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TEORIE GEOGRAFICHE

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TEORIE GEOGRAFICHE !

•  TEORIE E STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA!

Sul piano epistemologico la legittimazione di una disciplina avviene attraverso: !

-  La costruzione di un campo di conoscenze!-  Loro livello di integrazione, sistematizzazione e

presentazione!-  Uso apparato metodologico!!

•  Una disciplina necessita di!!

–  Obbiettivo utile: avanzamento della conoscenza scientifica generale!

–  Teorie strutturate: sistematicità e coerenza!

–  Metodi: funzionali alle teorie!

La geografia!

•  È descrizione della terra /disegno della terra e nasce prima della disciplina scientifica. !

•  Nasce dalla necessità di conoscenza !– Dei luoghi reali!– Dei luoghi immaginari!

•  Si traduce in descrizione e rappresentazione!– Cartografia e racconto geografico!

Esempi di rappresentazione geo-cartografica!

•  Anassimandro 550 a.c.!•  Cosmografie XI secolo!•  Pisana 1311 !•  Beato angelico XII secolo !•  Mappamondo a T!•  Polinesia!•  Mercatore e Peters!

Marciano Capella IV-V!

Beatus 1086!

Al idrisi – 1098!

•  Costruzione di una conoscenza inesatta, di spazi incerti e mitici!!– Eden!– Ulisse!– Atlantide !– Passaggio di nord-ovest!– West americano e la frontiera!

•  Relazione tra posizione dell�uomo nello spazio!

–  Acquisire capacità spaziale non abbisogna di una corteccia cerebrale sviluppata!

Il labirinto di Yi- Fu Tuan !–  Conoscenza spaziale personale!–  Creazione di uno spazio mito!

•  Confuso!•  Cosmologico !

Spazio mito!

•  1. Come spazio soggettivo - confuso!•  Determinato in assenza di conoscenza/

percezione!– Penso che Roma sia in una certa direzione e che

Madrid sia, quindi, alla mia destra. !– Proiezione del conosciuto sull�ignoto !– Proiezione nell�immaginario del familiare!Forma lo spazio mitico di ognuno di noi!

Spazio mito!

•  2. Punto di vista del mondo - cosmologia!– Visione del mondo sistematica, armoniosa,

coerente, logica!– Grandi società, stabili e sedentarie!– Posto dell�uomo nella natura!

•  Due possibili filosofie!– L�uomo è l�immagine del cosmo!

•  L�universo non è sconosciuto, la terra è un corpo, è un corpo umano in grande.!

•  Non risponde della logica dell�organizzazione spaziale sulla terra!

– L�uomo è al centro del cosmo!•  Antropocentrismo!•  Organizza le forze della natura in un sistema di

luoghi e da loro una personalità!

•  Ma la mira del geografo è quella di comprendere finalmente la storia degli uomini e dei popoli anche da un lato meno considerato, dal punto di vista del teatro totale della loro attività, oppure - ed è la stessa cosa - la Terra nel suo rapporto essenziale con l�umanità. E tutto ciò con una dichiarata intenzione produttiva: predire, a partire dai dati generali, la cadenza necessaria all�evoluzione di un dato popolo in un dato luogo, cadenza che dovrebbe essere fissata ed adottata dal popolo in questione per accedere alla prosperità assegnata dal Destino eterno e giusto ai popoli dotati di fede� (Farinelli 1993).!

!•  Porre sulla superficie terrestre �l�elemento umano�, trasformando così la

geografia da scienza puramente corografica (cioè fisica; <χωρος = spazio, posto) in disciplina antropica, non è cosa da poco, !

•  poiché se già �il punto di vista �oggettivo� è un�illusione, e davanti alla realtà totale nessuno può essere un osservatore distaccato, o meglio, come viene espresso in un assioma medioevale, quidquid recipitur, ad modum recipientis recipitur (tutto ciò che è recepito è recepito nel modo di chi lo recepisce)� (Malthus 1993), !

