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segue a pag . 14 S O M M A R I O Il nuovo Parco della Falchera pag. 2 Una visita in redazione pag. 3 La piazza del Villaretto... pag. 4 Lettera da A.T.C. al direttore pag. 4 Il saluto del Sindaco pag. 5 Festa Donna Centro d’Incontro pag. 6 L’intervista A... pag. 7 Notizie Flash pag. 8 I lettori scrivono pag. 10 Il giornale della scuola pag. 11 Statuto della Città Metropolitana pag. 12 L’angolo della poesia pag. 13 Un convegno contro la violenza pag. 15 Lettera di una mamma alla figlia pag. 15 Psicanalisi e dintorni pag. 17 I pittori della Sindone pag. 18 Astronomia / Briciole di storia pag. 19 La narrativa pag. 20 Un viaggio nella Circoscrizione pag. 20 Invito alla mostra pag. 21 Il piacere di leggere pag. 22 Torino dallo spazio pag. 22 Silent Key pag. 23 G ente di APRILE 2016 ALL’INTERNO F ALCHERA PERIODICO I NDIPENDENTE SUPPL. A.S.I. REG. TRIB. 4227/90 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE ANNO 23° - N° 4 EDITORIALE di AMILCARE DE LEO e... DINTORNI Problema Casa U no degli aspetti della crisi socialmente più impattante è la crescente difficoltà di molte famiglie a far fronte alle spese per l’abitazione, dalle rate del mutuo all’affitto, alle spese economiche. Non a caso, negli ultimi anni aumen- tano un pò ovunque nel nostro Paese ma soprattutto nelle metropoli, i provvedimenti di sfratto, la richiesta di case po- polari, il numero di coloro che sono senza casa. Oggi non a caso si parla di “housing sociale”, anche alla Falchera. Il Piano Città prevede, per chi ancora non lo sapesse anche perché è stato pubblicizzato non poco, un progetto di riqua- lificazione urbana che, con uno stanziamento di fondi del Ministero delle Infrastrutture insieme ai fondi della Città, consentirà la “ridimensione” di quattro interventi nel quar- tiere Falchera. Si tratta della realizzazione del Parco dei la- ghetti, della rivalutazione energetica delle case di edilizia residenziale pubblica, dell’opportunità per un nuovo colle- gamento viabile, della creazione di aree gioco. Nell’ambito di questa complessa operazione ci sarà un importante inter- vento di “housing sociale”, almeno 15.000 mq, circa 350 al- loggi, più una parte destinata ad attività commerciali di vici- nato. Tale intervento sperimenterà forme di “partnerschip” pubblico e privato e forme innovative di gestione sociale. Sorgeranno dieci nuovi condomìni destinati all’housing so- ciale. A gestire l’operazione di quella che dovrebbe diventa- re una sorta di “città giardino” alla periferia estrema della Città, è l’investimento immobiliare. Sappiamo che l’area della società Bor. Set. To è stata acquistata per poco meno di 5 milioni di euro. La Cooperativa Di Vittorio ha firmato l’accordo preliminare per garantire gli immobiliari che nasceranno: circa 350 al- loggi racchiusi in una decina di edifici di diversa altezza pro- gettati dalla “Picco Architetti”, destinati per la quasi totalità Giornale distribuito ai soli Sostenitori Il nuovo Parco della Falchera

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Gente di Falchera 1 segue a pag. 14

S O M M A R I OIl nuovo Parco della Falchera pag. 2Una visita in redazione pag. 3La piazza del Villaretto... pag. 4Lettera da A.T.C. al direttore pag. 4Il saluto del Sindaco pag. 5Festa Donna Centro d’Incontro pag. 6L’intervista A... pag. 7Notizie Flash pag. 8I lettori scrivono pag. 10Il giornale della scuola pag. 11Statuto della Città Metropolitana pag. 12L’angolo della poesia pag. 13Un convegno contro la violenza pag. 15Lettera di una mamma alla figlia pag. 15Psicanalisi e dintorni pag. 17I pittori della Sindone pag. 18Astronomia / Briciole di storia pag. 19La narrativa pag. 20Un viaggio nella Circoscrizione pag. 20Invito alla mostra pag. 21Il piacere di leggere pag. 22Torino dallo spazio pag. 22Silent Key pag. 23

Gente

diAPRILE 2016

ALL’INTERNO

FALCHERAPERIODICO INDIPENDENTE SUPPL. A.S.I. REG. TRIB. 4227/90

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE

ANNO 23° - N° 4

EDITORIALE diAMILCARE

DE LEO

e... DINTORNI

Problema CasaUno degli aspetti della crisi socialmente

più impattante è la crescente difficoltàdi molte famiglie a far fronte alle spese perl’abitazione, dalle rate del mutuo all’affitto,

alle spese economiche. Non a caso, negli ultimi anni aumen-tano un pò ovunque nel nostro Paese ma soprattutto nellemetropoli, i provvedimenti di sfratto, la richiesta di case po-polari, il numero di coloro che sono senza casa. Oggi non acaso si parla di “housing sociale”, anche alla Falchera.Il Piano Città prevede, per chi ancora non lo sapesse ancheperché è stato pubblicizzato non poco, un progetto di riqua-lificazione urbana che, con uno stanziamento di fondi delMinistero delle Infrastrutture insieme ai fondi della Città,consentirà la “ridimensione” di quattro interventi nel quar-tiere Falchera. Si tratta della realizzazione del Parco dei la-ghetti, della rivalutazione energetica delle case di ediliziaresidenziale pubblica, dell’opportunità per un nuovo colle-gamento viabile, della creazione di aree gioco. Nell’ambitodi questa complessa operazione ci sarà un importante inter-vento di “housing sociale”, almeno 15.000 mq, circa 350 al-loggi, più una parte destinata ad attività commerciali di vici-nato. Tale intervento sperimenterà forme di “partnerschip”pubblico e privato e forme innovative di gestione sociale.Sorgeranno dieci nuovi condomìni destinati all’housing so-ciale. A gestire l’operazione di quella che dovrebbe diventa-re una sorta di “città giardino” alla periferia estrema dellaCittà, è l’investimento immobiliare. Sappiamo che l’areadella società Bor. Set. To è stata acquistata per poco meno di5 milioni di euro.La Cooperativa Di Vittorio ha firmato l’accordo preliminareper garantire gli immobiliari che nasceranno: circa 350 al-loggi racchiusi in una decina di edifici di diversa altezza pro-gettati dalla “Picco Architetti”, destinati per la quasi totalità

Giornale distribuito

ai soli Sostenitori

Il nuovo Parco della Falchera

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Il nuovo parcodella Falchera

Gli orti Urbani

È dalla fine degli Anni Settanta che si aspettava talebonifica. Quel vecchio desiderio si sta avverando.Di quegli orti abusivi e di quei rifiuti che prima im-perversavano, ora non c’è più traccia. Domina, qua-si assoluto, un rinnovato e informe spiazzo di terracon due grossi occhi d’acqua, sui quali alcuni anati-di solitari galleggiano placidi, sorpresi essi stessi, qua-

si spaesati per questo nuovo assetto della natura: èquasi come si volesse, metaforicamente, rimuovereo spazzar via un groviglio di ricordi per intraprende-re, insieme, un nuovo cammino. Ti risvegliano dalbenefico torpore il rombo di un camion carico di sab-bia che ti passa vicino e lo scorrere infinito delle autoin corsa sull’autostrada, ma già distante. Lontano,rasserenante, un orizzonte di cielo. Così deve essere

apparso il paesaggio che si è presentato il primo po-meriggio del 14 marzo, sferzato da un insolito ventoribelle, alla vista dei cittadini ma soprattutto degliortolani che hanno incontrato sulla “scena dei lavo-ri” il sindaco Fassino, la presidente Nadia Conticelli

e l’assessore all’ambiente Enzo Lavolta. Questi, nonsenza visibile soddisfazione, ha dichiarato che il Par-co Falchera, per ora un cantiere in funzione, sarà inau-gurato alla fine del 2017, ma che gli orti saranno pron-ti (sussulto di felicità tra i presenti) per il prossimomese di luglio: zappa in mano! Ha inoltre aggiunto:“Qui verranno piantumati 800 nuovi alberi, sorge-ranno un parco e un’area giochi. Ma soprattutto nonci sarà più degrado. In questi ultimi mesi gli operaial lavoro hanno smantellato 120 orti abusivi e neu-tralizzato 2mila tonnellate di immondizia. Si trattadi un progetto da 5 milioni di euro che segnerà inpositivo tutto il paesaggio”.

Il laghetto sud verrà completamente prosciugato eriportato al livello del terreno circostante. Intornoverranno creati spazi di aggregazione per bambini,per attività sportive, per panchine e tavoli. Si offriràanche, agli appassionati, la curiosa possibilità didedicarsi al cosiddetto “bird watching” (osservandoi volatili) nella parte est del lago grazie ad uno spa-zio per la creazione di una zona umida. Nell’area trai laghi e la tangenziale nord il progetto prevede larealizzazione di un percorso ginnico costituito daattrezzi e di zone di sosta con panchine e portabici.Pensiamo già fin d’ora come preservare, a suo tem-po, tutto quanto... amilcare de leo

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Gente di Falchera 3

In relazione al Piano Città, abbiamo piùvolte richiesto di avvicinare l’assessore allaviabilità e ai trasporti, Claudio Lubatti, ilquale ora ha accettato l’invito e non si èsottratto alle nostre domande.

Può illustrarci un bilancio degli ultimi anni di atti-vità dell’Assessorato? Alcune cose importanti chehanno riguardato Falchera?Ricorderò tre punti: -1°) la questione annosa dellafalda, come si sa, felicemente risolta; -2°) il colle-gamento con il Centro fruendo della linea 50 e dellalinea 4. -3°) Con la futura linea 2 della metropolita-na sicuramente subentrerà un nuovo e progressivoraccordo con la linea 50 per più fruttuosi interscam-bi; infine la realizzazione del secondo accesso, chefinalmente sarà portato a termine.Infatti, a che punto siamo?Intanto nel tratto che sottopassa l’autostrada Torino-Milano intitolato a Tazio Nuvolari tra via degli Ulivie Via Toce, a partire dal 7 marzo e sino a fine esigen-ze sono stati effettuati accorgimenti per consentire ilcompletamento del cavalcaferrovia. È stata istituitala chiusura del traffico veicolare nella tratta di colle-gamento viabile tra Falchera (nei pressi della Stazio-ne Stura) e strada Cebrosa di Settimo Torinese.Comunque, ultimata la bonifica bellica che partirà agiorni, avranno luogo i lavori di completamento delcavalcaferrovia e delle relative rampe viabili, che sidovrebbero concludere entro un anno.La ditta appaltatrice avrà cura di informarvi periodi-camente sullo stato avanzamento lavori.A questo punto, parliamo ancora della viabilità edei mezzi pubblici, in relazione ad esempio al Vil-laretto, piuttosto abbandonato a se stesso.Cosa si può fare?Stiamo valutando varie possibilità per venire incon-tro soprattutto a centri o frazioni limitati come può

essere il Villaretto, cercando nello stesso tempo dinon incorrere in spese superiori alle nostre possibili-tà. Intendiamo sperimentare una possibilità d’inter-vento (nello spazio di 45 giorni) che abbiamo deno-minato “Fermata Polmone”. Gli utenti saranno det-tagliatamente informati sull’orario di passaggio del-le rispettive navette, come sì è di norma informatisull’orario dei treni; ogni navetta però, in quantocoinvolta in un percorso limitato e non battuto datraffico intenso, dovrà rispettare i tempi stabiliti.Crediamo sia già una soluzione, sia pure minima.Cosa può dirci della stazione Stura?Deve diventare attiva come le stazioni Fermi e Ben-gasi, ne ha tutte le qualità. È veramente un puntostrategico e sarà sempre più qualificata, anche per-ché gode della vicinanza di tangenziali, autostrade,centri commerciali e spiazzi per pullman.Il problema sicurezza sui mezzi pubblici?Essenziale! È cambiato, come forse già saprete, lostato giuridico del controllore che è diventato un veroe proprio dipendente polizia amministrativa, con irelativi poteri. A Torino sarà impiegata, a modello diMilano, la figura dei cosiddetti “city angels”, volon-tari in divisa che vigileranno e potranno direttamen-te mettersi in contatto con le forze di polizia.Nei prossimi giorni Lei porterà a Torino il ministroDelrio per parlare di “mobilità sostenibile.”Può fornirci qualche dettaglio?Sì, esattamente il giorno 17 marzo. Con lui tratteròdella cosiddetta “stabilità di risorse”, per 5 anni.In pratica non chiederò più di quanto ci è stato con-cesso, ma intendo autonomamente fruire, nell’arcodi tempo richiesto, della somma che spetta al mioAssessorato per poter effettuare acquisti consoni allanostra città, ad esempio acquistare più tram (in so-stituzione di quelli ormai vecchi) dal momento cheTorino ha una notevole rete di binari.La ringraziamo per la sua disponibilità. A u s p i -chiamo che i progetti di cui ha parlato si realizzinoquanto prima per favorire sempre più la riqualifi-cazione del nostro quartiere.

