GENNAIO2016 ANNO24 N89
Transcript of GENNAIO2016 ANNO24 N89
Dal 1992 giornale studentesco del “Don L. Milani” di Montichiari (BS)
LA PULCE NELL’ORECCHIO
N89 ANNO24 GENNAIO2016 L
A F
OL
LIA
CH
E B
RU
CIA
I FO
LL
I.
#PiùInfestantiCheMai
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
2
LA FOLLIA CHE BRUCIA I FOLLI.
L’EDITORIALE. Michele Sabbadini VA les
È quasi incredibile quanto il mio lavoro sia soggetto all’ambiente. Tutto cambia, si muta,
in pochi secondi e non posso farci nulla. Nell’indecifrabile caos in cui le nostre vite si
sviluppano, il ruolo del giornalista è tentare il più possibile di esserci, di osservare ciò che
accade, riportarlo e interpretarlo. Mai come negli ultimi mesi ho capito quanto sia folle
pensare di programmare. E dato che di follia qui si vorrebbe parlare, l’illuminazione
casca a fagiolo. Avrei voluto comporre una sinfonia di citazioni e quesiti filosofici in
onore dei grandi del passato, ma mi perdonino Giordano Bruno ed Erasmo da
Rotterdam: non ci sono riuscito.
Proprio mentre tentavo di redigere qualcosa di leggibile, ecco che arriva una matita
poco gradita. “Bowie è morto” mi dice un’amica. Twitter ha fatto il resto. Per alcuni di voi
forse, questa notizia è una tra le tante, ma non è
così qui. Assorbo il colpo, rispondo come posso.
Uno speciale che ha già preso forma sul pc, che
spengo per andare al cinema. “La Grande
Scommessa” non dimentica la piacevolezza
della settima arte, ma ciò che suscita è la rabbia,
quella per la quale si vorrebbe veder bruciare
tutto, grano e zizzania, perché di quest’ultima
ce n’è troppa perché il grano sia fruibile.
Una notte insonne placa un poco l’impulso
thánatos, che comunque ha fame di grida, di
rumore, di rovesciamenti. Sono in procinto di
mettere tutto nell’editoriale, quando arriva
qualcos’altro. Istanbul, il ponte tra i due
continenti, è colpita. Istanbul è stata colpita. La sua affascinante decadenza è stata scossa
dal rumore, non quello di cui parlavo prima però. Solo allora capisco.
Capisco Socrate, che si rifiutava di scrivere: aveva ragione. E lo capite anche voi
leggendomi, perché scorrendo queste righe non rimarrà in voi altro che il passato, che
per quanto fragile non può essere scalfito.
Non posso farci nulla, se non provare a convertire l’impotenza in virtù ed accettare che,
se voglio essere degnamente chi vorrei, non posso permettermi strutture e programmi.
Sebbene questo sia rischioso, si gioca col fuoco. E il fuoco può bruciare.
3
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
IL NUMERO 89.
“[…] rovesciano sul piacere ingiurie sanguinose, ma in
realtà solo per distoglierne gli altri e goderne di più
loro stessi. Mi si dica, […] quale momento della vita non
sarebbe triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso, senza
il piacere, e cioè senza un pizzico di follia?”
Erasmo da Rotterdam (1509)
Le News da non perdere:
-Politica Estera p. 4
-La “Buona Scuola” p. 6
-CSO Zanzanù p. 9
Le Rubriche:
Arte p. 18
Tattoo p. 20
Cinema p. 21
Musica p. 26
Libri p. 28
Oroscopo p. 31
E ALTRI MONDI ANCORA,
SCOPRILI!
4
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
Dove ci aspettiamo di vivere in futuro?
Sicuramente non in un luogo in cui si sciolgono i ghiacciai, dove si innalza
il livello del mare, nel quale arrivano i raggi solari a distanza ravvicinata o
in cui l'ambiente viene perennemente inquinato dalla mano umana.
Quello è il mondo in cui non vorremo mai vivere, ma è quello in cui
viviamo oggi.
Lo stesso mondo in cui molte persone, nel corso degli anni, hanno
dovuto dire addio alla propria terra e alle proprie radici, per
l'insostenibilità del clima.
Questo è quello di cui si è discusso nella 21esima conferenza delle parti dell' UNFCCC o più
semplicemente la COP 21.
Ora vi starete chiedendo, cos'è la COP 21? La COP 21 è una conferenza che viene svolta dalle
parti, un organo delle Nazioni Unite che si occupa dei cambiamenti climatici. Questa 21esima
edizione si è tenuta a Parigi dal 30 novembre al 12 dicembre 2015, ed è stata molto
importante, in quanto si è cercato di adottare un nuovo accordo mondiale, nel quale ogni
paese (in tutto 196) ha sottoscritto una serie di impegni molto precisi riguardanti la riduzione
del riscaldamento globale (che dovrebbe arrivare a -2 °C entro il 2020).
Pertanto questi paesi hanno deciso di partecipare ad un progetto di conversione globale
dell'economia, che consisterebbe anche nel taglio delle emissioni di gas serra, nell'abbandono
dell'uso di combustibili fossili e nell'impegno finanziario, per aiutare i paesi in via di sviluppo a
sostenere l'eventuale cambiamento economico.
Però la domanda che viene spontanea è: “Funzionerà?”
Gli ambientalisti iniziano già ad essere scettici al riguardo e affermano che in quel piano non vi
sono garanzie e che sicuramente toccherà alla popolazione spingere i governi ad attuare
veramente gli obiettivi contenuti nell'accordo.
In ogni caso, esso non diventerà vincolante per gli stati membri fino a quando almeno 55 paesi
che producono oltre il 55% dei gas serra non avranno ratificato l'accordo.
Secondo me, se i governi non verranno spinti a rispettare le promesse fatte, ci sarà solo un
sistema “name and shame”, cioè una lista di paesi inadempienti, che hanno solo promesso
falsità.
Spero che il 12 dicembre 2015 sia ricordato come un giorno in cui si è riusciti a trovare una
soluzione per evitare la distruzione dell'ecosistema, e non come un giorno in cui si ha firmato
un accordo vergognoso per l'umanità.
Sandra Amassoka IID ling
Changing climate
Changing future
5
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
20 Diciembre 2015 - Después de casi 40 años de estabilidad política ofrecida por el Partido
Popular y el Partido Socialista Obrero Español, ahora España está en el borde de la crisis
(¿extraño?) por causa de la irrupción en el Parlamento de unas decenas de diputados de
Podemos y Ciudadanos en seguida a la victoria (sin la mayoría de votos) del Primer Ministro
Rajoy.
El PP ha obtenido el 28,7% de los votos y 122 asientos, perdiendo la mayoría absoluta que en
el mandato antecedente estaba asegurada por otros 64 diputados.
El PSOE, segundo con el 22,1% pierde 'solo' 20 de 119 asientos, evitando así la vergüenza del
adelantamiento independentista de Podemos, que después de una recuperación inesperada,
ha ganado 69 asientos.
El cuarto a 'cruzar la linea de meta' es Ciudadanos, que conquista un buen 13,9% y 40
asientos.
La esperanza es que Rajoy, listo para gobernar de nuevo, mantenga la promesa de estabilidad,
sabiendo que "empieza un momento no tan fácil" como él mismo ha declarado.
Estas elecciones tienen sin duda una valencia histórica muy importante: ha sido desde la
dictadura de Franco que ni PP ni PSOE habían obtenido la mayoría absoluta, y la situación será
crítica para el Rey Felipe VI, que tendrá que evitar un anticipado regreso al voto.
Es una victoria para la política española, como para la de Grecia, en la que los partidos
históricos han sido destronados. ¿Merecerá la pena?
Un sillón para cuatro Scritto da: Chiara Lorenzoni VB ling
Traduzione di Natalia Palladini VBling
A volte, nella vita, bisogna fare delle scelte che possono poi rivelarsi giuste o sbagliate. La
prima scelta che ci troviamo ad effettuare riguarda la scuola superiore da frequentare e, a
volte , con il passare del tempo, potremmo accorgerci che la scelta che si pensava fosse quella
giusta, in realtà non lo è.
Il fatto di cambiare scuola non deve spaventare bensì deve essere ciò che spinge a dare il
meglio di se stessi. La “passerella” scolastica è un'esperienza che ho vissuto in prima persona.
Passare da un liceo ad una scuola professionale posso dire che porta con sé molte differenze
tra le quali lo studio di nuove materie. Ma la difficoltà più grande, se così possiamo chiamarla,
è sicuramente riuscire ad ambientarsi nella nuova classe. Conoscere i nuovi compagni e i nuovi
professori per me è stata la parte più impegnativa ma ci sono riuscita. A beneficiarne, oltre al
mio carattere molto chiuso, è stato anche il mio rendimento scolastico, perché sono riuscita a
migliorare in quelle materie nelle quali nella vecchia scuola andavo male. Questo cambiamento
mi è servito molto perché adesso ho meno difficoltà nello studio e di conseguenza sono
riuscita a ritagliarmi un po' di tempo in più per fare ciò che mi piace.
La passerella scolastica Chiara La Ferla IIB psc
6
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
(o L’imprevedibile necessità di virgolette)
La “Buona” Scuola
Beatrice Cascini IID ling
Il 20 maggio 2015 è stato approvato il disegno
di legge meglio conosciuto come “Buona
Scuola” e, dopo qualche modifica, è diventato
realtà. Ma che cos’è esattamente? Troppo
spesso noi studenti lasciamo un grande punto
interrogativo sulle leggi che ci riguardano.
I propositi sarebbero l’alternanza scuola-lavoro
(punto sul quale non si hanno ancora
certezze), il potenziamento delle materie
umanistiche e l’autonomia delle scuole, ma i
due punti fondamentali della riforma sono
l’assunzione di più insegnanti e la continuità.
