FUNZIONE STRUMENTALE

PSICOPEDAGOGISTA interventi a sostegno

degli studenti insegnante Anna Maschio

anno scolastico 2013/2014

AREE D’ INTERVENTO PROGETTO MIVA

Metodologie Informatizzate per l’Autonomia e la

Valutazione scolastica

PROGETTO IPDA Individuazione Precoce

delle Difficoltà di Apprendimento

COMMISSIONE VALUTAZIONE

COMMISSIONE SUCCESSO

FORMATIVO E SOSTEGNO

COMMISSIONE POF

APPROFONDIMENTI DELLE DIFFICOLTA’

DA POLLO RUSPANTE AD AQUILA SVETTANTE

(G. Palizzzi)

CHI NON CONOSCE LA STORIA DELL’AQUILOTTO CHE SI CREDEVA UN POLLO?

…. NON BASTA AVERE LE ALI PER VOLARE. PER VOLARE OCCORRE ESERCITARSI…

PER VINCERE ALLENARSI.

“Tutti gli studenti possono imparare a riuscire, ma non tutti lo faranno nello stesso giorno e nello stesso modo”.

William G. Spady

LA SFIDA DI EDUCARE. A OGNI COSTO

(Silvio Scanagatta, 2014)

EDUCARE, IMPRESA

IMPOSSIBILE? “SCUOLA COME LUOGO DEL LAVORO E DELLA FATICA, DOVE VIVERE

E ABITARE UN PROGETTO”.

FAMIGLIA “IERI TI INSEGNAVA A NUOTARE CON LA

FRUSTA, OGGI TI BUTTA IN ACQUA E TI DEVI

ARRANGIARE”.

SOCIETA’ - CONSUMISMO

COME STILE DI VITA - NEGA

REGOLE/VALORI/ PRINCIPI

- QUALUNQUE COSA SI FACCIA E’

INDIFFERENTE

BAMBINI - CRESCONO IN UN AMBIENTE GIA’

GRANDE - INTERNET E VIDEOGIOCHI A 3-4

ANNI

ADOLESCENTI - VIVONO IL

CONSUMISMO TECNOLOGICO IN PERENNE ANSIA

- CERCANO ADULTI E PROGETTI

SIGNIFICATIVI

CONTA SU DI ME relazioni per crescere

(Anna Oliverio Ferraris, 2014)

SCUOLA LUOGO SIGNIFICATIVO DELLA RELAZIONE DOVE

SI E’ CONOSCIUTI E RICONOSCIUTI E NON CI SI

SENTE ANONIMI

ASCOLTO/EMPATIA per:

- riconoscere i reali bisogni dei bambini;

- creare momenti di comunicazione

(si parla/si ascolta); - prestare attenzione alle modalità di interazione.

IDEOLOGIA DELLA CRESCITA

ACCELERATA - Un eccesso di stimoli

non consente di approfondire né di

assimilare; - il bambino

adultizzato non ha più tempo per giocare.

FAMIGLIA

- Non ha tempo di ascoltare i figli.

L’EDUCAZIONE (IM)POSSIBILE (V. Andreoli, 2014)

I FIGLI MANIFESTANO COMPORTAMENTI DI DISAGIO, MALESSERE,

AGGRESSIVITA’, MALINCONIA E LA FAMIGLIA NON FORNISCE PUNTI DI RIFERIMENTO…

I BISOGNI DELL’EDUCAZIONE

LA COERENZA

contrapposta al mondo accelerato, plastico, malleabile e liquido

(la modernità liquida di Z. Bauman).

LA CONTINUITA’ per tutto il periodo della

crescita.

IL SILENZIO importanza dei

linguaggi non verbali.

LA RELAZIONE - come continuità

nell’esserci; - solo attraverso i legami si sente il

coraggio di vivere.

IL RICONOSCIMENTO di un umanesimo della

fragilità per porre attenzione

alle difficoltà del singolo e della società.

