G3 CALCOLO DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI ... - … · progetto definitivo (ai sensi dell’art....

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Stazione appaltante COMUNE DI SAN MAURIZIO CANAVESE PROVINCIA DI TORINO AREA TECNICA - SERVIZIO LL.PP. GESTIONE DEL PATRIMONIO ED AMBIENTE P.zza Martiri della Libertà, 1 - 10077 San Maurizio Canavese (To) tel. 011 9263211- fax 011 9278171 codice fiscale n. 01126920014 Responsabile del procedimento Geom. Donatella BELLEZZA QUATER Oggetto LAVORI DI COMPLETAMENTO VIALE EUROPA / CORSO ITALIA Prestazione PROGETTO DEFINITIVO (ai sensi dell’art. 24 D.P.R. 207/2010) Commessa LAVORI DI COMPLETAMENTO VIALE EUROPA / CORSO ITALIA C 31 Elaborato Data SC Codice G3 08/07/2011 - CIG: 086632412E CUP: Descrizione CALCOLO DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI: IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE (art.29 D.P.R. 207/2010) Progettisti ATP Arch. Francesco PALUMBO (capogruppo) Ing. Fulvio FUSINI - Ing. Valeria TARQUINIO (mandanti) Roma, Via Sermide 6, 00182 tel. 06 45425765 - fax 06 45471971 e-mail:[email protected] Collaboratori Ing. Raffaele Pio Fidanza Calcoli strutturali Ing. Domenico Paolo Allegrini Elaborati grafici e sicurezza sul cantiere Ing. Viviana Serafini Relazioni tecniche e studio di inserimento urbanistico Ing. Gianluca Capurso Elaborati economici e contrattuali Ing. Marco Turriziani Calcoli strutturali Ing. Andrea Nuozzi Calcoli idraulici e illuminotecnici Ing. Ilaria Torta Elaborati grafici e studi di fattibilità ambientale Ing. Ilaria Palazzi Elaborati grafici Il capogruppo Arch. Francesco PALUMBO

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Stazione appaltante COMUNE DI SAN MAURIZIO CANAVESE PROVINCIA DI TORINO AREA TECNICA - SERVIZIO LL.PP. GESTIONE DEL PATRIMONIO ED AMBIENTE P.zza Martiri della Libertà, 1 - 10077 San Maurizio Canavese (To) tel. 011 9263211- fax 011 9278171 codice fiscale n. 01126920014

Responsabile del procedimento

Geom. Donatella BELLEZZA QUATER Oggetto

LAVORI DI COMPLETAMENTO VIALE EUROPA / CORSO ITALIA

Prestazione

PROGETTO DEFINITIVO (ai sensi dell’art. 24 D.P.R. 207/2010)

Commessa LAVORI DI COMPLETAMENTO VIALE EUROPA / CORSO ITALIA

C 31

Elaborato Data SC Codice

G3 08/07/2011 - CIG: 086632412E CUP:

Descrizione CALCOLO DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI: IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE

(art.29 D.P.R. 207/2010)

Progettisti ATP Arch. Francesco PALUMBO (capogruppo) Ing. Fulvio FUSINI - Ing. Valeria TARQUINIO (mandanti) Roma, Via Sermide 6, 00182 tel. 06 45425765 - fax 06 45471971 e-mail:[email protected]

Collaboratori Ing. Raffaele Pio Fidanza Calcoli strutturali

Ing. Domenico Paolo Allegrini Elaborati grafici e sicurezza sul cantiere

Ing. Viviana Serafini Relazioni tecniche e studio di inserimento urbanistico

Ing. Gianluca Capurso Elaborati economici e contrattuali

Ing. Marco Turriziani Calcoli strutturali

Ing. Andrea Nuozzi Calcoli idraulici e illuminotecnici

Ing. Ilaria Torta Elaborati grafici e studi di fattibilità ambientale

Ing. Ilaria Palazzi Elaborati grafici

Il capogruppo

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SOMMARIO

SOMMARIO ................................................................................................................................................................................. 2

PREMESSA ................................................................................................................................................................................. 3

1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO ............................................................................................................................. 3

2. STATO ATTUALE .................................................................................................................................................... 4

3. IL PROGETTO DELL’IMPIANTO ELETTRICO...................................................................................................... 5

3.1 DATI TECNICI DI PROGETTO ................................................................................................................................ 5

3.2 SPECIFICHE TECNICHE ......................................................................................................................................... 5

Armadi e quadri ............................................................................................................................................................... 6

Apparecchiature di protezione ...................................................................................................................................... 7

Cavi e cavidotti di collegamento ................................................................................................................................... 8

Derivazioni ........................................................................................................................................................................ 9

Pozzetti .............................................................................................................................................................................. 9

4. DISPOSIZIONI RELATIVE AGLI ALLACCIAMENTI ...........................................................................................10

Individuazione dei parametri caratteristici per l’allacciamento .............................................................................10

5. PROGETTO DELL’IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ...........................................................................................11

Calcoli Illuminotecnici ..................................................................................................................................................11

6. SCHEDE TECNICHE ..............................................................................................................................................16

Pali conici: ......................................................................................................................................................................16

Basamenti in calcestruzzo per pali.............................................................................................................................17

Verifica a ribaltamento del basamento per pali ........................................................................................................18

Corpi illuminanti ............................................................................................................................................................21

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PREMESSA

La presente relazione ha lo scopo di definire i criteri e le modalità per la progettazione, la realizzazione e l’allacciamento

degli impianti di pubblica illuminazione nel luogo dei lavori di ampliamento di viale Europa / Corso Italia nel territorio

comunale di San Maurizio Canavese.