Questi dipendono l’uno dall’altra, il problema è
che il cambiamento del metodo di assunzione
ha portato a cattedre scoperte e al disagio di
molti professori che si sono trovati a dover
passare da una scuola ad un’altra ad anno
scolastico ormai inoltrato. Ovviamente tutto si
è riversato su coloro che avrebbero dovuto
sentire i benefici, ossia noi studenti. Di fatto la
conseguenza è stata la mancanza di continuità,
molti di noi si sono ritrovati particolarmente
indietro rispetto al programma stabilito e sarà
difficile, se non impossibile, colmare le lacune
entro giugno.
Come se non bastassero le cattedre scoperte,
sono passati di ruolo docenti senza esperienza
ai quali (con tutto il rispetto) avrebbe fatto
sicuramente bene un po’ di gavetta.
Uno dei risvolti che hanno fatto più scandalo
di questa “Buona Scuola” è stata
l’assegnazione dei fondi adibiti alla
ristrutturazione degli edifici scolastici: scuole
cadenti, che sono in piedi da più della metà
del secolo scorso, sono state classificate come
idonee e per tanto non hanno ricevuto un
centesimo di quei famosi 3 miliardi di euro di
cui si parlava.
É diventato usuale vedere in televisione
presidi, rincorsi dalle telecamere di qualche
emittente televisiva, illustrare i danni presenti
nelle aule, dai muri che perdono intonaco ai
computer obsoleti, per poi mettersi ad
elencare le opere di restauro che sarebbero
state attuate se coloro che dovevano verificare
che il luogo fosse agibile e corrispondente agli
standard previsti, fossero stati veramente
interessati alla sicurezza di chi in un posto del
genere ci va sei giorni a settimana. Che si
debba aspettare di vedere al telegiornale un
ragazzino delle medie con la testa fasciata?
Questo non saprei dirlo, ma sicuramente ne
godrebbe un qualche programma
pomeridiano con il costante bisogno di storie
struggenti da mettere sotto gli occhi di
spettatori che la sera stessa già se ne sono
dimenticati.
Con quei 3 miliardi, alcune scuole si sarebbero
dovute ampliare per evitare il così detto
fenomeno delle “aule-pollaio” (cito
#StiamoSereni
7
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
testualmente dal sito della riforma). Ora, se tutto rimane come al momento è più probabile che
per risolvere il problema alcuni dei “polli” vengano trasformati in crocchette da un fast-food
piuttosto che i fondi vengano elargiti a quelle scuole che ne avrebbero tanto bisogno.
Essendo curiosa di sapere le impressioni dei docenti a riguardo, e sapendo che avrebbe aiutato
il quadro generale, ho chiesto a due delle mie insegnanti non di ruolo (quindi più coinvolte)
che cosa ne pensano di questa nuova riforma scolastica.
Professoressa, cosa ne pensa dell’esordio di questa tanto discussa
“Buona Scuola”?
La Buona Scuola sta muovendo i primi passi, eppure troppi aspetti
rimangono ancora poco chiari e definiti. Poco chiaro, per esempio, rimane
ancora l’iter concorsuale che porterà all’abilitazione e all’inserimento in
ruolo della nuova classe docente, con conseguenze deleterie sul ricambio
generazionale della classe docente stessa. Questa situazione di precarietà non può non avere
delle conseguenze negative sulla vita scolastica degli studenti stessi, che spesso si ritrovano a
dover affrontare anni scolastici estremamente precari. Sarebbe auspicabile, quindi, una
maggiore stabilità e coerenza nella gestione del sistema scolastico italiano, così da favorire la
continuità, che dovrebbe essere un diritto insindacabile di ogni studente. Prof.ssa Roberta
Lonobile, docente di cinese
Professoressa, potrebbe spiegare brevemente cos’è la riforma della “Buona Scuola” dal
punto di vista di un docente che ha partecipato agli scioperi dell’anno precedente?
"Parlare in breve della riforma conosciuta come "Buona Scuola" non è semplice: innanzitutto,
perché all'interno della legge 107 vi sono diversi punti che meriterebbero di essere trattati con
una certa attenzione, secondariamente perché, volendo fare una selezione, si rischia di risultare
banali, ripetendo quanto è stato detto più volte durante delle interviste a docenti. Per quanto
mi riguarda, ciò che forse mi ha lasciato maggiormente perplessa concerne l'ultima fase di
immissioni in ruolo, la cosiddetta "fase c", e in particolare la decisione di far rientrare in questa
fase alcuni "docenti" delle GAE (graduatorie ad esaurimento) che non hanno mai prestato
servizio a scuola, piuttosto che i molti di II fascia delle GI i quali, non solo insegnano da diversi
anni con dedizione e professionalità, ma che hanno anche titoli equipollenti ai colleghi
dell'altra graduatoria. Come si può parlare di "Buona Scuola" quando si commette un errore
simile? Alla fine, purtroppo, a pagarne le conseguenze saranno come sempre i ragazzi, ai quali
verrà negato il diritto all'apprendimento in un ambiente didatticamente stimolante." Prof.ssa
Francesca Cipollina, docente di lettere
Gli studenti brancolano nel buio, i professori hanno delle riserve, questa “Buona Scuola” ha
ricevuto un’accoglienza gelida, ma ci si poteva aspettare altro?
Sono stati indetti scioperi, organizzate proteste con un altissimo
numero di partecipanti, ma non c’è stato verso di fermare la legge
Renzi-Giannini. Si chiedeva ottimismo, ma come si può rimanere
ottimisti quando il governo ignora l’opinione dei cittadini? Adesso
che la riforma è realtà però, non si può fare altro che sperare che
con il tempo le promesse che erano state fatte siano mantenute,
che il prossimo anno inizi in maniera meno travagliata e che la
scuola non sia “Buona” solo di nome.
8
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
Da uno a cinque giorni
Imane Mazoui IIA les
La pillola dei cinque è liberamente
commerciabile dal 14 novembre 2015, eccetto
per le minorenni, alle quali è richiesta la
prescrizione medica. Viene commercializzata
nelle farmacie al prezzo di poco meno di
trenta euro col nome di EllaOne, ma viene
comunemente chiamata “pillola dei cinque
giorni”. È un contraccettivo orale d'emergenza,
da assumere in caso caso di rapporto non
protetto o di fallimento del metodo
contraccettivo entro 120 ore, cioè 5 giorni, al
fine di abbassare le probabilità di una
gravidanza indesiderata. Non è assolutamente
un farmaco abortivo ed è stato
scientificamente provato che non provoca un
aborto anche se assunto durante la
gravidanza. Nonostante ciò l'informazione
dilaga, non solo tra i pro-life e le
organizzazioni religiose, ma anche tra gli
specialisti. Un video del sito online della
Repubblica mostra come, anche a Milano, sia
difficile acquistarla. C'è chi afferma che se
presa in dosi massicce provochi l'aborto, c'è
chi dice che provochi emorragie, ma anche chi
sostiene che non ci siano effetti collaterali.
Naturalmente questi ci sono, ma come in ogni
farmaco. Gli effetti collaterali più comuni sono
il dolore addominale e dopo più di 12
settimane e più dosi, la nausea e il mal di testa.
Tra i farmacisti intervistati c'è chi afferma che
sia possibile non vendere il farmaco per via
dell'obbiezione di coscienza, quando
ovviamente
non esiste il diritto di non vendere un
contraccettivo. Eppure chi si rifiuta di
fornire contraccettivi di emergenza (non solo
EllaOne, ma anche la pillola del giorno dopo),
non capisce che gli aborti non faranno che
aumentare; anche se attualmente abortire in
Italia, soprattutto al Sud, è difficile.
Gli obbiettori di coscienza, in ambito medico,
sono coloro che si rifiutano di fornire i servizi
necessari alla donna per abortire per ragioni
morali. L'Italia risulta come uno dei paesi dove
l'obbiezione di coscienza è tra le più alte al
mondo, in alcune regioni è del 100%. Si tratta
di due diritti che si scontrano, quello delle
donne di abortire un figlio indesiderato, di cui
non potrebbero occuparsi o che non vogliono,
e quello dei ginecologi e degli anestesisti di
agire secondo i loro principi morali. Le donne
in Italia subiscono le scelte e a volte al limite
del bigottismo di altri.
Lore Lorentz diceva ''se gli uomini potessero
restare incinti l’aborto diventerebbe un
sacramento'' ed effettivamente non sono gli
uomini a subire tutte le conseguenze
psicologiche e fisiche di una gravidanza e di un
parto, ma in molti si permettono di
condannare una donna che compie una scelta
per se stessa e per il suo futuro. Scelte che
sono personalissime e che nessuno deve
permettersi di giudicare.
ELLAONE
9
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
Quando gli ideali si trasformano in
impegno CSO ZANZANU'
Matt
ia A
rceri
VA
lsu
Il Collettivo Gardesano Autonomo (CGA) è un organismo sociale che, soprattutto fra
Desenzano e dintorni, si impegna costantemente contro il capitalismo, il sessismo e il
razzismo.
I suoi attivisti e le sue attiviste, infatti, in modo assolutamente gratuito e senza scopi
utilitaristici, investono tempo, energie e risorse in nome della giustizia sociale,
dell'uguaglianza della solidarietà e con lo scopo di creare una comunità – di giovani e non
– che possa sostenersi, aiutarsi e con la quale si possa discutere e confrontarsi, ancora una
volta al di fuori della logica del guadagno, tipica della nostra quotidianità.
Ma quali sono i progetti e le iniziative concrete del collettivo?
Noi de “La Pulce nell'Orecchio” lo abbiamo chiesto proprio a Rosamaria, una brillante
militante dell'organizzazione.
Quali sono i principi su cui si basa il collettivo? Quali i suoi obiettivi e le sue attività?
