GESTIONE INFERMIERISTICA DEL PAZIENTE NEUTROPENICO · INFERMIERISTICA DEL UO Ematologia e Centro...

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GESTIONE INFERMIERISTICA DEL UO Ematologia e Centro Trapianti Ospedale Oncologico di Riferimento Regionale “Armando Businco” Azienda Ospedaliera Brotzu Cagliari INFERMIERISTICA DEL PAZIENTE NEUTROPENICO Marta Manca

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GESTIONE

INFERMIERISTICA DEL

UO Ematologia e Centro Trapianti

Ospedale Oncologico di Riferimento Regionale “Armando Businco”

Azienda Ospedaliera Brotzu

Cagliari

INFERMIERISTICA DEL

PAZIENTE NEUTROPENICO

Marta Manca

CHEMIOTERAPIA

MONOCHEMIOTERAPIA

POLICHEMIOTERAPIA

CUTE E

ANNESSI

CUTANEI

GONADI

MUCOSA

GASTRO

INFEZIONE

TUMORE

GASTRO

INTESTINALE

MIDOLLO

OSSEO

APLASIA

MIDOLLARE

ANEMIA

PIASTRINOPENIA

LEUCOPENIA

NEUTROPENIA

Infezioni

Microorganismi

Batteri(Stafilococchi

Ambiente esterno Ambiente internoAmbiente esterno Ambiente interno

(Stafilococchi

Streptococchi

pseudomonas aeruginosa

enterococchi )

Funghi( Candida, Aspergillo)

Compito dell’infermiere

Educare

Assistere

Prevenzione delle infezioni

Lavaggio delle maniLavaggio delle maniLavaggio delle maniLavaggio delle mani

Lavaggio delle mani

Gli operatoriPrima di entrare

I pazientiPrima di mangiare Prima di entrare

nella stanza di un pz

e quando ne escono

Prima di eseguire un

qualsiasi intervento

sul pz e quando

hanno terminato

Prima di mangiare

Dopo avere utilizzato il

bagno

Dopo aver toccato oggetti

potenzialmente infetti

Prima di assumere la

terapia orale

I visitatori

Lavaggio delle mani

�Acqua a temperatura ambiente o tiepida e sapone

( il lavaggio deve essere protratto per 1 minuto )( il lavaggio deve essere protratto per 1 minuto )

�Disinfettante in gel alcolico ( 20 secondi )

�Asciugare bene le mani

Prevenzione delle infezioni

Igiene del cavo orale

Lavare i

denti con

dentifricio e

Usare un

collutorio ad

azione

disinfettante ed Se portatore di dentifricio e

spazzolino

morbido

disinfettante ed

uno ad azione

antifungina

Se portatore di

protesi mobile

lavare

accuratamente dopo

i pasti e la notte

riporla nell’apposito

contenitore con

disinfettante

Ispezionare la bocca

tutti i giorni per ricerca

eventuali segni di

mucosite

Prevenzione delle infezioni

�Igiene personale completa ogni giorno�Igiene personale completa ogni giorno

�Igiene intima più volte al giorno in particolare dopo

ogni evacuazione

Prevenzione delle infezioni

�Cambio della biancheria soprattutto quella intima tutti i giorni

�Mantenere puliti gli ambienti in cui soggiorna il paziente ( a casa o in ospedale

sono sufficienti i normali detergenti e acqua calda, panni umidi per spolverare )sono sufficienti i normali detergenti e acqua calda, panni umidi per spolverare )

�Limitare i visitatori ( a casa o in ospedale )

�Mangiare i cibi ben cotti, la frutta lavata e solo quella che si può sbucciare,

la verdura preferibilmente cotta

Prevenzione delle infezioniGestione degli accessi venosi

AVP

Sostituire solo

quando

necessario

CVC, PICC

Medicare ogni

7 giorni

MANEGGIARE IL CVC O IL PICC SECONDO PROCEDURE STERILI E

STANDARDIZZATE

necessario7 giorni

Mucosite Orale

�Infiammazione della mucosa del cavo orale

causata dall’azione tossica diretta della causata dall’azione tossica diretta della

chemioterapia che provoca la distruzione della

barriera mucosa e può estendersi all’intero

tratto gastrointestinale

Mucosite oraleSegni e Sintomi

�Eritema della mucosa

�Sensazione di bruciore

�Edema della mucosa e della lingua�Edema della mucosa e della lingua

�Ulcerazioni

�Formazione di pseudomembrane

�Dolore

�Incapacità di alimentarsi

�Incapacità di parlare

Mucosite Orale

Complicanze

�Infezioni batteriche, fungine o virali

�Setticemie�Setticemie

�Gengiviti emorragiche

�Xerostomia

�Scialorrea

Mucosite Orale

Trattamento della mucosite

Pulizia accurata del cavo orale

Evitare i cibi irritanti, croccanti (alcol, agrumi, spezie, grissini, cracker), preferire cibi morbidi e freddicibi morbidi e freddi