•  figuriamoci poi quando l�osservatore (l�uomo), che già influiva nell�elaborazione delle proprie osservazioni, si trova ad osservare sé stesso… !

•  Dell�impossibilità di un�osservazione �oggettiva� era già convinto Ritter, secondo il quale �la procedura della misurazione è un�operazione arbitraria che coinvolge la natura degli oggetti, lo scopo dello studio e la valutazione soggettiva dell�osservatore� (Farinelli 1993), !

•  mentre Humboldt, precorrendo in un certo senso le attuali teorie �decostruzioniste�, riconosce sì �il piacere ingenuo che nasce dall�osservazione del disegno di certi continenti e di certi mari fra essi contenuti così come sono rappresentati sulla carta geografica� (Humboldt 1975), ma arriva anche a sostenere che !

•  �le carte geografiche esprimono le opinioni e le conoscenze, più o meno limitate, di chi le ha costruite, sono anzi il luogo in cui più evidente risulta come in geografia fatti e opinioni interagiscono mutuamente e finiscono spesso per confondersi� (Farinelli 1993).!

Map data ©2015 Google, INEGI 500 km

Google Maps

IL PARADIGMA POSITIVISTA!

•  La nascita di quello che Capel e Holt-Jensen indicano come il primo vero e proprio paradigma in geografia e che fanno coincidere con la sua istituzionalizzazione a livello accademico avviene proprio in reazione all�approccio idealista e storicista di Ritter. !

•  Per affermarsi, infatti, come disciplina accademica, la geografia aveva bisogno di una �base scientifica�: !

!•  �era chiaro quindi che se i nuovi geografi professionisti volevano

continuare a coltivare gli interessi tradizionali della materia, avrebbero dovuto trovare nuove basi concettuali in grado di rendere il loro progetto intellettualmente accettabile.!

•  La teoria evoluzionista si prestava bene alle loro necessità��(Livingstone 1992). !

•  E� così che la geografia istituzionalizzata comincia a svilupparsi �in un momento in cui dominavano in Europa le idee positiviste ed evoluzioniste. Ciò suppose, come è noto, quali unici criteri di scientificità l�affermazione di una posizione monista e materialista dal punto di vista filosofico; la valorizzazione della ragione, del metodo empirico-induttivo, del modello delle scienze della natura (in particolare della biologia e della fisica) dal punto di vista metodologico.!

•  �Sapere per prevedere� era il motto comptiano; previsioni e spiegazioni erano l�obiettivo del lavoro scientifico positivista, che cercava di stabilire leggi generali con elevati gradi di determinazione� (Capel 1987).!

Il monismo esprime il concetto filosofico (in particolare metafisico) o !teologico della sostanziale unità dell'essere (Essere un tutt'uno). !Con ciò viene postulata l'esistenza di un unico principio ontologico, essenza, sostanza o energia divina in questo universo e in altre dimensioni metafisiche. !Accompagna sempre il monismo il determinismo per il fatto ineluttabile che le !parti dipendono necessariamente dal tutto a cui sono legate ontologicamente !come suoi aspetti non sostanziali. Solo l'unità, che è nel contempo totalità, !ha infatti sostanza!

!

•  Il positivismo comptiano, secondo la definizione data dal Dictionary of Human Geography (Johnston, Gregory & Smith 1998), presenta cinque punti fondamentali di legittimazione scientifica:!

!

1.  Le dichiarazioni scientifiche devono basarsi su un�esperienza del mondo diretta, immediata ed accessibile empiricamente, quindi le dichiarazioni basate sull�osservazione vanno privilegiate rispetto a quelle basate sulla teoria. E� l�osservazione, infatti, a guidare l�indagine scientifica; essa può essere condotta indipendentemente da qualsiasi dichiarazione teorica (che verrà costruita sulla base dell�osservazione). !

2.  Le osservazioni scientifiche devono essere ripetibili, e la loro generalità dev�essere garantita da un metodo scientifico unitario accettato e definito correntemente dalla comunità scientifica come un tutto.!

3.  La scienza dovrà poi avanzare attraverso la costruzione formale di teorie che, se verificate empiricamente, assumeranno lo statuto di LEGGI scientifiche.!

