GIORNALE DI BORDO DELL ASSOCIAZIONE ONLU S AMICI … n.1_agg.pdf · lus il Ponte. negli anni, si...

24
1 marzo 2015 anno I IL PUNTO > Una storia di solidarietà, intervista a Nino Testa / Perchè ogni progetto diventi realtà, intervista all’avv. Vincenzo Cacciaglia / Inclusione sociale e accessibilità, un diritto di tutti DIARIO DI BORDO > Aggiornamento sui nostri progetti INTORNO A NOI > Un’impresa straordinaria / Eventi svolti e in programma / Libri LE VIE DEL MARE > Cronaca di una burrasca / In biblioteca GIORNALE DI BORDO DELL ASSOCIAZIONE ONLUS AMICI DELLA DARSENA ROMANA liberi mare "L'Associazione, apolitica e senza fini di lucro, ha per scopo l'organizzazione di attività di sostegno, culturali, sociali e sportive in favore di persone diversamente abili sotto il profilo fisico, con particolare riferimento alla motilità, e psichico, nonché in favore di persone con disagio sociale". FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI CIVITAVECCHIA

Transcript of GIORNALE DI BORDO DELL ASSOCIAZIONE ONLU S AMICI … n.1_agg.pdf · lus il Ponte. negli anni, si...

����������per

1marzo

2015anno I

IL PUNTO > Una storia di solidarietà, intervista a Nino Testa / Perchè ogni progettodiventi realtà, intervista all’avv. Vincenzo Cacciaglia / Inclusione sociale eaccessibilità, un diritto di tutti DIARIO DI BORDO > Aggiornamento sui nostriprogetti INTORNO A NOI > Un’impresa straordinaria / Eventi svolti e in programma/ Libri LE VIE DEL MARE > Cronaca di una burrasca / In biblioteca

GIORNALE DI BORDO DELL’ASSOCIAZIONE ONLUS AMICI DELLA DARSENA ROMANA

liberimare

"L'Associazione, apolitica e senza fini di lucro, ha per scopo l'organizzazione di attività di sostegno,culturali, sociali e sportive in favore di persone diversamente abili sotto il profilo fisico, conparticolare riferimento alla motilità, e psichico, nonché in favore di persone con disagio sociale".

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI CIVITAVECCHIA

2 ����������per 01/15

C on questo primo numero nasce il giornale di bordo dell’AssociazioneAmici della Darsena Romana, che negli anni è riuscita a diventare,

grazie all’impegno di tutti i volontari, tra i più seri e accreditati operatorinell’ambito delle associazioni che si occupano di attività velica con funzioniterapeutico-riabilitative.Questo giornale si propone di far conoscere nel dettaglio tutte le nostreattività e i nostri progetti, convinti che si può crescere solo ampliando gliorizzonti, coinvolgendo quante più persone possibili e diffondendo i valoridella solidarietà, della responsabilità e dell’impegno in prima persona.In questo senso, il giornale vuole anche essere uno spazio di condivisione:avranno voce i volontari, i ragazzi che partecipano ai progetti, gli operatorie le istituzioni con le quali ci rapportiamo. Ci sarà anche una rubrica cheaccoglierà la voce dei lettori che vorranno scriverci e portare così un lorocontributo. Uno spazio verrà dedicato anche a notizie, spigolature, storieinerenti il territorio civitavecchiese, in particolare la zona portuale. Mandatecile vostre testimonianze e le vostre storie ! E anche le vostre ricette civita-vecchiesi, c’è uno spazio anche per loro ...

LIBERI PER MAREun nuovo progetto dell ’Associazione Amici della Darsena Romana

����������per 301/15

D a circa vent’anni l'associa-zione amici della Darsenaromana organizza, presso

il Circolo nautico Civitavecchia econ cadenza settimanale, attività le-gate al mare rivolte a persone condisagi fisici, psichici, sociali. ne par-liamo con il presidente nino Testa,che ha seguito l’associazione findalla nascita.

Da quanto tempo esiste l’Associa-zione Amici della Darsena Romana?Esiste dal 27 dicembre 1999 ed ènata in seno al Circolo nautico Ci-vitavecchia.

Che cosa è il Circolo Nautico Civi-tavecchia e come è nata l’Associa-zione?il Circolo nautico Civitavecchia hasede nella Darsena romana ed è unapprodo per barche da diporto. nel1997 ha cominciato a organizzare

corsi di vela per i ragazzi delle scuo-le superiori di Civitavecchia, hacomprato due barche da regata, vin-cendo molte gare prestigiose. il Circolo, prima destinato solo aisoci, si è aperto allora alla città e dicolpo si è rivelato troppo piccolo,come struttura, per questa nuovaesperienza di formazione e di com-petizione. È nata così l’associazione amici del-la Darsena romana, per promuoveredelle attività che all’epoca erano so-prattutto sportive e culturali.sin dall’inizio però l’associazionesi è orientata verso iniziative finaliz-zate all’inclusione sociale di personecon diverse abilità, sia fisiche chepsichiche o con disagio sociale.il 7 maggio del 2007 l’associazioneamici della Darsena romana si ètrasformata in onLUs, per maggio-re coerenza con i suoi scopi e le sueattività di volontariato.

Di cosa si occupa l’Associazione?il nostro statuto recita: “L’associa-zione, apolitica e senza fini di lucroha per scopo l’organizzazione di at-tività di sostegno, culturali, socialie sportive in favore di persone di-versamente abili sotto il profilo fisi-co, con particolare riferimento allamotilità e psichico, nonché in favoredi persone con disagio sociale”.

Perché la disabilità e il disagio so-ciale?Molti giovani con diverse abilità vi-vono in istituti di vario tipo che han-no in comune soprattutto il fatto diriunire in un unico luogo personeche rimangono un po’ ai marginidella società. Per coloro che rimangono in fami-glia, la situazione è diversa, ma nonsempre veramente migliore, perchévivono in un ambiente protetto, macon pochi contatti con l’esterno, so-

����������per 01/15

Grazie a Nino Testa e a tutti i volontari impegnati nelleattività, oggi l’Associazione Amici della Darsena Romana èuna delle più attive associazioni italiane che si occupanodi attività velica con funzioni terapeutico-riabilitative ed èdiventata punto di riferimento per strutture pubbliche eprivate, scuole, famiglie. In questo colloquio ripercorriamola storia dell’Associazione.

incontro con Nino Testa, presidentedell’Associazione OnlusAmici della Darsena Romana

UNA STORIA DI

I L P U N T O

Maria Pia Granisso

4 ����������per 01/15

prattutto una volta terminato l’ob-bligo scolastico.anche i giovani del Centro di soli-darietà “il Ponte” – che porta avantiun programma di recupero di ex-tossicodipendenti e che sono stati iprimi destinatari delle nostre attivi-tà – soffrivano di una difficoltà di in-serimento e di inclusione sociale permotivi che andavano dalla loro dif-fidenza verso gli altri e degli altri neiloro confronti, alla necessità di iso-larli durante il programma, per evi-tare contatti con ambienti che pote-vano rivelarsi pericolosi per loro.Ci siamo resi conto che erano po-chissime le attività destinate a tuttiquesti giovani e ci è sembrato nor-male colmare questo vuoto, facendodi essi i nostri destinatari di elezione,piuttosto che continuare ad organiz-

zare delle attività per persone cui sioffrivano già tante opportunità.

Chi sono oggi gli utenti?Come dicevo, abbiamo cominciatocon disabili cognitivi, che vivevanoin seno alle famiglie d’origine o inistituti a lunga degenza, come larsa Calamatta di Civitavecchia, laUnisan di santa severa e con igiovani del Centro di solidarietà on-lus il Ponte. negli anni, si sono ag-giunti ai primi altri gruppi di utenti.Pazienti psichiatrici dell’ospedales. Paolo di Civitavecchia, del DiurnoLa Martinella di Civitavecchia, dellaComunità terapeutica-riabilitativa“il Melograno” di Bracciano.Bambini e adolescenti affetti dadiabete mielito di tipo 1.i pazienti di sod italia - Velasport-

Petra & Piras di roma, affettida displasia setto ottica eipoplasia del nervo ottico,con deficit intellettivi e re-lazionali.Gli ultimi utenti in ordinedi tempo sono donne ope-rate al seno che praticanola voga sul Dragon Boat,con lo scopo di una riedu-cazione funzionale del lin-fedema, causato dall’abla-zione dei linfonodi delleascelle in seguito a unaquadrectomia.

Come sono organizzate leattività?i diversi progetti hanno ca-denza settimanale. il ca-lendario è quello scolasti-co, da ottobre a giugno.

ogni anno poi ci sono 4 o 5 eventi(Per mare e per amore, Festa dellaDarsena, Veleggiata delle 100 Mi-glia, della Befana, di santa Firminae crociere destinate ai diversi gruppidi utenti).

Chi sono i volontari?i soci dell’associazione sono operai,impiegati, infermieri, psicologi, tec-nici, insegnanti, medici, meteorologi,carpentieri, pensionati, ecc., di etàdiversa e di ambo i sessi, accomunatidalla passione del mare e dalla vo-lontà di contribuire all’inclusionesociale delle persone con disagiosociale e con diverse abilità. alcuni prestano occasionalmentela loro opera in seno all’associa-zione, ma un gruppo, che ne rap-presenta lo zoccolo duro, partecipaassiduamente alle numerose attivitàcon cadenza settimanale e aglieventi che l’associazione organizzapiù volte all’anno. sono innanzituttogli skipper, che mettono a disposi-zione dei destinatari dei nostri pro-getti il loro tempo libero, le lorocompetenze, le loro imbarcazionie… anche il carburante! Ma anchei volontari che animano i laboratori,momenti di trasmissione di cono-scenze e nello stesso tempo diinvito alla libera espressione e alla

Esistono barriere fisiche che intralciano, per esempio, idisabili nel loro quotidiano. Esistono però anche barrierementali che noi tutti dobbiamo superare per guardaresenza timore e sospetto alla diversità.

5

creatività di questi giovani. senzadimenticare coloro che preparanola merenda, che conclude le attivitàdella giornata e che costituiscesempre un momento di particolareaggregazione e convivialità, duranteil quale volontari e utenti si ritrovanotutti insieme per scambiare impres-sioni e commentare gli avvenimentidella giornata. E tutti i volontari,indipendentemente dalle loro com-petenze e specializzazioni, sonosempre pronti ad ascoltare convera partecipazione e solidarietà,a consigliare, a incoraggiare.

Come scegliete i progetti?in effetti, non scegliamo i progetti,essi rispondono sempre a domande,aspettative e bisogni degli utenti.noi ci limitiamo a costruirli e arealizzarli.

