Furettomania Informa Christmas tails 2012

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Pubblicazione bimestrale riservata ai soci di Furettomania Onlus

Transcript of Furettomania Informa Christmas tails 2012

  • Periodico bimestrale di informazione mustelide riservato ai Soci di Furettomania

    EDIZIONE STRAORDINARIA

    FurettomaniaInforma

    RedazioneDirezione e Supervisione:Consiglio Direttivo Furettomania ONLUS

    Capo Redattori:Ariela Trovato e Patrizia Puccetti

    Consulente Scientifico:Claudio Cermelli

    Collaboratori di Redazione:Lo Staff e i Soci

    Grafica e impaginazione:Chiara Vercesi

    Spedizioni web:Gaia Franzoso

    A questo numero hanno contribuito:Maria Giovanna Modoni socia nr 1400

    Furettomania informaEdizioni Furettomania onlusVia Petrarca n.1221012 Cassano Magnago (Varese)

  • Ci siamo lasciati catturare dallo spirito natalizio e siamo qui ad offrire ai nostri soci una raccolta di fiabe, racconti e filastrocche, originali, inventate o riadattate a tema mustelide: tutta da gustare per

    risvegliare il bambino che in noi e goderne insieme ai nostri figli e nipoti.Sperando in cosa gradita vi lasciamo a queste pagine e...

    Buone feste!OH! OH! OH!!!

    La Redazione Orgogliosa!Ha interpretato: KFP

  • La Befana non pitanto lontana...Sulla scopa gi per via,

    giunger lEpifania.Porter pei furetti buoni premi, giochi ed

    altri doni...Lietamente la calzetta preparai con

    grande fretta.La befana qui pass...

    e tutto questo al furetto port...Se sia brutta, vecchia storta, non lo so non

    me ne importa,so soltanto che il suo arrivorende il furetto pi giulivo.

    Hanno interpretato: Noodles e KFP

    Il furetto di nataleStanotte un furetto con lieve potpottare

    disceso sul mio letto mi sussurr NataleLa magica parola mi fece ridestare in unacorsa sola sotto lalbero andai a guardare

    Ne fui come incantato! Il furetto un montedi giochi maveva portato!

    Ma prima di giocare mi disse il furettino,vai corri ad abbracciare la mamma ed il

    papinoEd eccomi raggiante qui a dirvi con amore

    Buon Natale a tutti i furetti e tante gioieserene in cuore.

    Il calendarioQuanti mesi ha un anno intero,li conosco tutti e ne sono fiero.

    Te li dico uno ad unoe non si offender nessuno.

    Gennaio il primo della classe,saluta il pescatore che alza le masse.

    Febbraio una divertente mascherina,di giorno un furetto di notte una fatina.

    Marzo il terzo della schiera,con lui arrivano le rondini e la primavera.

    Mentre Aprile pigrone sonnecchia,Maggio nel sole si specchia.

    Poi c Giugno, che saluta lestatee Luglio, con le sue lunghe giornate.

    Anche Agosto un bel signorino,ci porta al mare col motorino.

    Settembre gentile, un gran signore,peccato che non sappia allungare le ore!

    Ottobre rosso, giallo e marrone,ti veste il cappotto oppure il giaccone.Novembre di vino e castagne il mese,

    anche lui con tante sorprese.Chiude Dicembre il pi speciale,ci son tante feste, c il Natale!Il calendario ora completo,

    ma basta girare la pagina e si ritorna indieto.

    Tratto da: http://www.filastrocche.it

    Ha interpretato: Banshee

  • La puzzola fetente

    Sulla sponda di un torrentesta una puzzola fetente.Poverina, addolorata

    tutto il bosco lha allontanata.Ha un problema sconvenientese si lava non serve a niente.

    Si domanda che pu fare:c nessun che la pu aiutare?

    Mentre piange sconsolatavede una lepre spaventata:non pu smetter di tremare,il lupaccio la vuol mangiare!

    La puzzola coraggiosa,va dal lupo baldanzosa.

    Il lupaccio, bench affamatodal puzzo presto nauseato.La lepre ora riconoscente,narra tutto a ogni assente.Cos la puzzola piccolinadivien del bosco l eroina.

    Ringraziamo Nadia ScarnecchiaTratto da nelleducazioneuntesoro.blogspot.it

    Lesto, corri!

    Il candido ermellinodal pelo bello fino

    corre disperato,ancor non s stancato.

    Lontano corre lesto.Monta sopra un tetto.

    Viene e poi va;ma dove andr?

    Ci mette un anno buonoa salire su un castagno.Quatto quatto si muovestrisciando sulla neve.

    E lesto va, va, va,quando si fermer?La notte scendere a casa torner.

    Entrer nella sua tananel bosco l lontana.

    Non una foglia si muove,scende il sonno lieve.

    Tranquillo dormi, ermellino,finch spunter il mattino.Dalla raccolta Profesiones a montones

    (Tanti e tanti mestieri) http://www.filastrocche.it

  • Gli accessori disponibili visibili nellalbum Facebook dellAngolo Delle Coccole:

    http://www.facebook.com/media/set/?set=a.106593256168547.1433

    9.100004536194098&type=3Per ogni articolo troverete le info su misure,

    numero di pezzi disponibili e offerta minima.Per qualunque altra info scriveteci un messaggio

    privato o inviateci un email [email protected]

  • Il piccolo Furetto Cera una volta un piccolo furettotalmente piccolo da sembrare un folletto.Allora un giorno and a cercare

    una pozione magica da farlo diventareda piccolo furetto

    a grazioso e dolce animaletto.Quando la trov

    tutta addosso se la verse divent

    un brutto mostro grosso.Lui piangeva piangeva

    ma non sapevacosa fare

    e si mise a cantare.La splendida voce lo fece ritornare

    da brutto mostro a splendido animale.Tratto da: http://www.filastrocche.it

    Ha interpretato: Clean

    Il Gatto, la Donnola e il Coniglio

    La Donnola, animale astuto e di pochi scrupoli, un bel mattino simpadron della casa di un giovane Coniglio.Il Coniglietto era uscito allalba: il tempo era bello ed esso si divertiva a correre e a saltare in mezzo al timo e alla rugiada. Quando si fu divertito abbastanza, decise di tornare alla sua dimora sotterranea.

    - Oh guarda! - esclam avvicinandosi alla casetta - C qualcuno alla finestra! -Era la donnola che, sfacciatamente, si metteva in mostra, come se il suo naso aguzzo meritasse lammirazione dei passanti.- Per tutti i fili derba del prato! Chi vedo l in vetrina? - esclam lanimale - Ors, Madama, esci subito dalla mia casa, altrimenti andr ad

  • avvertire tutti i topi del paese! -La proprietaria del naso appuntito rispose:- Oib, io resto dove sono! -- Ma... La casetta mia! -- Mi spiace, ma non sono del tuo parere! Io sono convinta che essa spetti di diritto a chi lha occupata per primo. Io sono qui da stamani e quindi... - Il Coniglietto la interruppe gridando: - Questo un sopruso! Io protesto! -

