GIORNALINO DI CLASSE - VA GINNASIO - LICEO CLASSICO MARINI - AMALFI

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Giornalino di classe n.1 13/02/2016 V A ginnasio 2015/2016 I.I.S.S. Marini-Gioia Amalfi Arte e spettacolo: I Promessi Sposi- Opera Moderna Inchiesta: Che cos'è una frana? Da noi è una strada chiusa. Editoriale: Il potere della parola Intervista: Latino e Greco nella scuola 2.0 Cultura: Il Capodanno Bizantino Arte e Spettacolo: Amalfi Musical

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Transcript of GIORNALINO DI CLASSE - VA GINNASIO - LICEO CLASSICO MARINI - AMALFI

  • Giornalino di classe n.1

    13/02/2016

    V A ginnasio 2015/2016

    I.I.S.S. Marini-Gioia Amalfi

    Arte e spettacolo:

    I Promessi Sposi-

    Opera Moderna

    Inchiesta:

    Che cos' una frana?

    Da noi una strada

    chiusa.

    Editoriale:

    Il potere della parola

    Intervista:

    Latino e Greco

    nella scuola 2.0

    Cultura:

    Il Capodanno

    Bizantino

    Arte e Spettacolo:

    Amalfi Musical

  • Pagina 1

    nata l'unica radio in Italia, fatta, diret-

    ta e condotta da adolescenti dagli 11 ai 17

    anni. Un alunno dellistituto Marini Gioia ne fa parte dal 2015. I servizi vanno in

    onda da qualunque posto, che sia la ca-

    mera di un amico, un parcheggio, una

    discoteca, dalla strada .Trattano i pi svariati temi. Radio Immaginaria esiste

    dal 2010 ed nata a Castel guelfo di Bo-

    logna. La radio trasmette via web e attra-

    verso una pagina Facebook. Radio Imma-

    ginaria sar anche a Sanremo per la diret-

    ta del festival! Qui il link del sito ufficia-

    le:

    Diamo il benvenuto a , la prima edizione del nostro giornalino digitale di classe.

    L'idea di costituire una redazione di classe nasce

    da una proposta della Dirigente scolastica del no-

    stro istituto, Dott.ssa Solange Sabin Sonia Hutter,

    subito accolta con entusiasmo da noi alunni della

    VA ginnasio.

    Tutti i lavori del nostro giornalino sono frutto di

    esercitazioni individuali e di gruppo svolte nell'ar-

    co del quadrimestre sotto la guida della nostra do-

    cente di Italiano, professoressa Camelia Mimma,

    nell'ambito del normale programma curricolare.

    Le modalit attraverso le quali siamo riusciti a co-

    ordinare il lavoro di redazione, anche oltre lorario scolastico, sono le piattaforme multimediali Goo-

    gle Drive e Google Classroom, cui il nostro Istitu-

    to si recentemente registrato.

    Apriamo questo numero con un editoriale sul pote-

    re della parola, tematica da noi molto sentita, tanto

    da dare il titolo alla nostra testata: , in Greco, significa appunto parola. Partendo dalla lettura dei

    capitoli iniziali de I Promessi Sposi, attraverso una serie di riflessioni e attualizzazioni, siamo

    giunti alla conclusione che solo la cultura capace

    di difenderci da coloro che usano la parola con lo

    scopo di non comunicare.

    Il giornale contiene, poi, articoli riguardanti eventi

    culturali legati al nostro territorio. Abbiamo, infat-

    ti, realizzato un intervista agli attori di Amalfi Musical, lo spettacolo incentrato sulla storia della

    perla della nostra costiera, arricchito di un trailer

    pubblicitario da noi creato; segue, quindi, una re-

    censione del musical I Promessi Sposi- Opera Moderna, al quale la nostra classe ha assistito nel mese di novembre e, infine, un articolo culturale

    sulla nota manifestazione del Capodanno Bizanti-

    no che si tiene ogni anno ad Amalfi il 1 settembre.

    Uninchiesta approfondisce un problema che tocca da vicino molti studenti pendolari: ci sembrato

    opportuno occuparci, nella prima edizione di que-

    sto giornalino, degli eventi franosi che per lunghi

    periodi causano la chiusura delle strade costiere.

    Chiude questo numero il nostro saluto al pino se-

    colare che fino al mese di ottobre era situato nel

    cortile del nostro istituto e ne stato, certamente,

    lalunno pi vecchio.

    In tempo di iscrizioni abbiamo pensato di

    realizzare un inserto speciale del nostro giornalino

    nel quale raccogliamo le testimonianze di

    diplomandi, neodiplomati ed ex alunni del Liceo

    Classico, oggi affermati professionisti, per far

    comprendere a tutti lutilit delle lingue classiche nellera digitale. Un classico, infatti, non passa mai di moda!

    Speriamo che apprezzerete il nostro lavoro, al qua-

    le ci siamo dedicati con passione. Vi auguriamo

    buona lettura e vi diciamo arrivederci al prossimo

    numero.

    LA REDAZIONE

    http://

    www.radioimmaginaria.it/

  • Pagina 2 Pagina 2

    Il nostro primo editoriale nasce

    da una riflessione sul colloquio

    fra Renzo e lAvvocato Azzec-ca-garbugli, quanto mai attuale

    come molte pagine manzoniane.

    Un tema centrale nel romanzo

    la raffigurazione del potere come

    macchina dellinganno, che si afferma anche tramite la mani-

    polazione del linguaggio.

    Lavvocato Azzecca-garbugli un vero giocoliere della parola,

    spregiudicato e abile nel mano-

    vrare le grida, che ingombrano il tavolo del suo studio, nel quale

    Renzo si recato per cercare una

    soluzione agli impedimenti diri-menti (error, conditio, votum, cognatio, crimen...) enumerati da Don Abbondio per rinviare il

    matrimonio.

    I ritratti dei dodici Cesari alle

    pareti incutono un rispetto reve-

    renziale; i libri sugli scaffali,

    vecchi e polverosi, dicono a un

    osservatore attento che l'avvoca-

    to non li usa molto spesso, ma

    agli occhi del giovane, che a ma-

    la pena legge lo stampato, sono

    prova di cultura.