(vaso di Murano)

“Si è dimenticato di essere fragili, che la condizione umana è fatta anche delle fragilità nascoste volutamente inseguendo

forza e successo. … Bisogna riproporre il senso del limite e la saggezza, e leggere

l’uomo come un insieme di conoscenza e di mistero”. V. Andreoli

I

ADOLESCENTI DI OGGI

FAMIGLIA

SCUOLA

• GIOVANI RUSPANTI CHE VIVONO LA NOTTE E DORMONO DI GIORNO • NON VIVONO, VIVACCHIANO • STANNO FERMI NELLA RETE, SENZA RESPIRARE • SI ATROFIZZANO IL CERVELLO • HANNO TUTTO E NON SENTONO IL BISOGNO DI VOLARE ALTO

• NON SONO IN GRADO DI AFFRONTARE LE RICHIESTE E GLI STRESS

• NON FA VOLARE I FIGLI • E’ SOTTOPOSTA RITMI DI VITA FATICOSI

• E’ PRIVA DI SOSTEGNO DA PARTE DELLA CERCHIA PARENTALE

• E’ MONOGENITORIALE

• USUFRUISCE SEMPRE PIU’ DEL TEMPO SCUOLA

• GESTISCE CON DIFFICOLTA’ IL RUOLO NORMATIVO E DI TRASMISSIONE DEGLI AFFETTI/VALORI

• LUOGO DOVE SI FA ESPLORARE LA VITA, LA BELLEZZA DI SALIRE SULLA CIMA • LUOGO DOVE NON SI PUNTA AL VOTO E NON SI CONSEGNANO SOLO NOZIONI • LUOGO DELLA FORMAZIONE INTEGRALE DELLA PERSONALITA’

• LUOGO DELL’ASCOLTO E DELLA COMPRENSIONE DEI BISOGNI

• LUOGO DELLA SOCIALIZZAZIONE, DELL’ATTENZIONE E DELLA CURA

SCUOLA

Prevenzione e impegno collegiale;

obbligo di attrezzare i giovani con ABILITA’/

RELAZIONI SOCIALI/ COMPORTAMENTI

POSITIVI

DOCENTI MEDIATORI/FACILITATORI

dell’apprendimento ORIENTATORI

COMPITO

DELL’EDUCAZIONE Porre la persona in grado di acquisire COMPETENZE

per adeguarsi a una società che richiede doti di flessibilità, adattamento e

capacità di assumersi responsabilità.

LEGGERE I BISOGNI

“Occorre

“Occorre riprenderci il senso della lentezza e ricominciare a tessere i fili della storia dell’amore, dell’attenzione pedagogica e scientifica per la cura e la crescita dei nostri alunni”. E. Tarracchini e V. Bocchini

I BISOGNI UMANI DI CRESCITA

E DI APPRENDIMENTO NON SONO SPECIALI

(E. Tarracchini e V. Bocchini)

PEDAGOGIA Disciplina

dell’accompagnamento e della valorizzazione.

TEMPI E RITMI DELLA

CRESCITA Propri di ciascun alunno.

SCUOLA Luogo della lentezza, dell’attenzione e della

cura.

SOCIETA’ Velocità e frenesia

consumistica. Logica della

competizione e del profitto.

LA PIRAMIDE DEI BISOGNI di Abraham H. MASLOW

(psicologo umanistico-esistenziale)

BISOGNO DI AUTOREALIZZA

ZIONE

BISOGNI DI STIMA (stima degli altri e

autostima)

BISOGNI SOCIALI (senso di appartenenza al

gruppo, di essere accettati, di ricevere amicizia ed affetto)

BISOGNI DI SICUREZZA (desiderio di protezione e di tranquillità)

BISOGNI FISIOLOGICI (fame, sete, riposo, riparo)

I BISOGNI SPECIFICI DEGLI ALUNNI (L. d’Alonzo, 2012)

sono legati a:

•GLI ALUNNI HANNO BISOGNO CHE UN INSEGNANTE OPERI CON LORO CONSIDERANDONE I VISSUTI

I VISSUTI

•GLI ALUNNI HANNO BISOGNO DI CAPIRE IL SENSO DELLE ATTIVITA’ PROPOSTE LE RAGIONI

•GLI ALUNNI HANNO BISOGNO DI INTRAVEDERE LA RIUSCITA DEL PROPRIO IMPEGNO IL SUCCESSO

•GLI ALUNNI HANNO BISOGNO DI ESSERE ALLETTATI DALLE ATTIVITA’ DIDATTICHE

LA PROPOSTA

•GLI ALUNNI HANNO BISOGNO CHE GLI INSEGNANTI TENGANO PRESENTI LE LORO ATTESE NEI CONFRONTI DELLA PROPRIA ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO

LE ATTESE

I BISOGNI SPECIFICI DEGLI ALUNNI (L. d’Alonzo, 2012)

sono legati a:

•GLI ALUNNI HANNO BISOGNO DI “GOVERNARE” IN AUTONOMIA LE ESPERIENZE L’AUTODETERMINAZIONE

•GLI ALUNNI HANNO BISOGNO DI LEGAMI PER CRESCERE E MATURARE LA RELAZIONE

•GLI ALUNNI HANNO BISOGNO DI PERCEPIRE LA CONSAPEVOLEZZA DI “VALERE” PER MATURARE LA FIDUCIA NELLE PROPRIE POTENZIALITA’

LA COMPETENZA

•GLI ALUNNI HANNO BISOGNO DI VIVERE LE PROPOSTE EDUCATIVE E DIDATTICHE IN MODO SERENO, SENZA PREOCCUPAZIONE PER I COMPITI E LE VERIFICHE

GLI STATI EMOTIVI

L’EDUCAZIONE ALLA

SALUTE E

IL PROGETTO LIFE SKILLS

DOCUMENTI UFFICIALI DI RIFERIMENTO

PROMOZIONE DELLA SALUTE

intesa come BENESSERE

FISICO MENTALE SOCIALE

CARTA DI OTTAWA WHO 1986

LIFE SKILLS Education in

Schools WHO 1997

PROGRAMMA ITALIANO Autonomia

Scolastica, LIFE SKILLS e PEER EDUCATION MPI 2000

STRUMENTI

PROGRAMMI LIFE SKILLS PER LA SCUOLA

per la promozione del BENESSERE

SVILUPPO DI ABILITA’

SCELTE DI STILI DI VITA SALUTARI

per la prevenzione del DISAGIO

PSICO-SOCIALE

DISCIPLINE strumenti di facilitazione

dell’apprendimento

LIFE SKILLS

STRATEGIE MENTALI/COMPORTAMENTALI

Gestiscono in modo efficace situazioni di stress.

COSTITUISCONO IL CURRICULUM

IMPLICITO Crescita della persona.

Sviluppo delle potenzialità.

Sviluppo delle abilità comunicative/

relazionali.

PROMOZIONE DELLA SALUTE E DEL BENESSERE

Rivolte ai bambini e agli adolescenti.

COMPETENZE PSICO-SOCIALI

Consentono di affrontare in modo

efficace richieste/sfide della vita.

LIFE SKILLS Competenze

di vita

DECISION MAKING

PROBLEM SOLVING

PENSIERO CREATIVO

PENSIERO CRITICO

COMUNICA- ZIONE

EFFICACE CAPACITA’ DI

RELAZIONI INTER-

PERSONALI

AUTOCON- SAPEVOLEZZA

EMPATIA

GESTIONE DELLE

EMOZIONI

GESTIONE DELLO STRESS

SET DI LIFE SKILLS

•CAPACITA’ DI PRENDERE DECISIONI IN MODO COSTRUTTIVO DECISION MAKING

•CAPACITA’ DI RISOLVERE PROBLEMI E DI TROVARE SOLUZIONI COSTRUTTIVE PROBLEM SOLVING

•CAPACITA’ DI ESPLORARE SOLUZIONI ALTERNATIVE E CONSEGUENZE DI AZIONI PENSIERO CREATIVO

•CAPACITA’ DI ANALIZZARE LE INFORMAZIONI E LE ESPERIENZE IN MODO OBIETTIVO

PENSIERO CRITICO

•SAPERSI ESPRIMERE, VERBALMENTE E NON, IN MODO APPROPRIATO RISPETTO ALLE VARIE SITUAZIONI E SAPER CHIEDERE AIUTO O CONSIGLIO IN CASO DI NECESSITA’