Il CGA porta avanti delle lotte su varie tematiche attuali spingendo verso un diverso
modello di società basato sull’autorganizzazione, sulla solidarietà e l’uguaglianza. I principi
che abbiamo sono quelli della cultura, della politica fatta quotidianamente in mezzo alla
gente, quella che non punta alle poltrone: i principi di una società più libera che non sia
mossa dalla logica del profitto. Noi lottiamo per questo modello di società nel nostro
piccolo, nel tentativo di ingrandirci sempre di più, tramite lo Sportello Antisfratti: le
politiche di austerità alle quali ci opponiamo stanno portando sempre più a conseguenze
sociali quali l’emergenza abitativa e la precarizzazione della vita, secondo noi tutti hanno
diritto a una casa! Portiamo avanti lotte su tematiche legate al nostro territorio
preservandolo dalle grandi inutili opere come l’Alta Velocità insieme ai comitati No TAV,
in particolare al Comitato No TAV Desenzano, e al Coordinamento No TAV Brescia-Verona
e lottiamo contro la speculazione edilizia. Sosteniamo la lotta dei lavoratori collaborando
con il sindacato SiCobas e solidarizzando con i lavoratori che lottano per ottenere i diritti
che gli appartengono. Siamo contro lo spreco, stiamo cercando sempre più di
promuovere la raccolta differenziata e un consumo intelligente, quindi anche uno scarto
intelligente e per questo collaboriamo e vogliamo stringere sempre più rapporti con le
realtà del territorio che producono cibo a chilometro zero e con le piccole aziende, stiamo
ad esempio partecipando alle riunioni del DES (Distretto di Economia Solidale). All’interno
del Collettivo si è poi formato un gruppo studentesco che discute e lotta su tematiche
legate alla scuola, difendendo un'idea di scuola che coltivi gli interessi e le capacità di
ognuno, attraverso la cultura e la partecipazione di tutti e contro il modello di scuola
azienda portato avanti dal governo. Vogliamo proporre nuove forme di socialità tramite la
riappropriazione di spazi, a questo proposito abbiamo in passato organizzato alcune TAZ
(occupazioni temporanee) in luoghi abbandonati e lasciati al degrado e il 21 dicembre
2015 abbiamo occupato l'ex ristorante della Spiaggia d'Oro di Rivoltella.
10
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
Come hai appena accennato, verso la fine di dicembre, voi del CGA avete occupato
l'ormai abbandonato ristorante rivoltellese e ne avete fatto un vero e proprio centro
sociale, chiamandolo “CSO Zanzanù”. Come mai questo nome?
C.S.O. sta per “Centro Sociale Occupato”, il nome Zanzanù è ispirato al brigante Zanzanù che
secoli fa visse sul nostro territorio, sfidando le istituzioni con il sostegno della popolazione.
IL CSO offre una grande opportunità per conoscere nuove persone, confrontarsi,
condividere passioni e interessi e discutere sulle tematiche più attuali (in particolar modo
su razzismo, capitalismo, sfratto ...) e sentirsi partecipi di una realtà fuori dalla logiche
del consumo e dell'utilitarismo. Infatti, a partire dall'occupazione, avete organizzato
tantissimi eventi di carattere culturale per riunire i giovani del lago. Quali sono stati, a
tuo parere, i più interessanti?
Per quanto riguarda le iniziative, trovo che sia stata molto interessante l'assemblea sul diritto
alla casa con le realtà di Brescia, Bergamo e Padova. Sono poi entusiasta del nostro progetto di
“Buona scuola” che prevede un'aula studio ogni lunedì in concomitanza con la chiusura della
biblioteca comunale e delle ripetizioni di latino, filosofia, matematica, fisica, italiano e storia
completamente gratuite.
Come sono i rapporti del collettivo con il comune, soprattutto dopo l'occupazione del
CSO Zanzanù? Come si pone nei vostri confronti? Sostiene le vostre iniziative?
I rapporti del collettivo con il comune sono scarsi perché, al di là del primo confronto, non c’è
stata possibilità di confrontarsi nuovamente in modo concreto su quale sarà il futuro di
Zanzanù. Il comune si comporta da amministrazione, da istituzione, quindi non può tollerare
l’occupazione, non può sostenere le nostre iniziative. Ha già più volte annunciato che questa
occupazione finirà con uno sgombero e non c’è spazio, non ci sono stabili per il progetto di
Zanzanù. Quindi non può esserci collaborazione tra noi e il comune perché abbiamo visioni
completamente distinte. Il CGA, comunque, ha invitato l’amministrazione e i cittadini a un
dibattito pubblico lunedì 18 gennaio presso Palazzo Todeschini alle ore 20:45, per chiarire le
nostre posizioni e per cercare di trovare una regolarizzazione per Zanzanù.
Quanto è probabile il pericolo di un immediato
sgombero?
Il pericolo di sgombero in questi giorni è molto
elevato, come abbiamo già dichiarato, ma come
abbiamo anche scritto sullo striscione che sventola su
Zanzanù, questa non è la nostra ultima spiaggia: lo
sgombero non metterà fine all'esperienza di
Zanzanù.
Come descriveresti, in una parola sola, il collettivo?
Libertà.
Ricordo, inoltre, che il Collettivo è disposto a coinvolgere nelle proprie attività e iniziative tutti
coloro che voglio impegnarsi e lottare in nome di questi valori. Li invita, inoltre, ad organizzare
insieme a loro gli eventi che più li appassiona, fra cui esposizioni d'arte, serate di musica ed
eventi di attualità, con lo scopo di capire in modo più approfondito una realtà così complessa e
impegnativa come la nostra.
11
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
To Rome with Love viaggiatori che raccontano
Roma è magica, ci vai e finisci per innamorartene, capisci come mai le hanno dedicato tutte
quelle canzoni e quelle poesie, quasi fosse una persona e non una città.
Scendi dal treno e quando ti vedono trascinare valige e borsoni si offrono subito di aiutarti, a
volte neanche te lo chiedono e semplicemente ti scaricano i bagagli come fosse normale; la
gentilezza delle persone ti colpisce subito. Come tutte le grandi città, Roma è trafficata e
frenetica, ma nonostante il traffico e le code i pullman sono sempre puntuali, in una settimana
non ho mai preso un mezzo pubblico che fosse in ritardo, se capitava che arrivassero prima si
fermavano ad aspettare l'ora esatta per partire e gli autisti oltre a fare gli autisti facevano anche
da guida alle dozzine di turisti che non sapevano come arrivare in piazza del Popolo o alla
fontana di Trevi.
Roma è tutta un monumento, è incredibile la quantità di storia racchiusa in un solo posto,
come è incredibile quanto ci si senta piccoli camminando per le sue strade, davanti a edifici
grandiosi e imponenti come il Pantheon o il Colosseo, sopravvissuti a secoli, guerre, incendi e
rivoluzioni, ancora in piedi a vegliare sulla città. Nonostante l'Italia sia piena di posti
meravigliosi, niente è paragonabile a Roma. Ci ho vissuto per un po' e ogni volta che ci torno è
un nuovo, eterno colpo di fulmine. Come dice Venditti, a Roma "so’ più vivo e so’ più buono",
perché solo lei sa farti venire i brividi ad ogni passo, ad ogni sguardo, solo lei riesce a
trasmetterti un senso di grandezza che non trovi da nessun'altra parte. Roma è la capitale, il
sogno, il centro, la magia, la città eterna. Roma caput mundi.
Bianca Coman IIIA lsu
“Solo Parigi è degna di Roma,
Solo Roma è degna di Parigi”
12
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
storiadivitaordinaria
L’essenziale è invisibile agli occhi Ambra Natati IV spo
Caro diario,
finalmente è giunto il momento, finalmente ho intrapreso il mio viaggio alla volta
della città eterna, della meravigliosa Roma! Cosa farò là? Innanzitutto mi
piacerebbe visitare i sobborghi della capitale, inoltre la mia parrocchia ha
organizzato un campo-scuola incentrato sulla misericordia, per restare in tema
con l'anno giubilare. Pertanto svolgeremo diverse
attività incentrate sul questo argomento, cercando di
andare in aiuto delle persone più bisognose.
GIORNO 1
Fantastico diario,
oggi è stata una giornata meravigliosa! E sai perché?! Perché mi sono resa utile nel mio
piccolo!
Questa sera abbiamo avuto il primo servizio da svolgere. Consisteva nel portare dei sacchetti
con dentro generi alimentari ai senza-tetto. Inizialmente ero un po' titubante, avevo quasi
timore di quelle persone. Quando poi ho visto i loro sorrisi aprirsi al nostro arrivo, tutto è
cambiato. Di questo incontro mi ha molto colpita la voglia di questi poveri di aprirsi a noi, di
raccontarci stralci delle loro travagliate storie. In particolare un signore di nome Giulio mi ha
raccontato il suo tragico trascorso; è stato un momento molto commovente!
GIORNO 2
Caro giornale di bordo,
oggi non abbiamo avuto modo di rapportarci con persone in carne ed ossa, ma siamo stati una
risorsa molto importante ugualmente. Abbiamo infatti aiutato in uno di quei centri dove
vengono raccolti i vestiti da spedire nei centri di accoglienza. È stata una giornata molto
faticosa, piena di lavoro manuale, ma anche soddisfacente, perché grazie al nostro contributo
ogni individuo in difficoltà avrà di che vestirsi recandosi negli appositi centri. Infine mi ha fatto
molto piacere notare che i romani devolvono molti capi in beneficenza!
13
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
GIORNO 3
Affabile giornalino,
è con immenso rammarico che ti annuncio che con oggi si è concluso il mio ritiro parrocchiale.
