, celebrato con la festa di Beltane (o Beltaine), termine che in irlandese indica il mese stesso. L’altro elemento centrale era la Terra, intesa come Madre Natura e identificata con la dea Maia, dalla cui radice latina, Maius, si pensa possa essere derivato il termine “maggio”. Ad essa erano collegate numerose feste (come i Floralia romani) e riti legati alla fertilità della terra. Protagonisti assoluti di quelle manifestazioni erano i fiori, che antiche popolazioni italiche come gli Etruschi e i Liguri festeggiavano nel Calendimaggio (intorno al 1° del mese), ancor oggi in uso in diverse località del nord Italia.A quelle tradizioni si richiamò la Chiesa dedicando il mese alla Madonna, e in generale alla figura della mamma, e sostituendo il biancospino, fiore simbolo della dea romana Maius, con la rosa associata alla figura della Vergine. Proverbi di Maggio. Maggio ortolano (cioè acquoso), molta paglia e poco grano. Chi pota di maggio e zappa d’agosto, non raccoglie né pane né mosto. Se maggio è rugginoso, l’uomo è uggioso. Per Santa Rita (22 maggio) ogni rosa è fiorita. Per sant’ Urbano (25 maggio) il frumento è fatto grano (o ha granito). Per Sant’Urbano (25 maggio) tristo quel contadino che ha l’agnello in mano.

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LA RICETTA DEL MESE DI MAGGIO LASAGNE CON GLI ASPARAGI

Le lasagne con gli asparagi sono un primo piatto ricco e gustoso, se pur dal sapore

delicato di besciamella, asparagi e Leerdhammer. Si tratta di una ricetta tipicamente

primaverile, stagione in cui troviamo gli asparagi freschi.

Le lasagne con gli asparagi sono ottime appena pronte, ma se avanzano si conservano

per un paio di giorni in frigorifero. Riscaldarle brevemente prima di consumarle. Volendo si

possono anche congelare, così si conservano per 3 mesi circa.

INFORMAZIONI

8 persone

450 Kcal a porzione difficoltà media

pronta in 2 ore

INGREDIENTI

1.5 kg di asparagi

250 ml di Brodo vegetale 2 cucchiai di olio extravergine di

oliva

Sale 1 l di Besciamella 500 g di Pasta all'uovo stesa in

sfoglie Burro per la lasagnera e per

gratinare 200 g di Leerdammer 40 g di Parmigiano Reggiano

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PREPARAZIONE 1. Lavare accuratamente gli asparagi sotto acqua corrente, rimuovere la parte bianca del

gambo, raschiarli con un coltello non troppo affilato facendo molta attenzione a non toccare le punte, fragili e delicate.

2. Tagliare le punte ed affettare la restante parte tenera del gambo nello spessore di mezzo

centimetro.

3. Scaldare il brodo.

4. Mettere in una padella l'olio, gli asparagi e portarla sul fuoco.

5. Far cuocere per un paio di minuti quindi unire un pizzico di sale, il brodo vegetale e far cuocere per 10 minuti a fiamma media coperto.

6. A fine cottura scoperchiare, alzare la fiamma, far asciugare il liquido di cottura e regolare di

sale. Tenerli da parte.

7. Preparare la besciamella secondo le ricette di base.

PREPARAZIONE CON LA PASTA FRESCA 1. Tagliare le sfoglie della lunghezza necessaria a foderare la pirofila.

2. In una casseruola bassa, capace di contenere la lunghezza della sfoglia, far bollire l'acqua,

salarla e mettervi un filo d'olio.

3. Lessare le sfoglie un minuto per parte, quindi scolarle e metterle ad asciugare su uno strofinaccio pulito.

PREPARAZIONE CON LA PASTA SECCA 1. La pasta secca può essere lessata come indicato per la pasta fresca, oppure condita

direttamente. In questo caso tenere la besciamella un po' più liquida e spargerla molto

uniformemente affinché ricopra bene tutta la pasta.

PER TERMINARE LA PREPARAZIONE 1. Imburrare una lasagnera di 30x20 o 35x25.

2. Cospargere il fondo con uno strato uniforme di besciamella e cominciare a farcire la lasagna.

3. Mettere uno strato di pasta, uno di besciamella, distribuire un po' di asparagi, il Leerdammer grattugiato.

4. Coprire con uno strato di pasta e continuare ad alternare gli ingredienti come indicato.

5. Sull'ultimo strato mettere solo la besciamella e cospargere con il Parmigiano Reggiano e qualche fiocchetto di burro.

6. Infornare nel forno preriscaldato a 200° C per 20 minuti.Se necessario, per ottenere una migliore doratura superficiale, accendere il grill e cuocere per altri 5 minuti.

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QUANDO È LA FESTA DELLA MAMMA 2019?

LA DATA UFFICIALE IN ITALIA

E QUANDO CADE NEL RESTO DEL MONDOCO

La Festa della mamma, come la Pasqua è una festa mobile, ciò significa che la data cambia di anno in anno ma solo in base a quando cade la seconda domenica di maggio mese mariano. La stessa cosa accadrà per la Festa della Mamma 2019. Le uniche due costanti per sapere quando cade

la Festa della mamma nei vari anni sono solo due: cade sempre di domenica e cade sempre a maggio, peraltro anche mese dedicato alla Madonna, la madre di tutte le madri La Festa della Mamma che nel 2019 si celebra domenica 12 maggio, deve le sue origini all'antico culto della fertilità ma per la giornata come la intendiamo oggi, le origini sono molto più recenti e risalgono all’Ottocento quando la pacifista americana Ann Reeves Jarvis era attiva nelle campagne per combattere la mortalità infantile dovuta alle malattie e alla contaminazione del latte. Dopo la Guerra civile americana, Jarvis aveva iniziato a organizzare delle specie di feste della mamma, picnic e altri eventi per promuovere l’amicizia tra le madriche appartenevano a schieramenti che erano stati nemici negli anni della guerra tra Nordisti e Sudisti. Album portafoto per la festa della mamma | FOTO (10 immagini)Album portafoto per la festa della mamma | Tutto l'occorrente e il procedimento per realizzare un album portafoto in cartoncino, idea regalo perfetta per la fetsa della mamma(fonte: Photo Courtesy | Manufatti Miei) Festa della mamma: esiste un giorno ufficiale? Il 10 maggio del 1908 Anna Jarvis, figlia di Ann Reeves Jarvis, organizzò nella sua città natale, Grafton ma anche a a Philadelphia e in altre città delle giornate dedicate alle madri, criticandone però apertamente il loro risvolto commerciale

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(chissà cosa direbbe oggi, quindi). Negli anni successivi i festeggiamenti per il giorno della mamma ebbero sempre più seguito, finché il presidente americano Woodrow Wilson ufficializzò la festa nel 1914, scegliendo la seconda domenica di maggio. La Festa della mamma non ha sempre avuto una data mobile, in Italia ad esempio fino a un po’ di tempo fa, la data era fissa e cadeva sempre l’8 maggio. Di recente è diventata mobile, celebrata la seconda domenica di maggio, così come negli Stati Uniti, in Australia, in Turchia, in Finlandia, in Svizzera, Danimarca e Belgio. In Norvegia invece viene celebrata la seconda domenica di febbraio, mentre in Argentina cade durante il secondo fine settimana di ottobre

