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INDICE DELLE COSE

Helar.ione di Pietro Giuliani Oratore dei Triestini a,lla Maestà di Itè Carlo cli ~pag;11:1, V corue lwperatore clata da Barcellona nel di :2:S Lug;lio 151:J degli affa ri trattati a quella Corte con note . pag'.

Relazione cli .Antonio Leo Oratore dei Triestini sull' affare della esecuzione dei privilegi mercantili dei Triestini nei Reami di Napoli e Sicili:1, da,ta da Roma nel di 29 Aprile 1 :520 .. J 2

Ordine di Carlo V al Vicerè cli ~ apo!i per la esec:uzione dei Privilegi dei Triestini clcll' anno 1319 ., l f;

Anno 1519. - 28 Luglio. Barcellona.

Pietro Giuliani, Oratore di Trieste al Re di Spagna Carlo (V)

dà relazione di sua ambasciata.

(Archivio Ci,-ico.)

Magnifice ac Strenue Eques, et Capitane, ac Spectabiles Domini, Majorcs mci honorancli, post debitam commendationem. In questi giorni preteriti ben tre uolte ho scripto ala l\1agnificencia et Spcctahilità Vostre quanto alhora acadeua. maximc circa al ncgociar mio dc qui circa ale cosse loro. Dale quale non hauendo fin hora alcuna sua risposta rece­

vuto, et hauendomi de qui cl Serenissimo Re Catholico nostro Signor et Principe gratiosa­mentc in parte expcdito alcune cosse, l\ii Jrn aparso per la presente mia di ciò da.rui auiso­ct significarui cl tuto particolarmente.

Prima di ]a gratiosa resposta et benigna audientia haue de Sua Catholica Maestà gia Vosh'a 1\Iag nificencia et Vosh·c Spcctabilift per le sopra.diete mie abundantemcntc ha­

uarano inteso, et pero al pr-;'rtè altro sopra cio non digo. Ma solum le anisaro, Che circa ala richiesta gli ho facto per nome nostro. Che sua Catholica .M:aesfa se degni acceptar et prender la protection, defe11sione, et tutella di questa sua fi dclissima Citta. Quella hauermi risposto, che di bono animo et pcrfecto core lo uole fare per la nostra antiqua et inuiolabile fede et scruih1 che continuamente hauemo ]munto inuer di la sua Serenissima Casa de Austria , et che ni uole hauer aricorn andati, corno sui boni et fi deli sudditi , et che in ogni caso ni dcfcndera contra qualunque che injustamentc ui uora inferir alcuno dano, et molestar , et che di questo debiamo essere certi, et non dubitar dc niente corno piu ampia­mente gli scriue.

P rcterea diligentemente etiam ho narrato la utilita et comodita che Sua Catholica Macsfa polle in ogni occurentia hauer di questa sua citta et marittimo porto da le prouincie sue Aush'iace con li Reami sui dc Napoli et di Sicilia. Le qual cosse de intender sono state gratissime a Sua Maesta, benche essa et li suoi Consiglieri auanti etiam del tuto erano ben informati 1

) .

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1) Il desiderio dei Triestini si era che Carlo V facesse di Trieste, Fortezza ed Arsenale, e tenesse flotta, per deprimere la Repubblica Veneta e toglierle il dominio dei mari; di che i Veneziani si mostrarono poi gelosi e sempre più lo concentrarono. Ferdinando I suo fratello, ebbe questo pensiero

p

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Similitcr ctiam diligentemente gli ho narraro la uicinita che habiamo con le terre de V cnc6ani , et con cpsa mcdcma V cnctia, E corno sua Maestà non ha altro porto nc1 mare Adriatico cussi comodo che quello , dal qual in ogni occurrcntia et necessita se possa pre1mkre tontra. li suoi i11irniti corno gfrt se prcualse cl Serenissimo Re Ferrando :-:;uo Auo et AJ1tetcssorc; le qnal cosse etiarn nt supra sono state gratissime a sua Maestà et ali suoi .

Circa ala rct11icsta ho facto . a sua Catholica :Macsta quod lieet aliquaJl(1o nniuersa audoritas et r cgimen Voruinionnn suorum Austriae eomittcrctur .Prineipi Fcn1inan<lo cjus fratri , Nihilorninns ipse Cat1.10licus Rcx sibi imprimis Urbis Tergestinac 1irotcctiuncm et snb nmbra :,ua g-nlJrnrnri et dirig i constih1cret etc. Di cio SlUL )facsta mi ha risposto; che di lJrene r: per 11e11ir in A..lcmania doue clic partira li paesi con il fratcll<\ et cl1e interim non e per im10Yar cossa alcmrn, et clic uolcnticra uolc pigliar la dcffcnsionc et pro­tectionc nostra: ut. supra et non ni lassar inferir danno oucr detrimento da nessuno, d d 1e poi gratiosamc11te proucdara a tute occm·cntic et bisogni nostri eome di sui ùoni et fit1eli sudditi 1

).

Dil igcntcmcute etiarn ltoli narrato in che modi et termini sta la terra et lo castello; et dc la mente et onli11atjon ck la. Cesarea Maestà felicis memoria.e di far fabricar quelle. A sua Catholirn l\[aest;\ et ;t li suoi molto gli ha piaciuto intcnclcr cl hlto. Et uo1c che sia mandato ad csccntionc cl proposito de la prcdita Cesarea Maesth, tarncn essendo hora lei in c1ucstc parte clone per 11011 cs~er informata di le cosse, non ha uoluto al presente deliberar eossa alcuna di tal faùric:a. l\fa gli l1a a.parso jl h1to commcter al suo Supremo Consiglio in Alcmag-na ordùrnto al gouerno dern Dominj del patrimouio suo. Et cussi secondo la

e fece qualche <'RJ) erimento, ma . enza frutto. Al tempo della Congiura del Bedmar eontro V cneziani> Trieste lit :-;tazione e ricovero di naYi ostili a V cnczia> comandate <la.Il ' E llia ta> c<l in Trieste si eostruirono navi cht guerra.

li fatto del Rè Ferrando di Arragona) è tale: Carlo d'Angiò crasi mosso nel lù03 a l conqni::: to <lei Hearue di Napoli, e la furhrna de lle

armi ang-ioinc e.ontro Fcrrant-c fù htle d 1c il Gran Capitano Cordova a :-;teuto reggeva entro le mura di Bari> e di l\fanfrcdonia, nè vi cm. sveranza <li venire sbloccato. Mas~imiliano aveva destinato 3000 nomini in snu ajuto, cd C'ra110 :rncl1e giunti in Trieste, nrn non si era provveduto al trasporto oltre mare. I Triestini di proprio irnpubo, li acco lsero sulle barche loro, e li tragLettarono, e giunsero in tempo a fare possilJi le la, rivincita sull' irupeto francese) cd il Bearne fù ricuperato. Di cLe i Triestini non rna.uca.rono a darsene rncri to, come per loro fatto ne fosse venuto il ricupero di Napoli alla Corona cli Spagna.

1) Carlo V vulcrn fare del Goriziano> di TricstC') della Carsia, dell'Istria, di Fiume e di :Metlika, una prcJVineia, che sarelJ!Jc stat:1 della. Corona di Spagna, poi cedette alle istanze del fratello Fcrdi­naudo I, e gli lasciò nel 1 ò2~ queste provincie siccome patrimonio austriaco, coll' Atto di \Vonua:zia; e Carlo ne diede pa.rte ai V eueziani. Trieste non doveva ritornare del tutto nella precedente condi­zio11c, la provincia ideata da Carlo V doveYa durare con generale Convocazione in Gorizia , ma neppure ciò cblJe effetto, per Jc esigcuze dei Carniolici che volevano uniti a quel Ducato questi paesi.

ìnst1·l1ctio11 mi}l et 1)roposta gli ho facto, mi l1a. t·acto lilla lettera ali Signori Com1nissarij" corno l)e1· la co1)iè.1 di esSll qui alligat.a g·li 1na11do llOt1·a110 l1edere 1

) .

Ci1·ca ale cosse si do1na11da da Ve11etia11i, di cio 1ni J1a110 1·is1)osto cl1e ~tl presente 11011 li 1)ocle110 alti·a111e11te llrol1ede1·. Ma cl1e 1)e1· essei· tt1te le petitio11 11ost1·e ,j11ste eti honeste,. se pe1· lo acll1e11il·e f'èt1~a110 alc11110 tractc:1,to o con11e11to co11 V e11etia11i, che 11ol1111tic1·a se a.1·icor­da1.·a11<) cle 1111i, et 11011 ad1uittc1·a110 cossa alcl11111,1, cl1e 11i 11ossa 11oce1· et i11f'e1·i1· alc1111110 dan110 et c1et1·i111e11to co11 111olto alt1·e si111ili l)one pa1·olei cl1c ce1·to t11ti cle c1l1i 111osh·a110 l1at1e1·ui g·1·a11clissi111a è.tft'ectio11e. Io i11te11clo cl1e q11esto Se11te1nl)1·io p1·oxi1110 f'L1tu1·0 se de11c t·a1·e ·11110 Co1111e11to a V e1·ouri h·a la Cè1tl1olica Maestà 11ostl:a, V e11etia.11i et l' Aml)asciato1·e del Cliri­stianissim o Re cle F1·a.11ci}1 .. Io de ql1i fètt·o og·11i dilig·enti::1 cl1c clicte eosse 11ost1·e siano,

c~on1111isse a li A111llasciftto1·i clel Se1·e11issimo Re 11osh·o 111·edito a11da1·a110 clc c111i a q11ello .. Et se i11te11de de q11i c11c li a11cla1·a il sr)ectalJilc :WI. A11to11io llo1·a1·io alias Comn1issa1·io ;;1, Go1·itia, et l1110 o cll1e ,1,lt1·i cl1e 1nancla1·a li lo Eximio Reg·i111ento de I1111s1)1·t1cl{. Et per

exJle<iition et f::11· f',11· leffecto cli tal cossa 111i clt1l)ito 111i lJisog·11a1·a 1·esta1· de qt1i, 1>i11 cl1io; no11 111i lle11sa11a J)e1· cossa alc1111a 11011 1·esta1·0 dumoclo J.lossa n1auda1· ,1cl exec1.1tio11 diete. cosse etc. Da poi 110 i11teso cl1e dicto co1111e11to e stato dift'e1·ito fi.11 ;;t N o,1e1nl)1·e cioè a le. feste cl' og11i sa11cti a 1·eq11isition de Ve11etia11i et tanto llÌll lo1Jg·a1ue11te 1·estè11·0 q11i.