Da domani sarò di nuovo in Lombardia. Per chiudere il campo con il botto, il Don ha deciso di
mettere il nostro tempo a disposizione della mensa dei poveri. Dopo aver predisposto la sala
per l'accoglienza degli ospiti e dopo aver appreso il menù, abbiamo atteso che le persone
riempissero la stanza. Man mano che queste sopraggiungevano, ci mettevamo tutti al loro
servizio. Penso di non essermi mai divertita tanto, di non essermi mai sentita così bene in vita
mia. Trovo che sia meraviglioso potersi rendere utili per qualcuno; è una sensazione fantastica
riuscire a far sorridere un uomo che non ha proprio nulla per cui essere felice. In mensa ho
conosciuto molta gente, tanti erano gioiosi pur conducendo un'esistenza dura. In particolare
mi ha fatto molto riflettere una donna che alla mia domanda: "Cosa le porto?" ha risposto
timidamente: "Tutto quello che vuoi signorina, basta che sia cibo; qui non si spreca nulla!". In
un istante mi sono vergognata molto, perché non sono mai veramente felice di quello che ho e
spreco molte cose preziose.
Il mio viaggio a Roma si è concluso da tempo ormai, ma con la fine di questo ha avuto inizio
un percorso ben più importante e spero duraturo, quello nell'ambito del volontariato. Il campo
-scuola mi ha aperto gli occhi, mi ha dato la possibilità di vedere il mondo sotto un'altra luce,
mi ha donato una nuova prospettiva che non voglio perdere per nulla al mondo. Spero che la
gioia che provo io a svolgere queste attività possiate un giorno coglierla anche voi.
"Non si vede bene che con il cuore;
l'essenziale è invisibile agli occhi"
14
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
Ce li spiega Sigmund:
gl’incubi della nostra vita Sofia Da Roit IIIA ling
I sogni hanno da sempre affascinato l’uomo. Attraverso i
sogni, infatti, possiamo compiere un viaggio dentro di
noi, un viaggio che va oltre la nostra consapevolezza,
perché quello di cui siamo coscienti è solo una minima
parte di quello che in realtà accade nella nostra mente.
La parte della mente inconscia è sempre attiva, 24 ore
su 24, ecco perché quando dormiamo entriamo in uno
stato in cui l’inconscio può esprimersi liberamente e
quello che emerge a livello consapevole sono i sogni
anch’essi ricchi di messaggi, significati nascosti,
emozioni e desideri repressi. Eppure non sappiamo
realmente perché sogniamo. Sono state proposte molte
teorie, per nessuna però vi è un pieno consenso. La
teoria di Sigmund Freud suggerisce che i sogni siano
una rappresentazione dei desideri inconsci o una
proiezione di ricordi del proprio vissuto che la mente
censura perché non accetta. Secondo la visione
psicoanalitica freudiana della personalità, noi siamo
guidati da istinti aggressivi e sessuali che vengono
repressi dalla consapevolezza cosciente, ma vengono
espressi attraverso i sogni. Ti è mai capitato di andare a
dormire prima di un evento importante e di svegliarti al
mattino esattamente all’orario prestabilito? Oppure
proprio un secondo prima che la sveglia suoni? Questo
perché l’inconscio programma la vita di tutti i giorni, le
nostre azioni, le nostre decisioni, è quindi il vero potere
della nostra mente. Ti è mai capitato di sognare volti di
persone sconosciute? Questo sarà frutto
dell’immaginazione o si tratterà di volti visti e
memorizzati in cassetti reconditi della mente? La
memoria inconscia contiene quello che non sei
consapevole di ricordare ed è sede di emozioni che si
manifestano anche senza la tua volontà. Oggi molti
studiosi non approvano alcuni punti delle teorie di
Freud, come J. Allan Hobson, respingendo l’idea che i
sogni abbiano necessariamente significati nascosti.
Secondo gli psicologi, esistono tre categorie di incubi:
incubi comuni, incubi da stress post traumatico ed
incubi infantili. Fra gli incubi comuni rientrano i terrori
notturni caratterizzati da forte panico e, in alcuni casi, da
allucinazioni visive o uditive. La caratteristica che rende
questi incubi ancor più spaventosi è la sensazione di
paralisi che, se normale durante il sonno, in questi casi
può rimanere anche al risveglio. Non esiste una causa
apparente per gli incubi comuni anche se possono
influire disagi e conflitti emotivi, stress prolungati nel
tempo e, nei casi più gravi, disturbi della personalità. Gli
incubi da stress post traumatico sono sogni spaventosi
che continuano a mettere in scena eventi terribili subiti
dal sognatore (scene di guerra, catastrofi, violenze).
Sono più frequenti nella prima fase di sonno, ma
possono verificarsi anche più volte durante la stessa
notte. Il tema del sogno rimane sempre l’esperienza
vissuta. Nello stato di veglia possono comparire attacchi
di panico ed una tendenza all’insonnia. Gli incubi sono
più frequenti nei bambini ed insorgono generalmente
fra i 4 e i 12 anni, per poi scomparire nell’adolescenza. È
provato che i bambini facciano più incubi degli adulti; La
ragione è semplice: un bambino usa molto la fantasia ed
è assalito costantemente da immagini nuove, da odori,
suoni che gli causano sensazioni forti, soprattutto paure.
Il piccolo elimina questo eccesso d'informazioni che il
cervello ha accumulato durante il giorno, solo durante il
momento del sonno. Spesso, il principale incubo
infantile resta quello dell’abbandono da parte della
madre, che è legato al trauma di essere lasciati all’asilo
la mattina, per esempio. I sogni possono avere scenari
fantastici legati alle favole, a cartoni animati, che
vengono elaborati dalla mente, assumendo
un’atmosfera inquietante. Col passare del tempo il
bambino impara a conoscere ed esternare le proprie
emozioni e le proprie ansie, a parlarne, ad avere più
consapevolezza di sé e di seguito farà sempre meno
“brutti sogni”.
La loro ricomparsa in età adulta è dovuta a situazioni di
vita stressanti e a problemi psicologici, in particolare
relativi alla mancanza di controllo dell’ansia e degli
impulsi aggressivi, oppure sono legati alla brusca
interruzione di particolari farmaci (come alcuni
sonniferi). Anche l’astinenza forzata da droghe,
anfetamine e alcol può far insorgere incubi.
15
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
La Top10 degl’incubi
Disastri naturali
Sognare catastrofi naturali rappresenta un forte sentimento di ansia dovuto a situazioni stressanti che non
possiamo controllare. Inoltre, questa tipologia di incubo può indicare una difficoltà nelle relazioni sociali.
Sognare persone già defunte
Indica una lotta emotiva interiore, quella che tutti noi affrontiamo quando scompare una persona cara. Questa
tipologia di incubo può scaturire da sensi di colpa, rabbia e abbandono.
Mancare ad un evento importante
Lo stress causato dal non essere presente ad un evento che si attendeva da tempo, può riflettere la paura di fallire
o essere incapaci di soddisfare le aspettative altrui, soprattutto delle persone che hanno una forte influenza
sulla nostra vita.
Essere nudi in pubblico
È l’ incubo più comune tra gli adolescenti. Gli esperti lo collegano ad una bassa autostima e a difficoltà relazionali.
La caduta dei denti
Indica problemi di autostima, insicurezza, la paura di essere giudicati, soprattutto riguardo il proprio aspetto fisico.
Stare male o esser ferito
Accade quando una persona si sente vulnerabile o debole. Questa tipologia di incubo è solitamente correlata a
problemi nello sviluppo della personalità e del carattere
Sognare la morte del proprio partner o di una persona amata.
La paura di rimanere soli può provocare un incubo di questo tipo. Si interpreta come un sentimento di inferiorità,
mancanza di fiducia in se stessi e dipendenza dall’altra persona.
Rimanere intrappolato o bloccato in una stanza
Solitamente sognare situazioni del genere è tipico in persone che non vedono alcuna soluzione a problemi
finanziari, di lavoro ed emotivi.
Sognare di cadere
Indica un eccessivo stress ed ansia, causati dalla paura di non poter controllare un problema personale.
Essere inseguiti da animali o persone
È l’incubo più comune ed angosciante. Solitamente indica il timore di avere un confronto con il proprio capo, un
insegnante, i genitori e situazioni simili. È tipico nelle persone che sono state vittima di un abuso di qualsiasi
genere.
“
Gli uomini in stato di veglia hanno un solo mondo che è loro comune. Nel
sonno, ognuno ritorna a un suo proprio mondo particolare”
(Eraclito)
LA CITAZIONE DEL FILOSOFO
16
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
Questo film lo dedichiamo ai folli,
agli anticonformisti,
ai ribelli,
ai piantagrane,
a tutti coloro che vedono le cose dal Genius Bar.
Costoro non amano le regole,
specie i regolamenti,
e non hanno alcun rispetto per i prodotti
Microsoft.
Potete twittarli, essere in un selfie con loro,
potete glorificarli o bloccarli su WhatsApp,
ma l'unica cosa che non potrete mai fare è
ignorarli.
Perché riescono a fare snap ovunque.
Perché fanno progredire i social network.
E mentre qualcuno potrebbe definirli folli,
noi ne vediamo la Visa.
Perché solo coloro che sono abbastanza folli da
pensare di poter cambiare il mondo, lo salvano nel cloud.
Pensa diversamente. Ma solo se hai Apple.
Pubblicità Apple del 1997. Con qualche nostra modifica del 2016.
17
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
Dal 14 febbraio, a scuola
Pare che i rappresentanti stiano
sperimentando nuovi campi.
Cinema e musica in primis.
O forse,
è solo
Filippo.
Sempre
il solito!
Filippo Bertuzzi IV sci
18
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
ARTE QUEL 20 FEBBRAIO 1909
Michele Sabbadini VA les
Una data storica per l’arte e non solo, quella del 20
febbraio 1909, ovvero il giorno in cui Le Figaro
pubblicò il Manifesto Futurista di Filippo Tommaso
Marinetti, ovviamente tradotto in francese. In Italia
era già apparso sulle pagine di diverse testate,
prima tra tutte La Gazzetta dell’Emilia, ben quindici
giorni prima del giornale francese. Tuttavia, il fatto
che le parole di Marinetti fossero a disposizione
della platea della città del Louvre ha reso possibile
l’affermazione del Futurismo come, oltre che la
corrente artistica italiana mainstream del periodo,
un fenomeno di interesse internazionale. Col senno
di poi, possiamo affermare che esso sia stato
l’ultimo germoglio con le radici nel Bel Paese,
benché il suo teorizzatore nacque ad Alessandria
d’Egitto e compì una parte degli studi a Parigi.