Festa della mamma 2019 in Italia La Festa della Mamma si festeggia il quinto mese dell'anno per via della data di morte di Ann Jarvis, avvenuta il 9 maggio 1905. La seconda domenica di maggio venne poi adottata come data ufficiale per festeggiare le mamme in molti paesi occidentali, compresa l’Italia a partire dalla fine degli anni Cinquanta. In Italia la prima festa della mamma fu festeggiata per la prima volta nel 1957 da don Otello Migliosi, un sacerdote del borgo di Tordibetto ad Assisi, dove la festa è tuttora molto sentita. Successivamente la festa è entrata a far parte del nostro calendario e, come in molti altri Paesi, viene celebrata la seconda domenica di maggio. La festa del papà si celebra invece in molti paesi del mondo – tra cui l’Italia – il 19 marzo, giorno di san Giuseppe mentre negli Stati Uniti il Father's day cade invece a giugno. Festa della mamma in Inghilterra

Nel Regno Unito festeggiare le mamme è una tradizione risalente al XVII secolo anche se il "Mother's Day" non era

un'occasione per festeggiare la propria madre con fiori o regali, ma per ricongiungersi ad essa nel vero senso della parola. Si trattava del "Mothering Sunday" e coincideva con la quarta domenica di quaresima. In quell'occasione, tutti i

bambini che vivevano lontano dalle loro famiglie, chi per imparare un mestiere e chi perché costretto a fare il servo per

guadagnarsi da vivere, potevano ritornare a casa per un giorno.

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A poco a poco si è diffusa la tradizione di riunirsi a metà del periodo di quaresima per festeggiare la propria famiglia e soprattutto la mamma, considerata un elemento fondamentale dell'unione tra consanguinei. Il "Mothering Sunday" sopravvive ancora oggi in Inghilterra, ma si chiama "Mother's Day" (ovvero Festa della mamma).

Festa della mamma in America Come abbiamo visto, la festa della mamma è legata ad Anna M. Jarvis, che si batté per l'istruzione di una festa in onore di tutte le vittime della Guerra Civile americana. La Jarvis scelse, come simbolo di questa nuova festa, il garofano: il fiore preferito dalla sua defunta madre.

Nel 1914 l'allora presidente USA Woodrow Wilson istituì il "Mother's Day" e si decise di celebrare tutte le mamme americane la seconda domenica di maggio. Nel 2019 la Festa della Mamma anche in America si festeggia il 12 maggio Festa della mamma in Francia

In Francia la Fête des Mères dal 1950 è stata ufficialmente fissata, non la seconda bensì la quarta domenica di maggio, a meno che non cada nello stesso giorno della Pentecoste (che è considerato giorno festivo) e quindi venga fatta slittare alla prima domenica di giugno. Nel 2019 la Festa della Mamma in Francia si festeggia il 26 maggio

FESTA DELLA MAMMA: QUANDO CADRÀ NEL 2020 E NEL 2021?

Già sappiamo le date delle prossime domeniche dedicate alle mamme, ovvero il 10 maggio per il 2020 e il 9 maggio nel 2021,

potete quindi già segnarle sul calendario!

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Cosa bolle in pentola nel mese di Maggio…

PRIMO MOTORADUNO IN FONDAZIONE, PRANZO CON GRIGLIATA MISTA E POLENTA E NEL POMERIGGIO SUPER TOMBOLATA CON MERENDA !!! DOMENICA 5 MAGGIO

XXV FESTIVAL CANORO DELLA TERZA ETA’ XXVI°edizione CON LA PARTECIPAZIONE DI 14 STRUTTURE DELLA PROVIONCIA LUNEDI 13 MAGGIO IN SALA POLIVALENTE

GITA ANIMAZIONE: ORE 9.00 PARTENZA PER SOTTO IL MONTE, PRANZEREMO PRESSO IL RISTORANTE “ ANGELONI” VISITEREMO LA CASA NATALE DI SAN GIOVANNI XXIII E RITORNO A VERTOVA PREVISTO PER LE ORE 16.00. VENERDI 17 MAGGIO

Prove di Canto del coro Arcobaleno Lunedì 6 prove con Cene e Gazzaniga alle ore 15.00

Laboratorio di Atelier Lunedì 20 e 27 maggio dalle 14,30 alle 16.30

Giochiamo a BOCCE Mercoledi 8,16 e 30 maggio dalle ore 14,30 alle 16.30

Cineforum Mercoledì 9, 15 maggio dalle ore 9.45/11.30 in animazione

Laboratorio di Cucina e Pranzo tutti insieme!!! Mercoledi 22 ore 9,30 per la preparazione del pranzo con i residenti di Nucleo Alzheimer, Casa Serena, Centro Diurno e Mantenimento e dalle ore 12,00 pranziamo tutti insieme!

Buon Maggio a tutti e… a presto!!!

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CRONACHE DA CASA SERENA

Come sempre cogliamo l’occasione del nostro spazio su “L’Arcobaleno” per raccontare le emozioni, le esperienze, gli eventi che hanno dato un tocco di novità alle nostre giornate.

In particolare, oggi, vogliamo raccontarvi due esperienze, molto diverse tra loro, ma entrambe interessanti ed emozionanti: lo spettacolo di danza del ventre che si è tenuto domenica 17 marzo nella nostra sala polivalente e l’incontro con i ragazzi della scuola superiore Einaudi di Dalmine, che sono venuti a trovarci in Fondazione.

Inizia subito il nostro Zilio, esprimendo tutta la sua meraviglia per lo spettacolo di danza del ventre! “Quando ho visto Aline ballare sul palco… sono rimasto senza parole, meravigliato… So che è insegnante di danza, ma non mi aspettavo proprio di veder ballare anche lei!!! E’ stato veramente un bello spettacolo, ero proprio meravigliato! Ancora sono stupito… E’ stata proprio una gran sorpresa vederla ballare! Pensare che facciamo ginnastica insieme durante la settimana! Alla fine dello spettacolo, mi ha anche chiamato sul palco per fare la foto insieme a tutte le ballerine!!! Che emozione…in mezzo a tutte quelle belle e brave ballerine!”

Anche Liliana concorda con Zilio… “Sono rimasta proprio stupita nel vedere la mia fisioterapista danzare sul palco! Mi piacerebbe avere poterla vedere ancora in questo ruolo, così diverso rispetto al solito!”

Il filo conduttore delle nostre emozioni in merito a questo evento è proprio la meraviglia per la nostra Aline… Infatti, anche Sandra afferma: “C’era anche Aline tra le ballerine! Proprio non me l’aspettavo!” E poi aggiunge: “Avevano dei bei vestiti colorati, me ne è piaciuto molto uno in particolare, con il top e la gonna lunga… Sono state brave e anche molto allegre!”

Anche Lino ha apprezzato lo spettacolo… “E’ stato proprio bello! C’erano Anile e altre ballerine… Che brave!”