Quali sono gli scopi e le motiva-zioni dell’azione dei volontari?noi siamo di mare e siamo convintiche l’esperienza del mare e dellavela sia formatrice e ricostruttrice,perché andando per mare, si capi-sce più facilmente che nella vitasiamo tutti sulla stessa barca e cheabbiamo tutti bisogno gli uni deglialtri, che c’è posto per tutti, mache ciascuno deve occupare il pro-prio posto. E si ha anche il tempodi conoscersi, di capirsi, e di ac-cettarsi, ognuno con le sue diverseabilità e disabilità. È questo il sensoche attribuiamo alla velate rapia.Per questo dal 1999 organizziamoattività legate al mare destinate agruppi di persone cui cerchiamodi trasmettere la nostra passione

per il mare. andare in barca avela non è un’attività abituale ne-anche per le persone senza parti-colari difficoltà, che per farlo de-vono superare tutta una serie dibarriere fisiche e mentali. Per per-sone con diverse abilità o con di-sagio sociale, farlo è a maggiorragione una conquista, che le ras-sicura e aumenta la loro autostima,anche, e forse soprattutto, perchéle spinge a superarsi.i destinatari dei nostri progetti fa-miliarizzano con il mare e la barcaa vela, superando paure e insicu-rezze. allargano la loro cerchia diconoscenze e amicizie – spessostrettamente limitata a familiari,operatori e personale sanitario – aivolontari che vedono regolarmente,imparano a muoversi sulla barca,ma anche all’interno delle relazionisociali. Traggono una certa fierezzadal fatto di praticare un’attivitàsportiva, che non è necessariamentealla portata di tutti.il mare ha su di essi un effetto ras-serenante e nello stesso tempo sti-molante. sbarcano sempre col sor-riso sulle labbra, anche quando avolte il tempo non è stato dei mi-gliori, soddisfatti e orgogliosi diaver superato la prova.

Quali sono le finalità della vostraazione?La prima finalità della nostra azioneè quella di favorire e migliorarel’inclusione sociale dei suoi desti-natari attraverso il superamento dipaure e insicurezze, la crescitadell’autostima e il moltiplicarsi deicontatti umani.

Il Presidente dell'AssociazioneOnlus Amici della DarsenaRomana, a nome di tutti soci,porge al Comandante del portodi Civitavecchia, Giuseppe Tarzia,i più fervidi auguri per la suapromozione a Contrammiraglio.

����������per 01/15

Una seconda finalità è quella direndere le persone con diverse abi-lità o con disagio sociale più visibili,attraverso progetti di cui si parla eche alimentano la riflessione ditutti sulle problematiche legate alladisabilità e alla difficoltà d’inseri-mento sociale.Esistono barriere fisiche che intral-ciano, per esempio, i disabili nelloro quotidiano. Esistono però anchebarriere mentali che noi tutti dob-biamo superare per guardare senzatimore e sospetto alla diversità.

I L P U N T O

A fianco: 3a edizione della Manifestazione F.I.A.B.A.,organizzata dal Comando della Capitaneria di portodi Civitavecchia, in collaborazione con la nostraassociazione e con la partecipazionedell'Associazione Onlus Il Melograno

Da sinistra:Matteo Miceli,l’avv. ClaudioArcadi,vicepresidenteFondazioneCa.Ri.Civ., con la moglie M. GiovannaSalinas, e NinoTesta alla vigiliadella partenza diMatteo Miceli peril giro del mondosu Eco40

6 ����������per 01/15

“P erchè ogni progetto diven-ti realtà” sintetizza effica-cemente lo spirito e la na-

tura della Fondazione Ca.ri.Civ., unavera e propria istituzione a Civita-vecchia e non solo, vista l’ampiezzadei suoi ambiti di intervento. Difficile trovare esempi simili di pre-senza nel sociale, sia con interventidiretti che con sostegni al mondoassociativo e del volontariato. in par-ticolare la Fondazione è al nostrofianco da molti anni, e sul primo nu-mero del nostro giornale non potevanon essere rappresentata, nella vocedell’avv. Cacciaglia – che ne è statopresidente fino al 2014, anno in cuisi è avvicendato con il prof. Ernesto

formazione - arte e cultura - sanità- ricerca scientifica - assistenza aglianziani e volontariato.La nostra azione ha competenze ter-ritoriali molto vaste: Montalto di Ca-stro, allumiere, Tolfa, Tarquinia, Ci-vitavecchia, s. Marinella, Ladispoli,Cerveteri, Manziana. siamo quindioccupati su nove realtà territoriali.L’attività sociale rientra negli scopiistituzionali della Fondazione, mala vocazione umanitaria diventa ine-vitabile in momenti come questi eper motivi contingenti: oggi abbia-mo le nuove povertà, situazionicompletamente diverse da qualcheanno fa. noi ci siamo trovati a ge-stire quel patrimonio che abbiamoereditato, ma lo facciamo semprein favore della collettività: tutto quel-lo che abbiamo lo destiniamo in fa-vore della collettività.abbiamo ristrutturato tre reparti del-l'ospedale di Civitavecchia che neavevano veramente necessità, proprioper venire incontro a certe realtà.abbiamo costituito il centro di ocu-listica, abbiamo collaborato per ireparti di rianimazione e di prontosoccorso e siamo comunque sempreattenti a questi problemi.

Chiacchierini, attuale presidente –che incontriamo il 30 marzo 2015,subito dopo la Conferenza stampaorganizzata nella sede della Fonda-zione per la presentazione della iVedizione del nostro progetto “Permare e per terra... naturalmente”,che la Fondazione sostiene fin dallaprima edizione.

Come prima domanda vorrei chie-derle di parlarci della Fondazionee in particolare della sua vocazionesociale, una caratteristica che larende quasi unica nel panoramadelle fondazioni bancarie.La Fondazione Cassa di risparmionasce in realtà nel 2001, dopo varie

vicissitudini, sulla base delleleggi Ciampi e amato. Le cassedi risparmio erano enti bancariche si occupavano anche divolontariato, ma a macchia dileopardo e senza una strategiaprecisa. Le casse di risparmiofurono tramutate in spa e fupoi istituita la cassa risparmioprima ente e poi fondazione.Come Fondazione di Civita-vecchia abbiamo sei settoridi competenza: istruzione e

...PERCHÈ OGNI

PROGETTODIVENTI

REALTÀ

I L P U N T O

Incontro con l’avvVincenzo Cacciaglia,presidente storicodella FondazioneCassa di Risparmiodi Civitavecchia

La Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia,che da anni sostiene il volontariato e in particolare lanostra associazione, svolge un ruolo sempre piùimportante e incisivo nell'ambito sociale del suoterritorio di riferimento, grazie anche alla volontà ealle scelte di colui che ne è stato presidente per tantianni, l’avv. Cacciaglia, e che abbiamo incontrato.ManUELa soDani

L’avv. Cacciaglia e Nino Testa alla presentazionedel progetto “Per mare e per terra...naturalmente”

7

abbiamo costruito una palazzinadi nove appartamenti da assegnarein comodato a giovani coppie, perdare loro una mano per il futuro.abbiamo ristrutturato lo stabile dipiazza Verdi che abbiamo poi datoin comodato all'università.insomma cerchiamo di essere pre-senti su tutte le realtà locali.

La Fondazione è molto vicina al vo-lontariato. Ci può parlare del rap-porto della Fondazione con il mon-do del volontariato?

Meno pubblicità la diamo per quan-to riguarda il volontariato, perchènon ci piace fare del bene e appariresul giornale.Però posso dire che abbiamo fattoe facciamo molto soprattutto sulproblema della povertà.E poi c'è il discorso delle associa-zioni di volontariato, in particolarequelle riguardanti la disabilità.noi siamo molto sensibili a questaproblematica, esistono delle asso-ciazioni molto valide sia a Civitavec-chia che nel territorio, e una delleprime associazioni con cui abbiamocollaborato è stata proprio l'associa-zione amici della Darsena romana.Le associazioni sono fondamentali,e sono importanti perchè sono utili,è sbagliato pensare che queste atti-vità non servano e che si fanno tantoper farle. al contrario, queste attivitàservono, purché sulla base di pro-getti seri, costruiti con dei criteri chepoi si rivelino validi.inoltre, quello che sottolineo sempreè l'importanza della sinergia. noiabbiamo parecchi centri di compe-tenza, e possiamo quindi rilevareche esistono molti progetti validi sulterritorio: promuovere incontri traassociazioni, ferma rimanendo l'au-tonomia di ognuna, e avviare pro-getti in collaborazione sarebbe unfatto positivo che aiuterebbe a cre-scere e a svilupparsi.

È quello che in fondo ci proponia-mo con il nostro nuovo giornale:dovrebbe infatti diventare uno stru-mento di condivisione, di conoscen-za, di informazione e quindi di pos-sibilità di interazione...È molto importante far conoscerequeste realtà, far sapere che ci sono

attività di que-sto tipo. noicomunque sia-mo sempre vi-cini a chi fa vo-lontariato vero,e nel territorio ea Civitavecchiaesiste una buo-na realtà asso-ciativa. sabato abbiamo consegnatoun altro pulmino all'associazioneadamo, che ha un compito diversodal vostro ma fa parte di quello chechiamo il vero volontariato.

Si è appena svolta presso la Fonda-zione la Conferenza stampa dellaIV edizione del nostro progetto "Permare e per terra ... naturalmente",un progetto sociale che la Fonda-zione ha sempre sostenuto e chesta dando risultati concreti, cometestimoniano i ragazzi che vi par-tecipano e le loro famiglie. Che va-lutazione può darne?Quando i progetti arrivano alla iVedizione, vuol dire che hanno datogià ottimi risultati, e per questo noicontinuiamo ad appoggiarli, altri-menti non sosterremmo nuovi pro-getti. Come dicevo, noi sosteniamoil volontariato vero, che riesce a ot-tenere risultati e che mette in campocompetenze e serietà.Dell’associazione amici della Dar-sena romana posso dire che sonomolti anni che collaboriamo, e conprogetti di alto livello. È l'associa-zione che per prima è riuscita a faremolta sinergia, non dimentichiamol’evento Marelibera nazionale cheavete organizzato nel 2011.noi come Fondazione saremo sem-pre vicini a questo tipo di progetti.

����������per 01/15

I L P U N T O

A sinistra, dall’alto: > Inaugurazione del primo reparto dichirurgia dell’Ospedale di Civitavecchia > Consegna di unnuovo furgone all’Associazione Adamo > Interni della palazzinaper giovani coppie > Nuovo Polo universitario di piazza VerdiA fianco: > L’avv. Cacciaglia con alcuni ragazzi dellaAssociazione Amici della Darsena Romana

Il prof. Nino Testa, ladott.ssa Lorella Conti,la prof.ssa M.LetiziaMeggiorini e l’avv.Cacciaglia allapresentazione delnostro progetto “Permare e per amore”edizione 2014

Un momento di Marelibera, 2011

8 01/15

I NOSTRIPROGETTI

La rubrica DIARIO DI BORDOè dedicata ai nostri

progetti, che sisvolgono

settimanalmente pertutto l’anno, e si

concludono agiugno spesso conuna crociera di due

o tre giorni.

