Gifi Cogliere l’occasione di sviluppo del fotovoltaico · Lunedì 18 giugno 2012 Gifi / Il Gruppo...

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RIFORMA DI SISTEMA Crisi che ha origini lontane, precedenti alla situazione di stagnazione economica in atto. Nel comparto delle discipline tecniche, si constata una superficiale conoscenza, della politica, sulle distorsioni dei meccanismi che regolano affida- menti di servizi pubblici e privati, con il pericolo di relegare a livello di manodopera subordinata la qualità delle prestazioni progettuali; in ciò trovan- do sponda in anacronistiche visioni ordinistiche mentre nel contempo le Casse di Previdenza ten- dono a prevaricare i loro stessi scopi istituzionali con iniziative di discutibile finalità promozionali, come le Fondazioni. Il lavoratore dipendente, nella P.A. come nel mondo imprenditoriale, fa riferimento, per la tutela dei propri diritti, alle rispettive OO.SS. Per i liberi professionisti, in particolare per l’area tecnica, la rappresentanza sindacale è eventualmente tollerata. Federar- chitetti esprime le più vive preoccupazioni sulla totale assenza di democraticità alla base delle posizioni assunte dagli Organi Ordinistici e dalla stessa AVLP nel leggere una riforma priva di spinta allo sviluppo delle professioni tecniche. RIFORMA ORDINI Preso atto del fallimento dei compiti istituzionali ad essi demandati: difesa etica professionale, tra- sparenza degli atti, rispetto degli onorari, il ruolo, insostituibile, delle libere professioni, può anche significare, per gli Ordini, l’attribuzione di nuove funzioni, accostabili ad “Agenzie di Sviluppo”, se di reale supporto nell’attuazione delle procedure pubbliche, in particolare a livello internazionale, con sedi ai soli livelli Regionali. Un eventuale controllo delle procedure va esteso su tutti gli attori chiamati alla realizzazione di servizi, visto il deficit di trasparenza e l’eccesso di burocrazia. Il sindacato è fermamente contrario a che gli Ordini assumano funzioni di controllo e accreditamento degli atti di formazione, che saranno regolati dalla legislazione vigente. RIFORMA TARIFFE Persiste il privilegio dei parametri economici, mentre la soppressione dei minimi tariffari ha generato un abbattimento del costo dei servizi professionali al di sotto di qualsiasi rapporto con il valore ed i costi della prestazione. Il costo di un servizio professionale và individuato anche in base a parametri soggettivi rispetto alle caratteristiche del progetto (valutazione di congruità) e soglie oggettive oltre le quali la prestazione non può essere eseguita in termini di correttezza e traspa- renza (soglia di anomalia). Federarchitetti ha pub- blicato puntuali indicazioni metodologiche sulle possibili soluzioni nelle quali un parametro di ri- ferimento non può che essere rappresentato dal CCNL dei dipendenti degli studi professionali, del quale i sindacati datoriali di CFT sono parte contraente. L’accesso alle prestazioni professio- nali non deve essere pregiudicato da limitazioni per classi o categorie di opere. Federarchitetti ritiene vadano stigmatizzate le ipotesi avanzate dall’AVLP nel proporre onorari con riferimento ai ribassi “estorti” dalle stazioni appaltanti “negli ultimi anni”, implicando anche un anacronistico eccesso di potere da parte del RUP. I rapporti della committenza con i professionisti dovrebbero seguire i seguenti schemi di confronto preventivo: Servizi tecnici pubblici: posizione predominante in contrasto al libero mercato. Una errata e strumentale interpretazione delle distorsioni operative della Prima Repubblica ha attribuito alla P.A., nello specifico agli Uffici Tecnici, compiti e ruoli impropri, con pregiudizio economico della qualità e dei tempi di esecuzio- ne e abbassamento della soglia di trasparenza, compromettendo l’intero mercato del lavoro dei liberi