FUMAIOLO OSTIA ARADISI il Tevere risalendo Tevere.pdfce nei pressi di Ostia. Qui il grande corso...

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il Tevere risalendo In bici il Tevere risalendo In bici Viaggio sui pedali dalla foce del “fiume di Roma” alla sorgente sul Monte Fumaiolo. Un’avventura in cinque tappe tra natura, cultura e sapori... Viaggio sui pedali dalla foce del “fiume di Roma” alla sorgente sul Monte Fumaiolo. Un’avventura in cinque tappe tra natura, cultura e sapori... OSTIA FUMAIOLO I P ARADISI di Cicloturismo I P ARADISI di Cicloturismo

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il Tevererisalendo

In biciil Tevere

risalendoIn bici

Viaggio sui pedali dalla foce del “fiume di Roma”alla sorgente sul Monte Fumaiolo. Un’avventura

in cinque tappe tra natura, cultura e sapori...

Viaggio sui pedali dalla foce del “fiume di Roma”alla sorgente sul Monte Fumaiolo. Un’avventura

in cinque tappe tra natura, cultura e sapori...

OSTIA

FUMAIOLO

I PARADISIdi CicloturismoI PARADISIdi Cicloturismo

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nuando a pedalare lungo il Tevere ora più vicino, ora meno aseconda delle strade, s’incontra la Riserva Naturale di Alviano,l’altra zona umida dopo quella di Tevere-Farfa, regno di uc-celli acquatici e trampolieri. Il progetto ambientale di que-st’area mira a mantenere gli equilibri naturali limitando almassimo l’attività antropica. Per esempio l’erba non si taglia ela pulizia di campi e boschi è assicurata dai cavalli. Cavalli se-guiti passo passo dai “guardabuoi” come nei documentari sul-le grandi mandrie africane. I guardabuoi sono quegli uccelliche approfittano della presenza dei cavalli per cibarsi dellemosche e degli insetti che attirano. Insomma si fanno como-do a vicenda secondo la perfezione della natura.

Ripartendo verso la sorgente del Fumaiolo gli amanti delgusto e del buon vino, in particolare, non possono fare a me-no di un bicchiere presso l’azienda vinicola Trappolini. Inquesta terra a cavallo tra Umbria e Lazio nella zona dell’orvie-tano il vino è la maggiore attività agricola. L’accoglienza è fa-migliare, il gusto è profondo e il rosso è insuperabile. Ovvia-mente, senza esagerare perché c’è da pedalare e proprio qui

ci sono le ultime “asperità” (qualche falsopiano) pri-ma di Baschi e il Lago di Corbara.

Corbara, insieme al lago della Madonnuc-cia, è uno dei due bacini artificiali creati

dalle dighe per le centrali idroelettriche.La strada che costeggia il bacino è pie-

na di curve che ad ogni svolta regala-no scorci diversi. Se nella prima parte

la “costa” è bassa e ricoperta da vigneti e ginestre, la se-conda è circondata da montagne verdissime che manmano si stringono quasi a formare una gola. Ed è pro-prio qui che si esce dal lago e ci si addentra nel cuore

della regione verde per eccellenza: l’Umbria.Il fiume è il filo che unisce le perle: le perle della natura

e della cultura. Qui in Umbria, sotto la bellissima To-di (deviazione per i più allenati e curiosi) ci sono

entrambe le cose, così come a Deruta, città delleceramiche, presso la quale hanno vissuto artisti

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ONTE FUMAIOLO - Risalire la Valle del Teve-re dalla sua foce alla sua sorgente. Una sfida?Un viaggio? Una pazzia? Certamente un qual-cosa di unico, coinvolgente, variegato edemozionate. Natura, cultura, storia, sapori, cit-

tà e “genti” diverse sorgono lungo tutti i 440 chilometri delfiume che ha fatto la fortuna di Roma.

Il viaggio parte dal punto più basso: gli zero metri della fo-ce nei pressi di Ostia. Qui il grande corso forma una paluded ’ i m p o r t a n z astrategica e vi-tale per uccelli,pesci, erbe,canneti e picco-le piante. Dalvento che spirasul Mar Tirreno,perciò, saliamoin sella e, costeg-giando più o me-no vicino il fiu-me, pedaliamoverso Roma.