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L’altro evento di cui vogliamo parlarvi è l’incontro con i ragazzi della scuola superiore. Durante la mattinata abbiamo cucinato insieme a loro e poi ci siamo seduti a tavola tutti insieme, per degustare i cibi preparati che, bisogna proprio dire, erano squisiti!!! Antipasti misti, lasagne vegetariane, macedonia con gelato… Tutti decisamente soddisfatti del menu! Ma, la cosa più importante, è l’aver condiviso tempo e lavoro con questi ragazzi, proprio come afferma Lucia: “E’ stato un bellissimo giorno! Siamo stati in compagnia dei ragazzi fino alle 14.30… Che allegria! Hanno portato gioia e vivacità in Fondazione! Sono contenta perché ho avuto modo di chiacchierare con loro e di sentire i loro racconti. Per esempio una ragazza, seduta proprio accanto a me, mi ha raccontato che suona la chitarra e si diletta anche nel canto.

E’ stato proprio interessante ed emozionante vedere la loro vivacità, sentire i loro pensieri e il racconto delle loro esperienze a scuola e non solo!!!”

Anche il nostro Lino ha lavorato insieme ai ragazzi e ha condiviso il pranzo con loro: “Sono venuti tanti ragazzi, abbiamo fatto la macedonia insieme e poi abbiamo mangiato. Eravamo in tanti, è stato bello!”. Ecco che Zilio aggiunge…” Avevo due belle fanciulle sedute al mio fianco!

Ho chiacchierato molto con loro. Ho raccontato episodi della mia vita e, soprattutto, la mia esperienza lavorativa come fotografo. Io, data la mia età, avevo molto da dire… e loro erano molto interessati, mi hanno ascoltato… sono ancora così giovani, hanno ancora tutta una vita da vivere!!!

Anche questa volta, le nostre cronache sono terminate…

Arrivederci al prossimo mese!!!

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Mi ritorni in mente… dal Nucleo Alzheimer

CARA MARIA…

Maggio è il mese della Madonna e questo articolo abbiamo voluto dedicarlo proprio a lei che con la sua grazia ci sostiene e ci protegge.

Ognuno di noi immagina la Madonna sotto forme diverse ma ci accomuna un unico aspetto, la sua bellezza, lucente e splendente.

Di Madonne ce ne sono tante…Si chiama in tanti modi ma ce ne è una sola………… C’è la Madonna addolorata, la Madonna Immacolata, la Madonna Assunta, la Madonna Candelora, la Madonna delle nevi… Cesare preferisce la Madonna del silenzio perché non parla troppo…per lui la Madonna “è un angelo che scende dal cielo ed è bella come il sole”.

Carmelino ci racconta che a Vertova c’è una chiesa vicino alla Parrocchia dedicata alla Madonna Immacolata e la immagina come “una bella donna ma non si capisce perché ha il velo”. In segno di devozione a lei si donano fiori di narciso bianchi e gialli.

Anna G. racconta che a Bergamo, in Borgo Santa Caterina, c’è il Santuario della Madonna Addolorata e si fa grande festa il giorno 18 agosto.

Poi Maria è anche il simbolo di tutte le mamme e nel mese di maggio cade anche la festa della mamma.

Anna P., infatti, la cui mamma si chiamava Maria, immagina che la Madonna “sia come noi e magari si pettina!” ..

E i nostri anziani ricordano perfettamente il nome della loro splendida mamma: Angela, la mamma di Lucia; Santina, la mamma di Bruno; Maria Anna, la mamma di Anna; Teresa, la mamma di Carmelo…

Un augurio allora speciale anche a tutte le mamme del mondo!!!

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LENTA-MENTE IN FONDAZIONE!!! (Progetto del CDI, Nucleo Alzheimer e I.D.R

in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Vertova)

Come da una decina d’anni a questa parte, anche quest’anno abbiamo collaborato con i ragazzi e i docenti delle scuole ad un progetto condiviso. Quest’anno il tema proposto è stato “Lenta-mente”, da riscoprire nella dimensione educativa e sociale.

Tra le varie proposte in programma, due sono quelle che hanno visto la nostra attiva partecipazione: una mattinata di laboratorio a tema con i ragazzi di una classe delle medie e una serata informativa aperta ai genitori e ai docenti.

Come sempre il nostro obiettivo principale è quello di favorire una relazione positiva tra i nostri utenti e i ragazzi attraverso un’attività condivisa, in questa occasione hanno collaborato con cartoncini e colori per realizzare delle brevi storie sul tema della lentezza. Questo lavoro ha dato la possibilità a tutti di cogliere il valore positivo del vivere la quotidianità a “velocità ridotta”, imparando a rispettare i tempi di ognuno in ogni fase della vita.

Durante la serata abbiamo esposto il lavoro svolto con i ragazzi ma anche le riflessioni che sono emerse dal dialogo con gli utenti….

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LENTA-MENTE è..

“..Coccolare la mia nipotina” Claudia

“..Mangiare una mela” Anna

“..Fare un riposino” Natalina

“..Accettare di andare più piano perché siamo invecchiati” Fedra e Concetta

“..Accettare l’aiuto degli altri che in alcuni momenti è necessario” Lucia

“..Saper aspettare i tempi di ognuno” Antonietta

“..Saper apprezzare le piccole cose che la vita ci offre” Alessio e Giovanna

“..Abituarsi a fare le cose di tutti i giorni con più calma” Adele

“Voglio sapere perché sono così lenta” sussurrò la lumaca.

Allora il gufo aprì i suoi enormi occhi rotondi e la osservò attentamente. Poi li richiuse.

“Sei lenta perché hai sulle spalle un gran peso” spiegò il gufo.

(La lentezza della lumaca L. Sepùlveda)

(a cura dei nonni del CDI)

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GUALTIERO CI RACCONTA…

13 MARZO: FILM “DONNE DA MARITO” Questo film è ambientato a Roma nell’anno 1951 e protagonista è Peppino De Filippo, dirigente di un’azienda statale. Le sue figlie mettono da parte tanti soldi per andare al mare, ma caso vuole che lui dà questi soldi a un truffatore che convince altre persone a investire in azioni in banca: in poco tempo perdono tutto quello che hanno investito. Per recuperare i soldi perduti, il truffatore gli chiede di aiutarlo a imbrogliare altre persone. Sua moglie va con le figlie al mare e queste ragazze incontrano dei bei giovanotti con cui hanno delle relazioni. La prima figlia rimane incinta e avrà la fortuna di sposarsi. L’altra figlia incontra un giovane un pò “svitato”, mentre l’ultima sorella rimane da sola, o per meglio dire “zitella”. La finanza sospetta del direttore per le truffe e viene licenziato in segreto anche se tutti credono che abbia preso un permesso e una buona liquidazione. Il film finisce che la prima figlia si sposa e vanno al pranzo con tutti i parenti. E’ stato un film molto bello e divertente. Un grazie va a Raffaele per le sue iniziative che propone sempre.

17 MARZO: FESTA DI SAN PATRIZIO Sabato 16 alcuni ragazzi della comunità Agorà grazie a Renato sono andati al Santuario di S. Patrizio per passare una serata diversa dalle altre e festeggiare s. Patrizio. Abbiamo assistito ad un concerto di musica irlandese, le musiche e gli strumenti ricordano il periodo medioevale, anche prima delle crociate. Il nostro tavolo era prenotato da Davina. Durante la serata abbiamo incontrato alcuni amici che lavorano in fondazione. Tanti giovani erano accompagnati dalla moglie o dalle loro fidanzate o amiche. Io ho avuto, nei loro confronti, un po’ di invidia perché non trovo l’anima gemella. La chiesa ha dei bellissimi affreschi del XIV secolo ed era illuminata sia fuori che dentro. C’era tanta gente. A servire ai tavoli c’era la nostra bella Valentina che allietava la serata non solo servendo ma aveva un bel capello da irlandese. Arrivano le ore 23,30 e insieme decidiamo di fare rientro a casa perché cominciava a fare freddo. Un grazie va a Renato che ha trascorso una serata con noi. Ci siamo divertiti tanto.