professionisti. Federarchitetti ritiene possibile individuare misure per un lavoro sinergico, tra tecnici interni ed esterni alla P.A., con evidente ricaduta positiva nei risultati e nei costi. Lavoro - competenze. La specificità delle singole tematiche tecniche e le nuove figure professionali, possono essere sostenute prevedendo singole responsabi- lità per ciascuna prestazione all’interno della pro- gettualità complessiva, amplificando le opportunità di lavoro e la qualità complessiva. Servizi tecnici in-house: evasione IVA. L’ampia maggioranza delle prestazioni professionali in-house è svolta, senza versamento dell’IVA, da soggetti non svolgenti la libera professione. L’acquisizione della posizione IVA, individuale e/o societaria, deve costituire un obbligo per i troppi “evasori autorizzati”. Per con- cludere: gli indirizzi suggeriti sono proiettati verso un sistema che operi per ridurre le disuguaglianze sociali con misure atte a limitare il prevalere, fino alla prevaricazione, di interessi di parte. Trattasi di elementi tesi a generare sviluppo ed una migliore qualità della vita, senza richiedere costi pubblici, ma comportando vantaggi sociali ed economici e per rispondere alle esigenze del Paese. www.federarchitetti.it Rapporto committente privato / professionista Valutazione e definizione a monte della prestazione e dell’onorario. In caso di disaccordo, con importo lavori fino a 300.000,00 Ricorso a parere di commissione territoriale intersindacale CFT con definizione di congruità dell’importo e della soglia minima di anomalia. In caso di disaccordo, con importo lavori OLTRE 300.000,00 Ricorso a parere di commissione territoriale intersindacale CFT/ASS. CONSUMATORI, con definizione di congruità dell’importo e della soglia minima di anomalia. In caso di disaccordo di una delle parti Parere dell’Ordine sulla correttezza dei parame- tri proposti. In caso di disaccordo di una delle parti Ricorso all’organo di mediazione. In caso di disaccordo di una delle parti Ricorso ala magistratura ordinaria. Rapporto committente pubblico / professionista Parere congiunto RUP/Sindacati professionali su individuazione di importo congruo. Rapporto committente pubblico / professionista in caso di gara Parere congiunto RUP/Sindacati professionali su individuazione di importo congruo e indivi- duazione dei parametri temporali a professiona- li atti a definire una soglia di importo anomalo. Nel caso venga proposto ulteriore ribasso, parere sulla fattibilità nei termini indicati. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Sindacato nazionale architetti liberi professionisti Paolo Grassi Presidente 8 Edilizia - Sicurezza & Energia Eventi Lunedì 18 giugno 2012 ■■ GIFI / Il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, nato nel 1999, oggi raccoglie circa 200 aziende associate ed è all’interno di Confindustria Anie Cogliere l’occasione di sviluppo del fotovoltaico L’associazione tra l’altro si batte affiché in Italia prosegua l’impegno verso la cosiddetta rete intelligente S econdo i dati di Terna, la richiesta di energia elettrica è in calo, e nello stesso tempo la produzione da fotovoltaico cresce, ed è pari al 7,44% di tutta la produzione elettrica del mese di aprile 2012. In tut- to il primo quadrimestre 2012, il fotovoltaico ha rappresentato il 5,5% della produzione. Ma di cosa si parla davvero quando si discute di fotovol- taico e in generale di energia rinnovabile? Rispondere a questa domanda è essenziale per capire i vari aspetti di que- sto tema. Negli ultimi anni, infatti, si rischia di interpretare tutto ciò che riguarda la pro- duzione di energia alternativa - principalmente quella che deriva dal Sole (con i pannelli fotovoltaici) e dal vento (con le pale eoliche) - come un bu- siness da cui alcune categorie guadagnano denaro. Tipica- mente il pensiero va al privato che investe nell’installazione di un