Il passaggionella Capitale ètanto affascinatequanto caotico edè questo l’unicospezzone dell’inte-ro tragitto nel qua-le con la bici si haqualche difficoltàin più. Però, voletemettere il fascino dipedalare all’ombradi monumenti co-me Castel Sant’Angelo, Ponte Milvio o il Gianicolo e di farlodall’interno della “vena di Roma”, ristretti dalle alte mura degliargini? Gli stessi che rendono la ciclabile cittadina un’isola disilenzio e tranquillità in mezzo al tran tran più sfrenato. Il ver-de comunque, anche dentro la città non manca e le frondedegli alberi scendono verso il pelo dell’acqua. Dopo la digadi Castel Giubileo s’inizia a viaggiare verso l’entroterra e ilNord della campagne romane, prima, e sabine poi.

Seguendo la via Tiberina si giunge all’oasi Tevere-Farfa, ailocali nota come Oasi di Nazzano. Assieme a quella di Alvia-no, che incontreremo un centinaio di chilometri più a monte,è una delle aree protette più importanti del Tevere. Si tratta diuna zona paludosa, a bassa profondità, dove soprattutto gliuccelli migratori trovano un habitat perfetto per le soste e lariproduzione. Addirittura questa del Tevere Farfa oltre ad es-sere un’oasi riconosciuta dal Wwf, fa parte della ConvenzioneInternazionale delle Zone Umide poiché vi nidificò il rarissi-mo airone rosso. Nonostante Roma sia solo una ventina dichilometri più a valle, il paesaggio è già radicalmente cambia-to. Intorno, tutto è più verde con le colline sabine a fare dasfondo.

Da qui però si entra anche in quella parte più arcigna delpercorso. L’itinerario infatti, è ricco di saliscendi. Nazzano ePonzano sono solo le prime di una serie di salitelle che con-ducono a Castiglione in Teverina, ultimo lembo laziale dopoaver fatto una prima escursione in Umbria. Dove? A Penna inTeverina, per visitare il famoso presepe cui da decenni tutti ipaesani collaborano. La rappresentazione è una vera chiccadi artigianato e tecnologia che impegna falegnami, elettricisti,sarti, pittori e musicisti (la colonna sonora è stata compostada Riccardo Cocciante che ama molto queste colline). Conti-

Servizio speciale di Filippo Lorenzon

M

A sinistra, una pianta di gelsi presso Sant’Andrea inFlumine. Sopra, lo spettacolare passaggio sul Gianicolo

con Roma che si estende sotto il colle dal qualetutti i giorni a mezzogiorno tuona il cannone.

Scorpacciata furtiva di gelsi...Con tante campagne non è raro

incontrare alberi da frutto

Scorpacciata furtiva di gelsi...Con tante campagne non è raro

incontrare alberi da frutto

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borgo dove gustare un gelato, un caffè o una bibita fresca. Ri-caricare le pile con questi vecchi palazzi signorili, il lastricatoe il rituffarsi nella natura è un qualcosa di difficile da trasmet-tere: va pedalato in prima persona. Dopo Città di Castello,una delle tappe più importanti e significative è Sansepolcro.Qui si entra nelle terza regione (la Toscana) del nostro viag-gio, la provincia è quella di Arezzo e la città medioevale sem-bra una piccola Firenze incastonata tra le colline che adessocominciano a somigliare all’Appennino. Proprio qui nella cittàdi Piero della Francesca, dopo aver percorso circa 400 chilo-metri da Ostia, si entra nella Alta Valle del Tevere e semprequi ci sono le ultime grandi coltivazioni nella pianura creatadal fiume in millenni e millenni di attività. Solo Sansepolcromeriterebbe diversi giorni di visita. I suoi palazzi, le sue chie-se e le sue biblioteche sono una testimonianza della culturaitaliana, la stessa che ci distingue nel mondo. Noi per esem-pio, abbiamo avuto l’esclusiva fortuna di potere ammirare in

notturna, il Museo del-la Vetrata Antica. Inuna chiesa sconsacratadel 1.200 sono espostevetrate colorate di varieepoche e provenienzegeografiche e un labo-ratorio. Da San Sepol-cro per raggiungere la cima del Monte che dà vita a questo im-menso bacino idrografico, mancano circa 50 chilometri. Pisteciclabili vere e proprie non ce ne sono più, ma le strade sonoveramente poco trafficate. Sempre da qui, inizia però la partepiù dura dell’intero tragitto. Dopo i saliscendi tra Lazio ed Um-bria c’è da affrontare il dislivello (oltre mille metri) finale.

Panorama e fiume cambiano aspetto: le colline diventanomontagne e il fiume assume sempre più l’aspetto di un tor-

rente. Non c’èperò da preoc-

cuparsi, perchéin realtà il dislivel-

lo vero e proprio lo sicopre negli ultimi 15 chi-

lometri. Basta sapere che sefino a qui il Tevere era stato “gentile”, adesso anche lui è inlotta con i monti e quindi non fa più complimenti: c’è da su-dare un po’ per arrivare alla sua fonte.