Questo non toglie l’italianità del movimento e
l’orgoglio nell’esporne l’originalità, senza giudizi di
stampo etico o morale. Si parla del Futurismo
come un ultimo grido delle illusioni dell’uomo
moderno, che di lì a poco avrebbe dovuto
abbassare il capo per non una ma ben due
interminabili Guerre Mondiali. L’Ottocento era
terminato, ma ancora si percepiva qualche influsso:
il movimento continuo e veloce, la necessità di
raggiungere vette più alte, il sentimento di fiducia
in ciò che la mente umana avrebbe potuto ideare
per migliorare la vita e permetterne un controllo
totale da parte delle persone. Non sono poi temi
tanto distanti da noi. Certo, Marinetti diede quella
solennità degna di Mussolini (non è un caso
questo accostamento), quella che glorifica e
compiace le masse, per farle sentire libere e
onnipotenti mentre in realtà vanno subendo un
magistralmente eseguito gioco di prestigio. Perché
parlare di questo nel numero dedicato alla follia?
Molto semplice, solo un folle avrebbe potuto
scrivere quelle parole e crederci veramente. Ciò è
simbolo di come la follia possa giungere all’uomo
per vie assai diverse e soprattutto ci dà coscienza
del fatto che non sempre essere folli significa
essere nel giusto o indiscutibilmente grandi. Se il
Mondo fosse come l’immaginario futurista, allora
gli unici valori sarebbero: la velocità, l’importanza
del fare, l’indiscutibilità della guerra,
l’abbindolamento del popolo, la competitività
portata all’esasperazione e la cultura,
rappresentando il passato, dovrebbe essere derisa
e distrutta per lasciare spazio al nuovo. Déjà vu?
IN COPERTINA Città in fiamme di Gaetano Dottori
La città brucia in quest’opera e nessuno accenna a intervenire. I colori sono vividi, tra di loro vi
sono quegli stacchi tipici di questo autore. Le case non ancora colpite dalle fiamme sembrano
essere riunite intorno al fuoco, come se questo fosse un falò nel quale trovare tepore. Il
campanile invece pare avere la funzione di indicare la via al fumo che dunque si propaga verso
l’alto. L’artista perugino ci dona un’immagine graficamente potente e graffiante dietro la quale
si possono discernere molteplici significati allegorici. Decisamente la copertina giusta.
19
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
LIBERO CONFRONTO
LIGABUE vs LEMPICKA
Michele Sabbadini VA les
Ci sono due artisti che negli ultimi mesi avrebbero potuto dire di essersi conquistati, anche se per un
breve periodo, una buona fetta del mondo delle mostre in Italia. Per correttezza, prima le signore.
Tamara de Lempicka (forse qualcuno la ricorderà per la copertina del numero scorso) è stata in
esposizione all’AMO di Palazzo Forti a Verona con una raccolta di più opere, assai diverse tra loro, che
permettesse allo spettatore di approcciarsi all’arte della pittrice russa (almeno così pare) vedendola nei
diversi momenti della sua vita. Se non fosse stato per l’audio guida, a mio modesto avviso più un peso
che altro, la mostra avrebbe sicuramente meritato un plauso per come è stata pensata e sviluppata e
per la cura con la quale sono stati creati gli spazi d’esposizione e l’intero percorso. Tuttavia, se mentre
acquistavo i biglietti sentivo una particolare eccitazione per il fatto di avere la possibilità di ammirare le
opere di un’artista (donna!) davvero eclettica, una volta uscito mi sono riscoperto a rivalutare di molto il
suo peso da un punto di vista pittorico. Non si tocchino La donna in verde, Rafaela e Autoritratto, ma si
vada a notare come i suoi quadri siano più un “tentativo non riuscito di” che “una ricerca per”. I suoi
limiti escono dalle tele alcune volte anche più della sua idea e questo, ahimè, non è poi tanto piacevole.
Questi limiti, invece, non si riscontrano nell’altro autore: Antonio Ligabue. Curato da Vittorio Sgarbi, il
“Museo della follia” di Palazzo della Ragione a Mantova è stato una sorpresa assai lieta nonché
un’eccezionale esperienza artistica. Un concept ben chiaro che già in entrata prendeva vita, illuminava,
segnava un percorso che per il visitatore sarebbe stato sconvolgente. Opera dopo opera lo spirito di
folle autentico dell’artista andava ruggendo come i suoi leoni, ghiacciava gli animi come la sua neve per
poi placarsi nella tranquillità di un paesaggio bucolico. A distanza di tempo, mi chiedo come Ligabue
pittore non riesca a eccitare come l’omonimo musicista. Ma soprattutto, com’è possibile che questo
grande artista italiano non sia conosciuto come merita, messo in ombra da altri che a lui avrebbero solo
da invidiare la grande vena artistica e creativa che dimostra pennellata dopo pennellata. Lempicka,
contemporanea a Ligabue, è terribilmente più celebre di quest’ultimo. Perché? Chi guida gli occhi del
pubblico dell’arte? Questo di certo non lo so. Una cosa però la so: celebre non è certo sinonimo di
migliore.
20
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
TatTo(o)day Con l’inizio del nuovo anno anche questa
Pulce decide di darsi un nuovo look,
aggiungendo alle ormai assodate rubriche
quella sui tattoo. Ormai diffusa nel mondo dei
giovani, la body art affonda le sue radici in
tempi sbiaditi ai nostri occhi, dove non
costituiva un ricamo sulla pelle, ma stava alla
base di riti e tradizioni che ora ci
sembrerebbero pratiche barbariche. Il tanto
amato motivo tribale trae infatti le sue origini
dai popoli indonesiani e del Borneo, nel XVIII
secolo il Capitano James Cook e i suoi uomini
ne rimasero affascinati e contribuirono a
portare in auge questa pratica anche
nell’Europa Occidentale. Questi tatuaggi
marinareschi, tra cui anche portafortuna o
dediche alle persone amate, fondarono la base
per la moderna arte del tatuaggio.
Tatuaggi da marinaio
La vita di mare era dura e solo i più forti riuscivano a
sopravvivere. I marinai, in balia della natura
capricciosa e della sorte, inventarono presto una
simbologia che entrò a far parte del linguaggio della
superstizione.
RONDINE
-Un marinaio che avesse
navigato 5000 migia aveva il
diritto di tatuarsi una rondine,
simbolo di buon auspicio e
vicinanza alla terraferma.
NODO
-Una gomena annodata
segnava un marinaio che
aveva superato l’equatore, il
meridiano di Greenwich, il
circolo polare artico e quello
antartico.
SQUALO
-Il tattoo dello squalo doveva
servire al malaugurato che
fosse caduto in mare come
protezione dagli squali che
avrebbero potuto divorarlo.
NAVE A VELE SPIEGATE
-La nave a vele spiegate
indicava che il marinaio aveva
superato Capo Horn, in tal
caso si era anche autorizzati a
portare una stella blu
sull’orecchio sinistro. Chi
compieva tale impresa 10
volte poteva tatuarsi due punti
rossi sulla fronte.
ANCORA
-I giovani marinai la tatuavano
dopo la prima traversata
dell’Atlantico. Questo
tatuaggio è ancora molto
diffuso poiché simboleggia
stabilità e “piedi per terra”.
JOLLY ROGER
-Il teschio con le tibie incrociate era
simbolo della vita in mare. Le sue
origini risalgono alla pirateria francese
che esponeva la badiera chiamata
“jolie rouge” (bel rosso) quando non
intendeva fare prigionieri: se gli
avversari non si fossero arresi
sarebbero semplicemente stati uccisi.
Natalia Palladini VB ling
L’espressione inglese “stewed,
screwed and tattooed” (sbronzo,
infoiato e tatuato) sintetizza in
modo colorito ciò che avveniva
quando i marinai sbarcavano
dopo mesi passati in mare.
21
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
Quando una persona parla di genere fantasy a
cosa pensate? A draghi con squame brillanti,
con la gola carica di fiamme incandescenti,
pronte a bruciare il giovane principe che salva
la sua dama, o pensate a vampiri vitrei che ti
fanno una mappatura corporea con lo sguardo
privo di vita?
È difficile definire il fantasy, pieno di
sfaccettature e sfumature, eppure è uno dei
generi più accattivanti, tra libri, serie tv, film
ecc … certo, è facile trovare banalità, eppure le
vere bellezze di questo genere lasciano senza
fiato.
Di sicuro è un una tipologia mai a sé, ma
sempre accompagnata, molto spesso da un
briciolo di fantascienza, di azione e di distopia,
contraddistinto dalla minuziosa creazione di
un mondo dei sogni o degli incubi, di cui
l’unico limite è la propria immaginazione;
questo, a parer mio, è l’attributo più
importante: trovarsi di fronte a un blocco di
marmo grezzo, poterci scolpire la propria idea
e farla vivere anche ad altri attraverso la tua
opera, magia pura.
Guardando i film in uscita del 2016 ho potuto
felicemente constatare che i tipici spettacoli
smielati sono dolcemente sostituiti da pellicole
fantasy, fantascientifiche e di supereroi, musica
per le orecchie di qualunque amante del
genere; la cosa strabiliante è che, ormai, non è
più un genere solamente maschile, molte
donne, ragazze e bambine si addentrano
sempre più nelle utopie che noi tutti amiamo,
senza vergogna di giudizi sdegnosi nei loro
confronti. È una specie di manifesto verso il
raggiungimento dell’uguaglianza tra i
sessi, niente più ragazze tirate a forza a
vedere i prossimi film della Marvel, molto
più probabile che siano gli uomini
trascinati a vedere lo scontro tra Capitan
America e Iron Man nel prossimo “Civil
War”.
