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1 Fumetti del mese Anno 2019 Accesso web: www.sbt.ti.ch/bclo cliccare su "selezioni tematiche" e poi su "fumetti del mese: 2019" Nota sul fumetto “Il fumetto è una delle poche forme visivo-verbali dei nostri tempi che continua a raccontare qualcosa” (*Gillo Dorfles “Il fumetto tra disegno e racconto”, Atti del Convegno internazionale, 2005). Di fronte alle arti visive tradizionali, il fumetto riceve facilmente la considerazione che si riserva all’ultimo arrivato, anche se in fatto di giovane età il cinema gli fa buona compagnia. Rispetto al cinema ha però “una storia più problematica e incerta”: il suo successo iniziale resta infatti a lungo legato alle “strategie della grande industria editoriale”, strategie che lo inchiodano “a nicchie particolari di produzione e di consumo”. Ciò non impedisce per fortuna la nascita di opere innovative e di grande interesse, anche se ne limita l’evoluzione fino a quando, con gli anni Sessanta, si mettono in moto un’editoria e una produzione indipendenti. Con questa svolta inizia a conquistare spazio un linguaggio che cresce sempre più in forza espressiva oltre che imprenditoriale. Il tardo arrivo alla maturità comporta però la diffusione di un pregiudizio che sopravvive e condiziona largamente ancora oggi l’opinione generale e che vede nel fumetto “una sorta di sottoletteratura, per bambini o adulti un po’ handicappati”. Chiunque segua, apprezzi e desideri promuovere quella che, a buon diritto, è anche chiamata la Nona Arte, ritiene, come afferma Dorfles*, “che non ci sia altra forma di comunicazione visiva-verbale […] così complessa e così mal conosciuta o maltrattata”. E non può quindi non porsi un obiettivo al contempo semplice e complesso: dare un contributo “a far scomparire la sfumatura denigratoria” che accompagna il nome “fumetto” e, analogamente a quanto accaduto al termine “impressionismo” nel campo della pittura, far conoscere e valorizzare il grande patrimonio culturale celato nel mondo delle nuvole di china e matita, un mondo dove il bianco e il nero riescono a svelare con incredibile intensità tutti i colori della vita. Perché, come conclude Barbieri la presentazione della sua storia della letteratura a fumetti, “il fumetto oggi è adulto, ma è un giovane adulto, capace ancora di entusiasmarsi e di sognare – e capace altresì di far riflettere e far ricordare”. Citazioni tratte da: Daniele Barbieri “Breve storia della letteratura a fumetti”, Roma, Carocci, 2009. Biblioteca cantonale di Locarno Via Cappuccini 12 CH - 6600 Locarno

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Fumetti del mese Anno 2019

Accesso web:

www.sbt.ti.ch/bclo cliccare su "selezioni tematiche" e poi su "fumetti del mese: 2019"

Nota sul fumetto

“Il fumetto è una delle poche forme visivo-verbali dei nostri tempi che continua a

raccontare qualcosa” (*Gillo Dorfles “Il fumetto tra disegno e racconto”, Atti del

Convegno internazionale, 2005).

Di fronte alle arti visive tradizionali, il fumetto riceve facilmente la considerazione che si riserva all’ultimo arrivato, anche se in fatto di giovane età il cinema gli fa

buona compagnia. Rispetto al cinema ha però “una storia più problematica e incerta”: il suo successo iniziale resta infatti a lungo legato alle “strategie della

grande industria editoriale”, strategie che lo inchiodano “a nicchie particolari di produzione e di consumo”. Ciò non impedisce per fortuna la nascita di opere innovative e di grande interesse, anche se ne limita l’evoluzione fino a quando, con

gli anni Sessanta, si mettono in moto un’editoria e una produzione indipendenti. Con questa svolta inizia a conquistare spazio un linguaggio che cresce sempre più in forza

espressiva oltre che imprenditoriale. Il tardo arrivo alla maturità comporta però la diffusione di un pregiudizio che sopravvive e condiziona largamente ancora oggi

l’opinione generale e che vede nel fumetto “una sorta di sottoletteratura, per

bambini o adulti un po’ handicappati”.