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21 MARZO: PROGETTO LENTAMENTE Una mattina utenti della Fondazione e ragazzi di 2 media si sono ritrovati a pensare al concetto di lentamente preparando dei cartelloni. Mi ha colpito una frase: “Quando fai una carezza la devi compiere lentamente per valutare il suo dono”. Alla sera abbiamo fatto un incontro di restituzione, purtroppo non c’era tanta gente, erano presenti massimo 50 persone. Nella prima parte abbiamo fatto una piccola rappresentazione: Michele interpretava tanti personaggi in modo molto veloce, mentre gli altri utenti facevano tutto molto lentamente. Caso vuole che Michele vede una ragazza che sta leggendo un libro e nella mano sinistra tiene un mazzo di fiori; si accorge della sua presenza e lentamente cerca un contatto fisico e mentale. Alla fine si danno un profondo bacio. Dopo questa scenetta vengono proiettate le testimonianze degli ospiti che raccontano cosa significa per loro Lentamente. “Lentamente” nel mio caso significa che quando sono arrivato in questa struttura ero in condizione “pietosa” ma facendo una buona cura, lentamente ci sono stati dei bei progressi. Il merito di tutto ciò è dovuto ai dottori, educatori, infermieri e a tutte le persone che lavorano nella nostra struttura e anche a me.

27 MARZO: VISITA DEI RAGAZZI IN FONDAZIONE Oggi in Fondazione sono venuti alcuni ragazzi di una scuola superiore di Dalmine che alla fine della maturità dovranno fare una scelta per la loro vita. Paolo mi ha invogliato a raccontare la mia storia: ho parlato della mia vita e di come si svolgono le giornate in comunità. Ormai sono quasi arrivato al fine del mio percorso. Devo ringraziare tutte le persone per quello che hanno fatto per me. A questi ragazzi ho fatto capire che è molto importante scegliere di essere educatore, dottore, infermiere perché per tanti di loro è una “missione”. E’ vero che prendono lo stipendio ma hanno sempre premura per ogni bisogno. Ci ascoltano sempre, ci danno degli stimoli per prepararci al mondo futuro. Alla fine della giornata tutti i ragazzi e gli ospiti della fondazione sono stati invitati nella sala dell’Animazione per gustare un buon pranzo. Un vero grazie va ai volontari e Raffaele che hanno preparato il pranzo per tutti. Speriamo che i ragazzi abbiano apprezzato questa giornata di orientamento per il loro futuro scolastico e lavorativo.

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29 MARZO: PARTITA A BERZO SAN FERMO Nel tardo pomeriggio siamo andati a Berzo per la solita partita di calcio che questo mese però prevedeva la presenza anche dei Sindaci e degli assessori di zona. C’erano quindi 4 squadre e diversi tifosi. Finite le partite tutti gli avversari si abbracciano e dopo la doccia andiamo tutti al ristorante per gustarci una buona cena: pasta con panna e prosciutto e arrosto con polenta (non è mancato il bis). Tutto era buono e appetitoso. Per dolce hanno dato la colomba e per finire un buon caffè. Ci facciamo gli auguri di una buona e Santa Pasqua. E’ stata una bella serata diversa dalle altre.

30 MARZO: LA PARRIDA Questa sera con il gruppo dei casi sociali ci siamo recati a Parre per partecipare alla Parrida, serata di spettacolo che ricorda la famosa “Corrida” di Corrado. Siamo stati i primi ad esibirci e abbiamo ripetuto (un po’ rivisto) il piccolo spettacolo che avevamo già recitato nella serata della “Cansù dà fa com-passiù”. Siamo sul palco, vengono aperte le tende del teatro e incomincia la musica. Al centro c’è Patrizia con il suo violino. Uno dopo l’altro i personaggi si mettono in fila e ballano e prima di finire Monica e Mario si esibiscono in un balletto a due. Tutti siamo felici. Appare sul semaforo il segnale verde: tanti ci applaudono, altri fischiano e infine non sono mancati i campanacci. Dopo di noi ci sono state altre 8 esibizioni. Le “Spice Girls” sono state veramente molto brave. Mi è piaciuto anche l’ultimo concorrente che ha imitato Vasco. Il pubblico aveva dei foglietti per poter votare l’esibizione preferita sia come costumi sia come bravura in generale. Mentre la giuria contava i voti del pubblico e decideva, c’è stata una scenetta con don Armando, un signore e il sindaco che interpretava un ricco padre che aveva commissionato al don un ritratto della figlia. E’ stata molto divertente. Poi ci sono state le premiazioni: per quando riguarda i costumihanno vinto le Spice Girls, per la vura invece al terzo posto sono arrivate le suore sulla falsa riga di Sister act, al secondo ancora le Spice girls e al primo posto i ragazzi di 2 media di Fiorano. E’ stata una bella serata. A noi rimane l’amaro in bocca, perché non abbiamo vinto niente. Siamo ugualmente contenti e poi ci rechiamo lentamente in comunità. Ringraziamo tutti gli educatori, gli infermieri e i volontari che hanno recitato con noi.

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31 MARZO: LA SPERANZA Oggi tutti gli ospiti della Fondazione si sono radunati al centro diurno per una tombolata offerta dall’associazione la “Speranza”. Sono in palio 10 cinquine e 1 tombola e 1 tombolino. Nel mio tavolo sono state fatte 4 cinquine e sono andato molto vicino per fare tombola o tombolino. Purtroppo il numero 59 non voleva uscire. Una persona nella stessa cartella ha fatto sia una cinquina che tombola: è stata veramente molto fortunata. Finito di giocare Matteo, la sua mamma e i volontari hanno offerto una buona merenda. Ringraziamo i volontari, perché abbiamo trascorso un pomeriggio diverso dagli altri.

1 APRILE: CIAO LUCIO Approfitto di questo spazio per salutare mio cugino Lucio che purtroppo ci ha lasciati. Oggi ho saputo, grazie al mio fratello Oscar, che il nostro cugino Lucio si è spento. Io veramente era già preparato, perché sapevo che soffriva da molto tempo. Grazie a Gigi ho avuto la possibilità di partecipare al funerale a Stezzano. La cerimonia è stata guidata da suo fratello card. Pier Battista Pizzaballa che ha un compito molto importante in Terra Santa. Durante la Santa Messa ha parlato di suo fratello ricordando i momenti belli vissuti insieme alla sua famiglia. Pier Battista ha affermato che tutti abbiamo una vita composta da tanti pezzi come un puzzle e durante la nostra vita si compone il progetto. Grazie per l’attenzione.

6 APRILE: CENA DEL POVERO ALL’ORATORIO DI SEMONTE Io, Roberto, Paolo e Giordano siamo andati all’oratorio di Semonte per condividere una cena con tutti gli abitanti di Vertova e dalle vicinanze. Tutti i soldi che abbiamo raccolti andranno a un progetto per il Kenya Verso le ore 20,30 inizia la cena che in realtà non è povera. Ringrazio tanto Valerio perché dona per queste persone tanto tempo. Abbiamo trascorso una bella serata e con la lotteria qualcuno ha vinto qualche premio.