4.  Queste leggi scientifiche avranno una funzione puramente tecnica, nel senso che riveleranno l�efficacia o persino la necessità di specifiche congiunzioni di eventi; in altre parole, dovranno avere la seguente forma: �Se A…, allora B…�.!

5.  Le leggi scientifiche dovranno venire progressivamente unificate e integrate in un unico e incontestabile sistema di conoscenza e verità. !

!Il fascino di una concezione così rigorosa e sistematica della storia della natura produceva �comprensibili effetti sui geografi, che erano indotti a concentrare le ricerche sulle relazioni tra l�ambiente fisico e l�uomo e a ritenere che gli stessi canoni evoluzionisti, !

!con cui era interpretata la natura, potessero essere utilizzati per

spiegare come le comunità si insedino sul territorio e ne sfruttino le risorse. !

!Il rapporto tra ambiente e uomo era visto in senso unidirezionale,

come un vettore che proceda dal fisico all�umano. Questo atteggiamento fu qualificato determinismo geografico� (Vallega 1989).!

•  Di qui il continuo sforzo degli scienziati che successero a Darwin di comprendere �le leggi che controllavano la natura�, ossia le relazioni costanti che esistono tra i fenomeni osservati, adottando un approccio alla scienza di tipo nomotetico (<νοµος = legge).!

•  E� in questo contesto che si assiste allo sforzo, a livello accademico, di fare della geografia una disciplina nomotetica, in modo da conferirle credibilità e renderla accettabile come �scienza�. A differenza dei fisici, però, i geografi non sono in grado di verificare le loro ipotesi attraverso prove ripetibili in laboratorio e i metodi statistici dell�epoca non sono ancora abbastanza sviluppati per offrirsi come appropriati strumenti nei casi più complessi. !

•  Questo paradigma, comunque, funziona piuttosto bene per la geografia corografica tanto da durare un buon secolo e mezzo, facendo guadagnare alla disciplina una reputazione scientifica (Capel 1987).!

•  Gli esseri viventi cercano di ampliare il proprio territorio a spese dei propri vicini e la lotta si rinforza quando gli organismi hanno del tutto occupato uno spazio ristretto� (Capel 1987). !

•  Di qui definisce il concetto di Stato-nazione, che intende come lo �spazio vitale� associato ad un popolo. !

•  Ogni popolo, secondo Ratzel, dà luogo ad uno Stato, e a definire la potenza di questo Stato concorrono vari fattori, tra i quali – abbiamo visto – le condizioni ambientali e le attitudini politiche del popolo stesso. !

•  E� così che su questa scia Ratzel arriva a spiegare l�espansione dei popoli come �bisogno fisiologico�, o meglio – volendo usare le sue parole – come �necessità insita nella loro essenza�, in quanto �la tendenza ad abbracciare spazi sempre maggiori è nella scienza del progresso stesso� (Capel 1987). Ed è forse proprio in quest�ultima affermazione che si rivelano tutte le inclinazioni positiviste di Ratzel, il quale �in nome del progresso� e dell��attitudine al governo� sostiene e giustifica – secondo molti suoi successivi interpreti – l�espansione coloniale europea per mezzo dello strumento geografico. !

•  Ratzel, secondo Livingstone (1992), �pensava di aver svelato le leggi naturali della crescita territoriale degli Stati, così inquadrò la sete coloniale delle potenze europee in Africa come la manifestazione della ricerca del loro �spazio vitale� (Lebensraum). !

•  La storia dell�imperialismo, in termini spaziali, era la storia della lotta per la vita. (…) La sua visione dello Stato come organismo in continua espansione lo portò alla convinzione che l�ideale al quale dovevano aspirare gli Stati avanzati fosse il Grossraum (grande spazio).!

