Gabriele d’Annunzio - Marina Militare · Gabriele D’Annunzio. 40 Notiziario della Marina...

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38 Notiziario della Marina Gabriele d’Annunzio Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina: di Desirée Tommaselli L ’ Italia o sarà una grande po- tenza navale o non sarà nulla”: fu questa una delle prime “azioni letterarie” compiute da d’Annunzio a favore della Marina. Egli infatti iniziò ad occuparsi di “uomini, sistemi e cose” della Forza Armata fin dal 1888, pubblicando sul giornale La Tribuna otto articoli, poi raccolti nel volume L’Armata d’Italia. Seguirono nel 1893 le Odi Navali, in occasione della morte dell’Ammiraglio Pacoret de Saint Bon, e le Canzoni delle gesta d’ol- tremare nel 1912, dedicate al con- flitto italo-turco. “Poeta della guerra” - come amava definirsi e “lanciere di mare” - come lo nominarono i marinai dell’Isola 39 OTTOBRE 2014 D'Annunzio prima della partenza per l ’im- presa di Buccari: da sinistra si riconoscono Luigi Rizzo, Gabriele d’Annunzio, Alessan- dro, Costanzo e Arturo Ciano e Matteo Spano. Morosina, d’Annunzio fu attratto dalla Forza Armata fin da quando, nel 1887, la nave militare Barbarigo lo trasse in salvo in Adriatico. “Na- viglio d’acciaio, diritto veloce guiz- zante/bello come un’arme nuda,/vivo palpitante/come se il metallo un cuore terribile chiuda” sarà l’incipit delle sue Odi Navali, nelle quali dispiegherà tutti i miti ri- sorgimentali che animarono la Grande Guerra sul fronte marit- timo: la vendetta di Lissa e la rico- stituzione del mare nostrum. Con l’ingresso dell’Italia nel conflitto mondiale d’Annunzio passò al- l’azione e, dietro sua richiesta, spe- rimentò tutte le componenti della Marina, prendendo parte a missioni che poi contribuì a divulgare e ren- dere famose attraverso l’arte della parola: la più nota fu senza dubbio l’incursione nella baia di Buccari, da egli stesso celebrata quale beffa con- tro gli austriaci che, dopo il suo primo volo su Trieste, il 7 ottobre 1915, avevano posto sulla sua testa una taglia di 20.000 corone. Attento ai mezzi offensivi di nuova inven- zione, volle assistere al tentativo del forzamento del porto di Pola con i barchini saltatori Pulce e Cavalletta la notte tra il 12 e il 13 aprile 1918 Gabriele D’Annunzio

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38 Notiziario della Marina

Gabriele d’AnnunzioGli uomini che hanno fatto la storia della Marina:

di Desirée Tommaselli

L’ Italia o sarà una grande po-tenza navale o non sarànulla”: fu questa una delle

prime “azioni letterarie” compiute dad’Annunzio a favore della Marina.Egli infatti iniziò ad occuparsi di“uomini, sistemi e cose” della ForzaArmata fin dal 1888, pubblicandosul giornale La Tribuna otto articoli,poi raccolti nel volume L’Armatad’Italia. Seguirono nel 1893 le OdiNavali, in occasione della mortedell’Ammiraglio Pacoret de SaintBon, e le Canzoni delle gesta d’ol-tremare nel 1912, dedicate al con-flitto italo-turco. “Poeta della guerra” - come amavadefinirsi e “lanciere di mare” - comelo nominarono i marinai dell’Isola

39OTTOBRE 2014

D'Annunzio prima della partenza per l ’im-presa di Buccari: da sinistra si riconosconoLuigi Rizzo, Gabriele d’Annunzio, Alessan-dro, Costanzo e Arturo Ciano e MatteoSpano.