    La Donnola sorrise e continu:- Ascoltami bene, piuttosto, messer coniglietto! La casa in cui mi trovo modesta, ma quandanche fosse un regno, io vorrei proprio sapere quale legge ti permette di affermare che la casa tua e non invece dellaltro coniglietto?-- Ma chi questaltro Coniglietto? Io non conosco nessun altro Coniglio... -La Donnola rise: - Non hai capito? - disse poi la furbona - Io intendevo dire che la casa potrebbe essere di un altro Coniglio... Oppure mia, a meno che tu non trovi argomenti validi per dimostrarmi che tua! -Il Coniglietto, confuso, balbett: - Le abitudini, le usanze... -- Ora sono io a non capire... -- Ecco, io so che esistono leggi che mi proteggono - afferm il Coniglietto, ritrovando la calma e gli argomenti necessari per fronteggiare la temibile ed astuta rivale.- Parla, dunque! Ti ascolto! -- La legge che mi ha reso padrone della mia casetta e che, di padre in figlio giunta sino a me la seguente: la casa spetta a chi la occup per primo. E poich un mio avo... -- Alt! - lo interruppe la Donnola - Entrambi abbiamo invocato la stessa legge; dunque, senza gridare pi a lungo, mi pare sia giunto

    il momento di rivolgerci ad un bravo giudice, che decida chi di noi due ha ragione! -- Ben detto! - esclam il coniglietto - Ma a chi rivolgerci? -- Al gatto! Non ne hai mai sentito parlare? -- No, mai! Si tratta di un giudice? -- Macch! Si tratta di un Gatto che vive come un santo eremita, il pi mite animale del mondo: se fosse un uomo sarebbe un santuomo! -Il Coniglietto ascoltava a bocca aperta per la meraviglia. - Questo Gatto proprio il giudice che fa per noi: bello, grasso e tondo... E soprattutto abile nel risolvere i casi pi svariati che gli vengono sottoposti - continu la Donnola. - Se proprio cos come dici, non perdiamo tempo e rechiamoci da lui! -Quando giunsero alla casa del Gatto, sarrestarono intimiditi sulla soglia. - Avanti, miei cari figliuoli! - li invit il Gatto - Qual buon vento? -- Noi vorremmo... Vorremmo incominci la Donnola. - Che dite? Dovete scusarmi, sono un p duro dorecchi... Su, avvicinatevi che voglio udirvi meglio! -Quelli gli si accostarono senza sospetto. - Vorremmo sentire il vostro parere su unimportante questione - riprese a dire la Donnola - Io e messer coniglietto siamo convinti di avere entrambi ragione; ma poich ci non pu essere possibile... -- Ho capito tutto! - afferm il gatto, leccandosi i baffi - Voi non andate daccordo, ma io... io sistemer ogni cosa! -E quando vide che i due contendenti erano giunti vicino alle sue zampe, sfoder gli artigli, che fino ad allora aveva tenuto accuratamente nascosti e li rappacific subito... gettandosi su entrambi dando loro una sonora lezione.

    Fiaba classica di Jean De La Fontaine

  • Il bianco ermellino acquattato nella neve spiava un topolino.Ma ecco arrivare di corsa la lepre bianca: essa non vide lermellino e gli salt sulla schiena. Lermellino, accorgendosi che qualcosa di bianco gli era saltato sulla schiena reag vivacemente a morsi e per poco non stacc una zampa alla lepre. La cosa fin in tribunale dove la lepre cit lermellino davanti allorso.

    tratto daENCICLOPEDIA DELLA FAVOLA

    Illustratore: Pedro ScassaEditori Riuniti

    da www.comune.roma.it

    Lermellino e la lepre

    Perch hai morsicato la lepre? domand severamente lorso allermellino. Io non sapevo che era una lepre. Chi potrebbe riconoscerla nella neve, tutta bianca com? Essa non avrebbe dovuto saltarmi addosso. E tu lepre perch sei saltata addosso allermellino? Io non sapevo che era lermellino.

    Lorso ci pens su un poco, poi disse: Lermellino innocente e la lepre senza colpa. Cosa volete che ci faccia io?Acchiapp la lepre per le orecchie e lermellino per la coda e li butt fuori dal tribunale. Ma dovete sapere che lorso aveva le zampe molto sporche ed ecco perch da quel tempo la lepre bianca ha le orecchie nere e lermellino ha un ciuffo nero in cima alla coda.Cos essi si possono riconoscere nella neve.

    Chi potrebbe riconoscerlo in mezzo alla neve tutto bianco

  • In una fredda giornata invernale, una scimmia lasci la sua casa sulla montagna e corse dalla lontra dicendole: Mia cara lontra! Mia cara lontra! Hai qualcosa di buono da mangiare,oggi?.Niente di speciale. Come possibile avere qualcosa di buono con questo freddo? replic la lontra.Ma tu sei capace di pescare!S, certo, sono capace di prendere pesci. Per me non e niente di speciale, perch ne mangio ogni giorno. Ipesci non mi mancano, ho di tutto: pesci salati, pesci in salsa di soia, pesci bolliti, quello che preferisci.Puoi mangiarli, se vuoi.

    Fiaba tradizionale

    la lontra e la scimmia

    La scimmia non se lo fece dire due volte. Si rec in cucina e mangi di tutto quanto fu in grado di ingoiare.Dopodich chiese alla lontra: Tu che hai acchiappato cos tanti pesci, non mi puoi svelare come si fa, cara lontra?.Ah, emolto facile, sai. Stammi bene a sentire e poi sarai anche tu in grado di prendere tanti pesci quanto me. Bisogna andare al lago in una notte molto fredda. Pi fa freddo, meglio . La cosa migliore andarci verso mezzanotte. Poi si immerge la coda nellacqua. Dopo un certo tempo diventa pesante, perch i pesci vi hannoabboccato. Allora si tira fuori dallacqua e li appesi ci sono tanti pesci, spieg la lontra. Ma e semplicissimo, esclam la scimmia,

    che gi pregustava il ricco bottino. Una gelida sera, la scimmia and in riva al lago e aspett impaziente che si facesse notte fonda.

    Immerse la coda nellacqua gelata e si mise ad aspettare.Ben presto la coda fu cos pesante da non poterla pi tirare fuori.Di certo hanno abboccato gi tantissimi pesci. Ma vorrei che ne abboccassero altri, pens la scimmia,sopportando pazientemente.Dopo aver atteso ancora per un certo tempo, pens:Adesso per basta,e fece per estrarre la coda dallacqua.Tir e tir,e per lo sforzo la sua faccia si tinse tutta di rosso.Allimprovviso sent uno strattone ed ecco che la sua coda era spezzata.E questo il motivo per cui esistono scimmie con la faccia rossa e la coda monca.

    Ringraziamo per limmagine John WrightThank you for the picture John Wright

  • Cera una volta un gatto molto spelacchiato, magro e sporco, insomma un vero gatto randagio.Del gatto randagio per non aveva ne la cattiveria, ne laggressivit, anzi era un gatto molto schivo, triste; non si divertiva a svegliare gli abitanti del quartiere la notte, ne lo si vedeva mai passeggiare sulle staccionate nelle sere di luna piena. Gli altri gatti della zona non sapevano neanche quale fosse il suo nome e cos cominciarono a chiamarlo lo Scontroso.

    Il gatto randagio soffriva quando gli altri lo chiamavano cos, perch lui non era scontroso, semmai era triste, questo s; e non era vero che non aveva un nome, lui si chiamava Pisolo, e questo nome glielo aveva dato la sua padroncina bionda.

    La Puzzola e il Gatto

    Era stato felice con lei per un anno, poi per era arrivata lestate, e cos Ma non erano stati i suoi padroni ad abbandonarlo, anzi loro avevano pagato il portiere perch badasse a lui. Ma appena loro se ne erano andati il portiere lo aveva infilato in un sacco, laveva portato lontano e lo aveva abbandonato, per intascare tutti i soldi.Sicuramente, pens Pisolo, avr raccontato che sono scappato e non mi ha potuto trovare. Ed era passato tanto tempo, ormai.Lui aveva cercato la sua casa, ma si era dovuto rassegnare: si era perso. Aveva patito il freddo e la fame, aveva imparato tante cose, ma non voleva pi vivere senza la sua padroncina. Girovagava di quartiere in quartiere, come un gatto in pena, sempre solo.

    Un giorno per, passando davanti ad un negozio di animali, vide un musetto allungato per terra, e due occhietti tristi, proprio come i suoi. Stupito, pieg di lato la testa, diede un zampatina sul vetro e vide il musetto della gattina pi strana che lui avesse mai visto. La gattina ricambi con la zampa il saluto e Pisolo sent dentro di s una sensazione di caldo, che partiva dal cuoricino.