Cù:ca al::t 1·e1)a1·atio11 dil po1·to dilig·e11ten1e11te etia111 li 110 na1·1·ato il t11to, et l1ano hè1b11to è1.piace1· ii1tende1~ il tt1to. "l,ame11 cli cio et il h1to hrt110 1·e1nesso ali p1·ese11ti sui Signo1·i Con1111issè11·ij, com o de la fal)1·ica, co1110 Vosh·a Th'Iag·11ifice11ci~t. et \ T ost1·e Spe-­ctabilità 11e la a11tedicta co1)ia de la lette 1·a tlecla1·a.no :?).

Ci1·ca ala co11fi1·1uation dc li 11osb:i Statl1ti et 1J1·ivileg·i,j , mi l1a11110 1·isposto quanto V osh·è1, Sig1101·ia e ,r ostr·e Spcctabilità 11ecla1·ano pe1· la, lette1·a cl1e li sc1·iua110 101·0 g1·atio­san1e11te 11e 11ole110 co11se1·var et mante11ir i11 queli. 1fa all101·a. 11011 hano 11ol11to sopra cio

1) I--ia gt1errt1. Ct)i Ve11eziani C()m.inciata nel 1508 e prosegt1ita J)er clodici e l)ii1 an11i aveva. recato i11dicibili guasti a rl"rieste, così al Castello come alla città. M<:tssio1iliano diè qu<tlcbe IJensiero, a rifarla, e bellissima sttIJIJlic(t si co11ser,,.a, del 1518, l)er fa1·ne fortezza, nella quale su1)JJlica sono si ben descritte le condizioni mercantili di T1-ieste, e l' in11Jortanza sua. Massi111iliano a,revtt annuito1.

mentre Trieste e1·a già clella Co1·ona cli Sp<igna, ma la cosa tirò in lt1ngo, e si diè mano sotto Ferdi1Ja11do I. Ne fi1 architetto ce1·to Brt1soni da Capodistria, cl1e si scriveva Desio ingegnere milit::irc che c~irlo V cedette al fratello, del q11ale si ha l)ellissin10 ra1)JJ01~to di t1mbasciata sostenuta in Inns1)ruck per T1·ieste.

2) Ebbe luogo il Con,rento di Verona, ed altri anche più tardi, senzit risult~1,ti decisivi a causa dclli 1naneggi dei Ve11eziani; (li queste cose ne ebbero contezza i Triestini, gli 1\mbasciato1·i Spa-

. gnuoli ebbero l)er Trieste instrt1zioni, che in ve·rità ft1rono sc1·itte da Triestini; e la città tenne corri­s1)ondenza cogli Ambasciatori. Quanto al Reggimento di Innsprt1ck menzionato, convien ricorda1·e che. durante l' i1npe1·0 di Massimiliano, T1·ieste era sotto1Josta a q11el Reggimento, dal :quale fù aV11lsa pit tardi, per<) ha desiderato di ritornarvi.

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farmi nessuno prinilegio fin non uenga elc medemo in Alemagna, doue benigna.mento

in qncsto et altro ui gratificara 1).

Circa de prouc,lcr la terra dc Artellaria et arme Sua Catholica Maesta scrive ali presc11ti sui Cornissarij d1c l1abiano a proucdcr corno per la copia dc le lettrc Vostra

Signoria et Vostre Spectabilita ncda.rano che e in bona forma.

Circa ala pctitionc h o facto che sua Cathonca Maestà, se dignasse far qualche

pro11is ione tle uictnaglic del R eame dc Napoli etc. Di cio al principio si trouarono tli molto

bona opinione. T amen p oi la eosa fn ncntilata in Consiglio c11e non fana per lo Rei simile rner­

r.hantia : attento che molto piu rnontaria la spesa chcl guadagno. Impcroche bisognaria chcl

R ei con tinuamente tenissc una , o dni Navi chcl andasse suso , e zoso in che li sa.ria gran­

dis~ima spesa rna:xirnc che pocho frum ento bastaria per la terra. l\Ii clornandorno quanti fochi

focena Trieste } Io gli risp ose da circa oetoce11to in mill e. Donde mi risposero essendo cusi

pochi foel ii pod1a c.:ossa li bastaria, siche questa rncrclmntia 11 0' f.t per lo R ei, et che non

sa.ria l1 011or sno. 'i\ln nel cio c.Ji e pensati et creda.ti chcl nostro Ser.mo Rè ami et tegnia bon

conto cli qnclla terra per la bona rclation ha halmto dc essa guardati che li nostri mcrcha­

danti T ergcstini nolcno tior questo assnmpto dc condur li uietua.lic per necessita tlc la terra

ut snpra cte. Che 11 i li faremo quelli apiaceri et comodita 11i sara po~~iLil c. Di cio io g li

rispose elie crcdcua. cl1e loro eioe nui 110 n haucsti il modo di far qncsto, alhora mi llisscro,

Adonel1a ('hc loro trouino qua lel1e altro mercada1tte che pigli q11c8to, clic li faremo quelli

me<lellli apiaccr. O clii l1abino pacic11tia fin chel R ei uadi in dicto Reame , clone uctlcra tli farli qnclla eornodita gl i ~in pos~ibilc in cio. Io grantlemcntc gli rcng ratiai tli questo sno

Lollo :u11 mo et OJJiuionc, Dieemlo c11c il tu tto scriuaria a Vostra. signoria et Vo~trc Spce­

talJilit.'1., et aspcctaria la loro ru;pos ta. Si ehc di cio cussi a quella atcndo. Io ctiam ho

I) Gli Stntnt.i fnr(Jno coufcrrn:iti d:1 Cnrlo V e <la Ferdinando, il che mostra che nella ste~sn meutc dei ' l'riestini tl' allora, il P ri11cipnto rno11archir,01 avern. comin ciato con Massimiliano I, anzi per la legisl:t­zionc, con l·' cdcrico ITT, rtu anclo vietò clic ~i facessero pronedimcnt i l'uori del caso di urgenz:1 , la quale eccezione r;o111'crmarn la regola. 11 J'rincipnto fù pienamente richiamato a. se da l1'crdi11ando T nel 15GO. Da lla Hdaziouc del (:iul ia11 i si vede cl.le la. m cc Priuilegioi si applicav:t alla Carta, uon aUa. cosa., ni Rescritti che 11011 fossero Diplomi.

2) L,t mif.ìura dcll:t prospcri!it o clecadeuzn. di Trieste può con sieurczza dedursi dal reddito del Comune pcrc:Lè di soli Dnzj Consumo e di aJfiti cli case1 fondiaria 11 011 conoscevasi; li redd iti delle Dogane erano elci Duca . Due anni dopo le l1etlizione al1' Austria cioè nel 1:184 il reddito era. di Lire ]!.)2?, l. :Kcl [,J.17 epoca in cui Trieste ern in potere e tuouo, al telllpo della lla ilì a,i di 2GOOO; nel H DS trc11t' :11rni dnpo li tunrnlti di J G) !BD ; nell'anno 1510 di gucrrn e pcst ilc11 rn di G4G2; nel 1514 anno ùi maf.ì ::: in1:t sventura di :;::;15; 11el 1510 tempo della relazione del Giuliani <li 9G87; nel successivo di Gl i> 1, nel 1 !j:21 di 10257.

Quanto al numero <lei popolo il Giuliani lo indica /'ra. li G e 7 mila, e puo ritcuersi la, metit di quello cli' era a.I tempo delle sedizioni ue114G8 ; le pesti furono frequeuti in questo periodo, una sola uccise]()()<) JJerso11 c. Si hauno altri documenti per calcolare il numero del popolo, ma non sono certi. Alla fine <lei secolo XUI aveni 800 abitanti vigorosi capaci di portare le armi.

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diJjgentemente per c1_l1a.nto se exte11de il debile mio i11ge11io considerato, et mi pareria che non l1olenc1o lll1i pigliar lo sop.to c.a1·igo, c11e h·ol1asti 11110. l) cl11i n1e1·cl1acl(1,11ti et acco1·cla1·si co11 loro et 11ec1er cl1e 1>a1·tito et cl1c g1·c1tie el 11olcssc l1a1(1e1· c1el Rei , et c~l1el te11isse rl-,1·ieste for11ito c1e 11ict11alie, cl1c c1~eclo c,11e] ]lei li co11ceclc1·ia, tttto çll1elo ft1sse lecito et l1011esto. Tame11 1)osse11clo 1111i 1necle1ni l1rtt1c1· r111csto g·ll~tc1::1.g·11() et commoclita 11i 1to1·i,1 ex]101·t,1,1· ad pig·lia1· pi11 p1·esto pe1· 1111i cl1e 111 c1·assa1· al t1·i. Ot1e1· n1a11 cl(,1:11clo ,1,lcl111-i10 èl N ::tl)<)l i lle.1· lri ex­peclitio11 clc le i11f'i·}1sc1·i1)tc cosse cli1·ia cl1cl l)t1.t·l (1.ssc co11 li 1t1e1·cl1aclè1.11t.i t.l1e c~o1111)1·a110 le tr(1cte se 11 o l c.sser·o })ig·1 i(1.r· c11tcsto c1ssr11111? to. Clic f 01·s i l)C 1· 101·0 g·l1flcl,:1.g·110 lo f,11·ia.110 11ole11-tierc:1, ol1er co 11 c111al c~h l111 o a1 n·o (1c li. ]~t a11c~l101·rt fJ. Lt,1,i1tlo t·,1cesti 1),11·lrt.1· SOJ?.t·,1, tal cossa co11 Io Ill11st1·issi1110 Sig·1101· Vice1·e et Conte cle Ca.1·i~1ti c.t l1a11c1· el s110 eo11sig·1io, èlù:ia rto11 ft1sse mal facto . Et cli tt1to c111cllo 01)c1·asti et 11i r)a.1·<:~sse c1i f'a1· a11isa.1·111i , a.cl ci o cl1e cle c111i potesse exegt1i1· il t11to . Clic 11i in11)1·0111eto cli 11011 1ti 111a11cl1a.1· i11 11ie11te.