Per ogni progettopubblichiamo una

breve schedadescrittiva con le

istituzioni diprovenienza deiragazzi/utenti,

aggiornamenti sullosvolgimento,

pensieri e commentidegli utenti, deglioperatori, degli

skipper...e le immagini chedocumentano le

attività.

I progetti prevedonouscite in barca o

attività a terra se iltempo non consente

la navigazione.

Le barche sonomesse a

disposizione daivolontari e

a bordo sonosempre presenti due

skipper e unoperatore che

accompagna gliutenti.

Ogni progetto ècoordinato da un

responsabiledell’Associazione

Amici della Darsena Romana.

>

il concetto di inclusione sociale riguarda tutte le persone che vivono e par-tecipano a un contesto collettivo, tanto più riguarda coloro che presentanodisabilità di vario tipo. Ed è da considerarsi un diritto nella misura in cui

l'"esclusione" rappresenta un sopruso, una negazione preventiva di opportu-nità. È quindi un problema sociale, da affrontare cercando di eliminare barrieree ostacoli, anche mentali, che impediscono la fruizione di esperienze e la par-tecipazione alla vita collettiva. ogni persona ha diritto ad avere pari opportu-nità nella ricerca di un proprio ruolo nella società, indipendentemente dallecondizioni psico-fisiche soggettive.Esiste in merito anche una "Convenzione onU per i diritti delle persone con

disabilità", approvata dal-l'assemblea delle nazioniUnite nel 2006 e ratificatadall’italia nel 2009. attra-verso i suoi 50 articoli, laConvenzione indica lastrada che gli stati delmondo devono percorrereper garantire i diritti diuguaglianza e di inclu-sione sociale di tutti i citta-dini con disabilità.Ciò significa che si sta fa-cendo strada, anche nelleistituzioni, un nuovo ap-proccio, che individua iltraguardo da raggiungerenell'effettivo rispetto enella difesa dei dirittiumani, in particolare dellepersone più deboli, affin-ché tutti abbiano la possi-bilità di sentirsi parte diuna comunità e di co-struirsi un progetto di vita. E garantire condizioni diaccessibilità rappresentaun presupposto indispen-sabile per promuovere l’in-

clusione sociale, significa innanzitutto rimuovere quegli ostacoli fisici cheimpediscono materialmente l’accesso alle esperienze di vita.Con questo spirito, l’associazione amici della Darsena romana ha realizzatola completa accessibilità al mare e alla vela, grazie alle infrastrutture createnel porto di Civitavecchia che permettono l'accesso diretto alle imbarcazionida parte di persone con disabilità motoria, rendendo così possibile la completaaccessibilità della numerosa flotta messa a disposizione dai volontari dellaDarsena romana. M.S.

INCLUSIONE SOCIALE eACCESSIBILITÀUN DIRITTO DI TUTTI

Il sollevatore realizzato nella Darsena Romana

9����������per 01/15

> Progetto rivolto a ragazzi con disagio sociale per familiariz-zarli con la barca a vela, superando paure e insicurezze. Le le-zioni si svolgono in mare quando il tempo lo permette e inbanchina con cattivo tempo. I ragazzi imparano a governareuna barca a vela, impegnandosi nei diversi ruoli. In banchinaacquisiscono le pratiche marinaresche (nodi, ormeggio, giun-ture di cima ecc.). La finalità del progetto è trasmettere il ri-spetto delle regole, la scala valoriale e l’importanza del gruppoper la convivenza e la socializzazione. Crociera di fine corso.

MELTEMI

RESPONSABILE ALBERTO SCOTTIBARCHE BALBINA • BENIAMINA • BOOBY

PARTNERS • IL PONTE - CENTRO DI SOLIDARIETÀ ONLUS DI CIVITAVECCHIA

Barca BoobySkipper Lanfranco e Ivan

––––Sono stata benissimo. Finalmente una

giornata di sole, pochissimo vento macomunque abbiamo aperto la randa eil fiocco. Sono ripetitiva ma lasciotutto fuori e non ci sono paroleper descrivere come mi sento.Con me, il mare e gli altri.

Barca Beniamina Skipper Alberto e Luca––––Mi sto affezionando semprepiù a questo mare, oggi cihanno insegnato un sacco dicose interessanti e labarca diventa come unaamica. C'è sempre dascoprire e non siamo maisole.

Barca BalbinaSkipper Rinaldo e Enzo––––Ho imparato a issare le velee abbiamo formato unbell'equipaggio. Sono statobene perchè il mare mi

tranquillizza tanto e diventospensierato.

Brutto tempo ... non SI ESCE !!Skipper Rinaldo e Enzo

––––Prima lezione teorica. Pensavo di non

capire e di annoiarmi, invece il tempo èvolato e sono felice che sia stata teorica, in

modo che quando andrò in barca mi sentiròun po’ meno inutile. Cercherò di leggere la

bussola e riconoscere i venti e forse provare unnodo. Questo mi affascina e sono stata bene con i miei

compagni e gli istruttori. Grazie

A V I V A V O C E

I P R O G E T T I D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E A M I C I D E L L A D A R S E N A R O M A N A >

10 ����������per 01/15

­

LA V

ELA

SVEL

ATA > Progetto rivolto ai ragazzi affetti da displasia

setto ottica e ipoplasia del nervo ottico, condeficit intellettivi e relazionali più o meno gravi.L’obiettivo del progetto è il reale apprendi-mento della tecnica sportiva pratica e teorica,secondo le possibilità di ognuno, ma soprat-tutto la promozione dell’inclusione sociale. Na-vigare insieme in mare aperto è, come la vita,un’avventura dalla quale nessuno è escluso.L’attenzione è posta sulle relazioni e la possi-bilità per ognuno di esprimere se stesso.

RESPONSABILE MAURO DE FRANCESCO BARCHE BALBINA • DOLCISSIMA • IPANEMA • PIGRIZIA • SHEDIR

PARTNERS • SOD ITALIA • VELASPORT • PETRA&PIRAS

<Buon vento, ragazzi>. Si salutano di buon mattino i “velisti“.Elena Piras, Diana Vitali e Maurilio De Gregorio li aspettanopronti a partire per Civitavecchia. Loro sono lì a scherzareancora assonnati, già carichi delle rispettive mille esigenze,fissazioni, paranoie, eppure felici. Vestiti di tutto punto, sicontrollano scarpe (rigorosamente con la suola chiara), cappelli,guanti. Girano gli ultimi panini, gli zaini, che passano di manoin mano dei responsabili delle tre associazioni (Petra&Piras,Sod e Asd Velasport), che tra le raccomandazioni caotiche deigenitori apprensivi e la confusione generale riescono acompiere l’ennesimo miracolo: tutti sul pulmino in direzionedella Darsena. Il mare aspetta. La speranza di riuscire anchea salpare è tanta e si legge nell’eccitazione dei ragazzi, le cuietà – come sempre – si confondono nella “diversità” che lirende complici. non sempre è possibile e ormai tutti ne sonoconsapevoli. C’è qualcosa di più grande che decide per loro: la

condizione del mare. ne va della loro sicurezzae i giovani si affidano totalmente all’autorità dichi deve scegliere il programma della giornata. Itre responsabili hanno diversi obiettivi per loro.Conoscono le loro potenzialità e la capacità diresistere. La vela, per tutti, è un’esperienzaunica. Consente ai ragazzi di conoscersi e dimettersi in rapporto con la natura, nella suatotalità, come accade in mezzo al mare, dovechiunque è chiamato a confrontarsi con i proprilimiti. Loro, che a terra sono considerati piùlimitati degli altri, gettano le ansie oltrel’orizzonte, e insieme imparano a “gestire” unaparte della natura, che non sempre si lasciaaddomesticare. L’aiuto prezioso dei coordinatori

rassicura i giovani disabili. L’esperienza appare subito vincente.E va oltre la capacità di apprendere nozioni tecniche, talvoltaa portata di ingegno, altre impossibili da capire. La grandesfida si vive infatti nella condivisione delle superfici ridotte edunque, ancora di più, sotto coperta. È lì che, nella faseconviviale, disabilità diverse e rispettivi ingombri corporei sonochiamati a resistere in uno spazio tanto gradevole quantoangusto. I ragazzi prendono le misure e imparano a conoscersi,a rispettare i limiti altrui. Le regole diventano fondamentali,perché ne va della sicurezza di tutti. E la consapevolezza chesi è tutti “sulla stessa barca” diventa un gioco che tuttivorrebbero protrarre. Magari rimanendo a dormire in barca,cullati dalle onde. È l’obiettivo di inizio anno: la regata.

la mamma di Michele

A V I V A V O C E

cron

ache

e c

ommen

ti

> I P R O G E T T I D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E A M I C I D E L L A D A R S E NA R O M AN A

����������per 1101/15

DI MARE, DI VELA, DI PIÙ

RESPONSABILE PATRIZIA DE SANTIS BARCHE BENIAMINA • BOOBY • CALA LUNA • DALÌ • EEA • MATHIS • TITTY

PARTNERS• RSA CALAMATTA DI CIVITAVECCHIA • UNISAN COOPERATIVA SOCIALE ONLUS• ASD IL TIMONE DI CIVITAVECCHIA • CENTRO DI SOLIDARIETÀ ONLUS IL PONTE

> Il progetto accoglie giovani diversamente abili cheappartengono a Istituti di Civitavecchia e circondario,e giovani non istituzionalizzati. I ragazzi praticano ve-laterapia e partecipano a laboratori di espressione ar-tistica su soggetti marini per migliorare le attivitàmotorie e la percezione delle immagini; attraverso ildisegno, l’uso dei colori ed altre attività creative èfavorita l’espressione delle emozioni.

Barca Titty / Skipper Claudio e FrancoEquipaggio: Giandomenico, Peppe, Sara, Imma eEdoardoLa giornata è bella, usciamo con poco vento ma ametà canale ecco la tramontana. 20 nodi.Giandomenico al timone come sempre. Facciamo unbel bordo fino al limite boa petrolifera, si fanno 6nodi. Peppe è contento con il nuovo orologio. Sirientra dopo circa 1 ora.

Claudio10 febbraio 2015 / utenti presenti:Unisan 6 ragazzi - operatori Edoardo e DanielaCalamatta 3 ragazzi - operatore AnnalisaIl Ponte 10 ragazzi - operatore CristianBellissima giornata, sono uscite 5 barche e la salaè piena. Tutti sono interessati ai lavori da fare ec'è un'aria allegra e piacevole. Siamo 36 utenti +operatori!