UNA VISITA IN REDAZIONEdi Amilcare De Leo

Ponte per il secondo accesso in Falchera

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Gente di Falchera 4

Nel pomeriggio del 25 feb-braio, al Villaretto, la piazzadella chiesetta di San Roccoè stata intitolata al nome diun religioso, don Pino Pugli-si, con la presenza del sinda-co di Torino Piero Fassino,della presidente della VI Cir-coscrizione Nadia Conticel-li, del parroco di San Pio Xdon Adelino Montanelli. Ol-

tre agli abitanti delVillaretto erano pre-senti numerosi citta-dini della Falchera,uniti da una parte nelricordo di una tradi-zione storica che legatuttora i due confini

territoriali, dall’altra nella comune commozione cheispirava il nome prescelto. Chi era don Pino Puglisi?Nato a Palermo il 15 settembre del 1937, parroco aBrancaccio, morì nel 1993, ucciso da “Cosa nostra”il giorno del 56° compleanno a motivo del suo co-stante impegno evangelico e so-ciale. Il 25 maggio del 2013, nelprato del Foro Italico a Palermodavanti ad una folla di circa cen-tomila fedeli, fu proclamato be-ato. È stato ricordato, con unapunta di commozione, quanto ilcardinale Romeo, nella sua ome-lia, ebbe a sottolineare “...Per

portare frutto, il chicco di gra-no deve morire, e Gesù ha por-tato molto frutto quando è mor-to. Il beato Puglisi fu chiccoperché ogni giorno accolse dimorire poco alla volta...” È sta-to il 1° martire della Chiesa uc-

ciso dalla mafia. Il sindaco, prima di concludere ilsuo intervento ha promesso che quanto prima l’atten-zione sarà puntata anche sulla vecchia Scuola “Am-brosini”, da troppo tempo abbandonata a se stessa, peressere finalmente restituita viva, operante ai cittadinidella frazione attraverso iniziative di carattere socia-le e proprio lì, dirimpetto alla stessa piazza in festaora uscita dall’anonimato. A proposito dell’importan-za di questo edificio, pie-no di ricordi e ancora so-lido nonostante gli anni,in attesa che alle paroleseguano i fatti, cogliamol’occasione per invitare

i lettori e i cittadini del Vil-laretto a inviarci idee, sug-gerimenti e proposte sucome vorrebbero utilizzarela scuola in questione.

La Piazza del Villarettoha un nome di

amilcare de leo

OGGETTO: lettera “Il decreto del-la disperazione”, a firma di Veropa-lumbo Enzo, pubblicata a pag. 8 su

“Gente di Fatchera” di marzo 2016 n. 3 - risposta:Gentile direttore, le scrivo per chiarire la situazione ine-rente al signor Veropalumbo Enzo che lamenta dellespese troppo alte per gli interventi di bonifica amianto.Prima di tutto occorre spiegare che bisogna adempierealla bonifica dell’amianto secondo tempi dettati dallenorme, che definiscono precisi protocolli d’interventoin sinergia con le ASL e non per indefiniti ordini daparte di imprecisate autorità.Informo inoltre che lo stabile in cui vive il signor Vero-palumbo Enzo è un condominio amministrato da Atc.All’assemblea di febbraio 2016 i proprietari, ad ecce-zione dei signor Veropalumbo, hanno deliberato di co-stituire un fondo per la bonifica dei manufatti conte-nenti amianto, stabilendo le rate e l’importo da versareper ciascun proprietario. In base al codice civile biso-gna attenersi alla volontà assembleare.Se vi sono altri proprietari che hanno difficoltà a farfronte alle spese, questi possono richiedere la convoca-zione di un’assemblea per portare all’ordine del giornola questione delle spese da sostenere.Chiaramente le spese sono un problema per tutti, nonsolo per gli inquilini, ma anche per i proprietari. Occor-re tuttavia ricordare che l’inquilino delle case popolari.che decide di acquistare il proprio appartamento, ha unprezzo di acquisto calmierato che molti acquirenti sullibero mercato si sognano. A fronte di questa agevola-zione iniziale, di cui pochi possono godere, certamentevi sono successivamente delle spese a cui per legge tut-ti i proprietari, siano essi ex inquilini di case popolarioppure no, debbono provvedere con quota parte per lamanutenzione del bene. Le spese sono necessarie perprovvedere alla conservazione e al godimento anchedelle parti comuni dell’edificio e per l’offerta di servizinell’interesse comune. Chi acquista un’unità immobi-liare nell’edificio diviene infatti automaticamente eobbligatoriamente comproprietario delle parti comuni.Dalla facoltà di godere e disporre della cose in modopieno ed esclusiva, che è il contenuto del diritto di pro-prietà, deriva l’onere della loro manutenzione. Proprioper questo le assemblee servono a stabilire modalità.importi e scadenze.Cordiali saluti.

firmato in originaleIl Presidente(Marcello Mazzù)

Da A.T.C. al direttore“Gente di Falchera”

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Gente di Falchera 5

Gentili lettori,uno degli obiettivi del-le Amministrazioni lo-cali moderne, è di riu-scire a garantire unbuon livello di vivibi-lità del territorio favo-rendone la promozioneturistica ed incentivan-do l’interscambio cul-turale fra le persone; le attuali varianti urbanistiche,pertanto, vengono realizzate seguendo due princìpiessenziali: il recupero e lo sviluppo dei Centri Stori-ci e la valorizzazione di tutti i quartieri della città.In ogni tessuto urbano esistono inoltre bellisime bor-gate storiche che, per quanto toccate dalle grandi tra-sformazioni edilizie degli anni Cinquanta e Settantadel secolo scorso, hanno conservato almeno parte delloro passato, così da risultare testimonianza concre-ta della storia del nostro territorio. È in questo sce-nario che si inserisce il quartiere della Falchera, untempo importante zona rurale dalle origini antichis-sime e che ha ereditato il nome dalla Settecentescacascina della famiglia Falchero.Situato all’ingresso nord di Torino, tra l’innesto au-tostradale della Torino-Milano ed oltre l’asse dellaferrovia locale, negli anni il quartiere ha patito uncerto isolamento geografico rispetto al resto dellacittà. Per ovviare a questo problema, le scorse Am-ministrazioni locali hanno collocato, nella zona nuo-va del borgo, il capolinea del tram 4, linea di forzadel servizio di trasporto pubblico.Come Sindaco della città, fin da inizio mandato horitenuto fondamentale lavorare perchè si potesse fa-vorire una maggiore interconnessione fra la Falche-ra ed il resto della città; per questo motivo, nel 2014la Giunta comunale ha approvato il progetto esecuti-vo dell’opera che tutti gli abitanti della zona cono-scono come “Secondo accesso alla Falchera” e i cuilavori, in fase di avvio, dureranno circa un anno; sitratta di un intervento importante, che migliorerà l’ac-cessibilità nella zona sud del quartiere, poichè i resi-denti potranno raggiungere facilmente la stazioneferroviaria “Stura” e, utilizzando il Servizio Ferro-viario Metropolitano, arrivare in centro città in soli8 minuti. Poichè un quartiere è fatto in primo luogodalle persone che lo abitano, come Amministrazio-ne abbiamo ritenuto fondamentale realizzzare anchealcuni interventi di rigenerazione urbana: il recupe-ro e la valorizzazione pedonale di piazza Astengo el’apertura della nuova biblioteca “Don Milani”, adesempio a questo si aggiunge l’intervento, attualmen-te in atto, di bonifica e riqualificazione dell’area la-

ghetti nella quale verranno relizzati il parco, la pistaciclabile e gli orti urbani.Nella centrale piazza Astengo, inoltre, sono stati ri-strutturati alcuni edifici che oggi sono a disposizionedelle associazioni che realizzano attività patrimoniodel territorio falcherese; in uno di questi locali si tro-va ad esempio la redazione di questo prezioso giorna-le, mentre in uno spazio attiguo vengono svolte nonsolo attività sportive, ma anche momenti di incontro ecoesione sociale dedicati a persone di tutte le età.Infine quest’anno alla Falchera è partito “Alloggia-mi”: destinato agli studenti fuori sede che hanno esi-genza di trovare una residenza temporanea a prezzicontenuti, il progetto offre agli abitanti del quartierela possibilità di integrare il loro reddito accogliendostudenti nelle loro case, e, più in generale, favorisce ilprocesso di integrazione ed interscambio culturale.Con queste poche righe, sperando di fare cosa gradi-ta ai lettori, ho voluto raccontare parte dei progettiche stanno contribuendo a rivitalizzare lo storicoquartiere della Falchera; come diceva Cesare Paesene La Luna e i falò, infatti, “Un paese vuol dire nonessere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nellaterra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non cisei resta ad aspettarti”.Un caloroso saluto Piero Fassino

Il saluto del Sindaco

IN BREVE dallaCittà Metropolitana

a cura di Ricciardetto

• La magistratura indaga a Leinì e Volpianosulla ‘ndrangheta piemontese.

• Caselle. I pullman 69 e 46 all’aeroporto,ecco la proposta del consigliere di minoranzaCretier: “Si potrebbe creare un collegamento traTorino, Borgaro, Casellle, Leinì e Mappano.

• Mappano Comune. La possibile paralisidell’attività giudiziaria farebbe slittare tutte leudienze: un’ennesima tegola. Il cambio di sededel Tar rischia di “beffare” di nuovo Mappano.

• Mappano. La biblioteca consorziale unavolta alla settimana, il giovedì, apre dalle 20alle 23.

• Borgaro. “Raddoppiamo le multe per chinon raccoglie le cacche dei cani.” È la propo-sta del “Gruppo Latella” per convincere i pro-prietari a non lasciare le deiezioni per terra.

• Borgaro. Il Movimento 5 Stelle chiede dinon utilizzare il glifosato (diserbante sistemi-co), potenzialmente cancerogeno per l’uomo.“No al diserbo chimico in aree pubbliche”.

• Borgaro. Grande festa per i “Sardi di Bor-garo-Sant’Ignazio”.

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Gente di Falchera 6

Domenica 6 marzo al Centro d’Incontro da poco in-titolato a Salvatore Scavello si è svolta, come ormaidi consuetudine, la Festa della Donna.Alcuni brani a tema letti da Ketty e Giovanna, musi-ca con il Duo Dejavu Sergio e Patty e mimose, dona-te dal negozio di Fiori Alessi del Centro Commer-ciale di Via degli Abeti, hanno caratterizzato il po-meriggio, trascorso in compagnia delle tante cittadi-ne e cittadini che affollavano il Centro. 8 marzo nonvuol dire solo festa, è necessario tenere alta l’atten-zione verso la tematica della violenza sulle donne.

A questo proposito, è stata inaugurata la “PanchinaRossa”, la quarta nel Quartiere Falchera. I luminiaccesi e posti sulla panchina da tutte le persone pre-senti, è stato un modo per ricordare le donne vittimedi femminicidio. Ogni anno sono circa 150 le donneuccise dalla violenza feroce di compagni, mariti,amici, parenti, conoscenti, a volte sconosciuti.

