Giornalino 17 giugno 2012

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Giornalino del Centro Giovanile DON BOSCO EDIZIONE VENTENNALE n° 6 17 giugno 2012 Periodico a diffusione interna PAG. 1 Oratorio “G. Marzano” Parrocchia San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta L’editoriale PAG. 1 E’ calato il sipario sui festeggiamenti del ventennale della nascita dell’Oratorio-Centro giovanile Don Bo- sco della Parrocchia di san Bartolomeo Apostolo di Centurano. Sabato 9 Giugno nella cornice della festa delle Ciliegie, in una variopinta serata artistico- culturale, allo scoccare della mezzanotte gli oratoriani di ieri e di oggi sono accorsi gioiosi al taglio della torta inneggiando il tradizionale “Tanti auguri…..” con voce tintinnante ,anche se difettosa in qualche acuto!!! Quella di sabato non è stata la chiusura di un evento coinvolgente che lascia nel cuore la nostalgia con una venatura di tristezza per qualche cosa che è ormai giunta al termine, ma ha avuto il sapore della vera e propria festa del compleanno. Nella vita dell’uomo,infatti, il giorno del compleanno rappre- senta un passaggio che, per il fanciullo significa proiettarsi verso la giovinezza, per il giovane, andare incontro alla maturità, per l’anziano, essere fiero di sperimentare il gusto della vita anche quando le forze diventano fragili. Per la comunità del Centro Giovanile Don Bosco il nove giugno ha segnato il tempo per riprendere la strada con vigore. Momenti diversi hanno caratteriz- zato la serata in un crescendo di entusiasmo , di vera gioia e di amore fraterno, passando dal confronto sul vissuto di quanti hanno fatto e continuano a fare in oratorio con l’animazione culturale salesiana,al con- fronto artistico, musicale, coreutico, teatrale che ha visto impegnati in un sano protagoni- smo giovanile i gruppi del centro giovanile Don Bosco, l’Istituto comprensivo “L. Set- tembrini” di Maddaloni e la compagnia di ballo del Sabòr magistralmente diretta dall’ex oratoriano maestro Aldo Errichiello. La spumeggiante serata è stata aperta con il raduno degli oratoriani che sono stati accolti nel saloncino San Giuseppe dell’oratorio G. Marzano,dove alla presenza qualificata di Don Fabio D’Alessandro, delegato ispetto- riale della Pastorale giovanile salesiana, sono state espresse le testimonianze di animatori che hanno precisato ,in termini chiari e fortemente sentiti , il senso dello stile di relazione che nasce e si vive nell’oratorio. Don Fabio ha raccolto ed evidenziato i punti cardini delle testimonianze ribadendo che l’amore a Don Bosco, il metodo preventivo, la testi- monianza, la condivisione,il saper relazionarsi con ragazzi e adulti ,coltivare la spiritualità personale ha una sorgente viva senza la quale non si può parlare di stile di relazione oratoriano: la figura di Cristo Gesù. Si diceva all’inizio che è calato il sipario sui festeg- giamenti del ventennale della nascita dell’Oratorio- Centro giovanile Don Bosco, vogliamo ancora una volta ricordare che questi festeggiamenti sono stati fortemente voluti dalla comunità degli animatori del Centro Giovanile Don Bosco, approvati dal Consiglio Pastorale Parrocchiale e coordinati dal comitato pro- motore costituito da: i giovani Giovanna Corona, Serena Dessì, Palma Martone, Giovanni Vastano , Silvia Di Conza, il parroco Don Sergio, Luigi Di No- la ,direttore dell’Oratorio Marzano, Annamaria Pa- squariello, Incaricata dell’Oratorio-Centro Giovanile Don Bosco, Giancarlo Ragozini, animatore di forma- zione, Anna Saladino, Annamaria Angelista, Antonio Vastano, Rosaria Rivetti. L’idea di fondo è stata quel-

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giornalino giugno oratorio

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Giornalino del Centro Giovanile DON BOSCO EDIZIONE VENTENNALE n° 6 17 giugno 2012

Periodico a diffusione interna

PAG. 1

Oratorio “G. Marzano”