Patrizia

17 febbraio 2015 oggi martedi grasso, Grazia, Laura, Tiziana, Anna,Patrizia, Lena, Daniela e i ragazzi hanno festeggiatocon canti, balli, tanta allegria, partecipazione ditutti. Ci siamo divertiti un botto!

un ragazzo del Ponte

A V I V A V O C E

cron

ache

e c

ommen

ti

����������per 01/15 12

PER MARE E PER TERRA ... NATURALMENTE> È un progetto sperimentale che prevede la realizzazionedi percorsi socio-riabilitativi, in cui vengono privilegiatele attività di gruppo, che mettono i fruitori a strettocontatto con la natura in contesti completamente diversitra loro, quali il mare con attività veliche e pratiche ma-rinaresche e la campagna con attività di orticoltura, la-boratori di cucina e trasformazione dei prodotti. Ilprogetto è costituito da due percorsi complementari eincrociati: il percorso di attività velica e pratiche mari-naresche “Buon vento” realizzato dai volontari dell’Ass.Amici della Darsena Romana Onlus e il percorso “Dall’ortoin tavola”, realizzato dalla Coop. Sociale Alice. Attraversole attività di orticultura e l’attività velica realizzate ingruppo è possibile migliorare l’autostima e il senso dicontrollo sull’ambiente, aumentare il senso di respon-sabilità, socializzare, mantenersi attivi sia mentalmenteche fisicamente.

RESPONSABILE ALMIRA RIYSIANOVIC PARTNERS • COOPERATIVA SOCIALE ALICE DI TARQUINIA

A V I V A V O C E

cron

ache

e c

ommen

ti

> I P R O G E T T I D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E A M I C I D E L L A D A R S E NA R O M AN A

Caro Presidenteultimamente mi sono imposto, forse perchè volevo rivivere o meglio ricordare, il lontano periodo del liceo, dirileggere i “Promessi Sposi”. L’ho letto sicuramente in maniera differente, non tanto perchè non obbligato da vincoliscolastici o di imminente esame di maturità, ma perchè il lungo e quotidiano esame della vita mi ha dato lapossibilità di cogliere in un’ottica differente i temi portanti del libro.Primo fra tutti quello della “Provvidenza”, concetto astratto nato nell’animo dell’uomo per trovare la spiegazione disituazioni che si creano a vantaggio di qualcuno come se cadute dall’alto.nel Manzoni questo concetto assume un carattere religioso, facendo risalire la “Provvidenza” alla volontà divina,per me invece all’umanità e alla bontà di alcune persone.Ecco, questo lunghissimo preambolo, caro nino, è solo per poter esprimere in maniera compiuta il mio pensiero su dite, su Almira, su Rinaldo e su tutti i soci dell’associazione della darsena romana.Voi per me siete stati e siete la “Provvidenza”, provvidenza che vedo negli occhi di Mario:- la mattina, quando sa che in giornata c’è ‘ortostorto’, parole magiche che lo riempiono di gioia;- la sera quando torna a casa, felice e appagato per essere stato in grado di fare attività che pur semplici, per luicostituiscono un grande passo avanti per raggiungere la chimera della sua autonomia.In questi ultimi anni Mario, avendo raggiunto un equilibrio maggiore ed una sua tranquillità, può godere molto dipiù della vostra presenza e del piacere di migliorare con voi.Per noi familiari le ore di Mario trascorse con voi non sono più un momento di salutare riposo dalla tensionecontinua che ci attanagliava, ma sono ore di espressione di viva gratitudine verso la tua ammirevole associazione.Spero che come per noi anche per altri si possa realizzare questa “provvidenza” umana.

con affetto, Franco Lo Sardo

13����������per 01/15

TENERE LA ROTTA

> Progetto rivolto a pazienti con di-sagio psichico, ospiti presso strutturepubbliche del circondario di Civita-vecchia. Alla base del progetto c’èl’idea che dall’incontro con il marepossono derivare forti spinte versoil potenziamento della personalità.Le uscite in barca hanno l’obiettivodi promuovere, oltre all’acquisizionedi competenze, la coesione di grup-po, l'accrescimento dell’autostimae del coordinamento (attraverso laconduzione al timone e le manovre),lo sviluppo dell'autodeterminazionee sicurezza, la gestione dello spazio“ristretto" e della paura.

RESPONSABILE FABIO MANCINIBARCHE CICI 3 • GIRASOLE • KALHUA

PARTNERS • S.P.D.C. - OSPEDALE SAN PAOLO DI CIVITAVECCHIA• CENTRO DIURNO LA MARTINELLA DI CIVITAVECCHIA• COMUNITÀ TERAPEUTICA-RIABILITATIVAIL MELOGRANO DI BRACCIANO

Dall'età di 18 anni soffro di esaurimento e nel cammino delladepressione sono stato al CSM, all'SPDC di Civitavecchia eall'SPDC di Roma chiamato Forlanini. Sono stato anche nella casadi cura chiamata Villa nuova Armonia e anche Villa VecchiaArmonia. Sono stato in quattro comunità, quella di Bracciano, allaCleid, ad Albano Laziale, all'Elios e all'Agatos a Viterbo dove sonorimasto tre anni e mezzo. Poi oltre ad aver sofferto didepressione ho fatto anche molte esperienze positive, lavorandosulle imbarcazioni delle Ferrovie dello Stato per la trattaCivitavecchia-Sardegna. Poi ho fatto due anni e mezzo ilbenzinaio e ho lavorato in centrale con la mansione di saldatore.Dopo questo periodo non ho più lavorato. Ho frequentato tantagente, tante ragazze, tanti amici, ho passato inoltre un periodoburrascoso. Ho vissuto non la quantità ma la qualità. Dal mese diottobre 2013 faccio attività con la barca a vela perchè il mare mi

è sempre piaciuto e in questomodo riesco a vivereintensamente il mare.Attualmente sto frequentandoil centro diurno e mi trovobene perché siamo tanti amicie facciamo tante attività.

––––

Sono un ragazzo del centrodiurno, faccio parte di veladarsena romana. Piano pianostiamo imparando le manovre.ora siamo nel locale a fareyoga con Carmen, facciamorespirazione, queste attivitàfanno bene all'anima.

A V I V A V O C E

cron

ache

e c

ommen

ti

14 ����������per 01/15

DOLC

I MAR

INAI

> I P R O G E T T I D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E A M I C I D E L L A D A R S E NA R O M AN A

È certo che avere il diabete è un«privilegio» per pochi: perciòrestando per conto tuo a casa èmolto probabile che tu sia"isolato" per quanto riguarda iltuo stato.Aderire a progetti come "DolciMarinai", significa appuntoincontrare altri ragazzi che vivonola tua stessa situazione e con cuipuoi avere un confronto; significaconoscere persone che vivono peril mare e che vogliono permettereanche ad altri di provarel'esperienza di solcare i mari conuna silenziosa barca a vela,mettono a disposizione la loroimbarcazione e soprattutto i lororacconti e consigli, facendo cosìdimenticare, anche se solo perpoche ore, la nostra condizione,che alcune volte è un bel peso dasopportare.Parallelamente al progetto "DolciMarinai", esiste anche "DolciAbissi", per dare la possibilitàanche a noi di praticare l'attivitàsubacquea, prima categoricamentenegata: un'altra grande iniziativa acui riuscirei difficilmente arinunciare.Concludendo, è grazie a progetticome questi che io ora sono felicedi essere quello che sono e comesono, e mi spiace che solo pochihanno il privilegio di sentirsiaccolti, compresi e bene come losiamo noi!!!

Matteo Aquilini

A V I V A V O C E

cron

ache

e c

ommen

ti

Sii sempre come il mare, che

infrangendosi controgli scogli, trovasempre la forza per riprovarci.

Irene

RESPONSABILI LORELLA CONTI, IVAN MAURELLIBARCHE BENIAMINA • CICI 3 • DOLCISSIMA • MATHIZ

PARTNERS• UNITÀ DI DIABETOLOGIA OSPEDALE SAN PAOLO DI CIVITAVECCHIA • UOS DIABETOLOGIA PEDIATRICA ASL VITERBO • UNITÀ DI DIABETOLOGIA OSPEDALE PEDIATRICO BAMBINO GESÙ DI ROMA• A.G.D. - ASSOCIAZIONE GIOVANI DIABETICI DELLA PROVINCIA DI VITERBO• A.DI.CIV. - ASSOCIAZIONE DIABETICI CIVITAVECCHIA

> Questo progetto – di cui il Lions Club Civitavecchia S. MarinellaHost è stato promotore e che viene condotto in collaborazionecon le Unità di Diabetologia di varie strutture sanitarie e conalcune associazioni attive sul territorio – si prefigge come obiettivola stimolazione dell'attività di gruppo dei ragazzi con diabete,coinvolgendoli fisicamente ed emotivamente nella conoscenzaapprofondita di un ambiente naturale ma difficile qual è il mare,attraverso un approccio dolce alla pratica velica. Lo scopo è quellodi far loro acquisire autonomia, coesione di gruppo e accresci-mento dell'autostima, attraverso il conseguimento di una maggiorfiducia nelle proprie capacità.

15����������per 01/15

DRAGON BOAT> Il Dragon Boat è uno sport di squadra adatto ad ogni età egrado di preparazione atletica. Nasce in Cina, radicato nellacultura cinese. Le barche hanno un equipaggio da 10 a 20pagaiatori, più un tamburino e un timoniere. Si utilizza ilDragon Boat come momento di aggregazione e di riabilitazionepsicofisica nelle donne operate al seno e anche in altri gruppidi donne e uomini con patologie croniche e altre disabilità.