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L’ANGOLO DEL BUONUMORE….

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I NATI NEL MESE DI MAGGIO… In Cpa:

Pietro G. il 13 compie 57 anni

In Crm:

Valerio D. il 22 compie 33 anni

In Cpm:

Valter V. il 31 compie 54 anni

Al Nucleo Alzheimer:

Anna Maria L. il 4 compie 80 anni

Emilia O. il 16 compie 81 anni

Riccardo P il 11 compie 81 anni

Luigi Z. il 31 compie 85 anni

In Casa Serena:

Anna G il 3 compie 60 anni

Giuditta G.. il 8 compie 85 anni

Maria C. il 9 compie 84 anni

Liliana il 15 compie 81 anni

Margherita M. il 19 compie 87 anni

Teresa B. il 31 compie 76 anni

AL CDI:

Erminda P. il 10 compie 66 anni

Franco Q. il 13 compie 68 anni

Adele P. il 22 compie 76 anni

Zaverio C. il 29 compie 87 anni

Eugenuio C il 24 compie 75 anni

AL MANTENIMENTO

Giacoma R. il 12 compie 63 anni

Giuseppina P. il 14 compie 78 anni

Faremo festa tutti insieme MARTEDI 28 alle ore 14.45

IN ANIMAZIONE

CON MARTINO E AMADIO

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ALCUNI …APPUNTAMENTI DI GIUGNO…

GITE ESTIVE DI REPARTO

LUNEDI 3, dalle 10 alle 16.00 CON IL CENTRO DIURNO

LUNEDI 10 dalle 10 alle 16.00 CON IL MANTENIMENTO

MERCOLEDI 5 GIUGNO GITA CON LEFFE E SOVERE RICORDANDO LUDOVICO ARIOSTO RIPERCORRIAMO LE GESTA DEI CAVALIERI CASCINA GERMOGLIO A VERDELLO

GIOCHIAMO A BOCCE

MERCOLEDI 12 PRESSO L’ANIMAZIONE

CINEFORMU

MERCOLEDI 12 GIUGNO PRESSO L’ANIMAZIONE

VACANZE 2019

DAL 16 AL 22 SIAMO IN VACANZA AL MARE !!!!!

CON I REPARTI DI CASA SERENA,

NUCLEO ALZHEIMER, MANTENIMENTO

CENTRO DIURNO INTEGRATO, I PARTECIPANTI

DEL CAFE’ ALZHEIMER, CON I NOSTRI MITICI

VOLONATRI,

OPERATORI E PARENTI !!!!

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Modestamente Anno 5 n. 44

1

Ebbene sì negli ‘80 mi affacciavo timidamente all’età caratterizzata da tempesta emozionale e passione, voglia

di vivere ma anche paura di crescere. Sensazioni e vissuti contrastanti, graffianti, perfettamente in linea con lo “sprint” e la filosofia di quel periodo. Ricordo, canticchiavo una vecchia canzone scritta molto prima degli anni 80 ma comunque sempre all’avanguardia. Faceva pressappoco così: “Quindici anni, poesia di un’età che non ritorna, una bicicletta in due senza mani, pazzi come due cavalli”… ebbene sì un periodo della vita, quello, leggiadro ma anche travagliato, alla ricerca di un sé che possa progettare il domani.

Proprio come gli anni 80, epoca in cui tutto sembrava permesso, la “Milano” era da bere e la notte era giovane per tutti. La crisi economica era lontana e la percezione era quella del benessere. Un decennio punto di mezzo, un “tutto nuovo” negli usi, nella musica, nei costumi. La frivolezza era nell’aria e in TV si assisteva a programmi di intrattenimento meno urlati di quelli di oggi, programmi che facevano divertire e giocare. Chi non ricorda “Il pranzo è servito” di Corrado o il telefilm americano “Happy days” in programmazione solitamente in prossimità degli orari dei pasti. Leggerezza e un pizzico di trasgressione (pensiamo al “Drive In” per esempio) passava ogni giorno dal tubo catodico (allora le TV non erano al plasma). E vogliamo parlare dei telefoni: negli anni 80 per sentire il fidanzatino in santa pace ci si doveva riempire le tasche di quei gettoni marroni (oggi ormai cimeli) e recarsi alla cabina telefonica, l’unica, nel mio caso, del piccolo paesello dove ho vissuto. Attendere quindi il proprio turno e quindi infilarcisi dentro e girare la rotella dei numeri. Impensabile per i giovani d’oggi muniti di smartphone e tablet, sempre connessi al mondo. Ma quale mondo? Negli anni ‘80 le connessioni erano vere, in carne ed ossa. Apertura e libertà, sperimentazione e rottura degli schemi: primo fra tutti e simbolo di questa evoluzione, l’abbattimento del muro di Berlino e la fine della Guerra Fredda.

Accanto a questo fervore, come appunto nell’adolescenza, si assisteva però al dramma “in mondo visione” di fatti di cronaca dura: la strage di Ustica e di Bologna, l’attentato al Papa, l’esplosione del reattore di Cernobyl, la scoperta del buco dell’ozono. Eventi che hanno segnato il mondo e i miei ricordi...

Allora per concludere direi che gli anni ‘80 furono scanzonati e colorati, sempre pronti a farci sognare e divertire, non sempre appunto furono rose e fiori ma di certo come per l’adolescenza, segnano un periodo di fiducia nel futuro e grande spensieratezza. Filosofia di vita che dovrebbe persistere un po’ anche negli anni a venire. Qualcosa è rimasto… dentro di me e dentro la storia.

Daniela

La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro stanno insieme… cit. anonimo

Il mondo è pieno di pazzi, un poco lo siamo pure noi…

ModestaMente Il giornale delle comunità psichiatriche della fondazione Gusmini di Vertova

Anno 5 n. 44 Allegato al n. 318 Maggio 2019 de “L’Arcobaleno”

EDITORIALE

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Modestamente Anno 5 n. 44

2

COSA RESTERA’ DEGLI ANNI 80???

Degli anni 80 restano tanti ricordi, che vorremmo condividere con tutti. Ricordi belli e meno belli che fanno

sorridere o riflettere con un po’ di nostalgia. Il tempo passa, cambia le persone e la vita, ma i ricordi restano. Come quelli di Anna Maria che di quegli anni ricorda la musica, le canzoni degli Abba e di Julio Iglesias, uno dei suoi cantanti preferiti. Le canzoni dice Anna Maria, erano più romantiche, il cibo più genuino e la vita trascorreva più lentamente.

Gualtiero ricorda i tornei di calcio in seminario e le serate a casa con i suoi a guardare Sanremo, dove si faceva il totofestival: “chi vinceva si meritava una bella pizza offerta dal mio papi Angelo”.

Dice Cristiano che nel 1987 a Sanremo furono invitati per la prima volta dei cantanti stranieri, come i Duran Duran e gli Spandau Ballet e in quel periodo sua mamma gli disse di aspettare un bambino: “ero felicissimo!!!”

C’erano dei bellissimi cartoni animati che Daniela guardava con piacere, come Anna dai capelli rossi e l’ape Maya. La sera quando usciva con i suoi amici, Daniela, indossava i Roy Rogers, i suoi jeans preferiti.