Parrocchia San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta

L’editoriale

PAG. 1

E’ calato il sipario sui festeggiamenti del ventennale della nascita dell’Oratorio-Centro giovanile Don Bo-sco della Parrocchia di san Bartolomeo Apostolo di Centurano. Sabato 9 Giugno nella cornice della festa delle Ciliegie, in una variopinta serata artistico-culturale, allo scoccare della mezzanotte gli oratoriani di ieri e di oggi sono accorsi gioiosi al taglio della torta inneggiando il tradizionale “Tanti auguri…..” con voce tintinnante ,anche se difettosa in qualche acuto!!! Quella di sabato non è stata la chiusura di un evento coinvolgente che lascia nel cuore la nostalgia con una venatura di tristezza per qualche cosa che è ormai giunta al termine, ma ha avuto il sapore della vera e propria festa del compleanno. Nella vita dell’uomo,infatti, il giorno del compleanno rappre-senta un passaggio che, per il fanciullo significa proiettarsi verso la giovinezza, per il giovane, andare incontro alla maturità, per l’anziano, essere fiero di sperimentare il gusto della vita anche quando le forze diventano fragili. Per la comunità del Centro Giovanile Don Bosco il nove giugno ha segnato il tempo per riprendere la strada con vigore. Momenti diversi hanno caratteriz-zato la serata in un crescendo di entusiasmo , di vera gioia e di amore fraterno, passando dal confronto sul vissuto di quanti hanno fatto e continuano a fare in oratorio con l’animazione culturale salesiana,al con-fronto artistico, musicale, coreutico, teatrale che ha visto impegnati in un sano protagoni-smo giovanile i gruppi del centro giovanile Don Bosco, l’Istituto comprensivo “L. Set-tembrini” di Maddaloni e la compagnia di ballo del Sabòr magistralmente diretta dall’ex oratoriano maestro Aldo Errichiello. La spumeggiante serata è stata aperta con il raduno degli oratoriani che sono stati accolti nel saloncino San Giuseppe dell’oratorio G. Marzano,dove alla presenza qualificata di Don Fabio D’Alessandro, delegato ispetto-riale della Pastorale giovanile salesiana, sono

state espresse le testimonianze di animatori che hanno precisato ,in termini chiari e fortemente sentiti , il senso dello stile di relazione che nasce e si vive nell’oratorio. Don Fabio ha raccolto ed evidenziato i punti cardini delle testimonianze ribadendo che l’amore a Don Bosco, il metodo preventivo, la testi-monianza, la condivisione,il saper relazionarsi con ragazzi e adulti ,coltivare la spiritualità personale ha una sorgente viva senza la quale non si può parlare di stile di relazione oratoriano: la figura di Cristo Gesù. Si diceva all’inizio che è calato il sipario sui festeg-giamenti del ventennale della nascita dell’Oratorio-Centro giovanile Don Bosco, vogliamo ancora una volta ricordare che questi festeggiamenti sono stati fortemente voluti dalla comunità degli animatori del Centro Giovanile Don Bosco, approvati dal Consiglio Pastorale Parrocchiale e coordinati dal comitato pro-motore costituito da: i giovani Giovanna Corona, Serena Dessì, Palma Martone, Giovanni Vastano , Silvia Di Conza, il parroco Don Sergio, Luigi Di No-la ,direttore dell’Oratorio Marzano, Annamaria Pa-squariello, Incaricata dell’Oratorio-Centro Giovanile Don Bosco, Giancarlo Ragozini, animatore di forma-zione, Anna Saladino, Annamaria Angelista, Antonio Vastano, Rosaria Rivetti. L’idea di fondo è stata quel-

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Anno 20. n° 6 17 giugno 2012

Pag. 2 Oratorio

“G. Marzano” Parrocchia

San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta Pagine di vita oratoriana

E’ festa giovanile in oratorio!! E’ stata allestita una mostra di ritratti: partita vent’anni fa, oggi è arrivata! Ma la festa siete voi: guagliuni ieri, uomini oggi; guagliuni oggi, uomini domani!! E quanti n’aggio vist’’e crescere pur’io! Ogni anno si rinnovano le leve. - N’avimm’ azzeccà fotografie per stare a passo con i tempi. Addò ‘e mettimmo ?!? E mura cheste so! - Tranquillo c’è rimedio a tutto. Ci sta chi pensa a questo! - E allora spiegami ‘na cosa… - No basta! Nun m’addumannà cchiu niente, pecchè ‘a risposta giusta io nun ‘a saccio! Las-samma Fa a Dio, Lui sa quello che fa!!

