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FUTURISMO COI BAFFI La ceramica di Riccardo Gatti a Faenza e il Futurismo faentino Museo Internazionale 13 novembre 2009 delle Ceramiche in Faenza 14 febbraio 2010 viale Baccarini 19 Faenza (Ra) tel. 0546 697311 fax 0546 27141 [email protected] www.micfaenza.org con il patrocinio della Provincia di Ravenna stampa Tipografia Faentina faenza

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FUTURISMO COI BAFFILa ceramica di Riccardo Gatti a Faenza

e il Futurismo faentino

Museo Internazionale 13 novembre 2009delle Ceramiche in Faenza 14 febbraio 2010viale Baccarini 19 Faenza (Ra) tel. 0546 697311 fax 0546 27141 [email protected] www.micfaenza.org

con il patrocinio della Provincia di Ravenna

stampa Tipografia Faentina faenza

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Il Futurismo nasce con la pubblicazione di un m

anifesto. Il primo,

quello fondante, venne stilato nel 1908, pubblicato poi nel febbraio dell’anno successivo. L’iperbolico M

arinetti, fautore del movim

ento, uscirà in seguito con una serie di m

anifesti tecnici che affrontano concretam

ente nuove forme di scrittura e di arte configurando il

movim

ento futurista come un laboratorio incessante di nuove form

e di com

unicazione e di produzione, in tutti i campi. La diffusione fu

imm

ediata, l’adesione convinta: la Romagna che altrettanto notoria-

mente ne cavalcò le teorie, perseguì azioni su tutti i fronti dell’arte,

dal teatro alla musica, dalla pittura alla poesia, perfino cim

entandosi sul terreno del cibo e della cucina. M

arinetti fu ripetutamente in Ro-

magna e Faenza fu una delle m

ete preferite.La conversione di Riccardo G

atti, già gravitante in gioventù nel circo-lo baccariniano, al genere futurista coincise con l’apertura della sua bottega a Faenza nel 1928, dopo il ritorno da Rom

a e l’esperienza presso la Faventia A

rs. E’ l’anno nel quale si inaugura a Faenza la prim

a mostra futurista alla presenza di Filippo Tom

maso M

arinetti: accanto a G

atti ceramista, presente con 18 opere, figuravano M

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ni, Pietro Sassi, Angelo C

aviglioni e Pasini, tutti artisti che avevano già cavalcato la scena futurista con ottim

e prove di genere. Gatti

è attivo sul fronte della rivoluzione futurista dell’universo per poco più di un biennio, in coincidenza con la seconda fase del futurism

o italiano, sorretto e rappresentato a Faenza dallo scrittore, giornali-sta e im

prenditore Giuseppe Fabbri - anim

a del movim

ento locale -, e dall’im

olese Mario G

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onte; con essi figurano anche Be-nedetta M

arinetti che progetta ceramiche per la bottega di M

ario O

rtolani, e soprattutto Giacom

o Balla che fornì idee e progetti per le nuove ceram

iche futuriste di Gatti esperto artigiano che, senza scon-

fessare la tradizione dei manufatti e perfino delle form

e, introduce il nuovo linguaggio decorativo in una produzione di esem

plari e di serie di alta qualità, tenendo ben presente la dim

ensione del mercato

e la praticità d’uso degli oggetti prodotti. L’approccio non avviene ri-spetto alle potenzialità della m

ateria bensì quale mezzo tradizionale

di costruzione di oggetti; è perciò all’interno della produttività arti-giana che G

atti rinnova creativamente, attraverso la sua sapienza

tecnologica, le forme e i decori cercando di conquistare am

pie fasce di consum

atori al nuovo stile moderno delle arti decorative su cui già

si era confrontata tanta parte d’Europa, specialmente nella ceram

i-ca. G

atti non produrrà mai un oggetto d’arte totale - tentato invece

da Tullio Mazzotti ad A

lbissola, ma proprio dopo la breve parentesi

faentina del 1929 -, distinguendosi per la preziosità degli ogget-ti d’uso quotidiano, dunque fuori da contesti plastici e am

bientali. Il successo sarà pieno, le vendite sem

pre garantite. Per l’anno del Futurism

o che ha visto e vede tuttora aprirsi tante ma-

nifestazioni sull’argomento in m

olti centri italiani, il Museo Interna-

zionale delle Ceram

iche non poteva dimenticarsi di Riccardo G

atti, apparso fuggevolm

ente alla grande mostra di M

ilano, a Palazzo Reale, nell’inverno scorso. D

al 13 novembre al 14 febbraio 2010, è

infatti visibile una mostra che ha per protagonista il grande ceram

ista faentino con opere, disegni e fotografie provenienti per la m

aggior parte dal m

useo stesso, dalla raccolta Gatti e da collezionisti privati.

Si tratta di una esposizione di non grandi dimensioni, puntata essen-

zialmente sul m

aestro ceramista m

a contestualizzato nella Faenza del secondo e del terzo decennio del N

ovecento, quando l’aria futu-rista spira nelle opere di Roberto Sella, di G

iannetto Malm

erendi, di O

razio Toschi, di Mario G

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onte e si fa sentire la poetica

letteraria dello stesso Toschi e di Arm

ando Cavalli. Testi, opuscoli e

opere letterarie del futurismo saranno peraltro presenti anche presso

la Biblioteca Manfrediana, che curerà una sezione specifica unendo-

si al progetto generale dell’iniziativa.L’om

aggio a Riccardo Gatti è in assonanza con i fantasm

i persistenti di M

arinetti e di D’A

nnunzio: di essi, a darne una imm

agine per l’occasione tutta fantastica, sarà Luigi O

ntani con un’opera originale che aprirà la m

ostra proiettandone il significato oltre la storia fino alla contem

poraneità. Dell’artista verrà posizionato nella sala a lui

dedicata anche l’ormai fam

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ntano. Si tratta per entram

be le opere di lavori faentini realizzati nella bottega che fu di Riccardo G

atti e che, come il vecchio m

aestro, continua a sol-care uno spazio di contem

poraneità.

Jadranka BentiniD

irettore Museo Internazionale delle C

eramiche in Faenza