Gianluigi Viscusi, Libertà e pluralismo dei valori I

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Isaiah Berlin, libertà e pluralismo dei valori Gianluigi Viscusi [email protected]

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Agenda

• Due concetti di libertà • Determinismo e libero arbitrio• Pluralismo dei valori

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Agenda

• Due concetti di libertà • Determinismo e libero arbitrio • Pluralismo dei valori

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Bibliografia

• Berlin, I. (1958,1969, 1997) Two concepts of liberty in Hardy, H. (ed.) Liberty, Oxford University Press, 2002 (Due concetti di libertà in Libertà, edizione italiana a cura di Mario Ricciardi, Feltrinelli, Milano, 2010, pp. 169-222)

• Berlin, I. (1969) Introduction in Hardy, H. (ed.) Liberty, Oxford University Press, 2002 (Introduzione in Libertà, edizione italiana a cura di Mario Ricciardi, Feltrinelli, Milano, 2010, pp. 3-56)

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Fini e mezzi• “Se gli uomini non si fossero mai trovati in disaccordo sui fini della vita, se i nostri

antenati fossero rimasti, indisturbati, nel giardino dell’Eden, gli studi ai quali è dedicata la cattedra Chichele di Teoria sociale e politica difficilmente avrebbero potuto essere concepiti; questi studi, infatti, nascono dalla discordia, e su essa prosperano” (p.169)

• “Dove c’è accordo sui fini, le sole questioni che restano aperte riguardano i mezzi e non sono quindi politiche – possono cioè essere risolte da esperti o anche da macchine, come le controversie tra ingegneri o tra medici. Ecco perché coloro che ripongono la propria fede in qualche grandioso fenomeno che cambierà il mondo…devono per forza credere che tutti i problemi politici e morali potranno essere trasformati in problemi tecnologici” (p. 169)

• “Ogni concezione della libertà deriva da una qualche idea di io, di persona, di uomo” (p.184)

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Ubbidienza e coercizione

• Perche dovrei (o qualcuno dovrebbe) ubbidire ad altri?

• Perché non dovrei vivere come voglio?• Devo ubbidire?• Se disubbidisco, posso essere costretto? Da chi

e in quale misura e in nome di che cosa e a che scopo?

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Due concezioni

• Liberta positiva (di)– Da chi sono governato?– Che cosa, o chi, è la fonte del controllo o

dell’interferenza che può indurre qualcuno a fare, o a essere, questo invece di quello?

• Libertà negativa (da)– Che cosa sono libero di fare ed essere?– Qual è l’area entro cui si permette o si dovrebbe

permettere al soggetto di fare o essere ciò che è capace di essere e fare, senza interferenze da parte di altre persone?

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Due desideri?

• Il desiderio di governarmi da me o comunque di partecipare al processo da cui deve essere controllata la mia vita

• Il desiderio di disporre di uno spazio di azione libera

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Libertà negativa

“La sola libertà degna di questo nome è quella di perseguire il nostro bene a modo nostro” (Mill, 1859)

“La libertà del luccio è la morte dei pesci piccoli” (Tawney, 1931)

• Coercizione e non-interferenza (la forma ‘classica’)• Pubblico e privato• Legge e volontà di fare

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Domande

• Che cosa significa la libertà per coloro che non possono farne uso?

• Qual è il suo valore, se non vi sono condizioni adeguate per utilizzarla?

• Quale deve essere lo spazio minimo di libertà personale cui non si può rinunciare?

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Carattere valutativo dei giudizi• La misura della propria libertà sembra dipendere da

a) Numero di possibilità che mi sono aperteb) Facilità o difficoltà di realizzare ciascuna di queste possibilitàc) Importanza relativa che dati il mio carattere e la mia

situazione, queste possibilità hanno, l’una rispetto all’altra, nel mio piano di vita

d) Misura in cui possono essere chiuse o aperte da atti umani intenzionali

e) Valore che assegna non solo l’agente ma il sentimento generale della società in cui vive

Bisogna integrare queste grandezze e ricavare una conclusione che sarà imprecisa, discutibile e

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Libertà positiva

• Voglio che la mia vita e le mie decisioni dipendano da me stesso e non da forze esterne di nessun tipo

• Voglio essere lo strumento dei miei atti di volontà e non di quelli altrui

• Voglio essere un soggetto, non un oggetto• Voglio essere qualcuno, non nessuno• Voglio essere un agente che decide

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L’io diviso: il desiderio di autodirezione

• La negazione di sé come indipendenza• La realizzazione di sé come totale

identificazione con un principio o un ideale

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Libertà come governo razionale di sé

• “Io possiedo ragione e volontà, concepisco i miei obiettivi e desidero perseguirli; ma se mi si impedisce di raggiungerli, non mi sento più padrone della situazione. Posso esserne impedito dalle leggi della natura, da fatti accidentali, dalle attività dell’uomo o dalle conseguenze spesso involontarie delle istituzioni umane…Cosa devo fare per non esserne schiacciato? Devo liberarmi dei desideri che so di non poter soddisfare.” (p. 185)

