Gennaio - Amici Ikonda Hospital | Tanzania · S. Massimo S. Giuliano martire S. Igino Papa S....

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Carissimi Amici, Benefattori e Sostenitori,

anche quest’anno scrivo a voi, che da 7 anni ci accompagnate in questa opera del Consolata Hospital di Ikonda:un cammino segnato da tante opere di bene e dalla vostra bontà e che, penso, non finisca mai poiché “i poveri liavrete sempre con voi”.Dopo questi primi 7 anni abbiamo dato inizio a un nuovo periodo: “la fase intermedia”, ovvero un periodo dicirca 3 anni in cui cercheremo di avviare gradualmente alla gestione e al management dell’ospedale i nostricollaboratori più capaci e caratterizzati da spirito e cuore della “Consolata”.Anche quest’anno che si sta per concludere ha avuto le sue gioie e le sue sofferenze, i suoi successi e le suepreoccupazioni.Quelli che troverete in questo calendario sono solo alcuni aspetti delle tante attività che quotidianamentevengono svolte all’interno dell’ospedale e nei vari villaggi tramite le cliniche mobili e l’assistenza domiciliare.L’affluenza dei pazienti all’ospedale è aumentata tantissimo e con essa anche il lavoro.La metà delle persone che vengono curate presso il nostro ospedale giunge da altre province e regioni; questo, seda una parte è motivo di orgoglio, dall’altra è motivo di preoccupazione perché causa un ingente aumento dilavoro, personale e spese.Come sempre, ci appelliamo alla Provvidenza che non ci ha mai abbandonato in questi anni.Dietro le foto di queste persone, di questi bambini, ci sono storie di vita, tante attese ma a volte anche tantidrammi. Cerchiamo di arrivare a tutti, di soccorrere tutti, di curare tutti.Mi piace particolarmente pensare che accanto alle foto di queste persone, alle cifre, alle statistiche e ai fatti cisiete voi con la vostra generosità e con la vostra partecipazione.Ecco cos’è il Consolata Hospital di Ikonda: “Siamo tutti noi uniti nello sforzo di rendere visibile laconsolazione”.Grazie per tutti il bene che fate e che ci permettete di fare.In questo Natale prego affinché la Madonna che dona Gesù al mondo porti gli auguri riconoscenti e la suabenedizione a tutti voi e alle vostre famiglie.Con riconoscenza e a nome di tutti noi del Consolata Hospital auguro “Buon Natale e felice anno nuovo”.

Padre Alessandro Nava

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30Wino wa Mungu haufutiki

L’inchiostro di Dio non si cancella

Proverbio swahili:

P. Alessandro Nava

Gennaio 2010Gennaio 2010

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Maria madre di Dio

S. Genoveffa

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SS. Gaspare, B. e M.

S. Aldo Eremita

S S. Basilio vescovo

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S. Ermete

S. Amelia

S. Luciano

S. Massimo

S. Giuliano martire

S. Igino Papa

S. Modesto martire

S. Ilario

S. Felice martire

S. Mauro abate

S. Marcello Papa

DS. Antonio abate

S. Francesco di Sales

S. Giovanni B.

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S. Liberata

S. Mario martire

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S. Sebastiano

S. Agnese

S. Vincenzo martire

S. Emerenziana

Conversione S. Paolo

SS. Tito e Timoteo

S. Angela Merici

S. Tommaso d’Aquino

S. Costanzo

S. Martina

Signore, aiutaci a sognareSignore, aiutaci a sognare

Ho visto bambini denutriti e madri morire di parto,famiglie spezzate dall’AIDS e tanti orfani,

bambini crescere soli nelle loro capanne abbandonate,…..ma ho visto anche il bene che si può fare

con un po’ di cuore.

E allora sogno di poter arrivare a tutti,di curare e nutrire tutti i bambini,di offrire a tutte le mamme un parto sicuro.Sogno il giorno in cui tutti i bambininasceranno senza il pericolo di ereditare l’AIDS,bambini sani e ben nutriti che giocano felici nei loro villaggi,famiglie sedute alla sera intorno al fuoco delle loro capanne.