L’iniziativa “Panchine Rosse” è stata adottata dallaCircoscrizione 6 per celebrare la Giornata Interna-zionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Don-ne, nel mese di novembre 2014, proseguita nel 2015e proposta anche nel 2016. Un progetto di arte mura-ria realizzato dal writer, Karim Cherif, (Associazio-ne Acmos), supportato operativamente da un gruppodi studenti delle scuole superiori presenti nella Cir-coscrizione 6.In tutto, in questi tre anni circa 30 panchine nel terri-torio della Circoscrizione 6 sono state dipinte di ros-so con due occhi grandi che scrutano chi passa e una

Festa della Donnaal Centro d’Incontro“Panchine Rosse”

frase, la citazione di un famoso scrittore.Quattro di queste sono a Falchera (giardino di Viadelle Betulle, giardino di Via degli Ulivi, davanti al-l’Ufficio Postale e Centro d’Incontro.

Il progetto si sta allargando a macchia d’olio. Nelcorso del 2015 altre Circoscrizioni torinesi lo hannoproposto nei loro territori, ma non solo, in tutta Italiale “Panchine Rosse” stanno diventando un simbolo.Vogliono esprimere lo stesso messaggio che espri-mono le “Scarpe rosse” esposte in tante altre città.Vogliono stimolare un confronto e una riflessionesulla violenza e sui cambiamenti culturali necessariper sconfiggerla e indurre i cittadini a fermarsi, a nondimenticare e a mantenere alta l’allerta su questofenomeno.

Adriana Scavello

CRONACA a cura diUgo

Bonalberti

Navetta del VillarettoLa navetta per il Villaretto è vietata alle carrozzine.Parecchi sono i problemi che si sono già rilevati aproposito di questo autobus. Con la nuova urbaniz-zazione, al Villaretto molti hanno qualche disabilità.Chi non può camminare non può essere segregato incasa. La VI Circoscrizione chiede:”Vogliamo che ipulmini siano autorizzati per permettere l’accesso allecarrozzine”. Inoltre si chiede di aumentare i pas-saggi nelle ore serali a partire dalle 19 e deviarealmeno una corsa ogni due verso la Falchera, dovein passato la navetta faceva capolinea, cioè dove cisono le scuole, la farmacia e il mercato più vicino.

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Gente di Falchera 7

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L’INTERVISTA A...a cura di Amilcare De Leo

...Barbara Ricci,una giovane

mammadella Falchera

Nel nostro video “Fal-chera 50 anni” del 2004 lei fu già intervistata, tra igiovanissimi, ed espresse la volontà di crearsi unafamiglia alla Falchera cui si sentiva molto legata,differentemente da altri suoi coetanei che invece siallontanarono. Coerente dunque?Beh, sì. Sono rimasta qui, con i miei figli e con miomarito, anche lui innamorato della Falchera.

Da allora a oggi cosa è cambiato?...Molto. Allora avvertivamo più legame con il quar-tiere: eravamo più uniti gli uni con gli altri, sentiva-mo di far parte di una comunità coesa, come vives-simo davvero in un “paese”, tutto nostro. Ora c’è piùdisgregazione, meno solidarietà, ma anche più tra-scuratezza verso le strutture, gli edifici, sconsidera-tamente abbandonati a se stessi, il che, come spessoaccade, scatena l’accanimento dei vandali o permet-te l’intrusione di ignoti.

Come sta avvenendo ai Campi Sportivi, non è così?Proprio così. Intanto guardiamoci attorno, un altroesempio è la piazza, è evidente un certo degrado...

A proposito della Falchera, qualcuno ha parlato di“solitudine di un quartiere”, lei che ne pensa?Non sono d’accordo, non capisco di quale “solitudi-ne” si parli; dovremmo invece ritrovare lo spuntoper riappropriaci dei valori umani e sociali fondantidella nostra Falchera storica: tanto per intenderci più“paese” e meno “città”!

Ma i tempi cambiano, non crede?Certo, questo è vero, ma molto dipende da noi stessi,da quello che veramente vogliamo.

Non si può trascurare però il fatto che dall’altoqualcosa si stia muovendo. Pensiamo già solo alcosiddetto “Piano Città”, o no?Certamente, non posso negarlo. Tuttavia depreco untantino, se mi consente, il lato volutamente “politi-cizzato” dell’impresa, diciamo un pò troppo propa-gandistico, a scapito della concretezza. Quello checonta sono i fatti.

Cioè ?Intendo dire che piuttosto di mirare a grandi progettie spendere denaro pubblico sarebbe stato più profi-cuo intervenire sulla realtà fragile del presente cosìda soddisfare bisogni contingenti, immediati da tem-po sottaciuti: scuola, viabilità, edifici, istituzioni darivalutare e strutture da risanare, anche se bonificarei laghetti è un’iniziativa utile, è da tempo che se neparla.

Fa parte di qualche associazione?Sì, e ne sono fiera. Cerchiamo di evidenziare le va-rie criticità del quartiere, pur essendo consapevolidei nostri limiti.

Si riferisce a “I cittadini della Falchera”?Esattamente, da cui ho imparato molto. Esplicitia-mo le nostre opinioni attraverso un confronto tra gio-vani coinvolti, preparati e la cittadinanza.

Sono d’accordo. In un mondo di anziani, compre-so il sottoscritto, fa piacere sentire l’eco delle vocigiovanili che, tuttavia, mi pare, comunicano soprat-tutto attraverso la rete. Non è un limite?È vero, ma è anche vero che da parte nostra non sem-pre è possibile una presenza fisica, diffusa e costan-te, a causa dei problemi relativi alla famiglia e allavoro. La Falchera, dò atto, è costellata di associa-zioni, rette da persone anziane, pensionati che se lacavano piuttosto bene. È una risorsa.

Ritorniamo al “Piano Città”. Anche tale progettodovrebbe essere una risorsa, un modo finalmentedi riqualificare il quartiere, cosa ne dice?Punti di vista. Rimango del parere che questa “vo-glia” di fare, per ora ancora a parole, potrebbe infuturo, chissà, più nuocere che giovare alla cittadi-nanza. In merito infatti alla sbandierata novità del-l’“housing sociale” non credo proprio che sia unabuona idea, forse un caotico, un inutile sovraffolla-mento. È una mia opinione.

Già, punti di vista...

UN RITORNO AL PASSATOUna speranza nel futuro...Rivedo in questo sogno ad occhi aperti la cap-pella d’emergenza, sotto un portico di via delleBetulle, che dal 25 luglio 1954 ci ha accolti perquattro mesi. Penso al fabbricato in legno che perdue anni e mezzo fu la nostra chiesa provvisoria.Ricordo con gratitudine la data del 26 maggio1957 quando entrammo nella chiesa definitiva chel’arcivescovo di allora, card. Fossati, volle dedi-care al papa Pio X...” don Dino Cagliero da: “Falchera 50 anni - 2004”

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Notizie FlashSi estende la super fibra ottica, Torino ètra le città più veloci d’ItaliaIn poco più di un anno,l’85% delle unità abi-tative, sarà copertodalla fibra ottica cheviaggia a 300mila Me-gabit al secondo, utilea ricevere il 5G mobi-le. A metà del 2017 le unità abitative coperte dallafibra ottica, al termine del completamento dell’esten-sione degli interventi annunciati dal Comune di To-rino, Metroweb Italia e Vodafone Italia, saranno 335mila, circa l’85% del totale. Si parla nello specificodi “fibra ottica vera”, cioè del primo servizio in fi-bra ottica in modalità FTTH (Fibre to the home), convelocità di navigazione fino a 300mila Megabit alsecondo, necessaria a ricevere il 5G nella comunica-zione mobile. A essere coinvolta nel progetto anche Iren, per viadell’utilizzo delle condotte del teleriscaldamento.Questo tipo di intervento permetterà un’accelerazio-ne digitale, ponendo Torino tra le città più all’avan-guardia d’Italia e in Europa in termini di connettivi-tà e in ambito Smart City e moltiplicando i beneficiper tutti: cittadini, imprese e pubblica amministra-zione, Comune di Torino, estensione della fibra otti-ca. “Al momento in virtù di un accordo sottoscrittotra Comune e Metroweb nel marzo 2015, l’infrastrut-tura in fibra ottica copre - e lo ha fatto in meno di unanno - circa 70mila unità abitative nei quartieri diMirafiori, Santa Rita, Dante e Lingotto.” A prestoanche la zona Nord... e Falchera?

Attenzione se… Guidi UN’AUTOintestata ad un’altra persona?

Stretta sulla circolazione con auto intestate ad altricon le carte che devono rincorrere i cambi al volan-te. È ancora fresca la disposizione della Motorizza-zione sull’esibizione della carta di circolazione peraccertare i passaggi di proprietà. Dal 2014 è esecuti-va l’ultima riforma del codice stradale che discipli-na l’intestazione temporanea dei veicoli. Una nor-mativa che riesuma l’articolo 94 del Codice dellastrada rimasta per molto tempo affossata, dimenti-cata nei regesti.È prevista una tagliola superiore ai 700 euro percoloro che si spostano con auto non proprie, ma iltetto può raggiungere anche i 3.526 euro per infra-zioni criminose. La norma non ha un impatto trau-matico nelle abitudini dei cittadini, visto che la casi-stica è sterminata e alla fine per molti non ci sarànessuna variazione, vista anche l’elasticità nell’ese-cutività del provvedimento. Focus invece su situa-

zioni poco trasparenti come l’uso reiterato di un ve-icolo non proprio. Il pensiero corre ai proprietari “chenon vogliono apparire” e mandano in giro figurantial proprio posto e che fruiscono dell’auto come benepersonale a pieno titolo. O ancora l’automobilista chesi sposta in aree dove scatta un aumento della poliz-za RC, fino ad includere i casi in cui un dipendentesfrutta oltre i suoi diritti le auto aziendali. Giro divite anche per i criminali che hanno bisogno di unprestanome e i furbetti che cercano di evadere almomento di incidenti e contravvenzioni.La nuova norma della motorizzazione a ben guarda-re può anche essere vista come protettiva: le comu-nicazioni disciplinari raggiungeranno direttamente ilresponsabile dell’infrazione. Naturalmente occhichiusi tutti e due se il prestito è avvenuto tra fami-gliari. Essi sono sciolti dagli adempimenti purché sicondivida lo stesso tetto.I figli che abbiano cambiato residenza dovranno prov-vedersi ad aggiornare la carta di circolazione e ugual-mente i coniugi che abbiano rescisso il sacro vincolodel matrimonio. Una pratica, quella della dichiarazio-ne sostitutiva dell’atto di notorietà, neppure troppoesosa, si tratta di una spesa di 25 euro, tra bollo e l’am-montare della trafila stessa. Chi non fa parte dell’in-ner circle familiare dovrà invece segnalare agli ufficidi polizia il prestito come un vero e proprio comodatose l’uso si protrae oltre i 30 giorni. Altrimenti l’obbli-go della comunicazione non scatta. Mentre devonosottoporsi al medesimo adempimento coloro che ab-biano ricevuto un’auto insieme all’eredità dei propricongiunti, situazione in cui insieme ai diritti di suc-cessione bisogna computare anche la macchina, aven-do cura di segnalare agli uffici il passaggio di proprie-tà. Però la nuova disciplina è stata congegnata ad hocper una situazione precisa: l’uso delle auto aziendali.Anche le aziende dovranno formalizzare l’uso per gli“aventi causa”, senza troppa paura perché non sonoprevisti oneri fiscali.