Da ogni lato troviamo grandi esempi delle
solide basi del genere: Il Signore Degli
Anelli, Star Wars, Harry Potter, insomma,
nomi non sconosciuti. La sua credibilità è
stata contestata infinite volte, perché
creare e vivere nell’irreale quando
abbiamo un mondo? Questa è una
domanda difficile, ma, riflettendoci, c’è
una risposta che riesco a dare facilmente,
cercando di vendervi la mia idea: noi
scegliamo queste utopie e distopie
perché, appunto, abbiamo un mondo
nostro, stretto, con canoni definiti,
lentamente il nostro egoismo sta
spremendo la società, guardandoci
intorno sembra quasi di poter vedere già i
cocci rotti portati dai potenti e in tutto
questo “casino” c’è bisogno di poter
scappare, fuggire, pensare, perché oltre le
tende della felicità si cela la paura.
Nascondersi per un po’non è da deboli,
scegliamo mondi che convivono con
poteri non spiegabili dalla scienza, in cui la
mitologia e le leggende prendono ancora
il sopravvento sugli uomini per poter
trovare la spiegazione dei nostri errori
quotidiani. Guardare qualcosa di
inspiegabile aiuta a minimizzare e
Vero
nica
Ch
iarin
i IIIA lsu
La rivincita del Fantasy
“Il fantasy è difficilmente una scappatoia dalla realtà, è un modo per capirla.” -L.A.
22
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
risolvere qualcosa di reale.
Essere capaci di elaborare personaggi, una storia con un senso e uno sfondo al tutto è
un’impresa, ogni cosa va sistemata, non si può lasciare un buco nella trama, altrimenti hai solo
un insieme di fessi con qualche potere che gira su se stesso in un bosco, maneggiando
malamente spade e archi. Sembra più facile di quanto non sia riuscire a inserire tutto
perfettamente come in un puzzle, ma se, per esempio, il super cattivo non avesse una ragione
profonda che lo spinge ad andare contro il protagonista, perderesti i piccoli gesti legati al
carattere duro che è stato costretto a costruirsi; nella testa dell’autore potrebbe essere chiaro,
ma in questo modo, il pubblico, non arriverà mai a entrare nella storia, si parte dal mistero, ma
anche la tenebra diventa luce, ogni segreto va svelato.
Anche tra i bambini, la Disney (che si sta costruendo un impero comprando le major
dell’intrattenimento) e i vari intrattenitori della gioventù, continuano a portare avanti la
fantasia, aiutando i più giovani a credere nell’impossibile, perché anche la nostra generazione è
cresciuta con realtà irrealizzabili, dai Pokemon a Dragon Ball, da Naruto alle Principesse Sirene,
ognuno di noi è stato protagonista di caldi momenti in cui vagava nel proprio mondo, volando
con la testa oltre la realtà circostante. Oltre alla sporcizia per vendere, possiamo dire che è un
sollievo vedere che almeno alcuni cartoni sanno dare una morale applicabile alla vita reale,
nascosta tra l’idiozia delle situazioni.
Il genere, in qualsiasi caso, è riprodotto raramente e/o non raggiunge mai il successo nel caso
italiano, la lista dei talenti della nostra patria è corta e,
rispetto agli autori stranieri, anche meno accreditata,
quello che si nota di più è di sicuro il caso dei libri; per
non parlare degli altri ambiti, in cui pecca tristemente,
concedendosi almeno eccellenza in altre tipologie di film
e serie tv.
È facile infiltrarsi nella foresta di capolavori e uscirne
cambiati, ci sono le emozioni ancora attaccate alla pelle
appena si abbandona l’universo parallelo, senti ancora la
sensazione della vittoria e il macigno delle morti
accatastate ai piedi, senti i personaggi vicini come amici
di vecchia data, i paesaggi fruscianti intorno, come li
avessi vissuti in realtà, la memoria impressa negli
indimenticabili occhi di un mostro umano o non; tutto
questo non è follia, è la capacità di attraversare le parole,
lo schermo, le pagine estirpate dalla mente fenomenale di
un'altra persona, questa è forse l’unica magia che
l’umanità conosce.
Non sono riuscita a vendere il genere? Non servo io, basta avvicinarsi alla cultura che si sta
formando, guardandosi intorno si vede la realtà: il fantasy non è mai stato abbandonato, solo
screditato. Le sue storie hanno cresciuto tutti, riempiendo le teste di cavalieri valorosi celati, di
principesse, di guerriere, di streghe e stregoni , di pirati, di semidei, di supereroi e super eroine,
di esperimenti di laboratorio e prescelti, insomma, hanno donato a tutti una bacchetta magica
che cambia il mondo come più aggrada la mente, un rifugio temporaneo da libri sputa date e
numeri, da ciò che va storto; poi sta a noi decidere se vivere solo in una delle due realtà,
scegliere da che parte stare, soffocando le urla di un mondo che esplode di informazioni poco
rassicuranti e di spensieratezza temporanea, o imparare a costruirsi un portale per non
dimenticare la propria vita e il proprio nascondiglio sicuro.
23
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
NETFLIXmag
MARCO POLO (7/7)
Serie originale Netflix a dir poco straordinaria che segue le vicende del giovane Marco Polo
lasciato dal padre commerciante in Mongolia, alla corte di Kublai Khan, nipote di Genghis.
Nel cast troviamo due attori italiani, Lorenzo Richelmy e Pierfrancesco Favino (rispettivamente
Marco e suo padre) i quali si sono dimostrati più che all’altezza di una serie ad alto budget e
che da soli risollevano l’onore della scuola di recitazione italiana, la quale spesso viene
mortificata da prestazioni mediocri e di dubbio gusto da parte di altri nomi più in vista. Per
quanto riguarda il lato tecnico, la fotografia è, a mio parere, una delle migliori che abbia mai
visto per quanto riguarda il piccolo schermo. Da notarsi è anche il doppiaggio, tutt’altro che
deludente.
Consiglio questa serie a chiunque voglia godersi la visione di una ricostruzione storica, seppur
romanzata, di tutto rispetto. L’unica avvertenza è la presenza di scene particolarmente crudeli,
le quali però contribuiscono a rendere lo scenario più realistico.
Segnalo inoltre la presenza di un episodio speciale che tratta l’arrivo a corte del monaco Cento
Occhi.
JOHN MULANEY: THE COMEBACK KID (7/7)
Uno dei migliori spettacoli di stand-up comedy presenti su Netflix, presentato e scritto da John
Mulaney, autore del Saturday Night Live. Lo spettacolo è un misto di autoironia, irriverenza e
risate date dalla semplicità delle battute; i temi trattati sono svariati: il matrimonio, la decisione
di avere figli, cercare casa… tutti
temi di vita comune, fino ad
arrivare al gran finale dove
Mulaney racconta di quando da
bambino ha incontrato Bill
Clinton. Le risate sono assicurate e
il linguaggio è semplice anche per
coloro che non sono abituati a
seguire programmi in lingua
inglese (sono ovviamente presenti
sottotitoli in diverse lingue).
Consiglio vivamente di vedere
Anche in quest’edizione de La Pulce ritorna la rubrica dedicata a Netflix. Ecco
altri tre titoli che, secondo il mio punto di vista, valgono una visione…
24
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
Il Piccolo Principe
questo one man show a tutti coloro che vogliono godersi un ora di comicità intelligente e
risate spontanee.
CHATROOM (6/7)
Questo film ha spunti registici semplicemente geniali: le persone online vengono
rappresentate in un corridoio e i vari social e chat private come stanze arredate in maniera
differente. Tutto inizia con William (interpretato da Aaron Taylor-Johnson), ragazzo
profondamente disturbato ed ex autolesionista; questo incontra quattro ragazzi: Mo,
Emily, Eva e Jim e i cinque decidono di rimanere in contatto nella chat creata da William.
La trama si evolve mostrando le manie del protagonista e la cattiveria che questo riversa
sugli altri. Questo thriller psicologico del 2010 espone le problematiche di un’adolescente
disturbato che si rifugia nel mondo virtuale per scappare da una situazione famigliare
insostenibile e lo fa in maniera innovativa sottoponendo lo spettatore a un disagio ai limiti
dell’ansia; nel complesso questo film vale una visione anche se il finale lascia un po’
d’amaro in bocca.
Beatrice
Cascin
i IID lin
g
CINEMA
Vitto
ria S
erin
a IIIA
ling
Il Piccolo Principe è senza dubbio uno dei
più grandi classici, letto e apprezzato non
solo dai bambini ma anche dagli adulti,
grazie ai temi affrontati da Antoine de Saint-
Exupéry che prendono diversi significati in
base alla maturità di chi legge. È un libro
surreale, che fa sognare: è così anche il film
del 2016, omonimo, che però non racconta
solamente la storia com’è nel romanzo,
bensì affronta le vicende di una ragazzina
che si ritrova a vivere accanto all’aviatore.
Questo personaggio è colui che nel libro
racconta la storia, e nel film lo ritroviamo più
anziano e molto più
bizzaro di quanto non
fosse nella storia
originale, e soprattutto
possiamo capire
quanto l’incontro con il
Piccolo Principe l’abbia
segnato. Le vicende del
film narrano quindi
dell’amicizia che
nascerà fra questa bambina,
intrappolata in un mondo dove gli
adulti hanno dimenticato cosa vuol dire
essere fanciulli, e l’aviatore, il quale vorrebbe
partire alla ricerca del Piccolo Principe. Nel
corso della pellicola si viene a scoprire
l’intera storia narrata nel romanzo, la quale
diventa una sorta di sottotrama, che viene
anche visualmente espressa in maniera
differente. È grazie infatti alla tecnica dello
stop-motion che vengono presentati i
grandi protagonisti del classico come la
volpe, la rosa, e i vari individui che il Piccolo
Principe incontra
durante il suo viaggio.