•  Colpito dagli sconfinati spazi geografici americani, arrivò infatti a pensare che gli Stati europei potessero raggiungere il Grossraum solamente attraverso acquisizioni territoriali d�oltremare. (…) Ratzel all�inizio della sua carriera fu intensamente coinvolto nelle società e associazioni che si occupavano di tutelare gli interessi coloniali della Germania. Nel 1870 a Monaco fondò addirittura un�associazione per la difesa degli �interessi tedeschi all�estero�, e successivamente partecipò alla Lega Pan-germanica�. !

•  Più in generale, questa lettura del pensiero di Ratzel si sposa bene con l�affermazione di Peet (1998), secondo la quale �l�ascesa della geografia moderna può essere interpretata come il risultato di un suo sostanziale asservimento agli interessi dell�imperialismo nei suoi vari aspetti, inclusa l�acquisizione territoriale, lo sfruttamento economico, il militarismo, la dominazione di classe e razza. La geografia si legittima, si giustifica e si razionalizza proprio nel suo atto creativo�.!

•  Un esempio concreto ci viene offerto dai successori di Ratzel, alcuni dei quali, portando all�esasperazione le sue idee ispirate al determinismo ambientale, arriveranno a addirittura a fornire �basi scientifiche� per la discriminazione razziale. !

•  Ad esempio, Ellen Churchill Semple riteneva che �le regioni della Terra producessero individui con �diversi temperamenti� – i Nord-europei attivi e premurosi, i Sud-europei imprevidenti ed emotivi, caratteristiche che tra i negri della fascia equatoriale degenerano in gravi difetti razziali� (Peet, 1998).!

•  Peet insiste inoltre sulla �naturalizzazione� operata dal determinismo geografico, un processo questo che serviva da schermo per il gioco di potere operato dal colonialismo: �la metafora organicistica e la concezione di una �natural humanity� permisero alla geografia di entrare nella scienza moderna non solo perché consentivano la sintesi dell�elemento umano e naturale (come sostiene Livingstone), ma ancor di più perché questa sintesi poteva venire messa al servizio del potere, soprattutto per legittimare come �naturale� l�espansione europea nel mondo�. Esempio stato/nazione : germania/tedeschi!

Determinismo ""- Ambiente è la struttura uomo effetto"- Ambiente scientifico: Meccanica Razionale "

!struttura = funzione"Struttura invariante = natura profonda dell�oggetto = CAUSA "Funzione = prodotto dell�attività della struttura = EFFETTO "Se la struttura non cambia anche la funzione resta invariata""Ambiente è struttura. Uomo è effetto. "Rapporto di causalità in cui ambiente determina l�uomo""L�azione dei gruppi umani è indipendente dal tipo di formazione culturale !

IL PARADIGMA STORICISTA!

•  Risulta molto complicato operare nette categorizzazioni, tracciare dei confini precisi tra un paradigma e l�altro, se di �confini� si può veramente parlare. !

•  Molti aspetti caratteristici di un certo paradigma spesso, infatti, sopravvivono anche nel paradigma successivo, per cui si viene a creare una certa confusione nel momento in cui, avvertendo la legittima e umana esigenza di �ordinare i concetti�, spesso inconsciamente, si cerca ad ogni costo di �schematizzare� il proprio oggetto di analisi, e si rischia di confidare in eccessive semplificazioni o in rassicuranti generalizzazioni. !

•  Per questa ragione, tracciare una netta distinzione tra determinismo e possibilismo è un�operazione assai rischiosa. Al contrario, figure comunemente considerate come emblematiche di un paradigma, in realtà occupano una posizione molto più sfumata e ambivalente di quella a loro in genere attribuita (Johnston, Gregory & Smith 1998).!

•  Un buon esempio possono essere le metafore organicistiche, tanto care a Ratzel e ai geografi di formazione �naturalista�, o comunque influenzati in diversa misura dalle teorie darwiniane. !

•  Anche in Francia, dove verso la fine dell�Ottocento si assisterà con Paul Vidal de la Blache (1843-1918) alla nascita di una corrente storicista orientata più esplicitamente verso i metodi qualitativi piuttosto che verso quelli nomotetici (e quindi opposta a quella positivista di Ratzel), continua a venire fatto largo uso di concetti mutuati dalle scienze naturali e di analogie di provenienza biologica. !