Gli anni 80 sono quelli dei mondiali di calcio che hanno visto l’Italia campione del mondo, afferma Gianluca, e Gianpiero che ricorda con piacere la sua prima porche e le corse in bicicletta.

Con la sua Vespa bianca Antonio girava il mondo in compagnia di suo padre. In quel periodo si andava in gita la domenica: “con la mia famiglia si andava al lago con la 500 cabrio ed io , dice Davina, ricordo che in quegli anni nacque la prima Barbie ed il primo Cicciobello”.

“Nonostante i ricordi spiacevoli, dice Tatiana, ho nella mia mente una bellissima immagine: la mia prima Honda N5400 gialla, blu e bianca con cui andavo al lago Maggiore”.

Poi c’erano sono i giocattoli di legno, raccontava Giovanni, e il Number One, la discoteca che frequentava spesso da ragazzino con la sua donzella.

C’è chi è nato verso la fine degli anni 80, come Michele che di quei tempi ha dei ricordi sfuocati e racconta: “tempo fa ho visto il filmino del matrimonio dei miei genitori che si sono sposati nel 1980 e ciò che mi è rimasto impresso è il modo di ballare di quegli anni e le capigliature delle donne “.

Franca in quegli anni si è sposata mentre Arturo ha comprato il suo primo giubbino Bomber. Ilaria dice: “in quegli anni non so dov’ero perché non ero ancora nata”, mentre Franco parla entusiasta della sua esperienza alla Federazione Gioco Calcio che gli ha regalato un sacco di soddisfazioni, oltre alla sua prima ragazza avuta nel 1988: “i miei genitori erano entusiasti di me”. La moda dei paninari è un tema da ricordare, dice Silene: “ci si vestiva con giubbini Monclair e scarpe Timberland”. “L’estate a Bergamo frequentavo una discoteca con la mia amica Lara che ormai non sento da tempo, si sarà sposata, avrà dei figli” dice Marco.

Tozzi e Zero erano i miei cantanti preferiti ricorda Jole, che dice “avevo tutti i loro dischi”. “Mio padre non mi permetteva di andare a ballare anche se una volta a sua insaputa sono andata, dopo il lavoro dal parrucchiere dove guadagnavo 500 mila lire al mese”.

Marzio degli anni ’80 ricorda le gite in montagna con gli zii ed i nonni e dice: “non avevo voglia di andare a scuola ma pensavo ad una ragazza molto carina e ci andavo”, Lorenzo invece ricorda poco e nulla di quegli anni perché era tanto piccolo o forse come dice lui: “ho rimosso tutto”.

La redazione della comunità

Agorà

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Modestamente Anno 5 n. 44

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RICORDANDO GLI ANNI 80

Un tuffo nel passato con la memoria, ricordi belli e un po’ di nostalgia per quelli che sono stati gli anni della gioventù per molti di noi, anni che non dimenticheremo facilmente, perché associati a spensieratezza, divertimento, bella musica, bei ragazzi e belle ragazze. Ebbene, noi negli anni ’80 eravamo così, e voi?? UN PO’ DI NOI… Tiziana: nel 1980 compivo 19 anni, ero appena tornata in famiglia dopo essere stata dalle monache per un po’. A quel tempo si parlava tanto di moda, ricordo le telenovele che guardava sempre mia mamma. I miei fratelli andavano spesso in discoteca, io sono andata solo una volta e ho ballato poco niente in realtà, non sono posti che fanno per me. Ricordo che i ragazzi giravano tanto in motorino. In quegli anni ho iniziato a lavorare come operaia. Non avevo grandi disponibilità economiche, vivevo alla giornata: in settimana lavoravo mentre nel week end mi piaceva sfogarmi un po’ andando in giro per Milano. Lorenzo: Nel 1980 avevo 8 anni. Gli anni ’80 sono stati per me quelli del passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza. Stavo finendo le elementari e iniziando le medie, ho poi proseguito con le scuole superiori fino ai 18 anni. Mi ricordo che andava di moda vestirsi come i paninari, io mi sarò vestito così forse un anno, in prima superiore. Ascoltavo gli Europe (ricordo che a tutte le ragazze piaceva il cantante!), i Duran Duran e Bon Jovi. Ero uno sfegatato interista, anche se in quel periodo non riusciva a vincere nessuna coppa. Erano gli anni di Napoli di Maradona e Juve di Platini. Ero già anche zio! Avevo dei nipotini che all’epoca erano piccoli e con loro ho giocato molto, soprattutto con i primi due, col terzo meno perché ero già più grande, quindi tra noi c’era una maggiore differenza di età rispetto agli altri due. D’estate andavo nel laboratorio di falegnameria di mio fratello ad aiutarlo nel lavoro. Il sabato pomeriggio c’era il catechismo, i miei genitori ci tenevano molto che io andassi. La domenica mattina facevo anche il chierichetto durante la Messa, a volte ho anche suonato le campane prima che iniziasse la Messa! Non era difficile, bastava seguire la sequenza.

Antonio: nel 1980 compivo 23 anni. Ero a Zurigo, in Svizzera, a lavorare. Facevo il carpentiere del legno. Dopo circa un anno sono tornato in Italia. In quel periodo ero sempre circondato da ragazze! Avevamo una bella compagnia. Avevo la macchina, una panda, e il 126. Io e i miei amici andavamo in giro nei bar, nei parchi a giocare a pallone. Mi vestivo bene, usavo i Jeans (wrangler) e cose militari che i miei genitori mi compravano nonostante non fossimo benestanti. In quegli anni ho conosciuto mia moglie, che poi ho sposato

negli anni ’90. Quest’anno sono 25 anni di matrimonio!

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Leggendo quanto scritto, ai lettori ormai non più ragazzini, sarà subito comparsa nella mente l’immagine del

“PANINARO”.

A chi invece in quegli anni ancora non era nato come me, Federica, o era troppo piccolo per ricordarselo, sarà inevitabilmente sorta la domanda “ma cosa è il paninaro?”. O meglio ancora, chi erano i paninari? Quale era lo stile da adottare per essere definito un paninaro? I ragazzi della redazione hanno rispolverato le memorie e ci hanno dato una descrizione completa di questo personaggio. Il nome è nato in un bar milanese che si chiamava “Il panino”, questo bar si trovava in piazza Diaz. La compagnia di ragazzi che lo frequentava veniva definita “i paninari”, da lì poi il nome si è diffuso.

Come si vestiva un paninaro DOC partendo dal basso verso l’alto? - Piedi: Timberland, stivali Frai, Durango. Scarpe da ginnastica adeguate erano le Vans, le Superga e le Adidas. Le ragazze alle

feste portavano le Speltine (delle ballerine di marca Spelta). - Gambe: blue jeans a sigaretta di marca Coveri o Armani, meglio se col cuore di stoffa stile Naj Oleari sulla tasca. Altri jeans che andavano di moda erano i Roy Rogers. Per le ragazze andavano bene gonne di cotone con fantasie oppure scozzesi. Andava anche la cintura con la fibbia el charro. - Busto: il must era il giubbino Moncler color canna di zucchero, arancione o turchese. Oppure c’era l’Herry Loid, un giubbino lungo blu e arancione o ancora lo spolverino stile Burberry. Sotto al giubbino le ragazze portavano camicie con le fantasie con il collo fuori, mentre i ragazzi portavano camicie di jeans, felpe della Best Company, Benetton, Fruit of the Loom e Wrangler o maglioncini girocollo. - Testa: occhiali da sole Rayban a mascherina in estate e berretta di lana variopinta abbinata al Moncler in inverno. Le ragazze inoltre mettevano in testa le mollette per capelli di legno fatte a mano di Dodò. E voi, ve li ricordate i paninari? Anche da voi si chiamavano così? Sicuramente la descrizione che ci hanno fornito i ragazzi della redazione è chiara e ci crea l’immagine completa di quello stile di vestiario!