Chiunque segua, apprezzi e desideri promuovere quella che, a buon diritto, è anche

chiamata la Nona Arte, ritiene, come afferma Dorfles*, “che non ci sia altra forma di comunicazione visiva-verbale […] così complessa e così mal conosciuta o maltrattata”. E non può quindi non porsi un obiettivo al contempo semplice e

complesso: dare un contributo “a far scomparire la sfumatura denigratoria” che accompagna il nome “fumetto” e, analogamente a quanto accaduto al termine

“impressionismo” nel campo della pittura, far conoscere e valorizzare il grande patrimonio culturale celato nel mondo delle nuvole di china e matita, un mondo dove

il bianco e il nero riescono a svelare con incredibile intensità tutti i colori della vita. Perché, come conclude Barbieri la presentazione della sua storia della letteratura a

fumetti, “il fumetto oggi è adulto, ma è un giovane adulto, capace ancora di

entusiasmarsi e di sognare – e capace altresì di far riflettere e far ricordare”.

Citazioni tratte da: Daniele Barbieri “Breve storia della letteratura a fumetti”, Roma, Carocci, 2009.

Biblioteca cantonale di Locarno

Via Cappuccini 12

CH - 6600 Locarno

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Bozzetto, Bruno Minivip e Supervip: il mistero del Via Vai (2018) Fumetti per adolescenti Segn.: BRLF 2955

L’opera Chi non ha sognato di avere un dispositivo con il quale viaggiare nello spazio e nel tempo senza bisogno di mezzi di trasporto? Cosa succede se quel marchingegno esiste davvero, si chiama "Via Vai" ed è stato progettato da una perfida aliena determinata a conquistare il nostro pianeta! In Minivip & Supervip: Il mistero del Via Vai già dalla prima tavola è presentato un tema chiave dell’opera: la salute della Terra. A minacciarla è il losco piano di Sua Fertilità, una dispotica matriarca extraterrestre che la vuole invadere con la sua numerosissima prole, sfruttando l’elevato tasso d’inquinamento del pianeta (da lei stessa facilitato nel corso dei secoli). Ma non ha fatto i conti con Supervip e Minivip, gli ultimi due discendenti della stirpe di supereroi Vip. Se il primo è il classico eroe aitante, muscoloso e affascinante, il secondo è bassetto, miope e gracilino, schernito dalla gente per questo suo aspetto: entrambi i fratelli però sono coraggiosi, generosi e hanno un cuore romantico che conquista. L’autore Bruno Bozzetto (1938) è un pilastro dell’animazione mondiale. Creatore di

capolavori come “West and Soda” (1965), “Vip, mio fratello superuomo” (1968)

e “Allegro non troppo” (1977), è anche il papà del Sig. Rossi, la personificazione

dell’uomo di mezza età alle prese con la società e i problemi degli anni 1960. A

cinquant’anni di distanza, Bozzetto fa rivivere i fratelli Vip nel suo primo graphic

novel adattando a fumetti una sceneggiatura cinematografica inedita, scritta con

Nicola Ioppolo e disegnata da Grégory Panaccione che dà alla storia una nuova

e attraente potenza grafica.

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Morris Lucky Luke: L’integrale 1 (2018) Fumetti per ragazzi Segn.: BRLF 2964

L’opera Arricchito da un sostanzioso dossier introduttivo riccamente illustrato, il volume propone le prime storie di Lucky Luke dal 1946 al 1949. Dalla sua prima pubblicazione, nel 1946, il “fortunato Lucky” ha visto un’evoluzione costante grazie al modificarsi del tratto del suo geniale creatore Morris. In pochi anni è passato da una forma tondeggiante, ispirata a Popeye e Topolino, a una silhouette più longilinea, tipica dei grandi cowboy dell’età d’oro dei western. L’autore Il fumettista fiammingo Morris (vero nome Maurice De Bévère, 1923-2001) entra giovanissimo in uno studio di cartoni animati, a fianco di due fenomeni del fumetto belga: Peyo, creatore dei Puffi, e Andrè Franquin, l’autore di Gaston Lagaffe. Affascinato dal mito della Frontiera, dal 1948, per sei anni, gira negli Stati Uniti prima di fermarsi a New York, dove conosce René Goscinny, futuro soggettista di Asterix. Insieme danno vita alla saga di Lucky Luke, figura del cowboy solitario, che parla col suo cavallo, Jolly Jumper, e spara «più veloce della sua ombra», combatte con i quattro fratelli Dalton, banditi fallimentari e sempre arrabbiati, e se la vede con Rantanplan, il «cane più scemo del mondo». I saloon, le giacche blu e il Mississippi, i bari, i ciarlatani, i duelli, i canyon e le praterie: dal 1946 a oggi l’epopea di Lucky Luke ha scandagliato tutte le figure e le leggende del West, mettendolo simpaticamente in burla, giocandoci, rendendogli omaggio fino a diventare il più noto fumetto western di ogni tempo. Un successo che nasce anche dal suo originale messaggio: va bene il mito del West e dei duelli, ragazzi, ma «take it easy». E facciamoci una risata!