    Il capitolo ci offre la dimostra-

    zione evidente del sistema giudi-

    ziario secentesco: l'avvocato,

    inizialmente, quando ancora cre-

    de che Renzo sia uno dei bravi,

    si mette a sua disposizione, ma

    quando scopre che egli la vitti-

    ma lo fa uscire dallo studio con

    parole sgarbate; rappresentante

    di una societ corrotta, usa il

    potere, (la conoscenza), contro

    gli umili e gli indifesi.

    Gi Don Abbondio aveva susci-

    tato la reazione stizzita del pro-

    messo sposo, (Che vuol ch'io

    faccia del suo latinorum?), citando in latino norme del dirit-

    to canonico.

    Azzecca-garbugli, come don Ab-

    bondio, comunica con l'obiettivo

    di non comunicare.

    E una strategia che si ripresenta ancora oggi, in altri contesti.

    Ne d testimonianza Italo Calvi-

    no in un articolo apparso nel

    1965 sul quotidiano Il Giorno: Lantilingua. Riportando il testo di un verbale, in cui un brigadiere

    traduce meccanicamente il rac-conto snello di un testimone in un

    forzato italiano aulico, Calvino ci

    dimostra cos lantilingua, ovvero l'arte di complicare una lingua semplice che, da centanni a questa parte, ha con-tagiato il nostro linguaggio quoti-

    diano. L'antilingua adopera voca-

    boli astratti, preferisce parole si-

    mili (sinonimi) all'italiano cor-

    rente e una costruzione sintattica

    complicata. E un linguaggio arti-colato e oscuro a molti, che sci-

    vola nel cosiddetto burocratese,

    presente nei testi delle leggi, nel

    linguaggio dei politici, nei docu-

    menti ufficiali: non si ammetter

    mai che qualcosa si trovi dietro,

    bens sar situato in posizione

    retrostante.

    Stiamo perdendo la capacit di

    dare il nome giusto alle cose. Ma

    come pu un cittadino compren-

    dere i propri diritti e i propri do-

    veri, se questi non vengono espo-

    sti in un linguaggio semplice e

    chiaro?

    Dove trionfa l'antilingua non si

    comunica, si fa finta di comuni-

    care.

    Soltanto negli ultimi anni in

    Europa e in Italia sono state

    denunciate le anomalie

    dellantilingua burocratica ed stata adottata una politica di

    semplificazione del linguag-

    gio degli atti amministrativi.

    Se ne pu avere facilmente

    prova confrontando le bollette

    di luce e di gas con quelle di

    dieci anni fa.

    Noi adolescenti possiamo op-

    porci al potere della parola

    con la cultura, strumento es-

    senziale per custodire e difen-

    dere i nostri diritti.

    Per, dinanzi a scelte politi-

    che che tagliano gli investi-

    menti per istruzione e cultura,

    possiamo solo cantare con

    Fedez: Non ci fanno n la-vorare, n studiare perch un

    popolo di ignoranti pi faci-

    le da governare.

    Flavia Di Lieto

    Mariarosaria Ruocco

    n.1

  • Pagina 3

    Amalfi Musical In occasione di un lavoro scolastico, un'intervista da

    realizzare in gruppo su una tematica legata al territo-

    rio, abbiamo deciso di intervistare gli attori di Amalfi

    Musical, orgoglio costiero e non solo. Siamo stati ono-

    rati di incontrare Ario Avecone, Vincenzo Oddo e Nuc-

    cia Paolillo, e li ringraziamo ancora per la disponibili-

    t e per il pomeriggio trascorso con noi.

    Intervistatore: Buonasera, innanzitutto grazie per la

    vostra disponibilit. Inizierei a farvi qualche do-

    manda in generaleQuando nata la vostra passio-ne per il teatro?

    Vincenzo Oddo (Cardinale Luigi): Diciamo che il tea-

    tro lho visto in tv sin da piccolino durante il periodo natalizio: chi non ha visto il grande Eduardo! Mi appas-

    sionava molto, ma non era certo una scelta di vita o un

    hobby. Poi, frequentando un gruppo di amici, ci fu pre-

    sentato un professore di italiano, molto appassionato di

    teatro, che mi trasmise questa vera e propria passione.

    Da l ho cominciato a frequentare laboratori di teatro, a

    leggere molto e ad avvicinarmi sempre di pi a

    questarte. Ario Avecone (Antonio): Io, invece, mi occupavo prin-

    cipalmente di musica, suonavo nei locali e cantavo, poi,

    casualmente vidi a Sanremo Cocciante, che presentava

    la versione francese di Notre Dame de Paris. Sentii

    queste canzoni, voci spettacolari e cominciai a studiare

    il musical, e da l iniziato tutto.

    I: Avete frequentato una scuola di recitazione o di

    canto?

    Vincenzo: Io ho frequentato lAccademia di teatro del Maestro Casagrande, diversi stage e laboratori di teatro.

    Ario: Personalmente sono autodidatta, non ho studiato

    n canto, n teatro, n musica. Per avevo in famiglia

    mia madre, che una grande esperta di teatro, che mi

    ha insegnato le basi.

    I: Quali sono le principali difficolt che si incontra-

    no nel lavoro teatrale?

    Ario: Sono tantissime, a partire dal continuo rapporto

    con il pubblico. Siamo sempre molto concentrati sotto

    locchio vigile delle persone! In secondo luogo bisogna saper fare tutto, sapersi muovere, far muovere il corpo,

    il viso, essere espressivi, e recitare in maniera convin-

    cente. Nel Musical ancora pi complicato perch bi-

    sogna saper cantare, nel nostro, in particolare, bisogna

    anche saper combattere!

    Vincenzo: Come dice Ario la concentrazione la cosa pi importante. Fondamentalmente chi porta a teatro un

    personaggio deve immedesimarsi in esso, perdere se

    stesso e le sue non concentrazioni.

    I: Un consiglio ad un aspirante attore.

    Vincenzo: Crederci. Se sai di poter trasmettere qualco-

    sa, vai avanti.

    I: Adesso passiamo alle domande individuali. Par-

    tiamo con Vincenzo Oddo, che abbiamo ammirato

    nelle vesti del Cardinale Luigi.

    Quanto stato difficile interpretare questo ruolo?

    Vincenzo: Difficile no. E' un bel personaggio. Un per-

    sonaggio abbastanza idoneo alla mia personalit.

    I: Quanto impegnativo conciliare il tuo lavoro con

    un' attivit teatrale cos importante?