Il vocabolario del paninaro milanese DOC comprendeva: Tarro, Tamarro, Truzzi e Gino, ossia colui che si vestiva diversamente, o cercava di imitare. Si usava inoltre abbreviare i nomi di alcune località, ad esempio: Santa (Santa Margherita), Mad (Madesimo), Curma (Courmayeur), Madonna (Madonna di Campiglio), le preferite tra i giovani insieme a Bratto, Grassoney, Pila, Palau, Porto Cervo, Alassio, Rapallo, Varigotti…

E come si spostava un vero paninaro? Le ragazze prediligevano il Ciao blu, mentre i ragazzi viaggiavano con la Vespa bianca, il Zundap grigio, la Gilera o il Morini.

La redazione della comunità Rugiada

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Modestamente Anno 5 n. 44

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EX PANINARI RACCONTANO…

Animi caldi, ricordi accesi, occhi luccicanti… qualcuno di noi si è proprio galvanizzato discutendo dei mitici anni 80!! Mitici perché anni in cui sono nate molte tendenze, trasmissioni, mode che poi hanno avuto un seguito anche nel decennio successivo… e mitici perché alcuni di noi erano nel pieno della giovinezza, in quegli anni! Quindi i ricordi a suon di motorini, discoteche e jeans di tendenza non si sono fatti desiderare! Monica, che ha scalpitato sulla sedia ogni volta che si è discusso l’argomento, ci ha raccontato della gioventù da paninara milanese benestante: “io nell’ ’80 avevo quattordici anni, sono stati per me anni favolosi, il mio compito era studiare.. ero una paninara! Quindi dopo che mia mamma finiva il lavoro, la tappa era in via Brera da Naj Oleari a comprare calzoni di cotone, camicie con il collo che usciva fuori a stampe tipo pesciolini, orsacchiotti… che ovviamente dovevano essere in tinta con la borsetta o il bauletto. Poi andavamo in Monte Napoleone a prendere scarpe, cinture, pantaloni e poi ero pronta per uscire il sabato pomeriggio e andare al Linea Club in Piazza San Babila a ballare! Calcolate che se un ragazzo non aveva lo Zundap grigio o la Vespa bianca corredata di piumino Moncler… non lo guardavo nemmeno! Ero profonda, eh?? Ero spensierata! Ricordo anche che indossavo le giacche tirolesi rosse e canna da zucchero coi bottoni, quando volevo essere più chic. Tutti quelli che non si vestivano alla moda erano i “gini”. Marina nell’ ’80 aveva quindici anni: “anche io ero riuscita a farmi prendere i jeans di Coveri che scendevano a sigaretta, gli scarponcini Timberland, il Moncler (ma non griffato, costava troppo e non potevamo permettercelo!). Spesso e volentieri prendevo la Vespa bianca di mio fratello e scarrozzavo con quella, avevo il mio motorino eh... ma preferivo quella! Poi ho iniziato ad andare in discoteca, sono stati anni spensierati anche per me anche se allora non me ne rendevo conto! In discoteca non si poteva entrare prima dei sedici anni, ma io fischiavo dentro senza farmi chiedere l’età!! E poi che ricordi... io e le mie amiche in giro in autostop!! Il martedì sera ricordo che il parroco faceva il gruppo giovani: noi fingevamo di andarci e invece stavamo in giro… quando poi periodicamente veniva a benedire casa, svelava il tutto ai

miei!” Diego: “Anche io andavo in giro in autostop, ma avevo anche il vespino.. andavo in discoteca la domenica pomeriggio al Quien Sabe, al Samuel, al Triangolo..” La nostra cara Theresia negli anni 80 era ancora in Tanzania, ricorda che giocava a nascondino con le amiche, andava in parrocchia, faceva catechismo. “Verso i 17 anni sono entrata in convento dalle suore di Jema Gargani, sono stata con loro due-tre anni, lavoravamo nel dispensario e ci insegnavano e far partorire le mamme e curare le malattie e le ferite. Ricordo che mia sorella mi cuciva i vestiti, ma non

indovinava mai la taglia perché ero troppo magra in vita: doveva sempre stringerli! Ricordo che in quegli anni c’era un sacco di musica, sia cristiana, sia musulmana”. Sara nell’80 era piccola, aveva un anno. Di quegli anni ricorda che andava a casa delle amiche a vedere MTV da chi aveva la parabola. “Una volta abbiamo fatto l’hennè e ci siamo ritrovate i capelli rossi. Abbiamo guardato il mago di Oz anche due o tre volte perché una mia amica era fissata; poi guardavamo le Olograms, magica Emy, Kiss me Licia, Mila e Shiro, Memole, Papà Gambalunga e Denver. È stato un bel periodo; ricordo che i miei vicini avevano la piscina, ma il loro cagnolone non ci faceva entrare!”

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Modestamente Anno 5 n. 44

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Fausta nell’80 aveva undici anni, ricorda la moda degli autoscontri, dove aveva fatto amicizia con un giostraio… ottima occasione per fare giri gratis, senza pagare i gettoni! “Ci mettevano sempre delle canzoni romantiche, poi ci siamo persi di vista e l’ho rivisto tempo dopo quando ero in vacanza a Colere, ed ero a ballare nella mitica discoteca Le Paghere. Ricordo che andavamo a Borno in montagna, da giugno fino a settembre stavamo in villeggiatura. Mettevo la radio nel piazzale con le cassette di Battisti e Battiato e ballavo con i milanesi che mi facevano i complimenti. A 19-20 anni invece andavamo a ballare al Number e anche lì incontravamo degli amici milanesi. Comunque, anche a Costa Volpino c’erano i paninari.”. Anche Chiara ricorda che guardava Mila e Shiro, Memole, Emy, i Puffi, Holly e Benji… cantava già Cristina d’Avena! Io ero piccola, quindi ricordo le cartelle con i cartoni animati, e che ci si vestiva scozzesi con la maglia dolcevita e le calze grosse”. Abbiamo raccolto anche la testimonianza di due colleghe che ci hanno raccontato cosa pensano degli anni Ottanta. Sonia racconta: “pensando alla musica di sicuro c’era una lotta tra due gruppi: Duran Duran e Europe. Poi c’era il figo assoluto Nick Ramen! Ma la cosa più bella degli anni Ottanta erano i mitici cartoni animati: Kiss me Licia, Mimì, Mila e Shiro, Occhi di Gatto, Georgie, Candy… e poi i telefilm Happy Days, Arnold, Chips, Robinson e Love Boat… e ora basta perché mi sta salendo la nostalgia!” Un’anonima invece ne parla così: “Cavoli, i miei anni!!! Prima fricchettona con la giacca mimetica (originale militare), i Roy Rogers, le Clarks, i Doors e il motorino Ciao. Poi la disco music e ballare fino ad avere le vesciche ai piedi. La pop music con Madonna, Michael Jackson e ancora i Dire Straits e Cindy Lauper. Le spalline imbottite, gli stivali con i tacchi a spillo e i primi jeans elasticizzati (Dio ti ringrazio!). La TV spazzatura (ed era davvero brutta!), la morte del festival di Sanremo (il nuovo milllenio lo ha poi fatto risorgere), i primi cartoni animati Giapponesi, come Mazinga, Jeeg Robot d’acciaio, Goldrake. E ancora Happy Days con Fonzie, e tutti che dicevano “Ehi”, con i pollici alzati. Al cinema trionfava un archeologo scapestrato che cercava l’arca dell’alleanza. Luke Skywalker e Ian continuavano le loro avventure galattiche con i due amici robot iniziate il decennio prima. L’auto preferita dai giovani?... ma la Peugeot 205! La mia era rossa, e come correva! Si era più spensierati, giravano molti più soldi. I problemi di oggi vengono fatti risalire a quegli anni… beh, sicuramente è vero, ma ragazzi… che anni!!!”