impianto sulla propria pro- prietà, e che a un certo punto riceverà benefici dallo Stato grazie al Conto Energia; men- tre le aziende del settore, pro- duttori, distributori, progettisti e installatori, hanno trovato un nuovo mercato nel quale operare. Per quanto questi due aspetti siano veri - e tutt’altro che negativi per la nostra eco- nomia - vi sono però anche altri benefici legati alla produ- zione di energia alternativa, e si tratta di benefici collettivi e di importanza strategica per il nostro Paese. Valerio Natalizia, presidente del Gruppo Imprese Fotovol- taiche Italiane (Gifi) ci aiuta a estendere il ragionamento, portandoci su argomenti quali la competitività a livello in- ternazionale e l’indipendenza energetica. “La produzione di energia rinnovabile porta con sé un fenomeno di grande inno- vazione - spiega - e di fronte all’innovazione vi è sempre chi è più propenso a cogliere le occasioni di sviluppo e chi invece punta a conservare il più possibile lo status quo. Ma la mia ottica, e l’ottica dell’as- sociazione che rappresento, è quella di dialogare con tutti gli interlocutori affinché gli oltre 13 GigaWatt di potenza fotovoltaica connessa alla rete elettrica nazionale siano visti come una grande risorsa e non come un problema”. Il Gifi nasce nel 1999, quando ancora non erano previsti gli incentivi del Governo e chi si occupava di questo settore era davvero un pioniere. Oggi rac- coglie a livello nazionale cir- ca 200 aziende associate, che ruotano a 360 gradi attorno al settore del fotovoltaico: pro- duttori di pannelli e compo- nenti, distributori, progettisti e installatori. Oltre a rappresen- tare un punto di riferimento per tutti gli associati è anche un interlocutore autorevole e ascoltato dal Governo e da tutte le parti in causa in ma- teria di normativa, e prende spesso posizioni critiche - ma sempre costruttive - nei con- fronti dei Conti Energia che non rispettano o possono le- dere la spinta allo sviluppo del settore. “Essendo all’interno di Confindustria Anie - aggiunge Natalizia - dove incontriamo periodicamente tutti i vari soggetti coinvolti nel settore energetico (tradizionale e rin- novabili) e dove attualmente la dialettica è certamente accesa. Ma il nostro contributo è sem- pre orientato a spronare tutti affinché le aziende del Paese possano competere su un nuo- vo mercato internazionale per il quale siamo convinti di pos- sedere in partenza tutti i requi- siti per eccellere”. Ma il punto focale, per quanto riguarda la discussione attual- mente aperta sulle energie al- ternative, rimane lo sviluppo della cosiddetta rete intelli- gente, nota anche come Smart Grid. Qui l’Italia si gioca tutta la partita: sulla capacità di inte- grare con l’energia tradizionale l’energia prodotta con le fonti rinnovabili, in maniera pro- grammata, sulla base del fabbi- sogno e con una distribuzione moderna, in grado di tenere sotto controllo i dati di con- sumo. Parte del lavoro sarebbe già a buon punto, se si pensa, come fa notare Valerio Natali- zia, che Enel ha già installato, previdentemente, 33 milioni di contatori “intelligenti” nelle case degli italiani. Ma molto ancora va fatto - in particolare sulla infrastruttura - non solo a parole ma nei fatti concreti. E per questo Gifi si batte quoti- dianamente. In fondo non va dimenticato che il settore fotovoltaico ha già creato negli ultimi anni de- cine di migliaia di posti di la- voro, e soprattutto rappresenta una delle poche strade per ora tracciate che potrebbe portare l’Italia verso una minore di- pendenza dall’estero per quan- to riguarda gli approvvigiona- menti di energia. È, dunque, urgente smettere di vedere i TeraWattora “rinnovabili” pro- dotti come un problema, ma iniziare tutti a leggerli come una grande risorsa per il Paese. Impianto fotovoltaico residenziale Impianto fotovoltaico installato su un tetto industriale