    Da quel momento Pisolo rest vicino al negozio.Di giorno si metteva sul marciapiede di fronte, perch diverse volte il proprietario del negozio lo aveva cacciato a colpi di scopa, mentre di notte si appiccicava alla vetrina e, grazie ai buchi fatti sul vetro per fare respirare gli animali, parlava con la gattina.Rosetta, questo era il nome della gattina, aveva un carattere molto dolce e gli aveva raccontato la storia della sua vita la seconda volta che si erano parlati. Lei non aveva mai vissuto in una casa, anzi non sapeva cosa fosse una casa, peraveva abitato fin dalla nascita in un bosco.

  • Pisolo, al contrario non sapeva cosa fosse un bosco, e cos passavano ore intere a parlare. Un vecchio pappagallo, il saggio del negozio, si era accorto dellamicizia che era nata tra Pisolo e Rosetta, ed un giorno fece segnale a Pisolo di avvicinarsi ai buchi della sua gabbia: Pisolo, amico mio, se vuoi bene a Rosetta devi portarla via con te. Ho sentito dire al padrone che Rosetta stata venduta e che la porteranno via tra due giorni.Oh Pappagallo, ma come faccio a portarla via? La gabbia chiusa con il ferretto. Non preoccuparti, la gabbia non un problema, la aprir io. Sono anni che ho imparato come si fa, ma ho sempre sperato che qualcuno mi comprasse e mi portasse con s. Ora sono vecchio, non mi vuole pi nessuno e fuori di qui forse morirei. E poi, posso aiutare gli animali in difficolt, ed almeno mi sento utile.

    Grazie Pappagallo di tutto ci che farai per noi.Non ci pensare, preoccupati piuttosto di aiutare Rosetta a scendere dalla grondaia, perch labbaino lunico punto per uscire dal negozio. Fatti trovare sul tetto domani sera a questora.E cos i due animali si separarono.Pisolo pass la giornata impaziente di vedere il sole tramontare. Alle nove di sera era gi sul tetto e, quando due ore dopo il pappagallo apr lo sportello dellabbaino e lui vide Rosetta vicino a se per la prima volta, quasi cadeva dal tetto per lemozione. Comera bella, con quelle orecchiette appuntite e quella striscia bianca sul dorso! Strusci il muso contro il suo collo e la port via con se. Pisolo e Rosetta andarono

    a vivere nella cuccia che lui aveva preparato: un bidone della spazzatura capovolto, dove, quando pioveva il ticchettio delle gocce creava bellissime musichette.

    Ma cera qualcosa che non andava e Pisolo non sapeva cosa fare. Quando era felice Rosetta. Faceva cattivo odore e questa era una cosa molto sgradevole. Quando lui, molto delicatamente, glielo aveva fatto notare, lei aveva alzato i suoi grandi occhioni blu, gli si era strusciata contro e gli aveva detto: E perch ti voglio bene, mio dolce Pisolo.Una sera, poi, laveva trovata in lacrime perch dopo tanto tempo lui ancora non aveva fatto cattivo odore per lei e quindi non le voleva bene. E questa era una cosa che Pisolo non capiva: lui le voleva bene e trovava sconveniente farla soffrire per il suo cattivo odore. E poi, per quanto si sforzasse, non riusciva a fare levare dal suo corpo quella puzzetta quasi consistente che invece aleggiava intorno a Rosetta. Un paio di volte, addirittura, per lo sforzo si era quasi sentito male. Ad aggravare la situazione si erano messe anche quelle pettegole delle gatte vicine di casa: erano state cos curiose di conoscere la gatta che aveva restituito

  • il sorriso a Pisolo, e cos dopo le prime volte, Rosetta aveva dimostrato tutto il suo affetto per loro. Le poverine erano scappate subito, e adesso la evitavano, mentre la pi maligna aveva soprannominato Rosetta la puzzona.Rosetta soffriva tantissimo e, per quanto le ormai rare volte che faceva cattivo odore Pisolo si sforzasse di fare finta di niente, lei andava dimagrendo sempre di pi. Il giorno in cui Pisolo si accorse che Rosetta aveva due brutte occhiaie, decise di chiedere consiglio allunico saggio che conosceva, lamico pappagallo.And di sera davanti la vetrina del negozio di animali, buss alla gabbia del pappagallo e si confid con lui: Come disse il pappagallo non sai che Rosetta una puzzola?E cosa una puzzola?La puzzola un animale dei boschi, simile ad un gatto, ma con la caratteristica dellodore che emana quando felice. Per la puzzola un sacrificio terribile vivere in citt, perch contrariamente a quanto si crede, un animale pulito ed ha bisogno di immergersi nel fiume almeno una volta al giorno.

    Pisolo ricord allora le volte in cui Rosetta gli aveva chiesto dove poteva trovare dellacqua, e lui, credendo che avesse sete, le aveva portato una ciotolina e lei con un sospiro, immergendo le zampette si era pulita il muso. E le mortificazioni subite quando le vicine in coro la chiamavano Puzzona. Eppure lei non gli aveva chiesto nulla, era rimasta nel bidone, forse a rimpiangere il suo bosco. Pisolo ringrazi lamico e corse a casa. Per metterci meno tempo prese una scorciatoia, ma mentre correva a zampe levate ebbe la sensazione di

    conoscere quella grande strada nella quale era sbucato il vicoletto che aveva imboccato. Ma certo, in quella strada abitava la sua padroncina! Si ferm davanti al portone, quando, il rumore del cancelletto che si apriva lo fece nascondere sotto una macchina. E vide la sua bimba bionda uscire per strada, dando la manina al suo pap. Comera diventata alta, e comera carina! In mano aveva un guinzaglio al quale era legato un piccolo cane. Sai papi, disse a un tratto la bimba, spesso penso a Pisolo, ed ogni tanto piango, perch anche se Birillo un compagno grazioso, non la stessa cosa Vedi, piccola mia rispose il pap Pisolo era un gatto indipendente, cresciuto e forse ha avuto bisogno di cose che noi non potevamo dargli pi E cos dicendo il pap abbracci la bambina: Pisolo si nascose meglio e pens che lui stesso non avrebbe spiegarlo meglio di cos alla sua bimba bionda. Sarebbe potuto tornare, adesso, ma cera RosettaIntanto il cagnolino si avvicin alla macchina sotto la quale Pisolo si era nascosto, e Pisolo ne approfitt per chiamarlo: Birillo, ehi BirilloChi mi chiama? Oh, un gatto.Birillo, non ti preoccupare, sono Pisolo, avrai sentito parlare di me a casa..Si, la piccola parla spesso di te.Ecco, io volevo chiederti di volerle molto bene, di non farle sentire la mia mancanza e Di stare attento al portiere.Sapevo che non potevi essertene andato di tua spontanea volont. Stai tranquillo per la bimba e, per quanto riguarda il portiere, quando sar cresciuto gli dar un morso da parte tua. Ciao.Ciao Birillo, e grazie.

    Pisolo scapp da sotto la macchina e corse verso Rosetta. Aveva deciso: Rosetta era stato il suo conforto quando era solo, aveva rinunciato a tanto per lui. Se la citt non li voleva, sarebbero andati nel bosco. E poi, a pensarci bene, per fare cattivo odore gli sarebbe bastato rotolarsi tra le ghiande marce

    Testo tratto da: www.filastrocche.it

    Hanno interpretato: Lisca&Amelia

  • Madamigella Donnola, fresca di malattia, e fatta ancor di corpo pi lungo e mingherlino, in un vicin granaio un giorno penetr per un foro, che meglio diremo un forellino.E qui tanto mangi, con tanta indiscrezione, di lardo e dogni tenero boccone, che grassa e bella in breve divent.Un d, verso la fine di quella settimana, udito dopo il pranzo un gran rumor di l, voleva fuggire, ma -Come?- esclama, -che cosa strana! Non sono io forse un giorno passata per di qua? Com che il buco a un tratto divenne cos stretto?- E dopo molti inutili giri e rigiri, ovunque chella vada crede sempre daver sbagliato strada.Un topo che la vede in imbarazzo e in pena, le disse: -Ma non sai che allora non avevi ancor la pancia piena?- Fiaba classica di Jean De La Fontaine

    La donnola nel granaio

    -E come devo fare?-, chiese la donnola spaventata. Torna magra, come quando sei entrata!- le rispose il vecchio e saggio topone.Non si pu aver tutto in questa vita: hai voluto troppo ed ora sei punita per essere stata tanto golosa!-.

