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Gestione dell’energia nelle piccole e medie imprese 1 Efficienza Energetica nelle piccole e medie imprese Gestione dell’Energia nelle piccole e medie imprese Materiali per la formazione

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Gestione dell’energia nelle piccole e medie

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Efficienza Energetica nelle piccole e medie imprese

Gestione dell’Energia nelle piccole e medie imprese

Materiali per la formazione

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1 Dati generali (Introduzione generale) Quadro dei dati energetici La tabella seguente presenta un quadro dei tipici dati di consumo per singole aree. Domestico PMI Industria

Unità di misura

Consumo elettrico 3.000 1.500.000 200.000.000 kWh/a Max. Potenza elettrica

6 800 35.000 kW

Prezzo 20 10 7 € Cent/kWh Consumo di gas 20.000 8.000.000 250.000.000 kWh/a Potenza caldaia 20 3.000 50.000 kW Prezzo 8 4,5 3,0 € Cent/kWh Costo di elettricità + gas

1.500 500.000 25.000.000 €

Common units Power consumption

2.500 kWh 1.500 MWh

Power capacity 6.000 W 800 kW Potenziale di risparmio di energia primaria nell’industria entro il 2020 L’istituto tedesco Wuppertal ha identificato i risparmi possibili negli impianti e processi industriali; il diagramma che segue evidenzia in quali ambiti essi generalmente si verificano.

Calore di processo58%

Riscaldamento ambienti e ACS

18%

Office equipment & condizionamento

1%

Forza motrice22%

Illuminazione1%

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Chemical

Electricity35%

Heating45%

Sewage8%

Fresh water12%

Fonte: Wuppertal-Institut: Energieeffizienz-Fonds – Documento stilato per conto della Fondazione Hans-Böckler, 2004 Dati caratteristici delle industrie La tabella che segue offre un quadro dell’incidenza dei costi energetici sui costi complessivi nelle industrie a maggiore intensità energetica: Miniere 8,7 %

Produzione metalli e relativi processi

6,2 %

Vetro, ceramica e processi relativi a pietre e terra

5,6 %

Cartiere

5,1 %

Chimico

2,9 %

Alimentare

1,8 %

Media industrie produttive

1,6 %

Fonte: Statistisches Jahrbuch 2006, a cura del Statistischen Bundesamt, Settembre 2006 I consumi energetici nelle industrie riguardano aree diverse, tuttavia i singoli settori evidenziano la stessa struttura nei consumi energetici. Il seguente diagramma mostra quale sistema energetico offre il potenziale maggiore di risparmio e quali sono le aree alle quali dare priorità. Industria chimica Riscaldamento di processo e degli ambienti, elettricità per processi e vettori diversi, raffrescamento, aria compressa, illuminazione

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Food

Electricity48%

Natural gas41%

Sewage5%Fresh

water6%

Industria della carta Calore per essiccazione (vapore), elettricità per processi e vettori diversi Industria alimentare Calore di processo (riscaldamento di piccoli spazi), elettricità per processi e vettori diversi, raffrescamento, aria compressa

Industria della plastica Elettricità per estrusione, vettori diversi, illuminazione, poco calore (eccetto per la verniciatura).

Andamento dei prezzi dell’energia L’energia è divenuta un costo molto importante da tenere in considerazione. I diagrammi seguenti mostrano l’aumento dei prezzi dell’elettricità e del gas verificatisi negli ultimi 7 anni nelle singole nazioni europee.

Plastics

Electricity88%

Heating10%

Sewage1%

Fresh water1%

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Fonte: EUROSTAT, 2007 Le ragioni per adottare un sistema di gestione dell’energia A prescindere dalle dimensioni dell’azienda, un’analisi strutturata del suo sistema energetico è molto importante perché i sistemi energetici possono essere particolarmente complessi a causa di vari fattori fra i quali:

• uno svariato numero di fonti energetiche (elettricità, gas naturale, olio combustibile) spesso distribuiti da compagnie diverse e misurati in modi diversi

• queste fonti possono richiedere di essere convertite in una forma diversa prima di essere usate, ad esempio vapore, acqua calda o aria compressa

Electricity price development 2001-2007 (industrial customers)

0,0000

0,0200

0,0400

0,0600

0,0800

0,1000

0,1200

EU (27) EU (25) EU (15) Germany Italy Austria Sweden UK

Euro

per

kW

h

2001200220032004200520062007

Gas price development 2001-2007 (industrial customers)

0,0000

2,0000

4,0000

6,0000

8,0000

10,0000

12,0000

14,0000

EU (27) EU (25) EU (15) Germany Italy Austria Sweden UK

Euro per GJ

2001200220032004200520062007

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• un confronto dei costi non è facile perché il prezzo della singola fonte energetica si basa su unità diverse ed è composto da fattori diversi

• all’interno dell’azienda c’è interazione fra i diversi flussi energetici; per esempio il calore di scarto di un processo può influenzare la quantità di energia richiesta per il riscaldamento ambientale

• molto spesso lo sviluppo di un sistema energetico è legato allo sviluppo aziendale nel corso del tempo, il che può dar luogo a un sistema energetico complesso. Ciò a sua volta potrebbe rendere ancora più complicata l’analisi dei flussi.

Dato che l’energia è sempre più costosa, i miglioramenti nell’efficienza energetica sono sempre più interessanti.

La figura che segue mostra le ragioni per adottare un sistema di gestione dell’energia secondo uno studio tedesco.

Fonte: KfW-Befragung zu den Hemmnissen und Erfolgsfaktoren von Energieeffizienz in Unternehmen, Dicembre 2005 Come iniziare L’esperienza insegna che solitamente, prima che la direzione decida di adottare un sistema di gestione dell’energia, i consumi energetici sono già diventati un problema di difficile gestione. Da un certo punto in poi questi problemi diventano seri e singole azioni non servono a migliorare la situazione. Alcuni casi tipici:

• mancanza di conoscenza sul sistema energetico e di informazioni su dove l’energia viene consumata

• aumento dei costi energetici e volontà della direzione di ridurre questi costi • gli indicatori evidenziano che i consumi energetici sono troppo alti in confronto a siti

analoghi

10

10

10,7

15,3

19,3

20

48

54,7

94

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Increasing safety

Increasing product quality

Improve image

Improving production conditions

Increasing value of building

Improving w orking conditions

Reduction of green house gases

Be prepared for rising energyprices

Reducing energy costs

Percentage of responses

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In alcuni casi la direzione comincia a implementare un sistema di gestione dell’energia e dato che la pressione viene dall’alto il processo avviene rapidamente. In molti casi il responsabile dei consumi energetici è colui che deve spingere queste iniziative. Egli o ella deve gestire i problemi di approvvigionamento e i costi, e deve convincere lo staff e la direzione a concentrarsi sull’energia. Solo con un approccio strutturato si può migliorare la situazione esistente, motivare i colleghi all’efficienza energetica e ottenere il budget per i necessari investimenti. A causa della complessità dei sistemi energetici, si raccomanda un approccio step-by-step: 1. Nominare un Energy manager e una squadra energetica 2. Definire l’obiettivo dell’analisi 3. Definire i vincoli del sistema 4. Raccogliere i dati 5. Sviluppare un’analisi input-output e un diagramma di flusso 6. Mettere le basi per un sistema informativo energetico 7. Preparare una rassegna della legislazione 8. Predisporre un Manuale per la Gestione dell’Energia 9. Sviluppare una strategia di comunicazione 10. Condurre un’Audit interno 11. Implementare una revisione da parte della direzione

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2 Politica energetica Lo sviluppo di una politica energetica è il punto di partenza per una efficace gestione dell’energia. Sebbene molte aziende possano già avere intrapreso azioni per ridurre la loro bolletta energetica, poche hanno riconosciuto la necessità di formalizzarle in una politica energetica. Una politica energetica è simile ad altre politiche aziendali nel senso che formalizza la posizione dell’azienda stabilendo principi, scopi chiave e obiettivi. Senza la formalizzazione di una politica, la gestione dell’energia resta un punto vulnerabile rispetto a priorità fra loro conflittuali o a riduzione di risorse. Il progresso sarà particolarmente vulnerabile se la causa della gestione dell’energia è portata avanti solo da uno o due persone chiave dello staff. Un cambio di personale potrebbe condurre a una cessazione completa dell’azione. Una formale adozione di una politica energetica da parte dei responsabili della direzione assicura che la questione venga presa in considerazione. Inoltre una politica è più facilmente accettata e realizzata all’interno di una organizzazione se viene sostenuta dalla direzione. Una precisa dichiarazione di intenti della direzione aiuta a focalizzare l’azione e fornisce un quadro di riferimento per il monitoraggio dei progressi. Una politica energetica non deve essere vista in modo isolato ma considerata parte integrante delle politiche aziendali, e come tale dovrebbe essere:

• estesa a tutta l’azienda dato che coinvolge tutte le attività, e non essere ristretta a particolari processi o singoli dipartimenti (le politiche di dipartimento possono essere adatte ma dovrebbero essere considerate sotto-politiche, in quanto aggiungono obiettivi specifici di dipartimento al quadro dell’azienda)

• strategica dato che scopi e obiettivi dovrebbero essere rilevanti per tutte le attività, prodotti e servizi aziendali

Le politiche spesso servono a più di uno scopo e dovrebbero tener conto di forze esterne ed interne. Una politica deve essere sia:

• una espressione pubblica di impegno dell’azienda a gestire l’energia in modo efficiente, che riconosca l’importanza della gestione dell’energia non solo per l’azienda ma in un contesto globale

• un documento guida alle buone pratiche aziendali in materia di gestione dell’energia che fornisca un quadro di continuità nel tempo

In un certo senso lo sviluppo di una politica dipende dalla struttura organizzativa e dalla cultura aziendale. In alcune aziende le politiche sono semplicemente scritte dalla direzione e imposte al personale con scarsi o nessun intervento di comunicazione. All’estremo opposto, in alcune aziende lo sviluppo di politiche comprende ampie e talvolta ripetute consultazioni fra il personale e la direzione finchè viene raggiunta una posizione di compromesso. Il metodo utilizzato per lo sviluppo di una politica energetica probabilmente dipende dalle procedure e dalle modalità di comunicazione già esistenti in azienda, ma ci sono alcuni passi chiave essenziali perché questa politica, una volta sviluppata, venga implementata con successo.

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Senza l’impegno della direzione e del consiglio di amministrazione è molto improbabile che una politica energetica abbia successo. Perciò è importante lavorare per questo impegno fin dai primi passi del processo di sviluppo. Idealmente un membro della direzione dovrebbe prendersi la responsabilità di assegnare risorse e personale al processo di gestione dell’energia e dovrebbe comunicare al personale l’impegno della direzione. Molto spesso le politiche falliscono perché sono impraticabili nel momento della traduzione in azioni degli scopi e obiettivi oppure perché la gente non è stata coinvolta e allora sceglie di ignorarle o non capisce cosa le viene chiesto di fare. Molti di questi problemi possono essere superati se durante lo sviluppo della politica si svolge una consultazione efficace. Spesso è chi lavora sul compito giorno per giorno ad avere la migliore conoscenza dei processi e quindi a sapere quello che più probabilmente si potrà ottenere. Queste persone saranno gli attori chiave quando sarà il momento di implementare la politica. Perciò è importante che essi abbiano l’opportunità di contribuire allo sviluppo della politica. I metodi utilizzabili per la consultazione sono molti, e ognuno di essi ha vantaggi e svantaggi a seconda delle dimensioni e della natura dell’azienda. Potreste decidere che una combinazione di più metodi è la strategia più appropriata per la vostra azienda. Nel seguito si descrivono alcuni dei metodi utilizzabili e i loro vantaggi e svantaggi:

• Sessioni di discussione – grandi aziende • Sessioni di discussione – piccoli gruppi o gruppi di dipartimento • Comitati interdipartimentali • Circolazione di questionari o documenti in bozza

Il passo successivo è tradurre le opinioni espresse in politiche. Le politiche energetiche in dettaglio varieranno da azienda a azienda a seconda della natura delle attività. Tuttavia ci sono molti aspetti generali che dovrebbero essere inclusi:

• Una dichiarazione di impegno – un’ampia dichiarazione di intenti che impegna l’azienda ad una gestione efficiente dell’energia

• Principi guida – i concetti chiave sui quali si basa la politica, i quali probabilmente si riferiranno a questioni quali l’efficacia dei costi e il miglioramento delle performance ambientali

• Scopi – scopi generali dell’azienda riguardo alla gestione dell’energia. Essi danno la direzione di sviluppo della politica e dovrebbero essere specifici per l’azienda e le sue attività. Il piano d’azione aziendale per la gestione dell’energia si svilupperà in relazione a questi scopi perciò è importante che essi siano centrati sui temi che l’azienda è in grado di affrontare e rispetto ai quali si possano sviluppare target realistici.

• Una breve descrizione della struttura e delle responsabilità – È importante che siano formalizzati ruoli e responsabilità per la gestione dell’energia. Nella politica va descritta la struttura di base per la gestione dell’energia all’interno dell’azienda. Essa varierà da azienda ad azienda ma può comprendere alcune o tutte le seguenti figure: un membro senior della direzione che ha la responsabilità complessiva per la gestione dell’energia; un comitato di gestione dell’energia che sarà responsabile della supervisione sull’implementazione della politica; l’energy manager che sarà responsabile giorno per giorno della gestione dell’energia; e tutto lo staff che ha responsabilità di una gestione efficace dell’energia in relazione al suo specifico ambito di lavoro. È importante anche un impegno a erogare adeguata formazione.

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• Un impegno al miglioramento continuo – Una gestione efficace dell’energia richiede un impegno al continuo miglioramento piuttosto che azioni una tantum.

• Un impegno alla valutazione – I sistemi di gestione dell’energia, come tutti gli altri sistemi di gestione, sono inefficaci se statici. Essi hanno bisogno di adattamento ai progressi fatti e ai cambiamenti intercorsi in azienda. Un impegno a valutare le attività di gestione dell’energia, per esempio su base annuale o semestrale, dovrebbe essere contenuto nella politica.

• Un impegno alla comunicazione efficace – Se si vuole mantenere il livello di gestione dell’energia è necessario comunicare i risultati delle azioni. La politica dovrebbe contenere un impegno alla comunicazione efficace, magari producendo un rapporto annuale. Bisogna specificare se si tratta di rapporti pubblici o ad uso interno.

• E’ importante assicurarsi che la politica energetica sia compatibile con le altre politiche aziendali. Se ad esempio l’azienda ha una politica ambientale, è importante che le due politiche abbiano gli stessi scopi riguardo all’efficienza energetica e la protezione ambientale. Bisogna considerare anche i contenuti delle politiche per la salute e la sicurezza e delle politiche finanziarie.

La politica va ratificata dalla direzione e formalmente adottata dall’azienda. La firma del direttore alla fine del documento è un modo efficace per dimostrarlo. Il documento deve essere fatto circolare in tutti i dipartimenti e sezioni aziendali. Dato che una politica energetica dovrebbe fornire un quadro d’insieme per le azioni piuttosto che essere un piano d’azione di dettaglio, non dovrebbe aver bisogno di essere periodicamente corretta. Tuttavia cambiamenti aziendali e progressi significativi possono richiedere una revisione degli scopi generali. Attribuire una data alla politica permette di assicurarsi che stiamo usando la versione più aggiornata.