Essendo le prescrizioni volte a garantire la durata e l’affidabilità della realizzazione nel lungo periodo, la progettazione

dell’impianto è subordinata al totale rispetto delle stesse.

Le presenti prescrizioni si applicano in modo specifico agli impianti di pubblica illuminazione. I criteri si adottano

integralmente nel caso di tutti i nuovi impianti e nelle estensioni degli impianti esistenti.

L’impianto di pubblica illuminazione verrà realizzato utilizzandolo lo stesso sistema di illuminazione esistente, con linea

elettrica interrata.

1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Di seguito sono riportati le principali leggi e normative tecniche a cui riferirsi nella realizzazione degli impianti di pubblica

illuminazione.

­ D.Lgs n. 285 del 30 Aprile 1992 e DPR 495/92 “Nuovo Codice della Strada” e s.m.i.;

­ L.R. Regione Piemonte n.31 del 24 marzo 2000, “Disposizioni per la prevenzione e lotta all’inquinamento

luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche”;

­ Legge n. 186 del 1/3/1968, “Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari,

installazioni ed impianti elettrici ed elettronici”.

­ D.P.R. n. 392 del 18/04/1994, “Regolamento recante disciplina del procedimento di riconoscimento delle

imprese ai fini della installazione, ampliamento e trasformazione degli impianti nel rispetto delle norme di

sicurezza”.

­ D.G.R. n. 24-11783 del 20 luglio 2009, (Legge regionale 3 agosto 2004, 19 “Nuova disciplina regionale sulla

protezione dalle esposizioni a campi elettrici ed elettromagnetici”), “Direttiva tecnica per la semplificazione delle

procedure di autorizzazione delle modifiche di impianti di telecomunicazioni e radiodiffusione conseguenti

all'introduzione del digitale terrestre”.

­ D.G.R. n. 86-10405 del 22 dicembre 2008, (Legge regionale n. 19 del 3 agosto 2004 "Nuova disciplina

regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici"), “Realizzazione,

gestione e utilizzo di un unico catasto regionale delle sorgenti fisse di campo elettrico, magnetico ed

elettromagnetico”.

­ Legge regionale n. 19 del 3 agosto 2004, “Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi

elettrici, magnetici ed elettromagnetici”.

­ EN13201-2 Requisiti prestazionali: ovvero i parametri in quantità e qualità che i vari ambienti illuminati presi in

considerazione devono rispettare;

­ EN13201-3 Calcolo delle prestazioni: illustra gli algoritmi e le convenzioni per il calcolo delle prestazioni;

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­ EN13201-4 Metodi di misurazione delle prestazioni fotometriche: illustra e suggerisce metodi e procedure per la

verifica delle prestazioni.

­ CEN/TR13201-1: specifica ed identifica una serie di fattori e considerazioni necessarie alla individuazione delle

classi illuminotecniche. Sono stati presi in considerazione gli elementi fondamentali del documento europeo,

rielaborati ed adattati alle proprie specificità nazionali;

­ UNI11248: identifica il documento di riferimento per la classificazione in Italia relativo agli impianti di

illuminazione delle strade con traffico motorizzato;

­ Norma CEI 34-33 “Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni particolari. Apparecchi per l’illuminazione”;

­ Norma CEI 11-4 “Esecuzione delle linee elettriche esterne”;

­ Norma CEI 11-17 “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee un cavo “;

­ Norma CEI 64-7 “Impianti di illuminazione pubblica e similari”.

2. STATO ATTUALE

L’illuminazione pubblica attualmente presente è così disposta:

- su corso Italia dal lato di via san Riccardo Pampuri è disposta sul marciapiede a sud-est, verso i campi agricoli;

- su via san Riccardo Pampuri sul marciapiede adiacente alla recinzione del nuovo complesso residenziale;

- su corso Italia dal lato di via Verga, sul marciapiede a nord dove sono presenti i parcheggi in linea.

La rete di pubblica illuminazione è composta da pali in acciaio alti 8 m distanziati tra loro di circa 20 m.