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RIFORMA DI SISTEMACrisi che ha origini lontane, precedenti alla situazione di stagnazione economica in atto. Nel comparto delle discipline tecniche, si constata una superfi ciale conoscenza, della politica, sulle distorsioni dei meccanismi che regolano affi da-menti di servizi pubblici e privati, con il pericolo di relegare a livello di manodopera subordinata la qualità delle prestazioni progettuali; in ciò trovan-do sponda in anacronistiche visioni ordinistiche mentre nel contempo le Casse di Previdenza ten-dono a prevaricare i loro stessi scopi istituzionali con iniziative di discutibile fi nalità promozionali, come le Fondazioni. Il lavoratore dipendente, nella P.A. come nel mondo imprenditoriale, fa riferimento, per la tutela dei propri diritti, alle rispettive OO.SS. Per i liberi professionisti, in particolare per l’area tecnica, la rappresentanza sindacale è eventualmente tollerata. Federar-chitetti esprime le più vive preoccupazioni sulla totale assenza di democraticità alla base delle posizioni assunte dagli Organi Ordinistici e dalla stessa AVLP nel leggere una riforma priva di spinta allo sviluppo delle professioni tecniche.

RIFORMA ORDINIPreso atto del fallimento dei compiti istituzionali ad essi demandati: difesa etica professionale, tra-sparenza degli atti, rispetto degli onorari, il ruolo, insostituibile, delle libere professioni, può anche signifi care, per gli Ordini, l’attribuzione di nuove funzioni, accostabili ad “Agenzie di Sviluppo”, se di reale supporto nell’attuazione delle procedure pubbliche, in particolare a livello internazionale, con sedi ai soli livelli Regionali. Un eventuale controllo delle procedure va esteso su tutti gli attori chiamati alla realizzazione di servizi, visto il defi cit di trasparenza e l’eccesso di burocrazia. Il sindacato è fermamente contrario a che gli Ordini assumano funzioni di controllo e accreditamento degli atti di formazione, che saranno regolati dalla legislazione vigente.

RIFORMA TARIFFEPersiste il privilegio dei parametri economici, mentre la soppressione dei minimi tariffari ha generato un abbattimento del costo dei servizi professionali al di sotto di qualsiasi rapporto con il valore ed i costi della prestazione. Il costo di un servizio professionale và individuato anche in base a parametri soggettivi rispetto alle caratteristiche del progetto (valutazione di congruità) e soglie oggettive oltre le quali la prestazione non può essere eseguita in termini di correttezza e traspa-renza (soglia di anomalia). Federarchitetti ha pub-blicato puntuali indicazioni metodologiche sulle possibili soluzioni nelle quali un parametro di ri-ferimento non può che essere rappresentato dal CCNL dei dipendenti degli studi professionali, del quale i sindacati datoriali di CFT sono parte contraente. L’accesso alle prestazioni professio-nali non deve essere pregiudicato da limitazioni per classi o categorie di opere. Federarchitetti ritiene vadano stigmatizzate le ipotesi avanzate dall’AVLP nel proporre onorari con riferimento ai ribassi “estorti” dalle stazioni appaltanti “negli ultimi anni”, implicando anche un anacronistico eccesso di potere da parte del RUP.I rapporti della committenza con i professionisti dovrebbero seguire i seguenti schemi di confronto preventivo:

Servizi tecnici pubblici: posizione predominante in contrasto al libero mercato.Una errata e strumentale interpretazione delle distorsioni operative della Prima Repubblica ha attribuito alla P.A., nello specifi co agli Uffi ci Tecnici, compiti e ruoli impropri, con pregiudizio economico della qualità e dei tempi di esecuzio-ne e abbassamento della soglia di trasparenza, compromettendo l’intero mercato del lavoro dei liberi professionisti. Federarchitetti ritiene possibile individuare misure per un lavoro sinergico, tra tecnici interni ed esterni alla P.A., con evidente ricaduta positiva nei risultati e nei costi. Lavoro - competenze. La specifi cità delle singole tematiche tecniche e le nuove fi gure professionali, possono essere sostenute prevedendo singole responsabi-lità per ciascuna prestazione all’interno della pro-

gettualità complessiva, amplifi cando le opportunità di lavoro e la qualità complessiva. Servizi tecnici in-house: evasione IVA. L’ampia maggioranza delle prestazioni professionali in-house è svolta, senza versamento dell’IVA, da soggetti non svolgenti la libera professione. L’acquisizione della posizione IVA, individuale e/o societaria, deve costituire un obbligo per i troppi “evasori autorizzati”. Per con-cludere: gli indirizzi suggeriti sono proiettati verso un sistema che operi per ridurre le disuguaglianze sociali con misure atte a limitare il prevalere, fi no alla prevaricazione, di interessi di parte. Trattasi di elementi tesi a generare sviluppo ed una migliore qualità della vita, senza richiedere costi pubblici, ma comportando vantaggi sociali ed economici e per rispondere alle esigenze del Paese.www.federarchitetti.it

Rapporto committente privato / professionista Valutazione e defi nizione a monte della prestazione e dell’onorario.

In caso di disaccordo, con importo lavori fi noa 300.000,00 €

Ricorso a parere di commissione territoriale intersindacale CFT con defi nizione di congruità dell’importo e della soglia minima di anomalia.

In caso di disaccordo, con importo lavoriOLTRE 300.000,00 €

Ricorso a parere di commissione territoriale intersindacale CFT/ASS. CONSUMATORI, con defi nizione di congruità dell’importo e della soglia minima di anomalia.

In caso di disaccordo di una delle parti Parere dell’Ordine sulla correttezza dei parame-tri proposti.

In caso di disaccordo di una delle parti Ricorso all’organo di mediazione.

In caso di disaccordo di una delle parti Ricorso ala magistratura ordinaria.

Rapporto committente pubblico / professionista Parere congiunto RUP/Sindacati professionali su individuazione di importo congruo.

Rapporto committente pubblico / professionistain caso di gara

Parere congiunto RUP/Sindacati professionali su individuazione di importo congruo e indivi-duazione dei parametri temporali a professiona-li atti a defi nire una soglia di importo anomalo. Nel caso venga proposto ulteriore ribasso, parere sulla fattibilità nei termini indicati.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Sindacato nazionale architetti liberi professionisti

Paolo Grassi Presidente

8 Edilizia - Sicurezza & EnergiaEventi

Lunedì 18 giugno 2012

■■■ Gifi / Il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, nato nel 1999, oggi raccoglie circa 200 aziende associate ed è all’interno di Confindustria Anie

Cogliere l’occasione di sviluppo del fotovoltaicoL’associazione tra l’altro si batte affiché in Italia prosegua l’impegno verso la cosiddetta rete intelligente

Secondo i dati di Terna, la richiesta di energia elettrica

è in calo, e nello stesso tempo la produzione da fotovoltaico cresce, ed è pari al 7,44% di tutta la produzione elettrica del mese di aprile 2012. In tut-to il primo quadrimestre 2012, il fotovoltaico ha rappresentato il 5,5% della produzione. Ma di cosa si parla davvero quando si discute di fotovol-taico e in generale di energia rinnovabile? Rispondere a questa domanda è essenziale per capire i vari aspetti di que-

sto tema. Negli ultimi anni, infatti, si rischia di interpretare tutto ciò che riguarda la pro-duzione di energia alternativa - principalmente quella che deriva dal Sole (con i pannelli fotovoltaici) e dal vento (con le pale eoliche) - come un bu-siness da cui alcune categorie guadagnano denaro. Tipica-mente il pensiero va al privato che investe nell’installazione di un impianto sulla propria pro-prietà, e che a un certo punto riceverà benefici dallo Stato grazie al Conto Energia; men-