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3 Analisi dell’esistente, obblighi normativi e programma 3.1 Identificazione e analisi degli aspetti che riguardano l’energia L’analisi iniziale dovrebbe essere un processo step by step. Le fasi elencate nel seguito vengono descritte in dettaglio:

1. definizione dell’obiettivo 2. raccolta dati e misure 3. preparazione dei dati e degli indicatori 4. sviluppo di un’analisi input-output e di un diagramma di flusso 5. analisi e interpretazione

1. Definizione dell’obiettivo dell’analisi

Se un’azienda non conosce i suoi consumi energetici è utile cominciare con un’analisi generale. Lo scopo dell’analisi è determinare le quantità, tipologie e costi dell’energia usata in azienda. Quando si definisce l’obiettivo di un’analisi energetica bisogna considerare i seguenti elementi:

• Intensità dei consumi energetici. E’ utile cominciare lo studio nelle aree in cui i consumi energetici sono elevati. Generalmente è sufficiente esaminare le macchine e i processi con i consumi energetici più elevati. L’esperienza dimostra che il 20% delle macchine e dei processi utilizza circa l’80% del totale dell’energia consumata.

• Struttura dei consumi energetici. In molte aree i consumi energetici non sono direttamente connessi ai livelli di produzione. Spesso questo fatto viene male interpretato come se non ci fosse potenziale di risparmio energetico. In alcune aree non c’è conoscenza dettagliata sui consumi energetici. I sistemi sono largamente influenzati da fattori variabili (es. temperatura esterna, illuminazione naturale), perciò si dovrebbero esaminare i sistemi per i quali non ci sono conoscenze sui fattori fissi e variabili che li influenzano.

• Sistemi di mantenimento o attrezzature elettroniche sono spesso considerati fattori fissi. Anche se i risparmi energetici sono relativamente bassi rispetto a quelli dei processi di produzione, tuttavia spesso si possono ottenere con investimenti scarsi o nulli. Un cambio di comportamento non richiede investimenti, si può realizzare con un minimo sforzo and will add directly to the bottom-line (??).

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Figura 1: Consumi elettrici di un’azienda – le maggiori utenze sono individuate, ma rimane poca consapevolezza sull’impiego di grandi quantità di energia Nell’esempio sopra riportato più del 50% dell’utilizzo dell’energia elettrica non può essere allocato a un’utenza specifica. Questo utilizzo dell’energia dovrebbe essere oggetto di analisi. Oltre agli obiettivi tecnici, l’energy manager dovrebbe considerare sia l’organizzazione che i “fattori umani”. Gli aspetti organizzativi influenzano i consumi energetici dovuti a scarso coordinamento fra i singoli dipartimenti o a gruppi di lavoro non strutturati o irregolari. I fattori umani riguardano

• La motivazione • Le attività svolte in passato • Le opportunità di formazione sulla conservazione dell’energia

Perciò può essere necessario focalizzare l’obiettivo dell’analisi sui fattori umani, per esempio sulle competenze e le motivazioni del personale sulla conservazione dell’energia nelle singole aree. L’energy manager dovrebbe identificare il personale con conoscenze adeguate a supportare le attività di analisi, il personale che ha bisogno di migliorare le conoscenze e definire come il gruppo dovrebbe organizzarsi per migliorare l’efficienza. Un altro elemento importante sono gli acquisti verdi. L’obiettivo dell’analisi potrebbe essere identificare le aree per le quali si possono usare criteri di risparmio energetico negli acquisti. Elettrodomestici, condizionatori, lampade e altre attrezzature si possono acquistare facendo riferimento all’etichetta energetica europea. L’etichetta classifica le applicazioni da A (il più efficiente, o in alcuni casi A++) fino a G (il meno efficiente) e mostra quanta energia si utilizza in condizioni operative standard. Un investimento iniziale più alto in attrezzature di risparmio energetico può essere velocemente compensato da costi operativi più bassi. Un’altra etichetta che può aiutare a identificare attrezzature a

Electricity consumption

0

400000

800000

1200000

1600000

2000000

Office

Heatin

g

Coolin

g

compre

ssed

air

water p

umps res

t

kWh

200120022003

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risparmio energetico è la “Energy Star”, che spesso si trova ne dispositivi elettronici per ufficio. Ci sono anche etichette nazionali che aiutano a identificare applicazioni a risparmio energetico e che potrebbero essere utilizzate come criteri di acquisto. A questo punto la direzione potrebbe essere interessata a sapere quanto costa un’analisi e i risparmi che si possono ottenere. Purtroppo non c’è una risposta generale, ogni organizzazione è unica e ogni sistema energetico è diverso. Per una stima preliminare dei costi energetici, e solo dei potenziali risparmi, si dovrebbero utilizzare i dati disponibili nel sito oppure i dati rilasciati dai fornitori di energia. Questo non dovrebbe richiedere investimenti economici. Successivamente l’energy manager dovrà definire le aree dove occorrono misure per avere informazioni più dettagliate. I costi dell’analisi devono essere bilanciati con i risparmi che probabilmente si verificheranno. Tuttavia le ragioni per intraprendere un’analisi stanno nell’ottenere un quadro del sistema e nel minimizzare le perdite; se l’azienda non finanzia l’analisi non scoprirà mai le perdite di energia e i potenziali risparmi, Una volta che si è definito lo scopo dello studio, il passo successivo consiste nel decidere quali aree devono essere considerate e con quale dettaglio.

2. Definire i vincoli del sistema Per una piccola azienda è molto semplice definire i vincoli del sistema. Le piccole aziende di solito sono centrate su tutte le aree e non c’è vantaggio a dividere l’azienda in unità separate. La direzione sarà responsabile di tutte le aree e di tutti i combustibili. Le aziende più grandi avranno maggiori difficoltà. All’inizio dovrebbero decidere quali sono le aree da considerare ed escludere quelle meno rilevanti. Nell’analisi iniziale è meglio inserire le unità produttive, le aree di stoccaggio e gli uffici, ed è necessario sapere quali sono le aree ad alta intensità energetica. E’ necessario fare attenzione se i consumi energetici non sono separati per usi privati o per unità aziendali, o quando gli spazi sono condivisi. Questo può essere il caso il cui il proprietario dell’impianto vive sul sito oppure due rivenditori condividono lo stesso edificio, e c’è una sola misura per l’intero impianto. Se è il caso, bisognerebbe considerare separatamente anche il parco veicoli aziendale. Occorre inoltre tener presente che la specifica struttura dell’azienda influisce sulle relazioni fra i dipartimenti, fra i centri di profitto, fra i centri di costo, su quali dati sono disponibili e perciò su come dovrebbe essere condotta l’analisi. La struttura dei centri di profitto può essere diversa dai consumatori di energia. In questo caso l’energy manager dovrebbe considerare che, poiché i dati per i centri di profitto sono già disponibili, questi dovrebbero cercare di svolgere l’analisi seguendo la struttura già esistente. Prima che si inizino le misure il sistema energetico e di distribuzione dovrebbero essere noti in dettaglio; molto spesso potrebbe essere necessario aggiornare la documentazione esistente. Un programma di misure dovrebbe comprendere le date, le responsabilità e le tipologie di misure da prendere. L’esempio seguente illustra questo concetto.

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3. Raccolta dati e misure Una raccolta dati strutturata è fondamentale per l’analisi energetica. In una prima fase dovrebbero essere utilizzati soltanto le fonti di dati già esistenti. Le fonti di informazione sono:

• Fatture • Contatori • Manuali • Documentazione di misura, es. fogli di lettura dei contatori • Report di audit

Transformer 1 30 MW

Transformer 2 35 MW

Compressed Air 45kW

Lighting

Drilling

Repair dept.

Cooling devices

IT

Kitchen

Office

Measurement energy supplier

Own Measurement

Temporary Measurement possible

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È importante decidere quale genere di dati devono essere raccolti: Fornitori di energia

• Bollette di fornitura di energia per gli ultimi 2/3 anni - Carico [kW] - Tariffe giornaliere, notturne, di punta [kWh] - Prezzi [euro/kWh], [euro/(kW*a)] - Costi [euro]

• Si raccomanda di valutare i contratti di fornitura di energia su base annua e di

controllare i prezzi • Dovrebbero essere chiari i costi di fornitura dell’energia, che comprendono

- Costi interni di trasporto e trasformazione dell’energia - Costi di personale e manutenzione - Costi generali

• Assicurarsi di mantenere periodi di riferimento confrontabili per tutte le fonti energetiche

Infrastrutture I sistemi energetici si dividono spesso in processi di produzione (consumatori) e infrastrutture. Le infrastrutture forniscono l’energia necessaria per condurre i processi o per sostenerli, e comprendono sistemi quali boiler, ara compressa, riscaldamento, illuminazione. Per dare un quadro dei consumi relativi alle infrastrutture occorre raccogliere i seguenti dati:

• Nome dell’attrezzatura • Produttore, tipo, anno di costruzione • Carico • Localizzazione • Combustibile • Efficienza • Carichi significativi e livelli (temperatura, pressione, umidità) • Intervalli di manutenzione, contratto di manutenzione • Note aggiuntive (condizioni tecniche ecc.)

Utenze Secondo lo standard tedesco VDI 3922 le utenze dovrebbero essere divise nei seguenti gruppi: Attrezzature e servizi relativi agli edifici Attrezzature e macchine per la

produzione • Condizionamento e ventilazione • Raffrescamento • Illuminazione • Infrastrutture generali quali ascensori

e cucine

• Sistemi di guida • Fornaci industriali • Processi termici • Processi di raffreddamento • Ventilazione di processo • Compressori

Le utenze dovrebbero anche essere divise secondo:

• Struttura dell’edificio

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• Processi di produzione • Centri di costo

Dati da raccogliere per ogni utenza:

• Nome e tipo di costruzione/macchina • Produttore, anno di costruzione e condizioni tecniche • Capacità o performance • Domanda di picco • Consumo energetico • Tipo di operazione (pieno carico, carico parziale) • Periodi operativi • Curve di carico (utili per la gestione del carico) • Opzioni di controllo

Emissioni I consumi energetici dell’azienda contribuiscono al riscaldamento globale e dunque occorre calcolare le emissioni, che comprendono:

• Idrocarburi incombusti (CnHm) • Polvere e fuliggine • Biossido di carbonio (CO2) • Monossido di carbonio (CO) • Biossido di zolfo (SO2) • Ossidi di azoto (NOx)

Le emissioni si possono valutare mediante: • Protocolli di misura (possibilmente obblighi di legge) • Calcoli

Le emissioni di CO2 si possono facilmente calcolare in base ai consumi energetici. La tabella seguente riporta i poteri calorifici significativi: INSERIRE TABELLA Un significativo aumento di informazioni sugli usi dell’energia in un’azienda è relativamente facile da ottenere ma spesso richiede un lavoro di raccolta e interpretazione. Semplicemente raccogliendo informazioni adatte si può far emergere una visione più chiara degli usi e dei costi dell’energia. Tuttavia ci sono problemi connessi alla raccolta dati mediante fatture, ad esempio:

• Non esistono copie delle fatture per informazione del personale • I dati sono illeggibili, per es. per la cattiva qualità della copia • C’è confusione fra i periodi di contabilità e di consumo • Ci sono aggiustamenti contabili per i periodi di non consumo (es.tariffe di base

caricate durante l’anno) Dati calcolati Dopo aver raccolto i dati dalle fatture, può essere che l’energy manager debba completare i dati mancanti. Questa fase serve a migliorare la conoscenza di tutte le aree coinvolte. Si possono calcolare i dati per le aree dove sono note le richieste di potenza e le ore di funzionamento. Sono possibili le seguenti opzioni:

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• Per avere una stima dei consumi di illuminazione, contare le lampadine e moltiplicare il numero per le ore di funzionamento e la potenza

• Per avere una stima approssimata dei consumi relativi a motori e raffrescamento si può moltiplicare la potenza per le ore di funzionamento.

Contatori In una fase successiva, l’energy manager dovrà identificare le aree dove i consumi energetici non sono noti o sono poco noti. Sarà necessario pensare a misurare i consumi energetici di singoli processi, impianti o congegni. In questo caso, i seguenti aspetti vanno presi in considerazione:

• La localizzazione del contatore dipende dalla struttura del sistema e da cosa si misura. Dovrebbe essere il più vicino possibile al consumo di energia.

• Se è necessario raccogliere dati regolarmente (ad es. per i costi elevati dell’energia), bisogna installare un sistema automatico, ad es. nel caso di sistemi di riscaldamento o condizionamento.

• Solo un contatore adatto fornirà una base affidabile per identificare i potenziali risparmi e stabilire un programma di misure

• I cicli di lettura devono essere rappresentativi. Si devono includere tutte le deviazioni, picchi e differenze stagionali.

• Per le attrezzature e macchine a basso consumo, i dati mancanti possono essere calcolati in base alle informazioni esistenti.

Si raccomanda di usare contatori separati se:

• I consumi possono soltanto essere calcolati e sono significativi • Si devono identificare potenziali picchi di consumo

La misurazione dei consumi elettrici si può effettuare con un contatore installato fra l’apparecchio e il bus bar. In questo caso è necessario interrompere la corrente per installare il contatore. La misurazione senza interruzione di corrente si può effettuare in 2 modi:

• Per carichi resistive: usando amperometri clip-on • Per carichi reattivi, come nel caso di motori: un amperometro per misurare la

potenza reattiva Misurazione di potenza elettrica attiva La potenza elettrica attiva si calcola in caso di corrente diretta come prodotto del voltaggio e dell’amperaggio: P = U x I P = potenza elettrica attiva U = voltaggio I = amperaggio In caso di corrente trifase la potenza elettrica si calcola nel seguente modo: P = U x I x cos (ψ)x √3

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E’ necessario un amperometro per misurare l’amperaggio di ciasuna delle tre fasi. Il voltaggio fra le due fasi di solito si misura con il controllo del motore e preferibilmente nello stesso momento dell’amperaggio. Il fattore di carico dei motori elettrici per i range operativi a carico parziale è generalmente 0.7, mentre per i range operativi a pieno carico è 0.9. Esempio: Calcolo per range operativi a pieno carico Consumo elettrico (kWh) = [U x I x √3 x cos (ψ) x ore di funzionamento x fattore di carico] / 1000 es: 90 A x 400 V x √3 x 0.85 x 7000 x 0.8 = 296795 kWh Per calcolare la potenza consumata da un motore elettrico in caso di corrente trifase si deve identificare il carico parziale di 2 delle 3 fasi con 2 wattmetri. La somma totale dei carichi parziali dà il consumo totale di potenza. Non sono molti i motori che consentono questa procedura di misurazione. I dispositivi elettronici di misura di amperaggio e voltaggio con calcolo delle medie costano dai 350 euro in su. Misuratori meno costosi a bassa qualità spesso danno valori scorretti. Come si calcola il fattore di carico? LF = (P in / P rated x) η = (V line x I line x PF x √3 ) / (P rated x 1000) x η

LF – Fattore di carico Pin – Potenza elettrica in ingresso (kW) Prated – Potenza del motore o Potenza nominale (kW)