Mi hanno detto che è un’utopia, che sono un sognatore,ma sono certo che se tutti insieme sognamo le stesse coseprima o poi si avvereranno.

Grazie, Signore, perché anche oggi ci hai aiutato a sognare.

P. Alessandro Nava

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P. Alessandro Nava

Febbraio 2010Febbraio 2010

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S. Verdiana

Presentazione del Signore

S. Biagio

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S. Gilberto

S. Agata

S. Paolo Miki

S. Girolamo Emiliani

S. Apollonia

SS. Arnaldo e Scolastica

S. Dante

S. Eulalia

S. Maura

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S. Teodoro martire

S. Valentino martire

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S. Faustino

S. Giuliana Vergine

S. Donato martire

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S. Simone Vescovo

S. Mansueto

S. Silvano

S. Margherita

S. Renzo

S. Edilberto re

S. Cesario

S. Romeo

S. Leandro

Iª di Quaresima

IIª di Quaresima

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Hisani haozi

Le buone azioni

non vanno mai perdute

Fr. Gianfranco Bonaudo,

direttore delle costruzioni

Fr. Gianfranco Bonaudo,

direttore delle costruzioni

Proverbio swahili:

Lavori realizzati nel 2009Lavori realizzati nel 2009

Reparto Chirurgia, Reparto maternitàKampini, Centralina termicaRestauro di 4 case per infermieriSono stati donati: una culla termica e un resuscitation tableNel 2009 sono stati “adottati” tutti i posti letto

Lavori previsti per il 2010Lavori previsti per il 2010

Installazione nuova turbina e Impiantoper l’ossigenoChiesa e uffici per matronNuovi tank per l’acqua di tuttol’ospedale e incanalamento di unanuova sorgente

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Mapaka wengi hayagwii panya

Troppi gatti non prendono il topo

Proverbio swahili:

La clinica mobileLa clinica mobile

Marzo 2010Marzo 2010

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S. Albino

S. Basileo martire

S. Cunegonda

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S. Casimiro

S. Adriano

S. Giordano

S. Giovanni di Dio

S. Francesca Rom.

S. Simplicio papa

S. Costantino

S. Massimiliano

S. Arrigo

S. Longino

S. Eriberto vescovo

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IIIª di Quaresima

IVª di Quaresima

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S. Patrizio

S. Salvatore

S. Giuseppe

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S. Alessandra martire

S. Lea

S. Turibio

S. Romolo

Annunciazione del Signore

S. Teodoro

S. Augusto

S. Secondo martire

S. Amedeo

S. Beniamino martire

Vª di Quaresima

Domenica delle Palme

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Cliniche MobiliCliniche Mobili

Continua senza sosta l’attività delle due cliniche mobili nei villaggi.Le ostetriche dicono di raccogliere già i primi frutti.Anche se il numero dei bambini denutriti è ancora alto ci sono deisegnali di miglioramento e le mamme cominciano a capirel’importanza degli insegnamenti ricevuti.I bambini provenienti dai 32 villaggi seguiti dalle cliniche mobilisono infatti diminuiti e quelli che sono stati ricoverati presso lapediatria dell’ospedale provengono in buona parte da villaggi chenon sono ancora stati raggiunti da questo servizio.Un aspetto molto positivo è che un numero sempre maggiore dimamme vengono ora a partorire all’ospedale dai vari villaggi.Permane tuttavia il problema dei villaggi ancora molto lontani daraggiungere.Incoraggianti sono i risultati relativi alla maternità sicura: lemamme sieropositive seguono con minor sospetto il programmadella prevenzione della trasmissione Hiv/Aids tra mamma ebambino.I due cooperatori che abbiamo istituito in ognuno dei 32 villaggisvolgono un buon lavoro e sembrano ormai responsabilizzati.Incombe comunque il problema della viabilità: durante la stagionesecca le strade sono piene di polvere e di buche in una manieraimpressionante mentre durante la stagione delle piogge fango eimpantanamenti rendono ostico raggiungere i villaggi. I fuoristra-da, impiegati quotidianamente su queste strade, letteralmente siconsumano.Nonostante tutto questo continueremo con assiduità le attivitàdelle cliniche mobili.