Il Lago della Madonnuccia, regala delle spianate quanto maigradite e panorami che adesso tornano, per qualche chilome-tro ad allargarsi. I boschi però dominano la scena e l’azzurrodel lago che inghiottì all’inizio degli anni ’80 il paesino di Ma-donnuccia è un vero punto di riferimento per gli amanti delwind surf e della canoa. Seguendo la provinciale aretina Sp 77si entra a Pieve Santo Stefano, l’ultimo della lunga serie di bor-

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del calibro del Perugino e del Pinturicchio. Man mano che sirisale il suo corso, il “biondo Tevere” si fa meno biondo e di-venta sempre più verde. Perugia segna una vera svolta in talsenso.

Nell’area perugina c’è da visitare il Museo del Laterizio aMarsciano e il borgo di Deruta stessa, una piccola città-scri-gno di storia millenaria. Nell’antica chiesa di Sant’Antonio,per esempio, si può ammirare un affresco del Perugino.L’opera, commissionata dai cittadini (ricchi) sopravvissuti, èun ringraziamento alla Madonna per averli salvati dalla terri-bile peste del 1456. Quel che ci cattura e che si lega col no-stro itinerario è che nel dipinto appare il Tevere, il quale cir-conda le mura della città. In realtà il fiume non ha mai lambi-to Deruta, ma si è comunque voluto rappresentarlo in quantobisognava ingraziarsi anche il grande corso d’acqua per even-tuali alluvioni o forse perché l’acqua stessa è sempre stata se-gno di purezza e sacralità.

Dopo Perugia, che il fiume attraversa nei suoi borghi piùbassi come Ponte San Giovanni, Ponte Felcino e Ponte Patto-li, la valle si allarga nuovamente. I borghi si fanno più piccolisulle colline. Campi arati in basso, oliveti e vigneti sui dolcideclivi disegnano questo splendido quadro in cui pedalare èun vero piacere. Piacere che si moltiplica da Ponte San Gio-vanni in poi, quando dal vecchio ponte ricostruito in legnodopo la seconda guerra mondiale, ci si può immettere nellapista ciclabile che lo costeggia a pochi centimetri dall’acqua.Tratti asfaltati, in terra battuta e di strada bianca accompagna-no il fiume fino a Badia Sant’Andrea e quindi ad Umbertide eCittà di Castello.

Il fiume è largo e sempre più verde. Il silenzio di questo“mondo” s’interrompe solo quando si esce dalla ciclabile e sientra in queste antiche cittadine. Con la giusta calma, ancheper recuperare un po’, ognuno di essi offre una piazza o un

Lasciata la bellissima Badia di Montecorona si entra adUmbertide, città di Pico della Mirandola, colui che col suo

Manifesto aprì le porte dell’epoca rinascimentale. A destra,il punto preciso in cui l’acqua del Tevere vede la luce.

Monte Fumaiolo, nel boscodi faggi, a 1.268 metri di quotail Tevere esce dalla montagnaE si può bere...

Monte Fumaiolo, nel boscodi faggi, a 1.268 metri di quotail Tevere esce dalla montagnaE si può bere...

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le probabili origini del nome Fumaiolo, spuntano i primi ca-lanchi grigi, quasi lunari che sempre con la strada in salitaconducono a Balze. La cosa che più dà all’occhio è la rupeche sovrasta questo centro (il più alto della Romagna). Unaleggenda racconta che due bambine, una sordomuta e l’altraceca ebbero un’apparizione della Madonna, proprio mentreerano in cima a quella rupe. Le due bimbe guarirono e daquel giorno per alcuni secoli Balze divenne un luogo di culto.

Manca poco. Una secca svolta a sinistra c’introduce nel seg-mento finale. Dopo giorni e giorni di viaggio siamo alla resadei conti. Una strada ripida, con curve strette e una faggetafittissima sono una specie di catarsi verso il Fumaiolo. Già, maperché questo nome? C’è chi dice derivi da fiume (fiumaiolo)e col tempo chissà attraverso quale percorso linguistico, si siapersa la “i”. E chi, più probabilmente, sostiene che la grandequantità di faggi su questo monte fece sorgere delle carbona-ie e quindi dalla sua cima si potevano vedere continuamentedei pennacchi di fumo salire verso l’alto: da qui Fumaiolo. Cidobbiamo invece abbassare noi, e scendere di sella se non sipossiede una Mtb, per raggiungere la tanta agognata fonte.Tramite un percorso di circa 500 metri, infatti, immerso man-co a dirlo tra i faggi, si raggiunge il punto esatto dove l’acquadel Tevere sgorga dalla montagna.