    Vincenzo: Molto impegnativo. Se sono riuscito a conci-

    liare entrambi le cose lo devo ad Ario. Saltavo molte

    prove, ma riuscivo a incastrarmi tra una prova e l'altra.

    I: Ora passiamo ad Ario, un grande attore con una

    grande voce, che per nella vita fa anche altro.

    Quando hai capito che la recitazione e il canto po-

    tessero diventare pi di una passione?

    Ario: Soprattutto il canto. Ascoltando i consigli e pro-

    vandoci. Con il tempo si riesce a capire e a migliorare.

    I: Avresti mai immaginato un cos grande successo

    per Amalfi Musical?

    Ario: Sinceramente no. Immaginavo una stagione, due

    stagioni... Arrivare a 300 repliche era impensabile! Ha

    colpito le persone perch semplice, ma profondo. E'

    stata una sorpresa per tutti!

  • n.1 Pagina 4

    I: Adesso una domanda per Nuccia, un'insegnate di

    canto, una cantante e non solo: come hai reagito alla

    proposta di entrare nel cast?

    Nuccia Paolillo (Livia): Con Ario parlavo molto di que-

    sto progetto, ed io sono stata una delle prime a sapere di

    questo Musical. L'ho visto nascere e ci ho creduto fin da

    subito.

    I: Amalfi Musical quindi possiamo definirlo un suc-

    cesso costiero e tutti noi, amalfitani e non solo, ne sia-

    mo molto affezionati. Ma, potendo scegliere, avreste

    scelto di interpretare proprio i vostri ruoli, e soprat-

    tutto c' qualcosa che vi accomuna con il personaggio

    che interpretate?

    Vincenzo: All'inizio dovevo interpretare Sicardo, quindi

    se mi chiedi chi avrei voluto interpretare ti rispondo lui.

    Ma per mancanza di tempo, per i due brani musicali, ab-

    biamo optato per il Cardinale Luigi.

    Ario: Io sono il regista e quindi ho attribuito i ruoli perso-

    nalmente. Sono entrato in scena in un secondo momento,

    nelle vesti di Antonio, il protagonista.

    Nuccia: Non avendo la vocalit e l'et di Giovanna, inter-preto Madama Livia e Ario ha scritto i brani sulla mia

    voce.

    I: Ogni volta che assisto ad uno spettacolo teatrale mi

    chiedo quanto sia difficile ricordare tutto a memoria, i

    gesti, i passi e le posizioni. Avete un metodo per ricor-

    dare tutto?

    Tutti: Provare, provare, provare! Provare a casa, inseren-

    do piano piano i gesti e le posizioni. Poi ognuno ha il suo

    metodo, chi preferisce provare a casa e chi invece ha bi-

    sogno di provare con gli altri. Il metodo cucito su ogni

    persona.

    I: Se doveste scegliere un solo nome chi sarebbe il vo-

    stro mito teatrale?

    Vincenzo: Secondo me, il pi grande attore teatrale mai

    esistito Vittorio Gassman. Altri miti sono Giancarlo

    Giannini e il maestro Casagrande.

    Ario: Il mio mito in assoluto Carl Anderson, il Giuda

    nero di Jesus Christ Superstar.

    Nuccia: Gigi Proietti. Lui il mio mito da sempre. Poi

    come cantante, da cui ho preso la vocalit, Mina. Questi

    sono i miei due miti.

    I: Avete un aneddoto o un retroscena successo dietro

    le quinte?

    Vincenzo: Tantissimi! Hai una serata a disposizione per

    noi?! Succede, ed normale. Non solo dietro le quinte,

    anche durante il musical. Qualche volta si calca la mano e

    cerchiamo di farli succedere, altre volte accadono im-

    provvisamente! Una sera, per esempio, si spezzata una

    spada durante un combattimento.

    Nuccia: Giovanna perse il cerchietto e una vecchietta

    cercava in tutti modi, tutta la sera, di porgerle il cerchiet-

    to! O una papera pi eclatante stata quando io ero a terra, con Bruno ferito, e la nostra signora fan ci bacia-va, ci abbracciava e sussurrava bravi, bravi! E quando Vincenzo entr in scena disse: Oiccan pur o munsi-gnor! Non tutti capiscono che non il Cardinale ad uc-cidere Sicardo. E alcune signore, nel silenzio totale, e-

    sclamano ironicamente:E chest 'a Chies! Ario: Le guardie uscendo andarono contro un muro, la

    porta era chiusa... sono successe cose incredibili!

    I: Le domande sono finite, ma vorrei concludere que-

    sta piacevole serata da giornalista improvvisata con un vostro piccolo omaggio musicale!

    [Gli attori/cantanti si sono esibiti live, per noi, con il cele-

    bre ritornello di Amalfi Musical Si squarcia il cielo

    blu,si allineano le stelle, si innalzano le vele di questa

    civilt, due lampi in mezzo al blu dividono la notte, dise-

    gnano le rotte della nostra libert! Amalfi rivivr!]

  • Pagina 5

    Il 25 novembre 2015 noi ra-

    gazzi della classe V ginnasio

    ci siamo recati al teatro Pala-

    partenope di Napoli per assi-

    stere a I promessi sposiOpera moderna, una rappre-sentazione scenica a met

    strada tra il musical e lopera rock ispirata allomonimo romanzo di Alessandro Man-

    zoni.

    Autore del testo e capo della

    regia Michele Guard, men-

    tre le musiche sono ad opera

    di Pippo Flora. Il cast d'ecce-

    zione composto da un gran-

    de corpo di ballo di ben 20

    elementi, con coreografie che

    in alcuni passaggi diventano

    movimentata scenografia.

    Linsieme degli interpreti costituito da attori-cantanti di

    talento; tutti riescono ad es-

    sere protagonisti in determi-

    nate scene dello spettacolo

    poich lattribuzione delle parti ben equilibrata.

    Graziano Galtone ci fa di-

    menticare la figura goffa e

    impacciata del personaggio

    manzoniano, mentre ritrovia-

    mo in lui la durezza e la vo-

    lont testarda di Renzo.

    Nelle vesti di Lucia una gio-

    vane Noemi Smorra personi-

    fica con grande consapevo-

    lezza e intensit il personag-

    gio a cui Manzoni affida il

    compito di rappresentare il

    suo sentimento della vita, la

    concezione del dolore e il

    senso del divino.