COMUNICAZIONE EFFICACE

SET DI LIFE SKILLS

•CAPACITA’ DI METTERSI IN RELAZIONE E DI INTERAGIRE IN MODO POSITIVO

CAPACITA’ DI RELAZIONI INTERPERSONALI

•CONOSCENZA DI SE’, DEI PROPRI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA AUTOCONSAPEVOLEZZA

•CAPACITA’ DI IMMAGINARE LA VITA DI UN’ALTRA PERSONA, ANCHE IN SITUAZIONI POCO FAMILIARI, PER CAPIRLA, ACCETTARLA ED OFFRIRLE SOSTEGNO IN CASO DI NECESSITA’

EMPATIA

•CAPACITA’ DI RICONOSCERE LE EMOZIONI PROPRIE ED ALTRUI

GESTIONE DELLE EMOZIONI

•CAPACITA’ DI RICONOSCERE LE FONTI DI STRESS DELLA VITA, DI COMPRENDERNE GLI EFFETTI E DI AGIRE CONTROLLANDONE I LIVELLI DI INTENSITA’

GESTIONE DELLO STRESS

APPROCCIO CENTRATO

SULLA PERSONA

C.R. Rogers (1902-1987)

QUALITA’ DELLA RELAZIONE INTERPERSONALE

Strumento di lavoro per il benessere e la crescita

psicologica.

VERO APPRENDIMENTO - Centrato sullo

studente. - Forma di esperienza che coinvolge tutta la

persona (corpo/mente/

sentimenti). - Processo interattivo

che fa emergere i talenti.

SCOPO DELL’EDUCAZIONE -Facilitare l’apprendimento. - Creare un clima positivo.

- Capacità di ascolto, comprensione e rispetto.

ESSERE UMANO - Natura positiva ma

vulnerabile. - Bisogno di accoglienza. - Bisogno di un ambiente

facilitante fatto di relazioni significative e positive: considerazione positiva

incondizionata, comprensione empatica e consapevolezza personale.

PROGETTARE IN FUNZIONE

DELLA INCLUSIONE

DIVERSITA’ COME

RISORSA

RITMI DI SVILUPPO

STILI COGNITIVI

FATTORI EMOTIVO-MOTIVAZIONALI

RITMI DI APPRENDIMENTO

RETROTERRA CULTURALE

TEMPERAMENTI

INTELLIGENZE

D. FAVRE, pedagogista (2009)

L’APPRENDIMENTO SCOLASTICO COMPORTA DESTABILIZZAZIONI

COGNITIVE ED AFFETTIVE CONTRADDISTINTE DA PERIODI DI VULNERABILITA’.

ALUNNO - GLI STILI COGNITIVI (Boscolo, 1981; Sternberg, 1998); - GLI STILI DI LAVORO (Gardner, 2002); - I LIVELLI DI APPRENDIMENTO; - LE ATTRIBUZIONI (Weiner, 1985; De Beni e Moè, 1995); - LE INTELLIGENZE MULTIPLE (Gardner, 1983).

DOCENTI - GLI STILI COMUNICATIVI (Norton, 1983); - GLI STILI DI INSEGNAMENTO (Henson e Borthwick).