Un’acqua pura, che forse nemmeno immagina di diventaretanto grande e tanto importante. Come suggellare l’avventura?Ma con una bella, sana e meritata sorsata d’acqua.

Filippo Lorenzon

ghi incontrati. Pieve,nota anche come la“città del diario” furasa al suolo dopola guerra. Con di-gnità ha saputorisollevarsi dallesue stesse mace-rie e non a casoè stata sceltaquesta localitàper la sede del-l’Archivio del Dia-rio. Qui passava laLinea Gotica, ultimoconfine tra i tedeschiin ritirata e le forze allea-te e soprattutto partigiane,e qui si è voluta stanziare la se-de della raccolta nazionale del dia-rio: memorie della gente, dei cittadini, del popolo. Scritti chevengono dal basso, che raccontano delle storie di ognuno eche, come dice la sua custode, “non dicono bugie, ma solo laverità”. Gli oltre seimila scritti provengono da ogni angolod’Italia ed ognuno cela emozioni profonde. Se passate daqueste parti una sosta va fatta senza dubbio.

Adesso non resta che arrampicarsi verso il Fumaiolo. Perfarlo si deve entrare in Emilia Romagna e più precisamentenella provincia di Forlì-Cesena. Anche questa è notizia parti-colare. Storicamente questo territorio ricadeva nella Toscana,ma Mussolini nel 1927, fece modificare i confini proprio perfar sì che la sorgente del Tevere (“fiume sacro di Roma”) ve-nisse a ricadere nella sua provincia di nascita. Dal verde dellefaggete, che come vedremo riservano indirettamente una del-

A sinistra, ecco l’acqua tiberina arrivare in una dellepaludi presso la costa tirrena dopo 440 chilometri ed aversuperato boschi, dighe, oasi, città e campagne. Nel tondo,lo spettacolo del tramonto tra le fronde vicine all’estuario.

pellegrini diretti a RomaNov - RIVIERA ADRIATICAViaggio nelle quattro provinceaffacciate sul mareDic - CREMAViaggio tra cascine, canali emulini, nella campagna

2001 Gen - CASENTINOViaggio nei segreti di boschi ed eremiFeb - ISLANDAViaggio tra vichinghi deserti di lava e ghiaccioMar - CORSICAViaggio sull’isola dei ciclisti.Foreste e mare strepitosoApr - GERMANIAViaggio lungo il Danubioalla ricerca delle sorgentiMag - SCOZIAViaggio tra le isole Ebridi daun traghetto all’altroGiu - VALLE STURAViaggio nel verde dei collimitici e della lingua d’OcLug - IRLANDAViaggio sull’isola col popolopiù “latino” del NordAgo - TRASIMENOViaggio tra sponde e collinel cuore dell’Umbria

Set - ALTO MUGELLOViaggio nei luoghi di Nencini. Salite mai aspreOtt - LOFOTENViaggio tra le isole al largodella costa norvegeseNov - PORTOGALLOViaggio alla fine del VecchioMondo, seguendo i marinaiDic - VAL VENOSTAViaggio lungo l’Adige inuna valle a misura di bici

2002 Gen - COSTARICAViaggio tra colline di caffè eforeste tropicaliFeb - ALSAZIAViaggio sulla Strada dei vini inun angolo di FranciaMar - BASILICATAViaggio nel silenzio su strade storicheApr - FERRARAViaggio nella capitale dellebici e nel parco del DeltaMag - AUSTRIAViaggio in Rosental, nellaCarinzia, lungo la DravaGiu - SIBILLINIViaggio nelle Marche tragole e cime oltre i 2.000Lug - COMELICOViaggio sulle montagne di frontiera del Veneto Ago-TIRRENO-ADRIATICOViaggio dalla costa toscanaalla costa romagnolaSet - ENGADINAViaggio nei Grigioni su ghiacciai e cime miticheOtt - SVEZIAViaggio sulla TivedsrundanTramonti di fuoco e foreste