    Don Rodrigo, interpretato da

    Gi Di Tonno, incarna per-

    fettamente larroganza del potere mentre Vittorio Mat-

    teucci straordinario nel suo

    tormentato Innominato, Co-

    lui che non deve essere nomi-

    nato, che si presenta circon-

    dato da ombre nere e

    Dissennatori. La sensuale e tenera monaca

    di Monza interpretata da

    Lola Ponce, mentre Christian

    Gravina si sdoppia con agilit

    tra Fra Cristoforo e il cardina-

    le Borromeo.

    Il musical ha una durata di

    quasi tre ore, non lascia spa-

    zio a tempi morti ed diviso

    in due atti. La prima scena

    una presentazione cantata di

    tutti i personaggi principali

    dopodich si procede con la

    storia che tutti conosciamo.

    Particolare attenzione stata

    prestata alla scenografia dello

    spettacolo che pu contare su

    tre grandi palcoscenici ruo-

    tanti; inoltre alcuni carri mo-

    bili danno fluidit alle scene a-

    prendosi, chiudendosi, separando-

    si; tutto curato nei minimi detta-

    gli.

    Le scene pi interessanti sono

    quelle in cui Don Rodrigo, situato

    in alto, su una sorta di ragnatela,

    come un deus ex machina, con dei

    fili muove i ballerini, marionette

    che si piegano al suo volere; inca-

    strato al centro di questi c Don Abbondio, che rappresenta tutti

    gli uomini vili che non osano ri-

    bellarsi ai prepotenti. Altrettanto

    caratteristica la scena in cui

    lavvocato Azzecca-Garbugli, dallalto di una pila di libri, canta La legge uguale per tutti, me-ditando su come punire il delin-

    quente che ostacola il matrimonio

    del povero Renzo.

    Lopera rimane abbastanza fedele al romanzo, tuttavia presenta alcu-

    ne incongruenze: infatti in

    questultimo Lucia vista da don Rodrigo solo come una scommes-

    sa, mentre nellopera moderna si evince un vero e proprio sentimen-

    to di passione.

    Pochi sono gli elementi a sfavore

    di questo spettacolo, ma tra questi

    c, senza dubbio, la scelta di met-tere in scena una storia completa-

    mente cantata senza nemmeno una

    battuta recitata. Inoltre, lacustica era ad un volume troppo alto e,

    avendo noi dei posti laterali, quin-

    di piuttosto vicini alle casse, ri-

    sultata difficile la comprensione di

    alcune parole.

    Ciononostante un buon modo

    innovativo per avvicinare i giovani

    a un grande classico della lettera-

    tura italiana, in unottica insolita,

    sulla scia di grandi successi come

    Il gobbo di Notre Dame.

  • n.1 Pagina 6

    Ad Amalfi il Capodanno non cade il primo genna-

    io, ma il primo settembre. Questo particolare tipo di

    Capodanno conosciuto con lappellativo di bizantino. A conferirgli questo nome stato il medievalista amalfitano Giuseppe Gargano che,

    negli anni 80 del Novecento, ide quello che sa-rebbe diventato un evento storico e culturale di rile-

    vante importanza.

    La manifestazione conta 13 edizioni, di cui 10 inin-

    terrotte dal 1999 al 2009; poi stata sospesa per

    qualche anno perch non cerano, in quel momento,

    fondi disponibili.

    Come il professore Gargano stesso, da noi intervi-

    stato, ci ha dichiarato, lidea di realizzare questa manifestazione nacque gi nel 1979 e fu presentata

    allallora azienda di Soggiorno e Turismo, ma ri-mase lettera morta poich non fu presa in consi-derazione dai vari commissari che si succedettero

    alla gestione dellEnte.

    Solo nel 1979 questo progetto fu indicato da Mario

    Grimaldi al sindaco Luigi Torre e allassessore alla cultura Antonio Bottiglieri, che decisero di am-

    pliarlo anche con giochi medievali.

    Il 1 settembre non coincideva altro che con linizio dellanno fiscale e giuridico nei territori dellImpero dOriente, ovvero tutto linsieme di quelle cittadine periferiche dellimpero cui apparte-neva anche Amalfi. In questa data ogni anno, infat-

    ti, venivano nominati dei nuovi comites, ovvero i

    nuovi capi della Repubblica marinara. Si trattava di

    una prassi che ebbe anche una vita lunga, conside-

    rando che entr in vigore a partire dallanno 839 per rimanere valida fino al X secolo e, dopo una

    breve interruzione, torn in auge nel 1266 sotto il

    dominio angioino per durare fino allavvento dei

    Borbone.

    Allepoca tutto si svolgeva presso la Chiesa del Santo Salvatore de Birecto di Atrani, che era sede

    ufficiale delle assemblee pubbliche nonch

    dellincoronazione dei duchi. Questa location sta-ta mantenuta tuttoggi nellambito della manifesta-zione: la cerimonia di investitura del Duca di A-

    malfi, nonch Magister della Civilt Amalfitana si

    tiene proprio sul sagrato della chiesa. Rispetto al

    Medioevo, il titolo di Magister oggi viene conferito

    a una personalit, amalfitana dorigine o dadozione, che si sia distinta per meriti particolari in un settore della civilt amalfitana medievale qua-

    le pu essere larte, il diritto o la politica. Contem-plando il momento dellinvestitura, il programma del Capodanno Bizantino prevede prima lo svolgi-

    mento e la partecipazione a un convegno di studio

    sul Medioevo amalfitano che si tiene allinterno dellArsenale della Repubblica, e poi la lectio ma-gistralis dello stesso Magister. Il 1 settembre, inve-

    ce, avviene la vera e propria cerimonia di investitu-

    ra dopo la quale parte un corteo storico con figu-

    ranti in costumi depoca che da Atrani si snoda per il lungomare fino ad arrivare al Duomo di Amalfi,

    sul cui sagrato ha luogo uno spettacolo finale ispi-

    rato rigorosamente alla tradizione marinara di A-

    malfi.