•  Vidal de la Blache considerava province e regioni alla stregua di �individui umani che si aggregano come cellule vive in un organismo che è la patria��(Capel 1987), mentre lo studioso urbano !

•  Patrick Geddes, un grande intellettuale scozzese con interessi naturalistici, influenzato dalla visione organicistica di Vidal de la Blache, �parlando della grande �conurbazione��londinese, la definirà una �madrepora umana� di cui bisogna studiare l�embriologia che ha portato a fondersi tra loro i principali nuclei storici, ma anche a mantenere una distinzione tra le sue diverse parti� (Torres 1996).!

•  madrèpora Invertebrato (Madrepora) dei Celenterati Madreporari, con scheletro calcareo e organizzazione coloniale. Le m. si sviluppano notevolmente nei mari tropicali e subtropicali, in particolare nell'Indo-Pacifico, dove danno origine a formazioni come scogliere, barriere (molto estesa è la Grande Barriera che circonda il Nord-Est dell'Australia) e isole di forma circolare o atolli.!

•  Ancora, Ratzel viene solitamente inquadrato tra i deterministi, avendo abbracciato concezioni evouluzioniste, mentre �in realtà la sua posizione fu molto più ricca e sfumata� (Vallega 1989), tanto che Capel lo considera un possibilista, nel senso che accetta la capacità dell�uomo, giunto a un certo stadio di sviluppo, di modificare gli elementi dell�ambiente naturale in cui vive, introducendo così nel rapporto uomo-natura �un fattore culturale, di civilizzazione, di progresso evolutivo, di intenzionalità sociale. !

•  Di fronte alle forze della natura l�uomo esercita una certa libertà. Lo sviluppo delle capacità tecniche, del linguaggio, della scrittura, dei contatti tra le civiltà e delle associazioni tra gli individui – scrive Ratzel nel 1896 – consente il passaggio dalla completa dipendenza da ciò che la Natura offre al suo sfruttamento conscio��(Torres 1996). !

•  Ciò si scontra con una visione prettamente determinista del mondo, ma non con quella positivista, che anzi vede come propria ragion d�essere il progresso e lo sviluppo (attuabili solo in condizioni �di libertà�), e quindi di interazione con l�ambiente.!

•  Questa visione �uomo-ambiente�, comunque, se secondo Ratzel fungeva da base per una positiva e rassicurante spinta verso il progresso – dal momento che poneva l�accento sulla �forza creativa dell�intelligenza umana che supera gli ostacoli naturali� (Peet 1998) – !

•  ai geografi della scuola francese rivela invece tutta la sua complessità, una complessità dovuta alla natura del nuovo rapporto �uomo-ambiente non più esprimibile dai concetti delle scienze fisiche. !

•  Il determinismo, infatti, aveva supposto, con debite sfumature, �l�esistenza di un rapporto unidirezionale, che procedesse dall�ambiente verso il comportamento umano. La nuova concezione ipotizza, invece, un rapporto bidirezionale, composto da impulsi generati dall�ambiente e da altri generati dalle comunità: impulsi che interagiscono e che mutano nel tempo��(Vallega 1989).!

•  Il range di possibilità di risposta umana all�ambiente fisico e la considerevole discrezione dell�uomo a scegliere tra esse (Johnston & Gregory 1998) giustifica il termine possibilismo con il quale lo storico Lucien Febvre (1922) battezza questa nuova concezione del rapporto uomo-ambiente. !

•  La concezione possibilista può venire riassunta nei seguenti assunti:!

•  La natura non esprime solo vincoli, ma offre anche varie possibilità di occupazione del territorio e di utilizzazione delle risorse fisiche.!

•  Le comunità, pur all�interno di evidenti condizionamenti, esercitano una scelta tra le possibilità loro offerte dall�ambiente fisico.!

•  La scelta, prodotto significativo del grado di libertà di cui gode l�uomo, è compiuta in base alla cultura e, ultimo ma non meno importante, risente anche di circostanze storiche.!