Chiamare dal telefono di casacosterà il doppio, Tim alza i prezzi

da La StampaChiamare dal telefono di casa costerà il doppio, anzianche di più, considerando che, dopo poco più di unanno dalla sua scomparsa, torna anche lo scatto allarisposta. È la nuova manovra tariffaria di Tim (mar-chio sotto il quale Telecom Italia commercializzaormai anche la telefonia fissa), rivolta a tutte quellefamiglie, circa 700mila, che hanno solo la linea dibase e non hanno aderito alle offerte a forfait, comeTutto Voce, vale a dire il ‘tutto compreso´ a una ta-riffa fissa.Dal primo aprile, come annuncia la stessa compa-gnia telefonica in un avviso sui principali quotidia-ni, il prezzo delle chiamate a consumo verso i tele-foni fissi e i cellulari nazionali dell’offerta Voce e della

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linea Isdn aumenterà da 10 a 20 centesimi al minutoe, per ogni chiamata, verrà anche reintrodotto lo scat-to alla risposta, pari a 20 centesimi: Telecom tornaquindi sui propri passi per quanto riguarda questo co-sto aggiuntivo, che era stato eliminato a novembre del2014. Invariato, invece, il canone mensile, che resta a19 euro, e mantenute anche alcune altre voci come losconto del 50% oltre le tre ore di conversazione almese verso i telefoni fissi nazionali o la tariffazione ascatti anticipati da 60 secondi.La manovra segue quella dello scorso anno, quandoTelecom Italia propose ai clienti di optare, appunto,per la tariffa Tutto Voce a 29 euro al mese, eliminan-do una quindicina di vecchie offerte. L’Autorità per legaranzie nelle comunicazioni, però, ebbe qualcosa daridire sulle modalità con cui l’offerta veniva presenta-ta e sventolo’ un cartellino giallo per indurre la com-pagnia telefonica a fornire più tempo per scegliere epiù informazioni alla clientela.Le nuove tariffe annunciate oggi sono proprio riserva-te a coloro i quali, da allora, non hanno approfittatodella possibilità offerta da Telecom di passare alla ta-riffa Tutto Voce, vale a dire circa 700 mila clienti, checon tutta probabilità adesso riprenderanno in esamela possibilità di aderire alle offerte ad hoc: nello stes-so avviso, infatti, la compagnia ricorda che «in ognimomento» è possibile aderire a Tutto Voce, che al prez-zo di 29 euro al mese include chiamate illimitate atutti i telefoni fissi e cellulari nazionali. L’obiettivo diTelecom, sottolineano infatti fonti della società, è quel-lo di far evolvere questa clientela, in particolare colo-ro che spendono parecchio per telefonare, verso leofferte di tipo flat, così come avviene nei principaliPaesi europei. Per gli altri, i cosiddetti “basso spen-denti”, l’impatto sulla spesa mensile «sarà minimo».

Ricetta medica, addio carta:ora diventa elettronica

Il medico, tramite un portale dedicato, indicherà idati del paziente e i medicinali prescrittiNovità importanti in ambito sanitario. Da ieri infattiè definitivamente uscita di scena la ricetta medicacartacea, quella con i tradizionali colori rosso e pan-na, per essere sostituita da tablet e computer.In sostanza, il medico di famiglia, nel momento incui dovrà prescrivere un farmaco a un malato, sicollegherà dal proprio computer a un portale dedi-cato, dove indicherà gli estremi del paziente e delmedicinale prescritto. Nel sistema informatico ver-rà quindi compilata una ricetta telematica identica aquella cartacea tradizionale, un Nre - acronimo dinumero ricetta elettronica - cui sarà associato il co-dice fiscale del paziente e, in automatico, sarannoaggiunte anche eventuali esenzioni.Il dottore dovrà quindi stampare un piccolo prome-

moria e consegnarlo al paziente. Quest’ultimo, mu-nito di tale documento, si recherà in farmacia e loconsegnerà al farmacista il quale, a sua volta, attra-verso i codici a barre stampati sul promemoria, re-cupererà la prescrizione collegandosi al sistema in-formatico online. Verrà così consegnata la medicinaal malato. Quando il sistema andrà completamente aregime, sparirà anche il promemoria e tutto avverràtelematicamente, attraverso la trasmissione di datial sistema informatico centralizzato. Tale procedi-mento si estenderà gradualmente anche per le pre-scrizioni di esami e visite specialistiche, nel momentoin cui la ricetta elettronica sarà accettata anche dacliniche, ambulatori e ospedali. Ci vorrà ancora tem-po perché sparisca invece la vecchia “fustella” daattaccare nei riquadri rossi poiché, anche se i codicidella confezione sono inseriti direttamente sul com-puter, non è ancora possibile determinare un mecca-nismo che annulli il valore della fustella rispetto allanecessità di identificare e distinguere i farmaci ero-gati a carico del Ssn da quelli che, anche se erogabi-li, vengono invece pagati direttamente dal cittadino.

Credete di essere protetti da eventualiladri perché abitate ai piani alti?

Purtroppo oggigiorno la criminalità è molto diffusasoprattutto quella piccola, quella relativa ai furtarel-li, alle rapine, in città e in campagna. I ladruncolinon si arrendono nemmeno davanti agli allarmi, an-tifurti tecnologici che possono allertare subito le forzedell’ordine. Le persone fanno di tutto per evitare diessere prese alla sprovvista. Ci sono quelle che as-soldano persino una guardia privata che provveda atenere al sicuro i proprio beni materiali e per certiversi, anche la propria vita che non manca di esserein pericolo, quando questi ultimi si presentano in casanostra con pistole e coltelli. Anche se l’intenzionenon è quella di uccidere o ferire, le armi possonocomunque provocare danni ingenti a cose e soprat-tutto a persone. Non sono pochi i casi in cui “parteper sbaglio” un colpo o per eventuali minacce ci scap-pa anche il morto. Molto spesso le persone scelgonodi abitare ai piani alti, appartamenti difficili dai rag-giungere dai malintenzionati. In realtà, molto spes-so, ci illudiamo sia così. I ladri le studiano tutte perstupirci e coglierci alla sprovvista derubandoci ditutto e di più.In ogni caso, è sempre meglio mettere qualche allar-me in più per la sicurezza personale, quella dei vo-stri cari e dei vostri animali domestici, che potreb-bero fare le spese di una vostra superficialità.

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I lettori scrivonoa cura di Ricciardetto

Gentile redazionevolevo scrivere riguardo alle strade del nostro quar-tiere, accidenti quante buche!!! E’ pericoloso cam-minare soprattutto per gli anziani che si recano a farela spesa e nell’ufficio postale. La prima è mia madreche ha 78 anni e bisogna accompagnarla, è un pro-blema molto serio. Chi dovrebbe interessarsi di que-ste cose: il Comune o chi altri? Noto soprattutto da-vanti ai portoni principali grosse buche pericolosis-sime, spero si prendano provvedimenti sul problemaanche perché riguarda tutti.Cordiali saluti Manuela Lo Grande

Il Decreto della Disperazione(seconda parte) Dopo la pubblicazione della mia missiva sul giorna-le di “Gente di Falchera” del mese di marzo, che ri-guardava il decreto per lo smaltimento dell’amiantodai sottotetti degli stabili ATC, ho avuto diversi in-contri con altri cittadini della Falchera che in altreassemblee condominiali dovranno affrontare il gra-voso problema. Tutti sono preccupati e indignati sullaprospettiva di pagare migliaia e migliaia di euro intempi ristretti. Infatti, più veloce del vento, mi sonoarrivate le prime due rate da pagare, con scadenza1° aprile e 1° maggio, che compresa la rata di speseordinarie, si arriva in un mese e mezzo a pagare 1.250€uro, e tutto questo senza sapere quale ditta ha vintol’appalto. Mi chiedo, come tanti altri, ma come èpossibile tutta qesta fretta di velocizzare i lavori eincassare in pochi mesi tanti e tanti soldi? Il DecretoComunale non indica nessuna data di scadenza perquesti lavori, e allora mi sorge il dubbio che i signoriamministratori condominiali, in questo caso del-l’ATC, più è alta la cifra dei lavori più incassano laloro spettante alta cifra. Ma è mai possibile che ifabbricati ATC costruiti con l’amianto negli anni set-tanta, in tutti questi anni non è mai stato posto al pro-pritario ATC di bonificare questi stabili e che ricadetutto adesso sulle spalle delle famiglie propietarie,che come me pagano il mutuo e che il vero proprie-taro dell’alloggio è la banca? Ho capito che i lavoridevono essere eseguiti, ma senza fretta e le rate dapagare in un lasso di tempo accettabile e lasciare re-spirare le famiglie che fanno già fatica nel tirare avan-ti. Una cosa non molto chiara è l’atteggiamento dipochi proprietari che accettano tutto quello che nel-le assemblee viene prospettato dagli amministratori,specialmente a pagare le rate in fretta e subito.

Concludo con una considerazione: se il vecchio pro-prietario dell’alloggio che ho comprato, e in questocaso anche l’ATC, avessero dichiarato che nel fab-bricato esisteva l’amianto e così anche il notaio cheha stipulato l’atto d’aquisto, io non avrei compratol’alloggio. Il morale della favola è che non morire-mo con l’amianto ma moriremo di fame.

Veropalumbo Enzo

Gentile redazioneMi chiamo Roberta, ho quasi 46 anni e mamma Fal-chera mi tiene stretta a sé da ormai 44 anni ...spo-standomi solo di via in occasione delle mie nozze,come solo lei sa fare con tutti noi ...eh, si ...il nostroè un legame speciale, difficile da far comprendere achi non ci abita dalla più tenera età!- estate 1982, compito di epica per le vacanze estive:LEGGERE UN LIBRO DI MITOLOGIA GRECA EROMANA... ed allora, corro in biblioteca e mi fac-cio consigliare dal dott. De Leo, il quale (nel suoufficio, sepolto da pile di libri di dubbio equilibrio)mi allunga un libro che divoro in poche settimane,ma un pomeriggio succede che mi cade aperto sulpavimento mostrandomi tutta la bellezza della co-pertina, che fino a quel momento avevo del tutto igno-rato ed è amore a prima vista! I CAVALLI DI NET-TUNO di Walter Crane ...a dir poco spettacolare!Ciò che mi ha sempre rapita è stata la capacità didipingere gli occhi dei cavalli che, secondo me, sonodifficilissimi perchè spesso sembrano talmente fintida far pensare alle bambole piuttosto che ai cavalli.

Concludo qui per ora, ma chissà che sia solo un ini-zio ...per condividere con voi una mia piccolissimaed umile passione per la mitologia.

Roberta

Non è assolutamente veroche il telefono fisso ormai

non serve più a niente.Io ad esempio, lo uso

per cercare il cellulare.

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IL GIORNALE DELLA SCUOLAISTITUTO COMPRENSIVO “LEONARDO DA VINCI”

UN SOLO MONDO,UN SOLO FUTURO!

Quest’anno abbiamo aderito a un progetto chiama-to “Un solo mondo, un solo futuro”, a cui partecipa-no le due quarte della scuola Ambrosini e alcune clas-si di scuola secondaria . E’ un progetto che affrontagrandi temi, come lo sviluppo sostenibile, il rispettodel pianeta, la cooperazione tra i popoli.Per una parte di questo laboratorio siamo stati se-guiti da un esperto, Pietro, che ci ha accompagnati aPorta Palazzo, a visitare il mercato più vario e mul-ticulturale che ci sia. Ci è stato consigliato di acqui-stare prodotti dai contadini, perché lì si vendono solofrutta e verdura di stagione che proviene dalle cam-pagne a noi vicine. Abbiamo capito che è importan-te saper riconoscere i prodotti biologici, coltivatisenza l’uso di sostanze chimiche. Abbiamo visitatoanche il mercato coperto, la Tettoia dell’orologio sucui abbiamo osservato la scritta “Amare le differen-ze” in tante lingue, le bancarelle sulla piazza, il mer-cato del pesce e due negozi, uno cinese e uno ma-rocchino, dove abbiamo visto prodotti tipici che ven-gono da molto lontano. A scuola Pietro ci ha propo-sto un gioco alla Lim. Attraverso la ricerca degli in-gredienti per preparare una torta di mele, abbiamoscoperto alcune cose importantissime che vogliamocondividere:-ci sono animali che vengono allevati in batteria,ipernutriti e sfruttati. E’ preferibile acquistare uovache provengono da allevamenti a terra e latte fresco.Le uova riportano codici che esprimono la prove-nienza;- gli OGM sono organismi geneticamente modifica-ti. Non possiamo essere certi che consumare pro-dotti Ogm non sia pericoloso per la nostra salute;- ci sono metodi naturali per coltivare nel rispettodella terra e per allontanare i parassiti;- i prodotti cosidetti a Km 0 sono da preferire, arri-vano da più vicino e sono dunque più sani;- esistono prodotti del commercio equo e solidale,ad esempio lo zucchero di canna il caffè e il cacao.Sono prodotti che arrivano da paesi lontani e attra-verso questo circuito i produttori vengono pagati inmaniera giusta e non sfruttati, come invece fanno lagrandi aziende commerciali. Questi stessi argomen-ti sono stati ripresi in classe e approfonditi con pic-cole ricerche individuali, con la lettura del libro “Fia-be nei barattoli” di Marco Aime e attraverso lavoriin classe e, naturalmente, nell’orto della nostra scuo-la. Abbiamo parlato di inquinamento, dell’effettoserra, del protocollo di Kyoto, del disboscamento edello sfruttamento eccessivo della terra e delle ri-sorse. Alla Leonardo da Vinci abbiamo poi parteci-pato ad un incontro con una cooperante del CISV

Pace e bontà…Non importa chi tu siauomo o donna,vecchio o fanciullo,operaio o studente,se ti chiedono:qual è la cosa più importanteper l’umanità tu rispondi:primadoposemprela pace e la bontà

Pasqua è….Buona Pasqua... che siaun augurio sincero,che l’amore possa unireil mondo intero.Far sorridere tutti quantie donare speranza per continuaread andare ancora avanti.Portare Pace e serenità,in ogni cuore donare bontà.