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P. Alessandro Nava

Aprile 2010Aprile 2010

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S. Ugo vescovo

Francesco di Paola

S. Riccardo vescovo

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S. Guglielmo

S. Ermanno

S. Alberto Dionigi

S. Maria Cleofe

S. Terenzio martire

S. Giulio papa

S. Martino papa

S. Abbondio

S. Annibale

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Pasqua di Resurrezione

Lunedì dell Angelo

S. Stanislao vescovo

VS. Lamberto

S. Aniceto papa S

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S. Ermogene martire

S. Adalgisa vergine

S. Anselmo

S. Caio

S. Giorgio martire

S. Fedele

S. Cleto

S. Zita

S. Valeria

S. Caterina da Siena

S. Pio V papa

S. Galdino vescovo D

S. Marco evangelista D

Radhi ni bora kuliko mali

La benedizione dei genitori vale

più della loro eredità

Proverbio swahili:

Piccolo degentePiccolo degente

Statistiche 2009Statistiche 2009

Ricoveri: 9.745Parti: 1.014Raggi X: 5.856Interventi chirurgici: 970Piccoli Interventi chirurgici: 581Esami di laboratorio: 50.995Visite ambulatoriali Day Hospital: 41.250Vaccinazioni bambini sotto i 5 anni: 7.045Bambini assistiti dal programma latte: 639Bambini denutriti assistiti con farina speciale nutritiva: 491Visite mamme e bambini cliniche mobili: 50.814Visite ambulatoriali clinica HIV/AIDS: 18.879Bambini denutriti, ricoverati e nutriti con latte formula 75 e 100: 79Nuclei famigliari seguiti col programma assistenza alimentare: 405

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Haraka haraka haina baraka

La fretta, la fretta

non porta benedizioni

Proverbio swahili:

I kampini

Maggio 2010Maggio 2010

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San Giuseppe artigiano

. CesareS

S. Gregorio vescovo

Ascensione del Signore

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L S. Filippo

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SS. Silvano e Nereo

S. Pellegrino martire

S. Giuditta martire

S. Flavia

S. Desiderato

S. Antonino

S. Fabio martire

S. Rossana

S. Emma

S. Mattia Apostolo

S. Torquato

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S. Pasquale Baylon

S. Giovanni I papa

S. Pietro di Morrone

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.S. Bernardino da Siena sac

S. Vittorio martire

S. Rita da Cascia

B. Vergine Maria ausiliatrice

S. Beda il Venerabile

S. Filippo Neri

S. Agostino

S. Emilio martire

S. Massimino vescovo

Visitazione B.M.V.

Pentecoste

Santissima Trinità

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KAMPINI

“Kampini” è una parola che suona strana e che derivadall’inglese “camp”, che significa: accamparsi, piantare latenda. Il kampini è un luogo tipico del nostro ospedale e diquasi tutti gli ospedali rurali in Tanzania esistente sin dagliesordi di questa struttura.

Fr. Gianfranco ne ha costruito uno nuovo, funzionale edotato di tutti i servizi: stanze per dormire, servizi igienici,docce, cucina, porticato per riposare tranquilli.

Presso i kampini, i parenti dei pazienti ricoverati possono albergare gratuitamente.

Questo luogo è anche dotato di un grande capannone che funge da cucina da campo, dove iparenti degli ammalati possono cucinare il cibo anche per i loro congiunti ricoverati.