    Abitavano un tempo in una casetta ai margini del bosco due vecchietti. Erano molto buoni e perci tutti gli animali della foresta erano loro amici. La citt era molto lontana e i due vecchietti, non pi arzilli come un tempo, nonpotevano recarsi a fare le compere quotidiane; questo per non li preoccupava affatto, perch sapevano che il cibo non sarebbe mai mancato: inatti ogni mattina allalba trovavano davanti alla porta della loro casetta le provviste necessarie per la giornata.I piccoli castori correvano tutta la notte per il bosco e ammucchiavano fascine di legno che deponevano poi in bellordine sulla soglia.Gli scoiattoli si arrampicavano su e gi per gli alberi in cerca di noccioline; i caprioli e i ghiri coglievano frutta succosa, mentre gli uccellini con le tartarughe strappavano foglie dai cespi di insalata e le formiche portavano a uno a uno i chicchi di grano. Anche le api volavano di fiore in fiore e poi deponevano il miele in una minuscola ciotola posta sul davanzale. Al sorgere del sole i vecchietti aprivano la porticina della casa, ringraziavano gli amici.

    La puzzola cattivaPoi la vecchietta entrava in cucina, e poco dopo il filo fumo che usciva da comignolo annunciava agli animaletti che le ciambelle croccanti erano pronte.Ogni tanto i due vecchietti ricevevano la visita dei figli che provenivano dalle lontane citt con le mogli e i nipotini. La casa risuonava allora di voci festose e tutto il bosco era in fermento. Quando cerano tante persone, gli animaletti dovevano lavorare pi del solito. Correvano qua e l affaccendati senza guardare nessuno e il ronzio delle api nei prati fioriti si faceva pi intenso; non cera corolla di fiore su cui non posassero lievi i laboriosi insetti. La cui ciotolina del miele infatti non bastava pi e le povere api dovevano riempire vasi e vasi...la visita ai nonni era la gioia pi grande dei bimbi: attendevano impazienti il sorgere del sole, scendevano silenziosamente dal loro lettino, e correvano nel bosco per raggiungere i loro amici animali: uno si divertiva a tirare il codino a un cerbiatto, laltro accarezzava il muso peloso di un orsacchiotto, un altro ancora si divertiva a giocare a nascondino con

  • una lepre... Anche le madri erano felici perch potevano lasciar giocare da soli i loro monelli senza preoccuparsi che si facessero male: l nella foresta cerano tante piccole bambinaie sempre allerta, pronte a intervenire in caso di pericolo. La vita nel bosco sarebbe stata completamente felice, se ... C sempre un Se, purtroppo, che guasta anche le cose pi belle. Questo se era costituito dalla signora puzzola, egoista, bugiarda e dispettosa, che tormentava tutti e provava un gran piacere nel vedere gli altri angustiati o contrariati.

    Naturalmente nessuno le voleva bene, e non era mai stata invitata a mangiare le ciambelline in casa dei nonni.Aveva per una gran voglia di assaggiarle, avendone sentito decantare da tutti gli animali del bosco; e un giorno in cui percep uno stuzzicante profumo che veniva proprio dalla casettina felice, rinunci per un attimo a tutte le sue macchinazioni, perfino a quella di fare un dispetto alla signora volpe, e salt sul davanzale della finestra.La nonna stava preparando una grossa torta; udendo bussare ai vetri si volse e disse: -Ah, sei tu, signora puzzola? Che vuoi?--Nonnina, ho freddo: lasciami entrare, per favore, vorrei riscaldarmi.-Povera bestiola! -, disse la nonna commossa. -Non mi sembra, veramente, che faccia freddo, con questo bel sole; ma entra e vieni a riscaldarti. La puzzola balz subito dentro, e la nonna le prepar un cuscino vicino alla stufa.

    -Che buon odore, nonnina -, disse la puzzola. -E quanta fame ho!--Mi spiace, non posso darti nemmeno una briciola di questo dolce perch domani arriveranno i miei nipotini. Ma se vuoi, eccoti una ciambella avanzata da stamattina.

    -A me la roba avanzata, eh? -, grid la puzzola impermalita. -Voglio quella torta! La voglio! Corse verso la tavola, e poich la vecchia si par davanti alla torta, afferr un coltello e glielo piant nel cuore. Poi prese il dolce e fugg. La nonna per non era morta; la punta del coltello si era conficcata in un libricino che ella portava al collo.Quando il marito torn a casa, la nonna gli raccont laccaduto, e insieme decisero di dare una bella lezione alla cattiva bestiola.

  • Subito la nonna si stese sul letto e chiuse gli occhi, mentre il marito, seduto presso di lei, cominci a piangere e a lamentarsi.

    Gli animali del bosco udirono i suoi gemiti e accorsero in frotta. -Nonnino, che hai? Che cosa ti successo? -Oh, la mia povera moglie! Qualcuno l ha uccisa e io sono disperato!Gli animaletti inorridirono, poi cominciarono a piangere anche loro. Il bosco divenne tetro, perch non vi risuonavano pi n gorgheggi, ne trilli. Accorse la lepre, la pi furba di tutti, e abbraccio stretto stretto il vecchio per dimostrargli la propria simpatia; ma il nonno incominci a parlare a bassa voce, e gli occhi della lepre scintillarono di gioia e di furberia. Prese congedo dal vecchio, poi corse nel bosco; si fece prestare la grossa gerla di compare orso e il piccolo cesto di fratello scoiattolo; spalm di pece lo schienale della gerla grande, poi and a cercare la puzzola.-Io vado al di l del monte a prendere un tesoro - le disse. -Vuoi venire con me?

    -Un tesoro? -, esult la puzzola. -Ben volentieri! -Ho qui pronte due gerle -, aggiunse la lepre, -ma ti avverto che la pi grande spalmata di pece. -E un vecchio trucco! -, Esclam la puzzola in tono beffardo. -Dici cos perch vuoi prenderla tu E se la infil sulle spalle.Quando incominciarono a salire il monte era quasi mezzogiorno e il sole dardeggiava. La lepre, con la sua minuscola gerla, saltellava allegra e vivace, mentre la puzzola, schiacciata dal peso dellenorme gerla, ansimava e sudava.Quando giunse sulla cima, era esausta. Fece subito per deporre a terra il pesante fardello, ma non vi riusc. -Toglimi questa gerla di dosso, signora lepre. Sono veramente sfinita! La lepre ubbid; afferr la gerla e la stacc dal dorso della compagna, ma, con la gerla, vennero via pezzetti di pelle e di pelliccia! -Ohi, ohi! -, gridava la puzzola. -Che male! Non hai un po dunguento da darmi? -Certo, te lo spalmo subito.E la lepre lo spalm, ma quellunguento bruciava come il fuoco. -Ahi, ahi! -, ricominci a urlare la puzzola. -Dove hai preso questa medicina infernale? - Ma lo stesso unguento che hai inventato tu! -, rispose la lepre con aria candida. -Lo adoperi sempre, quando curi le ferite dei nostri amici. La puzzola rest interdetta. Era vero; aveva proprio inventato lei quellunguento, preparato con semi di senape; e lo spalmava sulle scorticature degli animaletti del bosco, per divertirsi alle loro smorfie e a loro strilli.-Voglio tornare a casa! -, piagnucol.-Bene -, disse la lepre. -Scendiamo a valle e attraversiamo il fiume per far pi presto. Tu cammina con comodo, mentreio vado a cercare una barca.Si avvi veloce e in un batter docchio raggiunse la riva del fiume. Aiutata dai castori, fece una piccola barchetta brutta ma molto solida; poi con il fango, ne modell unaltra pi grande e la orn con pietruzze colorate. Quando la puzzola arriv, tutta dolorante, la lepre era gi nella barchetta. -Svelta, sali con me! -, disse. -Perch dovrei salire su quella brutta barca? -, replic la puzzola impermalita. -E questa di chi ? -Non lo so -, rispose la lepre. -Forse lo sanno i castori, che mi hanno dato questa. Proviamo a chiederglielo.