Più viene a conoscenza
di questa storia, più
possiamo vedere nella
bambina un
cambiamento:
inizialmente dedita
solo allo studio e
all’allenamento per
25
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
diventare un’adulta perfetta, riscoprirà in
seguito le gioie di essere una bambina. E
quando la situazione per l’aviatore si
complicherà, sarà lei a prendere in mano la
situazione e stravolgere gli eventi. Quello di
Osborne è un film che si prende molte libertà,
e che aggiunge al romanzo originale vicende e
episodi che possono risultare azzardati, ma
che nel complesso sono riusciti. Si tratta, come
nel romanzo, di una storia surreale, nella quale
vincono l’amore e la bontà di essere piccoli.
Sono affrontate in modo importante anche le
relazioni fra adulti e bambini, che siano figli,
studenti, o solo conoscenti, ma anche le
relazioni di amore, inteso sia come un forte
sentimento di amicizia (Come nella volpe e il
principe), oppure come un qualcosa di più
complesso, come per il principe e la rosa. Ma
soprattutto si dà importanza all’atto del
ricordare. Ricordare, una volta cresciuti, cosa
voleva dire essere bambini e vedere il mondo
con occhi diversi, più buoni. Nella pellicola si
ribadisce inoltre cosa sia l’essenziale, qualcosa
che non è visibile agli occhi, bensì risiede nel
cuore. Questo film è quindi altamente
consigliato a chi ama il romanzo e vuole
vederne una rappresentazione riuscita
veramente bene, sia dal punto di vista visivo
che contenutistico.
La redazione consiglia: IL PONTE DELLE SPIE
Star Wars è un film di genere fantascientifico, girato dal regista statunitense George Lucas.
È composto da 6 episodi, ai quali si aggiunge Il Risveglio della Forza di J.J. Abrams,
rilasciato solamente il Dicembre passato nei cinema di tutto il mondo.
Tuttavia il primo film risale all’anno 1977, con l’episodio IV “Una nuova speranza”. La saga
è ordinata in modo che gli episodi IV,V,VI siano quelli creati
precedentemente, negli anni ’70-’80; mentre gli episodi I, II
e III vengono prima secondo la cronologia della storia ma
risalgono rispettivamente al 1999, 2002, 2005. L’ordine in
cui guardare questi due spezzoni è relativo ma
personalmente consiglio di seguire la cronologia
temporale, perché credo sia più appassionante. Seguendo
questo criterio, la storia inizia col giovane Luke Skywalker,
un umile ragazzo che entra a far parte delle forze ribelli con
lo scopo di rovesciare l’Impero che domina la galassia. Il
regime è guidato da Grand Moff Tarkin e dal famoso Darth
Vader. In questa missione Luke non è solo, ma affiancato
dalla principessa Leila, leader della ribellione, e dal
contrabbandiere Han Solo.
Giu
lia A
vo
na IIIA
ling
A COLPI DI LASER
(per la settima volta)
26
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
MUSICA
I Neighbourhood sono paragonabili ad una scheggia impazzita (all’interno della scena simil-
mainstream contemporanea) talmente piccola e innocua da risultare fondamentalmente
trascurabile. Non che le 300.000 copie vendute negli USA dell’esordio I Love You.. siano poche
(gli ultimi di Sufjan Stevens, Beach House e Kurt Vile messi insieme non arrivano a quella cifra),
ma l’impressione è ancora quella di trovarsi di fronte ad un progetto potenzialmente
interessante, incapace però di rendersi credibile: si sguazza infatti in un limbo di mediocrità in
cui è facile scorgere scelte stilistiche chiare – il blending tra pop, rock, r&b, hip hop votato
Pseudopsiche dei Neightbourhood
#JeSuisCicca
La sequenza dei prequel invece inizia con l’episodio I “La minaccia fantasma”. Tutto nasce dal
conflitto tra il politico Palpatine e la senatrice Padmè, appoggiata dai leggendari maestri Jedi.
Con l’evoluzione della storia, questi personaggi ci mostreranno le origini del misterioso Darth
Vader.
I fan di tutto il mondo si erano ormai rassegnati alla fine della saga, fino a quando nel 2012 è
stata annunciata una nuova triologia di sequel. “Il risveglio della forza” è il primo tra questi, che
solo in un weekend ha incassato ben 238 milioni di dollari. I produttori avevano deciso di
lasciare la trama sconosciuta in modo da stupire gli appassionati, ma a questo punto possiamo
dare un’anticipazione: nell’episodio VII la nuova missione dei protagonisti è trovare il
leggendario Luke Skywalker, ultimo Jedi, prima che il nuovo regime lo faccia. Incontrerete
vecchi e nuovi personaggi, e la capacità dei produttori di mantenere lo spirito della saga intatto
vi stupirà. Molti fan infatti erano preoccupati che questo film avrebbe rovinato il nome di Star
Wars, ma personalmente credo che abbiano fatto un ottimo lavoro e che faranno altrettanto
con i successivi.
27
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
all’atmosfera urban-noir – ma anche deboli composizioni, e se questo valeva sia per l’EP I'm
Sorry.. (2012) che per ..I Love You (2013), vale anche per il secondo album Wiped Out!.
Non solo non aggiunge quasi nulla a quanto già detto in passato, ma finisce anche per
confermare – e quindi appesantire – tutti i dubbi già espressi. Non è neppure tanto chiaro
quale sia l’obiettivo finale: da un lato troviamo la riproposizione della medesima – per quanto
personale – formula (Daddy Issues funziona discretamente ma ricorda altre cinque canzoni di
Jesse Rutherford e compagni, e avendo esordito tre anni fa non è proprio un buon segno) e
dall’altro si intuisce un tentativo di seguire la scia di successo dei due pesi massimi – a livello
commerciale – dell’r&b contemporaneo, Drake e The Weeknd. È il caso di Cry Baby, discreto
pezzo radiofonico dal basso pulsante e il ritmo sostenuto, e di Ferrari , in cui si torna sulle
strade notturne di Abel Tesfaye (o dell’ultimo Miguel) con particolari inserti vicini al dub.
In mezzo a questa dicotomia si inseriscono passaggi più eclettici. "Wiped Out!", ad esempio,
fornisce vaghe esperienze psichedeliche sottopelle con le sue vocine affettate ed una
inaspettata chitarra acida (altrettanto inaspettato il cambio di ritmo a metà brano), ma finisce
per risultare mezza pasticciata ed inconcludente. La title track non è l’unico brano che si lascia
andare a sperimentazioni per certi versi fuori contesto: approcci stranamente finti lo-fi sono
presenti anche in Baby Came Home 2/ Valentines, traccia dall’accompagnamento acustico (ad
un certo punto si materializzano dal nulla i Radiohead-mid’90s per poi sparire dieci secondi più
tardi) che nella seconda parte sfocia in situazioni da peyote con tanto di bonghi. Se delle due
precedenti apprezziamo almeno il tentativo, c’è poco da salvare invece in Prey (chitarrina da
spiaggia e mood più solare) e in Single, ballata stucchevole.
In definitiva, Wiped Out!, riesce ad essere soporifero e piatto nonostante il continuo saliscendi
qualitativo. Un disco destinato a passare inosservato, airplay radiofonico permettendo.
La redazione consiglia:
No Place in Heaven (special edition) di
Mika
Le mie anime di Franco Battiato
A head full of dreams dei Coldplay
28
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
Misha Defonseca, autrice belga vissuta durante la seconda guerra mondiale, ha venduto milioni
di copie con il best seller Sopravvivere coi lupi, un romanzo che finge di raccontare lontani
ricordi vissuti dalla scrittrice.
Nel corso della storia viene narrato di Misha, una bambina ebrea di soli 8 anni che deve
affrontare il dolore della perdita improvvisa di entrambi i genitori, che sono stati deportati dai
nazisti. La bimba viene adottata da una malvagia donna che le ruba la fanciullezza e la priva dei
piccoli momenti di gioia quotidiana, rappresentati dalla visita alla cascina del nonno. Misha,
straziata ed esausta, decide di scappare e di intraprendere un pericoloso, avventuroso, ma
soprattutto folle viaggio alla ricerca dei genitori. Il romanzo è incentrato sul cammino della
piccola dal Belgio all’Ucraina durante il quale viene nuovamente “adottata” da una coppia di
lupi che la proteggono e accompagnano durante il
tragitto. Nel suo percorso Misha più volte accarezza
l’orrore nazista trovandosi spesso faccia a faccia con la
morta alla quale, grazie alla sua intraprendente
audacia, riesce sempre a sfuggire. La scrittura è fluida e
coinvolgente e spinge il lettore a leggere il libro tutto
d’un fiato. A mio avviso l’unica cosa che manca a
questo romanzo è un lieto fine, ma come è noto,
questo, nella vita reale non sempre può realizzarsi,
infatti il primo input per una riflessione è il titolo che
porta alla conclusione che sia più semplice sopravvivere
con degli animali piuttosto che con la crudeltà degli
umani che nel corso della soria, e oggi più che mai, si
sono rivelati bestie.
LIBRI
La recensione di Giulia
Giulia Casella IIIA ling
#PiùArtePerTutti
Noi serviamo all’arte. E lei serve a noi.