Nicola Riccio

la di comunicare, con modalità diverse, all’intera co-munità che L’Oratorio Centro Giovanile “Don Bo-

sco” ha una radice profonda che nasce da un san-

to” san Giovanni Bosco” appassionato della vita, innamorato di Cristo e fortemente fiducioso nel valo-re dei giovani. Questa radice ,che travalica il tempo e lo spazio, ha generato un albero,l’ORATORIO, luo-go privilegiato per la crescita del giovane , da questo albero si sono sviluppati rami robusti e vitali che rap-presentano i cardini della sua essenza e sui quali il Centro Giovanile Don Bosco ha dato vita alla festa del ventennale: ORATORIO,LUOGO DI EDUCAZIONE

ALLA CITTADINANZA, ORATORIO LUOGO DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE, ORATO-RIO,LUOGO DI RELAZIONI. Da questi rami nasco-no foglie, fiori e frutti, che sono i ragazzi che seguo-no il progetto di vita di Don Bosco e diventano, sono sale e lievito nel mondo,schivi da qualsiasi forma di protagonismo sterile, ma certi che nella vita ciò che più conta è l’essere e non l’apparire.

Annamaria Pasquariello

Incaricata Oratorio-Centro giovanile “Don Bosco”

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Pag. 3 Oratorio

“G. Marzano” Parrocchia

San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta

Pagine dal mondo

Nel libro della Genesi, Dio affida alla coppia umana la sua creazione, perché la custodisca, la coltivi, la indirizzi secon-do il suo progetto (cfr 1,27-28; 2,15). In questa indicazione della Sacra Scrittura, possiamo leggere il compito dell’uomo e della donna di collaborare con Dio per trasfor-mare il mondo, attraverso il lavoro, la scienza e la tecnica. L’uomo e la donna sono immagine di Dio anche in questa opera preziosa, che devono compiere con lo stesso amore del Creatore. Noi vediamo che, nelle moderne teorie econo-miche, prevale spesso una concezione utilitaristica del lavo-ro, della produzione e del mercato. Il progetto di Dio e la stessa esperienza mostrano, però, che non è la logica unila-terale dell’utile proprio e del massimo profitto quella che può concorrere ad uno sviluppo armonico, al bene della famiglia e ad edificare una società giusta, perché porta con sé concorrenza esasperata, forti disuguaglianze, degrado dell’ambiente, corsa ai consumi, disagio nelle famiglie. Anzi, la mentalità utilitaristica tende ad estendersi anche alle relazioni interpersonali e familiari, riducendole a con-vergenze precarie di interessi individuali e minando la soli-dità del tessuto sociale. Un ultimo elemento. L’uomo, in quanto immagine di Dio, è chiamato anche al riposo e alla festa. Il racconto della creazione si conclude con queste parole: «Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò» (Gen 2,2-3). Per noi cristiani, il giorno di festa è la Domenica, giorno del Signore, Pasqua settimana-le. E’ il giorno della Chiesa, assemblea convocata dal Si-gnore attorno alla mensa della Parola e del Sacrificio Euca-ristico, come stiamo facendo noi oggi, per nutrirci di Lui, entrare nel suo amore e vivere del suo amore. E’ il giorno dell’uomo e dei suoi valori: convivialità, amicizia, solida-rietà, cultura, contatto con la natura, gioco, sport. E’ il gior-no della famiglia, nel quale vivere assieme il senso della festa, dell’incontro, della condivisione, anche nella parteci-pazione alla Santa Messa. Care famiglie, pur nei ritmi serra-ti della nostra epoca, non perdete il senso del giorno del Signore! E’ come l’oasi in cui fermarsi per assaporare la gioia dell’incontro e dissetare la nostra sete di Dio. Fami-glia, lavoro, festa: tre doni di Dio, tre dimensioni della no-stra esistenza che devono trovare un armonico equilibrio. Armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la paternità e la maternità, il lavoro e la festa, è importante per costruire società dal volto umano. In questo privilegiate sempre la logica dell’essere rispetto a quella dell’avere: la prima costruisce, la seconda finisce per distruggere. Occorre educarsi a credere, prima di tutto in famiglia, nell’amore autentico, quello che viene da Dio e ci unisce a Lui e proprio per questo «ci trasforma in un Noi, che supera le nostre divisioni e ci fa diventare una cosa sola, fino a che, alla fine, Dio sia “tutto in tutti” (1 Cor 15,28)» (Enc. Deus caritas est, 18). Amen.