Fig.1_2 – Impianto illuminazione corso Italia-vai Fatebenefratelli e via san Riccardo Pampuri

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Fig.3 – Impianto illuminazione corso Italia viale Europa

3. IL PROGETTO DELL’IMPIANTO ELETTRICO

Alla luce della rete d’illuminazione pubblica attuale il sistema di illuminazione previsto si disporrà su un solo lato

della carreggiata con pali saranno alloggiati sul marciapiede. I pali saranno posizionati lungo corso Italia sul

marciapiede a sud-ovest e sul marciapiede a nord-ovest di via Verga divenendo così la prosecuzione della rete attuale.

3.1 DATI TECNICI DI PROGETTO

La fornitura dell’energia elettrica sarà effettuata in bassa tensione dalla rete di distribuzione ENEL SOLE.

Le linee in cavo interrato dovranno rispondere alle Norme CEI 11-17. Sarà un impianto del gruppo B, dove le cadute di

tensione nel circuito di alimentazione dovrà essere inferiore al 3%. Il fattore di potenza dell’impianto di illuminazione

pubblica, non tenendo conto del transitorio di accensione, non deve essere inferiore a 0,9.

Tutte le linee saranno verificate in relazione ai sovraccarichi, ai corto circuiti minimi ed alle sollecitazioni termiche

secondo le Norme CEI 64-8. In tali Norme sono determinati i colori distintivi dei cavi: bicolore giallo/verde per i conduttori

di protezione ed equipotenziali; blu chiaro per il conduttore di neutro.

3.2 SPECIFICHE TECNICHE

La fornitura dell’energia elettrica sarà effettuata in bassa tensione dalla rete di distribuzione ENEL SOLE ed il

sistema di distribuzione sarà tipo TT.

Ad ogni modo il potere di interruzione degli interruttori posti sul quadro generale non dovrà essere inferiore a 10 kA.

La potenza totale di fornitura (Potenza nominale stimata per il nuovo impianto circa 5,25 kW), tenuto conto di un

20% per future implementazioni, sarà non inferiore a 6,3 kW.

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Armadi e quadri

Gli impianti avranno origine e saranno comandati dal quadro elettrico generale, denominato QG sull’elaborato

“F12 – SCHEMA IMPIANTO ELETTRICO” , posto all’interno di un armadio in vetroresina. Tale quadro elettrico di

progetto verrà collocato lungo corso Italia in corrispondenza dell’incrocio con via Verga e distribuirà la rete

dell’illuminazione pubblica prevista per il prolungamento di corso Italia e quella relativa alla sistemazione di via Verga. La

posizione è stato scelta in funzione di criteri basati sullo studio della esistente rete di illuminazione pubblica e sulla

disponibilità di avere uno spazio sufficientemente ampio da non intralciare il traffico, pedonale e carrabile, durante le

future operazioni di manutenzione dell’impianto.

- il quadro elettrico deve essere completamente chiuso, in SMC (vetroresina) a doppio isolamento, autoestinguente,

con resistenza meccanica (a torsione e flessione) secondo norme DIN VDE 0660 parte 503 ed IEC 60439-5, munito

di sportello anteriore cieco con serratura con chiave tipo cremonese a cifratura unica;

- devono essere previsti vani diversi per le apparecchiature di comando e per le apparecchiature di regolazione

(Regolatore di flusso), i vani possono essere fisicamente separati, affiancati, o sovrapposti;

- il quadro deve essere fissato su basamento in cemento e deve poter essere utilizzato nelle normali condizioni di

servizio per installazioni all’esterno;

- le tubazioni interrate entranti nelle carpenteria devono essere sigillati mediante schiuma poliuretanica al fine di

prevenire la formazione di condensa interna;

- il quadro elettrico deve possedere un grado di protezione non inferiore a IP55, secondo la Norma CEI EN 60259;

tenuta all’impatto minimo 20j secondo CEI EN 60439-5. A sportelli aperti le parti interne del quadro devono avere

grado di protezione almeno IP20;

- la protezione contro i contatti diretti deve essere ottenuta mediante idonee barriere;

- la protezione contro i contatti indiretti deve essere garantita secondo la Norma CEI 64-8, mediante l’impiego di

componenti elettrici di Classe II o con isolamento equivalente;

- internamente agli involucri dei quadri deve essere posizionata una busta porta documenti contenente:

Dichiarazione di conformità;

Rapporto di Prova;

Schema elettrico unificare e funzionale completo di siglatura conduttori e morsetti;

Caratteristiche tecniche componenti;

Manuali di uso e manutenzione delle apparecchiature installate;

Targa di avviso munita di catenella, riportante la scritta “LAVORI IN CORSO – NON EFFETTUARE

MANOVRE”.

- l’involucro del quadro dovrà essere marcato internamente in modo chiaro ed indelebile su apposita targhetta

identificativa l’anno di fabbricazione, la denominazione del modello, il nome o marchio del costruttore, il numero di

serie, marcatura CE, il grado di protezione IP ed il segno grafico del doppio isolamento;

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- il quadro dovrà avere capienza tale da garantire un’ampliabilità minima del 30% dei dispositivi modulari installabili, e

comunque di almeno di 35 moduli DIN per un’eventuale sistema di telecontrollo.