•  Di conseguenza, su questi ultimi aspetti, che fanno dell�uomo un �fattore geografico�, va messa a fuoco l�attenzione del geografo, che deve comunque restare sensibile a cogliere il substrato fisico dell�organizzazione del territorio. !

!•  In questo contesto si sviluppa altresì un nuovo modo d�intendere il paesaggio, �non più concepito come un aggregato di forme fisiche, circostanza ricorrente in passato: la parola chiave non è più �geomorfologia� (o geografia corografica). Esso è visto come !!un insieme organico di forme umane e fisiche, come

l�espressione concreta, di luogo in luogo, che nasce dall�incontro della cultura e della tecnologia delle comunità con l�ambiente fisico. Sotto questo punto di vista il paesaggio è un concetto strettamente coordinato con quello di genere di vita� (Vallega 1989). !

•  Rifiutando la visione di un mondo gerarchicamente ordinato e ammettendo, invece, la contingenza �di cui è imbevuto tutto quello che si riferisce all�uomo� (Capel 1987), Vidal si scontra però con un grosso problema: l�imminente rischio di una spaccatura tra la geografia naturale (o fisica) e quella umana (o culturale). !

Mettendo infatti in discussione il tradizionale ruolo della geografia, �la disciplina avrebbe potuto perdere la propria identità in quanto attività scientifica ben riconoscibile all�interno del panorama delle scienze contemporanee, allora dominato dalle scienze naturali.!

•  Con l�esplicita introduzione del paradigma possibilistico, infatti, la geografia si sarebbe aperta all�apporto di una molteplicità di scienze sociali particolari, come l�economia, la sociologia, la psicologia sociale, l�antropologia e la storia, che nell�insieme contribuiscono a rendere conto dei modi dell�organizzazione culturale e spaziale della società. !

•  Questa possibile apertura alle scienze sociali costringerà quindi Vidal, pressato dallo scontro con la scuola sociologica di �morfologia sociale� di Emile Durkheim, ad interrogarsi nel 1913 sui caratteri distintivi della geografia, ma la risposta sarà che comunque essa continuava ad appartenere alle scienze naturali� (Torres 1996). !

!•  La dicotomia �fisico-antropica� rappresenta, soprattutto in

questo momento così cruciale nello sviluppo del pensiero geografico, una seria minaccia per la disciplina. La necessità di unità è forte. Vidal ne è pienamente conscio, per cui fino all�ultimo cerca di superare questa dicotomia senza sottrarre alla geografia il suo status scientifico tradizionale. !

•  La soluzione alla fine viene trovata: il �salvagente�, ossia il garante dell�unità della geografia sarà la regione. �Nella regione, infatti, vengono a coincidere ed a combinarsi fenomeni di carattere sia fisico, sia umano e possono studiarsi le interrelazioni tra gli uni e gli altri. !

•  Nel porre enfasi sulla regione i geografi adottavano una strategia particolarmente fruttuosa!

•  Anzitutto poterono dichiarare il proprio legame con la vecchia linea degli studi geografici, quella della geografia speciale, anche se, in realtà, non vi era una perfetta coincidenza, poiché nei trattati di geografia le divisioni �regionali� fungevano, fin dalla seconda metà del XVIII secolo, da semplici cornici – politiche, a volte naturali – alla descrizione. !

•  Inoltre poterono anche connettersi sia allo sviluppo dell�ecologia evoluzionista, che si occupava delle relazioni tra gli organismi viventi ed il territorio sul quale sia stabiliscono, sia ai progressi della geologia che, nel corso del XIX secolo, aveva palesato l�esistenza di un�unità territoriale basata sulle strutture geologiche.!

•  A tutto questo si unì la possibilità di elaborare la sintesi regionale. !

•  I geografi per di più, immaginando la regione come un�entità dotata di vita propria, una specie di organismo vivente, e preoccupandosi di comprenderne la personalità ed il carattere essenziale, poterono applicare allo studio regionale alcune facoltà sensibili evidenziate dai filosofi storicisti� (Capel 1987). !