“NON OCCORRE SCOPRIRE NUOVE TERRE, MA GUARDARE QUELLE CONOSCIUTE CON OCCHI NUOVI”. (PROUST)

OGNI BAMBINO E’ UNICO (D. Ianes, 2014)

E’ EVIDENTE CHE OCCORRE UNA DIDATTICA INCLUSIVA SE VOGLIAMO CHE TUTTI GLI ALUNNI APPRENDANO AL MASSIMO DELLE LORO POSSIBILITA’.

7 PUNTI CHIAVE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA “capace di curvarsi alla persona dell’alunno”.

COMPAGNI DI CLASSE

COME RISORSA

Apprendimen- to cooperativo

e aiuto reciproco

ADATTAMENTO E SEMPLIFICAZIONE

DEL TESTO PER INTEGRARE TUTTI

NEI PERCORSI COMUNI

Preparazione del materiale

MAPPE, SCHEMI E

AIUTI VISIVI Facilitatori

dell’apprendi- mento

POTENZIA-MENTO DEI PROCESSI COGNITIVI

Memoria, attenzione,

concentrazio-ne, logica, ecc.

METACO-GNIZIONE

E METODO DI STUDIO

Sviluppare la consapevolez-za di quello

che si fa e del perché

EMOZIONE, AUTOSTIMA

E MOTIVAZIO-

NE Attenzione agli

aspetti emotivo-

relazionali, imparare a vivere bene

con se stessi e con gli altri

POTENZIA- MENTO DEL FEEDBACK

SUI RISULTATI Per l’appren- dimento e lo sviluppo di una buona

immagine di sé

INSEGNANTE: UN RUOLO DA RIPENSARE

Riflettere su chi è e che cosa è tenuto a fare

(L. Tuffanelli)

ELEVATO COINVOLGIMENTO

EMOTIVO Le problematiche d’aula comportano una fatica

dell’insegnare.

STRUMENTI OPERATIVI A

DISPOSIZIONE

DISPONIBILITA’A CAMBIARE EVENTUALI

COMPORTAMENTI INEFFICACI

Tipi di insegnamenti non più adeguati ai

tempi e ai nuovi bisogni.

“In una scuola di tutti e per tutti la parola d’ordine, va ricordato, è e sarà sempre: NON UNO

DI MENO!”. (G. Poli)

COMMISSIONE SUCCESSO FORMATIVO E

SOSTEGNO anno scolastico 2013/2014

Coordinatori Rech Chiara e Maschio Sabrina

Membri Bellencin K., Biasion A., Dipietro I., Maschio A., Nante G., Rimoldi V., Schenal V., Simioni M., Vago M.

PROCEDURA PER L’INDIVIDUAZIONE/

INCLUSIONE DEGLI ALUNNI

CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

BES Bisogni

Educativi Speciali

DISABILITA’ L. 104/1992

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

L. 170/2010

SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO,

LINGUISTICO, CULTURALE

DISAGIO COMPORTAMENTALE/

RELAZIONALE

I MODELLI PROPOSTI DALLA COMMISSIONE

QUATTRO DOCUMENTI

GUIDA ALLA COMPILAZIONE

Allegato A

OSSERVAZIONE ED ANALISI

DELLA CLASSE Allegato B GRIGLIA PER LA

RILEVAZIONE DEI BES e dei punti di forza

dell’alunno e della classe Allegato C

BES-DOCUMENTO PER

L’INCLUSIONE Allegato D

• FORNISCE UN PROFILO DEL GRUPPO

COMPLESSIVO ED IN EVOLUZIONE;

• DA ADOTTARE NEI DIVERSI ORDINI DI SCUOLA DELL’ ISTITUTO;

• EVIDENZIA PUNTI CRITICI E PUNTI DI FORZA DEL GRUPPO-CLASSE.

GRIGLIA PER L’OSSERVAZIONE

E L’ANALISI DELLA CLASSE

Allegato B

• MODELLO E AMBITI ICF PER UN

APPROCCIO CIRCOLARE E SISTEMICO;

• VALUTAZIONE DELLA DIFFICOLTÀ "GLOBALE": DIFFICOLTÀ, MA ANCHE PUNTI DI FORZA E CONTESTO COME FATTORE OSTACOLANTE O FACILITANTE.