tre le aziende del settore, pro-duttori, distributori, progettisti e installatori, hanno trovato un nuovo mercato nel quale operare. Per quanto questi due aspetti siano veri - e tutt’altro che negativi per la nostra eco-nomia - vi sono però anche altri benefici legati alla produ-zione di energia alternativa, e si tratta di benefici collettivi e di importanza strategica per il nostro Paese. Valerio Natalizia, presidente del Gruppo Imprese Fotovol-taiche Italiane (Gifi) ci aiuta a estendere il ragionamento, portandoci su argomenti quali la competitività a livello in-ternazionale e l’indipendenza energetica. “La produzione di energia rinnovabile porta con sé un fenomeno di grande inno-vazione - spiega - e di fronte all’innovazione vi è sempre chi è più propenso a cogliere le occasioni di sviluppo e chi invece punta a conservare il più possibile lo status quo. Ma la mia ottica, e l’ottica dell’as-sociazione che rappresento, è quella di dialogare con tutti gli interlocutori affinché gli oltre 13 GigaWatt di potenza fotovoltaica connessa alla rete

elettrica nazionale siano visti come una grande risorsa e non come un problema”.Il Gifi nasce nel 1999, quando ancora non erano previsti gli incentivi del Governo e chi si occupava di questo settore era davvero un pioniere. Oggi rac-coglie a livello nazionale cir-ca 200 aziende associate, che ruotano a 360 gradi attorno al settore del fotovoltaico: pro-duttori di pannelli e compo-nenti, distributori, progettisti e installatori. Oltre a rappresen-tare un punto di riferimento per tutti gli associati è anche un interlocutore autorevole e ascoltato dal Governo e da

tutte le parti in causa in ma-teria di normativa, e prende spesso posizioni critiche - ma sempre costruttive - nei con-fronti dei Conti Energia che non rispettano o possono le-dere la spinta allo sviluppo del settore. “Essendo all’interno di Confindustria Anie - aggiunge Natalizia - dove incontriamo periodicamente tutti i vari soggetti coinvolti nel settore energetico (tradizionale e rin-novabili) e dove attualmente la dialettica è certamente accesa. Ma il nostro contributo è sem-pre orientato a spronare tutti affinché le aziende del Paese possano competere su un nuo-

vo mercato internazionale per il quale siamo convinti di pos-sedere in partenza tutti i requi-siti per eccellere”.Ma il punto focale, per quanto riguarda la discussione attual-mente aperta sulle energie al-ternative, rimane lo sviluppo della cosiddetta rete intelli-gente, nota anche come Smart Grid. Qui l’Italia si gioca tutta la partita: sulla capacità di inte-grare con l’energia tradizionale l’energia prodotta con le fonti rinnovabili, in maniera pro-grammata, sulla base del fabbi-sogno e con una distribuzione moderna, in grado di tenere sotto controllo i dati di con-sumo. Parte del lavoro sarebbe già a buon punto, se si pensa, come fa notare Valerio Natali-zia, che Enel ha già installato, previdentemente, 33 milioni di contatori “intelligenti” nelle case degli italiani. Ma molto ancora va fatto - in particolare sulla infrastruttura - non solo a parole ma nei fatti concreti. E per questo Gifi si batte quoti-dianamente.In fondo non va dimenticato che il settore fotovoltaico ha già creato negli ultimi anni de-cine di migliaia di posti di la-voro, e soprattutto rappresenta una delle poche strade per ora tracciate che potrebbe portare l’Italia verso una minore di-pendenza dall’estero per quan-to riguarda gli approvvigiona-menti di energia. È, dunque, urgente smettere di vedere i TeraWattora “rinnovabili” pro-dotti come un problema, ma iniziare tutti a leggerli come una grande risorsa per il Paese.Impianto fotovoltaico residenziale

Impianto fotovoltaico installato su un tetto industriale