La redazione della comunità Quadrifoglio

Ecco allora una carrellata dei nostri autori preferiti di quegli anni… li

conoscete??

Battisti, Morandi, Little Tony, Nomadi, Pooh, Celentano, Julio Iglesias, Miguel Bosé, Pupo,

Loredana Bertè, Amanda Lear, Fiordaliso, Donatella Rettore, Scialpi, Renato Zero, Venditti, Baglioni,

Cocciante, Guns n’ Roses, Duran Duran, Spandau Ballet, Wham, Village People, Eric Clapton, Bruce

Springsteen, Simply Red, Little Richard, Vasco Rossi, Gianni Togni, Raf, Police, Phil Collins, Joe

Cocker

U2, Queen, Pink Floyd, Deep Purple, Ramazzotti, Marco Masini, Viola Valentino, Europe, Bon Jovi,

Aerosmith, Alice Cooper, ACDC, Metallica, Iron Maiden…. alla faccia della musica!!

E questi cartoni animati, li avete visti tutti??

Hello Spank, Denver, Kiss me Licia, Georgie, Anna dai capelli rossi, Lady Oscar, Mimì Ayuara, Occhi di

gatto, Candy Candy, Sandy, Puffi, Goldrake, Jeeg Robot, Calimero, Mazinga-Mazinga Z, Jen e le

Olograms, Hulk, Daitan, Astronave Argo, Memole, Flintstones, Simpson, Woody Woodpecher, Beep

Beep e Willy il coyote, Popeye,

Speedy Gonzalez, e poi i mitici Topolino e Paperino!!

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Modestamente Anno 5 n. 44

MOMENTO MUSICALE

Anche questo mese ci teniamo a proporvi la colonna sonora per la lettura, e siamo sicuri vi ritroverete a canticchiarla più e più volte!

COSA RESTERA’ di Raf

Anni come giorni son volati via Brevi fotogrammi o treni in galleria

È un effetto serra che scioglie la felicità Delle nostre voglie e dei nostri jeans che cosa resterà

Di questi anni maledetti dentro gli occhi tuoi Anni bucati e distratti noi vittime di noi

Ora però ci costa il non amarsi più È un dolore nascosto giù nell'anima Cosa resterà di questi Anni Ottanta

Afferrati già scivolati via ...e la radio canta una verità dentro una bugia Anni ballando, ballando Reagan-Gorbaciov Danza la fame nel mondo un tragico rondò

Noi siamo sempre più soli singole metà Anni sui libri di scuola e poi cosa resterà Anni di amori violenti litigando per le vie Sempre pronti io e te a nuove geometrie Anni vuoti come lattine abbandonate là

Ora che siamo alla fine di questa eternità Cosa resterà

chi la scatterà la fotografia Cosa resterà di questi anni ottanta

e la radio canta "Won't you break my heart?" "Won't you break my heart?"

Anni rampanti dei miti sorridenti da wind-surf Sono già diventati graffiti ed ognuno pensa a sé Forse domani a quest'ora non sarò esistito mai

E i sentimenti che senti se ne andranno come spray Uh! No, no, no, no

Anni veri di pubblicità, ma che cosa resterà Anni allegri e depressi di follia e lucidità

Sembran già degli Anni Ottanta Per noi queasi ottanta anni fa

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Page 31: GIORNALINO MENSILE N° 318 MAGGIO 2019 · giornalino mensile n° 318 maggio 2019 redatto con gli ospiti della fondazione “card. gusmini” di vertova, via san carlo, 30 servizio

Modestamente Anno 5 n.44

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SPAZIO SALUTI

Approfittiamo di questo numero per salutare un po’ di persone che nel corso degli ultimi mesi sono uscite dalle nostre redazioni perché dimesse dalle comunità… Non citiamo ciascuno per nome perché non sappiamo se questo possa far piacere, ma sappiamo che tanti di voi che ancora leggono il nostro giornale sorrideranno leggendo questo saluto e ricordando il tempo trascorso insieme discutendo e ascoltando gli altri! Per noi siete stati fondamentali, e possiamo solo augurarvi il meglio! Noi, da parte nostra, ingaggiamo sempre nuove leve per portare avanti la nostra voglia di comunicare! Un’amica e operatrice ci ha inoltre chiesto uno spazio saluto, che le abbiamo riservato con piacere! Infatti il mese di marzo per il gruppo della Comunità Rugiada è stato un mese di cambiamenti, uno dei quali è stato lo spostamento di un’operatrice in un altro reparto. Lei ci ha voluto salutare così:

IMPROVVISA… MENTE! Giorni intensi questi… un mix di forti emozioni, anche contrastanti tra di loro.

Tanta amarezza, forte delusione ma anche speranza, gioia, soddisfazione, ottimismo.

Talvolta si è convinti di essere aperti e abbastanza pronti ai cambiamenti che la vita ci pone dinnanzi, ma

quando questi ci piovono addosso, la sensazione di ritrovarsi sotto una doccia gelata è inevitabile.

Ed ecco che le lacrime agli occhi salgono fino a riempirci e sgorgare sul viso, soprattutto se certe

decisioni non sono scelte nostre ma volute da altri…

Magari da qualcuno che nemmeno lontanamente ne immagina le conseguenze.

Poi però le lacrime si asciugano e ci si sente anche un po’ stupidi perché si pensa a cosa c’è di peggio

nella vita ed è lì che subentra uno stato di contentezza per avere ciò che si ha.

Un pranzo in compagnia di persone tutt’ora residenti in comunità è stato per me un antidoto formidabile

alle tristezze di quei giorni.

IMPROVVISA…MENTE sono loro a consolarti, a infonderti coraggio, a ringraziarti per il tempo

trascorso insieme e ad augurarti il meglio.

Come se in quel momento non fossero loro ad averne bisogno… del meglio!

Difficile trattenere le lacrime soprattutto quando, in maniera del tutto spontanea e sentita, anche chi non

avessi mai pensato lo potesse fare, ti riscalda l’animo e ti solleva l’umore con un grande abbraccio.

Ecco, lì ti rendi davvero conto dell’abbondanza di buone cose che loro hanno lasciato in te, sperando che

anche una piccola parte di te rimanga nella loro mente.

“Non si possono cambiare le cose, si può solo decidere come viverle!”

Con affetto, ASA Michela

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