Nei kampini si socializza, si levano voci, chiacchierii sommessi e talvolta anche canti e nenie. Allasera, i più anziani raccontano storie e la gente resta a bocca aperta nell’ascoltare i Masai narrare lacaccia al leone.

Al kampini ci si aiuta, ci si conforta e il dolore di uno diventa quello di tutti.

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Giugno 2010Giugno 2010

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S. Giustino martire

S. Carlo Lwanga

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S. Quirino vescovo

S. Bonifacio vescovo

S. Roberto vescovo

S. Medardo vescovo

S. Primo

S. Diana

S. Barnaba apostolo

S. Guido

S. Eliseo

S. Germana

M S. Marcellino

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Corpus Domini

S. Antonio da Padova

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S. Aureliano

S. Gregorio Barbarigo

S. Marina

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S. Gervasio

S. Luigi Gonzaga

S. Paolino da Nola

S. Lanfranco vescovo

Natività S. Giovanni Battista

S. Guglielmo abate

S. Vigilio vescovo

S. Attilio

SS. Pietro e Paolo

SS. Primi Martiri

S. Silverio papa

S. Cirillo D’Alessandria v. e d.

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Changu ni chetu, na chako ni chako

Quello che è mio è tuo,

e quello che è tuo è tuo

Proverbio swahili:

Le Suore Teresine e Salesiane

dell’ospedale

Le Suore Teresine e Salesiane

dell’ospedale

Grazie, Suore della ConsolataGrazie, Suore della Consolata

Il 10 agosto 2009 le Suore della Consolata hanno definitivamente lasciatoil nostro ospedale.La loro presenza a Ikonda risale all’apertura dell’ospedale nel 1965. Sonostati 44 anni di lavoro intenso e di dedizione encomiabile. Tante sono lesuore che hanno lavorato a Ikonda ed è impossibile nominarle tutte.Il 2 agosto è stata fatta una festa di saluto nella parrocchia di Ikonda a cui,oltre al Superiore e alla Superiora regionale, hanno partecipato anche ilVescovo della diocesi di Njombe e i rappresentanti di tutti i villaggi delcircondario. È stata una festa di saluto e di ringraziamento molto sentita ecommovente.Uno dei rappresentanti dei villaggi ha detto:

.Credo che queste parole racchiudano tutto il senso dell’opera delle suore.Grazie, Suore Missionarie della Consolata, per tutto il bene che avetefatto.

“Ringrazio Sr. Adelia perchè miha fatto nascere”

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Asiyefunzwa na mamaehufunzwa na ulimwengu

Chi non ascolta gli insegnamenti

della mamma,

il mondo glieli insegnerà

Proverbio swahili:

Luglio 2010Luglio 2010

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S. Teobaldo sacerdote

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S. Tommaso apostolo

S Ottone

S. Antonio M. Zaccaria sac.

S. Maria Goretti

S. Edda

S. Adriano

S. Armando

S. Felicita

S. Fortunato martire

S. Enrico imperatore

S. Camillo de Lellis

S. Bonaventura

N. S. del Monte Carmelo

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S. Elisabetta

S. Benedetto

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S. Alessio di Roma

S. Giusta

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S. Elia profeta

S. Lorenzo da Brindisi sac.

S. Maria Maddalena

S. Brigida

S. Cristina

SS. Anna e Gioacchino

S. Liliana

S. Nazario

S. Marta

S Pietro Crisologo vescovo

S. Ignazio di Loyola

S. Calogero D

DS. Giacomo apostoloAdela

AdelaAdela è una giovane donna di 20 anni sposata da un anno con Joni, un commerciante di assi. Insieme vivono a Kijombo,un villaggio che dista 45 km da Ikonda, ma Joni è spesso assente.

Da alcuni mesi Adela attende un bambino. In occasione dell’ultima visita delle cliniche mobili, le ostetriche le hannoraccomandato di trascorrere a Ikonda le ultime quattro settimane presso il centro Nuru, dove alloggiano le mamme ingravidanza in attesa del parto.

