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«GENITORI CONSAPEVOLI» Incontro di informazione sulla prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a.s. 2018/2019 M.I.U.R. U.S.R. per la Campania Direzione Generale DIREZIONE DIDATTICA STATALE IV CIRCOLO “DON GIUSEPPE DIANA” 80014 Via Ripuaria, 12 - Varcaturo – Giugliano in Campania (NA) Cod.mecc.: NAEE333001 - Cod.Fiscale: 94099120639 Tel./fax 081-8392794/5 e-mail [email protected] pec [email protected] sito web http://www.quartocircologiugliano.gov.it

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«GENITORI CONSAPEVOLI»

Incontro di informazione sulla prevenzione del bullismo e del cyberbullismo

a.s. 2018/2019

M.I.U.R.

U.S.R. per la Campania

Direzione Generale

DIREZIONE DIDATTICA STATALE IV CIRCOLO

“DON GIUSEPPE DIANA”

80014 Via Ripuaria, 12 - Varcaturo – Giugliano in Campania (NA)

Cod.mecc.: NAEE333001 - Cod.Fiscale: 94099120639

Tel./fax 081-8392794/5

e-mail [email protected]

pec [email protected]

sito web http://www.quartocircologiugliano.gov.it

Famiglia e Scuola insieme sono una «forza»

a cura della docente Enrica Della Ragione 2

Già dal 2007 il MIUR si è occupato del fenomeno del bullismo e del Cyberbullismo e nell’aprile del 2015 ha emanato le “LINEE DI ORIENTAMENTO PER AZIONI DI PREVENZIONE E DI CONTRASTO AL BULLISMO E AL CYBERBULLISMO” che hanno ricevuto ulteriore impulso dall’attuazione della legge 107/2015.

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Legge 29 maggio 2017, n. 71 Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo

• Ciascun minore ultraquattordicenne (o i suoi genitori o chi esercita la responsabilità del minore) che sia stato vittima di cyberbullismo può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti diffusi nella rete. Se entro 24 il gestore non avrà provveduto, l'interessato può rivolgere analoga richiesta al Garante per la protezione dei dati personali, che rimuoverà i contenuti entro 48 ore.

• piano di azione integrato per il contrasto e la prevenzione del cyberbullismo attraverso campagne di informazione e di sensibilizzazione sul fenomeno del cyberbullismo.

• il MIUR adotta delle linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo nelle scuole, anche avvalendosi della collaborazione della Polizia postale e delle comunicazioni.

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• Ogni istituto scolastico individua fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo

• Verrà promosso un ruolo attivo degli studenti e di ex studenti in attività di peer education, nella prevenzione e nel contrasto del cyberbullismo nelle scuole.

• I servizi territoriali, con l'ausilio delle associazioni e degli altri enti che perseguono le finalità della legge, promuovono progetti personalizzati per sostenere le vittime di cyberbullismo e a rieducare, anche attraverso l'esercizio di attività riparatorie o di utilità sociale, i minori autori di cyberbullismo.

• Il dirigente scolastico che venga a conoscenza di atti di cyberbullismoinforma tempestivamente i genitori dei minori coinvolti. I regolamenti scolastici dovranno prevedere esplicite sanzioni disciplinari, commisurate alla gravità degli atti compiuti.

• Per i minori autori di atti di cyberbullismo, fra i 14 e i 18 anni, se non c’è querela o denuncia per i reati di cui agli articoli 594, 595 e 612 del codice penale, scatta l'ammonimento: il questore convoca il minore insieme ad almeno un genitore.

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A partire da queste premesse, è importante ricordare che il bullismo

non è un conflitto fra coetanei

il conflitto, come può essere un litigio, è episodico, avviene in determinate circostanze e

può accadere a chiunque, in qualsiasi tipo di

relazione

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COSA FARE??Importante è• CONOSCERE IL FENOMENO

• INFORMARSI SUGLI «STRUMENTI» A DISPOSIZIONE PER AFFRONTARE IL FENOMENO DEL BULLISMO E DEL CYBERBULLISMO

• INFORMARE I FIGLI DELLA POSSIBILITÀ DI RIVOLGERSI A TELEFONO AZZURRO, chiamando il numero 1.96.96, oppure attraverso la chat, attiva tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00, accedendo al sito www.azzurro.it e cliccando su “ch@tt@ con Telefono Azzurro!”

