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5 obiettivo sicurezza SPECIALE Gary Marlon Suson e Luca Modugno 11 SETTEMBRE cinque anni fa , cinque anni dopo L’undici settembre 2001 due aerei di linea dirottati dai terroristi si schiantano contro il World Trade Center di New York, distruggendolo. Gary Marlon Suson è stato l’unico fotografo ammesso a Ground Zero ed ha lavorato fianco a fianco con i vigili del fuoco di New York (FDNY). La sua storia ha inizio a Long Island, New York, dove si trova a collaborare con l’organizzazione medica di supporto ai pompieri dell’11 settembre, assieme ad un esperto di malattie ambientali. Suson aveva letto sul Daily News che i vigili del fuoco che lavoravano ai soccorsi soffrivano di problemi respiratori, così come di problemi cronici dovuti all’affaticamento: questa situazione lo indusse ad operare come volontario accanto al personale sanitario. In una delle cliniche dove erano ricoverati i vigili del fuoco, incontrò Rudy Sanfilippo, rappresentante sindacale del FDNY, che rimase commosso nel vedere le immagini raccolte da Suson in memoria dell’11 settembre nel sito www.SeptemberEleven.net. Da quel momento, Gary Marlon Suson diventò il fotografo ufficiale di Ground Zero. A tre settimane dall’attacco, i fotografi non furono più ammessi a Ground Zero. Era illegale scattare. Racconta Suson: “…Ero l’unico a fotografare. Ho potuto immortalare i vigili nei momenti più riservati e difficili, come la “Honor Guard Ceremony” (cerimonia della guardia d’onore): il trasporto dei colleghi caduti a Ground Zero. Sono diventato uno di loro. Hanno avuto rispetto del mio lavoro ed io altrettanto: non ho mai venduto o divulgato alla stampa e televisione le mie foto, durante quel periodo…” Nel 2004 è stato nominato “Capo Onorario del Battaglione” dal commissario Nicholas Scoppetta del FDNY. Lo scorso anno Suson ha aperto il Ground Zero Museum Workshop a New York City, dove ha esposto alcune tra le migliaia di frammenti di vita ritrovati là dove una volta sorgevano le torri gemelle. Un orologio fermo alle 10.02, l’ora del Oscar Garcia, pompiere ispano-americano, che ha visto il primo aereo schiantarsi sulla torre nord l’11 settembre, chiude i suoi occhi per dire una preghiera dedicata ai suoi amici scomparsi, prima di cominciare a scavare all’alba di una domenica di primavera, 2002. Foto copyright 2006: Gary Marlon Suson, New York - www.GroundZeroMuseumWorkshop.com

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    S P E C I A L EGar y Marlon Suson e Luca Modugno

    11 SETTEMBRE cinque anni fa,cinque anni dopo

    L’undici settembre 2001 due aerei di linea dirottatidai terroristi si schiantano contro il World TradeCenter di New York, distruggendolo.Gar y Mar lon Suson è stato l’unico fotografoammesso a Ground Zero ed ha lavorato fianco afianco con i vigili del fuoco di New York (FDNY).La sua storia ha inizio a Long Island, New York,dove si trova a collaborare con l’organizzazionemedica di supporto ai pompieri dell’11 settembre,assieme ad un esperto di malattie ambientali.Suson aveva letto sul Daily News che i vigili del fuocoche lavoravano ai soccorsi soffrivano di problemirespiratori, così come di problemi cronici dovutiall’affaticamento: questa situazione lo indusse adoperare come volontario accanto al personalesanitario.In una delle cliniche dove erano ricoverati i vigilidel fuoco, incontrò Rudy Sanfilippo, rappresentantesindacale del FDNY, che rimase commosso nelvedere le immagini raccolte da Suson in memoriadell’11 settembre nel sito www.SeptemberEleven.net.Da quel momento, Gary Marlon Suson diventòil fotografo ufficiale di Ground Zero.A tre settimane dall’attacco, i fotografi non furonopiù ammessi a Ground Zero. Era illegale scattare.Racconta Suson: “…Ero l’unico a fotografare. Ho potutoimmortalare i vigili nei momenti più riservati e difficili,come la “Honor Guard Ceremony” (cer imoniadella guardia d’onore): il trasporto dei colleghi cadutia Ground Zero. Sono diventato uno di loro. Hannoavuto rispetto del mio lavoro ed io altrettanto: nonho mai venduto o divulgato alla stampa e televisionele mie foto, durante quel periodo…”Nel 2004 è stato nominato “Capo Onorario delBattaglione” dal commissario Nicholas Scoppettadel FDNY.Lo scorso anno Suson ha aper to il Ground ZeroMuseum Workshop a New York City, dove haesposto alcune tra le migliaia di frammenti di vitar itrovati là dove una volta sorgevano le torr igemelle . Un orologio fermo alle 10.02, l’ora del

    Oscar Garcia, pompiereispano-americano,che ha visto il primo aereoschiantarsi sulla torre nordl’11 settembre,chiude i suoi occhi per direuna preghiera dedicata ai suoi amici scomparsi,prima di cominciare a scavareall’alba di una domenica di primavera, 2002.