Ci1·ca. ctia111 clc la 1>1·e1)osta li ]10 t·,1cto cli t~tl r1_1c1·cl1ar1tic:1. co11 lo g·11ac1}1.g·no cli c111ella pe1· l,1: f'alJ1·i c~1 c1e rJ:'1·ieste i11 si111ili moclo, eti,1.111 r11' ]1~t11110 1·is1)osto co11cl t1cle11c1o ta.11clem cl1e 110.11 sa1·ia co11ve11ic11tc cl1c a1Josto clc l111a f',1lJ1·ica 11110 Re t'e-tcessc t,il 111c1·cl1a11tirt,. Et cl1e q11a.11clo 11110 1nc1·cl1,1il,111tc~ 11oless(~ tio1· c111esto ~ts111111_1to , cl1c ]01·0 s,1,1·ia110 co11tc1Jti. rra111en

l1a11'l10 sct·jr,to q11cst,1 coss,1 etia111 ~ili Co111111issa.1·\j, cornn1ete11cloli (le 1·t~sc1·it1e1· il 1)a.1·e1· s1to. Io c1·ccl() c11c clc clict~1. f',1l11·ic,1 110n si f(11·a. 11ie11te, fi11 cl1 cl 11011 11c11g·ci i11 Alem::1.g·11ai et cli11icla

il 1>clt1·i1nt)11io co11 il fi·atello, et èl-1101·a. toerl11clo rl-,1·ic~ste t1 111i c11e I J)1·011cclc11·a. a.I tl1to et lli

fa1·a 1)111 cl.i q11e1lo sa.11<:~1·c1·r1<) clc>111a11c1ètr. Ci1·ca ~1, l c:1, 1·ccl1ies t~i ]1 o f'acto })c1· l,1 licci 1 ti~t cli ext1·ètl1c1· tlt1 c~eì1 to cl1ri1·1·é:t cle g1·a110

clcl rean1e cle NaJJO]i se11z,1 lì,1g·a1ne11to cli rt] cl1llllft tI·ètta, etc. fJe1· 11eccssitè1 et bisog·no cli 1~1 ___,

ter1·a. Di cio J11111c1_11a111 alt1·0 111:ii 111i e stc1to 1·csJ)<)sto c1 i c111el1o c.l1c 11e,1· è1.lt1·e inie l1·e 11i 110 sig·11iiicat(> 11c n1a.i l10 l)Ot11to ca11c1.1· alti·,) e<Jst1·l1tto :fi11l101·a. Acl 111e 111i J?èt1·(.".1·ièt c]1e 111 ,1.11cla11clo Vost1·a Sig~1101·ia et Vost1·e S1)ectftùi1it~t é:tt1 1i ]).ti sig1101·i Co1n111iss,1.ri,j l) e1· le coi:,se 11t s11p1·a etc.. cl1e Ii facesti s1111p1 ica1· cl1e so1)1·a tè11 clo111,t-11tl~t. 1iolcssc110 sc1·it1c1· i11 ~t1·i~o111n11(latio11 a.] 11.to se1·.rr10 11ost1·0 l{e, scco11clo l::t. c.<)J_)ict ci1ii ir1cll1sa g·li 1n.<111(l<), et <-~l1c~ cles1r1)e.1· a11cJ101·a 111ti i11 ta.l te.noi· sc1·i1t<-~sti l111a lettci·rt, ~11 J\1rtg·11jfico et Clrt1·iss. Sig·1101· G1·rt11 Ca.11celie1· cle qt1i clic se cbict111,t 1\1. l\Ie1·c·.tt1·i110 <.1c ( ;,1ti11a1·ia et l111 ;1.l t1·::i è:tl Jl. 11t<) l\'.[011~ig·1101·c 1i:1)iSCl) l) O JJace11se, et la. te1·titt ~1. 1v1·. J·11,t11 I-1 ~11111c:t1·t Sec1·cta.1·i() et A 11(lie11tiè1.1·io clcl Il. to Sc1·c.11issiu10 I{e 11 ost1·0. l~t OJJe1·a.i· cl1cl 11ost1·0 l{.n10 l\'.[011sig·1101·e i11 è1.t·ic.01na11(l::1.tio11 (li ci(> g·li sc1·i1lessE~. Et si1uilite1· 111::111(1,1,11clo a Na,J)Oli s111)1)licft1· cl.I J).to Ill.1r1c, 8ig·1101· Vice1·ei cl.cl sc1·i11c1· cle c111i i11 l)o11a fo1·n1a l)t~1· tal cosst1 .. rrè:1mc11 i11p1·in1a 1Jc11 i11tentle1· se ci 11cstrt g·1·::1.tia cle 1Jote1· ext1·f1,]1e1· alcl111na q11a.11tità, c1e g1·::i11i f'o1·a dc <lieto 1·ear11e cl1aclal1110 se i11tc11cli et co1111).1·el1e11tli 11ele lilJc1·ta et p1·ee1ni11e11tie g·oc1ft110 :B.,io1·cntini i11 clicto rca1·11e, 1)e1·cJ1c clc ct11i i11te11clo cl1c (lieti Fior·entini polo110 og11i a11no ext1·al1e1·c l1n~1, g1·a11 c1.1ia11tita c1e g·1·a11i fo1·a cle c1icto Re~tme se11za ftlel1lu10 pa.g·::1111e11to cli t1·ata.. Dico etiam tem1)01·ib11s p1·0]1ibitis cl1e og·11i te1·zo o llt1a1·to an110 n1axime q11a11do se d11bita de charistia f11tu1·a, i11 <lieto 1·eame se p1·obibisse lo ext1·ahe1· et ti·ate de

diti gTani. Et di r.io hauenrlo ahora io obtin11to che uui domini T ergcstini possiati

galrlcr et fruir le immunità et fran chiRic si ne li pagamti deli Dacy, corno di ogni a l­

tra prceminentia in uno d nel altro Reame cioc dc Sicilia et Napoli como fli soto ui

scrivaro, r t per lo alligato prinilcgio int.cncfariti et cornprehcndenclosi di.da grn,tia non

fara bisogno sopra cio molestar il Principe. Tamcn se plu- non fussc cussi ausisatcmi

che io non restaro tli far rpmnto mi ingiungerete et ehc io eug·nosca e;:;er util e honor

et como<1 o nostro et di la chara patTia, hcn mi par arieordarmi d1e uni uolendo domandar

tal g rat.ia per proui sione et ncr.c:sita tl i la terra che domandati mm sola g ratia: cioc

o che di cto nosh·o Serenissimo Re faci et proncdi di eta terra dc vidualie et cosse

necessarie clc <lieto Regno o che ni conccfli tal graJia et franchezza ùc dicti ducento

ca rra de grani per nccc::-sita et bisogno dc tli cta terra cli c credo ogni anno bastariano.

I mpcrocel1è uni a h ora dom..111dati et clic lui ui fa.ci pronisione de Yichrnlic, et di l altro

conto ui conce(li tal gratia et per nccc~sita et uso dc cli cta terra, che sono dui do­

rna.ndc, et par s ia quasi coss.-i illicita a clo1rnrndar sirnill e g rntie. Et pero considerati

molto ben il hLto et rcscri,·itimc :-:;opra eio la mente et opiniolle nostra: et quello ui

pare io faccia. Ad mc rni parcria che piu presto uni domarnlaste tal lieentia, impero­

che t11to lo util e et comodo di tHl cossa sa.ria nostro, tamen il tnto rcmeto al nostro

prudentissimo Consiglio et parere . l\li pareria mm bella cossa qnanclo si potesse ob­

tenir questo. Intendo che per cadauno carro s i paga almeno qna.tro ducati flc carlini

ehc sarà <'Ìrra un fi orino il e Rh cno. H~ inteso per bon modo ehe proponendosi tal

mia domanda iu Conseglio , h1ti quasi si ti:ovorno cli opinione di conceclerlaui attento

li nostri bo11i se1Titii et feclelta &. tandem fo poi concluso che expedessimo fin chcl

Rei ,-cnisse a Napoli , o ver in Alemag1rn <love mcg·lio cognosceria l,1, necessita nostra

di tal cossa., et allora ni gratifica.ria. I mpcrochè qnanclo fosse farsi mazor et che a

concederui qua et la saria tropo. Tamen tnti hano bon animo et eore invcr questa

Hosh·a Terra. Se mi manda.riti le clicte letere, mi sforciaria obtenir el tuto, et spero

Jo obtiniria, attento ]a loro bona \'Olunta &. All' illustrissimo Mons. dc Chivers princi­

palmente etiam bisog-naria scriuer et a M.r il Cavalier Hadriano etiam faria bisogno de

scrmcr.

Circa el tai ar di le lcgnc ne li territorì de Duyno et Swarzneck &. Sua Catho­

lica Maestà et il suo Eximio Consiglio per non essere informato di tal cossa ha co­

messo ali presenti Signori Comissarii che loro prouedano in questo et gratificandoui

ovver chi signifiehi a S ua Maestà, lo parer suo che la proucdcra. Como per la copia

di lettere Vostra Signoria et V ostrc Spcctabilità piu amplamente uederano &. Et si­

militer ho facto del Dacio de li molini in Zaule.

Circa al privilegio de li Merchadanti nostri che siano tractati ne le solutione de

li daci nel reame di Napoli corno sono Milanesi Fiorentini et Venetiani &. Di ciò

trovai era quasi expedito et io poi lo fece expedir del tuto, lo qual qui alligato ui

(

ma11do. Essendo jn Anthona ~1csser Ste1Jl1a.110 Fe.lsrt1· nostro Co11citacli110 mi pa1·lò tli tal J)1·ivilegio (liea.11élo tl1e era110 st,1ti 111a.] i11f'l)1·111a,ti cle im1)cti·a1· t(1l g1·atia eomo li J)r·ec1eti tr·e. Ir11pe1·ocJ1e cl1ac1al1no cli 101·0 i11cliffe1·e11te1ne11te neg·oeirtva.110 , acleo cl1el sa.1·ia 1111a t,011frtsio11e. J; t 1)1·ego111i c~l1e volesse l1ccle1· cle i111p(·t1·ft1· tal g·1·atia conio l1110 cli 101·0, et r.naxirue c~onJo Fio1·c1.11ti11i, li q11fl.li g·otle11.}t11 0 1,iit gr·atie cl1e 11is11110 a.lt1·0 (li lo1·c•, et J)ag·,1lt,t.110 etic:i111 n1a.11cl10 c1e. li c1::-tci_j. Corr10 ctia111 c·.11ssì cle (llL[t l1 cl i11te.so. l~t piit che si<1110 c111asi f1·~1,11c.]1i (lel tl1to pc1· clito l{c(1111e. La c1t1::1.l g·1·atirt 11011 sol,1me11te 110 im1)e­tt·ato t~l1e i11 clito I{ertme cle N c:1,1,oli sic1,1no t1·::1.tc:lti ci1·t.:t. al,1, sol11tio11e (le li c1~tc:,ij c:.omo