Per Adela infatti si tratta del primo parto e potrebbero esserci delle complicazioni.

Adela avrebbe voluto partire per Ikonda ma essendo il marito assente, e per non sfigurare di fronte alla famiglia delmarito che l’avrebbe giudicata donna fragile e timorosa, decide di attendere la nascita del primo figlio a casa,confidando nel piccolo dispensario del suo villaggio.

Al momento del parto Adela viene trasportata nel piccolo dispensario di Kijombo. Passano le ore ma nonostante ledoglie e il lungo travaglio non riesce a partorire. Decidono allora di portarla al villaggio di Lupila, dove c’è undispensario più grande con un’ostetrica. Viene spinta su una bicicletta fino al villaggio di Igumbilo, dove alcuni suoiparenti e altre persone intrecciano dei rami e fanno una barella. A passo spedito si alternano dei portatori e dopo altredue ore di cammino giungono a Pupila.

L’infermiera del dispensario ascolta il battito del cuore del neonato: è quasi impercettibile. Intuisce la gravità dellasituazione. Bisogna fare subito un cesareo ma a Pupila non sono attrezzati.

Consultazioni frenetiche e poi via, con la barella portata a tutta velocità da portatori freschi che si alternano. Il tempopassa. E’ già ora tarda e Ikonda dista ancora 20 km. In lontananza si sente il rombo di un motore che si fa sempre piùvicino e due fari spuntano improvvisamente: è un camion. Lo fermano; è carico di legname. Adela viene sistemata soprala catasta e il camion cigolando riparte. Adela si lamenta per gli scossoni ma non c’è alternativa. La mamma chel’accompagna la consola: ”Siamo a Masisiwe, ancora un quarto d’ora e arriveremo a Ikonda”.

In lontananza si vedono le luci dell’ospedale. Il camion arranca sulla salita finale suonando il claxon per segnalare alguardiano del cancello l’urgenza del caso. Sono le 20,30. Adela viene adagiata su una barella e portata velocemente insala operatoria.

Viene operata immediatamente ma purtroppo il bambino era già morto col cordone ombelicale girato intorno al collo.Una decina di giorni dopo Adela fa ritorno al suo villaggio.

Le ostetriche delle cliniche mobili dicono che ora Adela è instancabile nel consigliare tutte le mamme affinché sirechino con largo anticipo al centro NURU per poter partorire in tranquillità e sicurezza.

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29Akili ni nywele, kila mtu ana zake

La ragione è come i capelli,

ognuno ha i suoi

Proverbio swahili:

Agosto 2010Agosto 2010

D S. Alfonso

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S. Domenico

Assunzione Maria Vergine

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S. Lidia

S Eusebio

S. Nicodemo

S. Osvaldo

Trasfigurazione Ns Signore

S. Gaetano da Thiene

S. Romano

S. Lorenzo martire

S. Chiara

S. Giuliano

S. Ippolito

S. Alfredo

S. Stefano

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S. Giacinto

S. Elena

S. Ludovico

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S. Bernardo abate

S. Pio X papa

S. Rosa da Lima

S. Bartolomeo apostolo

S. Patrizia

S. Alessandro martire

S. Monica

S. Agostino

S Faustina

S. Aristide martire

S. Maria regina

Martirio S. Giovanni B.

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dott.ssa

Manuela

Buzzi

dott.ssa

Manuela

Buzzi

VolontariNel corso di quest’anno ci siamo potuti avvaleredella collaborazione di vari medici, tecnici evolontari. Non possiamo elencarli tutti, ma a tuttiloro va il nostro sentito grazie.

Desidero esprimere un particolare ringraziamentoalle 3 laiche volontarie che hanno collaborato connoi nel 2009:

la dott.ssa Manuela Buzzi, ormai parte integrantedel nostro ospedale;

la dott.ssa Maria Gambirasio dell’Ospedale Saccodi Milano e la dott.ssa Sara Steffanoni, che hannocollaborato con noi prestando la loro preziosaopera per un anno. Formuliamo i migliori auguri per la loro vita e per il nuovo lavoro che andranno asvolgere rispettivamente a Milano e a Bellinzona.