RESPONSABILE LORELLA CONTI

PARTNERS • ANDOS - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DONNE OPERATE AL SENO• FI.DA.PA. - FEDERAZIONE ITALIANA DONNE ARTI PROFESSIONI AFFARI

I P R O G E T T I D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E A M I C I D E L L A D A R S E N A R O M A NA >

A V I V A V O C E

cron

ache

e c

ommen

ti

ECCoLA la squadra delle dragonesse dell'Andos! Quindici donne unite non solodall'esperienza del tumore al seno, ma anche dalla voglia di voltare pagina, dimettere da parte i pensieri, le paure e godersi qualche ora pagaiando con al-legria e spensieratezza l'una accanto all'altra. In barca, anche parlare dichemio o di terapie ormonali fa meno paura, perché si è vicine, perché le altresanno di cosa si tratta e ci si incoraggia a vicenda, nello sport come nella vita.Abbiamo atteso molto tempo prima di attuare questo sogno, che nasce conl'associazione stessa, ma grazie alle Pink Butterfly di Roma, che ci hanno so-stenuto sin dall'inizio con la loro grinta ed il loro entusiasmo, e alla collabora-zione con le donne di differenti associazioni locali, il nostro drago oramai è inacqua pronto e determinato a cavalcare le onde con spirito agonistico, digruppo e a farci riscoprire il nostro legame alla vita.

le dragonesse dell'Andos

IL progetto Dragon Boat si èconcretizzato in occasione delConvegno “Il mare e la vela nellariabilitazione psico-fisica” che siè svolto nel giugno 2014 in senoall’evento “Per mare per amore”.In quell’occasione la prof.ssa M.Letizia Meggiorini, membroFi.Da.Pa., ha illustrato le proprietàterapeutiche di questa disciplinanelle problematiche del linfoedemanelle donne operate al seno. Pocoprima della chiusura del convegno,la Darsena Romana, la Fi.da.pa el’Andos hanno trovato una spintasinergica che ha coinvolto anchela Fondazione Ca.Ri.Civ., che si èschierata immediatamente al no-stro fianco fornendo un suo pre-zioso contributo per la realizza-zione di questo progetto. nel girodi poco tempo, sul pontile delCircolo nautico ha trovato asiloun bel dragon boat a 10 posti.Attualmente sempre nuove donnemanifestano interesse, voglionoprovare a pagaiare. Si sono for-mati gruppi di donne operate enon, e per ognuna è una bellaesperienza e “induce dipendenza”.È una disciplina che genera unaspirito di gruppo, che funzionase si raggiunge l’ASSIEME. Quan-do si pagaia in sincronia si diventaun CoRPo UnICo che fila sul-l’acqua e la barca diventa leggera,noI siamo la barca.

dott.ssa Lorella Conti

IL Dragon Boat è uno sport che fa-cilita l’aggregazione ed è molto utilenella riabilitazione fisica delle donneoperate al seno, come dimostrato perla prima volta dal Dott. Don Mkenzie.Il progetto "abreast in a boat" èstato da lui ideato nel gennaio 1996presso il centro di Medicina SportivaUBC dell'università Britannica dellaColumbia in Canada. Un programmadi allenamento della durata di seisettimane. Furono "allenate" 24donne operate per cancro al senoallo sport del pagaiare (DragonBoat). Le 24 donne condussero unagara a Vancouver e nessuna di loropresentò in seguito problemi di lin-foedema. nel 1996, questo era moltoimportante perché l'intervento chi-rurgico allora effettuato comportavaun’alta incidenza di questa compli-canza. Da allora la chirurgia mam-maria ha avuto una notevole evolu-zione, ma resta tuttavia ancora moltoimportante il ruolo riabilitativo datodal Dragon Boat. prof. M. Letizia Meggiorini - Fidapa

16 ����������per 01/15

I NOS

TRI P

ARTN

ERS

Centro Polifunzionale che offre servizi a li-vello preventivo (itinerari e corsi di promozione allo“star bene”) e a livello terapeutico / riabilitativo /educativo (con programmi di recupero per adole-scenti e minori disagiati e “a rischio” di devianza oltreal Programma “Coccinella” per donne disagiate configli minori).

IL PONTE – Centro di Solidarietàonlus

Struttura inserita nel DSM della AUSL RM/F, equiparataa reparto ospedaliero, ospita pazienti di sesso femmi-nile con problemi fisici e/o psichici di grave entità. Tragli obiettivi: elaborazione di progetti terapeutico-ria-bilitativi individualizzati; attività neuro-psico-riabilita-tive; interventi riabilitativi; terapie farmacologiche; atti-vità di integrazione con il territorio.

RSA Calamatta – ASL RMF

Articolazione del Dipartimento di Salute Men-tale, si trova all'interno dell’Ospedale S. Paolodi Civitavecchia e accoglie le situazioni di crisiacuta che necessitano di trattamenti terapeu-tici in regime di degenza ospedaliera.

Servizio Psichiatrico di Diagnosi eCura - S.P.D.C. ASL RMF

Dispone di dieci posti residenziali per personecon gravi disturbi mentali residenti nel territoriodell’Azienda USL RM F. Tra le prestazioni cheoffre: elaborazione di progetti terapeutico-riabilitativi individualizzati; attività socio-ria-bilitative; interventi psicoterapici e riabilitativi;terapie farmacologiche.

Comunità Terapeutica Riabilitativa“Il Melograno” ASL RMF

Centro diurno riabilitativo

“La Martinella” – ASL RMFASD Il Timone – Associazione onlus Genitori Volontari per la Diversabilità

Ospedale S. Paolo di Civitavecchia

Unità di diabetologia

Ospedale Bel Colle di Viterbo

Unità di diabetologia

Ospedale Pediatrico Bambino

Gesù di Roma - Unità di

diabetologia

A.G.D. Viterbo

Organizzazione di volontariato nata nel 1987da un gruppo di genitori di bambini diabetici.Scopo principale è la salvaguardia dei bambinie ragazzi diabetici e delle loro famiglie attra-verso la diffusione della conoscenza della ma-lattia in tutti i suoi aspetti, sia medici che so-ciali e all’educazione e sensibilizzazione allacondizione del diabete.

A.DI.CIV. Civitavecchia

Lavora su due fronti: il diabete di tipo 2 e ildiabete in età pediatrica. Svolge attività a fa-vore delle famiglie con bambini diabetici. Attivanell'informazione, organizzazione di convegnie momenti di approfondimento.

Nasce nel 1989 per unire ed organizzare le compe-tenze e le professionalità di una serie di struttureoperanti nel settore sanitario e socio-assistenzialedi Roma e provincia. Le attività di cui si occupa ilConsorzio sono: servizi sanitari, servizi socio-assi-stenziali, servizi educativi, formazione professionale.

UNISAN – Coop. Sociale onlus

Associazione nata dalla volontà dei genitori di unaragazza con Displasia Setto Ottica di mettere a di-sposizione la propria esperienza per aiutare altri ra-gazzi affetti da queste patologie e le loro famiglie.Principale obiettivo è essere punto di riferimentoper le persone affette e le loro famiglie, gli operatoridel settore socio-sanitario, medici e ricercatori eper fornire un impulso concreto alla ricerca.

SOD ITALIA – Associazione italiana displasia nervo ottico eipoplasia del nervo ottico

Associazione sportiva dilettantistica che si oc-cupa principalmente di diffondere lo sport della vela.Dal 2012 ha avviato un progetto di sport e turismosociale denominato Petra e Piras tour che si rivolgein modo particolare a bambini, ragazzi e adulti condeficit intellettivi.

ASD Velasport

Progetto di sport e turismo sociale rivolto a bambini,ragazzi e adulti con deficit intellettivo. Nasce nel 2012dalla collaborazione dell’associazione ASD Velasportcon la Onlus SOD ITALIA. L’obiettivo è di favorire unanaturale inclusione e motivare i ragazzi all’impegnoe allo scambio interpersonale.

Petra e Piras Tour

> I P R O G E T T I D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E A M I C I D E L L A D A R S E NA R O M AN A

LA VELA SVELATA

DI MARE D I VELA D I P IÙ

MELTEMI DOLCI MARINAI

TENERE LA ROTTA

17����������per 01/15

Intende promuovere, avviare e so-stenere ogni iniziativa che possa fa-vorire una completa riabilitazionedelle donne che hanno subìto un in-tervento al seno, sotto l’aspetto fi-sico, psicologico e sociale.

A.N.D.O.S. onlus Associazione NazionaleDonne Operate al Seno

La Federazione, movimento di opi-nione indipendente, ha lo scopo dipromuovere, coordinare e sostenerele iniziative delle donne che operanonel campo delle Arti, delle Profes-sioni e degli Affari, autonomamenteo in collaborazione con altri Enti, As-sociazioni ed altri soggetti.

F.I.D.A.P.A.Federazione ItalianaDonne Arti Professioni e Affari

Opera nella provincia di Viterbo edè accreditata con l’AUSL di Viterboper la cogestione dei Piani AssistenzialiIndividualizzati nelle aree di interventorelative a disabilità nell’età evolutivae nell’età adulta, disturbo mentalenell’età adolescenziale e nell’età adul-ta, protezione sociale dei minori eanziani, dipendenze.

ALICE – CooperativaSociale

PER MARE PER TERRA NATURALMENTE

DRAGON BOAT

Dedichiamo questo spazio al nostro carissimo amico esocio Angelo Torri, che ci ha lasciato improvvisamente etroppo presto, e che tanto ha contribuito con passione,simpatia e grande umanità alle attività dell’associazione.

BuonventoAngelo!

angelo se ne è andato sotto-voce e in punta di piedi, con

quella leggerezza dell’essereche gli era propria.negli ultimi tempi la comuni-cazione passava soprattutto pergli occhi, degli occhi enormi che gli mangiavano il viso, in cui si ri-conoscevano espressioni di ironia, autoironia, tenerezza e malizia,più forti delle stesse parole. angelo se ne è andato quasi all’improv-viso e la sua scomparsa ci ha colti impreparati al punto che forsenon ci stupiremmo di vederlo far capolino, da un momento all’altro,strizzandoci l’occhio, per dirci che era tutto uno scherzo!angelo se ne va in mare: lo accompagna l’affetto della famiglia edegli amici. Buon vento angelo!

Maria Pia Granisso

Gennaio 2011. È una bella giornata disole e sto percorrendo la strada per

andare a Borgata aurelia, in un capannonedove mi aspettano gli amici della Darsenaromana. Li aiuterò a restaurare EEa, unabarca a vela abbandonata e rilevata dalCircolo nautico per utilizzarla nelle uscitedi volontariato con i ragazzi... Qui comincia la miaconoscenza e la mia amicizia con angelo, un uomocon una forte carica di umanità, tanta ironia, ma so-prattutto un gran lavoratore; gli sono stato accanto tuttii giorni per tanti mesi. Da esperto falegname ha messotutta la sua esperienza per riportare a nuovo l’internodella barca, e in questo lungo periodo è nata unagrande amicizia, anche perché abbiamo scoperto diavere gli stessi ideali di vita. Era una persona sempreallegra che, anche nei momenti di tensione, riusciva aevitare discussioni: per lui era tutto un gioco e riuscivasempre a farmi ridere. Ho tantissimi ricordi di lui cherimarranno sempre in me, come quella volta che ab-biamo navigato insieme per portare Cala Luna dal porto

di Fiumicino fino alla no-stra darsena; questa barcaè stata poi utilizzata da noiper tante uscite piacevolicon i ragazzi, tanti mo-menti insieme che mihanno dato molto. Posso

dire che angelo è stata per me una persona speciale,che mi ha dato tanto, perché in fondo è stato lui chemi ha dato la motivazione, la spinta per iniziare la miaesperienza di volontariato nell’associazione, mi ha tra-smesso la sua umanità verso chi ha più bisogno di noie io mi sono avvicinato sempre di più ai ragazzi. ancheal di fuori di questo, si è creato con angelo un rapportospeciale tra le nostre famiglie, un grande affetto tra lenostre mogli e mia figlia; tutti insieme abbiamo condi-viso dei bei momenti ed ora che lui non c’è più siamosempre vicini a Maresa… se dovessi raccontare tuttociò che mi rimane di lui, non finirei più di scrivere…Ciao angelo ... rimarrai sempre dentro me.