Apparecchiature di protezione

Il cablaggio del quadro dovrà essere realizzato direttamente sulla piastra di fondo dell’armadio in vetroresina,

senza l’impiego di ulteriori cassette o centralini modulari.

I componenti contenuti nel quadro dovranno almeno essere i seguenti:

- 1 interruttore generale quadro elettrico di tipo automatico magnetotermico quadripolare, con corrente nominale non

inferiore a 63A, con Pdi non inferiore a 10kA, curva d’intervento “C”, norma CEI EN 60947-2 completo di dispositivo

coprimorsetti per i terminali di ingresso dell’alimentazione elettrica, che dovrà avvenire esclusivamente dall’alto;

- 1 relé differenziale polivalente regolabile per controllo di guasti a terra tipo DOSSENA DER2/D3LB o equivalente di

altra marca per fissaggio su profilato;

- 1 dispositivo limitatore di sovratensione (scaricatore) di tipo 2 secondo CEI EN 61643-11, idoneo per l’impiego nel

concetto di protezione da fulminazione a zone, ai passaggi 0B – 1 e maggiori, di tipo DEHNguard TT 230/400 o

equivalente di altra marca, con segnalazione visiva dello stato di funzionamento;

- 1 interruttore di alimentazione regolatore di flusso di tipo automatico magnetotermico quadripolare, con corrente

nominale non inferiore a 50A, con Pdi non inferiore a 10kA, curva d’intervento “C”, norma CEI EN 60947-2;

- 1 sezionatore commutatore quadripolare con funzione 1-0-2 per gestione di bypass regolatore, installato a valle del

regolatore di flusso secondo schema elettrico tipo allegato, con corrente nominale non inferiore a 63A con categoria

d’impiego AC23 ≤ 400V;

- 1 interruttore automatico differenziale puro di tipo selettivo, con Idn = 300mA, protetto contro gli scatti intempestivi,

posto a protezione di ogni linea trifase in partenza di dorsale per l’alimentazione dei punti luce (dispositivo da

prevedersi anche per impianti di classe II);

- Interruttori di tipo automatico magnetotermico unipolari, con corrente nominale non inferiore a 6A, con Pdi non

inferiore a 6kA, curva d’intervento “C”, norma CEI EN 60947-2 posti a protezione di ciascun conduttore di fase delle

linee in partenza di dorsale per l’alimentazione dei punti luce.

- Protezione dei circuiti ausiliari mediante idoneo interruttore automatico magnetotermico differenziale con corrente

nominale non inferiore a 10A, con Pdi non inferiore a 6kA, curva d’intervento “C”, norma CEI EN 60947-2, protetto

contro gli scatti intempestivi.

- 1 contattore tripolare di inserzione linea regolatore di flusso con categoria d’impiego AC3 norma CEI EN 60497-4

tipo TELEMECANIQUE LC1D o equivalente di altra marca;

- 1 contattore tripolare di inserzione linee non regolate (eventuale) con categoria d’impiego AC3 norma CEI EN

60497-4 tipo TELEMECANIQUE LC1D o equivalente di altra marca.

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- 1 interruttore di tipo automatico magnetotermico quadripolare, con corrente nominale non inferiore a 20A, con Pdi

non inferiore a 10kA, curva d’intervento “D”, norma CEI EN 60947-2 posto a protezione dell’eventuale batteria di

rifasamento;

- 1 apparecchiatura di manovra per predisposizione rifasamento (contattore) con categoria d’impiego AC-3 tipo

TELEMECANIQUE LC1DFK o equivalente di altra marca (non versione modulare) dotati di blocco contatti di

passaggio a pre-chiusura e di resistenze di smorzamento di picco;

- 1 interruttore crepuscolare a tecnologia “INFRAROSSO” dotato di sistema antidisturbo, per fissaggio su barra DIN,

tipo INFRALUX – Gruppo REVERBERI ENETEC S.r.l. o equivalente di altra marca, con elettronica programmabile a

microprocessore, soglia di commutazione regolabile), accensione forzata tramite tasto specifico, accensione

temporizzata, 1 contatto libero di potenziale, 3A/250Vac, con sensore a infrarossi polarizzato tipo L-CELIER munita

di cavo di collegamento e supporto di fissaggio; in alternativa il sistema dovrà essere comandato da una fotocellula

di tipo “tradizionale”;

- 1 commutatore manuale/automatico a 2 posizioni per il comando di funzionamento.

- In caso di parzializzazione delle accensioni dei punti luce (se concesso da normativa) si dovrà installare un sistema

di spegnimento programmato con inversione giornaliera della/e linee interessate;

- Collegamenti al contatore di energia ed al regolatore di flusso sia per i conduttori di fase, sia per il conduttore di

neutro;

- Collegamenti interni siglati e numerati;

- Morsettiera di uscita, di sezione adeguata;

- Canaline in PVC per raccolta cavi, di tipo ispezionabile;

- Collegamenti e derivazioni realizzati “a regola d’arte”.