.“Grazie per il bene che avete fatto a tante persone e per

l’impegno che avete profuso anche nella formazione del personale del Consolata Hospital”

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Settembre 2010Settembre 2010

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S. Egidio abate

S. Elpidio vescovo

S. Gregorio martire

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S. Rosalia

S. Petronio

S. Regina

S. Natività B.V. Maria

S. Sergio papa

S. Nicola da Tol.

S. Diomede martire

S. Maurilio

Esaltazione della S. Croce

B V Maria Addolorata

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S. Vittorino vescovo

Ss. Nome di Maria

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SS. Cornelio e Cipriano

S. Roberto Bellarmino

S. Sofia martire

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S. Eustachio

S. Matteo apostolo

S. Maurizio martire

S. Lino papa

S. Pacifico da Sanseverino

S. Aurelia

S. Vincenzo de’ Paoli

S. Venceslao martire

SS. Michele, Gabr. e Raff.

S. Girolamo dottore

S. Gennaro vescovo

SS. Cosimo e Damiano

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Ajuaye mengi, hasemi mengi

Chi sa di più chiacchiera di meno

Proverbio swahili:

Le Suore Teresine e Salesiane

dell’ospedale

Le Suore Teresine e Salesiane

dell’ospedale

C’è un solo cuore che lavora

e tutti noi ne facciamo parte

C’è un solo cuore che lavora

e tutti noi ne facciamo parte

Il 10 gennaio 2009, due mesi dopo aver conseguito la specialità in Oncologia medica, sono partita daComo per raggiungere Ikonda con Padre Sandro, consapevole di dover interrompere momentaneamentei miei studi sui tumori per assumere le vesti di medico internista per lavorare in ambulatorio.Dopo un periodo di pratica clinica nei reparti e di pomeriggi dedicati a lezioni di swahili ho iniziato alavorare in OPD (Out Patients Department) affiancando i clinical officer, per poter trasmettere loro lapassione per la medicina interna e fare capire l’importanza di un intervento tempestivo in casi diemergenza. In Tanzania il lavoro di clinical officer rappresenta un momento di transizione dell’attivitàlavorativa: durante questo periodo infatti è possibile fare pratica all’interno di dispensari o di ospedali emettere da parte i soldi per poi iscriversi all’università o alla scuola per diventare AMO (Assistant MedicalOfficer). A partire da aprile, tutti i clinical officer che lavoravano presso il nostro ospedale hanno lasciatoIkonda per trasferirsi nelle grandi città o per riprendere gli studi di medicina. Essi sono stati poi sostituitia partire da metà agosto da 4 nuovi clinical officer e da un AMO, che hanno iniziato a lavorare con me inOPD, mostrando interesse nell’apprendere nuove conoscenze teoriche e pratiche in ambito medico.Ho sempre creduto che per garantire una buona assistenza al malato sia necessaria la collaborazione ditutte le figure sanitarie (medici, clinical officer, infermieri, tecnici di laboratorio e di radiologia farmacistie amministrazione). Nel caso concreto nell’OPD di Ikonda, tutto ciò si sta realizzando grazie a PadreSandro e a tanti suoi collaboratori attivi nell’ospedale. Come una volta ha detto mama Silino, la miacaposala: “C’è un solo cuore che lavora per l’OPD e tutti noi ne facciamo parte”.Questa è la pura verità, perché mai mi sono trovata sola ad affrontare le difficoltà legate al numero semprecrescente di malati che ogni giorno raggiungono l’ospedale né la carenza di personale sanitario dopo lapartenza dei clinical officer.Ikonda è stata per me l’occasione di vivere in una famiglia numerosa, capace di accettare e accoglierechiunque ne voglia far parte, che valorizza i singoli risultati raggiunti, consapevole che questi sono deipiccoli passi verso una grande realizzazione; una famiglia capace di confronto e scontro di opinionidiverse ma soprattutto in grado di far fronte alle numerose esigenze della popolazione locale e di dareloro non solo assistenza sanitaria ma anche tanto conforto.