Poeti in erba…..

che ha lavorato in Burundi e in Senegal. Coopera-zione internazionale è lavorare insieme, paesi delNord e del Sud del mondo, per migliorare le condi-zioni di vita di un popolo. Abbiamo visto immaginiche raccontavano interventi a favore dell’istruzionedi bambini e adulti, del lavoro delle donne, dellacoltivazione di riso e tè. In quell’incontro si è parla-to anche di migrazioni e delle persone che si trasfe-riscono da un paese a un altro per migliorare la pro-pria condizione di vita. Questo progetto è difficilema anche molto interessante e stiamo continuando alavorarci, con l’intenzione di arricchire le nostre co-noscenze ma soprattutto la nostra consapevolezza checiascuno, nel suo piccolo, può far qualcosa per mi-gliorare la sorte del pianeta.

CLASSE IV B – SCUOLA A. AMBROSINI

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Statuto della CittàMetropolitana di Torino

a cura di Emilio Ghirardi

A scopo puramente divulgativo intendiamo pubblicare,a puntate, gli articoli dello Statuto della Città Metropo-litana di Torino, approvato dalla Conferenza dei 315 Sin-daci il 14 aprile 2015.La redazione dello Statuto è stata l’importante atto cheTorino ha utilizzato per provare a correggere in parte losquilibrio tra comuni e territori così differenti rispettoalla conurbazione (e l’area) metropolitana vera e pro-pria di Torino, a partire dall’indispensabile definizionee normazione statutaria proprio delle Zone Omogenee(previste invece facoltativamente dalla L. 56/2014).

segue nel prossimo numero

Art. 10 Servizio idrico1. La Città Metropolitana tende alla salvaguardia

degli interessi degli utenti e si impegna a:a) considerare l’acqua un bene comune non priva-

tizzabile;b) garantire, nell’ambito delle proprie competenze,

il reinvestimento degli utili del servizio idrico in-tegrato nel servizio stesso;

c) garantire la proprietà pubblica delle reti;d) assicurare qualità ed efficienza del servizio, uso

razionale ed accessibilità per tutti, secondo prin-cipi di equità e di tutela delle fasce deboli;

e) garantire la gestione del servizio idrico attraversoenti o aziende pubblici;

f) preservare e valorizzare le gestioni in economiadel servizio idrico integrato come previste dallalegge.

Art. 11 - Mobilità e viabilità1. La Città Metropolitana pianifica le strutture di co-

municazione e le infrastrutture appartenenti allacompetenza della comunità metropolitana, tenen-do conto delle esigenze di ogni territorio.

2. Realizza e gestisce la viabilità di propria compe-tenza, curandone la manutenzione ed il potenzia-mento, assicurandone la compatibilità e la coeren-za alla pianificazione territoriale ed urbanistica.

3. Pianifica, in coerenza con la programmazione re-gionale, la rete di trasporto pubblico sul proprioterritorio, contemperando le esigenze di tutte lezone omogenee, al fine di garantire un adeguatoservizio per tutto il territorio.

4. Favorisce tutte le forme di mobilità sostenibile, in-clusi l’intermodalità, l’uso della bicicletta, il bikee car sharing, le forme di trasporto collettivo.

Art. 12 Sviluppo economico e attività produttive1. La Città Metropolitana, tenuto conto delle voca-

zioni produttive e delle caratteristiche dei

segue dal numero di marzo

diversi territori, persegue la realizzazione dellecondizioni strutturali e funzionali più favorevoli

per lo sviluppo economico, coordinando lo svol-gimento delle proprie funzioni in materia di svi-luppo economico con le politiche attive del lavo-ro e della formazione, al fine di valorizzare i la-voratori, la migliore occupazione, tutelando il di-ritto all’esercizio dell’attività economicoprodut-tiva per uno sviluppo economico ecosostenibile,unitamente al benessere dei cittadini nel rispettodell’ambiente e delle risorse naturali.

2. La Città Metropolitana opera per la creazione, l’in-sediamento e la crescita delle imprese e delle at-tività produttive. Attua a tal fine iniziative di co-ordinamento, sostegno e supporto dei sistemi eco-nomici locali, favorendo l’innovazione.

Art. 13 Sviluppo sociale e ambientale1. La Città Metropolitana promuove il benessere indi-

viduale e collettivo e la sicurezza sociale, attraver-so lo sviluppo di politiche proprie e interistituzio-nali, finalizzate alla conoscenza e all’esigibilità deipropri diritti, all’autonomia e alla vita indipenden-te, al contrasto delle povertà, e al superamento del-le fragilità e degli svantaggi; favorisce le varie for-me di volontariato, l’accesso ai servizi e l’omoge-neità di prestazioni sul territorio.

2. La Città Metropolitana favorisce le azioni neces-sarie al contrasto del cambiamento climatico at-traverso strategie finalizzate alla riduzione diemissioni di gas serra, della deforestazione e deldissesto idrogeologico. La Città Metropolitanapersegue e promuove la tutela delle biodiversitàe la valorizzazione delle aree protette.

Titolo IIOrgani della Città Metropolitana

Art. 14 Organi della Città Metropolitana1. Sono organi della Città Metropolitana, ai sensi

della legge 56/2014:a) il/la Sindaco/a metropolitano/a;b) il Consiglio metropolitano;c) la Conferenza metropolitana.2. Il/la Sindaco/a metropolitano/a e i consiglieri me-

tropolitani rappresentano l’intera comunità me-tropolitana, ne curano gli interessi ed esercitanole loro funzioni senza vincolo di mandato.

3. Ai componenti degli organi della Città Metropoli-tana si applicano le disposizioni dell’art. 78 com-ma 2 del d.lgs. 267/2000 in materia di astensione,nonché ogni altra disposizione di legge in mate-ria di conflitto di interessi.

4. Nei casi di cui al comma 3 gli atti di competenzadel/la Sindaco/a sono assunti dal/la Vicesindaco/a.

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L’angolo de l la poes iaa cura di Rocco De Pace

LA MIA ISOLALa mia isola:Quattro muri e una finestraChe guarda il mare se c’èL’azzurro se non c’è.Manca la porta non l’ho volutaIl soffitto è una nuvolaQuando soffia sciroccoUn drappo di stelleQuando soffia maestraleCammino sul marmo d’invernoSulla sabbia rovente d’estateAspetto una navePer dire che esistoMa lascio che passiPer non farglielo credere

Anna Maria Pes

C’ERA UNA VOLTAC’era una volta…..della tua vocemi giunge l’econell’aria sottilee le parole si perdonooltre i confinidella realtà!C’era una volta…..ma il dolce teporeche rincuoraval’anima in boccio,pare dispersofra mille gocce,di nevischio crudele,che il viso ti solcae par che sudi.

Mamma Sisina

A LEIMia diletta terraqual destino opprimeil tuo amor sublime?Tu pace purezza e vita!Ora triste avvilita.Qual indegno nemicot’ha deturpato!Offeso ha la tua bontàdi madre e di regal sovrana!Con te soffro e grido!...In te confido e t’amocome figlio smarrito.Ovunque lo sguardo giroche vedo!...Io son ferito!...

A.Smiroldo

DIALOGO DELL’AMOREGrazia si dolce emana dal tuo viso,da scuotermi per essere più buono,e m’aiuta a capire perché sonoin un mondo di guai, senza sorriso.Nel bene e nel male mi riavviso,Qual turbine che non lascia perdonoEd apre, alfine, un cielo terso, donoe speme per l’uomo saggio, a mio avviso.La tua persona festosa e piacente,già m’invita al dialogo dell’amoreche, nel creato tutto, è onnipresente.Il tuo sguardo allontana ogni rancore,e suscita, ognor, gioia così ardente,da porre, in atto, il ben con più fervore!

Rossatto Francesco

CENERENubi di ceneres’alzano al cieloscuotendo polveridi cuori distrattiremando in un maredi rose e di morescalfendo nel cuoreun sorriso e l’amore.

Giorgia Catalano

R...c...d...i...Nulla. Il nulla mi circonda.Domani.Aspetto domani.Vado a dormire.Aspetto il nuovo giorno.Nella mia ingenuitàMi sono ritrovata...RidicolaConfusaDisorientataImpauritaPiena di dubbi.Sono... Arrabbiata... E ancora...Innamorata... Di te.

Manuela Barbara d’Ischia

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segue editoriale di Amilcare De Leo

Il Vernacolo a cura diLivio

Scremin

all’housing. “I prezzi di affitto saranno inferiori alcanone calmierato, faremo pagare intorno a 350 euroal mese per un quadrilocale con box. Accoglieremole cosiddette “povertà grigie”, troppo indigenti perprezzi di mercato, troppo ricche per la casa popola-re”, spiega il vice presidente della Cooperativa Pa-squale Cifani. Circa 250 alloggi saranno dunque af-fittati a lungo termine (17-19 anni), un altro centina-io verrà concesso in locazione a patto che dopo diecianni gli inquilini si comprino la casa. In zona nasce-ranno anche servizi e negozi, compreso un supermer-cato da 1500 mq. Sul progetto non sono mancate po-lemiche. Contro le voci, invero piuttosto diffuse, dichi riteneva che i condomìni sarebbero destinati airom di Lungo Stura, Cifani tiene a precisare: “Ci ri-volgeremo a soggetti che abitano a Falchera o hannoparenti nel quartiere”. La costruzione costerà 50 mi-lioni: Sfrutta parte dei 2 miliardi che il governo inaccordo con Cassa Depositi e Prestiti ha messo inpassato a disposizione, a livello nazionale, per il so-cial housing, a chi voleva investire con interessi age-volati. I lavori dovrebbero iniziare, come è stato ven-tilato, entro il 2016. Forse non tutti possono essered’accordo ma francamente, oggi come oggi, il socialhousing può rappresentare uno degli strumenti tra-mite il quale si può contenere questa “area grigia”che non rientra nei canoni di povertà economica pre-visti per accedere all’edilizia residenziale e pubbli-ca ma che, nello stesso tempo non è in grado, da sola,di inserirsi con il mercato odierno dell’abitare. Ilsocial housing dovrebbe rappresentare quindi unesempio pratico di intervento da mettere in campoper rispondere alle necessità di una platea che è estre-mamente differenziata in termini di bisogni, di risor-se e di aspettative. Si tratta di un’area di persone cheincontra il problema della casa nella ricerca di un’abi-tazione adeguata a costi accessibili, ma anche, spes-so, nella difficoltà di mantenere la casa stessa in cuivive. Oggi si parla anche di “cohousing”, utilizzatoin questo caso per definire degli insediamenti ospi-tativi composti da alloggi privati, corredati da ampispazi comuni (coperti o scoperti) destinati all’uso co-mune e alla condivisione tra i cosiddetti “cohouses”,di cui alla Falchera vi sono già alcuni esempi. Ilmotivo è duplice: contenere i costi complessivi del-l’intervento (perché a carico di ciascun proprietariovi è anche una quota delle spese per la realizzazionedegli spazi collettivi) e cercare di favorire in questomodo un più intenso utilizzo dell’area comune.