Il Papa Benedetto XVI

Con la celebrazione eucaristica di domenica mattina 3 giu-gno, si sono concluse le Giornate mondiali per la famiglia di Milano. Ecco l'omelia di Benedetto XVI: “Cari fratelli e sorelle! E’ un grande momento di gioia e di comunione quello che viviamo questa mattina, celebrando il Sacrificio eucaristico. Una grande assemblea, riunita con il Successore di Pietro, formata da fedeli provenienti da molte nazioni. Essa offre un’immagine espressiva della Chiesa, una e universale, fondata da Cristo e frutto di quella missio-ne, che, come abbiamo ascoltato nel Vangelo. […]Chiamata ad essere immagine del Dio Unico in Tre Persone non è solo la Chiesa, ma anche la famiglia, fondata sul matrimo-nio tra l’uomo e la donna. In principio, infatti, «Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: ma-schio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: siate fecondi e moltiplicatevi» (Gen 1,27-28). Dio ha creato l’essere umano maschio e femmina, con pari dignità, ma anche con proprie e complementari caratteristiche, perché i due fossero dono l’uno per l’altro, si valorizzassero recipro-camente e realizzassero una comunità di amore e di vita. L’amore è ciò che fa della persona umana l’autentica imma-gine della Trinità, immagine di Dio. Cari sposi, nel vivere il matrimonio voi non vi donate qualche cosa o qualche attivi-tà, ma la vita intera. E il vostro amore è fecondo innanzitut-to per voi stessi, perché desiderate e realizzate il bene l’uno dell’altro, sperimentando la gioia del ricevere e del dare. E’ fecondo poi nella procreazione, generosa e responsabile, dei figli, nella cura premurosa per essi e nell’educazione attenta e sapiente. E’ fecondo infine per la società, perché il vissuto familiare è la prima e insostituibile scuola delle virtù socia-li, come il rispetto delle persone, la gratuità, la fiducia, la responsabilità, la solidarietà, la cooperazione. Cari sposi, abbiate cura dei vostri figli e, in un mondo dominato dalla tecnica, trasmettete loro, con serenità e fiducia, le ragioni del vivere, la forza della fede, prospettando loro mete alte e sostenendoli nella fragilità. Ma anche voi figli, sappiate mantenere sempre un rapporto di profondo affetto e di pre-murosa cura verso i vostri genitori, e anche le relazioni tra fratelli e sorelle siano opportunità per crescere nell’amore. Il progetto di Dio sulla coppia umana trova la sua pienezza in Gesù Cristo, che ha elevato il matrimonio a Sacramento. Cari sposi, con uno speciale dono dello Spirito Santo, Cri-sto vi fa partecipare al suo amore sponsale, rendendovi segno del suo amore per la Chiesa: un amore fedele e totale. Se sapete accogliere questo dono, rinnovando ogni giorno, con fede, il vostro «sì», con la forza che viene dalla grazia del Sacramento, anche la vostra famiglia vivrà dell’amore di Dio, sul modello della Santa Famiglia di Nazaret. Care famiglie, chiedete spesso, nella preghiera, l’aiuto della Ver-gine Maria e di san Giuseppe, perché vi insegnino ad acco-gliere l’amore di Dio come essi lo hanno accolto. La vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi, ma quella dell’amore è una realtà meravigliosa, è l’unica forza che può veramente trasformare il cosmo, il mondo. […]

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Pag. 4 Oratorio

“G. Marzano” Parrocchia

San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta Pagine di vita quotidiana