    Lultimo a essere incoronato Magister di civilt amalfitana stato il grande artista, nonch fondato-

    re della compagnia di canto popolare, Roberto De

    Simone. Egli, il 31 agosto, ha tenuto unintervista sulla piazzetta antistante la collegiata di Santa Ma-

    ria Maddalena ad Atrani, con la quale ha voluto

    lanciare un invito ai giovani ad avvicinarsi alla mu-

    sica del passato, in quanto possiede un livello arti-

    stico superiore rispetto a quella attuale. Infine si

    interrogato sullesistenza effettiva dei giovani, poi-ch quelli in preda alla febbre del sabato sera so-no gi vecchi, mentre si possono definire tali solo

    coloro che coltivano dei sogni e si illudono del fu-

    turo.

  • Che cos' una frana? Da noi una strada chiusa. Ogni anno la Costiera Amalfitana, rinomata meta turistica,

    flagellata dagli smottamenti che creano disagi a tutti gli abitanti. Abbiamo deciso di intervistare il Sig. Aniello

    Merolla, esperto del settore, per avere pi informazioni riguardo questo sconcertante problema che tocchiamo

    quotidianamente con mano e che ci incuriosisce, date le nostre esperienze personali.

    Pagina 7

    Che cos' una frana?

    Da cosa viene

    scatenata?

    La frana uno

    smottamento di

    materiale che da

    monte scende a valle

    per la forza di gravit.

    Sono pi frequenti le

    frane causate da

    agenti atmosferici o

    quelle generate dalla

    negligenza umana?

    La maggior parte

    delle volte la natura

    che sovrasta ogni

    precauzione e in tal

    caso ci che accade

    imprevedibile.

    Talvolta per alcune

    azioni scellerate

    dell'uomo, come

    incendi dolosi,

    incuria dei

    terrazzamenti e

    disboscamento

    provocano frane.

    Perch in Costiera

    Amalfitana queste sono

    cos numerose?

    In questa zona sono

    numerose perch la

    morfologia

    caratterizzata da forti

    pendenze e in

    particolare le strade

    sono state create

    scavando e

    sezionando le ripide

    scarpate. Di

    conseguenza le frane

    avvengono in

    prossimit delle

    strade dando vita a

    tali problematiche.

    Perch le frane

    hanno un impatto

    cos grande sulla vita

    di tutti noi?

    La maggior parte

    delle volte questi

    fenomeni interessano

    le poche arterie che

    danno la possibilit

    ad alcune zone di

    essere accessibili.

    Quindi si creano

    disagi enormi per

    coloro che devono

    andare a lavorare, a

    scuola ma soprattutto

    per le ambulanze

    e in caso

    di un pronto intervento

    si crea una situazione ingesti-

    bile.

    Come l'uomo pu

    intervenire per

    limitare i danni?

    L'uomo non pu

    risolvere il problema,

    pu evitare la

    percentuale di

    possibilit che si

    verifichino episodi

    del genere poich il

    rischio non

    annullabile del tutto.

    Essendo il territorio

    cos esteso, non c' la

    possibilit di metterlo

    completamente al

    sicuro, per alcuni

    interventi come la

    tutela del territorio, la

    protezione dagli

    incendi boschivi e la

    messa in sicurezza

    mediante le reti o le

    barriere para-massi,

    fanno s che il

    territorio venga

    messo in parziale

    sicurezza.

    Che cos' una frana?

    Da noi una strada chiusa.

    Come gi detto in precedenza le frane nel nostro territorio sono un vero e proprio problema:

    infatti queste stravolgono il nostro quotidiano, che gi a causa della particolare morfologia

    dei luoghi molto difficile. Noi studenti pendolari in queste situazioni siamo sempre svantag-

    giati poich gli smottamenti interessano quasi sempre strade principali, che spesso vengono

    chiuse anche per settimane. La conseguenza di questi eventi franosi la sospensione del servi-

    zio di trasporto pubblico, vitale per noi scolari .

  • n.1 Pagina 8

    Durante l'autunno 2015 stato

    abbattuto lo storico pino che

    da pi di un secolo si trovava

    nelle vicinanze della nostra

    scuola.

    Ormai da tempo si pensava di

    rimuoverlo poich era diventa-

    to pericoloso per gli studenti

    che praticavano educazione

    fisica alle sue pendici; infatti

    nelle giornate ventose non ra-

    ramente capitava che dalla sua

    chioma si staccassero rami e

    pigne, spesso anche molto pe-

    santi, i quali per effetto di gra-

    vit si schiantavano al suolo

    provocando danni.

    La decisione definitiva della

    rimozione stata anche deter-

    minata dalle molteplici segna-

    lazioni delle abitazioni limitro-

    fe, che vedevano lenorme al-bero, alto decine di metri, o-

    scillare pericolosamente con

    vento anche di lieve intensit.

    La causa di queste oscillazioni

    cos evidenti stata ricondotta

    alle formiche carpentiere, che

    scavando allinterno del tronco e destabilizzando il pino, lo

    hanno indebolito.

    Osservando il tronco tranciato

    alla sua base e pensando alle

    molteplici ed interessanti in-

    formazioni che si potevano ri-

    cavare dalla sua sezione, la

    professoressa di scienze Giu-

    seppina Gargano ha deciso di

    portare alcune delle sue classi

    a studiarlo.

    L'et del pino stata calcolata

    usando un semplice ma effica-

    ce sistema: contando i cerchi

    concentrici presenti all'interno

    del tronco mediante l'apposi-

    zione di uno spillo ogni dieci

    cerchi. Gli alunni, quindi, sono

    giunti alla conclusione che il

    pino avesse approssimativa-

    mente 125 anni.

    L'istituto superiore Marini

    Gioia saluta, dunque, il suo a-

    lunno pi anziano che per pi

    di un secolo ha abitato nel cor-

    tile del nostro Istituto.

  • LA REDAZIONE

    Direttore: Bartolomeo Merolla

    Vicedirettore: Rossella Esposito

    Art directors: Chiara Lucibello, Raffaella Rispoli

    Illustratore: Carmela Giordano

    Caporedattore gruppo 1: Anita Amatruda

    Caporedattore gruppo 2: Mariarosaria Ruocco

    Caporedattore gruppo 3: Flavia Di Lieto

    Redattori gruppo 1: Adelina Fraulo, Chiara Lucibello,

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    Giada Alfieri, Carmela Giordano

    Redattori gruppo 3: Ausilia Sarno, Raffaella Rispoli,

    Alessandro Scognamiglio, Giuseppe Vitaglione

  • Giornalino di classe n.1

    13/02/2016

    V A ginnasio 2015/2016

    I.I.S.S. Marini-Gioia Amalfi

  • Il liceo classico ti ha aiutato nel conseguire il tuo percorso di studi ? Se s, in che

    modo?