2004 Gen - LOIRAViaggio tra i castelli nella Valle della LoiraFeb - CUNEOViaggio nel paese cheprofuma di cime alpestriMar - VERONAViaggio nella città scaligera travini e circuiti iridatiApr - OLANDAViaggio nel regno delle bicidell’acqua e del ventoMag - AMIATAViaggio sulle pendici del “vulcano” della ToscanaGiu-PISA E LE SUE TERREViaggio sulle rotte dellaRepubblica marinaraLug - ALTA VAL DI SUSAViaggio sulle montagnestoriche di Giro e TourAgo - BELGIOViaggio tra i mulini a vento ed il pavè delle FiandreSet - STATI UNITI Viaggio nella naturadel Parco di YellowstoneOtt - SPAGNAViaggio a Barcellona sullecarreteras della CatalognaNov - GERMANIAViaggio in Baviera sulle traccedel principe LudwigDic - GIORDANIAViaggio fantastico sinoai confini della guerra

2005 Gen - GAVIAViaggio nel silenzio e nellafatica di una cima da sogno

Feb - PROVENZAViaggio dalla Camarguealle rive del RodanoMar - ANCONAViaggio ad Anconatra il mare e la montagnaApr - LAGO DI GARDAViaggio intorno al Benacolungo la Riviera degli UliviMag - DOLOMITIViaggio tra le “stellari”vette dei Monti PallidiGiu - METAUROViaggio da Fanoal Monte CatriaGiu - ALTO ADIGEViaggio sulle ciclabili piùbelle d’ItaliaLug - MONTI SIBILLINIViaggio tra colli morbiderampe e paesini antichiLug - ALPI DI CUNEOViaggio da una valle verdefino al colle FaunieraAgo - MONTECATINIViaggio in Toscana traterme e belle saliteSet - CINQUE TERREViaggio in Liguria, sospesitra mare e cieloOtt - SANTIAGOViaggio in Spagna sullastrada dei pellegriniNov - MANTOVAViaggio nella terra diGuerra, tra Mincio e Po Dic - NORVEGIAViaggio al Nord tra i fiordie le isole Lofoten

2006 Gen - CANADAViaggio sulle ormedei cercatori d’oro

Feb - CORSICAViaggio sull’isola che hadato i natali a NapoleoneMar - JURAViaggio magicotra Svizzera e Francia Apr - ADELAIDEViaggio tra canguri e koalanell’Australia del Sud Mag - DOLOMITI Viaggio tra le affascinantimontagne bellunesi Giu - ABRUZZOViaggio in una terra dove lanatura dominaGiu - SVIZZERAViaggio nel Ticino, dallepalme alle stelle alpineLug - FIUME ISONZOViaggio lungo le spondedella Grande GuerraAgo - AUSTRIAViaggio nel verde Tirolo daSoelden al RomboSet - PROVENZA Viaggio tra castelli e stradinefino al VentouxOtt - SAN DANIELE Viaggio in bici sulle stradedel prosciutto...Nov - BORNEO Viaggio nella giungladi un’isola da sognoDic - GUADALUPA Viaggio nei colori dellePiccole Antille

2007Gen - IRLANDA Viaggio a Dublino tra pub eitinerari nel verdeMar - FAENZAViaggio tra le collinedel Passatore

Mar - TREVISOViaggio nel verde delparco delle BandieApr - CESENATICOViaggio tra il Porto Canale ele collineMag - LIENZViaggio tra le salite e i castelli del TiroloGiu - BIELLAViaggio tra le meravigliedel PiemonteGiu - MUGELLOViaggio tra le collinedell’AppenninoLug - DANIMARCAViaggio tra villaggi e vie di CopenaghenAgo - CIPROViaggio sulle stradedel sole e di VenereSet - CARPIViaggio favoloso nellacapitale delle biciOtt - VAL D’AOSTAViaggio tra i castelli e le cime di NapoleoneDic - BRETAGNACorsari in bici al ventodella Francia

2008Gen - LIGURIATra i borghi e le collinedi BeiguaFeb - PIEMONTEBici e vino tra le Langhee il RoeroMar - TRENTINOAlla conquista dellesalite del GiroApr - VARESENel “giardino dei ciclisti”tra ville, laghi e boschi

Apr - LANDECKTirol West, fatiche, cime e...grappaGiu - BONDONELa salita di Trento e i profumi delle vigneLug - MONTI AUSONIDa Sperlonga fino ai colli del FrusinateAgo - ISOLE CANARIEStrade del solee profumi d’AfricaSet - CUBAA casa del Che, movida estrade battute dal ventoOtt - DUBAINegli Emirati Arabi in bicitra dune e cammelliNov - SUDAFRICAAvventura in bicinella terra dei leoniDic - CORNOVAGLIANel Sud dell’Inghilterra tra icastelli di Re Artù

