Geografia dellUnione Europea LEADER Giovedì19 maggio 2011 Dott. Pierluigi Magistri.

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Geografia dell’Unione Europea LEADER Giovedì19 maggio 2011 Dott. Pierluigi Magistri

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Geografia dell’Unione Europea

LEADER

Giovedì19 maggio 2011Dott. Pierluigi Magistri

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Integrazione dell’UE

Marcati squilibri regionali all’interno del territorio comunitario

Attuazione di politiche a favore delle aree economicamente svantaggiate

Iniziative comunitarie a vantaggio delle aree rurali

1968 modifica del Trattato di Roma ridurre gli squilibri regionali all’interno dei Paesi membri

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Agricoltura non è solo uno strumento di approvvigionamento alimentare ma intesa in

senso olistico

valorizzazione delle risorse territoriali

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Liaison

Entre

Actiones de

Développement

Rural

Leader

Collegamenti fra le azioni di sviluppo rurale

metodologia per realizzare lo sviluppo rurale

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Leader

1991 prima generazione di Leader

Seconda fase di programmazione dei Fondi Strutturali della politica europea di coesione

economica e sociale

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Fondi Strutturali

Strumenti finanziari di cui si avvale la Commissione Europea per cofinanziare

alcuni interventi negli Stati membri

FESR = Fondo Europeo di Sviluppo Regionale

FSE = Fondo Sociale Europeo

FEAOG (FEOGA) = Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia (Fondo Europeo di Orientamento e Garanzia Agricola)

SFOP = Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca

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Leader

- Leader I (1991 – 1993)

- Leader II (1994 – 1999)

- Leader + (2000 – 2006)

Tre generazioni:

ed infine …

- Asse IV Metodo Leader (2007-2013)

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LeaderObiettivo principale: migliorare il potenziale di sviluppo delle zone rurali attraverso

• l’attivazione e mobilitazione delle risorse locali

• l’incentivazione alla collaborazione fra operatori socio-economici al fine di produrre beni e servizi per creare il massimo valore aggiunto

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• l’acquisizione, la promozione e la diffusione di know-how sullo sviluppo integrato a livello locale• la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale• il miglioramento dei rapporti fra produttori e consumatori• ……

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Know-how = “sapere come”

Conoscenze e abilità operative necessarie per svolgere una determinata attività lavorativa

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Evoluzione nelle metodologie applicative per lo Sviluppo Rurale (SR)

Prima degli anni ’90 approccio del tipo “top-down”

Gli aiuti erano decisi a livello

nazionale o regionale

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Evoluzione nelle metodologie applicative per lo Sviluppo Rurale (SR)

Dopo gli anni ’90 approccio del tipo “bottom-up”

Il tipo di approccio risulta diverso, rispettoso delle

peculiarità locali e condiviso dalle comunità

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Diversità delle zone rurali dell’UE

Approccio allo sviluppo del tipo “bottom-up”

con il sostegno delle autorità nazionali e/o regionali => approccio del tipo

“top-down”

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Leader

metodologia per realizzare lo sviluppo rurale

=/= programmi di sviluppo rurale

“come” procedere e non “cosa” fare

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Sette caratteristiche principali, un solo strumento

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Quali sono le caratteristiche del “locale”?

- dimensioni ridotte degli spazi

- omogeneità e coesione sociale

- tradizioni e identità comuni senso di appartenenza

- condivisione di necessità e aspettative comuni

- ………

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… è più facile individuare:

- punti di forza e di debolezza

- rischi e opportunità

- potenziale endogeno e principali ostacoli allo sviluppo sostenibile

Le azioni vengono pianificate in base alle reali necessità dei contesti locali

Perché, dunque, strategie di sviluppo basate sulle esigenze locali?

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Coinvolgimento della popolazione locale in generale, dei gruppi di interessi socio-economici

e delle istituzioni locali

Che cosa si intende per approccio del tipo “bottom-up”

Attiva partecipazione ai processi decisionali per individuare le necessità dei contesti locali e

pianificare le strategie da adottare per raggiungere gli obiettivi fissati

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Perché un’elaborazione ed un’attuazione delle strategie secondo un approccio dal basso verso

l’alto?

- Perché attraverso questo tipo di approccio è possibile individuare i punti di forza e di debolezza di una realtà territoriale “locale”

- Perché le comunità locali sono chiamate a divenire protagoniste del proprio sviluppo, in modo che tutte le azioni portate avanti possano ricevere una forte spinta motivazionale

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Partenariati locali fra settore pubblico e privato: i Gruppi di Azione Locale.

GAL

Consorzio misto costituito da enti pubblici e privati

Tutti i potenziali attori dello sviluppo di un’area rurale

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GAL => l’unione fa la forza

Riduzione di potenziali conflitti

Cooperazione nei vari settori dello sviluppo locale

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Ruolo dei GAL- individuare le strategie di sviluppo più confacenti al territorio

- orientare tali strategie

- prendere decisioni sui progetti più promettenti per un loro finanziamento

Piano di Azione Locale

Piano delle cose da fare per raggiungere la sostenibilità a livello locale.

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Ancora sul ruolo del GAL

gestire, direttamente o indirettamente, i fondi pubblici stanziati per lo sviluppo delle aree

rurali

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Facilitare l’innovazione

Innovazione come nuovo prodotto o processo elaborato in situ

Innovazione come assorbimento di know-how elaborato altrove o per altri settori e applicata allo sviluppo rurale

Innovazione in ambito metodologico

come nelle aziende o nell’industria

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Azioni integrate e multisettoriali

Insieme coerente di attività che riguardano settori anche diversi con l’unico obiettivo dello

sviluppo delle aree rurali

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Creazione di reti

Scambio di know-how e conoscenze da calibrarsi a seconda delle realtà locali

Trasferimento delle buone pratiche e delle conoscenze acquisite attraverso le esperienze derivate dagli interventi fattivi sul territorio

Superamento dell’isolamento di alcune aree rurali

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Tipi di reti

Reti istituzionali Reti informali

Rete della Commissione europea che

opera a livello globale

nell’ambito della UE

Rete nazionale che fa capo ai singoli Stati

membri

È obbligatorio partecipare alle attività di rete per i gruppi Leader

che usufruiscono dei finanziamenti europei

Reti nate spontaneamente a vari livelli che dal locale

giungono fino a quello europeo

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Cooperazione

Cooperazione =/= Creazione di reti

Collaborazione fra diversi GAL alla realizzazione di un progetto congiunto per lo

sviluppo delle rispettive zone d’azione anche in altre regioni o in un altro Stato membro

La cooperazione può funzionare anche fra una o più realtà locali appartenenti all’UE e quelle di un Paese terzo

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Cooperazione

Interterritoriale

fra due diverse zone rurali di un unico Paese

membro dell’UE

Transnazionale

fra gruppi Leader operanti almeno in due diversi Paese membri

dell’UE

Sviluppare iniziative congiunte in ambito turistico

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