  • -Sarebbe un perditempo inutile -, protest la puzzola, che non vedeva lora di trovarsi sulla barca ornata di pietruzze. - La restituiremo al ritorno. E timorosa che la lepre insistesse nel suo proposito, spinse la barca in acqua e vi balz dentro. Ma la barca era fatta di fango, e lacqua del fiume la impregn. Il fondo divenne molle, poi si stacc, mentre anche tutto il resto cadeva a pezzi. In men che non si dica la puzzola cattiva si trov con lacqua alla gola. -Aiuto! Affogo! -, incominci a urlare. -Fammi salire sulla tua barca.-Eppure una brutta barca! -, obbiett la lepre tranquillamente. -Non importa! Non importa! Regger anche il mio peso! La lepre allora sporse una zampa e afferr la puzzola. Ma prima di issarla a bordo, volle aggiungere qualche altra cosa alla dura lezione. -La colpa tua, se hai scelto la barca di fango. Era pi bella, vero, ma tu ti sei sempre comportata da vanitosa ed egoista.

    Ma poi si decise e tir la puzzola nella barca, perch la bestiola tremava tutta e stava per affogare. La lepre distese la puzzola a prua e cominci a remare. Io non lo avrei fatto, pensava intanto la puzzola. Mi sarei riposata lasciando faticare gli altri e divertendomi unmondo. Per fortuna la lepre diversa da me! E proprio una gran disgrazia, incontrare un cattivo. La lepre rem fino alla sponda, poi prepar un giaciglio di foglie alla puzzola, affinch potesse asciugarsi al sole e riposarsi un po. E una gran fortuna incontrare un buono, continuava a pensare la puzzola. Voglio diventare buona anchio. Voglio che tutti siano contenti di avvicinarmi e di strare con me .

    -Non lo far pi -, singhiozz la puzzola. -Sono proprio pentita, lo giuro! Ma tienimi fuori di qui! -Non devi essere pi tanto cattiva, con i nostri amici del bosco. Ora hai provato che cosa si sente con la tua infernale pomata sulle ferite. Eppure il dolore degli altri ti divertiva tanto! Pensa se anchio avessi il cuore duro come lo avevi tu! -, concluse la lepre. -Quando mi divertirei, adesso, alle tue lacrime!

    Quando si fu riposata, ripresero il viaggio verso il bosco. Una scimmia che si dondolava sopra un ramo salut la lepre, e gett appena unocchiata alla puzzola. Ma questa si accorse che quel ramo era molto fragile e si piegava pericolosamente, minacciando di spezzarsi da un momento allaltro. - Attenta, comare scimmia! -, grid - Il ramo si sta rompendo! La scimmia rise. - Proprio a te, devo credere!-, rispose. -Sei sempre stata bugiarda con tutti, perci... Ma in quel momento il ramo si spezz e la scimmia cadde sulla foglie che si stendevano ai piedi dellalbero.-Toh, avevi detto la verit!-, esclam rialzandosi e guardando la puzzola con occhi stupefatti. - Chi lo avrebbe immaginato? -

  • La puzzola continu il cammino a testa bassa.Ecco come sono ridotta, pens. Non mi credono nemmeno quando dico la verit. Eppure l ho voluto io, con le mie infinite bugie precedenti. Proseguirono il viaggio e ben presto giunsero in vista della casetta dei nonni.Ne uscivano pianti e lamenti.Anche questo l ho voluto io! , si rammaricava la puzzola col cuore gonfio. Se non fossi stata cos golosa, egoista e collerica, quella casa adesso sarebbe piena di risate e di gioia. E invece... In quel momento la lepre disse: -Io vado a vegliare un poco la cara nonnina, e a confortare, se posso, il nonno. Ma una veglia funebre non uno spettacolo divertente e perci tu puoi tornare a casa.-Perch? - esclam la puzzola. -Credi che non sia capace anchio di compiere unopera buona? Tanto pi che stata colpa mia, se la nonnina morta.

    Entr a testa bassa fra lo stupore di tutti gli altri animali, ma quando vide la nonna immobile sul letto, con gli occhi chiusi, non pot pi trattenersi e corse ad abbracciarla piangendo lacrime amarissime.La nonna, sentendo il volto bagnato di lacrime brucianti, spalanc gli occhi. -Sei proprio tu che piangi comare puzzola? -, esclam sbigottita.-E risuscitata! risuscitata! -, incominciarono a gridare gli animaletti saltando e abbracciandosi per la gioia. -Comare puzzola, le lacrime del tuo pentimento hanno prodotto il miracolo -, aggiunse il nonno. Allora tutti fecero mille feste anche alla puzzola che, in un certo senso, era risuscitata pure lei. Da quel giorno la bestiola fu buona con tutti, e quando si mangiavano le ciambelline era sempre invitata e le veniva riservato il posto donore.

    Fiaba tradizionale Giapponese

    Hanno interpretato: Alf, Betty, Walter, Anja

  • Cera una volta una furetta piccina piccina, ultima della sua famiglia, era la pi timida e coccolata della casa. Era bianca come una margherita, e cos si chiamava: Margherita. Era nata alla fine dellestate e come tutti aveva patito il lungo inverno: sotto il pelo spesso, soffice e bianco, era una monella timida e magrolina. Si nascondeva dietro ai mobili e sotto alle coperte, faceva uscire appena appena il naso per guardare il mondo e ogni tanto muoveva la codina, i suoi giochi preferiti erano nascondersi, scavare, e cercare tesori morbidi con cui dormire. Viveva con i genitori, un fratellino e una sorellina insieme a una famiglia di persone grandi, glabre e dalle gambe lunghe. Erano brutti, ma le loro mani facevano giochi e coccole bellissimi.

    Faceva freddo e il mondo era buio da molti mesi, molti pi di qualsiasi altro inverno passato (o almeno cos le avevano detto mamma e pap). Margherita aveva quasi un anno ma ricordava vagamente lautunno e conosceva solo linverno: una margherita non laveva mai vista. Aveva paura di uscire di casa come facevano i suoi fratellini e gli umani dallegambe lunghe: la neve era troppo strana, cerano tanti rumori e tutto era cos grande, cos aperto. Al solo pensiero di uscire al freddo, alla vista di una pettorina, le si gonfiava la codina, e scappava a nascondersi sotto al divano.

    Una notte, fredda e buia come le altre, mentre dormiva col nasino tra i piedi di uno dei suoi fratelli, fece un sogno: un furetto grande e grosso dallodore buonissimo la annusava, le girava intorno, le leccava le orecchie, si affrittellava e agitava la coda verso di lei.Stranamente Margherita non era spaventata: quando il furettone si gir e si allontan, lei lo segu curiosa. Nel sogno, il furettone la port a scavare un tunnel sotto la neve, nella terra che in sogno non era fredda e gelata.Margherita lo segu e scav, assaggi la terra e i sassi, si sporc tutto il pelo e le unghie, ma non riusciva a fermarsi, doveva seguire il furetto pi grande. Insieme scavarono e scavarono, fino a quando il tunnel non si apr in una stanzagrandissima, luminosa, di cui non si vedevano le pareti. Era come se a furia di scavare avessero raggiunto laltro lato del mondo. Margherita non aveva mai visto una luce cosforte, strizz gli occhi e indietreggi.