<lieti F io1·e11ti11i. n1a i11 11110 et lalt1·0 Rea.111e cioè lle Na1)oli et cle Sic.ilia in1pe1·1)et110 si~1.mo t1·,1ct::1ti con10 clicti I~"ic>1·e11ti11i et })Ossi~tn10 i11 l1110 et la.lt1·0 1·e::1.111e goclei· et f1·11iI· og11j é1.lti·a in1ml111ita et J)I'(~en1i11entia ci..1·ca c111al1111c111e cossa. cl1e 101·0 ti·11isca.110 et g·alc1}111() c,c)r110 l)Ìll è1.,1111)lan1e.11t.e i11 <lieto 1J1·i11ileg·io se ~011te11e <.\:. Cioèi co1no e; che~ J)ossiati

111 ql1al1111c111e te1·1·rt et locl10 clo11c a 111ti l)iace1·èt 11011e1· llllO Deg·a110 011c1· I11c1ice el gli u' l1abia ~1c11ì1i11isn·~t1· j11sticia et 1·}1so11 c~omo 101·0 f'a.110 &. et cl1c !)Ossia.ti exn·al1e.1· corno ì oro fi·l1111e11ti et g·1·a11i tc.1n1)<)1·ib11s 1J1·ol1ibitis <.\:;. et 11ossiati g·o elci· molte al t1·e Jl1·een1i-11e11 tit~ c.t ·11c>11<_11·i i11 c1iet.i l{eètn1i, cl:iio 11011 scio . .r\.dco che 11011 sol11111 11i sa1· fi cli g1·a11-

cìi ssin10 1tti]e et en1ol11n1e11to c111a11to cli g·1·~t11clissi111c> l101101·e et 1·c1111tatio11c. I1npc1·rJcl1e 110J1 e' e 11isl1110 Sll1)clito cle la Se1·e1lissin1a Cc:1.sa cli 1\.l1stJ:i,1 cl1e g·ocl,1, si111ili J)1·i11ile.g·ij in <lieti Ilc~t1ni. Et n1ti bisog·na1·a 11e11g,1.110 acl con·11)a1·e1· soto il 11osh·o (.J t1d i ce. A cl e.o cl1e J)e1· tt1tto (Iltellt1 1·e~1n1e se SJ)è:tJ1Cle1·c:t la f'alllè:1 (le li rre1·g·esti11i (.\:. Co11 (lic.to r,1·il1i­leg·io (~i Sé11·rt110 cl11i lete1·e eseel1to1·iè1li .tJe1· e1)so , 1i11~t el1e 11a a.I Ill11st1·issi1110 sig1101· Vie.e ]lei c1e N a1Joli, l' alti·:-1 a c111ello de Sicili::1. .r\.li q11ali i11sien1e co11 lo 1J1·i11ileg·io 011e1· a.ute11ticè:i cor)ia cli esso con10 i11 esso se 011tie11e 1)e1· u110 11osti·o c:1(l cio (le1J11tato , g·li lo t·a1·iti JJ1·ese11ta.1· che i11 sc1·i1Jtis 11i fa1·a.11c> · cl::11·e la exec11tio11c cli c111ello e.t tl.1te le in111nita et t·1·a11el1isie l1a,110 et goclrt.110 diti Fio1·e11ti11i i11 tmo et a.I h·o 1·eè:1me. Siche (li

cio 11011 sa1·eti 11cg·lige11ti ad n1a11da1· a fJig·litt.1· JJossessio11e clel t11to i11 11110 et alti·o rea­me, cJ1e q11este 11011 so110 cosse <le pc1·<le1·. Le co1Jie cli esse lette1·e et qlu alligate lli m~t.Jll1o, 1c q11alc cla li 1)1·ese11ti Ill.11sn·issin1i sig·no1·i Vice1·ei lecte cl1e a\1ara.110 11e le fa1·eti re11c1ere, et goue1·nariti a1)1·esso di ut1i 1Je1· og11j bo11 1·es1Jec.to corno Cl1ssi cie11t1·0 gli se scrit1e 1

) .

l ) S111 co111n1ercio dei Triestini) cl, e Gjuliani ,,oJeva am1)liato ;;tl Rcan·1e di N~ipoli e Sicilia cd alla Spagna; 8i hanno belle ir1<licazioni nel .~{c111oriale all ' I1nJ)erato1·e ~Iassi1-uiliano. Ve11ezia era l~t gran

1,

J)iazza cui si annoclava rrricste, si fa.ceva tr,11·'fico regolare con Ferr~tra, R~1ve11na, con Pesaro in q11antità, con Sinigaglia, con Ancona ove risedeva il Console generale dei Triestini, rr1rtnclato da Trieste. Articoli erano zuccari, catf'è, meclicinali, lini, ct1na1)e) droghe, pelli, gr~111aglie, ciò per la via di mare. Per la via di ter1·a il movin1ento merca.ntile giungeva a Krainburg, Lubian~1_, Net1stadl, Pettat1 che era il deposito per l'Ungheria, però ililatavasi a Graz, a Vie1111~1, J)iù in là, a Pr~·tga, ma poco._Articoli (li commercio ferro, rame, tavole, setaci, f'arine, animali, pelli, canape, chlodi, poi argento vivo. A (JUesto commercio si ag-

~

8

Circa ali 300 fi orini doucti hauer &. Sua Catholica Maestà et il suo Consigl io

uoleno omnino et cussi ha.no deliberato cli c j nxta mandatum Clarissimac Memoriae

Caes. Mnj . s ine ulteriori mora siati satisfacti et cuss i scriui al Magnifico Vice domino

de Lubiana nna bona ]etra la copia <le la quale ui mando.

Circa ctiam chi siat.i tractati 11el pagar del Anffslag a Lubiana corno quelli de

Lubiana , ens::;i ct.iam e sbtto deliberato, et sopra ciò serincro in bona forma a l Auffslager

corno per le copie de le lctre qui alligate pitL amp1ameute ucdariti.

C irca. e.he possinti co11durrc boui et altri ani ma.li a Trieste per la uia dc L u­

biana scn7,a alcuno p.1gamcnto de Auffslag- corno antiqnamentc soleni fare etiam cussi e

stato deliberato, et cns::;i se scriui a li Auft'slager presenti e futuri ne habiano a con­

sernar ne la antiqna co11snch1dine uostra corn o per la copia dc dieta letrn ncdarano.

Circa che possiati tenir case et hospitij in L ubi nna et.iam di cio e stato

concluso che se obscru:wo li mandati dc la darisr, inrn mc. dila Cesarea Macsta

et cussi circa cio in bona forma se sGriuc al vit.;C Domino dc Lubiana et ali citadini

corno per le copie gni alligate il tuto ucdariti.

Item Sua Catholica l\Iaest;1, ha seripto in bona forma ali prouinciali dc Aus tria

in a ricomandation di qncsta sna fitl clissima terra corno per la copia di la lettera qm

a lligata Vostra S ig noria et Vostre Spcdabi liìiL ueclarano il tuto.

Item in bona forma ha script.o etiam ali prouinciali de Carniola che nullo modo

u' habiano ad moles tar per pag·a.r alcuna stClmt che mai antiquamente siete stati so­

liti ,l i pagar et chci ui debiano con::;ervar ne le antiquc nostre consuctl11l.ini et pri­

uilcg ij .inx ta mentcm et mancl:-ttnrn Cesa.reae M~jesta. Et similmente che ha scr ipto ali

giunse quellv di K::i.poli , di cni erano centro f3ari , l\fanfreclonia: Chictì, Barletta, Trani, Brindisi, Otranto; da l!' altro l.tLo del gol/'o Patrnsso. Dal HC'gno traevano, olì, grani, agrumi, mandorl i. Trieste non a.vca del proprio eia porre in com111cr<: io, che Yini, sale, J)Ci':L'l\ frutfa. Dal solo Reame cli Napoli si c8traev:wo per sci mili, ini e mezzo (odierno valore in fiorini) di rn crci1 ctl altrettan ti se ne introducevano ; il com­mercio col Pit:.cuo, Romag11a e V cnczia, cs~crc pnò stato mag-g·iorc. Le merci ,·011utc da terra. a T rieste) erano in peso: eeutorn ila ccnti11:1ja recate sui muli, sui carri non è noto. Si faceva commercio di manifo tl ll rc in lana. e seta, tratte da. Italia, 111:tndatc a Put.tau. I Fiorentini trattavano comm ercio, ccl eL·eo come. Rccan rn n per la r ia. di k rra a Tri c::; tc, pannilani cd altri manufatti di Jng-hil tcrra di F iandra ccl altri lu ogh i ; ,fa Trieste li clis tribuirnno, ad Ancona. cb nu lato, a Ragnsi dal!' altro, poi :.rn tcpo~cro Ferrara, a. T ri c~tc ; i Veueziani dil'ficoltarono oltre modo ht na.vig-azionc del golfo , specia.1-meot.c dopo la gncrrn. del l 508: e sono queste le emise per cui i Triestini reclamavano ::i. Carlo V la lihcrtit. dei mari, la p rotezione di Spagna potenza marittima., la formazione di arsenali e fl otta ; pensieri questi che C:arlo VI riun ovarn, mentre era Hc delle Spague, di Napoli e delle Sicilie poi abbandonati. I Gi udici o Dcg:ini , fu rono attiv:1.t.i nel Regno di _Tapoli sotto tito lo di Consoli ; in Bari risedeva il Console Genera.le dei T riestini, il quale nominava. Vice Consoli in tutte quelle Città. marittime, e durarono fi no a.I 1750. Non sappiamo se in Sicil ia siansi posti Consoli di 'l'ricstini, o sulla spiaggia occitle11 tale del Rea.me di Napoli. l Couf:o!i venivano nominai.i dal Consiglio di T rieste fra 'l'riestini , mercanti, di residcuza in q nelle parti, si ricusa.vauo gli stranieri. Altrettanto facevasi nelle Romagne.

9

Co1nn1issa1·ij slli corno J_)e1· le co1)ie di tute le lettere p. te ql1i alligate Vost1·a Sig·11oria. et Vostr·e SpectalJilità 11ecl1·a110.