Cavi e cavidotti di collegamento

Le linee dorsali principali dovranno essere realizzate tutte interrate ed i cavi posati entro tubo corrugato

flessibile. Tutte le dimensioni degli elementi, le sezioni dei cavi e dei cavidotti saranno dimensionate in fase di

progettazione esecutiva sulla base dei dati di fornitura di ENEL SOLE, per la tipologia delle lampade si attendono

specifiche da parte della codesta Amministrazione Comunale.

I cavi dovranno avere sezione idonea per ottenere una caduta di tensione non superiore al 5% dal punto di

consegna ENEL SOLE, i cavi saranno unipolari del tipo FG7R 0,6/1 kV con sezione massima di 10 mmq.

I cavi di collegamento del punto luce dovranno essere dimensionati in modo tale da garantire la protezione contro i

cortocircuiti secondo quanto prescritto dalla norma CEI 64-8. Nel caso in cui la protezione suddetta non possa essere

garantita, la sezione del cavo di collegamento non potrà mai essere inferiore a 2,5 mmq.

I cavidotti dovranno essere in PEAD flessibile corrugato a doppia parete, protetti da casseratura in CLS e da

posa di apposito nastro con scritta “illuminazione pubblica”, posati all’interno di scavi con sottofondo, rinfianco e

ricoprimento del tubo in sabbia, ad una profondità minima di 0,5 m dal piano di calpestio.

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Derivazioni

Le giunzioni dovranno essere realizzate nei pozzetti, senza interruzione del conduttore, utilizzando idonei

connettori e, prevedendo il ripristino dell’isolamento. La giunzione dovrà essere realizzata a “T” e non in linea per

garantire l’idoneo grado di protezione della giunzione stessa. La salita all’asola dei cavi unipolari sarà riservata

unicamente alla fase interessata ed al neutro escludendo le restanti due fasi.

Pozzetti

I pozzetti saranno incorporati nel basamento prefabbricato in calcestruzzo dell’apparecchio illuminante,

dovranno essere ispezionabili con chiusino in ghisa o a riempimento aventi dimensioni utili interne pari a 40x40x88 cm,

completi di fori di aggancio per apertura con attrezzo apri-chiusini. I chiusini dovranno essere rialzati con prolunghe in

calcestruzzo in modo che il basamento grezzo non sia a filo stradale.

I pozzetti dovranno essere posizionati in corrispondenza dei punti luce e delle derivazioni di linea, al loro interno saranno

realizzate le connessioni tra le linee dorsali di alimentazione e le linee secondarie alimentati i punti luce.

All’interno della portella del palo le derivazioni saranno realizzate con morsettiere isolanti complete di

portafusibili e fusibili e morsetti a vite isolati in policarbonato antiurto autoestinguenti.

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4. DISPOSIZIONI RELATIVE AGLI ALLACCIAMENTI

Si intendono allacciamenti tutte le opere e gli oneri necessari per il corretto funzionamento dei nuovi impianti di

pubblica illuminazione collegati ad infrastrutture ed impianti esistenti, senza che venga pregiudicata la sicurezza e la

continuità di servizio degli stessi.

Individuazione dei parametri caratteristici per l’allacciamento

Il punto di allacciamento è unico ed è definito come limite d’intervento tra il nuovo impianto di pubblica

illuminazione e gli impianti esistenti, e viene determinato da TEA sugli impianti esistenti a seguito di verifiche preliminari

d’allacciamento.

Tale punto di allacciamento può essere:

- una linea elettrica dorsale;

- una linea elettrica terminale;

- un quadro elettrico di distribuzione / un’apparecchiatura di regolazione del flusso emesso.

La soluzione tecnica per l’allacciamento è individuata al fine di garantire:

- La potenza di allacciamento richiesta;

- L’esercizio e la manutenzione della rete in sicurezza;

- Il mantenimento dei livelli di qualità del servizio in essere.

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5. PROGETTO DELL’IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE

Il progetto prevede l’installazione di un impianto di illuminazione ex novo per una strada urbana di quartiere

costituita da una carreggiata da 8 m di due corsie (una per senso di marcia) con pavimentazione stradale tipo R3.

L’impianto di illuminazione progettato è costituito da 21 punti luce su palo di altezza 10,0m fuori terra, posti ad una

distanza di 20 m circa, con disposizione di tipo unilaterale, completi di apparecchi illuminanti con emissione verso il

basso e lampada da con potenza di 250W e flusso luminoso di 28000 lm

Per la redazione del seguente progetto si è fatto riferimento a quanto riportato nella normativa vigente riguardante le

opere di pubblica illuminazione. in linea generale, per quanto attiene ai criteri guida seguiti, si è fatto riferimento a:

la specificità della strada da illuminare;

le caratteristiche fotometriche della pavimentazione stradale;

le prestazioni fotometriche degli apparecchi di illuminazione;

la geometria della installazione.