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Larcenet, Manu Il rapporto di Brodeck: L’Altro (2017) Fumetti per adolescenti Segn.: BRLF 2965/I

L’opera La guerra è finita e Brodeck ha passato due anni in un campo di concentramento. Ritornato nel suo villaggio, in una valle montuosa al confine tra Francia e Germania, scopre di sentirsi un corpo estraneo: decide così di stabilirsi con la moglie e la figlia in una piccola casa ai margini del paese in cerca di una nuova serenità. Una sera scopre che la comunità si è resa colpevole di un terribile crimine: in un folle rito di catarsi collettiva, gli abitanti hanno ucciso uno straniero. Di questa verità gli vietano di parlare, obbligandolo a scrivere un “rapporto ufficiale” che distorcendo i fatti presenta lo straniero come pericoloso e l’omicidio come un atto inevitabile e moralmente giustificabile. Brodeck scrive però un secondo “diario”, privato e nascosto, in cui cerca di ricordare come si sono svolti davvero i recenti eventi della sua vita: dalla guerra e il campo di concentramento fino all’incontro con lo straniero e alla tragica notte del crimine collettivo. La scrittura del rapporto privato diventa una medicina per curare la propria psiche e capire sia le violenze subite durante la guerra sia la brutalità assassina degli uomini del villaggio. Grazie al potere della scrittura e alla forza della memoria, Brodeck riesce ad affrontare i traumi del passato e trovare una forma di redenzione interiore che lo aiuta a districare l’ingarbugliata matassa emotiva della sua vita. L’autore Manu Larcenet (1969) studia grafica a Sèvres e inizia a pubblicare nel 1994. Ha legato il suo nome a graphic novel come “Lo scontro quotidiano”, vincitore del premio “Miglior libro” al Festival di fumetti di Angoulême e del premio “Miglior libro straniero” al Comicon di Napoli, alla serie umoristica autobiografica “Ritorno alla terra” e alla saga “Blast”, riconosciuta come “una vetta assoluta del fumetto contemporaneo” (Francesco Giai Via). Ne Il rapporto di Brodeck mette le sue notevolissime capacità di disegnatore al servizio di un romanzo scritto da Philippe Claudel (1962), premiato scrittore, accademico, saggista e regista francese, declinando un bianco e nero aspro, graffiante e polveroso, molto espressivo e potente.

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Magnus Lo sconosciuto (2018) Fumetti per adulti Segn.: BRLF 2988 + Magnus “Lo Sconosciuto racconta”, BRLF 2989

L’opera Il protagonista di Lo Sconosciuto è un uomo di cui si conosce poco: ex legionario e combattente, privo di scrupoli e dal passato macchiato di crimini da dimenticare, di mezza età, fisico asciutto, segnato e nervoso, parla pochissimo, non racconta nulla di sé e non ha voglia di divertirsi. Unknow è un lupo solitario che si muove in un contesto politico-sociale ben riconoscibile, fatto di rivoluzioni, attentati e crisi varie. Le sue avventure sono uno dei migliori esempi di fumetto nero, con inserti spionistici, gialli e talvolta horror, e uno dei punti di partenza del rinnovamento del fumetto italiano, iniziato negli anni 1970 che porta nuova e ineguagliabile linfa vitale negli anni 1980. Un uso esplicito e coreografico della violenza impensabile per un fumetto serio e drammatico, il sesso narrato in maniera evidente e disturbante, così come disturbanti scene in cui si vedono braccia mozzate, cruente torture e sequenze splatter, davvero inusuali per lo standard del fumetto di quegli anni, costruiscono un narrato forte e spigoloso, ma privo di gratuità o compiacenza, finalizzato a rispecchiare in modo asciutto il mondo e la personalità sporca, violenta ma enigmatica di Unknow. Lo Sconosciuto “è un fumetto straripante per le sceneggiature, per il disegno, per l’erotismo, per le ambientazioni, per la singolarità del personaggio, ma lo è ancora di più per la ricchezza di temi che riesce a raccogliere. Quattro continenti, ognuno con i propri focolai, le proprie ragioni, spesso espresse in totale autonomia rispetto alle convinzioni dell’epoca” (Luigi Berardi), “un fumetto che tratta i lettori da adulti, e non un fumetto per adulti” (Diego De Silva). L’autore Magnus, al secolo Roberto Raviola (1939–1996), è considerato uno dei più grandi artisti italiani nel campo del fumetto. Dalla sua matita sono uscite, tra l’altro, le controverse serie del cosiddetto “nero italiano” Kriminal e Satanik (1964), lo strepitoso successo di Alan Ford (1969), i racconti de I Briganti (1978-1989) e de La Compagnia della Forca (1977-1979) fino al capolavoro postumo Tex: La valle del terrore (1996), cui ha lavorato con cura certosina per ben sette anni. Magnus ha disegnato l’ultima strip di Unknow, il suo personaggio più bello, il 4 febbraio del 1996: il giorno dopo “uno di quei rari fumettisti al mondo capace di disegnare sentimenti” (Diego De Silva) moriva.