- Efficienza del motore a pieno carico (decimale) Vline - Voltaggio (V) Iline - Corrente (A) PF – Fattore di potenza (decimale) Attrezzatura richiesta: Wattmetro o amperometro, Voltmetro o contatore del fattore di potenza INSERIRE GRAFICO Uso di curve caratteristiche di pompe e ventilatori Un modo per calcolare il consumo elettrico di pompe e ventilatori è la misurazione della velocità di flusso in volume o della velocità di flusso distribuito mediante l’installazione di contatori, levette a scatto o dispositivi ad ultrasuoni. Le curve caratteristiche di pompe e ventilatori si possono usare per leggere i carichi richiesti. In teoria è lo stesso con l’altezza di distribuzione. Poiché molte pompe hanno una curva caratteristica piatta, le conseguenze di un minimo errore di stima possono essere notevoli. Caratteristiche del carico parziale nelle pompe

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Le pompe di solito si definiscono secondo le caratteristiche di base illustrate sotto. Esse evidenziano le relazioni fra la testa, la potenza e l’efficienza in rapporto al flusso. E’ importante notare come possano esserci picchi di efficienza; il funzionamento a carico parziale (testa e/o flusso) probabilmente determina una significativa riduzione nell’efficienza della pompa. Il Miglior Punto di Efficienza (BEP) di una pompa idealmente è il punto ratedload (a pieno carico ?) INSERIRE FIGURA Misurazione dell’illuminazione

• Si può misurare con un luxmetro • I consumi si possono calcolare prendendo in considerazione diversi periodi del

giorno e delle stagioni • Vanno considerati le richieste di legge più significative e gli standard per l’intensità

di illuminazione Misurazione della temperatura

• Misurare la temperatura relativa all’aria ambiente, ai flussi di aria e di acqua, alle superfici

• Prendere in considerazione diversi periodi del giorno e delle stagioni • Prendere in considerazione le necessità di temperatura minima e le richieste di

legge Misurazione dei volumi

• Misurare usando contatori a flusso induttivo • E’ importante misurare i flussi durante tutto il giorno

Misurazione dell’aria compressa

• Solitamente si misura il consumo elettrico del compressore (es. usando un amperometro per misurare la potenza reattiva)

• Il consumo di energia va comparato con il volume di aria compressa prodotta • Si devono identificare le perdite verificando la quantità di aria compressa prodotta

nelle 24 ore staccando i consumatori ma collegando i compressori • Le perdite si possono identificare con microfoni a ultrasuoni

Metodi di raccolta dei dati misurati Ci sono alcuni principi guida nella raccolta e misurazione dei dati:

• Almeno 2 persone devono conoscere la localizzazione dei contatori ed imparare a leggerli

• Le letture dei contatori devono essere fatte nel momento corrispondente ai periodi consueti di registrazione (o fatturazione), es. alla fine del mese, alla fine della settimana ecc.

• Bisogna lasciare tempo sufficiente per la lettura del contatore • La raccolta manuale di dati significa che l’intero sito è regolarmente visitato. Questo

offre l’opportunità di osservare e registrare difetti che altrimenti rimarrebbero inosservati.

Qualità dei dati I dati servono per confronti futuri, perciò vanno raccolti sistematicamente. Deve essere noto chi raccoglie i dati, quali e in quale momento. L’esperienza ha mostrato che la

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persona responsabile del processo o del dipartimento deve essere la responsabile della raccolta dati. L’analisi del sistema è accurata tanto quanto la qualità dei dati utilizzati; le informazioni che si basano sull’analisi di dati di scarsa qualità è senza significato. L’accuratezza dei dati è di notevole importanza come lo è la significatività dei metodi di raccolta dati. E’ poco rilevante che un contatore sia accurato al 100%, o che i dati di costo siano precisi al quinto decimale, se poi il responsabile della raccolta dati legge male i contatori o calcola i costi da fatture stimate. E’ importante che i calcoli successivi e lo sviluppo di indicatori si basino su dati reali e non su stime.

4. Preparazione dei dati In questa fase dell’analisi i dati aziendali devono essere predisposti in modo che si possa valutare la performance dell’azienda. Molto spesso è utile utilizzare diagrammi per riassumere i dati. Quando si preparano i dati bisogna considerare i seguenti punti:

• Usare solo i dati essenziali per l’analisi • Ridurre i dati a piccole unità • Etichettare chiaramente tutti i dati • Tutte le colonne e le righe di una tabella devono essere intestate • Descrivere la fonte di dati usati, tutte le ipotesi fatte e i calcoli usati durante la

raccolta • Segnare la data della raccolta e la data di predisposizione dei dati, il nome della

persona che ha raccolto e preparato i dati e il nome del file. Costruire indicatori Si possono costruire indicatori per:

• L’intera azienda • Alcune divisioni dell’azienda • Alcuni processi

Gli indicatori sono uno strumento utile per confrontare processi, macchine o aziende. Ad esempio possono essere usati indicatori per confrontare:

• Macchine di diversa capacità • Processi che usano tecnologie diverse • Macchine che producono prodotti simili • L’efficienza di macchine simili

Gli indicatori si costruiscono con dati misurati e unità di riferimento. Per esempio, i consumi energetici da riscaldamento per la superficie totale del pavimento. Ci sono due tipi di indicatori: Indicatori assoluti. L’obiettivo è diminuire i consumi energetici da 80 MWh a 70 MWh nei prossimi 12 mesi. Indicatori relativi. L’obiettivo è diminuire i consumi energetici da 80 kWh/unità a 70 kWh per unità di produzione nei prossimi 12 mesi.

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E’ pratica comune usare indicatori relativi per essere in grado di confrontare diversi sistemi. Per esempio, è possibile riferirsi alle quantità di inquinanti e al consumo di energia di prodotti, dipendenti, dipartimenti, altre aziende ecc. La tabella seguente mostra esempi di possibili indicatori assoluti e relativi. INSERIRE TABELLA E’ importante scegliere la corretta unità di riferimento. Essa deve:

• Avere un chiaro collegamento con i consumi energetici • Essere semplice da calcolare (per esempio unità di produzione, input di risorse) • Essere legata all’aspetto dei consumi energetici che si sta valutando (ad es. per

unità di prodotto, kg per prodotto finale)

5. Analisi input-output Lo sviluppo di un’analisi input-output serve a dare un’idea precisa della posizione complessiva dell’azienda e a evidenziare le emissioni annuali. L’analisi dovrebbe comprendere:

• Gli input energetici • Gli output in emissioni e calore di scarto

Gli input si riferiscono essenzialmente ad energia non rinnovabile come olio combustibile, gas naturale ed elettricità. Se è il caso, occorre segnalare l’energia rinnovabile ad es. legno. Dal punto di vista degli output, vanno segnalati soprattutto le emissioni e il calore di scarto. Le emissioni di biossido di carbonio sono direttamente legate al consumo energetico dell’azienda e contribuiscono a generare effetti ambientali negativi. Il personale dovrebbe essere consapevole di questi effetti e sapere che la propria attività influenza non solo i consumi ma anche l’ambiente.

Input Output Carbone Emissioni

Riscaldamento Calore di scarto Elettricità

Gas naturale Olio combustibile

Legno Il calore di scarto si genera in parecchi processi industriali, macchine e compressori, e può essere utilizzato in altre applicazioni compreso il riscaldamento degli ambienti. Il recupero di questo calore può essere molto efficace in termini di costo perché consente una riduzione della bolletta energetica complessiva. Tuttavia, poiché non è facile valutare il calore di scarto disponibile, bisognerebbe contattare un esperto per avere un consiglio e un’analisi di dettaglio. Disegnare un diagramma di flusso

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Con i dati raccolti finora, il sistema energetico dovrebbe essere visualizzato mediante un diagramma di flusso, che consente una rappresentazione grafica dei flussi energetici più rilevanti nell’azienda. INSERIRE FIGURA La figura illustra come un semplice diagramma possa evidenziare i flussi energetici. Questo tipo di rappresentazione si può preparare usando software professionale oppure a mano. L’obiettivo è identificare i flussi energetici dell’azienda e le quantità ad essi associate. I flussi devono avere le stesse unità di misura. L’ampiezza del flusso dipende dai consumi energetici del sistema o della macchina.

6. Analisi e metodi di interpretazione La semplice raccolta di informazioni non è sufficiente. Perché sia utile l’informazione deve essere analizzata e interpretata. Ci sono numerose metodologie di analisi con varie funzioni e gradi di dettaglio. La scelta di una adatta metodologia permette di identificare secondo quali modelli variano e l’importanza relativa degli usi energetici all’interno dell’organizzazione. Dopo aver raccolto i dati sui consumi e sui costi energetici, il passo successivo è l’adozione di metodi di analisi adatti ad interpretare i dati e a identificare quali sono mancanti. L’analisi dei dati si può fare secondo modelli:

• Giornalieri • Settimanali • Stagionali

L’uso di questi modelli dipende dall’importanza dei dati in termini di quantità e di costi. Un modello giornaliero o settimanale è utile quando i dati sono raccolti automaticamente, quando icosti relativi sono significativi e quando occorre una risposta immediata. Altre tecniche utilizzabili per l’analisi dei dati energetici comprendono:

• Semplici diagrammi a barre (es. consumi energetici per il riscaldamento di quartiere)

INSERIRE 4 FIGURE

• Parametri (es. consumo di acqua tiepida e calda nelle industrie) INSERIRE TABELLA

• Confronto fra anno in corso e ultimo anno (es. calcolo di consumi energetici specifici e consumi di gas specifici)

INSERIRE TABELLA Il confronto dei dati correnti con i dati degli anni precedenti e con i parametri indica la performance dell’azienda nel tempo e in relazione ad altre aziende simili. La valutazione dei dati ha lo scopo di identificare le opportunità di riduzione dei consumi energetici al fine di ridurre i costi, migliorare le performance ambientali e assicurare le forniture di energia.

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Analizzare in dettaglio aree selezionate Per particolari processi industriali, i parametri e i dati di comparazione probabilmente non saranno disponibili. L’unico modo per identificare i possibili risparmi è determinare dalla letteratura il consumo energetico teorico di singoli processi industriali e confrontare questi dati con i consumi reali. Se i consumi sono diversi è necessario capirne le ragioni e cercare di migliorare il processo. Ciò può essere fatto da personale ben addestrato o da esperti esterni. 4.3.2 Obblighi di legge I vincoli normativi sono uno degli stimoli principali al miglioramento delle performance delle aziende. Con l’aumento della severità delle multe per infrazioni alla normativa e la sempre maggiore divulgazione di informazioni sulle non conformità, le aziende non possono più permettersi di ignorare i loro doveri istituzionali. Costosi adattamenti degli impianti e dei processi per il raggiungimento di nuovi standard possono anche ridurre la competitività se le aziende non programmano in anticipo questi cambiamenti. E’ perciò essenziale una buona conoscenza della legislazione che riguarda l’energia, sia quella in vigore sia quella proposta. Solo con questo genere di procedure attivate l’azienda può essere in grado di ottenere la registrazione EN16001. E’ in vigore un’ampia quantità di normativa che riguarda l’energia, ogni anno in crescita. Senza dubbio non tutta si riferisce ad un’azienda, perciò serve un po’ di tempo per capire quale normativa è effettivamente rilevante. Solo quella significativa per le attività, i prodotti e i servizi dell’azienda deve essere inclusa nella registrazione. Ogni infrazione alla norma sarà considerata una mancanza dell’EMS e la registrazione sarà rifiutata. Un’infrazione dopo che la registrazione è stata ottenuta può causare la revoca della registrazione. Perciò è importante che il registro non solo identifichi quali norme sono rilevanti ma in più aggiunga un’interpretazione della norma e traduca gli obblighi in azioni specifiche per l’azienda. Analogamente, nel registro si dovrebbero identificare e interpretare le norme proposte che probabilmente influenzeranno le azioni dell’azienda. Vanno inclusi nel registro i vincoli relativi alle condizioni operative di un sito, le autorizzazioni di esonero da soddisfare, o le autorizzazioni di processo da ottenere. Ogni vincolo di politica aziendale, sia interno che di struttura, deve essere registrato. Questi obblighi possono comprendere codici di comportamento, carte d’intenti, standard industriali per i quali l’azienda si è impegnata. Vanno anche valutate e registrate le conseguenze di questi impegni per le procedure operative giornaliere dell’azienda. La compilazione del registro Ci dovrebbe essere sul posto un registro delle normative o una descrizione della procedura utilizzata per identificare i vincoli rilevanti di legge. I cambiamenti nelle normative avvengono rapidamente perciò è importante che le procedure siano consolidate per essere sicuri che il registro sia aggiornato. Le procedure devono essere anche documentate. In pratica, una procedura step-by-step utile per gli adempimenti ambientali potrebbe:

• Identificare i materiali, impianti, rifiuti, emissioni, la pianificazione generale influenzata dalla normativa

• Decidere quali azioni occorrono per assicurare gli adempimenti alla norma e definire ruoli e responsabilità

• Decidere come aggiornare il registro normativo

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Dato che il registro deve essere adatto alle attività, ai prodotti e servizi aziendali, un utile punto di partenza può essere la considerazione degli aspetti ambientali che coinvolgono l’organizzazione. Questi aspetti si possono raggruppare in 2 aree diverse:

• Impianti e macchine (es. regolazioni per macchine, manutenzione; livelli di emissione)

• Prodotti e servizi (es. potenzialmente dannosi durante l’uso, esoneri da obblighi ecc.)