•  Secondo Livingstone (1992), comunque, �Vidal concepisce la geografia sempre come una scienza naturale e non sociale. !

•  Per lui l�articolazione regionale degli stili di vita si traduce nelle espressioni materiali delle relazioni �uomo-terra�. La geografia umana quindi ha il compito di delucidare una natura umanizzata�.!

•  Vidal de la Blache con la sua geografia regionale segna una svolta decisiva nel pensiero geografico. !

•  Per un lungo periodo i geografi continueranno, infatti, a sottolineare il ruolo centrale della geografia regionale, tanto che �Georges Chabot nel 1950 dichiara che la geografia regionale è il centro attorno al quale tutto converge. […] La geografia regionale fiorì in Paesi come la Francia, dove l�insegnamento della geografia all�interno della scuola e dell�università era strettamente associato alla storia e dove il sistema educativo tendeva ad incoraggiare un�immagine nazionale caratterizzata da una robusta tradizione agricola e da una colta tradizione cittadina. !

•  Gli studi regionali erano altresì importanti per i leader accademici delle nazioni emergenti nell�Europa centrale e orientale che cercavano di stabilire e di preservare l�unicità della loro eredità nazionale� (Holt-Jensen 1999). !

•  Fu così dunque che anche �i successori di Vidal indirizzarono le loro energie soprattutto alla delucidazione, in termini di contingenza piuttosto che di necessità, della �complessa rete di relazioni che lega la società al proprio ambiente� attraverso la produzione di una serie di monografie regionali dei particolari pays francesi� (Livingstone 1992). !

Possibilismo !•  La natura non impone solo vincoli ma offre possibilità"

"Ambiente scientifico: Termodinamica "la materia inserita in un processo di trasformazione non torna all�assetto precedente"Le strutture (anche sociali) si comportano come macchine viventi: i fenomeni sociali sono mutevoli e non immutabili""I comportamenti derivano dalla Società e dalla cultura (Durkeim)!

!

Paesaggio sardegna!San Salvatore!!•  https://www.youtube.com/watch v=xiEJ0nKm7R8&feature=youtu.be!

•  https://www.youtube.com/watch?v=-QhrWzkPTY4!

•  Costa smeralda!•  https://www.youtube.com/watch?v=q2zSoGAtXtU!

•  Banditi a orgosolo!•  https://www.youtube.com/watch?v=LIfAENTkvPw!

•  Banditi, la società del malessere!•  https://www.youtube.com/watch?v=OK9QU4CHiQk!

•  Fadija!•  https://www.youtube.com/watch?v=NxVnM9aJxV8!

•  Ollollai, gavoi (Giuseppe Lisi)!•  https://www.youtube.com/watch?v=BEQhe81xaRY!

•  Terra mia!•  https://www.youtube.com/watch?v=_OrMsjgSrfk!

•  Sardegna 2’50!•  https://www.youtube.com/watch?v=TjyQyGr9hgI!

•  Tradizione e Modernità (9’50)!•  https://www.youtube.com/watch?v=pJdk_U8H3EI!

San Salvatore 2’10!•  https://www.youtube.com/watch?v=xiEJ0nKm7R8&feature=youtu.be!2’31!•  https://www.youtube.com/watch?v=-QhrWzkPTY4! !Costa smeralda 1 51’ 00!•  https://www.youtube.com/watch?v=q2zSoGAtXtU! !Banditi a orgosolo 1 31’ 59!•  https://www.youtube.com/watch?v=LIfAENTkvPw! !Banditi, la società del malessere 1 30’ 52!•  https://www.youtube.com/watch?v=OK9QU4CHiQk! !Fadija 1 14’ 59 ---!•  https://www.youtube.com/watch?v=NxVnM9aJxV8! !Ollollai, gavoi (Giuseppe Lisi) 1 01’ 41!•  https://www.youtube.com/watch?v=BEQhe81xaRY! !Terra mia 4’ 11!•  https://www.youtube.com/watch?v=_OrMsjgSrfk! !Sardegna 2’50 (RAS)!•  https://www.youtube.com/watch?v=TjyQyGr9hgI! !Tradizione e Modernità (9’50)!•  https://www.youtube.com/watch?v=pJdk_U8H3EI!