Cari ragazzi,

anzi cari giovani uomini e giovani donne (fino a quando infatti continueremo a chiamarvi ragazzi? Fino a venti, trenta, quaranta anni?). La Maturità sta facendo passi da gigante nel venirvi incontro. E pre-sto di sicuro vi raggiungerà. Qualcuno di voi forse la vede come la Morte Nera, qualcuno come una libera-zione (dai banchi di scuola), altri come un male ne-cessario che perlomeno sarà di breve durata. Come dire, meglio che una malattia... Ma perché non prova-re a pensarla come un’opportunità? Davvero non ave-te voglia di provare a gustarvela tutta intera, mangiar-vela e berla senza avanzarne nemmeno un pezzetti-no? Proviamo a metterla così: siete davanti alla pos-sibilità di verificare che è bello essere giudicati. Lo so, sembra strano. Eppure solo uno sciocco può far suo l’adagio di quella vecchia canzone che diceva: “nessuno mi può giudicare... ”! Un soggetto sano, che sta bene, al contrario desidera il giudizio, potremmo dire che non attende altro: il giudizio permette infatti di concludere – in positivo e anche in negativo certo - e vi è sempre un vantaggio nella conclusione. Essa infatti segna un punto, fa da base per una nuova par-tenza, agevola un cammino, un percorso. È esperienza di tutti come non si stia bene quando il nostro pensie-ro non riesce a concludere, quando non arriva in nes-sun posto e continua ad arrovellarsi spesso in modo circolare. L’immagine del gatto che si morde la coda resta ancora un buon modo di rappresentare questa situazione; da un gatto ci aspettiamo che giochi con un gomitolo o insegua una lucertola o che salti alto per raggiungere una mosca. Da noi, invece, che ci si muova nel reale a nostro beneficio. E perché vi sia moto occorre che vi sia un punto di partenza sì, ma anche un punto di arrivo. Il nostro moto è sempre a meta, mai afinalistico. Se uno mi è amico, mi giudica: mi imputa meriti e demeriti riconoscendomi sempre la facoltà di aver fatto andar bene o male quel certo affare, quel rapporto, quell’atto. Starà poi a me valu-tarne l’affidabilità, riconoscere la validità del giudizio

formulato e farmene qualcosa. L’esame che sta arri-vando, con le sue prove effettivamente complesse e impegnative, può essere subìto o vissuto da protago-nista, ossia affrontato con energia e passione. E chi ha mai detto che i protagonisti non debbano avere un po’ di paura, oppure essere intimoriti? Non si tratta di questo. Loro però non mollano almeno su un punto: il desiderio di vivere con pienezza il pezzo di reale che incontrano. Il periodo di preparazione intensa che si sta aprendo diventi per voi l’occasione per ricapitola-re il lavoro di questi anni; di ricapitolazione infatti si tratta. Le tante nozioni provino a raggiungere l’unità, si strutturino in un discorso ben compreso e quindi comprensibile, arrivino finalmente alla loro sintesi. The evil is in the details, ripetono spesso certi miei amici yankee. Sarà vero anche nei prossimi gior-ni: non perdetevi in dettagli inutili, non inseguite un perfezionismo impossibile, calibrate bene il tempo in modo da fare tutto con pari cura. E soprattutto, se avete l’occasione di farlo insieme, coglietela. Non perdetela per pigrizia o qualche nascosto timore. Ve-ro, ognuno ha il suo modo di studiare: c’è chi ha biso-gno di essere solo e in silenzio, chi preferisce la musi-ca nelle orecchie e chi si avvantaggia di leggere e capire con un altro. Ma volete mettere, poter avere dei momenti da condividere insieme? Non fatevi mancare la battuta dell’amico che stempera la tensione, la con-divisione di una parola che rassicura e conforta, l’esempio di qualcuno più capace di stare concentrato sul pezzo, la pazienza di chi vi fa ripetere cinque vol-te lo stesso passaggio di storia. Prepararsi insieme per la Maturità è una grande opportunità per arrivare più pronti, sia quanto a materie sia quanto a grinta con cui affrontarla. Che ricchezza, vi aspetta! Di sicuro, il gusto di prepararvi per l’esame e la soddisfazione di portarlo a compimento, ognuno come può, racco-gliendo i frutti del lavoro fatto. E poi tutto l’inatteso che arriverà, perché è anche qui il bello: che non è tutto già deciso. Noi più grandi − forse solo più vec-chi − vi guarderemo. E sarete uno spettacolo bellissi-mo, quello che ci testimonierà che si può essere seri e portare a casa dei risultati senza che ciò sia necessa-riamente un inferno o una condanna. Che ci si può impegnare senza lamentarsi ed avere musi lunghi. Che riuscita non è sinonimo di rinuncia. Di questo abbiamo un terribile bisogno, di questo vi saremo grati. Non negateci un tale favore.