Andrebbero considerati gli impatti delle emergenze e degli incidenti oltre alle normali condizioni operative. Per ognuno degli aspetti identificati occorrerebbe valutare gli obblighi normativi e di politica aziendale. Per alcuni aspetti la norma può essere estensiva e complessa. Le autorità di controllo e le associazioni di categoria sono buone fonti di competenza in merito. La definizione di ruoli e responsabilità aiuta a garantire che le possibili aree coinvolte siano eliminate (??? che significa???) e che si intraprendano azioni adeguate. In pratica può essere utile segnare quali unità aziendali dell’organizzazione sono coinvolte da una norma in modo che il personale sappia quali aree di lavoro sono sottoposte a vincoli. Durante il processo di audit si verificheranno gli adempimenti normativi. Si dovrebbero annotare nel registro i commenti del personale responsabile per spiegare cosa si intende fare per garantire l’adeguamento alla norma e come si comunicheranno gli aggiornamenti o le nuove normative al personale coinvolto. L’ultima fase consiste nel definire come sarà aggiornato il registro normativo. Ci dovrebbe essere un sistema sul posto che stabilisce da chi e a quali intervalli il registro dovrebbe essere aggiornato. Inoltre devono essere messe a disposizione le risorse necessarie per questo lavoro. Non è prescritto un format per il registro, perciò tocca a voi svilupparne uno adatto all’organizzazione. A partire dall’analisi iniziale dovrebbe essere possibile stabilire la posizione attuale dell’organizzazione riguardo agli obblighi normativi e di politica aziendale Il registro dovrebbe includere un breve riassunto della situazione attuale e un piano d’azione dettagliato su ciò che occorre fare. Dovrebbe essere inclusa anche una data obiettivo per le revisioni. Nel seguito un possibile layout per il registro. Argomenti Aree, attività, prodotti, servizi rilevanti 1 2 3 Legislazione, norme, politiche rilevanti § § § Adempimenti richiesti Autorità di controllo Responsabilità interne Procedure adeguate e documentazione Situazione attuale Azioni In sintesi, nel registro dovrebbero essere citati i seguenti punti:

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• Unità organizzativa, prodotto, attività o aspetto da identificare nell’analisi energetica per il quale la norma è rilevante

• Estremi della legge, direttiva, normativa o regolamento amministrativo (es. titolo, data pubblicazione ecc)

• Note esplicative • Descrizione delle attività e compiti che vanno svolti per adempiere alla normativa • Descrizione delle azioni correttive che vanno condotte per soddisfare agli

adempimenti • Autorità di controllo competente • Responsabile dell’adeguamento normativo • Data dell’analisi

4.3.3 Programma energetico ( meglio Piano d’azione per l’energia?) Un indirizzo politico non è sufficiente a determinare un cambiamento in una organizzazione dato che è troppo generale per essere utilizzato su base giornaliera. L’azienda non può affrontare tutti i problemi contemporaneamente, perciò è necessario che definisca delle priorità di lavoro. Per ottenere miglioramenti ambientali e in termini di costi, i principi e gli scopi elencati in un documento di politica energetica devono essere tradotti in azioni mediante lo sviluppo di obiettivi e target. Le informazioni raccolte durante la fase di analisi possono essere utilizzate per definire delle priorità e sviluppare un piano di miglioramento che segua gli indirizzi politici stabiliti. Gli obiettivi e i target di un piano d’azione o programma di lavoro dovrebbero stabilire come raggiungere gli scopi del programma politico. Dovrebbero essere realistici, raggiungibili e costituire una base per il monitoraggio dei progressi. Ciò significa che, ove possibile, dovrebbero essere quantitativi e stabilire quale livello di miglioramento deve essere ottenuto in un dato periodo di tempo. Quando è necessario, le azioni dovrebbero essere valutate in termini di costi. Un obiettivo stabilisce quello che si dovrebbe ottenere in una particolare area. Per esempio, uno degli obiettivi dell’azienda riguardo all’energia può essere la riduzione dei consumi di illuminazione. Il numero degli obiettivi che l’azienda stabilisce dipende ampiamente dalle risorse disponibili per la gestione dell’energia. Un target quantifica un obiettivo specificando la quantità e l’ambito temporale. Per l’esempio sopra riportato, il target può essere la riduzione dei consumi di illuminazione del 10% entro aprile 2010. I target stabiliti dovrebbero riflettere le priorità dell’azienda nella gestione dell’energia e dovrebbero essere tali da assicurare un miglioramento visibile delle performance ma allo stesso tempo effettivamente raggiungibile. Identificare le priorità Per definire in quali aree le azioni devono essere centrate in fase iniziale, l’azienda deve stabilire un elenco di priorità. Questo potrebbe richiedere una certa quantità di informazioni sulle attuali performance aziendali nella gestione dell’energia, ricavabili dall’analisi energetica. L’azienda dovrà anche stabilire una serie di criteri in base ai quali si determinano le priorità. Questi possono includere:

• Adeguamenti legislativi • Standard industriali • Facilità di realizzazione • Vantaggi di costo

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• Basi per azioni future • Miglioramenti ambientali

Adeguamenti legislativi Una priorità chiave per ogni azienda è l’adeguamento alle normative per ridurre i rischi di denuncia e prevenire danni ambientali. Ciò è particolarmente importante per quelle aziende nelle quali il sistema di gestione dell’energia costituisce una parte di un più ampio sistema di gestione ambientale, che è, o vuole essere, accreditato EMAS o ISO14001. La normativa riguardo alla gestione dell’energia non è moltissima. Le infrazioni normative riguardano principalmente le eccedenze nei massimi o minimi legali per l’illuminazione, il riscaldamento o la ventilazione, oppure norme edilizie, sanitarie o di sicurezza. Tuttavia l’uso dell’energia può avere implicazioni negli adeguamenti alla normativa ambientale. Per esempio se l’azienda decide di utilizzare l’olio combustibile come fonte di energia occorre stoccarlo sul posto. Per prevenire i rischi di inquinamento delle acque o la contaminazione del terreno per versamenti o dispersioni, il serbatoio deve essere adeguatamente isolato e il riempimento controllato. Se capita un inquinamento o una contaminazione, parecchie norme ambientali possono determinare l’avvio di un procedimento. Standard industriali La conservazione e la buona gestione dell’energia sono ampiamente determinate da indirizzi politici piuttosto che legislativi. Il risultato è che in molti paesi si sono sviluppati standard di buone pratiche, parametri di riferimento e schemi premianti. Questi forniscono una buona indicazione di quello che si potrebbe ottenere con una efficace gestione dell’energia in un’ampia gamma di settori industriali. Ottenere una buona performance dal punto di vista di standard industriali può essere una priorità per l’azienda, soprattutto se state operando in un settore dove c’è elevata competitività. Facilità di realizzazione L’azienda potrebbe voler dare priorità a quegli obiettivi che può raggiungere velocemente e facilmente. Può passare del tempo fra l’adozione di una politica e il momento in cui si evidenziano effettivi risparmi o miglioramenti. Può essere difficile mantenere la motivazione del personale durante questo periodo. Perciò può essere vantaggioso lavorare su obiettivi che richiedono pochi cambiamenti organizzativi e che danno risultati rapidamente, anche se di piccola entità. Vantaggi di costo Le azioni che portano i maggiori vantaggi di costo possono a prima vista apparire come le più attraenti ma ciò non significa necessariamente che debbano essere in cima alla lista delle priorità. Obbiettivi che richiedono un elevato investimento di capitale, anche se comportano grandi guadagni, possono non essere fattibili o desiderabili nelle prime fasi di applicazione di un sistema di gestione dell’energia. Se l’azienda ha poco capitale sarà necessario scegliere azioni a basso o nessun costo. Il reinvestimento dei risparmi potrà consentire più avanti di finanziare progetti a maggiore intensità di capitale. La dimostrazione del potenziale di risparmio con poco rischio di capitale può essere un buon fattore motivazionale all’inizio di una campagna di conservazione dell’energia. Tuttavia bisogna notare che le azioni a basso o nessun costo richiedono spesso elevati livelli di coinvolgimento del personale, non facili da ottenere nelle fasi iniziali di un programma di gestione dell’energia. Basi per azioni future

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In alcune circostanze può essere necessario ottenere certi obiettivi prima che altri siano fattibili. Per esempio l’azienda può avere necessità di determinare adatti livelli di illuminazione per certi compiti prima di intraprendere azioni relative all’obiettivo di risparmiare energia per l’illuminazione. Miglioramenti ambientali Un’azione aziendale relativa alla gestione dell’energia può essere parte di un più ampio programma d’azione ambientale. Può essere perciò necessario dare priorità alle azioni energetiche che conducono alle migliori performance ambientali. Stabilire target realistici Per monitorare i miglioramenti di performance è essenziale che i target stabiliti per il conseguimento di obiettivi siano quantitativi e realistici. Essi devono definire i livelli e le scadenze temporali dei miglioramenti. E’ importante evitare di definire target irrealistici. Essi devono essere raggiungibili anche con vincoli finanziari o di altre risorse. Un fallimento nel raggiungimento di target può essere un fattore di forte demotivazione. D’altra parte i target devono essere anche in qualche misura abbastanza rigorosi. Se si raggiungono troppo facilmente può essere che ottenere cambiamenti significativi richieda molto tempo e che le azioni intraprese manchino di credibilità. Nella definizione dei target è importante considerare il contesto più ampio in cui opera il sistema di gestione dell’energia. Fra i fattori da considerare ci sono:

• Restrizioni economiche • Limitazioni di processo o di attrezzature • Miglioramenti tecnologici • Disponibilità di personale • Conflitti con altri interessi • Target assoluti e proporzionali

Restrizioni economiche La disponibilità di finanziamenti da parte dell’azienda può definire quanto realistico sia un target. Per esempio, se per ottenere una riduzione del 20% nei consumi energetici l’azienda deve acquistare una nuova attrezzatura, può essere più realistico fissare un target del 10% di riduzione nel breve periodo se questo si può ottenere semplicemente con modifiche all’impianto esistente. La sostituzione dell’impianto può essere un obiettivo di lungo periodo. Tuttavia si potrebbe obiettare che questa strategia in definitiva sia più costosa. Si dovrebbe predisporre un’analisi costi benefici per quegli obiettivi che richiedono un grande investimento di capitale. Limitazioni di processo o di attrezzature Alcuni processi o attrezzature ad elevato consumo energetico possono avere un’influenza significativa sui consumi energetici complessivi dell’azienda. Ad esempio, fissare un target del 10% di riduzione dei consumi energetici entro 12 mesi potrebbe essere irrealistico se l’azienda non è in condizioni di fare cambiamenti nelle fonti di questi consumi energetici. Può essere più realistico fissare target separati per singoli processi o per singole attrezzature. Miglioramenti tecnologici

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Non si dovrebbero fare ipotesi circa la futura disponibilità di tecnologie e dei relativi potenziali risparmi che potrebbero consentire. I target si dovrebbero basare su quanto si può ottenere con le attuali tecnologie disponibili. Possono sempre essere adattati in tempi successivi quanto intercorrono dei cambiamenti. Disponibilità di personale Non è solo la disponibilità di capitale che può vincolare l’azienda in quanto può ottenere. Se uno specifico target richiede un elevato impiego di personale, è essenziale assicurarsi che ciò sia possibile. E’ anche necessario assicurarsi che siano disponibili le necessarie competenze e conoscenze di base. L’impegno della direzione è essenziale. Conflitti con altri interessi Gli obiettivi e i target stabiliti nell’ambito del sistema di gestione dell’energia possono entrare in conflitto con quelli di altre aree aziendali. Per esempio, il cambiamento di procedure operative per ridurre i consumi energetici può determinare un conflitto con le procedure sanitarie e di sicurezza, oppure l’introduzione di un diverso combustibile per ridurre i costi dei consumi energetici può dar luogo a più elevate emissioni in atmosfera. Altre misure possono agire da vincoli rispetto a quanto si può ottenere perciò è importante avere un quadro complessivo delle politiche aziendali e consultare il personale responsabile delle aree di lavoro coinvolte prima di adottare dei target. Lo scopo dovrebbe essere il raggiungimento di un equilibrio fra tutti gli interessi. Target assoluti e proporzionali Nel tempo le condizioni aziendali possono cambiare. Per esempio la produzione può aumentare. Perciò target proporzionali possono essere più significativi di target assoluti. Per esempio, se l’azienda stabilisce un target di riduzione dei consumi energetici relativi ad un particolare processo del 10% in due anni (target assoluto), ma in quel periodo la produzione raddoppia, per raggiungere il target originale si dovrebbe ottenere una riduzione del 20%. Quindi può essere più appropriato definire il target in termini di unità di produzione, cosicchè il target sopra citato può diventare “riduzione dei consumi energetici del 10% per 100 kg del prodotto X entro 2 anni” (target proporzionale). Aggiunte o cambiamenti di prodotti e servizi che intervengano nel futuro possono influenzare i target stabiliti. E’ dunque essenziale che si definiscano limiti precisi. Ciò non significa che gli obiettivi e i target una volta stabiliti non possano essere corretti. E’ improbabile che l’azienda raggiunga tutti i target che ha stabilito di ottenere. Il processo di gestione dell’energia è ciclico. La procedura di valutazione determinerà l’efficacia del sistema nel raggiungimento dei target, se i target sono appropriati e quali cambiamenti devono essere introdotti. Dopo aver definito obiettivi e target, occorre considerare i meccanismi necessari per raggiungerli. Anche in una piccola azienda ci possono essere molti modi diversi di raggiungere uno specifico target. Ad esempio, una riduzione nei consumi energetici per l’illuminazione si può ottenere installando sensori remoti per il controllo dell’accensione oppure installando lampade a basso consumo. Il primo passo dunque è la valutazione delle opzioni disponibili per stabilire quale è più appropriata. Nella pratica è probabile che per raggiungere il target si intraprendano molte azioni diverse. Le restrizioni di capitale, attrezzature e personale citate sopra relativamente ai target possono essere riferite anche alle azioni. Alcune azioni, sebbene diano il risultato atteso, non sono possibili perché il capitale o il personale per attuarle non è disponibile. La

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maggior parte delle azioni avrà un budget fisso che dipende dalle risorse tecnologiche e di personale che occorrono. La disponibilità di capitale e di altre risorse determinerà l’arco temporale nel quale l’azione si realizza. Una volta che le azioni sono state identificate, occorre assegnare la responsabilità per la loro realizzazione e allocare i fondi necessari. Tutte le informazioni devono essere riunite in un piano d’azione. Quest’ultimo può essere redatto in forma di tabella come nell’esempio seguente.

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Obiettivo Target Azione Responsabilità Budget ScadenzaRiduzione dei consumi energetici per illuminazione

Riduzione dell’uso di energia per illuminazione del 10% entro aprile 1999

Valutare i livelli di illuminazione necessari per tutti i processi e i compiti Installare lampade a basso consumo Installare sensori remoti per il controllo dell’accensione

Capo dipartimento/Energy Manager Ingegnere capo Ingegnere capo

- 600 euro 400 euro

Settembre 2008 Dicembre 2008 Marzo 2009

Riduzione dei consumi energetici durante la produzione

Riduzione dell’uso dell’energia del 10% per 100 kg di prodotto entro gennaio 2009

Valutare tutte le fonti di energia utilizzate nel processo di produzione del prodotto X Azioni aggiuntive da decidere a seguito dell’analisi

Ingegnere di produzione

150 euro

Agosto 2008

Potrebbe essere necessario modificare il piano nel tempo, specialmente se si aggiungono nuovi prodotti o processi o in vista dei risultati delle azioni preliminari. Un piano d’azione da solo non dà luogo ad azioni. La struttura di gestione dell’energia nell’azienda deve essere definita e si deve avviare la formazione del personale in modo che sia in grado di svolgere i compiti assegnati. Una crescita di consapevolezza è essenziale per motivare il personale. Anche schemi incentivanti possono essere utili. Nel caso in cui obiettivi e target debbano essere conseguiti mediante cambiamenti nelle pratiche di lavoro piuttosto che nell’installazione di nuove tecnologie, può essere necessario scrivere le procedure che descrivono come un compito deve essere svolto. Occorre inoltre monitorare i progressi fatti verso il piano d’azione. E’ possibile che l’azienda non raggiunga tutti i suoi target. Questo perché erano troppo ambiziosi, oppure a causa di cambiamenti nelle circostanze esterne, oppure perché altri fattori nel sistema di gestione dell’energia (es. l’erogazione della formazione) sono mancati nel sostenere l’azione. Per queste ragioni l’efficacia di tutto il sistema dovrebbe essere periodicamente verificata a si dovrebbero apportare adeguate correzioni. Procedure scritte Le procedure scritte sono un valido mezzo di controllo in un sistema di gestione dell’energia. Quando un obiettivo o un target richiedono di svolgere un compito in un determinato modo, si dovrebbe scrivere una procedura in modo che tutto il personale sappia che cosa

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gli viene richiesto. Le procedure scritte sono anche un mezzo per comunicare le richieste aziendali ai fornitori e contraenti. Ogni procedura dovrebbe contenere:

• Una descrizione dello scopo della procedura • Una descrizione dei compiti o attività a cui si riferisce • Una sintesi dei ruoli e responsabilità relative alla procedura • Una descrizione di quello che occorre fare

Nella tabella seguente un formato standard che può essere usato come base. Procedura per : Data: (di approvazione della procedura)

