Gazzettaatc Num.39-2014

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Volgono al termine i lavori previsti dai Contratti di Quar- tiere con la Città di Torino, grazie ai quali sono stati ri- qualificati oltre 500 appartamenti popolari tra via Dina e via Parenzo. Ne parliamo a pagina 2 e abbiamo chiesto all’assessore Ilda Curti il suo bilancio di questa esperien- za. Il Contratto di Quartiere è un programma straordinario di manutenzione delle case popolari e degli spazi pubblici, realizzato in un quartiere della città. Ma è anche un pro- gramma straordinario di “manutenzione” della socialità, dei rapporti tra le persone che abitano i quartieri e tra le persone e le istituzioni locali (istituzioni che, a dire il vero, sono fatte anch’esse di persone: donne e uomini che sono amministratori, funzionari, tecnici). Si tratta di interventi complessi, realizzati sempre con meno risorse economiche di quante sarebbero necessa- rie, ma la scommessa del Contratto di Quartiere è fare in modo che, insieme ai lavori nelle case, nei cortili, nello spazio pubblico, si possa rendere almeno un po’ migliore la vita delle persone offrendo nuovi servizi. Per questa ragione abbiamo messo a disposizione un servizio di accompagnamento, con un gruppo di operatori che cercano di facilitare la realizzazione del programma e di essere per gli abitanti un punto di riferimento a cui rivolgersi per ogni esigenza, per conoscere i problemi e affrontarli. La partecipazione dei cittadini è indispensabile. Mentre i lavori procedevano, la Città di Torino ha deciso di pro- muovere la nascita dei Comitati di Cantiere, dove i citta- dini nominati sulla base di elezioni democratiche in ogni quartiere, si sono confrontati con i tecnici per individuare le soluzioni migliori ai problemi di chi abita le case in cor- so di ristrutturazione. n. 39 - 29 gennaio 2014 Fondo sociale, in regola coi pagamenti entro il 31 gennaio Vi ricordiamo che c’è pochissimo tempo per coloro che non fossero ancora in rego- la con il pagamento delle quota minima per accedere al fondo sociale regionale: i ter- mini scadono infatti il 31 gennaio. Gli uten- ti che non hanno fissato un appuntamento allo sportello per il pagamento possono fare un versamento in banca o all’ufficio postale e spedire la ricevuta via fax agli uffici di Atc. E’ prevista invece una proroga per i nuclei fami- liari composti solo da ultrasessantacinquenni, i nuclei al cui interno vi sia un componente che, nel corso dell’anno 2013, abbia avuto un perio- do documentato di disoccupazione per almeno tre mesi a seguIto di perdita del lavoro, i nuclei al cui interno risultino presenti persone disabili (con un’invalidità almeno pari al 67%), o minori beneficiari di prestazioni sociali o perso- ne in carico ai servizi sociali: queste fa- miglie hanno tempo fino al 30 aprile. SOMMARIO I Contratti di Quartiere si raccontano pag. 2 Case popolari: cosa chiedono gli abitanti pag. 3 Appuntamenti, come si prenota pag. 3

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In questo numero: I contratti di quartiere si raccontano. Due libri ripercorrono la storia della riqualificazione delle case popolari di via Dina e via Parenzo - Via Ghedini, il punto sui lavori in Circoscrizione - Case popolari: ecco i desideri degli abitanti. E le proposte di Atc per accontentarli. Buona Lettura!

Transcript of Gazzettaatc Num.39-2014

Volgono al termine i lavori previsti dai Contratti di Quar-tiere con la Città di Torino, grazie ai quali sono stati ri-qualificati oltre 500 appartamenti popolari tra via Dina e via Parenzo. Ne parliamo a pagina 2 e abbiamo chiesto all’assessore Ilda Curti il suo bilancio di questa esperien-za.