Morosina, d’Annunzio fu attrattodalla Forza Armata fin da quando,nel 1887, la nave militare Barbarigolo trasse in salvo in Adriatico. “Na-viglio d’acciaio, diritto veloce guiz-zante/bello come un’armenuda,/vivo palpitante/come se ilmetallo un cuore terribile chiuda”sarà l’incipit delle sue Odi Navali,nelle quali dispiegherà tutti i miti ri-sorgimentali che animarono laGrande Guerra sul fronte marit-timo: la vendetta di Lissa e la rico-stituzione del mare nostrum. Conl’ingresso dell’Italia nel conflittomondiale d’Annunzio passò al-l’azione e, dietro sua richiesta, spe-rimentò tutte le componenti dellaMarina, prendendo parte a missioni

che poi contribuì a divulgare e ren-dere famose attraverso l’arte dellaparola: la più nota fu senza dubbiol’incursione nella baia di Buccari, daegli stesso celebrata quale beffa con-tro gli austriaci che, dopo il suoprimo volo su Trieste, il 7 ottobre1915, avevano posto sulla sua testauna taglia di 20.000 corone. Attentoai mezzi offensivi di nuova inven-zione, volle assistere al tentativo delforzamento del porto di Pola con ibarchini saltatori Pulce e Cavallettala notte tra il 12 e il 13 aprile 1918

Gabriele D’Annunzio

41OTTOBRE 201440 Notiziario della Marina

e forte dell’esperienza sugli idrovo-lanti e sui bombardieri, sostenne losviluppo delle siluranti aeree che, or-ganizzate nella 1° Squadriglia Na-vale S.A., furono poste sotto il suocomando nel 1918.Tutta la sua attività di “marinaio vo-lontario” divenne oggetto nel 1931di un libro intitolato “GabrieleD’Annunzio combattente al serviziodella Regia Marina”, l’unico ad avereper oggetto un uomo, piuttosto che

mezzi e azioni, nell’ambito della col-lana di 25 volumi Cronistoria docu-mentata della guerra marittima1915-1918, compilata a partire dal1919 sulla base dei rapporti di mis-sione, dei diari di bordo, di tele-grammi e messaggi scambiatidurante il primo conflitto mondiale.Autore della monografia su d’An-nunzio “marinaio” fu Guido Po, al-lora Capo dell’Ufficio Storico magià aiutante di bandiera dell’Ammi-

D'Annunzio con Luigi Rizzo, Costanzo Cianoed Emanuele Ponzio, 1917: il ComandantePonzio, dirigibilista e amico di d’Annunzio,all ’epoca prestava servizio a Venezia quale di-rettore dei servizi aeronautici.

Gabriele d’Annunzio nacque a Pescara il 12 marzo 1864. Scrittore, poeta, giornalista edrammaturgo, all’ingresso dell’Italia nel conflitto mondiale, riuscì a partire volontario,

benché cinquantaduenne. Nominato Tenente di complemento nei Lancieri di Novara, fuassegnato al quartier generale della Terza Armata, con ampia libertà di movimento e di re-lazioni con gli altri Comandi. Stabilitosi a Venezia nel luglio 1915 con l’intento di parteci-pare alle azioni marittime in qualità di marinaio volontario, imbarcò sul cacciatorpediniereImpavido per due missioni in Alto Adriatico il 20 luglio ed il 18 agosto. Il 7 ottobre sorvolòper la prima volta Trieste insieme al Tenente di Vascello Miraglia, Capo Squadriglia degliidrovolanti della Piazza di Venezia, lanciando proclami di incitamento e speranza alla po-polazione. A metà ottobre fu al fianco dei marinai della batteria dell’Isola Morosina duranteun combattimento di artiglieria. Nel gennaio 1916 fu costretto ad interrompere i voli di ri-cognizione a causa del distacco della retina all’occhio destro. Per la sua attività di osservatoresugli idrovolanti il Ministero della Marina gli concesse la Medaglia d’argento al Valor Mi-litare. Riprese la sua attività di combattente 13 settembre partecipando al bombardamentodi Parenzo con le forze aeree della Marina, seguito in agosto da quello su Pola, effettuatoda apparecchi terrestri e marittimi su obiettivi designati dalla Marina. La notte tra il 4 e il5 ottobre 1917 comandò la spedizione aerea su Cattaro, secondo d’Annunzio la “più audaceimpresa marina”. Su proposta della Marina, fu insignito della Medaglia di bronzo al ValorMilitare. Nel dicembre 1917 fu decorato della Military Cross dal Re d’Inghilterra. La nottetra il 10 e l’11 febbraio fu protagonista insieme ai Comandanti Rizzo e Ciano dell’incursionedi M.A.S. nella baia di Buccari, impresa che gli valse il conferimento della Medaglia dibronzo al valor militare. Posto al Comando della 1ª Squadriglia Navale Siluranti Aeree, il17 luglio condusse il bombardamento di Pola, poi ripetuto dopo il volo dimostrativo suVienna. Finita la guerra, quale riconoscimento dell’attività bellica svolta in terra, sul mare enel cielo, fu insignito di Medaglia d’oro al Valor Militare. Dopo l’impresa fiumana, si ritirò nella sua Villa del Vittoriale, destinata adivenire sacrario dei cimeli della Grande Guerra. Il 1° marzo 1938 d’Annunzio morì per emorragia cerebrale al suo tavolo di lavoro.