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Eisner, Will La forza della vita (2018) Fumetti per adolescenti Segn.: BRLF 3004

L’opera La forza della vita, uscito in America nel 1988, è ambientata a New York, nel Bronx, dove si muovono personaggi veri, alle prese con la grande depressione degli anni Trenta, una spaventosa ondata di freddo, il montare dell’antisemitismo, la solitudine e la pazzia che attanagliano uomini e donne. Il protagonista, Jacob Shtarkah, è alla ricerca del significato della sua vita e nelle prime pagine, quasi in un monologo, affronta la prima domanda che nasce in questi momenti: siamo stati creati da Dio oppure Dio è il frutto della nostra mente. Le due ipotesi cambiano completamente il significato della vita. L’incontro con uno scarafaggio ribaltato sulla schiena diventa per lui un termine di paragone tra quello che può essere l’esigenza primaria della vita, sopravvivere, e la ricerca di qualcosa di più del mangiare. Jacob non solo insegue qualcosa di più nella vita, ma quando riuscirà a superare la depressione, ad avere un lavoro onesto e redditizio, ha anche l’occasione della sua vita: la possibilità di recuperare un amore perso. Ma come accade spesso in Eisner, i personaggi non riescono a completare il loro riscatto. Non tutto ciò che riguarda la nostra vita, infatti, dipende da noi, dalle nostre mani di uomini, e non riusciamo a essere gli esclusivi muratori della nostra casa.

L’autore Will Eisner (1917-2005) è forse l’autore che più d’ogni altro ha contribuito a dare dignità artistica al fumetto, considerandolo da sempre un linguaggio al pari della letteratura. Ha creato storie e personaggi passati alla storia, in primis Spirit, lo straordinario detective mascherato nato nel 1940. Contratto con Dio, scritto nel 1978 a 61 anni, lo incorona “padre” del fumetto come “romanzo grafico”. A renderlo unico e venerato in tutto il mondo è pure la sua attività in campo didattico e saggistico, la sua opera di divulgazione e la sua eccezionale capacità di sfruttare le enormi possibilità grafiche e comunicative dell’arte sequenziale per narrare le più varie sfumature dell’animo umano. Come afferma Alan Moore in copertina di La forza della vita: “Non c’è nessuno come Will Eisner. Non c’è mai stato e, nei miei momenti più bui, dubito che ci sarà mai più”.

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Peyo I Puffi: L’integrale 1 (2013) Fumetti per ragazzi Segn.: BRLF 3011

L’opera Quali personaggi del fumetto franco-belga hanno acquisito una fame mondiale che dura da oltre 50 anni? I Puffi, ovviamente! Nati quasi per caso nel 1958 all’interno di un’avventura di John e Solfamì, i piccoli gnomi blu di Peyo sono protagonisti di storie ambientate nell'Europa in un medioevo fiabesco: Johan (John) è il coraggioso scudiero al servizio del re, mentre Pirlouit (Solfamì) è il buffone di corte che possiede un flauto a sei fori con cui evoca gli Schtroumpf. Questa edizione integrale pubblica per la prima volta le storie dei Puffi nell’ordine cronologico della loro apparizione sulle pagine del Journal de Spirou, completandole con un ricco apparato redazionale. Quasi 300 pagine per illustrare un vero e proprio making of di un mito del fumetto di tutti i tempi. L’autore Padre inglese e madre belga, Pierre Culliford (1928-1992) scelse lo

pseudonimo di Peyo dalla parola Pierrot, mal pronunciata da un cugino inglese.