Da “donboscoland.it”

Luigi Ballerini

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Pag. 5 Oratorio

“G. Marzano” Parrocchia

San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta Ed ora...giochiamo!!

ORIZZONTALI 1 Squadra di calcio milanese 3 Trovata, pensata 6 Sta nel cielo e nel mare 7 Femminile di "lui" 10 Anche quello di mare ha gli aculei 12 Mollusco con otto tentacoli dotati di ventose 14 Metallo prezioso 15 Pronome personale, 1^ pers. plur. 17 Galleggiante ancorato al fondo del ma-re, usato per segnalazione 19 Pesce di mare, il suo nome deriva dalla caratteristica striscia di color oro che ha fra gli occhi. 20 E' detto anche pescecane 21 Il cortile della fattoria 22 Crostacei con le chele 24 Lo usi per cucire 25 Il marito della zia 27 E' l'albero di Natale

VERTICALI 2 Grido di dolore 4 Mammifero marino 5 Molluschi con la conchiglia interna, il famoso osso di ... 6 E' detta anche sarda o sardella 8 E' nel Paese delle Meraviglie 9 Grosso pesce di mare le cui carni si mangiano fresche o conservate, spec. sott'olio 11 Pesce che è anche una figura geometri-ca 13 Crostaceo marino con l' addome molle, vive in conchiglie vuote di molluschi; è detto anche bernardo 16 Pesce predatore commestibile, che ha la mascella superiore prolungata e appun-tita 18 Specchio d'acqua dolce 23 Sono dette anche mitili 26 Sigla di Venezia

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Pag. 6 Oratorio

“G. Marzano” Parrocchia

San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta Per riflettere...

Cambierete il mondo e non lo la-scerete cambiare agli altri. Appassionatevi alla vita perché è dolcissima. Mordete la vita. Non accantonate i vostri giorni, le vostre ore, le vostre tristezze con quegli affidi malinconici ai diari. Non coltivate pensieri di afflizione, di chiusura, di precauzioni. Mandate indietro la tentazione di sentirvi incompresi. Non chiudetevi in voi stessi, ma sprizzate gioia da tutti i pori. Bruciate... perché quando sarete grandi potrete scaldarvi ai carboni divampati nella vostra giovinezza. Incendiate... non immalinconitevi. Perché se voi non avete fiducia, gli adulti che vi vedono saranno più infelici di voi. Coltivate le amicizie, incontrate la gente. Voi crescete quanto più numerosi sono gli incontri con la gente, quante più sono le persone a cui stringete la mano.

Don Tonino Bello

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Pag. 7 Oratorio

“G. Marzano” Parrocchia

San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta

Udite udite!!!

IN OCCASIONE DELLE OLIMPIADI 2012,

IL “CENTRO GIOVANILE DON BOSCO

(C.G.D.B.)” E’ LIETO DI ANNUNCIARE L’INIZIO

DELLE SUE “OLIMPIADI ORATORIANE”

INIZIO: Venerdì 15 Giugno 2012

FINE: venerdì 29 Giugno 2012

Per i bambini e i ragazzi

dalla IV elementare alla III media:

Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì

Dalle 17.30 alle 20.00

Per i giovani dal I al V superiore:

Mercoledì

Dalle 20.30 alle 22.00

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E per finire ...

Oratorio “G. Marzano”

Parrocchia San Bartolomeo Ap. Centurano - Caserta

Appuntamenti da ricordare:

• Domenica 17 giugno si svolgerà la processione per

la solennità del Corpus Domini. L’appuntamento è

alle 18.30 presso la chiesa nuova.

• Da sabato 7 luglio a venerdì 13 si svolgerà il campo

estivo per i ragazzi dalla 3a elementare alla 3a me-

dia a Montefusco!!!Presto verranno inviate le lette-

re!

Annamaria Pasquariello Nicola Riccio

Agostino Improda Patrik Malolepszy Francesco Raja Marianna Imperatore Piera Laurenza