Per quanto concerne la classificazione delle strade da illuminare e l’individuazione della categoria illuminotecnica di

riferimento ci si è attenuti alle tabelle UNI 11248 – EN 13201, che classifica le strade in cinque classi principali.

Calcoli Illuminotecnici

I calcoli illuminotecnici sono stati eseguiti tenendo conto di caratteristiche geometriche in particolar modo della

larghezza della carreggiata pari a 8 m (7m le due corsie + 1m le due bachine) e la distanza che i pali dell’illuminazione

avranno da essa pari a 1 m circa. Inoltre si è fatto riferimento a :

interdistanza tra i centri luminosi

altezza nominale dei centri luminosi

inclinazione dell’armatura rispetto ai centri luminosi

sporgenza sulla carreggiata

Le grandezze fotometriche prese in considerazione sono:

flusso luminoso emesso dalla lampada Ф

livello di illuminamento sulla carreggiata

coefficiente di manutenzione paria 0,80

In ambienti esterni la sorgente può essere considerata, con buona approssimazione, puntiforme. L’illuminamento

prodotto da una sorgente puntiforme in un punto P appartenente ad una superficie ricevente Sr è dato dalla seguente

formula:

E = I dω/dSr

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Detto j l’angolo di incidenza (angolo formato dalla direzione del raggio con la normale alla superficie Sr nel punto P), si

ha che, dato dω = dSrcosj/d

E = I cosj/d2

È immediato notare che l’illuminamento dipende dalla posizione del punto illuminato rispetto alla sorgente. Al crescere

della distanza del punto illuminato dalla sorgente cresce in genere anche l’amgolo j, e dunque diminuisce il termine

cosj/d2. Per compensare tale fenomeno occorre adottare una lampada caratterizzata da una idone indicatrice di

emissione I.

Per calcolare l’illuminamento medio su una superficie occorre suddividerla in areole elementari e calcolare

l’illuminamento del baricentro di ogni areola, assumendo che il suo valore in tale punto sia pari a quello medio nell’areola

considerata. Noto l’illuminamento e l’area per ogni superficie elementare, l’illuminamento medio si calcola dalla

relazione:

n E(m) = 1/S Σ Ei i =1 dove n è il numero di areole. Se tutte le areole Si sono uguali (n = S/Si) si ottiene: n E(m) = 1/n Σ Ei i=1 Nel caso di superfici stradali, quello che conta è la luminosità della superficie illuminata, a prescindere dal flusso

luminoso che vi incide sopra, il parametro che occorre rispettare è la luminanza.

L = ρl*E/π

Dove ρl è il coefficiente di riflessione

Inoltre per le strade il rapporto di uniformità viene calcolato come rapporto fra le luminanze (ciò equivale a operare un

rapporto fra gli illuminamenti). Si definisce un rapporto di uniformità generale U0:

U0 = Lmin/L(m) = Emin / E(m)

Fissati numero e larghezza della carreggiata, il numero di corsie, e il tipo di pavimentazione stradale, è stato possibile

ricavare il valore delle grandezze sopra descritte mediante tabelle in cui sono riassunti valori regolati dalla normativa

vigente in materia in base alla classificazione del tipo di strada che si considera.

Per quanto concerne la classificazione delle strade da illuminare ci si è attenuti alle specifiche emanate dalla normativa

vigente, che classifica le strade in cinque classi.

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Sotto è riportata la tabella in cui è riassunta la corretta classificazione di una strada secondo il codice della strada:

Strada Carreggiate indipendenti (min.)

Corsie per senso di marcia (min.)

Altri requisiti minimi

A: autostrada 2 2+2

B: extraurbana principale 2 2+2 Tipo tangenziali e superstrade

C: extraurbana secondaria

1 1+1 con banchine laterali transitabili

S.P. oppure S.S.

D: urbana a scorrimento veloce

2 2+2 Limite velocità > 50 Km/h

D: urbana a scorrimento veloce

2 2+2 Limite velocità < 50 Km/h

E: urbana di quartiere 1 1+1 o 2 nello stesso senso di

marcia

Solo proseguimento strade C

Con corsie di manovra e parcheggi esterni alla carreggiata

F: urbana locale 1 1+1 o 1 Se diverse strade C

F: urbana interzonale 1 1+1 o 1 Urbane locali di rilievo che attraversano il centro abitato

F: urbana locale 1 1+1 o 1 Tutte le altre strade del centro abitato

Come si può notare dalla tabella la strada in questione oggetto del seguente appalto appartiene alla categoria E. Da

questa informazione, mediante la tabella A UNI 11248 – EN 13201, è possibile ricavare la categoria illuminotecnica di

riferimento per il progetto

TIPO DI STRADA

PORTATA DI SERVIZIO PER CORSIA (veicoli/ora)

DESCRIZIONE DEL TIPO DI STRADA LIMITE DI VELOCITÀ

CATEGORIA ILLUMINOTECNICA DI

RIFERIMENTO

A1 1100 Autostrade extraurbane Autostrade urbane

130 - 150 ME1

A2 1100 Strade di servizio alle autostrade Strade di servizio alle autostrade urbane