29
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
Parlando di follia:
UN RIPASSO DI OTELLO Irene Bregoli IIB ling
Probabilmente tutti conoscono, almeno a grandi linee, la trama della tragedia di Shakespeare
basata sulla folle gelosia del personaggio di Otello. Il protagonista è un abile comandante
moro, al soldo della repubblica di Venezia e ha sposato di nascosto la figlia di un nobile,
Desdemona. L’opera si apre di notte su una strada di Venezia, due gentiluomini, Iago e
Roderigo stanno parlando del risentimento che provano verso il moro: Roderigo perché è
segretamente innamorato di Desdemona e Iago perché l’incarico da lungotenente da lui
desiderato è stato assegnato al giovane Cassio. Essi decidono pertanto di rivelare del
matrimonio segreto al padre di Desdemona, che non riesce a credere che la figlia si sia
spontaneamente innamorata di un uomo nero. Le parole della ragazza però svelano la purezza
del sentimento che prova. A questo punto Otello parte alla volta di Cipro, dove il generale ha
l’incarico di difendere l’isola dai turchi. Intanto Iago trama ancora la sua vendetta per non
essere stato scelto come lungotenente, scredita Cassio agli occhi di Otello e fa credere al
comandante che la moglie lo tradisca col suo fidato lungotenente con varie prove, fino ad
indurlo alla follia. Grazie alla sua capacità di manipolare le persone, Iago inizia così ad avviare la
gelosia di Otello che che avrà una sconvolgente conclusione. Il tema centrale dell’opera è il
potere “distruttivo” dei sentimenti, in questo caso della gelosia, definita come “mostro dagli
occhi verdi”. A distruggere la solidità di Otello non sono le parole di Iago, ma la sua passione
per Desdemona e la sua gelosia che cresce fino a diventare follia. Shakespeare ha la capacità
perfetta di sottolineare come la rovina
dell’uomo nasca dalle sue stesse
passioni. Otello è una lettura
imperdibile, colpisce il lettore con la
stessa immediatezza della
rappresentazione teatrale, e anche se
la trama fa ormai parte
dell’immaginario collettivo, l’azione è
coinvolgente. Il potere terrificante
dell’opera sta in un uomo valoroso che
perde tutto: autostima, amore, fede
nella donna amata e dei suoi amici e si
riduce a un animale. La storia, anche se
scritta nel 1604, è attuale, tutti i giorni,
infatti sentiamo di uomini che
uccidono per gelosia, a volte infondata
o comunque senza prove certe.
30
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
per l’ambiente Una volta finito, se non vuoi conservarmi, non buttarmi,
donami! Così, oltre che a diffondermi, mi aiuterai a
non riempire questo Pianeta di rifiuti. Ricordatelo!
la ricetta caraibica
EL COCO LOCO di M. Fiolini
INGREDIENTI:
- una noce di cocco secco di grandi dimensioni
- 8 cucchiai di farina
- 4 cucchiai di burro
- 4 tuorli d’uovo
- la scorza di un limone
- una tazza di zucchero di canna
- ¼ cucchiaino di vaniglia
- ¼ cucchiaino di sale
PREPARAZIONE:
1 - Togliere il burro dal frigorifero in anticipo, in
modo che sia cremoso al momento dell’uso.
2 - Aprire la noce di cocco secco.
3 - Prelevare la polpa senza rimuovere la
corteccia.
4 - Lavare e grattugiarlo.
5 - Misurare tre tazze di cocco grattugiato,
premendolo bene nella ciotola e combinarlo con
gli altri ingredienti.
6 – Ungere con il burro una teglia di pirex per
infornare.
7 - Formare con il composto delle palline e
metterlo in una teglia da forno.
8 - Accendere il forno ad una temperatura
moderata di 180°.
9 - Procedere mettendo il tegame in forno per
circa 30 a 40 minuti fino a quando i baci saranno
dorati.
il sudoku
31
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
Oroscopo Sushaci de Von Taksis & Horion
Lettori e lettrici dell’Oroscopo, questo mese ci prendiamo una pagina in più per presentarvi
queste novità!
Alcune ricerche in questi anni hanno dimostrato la presenza di non 12, ma 13 segni zodiacali. Il
nostro neonato Ofiuco (o Serpentario, come preferite) si fa spazio tra Scorpione e Capricorno,
ritagliandosi i giorni dal 29 Novembre al 17 Dicembre!
Noi della Pulce abbiamo deciso di lasciarvi una tabella che potete consultare per scoprire il
vostro nuovo segno!
OROSCOPO A PAG. 32-33
32
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
È tutto splendido quel che si prospetta per voi: da quando Spider Man
vi salverà durante il vostro tentato omicidio nulla potrà più fermarvi. A
scuola sarete ammirati da tutti e in men che non si dica diventerete
famosi, dovrete lasciare il Paese e vi trasferirete a Los Angeles dove
intraprenderete una carriera nello spettacolo. L'amore è dalla vostra parte ma,
attenti, a Los Angeles qualcuno potrebbe volervi solo per i vostri soldi, per la
villa, lo yacht, il campo da golf e le altre vostre ricchezze.
ACQUARIO
LEONE
Sempre ai primi posti, non potete lamentarvi in quanto a fortuna. La scuola vi sembra una passeggiata,
non dovete neanche sforzarvi veramente, mentre l'amore vi impegnerà un po' di più, ma con risultati
sproporzionati. Attenzione a sfruttare bene la sorte a voi favorevole: dal mese prossimo terminerà l'apogeo di
Marte anche la sua influenza su di voi.
GEMELLI
Siete amichevoli, socievoli e cordiali, il che significa che continuerete a perdere a poker contro vostro
cugino di secondo grado perchè lui è molto più sveglio di voi. Ma sfortunati nel gioco, fortunati in
amore: il vostro partner aspetta solo che voi facciate un piccolo passo per ravvivare la relazione, quindi
inventatevi qualcosa così non lo sentirete più brontolare perché non fate mai niente insieme. La scuola fila via
liscia.
4-ARIETE
Alcuni di voi si sono ripresi bene, ma altri non hanno usato Voltaren come era stato consigliato loro il mese scorso,
il che significa che il fisico potrebbe risentirne. Ditelo al prof. di educazione fisica, che magari sarà clemente e vi
farà saltare le lezioni di bungee jumping e di salto dell'elefante (al posto di salto della cavallina) che aveva
programmato per le prossime settimane.
5-SAGITTARIO
Le cose procedono nella media, la scuola è in lenta ripresa dal mese scorso, mentre l'amore è un po' giù di tono.
Quindi evitate assolutamente di ascoltare le canzoni di Roo Panes fino a quando la situazione non sarà cambiata,
altrimenti non ci sarà più nulla da fare.
6-TORO Tutto regolare, siete in una campana di vetro che vi dà un po' di stabilità. Ad avere degli alti e bassi questo mese
sarà il vostro umore, per colpa di una sonda russa che disturba le onde positive che arrivano dagli anelli di
Saturno. Volete un consiglio? Se non avete ancora guardato l'ultimo film di Checco Zalone fatelo: darà
sicuramente la svolta decisiva al vostro umore. Speriamo sia in meglio... 7-CANCRO
Ahi ahi, qualcosa scricchiola: la scuola è un campo minato e l'amore cammina sul filo del rasoio. Sapete come
cavarvela, certo, ma attenti a non sopravvalutarvi, o la vostra coscienza assumerà le sembianze del grillo parlante e
non vi darà più pace finché, esausti, non comincerete a pregare le divinità sumere durante il sonno.
8-CAPRICORNO
Non vi siete certo sprecati nel tentativo di riprendervi dal disastro del mese scorso; qualche segno zodiacale
cinese ce l'ha ancora con voi, e i vergine e i bilancia non possono vedervi senza iniziare a litigare ferocemente.
Fate del vostro meglio per non creare altri spiacevoli inconvenienti, per favore.
9-VERGINE
L'incontro ravvicinato con un'iguana geneticamente modificata sarà solo l'inizio dei vostri problemi: questo mese
stravolgerà la vostra vita quotidiana, gli imprevisti e il caos la faranno da padroni. Vi conviene trovare un
passatempo da bambini, tipo giocare con i lego o con il pongo, giusto per tenervi impegnati ed evitare disastri.
33
L A P U L C E N E L L ’ O R E C C H I O
Chiara Lorenzoni, Imane Mazoui, Alessandra Coman, Vittoria Serina, Sofia Da Roit,
Chiara La Ferla, Martina Fiolini, Filippo Bertuzzi, Ivona Kovacevic, Ambra Natati,
Ada Lapusan, Aurora Vailati, Bianca Coman, Giulia Casella, Sandra Amassoka,
Veronica Chiarini
Caporedattori.
Natalìa Palladini, Michele Sabbadini
Direttori.
Redattori.
Firme speciali.
Sala stampa e ausilio tecnico.
Beatrice Cascini, Gabriele Ciccarelli, Camilla Suraci
Hai qualcosa da dirci? Vuoi essere pubblicato? Scrivi a:
Mattia Arceri
La Redazione. 100% AUTOGESTITA.
10-SCORPIONE
Terribile: ecco come si preannuncia la fine del mese: sarà come trovarsi in mezzo a una tormenta nel deserto del
Gobi armati solo di carta igienica, carta di giornale, colla vinilica e forbici dalla punta arrotondata. Vi renderete
conto dunque dell'inutilità di Art Attack, che vi ha suggerito che strumenti portare con voi ma vi ha insegnato ad
usarli per fare solo cose senza utilità pratica.
11-PESCI
L'intera disposizione dei pianeti del sistema solare crea un problema per la vostra costellazione in questo mese:
infatti smetterete di credere in voi stessi e in tutto quello che fate. La scuola si farà rincorrere e l'amore sarà da
maneggiare con cura; vi conviene trattarlo come un presidio medico chirurgico e leggere attentamente il foglio
illustrativo, per evitare di fare danni. 12-BILANCIA
È finita, fatevi forza l'uno con l'altro per meglio sopportare la serie di sciagure che vi aspettano: a confronto, i
naufragi di Ulisse erano solo degli scherzi di cattivo gusto. Temete per la vostra incolumità e difendetevi da tutto
ciò che può sembrare minaccioso. Ricordate sempre: il male è molto vicino a voi!
13- OFIUCO
Siete gli ultimi arrivati e purtroppo dovete farvi la gavetta. Urano è stato preso alla sprovvista, non si aspettava di
dover star dietro alla vostra costellazione, quindi veglia su di voi giusto per salvare le apparenze anche se in realtà
vi odia a morte. Cercate di comportarvi bene e non dare troppo nell’occhio e magari il mese prossimo andrà
meglio.
Assunta Di Caterina