Le q11ali h1te lette1~e f'-1,1·eti de 1)1·ese11ta1~ lli11 presto 11i sia l)OssilJile, et se al­cl11111, clii.o 11011 c1·eclo, 11011 le 11olesse olJecli1· 1Jo1·eti 1)iglia1: 1·eco1·so da li 1)1·ese11ti Sig·11ori Comn1issa1·i,j oue1· sc1:i11e1·me ad mi. Acl cio che cle ql1i f'c1cia le debite et 01JIJ01·t1.111e IJ1·ouisio11i. Et sem1J1·e sc1·i11e11tlomi 111i 1na11cla1·iti l111a lette1·a cle c1·ecle1iza 11ela 1Je1·so11a inia al 1)1·elodato Se1·e11issi1110 11osh·o Re, et la it1sh·11ctione acl 111c : io per q11anto pot19 0

de q11i 111ai ccssa1·0 t''-11·11i cossti g·1·a.ta. 11tile co1111nocla et l101101·ifica.

Io i11 ex1Je<li1· clicte let1:e et ])l'il1ileg·ij 110 11sato og·11i clilig·e11tia sh1dio et OJ)ra inia, che ce1·to 1nazo1· 11011 l' ]1a11a1·ia 1Jotl1to 11s~t1· se f't1sse state cosse 111ie p1·01J1·ie, le lettc1·e et 1)1·il1ileg·io t11te ho co1111Josto et sc1·i1Jto 1ni. Et ce1·to se c11ssi 11011 l1at1esse fc:1cto 111olti cle11::11·i l1~tl1e1·esti l)isog·11~1to ex1Jo1·sa1· 111axi1ue 1Je1· li 1)1·i11ilegi_j. Tan1e11 1)e1 .. essei· stato 111i lo Sec1·eta1·i.o cli cio 11011 lti so11 1uolto costati molto. U11 sec1·eta.1·io di l,1, Co1·te J1a11~i1·i,1t1i tolto cl,l 1l1e110 1Je1· cl1aclal1110 simile 111·i1tileg·io tllli11clici o lu11ti (l11cati olt1·c1, lo 01·clina.1·io cl1e l1~i11e11clole ex1)eclite io 11011 ho J)ag·ato c1lt1·0 cl1el 01·cli11a1·io. I.1et­te1·e a11cl101·a 11i 11a11a1·ia110 costato alcl111110 cl11cato. lYia 11011 ttinto i11 tt1to 11olc dexte1·ita et inzcg·110, le l111' ::1,lt1·c> r11oclo cle 11i11e1· et ex1Jecli1· q_11i cl1e 11011 e1:a 11e la Co1·te dc la cla1·issi111~t 111e1no1·ia cle J,1 1\1:aestà 11ost1·a Cesa1·ea. Be11 si l)Ole di.1·e q11i c111el clicto de Cice1·011e 01J1)01·tet l10111i11e111 i11te1·fice1·c si c111is aliq11id a se ]1,1,lJe1·e ,-i1lt; co1110 se1iza

i11 11111lti1)lica.1· i11 IJill 1)a1·0Ie 1Je1· la ex1Jeditio11 de cliti 1J1·iuilcg--ij et let1·e lJotcti co1u­J)1·el1e11cle1~.

Di ti.1to q11elo che si 1)e1· la ex1?e<litio11 de diti J.)1·i.1tileg·ij et let1·e corno 1Je1· le spese et 11ccessita et occ111·1·e11tie mie l1a11a.1·0 s1)eso et s1Je11clc1·0 ficleln1ente 11i 1·e11da1·0 lJ011 conto et 1·aso11 co1110 e i11sto et il dol1e1·. Et s1)e1·0 11011 lli ti·o11a.1·iti in 1111 q11a­ru:c:1,11te f1·a11clati di n1e.

N11i corno 1)e1· ::1lt1·e n1ie 110 sc1·ipto a V ost1·a Sig·no1·ic:1 et a V osti·e 81)ectalJilità l1a11erno 11110 clig·11issi1no et clen1e11tissirno :P1·i11cipe molto èt1n~1to1· de j11sticia el q11a.l l1a 11110 Excelle11tissi1110 Co11sig·lio <le 1)1·11cle11tissi1ni e Sa1)ientissimi l101ne11i cl1e og·1111110 di 101·0 Sè:11·ia s11fficie11te a g·o11e1·11a1· 1111 Reame. 1\.cleo c]1e 1)e1· la Slla g·1·a.11clissima et lJ011a jl1sticia acl111i11ist1·a c111i a li s11oi po1)t1li, et l1011estissi1na. 11ita tie11e, è amato et l101101·ato da ti.1ti cle c111i cioe g·1·a11di et l)icoli co1no fi.1sse 1111 dio, et e exsti111c:tto da t11ti u11 Sa11cto. P1·eg·a1110 il 11ost1·0 Sig·1101· Iclio cl1e li clia lo11ga 11ita. Io c1·edo e 01Ji11io11e di tritl1omo sauio cl1e c11sh1i si halJi ad fa.1· 1l1011a1·cl1c1i cli ti.1to lo lll()ndo et a q11ello l1alJia a cla1· lege et g·oue1·na1·lo co11 ex1)11lsio11e cli t11ti li i11ficleli. Et q11esto dice h1tc q11a.si le 1)1·op]1etie .. Da IJOi 11ie11se c111i q11esta sa11cta 1101ta cle lè:t electio11e di Re cli l1ron1ani f::1cta 11e la dig·11issim,1 1)e1·so11a sua 1)e1· ins1JiJ:atio11 di11i11a 1)e1· la c111al q11i ft11·110 facte g·1·a.11dissime feste , g·iost1·e , ba,g·o1·di et focl1i, et 1)e1· ttttft Cl11·istia11ità seconclo e SÌètto sc1·i1)to c1ui massimame11te ir1 It.alia et a Roma. Q11i ad altro no11 se atende ct1m pii1 1nazo1· fe1·t101~

10

clte poncr bon ordine ali paesi et reami de <1111 per andarsene pacificamente questo enstatc futuro i11 .Alemngna a tior la prima Coro11a Imperiale et nisitar li parsi sui pa­trimoniali et poncr <1entro 1Jon online insieme con il suo serenissimo fratello; et poi recto itinere ue11in;c11c in :It;ilia et pass,ir a Roma per la Corona imper iale. Aknni dicono

che partendo <le c1uì andarn a ni ::;itar la Castillia et sancto ,faeomo: et cli c lì montara in ma.re per 1.rn~f:inrf:ienc i11 Fim1dra. T ;rn1en in q11csti g iorni passati ftii ricercato io

ùal 1\fagnifi c:o et Clrlri f-\f,( irno signor Gran C\rn c-cJlierc qnala snria la pin hrcve nia dc ancfor in Alcmagna, per rna re1 ci oc o per Fi:rnclra, o per la uia di Trie::;k d che tli

cio li dicesse la opinione mia ; a l qm1] senza imnultiplic:ir in pin long-l1 c parole flis::i i)

corno et mi par cu::;si per la nerita. l'he dc t1ua cle Catlrnlm1ia 111 1Jlto piu hrenc saria,

girscnc a N,1poli prr mar r t di ::; rnontarsc1w li : et nrnndar l' ~mnata in l\ianfan1oni;-i , et per terra irRenc in Manfard011ia, et li iternm 111011btr in mare et p:i:-;~ar8cne a Trieste; done l1a­

uendo ncntn prospero :;nria in h·e o <111atro giorni al pin , la qwll rnia opiJ1ioJ1c non li cli :;pia­

quc, ma non di ::;sc altro, nero è, el1 c rni dornamlo de le eo11 di tio1t di <1nelli Joci et paesi, maxi111l' la q11ali t,\ cl c· li porti . J\ 1 q11al gli respo::;c qm·ll o mi p,irf'::;s;rna, exl1 orbtndolo et indu­

cendolo pur a (lito cami no tk Trieste per ogni lwn respcrto, et g·li ac1c1nc:eua 111 oltc raso11e, non f- l'.io q11c.Jlo foraHo , p n:g-u ldio lo inspiri qttello sia. per lo mc,o·lio. Dio nnlcssc d1 ' el fa te:;:;c t1 lll:ll a uia, che beato $,H"ia sempre. Trieste. ll :; imile hono offi c- io ho facto

con il sigw ,r .:\wlic11 ti ,1rio d molti alt ri ]i quali tuti per sna lJ011a g rana m' hanu aus­

cultati 1wle11ticra. I•) cer to mi penmatlù L:l1c se l non ua _per Fianclrn , t1t nira a di smon­

tar n a Tric~h.: . 1.\ c11t C'll n ho potnto cornprchc- nllcr pn 11ncl10 l)U<;li o tl i tempo son stato (tlli mi 1rnrc è d1el pio 110::;tro Tnnid issimo Rei et tuti li snoi Consiglieri s iano

molto i11 cli11.1 ti et <k lli li a q11e::; ta rn,stra 'r crrn , per la bona rdation co11timrn111 entc g-li

e stato facto <li CB~a 1). Et io clirja et consilieri :1. 1tnstrn Sig noria, et Vostre Spcctnhilità

110n faria110 mal<: <li l1m1er c-untir111:rn1ente 1111 811 0 rcsicleutc qui ::1ppH'BS0 sua Catl1 oliea

1tf~wsth vcr og ni lrn 11 rc i-:p('cto. et t; rcdo non gli :-:aria 11ic11 te fo ra ili proposito ]_) l'r og;ni

t onto, et rc~pcdo } T.-1mc11 il l1tto rcmdo a li snoi prnclcntis~imi Consigli) et pareri . Da poi alqua.11ti g iorni cu~si una sern ritornai ad ~ma Jfog11if. Signoria ne la Carnera

l ) L:l M-razia iu ehe si trnrnrn. Tri este pres::;o Carlo V non l'Omint"ia. col Giuliani. Pietro Bo1wno Vescovo era in gra zia prc~:-:o l'lmp. Mas:-: i111i lia1101 cd in tale confidenza che fìt rnes:o a. parte delle cose interne• della. famiglia e della 1livi::;ionc dcg·li Bhdi pa,t.rimonia li fra Carlo e l<'erclinn.nclo) cornc 1n iuteuc1cva il paùrc loro. Trieste fn assc~nata a Ca.rio mentre era in vita ì\rasi:i111il ia110

1 :i.I la Corona cli Spagna

eorne tliccvauo, e quand o a Uarlo giunse notizia. 1lella morte di Massimilian o, deputava nel 17 Lng·lio 1510 J'ictru Bouo1110, t'Arl'i,·e,;covo di Salislrnrgu, ctl il Vescovo di Trento, a Rcg-gcuti dclli 8 tati Austriaei1 e dr leg-ati a.d accogliere il giuramento tli fcdelt-:1 1 il dì an tecedente alla Relazione tlel Giuliani. Nella cci-:-:iuue a F crd inaudo) il Bonorno rcstù in servigio di q11esti

1 e fii Gran Cancelliere, ma presto

Yeunc in disfavorc forse percliè troppo earlizz::mte, etl usci dalla vita politica. 2) li Giuliaui mostrò il desiderio di essere fatto R esidente di 'l'rieste presso la Corona di

Spagna, titolo questo clie davasi agli Ambasciatori che inviava la Repubblica Veneta e riceveva. Del

11

e t Kt11clio s11<1, la q11al s111Jito mi 11iòe c11ssi r·icle11clo et lJe1·tiza11do mi ilisse. Be11 e 11cne-

1·itis Do111i11 e 01·'-1to1· 1"c1·g·cs tinc. V t1s ft1ist is ficlelio1·cs ccte1·is 111·011i11 ciis IJa.t1·i111011ialilJus Se1·c11issi111i Do111i11i Regis, t·11istis p1:i111i c111i 11c.11c1·1111t acl 11iHi ta.11cl 111n et rec,c,g·11()Sce.11ùum

ì\·1:i:j l)Stè1.111 t;ll~t.111 . .1\ J,1, c111iil 1·es1Josi et 111i q11ell o 1111 e ]_)a1·so. Et l)Oi 111i clisse et c1Lssi 1·icle11clo.