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• CREDERE NEI BAMBINI ma tenere a mente che si potrebbe non conoscere l’intera verità

• PARLARE IN CASA di bullismo e cyberbullismo in modo che i bambini siano più preparati a riconoscerli e s denunciare eventuali episodi , anche quando sono coinvolti solo come testimoni

• EVITARE SPEDIZIONI «PUNITIVE» in casa dei genitori del possibile bullo. Litigi tra i genitori, di solito, fanno deteriorare la situazione , e non facilitano.I genitori del bullo ascolteranno una versione differente

dal loro figlio e saranno spinti dal desiderio di proteggerlo; è comprensibile.

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Come può un genitore accorgersi se il proprio figlio è vittima di bullismo e/o di

cyberbullismo?In generale, è importante che i genitori prestino attenzione ad alcuni campanelli di allarme. Per il bullismo, tra gli altri: • ha lividi, ferite, tagli e graffi per i quali non riesce a fornire una spiegazione; • non invita a casa i compagni di classe o i coetanei e raramente trascorre del tempo

con loro;• smette di andare su Internet o controlla i propri profili sui social network in

continuazione; • ha paura di andare a scuola, negli altri luoghi di aggregazione che prima

frequentava abitualmente o su Internet;• richiesta frequente di soldi o oggetti• possibili campanelli di allarme sono mal di stomaco o mal di testa frequenti prima

di andare nei luoghi di aggregazione dove gli episodi avvengono (scuola, palestra…), così come gli sbalzi di umore, facilità di irritazione o scatti d’ira.

• Rispetto ai comportamenti, ancora, possono essere campanelli di allarme anche le frequenti richieste di denaro in casa (o l’uso della carta di credito senza il permesso dei genitori) così come gli improvvisi cali, ad esempio, nel rendimento scolastico.

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Come può un genitore accorgersi se il proprio figlio è un bullo?

Anche il genitore di un ragazzino che mette in atto comportamenti “da bullo” può notare alcuni campanelli di allarme:• Apparente spavalderia, in genere hanno difficoltà relazionali e/o

sono spesso aggressivi non solo verso i compagni, ma anche verso gli adulti, di cui - con difficoltà - riconoscono l’autorità.

• Queste difficoltà relazionali in alcuni casi rientrano in veri e propri disturbi della condotta.

• Spesso, inoltre, le difficoltà relazionali si associano ad uno scarso rendimento scolastico.

Altri campanelli di allarme possono essere • la presenza troppa assidua su Internet• il possesso di oggetti (cellulare, soldi, etc.) di cui il genitore non

riesce a comprendere la provenienza.

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COMPUTER ED VIDEOTELEFONINO SONO DISPOSITIVI ELETTRONICI

LASCIANO UN’IMPRONTA CHE PUÒ ESSERE RINTRACCIATA DALLE FORZE

DI POLIZIA.

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Cosa bisogna aspettarsi dalla scuola?Misure che dicano NO al bullismo e al cyberbullismo, sia in fase preventiva che sanzionatoria , secondo una prospettiva di intervento educativo e mai punitivo.L’approccio più efficace è, comunque, quello di affrontare proattivamente i problemi che si presentano tra gli alunni, che coinvolgano tutti, allievi, genitori, insegnanti e non, in un dialogo ed in una cooperazione che ponga fine al problema e prevenga da nuovi episodi.Punire sembra la via più diretta, ma potrebbe rivelarsi la meno efficace.

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Sul sito della nostra scuola è presente una sezione con diversi aggiornamenti dedicata all’argomento ; inoltre è possibile connettersi alla piattaforma ministeriale Generazioni Connesse, ricca di materiale e attività anche per le famiglie

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GENERAZIONI CONNESSE

• http://www.generazioniconnesse.it/site/it/helpline/

• GENITORI http://www.generazioniconnesse.it/site/it/areagenitori/

• http://www.azzurro.it/sostegno

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La Helpline 1.96.96 è attiva 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno; la chat dal lunedì al venerdì (8-22) e sabato e domenica (8-20). Entrambe forniscono un aiuto immediato e competente su questioni quali:• Uso sicuro di Internet e social network• Adescamento online/grooming• Pedopornografia• Cyberbullismo• Sexting, pornografia e sessualità online degli adolescenti• Gioco d’azzardo online• Violazione della Privacy• Furto d’identità in rete• Esposizione a contenuti nocivi online• Dipendenza da Internet• Esposizione a siti violenti, razzisti, che invitano al suicidio o a comportamenti alimentari scorretti(pro-anoressia e pro-bulimia)• Dipendenza da shopping online• Videogiochi online no adatti ai ragazzi

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Modello per la segnalazione/reclamo in materia di cyberbullismo