•  Strutturalismo!–  Concentrato delle due precedenti: !La struttura può modificarsi, e quindi anche le funzioni. !In geografia: dalle forme alle funzioni.!!

•  Quantitativismo!–  Territorio come campo di forze che attraggono e che

polarizzano !–  Costruzione di modelli (spaziali)!–  Costruzione di sistemi!

•  Funzionalismo!•  Materialismo storico!

–  Idealismo, conflittualità, lotta di classe!•  Soggettivismo umanistico !

–  Il territorio come relazione psico-soggettiva e individuale (fino all�ego-geografia)!

•  Post-modernismo!– La realtà non esiste in sé ma nel soggetto!

•  Teorie della complessità!– Negazione dell�oggettività della scienza,

conoscenza come relazione oggetto-soggetto.!

Geoeconomica

•  una definizione di geografia economica: potrebbe ridursi:

•  �studio degli aspetti spaziali delle attività economiche�.

•  attività economica: �produzione, consumo

e scambio di beni e servizi in risposta a una domanda�

•  La G.E pone l�accento sulla localizzazione delle attività economiche

•  Per localizzazione si intende: il luogo occupato nello spazio geografico, l�atto di occupare un luogo

•  Dove ci si localizza, perché, quali sono le local. Migliori, le più valide????

•  Prima descrittiva di elementi naturali •  Ovvero produceva carte e elenchi delle

varie produzioni e commentava le distribuzioni geografiche caccia (selvaggina), pesca (mare), minerali (miniere-geologia),

•  poi descrittivo-esplicativa di fattori umani

•  la vicinanza al mercato industrie (città), ecc.

•  si isolano alcuni fattori di localizzazione: presenza di manodopera, di un mercato di una risorsa naturale.

•  •  relativi al sito: fattore attribuito a un attributo

localizzato in un luogo •  relativi alla posizione: fattore legato alla

posizione relativa di un luogo in rapporto ad altri. !

concetti generali •  Maggior profitto al minimo costo

•  Massimo risultato con il minimo sforzo: non specifico dell�economia ma inerente molte attività umane..

•  Efficacia: scarto o rapporto tra il risultato ottenuto e lo sforzo (i costi) per ottenerlo

•  Ma l�efficacia può variare a seconda dei vantaggi cui miriamo, dei costi che vogliamo sostenere, del valore che si assegna ai beni e ai servizi.

•  Ad esempio: il valore dei beni può essere pari al costo delle ore di lavoro che richiede la sua produzione oppure pari al prezzo che al mercato gli acquirenti sono disposti a pagarlo.

Come del resto nel concetto di Utilità: la soddisfazione che si ha rispetto a un bene o a un avvenimento È evidente che la soddisfazione dipende dalla utilità che egli attribuisce al bene, al servizio…

Utilità per il consumatore, utilità collettiva per una collettività profitto per un imprenditore….

E� evidente che l�interazione tra fattori economici e spaziali è forte:

una impresa si localizza in uno spazio e il prezzo dei suoi beni può dipendere dagli ostacoli geografici che deve superare, ….

!

•  L�impresa economica non si realizza in qualsiasi luogo:

•  Economie interne : risparmio realizzato grazie a decisioni prese all�interno della ditta (dallo stesso agente)

•  Economie esterne: risparmio realizzato grazie a decisioni prese all�esterno della ditta (da un altro agente)

•  Economie di scala: risparmio collegato al decrescere del costo medio in seguito all�aumento delle quantità prodotte

•  Agglomerazione delle attività economiche forte densità di attività economiche per unità di superficie

•  Economie di agglomerazione : economie di scala generate dall�aggregazione

•  Diseconomie di agglomerazione : economie negative, squilibri,

perdite.

Tre teorie per tre settori!

•  Von Tunen -!•  Weber!•  Christaller!