Q 11i cl clice1·eti.t; si 11 os 11c·11 i1·c1111.1s ,1cl r_l"c1:g·est11111 acl 1Ji1Je11cl11r11 clc 1·ibo 1 ec) 11esh·o. Ego c·1·cc1 o (J1L() C1 l )c,n1i1111s 11e11c1·e11clissi11111s rl"'c1·g·c,sti 1111s l)l'<J}J te1· 11ost1·arn l)o11 a,111 c.t f'1·~1,tc1·11a1J:1

a 111 it·.i tirt111 <J 11c:11u i 11 c,1111J)i s l)l'OJ.)C P<1 tc:tlLi 11111 11111t110 c:.c)11 t1.·itxi 111ll8 cl,t1·ct 111i 11 i 1) 0 11~1.111 e.t

C)l)ti1-11n.111 <.tcl lJilJeì1cl11111 t>t Cltssi stellè:1, (1. bc1·tiza.1· cou 111i, et in ~ll1cll<) so111·c1.g·ic)11sl~ certi

alt1·i s ig·1101·i et 11e i11tL:1·t11JlJJitl~ et c11s~i c:cssassin10 tli J_),1.1·lrt1·. 1\._ J101·a. c]1 ' j o 111c }t1·ico1·d()~ t () Cl'è:t rt11(1r1,t <) 1~1. èlcl J)~1,1·l~1,1·li 1> er l tL li.cc11tic.1 lle l i })l'Ctlcti 20() ~èt.J' I'è1 t1i ~1·1·c1,110 et g·li J) a1·] 0 .

J~t ll1i 1t1i 1·i:')1)osc g·1·,1tios[l111c.11tc. Io 11.i c.011:::;ig·1i~11·i~t cl1c (1,110 1·<1, l1 ,t11csi·i 1111 1)ocl10 clc 1):1.cie11-

ti(1. 1~~1 R,e 11 t~11i1·a 1-,1·csto J1el 11cr1n1c tle Ì\<Ll)Oli et f<.tt·a r111cllf1 1tic:1 tlo11c cssc~11c1o li: u1 cg·1 i o 1·ù 1) o trc:1. J)1·011c,<l e1·e et g·1·,1ti ficrt1· in c111cs to et ~l,lt1·(J , J)c1·c,l1 e c11ta 11cl c) Sc11·,1 li 111eg·li o­

c:1) g·11()~·3<~c:1·[1 (lltcllo loc.110 cl1c a(lest;O c111i, et cli c111è1r1to C<}Dlf)clc, g·li s·ia., al (111al i cJ gli t·i~1>osc. Clic })Oi che s11~1 Sig·11c>1·j~1, c11ssi 1r1i cou!:;cg·li,1110 (li f'~t1·c, c.l1io c1·rt C()11te11to tli

:f~11· t11to c111c'.l o c.l 1 e 111 i Ct)111(t11 (1~111a., lJc· 11cll e 1ft tc.1·1:ft <11l c>1·a l1.a,11c1·ia lJisog·11c) cli q 11csta.

g·ì· ~1.ti ~t 8CJ 1z~t cxpc<~t'-11· l)i 11 11111g·<) tc1111) o, 1>c1· cssc1·c ci 11c l l ~t j u g·1·a11. 11 ceessita (l i eio.

P1·eg·o \ T osh·a Sig·1101·ia et \ r ost1·c S1)cc~tè1.l)il·it~t c.]1c cli le c·.c>ssc cx11cdi1·~11-10 ~1.1)1·csso li 1>1·c(1cti Sig·1101·i Co1·11111i ssrt1·i, et a N~tJ_)C)li et iJ1 Sicilift, cli t11to 1·11 i 11og·li~1.11 0 cl:1,1· [t11iso

.~1,cl c io cli- c111::1 1ni s~1.11i,t. g·o 11c1·J1ft1·~ a. Xc:1,1)olì l)C>1'1·,1110 11s~11· t tLti c1Lti li l)l'il1ilcg·i~j, et fè·tr

c1c~ 11 ,1.11l~1· t1l te ci 11r.l le. t'1·a11c· 11 czc et 1) ig·l i~11· l('.t, 1lossc.ssio11 cli c11se. P c1·c,l1c se 11c>11 g·io11a-

1·[1-11 o 11011 1)ot1·('.t11 0 nose1· (.\S. ci,)c cli }' io1·c11tj 11i niila11c.si et V e11etic1,11i i11~ie111e, co1110 ne

lo 1>1·i11il cg·i o se co11 te11c, et l)OÌ tlj ] ,tlt1·0 ca.11to se1,<.1J_·ata1ne11 te c·,0111 o }7 io 1·e11ti11i.

Se lc:1. exJ_)eclition 11011 f"11ssc a,c1 11otè1 con10 '\1. S. a Vost1·e S1)cCtè1lJiJità 1101·ian et

ha11<11·i ~1.1lo c1esicle1·(.1-toj le 1J1·eg·o 111i 1)e1·clo11a110 et l1alJ i 110 J_)acìe11tift c~l1 e ce1·to io 110 f'ft cto

.Cfllello 110 l)<)t11to et i.n ci<) l}osto og·11i clilig·c11tia et st11clio 111io 1Je11c]1e etia,m la non sia t<.1t'-1l1_11e11te cc:1ti11.a 111111111 et o r1111ilJ11s cl1e. t11ii costo1·0 so110 lJe11 (]is1J osti i11 11e1· cli 11ui. Q1lcllo a.l101·a no11 s' ]1 ,1, pot11to f'-1,1·c., 11t1' c:1lt1·a 11olta si fc:11·~1 .. Le cosse so110 state com­messe ,ili Co111111issa1·i,j , se 101·0 11011 li 1101·a110 1)1·011ccle1·, f::11·iti al n10111e11to c.J1c sc1·iuano (l e CillèL la me11tc et opi11io11 e 101·0 so1)1'tt cio, et il nito ma11.cla1·iti ale 111a110 mie ad cio de c111a le l)ossa fa.1· expeclù:. C11e 110 11 so11 J)e1· n1[t11cl1,1,1·11i i11 cossa alc1111a tli q11a11to

. -- - -- ---- -

resto il t11011 0 i11 c;}1e er~1si JJOs ta T ries te7 f11 t ... tle cl1e scrive,ra ai Rè cli Ungheri a> a i Ilè cli J3oc1ni~t, 11ei

te1n1Ji della 1·elrt.zio11e clel Cri t1li t1ui 1101t rist~1,_,,a (la.Ilo scri,;ere a I{;è Cr1:rlo cli S11 ... 1gua. 1·acco1na.11tlandogli pc1·so11c 11C}JJ)l1rc t ricstin<~, al Po11tcfic.e, agli 1\1nlJasci,1tori <lei magg·io1·i 1)~1tcnt~tt.i cl.1 e t1·;.1tt,tvauo IJacì; ecl i })1·i11 ci1)i A11striaci 11011 gi11clica,rano eiò fLt or di ordi11e. Q11a11to narr~1 il Giulia11i, cssc1·e egli stesso il co111pil ,ttore. <lei diSJJacci in nome di Ca1:lo V, crasi fatto dal Bono1no e cla ,~ 11alcl1 e altro per 1.f assimili a.i10 .

J)Otro corno a cosse mie proprie. Et certamente tuti costoro per respecto nostro

sempre m' hano generalmente uisto tnti nolentiera, et rn' hano facte assai chareze.

Altro al J)resentc per essere gia la mano sh·ach a non scio che scriuer atendarù

ala loro risposta . A. V. Signoria et a Vostre Spectabi]ita di continuo lmmilmente me

aricomarn1o. Ex Barchinona die 28 Mcns . Jtùij Anno M. D. X'lIII.

Earundem Dom.inationum et Spectabilitatum uestrarum

Deditissi1n1.t.s sr:1,1pc-,1' ad uota

Petrus .Jnlianus .

Anno 1520. - 29 Aprile. Roma.

Antonio Leo Oratore di Trieste a Re Carlo di Spagna, dà relazione

della missione a Napoli per conferma di Privileg'ì mercantili.