Lanfranco Gorla

18 ����������per 01/15

il nostro amico, Matteo Miceli, stava com-piendo un’impresa straordinaria. Per la

prima volta un’imbarcazione a vela com-piva la circumnavigazione della Terra incompleta autosufficienza energetica e ali-mentare, quando, a 600 miglia dalla Puntanord del Brasile, la barca, che aveva sop-portato mille sollecitazioni, ha perso la chi-glia ribaltandosi. Matteo ha descritto i primi istanti: “Ho aperto subito l’oblò esterno per fareuscire la Mora (la gallina) e l’ho lasciatasopra ad una parte bella asciutta. Sonouscito dall’oblò di poppa per aprire l’auto-gonfiabile, recuperare le sacche di soprav-vivenza e altro materiale. Facendo avanti eindietro attraverso l’oblò mi sono tagliatoin diversi punti. Sono rientrato per andarea recuperare la Mora, ma purtroppo nonce l’ha fatta. Sono comunque un uomo for-tunato perché mi sono capovolto di giorno,in condizioni meteo favorevoli e con unanave che viaggiava a meno di 40 miglia dame. Ringrazio il comandante del cargo Ara-non, capitano Salovatov, e il suo secondoAsllan per la perfetta manovra e per avermirecuperato in mezzo all’Atlantico...”.La barca (ECo 40) costruita nel suo can-tiere navale di Fiumicino, era dotata di ap-parecchiature straordinarie per la produ-zione di energia elettrica, pannelli solariavanzatissimi e generatori con pale che ve-nivano trainati dietro l’imbarcazione. Que-sti sistemi avevano consentito un’ottima ri-serva di energia elettrica durante tutto ilviaggio, compiuto fino al momento delnaufragio, ed erano stati indispensabili siaper le strumentazioni di bordo sia per con-sentire un contatto diretto continuo – viaradio, telefonico e web – con la base nau-tica a terra, per la trasmissione di tutti i pa-rametri di navigazione e i consigli utili pertutti gli inconvenienti che si erano manife-stati durante il viaggio.Per quanto riguarda l’autosufficienza ali-mentare, il natante era dotato di un com-plicatissimo impianto di riciclaggio di tuttii rifiuti organici, che andavano a concimareun piccolo orto botanico, dove venivanoprodotti dei vegetali da consumare nei pastia bordo. inoltre una gallina producevauova (alla partenza erano due, ma unadopo qualche tempo è morta) e l’attivitàdi pesca forniva molto spesso prede gustoseche essendo di dimensioni notevoli, veni-vano sezionate e conservate nel surgelatoredi bordo.

Emilio Cervi

il nostro amico e socio Matteo Miceli era partito alle11:55 del 19 ottobre 2014 da riva di Traiano a bordo di

Eco40 per il giro del mondo da roma a roma senzaassistenza e senza scalo in completa autosufficienza

energetica e alimentare. Dopo 5 mesi di navigazione ea due settimane dal rientro, il 13 marzo 2015 la barca

ha perso la chiglia e Matteo ha dovuto chiedere isoccorsi. Purtroppo Eco 40 non è stata recuperata,

nonostante le ricerche effettuate, ma Matteo è tornatosano e salvo, pronto per nuove avventure.

nonostante tutto la Roma Ocean World restacomunque un’impresa straordinaria, e gli obiettivi cheMatteo si era prefisso sono stati raggiunti: contribuire

all’indagine scientifica oceanografica biologica e fisicacon campionamenti, misure e prelievi effettuati durantela traversata e dimostrare che le odierne tecnologie e unatteggiamento responsabile consentono di poter vivere e

navigare bene, in modo ecologicamente sostenibile eutilizzando solo fonti energetiche rinnovabili.

UN’IMPRESASTRAORDINARIA INTERROTTA A POCHI GIORNI DAL TERMINE

La barca ha funzionato da laboratorio galleggiante perrilevare onde di vento oceaniche, analizzare lecondizione meteo-oceanografiche incontrate everificare l’assetto dell’imbarcazione nel tempo. Lasocietà Esri Italia, che supporta il progetto, harealizzato la prima mappa interattiva, raccontando intempo reale le varie fasi del giro del mondo diMatteo. L’intera traversata è stata assistita daimmagini satellitari, provenienti dalla costellazione di

satelliti italiani COSMO-SkyMed e dal satellite dell’Agenzia SpazialeEuropea Sentinel-1A, fornite da e-Geos, utili a prevenire eventualicollisioni con oggetti lontani. Il 20 dicembre, grazie ai dati ditelerilevamento provenienti da Sentinel-1A è stato possibileindividuare, in largo anticipo, la presenza di un iceberg che hagarantito a Matteo la possibilità di virare verso acque sicure.

INTORNOANO I

Una foto inviata da Matteo durante la navigazione

Roma­Ocean­World­

Matteo Miceli conl’avv. Claudio Arcadi,vicepresidente dellaCa.Ri.Civ., che hacontribuito allarealizzazionedell’impresa

19����������per 01/15

INTORNOANOI

4 GENNAIOLEGABILE A PORTO S. STEFANO

Una rappresentanza dei soci è inter-venuta alla manifestazione LegAbile,organizzata dalla Lega Navale diMonte Argentario, il cui programmaprevedeva una veleggiata con equi-paggi integrati di persone diversa-mente abili e normodotate e una pre-sentazione del libro Nessuno resti aterra, di Giovanna Caratelli, dedicatoalla ristrutturazione della barca EEA(Alpa 11,50), che il Circolo NauticoCivitavecchia ha messo a disposi-zione della nostra Associazione.Ringraziamo gli amici della Lega Na-vale di Monte Argentario, per l’ospi-talità e la perfetta organizzazione.

24 GENNAIOCOMMEMORAZIONE DEL NOSTRO SOCIO ANGELO TORRIE CONSEGNA DONAZIONE ALL’ASSOCIAZIONE ADAMO

Domenica 18 gennaio, i soci dell’AssociazioneAmici della Darsena Romana hanno comme-morato il socio e amico Angelo Torri, scom-parso il 7 dicembre 2014 e, il 24 gennaio2015, hanno consegnato una donazione ai socidell’Associazione ADAMO di Civitavecchia, inmemoria di Angelo Torri, sicuri di interpretareil volere suo e della sua famiglia.

30 GENNAIO – 1° FEBBRAIOCORSO ORGANIZZATO DA UNIONE VELA SOLIDALE

L’Associazione ha ospitato il corso di aggiorna-mento sulla progettazione, organizzato dall’APSUnione Vela Solidale. Sono intervenuti, in qualitàdi docenti: Olga Cappellini, Andrea de Dominicis,

Gabriele Gaudenzi, Roberto Lestinci e Nicoletta Sensi. Sono state affrontate le seguenti tematiche:- qualità della progettazione;- l’importanza della progettazione in un intervento educativo;- la dimensione “emergente” della progettazione;- la progettazione nella dimensione navigante.Il corso si è svolto con grande soddisfazione dei partecipanti,rappresentanti delle diverse associazioni facenti parte di UnioneVela Solidale.

14 MARZOGIORNATA DEIDOLCI MARINAI

Il 14 marzo ha avuto luogouna giornata dedicata al pro-getto Dolci Marinai. Sono in-tervenuti il presidente della

nostra associazione e il presidente dei Lions club di Civita-vecchia Santa Marinella host, la dottoressa Lorella Conti e ilsignor Ivane Maurelli, responsabili del progetto, i diabetologi,dottoressa Claudia Arnaldi e dottor Graziano Santantonio e ladottoressa Lina Delle Monache, presidente del CLADIAB (co-ordinamento associazioni diabetici del Lazio), intervistati dallatelevisione della rete Lions.La giornata, apertasi con un’uscita in barca a vela estesa allefamiglie e ai soci Lions, è continuata con un’attività teoricariservata ai giovani utenti e si è conclusa con una cena, voluta daiLions per raccogliere fondi destinati al progetto Dolci Marinai.I soci della nostra Associazione e le famiglie dei “dolci marinai”hanno prestato la loro opera e il loro contributo all’organizza-zione di questo apprezzato momento di convivialità.

e v e n t i 2 0 1 5 s v o l t i e i n p r o g r a m m a

30 MARZOCONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONEDELLA IV EDIZIONE DEL PROGETTOPER MARE E PER TERRA ... NATURALMENTE!

Il 30 marzo alle ore 11.00,presso la Fondazione Cassa diRisparmio di Civitavecchia, siè svolta la conferenza stampadedicata alla IV edizione 2015del progetto Per mare e perterra… naturalmente! rea-

lizzato dall’Associazione Amici della Darsena Romana in col-laborazione con la Cooperativa Alice di Tarquinia e con il so-stegno della Fondazione Ca.Ri.Civ. Si tratta di un progetto diinclusione sociale che prevede attività integrate, sia nauticheche a terra presso la fattoria sociale di Alice.

il nostro socio Giammarco Tazzini si è spentoserenamente il 4 febbraio 2015.Tutti coloro che lo hanno conosciuto serbano dilui il ricordo di un uomo giusto e saggio, che hasaputo affrontare anche la lunga e penosamalattia, con la sua forza tranquilla di sempre.

Buon vento anche a te Marco!

10 APRILEINAUGURAZIONE DELLA IV EDIZIONE DEL PROGETTOPER MARE E PER TERRA ... NATURALMENTE!

Presso la sede del Circolo Nautico Civitavecchia, che ospita lanostra Associazione, si è svolta l’inaugurazione del progettoPer mare e per terra… naturalmente! organizzato con il con-tributo della Fondazione Ca.Ri.Civ. Relatori: l’avv. Rosalba Pa-droni e il dott. Claudio Pica per la Fondazione Ca.Ri.Civ., il te-nente colonnello Felice Virgilio Palmieri, capo ufficio comandoGuardia di Finanza, il procuratore della Repubblica GianfrancoAmendola, il capitano di corvetta Francesco Scala per la Capi-taneria di porto di Civitavecchia. Erano presenti i destinataridel progetto e le loro famiglie, educatori e utenti della Coope-rativa sociale Alice e i soci dell’Associazione.

svol

ti

20 ����������per 01/15

INTORNOANOI

18 APRILECONFERENZA SULLECONDIZIONI CLIMATICHEDEL PIANETA

Il 18 aprile alle 17.30, presso lasede del Circolo Nautico Civitavec-chia avrà luogo una conferenzasulle condizioni climatiche del pia-neta, intitolata Antartide 6° conti-

nente tenuta dal dott. Umberto Gentili, fisico ricercatore del-l’ENEA, che ha partecipato dal ‘96 a numerose missioni,collaborando tra l’altro con l’Aeronautica Militare. Moderatore:Il nostro socio Claudio Riccio, Luogotenente dell’A.M. in con-gedo ed esperto velista della Lega Navale Italiana, che esporràuna selezione di interessanti strumenti meteorologici.