Ref.: (numero o codice di riferimento)

Autorizzata da: (ruolo e firma)

Scopo: definisce ciò che la procedura si propone Ambito: definisce la situazione a cui si applica la procedura Responsabilità: definisce le responsabilità di tutte le persone che hanno un

ruolo nell’applicazione della procedura Procedura: descrive quello che occorre fare, come va fatto e quando Procedure correlate: definisce titolo e numero di riferimento delle procedure

correlate significative Raccolta di proposte Durante la prima raccolta dati e la preparazione delle fonti, il gruppo energia identificherà i punti deboli del sistema e le possibilità di miglioramento. Alcune idee saranno centrate su singole azioni che possono subito essere realizzate e che non richiedono investimenti addizionali. Altri problemi possono richiedere soluzioni più complesse che necessitano di analisi dettagliata del rapporto costi/benefici. Perciò la prima fase del processo consiste nella raccolta di idee che saranno successivamente prese in considerazione. Ci sono due tecniche utili per la raccolta di idee:

• Brainstorming • Proposte migliorative

Brainstorming E’ una tecnica per raccogliere idee spontanee per la soluzione di un problema. Si inizia con una fase di riscaldamento e un punto della situazione (target, procedure, ruoli) fatto dall’Energy Manager. Il processo consiste di 2 fasi:

1. Raccolta di idee 2. Valutazione delle idee

Durante la fase di raccolta il gruppo elenca tutte le possibilità per diminuire i consumi energetici. L’Energy Manager prende nota di tutte le idee su una lavagna e invita i partecipanti a trovare quante più idee possibili In caso di incertezza solo l’autore è autorizzato a spiegare. Un vantaggio di questa tecnica è che si raccolgono anche idee nuove e creative che possono offrire un nuovo approccio alla soluzione di un problema. Proposte migliorative La gestione dell’energia richiede la partecipazione attiva del personale dell’organizzazione a tutti i livelli. Questo potenziale intellettuale spesso è sottostimato. I dipendenti conoscono le loro aree di lavoro, gli impianti, le macchine, meglio di chiunque altro e normalmente

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hanno una conoscenza precisa delle possibilità di miglioramento. Perciò i miglioramenti suggeriti dai dipendenti dei diversi dipartimenti dovrebbero essere considerati e analizzati. Il personale dovrebbe avere l’opportunità di inoltrare proposte di miglioramento. Tutte le idee saranno raccolte all’interno dei dipartimenti o direttamente presso le attrezzature. Si dovrebbe definire un momento periodico per incontri dedicati alla discussione delle idee e alla spiegazione dei possibili passaggi in dettaglio. Il coordinatore del gruppo energia verifica tutti i suggerimenti secondo criteri predefiniti e presenta le idee al gruppo. E’ importante:

• Descrivere il punto debole • Descrivere la soluzione • Descrivere come si attua il miglioramento • Sottolineare chiaramente chi ha dato l’idea

Non dimenticate di dare riscontro all’autore del suggerimento sugli sviluppi successivi. Valutazione finanziaria A un certo punto occorre prendere una decisione se l’opportunità di promuovere l’efficienza deve essere o no realizzata. Assunto che l’opportunità è realizzabile, è essenziale dar corso ad una valutazione finanziaria. Lo scopo della valutazione dovrebbe essere determinare il rapporto costi benefici di un’azione. In termini più semplici, più gli investimenti (costi) sono bassi e più alti sono i risparmi (benefici), più è probabile che un’azione venga realizzata. Dopo avere determinato i costi e i benefici, la fattibilità di un’azione si dovrebbe stabilire secondo criteri finanziari prestabiliti. Questi criteri dovrebbero essere noti prima delle richieste di fondi perché occorre sapere quali calcoli sono necessari. Ci sono diversi metodi di calcolo della fattibilità finanziaria di un’azione o un progetto. Il più semplice, il più usato dalle piccole organizzazioni ma anche il più inaffidabile, è payback. Sebbene più affidabili, altri metodi più complessi sono il Net Present Value e Internal Rate of Return. Per organizzazioni più piccole, periodi di payback accettabili non dovrebbero superare i tre anni e spesso dovrebbero essere più brevi. Quando si decide quale metodo di calcolo è più adatto all’azienda è importante capire il valore del capitale: se state considerando un investimento, si valuta il ritorno nel giro di un anno; considerate il tasso di interesse del denaro che dovete prendere in prestito da una banca. Prima di tutto è necessario scegliere un tasso di interesse appropriato. Una buona idea è considerare un altro progetto che sia redditizio o considerare quale tasso di interesse è disponibile presso la banca per un investimento di una somma analoga. L’esempio seguente mostra quale effetto avrebbe un tasso del 10% su un investimento e un ritorno in 5 anni. Mentre un calcolo statico produce un profitto di 5000 euro, il metodo dinamico che considera il valore del denaro nel tempo produce un profitto di soli 864 euro.

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Esempio 1: to

1 2 3 4 5

-10000

1000

3000

3000

4100

3900

= -10000 +1000*

1.11

+3000* 21.11

+3000* 31.11

+4100* 41.11

+3900* 51.11

=864

= -10000

+909

+2479,3

+2253,9

+2800,3

+2421

=864

€ 1000 dopo un anno = 1000 + 0.1*1000 = 1100 Il denaro rimane lo stesso e si aggiunge il tasso di interesse. Esempio 2: € 1000 per 4 anni Tasso di interesse 10%

Annualmente 10% = 10010

= 0.1

= 1000 * 1.1 *1.1 *1.1 *1.1 = 1.14 = 1464

1100 1210 1331 1464 Somma finale = Somma iniziale*qn

q = fattore di aumento del denaro D’altra parte talvolta è importante identificare il valore del denaro che verrà rimborsato in futuro. Quanto valgono € 1464 oggi se verranno pagati in 4 anni? Tasso di interesse = 10% In questo caso è necessario calcolare il ritorno:

1464* 41.11

=1000

nq1

= fattore di sconto

L’esempio seguente mostra che, considerando un tasso di interesse dell’8%, in 4 anni il pagamento risulta pari a € 4904. anno 1 2 3 4 pagamento 1000 2000 1000 2000 Equivalente di cassa B = 1000*

08.11

+ 2000* 208.11

+ 1000* 308.11

+ 2000* 408.11

+ = 4904

925.9 1714 793 1470 4904 1. Il calcolo statico non considera I tassi di interesse. Può andar bene per periodi brevi con continue fluttuazioni della moneta, ma per lunghi periodi con flussi irregolari questo tipo di calcolo non dovrebbe essere utilizzato.

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2. Il calcolo dinamico tiene conto dei tassi di interesse. Metodo statico Occorre considerare The costs of an investment the benefits over the years will be considered: (frase non chiara) Esempio: Investimento di 10000; Risparmio di Primo anno: 4000 Secondo anno: 2000 Terzo anno: 4000 Quarto anno: 5000 Anno Risparmi Risparmi accumulati 1 4000 4000 2 2000 6000 3 4000 10000 In case of an investment of € 10000 in this example there would be a payback time of 3 years. Tuttavia ciò non permette di sapere se l’investimento è vantaggioso perchè non viene considerato nessun tasso di interesse. Il pay back si ottiene se dopo 3 anni non c’è altro beneficio. In questo caso non si perde né guadagna nulla. Pay back dinamico: Esempio: Stessi dati di prima, tasso di interesse 10%: Anno Risparmi

t1.11

Risparmi Risparmi

accumulati

1 4000 4000*

1.11

3636 3636

2 2000 2000* 21.1

1

1653 5289

3 4000 4000* 31.1

1

3005 8294

4 5000 5000* 41.1

1

3415 11709

Il pay back si consegue dopo 3,5 anni.

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4.4 Gestione, comunicazione e controllo 4.4.1 Risorse, ruoli e responsabilità Nomina di un energy manager A prescindere dalle dimensioni dell’azienda, è necessario nominare un energy manager. Egli o ella sarà responsabile di tutte le attività condotte nell’ambito dell’analisi iniziale. Se l’azienda non nomina una persona specifica per questi compiti, nessuno si sentirà responsabile ed è possibile che i compiti richiesti non vengano svolti. Inoltre, il ruolo e le competenze dell’energy manager devono essere comunicati all’interno dell’organizzazione. L’energy manager deve avere la possibilità di chiedere il supporto della aree per le quali non ha conoscenza dettagliate. La pratica dimostra che l’analisi iniziale richiede meno di una settimana nelle aziende molto piccole (< 50 dipendenti), circa 2 settimane nelle aziende medie (50-250 dipendenti) e circa un mese nelle aziende grandi (> 500 dipendenti). Uno dei primi compiti dell’energy manager sarà di fare un quadro delle informazioni e dei dati già disponibili nell’organizzazione. A parte i documenti scritti, ci sono moltissime informazioni presso i dipendenti. Se è il caso, l’energy manager dovrebbe perciò identificare le persone che lavorano nelle aree ad alta intensità energetica e nelle aree che influenzano il consumo di energia. Tipicamente queste aree sono:

• La produzione • Le infrastrutture • I dipartimenti di manutenzione

Nelle aziende medie (> 250 dipendenti), l’energy manager dovrebbe costituire formalmente un gruppo energia che svolga le attività richieste e funzioni da collegamento fra l’energy manager e gli altri dipartimenti. Il gruppo energia è formato da persone che conoscono i singoli processi e tecnologie. Le loro conoscenze possono essere utilizzate per modificare i consumi energetici dei rispettivi dipartimenti e per contribuire allo sviluppo e al sostegno della strategia aziendale. Ciò è necessario perché la pratica dimostra che raramente i singoli dipartimenti cooperano per migliorare l’efficienza. Isolati processi di produzione e un sistema di contabilità che segue centri di profitto funzionano da barriera nei confronti di una strategia comune orientata ad aumentare l’efficienza complessiva del sistema energetico. Nelle organizzazioni più piccole l’energy manager dovrebbe essere già vicino alle strutture aziendali e cooperare su base informale. Spesso vengono assunti esperti esterni quando l’organizzazione non ha sufficienti conoscenze o risorse. Il principale vantaggio degli esterni è il fatto che abbiano uno sguardo aperto sul sistema dell’energia e sulle strutture aziendali. La pratica dimostra che spesso i consulenti esterni sono in grado di identificare le aree di miglioramento. I principali svantaggi di questa soluzione sono i costi elevati, il fatto che spesso il personale ostacola le azioni raccomandate da esperti esterni perché le vede come interferenze su procedure consolidate, e il tempo richiesto per familiarizzare con il lavoro. Oltre all’energy manager e al suo gruppo tutti gli altri attori dell’organizzazione devono avere ruoli e responsabilità chiari per garantire che il sistema di gestione dell’energia abbia successo.

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• Direzione

- definizione di obiettivi strategici - definizione del progetto di gestione - allocazione delle risorse

• Capi dipartimento, Energy manager - organizzaione della raccolta dati - pianificazione della domanda energetica - sviluppo di un piano d’azione - controllo

• Livello operativo - supporto ai processi decisionali, sviluppo di misure raccolta dati - realizzazione delle misure

Gli attori principali di un sistema di gestione dell’energia sono:

I principali compiti dell’energy manager e della sua squadra sono:

• sviluppo e applicazione di strategie di gestione dell’energia • sviluppo e applicazione di un sistema informativo energetico • comunicazione interna ed esterna • sviluppo di un programma energetico, identificazione di proposte migliorative e

realizzazione di azioni per migliorare l’efficienza energetica • (qui presumibilmente manca qualcosa nel testo inglese) acquisto di energia e

applicazione di linee guida per l’acquisto di attrezzature energeticamente efficienti • sviluppo di un report sull’energia • formazione e sensibilizzazione del personale • essere punto di riferimento per il personale

Direzione Generale „smooth run“,

raggiungre I target finanziari, fare profitti

Gestione fornitori Affidabilità delle catene di fornitura, ottimizzazione dei costi energetici

(personale, conbustibili ecc.)

Produzione Garantire la qualità dei prodotti e gli obiettivi di consegna, ottimizzare i

costi di produzione, affidabilità delle attrezzature e delle macchine

Vendite Migliorare le vendite e le condizioni di acquisto,

“one stop shop”

Operatori alle macchine Affidabilità e buona utilizzabilità delle attrezzature, diminuzione dei guasti e malfunzionamenti

Esterni: Consulenti Identificazione delle potenzialità di

miglioramento, soddisfazione del cliente Esterni: Produttori

Vendita delle macchine/attrezzature ai migliori prezzi, soddisfazione del cliente

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Struttura di gestione dell’energia La distribuzione di ruoli e responsabilità dipende dalla struttura organizzativa. Ciò è in stretta relazione con le gerarchie esistenti e la cultura organizzativa.

Figura 3: L’Energy manager in una organizzazione gerarchica

Figura 4: L’energia in una matrix organisation Risorse La gestione delle risorse richiede una pianificazione di progetto e la valutazione della sua fattibilità. Essa può raggiungere diversi gradi di dettaglio ed è influenzata dalla cultura dell’azienda. La gestione delle risorse è una parte della gestione del progetto e può riguardare input e distribuzione di risorse definiti a priori oppure la ricerca di risorse potenziali. Fra le risorse si contano il personale (qualifiche e competenze), il denaro, il tempo e i materiali/attrezzature. La tendenza crescente verso scadenze ravvicinate e standard di qualità rigidi dà luogo a una domanda sempre maggiore di progetti produttivi e squadre di progetto coese. Tuttavia un elemento critico nel raggiungimento di performance più elevate è l’applicazione di strategie che incoraggiano i progetti e il lavoro di squadra. L’esperienza insegna che se le stime iniziali di costi e tempi sono precise, ci sono meno eccedenze e meno spese. Ciò può significare l’investimento di un po’ di tempo e denaro nella fase di pianificazione (studio di fattibilità). Questo può raggiungere il 3-5 % del totale dei costi di progetto, ma è meglio che dover abbandonare un progetto a metà strada. Il risultato di uno studio sulla gestione delle risorse dovrebbe essere un rapporto che contiene:

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• scaletta dei tempi • budget • personale/qualifiche • materiali/attrezzature • supporto esterno-richieste specifiche • specifiche di progetto/obiettivi

4.4.2 Sensibilizzazione Tutti i gruppi (tutto il personale?) devono sapere:

• come risparmiare energia • informazioni di base sui consumi energetici • costi energetici e performance delle attività migliorative

Le informazioni dovrebbero essere predisposte per la direzione generale, il personale e gli attori esterni. E’ ovvio che i singoli gruppi target hanno bisogno di informazioni diverse per le loro rispettive aree. Una delle ragioni di questo è che ogni gruppo usa termini e modi di comunicare diversi. Potrebbe essere necessario individuare figure chiave dal punto di vista tecnico. Può essere utile che il resto del personale riceva consigli pratici di comportamento e informazioni illustrate su grafici relative alle performance. Oltre alla direzione, tutto il personale deve essere informato al più presto dell’esistenza di un sistema di gestione dell’energia per essere in grado di accettarlo e sostenerlo. Sfortunatamente questo accade raramente nelle grandi aziende e conduce ad un rifiuto del sistema. L’energy manager deve predisporre appena possibile un sistema informativo e di sensibilizzazione. Il sistema sarà la base per attività future di risparmio energetico e potrà mostrare i risultati delle azioni. Le informazioni per il personale dovrebbero riguardare molti argomenti quali:

1. Informazioni sul sistema di gestione dell’energia 2. Dati e indicatori di performance 3. Informazioni e consigli sull’uso corretto delle attrezzature 4. Opportunità di riduzione delle perdite 5. Punti di contatto per l’inoltro di proposte di miglioramento

Prima di tutto deve essere chiaro al personale che l’energia è un tema chiave per la direzione generale e che sarà oggetto di azioni e controllo. In secondo luogo l’Energy Manager deve specificare quali informazioni verranno date al personale e come saranno predisposte. Esse potrebbero comprendere dati quantitativi, costi, emissioni, presentati con figure e diagrammi. Sebbene questo sembri semplice, la trasformazione di noiosi dati energetici in figure interessanti e attraenti per persone che non hanno mai avuto a che fare con questi temi è un’attività che richiede molto tempo e creatività. Inoltre il personale dovrebbe essere informato e formato su come le attività che conduce possono influenzare i consumi energetici. La terza questione riguarda la sensibilizzazione. Questo genere di comunicazione non è necessariamente centrata su dati energetici e attività riguardanti direttamente l’azienda ma dovrebbe aiutare la gente a capire perché l’efficienza energetica è un tema importante. Si possono trattare temi che hanno a che fare con problemi ambientali legati all’uso

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dell’energia (es. protocollo di Kyoto), il confronto fra consumi energetici privati e industriali, le iniziative locali per ridurre i consumi, il mercato delle emissioni. Il quarto punto riguarda la documentazione. L’Energy Manager deve predisporre un sistema di raccolta, analisi e archivio delle informazioni. Generalmente ciò significa predisporre un Energy Book Keeping system (sistema di registrazione ?). E’ utile preparare un manuale di istruzioni del sistema. Le informazioni sul Sistema di Gestione dell’Energia (SGE) dovrebbero includere nome e telefono dell’energy manager, i nomi, ruoli e responsabilità dei componenti del gruppo energia, la politica energetica dell’azienda, gli obiettivi del programma, le attività necessarie per raggiungere gli obiettivi, le scadenze e i dati di performance da raggiungere, i risultati dell’audit energetico. I dati sui consumi energetici dell’azienda dovrebbero essere tratti dall’Energy Book Keeping system (sistema di registrazione ?). L’energy manager dovrebbe sapere che queste informazioni dovrebbero essere predisposte per i singoli gruppi target e che non tutte le informazioni sono significative. Dato che normalmente il personale è sovraccarico di lavoro, le informazioni devono essere precise e ben preparate. Ad esempio non ha senso dare al personale della produzione dati precisi sui consumi di riscaldamento degli edifici amministrativi. E’ compito dell’energy manager predisporre i dati per le rispettive aree, in accordo con i target, e monitorare le performance. Un buon modo per far questo è discutere con il gruppo sul modo di presentare le informazioni. Questo non riguarda soltanto il mezzo utilizzato (intranet, piuttosto che copie su carta), ma anche le attitudini personali. Ricordate che è difficile per il personale visualizzare informazioni date in termini quantitativi come kWh o metri cubi. Una possibilità è presentare le quantità come confronto con quantità domestiche oppure esprimere i dati di consumo in termini monetari. Ad esempio “il consumo energetico di tutti i PC dell’azienda (40.000 kWh) è equivalente al consumo elettrico totale annuo di 5 famiglie”. Uso corretto delle attrezzature. Bisogna formare il personale che lavora in aree e con macchine che fanno un uso significativo di energia. La formazione deve riguardare il modo di condurre le attività perché abbiano effetti positivi sui consumi energetici. Bisogna dare consigli generali sull’uso delle attrezzature ma con riferimento ai dati aziendali. Ad esempio è una buona idea presentare i consumi energetici delle stampanti e descrivere quali risparmi si ottengono spegnendole di notte e nei weekend. E’ chiaro a tutti che materiali diversi, temperature di processo diverse, qualità di prodotto diverse e altre variabili del genere influenzano i consumi energetici ma questi fatti non sono mai stati analizzati in dettaglio. La pratica dimostra che occorre un gruppo molto motivato e un energy manager efficiente per lanciare una campagna di misure su quanto influiscono i materiali, i cambiamenti di processo e nell’uso delle macchine sugli input energetici. Le perdite si verificano in ogni area e sono strettamente legate all’uso corretto delle attrezzature. Si possono dare consigli generali sul riscaldamento e l’illuminazione. Spegnere le luci quando si esce dall’ufficio o nelle stanze inutilizzate, chiudere le finestre e le porte nelle aree riscaldate, sono tipici esempi di riduzione delle perdite negli edifici adibiti ad ufficio. Le perdite nelle aree produttive sono più complesse, e normalmente dipendono dalle macchine e dai processi di produzione. Un esempio è l’aria compressa e le perdite dovute a dispersione. La pratica dimostra che il personale spesso si accorge che ci sono perdite nelle tubazioni ad aria compressa ma non conosce i costi e le procedure per riparare le perdite.

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Infine l’informazione sul punto di contatto per la discussione e lo sviluppo di proposte migliorative deve essere diffusa internamente e i risultati devo essere pubblici. In molti casi l’ufficio dell’energy manager può funzionare da punto informativo, per incoraggiare il personale ad esprimere le proprie idee in modo appropriato. Altrimenti le proposte possono essere descritte in modo sommario e il gruppo energia può indagare per sviluppare i concetti espressi. Il punto chiave di una campagna di sensibilizzazione è l’informazione. In primo luogo va dimostrato al personale che esiste un problema e successivamente che le loro azioni hanno un effetto. Fra i metodi per sensibilizzare si possono citare:

• Una newsletter sull’energia • Poster e brochure • Schemi competitivi e premianti • Scatole per suggerimenti • Discussioni informali durante i pranzi e le pause caffè • Coinvolgimento di rappresentanti dei dipendenti nelle riunioni di gestione

dell’energia • Presentazione di temi specifici da parte di esperti esterni

4.4.3 Comunicazione Una funzione molto importante del sistema di gestione dell’energia è la comunicazione dei dati di consumo e di performance. Una informazione che non viene distribuita è inutile. La comunicazione interna aiuta il personale a valutare le attività e ad essere consapevoli dei risultati raggiunti. L’informazione è cruciale anche per la motivazione. Se non si raggiungono gli obiettivi bisognerebbe analizzarne le ragioni per evitare futuri fallimenti. L’informazione agli esterni aiuta a creare fiducia nell’azienda e può essere usata come veicolo promozionale per attività e servizi. I report dovrebbero essere predisposti per un gruppo target ben definito. Report generali o molto dettagliati spesso non vengono letti da tutti. Prima di compilare un report bisognerebbe considerare:

• Chi ha bisogno dell’informazione? • Che genere di informazione serve? • Come dovrebbe essere fornita l’informazione? • Quando dovrebbe essere fornita?

Nelle organizzazioni più gradi l’informazione va divisa singolarmente per tre gruppi target:

• Personale e gruppi esterni • Personale di controllo dei consumi energetici di impianti e attrezzature • Direzione generale

Personale e gruppi esterni L’informazione generale sull’energia per il personale e i gruppi esterni è difficile da preparare. Il personale è sovraccarico di informazioni, carta e email, e non si occuperà di informazioni aggiuntive specialmente se non sono immediatamente significative per il suo lavoro. Perciò la preparazione di queste informazioni in modo chiaro e conciso è

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veramente una sfida. L’obiettivo è motivare il personale a usare l’energia in modo efficiente. Personale di controllo dei consumi energetici di impianti e attrezzature Questo gruppo target ha bisogno di informazioni chiare sui consumi energetici di impianti e attrezzature. E’ importante spiegare come si può direttamente influire sui consumi energetici e come utilizzare le macchine in modo efficiente. Queste informazioni non possono essere fornite una volta l’anno in un report ma devono arrivare giornalmente in modo appropriato. In generale è meglio dare dettagli sugli attuali consumi energetici, confrontarli con indicatori e discutere su come raggiungere i target di consumo. I manager dovrebbero avere la possibilità di monitorare i consumi energetici su base permanente. Direzione generale La direzione è interessata ai costi, agli obiettivi, alle performance e alle future attività per aumentare l’efficienza. Queste informazioni dovrebbero essere predisposte in un report sintetico, presentate alla direzione e discusse almeno una volta l’anno. Opzioni comunicative La scelta di alcuni media per lanciare e disseminare le informazioni dipende dalle dimensioni dell’azienda e dalle strategie in atto. La decisione deve essere presa dai manager responsabili. I seguenti media sono una selezione delle possibilità per le piccole e medie aziende:

• Intranet – questa opzione sta diventando sempre più importante nell’area dell’uso dell’energia perché i dati di consumo possono essere monitorati in tempo reale

• Si possono raccogliere comunicati stampa da indirizzare ad es. al gruppo energia o al direttore generale; si può trattare di articoli sulla gestione dell’energia comparsi sui giornali o riviste

• Le lettere sono un modo molto vecchio di comunicare, ma in un mondo invaso dalla posta elettronica possono essere un via molto buona per attrarre l’attenzione

• I depliant aiutano la gente a ricordare argomenti specifici, e la firma della direzione generale può assicurare che tutti li prendano in considerazione

• Media esterni: articoli sui quotidiani, brochure e giornali aziendali • Comunicazione diretta: telefono. Occorre considerare quale informazione va

disseminata per telefono e come, nonché come reagirebbe il personale in caso di indagine telefonica

• Discorsi • Nello sviluppo di materiale il responsabile dovrebbe dedicare del tempo ad

assicurarsi che il formato sia standard – specialmente le piccole e medie aziende che non prestano attenzione al layout e alla grafica – così il personale può identificare gli argomenti dal formato dei documenti e usare più facilmente l’informazione.

Altre attività:

• Un sistema di proposte di miglioramento dell’efficienza energetica prodotte dal personale può aiutare la sensibilizzazione. Questo sistema richiede l’impegno e il sostegno della direzione generale perché le buone idee vanno premiate.

• Le attività di pubbliche relazioni (PR) nel settore della gestione dell’energia sono centrate su gruppi target esterni e richiedono un impegno più intenso di tempo e

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risorse. Un’attività di PR comprende attività dai comunicati stampa all’organizzazione di eventi sulla gestione dell’energia in azienda.

• Si possono organizzare eventi, seminari e workshop sull’importanza della gestione dell’energia. Diversi tipi di eventi offrono l’opportunità di sottolineare le singole responsabilità del personale e di raccogliere proposte di miglioramento.

• Feste aziendali si possono tenere per celebrare un successo specifico. Si tratta di ottime opportunità per affrontare il tema energetico da un altro punto di vista e discutere in un’atmosfera rilassata.

Report sull’energia Si dovrebbe compilato regolarmente un report sull’energia che sintetizzi tutte le attività e i dati sui consumi energetici dell’ultimo periodo. Il principale obiettivo del report è informare la direzione sul sistema di gestione dell’energia. Si devono presentare i risultati, le attività programmate e il budget necessario per aumentare l’efficienza energetica. Un report sull’energia non dovrebbe soltanto sintetizzare i dati chiave ma anche considerare le attività intraprese e programmate. Può rappresentare una base per decisioni da prendere su quali attività sostenere e quale budget dedicare. Se l’azienda segue gli standard ambientali EMAS o ISO 14001 si pubblicano normalmente rapporti ambientali. In questi rapporti destinati ad esterni può essere descritto il sistema di gestione dell’energia. Un report sull’energia dovrebbe avere la struttura seguente: Sintesi operativa

• Motivazioni per lo sviluppo di un report sull’energia • Principali risultati e aree di miglioramento

1. Introduzione

Panoramica sull’azienda comprendente: • Indirizzo • Numero dipendenti • Prodotti e servizi offerti • Area edificata (m2) • Vendite e principali mercati • Principali responsabilità • Energy Manager / gruppo energia • Attività realizzate e storie di successo

2. Prezzi dell’energia e tendenze Fornitori e prezzi netti di:

• Elettricità (euro/kWh) • Gas (euro/kWh) • Olio combustibile • Teleriscaldamento • Benzina • Energie rinnovabili / utilizzo • Descrizione dei prezzi dell’energia negli ultimi 5 anni e previsioni per l’anno

seguente • Descrizione della struttura dei prezzi (es. costi di trasmissione, di misurazione)

3. Consumi totali (formato excel)

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• Struttura dei costi nell’azienda (personale, energia, investimenti, capitale) • Consumi energetici per gli ultimi 5 anni • Parametri energetici (consumo energetico/prodotto; consumo energetico/m2) • Motivazioni dei cambiamenti nei consumi energetici, es. aumento di produzione,

temperature esterne, perdite, miglioramenti tecnologici 4. Consumi energetici nelle singole aree Sistema di registrazione per Infrastrutture

• Riscaldamento • Raffrescamento • Aria compressa • Illuminazione • Consizionamento • Motori elettrici

Produzione • Elettricità, calore, raffrescamento, consumo idrico dei principali processi di

produzione INSERIRE FIGURA

5. Aree di miglioramento • Gestione della potenza • Caldaie • Velocità dell’aria nei sistemi di ventilazione • Aria compressa • Sostituzione di lampade • Passaggio a tariffe elettriche più economiche • Riduzione di luci inutili • Sostituzione di lampadine normali con lampade fluorescenti • Riparazione dei guasti nelle reti ad aria compressa • Prevenzione di riscaldamento inutile specialmente nei sistemi di protezione dal

gelo • Pulizia dei condensatori nei sistemi di raffrescamento • Riduzione di temperature ambiente eccessivamente alte • Prevenzione di riscaldamento inutile mediante il controllo di punti critici e

attrezzature di ispezione • Controllo dei tempi di funzionamento dei ventilatori • Pulizia delle caldaie e controllo dei bruciatori • Passaggio da riscaldamento elettrico a teleriscaldamento

Esempio di panoramica di proposte di miglioramento:

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Azione Tempo di ritorno (anni)

Da fare Risparmi

>5 5>..>3 <3 Caldaia nuova e cambio a gas naturale

La caldaia deve essere cambiata nei 2 anni seguenti e si passa a una caldaia a condensazione

20-25% dei consumi attuali di calore

Recupero di calore dal sistema di ventilazione

Installazione di scambiatori di calore nelle tubazioni aria in arrivo e in uscita

Fino al 50% dei consumi di calore

nei processi di produzione „spraying“

Valvole termostatiche nei radiatori degli uffici

Installazione di valvole termostatiche negli uffici

3-5% dei consumi di calore degli uffici

Nuove lampade ad efficienza energetica nelle zone produzione

Installazione di nuove lampade ad efficienza energetica con electronic ballast and reflectors

1.440 kWh

Aria compressa ottimizzata Riduzione della pressione a 8 bar, limitazione della velocità del motore al minimo a 10 min

10% dell’elettricità per aria compressa

Gestione dei picchi di potenza

Riduzione della domanda di picco mediante una migliore gestione della domanda: sfasamento dei grandi carichi elettrici

Risparmi di €x per KvAr di riduzione della capacità di

fonitura disponibile

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4.4.4 Documentazione del sistema di gestione dell’energia

Lo sviluppo di un sistema di gestione dell’energia produce moltissimi documenti. Sono importanti perché sono la memoria degli eventi e delle operazioni svolte, e costituiscono l’evidenza che esse sono state fatte. Per esempio, la documentazione della formazione illustra che genere di programmi sono stati svolti e perché, chi li ha frequentati e quando. Il sistema richiede una copia completa su carta, riassunta in un manuale o documenti connessi.