Il Contratto di Quartiere è un programma straordinario di manutenzione delle case popolari e degli spazi pubblici, realizzato in un quartiere della città. Ma è anche un pro-gramma straordinario di “manutenzione” della socialità, dei rapporti tra le persone che abitano i quartieri e tra le persone e le istituzioni locali (istituzioni che, a dire il vero, sono fatte anch’esse di persone: donne e uomini che sono amministratori, funzionari, tecnici).Si tratta di interventi complessi, realizzati sempre con meno risorse economiche di quante sarebbero necessa-rie, ma la scommessa del Contratto di Quartiere è fare in modo che, insieme ai lavori nelle case, nei cortili, nello spazio pubblico, si possa rendere almeno un po’ migliore la vita delle persone offrendo nuovi servizi.Per questa ragione abbiamo messo a disposizione un servizio di accompagnamento, con un gruppo di operatori che cercano di facilitare la realizzazione del programma e di essere per gli abitanti un punto di riferimento a cui rivolgersi per ogni esigenza, per conoscere i problemi e affrontarli.La partecipazione dei cittadini è indispensabile. Mentre i lavori procedevano, la Città di Torino ha deciso di pro-muovere la nascita dei Comitati di Cantiere, dove i citta-dini nominati sulla base di elezioni democratiche in ogni quartiere, si sono confrontati con i tecnici per individuare le soluzioni migliori ai problemi di chi abita le case in cor-so di ristrutturazione.

n. 39 - 29 gennaio 2014

Fondo sociale, in regola coi pagamenti entro il 31 gennaio

Vi ricordiamo che c’è pochissimo tempo per coloro che non fossero ancora in rego-la con il pagamento delle quota minima per accedere al fondo sociale regionale: i ter-mini scadono infatti il 31 gennaio. Gli uten-ti che non hanno fissato un appuntamento allo sportello per il pagamento possono fare un versamento in banca o all’ufficio postale e spedire la ricevuta via fax agli uffici di Atc. E’ prevista invece una proroga per i nuclei fami-liari composti solo da ultrasessantacinquenni, i nuclei al cui interno vi sia un componente che, nel corso dell’anno 2013, abbia avuto un perio-do documentato di disoccupazione per almeno tre mesi a seguIto di perdita del lavoro, i nuclei al cui interno risultino presenti persone disabili (con un’invalidità almeno pari al 67%), o minori beneficiari di prestazioni sociali o perso-ne in carico ai servizi sociali: queste fa-miglie hanno tempo fino al 30 aprile.

SOMMARIO

I Contratti di Quartiere si raccontano

pag. 2

Case popolari: cosa chiedono gli abitanti

pag. 3

Appuntamenti, come si prenota pag. 3

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Dieci anni di lavori, quasi venti milioni di euro di finanziamento complessivo. Giun-gono al termini i lavori dei Contratti di Quartiere tra Atc e la Città di Torino che in via Dina, a Mirafiori nord, e in via Parenzo, zona Lucento, hanno interessato comples-sivamente più di 500 appartamenti. Un servizio di accompagnamento sociale ha, per così dire, accompagnato i re-sidenti lungo tutta la durata dei lavori, ascoltando e segnalando criticità, dubbi e suggerimenti alla direzione dei lavori. A raccontare questo percorso ci pensano due volumetti, realizzati dalla Città con la collaborazione di Atc, che sono stati presentati in conferenza stampa giovedì 23 gennaio e saranno distribuiti agli abitanti, alle istituzioni, alle biblioteche di

quartiere e a tutti coloro che, a vario titolo, sono stati attori di questa trasformazione.I primi sono naturalmente i residenti. Chi vive in via Dina o in via Parenzo, infatti, ha preso parte attivamente alla ri-qualificazione, dicendo la sua sui nuovi ascensori o sul colore con cui ridipingere le facciate dei palazzi. «Adesso non mi vergogno più ad invitare i miei conoscenti a casa. Prima, quando venivano, rimanevano sorpresi dalla mia casa ben tenuta. Vedevano il fuori scrostato e fatiscente. Poi entravano a casa mia e rimanevano sorpresi». Un’inquilina di via Parenzo ha raccontato così la sua soddisfazione per il risultato finale. E non è la sola. «È cambiata la percezione di questi quartieri» spiega il presidente di Atc, Elvi Rossi: «la riqualificazione architettonica, da un lato, e la concreta collaborazione ai lavori da parte dei residenti, dall’altro, hanno contribuito sia a migliorare l’aspetto estetico delle case popolari che ad affermare la percezione che qui vivano persone che hanno a cuore l’ambiente in cui vivono e quanto si diano da fare per mantenerne il decoro». La sfida ora è proprio questa: gli abitanti dovranno riuscire a conservare i quartieri così come i cantieri li restituiscono, con cura e rispetto delle regole. Non sarà facile, ma questo percorso li