2009Gen - LOMBARDIAViaggio sulle ciclabilida Milano a LeccoFeb - CALIFORNIAViaggio da San Diego a San FranciscoMar - S. DOMINGOViaggio in bici sull’isola deiPiratiApr - LIENZViaggio in Austriasulle strade del GiroMag - TICINOLaghi, fortezzee... irideGiu - UMBRIAViaggio sui pedali nel cuore d’Italia

Set - SPERLONGAIn bici sui Monti Ausoni e laRiviera di UlisseOtt - VAL DI VARAIn Liguria tra i vignetii saliscendi e il mareNov - BRASILEIn bici sulle spiaggiedi Copacabana...Dic - CAPO NORDSui pedali ai confini delmondo. Che avventura...

2010Gen - BARBADOSAlla scoperta dell’isola dellePiccole AntilleFeb - NEW YORKNella Grande Mela daManhattan a Central ParkMar - LOFOTENIn bici nella terradei FiordiApr - LAGO D’ORTAIn bici tra le bellezze del CusioMag - TERRACINAMito e bicisulle strade di TerracinaAgo - PATTIUn’arancia sul “terrazzo” di PattiSet - AMSTERDAMA zonzo nel paesedel vento e delle biciOtt - VAL ARZINOSpilimbergo nelle valli dei mosaici

2011Gen - CALIFORNIASui pedali perammirare il Pacifico

Mar - VARMOA spasso tra le ville nobiliaridel FriuliApr - FLORIDAPedalando sui pontiverso Key WestMag - SIRIAA spasso trale dune della Siria

Nov - RIVIERA DEI FIORIViaggio in Ligurianella riviera di PonenteDic - LIVENZAViaggio nei racconti delfiume, dal Friuli al Veneto

2003 Gen - MOLDAVAViaggio sui saliscendi delfiume fino ai ponti di PragaFeb - SUDAFRICAViaggio nelle riserve degliZulu, tra leoni ed elefantiMar - FRANCIACORTAViaggio tra le vigne e il lungolago d’IseoApr - CASTROCAROViaggio sulla strada dei vini e dei sapori Mag - MONTI LEPINIViaggio tra gli ulivi e leabbazie del basso LazioGiu - LIENZViaggio lungo la Dravail fiume verdeLug - VAL D’OSSOLAViaggio tra il Lago Maggiore ela Cascata del ToceAgo - LA VIA DEL NORDViaggio in Norvegia nella Terra dei VichinghiSet - LANGHEViaggio nelle Langhe nel cuore del PiemonteOtt - AUSTRALIAViaggio da sud a nordfra canguri e serpentiNov - NORMANDIAViaggio nella Francia del Nordtra magiche scogliereDic - BRETAGNAViaggio ai confini del mareper borghi e fari

Viaggio in lande selvagge.Fra clan, druidi e pietre

2000 Gen - FERRARAViaggio dei Romei. Primatappa nella terra delle biciFeb - RAVENNAViaggio dei Romei. Secondatappa nella città del “matt”Mar - FORLI’-CESENAViaggio dei Romei. Terzatappa dal mare ai montiApr - RIMINIViaggio dei Romei. Ultimatappa con i MalatestaMag - NORVEGIAViaggio verso il Polo Nord.Sotto il sole perenneGiu - VAL D’AOSTAViaggio tra castelli, fontina estambecchiLug - IL TORINESEViaggio fra cultura e naturaintorno alla metropoliAgo - ALTA REZIAViaggio sui tornantidei CampioniSet - CANARIEViaggio in una delle 7 isoleche guardano l’AfricaOtt - VIA FRANCIGENAViaggio sui passi di papi e

1999 Gen - MADAGASCARViaggio nell’Isola degliuomini scalziFeb - SARDEGNAViaggio tra fenicotteri rosa eminiere di ferro dell’800Mar - AMIATAViaggio nella terra dei lupi e dei funghiApr - DANUBIOViaggio lungo il Danubio. Lapista più amata d’EuropaMag - NEUCHATELViaggio nella patria degliorologi svizzeriGiu - MUGELLOViaggio nel regno deiMedici, sull’AppenninoLug - PARCO VELINOViaggio in Abruzzo fra santi,pastori e orsi...Ago - CORNOVAGLIAViaggio nel verde conlontra, bussola e “pasty”Set - CARNIAViaggio nell’antico. S’iniziadal piatto di “cjarson”Ott - CROAZIAViaggio nell’altro Adriatico. Acaccia del tesoroDic - SCOZIA

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Se voi ci volete andare...