(Arel1ivio tlcl Colll11n1' . )

)fagnifici et spcctabHcs Domini mei honorandissin1i: Comrnend. El Carico oratorio

della Vosh·a 1\fag nificentia et Spettabilith mc hanno irnposto anchora che indcg·no ad

tal offitio fosse s tato cll ecto: essendo in la Citta· nostra assai piu idoneij expcrti et

sapienti che 110n son l o. Si non lo lrnnesse mandato ad excqntione corno si aspetta

a.Ila uolunta, et oppinione de Vostra l\fog·nifkie11tia et ~pectalJilita snmnrnrncnte ]e voglio

supplicare, me habia11 fH1 dare uen iam et si rntrito JHrnitione : sia c.:011 alcnna miscri­corclia: et non eum Ì1!(1ig natione.

i\Iagnifici et SJJettahili Signori turu quella piu diligc.ntia et solieitndinc et indu­

stria , (jh e 110 possuto et secn)l(1o el mio delJik Ingellio. lto facto ac(jeptar c.1 priuileg·io

<le ]a Cornunita, ver le imnnmifa dc 1c rnen:antic ~i ha110 (fo praticare ·in cl Hcg·no <1c Kapo]i. Et in fede hanc bisognato far cfoj Exeqntoriali , hmo de la Regia Caneel­

laria del Tllttstris.·imo l>. Viccre. Et l'altro <k la Hegia Snnmrnri a Carnera, per che

J)OSSa essere perpetuo, ancor a dic ]i tempi si mntasscro: non bisognaria altra cosa

saluo preseutarli et snlJito saria acccptati et rcnouati. lo spero in lo Onipossentc Idio,

che non bisognaria altra tosa a. nostri tempi sopra tal com;entimento. Non ho lassato

amico ne scgnor mio c11 e non lo Jiahia adoperato; per fann e di di spaziar presto, per

tornarmene in Ca 1:, t il1a: Et ~i 11011 fosse f':ita to la sc1)timaua sm1<:ta et le foste dc Pasea;

(;Um mia importunità et so]icitudinc me liaueria fatto clispaziar piu presto, ma per tro-

13

uarmi i11 q11elli temrJi bisog11al1a ha11ere pa.tientia al mio clespetto~ et sta.re vinti otto

gio1·11i e 1nezo, i11 Na1)oli. Ql1ello c1e Sicilia 11011, è stato 111odo Jlosse1· f'a.1· cosa alcl1na : l' 1u1a. per·che el

Sig·1101· Vicer c·. cle c111 ello 1·eg·110 no11 er·a i11 Napoli, <:>;t l' alti·a ll e1·cl1e io 11 011 l1a11e11a ten11)0 cle 11c1ssa1· i11 Sicilia,, pc.1· a11cla.1·n1e11e co11 cele1·itè1. 11e1·so C}lstilla.: e.t ct11cho1·}1, che

11e11 e1·0 ce1·te lJa1·c.]1e f11gie.11do a. N a1)olii 1)e1· N ()11 c. F 11ste et h·e Gc1llie .. di n101:j o 'l""1u·­

cl1i sta11a110 so1)1·a il 111a.1·e i11 le lt il1e cle Sale1·110 et 1~1 Is11la de C1·a1)i, si c~l1 c s1.1pJ)lico

\ T osh·e nlc1g11ificl1e et S1Jettft.bili Sig·1101·ie ~ 111e l1alJi,1.11 1)e1· exc11sato i11 q11esto ~ttto. Io pe11so a,11 cl101·a c11e al 1)1·ese11tc· c1l1ello (li Sicilia 11011 sia cl1si a.l })l'OJ)Osito: Co111e q11esto

clel R eg·110 c1e NaJ)oli. E t si })1u·e accè1,clesse a.lc1111 ::t. cosa l)e1· Sicilia V osti·e Sig·1101·ie

pot1·~t110 n1a.11clc:11·e. co11 el 1neclesimo n1e1·cha11te cl1c 11a11csse lJisog110 a11(la.1·e i11 Sicilia l111a

Copia èt11 te11tic.}tta sol11m c1cli E xec111tc•1·iali , l)<:\1·c]1e ù1 tl1tti cl11j ta.11to i11 c111ello clell' Dl1l­

st1·issimo Sig·1101· Vice1·c c11la,11to i11 q11ello della S11n1a.1·ia sta inse1·to el 1)1·i11ileg·io 01·ig·i-11a.le. (le. la C::ittolic,t et. Cesa1·ea. l\fat~s t::1. :B~t l1ecle11(lo el Sig·1101· , 1ice1·e c1e Sic.ilia come

i11 Na,1)oli, si clella Ca.11ce.lle1·ia_, con10 cle la S11ma.1·ia , è st,ito a.cce1)tato 110 t·::11·~t clifi­

c11ltc:t alc1111a., 111a. s1tlJito lo c:1cln1itte1·a.: l\:(osb.·,1,11c1o è1.11c~J101·a ] ::1, lcttc1·a (tel Se1·e.11issirno Im­

J)Cr(tto1·c., la f{ll èll 11i 1·i111a11clo i11cù·eto co' c111ellè:t cle le Vosn·e ~Ia.g·11i:fiche e.t Sr> c~tabili

Sig·no1·i t~. l~t le J~x1Jesc c]1e so110 f'rtcte i11se111c co11 le I~xec111to1·iè.1.]_j, li c111a.li c.osta.11 0 :

c.on10 11eclo110 sc.1·i1lto J)e1· ma.110 cle (111clli Sc1·i11~t11i et C}1.11cellc1·i ~11 e 11('.1.110 1·e.ce.1J11to li cl(~11a1·i. \ Tjilelicct 1)e1· l <.) Exec111t01·i ,1.le cle la 1·eg·ift C,111c.ell,11·iè:1. clllC~tti otto c1e. 01·0 pe1· el ma11clatc) et Cc111t~.ellft.1·ia.. :Et 1Je1· f'o1·m,1 et 1·eg·ist1·0 c111ca.ti c111a.t1·t1 cle ()l' C) , et. l)el sig·illo,

et })C11cl e11tc ll11ca.ti 11no cl' 01·0, }JOij 1Je1· C,1.1·ta et JJ01·te1·i ta1·ì c1icse. che è, ll110 cl11C.él to clo1~0

et 11011c Ca.1·]i11i ; JJoij 11110 Ca1·]i110 }Je.1· e.1 stag·110 c11 e 11011 si g·11astf1sse cl sig·illo, Et cl11i C:1.1·1 i11 i y,,1,g·~1i J)1·ir110 ~., la 1)1·in1a JJ1·ese11ta,tio11e c1el P1·i11ileg·irj ,1.l sc1·i llè:t.110 tlel Sec~1·cto1·io.

Et 1)e1· lo J~xcq11to1·i fi.le c1e la St11111na.1·ia~ clic se.11za c111ello 11011 ]1a11 e1·ia g·io11acl c> cos~t

<ll <.)·llJlfl~ })c1g·aj al sc1·i11aJ10 1)c1· 1,1 f~o1·111,1 et sc.1·i1)t111·a. cl11cati cl1ù cle 01·0 , et a] ma.st1·0 c1a.ti 1)e1· lèi 111c1110 e.t 1)e1· il sig·ill<l cl11i ::1lt1·i cl11ca.ti et a lo sec.~1·eta.1·ic, et Ileg·io .t\..1111ota<.lo1·e

d<:; la Stt111111a1·i~1, cl11i è:llt1·i c111ca.ti t101·0; la. Ca11c.clla1·ia.; o, Ca.r11e1·c:1 111 e c1011(.> l ~t 1)a1·te s11a

et el 1·eg·is ti ·<) c:ll t1·c> trt1 tto f ec.e: pe1· essc1·e 111eij c1111ici et sig·11 01·i i g·iit ~tb a.11ti CtllO cl1 e cc1·tc, dic~o110 cl1e 11011 l i 11e11e11a a lc)1·0 cl11j 1t1::1.11co tle c1oc1isc cl11ca.ti, la ( !a1ue1·~1. cliese,

et cl 1·eg·ish·o c111i. J\Ie 1l1ost1·a1·0110 el lil.)1·0 c1011clc li Fic>1·e11til1,'j 1la11e11a110 pag·ato solo

J)c1· ex1)ecli tio11c c1e le S11n1n1~t1·ièt i Ll!J cl11cè:1ti (101·0, et a11co1·a li f'ece1·0 g·1·atirt , 111a a rl"e.1·g·esti11i t~<)n10 s11bcliti 1)ag·a11ano c1iese., et c111a.lli pc1· amo1· mio li lassa.1·0110 , a1·icor-______. cla11close cleli }Jiace1·i

1 che io li }1al1e11a. f'fttti , ql1a.11llo stete i11 Be11i. to et. con t·a1·u1e et

a.JtJ~i })1·ese11ti cl1e li ma11clal1a. I-lo })a.g·ato piiL éi11j D11cati clo1·0 1)e1· Cè:1po11i et be11e1·ftsi pe1· el S. Locotenente

et S ig·1101·i c1e la S111nt1.1·ia cl1e se11za clilatio11e l1auesse1·0 JJostc> el s110 conse11so, et mano pe1· esse1·e a.l c1111i de loro mezi a11Z0.)7lli et che no11 stesse tanti g·io1·ni pe1·de11do tempo,

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son tutto che per 28 g iorn i et mczo in Napo]i non ho speso saluo ducati quatro

et sete Ca rli ni per mi, el mozo et Caua]catm·a, che ogni g iorno pagana tre Carlini et

mczo p cr tr e cl g iorno f'hc ma11giaua in C.1sa. V crum, [o per non t:"tr tanta spesa a la

Comn11 ita mc ne a 11 d:1 11 ::i piìt uolte co' luno et laltro che mi conuitanano. Cosi fug iua

la spesa dc tlornfo stana. L n spesa tlel Camino Signori mcij non lo potuta fng il'C per che mc lrn ne be­

sop;naJ-o p:1g.1rc seij Holtc nel mtdar et tornar de Napoli a lfoma ]e barche, che tre rnmi

flcl G-arigli:1 11 0 e fi ume dc Capna si passa vcr barca, o, cfo:wno Scapltos; me cosfo uno duc:do et uno C.1r]i11 0. Et poij per cl m:.rngiar 11ostro et stantia per tutti tri, dl\j dncati

et mczo, et aHri h1 nti ucl r itorno, d 1c souo in tutto :-:;pesi, Como consta; pru m,1,iori

parte, per 11 1,u10 <k No tnrio: in li ~mi scr ipti d11 c:1ti t renta quattro et 1tno Uarlino tutti

dc oro dico : Et pr r che le Vostre l\fo.gni1iecntic et ::;pt.:ctalJilil-a fossero eliiarc, Io li ho

Holu to anotarc 1m1l1 0 per pn11t-01 si dc (1llc11i ho 1rngato per expcrlitionc : Como tlc li part.i u tl ari ch e lo ]10 s pt.::-:;o per m;o: per 11o11de snppl ico le l\fogniJichc et Spettabili S ignori e ::;e t1ig·n ,mo f,H'li da r ~nbito a mia sorclìa .Joa11na de eio , li ditti dHeati trenta

qn at-tro dc oro et nno C.wlino, q_11 :1.1i 110 speso per cxpeditionc t1c ditti Exeqnturialj . Del premio dc li rnic fatiche, ]:isso in cl petto 1 et ,·<ilun!,i1c dc k Vostre M:1g 11iticLc

et spctalJilc S ig·110rìe faz iau COllt O loro pare et piace, :si al(;tu1a rcrnnnt.:ratio11 c si merita,

si non in htttu ~-rn Hem iu parte dc li affa11 i :-;ia cleuatn cl" a le Vostre Magni li che e spc!t:1bili Sig norie me ricumaudo. Non re::;h1ro per lo aducnirc o CLlm re1LHL1terntione,

o sellza, dc for G sempre per loro et adoperanui, i11 tnltc cose che lo t:og-110::;ca essere

util e a qHes ta Cum nnita et Vostre Sig·norie et honorc rnio, per la qua.le cosa snpp1ico qncllc rn c no!:!:Jia :-:;criuere, orc1inare, et Comandare in tutte le parte, che io mi trouaro saro sempre pa ra ti ::;::; irno et fitld scrni tore in quanto mc Comam1crh.