70 – 90 50

ME3a

B 1100 Strade extraurbane principali Strade di servizio alle strade extraurbane principali

110 70 - 90

ME3a ME4a

C 600 Strade extraurbane secondarie Strade extraurbane secondarie Strade extraurbane secondarie con limiti particolari

70 – 90 50

70-90

ME3a ME4b ME3a

D 950 Strade urbane di scorrimento veloce Strade urbane di scorrimento

70 50

ME3a

E 800 Strade urbane di interquartiere Strade urbane di quartiere

50 50

ME3c

F 800 450

Strade locali extraurbane (tipi F1 e F2) Strade locali extraurbane

70-90 50

ME3a ME4c

F 800 Strade locali urbane 50 ME4b

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Parametri illuminotecnici principali

Definita la categoria di riferimento, è possibile definire i requisiti illuminotecnici di progetto è possibile definire i

requisiti illuminotecnici di progetto mediante la tabella E UNI 11248 – EN 13201

CATEGORIA

LUMINANZA DEL MANTO STRADALE DELLA CARREGGIATA

ABBAGLIAMENTO DEBILITANTE

ILLUMINAZIONE DI CONTIGUITÀ

L min. mantenuta

(cd/m2)

Uo min. (uniformità generale)

Ul min. (uniformità

longitudinale)

TI max (%)

SR min (in assenza di aree di traffico con requisiti propri adiacenti)

ME1 2,0 0,4 0,7 10 0,5

ME2 1,5 0,4 0,7 10 0,5

ME3a 1,0 0,4 0,7 15 0,5

ME3b 1,0 0,4 0,6 15 0,5

ME3c 1,0 0,4 0,5 15 0,5

ME4a 0,75 0,4 0,6 15 0,5

ME4b 0,75 0,4 0,5 15 0,5

ME5 0,5 0,35 0,4 15 0,5

ME6 0,3 0,35 0,4 15 0,5

Un altro parametro importante per definire la qualità di un sistema di illuminazione è il coefficiente di utilizzazione del

flusso (Cu), dato dal rapporto fra il flusso incidente sul piano utile Фu e il flusso globalmente emesso Ф (valori che

dipendono dall’apparecchio illuminante scelto:

Cu = Фu/ Ф

Inoltre si è considerato che il flusso emesso Ф tende a ridursi nel tempo, a causa del degrado luminoso delle lampade e

dell’apparecchio illuminante. Per questo si è considerato un coefficiente di deprezzamento D, pari a 0.9 e un coefficiente

di manutenzione pari a 0.80.

Determinati tutti i dati dell’installazione si è proceduto alla verifica del livello di illuminamento della strada; tale verifica è

stata eseguita mediante il programma di calcolo illuminotecnico DIAlux. Inserendo nel programma tutti i valori sopra

indicati e dopo aver scelto il tipo di lampada da utilizzare con una potenza di 250W e il flusso luminoso di 28000 lumen,

il programma di calcolo ha eseguito tutte le iterazioni di calcolo.

I risultati dei calcoli svolti sono riportati di seguito nella tabella.

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Tabella con risultati ottenuti dalle verifiche di calcolo illuminotecnico

LEGENDA:

Dist. : Distanza tra i punti luce [m]

H: Altezza che deve avere il palo [m]

D: Distanza del palo dal bordo della strada

I : inclinazione [°]

Soluzioni verificate dal programma di calcolo

Dalle verifiche eseguite si denota che l’impianto costituito da: lampade tipo Beghelli aventi potenza pari a 250 W e flusso

luminoso pari a 28000 lm, montate su pali di 8 m posti ad una distanza di circa 20 m l’una dall’altra e distanti circa 1 m

dalla carreggiata; risponde alle caratteristiche di uniformità, grado di luminosità e di abbagliamento consigliati dalla

normativa vigente.

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6. SCHEDE TECNICHE

Pali conici:

I pali saranno ad un solo braccio e posti ad un interasse di 20 m circa sia lungo corso Italia che lungo via Verga.

Saranno inoltre posti in modo tale che il proprio centro disti 44 cm dal perimetro esterno del marciapiede e un metro dal

bordo esterno della banchina.

Dati tecnici:

Atezza fuori terra: 8000 mm

Altezza totale: 8800 mm

Diametro base: 148 mm

Diametro in cima: 60 mm

Spessore: 3 mm

Peso: 69 Kg

Materiale: Acciaiao S 235 JR UNI EN 10025

Finitura : Zincatura a caldo a Norme UNI EN 1461

Carico di rottura ≥ 36 [MPa]

Carico di snervamento ≥ 24 [MPa]

Carico ammissibile ≥ 16 [MPa]

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Basamenti in calcestruzzo per pali

Il progetto prevede la predisposizione di basamenti prefabbricati in calcestruzzo per pali d’illuminazione, tale

scelta conferisce vantaggi nella rapidità di posa e facilità di installazione dei pali senza particolari problemi di controlli

dimensionali.