    Stefano Esposito, studente della Facolt di Veterinaria.

    S, il liceo classico mi ha aiutato nel conseguire il mio percorso di studi in due modi: praticamente ed indi-

    rettamente. Praticamente perch molti termini dellambito medico o scientifico derivano o dal greco o dal latino, indirettamente perch il liceo classico mira a fornirti un metodo di studio che andr bene per qualsi-

    asi strada un diplomato voglia intraprendere.

    Credi che il liceo classico ti aiuter a conseguire il tuo percorso di studi? Se s, in che modo?

    Marco Giordano, studente dellultimo anno del liceo classico ad Amalfi.

    Credo fermamente che il liceo classico mi potr aiutare nel mio futuro percorso di studi. Non posso ancora

    parlare per esperienza diretta, in quanto frequento l'ultimo anno, ma posso affermare che il liceo classico ha

    una marcia in pi rispetto a qualsiasi altro indirizzo di studi, poich l'unico capace di offrire una prepara-

    zione completa, omogenea, che tratta ogni campo o ramo del sapere, e che permette allo studente di sce-

    gliere qualsiasi facolt universitaria, scientifica o letteraria.

    Leconomista Ichino, nel processo al Liceo classico che si tenuto a Torino nel 2014, ha aperto la sua arringa sostenendo che tale indirizzo di studi non d una preparazione migliore agli studenti che voglio-

    no intraprendere studi scientifici. Da questo punto di vista, il percorso di studi classico ancora attua-

    le?

    S.E.

    Bisogna dire alleconomista Ichino che il liceo classico pur non fornendo conoscenze specifiche per lambito scientifico, come ho gi detto, tende a donare agli alunni un metodo di studio che a lungo andare li aiuter molto. Per esperienza personale io posso dirti che inizialmente un diplomato forse dovr faticare un

    po di pi, per poi, come successo a me, si accorger che nulla lo avrebbe potuto aiutare pi degli studi

    classici.

    M.G.

    Nutro il massimo rispetto per questo stimato economista, per non posso far altro che discostarmi dal suo

    punto di vista, in quanto il liceo classico non solo rappresenta un indirizzo di studi attuale, ma forse lo pi

    di tutti. Ad esempio, il programma di matematica e fisica che abbiamo svolto finora lo stesso di quello di

    un liceo scientifico; in pi il metodo di studio acquisito al liceo classico fornisce un'elasticit mentale che

    sar molto utile in futuro. Io stesso ho intenzione di scegliere una facolt scientifica per l'universit, anche

    in virt di quanto detto prima.

    Ti stato richiesto un impegno molto gravoso?

    S.E.

    Quando ho frequentato il liceo classico non ho avuto un impegno molto gravoso, anche perch non studia-

    vo molto. Per, per quel poco che ho studiato, ho ottenuto buoni risultati sia al liceo classico sia

    alluniversit.

    Prima puntata: studenti di oggi...

    LATINO E GRECO

    NELLA SCUOLA 2.0

    Ovvero: Lutilit dellinutile

    I

  • II n.1

    M.G.

    L'impegno necessario in qualsiasi attivit,

    non si pu fare una cosa senza esserne convinti

    o con poca passione, perch sarebbe deleterio.

    Dal mio punto di vista, posso dire, quindi, che

    il liceo classico s impegnativo, ma lo come

    qualsiasi altro indirizzo.

    Credi che il latino e il greco siano lingue

    morte o ancora utile leggere i testi antichi in

    lingua originale? Pensi che sarebbe meglio studiare altre lingue straniere al posto delle lingue classi-

    che?

    S.E.

    Per me il latino ed il greco non sono lingue morte, poich continuano a vivere nella nostra quotidianit e

    nel linguaggio medico o scientifico. Se qualcuno volesse apprezzare le opere degli autori antichi ovvia-

    mente dovrebbe leggerle in lingua originale, perch come una canzone tradotta perde il suo valore, anche i testi letterari greci e latini possono perdere quasi tutto attraverso una traduzione. Poi credo sia utile stu-

    diare altre lingue straniere come utile studiare quelle classiche. Alla fine sono scelte che le persone fanno,

    ma tutto si pu dire, tranne studiare il latino ed il greco sia inutile.

    M.G.

    Nella societ moderna lo studio delle lingue straniere, come inglese, francese, spagnolo, tedesco, ecc.,

    molto importante, ma ci non significa che bisogna trascurare lingue come il latino e il greco. Queste, in-

    fatti, non sono affatto, come molti le definiscono, lingue morte, poich, se si guarda a ci che hanno

    scritto autori come Cicerone o Seneca, si possono trovare messaggi morali e valori ancora attuali e moder-

    ni. Bisogna anche considerare che noi stessi, in quanto italiani, siamo eredi diretti della cultura e della tra-

    dizione romana, per questo non possiamo ignorare i loro preziosi insegnamenti e non conoscere la loro lin-

    gua.

    Se potessi tornare indietro sceglieresti di nuovo questo indirizzo di studi?

    S.E.

    Se potessi tornare indietro io sceglierei indubbiamente il liceo classico; in terza media gi lo pensavo, ma

    ora ne sono fortemente convinto: questa scuola, mi ha aiutato pi di quanto avrebbe fatto un altro liceo o

    qualsiasi istituto tecnico!

    M.G.

    Sicuramente lo sceglierei di nuovo, dopo le medie non sapevo ancora cosa avrei fatto da grande ma volevo

    una scuola che mi permettesse di tenere aperte tutte le porte possibili per il futuro, e in questo il liceo clas-

    sico stata assolutamente la scelta migliore.

  • Il liceo classico ti ha aiutato nel conseguire il tuo percorso di studi o nella tua professione? Se s, in che

    modo?

    Anna Colella, ex studen-

    tessa del liceo classico,

    docente di Scienze

    dellalimentazione.

    S, il liceo classico mi ha

    aiutato in entrambe le cose,

    per la laurea in Medicina

    (etimologia della maggior

    parte dei termini) e per la

    professione, in quanto sono

    convintissima che il liceo

    classico spalanchi gli oriz-

    zonti della conoscenza ed

    insegni, al di l delle disci-

    pline, l'amore per il sapere

    e io ritengo che solo chi sa

    veramente libero.

