Genogramma

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IL GENOGRAMMA Dott.ssa Eleonora Lombardi

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Le persone tendono a costruire relazioni con coloro che sono disposti allo stesso equilibrio relazionale, a fare lo stesso investimento emotivo: a mettere la stessa energia verso la coesione e la stessa energia verso l’individualità. L’investimento nella relazione, si costituisce dalla quantità di pensieri (positivi o negativi), affetti, emozioni, fantasie, verbalizzazioni, sogni e azioni che le persone scambiano, e nella disponibilità a ricevere questa energia.

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IL GENOGRAMMA

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IL GENOGRAMMA

Definito come: la rappresentazione grafica della struttura trigenerazionale della famiglia.

E’ accompagnato dalle verbalizzazioni di colui che lo compila circa le relazioni tra i soggetti rappresentati, le loro modalità comunicative, i punti di somiglianza e/o di differenza, i miti e i rituali che caratterizzano parte del sistema se non il sistema intero.

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IL GENOGRAMMA E’ un diagramma che organizza le

informazioni sul ciclo vitale della famiglia.

Permette di riconoscere il clima familiare dentro il quale i membri si sviluppano e organizzano.

Evidenzia i punti di forza e di debolezza del processo familiare, le ragioni di tale processo e le conseguenze che rimangono “incarnate” nel soggetto.

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BOWEN

L’individuo non è in un vacuum, ma fa parte di un sistema che agisce come un tutto;

Il funzionamento fisico, sociale ed emozionale dei membri è profondamente interdipendente e i cambiamenti in una parte del sistema si riverberano su tutto l’insieme;

Anche i bisogni, pur originando dal soggetto, acquisiscono un senso e prendono corpo nella realtà sociale, all’interno di una trama di rapporti di cui il clinico non può non tenere conto.

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BOWEN

Il disagio nasce all’interno di un contesto, l’ambiente di vita dell’individuo:

La psiche si dispiega nella cultura e il nuovo arrivato inevitabilmente subisce l’influenza della cultura di cui si nutre la sua famiglia.

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BOWEN

La malattia psichica è il risultato di un processo plurigenerazionale che trova la sua origine in una scarsa o mancata differenziazione del sé nell’ambito familiare.

Il sistema va valutato nel suo insieme.

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IL GENOGRAMMA E’ un processo di anamnesi in campo

psicologico e psicoterapico.

Si utilizza come strumento di assessment per raccogliere informazioni utili alla costruzione di ipotesi cliniche per pianificare il trattamento.

Risulta anche un intervento terapeutico e può introdurre cambiamenti significativi nel sistema.

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Inizialmente si dava importanza alla VALIDITA’ STORICA

del Genogramma

Oggi si guarda alla VERITA’ NARRATIVA

Si tende ad essere più interessati all’ascolto, all’interno di una cornice dialogica, dei bisogni, della loro natura, conflittualità e concorrenza.

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Attraverso il Genogramma:

Il cliente costruisce una rappresentazione grafica e teatrale della propria storia, che è una rappresentazione interna e soggettiva di dati oggettivi.

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L’attenzione si sposta sulla famiglia interiore, sul modo in cui il cliente sviluppa il

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Quali ricordi ed emozioni emergono, il tipo di linguaggio utilizzato, la costruzione dei periodi, la ripetizione dei vocaboli, la punteggiatura.

Il cliente parla anche attraverso le omissioni i lapsus, gli spazi bianchi, gli errori la distrazione, la confusione, l’occupazione ristretta o estesa dello spazio e la forma stessa che il disegno può assumere.

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SOMMINISTRAZIONE DEL GENOGRAMMALo psicoterapeuta:

Atteggiamento empatico, interessato, rispettoso e assolutamente non giudicante rispetto a ciò che prende forma

Accento sui punti di forza, le risorse del cliente e della famiglia, sui suoi comportamenti funzionali e su ciò che la persona ha condotto a buon fine.

stimolare la narrazione nel rispetto dei tempi e della volontà del cliente di non ricordare.

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SOMMINISTRAZIONE DEL GENOGRAMMA Se il disegno del Genogramma viene assegnato

come compito a casa il cliente deve prendere nota di quanto sta facendo e di come lo sta facendo, in modo da poterne poi ridiscutere insieme

E’ uno strumento grafico interattivo che deve essere discusso con il terapeuta, in un’esperienza di co-costruzione e ristrutturazione della propria rappresentazione della storia della famiglia.

È proprio questa parte esperienziale che lo differenzia dall’Albero Genealogico.

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SCOPI DELL’USO DEL GENOGRAMMA:

Chiarire e superare alcune tematiche relazionali;

Sbloccare la comunicazione superando l’empasse;

Ridefinire e detossificare gli schemi.

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BeckDefinisce 5 vantaggi del’uso del Genogramma in

progress:

1. Coinvolgimento di tutta la famiglia nel trattamento (costruzione e rafforzamento dell’alleanza terapeutica e diminuzione dei rischi di triangolazione).