(ai sensi dell’art. 2, comma 2, legge 29 maggio 2017, n. 71, Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo)

Al Garante per la protezione dei dati personali

Inviare all’indirizzo e-mail: [email protected]

Il/La sottoscritto/a ______________________________(1), nato/a a ___________________________,

il _______________, residente a __________________, via/p.za _____________________________,

tel. _____________, e-mail/PEC ___________________ [inserire recapiti ai quale si può essere contattati e

selezionare, di seguito, l’opzione pertinente],

minore ultraquattordicenne,

ovvero

in qualità di esercente la responsabilità genitoriale sul minore ____________________, nato a

_______________ il _________________.

SEGNALA

1. di essere stato/a vittima ovvero che il minore sul quale esercita la responsabilità genitoriale è stato vittima di

cyberbullismo [eliminare la locuzione che non interessa]. In particolare, i comportamenti posti in essere,

realizzati per via telematica e di seguito sinteticamente descritti, consistono in [selezionare la/e fattispecie

rilevanti]

pressione

aggressione

molestia

ricatto

ingiuria

denigrazione

diffamazione

furto d’identità

alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati

1 Avvertenza: la segnalazione o il reclamo può essere presentata direttamente anche da minori d’età ultraquattordicenni ovvero da chi esercita

la responsabilità genitoriale. Pertanto si prega il segnalante/reclamante di fornire le pertinenti informazioni.

Di seguito alcuni dei più diffusi social network e app abbastanza utilizzati tra i bambini/adolescenti, che pure costituiscono uno strumento “valido” per cyberbullizzare ; sono tutti nomi, oltre Facebook, Instagram ,che per lo più non dicono nulla ai genitori, ma che sono diffusissimi tra i giovani:

• TIK TOK ( che ha sostituito Musical.ly) è un’applicazione mobile che permette agli utenti di guardare clip musicali, brevi clip e video con effetti speciali. Inoltre c’è la possibilità di creare i propri video musicali e condividere le proprie performance tramite i propri canali social.

• TINDER Un’applicazione che viene utilizzato per ricerca partner o appuntamenti È molto facile che adulti e minori possano incontrarsi tra loro a causa del rilevamento di posizione geografica.

• BLENDR: Una applicazione usata per il flirt e incontrare nuove persone attraverso servizi di localizzazione GPS. È possibile inviare messaggi, foto, video. Non ci sono requisiti di autenticazione, predatori sessuali possono contattare minori, i minori possono incontrarsi con gli adulti.

• SNAPCHAT ,un'applicazione per inviare foto e video che si autodistruggono. Il suo successo è tale che già viene paragonato a quello di WhatsApp. è l’app numero # 1 utilizzata per il sexting (neologismo utilizzato per indicare l’invio di messaggi, testi e/o immagini sessualmente espliciti, principalmente tramite il telefono cellulare),

• KIK MESSENGER, abbreviato Kik - simile al Messenger - è un'applicazione di messaggistica istantanea per smartphone. L'applicazione è disponibile, gratuitamente, per la maggior parte dei dispositivi mobili

• VOXER che trasforma il vostro cellulare in un walkie-talkie

• ASK.FM/ FORMSPRING, social network di tipo Q&A (in italiano domande e risposte).

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APP pericolose

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COSA CONTROLLARE• PEGI Pan European Game Information ed è il sistema

europeo di classificazione dei videogiochi

i numeri: 3+, 7+, 12+ e via dicendo indicano l’età minima consigliata (non la difficoltà del gioco)

prendendo in esame una serie di caratteristiche (segnala per esempio la presenza di violenza, linguaggio scurrile, droga e alcool, discriminazioni di genere o razza, riferimenti sessuali, e così via)

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INVITARE I PROPRI FIGLI A:

UN DECALOGO DA SEGUIRE

COSE DA NON FARE

• offendere gli altri

• nascondere ai genitori che qualcuno ti fa male

• dire bugie

• trattare male un compagno che ti sta antipatico

• approfittarsi dei compagni più deboli

COSE DA FARE

• raccontare sempre tutto ai genitori

• raccontare i comportamenti prepotenti, se ne sei vittima, se ne sei testimone, e se ne vieni a conoscenza

• difendere, se possibile , i compagni vittime di prepotenze

• trattare tutti i compagni allo stesso modo

• cercare l’aiuto degli insegnanti, del personale non docente, di altri compagni se qualcuno ti minaccia

(Il sopraindicato decalogo - per i giovanissimi - è tratto dal sito della Polizia di Stato - sezione dedicata al bullismo)

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