    Claudia Lauretano, ex

    studentessa del liceo clas-

    sico, laureata in Biologia.

    Il liceo classico mi ha aiu-

    tato moltissimo in tutte le

    circostanze, per la mia lau-

    rea in biologia, e per la pro-

    fessione, in quanto d un

    ottimo allenamento allo

    studio che fondamentale

    per affrontare l universi-

    t.

    Credi che il latino e il greco siano lingue morte o ancora utile leggere i testi antichi in lingua origina-

    le? Pensi che sarebbe meglio studiare altre lingue straniere al posto delle lingue classiche?

    P.F.

    Secondo me il Liceo

    Classico ancora attuale

    poich fornisce un metodo

    di studio grazie al quale,

    dopo la maturit, possi-

    bile intraprendere ogni

    tipo di facolt universita-

    ria. Dovrebbero, per, ri-

    durre le ore di latino e gre-

    co per inserire lingue stra-

    niere che, al giorno d'oggi,

    sono fondamentali.

    Claudia Lauretano

    S, il Liceo classico

    ancora attuale e serve in

    primo luogo ad aprire la

    mente e ad allenarla. Io ho

    studiato biologia

    alluniversit e non torne-

    rei indietro per scegliere

    un altro indirizzo di studi.

    Anna Colella

    Non stata una passeg-

    giata. Ho frequentato una

    scuola salesiana dove si

    studiava tantissimo, italia-

    no, latino e greco anche su

    dispense universitarie, ma

    oggi ringrazio infinita-

    mente le mie insegnanti

    (tutte suore). E' merito

    loro se ho un pizzico di

    cultura!

    P.F., professionista ed ex

    alunno del liceo classico

    Matteo Camera.

    Non mi stato richiesto

    un impegno troppo gravo-

    so quando ho frequentato

    questo Liceo.

    Ti stato richiesto un impegno molto gravoso?

    III

    Seconda puntata: ...e di ieri

    S. C., studentessa del

    primo anno della facol-

    t di Biologia a Varese.

    Il liceo classico mi ha

    lasciato molto e mi sta

    aiutando in questo primo

    anno all'universit. E

    pensare che non volevo

    frequentarlo! Il liceo

    classico mi ha fornito un

    metodo di studio molto

    valido, e una forma

    mentis analitica ed elasti-

    ca al tempo stesso.

    S.C.

    Le ore di studio, di im-pegno a casa occorrono in

    tutti i licei, in tutti gli isti-

    tuti. No, non trascorrevo

    molte ore sui libri. Forse

    il ginnasio fu pi com-

    plesso, pi faticoso: do-

    vevo acquisire il metodo

    di studio e imbattermi in

    materie nuove, come il

    greco. Allinizio stato difficile.

    Camilla Russo, studentessa

    della Facolt di Chimica e

    Tecnologie farmaceutiche.

    Penso che il latino e il gre-

    co siano lingue tutt'altro che

    morte: le parliamo ogni

    giorno e neanche ce ne ac-

    corgiamo. Da ex studentessa

    del liceo classico una delle

    cose che pi mi piace la

    possibilit di imbattermi in

    una nuova parola e di riusci-

    re a comprenderne il signifi-

    cato, ma credo che ci sia

    possibile solo dopo aver let-

    to i testi in lingua originale.

    La conoscenza delle lingue

    straniere di primaria im-

    portanza, ma altrettanto

    necessario che essa sia af-

    fiancata (se non preceduta)

    da una piena padronanza

    della nostra lingua, ed pro-

    prio lo studio delle lingue

    cosiddette morte a garan-

    tircene pieno possesso.

  • n.1

    Anna Colella

    S, come si fa a non com-

    muoversi per una fanciulla

    come Antigone? Quanto la

    amo! Per me i testi classici

    sono ancora oggi attuali e chi

    non riconosce ci pu avere

    mille lauree, ma un ignoran-

    te nel senso latino del termi-

    ne... Anche le lingue straniere

    sono importanti, quindi mi

    chiedo: "Non si possono stu-

    diare insieme alle classiche?

    Magari come progetti?"

    Claudia Lauretano

    Il latino e il greco sono lin-

    gue importanti e leggere i

    testi antichi aiuta la mente e a

    far propri importanti valori

    delle epoche passate. Tuttavia

    integrerei lo studio di queste

    materie con l'inglese poich

    questa lingua oramai di pri-

    maria importanza. A mio pa-

    rere bisognerebbe soffermarsi

    non solo sullo studio della

    grammatica, ma soprattutto

    della conversazione in lingua

    inglese. Una scuola al passo

    con i tempi deve dare la pos-

    sibilit all'alunno di imparare

    una delle lingue pi parlate al

    mondo, una conoscenza, que-

    sta, che viene richiesta sia nel

    mondo universitario che in

    quello lavorativo.

    Se potessi tornare indietro sceglieresti di nuovo questo indirizzo di studi?

    Anna Colella

    Per altre cento vite. Salvia-

    mo la conoscenza!

    Claudia Lauretano

    Gi da piccola volevo fare il

    classico. E questa mia idea

    con il passare del tempo non

    cambiata. Sono stata sempre

    affascinata dalle materie uma-

    nistiche, in particolare il gre-

    co, lingua assai pi semplice

    del latino.

    Sono stata decisa sulla mia

    scelta, mai mi sono pentita,

    ancora ora non mi pento asso-

    lutamente. Secondo me il

    classico il migliore fra tutti

    gli indirizzi, in quanto ti apre

    la mente, cosa molto impor-

    tante in una societ come

    quella doggi nella quale si

    manipolati costantemente dai

    pi potenti, che condizionano

    le nostre scelte e idee. Quindi

    ognuno dovrebbe pensare con

    la propria testa e avere il co-

    raggio di contrastare le opi-

    nioni altrui.

    P.F.

    Probabilmente se tornassi

    indietro sceglierei il Liceo

    Scientifico solo perch, aven-

    do frequentato la facolt di

    veterinaria, mi avrebbe prepa-

    rato maggiormente nelle ma-

    terie appunto scientifiche co-

    me la matematica e la fisica.

    Per il resto ritengo il Liceo

    Classico una scuola molto

    valida.