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    crollo; la Bibbia bruciata trovata aper ta sul branodella Genesi “la Torre di Babele”; la foto dellagrande croce di ferro; gigantografie delle immagi-ni più toccanti oltre a pannelli tridimensionali;pezzi di macerie ed altri oggetti rinvenuti.Molti sono stati i giornalisti che hanno avutooccasione di visitare il museo e molti gli ar ticolipubblicati. Il sindaco di Roma Walter Veltroni, inuna intervista raccolta da Vanity Fair (numero del15 settembre 2005), ha elogiato le immagini delfotografo, ritenendole “…le foto più emozionantiche abbia mai visto”.Il quotidiano la Repubblica, in occasione del quartoanniversario dell’attentato, in un inser to specialededicato all’11 settembre 2001, ha pubblicato alcunedelle sue foto più suggestive. Oggi Suson utilizza lesue fotografie per raccogliere fondi a favore di cinqueistituzioni benefiche (una di queste è consultabileal sito www.HugsAcrossAmerica.net) del FDNYed in favore delle vittime dell’11 settembre.L’undici settembre 2007 Gary Marlon Suson, incollaborazione con la Modo Comunicazione sr le la Minimega srl, ha intenzione di por tare a Romala mostra “Ground Zero Recovery Collection”, chedovrebbe ospitare tutto il “contenuto” del suo museo.Suson ha dichiarato: “Sarebbe un onore portarequeste importanti immagini e materiali ai cittadiniitaliani e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco”.Ha poi raccontato, nelle diverse interviste allastampa e alla televisione, che tutte le sue immagini“…sono qualcosa di molto commovente e forte”.Ha tuttavia una sua preferenza per tre immaginiin par ticolare, che sono riprodotte in questospeciale: la prima è quella della Bibbia, “…inquanto ha dato una svolta alla mia vita. Dopodiverse settimane di lavoro al Ground Zero mi sentivo

    Gary Marlon Suson,fotografo e autore delle fotodi questo articolo.Suson ha scattato tutte le immagini della “RecoveryCollection” con una macchinaad ampio formato,in modo da avere le fotopiù realistiche possibile.“Desidero che le personeche vedranno le immagini in futuro, possano rendersiconto di che cosa potesseessere Ground Zero”.

    Ritratto di Gary Marlon Suson,gennaio 2002.Era a 90 piedi sotto terra,nella metropolitana.“…Il posto più spaventosodove son stato fino ad ora.”

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    Gary Marlon Suson era sul tetto della sua abitazione quando,alle 10.28 dell’11 settembre,crollò la seconda torre.Gli era rimasto solo unoscatto al momento del disastro. “Orribile vederetutto ciò, orribile”,ha dichiarato poi.

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    triste e stanco nel vedere tanti corpi distrutti nellemacerie. Era troppo per me. Finché un giorno trovaiquesta pagina bruciata, bagnata, aperta sul branodella Genesi “la Torre di Babele”. Ho cominciatoa piangere pensando che questo fosse un segnodi Dio, che osser vava dall ’alto il dramma diGround Zero” .La seconda è la coper tina di questo numero di“obiettivo sicurezza”. Poche parole bastano perdescriver la. “Oscar Garcia, del FDNY, si mette inginocchio, chiude gli occhi e comincia a pregare

    Gary Marlon Suson ha trovato questa piccola pagina bagnata e bruciata dalla Bibbia della Genesi, verso 11: la torre di Babilonia. “Questa foto è il segno che Dio veglia sempresu di noi” ha dichiarato poi in televisione il fotografo.L’immagine ha girato il mondo.

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    Ground Zero fu nominato“la Casa di Dio” perché,

    il terzo giorno dopo l’attacco,un operaio che cercava

    i corpi fece una clamorosascoperta: due enormi travid’acciaio. Si sono staccate

    dal 67° piano del WorldTrade Center, e, cadendo

    verticalmente,hanno formato una croce.

    E’ tuttora presente a Ground Zero.

    I vigili vi hanno inciso i nomi dei loro colleghi

    caduti.