GRIGLIA PER LA RILEVAZIONE DEI

BES Allegato C

ICF

MODELLO ANTROPOLOGICO DEL

FUNZIONAMENTO UMANO

(OMS, 2002) ICF-CY per bambini e

adolescenti (2007)

PERSONA CONSIDERATA NELLA

SUA TOTALITA’ Prospettiva

BIO-PSICO-SOCIALE

CONSIGLIO DI CLASSE/TEAM

DOCENTI Individuano i casi specifici

PUNTO DI PARTENZA PER COGLIERE I BES

COLLEGIO DOCENTI

Stabilisce i criteri

generali

MODELLO ICF 7 ambiti di funzionamento

• TUTTO CIO’ CHE E’ BIOLOGICAMENTE RILEVANTE E INCIDE SUL FUNZIONAMENTO DELL’ ALUNNO, LA SUA PATOLOGIA E ALTRI ASPETTI BIOLOGICI CRONICI O ACUTI

CONDIZIONI FISICHE PROBLEMATICHE

• MALFORMAZIONI O MANCANZA DI ARTI, ORGANI O PARTI DI ESSI STRUTTURE CORPOREE

• DIFFICOLTA’ DI FUNZIONAMENTO ORIGINATE DA DEFICIT FUNZIONALI: VISIVI, UDITIVI, MOTORI, DEFICIT DELL’ATTENZIONE, DEFICIT DELLA MEMORIA, ECC.

FUNZIONI CORPOREE

• DEFICIT DI CAPACITA’ E/O DI PERFORMANCE IN VARI AMBITI DI ATTIVITA’: APPRENDIMENTO, APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE, CAPACITA’ DI SVOLGERE COMPITI, COMUNICAZIONE E LINGUAGGIO, CURA DELLA PROPRIA PERSONA, INTERAZIONI E RELAZIONI INTERPERSONALI

ATTIVITA’ PERSONALI

• PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA’ PREVISTE DAL RUOLO DI ALUNNO E SVILUPPO DI ABILITA’ E COMPETENZE DEL CURRICOLO

PARTECIPAZIONE SOCIALE

• LE VARIE SITUAZIONI RELAZIONALI, CULTURALI E ARCHITETTONICHE IN CUI E’ IMMERSO L’ALUNNO

FATTORI CONTESTUALI AMBIENTALI

• LE VARIE DIMENSIONI, PSICOLOGICA, AFFETTIVA E COMPORTAMENTALE, CHE INCIDONO SULLA MOTIVAZIONE, L’AUTOSTIMA, GLI STILI ATTRIBUTIVI, ECC.

FATTORI CONTESTUALI PERSONALI

OGNI BAMBINO E’ UNICO (D. Ianes, 2014)

E’ EVIDENTE CHE OCCORRE UNA DIDATTICA INCLUSIVA SE VOGLIAMO CHE TUTTI GLI ALUNNI APPRENDANO AL MASSIMO DELLE LORO POSSIBILITA’.

7 PUNTI CHIAVE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA “capace di curvarsi alla persona dell’alunno”.

COMPAGNI DI CLASSE

COME RISORSA

Apprendimen- to cooperativo

e aiuto reciproco

ADATTAMENTO E SEMPLIFICAZIONE

DEL TESTO PER INTEGRARE TUTTI

NEI PERCORSI COMUNI

Preparazione del materiale

MAPPE, SCHEMI E

AIUTI VISIVI Facilitatori

dell’apprendi- mento

POTENZIA-MENTO DEI PROCESSI COGNITIVI

Memoria, attenzione,

concentrazio-ne, logica, ecc.