ha resi più consapevoli e organizzati: «durante il Con-tratto di Quartiere abbiamo eletto un comitato degli inquilini - spiega Benito Mirto, presidente del comitato inquilini di via Parenzo – e sappiamo che ora arriva per noi la parte più importante del lavoro da fare: ab-biamo ottenuto la ristrutturazione, ora dobbiamo fare in modo che tutti abbiano cura del quartiere e che ri-manga vivibile così come lo è dopo i lavori».

I CONTRATTI DI QUARTIERE SI RACCONTANODue volumetti ripercorrono la storia della riqualificazione delle case popolari

di via Dina e via Parenzo

Finiranno in primavera i lavori di manutenzione straordinaria delle palazzine Atc delle vie Ghedini e Gallina, finanziati dal Contratto di Quartiere, ma a preoccupare i residenti è il difficile rodaggio della nuova centrale termica, che negli ultimi mesi li ha lasciati più volte al freddo. Per questo il presidente di Atc ha deciso di incontare gli abitanti insieme alla presidente della Circoscrizione sei Nadia Conticelli, ai tecnici di Atc, del Comune e dell’impresa che ha l’appalto dei lavori per fare il punto sui lavori e raccogliere le segnalazioni su tutto ciò che non funziona. Così, nell’aula del consiglio di circoscrizione di via San Benigno, gli abitanti di via Ghe-dini hanno raccontato i disagi legati ai blocchi della caldaia verificatisi nelle ultime settimane: termosifoni freddi o in qualche caso, poi, addirittura troppo caldi in alcune ore della giornata. «Si tratta di problemi legati ad una prima fase, per così dire, di “rodaggio - hanno spiegato i tecnici - e ci stiamo adoperando, insieme all’impresa, per risolverli definitivamente. Per regolare la temperatu-ra delle stanze ci sono le valvole termostatiche e invitiamo tutti ad usarle: con l’aiuto degli operatori sociali dello sportello di via Ghedini abbiamo preparato una scheda su come funzionano e che è stata distribuita a tutte le famiglie». E non solo: per avere un quadro ancora più chiaro della situazione termica, nei prossimi giorni i tecnici di Atc andranno casa per casa per effettuare le rilevazioni di temperatura nelle stanze. Ma non sono mancati consigli apparentemente banali ma pratici: «nel corso dei sopralluo-ghi ci siamo accorti che alcuni residenti tenevano mensole, suppellettili o panni stesi sui termosifoni. E’ una cosa che va evitata perché puo far scendere la temperatura e il confort ambientale anche di due o tre gradi». A fine gennaio ci sarà il collaudo finale della caldaia:«abbiamo chiesto all’impresa di assicurarci il suo corretto funzionamento» spiega Rossi che a febbraio effettuerà un nuovo sopralluogo in cantiere insieme ai residenti per verificare che i problemi siano definitivamente risolti.

VIA GHEDINI, IL PUNTO SUI LAVORIIn Circoscrizione un incontro per ascoltare segnalazioni e problemi legati al cantiere

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Ricordate l’albero di Natale che campeggiava all’ingresso di Atc durante le festività natalizie, dove gli utenti potevano appendere i loro desideri e le loro richieste scritte su palline di natale di cartocino?Ebbene, una volta riposto l’albero, le richieste degli utenti sono state lette e classificate per categoria per capire quali fossero i punti deboli che gli assegnatari segnalavano. Nonostante il poco tempo a disposizione, giusto il periodo di apertura degli sportel-

li durante le festività natalizie, gli utenti sono riusciti a mettere nero su bianco parecchi desideri da presentare ad Atc: l’abete natalizio ha raccolto in tutto 42 cartoncini, alcuni dei quali contenevano addirittura più segnalazioni, facendo così lievitare le richieste a 48. «Grazie per la vostra cortesia e competenza – scrive ad esempio un utente – ho diritto alla cantina ma sono tutte occupate: come posso fare?» mentre un altro dice «vorrei un miglioramento della manutenzione del mio palazzo» e un terzo chiede che funzioni meglio l’amministrazione condominiale e «che i funzionari siano più gentili». Un altro ancora infine lamenta: «il servizio telefonico non fun-ziona. Non si riesce a comunicare con gli addetti perché è sempre occupato. Migliorare!»L’obiettivo era proprio quello di utilizzare le richieste per capire su quali servizi gli