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    Il pompiere italo-americano Rudy Sanfilippo è sopravvissuto ai due crolli delle torri.Nel 2001 rappresentava la Uniformed Firefighters Association (principale Associazione dei Vigili del Fuoco di Manhattan).Era presente con l’unità di recupero a Ground Zero.Senza di lui non ci sarebbe stata la testimonianza.Ha assegnato a Gary Marlon Suson la carica di Fotografo Ufficiale di Ground Zero. “Grazie a Rudy queste immagini esistono.Ha creduto in me. Lo ringrazio per questo”.

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    per i suoi colleghi e amici caduti, prima di riprendere,per l’ennesima volta a scavare, all’inizio di un nuovogiorno”. Vedendo questo scatto, mia madre Sharonmi disse: “…in una sola foto sei riuscito a cogliere l’animadei vigili del fuoco. Hai immortalato Ground Zero”.La terza è il ritratto di John Vigiano, ex capitanoitalo-americano del FDNY, ora in pensione. Èl’unico uomo ad aver perso i due figli nell’attaccoalle torri. Il primo, Joe, era detective nella poliziadi New York (NYPD) e ufficiale dell’unità dei servizid’emergenza; il secondo, John Jr, era vigile del fuoconel FDNY.“È stato molto difficile scattare il suo r itratto: erasuccessa da poco la tragedia, e, comprensibilmente,Vigiano non voleva più avere a che fare con ricordipieni di dolore e tristezza. Ad oggi John non concedenessuna inter vista. Lo r ingrazio molto per avermidato la possibilità di fotografar lo. Tante persone michiedono se l’esperienza di Ground Zero abbiacambiato la mia vita. L’unica cosa che posso direè che sono diverso come persona: sono maturatostando a contatto con la morte e la tr istezza. Finoad allora, quando mi hanno nominato fotografo

    In alto a sinistra:Daniel Nigro, fu nominatocomandante del FDNY l’11 settembre 2001, quando,il suo migliore amico Peter Ganci (comandante in carica allora),morì nel crollo.Nigro è in pensione oggi.Ricorda: “Stavo entrandonella torre sud quando un mio collega mi ha chiamato. Gli devo la vita…”

    Ritratto del capitano (in pensione) John Vigiano,del FDNY, un italo-americanoche ha perso entrambi i figli l’11 settembre (John Jr.,un vigile del fuoco e Joe,detective del NYPD).Visita spesso i soldati feritinegli ospedali militari,per incoraggiarli.“E’ un uomo tuttora forte,che si preoccupa degli altri.Lo rispetto e lo considerocome modello”.

    Nella pagina seguente: i pompieri del FDNY portano via da una pericolosa e melmosa collina del Ground Zero il corpo di un civile, avvolto nella bandiera americana (“Up the hill”, sopra la collina, primavera del 2002).

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    In alto a sinistra:il nuovo capo del FDNYSalvatore Cassano,italo-americano, fotografatoda Suson nel 2002, primadella sua promozione.Ha la più alta carica nel FDNY, ed è un veteranodel Vietnam. Ha creato una dieta speciale nelle varie caserme dei vigili del fuoco, cosìcome una fortecampagna antifumo.Ha dichiarato: “...lo stressdi questo lavoro è altissimo.Sei tranquillamente sedutoquando in un attimo devi diventare operativo.La preparazione è tutto,sia mentale che fisica...”

    Nicholas Scoppetta,Commissario del FDNY.È grazie a lui che Gary Marlon Suson è diventato “Capo Onorario del Battaglione”, nel 2004.Gli sarà assegnata la nominadi “uomo dell’anno”dalla New York ItalianWelfare League (Lega Italiana per AssistenzaSociale), ad ottobre 2006.

    A fianco:il vigile del fuoco Lee Ielpi,italo-americano,tiene il casco (ritrovato nel dicembre 2001) di suo figlio, vigile del fuocoanche lui. Disse a Suson:“Gary, so che mio figlio è in ottime mani ora,anche se preferivo averlo ancora nelle mie.”

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    ufficiale di Ground Zero, non capivo quanto fosseimportante la vita. Spero che tragedie simili nonsi r ipetano mai più.”Per avere un’anteprima della mostra è possibilevisitare il sito:www.GroundZeroMuseumWorkshop.com.Per contatti via mail:[email protected], [email protected],[email protected].

    I vigili del FDNYfanno un picchetto d’onoresopra il corpo di un lorocollega trovato poco prima(marzo 2002). Aspettano il cappellano per leggereuna preghiera. Le

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    I vigili del FDNY Ed Walsh e Gibby Craigfanno un ultimo tentativoper cercare di rimuovereda pesanti travi d’acciaoi corpi di tre uomini d’affari. (primavera 2002).