METACO-GNIZIONE

E METODO DI STUDIO

Sviluppare la consapevolez-za di quello

che si fa e del perché

EMOZIONE, AUTOSTIMA

E MOTIVAZIO-

NE Attenzione agli

aspetti emotivo-

relazionali, imparare a vivere bene

con se stessi e con gli altri

POTENZIA- MENTO DEL FEEDBACK

SUI RISULTATI Per l’appren- dimento e lo sviluppo di una buona

immagine di sé

Dove porre la soglia tra funzionamento normale e funzionamento problematico?

CRITERI OGGETTIVI

BES Difficoltà evolutiva, in ambito

educativo e apprenditivo, espressa in funzionamento problematico anche per il

soggetto

DANNO

EFFETTIVAMENTE VISSUTO DALL’ALUNNO E PRODOTTO SU ALTRI

OSTACOLO UN

FUNZIONAMENTO E’ PROBLEMATICO SE OSTACOLA IL

BAMBINO NEL SUO SVILUPPO FUTURO

STIGMA SOCIALE CI SI CHIEDE SE

OGGETTIVAMENTE IL BAMBINO STIA

PEGGIORANDO LA SUA IMMAGINE SOCIALE

“Facilitare l’apprendimento significa liberare la

curiosità, dar via libera al gusto della ricerca, divenire consapevoli che nessuna conoscenza è certa e che solo il processo di ricerca costituisce una base di certezza. L’unico uomo che possa considerarsi educato è colui

che ha imparato ad imparare.”

C. Rogers

APPROFONDIMENTI

DIVERSAMENTE INTELLIGENTI di H.Gardner, 1983

TEORIA DELLE INTELLIGENZE

MULTIPLE da riconoscere e

stimolare nel “periodo sensibile”

LINGUISTICA

MUSICALE

LOGICO-MATEMATICA

SPAZIALE

CORPOREO-CINESTESICA INTRAPERSONALE

INTERPERSONALE

NATURALISTICA

ESISTENZIALE

LA TEORIA GERARCHICA DELL’INTELLIGENZA di C. Cornoldi, 2007

DIFFERENTI FORME DI INTELLIGENZA - non del tutto indipendenti e non tutte di uguale importanza.

ABILITA’ SEMPLICI - in interazione diretta con gli stimoli dell’esperienza (visualizzazione, numeri, linguaggio, ecc.); - vengono automatizzate attraverso un uso reiterato.

ABILITA’ GENERALI - sono processi centrali comuni a vari ambiti; - entrano in gioco quando il livello di complessità dei compiti aumenta (es. lettura a livello strumentale e a livello di comprensione).

LO STILE COMUNICATIVO (Norton, 1983)

AMICHEVOLE

RILASSATO

POLEMICO

ATTENTO

PRECISO DOMINANTE

DRAMMATICO

APERTO

D’IMPATTO

LO STILE D’INSEGNAMENTO

• USO DELLA COMUNICAZIONE VERBALE STILE VERBALE

• USO PREVALENTE DELLA SCRITTURA STILE VISIVO

• USO DI DOMANDE STILE INDUTTIVO

• USO DI DIVERSI MATERIALI PER FACILITARE GLI ALLIEVI STILE DEDUTTIVO

• PROGRAMMAZIONE DETTAGLIATA DELLE PROPOSTE PER FAR ASSIMILARE I CONCETTI ALLA CLASSE

STILE SEQUENZIALE

• USO DI MAPPE CONCETTUALI STILE CONCETTUALE

• GLI ALLIEVI LAVORANO IN GRUPPI STILE PARTECIPATIVO

• GLI ALLIEVI LAVORANO DA SOLI STILE INDIVIDUALE

6 STILI D’INSEGNAMENTO

di Henson e Borthwick •COMPITI BEN PROGRAMMATI CON MATERIALI

APPROPRIATI APPROCCIO ORIENTATO AL

COMPITO

•INSEGNANTE/STUDENTE PROGETTANO INSIEME L’ APPRENDIMENTO IN MODO COLLABORATIVO (TIMONE ALL’INSEGNANTE)