• “Io voglio essere signore del mio regno, ma la sua frontiera è lunga e insicura: la accorcio per ridurre o eliminare l’area di vulnerabilità.” (p.185)

• “come se avessi compiuto una ritirata strategica in una cittadella interiore – la mia ragione, la mia anima, il io ‘noumenico’” (p. 185)

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La cittadella interiore“Un uomo saggio, anche se schiavo, è in libertà, e da ciò segue che anche se

regna, uno stolto è in schiavitù” (Sant’Ambrogio cit. da Berlin, 1958,1969, 1997, nota 21 p. 186)

“Nessuno può costringermi a essere felice a suo modo…Il paternalismo è il peggior dispotismo che si possa immaginare”

(Kant cit. da Berlin, 1958,1969, 1997, p. 187)

• Libertà come autonomia• Libertà come eliminazione dei desideri• Libertà come indipendenza dalla causalità (naturale)• Libertà come resistenza e controllo dei desideri• Libertà come obbedienza alla legge che ci si impone

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Nota

• La “cittadella interiore” indebolisce la definizione di Mill della libertà negativa come capacità di fare ciò che si desidera

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La realizzazione di sé

“Le passioni, i pregiudizi, le paure, le nevrosi scaturiscono dall’ignoranza e prendono la forma di miti e illusioni” (p.192)

“Siamo ridotti in schiavitù da despoti – istituzioni, credenze o nevrosi – che possono essere deposti solo analizzandoli e

comprendendoli” (p.192)• Uso della ragione critica• Comprendere cosa è necessario e cosa è contingente• Capire perché le cose debbano essere come devono

essere significa volere che lo siano• Autodirezione e autocontrollo

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Individuo e società• “Io voglio essere libero di vivere come mi ordina la mia volontà razionale (il mio ‘vero io’),

ma lo stesso vale anche per gli altri: come posso evitare le collisioni con le loro volontà? Dov’è il confine che divide i miei diritti (razionalmente determinati) dai diritti identici degli

altri?” (p. 195)• “Il problema della libertà politica può essere risolto istituendo un ordinamento giusto che

dia a ognuno tutta la libertà a cui un essere razionale ha diritto” (p. 195)

• Un’unica vera soluzione a ciascun problema morale o politico• Ogni verità può essere scoperta da qualunque pensatore razionale• Ogni verità può essere dimostrata con chiarezza e accettata da tutti gli attori

razionali• Due verità non possono essere logicamente incompatibili• La volontà di dominio è sintomo di irrazionalità che può essere spiegata e

curata con metodi razionali• La libertà coincide con la legge, l’autonomia con l’autorità

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Libertà e status• “L’essenza della nozione di libertà, sia nel senso ‘positivo’ sia in quello negativo

sta nel tenere a debita distanza qualcosa o qualcuno…Il desiderio di riconoscimento è un desiderio di qualcosa di diverso: di unità, di più intima comprensione, di integrazione degli interessi, di una vita di reciproca dipendenza e sacrificio comune” (p.209)

• “E’ solo la confusione del desiderio di libertà con questa aspirazione profonda e universale allo status e al riconoscimento, ulteriormente aggravata dall’identificazione con la nozione di autogoverno sociale, dove l’io da liberare non è più quello individuale ma ‘il tutto sociale’, che rende possibile che gli uomini, mentre si sottomettono a all’autorità di oligarchi e dittatori, affermino che questa sottomissione, in un certo senso, li rende liberi” (p. 209)

• “…Non si corre il pericolo di chiamare qualunque miglioramento (visto con favore dall’interessato) della condizione di un essere umano ‘aumento di libertà’”

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Libertà e sovranità“Bisogna creare una società in cui devono esistere dei confini della libertà che a

nessuno può essere consentito di valicare” (p. 215)“Ciò che queste regole…avranno in comune sarà il fatto di essere accettati così

ampiamente, e radicati così profondamente nella natura effettiva degli uomini, quale si è sviluppata nel corso della storia, da risultare ormai parte essenziale di

ciò che intendiamo per ‘normale essere umano’” (p.215)“Nessun potere può essere considerato assoluto e solo i diritti possono esserlo”

(p.215)

• La rivoluzione francese come eruzione del desiderio di libertà “positiva”, di autodirezione collettiva

• Libertà come possesso da parte di tutti i membri a pieno titolo della società, di una quota di potere pubblico che ha facoltà di interferire con ogni aspetto della vita di ciascun cittadino (Rousseau)

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Libertà e scelta tra valori“Quest’antica fede riposa sulla convinzione che tutti i valori positivi in cui gli uomini hanno

creduto debbano in ultima analisi essere compatibili e forse persino implicarsi l’un l’altro” (p.217)

“Rendersi conto della validità relativa delle proprie convinzioni, eppure difenderle senza indietreggiare, è ciò che distingue un uomo civile da un barbaro” (Schumpeter, 1943, cit.

p.222)

• Critica del monismo e della fede in un’armonia finale• Molteplicità e incompatibilità dei fini• Necessità di scegliere tra esigenze assolute• Libertà di scelta• Libertà come fine in sé

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“Da un legno storto, come è quello di cui l’uomo è fatto,

non può uscire nulla di interamente dritto”