Les Schtroumpfs, ossia i Puffi, nacquero a tavola nel 1958: volendo una saliera

e non trovandone il nome, Peyo disse a un amico: “Passe-moi le... schtroumpf”

(“Passami il... puffo”). L'amico gli rispose: «Tieni, ecco il tuo puffo, e quando

avrai finito di puffarlo, me lo ripufferai!» e tutti scoppiarono a ridere. Peyo inserì

questa divertente gag in una serie, Johan et Pirlouit, pubblicata su Le Journal

de Spirou. Nacque così un fumetto unico e amatissimo che diventò anche

cartone animato, film per la TV, rivista e infine un parco tematico vicino a Metz,

a Hagondange, che dal 1991 prende il nome di Walibi-Schtroumpfs.

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Nolitta, Guido Tex: El Muerto (2017) Fumetti per ragazzi Segn.: BRLF 3015

La storia Paco Ordoñez, detto El Muerto, è un misterioso e sanguinario criminale: il suo nome è inquietante e il suo volto butterato dalle ustioni fa rabbrividire. Accompagnato da tre sicari bianchi e da un indiano (Faccia Tagliata), vuole lanciare una sfida mortale a Tex: così aggredisce inspiegabilmente Tiger Jack e un navajo di nome Asantah, che viene ucciso a coltellate quasi subito da due degli uomini del feroce messicano. Al termine del pestaggio, affida al malconcio Tiger Jack un messaggio da recapitare al Ranger. La stessa sfida viene poi riportata a Tex dal figlio Kit, che, a sua volta, subisce un attacco dove resta ferito a una spalla, per mano di uno sgherro del truce personaggio. Un'altra vittima della banda di El Muerto è uno sceriffo amico di Tex, che viene ucciso senza pietà, mentre un barman viene preso in ostaggio. Pur non conoscendo le ragioni che spingono questo bandito a odiarlo tanto, Tex si mette in cammino verso il luogo dell'appuntamento: Boot-Hill (letteralmente: la Collina degli stivali), ossia il cimitero di Pueblo Feliz, una città fantasma che diventa teatro di un memorabile duello all'ultimo sangue tra Aquila della notte ed El Muerto. L’opera Questa bellissima edizione a colori ripropone uno dei capolavori dell’epopea di Tex Willer e una delle storie più amate sin dal suo debutto nel 1976. Disegnato dal mitico Aurelio Galleppini (in arte Galep, 1932-1994), vede alla sceneggiatura Guido Nolitta, alias Sergio Bonelli (1932-2011), editore di Tex e figlio di Gianluigi (1901-2001), lo scrittore-sceneggiatore che nel 1948 aveva creato il Ranger e che un malanno aveva messo temporaneamente fuori gioco. Un debutto alla scrittura tutto fuoco, fiamme e… successo, con un epico finale alla Sergio Leone!

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Giardino, Vittorio Sam Pezzo: un detective, una città (2016) Fumetti per adulti, V.M. 18 anni Segn.: BRLF 3021

Hard boiled made in Italy “Sulla strada dei criminali deve camminare un uomo che non è un criminale, che non è un tarato, che non è un vigliacco […]. Un uomo completo, un uomo comune eppure un uomo come se incontrano pochi. Deve essere, per usare un’espressione un poco abusata, un uomo d’onore, per istinto, per necessità […]. Dev’esserlo senza pensarci e, certamente, senza parlarne troppo (Raymond Chandler)”. Un uomo come Sam Pezzo, detective privato, bastardo di professione, duro. Uno che le dà, ma molto spesso le prende, un incassatore più che un vincente, uno che ha un suo senso delle cose e tira dritto su quello, con ironia e passione, nel tentativo di far quadrare il mondo” (Carlo Lucarelli). Caso più unico che raro nel mondo del fumetto, Sam Pezzo, è un personaggio che, attraverso il poliziesco, vive in presa diretta la tormentata realtà dei suoi giorni, muovendosi in una città nera e crudele, percorsa da piccoli criminali e tensioni razziali che sconfinano in una fredda violenza di strada, espressa con un bianco e nero potente, dai toni cupi e taglienti. L’autore Vittorio Giardino, nato a Bologna nel 1946, è uno dei maestri del fumetto