2. Aumento dei legami tra i componenti della famiglia;

3. Possibilità di ricercare le dinamiche familiari nella seduta;

4. Partecipazione attiva dei clienti alla pianificazione;

5. Migliorata percezione della famiglia di se stessa come un tutto.

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L’elaborazione del Genogramma si articola in 3 momenti: Mappatura della struttura della famiglia;

Registrazione di tutte le ulteriori informazioni;

Descrizione delle relazioni tra i componenti.

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McGoldrick e Gerson (1985)

suggeriscono 6 categorie interpretative:

1. Struttura della Famiglia: rappresentazione grafica della famiglia allargata, incluse, persone non facenti parte della famiglia, tuttavia particolarmente vicine al cliente;

2. Cicli di vita della famiglia: nascita, morte, allontanamenti e modo in cui gestisce tali cambiamenti;

3. Schemi ripetitivi: comportamenti ridondanti;

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4. Esperienze di vita: funzionamento stressor recenti o cronici, cultura, economia.

5. Schemi relazionali: triangoli e formazione di sottogruppi;

6. Bilanciamento e sbilanciamento all’interno tra ruoli: potere, differenze culturali e socioeconomiche.

McGoldrick e Gerson (1985)

suggeriscono 6 categorie interpretative:

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Durante la stesura possono emergere frammenti di vita importanti per

l’individuo e il suo sistema familiare:

1. Foto della Memoria; 2. Mito;3. Pacchetti;4. Segreto;5. Ruoli;6. Bandiera;7. Valigia.

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FOTO DELLA MEMORIA Non si tratta di immagini vere e proprie, ma

di ricordi: un gesto, un paesaggio, un volto, un momento particolare che riemergono alla memoria come una fotografia e aiutano la rievocazione di vicende familiari.

L’immagine improvvisa e imprevista che si riaffaccia alla mente insieme alle parole che l’hanno accompagnata, libera l’emozione tenuta prigioniera da un ferreo controllo e ne permette l’elaborazione in senso catartico (Montàgano, Pazzagli 1989).

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IL MITO

La parola mito deriva dal greco “mythos” che in Omero significa “parola, discorso”. Assume in età classica il significato di “racconto intorno a dèi” e nell’ambito filosofico quello di “discorso che non richiede dimostrazione”, contrapposto a “lògos” nel senso di argomentazione razionale.

Racconto mitico: può assumere diverse caratteristiche funzionali, tra le quali riempire un vuoto di realtà, validare alcuni comportamenti, pensieri, abitudini o essere piuttosto usato come difesa e protezione (Giusti, Vigilante, 2009).

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IL PACCHETTO Un messaggio con contenuto non specifico,

che riguarda un determinato momento della storia familiare e che viene tramandato da un membro importante della famiglia.

Si tratta di un’importante eredità che si trasmette di generazione in generazione e che mai può essere svelata o spiegata.

Il contenuto di tale pacchetto si mostrerebbe del tutto illogico se si avesse la possibilità di confrontarlo alla luce dei fatti

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IL PACCHETTO Mentre il segreto familiare crea un’area di

silenzio attorno a un evento o a una persona, il pacchetto porta con sé un messaggio esplicito: l’enunciato è ovviamente congruo con l’immagine che la famiglia ha di sé, ma è incoerente con la sua storia (Montàgano, Pazzagli 1989).

Con il Genogramma tale incongruenza può essere messa in evidenza e terapeuta e cliente potranno aprire il pacchetto per svelarne il contenuto, dando il via a processi a lungo bloccati

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I RUOLI

Accanto ai ruoli istituzionali anagrafici e socialmente accettati che definiscono compiti, responsabilità e privilegi esistono ruoli individuali assegnati a ogni membro della famiglia che lo interpreterà in modo personale in base alla propria storia, tempo e cultura

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LA BANDIERA

Sintesi dei valori a cui una famiglia si ispira e nei quali si riconosce che riveste una duplice funzione

1. una funzione interna al sistema: assicura l’equilibrio e la coerenza del gruppo inducendo la “lealtà” dei suoi membri verso i valori condivisi;

2. una funzione esterna (nel rapporto con altri sistemi): definisce la specificità del gruppo familiare nei confronti del mondo esterno

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LA VALIGIA

Rappresenta ciò che il cliente “si porta via” dalla propria famiglia di origine:

Le valigie contengono gli “strumenti”, le cose necessarie per affrontare il viaggio della vita.

Portano al loro interno cose buone, un’eredità che permette alla persona di definirsi rispetto alla propria storia familiare e di ristrutturare a suo modo e secondo la sua natura gli elementi più costruttivi.

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CONCLUSIONI Non esistono controindicazioni per la

somministrazione del Genogramma l’unica indicazione rimane quella di non somministrarlo a chi non desidera farlo e avere l’accortezza di non proporlo alla primissimo incontro, prima di aver stabilito un’alleanza con il cliente

Bowen sosteneva che il primo ad aver compilato il Genogramma dovesse essere il terapeuta, così da poter comprendere i propri punti di riferimento ed evitare che alcune sue proiezioni non consapevolizzate potessero influenzare il processo di elaborazione del cliente

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