    Sogno di una nottedi mezzinverno

  • E poi cerano tanti odori sconosciuti, la terra non era coperta di neve ma di fili verdi che formavano gallerie, di strani giocattoli bianchi, rosa, gialli. Cerano giocattoli che volavano e ronzavano, giocattoli che correvano tra lerba Ah, no, forse erano altri animaletti.Ma comunque, poteva inseguirli! Anche gli alberi avevano del verde sui rami, e poi era tutto cos tiepido, come una coperta di lana in cui aveva dormito qualcun altro! Dalleccitazione, Margherita inizi a potpottare e danzare senzariuscire a fermarsi, le scapp anche una puzzetta. Si svegli allimprovviso: si era mossa troppo ed era caduta dallamaca. Niente che una bella grattata e un po di toeletta non potessero curare. Le torn in mente il sogno: possibile che esistesse un posto cos bello e caldo? L per l, liquid tutto con una scrollata, ma il sogno continu a tornare e tornare, tutte le volte che si addormentava.

    Dopo qualche giorno, prese una decisione: lo avrebbe trovato. Il furettone del sogno era sempre pi insistente, il mondo sottoterra sempre pi caldo, mentre linverno non voleva saperne di finire (cos dicevano gli umani). Se avesse trovato quel posto, avrebbe potuto andare a giocarci insieme a tutti gli altri! Cos, quando vide i suoi umani tirar fuori le pettorine, inizi a danzargli intorno, a rubargliele, a saltargli in braccio e ad arrampicarsi sulle loro gambe fino a quando capirono che voleva uscire anche lei. Risero, e lei potpott in risposta. Ancora non sapevano della sua bellissima scoperta.

    Quando fu ben assicurata a pettorina e guinzaglio, insieme ad un umano e alla sua scorta di premietti, inizi a tirare con tutte le sue forze. Trov la neve, e improvvisamente non le sembr pi cos fredda, nonostante avesse tutto il nasino rosso. Inizi a scavare e scavare, agit la coda, smise di tremare e dopo un po la sua eccitazione contagi il fratellino e la sorellina, che laiutarono. Forse anche loro avevano sognato quel tepore, quei fili verdi che solleticavano il naso?Scavarono tutti insieme, resistendo con soffi e puzzette ai gambe lunghe che volevano portarli altrove. La terra era fredda e dura, ma le loro unghie erano pi dure, le loro volont pi forti. Scavarono e scavarono fin quasi alla fine dei lunghi guinzagli ormai aggrovigliati. Uno degli umani aveva appena pronunciato la frase: Adesso basta giocare! e stava iniziando a tirare quando, ecco Tutti insieme spostarono un sasso, ed ecco la luce! Ecco il calore!

  • Gli umani videro una farfalla coloratissima uscire svolazzando dalla galleria scavata dai tre furetti. Poi unape ronzante. Poi videro la neve che iniziava a sciogliersi, e qualche fogliolina che spuntava dal terreno.Poi fu la volta dei tre furetti, i cui nasi rossi stavano iniziando a impallidire per il calore. Nessuno di loro sapeva cosa stesse accadendo, ma non serviva la conoscenza per capire che era qualcosa di bello. Saltarono e danzarono insieme, potpottando e ridendo.Margherita aveva risvegliato la primavera.

    di Maria Giovanna Modoni socia nr 1400Hanno interpretato: Ariel, Evan, Biancaneve,

    Orson, Talpotto, Noodles, Cannella

    Mi chiamo No.Padrona mi ha sempre chiamato cos, da quando sono arrivato da lei allet di tre mesi.Oggi ho salutato la mia piccola gabbia, le mie ciotole e le copertine e sono entrato docilmente nel mio trasportino, perch No un bravo furetto e Padrona stata tanto arrabbiata con me nei giorni passati, da quando soprattutto sono salito sullalbero di plastica verde che ha in salotto e ho buttato in terra tutte le palline di vetro colorato che vi erano appese, quindi voglio farmi perdonare: ora non corro pi, non mastico pi le cose, non le butto pi per terra.Ho un po paura: Padrona ha dato il trasportino a questa persona dallodore sconosciuto, hanno discusso un po, alla fine Padrona ha detto non posso pi tenerlo, mi rompe tutto, sporca in casa, non ho tempo per lui. Ho iniziato ad agitarmi, a mordere la plastica delle sbarre. Padrona! Non mandarmi via! Sar buono, star fermo! Anche quando voglio giocare, anche quando voglio saltare intorno alle cose

    Noluccicanti che si rompono. La sconosciuta ha risposto: no, non voglio niente. Davvero, va bene cos. Padrona ha detto che era tempo di andare perch doveva preparare il cenone e presto sarebbero arrivati gli ospiti. Poi, il buio della coperta che calata sul trasportino ha cancellato Padrona dalla mia vista e dopo poco anche il suo odore sparito lontano.

    Viaggiamo da un po. La sconosciuta non si avvicinata al trasportino, e ha fatto bene: perch ora questo posto tutto ci che ho, tutto ci che conosco e lo difender: se si avviciner la morder. Ad un certo punto fa una telefonata, la sento parlare, dire a qualcuno che c un gran traffico, che non riuscir ad arrivare per la cena. Siamo fermi, la macchina in moto. Anche se non fa freddo, tremo tutto: sono solo, pieno inverno, Padrona mi ha lasciato perch troppo a lungo ho grattato il suo divano, morso le sue frange del copriletto, sfilato le sue calze di seta, grattato contro la porta della gabbia la notte.

  • E Sconosciuta mi parla, cos, allimprovviso. So che parla a me, nonostante la coperta mi impedisca di vederla, so che girata verso di me. Hai un nome, piccola?Io non le rispondo e lei non mi chiede altro.Mi sono addormentato e non ho sentito la macchina che parcheggiava, il motore che si spegneva. Non ho sentito niente, dormivo profondamente e sognavo di correre, scalare divani, fare agguati ai piedi scalzi.Mi sveglio di soprassalto perch ci sono degli scoppi fortissimi non molto lontano e persone che festeggiano in strada e urlano e ridono, e mi accorgo che qualcuno ha levato la coperta e aperto la porta del trasportino e fuori c un mondo nuovo, che mi incuriosisce e mi spaventa allo stesso tempo: tanti oggetti, cose per terra, cuscini eSconosciuta; sta seduta lontana dal trasportino, a gambe incrociate e sbircia nella mia direzione.

    Di nuovo, Sconosciuta mi parla a voce bassa, che copre comunque gli scoppi che vengono da fuori. Esci da l quando vuoi, prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno. Questa casa tua: puoi rompere tutto quello che vuoi, spostare quello che vuoi, puoi andare dove preferisci. Ah, ti ho trovato il nome. E mezzanotte, Buon Anno, Isabeau. Mi chiamo Isabeau. Sono una femminuccia, ho sette mesi e questo nome me lo ha regalato Amica. Insieme ad una casa dove correre, danzare ed essere me stessa. Felice.

    di Ariela Trovato -Consigliere Direttivo Furettomania ONLUS

    Hanno interpretato: Cannella, Coriandolo

  • Cera una volta la Terra dei Furetti, Furettopoli, che confinava con una regione fredda, spoglia ed inospitale chiamata Abbandolandia.L andavano gli umani che volevano liberarsi di un furetto: lo abbandonavano l, in mezzo a tanti altri infelici. Per gli Abbandonelli di Abbandolandia la vita scorreva triste: senza i loro bipedi che avevano amato fedelmente, sisentivano spersi, cercavano il calore umano di una coccola, di un gioco, di un premietto e non trovavano niente. Molti di loro erano malati, magri, spelacchiati: la voglia di giocare cera ancora, ma mancavano loro le forze. Non avevano calde copertine e affrontavano linverno tutti ammassati negli incavi degli alberi, uno sullaltro per scaldarsi, sotto quelli pi magri e spelacchiati, sopra quelli pi forti.