Nello specifico verrà utilizzato un basamento prefabbricato predisposto con un foro in cemento per l’innesto del palo di

diametro non inferiore a 1,5 volte il diametro di base del palo stesso e della lunghezza minima di cm. 80, ed un pozzetto

con relativi fori per il passaggio dei conduttori elettrici, corredato da un chiusino di cemento o metallico.

I pali dovranno essere posizionati all’interno del plinto in modo che la parte interrata sia quella richiesta e che la

protezione a base palo si venga a trovare nella zona d’incastro.

Il basamento tipo, dovendo sostenere un palo di 8 m, dovrà avere la dimensione di 650x1100x950 mm con peso 1330

kg affinchè il momento stabilizzante risulti essere minore di

quello ribaltante generato prevalentemente dalle forze del

vento.

I basamenti dovranno essere completi di pozzetto

ispezionabile, il quale dovrà essere posizionato nelle

immediate vicinanze del palo, con chiusino avente luce netta

minima pari a 40x40 cm e completo di fori di aggancio per

apertura con attrezzo apri-chiusini. Il basamento viene

sistemato sotto la pavimentazione del marciapiede in masselli

autobloccanti, come nella sistemazione delle strade esistenti.

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Verifica a ribaltamento del basamento per pali

Scelto il basamento si eseguita una verifica a ribaltamento del pozzetto che andrà approfondita in fase esecutiva

del progetto. Si è proceduto come prescritto dalla normativa vigente in materia ossia calcolando il momento resistente

(Ms) e quello ribaltante (Mr) generato dalla forza del vento, rispetto al piano d’appoggio del blocco e verificando la

seguente relazione:

Ms ≥ Mr

Il momento resistente è stato calcolato considerando il basamento del palo come un blocco di fondazione

parallelepipedo utilizzando quindi la seguente relazione:

Ms = γ * b * c3 + 0,85 * [(P * a)/2] [N*m]

Dove:

b: base del blocco

c: altezza interrata del blocco

γ: peso specifico del terreno:

P: peso del blocco e della struttura che insiste su di sesso: peso del basamento + peso del palo per l’illuminazione =

13719,51 [N]

a: lato del basamento = 0,65 [m]

In questa fase, a margine di sicurezza, si è deciso di non considerare il contributo del terreno quindi il primo termine è

nullo:

Ms = 0,85 * [(P * a)/2] = 6414,1 [N*m]

Il momento ribaltante Mr viene valutato in funzione delle forze orizzontali che agiscono sul palo, costituite unicamente

dall’azione del vento.

Pressione cinetica del vento:

Q = qref * Ce * Cp * Cd

qref : pressione cinetica di riferimento = Vref2/1,6

Vref: velocità di riferimento del vento che nel nostro caso è pari a 25 m/s: valore ottenuto dalla normativa che considera il

territorio nazionale suddiviso in 9 macrozone.

Cp : coefficiente di forma = 1 – 0,01 h = 0,92

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Cd : coefficiente dinamico con cui si tiene conto degi effetti riduttivi associati alla non contemporaneità delle massime

pressioni locali e degli effetti amplificativi dovute alle vibrazioni strutturali = 1

Ce: coefficiente di esposizione. Questo valore è stato ricavato considerando la categoria di appartenenza dell’area in cui

si andrà ad installare la nuova rete di illuminazione secondo la normativa vigente. L’area di interesse è stata considerata

di categoria II. Di seguito è stata riportata la tabella riassuntiva in cuio vengono descritte le IV categorie di terreno.

Stabilita la categoria di appartenenza dell’area, da valori tabellati nella normativa UNI EN 40-3-1 è possibile ricavare il

coefficiente di esposizione in base all’altezza del palo di illuminazione Ce = 2,21

Quindi la pressione del vento è pari a:

Q = qref * Ce * Cp * Cd = 794,22 [N/m2]

Da cui è possibile ricavare la forza orizzontale, in N:

F = Q * D * H =660,79 [N]

Dove:

D: diametro medio del palo assunto pari a 0.104 m

H: altezza del palo = 8 m

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Il momento ribaltante calcolato rispetto alla base del blocco:

Mr= F * (L/2 + h) = 3271 [N m]

Dove:

h: altezza del basamento pali = 0,95

Visto che:

Ms > Mr

Il basamento per pali scelto, secondo la normativa vigente, presenta le caratteristiche necessarie per essere installato.

Normativa di riferimento:

UNI EN 40-3-1

D.M. 21/3/1988

D.M. 16/01/1996

D.M. 14/01/2008

* I calcoli descritti saranno oggetto di ulteriore verifica in fase di progettazione esecutiva.

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Corpi illuminanti

Lampade selezionate sono tipo Beghelli 0147 santo HS 1250 FGC.

Dati tecnici:

Potenza: 250 W

Flusso luminoso: 28000 lm

Roma, 08/07/2011

Il capogruppo

Arch. Francesco PALUMBO