Il Manuale di gestione dell’energia Il primo scopo della documentazione di gestione dell’energia è fornire una buona descrizione del sistema. Il manuale dovrebbe servire da riferimento permanente per l’applicazione e il mantenimento del sistema. La documentazione di politiche, obiettivi e target, programmi, ruoli chiave e responsabilità, interazioni fra gli elementi del sistema, è una parte indispensabile del manuale. Non c’è bisogno che il sistema sia contenuto in un solo manuale. Il manuale dovrebbe includere riferimenti ad altra documentazione che contiene informazioni più specifiche su parti del sistema. Altra documentazione connessa può riguardare:

• Informazioni di processo • Descrizione dei compiti • Standard interni e procedure operative • Piani di emergenza dei siti

La natura della documentazione può variare a seconda delle dimensioni e della complessità dell’organizzazione. Il manuale dovrebbe contenere informazioni sui seguenti argomenti:

• La descrizione del sistema di gestione, con dettagli sugli scopi in relazione alla politica energetica dell’organizzazione, obiettivi e target

• Una copia della politica energetica • Gli obiettivi e target dell’organizzazione • Una presentazione dell’organizzazione, che illustri la struttura con riferimento alla

gestione dell’energia. Dovrebbe includere la lista dei nomi degli attuali responsabili. • Criteri di valutazione dei consumatori significativi di energia • Un registro delle richieste di legge, regolamenti e altre politiche • Una lista delle procedure e istruzioni con rilevanza energetica (i documenti

dettagliati possono essere allegati) • Una descrizione dei programmi di gestione dell’energia dell’azienda • Una descrizione del sistema di registrazione della gestione energetica • Modalità di esecuzione di audit periodici, compresi report o note su dove si trovano i

report • Modalità di esecuzione di aggiornamenti

Per effettuare il controllo dei documenti come sopra ricordato è importante assicurarsi che su tutta la documentazione ci sia:

• La data stampata (comprese le date delle revisioni) • Un segnale di identificazione es. nome procedura, numero di riferimento, autore

ecc. • Facilità di archiviazione in modo sistematico es. numeri e lettere di riferimento per

singole procedure

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4.4.5 Controllo dei documenti

I documenti del sistema devono essere aggiornati, revisionati e approvati periodicamente in modo che siano sempre disponibili informazioni aggiornate sui compiti e le attività che si svolgono. Per evitare fraintendimenti, i documenti obsoleti devono essere rapidamente rimossi da tutte le zone di utilizzo, e tutti i documenti obsoleti devono essere conservati e identificati come tali in archivio. L’azienda deve fare in modo che:

• I documenti siano identificabili per divisione, funzione, attività e persona di contatto • I documenti siano periodicamente aggiornati, revisionati e approvati prima della

diffusione • Presso tutte le aree siano disponibili le versioni aggiornate dei documenti relativi

all’area stessa • I documenti obsoleti vengano rapidamente rimossi

4.4.6 Controllo operativo Ogni azienda ha processi o procedure che costituiscono i prevalenti consumatori di energia. Di solito il 20% delle attrezzature consuma l’80% dell’energia utilizzata. E’ necessario identificare le attrezzature e i processi, e assicurarsi che siano gestiti in modo efficiente. Per le principali attrezzature e operazioni occorre sviluppare procedure operative scritte (comprese i consigli su come utilizzare l’energia in modo responsabile). Inoltre si deve sviluppare e seguire un piano di manutenzione perché sia assicurata l’efficienza delle operazioni e minimizzati i guasti. Oltre all’uso efficiente delle attrezzature esistenti, è importante assicurarsi che siano acquistate macchine energeticamente efficienti. Ciò è facile per elettrodomestici con etichetta energetica CE (da A o A++ - migliori – a G – peggiori). Le attrezzature industriali spesso sono progettate e costruite su domanda senza considerare i costi operativi. In questa area è importante che l’energy manager inserisca criteri di acquisto quali “efficienza energetica” o “consumo idrico” nelle linee guida per gli acquisti. L’ultima questione riguarda la costruzione di nuovi edifici e il restauro di quelli esistenti. In fase di progettazione occorre considerare i futuri consumi energetici degli edifici e l’energy manager deve assicurarsi che siano considerati non soltanto i costi di investimento ma anche i costi operativi. E’ compito dell’energy manager e del suo gruppo che l’informazione sul corretto funzionamento di impianti e attrezzature, sulle procedure di manutenzione, sui principi per gli acquisti e la progettazione di nuovi edifici, sia effettivamente comunicata al personale coinvolto.

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4.5 Dal monitoraggio alla revisione 4.5.1 Monitoraggio dell’energia Monitoraggio dell’energia significa come ricavare, registrare e archiviare i dati di gestione dell’energia. I dati possono riferirsi a moltissime aree di lavoro e devono intendersi in sostanza come base per la presa di decisioni in materia di gestione dell’energia. Principalmente i dati si riferiscono a consumi energetici e costi, però è probabile che si richiedano anche altri dati rilevanti quali i livelli produttivi, i dati “grado giorno” e i prezzi di acquisto di tecnologie a risparmio energetico. Dato che la gestione dell’energia è un continuo processo decisionale finalizzato al controllo e al miglioramento dei consumi e dei costi, bisogna installare un sistema di monitoraggio permanente dei dati che consenta di verificare i miglioramenti nei confronti degli obiettivi e target stabiliti nel piano d’azione. Possono emergere nuove aree di opportunità. Il monitoraggio iniziale e l’analisi per stabilire basi di comparazione con gli standard servono a determinare le aree con opportunità di miglioramento dei consumi. Quando sono state identificate le opportunità, si definiscono le priorità in base a una serie di criteri prestabiliti. Le opportunità in priorità servono da base per obiettivi e target che, una volta stabiliti, devono essere continuamente confrontati con le performance correnti. La politica esprime gli scopi generali dell’azienda, gli obiettivi e target servono a tradurre questi scopi in azioni pratiche. Monitoraggio e definizione target Questo processo comprende una serie di fasi. I sistemi di monitoraggio e targeting possono variare a seconda che il sistema si sviluppi con l’appoggio di consulenti esterni oppure con competenze interne. Ci sono una serie di passi logici che vanno sviluppati per essere certi che il monitoraggio non sia un processo una tantum ma continuo. Nel seguito si descrivono i principali passaggi. La prima fase è l’identificazione dei costi e dei consumi energetici in relazione al tipo di combustibile, e la registrazione dei dati derivati su tabelle in forma appropriata. I dati possono essere rappresentati in forma grafica per dare un’immagine più comprensibile di costi e consumi. Questo aiuterà a capire quale combustibile registra le percentuali più elevate di costi e consumi energetici. La seconda fase comprende l’analisi “grado giorno” per determinare come costi e consumi energetici sono correlati alle condizioni atmosferiche. Questa analisi andrebbe correlata con l’analisi del riscaldamento ambientale. L’analisi delle relazioni fra i gradi giorno e i costi/consumi può consentire un utile approfondimento sull’energia consumata da quelle attività che variano (o non variano) a seconda del clima. Successivamente si determina l’efficienza della caldaia, seguita dal confronto fra produzione e consumo energetico. Questo calcolo si usa per evidenziare i costi fissi e variabili associati alla produzione. Naturalmente occorrono i dati di produzione. Poi si analizzano i dati relativi agli utilizzi elettrici e ai combustibili per trasporti. Per la quarta fase si raccomanda di utilizzare un foglio di controllo come base per il sistema di monitoraggio. Per costruire il foglio si utilizza la correlazione, se esiste, fra

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produzione e consumo dell’energia. Il foglio contiene i limiti superiori e inferiori che indicheranno i periodi di consumo inatteso, sia troppo alto che troppo basso. Se si mantiene un sufficiente dettaglio di registrazione, si possono identificare le cause di queste variazioni inattese. Successivamente si riportano la domanda per riscaldamento spaziale, la valutazione dell’efficienza di processo e la definizione del piano d’azione. Naturalmente ci sono moltissime tecniche che richiedono qualche competenza. Una di queste è la regressione per determinare “lines of best fit” in relazione ai consumi sia docuti al clima che alla produzione. A questo punto si passa alla base per il sistema di monitoraggio e targeting, ovvero la raccolta di dati grezzi, fra i quali consumi e costi energetici, e dati di produzione, registrati e archiviati in format appropriati. Segue l’uso di adatte tecniche di analisi per tradurre i dati in informazioni più comprensibili per identificare le opportunità e confrontarle con i target. Infine viene la fase di report, che tuttavia potrebbe avvenire a vari livelli del processo. Se l’informazione è significativa e viene riportata al personale coinvolto, ne dovrebbe conseguire l’azione relativa. Il sistema Con lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni i modi possibili di monitorare sono aumentati. I grandi consumatori di energia possono giustificare i costi di sistemi basati su computer con relativa formazione e competenze necessarie. Per gli utenti più piccoli troppa automazione può essere controproducente. Nella scelta del sistema più adatto è bene considerare se i risparmi economici giustificheranno i costi per le tecnologie, la formazione e il tempo del personale. Gli investimenti nel sistema dovrebbero corrispondere ai risparmi energetici potenziali. Sono le singole necessità in termini di copertura e/o dettaglio a determinare se le opzioni disponibili sono applicabili ad un’azienda. Copertura La lista seguente può servire a identificare la situazione della vostra azienda e a dare suggerimenti sulle necessità del sistema:

• Il sito è trattato nel suo complesso e i dati sono monitorati utilizzando la fonte più basilare, es. i contatori di consumo generale per fornitura e le fatture di costi generali. L’informazione si ottiene soltanto per il sito intero.

• Sito singolo con sub-contatori o altre tecnologie di misura, già posizionati o messi appositamente per monitorare indipendentemente le singole aree. L’informazione si può avere sia per il sito intero che per singole aree.

• Utenze multi-sito. L’azienda ha molte sedi e ogni sito è monitorato separatamente, ma si utilizzano i contatori di fornitura e le fatture per la raccolta dati. L’informazione si può avere per ogni singolo sito ma non per singole aree.

• Multi sito con sub-contatori. Il sistema copre molte aree in molti siti diversi. Si usano sub-contatori per monitorare separatamente ogni area; l’informazione può variare dalla specifica area all’intera organizzazione.

Livello di dettaglio La lista seguente descrive i diversi livelli di dettaglio e si può usare per individuare quella che si adatta meglio alla vostra situazione. Anche questa può servire come punto di partenza per produrre suggerimenti sui bisogni dell’azienda:

• Sistemi manuali. Si basano sulla carta e richiedono la raccolta di dati su tabelle. Dipendono dalla registrazione manuale dei dati e dalla lettura delle fatture per i dati grezzi.

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• Sistemi a input da tastiera. Sono un’estensione dei precedenti e dipendono dagli stessi processi per la raccolta dati. Si usano computer per l’archiviazione dei dati, l’analisi e il reporting via tastiera oppure mediante una unità portatile di raccolta dati.

• Sistemi a input automatici. I dati sono monitorati automaticamente; i contatori sono connessi a un computer via data logger o altra interfaccia. I costi e le altre variabili si inseriscono sia da tastiera sia automaticamente, ma i dati possono essere di seconda mano e provenire da altre applicazioni. In questo contesto, “automatico” significa che l’input dei dati avviene direttamente da contatore invece che indirettamente da altre applicazioni.

• Sistemi avanzati. Sono sistemi automatici integrati con altri sistemi esperti es. processi contabili o di emissione ordini.

Qualità dei dati Il sistema è buono se è buona la qualità dei dati usati. L’informazione che si basa su dati scadenti è insignificante. L’accuratezza dei dati è di notevole importanza; tuttavia è egualmente importante la consistenza dei metodi di raccolta dati. E’ inutile assicurarsi che un contatore sia accurato al 100% o che i costi siano calcolati alla quinta cifra decimale se la persona responsabile della raccolta dati legge male il contatore o calcola i costi sulla base di fatture stimate. E’ necessario assicurarsi che siano applicate procedure adeguate, e che siano documentate, archiviate e aggiornate se necessario. Registrazione e archiviazione E’ stata già trattata altrove la registrazione dei dati. Naturalmente non serve assicurarsi che i dati prodotti siano accurati e pertinenti se non sono registrati e archiviati in forma appropriata. L’archiviazione dei dati è necessaria perché possono essere raccolti in svariati periodi di tempo es. istantanei o durante il funzionamento, ogni ora o settimanalmente, e può essere necessario analizzarli per un lungo periodo. Naturalmente il modo con il quale i dati sono registrati e archiviati dipenderà e/o influenzerà il sistema di raccolta dati. Qualsiasi sistema venga scelto, dovrà tener conto delle decisioni prese dalla direzione dell’energia, una delle quali è dove applicare riduzioni di consumi. Per la maggior parte delle imprese piccole e medie è probabile che si monitoreranno i consumi e costi energetici totali di tutta l’azienda e le relative aree target. Questo anche perché si assume che debba essere ancora identificata l’attività dove c’è il potenziale maggiore di riduzione dell’energia. Inoltre, dato che la gestione dell’energia è un processo continuo, una volta che le opportunità in un’area sono state esaurite, devono essere considerate altre aree, oppure parecchie aree possono simultaneamente presentare opportunità sufficienti e/o significative. Per calcolare i consumi totali, devono essere raccolti, e convertiti in unità di misura comuni, i dati di costo e di consumo per tutti i combustibili utilizzati. La registrazione e archiviazione di questa informazione dipenderà dal livello di dettaglio adatto all’azienda, nonchè dai potenziali risparmi e risorse disponibili. E’ probabile che per le aziende più piccole si raccoglieranno dati iniziali con sistemi manuali. Se servono le fatture, l’energy manager si assicurerà che siano disponibili delle copie. Se è disponibile un computer con un foglio di calcolo può essere utile usare questo per l’analisi. Se è questo il caso inevitabilmente qualcuno deve avere le necessarie

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competenze. Con il procedere della gestione e con il realizzarsi dei risparmi, sistemi più automatici diventeranno una valida alternativa. Man mano che i costi e i consumi diventano più precisamente definiti in relazione a singole attività, diventa necessario adattare la registrazione e l’archiviazione. Per esempio, se si decide che occorre un sub-contatore per monitorare l’energia utilizzata per l’aria compressa, occorrerà documentazione aggiuntiva per registrare i dati di consumo dell’aria compressa. Dato che l’obiettivo primario del monitoraggio è la fornitura di informazioni per misurare le performance in rapporto agli obiettivi, ai target e alle azioni, l’energy manager dovrà assicurarsi non soltanto che questi siano misurabili e monitorati ma anche che si effettuino regolari confronti. Inoltre, bisognerà agire per aggiustare tutte le situazioni in cui obiettivi, target e azioni non vengono raggiunti. Questo vuol dire aggiungere elementi finanziari relativi all’allocazione del budget. E’ essenziale che non si spenda oltre il budget. Per minimizzare l’eventualità che ciò succeda, occorrono informazioni esatte, regolarmente aggiornate e precise. Ogni spesa inferiore al previsto va registrata per assicurare che il denaro venga reindirizzato ad altre iniziative di gestione dell’energia. Ci potrebbe essere la necessità di archiviare documenti aggiuntivi, non solo dati grezzi di consumo e costi, ad es. documenti che riguardano la formazione, procedure, leggi, specifiche di processo, revisioni di piani d’azione ecc. Occorre considerare il modo in cui vengono archiviati. L’esperienza suggerisce che sebbene le aziende abbiano le informazioni necessarie disponibili in qualche formato, raramente c’è un sistema attivo in grado di renderle disponibili in forma utile o facilmente accessibile. L’analisi dei dati si svolge in fase iniziale. Molti dei principi a cui ci si riferisce in quella fase sono applicabili anche al monitoraggio. E’ essenziale comunicare le performance in relazione agli obiettivi e ai target; l’informazione che non viene comunicata non serve a nulla. La funzione primaria dell’informazione diffusa è incoraggiare l’azione mediante la consapevolezza.