    Ogni tanto qualche bipede umano andava a portar loro un po di cibo, faceva a qualcuno di loro qualche carezza, ma non era niente in confronto al calore di una casa e di una famiglia.

    accorse che le citt di Furettopoli erano piene di luci colorate, strani alberi coperti di palline colorate e luci sfavillanti; le vetrine dei negozi furettosi erano tutte un trionfo di morbide cucce, amache caldissime, coperte soffici e poi un sacco di leccornie.Pompelmo, col suo pancione, si issava sulla zampe posteriori appoggiandosi alle vetrine e rimaneva incantato a guardarle, potpottando tra s: Che meraviglia, come mi piacerebbe andare a vivere in una casa piena di queste cose. Il rosso mi piace molto e tutte queste cose sono cos invitanti con questi disegni rossi. Chiss chi quel furetto che si vede stampato dappertutto, tutto vestito di rosso bordato di bianco, con anche il cappuccio rosso in testa e una lunga barba bianca. Proprio in quel mentre passava di l un signore che portava al guinzaglio una bella furettina, con la pettorina rosa tutta bordata di pizzo bianco: aveva un musetto dolce e assieme malizioso, un pelo magnifico e una coda da maggiorata (Pompelmo giudic che potesse essere una sesta E tra s pens.Che fi ne furettina).

    Natale ad Abbandolandia

    Tra gli Abbandonelli di Abbandolandia cera Pompelmo, un furetto giocoso e mattacchione, che prima che i suoi umani lo abbandonassero l, aveva passato un lungo tempo chiuso in una gabbietta dentro un garage, senza cuccia, senza copertine e con cibo schifosissimo. Un giornoPompelmo si avventur fuori da Abbandolandia, viaggiando un po per Furettopoli.Si era allinizio dellinverno e Pompelmo si

  • La furetta passandogli vicino, guard Pompelmo con occhioni sensuali e poi fece una piccola sfurettata. Pompelmo, a quel profumo inebriante, non resistette e salut la bella furetta: Potpot Io mi chiamo Pompelmo e vengo da Abbandolandia: tu come ti chiami? A sentire che veniva da quel brutto posto, la furetta si rattrist: Oh povero Pompelmo. Io mi chiamo Crocchetta. Piacere Crocchetta Sei molto carina. Mi spieghi perch ci sono questi strani alberi colorati e chi quel furetto tutto vestito di rosso con la barba bianca? Manon lo sai? E quasi Natale, ci saranno grandi feste e quello SaintFerretKlaus, anche chiamato Babbo Natale. Porta regali a tutti i furetti. Devi scrivergli una letterina con quello che vuoi e lui il 25 dicembre arriva con la sua slitta tirata da 6 visoni neri e 6 ermellini bianchi e ti porta i regali Wowpotwow che bello. Ma secondo te viene anche ad Abbandolandia? Ma certo che si: tu manda la letterina in Lapponia e vedrai che ti esaudir. Io avevo chiesto di trovare una bella famiglia che mi desse tante coccole: SaintFerretKlaus me lha fatta avere !

    Pompelmo ritorn trafelato ad Abbandolandia e si precipit dal suo amico Pollo, un furetto nero, molto selvaggio ma anche timido e pauroso, viveva sempre rintanato in una stretta galleria profondissima: ne usciva solo di notte ma tanto, essendo nero con la sola bocca bianca, nessuno lo vedeva. Tra Pompelmo e Pollo era nata una strana amicizia: non si sopportavano, ma si cercavano sempre per far la nanna avvinghiati, giocavano poco perch subito uno dei due si arrabbiava e finiva in lite. Ma si volevano un gran bene.Tutti eccitato, Pompelmo raccont a Pollo di Crocchetta, di SaintFerretKlaus e della lettera per i regali. Subito presero carta, penna e calamaio e iniziarono a scrivere: Pompelmo scriveva, con grandi sbaffi di inchiostro, macchie e cancellature, mentre Pollo ideava la lettera. Erano sempre stati due ciuchi, per cui ci impiegarono un pomeriggio intero.

    E questo ci che redassero e inviarono in Lapponia: Carro Santafereclaus (scussa, non so come si scrive), siamo Pompelmo e Pollo, due bravi fureti che siamo stati molto molto buoni questano e voremo alcuni regali per Natale:

    A questa notizia Pompelmo non resistette pi: Allora scappo a scrivere la lettera. E stato bello incontrarti Crocchetta, spero di rivederti e gi se ne andava, saltellando come un cangurino col suo pancione che strisciava per terra. Ciao Pompelmo, auguri di Buon Natale a te e a tutti gli Abbandonelli del furettile: ogni tanto a Crocchetta scappava di chiamare cos Abbandolandia.

  • 1) due botilie (una a testa!) di furrotonno2) due tubeti di maionnese3) ma sopratuto voremo trovare una casa (possibilmente insieme) con una familia che ci da tanto ammmorre e cocole e carne4) se non chiediamo tropo, trova una familia a tuti i fureti di Abandolandia. Grassie Babo Natale, noi pensiamo che ci merritiamo queste cose. Speriamo che ce le porti.Buon viaggio,Pompy&Pol

    PS di Pompelmo: mi piacerebe rivedere Crocheta, una belllisssima furetina dalla petorina rosa a pizzo Nellattesa dellarrivo di Natale, lansia, la trepidazione, la paura di rimanere delusi, crescevano in Pompelmo e Pollo. La notte di Natale non chiusero occhio e alla mattina presto, prima del sorgere del sole, correvano gi nella neve alta e fresca in direzione dei confini di Abbandolandia, per vedere per primi SaintFerretKlaus: non avevano detto niente agli altri furetti per non creare inutili aspettative. Il tempo passava, il sole sorse a far riluccicare la neve, su cui il nero Pollo risaltava come un prete... Nella neve!!!

    A guidarla cera un furettone vestito di rosso con il bordo di pelliccia ecologica bianca, cappuccio rosso e barba bianca... Era lui, SaintFerretKlaus: Pompelmo e Pollo si misero a saltare felici, potpottando (Pollo non aveva mai potpottato in vita sua!), rotolandosi nelle neve, mordendosi selvaggiamente.Salirono al volo sulla slitta e andarono ad Abbandolandia. Ogni Abbandonello ricevette un pacchetto che conteneva: una bottiglietta di olio, un tubetto di maionese, una manciata di uvette, una buona dose di carne di coniglio e anatra e un rotolo di pergamena. Tutti i furetti potpottarono allunisono. Grazie SaintFerretKlaus! Auguri a tutti di Buon Natale. E millemila urr per Pompelmo e Pollo che hanno scritto la letterina!. Ma la gioia di tutti fu incontenibile quando ognuno apr la sua pergamena: era un certificato di adozione di Furettomania Onlus: ogni abbandonello aveva trovato una famiglia con tanto amore. Abbandolandia non esisteva pi.Si assistette alle forme di gioia pi incontenibile, con anche un eccesso di libagioni di olio e maionese con conseguenze non gradevoli per il pancino dei furetti.

    Ma niente, di SaintFerretKlaus nemmeno lombra. Nel primo pomeriggio i due amici delusi, infreddoliti e affamati stavano per decidere di tornare a casa quando, in lontananza, sentirono il tintinnio di campanelle e un potpottare di mustelidi...Guardarono bene e... URRA... Una slitta tirata da sei visoni neri come Pollo e sei ermellini bianchi come la neve, avanzava in lontananza.

  • Il mattino dopo tutti i furetti si salutarono un po commossi, ma in fondo felici, e si separarono per andare a raggiungere le loro nuove famiglie. Fu un momento solenne: avevano passato tanti brutti momenti assieme, si ricordarono con tristezza e dolce nostalgia dei loro amici che non ce lavevano fatta ed li avevano lasciati prima di trovare una famiglia. Si promisero solennemente e commossi che si sarebbero rivisti tutti alle Manifestazioni di Furettomania. Pompelmo e Pollo suonarono con un po di emozione il campanello della loro nuova casa (da cui proveniva un delizioso profumino di carne fresca e succulenta). Pompelmo fu sul punto di svenire, emettendo un potpot strozzato quando vide che ad aprire la porta era stata una furetta bellissima, con una coda della sesta, una pettorina rosa bordata di pizzo bianco e lo sguardo dolce e malizioso... Una vera fi...ne furettina....Cccccrrrr...ocche...ttaaa... riusc a balbettare. Benvenuto Pompelmo, benvenuto Pollo: buon NataleE vissero tutti felici e contenti.