europeo. Noto e premiato in tutto il mondo grazie ai personaggi del detective

Sam Pezzo (fine anni ’70), dell’ex agente dei servizi segreti francesi Max

Fridman (primi anni ’80) e del giovane ebreo praghese Jonas Fink (inizi anni

’90), nelle sue opere tradotte in 14 lingue affronta i momenti più oscuri della

storia europea, dal nazismo alla guerra civile spagnola, fino agli anni dello

stalinismo e della destalinizzazione. Questa preziosa edizione raccoglie tutte le

storie di Sam Pezzo, presentate in ordine cronologico e impreziosite da inediti e

contenuti extra.

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Hergé Le avventure di Tintin: vol. 1 (2017), fumetti per ragazzi Segn.: BRLF 3028

Un giovane reporter e un cagnolino fanno la storia del fumetto Quando si parla di bande desinnée (“strisce disegnate”, in gergo BD), l’autore per eccellenza porta il nome di Georges Remi, in arte Hergè (1907-1983), creatore di Tintin. Il suo fumetto si impone con uno stile caratterizzato da tavole ricche di vignette, un’attenzione ai dettagli scenografici quasi maniacale e un tratto pulito ed essenziale inconfondibile e riconosciuto in tutto il mondo. Plasmato con questa estetica detta della ligne claire, Tintin appare nel 1929 sulle pagine della rivista cattolica Le Petit Vingtième con la storia Tintin nel Paese dei Soviet. Il personaggio è ancora molto acerbo e distante da quello entrato nella storia, in bianco e nero, con un disegno estremamente semplice e basilare. Il successo è comunque tale da proclamare la nascita di un nuovo modello di icona popolare, in grado di vendere ad oggi, nella sola Europa, ben 200 milioni di copie. Protagonista di 24 albi (l’ultimo incompiuto) dal 1929 al 1983, Tintin è un giovane reporter alle prese con enigmi e misteri che lo portano a viaggiare in compagnia del fedelissimo cagnolino Milou. Le avventure di Tintin diventano lo strumento con cui Hergè effettua una ricognizione attraverso tutto il Novecento, affrontandone temi e problematiche: dal comunismo russo alla Repubblica di Weimar, dal colonialismo belga in Congo fino alle realtà del terrorismo e dei dittatori in Sud America. Il personaggio mostra una sete di conoscenza e una voglia di avventura che lo portano a prendere coscienza del mondo contemporaneo, “per scoprire altri modelli di vita, altri modi di pensare: insomma, per allargare la visione del mondo” (Hergè), elevando il medium del fumetto a qualcosa di più di una semplice lettura di intrattenimento. Oltre alla portata culturale e umanista dell’opera, leggere un albo di Tintin significa ancora oggi abbracciare l’avventura a 360 gradi, per recuperare il piacere primordiale del ritmo e del racconto. L’opera "Tintin, la raccolta definitiva. Ventiquattro storie, una nuova traduzione, […]: tutto Tintin, come non l'avete mai visto prima" proclama la quarta di copertina, ed è tutto vero! La nuova edizione delle avventure di Tintin, in effetti, è una proposta filologica dell'opera di Hergé come mai si era vista prima. Il primo volume contiene Tintin nel paese dei Soviet e Tintin in Congo.

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Moreau, Jérémie La saga di Grimr (2018), fumetti per adolescenti Segn.: BRLF 3055

L’opera (“Una grande mente nel corpo di un passero ama fraternizzare con l’orso”) 1783, in un’Islanda schiacciata dalla povertà e dal giogo della Danimarca, Grimr

Enginsson perde i genitori a causa di un’eruzione vulcanica. Dopo essere sfuggito alla

morte e al tentativo di venire venduto come schiavo, Grimr incontra Vigmar il

Valoroso, ladro e vagabondo. Assieme decidono di iniziare una nuova vita come

traghettatori di viaggiatori ai piedi del fiordo islandese. Tra le due anime sole si

sviluppa un legame sempre più forte: il bambino Grimr diventa prima ragazzo e poi

uomo dalla forza eroica, mentre Vigmar riconquista la sua reputazione. È proprio

Vigmar a trasmettergli l’insegnamento morale più importante di tutta la sua vita:

«Muoiono i beni, muoiono i genitori. E morirai anche tu…; ma conosco una cosa che

mai morrà: il giudizio portato su ogni morto» (pag. 30). L’epopea di Grmir è una lotta

titanica con gli elementi della natura e contro la gretta malvagità della gente, una lotta

per realizzare l’insegnamento di Vigmar. “Ogni mia azione sarà come una pietra

posata per costruire l’edificio finale. […] Perché quello che gli altri non sanno è che ho

un vulcano nell’anima”: con una tavolozza di acquarelli fluidi e cangianti, materici e

drammatici, la storia segue il duro cammino di Grimr per far valere il suo diritto di

esistere, compiere imprese epiche e guadagnare una reputazione imperitura,

sfuggendo così all’oblio cui sembrano condannarlo le umili origini e la terra inospitale.

L’autore Jérémie Moreau (1987), giovane talentuoso fumettista francese e character designer

nel cinema di animazione, vince il suo primo concorso nel 2008; riceve poi il Young

Talent Award nel 2012 ad Angoulême. Nel 2018 per La Saga di Grimr viene premiato

con il Fauve d’Or al Festival di Angoulême. Intervistato dall’editore italiano della saga

dichiara: “tutti gli uomini degni di essere ricordati, che hanno compiuto delle imprese

per il paese hanno una loro saga. Sono gli eroi che fanno la storia, e gli artisti e gli

scrittori la scrivono”.

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Finger, Bill Batman: Le grandi storie (2017), fumetti per ragazzi Segn.: BRLF 3060

Batman compie 80 anni… Nel 1939 la rivista Detectives Comics tiene a battesimo la nascita di Bruce Wayne, il ricco miliardario orfano che, assistito dal fedele maggiordomo Alfred, di notte veste i panni di Bat-Man. L’Uomo pipistrello, che in Italia apparirà nel 1946, è il protagonista de Il caso del sindacato chimico: la sua prima avventura è scritta da Bill Finger e disegnata da Bob Kane. Da allora il Cavaliere Oscuro non ha mai cessato di vegliare sulla sua città, Gotham City, e di proteggere i suoi abitanti, nemmeno quando, da eroe positivo, per tutti era diventato un criminale, un traditore, una figura negletta. Anche quando perde il trattino nel nome, Batman non muta la sua personalità, distillata in anni e anni di storie scritte da decine di grandi autori. Nemici e malvagi di ogni tipo non riescono mai a intaccare l’essenza dell’Uomo pipistrello: lui è e resta sempre un eroe che ricorda a tutti come la giustizia non sia la pedissequa applicazione della legge, né che possa andare a scapito della misericordia e del rispetto della vita. Batman combatte ma non uccide, è un supereroe senza superpoteri. Batman è una persona non una maschera, e essere persona significa incarnare valori e significati dell’umanità che non sono confinati in un tempo e un luogo. Ma significa anche lottare con e per la propria anima, contro la scissione della propria vita, psichica e concreta, contro il rischio di perdersi in un tunnel (auto)distruttivo senza ritorno. Il Cavaliere Oscuro, il bambino che ha visto uccidere i genitori davanti ai suoi occhi, sa bene che l’oscurità può inghiottire tutto e tutti. E che la lotta contro l’oscurità continua…

… buon compleanno Cavaliere Oscuro! Il volume contiene alcune delle tappe più significative nell’evoluzione grafica ed estetica, oltre che storica, di Batman: dalla prima apparizione nel 1939 alle più recenti storie di autori visionari come Grant Harrison e Andy Kubert, a quelle più tenebrose di Darwyn Cooke fino a maestri come Neal Adams e Frank Miller. La selezione si chiude con la reinterpretazione di Bryan Hitch e Brad Meltzer (2014) del debutto di Bat-Man. Ne ha fatta di strada il primigenio bird-man che Kane, ripensando a una macchina volante di Leonardo da Vinci, ha trasformato in bat-man donandogli ali più simili a quelle di un pipistrello e che poi, su richiesta di Finger, ha convertito in un mantello, aggiungendo alla maschera delle piccole orecchie, per renderla più simile a un vero pipistrello. Nasce così il più grande giustiziere alato di sempre: tanti auguri Batman!

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Fonti per immagini e sintesi:

www.ibs.it www.amazon.it

editori vari

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Buona lettura con i grandi fumetti della

Biblioteca cantonale di Locarno!