    IV

    Camilla Russo

    Ammetto che nei primi mesi di studio, trovandomi di fronte

    a materie puramente scientifi-

    che quali fisica, informatica,

    matematica, mi capitato, a

    volte, di pensarla come

    leconomista Ichino: Forse, se avessi frequentato il liceo

    scientifico sarebbe stato tutto

    pi facile. Con il passare del tempo, tuttavia, mi sono

    (volentieri) dovuta ricredere.

    Mi sono resa conto che gli studi

    classici hanno preparato la mia

    mente ad affrontare qualunque

    tipo studi: mi hanno dotata di

    costanza, applicazione, metodo

    ed elasticit mentale. Pertanto

    mi sento, oggi, di contraddire

    Ichino: da questo punto di vista

    gli studi classici sono e saranno

    sempre attuali.

    Camilla Russo

    Certo, se potessi tor-nare indietro sceglie-

    rei di nuovo di fre-

    quentare il liceo clas-

    sico: sono contenta

    della mia formazione

    e forse, a posteri, pro-

    prio alla luce della

    mia esperienza uni-

    versitaria, ho addirit-

    tura cominciato a co-

    glierne pi a fondo i

    benefici, avendo avu-

    to prova tangibile di

    come gli studi classici

    non si riducano a me-

    ra conoscenza del

    latino, del greco, della

    letteratura, ma con-

    corrano a rendere le

    nostre menti pi sve-

    glie, critiche, curiose,

    pi aperte a recepire

    qualunque genere di

    informazione. Scrive-

    va Calvino nel suo

    libro Perch leggere i classici: I classici sono libri che quanto

    pi si crede di cono-

    scerli per sentito dire,

    tanto pi, quando si

    leggono davvero, si

    trovano nuovi, ina-

    spettati, inediti.. E quanto, credo, si pos-

    sa dire degli studi

    classici in generale!

    S.C.

    S! Se potessi torna-re indietro, non avrei

    dubbi! Sono convinta

    che stata la scelta

    migliore per me.

    Leconomista Ichino, nel processo al liceo classico che si tenuto a Torino nel 2014, ha aperto la sua ar-ringa sostenendo che tale indirizzo di studi non d una preparazione migliore agli studenti che vogliono

    intraprendere studi scientifici. Da questo punto di vista, il percorso di studi classico ancora attuale?

  • Il liceo classico lha aiutata nel conseguire il suo percorso di studi (o la sua professione)? Se s, in che

    modo?

    Il liceo classico strutturalmente preordinato non tanto a preparare un lavoratore, quanto a formare una

    persona, perch il suo compito quello di trasmettere non anticaglie, ma il meglio della nostra storia con lo sguardo vigile al presente e al futuro. Ne deriva un patrimonio culturale che punta ad aprire la mente per

    sviluppare competenze profonde e trasversali, non legate soltanto all' hic et nunc, ma ad uno spettro ideale

    molto ampio, che nel lungo periodo pu risultare e risulta, in base ai comuni dati di esperienza, sicuramen-

    te vincente. Chi frequenta questa scuola ne trae largo giovamento in termini di flessibilit mentale e capa-

    cit continua di apprendimento, per cui non subisce passivamente le trasformazioni vorticose di una realt

    mutevole e cangiante, ma entra in possesso di una duttilit intellettuale e di un'impalcatura razionale atte a

    dominare gli inevitabili mutamenti della vita professionale e sociale. Si sia o meno professionisti, l'acquisi-

    zione di un habitus teoretico ed applicativo di forte respiro, che si pu attingere dal vastissimo serbatoio dellumanesimo classico, aiuta nell'esercizio di qualsiasi attivit, dando vita ad un approccio sano e serio a

    tutto quanto si intraprende, anche sulla base di uno spirito critico saldo e alieno da ogni superficialit.

    L'economista Ichino, nel processo al liceo classico che si tenuto a Torino nel 2014, ha aperto la sua

    arringa sostenendo che questo indirizzo di studi non d una preparazione migliore agli studenti che vo-

    gliono intraprendere studi scientifici. Da questo punto di vista, il percorso di studi classici ancora attu-

    ale?

    Il percorso di studi classici indubbiamente attuale, perch antistorico e irrealistico disconoscere che il

    significato profondo e i fondamenti del sapere, anche di quello scientifico, hanno una radice umanistica e

    che la cultura greca e latina un piacevole e necessario bagaglio che ha contraddistinto la civilt occiden-

    tale, permeandola financo nelle tappe evolutive del suo progresso tecnologico. Pertanto, laffermazione del professor Ichino per lo meno discutibile, se non addirittura infondata, alla luce di una innegabile realt

    storica e di una temperie culturale dalla solida ossatura, proprio perch di comune accezione che il pro-

    prium della paideia liceale quello della maturazione di un impianto di conoscenza integrale, che va ben

    oltre la spendibilit immediata. Le cosiddette lingue morte sono in realt delle lingue storicamente conclu-

    se, ma conservano un potenziale di ricettivit e di sapere che costituisce, come ha scritto lo storico greco

    Tucidide, uno , cio una conquista perenne, che vale al di l di un puro utilitarismo pratico.

    E una scuola che richiede un impegno molto gravoso?

    Fermo restando che qualsiasi scuola richiede uno sforzo di apprendimento, il liceo classico ha indubbia-

    mente una marcia in pi per chi lo frequenta in quanto per il buon esito dello studio del latino e del greco,

    come per quello della matematica, della fisica e delle scienze naturali, necessaria una disciplina mentale

    radicata nellattenzione e capace di allenare il pensiero e lazione con un rigore metodologico e storico-critico, che dura tutta la vita. In questo senso il liceo classico la scuola per eccellenza, matrice storica di

    tutte le altre e risponde pienamente all'etimo greco che significa appunto palestra, allenamento.

    Se potesse tornare indietro, sceglierebbe di nuovo questo indirizzo di studi?

    Non solo vale la pena di sceglierlo di nuovo alla luce dell'esperienza vissuta, ma occorre mirare ad una

    maggiore vivacit culturale del corpo docente e ad una pi lungimirante intelligenza manageriale dei diri-

    genti per progettare e realizzare percorsi didattici innovativi, anche al fine di rendere pi attuale e pi ade-

    rente alla sensibilit odierna la preziosa e insostituibile eredit del mondo classico.

    Un paladino del Liceo classico

    Terza puntata

    Una sorgente che non deve disseccarsi V