Saper parlare è raro, saper tacere èsaggezza, saper ascoltare è un dono.

A PINO Dialetto napoletano

5 ‘e Gennaio che gelo attuornoMa certamente nun è p’’o friddoPe’ dint’’e core che bruttu juornoPino Daniele nun ce sta cchiù‘Mpruvvisamente na botta a ‘o coreMo t’ha purtato pe’ sempe ‘ncieloHe dato e avuto sultanto ammorePe’ tutt’’o munno e pe’ sta città.Ma restarranno pe’ nuje ‘e ccanzoneE chella voce ca ce ‘ncantavaE na chitarra chiena ‘e passioneChe bella musica ca sunava.Si stato gruosso, si, grande assaje,figlio ‘e sta Napule ch’è mamma a tte‘nzieme a Troise mo ncielo stajeCantanno ancora: NAPULE E’!

Luciano Somma

Fate MoltaFate MoltaFate MoltaFate MoltaFate MoltaAttenzione!!Attenzione!!Attenzione!!Attenzione!!Attenzione!!

Stanno girando per Falchera degli indivi-dui che adescano persone anziane... car-piscono la loro fiducia con scuse varieper entrare nell’alloggio e rubare soldi egioielli. (probabilmente seguono i vostrimovimenti giorni prima, sanno i vostrinomi) E il gioco è fatto.Diffidate da chi dice di conoscervi, chia-mate qualcuno o i vostri vicini che vi pos-sano dare manforte.Da alcuni mesi in Falchera si aggirano due“personaggi”, che si spacciano per rappre-sentanti di alcune ditte quali: ENEL, IREN,AEM, SMAT e EDISON, costoro rappre-sentano se stessi non aprite e non fateli en-trare assolutamente!!!Avvertite immediatamentele forze dell’ordine!!il 113 oppure il 112

la redazione

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Gente di Falchera 15

Richiedenti asilo e profughi:un aiuto dalle famiglie

Il progetto “Rifugio Diffuso”gestisce l’inserimento e l’acco-glienza degli immigrati.Il progetto si chiama “RifugioDiffuso”. E dal 18 maggio 2015

è inserito nel programma Sprar (Sistema di prote-zione per richiedenti asilo e rifugiati) istituito dal Mi-nistero dell’Interno, Dipartimento per le libertà civi-li e l’immigrazione. Ma a Torino l’accoglimento de-gli immigrati (asilo politico e profughi) presso fami-glie avviene già dal 2008 e fino al 2014 sono stateospitate 143 persone (soprattutto afgani e somali)coinvolgendo 122 famiglie. E la procedura per la se-lezione avviene a evidenza pubblica.Spesso giungendo da un altro Paese, per un uomocambia tutto, scenari territoriali, lingua e abitudinidella popolazione locale e certamente un nucleo fa-miliare può attutire l’impatto sociale e dare un so-stegno efficace per un inserimento autonomo. Il li-mite di tempo per la convivenza è di 12 mesi (cosìcome previsto dallo Sprar). Nell’arco di questo tem-po gli immigrati seguono tirocini, corsi di formazio-ne, apprendono l’italiano, hanno sostegno sanitarioe legale. Aiuti e conoscenze che favoriscono l’inte-grazione nel territorio sociale e culturale.L’accoglienza e l’inserimento dei profughi è moni-torato dal Comune di Torino in collaborazione concooperative e altri enti umanitari.I posti gestiti nel progetto (dal maggio 2015) sono28 (dei 460 assegnati al Comune di Torino) usufruitia rotazione da 31 persone. Circa il 25 per cento deirifugiati riescono o scelgono di vivere in città con unlavoro e una casa propria.

Tony De Nardo

La violenza domestica è una piaga sociale a cui pur-troppo non si è ancora riusciti a mettere fine; ancoraoggi, tra le “sicure” mura di casa, uomini, donne, esoprattutto bambini subiscono percosse e violenzepsicologiche da coloro che considerano come “pro-pri cari”. Purtroppo la situazione familiare viene te-nuta nascosta dalle vittime, sia per timore e sia pervergogna, vanificando ogni tentativo di intromissio-ne e di tutela dall’esterno. Particolarmente delicataè la situazione dei bambini, i quali di fronte a questaviolenza, attiva o assistita che sia, si trovano del tut-to privi di difese e di aiuto.Per far fronte a questo problema dilagante, la Con-sulta Femminile del Comune di Torino ha promosso

Un giorno, all’improvvisomentre ti starai pettinando, in silenzioo mentre ti infilerai una calzati verrà in mente un mio gestoe ti ritroverai a sorridere pensandomi.Un giorno, all’improvvisopedalando veloce sotto le prime goccedi una calda pioggia di settembresentirai un odore arrivarti al nasoe risvegliare un ricordo di mestoli e tegamie mi vedrai davanti al fuoco, per un attimo.Un giorno, all’improvvisofarai qualcosa che facevo anch’ioproprio allo stesso modo in cui la facevo ioe te ne meraviglierai moltissimoperché non avresti mai pensatodi potermi somigliare così tanto.Un giorno, all’improvvisoti guarderai il dorso delle manie con il pollice e l’indiceti pizzicherai la pelle, sollevandolae conterai il tempo che impiega a stendersipensando a quando lo facevi alle mie mani.Un giorno, all’improvvisoti ritroverai stanca, ad abbracciare un figliomi chiederai scusa per le volte che ho piantosapendo già che ti son state tutte perdonate.E ti mancherò da fare male.Ma sarò con te in ogni gestoo nel muoversi delle foglienel frusciare di un gatto nel giardinoo nelle orme di un pettirosso sulla nevecome solo l’eterna presenza di una madre lo può.

Caterina Torroni

un convegno formativo (diviso indue sessioni programmate per il23 febbraio e il 1° marzo) rivol-to a tutti coloro che hanno un in-carico in ambito educativo, spe-cialmente insegnanti ed educato-ri. Gli incontri sono finalizzatialla prevenzione e alla rilevazione precoce della vio-lenza in ambito familiare, focalizzandosi sull’ascol-to della vittima e sull’analisi di tutti quei segnali chetalvolta non si riesce a riconoscere. L’obiettivo delconvegno è, quindi, realizzare una sorta di “prote-zione preventiva” nei confronti dei bambini vittimedi violenza, progettando un percorso che permetta aipiù piccoli di superare il disagio in modo da formareadulti sereni e pienamente consapevoli della gravitàdei fatti a cui hanno assistito.

A.P.

Un convegno contro laviolenza sui minori

Lettera di una mammaalla figlia...

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Gente di Falchera 16

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RISO PER UN ANNOa cura di Pino cuoco sopraffino

Risotto ai frutti di mareIngredienti (per 4 persone): 350g diriso, 600 g di vongole, 400g di cozze,150g di calamaretti (o piccoli totanio moscardini), 150g di seppioline, mezzo litro di bro-do vegetale, 2 cipolle, due spicchi d’aglio, 2 bicchieridi vino bianco secco, 40 g di burro, 3 cucchiai diolio extravergine di olive, prezzemolo, sale e pepe.Procedimento: Aprite a fuoco vivace, separatamen-te, le cozze e le vongole debitamente pulite e spur-gate. Estraete i molluschi conservando i liquidi dicottura. Fate soffriggere nell’olio l’aglio e la cipollatritati finemente e versate le cozze, le vongole, leseppioline e i calamaretti tagliati a listarelle. Versateun bicchiere di vino, fate sfumare, aggiustate di salee cuocete per 15 minuti. In un’altra pentola fate fon-dere il burro e imbiondite l’altra cipolla. Unite il riso,il vino e lasciate sfumare. Fate cuocere per 15 minu-ti aggiungendo poco alla volta il brodo, il liquido dicottura di cozze e vongole. Regolate di sale e pepe.Unite il tutto al riso e fate cuocere per altri 4-5 minu-ti. Spolverate con il prezzemolo tritato. Servite cal-do... e buon appetito!

Un breve pensiero...Ogni tanto mia madre mi ricorda,che ognuno nasce con un destino.Ed io, puntualmente le rispondo,

che il mio voglio scriverlo a colori,ma anche difenderlo

con le unghie e coi denti.Franco Cirelli

Signora OFFRESIcome Badante o Colf

Ottima esperienza lavorativaMolto paziente con persone anziane

Disponibilità immediataReferenze controllabili

Tel. 3287897230

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Gente di Falchera 17

Psicanalisi e dintorni a cura diMassimiliano

Irenze

È disponibile al servizio dei cittadini uno sportel-lo GRATUITO dedicato all’ascolto e al supportopsicologico di tipo generico, in via degli Abeti 16.Si fa presente che gli incontri che avvengono intale sportello non costituiscono sedute psicotera-peutiche. Per chi fosse interessato è necessario pre-notare per appuntamento telefonando al N° 3496551846.

SPORTELLO DELLO PSICOLOGO

COME ERACOME ERACOME ERACOME ERACOME ERAVVVVVAMOAMOAMOAMOAMOa cura di Umberto Grassi

ATTENZIONE!!Stanno arrivando delle finte comunicazioni via email con il nome della vostra banca: sono fasulle etruffe. Vi chiedono di inserire i vostri dati altrimentiinterrompono il servizio, ecco il testo:Gentile cliente, il Servizio Tecnico di Banca...... staeseguendo un aggiornamento programmato del sof-tware al fine di migliorare la qualità dei servizi ban-cari. Le chiediamo di avviare la procedura di confer-ma dei dati del Cliente. Le alleghiamo la documen-tazione necessaria per confermare i dati del tuo con-to. Se scegli di ignorare la nostra richiesta, ci lascia-no scelta di sospendere temporaneamente il tuo ac-count! La preghiamo di scaricare il modulo e compi-larlo prima possibile! Per favore non rispondere aquesta email. Non siamo in grado di rispondere allerichieste di informazioni inviate a questo indirizzo.Di queste comunicazioni ne stanno arrivando an-che con nomi di altre banche. Fate molta attenzio-ne nel dare i vostri dati. Telefonate immediatamen-te alla vostra banca, segnalando quanto sopra e ve-drete che vi confermeranno che non hanno inviatoalcuna comunicazione. Giungono delle comunica-zioni anche dalla banca “Veneto Banca” e altre, tuttefasulle!!!Fate molta attenzione, non date o confermate nes-sun dato!!!!

la redazione

1993 Torino Porta Nuova.Da sinistra Fausto Sarno, Ivo Ma-necchia, il sindaco Valentino Castella-ni, Rocco Sarno. Foto d’archivio G. di F.

Truffe delle finte banche

DA FREUD a JUNGdal razionale al mistico

Lo svizzero Carlo Gustav Jung(1875-1961) medico e psicologo, at-tento alla psichiatria e alla psicoa-nalisi, fu dapprima attivo collabora-tore di Freud in seguito, 1913, si al-lontanò, elaborando una dottrina au-tonoma che chiamò “psicologia ana-litica”. Si considerava un “sensitivo”.Ancora studente partecipò a sedutespiritiche di una “!medium” e riferìdi aver assistito a fenomeni paranor-mali (il tavolo che balla, gli spiriti che

battono i colpi, la scrittura automatica...). Da questeesperienze trasse la sua tesi di laurea (1900) che poipubblicò nel 1902. Mentre Freud definì l’occultismocome una “nera marea di fango”, Jung ne fu affasci-nato sempre più fino a giungere, ormai anziano, aconcepire idee come la “spiegazione dei dischi vo-lanti”. Riferì inoltre di aver sperimentato personal-mente una lunga serie di fenomeni “misteriosi” oparanormali: rompere oggetti a distanza, avere sogniprofetici, parlare con i fantasmi, ecc. La credenzanegli spiriti, secondo la sua opinione, presenta degli“attributi dell’inconscio collettivo”. Nel 1944, coltoda infarto e prossimo alla morte, sopravvisse e fu ingrado di riportare quanto segue: “Quel che viene dopola morte è qualcosa di uno splendore talmente indi-cibile, che la nostra immaginazione e la nostra sen-sibilità non potrebbero concepire nemmeno appros-simativamente...”. Tra le sue scienze occulte nonmancò l’astrologia. È infatti l’influsso degli astri checontribuisce alla formazione dei suoi “tipi psicolo-gici”. Ecco infine cosa scrisse sull’esistenza di Dio:“Tutto ciò che ho appreso nella vita mi ha portatopasso dopo passo alla convinzione incrollabile del-l’esistenza di Dio. Io credo soltanto in ciò che so peresperienza. Questo mette fuori campo la fede. Dun-que io non credo all’esistenza di Dio per fede: io soche Dio esiste”. Un piccolo capolavoro del pensierojunghiano. amilcare de leo

Jung

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Gente di Falchera 18

Teatro Marchesa -APRILE-VI CircoscrizioneC.so Vercelli 141, Torino-Tel.011-9898090 / 3388706798Giovedì 7 ore 21 “I giovedì della danza”di Susanna Egri

Venerdì 8, Sabato 9, ore 21 e Domenica 10 ore 16“Ekodanceproject” diretta da Pompea Santoro -“Serata Tchiakovsky” Estratti da: “Bella Addormen-tata”, “Lago dei Cigni”- Coreografia Mats Ek- Re-gia di Pompea Santoro.