La foce di Ostia: da quiè partito il nostro viaggioverso la sorgente...

La foce di Ostia: da quiè partito il nostro viaggioverso la sorgente...

E il prossimomese...

Andiamoa... SanDiego!

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stiche, culturali e cene go-liardiche, uniscono in ma-niera inaspettata.

La Tevereinbici, inoltre,organizza anche altri eventi(mediamente uno al mese)che vanno dalle sempliciuscite in bici alle iniziative ascopo didattico-educativoche vedono i bambini peda-lare nella natura accompa-gnati da guide e figureesperte. Riguardo al viaggiodel Tevere, il costo per cin-que giorni è veramente ri-dotto: 330 euro che includo-no il trasporto bagagli, gliingressi per le visite, il rien-tro... (pranzi esclusi). Lo spi-rito “randagio” non vienemeno e si dorme in ostelli,conventi, agriturismo… Intal modo si limitano i costi esi vive fino in fondo il rap-porto col territorio. Per chivolesse saperne di più o ma-gari aggregarsi il prossimoanno, basta andare sul sitowww.tevereinbici.com

LE TAPPE DELLATEVEREINBICILunghezza: 444 chilometriDifficoltà: media

Ecco nel dettaglio come sisono distrbuite le tappe dellaTevereinbici.

- Prima tappa, Ostia -Nazzano (Rm - Oasi Tevere-Farfa): 104 chilometri, pia-neggiante.

- Seconda tappa, Nazza-no (Rm) - Castiglione in Te-verina (Vt): 99 chilometri,ondulata.

- Terza tappa, Castiglionein Teverina (Vt) - Deruta(Pg): 87 chilometri, pianeg-giante.

- Quarta tappa, Deruta(Pg) - Sansepolcro (Ar): 97chilometri, pianeggiante.

- Quinta tappa, Sansepol-cro (Ar) - Monte Fumaiolo(FC): 57 chilometri, di salita.

ALTRIITINERARILunghezza: variabileDifficoltà: variabile

Con uno spazio così ampiocome l’intero percorso del Te-vere le alternative possono es-sere tantissime. A seconda didove ci si trova si può pedala-re su percorsi pianeggianti edi alta montagna.

Nei dintorni di Ostia, ci so-no la Pineta di Castel Fusanoe la costa del Tirreno. Neipressi di Nazzano si può par-tire alla volta delle colline nelcuore della Sabina e quindiverso l’Abbazia di Farfa. InUmbria ovunque si decida dimettere le ruote si va bene, vi-sta la bellezza di quei luoghi.Infine, da Sansepolcro ci sipuò sfogare con percorsi dialta montagna come il Fu-maiolo stesso, il Carpegna,il Valico di Viamaggio...

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deatori della risalita delTevere sono stati i ra-gazzi di una Onlus di

Latina, appunto la Teverein-bici, che su iniziativa delsuo presidente Andrea Oni-da hanno intrapreso questoviaggio. In realtà lo stessoOnida aveva fatto anni pri-ma, un’“edizione zero” diquesta avventura spinto damotivi personali e affettiviverso questi territori. La cosapiacque moltissimo e stuzzi-cò la passione di molti suoiamici e compagni di uscite.Informandosi, cercando,tracciando itinerari, contat-tando enti locali e turistici,col tempo ha archiviato cin-que edizione della risalitadel Tevere.

Lo spirito, come è giustoche sia per un’iniziativa delgenere, è pienamente ciclo-turistico. A cominciaredalla bici

che non deve essere necessa-riamente una superleggera,anzi… Meglio invece unaibrida con gomme tacchetta-te o una Mtb front, visto chemolte delle strade che costeg-giano il Tevere sono bian-che. E poi serve comodità, senon i supporti per il traso-porto del bagaglio. In talsenso la Tevereinbici offreun’assistenza che contemplatrasporto bagagli e in partemeccanica-sanitaria. In più,si stanno studiando soluzio-ni alternative: c’è chi propo-ne di farla in tenda e chi,appunto, in completa auto-nomia.

Quel che più conta è chedi anno in anno AndreaOnida e i suoi collaboratoricercano di variare le soste ele località da visitare senza

però stravolgere

in alcun modo il percorsooriginario: il Tevere e la sua

valle devono re-stare cen-

trali.

Col tempo si è creato unvero gruppo di amici cheogni fine maggio si dà ap-puntamento per questo even-to. Alla fine del viaggio è dif-ficile lasciarsi senza avere

un po’ di magone in gola.Chilometri, fatica,

bellezze na-turali-

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Sopra, brindisi al rifugio Biancaneve in cima al Fumaioloe sotto, foto di gruppo ad Ostia prima della partenza.