utenti fossero insoddisfatti e quali punti potessero essere migliorati. Cosa chiedono dunque gli assegnatari ad Atc? Sicuramente più manutenzione degli stabili e degli appartamenti (16), poi vorrebbero tempi di attesa al telefono più brevi (11) soprattutto quando si tratta di prendere appuntamento. Qualcuno chiede ai dipen-denti maggiore cortesia (7) ma ci sono anche altri (2) che ringraziano il personale dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico per la disponibilità ricevuta. Infine, altri ancora (3) chiedono maggiore controllo sull’uso degli alloggi. E adesso? «A parte la manutenzione ordinaria degli stabili, che richiede il reperimento di maggiori risorse da destinarvi – spiega l’architetto Marco Buronzo, direttore generale di Atc – stiamo lavorando su alcune inno-

vazioni che faciliteranno la vita agli inquilini nell’accedere ai nostri servizi». Ecco qualche anticipazione: «Si partirà da febbraio con il potenziamento del servizio telefonico dedicato agli appuntamenti – continua il direttore - mentre si sta lavoran-do a una nuova organizzazione per ricevere il pubblico nel salone polifunzionale. Non dovrà più succedere che chi arriva allo Sportello possa tornare a casa con un nulla di fatto. Infine contiamo di far seguire ai dipendenti un corso sulla gestione del conflitto, puntando a migliorare la gestione dei rapporti, purtroppo già decisamente esasperati dalle difficoltà economiche del periodo che stiamo vivendo. Comunque vedremo come funziona la riorganizzazione e, sulla base dei risultati, adotteremo eventualmente altre misure di miglioramento».

CASE POPOLARI: COSA CHIEDONO GLI ABITANTI

ALLO SPORTELLO ATC SU APPUNTAMENTOEcco come si prenota in anticipo, per telefono o sul sito

Vivete in una casa popolare e dovete fare una pratica di voltura o subentro? Scadono i termini per il pagamento della quota minima del fondo sociale oppu-re dovete saldare o rateizzare un debito per morosità? Sono alcuni dei casi di pratiche amministrative per cui dovete recarvi agli sportelli del Salone al Pubblico. Ma forse non sapete che ora potete prenotarvi, risparmiando tempo e lunghe file di attesa. Prenotare è semplicissimo: basta telefonare allo 011-3130379 in orario d’ufficio, ovvero dal lunedì al giovedì dalle 9:15 alle 12 e dalle 14 alle 16, il vener-dì dalle 9:15 alle 12. Se trovate la linea occupata, riprovate: gli utenti di Atc sono numerosi, così come le richieste. Tenete presente che il momento di maggiore afflusso di telefonate è la mattina presto: provate nel pomeriggio, sarà più semplice prendere la linea. Per fare ancora più in fretta, se disponete di una connessione ad internet, po-tete prenotarvi direttamente on line: basta andare sul sito di Atc Torino. Sulla home-page, in alto a sinistra, troverete una casella con scritto “appuntamenti”. Cliccandoci sopra, si aprirà una pagina da compilare con i vostri dati: nome, cognome, indirizzo, motivo dell’appuntamento. Pochi clic e invierete la vostra richiesta: a questo punto ver-rete contattati telefonicamente da un operatore che vi comunicherà data e ora della vostra pre-notazione. Potete prenotare usando il computer ma anche con uno smartphone: il sito internet di Atc è consultabile anche nella versione per cellulari, dove potete selezionare l’opzione “prenota appuntamenti”.

continua da pag. 1

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Periodico d’informazione dell’Agenzia Territoriale per la Casa di Torino e Provincia

Registrazione del Tribunale di Torino numero 17 del 16/03/2012direttore responsabile: Carola Quaglia

redazione: corso Dante 14 – 10134 Torino. Tel. 011.3130362 [email protected] in redazione: Giuseppina Vigliotti, Carola Quaglia, Daniele Darchini