Sara Steffanoni

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Fuata nyuki ule asali

Se vuoi mangiare il miele

segui le api

Proverbio swahili:

Ottobre 2010Ottobre 2010

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S

S. Teresa del

SS. Angeli Custodi

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G

V

S

S. Francesco d’Assisi

S. Placido martire

S. Bruno abate

B. V. Maria del Rosario

S. Pelagia

S. Dionigi

S. Firmino vescovo

S. Serafino Montegranaro

S. Edoardo re

S. Callisto I papa

S. Teresa d’Avila

S. Edvige

da

D S. Gerardo abate

D S. Daniele v. missionario

S. Ignazio d’A. D

D

D

S. Antonio Maria Claret v.

S. Lucilla

S. Luca evangelista

S. Isacco martire

L

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M

G

V

S

M

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S. Irene

S. Orsola

S. Donato vescovo

S. Giovanni da Capestr.

S. Crispino

S. Evaristo papa

S. Fiorenzo vescovo

S. Simone

S. Ermelinda

S Germano vescovo

dott.ssa

Manuela

Buzzi

dott.ssa

Manuela

Buzzi

Bambin Gesù

Q Iuiz kondaQ Iuiz kondaMettiti virtualmente alla guida della clinica mobileche sta rientrando da un villaggio e trova il percorsoche porta all’Ospedale di Ikonda. Buon viaggio!

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Novembre 2010Novembre 2010

L Ognissanti

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D

S. Ernesto abate

S. Giocondo vescovo

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M

Commemorazione defunti

S. Martino

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S. Carlo Borromeo

S. Zaccaria profeta

S. Leonardo abate

S. Goffredo vescovo

S. Oreste

S. Leone Magno

S. Martino di Tours

S. Renato martire

S. Diego

S. Alberto M.

M

G

S. Margherita di Scozia

S. Elisabetta

S. Oddone abate

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S

L

M

S. Fausto martire

S. Benigno

S. Cecilia martire di Roma

S. Clemente papa

Cristo Re

S. Caterina d Alessandria

S. Corrado vescovo

S. Massimo

S. Saturnino martire

S. Andrea apostolo

Presentazione B. V. Maria

I d’Avvento

D

D

Uteshi wa mtoto ni anga la nyumba

Il riso di un bambino sono le

fondamenta di una casa

Proverbio swahili:

I bambini di IkondaI bambini di Ikonda

Come AiutarciCome Aiutarci

Adotta un letto per un ammalato�

Per un giorno 1,00Per una settimana 7,00Per un mese 30,00Per un anno 365,00

Puoi sostenere�

Un parto 12,00Radiografia 5,00Ciclo cure per malaria 10,00Ciclo cure broncopolmonite 30,00Ciclo cure per bambini denutriti 80,00 mensiliCura AIDS con antiretroviralicompleta di test 30,00 mensiliProgramma assist. alimentareper una famiglia di 5 persone 30,00 mensili

Adotta un infermiere o un medicodell’Ospedale

Un parto 12,00Per infermiere generico 60,00 mensiliPer infermiere clinical officer 100,00 mensiliPer assistente senior 120,00 mensiliPer assistente medico 150,00 mensiliPer tecnico laboratorio 100,00 mensiliPer assistente laboratorio 80,00 mensili

Per collaborare a questi progetti puoi versare il tuocontributo tramite:

c/c bancario n. 30095 del Credito ValtellineseABI 5216 CAB 51650 - CIN: H

IBAN: IT 66 H0521651650000000030095oppure

c/c postale n. 36286490 intestato a“Amici Ikonda Hospital Tanzania”