Venerdì 22, Sabato 23 ore 21 e Domenica 24 ore 16Settimana mondiale della danza dedicata a “MarthaGraham” con le seguenti Compagnie: Egri Bianco-Danza, diretta da Susanna Egri e Raphael Bianco-The Very Secret Dance Society diretta da RaffaeleIrace - Safeminas diretta da Alessandra Pomat

Teatro Monterosa -APRILE-Via Brandizzo 65 Tel. 011 2304153Sabato 9 ore 21 e Domenica 10 aprile ore 15,30Compagnia “Ernesto Ollino” -Alpini Borgata Parel-la” Torino.“L’obergi dij Ficapocio” tre atti di Livio Gentile

“Gli uomini non sono cattivi, hanno solopaura di essere buoni”

Eduardo

PER CHI AMA IL TEATROa cura di Vittorio Leode

La Sindone era un bene pubblico religioso, elargitodai duchi in ostensioni, che rappresentavano per lacorte occasioni per affermare anche un potere mora-le oltre che politico sulle genti devote.Gli affreschi rappresentanti la Sindone sostenuta dadiversi personaggi, si moltiplicarono su casolari spar-si, su chiese, cappelle, sulle case, nelle vie e nellepiazze. Sono testimonianze di passaggi antichi delgrande lino, ma soprattutto ex voto per la liberazio-ne dal flagello della peste.Nel capoluogo le opere sindoniche sono diverse.Nella chiesa di Santa Maria del Monte dei Cappuc-cini. Quadro d’altare su tela di Giacomo Duprà(1701): il Beato Amedeo IX di Savoia venera la Sin-done. Nella chiesa di San Domenico. Bandiera dicombattimento delle galere piemontesi contro i tur-chi alla battaglia di Lepanto (1571).Cappella della Sindone. Targa d’argento offerta dal-la città di Torino in scioglimento del voto fatto du-rante la peste del 1630.Gerolamo della Rovere (da Missa et Officium Sa-cratissimae Sindonis) Biblioteca Reale. Assedio del1640. Incisione anonima su disegno (1671) di Gio-vanni Borgonnio (Theatrum Sabaudie).Palazzo Madama. Atrio. Affresco attribuito al Grat-tapaglia (1638) tra ricchi stucchi attribuiti al Casella(1650). A. Milocco, La Sindone in Gloria tra l’Eter-no, la Vergine e il Beato Amedeo di Savoia (1740circa). Giungendo da piazza Castello, a destra sim-metricamente ai due angoli di piazza San Carlo convia Alfieri e via Santa Teresa, si trovano all’altezzadel “piano nobile”, i due affreschi che rappresenta-no la Sindone, in cornici con volute barocche.Il primo sul Palazzo Collobiano, all’angolo di viaAlfieri, presenta al centro la Madonna con a lato SanCarlo Borromeo e Emanuele Filiberto. Il secondo al-l’angolo di via Santa Teresa, raffigura la Sindone te-nuta distesa a fianco della Madonna da San France-sco d’Assisi, che leva in alto una mano e mostra lastigmata, e da un altro frate francescano. Alla Sindo-ne vengono attribuiti anche dei miracoli.Nella tradizione italiana, di ex-voto “per grazia rice-vuta” possono contarsi 15 testimonianze di cui duesi trovano al santuario di Casalgrasso (CN), cinquesono custodite alla Cassa Rurale e Artigiana di Be-nevagienna (CN), una ad Avigliana (TO) al Santua-rio di Madonna dei Laghi e quattro presso la Confra-ternita del Santo Sudario di Torino. Nel Duomo diTorino, nella cappella ci sono due targhe “per graziaricevuta” presentate come ex-voto dalla regina Mar-gherita perchè suo marito Umberto I era scampato adue attentati (Napoli 17 nov. 1878, attentatore Pas-sante; Roma 21aprile 1897, attentatore Acciarito). Ènoto che Umberto I morì a Monza nel 1900 per uncolpo di pistola dell’anarchico Bresci. Piero Gallina

I Pittori della Sindone

Furti in FalcheraIn Falchera si è verificato un altro espedienteper ingannare le persone e derubarle. Una signorasi è vista affiancare da un’auto con a bordoquattro persone spacciandosi per carabinieri inborghese. Le hanno detto che stavano rubandoin zona chedendole dove abitasse, leiingenuamente glielo ha detto.Avendo avuto l’imbeccata, hanno confermatoche era proprio lì che stavano rubando e volevanoche li accompagnasse a casa sua. Per fortuna lasignora ci ha ripensato e si è allontanata.Questo per dire che ci si deve aspettare di tutto,l’unica cosa da fare è di non fare entrare nessunosconosciuto nella propria abitazione e avvertirele Forze dell’Ordine, quelle vere!! 112 / 113

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Gente di Falchera 19

A s t r o n o m i a e . . .a cura di Vittorio Leode del Gruppo “G. Plana”

Il TUOascensorista…

DIETROCASA

Migliet ta RaffaeleNumero Verde 800180791

Briciole di storia...a cura di Ricciardetto

SCIENZIATO e un pò MAGOGiovanni Battista BeccariaFisico e astronomo nacque aMondovì nel 1716 e morì aTorino nel 1781. Padre scolo-pio fu docente di fisica e astro-nomia all’Università di Tori-no. I contadini di Mondovì lochiamavano “el prèive magh”,(il prete mago), perché face-va strani esperimenti, inoltreperché vagava nelle campagne sotto la pioggia conun mantello nero ed osservava il cielo. Si può direche sia stato il primo “direttore” dell’osservatorioastronomico allestito provvisoriamente sui tetti dicasa sua che pare fosse localizzata in Via Po 2. Lanostra città è costruita sul 45° parallelo, quello, se-condo gli studiosi di esoterismo, definito della “ma-gia nera” che avrebbe gli altri vertici in Londra eSan Francisco. Nel 1759 Carlo Emanuele III affidòal Beccaria la misura di una porzione del meridianopiemontese 7°50’ est. Per determinare la lunghezzadi tale porzione del meridiano terrestre che taglia ilPiemonte da Andrate fino a Mondovì, lo scienziatoutilizzò dei metodi geometrici e trigonometrici. Eglipoi dovette misurare tutta la lunghezza del viale C.soFrancia che collegava P. zza Statuto con la rotondadi C.so Susa a Rivoli. Ora, in omaggio a quei calco-li, nel centro di P.zza Statuto, vicino al monumentodel Frejus, fu eretto nel 1808 un obelisco, detto an-che guglia Beccaria, che reca un astrolabio, sulla cuisommità è incisa un’epigrafe in latino, sbiadita equasi illeggibile. Si riescono stento a leggere le pri-me parole impresse dallo stesso Beccaria: “Il miotriangolo è magico e non ho dubbi nei miei calcoli.Essi sono un tesoro, anche se non tutti possono com-prendere ciò...”. Il resto rimane oscuro, indecifrabile.

La Casa giallaDetta anchecasa strega-ta o dei fan-tasmi si tro-va in unapos iz ioneche la rendeben visibilea chi per-corre la strada del Traforo del Pino. Secondo la tra-dizione appartenne ai Savoia, con un bel parco poicol tempo ridimensionato per far spazio alla strada.Dal XVIII secolo in poi risulta caratterizzata da nu-merosi passaggi di proprietà e dopo anni di abban-dono è stata oggetto di un progetto di recupero daparte del Comune. Ancora oggi intorno a quella casacircolano strane voci. Si dice che a mezzanotte quel-l’edificio scomparirebbe per un tempo brevissimo,un battito di ciglia. Di questa strana particolarità siha notizia dai siti Internet che si occupano di miste-ro, ma non vi sono ulteriori elementi che possanocontribuire a fare un pò di luce sull’insolito fenome-no. Secondo il parere degli esperti si tratterebbe diun caso di infestazione. Si tratta cioè di manifesta-zioni chiamate anche “hauntings” (che ossessiona).Lo “spettro infestatore” è assolutamente vincolato aun luogo oppure a un oggetto ed è anche il più famo-so e il più classico di tutti i fantasmi. Chi si occupacon metodologia, che vuol essere scientifica, del-l’analisi dei luoghi in cui si sarebbero verificati av-vistamenti di fantasmi, segnala che, nei siti frequen-tati dagli spettri, si registrano delle notevoli varia-zioni di campo magnetico. Naturalmente, tra il diree il fare... c’è di mezzo la ragione. Infatti, ragione-volmente, anche i fenomeni della “Casa gialla” sicollocano all’interno di quel calderone costituitodalle leggende metropolitane che tanto affascinanoe si diffondono con rapidità incredibile, trovandoun’inesauribile cassa di risonanza nel mito.

L’amicizia è un pò come un libro...ci sono amici solo per una pagina...

altri per un intero capitolo...e poi ci sono quelli veri

che sono presenti per tutta la storia...

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Gente di Falchera 20

La narrativa a cura diMazzarino a cura

di RemoAndreasi

UN VIAGGIO NELLA NOSTRACIRCOSCRIZIONE

Pubblichiamo un racconto breve tratto liberamenteda un soggetto di un lettore, Walter Dalla Mora.

La valigia misteriosaWalter quella dome-nica non sapeva checosa fare. Decise didirigersi verso i la-ghetti. Era bello ve-dere le paperelle chenavigavano sicuresulle placide onde dell’acqua, peccato invece scor-gere un mondo d’immondizia accanto: detriti, gom-me bruciate e così via.Camminava lungo le sponde del lago con le sue scar-pette da ginnastica ed osservava l’acqua che in quelperiodo era bassa. Ad un tratto notò poco più avantiun’ombra strana, dal colore vagamente marrone scuroche dondolava sott’acqua. “Mah -pensò- “qualcherifiuto abbandonato” e proseguì. Dopo aver compiu-to pochi passi fu colto da una pungente curiosità edecise di verificare. Osservando con attenzione sem-brava ...ma sì, era una valigia, di quelle vecchie, chenon si usano più. Si guardò intorno, perplesso.Aiutandosi con un bastone riuscì ad acciuffare l’og-getto misterioso. Si trattava proprio di una pesante egrossa valigia di cartone duro, ancora ermeticamen-te chiusa. Cosa mai c’era dentro? Non ebbe il corag-gio di aprirla, anche perché non era facile a maninude. La nascose in un cespuglio e corse a casa daigenitori, ai quali confessò il ritrovamento. La rispo-sta della madre fu perentoria: “Non voglio sporciziain casa”. Walter in silenzio si allontanò per ritornarelà dove aveva nascosto la “refurtiva”. Prima passònel garage per prelevare qualche attrezzo che gli po-tesse essere utile. Quando arrivò a destinazione, fuavvolto da una incontenibile trepidazione.“Non ci sarà un cadavere? Ma no! Allora, coraggio,verifichiamo”. E zac! La valigia si spalancò d’incan-to. Fu, a dir poco, sbalordito: sì, era zeppa di banco-note, umide ma in buono stato, in mazzette da cento-mila lire l’una. Fece un salto per la gioia, poi si guar-dò attorno, nessuno! Ebbe un ripensamento: “Eh no,sono una persona onesta, devo avvisare la polizia...”Intanto afferrò una banconota, la palpò, poi la rigiròe... delusione, scoprì che era tutto falso: il verso del-la banconota era completamente bianco.Ebbe, comunque, la forza di ridere di se stesso e discagliare la valigia, con tutti quei soldi, là in mezzoal lago. Però, che fregatura!