22 – 24 MAGGIOMARELIBERA A RIMINI

Dal 22 al 24 maggio si svolgerà aRimini la 5° edizione della manife-stazione Marelibera dell’APSUnione Vela Solidale, una rete diassociazioni che praticano la vela-terapia sul territorio nazionale e inSvizzera.

11 – 12 APRILE32° PALIO MARINARODI SANTA FERMINA

Storico evento sportivo ispiratoalla storia, alla cultura, alle tra-

dizioni e alle leggende della Città di Civitavecchia. Organizzatodall’Associazione Marenostrum 2000 con il patrocinio di Fon-dazione Ca.Ri.Civ., Regione Lazio, Provincia di Roma, Città diCivitavecchia, Autorità Portuale, CONI CR Lazio, CSI, ComitatoParaolimpico RL. In programma oltre a stand, mostre, con-corsi – il Raduno Dragon Boat e il tradizionale palio marinarotra i rioni storici.

12 APRILEVELEGGIATA SENZAOSTACOLI A PORTO ERCOLE

Terza Veleggiata senza osta-coli, regata per favorire l’inte-

grazione dei disabili attraverso lo sport. La manifestazione èorganizzata dall’associazione A.C.S.S.D. Argentario Senza Osta-coli, con la collaborazione del C.V.C di Porto S. Stefano dellaLega Navale di Monte Argentario oltre che con il patrociniodell’amministrazione comunale di Monte Argentario. A veleg-giare saranno i ragazzi di “Argentario Senza Ostacoli”, accom-pagnati dai coetanei di Siena dell’associazione “Se mi aiutiballo anch’io” e con l’intervento, quest’anno, degli “Amici dellaDarsena Romana” di Civitavecchia.

e v e n t i 2 0 1 5 s v o l t i e i n p r o g r a m m a

12 – 14 GIUGNOPER MARE PER AMORE

Dal 12 al 14 giugno è previstol’evento Per mare per amore, in-contro annuale dei volontari, utentidei vari progetti, soci e simpatizzantidell'Associazione Amici della Dar-

sena Romana a chiusura delle attività dell’anno, con ilcontributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia. L’evento prevede: il Palio Dragon Boat 2° edizione; una regatad’altura; open space; manifestazioni varie. Il programma det-tagliato è in corso di definizione.

19 – 21 GIUGNOCROCIERA MELTEMI

Dal 19 al 21 giugno è prevista unaCrociera a conclusione del progettoMeltemi, in collaborazione colCentro di Solidarietà Il Ponte.

25 – 27 GIUGNOCAMPO SCUOLA - CROCIERADOLCI MARINAI

Campo scuola Crociera progettoDolci Marinai, con il contributodei Lions di Civitavecchia-SantaMarinella host e dell’industria far-maceutica Roche.

26 – 28 GIUGNOIL VOLONTARIATO PROMUOVELA VITA

Dal 26 al 28 giugno, l’Associazione Amici della Darsena Ro-mana parteciperà all’edizione 2015 dell’evento Il volontariatopromuove la vita, organizzato in collaborazione con le altreassociazioni di volontariato presenti sul territorio.

11 APRILEPALIO DRAGON BOATA SANTA FERMINA

Prima edizione del Palio DragonBoat, in occasione del 32° Palio

Marinaro di Santa Fermina. Alla manifestazione, organizzatain collaborazione con l’Associazione Mare Nostrum 2000, pren-deranno parte vari equipaggi tra cui quello della nostra Asso-ciazione, quello della Fi.Da.Pa. e quello dell’A.N.D.O.S. Il Paliosi svolgerà con il patrocinio del Comune di Civitavecchia e ilcontributo della Fondazione Ca.Ri.Civ.

in p

rogr

amma

21����������per 01/15

Giovanna CaratelliNESSUNO RESTI A TERRANutrimenti 2011Prefazione di Matteo Micelicon un’intervista di Carlo Romeo aLuca Zingaretti

Una storia dei nostri giorni, tuttacontrocorrente, quella dell’associazionedegli Amici della Darsena Romana – CircoloNautico di Civitavecchia. Da ormai diecianni, operai, impiegati, infermieri,insegnanti, medici, carpentieri, pensionati dietà diversa hanno iniziato a portare permare ragazzi provenienti dalle comunità pertossicodipendenti o disabili. Un’iniziativapionieristica di ‘velaterapia’, nataspontaneamente e cresciuta nel tempo, chegrazie al volontariato di tanti è diventata unpunto di riferimento per le strutture sanitariedel Lazio e della Toscana.Nessuno resti a terra è il racconto di questastoria, nella quale l’amore per il mare, per lanavigazione, per la vela, ha trovato nellasolidarietà la sua naturale manifestazione.Un percorso difficile, a tratti commovente,fatto anche di difficoltà, di naufragi, masoprattutto di rapporti umani profondi, diesperienze indelebili, e di una passione cheriesce sempre a superare gli ostacoli piùimpervi. Fino alla realizzazione di un sognoche è l’incarnazione concreta dell’interaesperienza degli Amici della DarsenaRomana: il restauro di Eea, una vecchiabarca a vela abbandonata e ormai decrepita,oggi riportata in vita e a disposizione dei‘ragazzi’ che frequentano l’associazione.

Roberta GallettaLA DARSENAROMANA.Il porticciolo diCivitavecchia1° edizione 20092° edizione 2014

La Darsena Romana il porticciolo diCivitavecchia è un testo essenziale cheripercorre in poche pagine la storiamillenaria della città attraverso le suevicende più importanti avvenute all’internodell’elegante quadrilatero fortificato. Inquesto affascinante viaggio alla scoperta deiluoghi simbolo del porto e della città diCivitavecchia, Roberta Galletta accompagnail lettore, quasi tenendolo per mano, daglialbori della comunità locale all’epocaromana, medievale, rinascimentale fino adarrivare, traghettata dai secoli della fine delsecondo millennio che sono teatro dellastraordinaria vivacità della DarsenaRomana, ai tragici eventi delle distruzionibelliche del 1943-44.

Il porticciolo del Sangallo vive oggi unanuova stagione grazie alle tante e diverseattività, tra cui quelle legate al CircoloNautico Civitavecchia e all’AssociazioneAmici della Darsena Romana Onlus chesono ricominciate proprio all’indomani diquella tragedia, facendo della DarsenaRomana un concentrato di storia, uniperluogo dove si incontrano da semprespazio e tempo, in una comunità disentimenti che è il risultato delriconoscimento di valori storici, civici,umani, territoriali e ambientali della città diCivitavecchia e che devono restarepatrimonio dei civitavecchiesi.

Stefano RodotàSOLIDARIETÀ.UN'UTOPIANECESSARIALaterza 2014

La solidarietà è una pretesa anacronistica,inconsapevole di una società divenutaliquida, perennemente segnata dal rischio,dilatata nel globale? I principi appartengonoal tempo delle grandi "narrazioni" cancellatedalla post-modernità? La solidarietà è unprincipio nominato in molte costituzioni,invocato come regola nei rapporti sociali, èal centro di un nuovo concetto dicittadinanza intesa come uguaglianza deidiritti che accompagnano la personaovunque sia. Appartiene a una logicainclusiva, paritaria, irriducibile al profitto epermette la costruzione di legami socialinella dimensione propria dell'universalismo.Di legami, si può aggiungere, fraterni,poiché la solidarietà si congiunge con lafraternità. Nei tempi difficili è la forza dellecose a farne avvertire il bisognoineliminabile. Solo la presenza effettiva deisegni della solidarietà consente dicontinuare a definire "democratico" unsistema politico. L'esperienza storica cimostra che, se diventano difficili i tempi perla solidarietà, lo diventano pure per lademocrazia.

l i b r il a p o s t a d i E e aQuesto spazio vuole essere unmomento di dialogo con i nostri lettori,che potranno scriverci all’[email protected]

Abbiamo intitolato la rubrica a Eea(l’isola nominata nell'Odissea comedimora della maga Circe) in onoredella barca a vela – un’Alpa Maica dim 11,50 – che un gruppo di volontaridell’Associazione (la Brigata Alpa) harestaurato con maestria e coraggio,riportandola agli antichi splendori, eche ora è tornata a veleggiare con iragazzi dei nostri progetti.

Nino Testa, Angelo Torri e alcuni ragazzi deiprogetti danno inizio ai lavori

La Brigata Alpa

Maurizio, Lanfranco, Sergio e Angelo a lavori quasi ultimati

Eea al varo

Eea ormeggiata

VENDESI 2 dream + carrello9000 euro trattabili

eventualmente anche separatamenteTelefonare al 3286687805

SPAZ IOAPERTO

22 01/15

tono anche i tuoni, il nemico si staavvicinando. stranamente il ventonon è cambiato, ora c’è un’ondacorta che viene proprio da prua,Titty beccheggia, io chiudo la randa.il più agitato per radio è sergio:“ragazzi non mi piace quella ro-baccia che si sta avvicinando! io leconosco bene quelle bestiacce,forse è meglio fuggire verso terra,che ne dite se accostiamo a est?”Gli rispondo io: “sergio ormai liabbiamo quasi sulla testa, so beneanch’io di che si tratta, ma ora dob-biamo stare vigili e sperare chepassi presto. in effetti, l’attività elet-trica sulle nostre teste è spaventosa,ma per nostra grande fortuna i fe-nomeni associati non sono propor-zionali ad essa. il vento arriva a 17nodi, il cielo è nero più della pece,qualche goccia di pioggia, ma nientedi ciò che presagivamo tutti. i tuonie i fulmini aumentano il loro inter-vallo, i bestioni si stanno allonta-nando. L’abbiamo scampata bella?neanche per sogno!