Que.-,hi ~cpti111ana che sar~ cl Inni o nmrti cli m:tw me parti ro per Spagna

accadenclo aknna cosa rnaJ1Clin le lettere in Roma a ì\fosscr Via.ncsio Albergato :seriptore apo:-:;tol i!5o che subito mt.: 13arano mandate doue snro.

Prett.: rea :snpp l ico Vostre Signorie ae!5adcndo ( como spese uoltc sole dc cose rn inirne) alc1rna rissa o, cnstione intra li meij : tanto 1i uni, quanto l' altri, se degnin

in tra t.mti hommcn i de 'I'ricstc trouarne nno homo cla bene, che i11tra loro metta bona

paec et coneonlia, et non zizania, odio, maliuolentia et cl iseordia corno pel passato alcuni l1ano fatto et sentcntiato eont-ra rnxone: contra J ustitia, timore de Dio; guardiusc

de la sententia de D io, ma chi pecca et emenda saluus est. lo Itcrnrn supplico ui

s iano r icomancla ti, a g insticia dico che mc pare dc Coclo prospcxissc. Si t'alano poij ,

de 1111a admo11itio11e sian castigati, uti clecet, cl.te Io ne hauero summo apiaccre quando

intenda che "il1 questa T erra se uiucra in pace et bona concordia : et li h·istj sian castigati et puniti de li loro peccati et delitti, a11cl10ra ehe si comcnci per mi, o, per li meij V osh·e Signorie me pcrdoueran questo atreuimcnto che ho fatto in que.sto discorso che

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certan1ente nor1 })rocecle de oclio, o n1a.lil1ole11tia, o, i11imititia che io porti ~1,cl alc1mo

ma pe1· an1ore: lJc11i110 le11ti<1,, co11co1·clia, co11j11nction et aft·ection c11e io te11go ft la patria

pe:rc}1e so clo11e, e; })a.cci amo1·e, et ca1·itlt i11t1·c:i li C~itac1i1tj, t11tte cose li 11a110 di be11e

ù1 1r1 eg·] ic> : et c1011c è i1·èt l'è:1.Jl co1:j , s1ts~111·è1,tio11e, et i11clig·11,1,tio11 e, t11tto c~l be11e che

mftricla T)io se~ 11r, ,7<1 i11 f't11110 ~ a.11zi c1e c111cl]o <~]1e 1)e11sa.n.o te11i1·e lJc11 st1·etto iii le mani, st~t t1·è1SJJ01·tato i11 l(~11a 11te c1()l1 Ci 11 e lo yJ011 11a11(~1·e 11c 11ede.1·e. .11.lt1·0 110' occo1·1·e sal110

de 1·icon1e11c1a.1·111i sc1111)1·c l111111ilme11te a "\T osh·e Sig1101·ie Q11alle l)r·eg·o Dio le vog·lia

n1c:tntc11i.J:e: JJ1·c,sJJC\1·a1·e, et sec11Dtla1·e~ corno 1.>e1· 101·0 è desicle1·ato. Ex V1·be clie 29 .llJl1·ilis 1520

Di V osti·<1 l\1(1,g·11ific~t et SJ)ettabile Sig1101·ia

1\ntonio Leo r.re1·g.

In Napoli S(~ c1icc11èt certo che il Turcl10 l1a11e11a desfatto l,1 s11ft .1\..r111ata per

a11da1· contI·èt c~l S o1,l1.)' e1J<~ li l1f111ci1,1 g·ia 111·cso ti·e te1·1·e, o Castelle 11e li co11fi11j , dio uogli,1 cl1el S01)11)1 Io sco11t·o11clit ,1, cio 11011 11e11g·,t a cl::1,1· i11·11J::1zio a CJ11·isti,111j.

La .1\_1.·111a.t,1, cle 1 Se1·enissi 111 o I1n1Jc1·,1,to1·e 11 ostro Sjg·1101· è 1)a1·tita. <le Scl1·c1 i11i,t rna 11011 si s~t JJCI' cc1·to c1011c 11cicla, è,l.lc1111i (lico110 cl1c 11a.11 a le G·e1·lJe, alc1111i <lic.ono che

so11 a.11c1atc~ ,1. l}t C1·rig·11i}1 clo11e i111 lJ;-J,1·chc:1 S11a Catolica et Cesar·e~t ì\Irtestà per· acompa­

g11i,1.1·lo él. Fiè:1n.c11·a ..

- - --- -·· ------ - - ~---- -- -

I .Ooct1me11ti citti.ti in questi clt1e rappo1·ti di ~-\.mbasci~ttori sono h1tti rticcolt.i, pl1blJlicati fu1·ono :

Diplo111t1 cli Gio,,-~1n11a e Ct1-rlo, clatc1 in Sa1·agozza il di 22 OttolJre 1518, pei privilegi di co1nrr1ercio 11ci Re~1.r11i cli N a.1)0 li e Si cili;:1 (I(au clle1· - Docl1111e11ti '-~ ).

(d. d. ).

R~tcco11·1a11èlaziclr1e c1i C:11·]0 V a.ll,t Regg·e11za di Vie1111a-]3,1.1·cello11a J.O Lug·lio 1519 (cl. d.). ]) ri\01leg·i elci ]Tiore11ti11i conccdt1ti i:1-Ì i\1e1·c~~t11ti ~rriestini-l~::1,rcellona lG J..J11g·lio 1519 (cl. d.). I.Joc1j date <11 r['riesti11i e promcsstt cli libc1·a navig~tzio1Je - Ba1·cello11a, 11ltimo Lug·lio 1519

S111)J)lic~1. ,1, l\·f~tssimiliano clcl 15 Ap1·ile 1518 sul com1r1e1·cio c1ei 'I"riesti11i (Ka.ncller - Patrizi). Ir1 seg·t1ito a c111esti ,7 ~111110 le 1·in11ov,lzioni clei P1·ivilegi fatte cli:t Ferc1ina11clc) d' A ,,aJos \7icerè di

Napoli-N,t.poli 20 AJJrilc :L63G ÌJ1 c11i ,,i conteng·ono es1Jlicit,1-mente h1tli i privilegi conccduti ai niiil,inesi, Venezi,tni. F°'lio1·enti11i.

' li°'lra le cose ineclite sj reg·istra l' atto di Ca1·lo V con cui orclina al Vice Rè di Napoli l'esecuzione

~elli Privilegi accordati ai rrriestini.

L..

Anno 1519. - 18 Luglio. Barcellona. Carlo V ordina al Vicerè di Napoli I' esecuzione dei privilegj mercantili

accordati ai Triestini.

~Da copia inst'r ta in dip loma rinnoyato.)

Ilh ·e Virre.7J nro Lugm·t.1•· y Capitan gener·a.l

Por quanto cntrc las otras Ciudades y Villas del Archiducado dc Austria d<: nue­stro P atrimonio la Cirnla.d y hombrcs dc Trieste siemprc son estados fi e1cs ) y affcctados a ~ Estado, y scrvi tio, y lrnn fecho mnchos servicios à la Ces. Mag.d del Empc­nulor, )' a 1 Rcy C,1tt.co Don F ernando cn la recupcration dc esse Rcyno nros Padrcs

,.....___.. ) 7 Ahuclos, que Di os haya en :sancta gloria, es razo11 q sean tcnjdos cn especial e11 <..:olli ie11lht, )' com o cstos dias passa.dos lcs havemos otorgado algunas fnrnq n it ia::; ;1;-;si en esse 11.cyno, corno cn lo de Si<..: ilia allcndc el faro assi como las ticne11 F lorcntinos , cn

_....___., ' ""-"'

esse rcynn scgun q ruas la rgamente :-:,e contiene cn cl J)r ivil.o c1 de ello les man-da.mo:-:; dcspae~ ', ;-;iendo nra vo1nntad à.qucl cffcctuarlc, 11 0s vos tl iz; illl o:-:;, cncargarnos y 111 .. rn tlamo:-:; , q as:si lo effectucys, y mandcys cxccntar scg un su forma, y tenor sin cont.racl iction, ny clnda. alg·nna., y mas q cn toc1o fo q contccicrc, t ratar, piaticar ,

------y ncgotiar à los de la dicha Ciuda'1 dc Trieste cn esse Rcyno, procurareys q scan bicn trattado:-:, , y scles haga todo bncno rcspccto, y se Ics foga t.oda la fauor .----.,,

q, conn rnerc, corno a nros ficlcs atfectados, y amados vassallos , tcniendolcs cn es peci al encomienclo, y aun an1v icriancloles alg ima eosa, o clifferencia a V cnccianos por cstar fa,11 cerca y rnucl1 as vezes suele acahezer, diffcrcntias entre cllo::; , harcys todas la.s pro,·isiones, quc fncreu ncccssarias de ma.nera , q conozcan nos tener a.quella. Ciudacl en bncna encomicuda, y rcspecto por los buenos servicios qnc sicmpre han presta.do a la Ces. Mag.d y nra Serenissima Casa cle Aush·ia, y todo tenemos dc Vos en servicio, y no haya falta, por quc assi procede de ma dctcrminada V oluntad, la p~ rcstitnyendo al pre­

sentante. Datnm cn la Ciudad de Barchellona a XVIII dias del mes de J ulio dc mil qninientos

y di.ezynueve anos.

V .t Cam:. ·v. V ie.

V. Loy:-:,iw; Sanchcz gnalis Thrus.

Vo el R ey

,J uau Hannart Secr.

Al l1lre l\iag.co amado Conseiero. Virrey Luga.rt.te y Caµitan g·enernl i;;; eu cl Rey-no ùe Nap.s D. Ramon de Cardona, Conde de Oliveto.