Bere di frequente e favorire la salivazione masticando caramelle senza zucchero

Mantenere le labbra ben idratate utilizzando il miele rosato o stick emollienti

Somministrazione di ATB e Antifungini

Somministrazione di antidolorifici ( oppiacei )

Sciacqui con lidocaina

Idratazione o NPT nei casi più gravi

Mucosite esofago-gastrointestinale

Segni e sintomi

�Dolore durante la deglutizione

�Nausea e vomito�Nausea e vomito

�Pirosi gastrica, esofagite

�Dolore addominale

�Diarrea che a sua volta può portare a disidratazione, squilibri idro

elettrolitici, calo ponderale e compromissione delle condizioni generali

Mucosite esofago-gastrointestinale

Interventi

� Evitare i cibi irritanti e preferire quelli morbidi e freddi

� Evitare le fibre ( quindi frutta, verdure e legumi ) e preferire una dieta ricca � Evitare le fibre ( quindi frutta, verdure e legumi ) e preferire una dieta ricca di proteine, calorie, potassio e idratante

� Somministrare farmaci per contrastare la diarrea e antispastici

� Somministrare gastroprotettori

� Il PZ può essere messo a digiuno se la diarrea è severa e si passa ad una idratazione per via ev e alla NPT

� Invitare il paziente a lavarsi accuratamente ad ogni evacuazione

Neutropenia febbrile

Riscontro di TC ≥ 38,5°C anche una sola voltaRiscontro di TC ≥ 38,5°C anche una sola volta

TC persistente ≥ 38°C

Neutropenia febbrile

Esordio

�Generalmente acuto con brividi scuotenti

�Tachicardia

�Vasocostrizione periferica

�Dispnea

�Toracoalgia

Neutropenia febbrile esordio acutoInterventi

� Ricovero in reparto in stanza singola o con due letti ( solo se è un PZ neutropenico ad alto rischio e comunque a discrezione del medico )

� Se il PZ ha fatto il condizionamento o il trapianto è, ovviamente, già ricoverato in isolamento

� Ripristinare la TC nei limiti normali somministrando gli antipiretici

� Somministrare ATB terapia e antifungini secondo prescrizione

� Somministrare i fattori di crescita

� Eseguire gli esami ematochimici, microbiologici e tutti gli esami strumentali prescritti

� Controllare il CVC o il PICC

� Controllare la TC più volte e tenere il PZ in osservazione per identificare precocemente i segni di uno shock settico

� Rassicurare il pz, coprirlo nella fase dei brividi, aiutarlo a cambiarsi quando sfebbra, stimolarlo ad avere continuamente cura di se ( la febbre non è un buon motivo per trascurarsi anzi è esattamente il contrario )

Emocoltura� Permette di individuare il microorganismo responsabile dell’infezione, attuare una terapia antibiotica mirata, ridurre i

tempi dell’ospedalizzazione e il rischio di ritrovarsi con ceppi batterici resistenti agli ATB

� Il prelievo deve essere eseguito alla prima puntata febbrile e alle successive tre volte

� Se il PZ ha un CVC o un PICC il prelievo deve essere eseguito anche da questo accesso venoso e se è dotato di due vie

si preleva da ambo le vie

� Preparare tutto il materiale necessario per eseguire l’esame� Preparare tutto il materiale necessario per eseguire l’esame

� Togliere i tappi dai flaconi per emocoltura e disinfettare i gommini

� Disinfettare il sito del prelievo partendo dal centro verso l’esterno e

lasciare agire il disinfettante per 1 minuto

� Non toccare più la sede del prelievo se non con i guanti sterili

� Eseguire il prelievo utilizzando prima il flacone per gli aerobi e poi

quello degli anaerobi

� Etichettare i campioni e inviare al laboratorio di microbiologia