Sono le 02.50, una seconda lineatemporalesca si prepara a ovest e,da quello che si descriverà in se-guito, è proprio “la Madre” dellatempesta appena passata. ora c’èvento da quella direzione: 16 nodi.Decido di togliere il bimini primache sia troppo tardi, scendo a chia-mare Fabrizio: “Fabrì svegliati devidarmi una mano, si sta avvicinandoun forte temporale!”. si sveglia conuno sforzo tremendo. “Che suc-cede Clà? Che so tutte ‘ste luci?”.Fa due scalini e poi torna indietroe si rituffa in cabina! a me quasiviene da ridere, ma lo lascio giù,in quelle condizioni non credo misarebbe utile, anzi dovrei badarepure a lui. il vento tiene sui 18 nodi. Conqualche difficoltà, nel buio pesto,riesco ad arrotolare il bimini apoppa e lo lego. senza tendalinonoto che il cielo sopra di noi è an-cora stellato, ma a ovest i cumulo-nembi si combattono con un’atti-vità elettrica terrificante e allo

il mare lungo da sud continua.Già nel pomeriggio scorso, rag-guardevoli colline d’acqua pre-

sentavano maestose il loro pendio apoppa, e Titty si lasciava sbatacchiareandando su e giù di 2-3 metri. ab-biamo aspettato lo scirocco previstoper tutto il giorno, ma non c’è stato.abbiamo avuto sempre un EsE 9-12 nodi e sarebbe stata comunquedura per gli eroi del pattino procederecon questo mare da vomito.

È l’una e mezza, sono da solo al ti-mone, Fabrizio, il mio compagnodi viaggio, dopo avermi fatto com-pagnia per qualche ora si è eclissatoin cabina. a ovest iniziano dei ba-gliori, che via via si fanno semprepiù frequenti. C’è una linea tem-poralesca, sembra lontana (o forsela allontano io con i pensieri…).C’è un po’ di vento da grecale chepoi gira a nord. L’attività elettricadiventa sempre più intensa, lo spet-tacolo è affascinante, ci sono sca-riche elettriche soprattutto tra nubee nube, che squarciano il cieloorizzontalmente, per miglia e miglia.inizio ad impensierirmi, ora si sen-

stesso tem po affascinante, un’esi-bizione di potenza che non ricor-davo da anni! sono tentato anch’ioquesta volta di puntare a nordestverso ischia, che è a circa 10-12miglia, e propongo la cosa sul vhfalla flottiglia in navigazione. Fabio,però, è contrario all’idea proposta.“Ma da chi pensate di scappare a5 nodi e mezzo? non ce la faremomai”. Ha ragione, alla fine con-cordo con lui. intanto il cielo nonè più stellato e inizia a piovere. Ci siamo. Titty beccheggia, scendoin dinette a controllare il GPs e asegnare il punto nave, Fabrizio intutto questo casino non ha neanchecambiato posizione. non faccio in tempo a risalire inpozzetto che un fulmine incredibiledella durata di 3-4 secondi squarciala notte, illuminando come spettrile cinque barche che avanzano.segue a brevissimo un boato as-surdo, quasi a dire: sono arrivato!il vento adesso è costante sui 22nodi, piove forte e l’acqua mi sbattenegli occhi e sul viso facendomimale. Ma tu guarda in che casinoci siamo infilati! E non c’è neancheil mio socio di sempre, Franco. neabbiamo condivise di battaglie in-sieme!... E un po’ mi manca…Tranquillo socio, riporterò la pel-laccia e Titty a casa!

03.45 Le barche amiche degliamici della Darsena romana co-munque avanzano nella notte di-

Martedì 24 giugno 2014, ore 00.30:Balbina, Ipanema, Pigrizia, Shedir e Tittyin navigazione da ustica a Gaeta, mg 130 rotta 005°

DI CLAuDIO RICCIO

Da Ustica a Santa Marinella passando perPonza a bordo di un pattino. Nel mese di giugno 2014 ha avuto luogo laseconda "Traversata per una stella". Il pro-getto, a cura dell'Associazione Stella Polareonlus e del Nucleo Sommozzatori SantaMarinella onlus, prevedeva una traversatada Santa Marinella a Ustica e ritorno in pat-tino. L'equipaggio del pattino era compostoda 12 atleti che si alternavano alla voga, sianormodotati che diversamente abili.Il progetto è stato realizzato con il contributodella Fondazione Ca.Ri.Civ. e con la collabo-razione dell'Associazione Amici della DarsenaRomana, che ha accompagnato il pattinocon le sue barche, garantendo il supportologistico, il vitto e l'alloggio degli atleti.Nel corso della traversata di rientro, le bar-che impegnate si sono dovute confrontarecon burrasche persistenti. Questa che pub-blichiamo è appunto la cronaca di una gior-nata in burrasca.

L E V I E D E L M A R E

cronaca di una

23

laniata da mille squarci di luci si-nistre, il mare è aumentato al ma-scone e il vento arriva a 28 nodi!Ma stranamente sono più serenoadesso – mentre contrasto col ti-mone la furia degli elementi – cheprima, quando aspettavo il nemicoarrivare. i fulmini continuano a in-terrompere le tenebre e i tuoni cheseguono mi fanno vibrare l’anima,ma in quegli immensi flash di pochisecondi mi è apparsa un’immaginequasi surreale: la flottiglia delle no-stre 5 barche che continuano im-perterrite la navigazione, entro unmiglio e mezzo. siamo tutti in for-mazione, quasi a semicerchio tipoVi Flotta, ognuna con il suo poz-zetto carico di paure, tensione e si-lenzi, ad ossequio della tempestain atto, ma anche con la consape-volezza che comunque stiamo tuttiinsieme, con le nostre luci di viatestardamente accese e dritte allameta. Che mai può succederci? Ein effetti, la tempesta lentamente siplaca, chissà… forse impensieritadall’avanzare di queste barche informazione militare, con il loro ca-rico umano, di chi si adopera perdestini meno fortunati. o forse… ma sì: è stata s. Fermina,ha mandato i suoi di fulmini a con-trastare gli altri, e la sua lunga manoquesta notte ci ha protetti. Grazie!

Ore 04.20 il mare ancora tiene, mai CB sarchiaponi ora stanno scari-cando la loro energia verso sud-este la situazione adesso è più gesti-bile: il vento ora è sui 15 nodi danord-est. a oriente iniziano segnidi luce, mentre come un faro delcielo, tra sfrangiati nuvoloni neri indissolvimento, sorge la bella Ve-nere, regina del cielo del mattinoin questo periodo. Buongiorno Comandanti! La flottiglia è ancora in rotta! 20miglia a Gaeta, lo scenario è cam-biato, e nell’animo c’è un sottile,dolce, senso di pace. Grazie Titty!Grazie Balbina! Grazie Pigrizia!Grazie shedir! Grazie ipanema! ad Majora!!!

����������per 01/15

L E V I E D E L M A R E

Per quanto fossimo poco pratici del mare, intuivamo ladifficoltà di una simile manovra con un colpo di vento.

Dirigendoci verso il capo, avevamo il vento in poppa, checi scacciava dinanzi a sé; seguivamo il mare che fuggivacon noi e le onde ci sollevavano, innalzandoci sulla lorocresta. Dunque rischiavano meno di seppellirci negli abissiche scavavano. Ma per puntare su Procida, di cui scorgevamobrillare le luci della sera alla nostra destra, bisognava pren-dere le onde oblique e scivolare per così dire tra le lorovalli, verso la costa, esponendo il fianco all’onda e i frisisottili della barca al vento. Eppure la necessità non ci per-metteva di esitare. il pescatore, facendoci segno di alzare iremi, approfittò dell’intervallo tra un’onda e l’altra per viraredi bordo. Facemmo rotta su Procida e vogammo come unfilo d’erba marina, che un’onda getta all’altra onda e il fluttoriprende al flutto. avanzavamo poco; era calata la notte. La polvere, la schiuma,le nuvole che il vento avvolgeva in brandelli strappati sulcanale, infittivano il buio. il vecchio aveva ordinato al bam-bino di accendere una delle torce di resina, forse per illumi-nare un poco la sua manovra nelle onde profonde, oppureper indicare ai marinai di Procida che una barca era in peri-colo nel canale e per domandar loro non aiuto ma preghiere.Era uno spettacolo sublime e sinistro quello di quel poverobambino aggrappato con una mano al piccolo albero chesormontava la prua, e che con l’altra sollevava al di sopradella testa quella torcia di fuoco rosso, la cui fiamma e il cuifumo si torcevano al vento e gli bruciavano i capelli. Quellascintilla fluttuante che appariva sulla cresta delle onde espariva nel loro cavo, sempre sul punto di spegnersi e sempreriaccesa, era come il simbolo di quelle quattro vite d’uomini,che lottavano tra la salvezza e la morte, nelle ombre e nelleangosce di quella notte. Trascorsero così tre ore i cui minutiebbero la durata dei pensieri che le misurarono. La luna sialzò e, come al solito, il vento più furioso si alzò insieme adessa. se avessimo avuto la minima vela ci avrebbe capovoltomille volte. Benché i bordi molto bassi dessero poca presaall’uragano, c’erano momenti in cui esso sembrava sradicarela nostra chiglia dai flutti e in cui ci faceva volteggiare comeuna foglia secca strappata dall’albero.imbarcavamo molta acqua: non riuscivamo a sgottarla conlo stesso ritmo con cui ci invadeva. C’erano momenti incui sentivamo le assi sprofondare sotto di noi, come unabara che scende nella fossa. il peso dell’acqua rendeva labarca meno docile e poteva renderla più lenta a sollevarsitra due onde.Un attimo di ritardo e tutto poteva finire. il vecchio, senza poter parlare, ci fece segno, con le lacrimeagli occhi, di gettare in mare tutto ciò che ingombrava ilfondo della barca. i fiaschi d’acqua, le ceste di pesce, le duegrosse vele, l’ancora di ferro, i cordami, persino i suoi involtidi stracci pesanti, come pure le nostre mantelle di grossalana intrise d’acqua, tutto fu buttato in mare. il povero noc-chiero guardò per un momento galleggiare tutta la sua ric-chezza. La barca si sollevò e corse leggera sulla cresta delleonde, come un corsiero liberato dal suo carico. Entrammoinsensibilmente in un mare più calmo, un po’ riparato dallapunta occidentale di Procida.

Alphonse de Lamartine

Tempesta al largo del Capo Misenobrano tratto dal romanzo Graziellatraduzione di Maria Pia Granissoin

bib

liote

ca...cronaca di una

[email protected]

Redazione del giornale:[email protected]

Sede dell’Associazione:Darsena Romana - Molo San Teofanio Porto di Civitavecchia

L’Associazione Amici della Darsena Romana svolge le sue attivitàgrazie alla collaborazione e all’ospitalità del Circolo Nautico Civitavecchia e al costante sostegno dellaFondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia

Editore Associazione Onlus Amici della Darsena RomanaDirettore Responsabile Giovanni TestaDirettore Editoriale Manuela SodaniRedazione Emilio Cervi, Mauro Fanti, Maria Pia GranissoGrafica Studio Artefatto

Tutte le lavorazioni per la preparazione grafica e redazionale di questo giornalesono state svolte a titolo di volontariato.

In attesa di Autorizzazione del Tribunale Civile di CivitavecchiaStampato nel mese di aprile 2015