raglio Thaon di Revel a Venezia,dove aveva conosciuto il poeta. Perla stesura del libro, con il quale laMarina voleva dare testimonianzadel debito di riconoscenza sentitonei confronti di d’Annunzio, GuidoPo ricorse al suo diretto aiuto, dal re-perimento dei documenti fino allarevisione delle bozze. Il testo ha ilpregio di aver riunito la corrispon-denza “marinara” di d’Annunzio di-spersa tra proprietari diversi,

offrendo la possibilità di ripercorreancora oggi le vicende storiche epersonali che legarono d’Annunzioalla Forza Armata durante il primoconflitto mondiale: dall’amicizia conPiero Orsini Comandante dell’Im-pavido durante i primissimi imbar-chi, a quella con Giuseppe Miraglia,Luigi Bologna e con gli altri pilotidi Marina della base di Venezia, dairapporti con l’Ammiraglio Thaon diRevel alla vicinanza ai “marinai di

palude” del Capitano di VascelloDentice di Frasso, Comandante delReggimento Marina, “ammirabilifanti navali” che dopo Caporettocombattono sul Basso Piave, “làdove il fiume il mare e la terra siconfondono come il coraggio la co-stanza e la speranza nei loro giovanicuori”. Ma le testimonianze dellapiù affettuosa amicizia sono quelleespresse nel Notturno, l’opera com-posta da d’Annunzio a Venezia nel

1916, in cui il poeta indulge nelladescrizione di luoghi (l’Arsenale diVenezia, l’Idroscalo di Sant’Andrea),situazioni e persone come Piero Or-sini, “tutt’anima, occhio che vince lanotte”, Giuseppe Miraglia “ch’ebbed’Icaro l’anima e la sorte” e GigiBresciani “biondo, mingherlino, pal-lido, con le basette, con la bocca sot-tile, con gli occhi chiari, con un�ariadi piccolo ufficiale inglese del tempodi Orazio Nelson”.n

D'Annunzio a bordo del Pisa a Brindisiprima del volo su Cattaro.

In alto a sinistra: Ercole Sibellato, Ritratto di Gabriele d’Annunzio: il disegno, firmato, datato e dedicato al Comandante Piero Orsini, trova corrispondenzanel ritratto, intitolato L’orbo veggente, dallo stesso artista dopo l ’incidente aviatorio in cui il poeta perse la vista all ’occhio destro. A seguire: D’Annunzio conUfficiali della 1^ Squadriglia Navale Siluranti Aeree. Comandante della 1ª Squadriglia Navale Siluranti Aeree dal febbraio 1918, il poeta si adoperò peril raggiungimento di una migliore efficienza degli apparecchi, prendendo contatti diretti con le ditte costruttrici per perfezionare il rendimento dei motorie sollecitarne la consegna.