Guidebook Sommario

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1. Perchè occuparsi di energia?

Tutte le aziende utilizzano l’energia in una delle sue forme. Anche quando il costo dell’energia contribuisce solo in minima parte ai costi generali, spesso ci sono comunque buone opportunità di risparmio economico grazie ad un uso più efficiente dell’energia. Piccoli investimenti nell’efficienza energetica possono portare significativi risparmi sia nei costi di produzione che di gestione dell’edificio e, di conseguenza, migliorare i margini di profitto.

L’analisi di un sistema energetico e l’identificazione di aree di intervento, richiedono una know-how tecnico. Queste problematiche vanno oltre le competenze proprie di un’azienda, che normalmente riguardano argomenti come tempi, qualità e produzione. Il materiale fornito da ENGINE vuole essere di aiuto nel superare questa situazione e nel fornire una base di conoscenza per:

• implementare un Energy Management System (secondo la EN 16001) • analizzare singoli sistemi energetici e identificare le aree di miglioramento.

Vantaggi delle gestione dell’energia Riduzione dei costi – Per molte aziende l’effetto più immediato di una migliore gestione energetica è la riduzione dei costi. Sebbene il risparmio effettivo dipenda da molti fattori come il tipo di processo produttivo, l’età, il progetto e la manutenzione dell’edificio e la quantità di lavori eseguiti in passato per il controllo degli usi di energia, quasi tutte le aziende possono risparmiare grazie a una corretta gestione dell’energia. Il potenziale di risparmio nel primo anno è tra il 3% e il 10%. Questa percentuale è portata ad aumentare negli anni in conseguenza dell’aumento del costo dell’energia. Uso efficiente dell’energia – Una volta che il sistema di gestione dell’energia è in funzione, l’azienda monitora i consumi di energia ed è in grado di controllarne ed influenzarne l’andamento. I costi e il consumo di energia possono essere minimizzati e riportati ad un valore di riferimento (baseline) più basso ed efficiente. Ridotto impatto ambientale – L’uso di energia ha un forte impatto sull’ambiente. La produzione di inquinanti, in particolare CO2 e SO2, riceve oggi grande attenzione ed il loro impatto viene attribuito per gran parte agli usi di energia. Miglioramento del profilo aziendale – Nei paesi europei, l’uso efficiente di energia ha una grande risonanza in tutti i settori che, probabilmente, continuerà a crescere man mano che le misure di controllo delle emissioni di CO2 diventano più restrittive. Un controllo effettivo della gestione dell’energia può migliorare il profilo aziendale, sia internamente che esternamente, e spesso funge da spinta per l’attuazione di più ampie misure ambientali. 2. Introduzione di ENGINE Il manuale ENGINE permette al responsabile della gestione energetica ed al suo team di imparare, autonomamente e col proprio ritmo, a gestire problematiche energetiche. Questo materiale può essere utilizzato anche per diffondere informazioni e know-how agli altri membri dello staff o altre aziende. Lo scopo del manuale è di fornire le basi per un miglioramento continuato dell’efficienza in tutti gli usi di energia all’interno di un’azienda. Contenuti dei materiali:

• Energy management system EN 16001 • Capitoli tecnici su analisi e miglioramento degli impianti tecnici • Linee guida per lo sviluppo di Energy Audits

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Struttura del materiale:

• Manuale su EN16001 • Slide ppt su EN16001 • Slide ppt sui sistemi tecnologici

3. Contenuti del materiale (didattico) 3.a Energy management system EN16001 Lo scopo principale dello standard europeo EN16001 è quello di aiutare le aziende ad istituire sistemi e processi necessari a migliorare l’efficienza energetica. Questo mira alla riduzione dei costi e delle emissioni di gas serra attraverso una gestione sistematizzata dell’energia. Lo standard specifica i requisiti di un sistema di gestione dell’energia, al fine di consentire ad un’azienda di sviluppare e avviare una politica e degli obiettivi che tengano conto dei requisiti di legge (e di informazioni sugli usi di energia più significativi). Lo standard può essere applicato ad aziende di diverso tipo e taglia e adattato a condizioni geografiche, culturali e sociali differenti. I contenuti di un sistema di gestione dell’energia:

• Politiche

Sviluppare una politica energetica è il punto di partenza per una gestione dell’energia efficace, poiché permette di definire una serie di azioni all’interno della quale muoversi nella pianificazione degli interventi. Nelle aziende di grossa taglia una politica energetica è necessaria per il raggiungimento di un obiettivo comune. L’esistenza di una politica può inoltre avere funzione di dimostrazione efficace, per i clienti e altri stakeholder, dell’impegno dell’azienda nella gestione energetica.

• Identificazione e controllo degli usi di energia In primo luogo sarà necessario un controllo per identificare tutti i carichi energetici, in ingresso e in uscita, ed i flussi all’interno dell’azienda. Nella seconda fase si identificano la aree con i consumi di energia più elevati e si ricercano i dati sulla aree di cui non sono noti i consumi ed i costi energetici. Per poter individuare le aree in cui intervenire con maggiore priorità, l’azienda necessiterà di un certo numero di informazioni sullo stato della gestione dell’energia al momento del controllo.

• Obblighi di legge Si deve tenere un registro dei regolamenti in sede o un descrizione della procedura utilizzata per identificare obblighi rilevanti.

• Programma energetico Nel programma dei lavori sarà descritto come verranno raggiunti obiettivi e traguardi previsti dalla politica energetica. Un sistema di raccolta di proposte di intervento e per l’identificazione delle aree verrà predisposto in sede. Le azioni dovranno essere valutate e gli obiettivi sviluppati per migliorare l’efficienza del sistema energetico. Gli obiettivi devono essere realistici, raggiungibili e devono fornire le basi per il monitoraggio dell’efficacia degli interventi. Significa che, ove possibile, gli obiettivi dovranno essere quantitativi, ad indicare il livello di miglioramento raggiunto entro una scadenza predefinita.

• Risorse, ruoli e responsabilità

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La gestione energetica ha successo nel momento in cui tutte le persone coinvolte sono a conoscenza di ciò che devono fare, come farlo ed hanno il tempo e le risorse per farlo. È importante definire la struttura organizzativa per la gestione energetica all’interno dell’azienda, in particolare per le aziende di grandi dimensioni. L’energy manager viene nominato ed è il responsabile per tutte le problematiche legate agli aspetti energetici. Per la grandi aziende deve essere istituito un energy team.

• Crescita della consapevolezza, formazione e competenza

L’aziende deve garantire che tutti abbiano le conoscenze necessarie e le abilità tecniche per svolgere adeguatamente il proprio ruolo. Per il personale direttamente coinvolto in usi importanti di energia può rendersi necessario un corso di formazione. Potrebbe rendersi necessaria un’analisi dei bisogni per definire i contenuti del corso. È importante documentare tutte le decisioni riguardanti la formazione e definire le priorità del corso. Tutto lo staff ha bisogno di conoscenze di base sui principi per la conservazione dell’energia, prima di poter contribuire all’applicazione delle misure per l’efficienza energetica sul posto di lavoro. La crescita di consapevolezza si può ottenere con metodi formali e non, e può richiedere un cambiamento nella cultura della società e nel comportamento da parte degli impiegati. Fondamentalmente lo scopo è di motivare i singoli, accrescendo la consapevolezza dell’importanza di conservare l’energia.

• Divulgazione La divulgazione delle prestazioni in relazione agli obiettivi è essenziale; l’informazione che non viene diffusa non è utile. La funzione principale della comunicazione è di promuovere alcune azioni attraverso la loro comprensione. È necessario chiarire chi siano i destinatari dell’informazione, il tipo di informazioni necessarie e come debbano essere diffuse.

• Documentazione EMS (Energy Management System) Lo scopo principale della documentazione riguardante la gestione energetica è di fornire una buona descrizione del sistema di gestione. Il manuale di Energy Management ha funzione di riferimento permanente per l’implementazione e il mantenimento del sistema.

• Controllo dei documenti I documenti relativi all’EMS devono essere revisionati, controllati ed approvati regolarmente così da avere informazioni aggiornate agli obiettivi e sulle attività in corso. Per evitare usi non previsti, i documenti obsoleti devono essere rimossi dalle postazioni di distribuzione e di utilizzo, mentre i documenti conservati per ragioni legali e/o per mantenerne memoria dovranno essere identificati come tali.

• Controllo operativo Per operazioni e attrezzature energeticamente intensive devono essere sviluppate delle procedure scritte. Inoltre bisogna elaborare ed utilizzare un piano di manutenzione in modo da garantire un funzionamento efficiente. È importante assicurarsi che le attrezzature siano energeticamente efficienti e che i consumi futuri di strutture ed edifici vengano presi in considerazione già in fase di progettazione.

• Monitoraggio e misurazione dell’energia utilizzata Il monitoraggio dell’energia comprende la registrazione, l’analisi e la raccolta dei dati di consumo di energia e dei costi. È necessario identificare i consumi reali e quindi le aree in cui questi sono più elevati. I dati servono a monitorare le prestazioni del

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sistema di gestione dell’energia in modo continuativo e ad identificare le perdite in tempo utile per intervenire.

• Valutazione di conformità È necessaria per accertarsi che vi siano informazioni aggiornate circa gli obblighi di legge disponibili all’interno dell’azienda.

• Non-conformità, azioni correttive L’azienda deve essere dotata di procedure per l’identificazione di potenziali non-conformità e per intervenire in modo appropriato. Tipicamente si verifica una non-conformità quando il consumo di energia ed il suo costo per aree e processi produttivi predefiniti non rispettano gli obiettivi, o quando le pratiche operative e di gestione non corrispondono alle linee guida, oppure, infine, quando le procedure di manutenzione e conservazione non vengono rispettate.

• Controllo della documentazione Lo scopo del controllo della documentazione è di verificare la reperibilità di documenti necessari da parte dello staff in modo tale che il raggiungimento di obiettivi e traguardi sia possibile. Carte organizzative, informazioni di processo, standard interni e piani procedurali e di emergenza devono essere inclusi nel sistema gestionale.

• Verifiche interne Le verifiche servono a confrontare le attività e le procedure pianificate con la situazione del momento e ad individuare discrepanze nella documentazione. Le ragioni di eventuali differenze tra i piani e la situazione reale vengono dichiarate così che il team di EM decida come eliminare le diversità, come migliorare il sistema e quali attività e sviluppi futuri occorreranno.

• Controllo Il controllo periodico del sistema di gestione da parte del management (aziendale) è seguito da una serie di azioni, comprendenti modifiche all’EMS (individuate in questa fase). Il processo di controllo della gestione è finalizzato ad assicurare che l’EMS sia adatto alla “missione” attuale ed efficace per il raggiungimento delle politiche e degli obiettivi dell’azienda.

3.b Capitoli tecnici per l’analisi e lo sviluppo dei sistemi tecnologici I capitoli tecnici sono incentrati sugli elementi delle singole tecnologie energetiche, sull’analisi dei consumi di energia e sulle possibili aree di intervento. Consistono in una serie di slide (di powerpoint) che aiutano il relatore a trattare questi argomenti. Hanno una struttura indipendente, permettendo così di selezionare solo il capitolo di interesse. Sono analizzate le seguenti tecnologie:

• Lighting - illuminazione • Heating - riscaldamento • Ventilation and air condition – ventilazione e aria condizionata • Compressed air – aria compressa • Warm and hot water – acqua calda • Electric motors – motori elettrici • Use of waste heat – Uso acque reflue • Cooling - raffrescamento • Renewable energies – energie rinnovabili

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3.c Linee guida per l’implementazione di Energy Audit Per eseguire gli Energy check si dovrebbe seguire un metodo strutturato, in modo da ottenere risultati significativi. Lo scopo degli Energy check è di ottenere riduzioni nei consumi di energia concrete e misurabili e, allo stesso tempo, gettare le basi per la raccolta delle “best available technologies” per l’efficienza energetica in Europa, per diversi settori industriali. Le linee guida, basate su metodi testati e comprovati, forniscono le istruzioni da seguire per realizzare gli Energy check. 4. Struttura del materiale didattico Il materiale è suddiviso in tre sezioni:

• Manuale per EN16001 Energy Management System • Slide in Powerpoint su

o EN 16001 o Capitoli tecnici

• Guida agli energy checks I contenuti del corso di formazione sono stati definiti dagli esperti degli stati membri partecipanti al progetto ENGINE e approvati in una serie di incontri e workshop in tutta Europa. Leggere (prima dell’uso) Man mano che i consumi di energia e le emissioni diventano più rilevanti, ed i metodi di controllo più diversificati e sofisticati, è necessario aggiornare le proprie conoscenza ed abilità tecniche. Questo materiale permette alle persone responsabili della gestione energetica di apprendere concetti importanti a questo proposito, autonomamente e al loro ritmo. Lo stesso materiale può essere anche utilizzato per diffondere informazione e know-how ad altri membri dello staff. Lo scopo è di fornire una base per un miglioramento continuo in tutte le aree di utilizzo di energia all’interno di un’azienda.

Materiale sulla EN16001

(Text)

Materiale sulla EN16001 e sistemi tecnologici

(MS Powerpoint slides)

Materiale formazione GUIDE-BOOK

Come utilizzare i materiali e gli energy check

Energy Checks (guida)

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ENGINE These training materials were developed and assembled during the EU project ENGINE. ENGINE stands for Energy Efficiency in Small and Medium Sized Enterprizes and is a European project funded by Intelligent Energy Europe 2003-2006. ENGINE supports SMEs in finding qualified experts who carry out the basic analysis and steps needed to enter low carbon business. ENGINE will be implemented by eight project partners in Austria, Germany, Italy, Sweden and the UK. Key results and concepts will be disseminated thoroughly to new Member States. Get more information and services at: Germany: Project promotor: target GmbH Walderseestraße D-30163 Hannover [email protected] AGIMUS GmbH Am Alten Bahnhof 6 D-38122 Braunschweig [email protected] Austria Austrian Energy Agency Mariahilfer Straße 136 A-1150 Wien [email protected] Energon Kundmanngasse 33/8 A-1030 Wien [email protected] Italy Ambiente Italia srl via Carlo Poerio 39 IT-20129 Milano [email protected] Sweden KanEnergi Sweden AB, Gråbrödragatan 11, Box 63, SE-532 21 Skara [email protected] United Kingdom

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Severn Wye Energy Agency Ltd Unit 6/15, The MEWs, Brook Street Mitcheldean, Gloucestershire GL17 0SL [email protected]