    Di Claudio Cermelli -Consigliere Direttivo Furettomania ONLUS

    Hanno interpretato: Poldo, Pompeo, Polpetta

  • Metti lagrifoglio in casa

    fa, la, la,la, lalalala

    questo un giorno pien di gioia

    fa, la, la,la, lalalala

    metti labito di festa

    fa, la, la,la, lalalala

    canta linno del natale

    fa, la, la,la, lalalala

    La Carola

    Il tuo cuore sia pi buono

    fa, la, la,la, lalalala

    metti un lume alla finestra

    fa, la, la,la, lalalala

    questo il giorno della Festa

    fa, la, la,la, lalalala

    canta linno del natale

    fa, la, la,la, lalalala

    Ha interpretato il coro degli angeli:Piper,Nerone, Spike, Morgana, Sciolina, Cesare

  • Tanto gentile e tanto allegro pareil furetto mio, quandegli altrui

    potpotta,chogni cor devn, per forza, lieve,e li occhi non si sazian di guardare.

    Egli si va, sentendosi laudare,benignamente di gioia saltellante

    e par che sia una cosa venutada ciel in terra a miracol mostrare.

    Mostrasi s peloso a chi lo miraChe da per li occhi una dolcezza al

    core,che ntender no la pu chi no la

    prova;

    e par che de li suoi baffi si movauno spirito soave pien damore,

    che va dicendo allanima: Sorridi.

    Che Dante mi perdoni...

    di Ariela Trovato - Consigliere Direttivo Furettomania ONLUS

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  • affido altrove o anche solo per materiale come gabbie che possiamo dover spostare da un collaboratore allaltro. ovviamente non ultimo preparazione e inserimento nello staff attivo a seconda delle proprie capacit e possibilit, chi non pu fare affidi chiaramente non si occuper di adozioni ma potr impegnarsi in alcune delle altre attivit, curando agli aspetti amministrativi o dedicandosi allanimazione delle manifestazioni.Con i nostri migliori auguri di buone feste vorremmo anche ricordarti che la tua tessera associativa per Furettomania - Associazione Italiana Furetti ONLUS in scadenza e che il rinnovo, oltre che contributo alle spese veterinarie dei tanti furetti malati in stato di abbandono di cui lassociazione si fa carico, anche occasione annuale, se non ce ne fossero state altre occasioni, di comunicare con lo staff e dare notizie del furetto/i adottato/i o chiedere supporto e consigli in caso di difficolt nella gestione. Se il tuo riferimento nellassociazione avesse sospeso la sua opera di volontariato e non avessi pi un supporto diretto ti preghiamo di contattarci [email protected] in modo da poterti affidare ad un altro membro dello staff e per fornire le periodiche comunicazioni sulla salute ed il benessere del furetto/i adottato/i. Ti ricordiamo anche che avendo adottato tramite la nostra associazione il rinnovo obbligatorio come convenuto da regolamento allatto delladozione e va adempiuto per tutta la vita del furetto adottato.Auguri di Buone Feste

    Ufficio Adozioni Centrale

    PassaparolaCaro Socio,Anche il 2012 si chiude per la nostra associazione con molti interventi di supporto e assistenza per i soci in difficolt, e con il recupero e reinserimento in nuove famiglie di tanti furetti vittime di incurie e abbandoni oltre che gli sforzi di fare informazione corretta e campagne di responsabilizzazione. Intento dellassociazione, composta esclusivamente da volontari e non a scopo di lucro, far si che chi diventa socio adottando o meno, non faccia solo un gesto burocratico fine a se stesso, ma che diventi realmente Socio integrante e attivo per quanto possibile; certamente alcuni non potranno dare disponibilit per la maggior parte delle necessit, ma anche solo qualche partecipazione saltuaria veramente auspicabile, ogni aiuto prezioso, ogni gestoimportante e secondo possibilit, attitudine, esperienza ecc. ogni socio pu essere volontario partecipe dellassociazione in tantimodi, comunicando ad [email protected] per cosa si disponibili: scambi di sitting con altri soci coordinati dal proprio collaboratore di riferimento disponibilit affidi temporanei furetti abbandonati disponibilit uscite per recuperi furetti abbandonati in emergenza trasporto abbandonati da/vs veterinario produzione oggettistica per raccolta fondi distribuzione nostro materiale informativo nelle cliniche veterinarie,negozi per animali e altri luoghi idonei messa a disposizione di opportunit utili per noi riguardanti il proprio lavoro o abilit. es.: un giornalista pu aver modo di far pubblicare i nostri eventi o articoli che ci riguardano, un tipografo pu agevolare nelle stampe, una sarta confezionare amache e copertine ecc. preparazione articoli per il giornalino partecipazione anche attiva alle manifestazioni e supporto a postazioni banchetti informativi segnalazione di loro spostamenti da citt a citt per le staffette di furetti che vanno in adozione, che devono andare in

  • Indicazioni per il rinnovo per lanno 2013Cari soci,da questanno per semplificare non ci sar pi il modulo di rinnovo.Infatti sar sufficiente pagare la quota e spedire copia del pagamento via email [email protected] via posta a Ufficio Tesseramenti c/o Franzoso Gaia, Via Orgoglia, 45/G - 28040 BorgoTicino (NO)Ovviamente se c stata qualche variazione nei vostri dati siete pregati di comunicarcela nelmomento in cui mandate la copia del pagamento!Le quote sono rimaste invariate e sono:o 31,00 RINNOVO SOCIO ORDINARIO ANNO 2013o 47,00 RINNOVO SOCIO SOSTENITORE ANNO 2013o 57,00 RINNOVO SOCIO ORDINARIO ANNI 2013-2014o 89,00 RINNOVO SOCIO SOSTENITORE ANNI 2013-2014Inoltre come lanno scorso:o previsto uno SCONTO di 5,00 per chi residente allesteroo previsto uno SCONTO del 50% per chi ha gi un familiare iscritto (specificare il nome delfamigliare)(Il familiare che desidera usufruire dello sconto del 50% sulliscrizione a Furettomania deve risiederenello stesso domicilio della personagi iscritta e inoltre dovr iscriversi alla stessa categoria di Socio)NOVITA: da questanno il bimestrale di Furettomania sar disponibile solo in formatoelettronico, perci se non avete mai comunicato il vostro indirizzo e-mail vi preghiamo di farlo almomento della comunicazione del rinnovo.I metodi di pagamento sono:o versamento diretto a un membro dellUfficio Tesseramenti o dello Staffo bollettino postale intestato a: Associazione Italiana Furetti - Furettomania Onlus, c/c n. 5960187o bonifico sul conto corrente postale intestato a: Associazione Italiana Furetti - Furettomania Onlus,IBAN: IT03T0760110800000005960187o bonifico sul conto corrente bancario intestato a: Associazione Italiana Furetti Furettomania Onlus,IBAN: IT26C0521650240000000090091Nel caso di pagamento tramite bollettino o bonifico, specificare come causale Rinnovo per il 2013.Importante: qualora, nelleffettuare il bonifico, si usasse un c/c bancario non intestato a se stessi,specificare anche il nome del Socio nella causale.I SOCI SOSTENITORI devono precisare anche il gadget scelto tra:-maglietta a scelta dal catalogo gadget 2013 Taglie: Junior (specificare et)/ S / M / L / XL;-calendario 2013 di Furettomania;- altro a scelta dal catalogo gadget 2013.

    Ufficio Tesseramenti

  • Ringraziamo tutti i soci che hanno collaborato con fiabe e immagini dei loro furetti, gatti e moffette assortiti, ed ogni autore ed illustratore che ha gentilmente condiviso le proprie creazioni, oltre che i siti da cui abbiamo condiviso alcune storie.

    THATS ALL FOLKS!

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