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c/c postale n. 36286490 intestato a“Amici Ikonda Hospital Tanzania”

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Ihsani huandama imani

La gentilezza viene prima

della fiducia

Proverbio swahili:

Dicembre 2010Dicembre 2010

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S. Ansano

S. Bibiana

S. Francesco Saverio

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S. Barbara

S. Nicola vescovo

S. Ambrogio vescovo

S. Siro

B. V. Maria di Loreto

S. Damaso papa

S. Lucia verg. e mart.

S. Callisto I papa

S. Giovanni della Croce

S. Valeriano

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M

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IIª d’Avvento

Immacolata Concezione

IIIª d’Avvento

S. Lazzaro

S. Graziano vescovo

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S

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G

V

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S. Liberato martire

S. Pietro Canisio

S. Francesca Cabrini

S. Giovanni da Kety

S. Delfino

SS. Innocenti Martiri

S. Simone

S. Tommaso Becket

S Eugenio vescovo

S. Silvestro papa

IVª d’Avvento D

SANTO NATALE

S. Stefano

S

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Madonna della ConsolataMadonna della Consolata

Perché Ikonda?Perché Ikonda?

Il Consolata Ikonda Hospital è conosciutissimo in tutto il Tanzania. Il bacino diutenza dell’ospedale sarebbe limitato alla regione dell’Ukinga, ma in realtà non ècosì: gli ammalati arrivano da ogni dove, facendo viaggi anche di 2-3 giorni,giungendo non solo da Njombe, Makambako, Iringa ma anche da Mbeya, Songea,Arusha, Dodoma e Dar Es Salam.Essi si sobbarcano lunghi viaggi con grandi disagi e non poca spesa per il costo deitrasporti e quando giungono all’ospedale sono sfiniti dalla stanchezza, febbricitanti,spesso in condizioni gravi, ma felici di essere giunti come naufraghi al portodesiderato. Vengono con un carico di malattie, di sofferenze e di TANTA SPERANZA!Sono felici e stupiti per l’accoglienza premurosa e cordiale che ricevono, si sentonosubito rassicurati e questa è già una terapia efficace. Di fronte a questo “fenomeno”ci poniamo domande sul perché di ciò.E’ vero che in molte strutture sanitarie il trattamento lascia a desiderare a tutti ilivelli, tuttavia c’è un perché più profondo che i malati stessi ci rivelano: “Noi noncerchiamo solo terapie, esami, interventi… È il vostro modo di accoglierci, ditrattarci…..Sentiamo che ci volete bene, che fate di tutto per noi”.C’è pure il detto: “Se non guarisci a Ikonda non guarisci da nessun’altra parte!”.Certo, vi è in questa affermazione un po’ di esagerazione, ma è vero che ogni Personaammalata che si rivolge al nostro ospedale trova una casa, non si sente un numero, alcontrario viene valorizzata come persona e ci si prende cura di lei con amore, cordialità e premura, oltreche con competenza.Ringraziamo la Madonna della Consolata, vera responsabile di questa bella realtà, perché attraverso ilnostro quotidiano servizio riusciamo a dare una testimonianza di amore autenticamente evangelico, purcon tutti i nostri limiti.Che la Madonna continui a donarci quell’«adrenalina missionaria» necessaria per testimoniare semprepiù fraternità e accoglienza, unitamente alla professionalità verso i nostri fratelli che si aggrappano confiducia a quest’àncora di salvezza, presso la quale trovano sollievo, salute, consolazione e amore.

Sr. Magda Boscolo

Ospedale di Ikonda

Calendario 2011

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GennaioGennaio

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FebbraioFebbraio

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MarzoMarzo

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AprileAprile

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MaggioMaggio

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GiugnoGiugno

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LuglioLuglio

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AgostoAgosto

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SettembreSettembre

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OttobreOttobre

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NovembreNovembre

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DicembreDicembre

Proverbio Swahili

Siku za mwizi ni arobaini

I giorni del ladro sono solo quaranta