La Resistenza al Borgo VecchioIn Strada Cuorgné, all’an-golo strada del Villaretto, èsituato un cippo che ricor-da il sacrificio di tre parti-giani impiccati. Il 9 settem-bre del 1944 un nucleo dipartigiani rimase in pannecon il proprio automezzo.Sostarono presso la panet-teria Romano e non poten-

do proseguire sequestraro-no un’auto. Intanto da Lei-nì sopraggiungeva una mo-tocicletta con due tedeschiin sella. Scoppiò un taffe-ruglio cui seguì un conflit-to a fuoco e uno dei soldatigermanici rimase ucciso.In una cascina di strada delVillaretto si trovava un pre-

sidio tedesco per cui si decise, come rappresaglia, didar fuoco all’intero territorio. Scongiurato fortuna-tamente l’incendio, il comando tedesco optò però perl’impiccagione. Vennero così catturati i tre partigia-ni, uno dei quali ferito alle gambe risultò subito moltograve. Così ci ha raccontato la signora ClementinaGea che allora si trovava in zona, in quanto portavaa riparare la propria bicicletta dal ciclista Romagno-li e fu involontaria testimone di una scena agghiac-ciante. Aggiunse infatti l’anziana signora, in dialettopiemontese e con toni decisamente realistici, cheaveva notato subito i tre partigiani catturati, tenuti abada da due civili probabilmente della milizia fasci-sta. Il primo, ferito gravemente, non si reggeva piùin piedi e, a seguito di atroci sofferenze, di lì a pocospirava. Il secondo fu impiccato ad un albero vicino,si divincolò per qualche minuto ma dopo “due colp‘d gambe”, riferì testualmente la signora, anch’eglimorì. Il terzo era molto giovane e piuttosto robusto.Sulle prime cercò di ribellarsi con tutte le forze, maalla fine anche a lui venne messo il cappio al collo.Improvvisamente, con un inaspettato colpo di reni,in un ultimo, estremo e vano tentativo di sopravvi-venza, diventò rigido come un fuso: “tüt drit”, spa-lancando di fuori “tüta la lenga”, riferiva Gea, e poirese l’anima al cielo. Quel giorno tremendo tutti sichiusero in casa per paura di altre rappresaglie.

Francesco Vercillo

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Gente di Falchera 21

diRita

Miglia

Il Nilo a PompeiUn ideale viaggio dall’Egitto faraonico all’ItaliaRomana sullo sfondo del mar Mediterraneo, è quel-lo proposto dalla grande rassegna “Il Nilo a Pom-pei”, in programma fino al 4 settembre nella nuovis-sima sala mostre al terzo piano del Museo Egizio,dedicata alla memoria di Khaled Al-Asaad, direttoredel sito archeologico di Palmira.

Prima tappa di ungrande progetto frut-to della collaborazio-ne tra il Museo Egi-zio di Torino, la So-printendenza di Pom-pei e il Museo Ar-cheologico di Napo-li, la rassegna presen-ta oggetti e immaginiche dalle rive delNilo hanno toccato

nuove terre, incontrato culture diverse e sono giuntisino a noi.Articolato innove sezioni,il percorsoe s p o s i t i v oparte da Ales-s a n d r i ad’Egitto, pas-sa dalla grecaDelo e approda a Pozzuoli in Campania, seguendol’evoluzione di culti e motivi iconografici egizi e for-nendo una chiave d’interpretazione di come l’Egittosia stato riletto dalla cultura classica. Un viaggio chesi sofferma in particolare sui siti campani di Pozzuo-li, Cuma e Benevento, con un particolare approfon-dimento sulle città sepolte dall’eruzione del 79 d.C.Pompei ed Ercolano.In esposizione oltre 300 opere provenienti da 20musei italiani e stranieri, di straordinaria bellezza,alcune esposte per la prima volta a Torino, come gli

affreschi stu-pendi deltempio diIside a Pom-pei, o, anco-ra, quelli del-la Casa delB r a c c i a l ed’Oro.Di particola-re suggestio-ne è la sofi-sticata rico-

Invito alla Mostra struzione vi-deo tridimen-sionale di duedomus pom-peiane, chepermette diammirare glisplendidi af-freschi del triclinio estivo della Casa del Braccialed’Oro, dei giochi d’acqua dell’ambiente, accanto allesculture della casa di Octavius Quartius.

Il percorso espositi-vo si conclude conla sezione dedicataagli splendidi bron-zi relativi al culto diIside, portati allaluce nel sito archeo-logico di Industrianell’attuale Monteuda Po, in provinciadi Torino. Curata da

Alessia Fassone e Federico Poole, egittologi del di-partimento scientifico del Museo Egizio, la rassegnaè strettamente collegata alle collezioni permanentidel museo torinese e prosegue attraverso il “cammi-no di Osiride” all’interno delle sale museali, in unpercorso che consente di approfondire le connessio-ni tra la mostra temporanea e le opere dell’Egizio.“Il Nilo a Pompei” resterà aperto nella nuova salaespositiva del Museo Egizio fino al 4 settembre conorario: lunedì dalle 9 alle 14; dal martedì alla do-menica dalle 8,30 alle 19,30.

Tanti Auguri ai nonni Milena eVittorio Castelletti per il loro 50°anniversario di matrimonio... Siamomolto felici di festeggiare con voi que-sta meta importante... Con amore edaffetto dal vostro nipotino Lorenzo conmamma Sabrina e papà Roberto.

(24/04/2016)

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Gente di Falchera 22

Il piacere di leggere a cura diAdrianaScavello

Storia di un Caneche Insegnò a unBambino la Fedeltà

di Luis SepulvedaCon questa nuovafavola Luis Sepulveda ciaccompagna nel sud delCile per raccontarci lastoria di una amicizia traun cucciolo di cane Auf-man (che nella lingua ma-puche significa fedele e le-ale) e Aukaman (condor li-bero) un cucciolo di uomodella tribù dei mapuche (Gente di Terra). Raccontail dolore di un cane cheuomini spregevoli e violenti hanno sottratto alla tri-bù spargendo sangue e distruggendo il villaggio.Il cane viene incatenato, privato della libertà, del ciboe soprattutto dell’amore in cui è cresciuto; ma ungiorno deve dare la caccia ad un fuggitivo indio eannusando l’aria sente l’odore di una piccola fibradi lana: sa di legna secca, di farina, di latte e miele,di tutto ciò che ha perduto e ulula perché la voce deldolore non si dimentica.Una storia dolcissima ed amara nello stesso tempo.Commovente favola del grande scrittore cileno fon-data sul valore della fedeltà e solidarietà e sul rispettoper la terra e per tutti gli esseri che la popolano.

Lina Signorini

Torino dallo spazio nella foto diSamantha Cristoforetti

Samantha Cristoforetti saluta Torino dallo spa-zio e posta una foto su “Gente di Falchera”Nello spazio a novembre, Samantha Cristoforetti havoluto fare sapere al mondo in quale città italiana sonostati costruiti diversi moduli della Stazione Spaziale.Se la vita spesso è tutta frenesia e un correre continuo,dallo spazio sembra l’opposto. Basta vedere la foto-grafia che ha scattato Samantha Cristoforetti, l’italia-na che nello scorso novembre ha vissuto nello spazioin una stazione che gravitava intorno alla Terra.Ha ripreso e salutato la città di Torino: “Hallo #Tori-no! That’s where many modules of the Space Stationwere built! #Italy” (tradotto “Ciao Torino! Qui è dovesono stati costruiti molti moduli della Stazione Spa-ziale”). L’astronauta milanese ha voluto mostrare almondo la città in cui sono stati costruiti molti modu-li utilizzati per la Stazione Spaziale in cui ha vistoper molti mesi e da cui ha utilizzato i social networkper far sapere come è la vita a tanti chilometri dallaTerra. 200 giorni di missione, durante i quali Saman-tha - che è ingegnere meccanico - ha effettuato mol-tissimi esperimenti (anche su se stessa), abituandosia una nuova routine: quella della vita in orbita, dovel’assenza di gravità rende tutto diverso e la tua “casa”si muove a 28.000 km orari.

Torino dallo spazio

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Gente di Falchera 23

CI HANNO LASCIATO:11/03/2016 Del Medico Michele di anni 83

Via degli Ulivi 10413/03/2016 Amormino Caterina di anni 70

Via degli Ulivi 3120/03/2016 Barbieri Antonio di anni 82

Via degli Ulivi 110

SILENT KEYANNIVERSARIONel terzo anniversario dellascomparsa di Michele Olive-ro, la moglie Andreetta lo ri-corda con grande affetto.Sarai sempre nel mio cuore.Veglia su di me.

Andreetta

ANNIVERSARIOA ricordo del primo anni-versario della scomparsadi Valerio Pennacchio.Con amore infinito.La moglie

Piera Candiloro

La Morte diun Uomo Mite...Il sindaco di Torinocosì, mirabilmente, hadefinito, tra gli altri me-ritevoli attributi, France-sco Vercillo il giorno del

suo funerale avvenuto il 10 marzo scorso. Si èspento all’età di 67 anni. Una mitezza che traspa-riva dagli occhi sempre sorridenti e dal tono diuna voce mai al di sopra delle righe, rassicurantee aperta all’ascolto e al dialogo. Una mitezza, am-mirevole e tutta sua, che avvolgeva di un valorein più la forza della sapienza e del carattere con iquali, senza far rumore, soleva affrontare gioia eavversità, fino alle ultime ore della vita. Lo ve-demmo l’ultima volta alla Falchera, fisicamentepiù fragile già avvolto dalla morsa del male, quan-do volle porgere il saluto suo personale e degli excombattenti, sorreggendo egli stesso il gonfalonedell’A.N.P.I., durante le esequie del vecchio par-tigiano Renato Mattio. Già, perché Francesco, trai molti inarichi a lui assegnati, fu presidente dellaVI Circoscrizione, vicepresidente del ConsiglioProvinciale e segretario della sezione A.N.P.I.“Renato Martorelli” di Barriera Milano, Falche-ra e Villaretto. Sempre attento agli stimoli delsapere, della cultura e proteso ai valori della li-bertà, della democrazia e della solidarietà fu unpolitico serio ed onesto, oggi più che mai un esem-pio da emulare. È venuto però a mancare essen-zialmente un amico ma per le sue figlie il “bab-bo”, così come lo chiamavano, un “babbo spe-ciale.” la redazione

ANNIVERSARIOUn anno fa il 14 aprile2015, Giuseppse Bellino sene andato lasciando un vuo-to incolmabile. È stato ma-rito, padre e nonno esem-plare. Ci manca tanto. Lo ri-cordiamo con immutato af-fetto. La moglie Nunzia conle figlie, generi e nipoti.

AperturaNuova AttivitàMONDO TÈ

dove potrai trovare:Tè bianco, Tè verde, Tè giallo, Tè oolong o blu,Tè nero, Tè Pu-erh, Tè aromatizzato, Tè all’acero(Maple Tea), Rooibos (Tè rosso), Tè bio, Accesso-ri, Tisane, Infusi, Cioccolata, Zucchero, Miele,Marmellate, Confetture, Composte, Dolci, Spezie.

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RICORDOÈ mancato da più di un meseil mio adorato Salvatore Sar-no. Quanto mi manchi!!Si soffre, bisogna andareavanti, il vuoto che hai la-sciato è enorme in tutti noi.Grazie Toto di tutti questianni vissuti insieme conamore. Ringrazio tutte lepersone che con grande af-

fetto e stima ti hanno ricordato e hanno dimo-strato solidarietà nei miei riguardi, anche quelleche hanno appreso la notizia in ritardo. Grazie dicuore a tutti voi dai miei famigliari e da me.

Maria Antonia Dolce Sarno

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Gente di Falchera 24

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