APPROCCIO DI PROGETTAZIONE

COOPERATIVA

•LA STRUTTURA DEL COMPITO SPETTA ALL’ INSEGNANTE E GLI STUDENTI SCELGONO FRA LE OPZIONI

APPROCCIO CENTRATO SUL BAMBINO

•IL CONTENUTO DELL’ INSEGNAMENTO VIENE PIANIFICATO E GLI STUDENTI SONO ESCLUSI DAL PROCESSO

APPROCCIO CENTRATO SULLA MATERIA

•L’ INSEGNANTE MOSTRA UGUALE ATTENZIONE PER LO STUDENTE E PER LA MATERIA

APPROCCIO CENTRATO SULL’APPRENDIMENTO

•L’ INSEGNANTE CERCA DI VIVACIZZARE EMOTIVAMENTE L’INSEGNAMENTO

APPROCCIO EMOTIVAMENTE

STIMOLANTE

LO STILE COGNITIVO (R.J. Sternberg, 1998)

un modo “preferito” di pensare e di affrontare compiti impiegando certe strategie, fino ad automatizzarle

• SI FOCALIZZA SULL’ ASPETTO GENERALE • PREFERENZA VERSO UNA PERCEZIONE DEL DETTAGLIO

GLOBALE/ANALITICO

• ANALISI GRADUALE DELLE DIVERSE VARIABILI • FORMULAZIONE DI IPOTESI SISTEMATICO/INTUITIVO

• PREDILIGE IL CODICE LINGUISTICO • LAVORA PER IMMAGINI MENTALI, SCHEMI E RAPPRESENTAZIONI

VERBALE/VISUALE

• RISPONDE RAPIDAMENTE • E’ LENTO E ACCURATO

IMPULSIVO/RIFLESSIVO

• RIMANDA/NON RIMANDA A UNA PERCEZIONE INFLUENZATA DAL CONTESTO

DIPENDENTE/INDIPENDENTE DAL CAMPO

• PROCEDE SECONDO LA LOGICA E SULLA BASE DI INFORMAZIONI

• PROCEDE AUTONOMAMENTE E CREATIVAMENTE CONVERGENTE/DIVERGENTE

LE ATTRIBUZIONI di Weiner, 1985

Le attribuzioni sono dei processi attraverso i quali ogni individuo analizza i suoi successi o insuccessi per capire chi o che cosa è responsabile della riuscita o

meno di compiti di diverso tipo.

CAUSE PRINCIPALIsuccesso/ insuccesso

IMPEGNO/ DISIMPEGNO

FACILITA’ DEL COMPITO/

DIFFICOLTA’

AIUTO/ NON AIUTO

FORTUNA/ SFORTUNA

ABILITA’/ INCAPACITA’

I PRINCIPALI STILI ATTRIBUTIVI

tabella adattata da De Beni e Moè, 1995 • IL SOGGETTO ATTRIBUISCE PRINCIPALMENTE IL

SUO SUCCESSO ALL’ IMPEGNO E IL SUO INSUCCESSO ALLA MANCANZA DI IMPEGNO

STILE IMPEGNO STRATEGICO

• IL SOGGETTO ATTRIBUISCE PRINCIPALMENTE IL SUO SUCCESSO A CAUSE ESTERNE E IL SUO INSUCCESSO ALLA MANCANZA DI ABILITA’

STILE DEPRESSO

• IL SOGGETTO ATTRIBUISCE PRINCIPALMENTE IL SUO SUCCESSO ALL’ ABILITA’ E IL SUO INSUCCESSO A CAUSE ESTERNE

STILE NEGATORE

• IL SOGGETTO ATTRIBUISCE PRINCIPALMENTE IL SUO SUCCESSO E IL SUO INSUCCESSO A CAUSE ESTERNE

STILE PEDINA

• IL SOGGETTO ATTRIBUISCE PRINCIPALMENTE IL SUO SUCCESSO ALL’ ABILITA’ E IL SUO INSUCCESSO ALLA MANCANZA DI ABILITA’

STILE ABILE