Sarà pronto nel 2015 il nuovo complesso di social housing dell’Opera Barolo e con una struttura di ol-tre 3mila metri quadrati per 43 unità immobiliari potrà ospitare oltre 80 persone. La nuova struttura sorgerà all’interno di un immobile, fino a qualche anno fa oc-cupato dagli uffici immigrazione del Comune di Tori-no, all’interno del distretto sociale dell’Opera Barolo, compreso tra via Cottolengo e via Cigna.Il progetto nasce dalla collaborazione con Regio-ne Piemonte e Comune di Torino ed è realizzato dall’Opera Barolo e dalla Cooperativa Di Vittorio attraverso un finanziamento fondiario di 4 milioni di euro. Il Comune di Torino ha promosso l’iniziativa fin dalle prime fasi ed ha collaborato attivamente nella progettazione architettonica e gestionale. La Regio-ne Piemonte, che ha indetto il bando di sperimenta-zione di housing sociale e selezionato il progetto in-terviene con un finanziamento di circa 840mila euro.Opera Barolo è l’ente creato nel 1864 dalla marchesa Giulia di Barolo quale erede delle attività di welfare avviate con il marito Tancredi e si propone da sem-

pre forme di aiuto immediato per superare l’emergenza, in cui sono sempre collegati fine assistenziale ed educativo.

Hanno contribuito anche i dipendenti di Atc, insieme a tantissimi altri torinesi, alla raccolta fondi della Croce Verde per l’ospedale Regina Margherita.

Attraverso le donazioni e la vendita di monili si è raggiunta la cifra necessaria per acquistare un eco-grafo portatile per il pronto soccorso dell’ospedale pediatrico, indispensabile per diagnosi precoci e dunque in grado di fare la differenza sulle possibi-lità di salvezza di un neonato in pericolo di vita. Lo strumento è arrivato qualche settimana fa ed è già in funzione.

Nella foto il dottor Antonio Urbino, responsabile del reparto di Pediatria d’Urgenza del Regina Marghe-rita con l’ecografo acquistato grazie all’impegno dei volontari della Croce Verde e alla generosi-tà dei torinesi.

Nelle tre aree della Città interessate dai Contratti di quartiere i can-tieri procedono con tempi diversi, legati alle differenze tra i tipi di intervento previsti. In Via Ghedini i lavori sono ancora in corso. In Via Parenzo sono ormai giunti al termine e in Via Dina, sebbene non ancora conclusi, sono a buon punto e speriamo si concludano rapidamente.In questi anni di presenza nei quartieri, l’impegno della Città e dell’Atc non ha certamente risolto tutti i problemi degli abitanti, ma oltre a riqualificare edifici e spazi pubblici, ha aperto canali di comu-nicazione tra le persone, aiutandole a partecipare alla vita collettiva della città. Una risorsa quasi invisibile ma preziosa, che può servire oggi e in futuro.

Ilda Curti assessore alla Rigenerazione urbana della Città di Torino

In caso di neve…Per questi giorni le previsioni annunciano qualche fiocco di neve. Ne approfittiamo per ricordare come ci si comporta in caso di sgombero neve. In tutti i condomini, pubblici e privati, lo sgombero neve è a carico dei residenti. In caso di nevicate, nei com-plessi gestiti da Atc Torino dove sia attivo il servizio di pulizia, le imprese sgomberano un passaggio pedonale per consentire l’accesso delle persone alle scale. I capitolati prevedono anche l’obbligo di pulire i marciapiedi esterni. Lo sgombero è inoltre previsto quando approvato dall’assemblea condo-miniale. Gli inquilini possono attrezzarsi autonoma-mente tra loro per spalare la neve oppure possono richiederlo nei seguenti modi: 1) una richiesta scritta (con la maggioranza delle firme degli utenti interessati) 2) una delibera dell’assemblea condominiale vali-damente costituita. In questo caso il servizio sara’ addebitato in bolletta. I moduli per la raccolta firme sono disponibili sul sito o chiamando il numero verde Atc 800-301081.

A TORINO IL SOCIAL HOUSING DELL’OPERA BAROLO UN ECOGRAFO PER I BAMBINI

DEL REGINA MARGHERITA