Dalla provincia di Forlì solosalita. A sinistra, l’intero percorso Ostia-Fumaiolo.

I

ITINERARIdapedalare

ITINERARIdapedalare

OSTIA

FUMAIOLO

Strada facile finoa SansepolcroPoi... salita cattiva

DALLA FOCEALLA SORGENTELa nostra pedalatada Ostia al Fumaioloin cinque tappe.Le più dure?La seconda e l’ultima.

- Dislivello totale:2.200 metri (circa)- Lunghezza totale:444 chilometri- Distanza media ditappa: 89 chilometri

OSTIA

1ª tappaNazzano

2ª tappaCastigione in Teverina

3ª tappaDeruta

4ª tappaSansepolcro

5ª tappaM. Fumaiolo

FUMAIOLO

Page 6: FUMAIOLO OSTIA ARADISI il Tevere risalendo Tevere.pdfce nei pressi di Ostia. Qui il grande corso forma ... Gli stessi che rendono la ciclabile cittadina un’isola di silenzio e tranquillità

a f -faccia-no (tipoTrastevere), meritano unosguardo.

In teoria, lungo tutto iltracciato ci sarebbero mi-gliaia di cose da vedere.Ogni borgo ha la sua pecu-liarità che lo distingue,chiesa, abbazia, centro sto-rico, museo… Noi consi-gliamo le oasi del Wwf (Te-vere-Farfa e Alviano), l’ar-chivio del Diario, Sansepol-cro, il Castello delle 365 fi-nestre a Giove (Tr), le ab-bazie di Sant’Andrea inFlumine a Nazzano e quel-la di Madonna dei Bagnipoco prima di Deruta.

Invece, se amate la vitamondana, i

locali diPerugiaa l l o r af a n n oper voi.Non di-

menticate,inoltr e, che

d’estate festepaesane e sagre

spuntano come funghispecialmente in Umbria.

COSAPORTAREAssistenza sempre presente:si può anche viaggiare leggeri

Per andare lontano, ser-vono almeno un paio diborracce, due camered’aria e un copertone. Peril resto si può viaggiareleggeri visto che negozi dibici proprio non mancanoin queste zone, special-mente a partire da Orte insu. Proprio qui, per esem-pio, c’è 2L Bike (www.2

lbike. i t ; te l .0761/403059), mentrequalche chi-lometro piùa Nord c’èSaccarelli aM a r s c i a n o(tel. 075/874

3421).Q u i n d i

più che unallestimen-to tecnico non do-v r e b b em a n c a r euna buonaguida sullebellezze ar-tistiche delperiodo ri-nascimenta-le: se ne in-c o n t r a n omolte stradafacendo.

DOVEDORMIREOstelli, agriturismo e rifugi se si vuol risparmiare

Sono gli agriturismo ilpiatto forte di questo tragitto

(sono nati proprio tra Um-bria e Toscana) e si trovanofacilmente, così come iBed&Breakfast (pernotta-mento e prima colazione).

In alternativa, presso qua-si tutti i centri visitati (Sanse-polcro, Pieve Santo Stefano,Città di Castello… ) ci sonoostelli, foresterie o struttureecclesistiche presso cui per-nottare a costi veramentebassi (partono da 19 euro insu). Sempre in tema di allog-

gio: ecco qualche sito utileper indirizzarsi: www.umbria-turismo.it; www.regioneumbria.eu; www.apt.arezzo.it e www.fumaioloturismo.it e, ovviamente, www.tevereinbici.it. Noi, peresempio, abbiamo soggiorna-

to presso la casa-rifugio del-l’Oasi Tevere-Far fa (tel.0765/331757), l’Ostello diSermugnano (tel. 347/9314577; www.m uovimente.it)a Castiglione in Teverina,l’agriturismo L’Alveare (in-fo@alvearea griturismo.it) aDeruta, la Foresteria SantaMaria dei Servi (www.sa nta-mariadeiservi.it) a Sansepol-cro e presso il Rifugio Bian-caneve (tel. 0543/906659)in cima al Fumaiolo.

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d ora, ecco qualcheconsiglio utile per or-ganizzare e gestire la

propria avventura a pedali.

QUANDOANDAREMetà primavera e fine estatesono i periodi migliori

Il periodo migliore è pro-prio quando si organizza laTevereinbici e cioè a cavallotra maggio e giugno. Primadi tutto si comprende il 2giugno (festa della Repubbli-ca) e quindi si deve prendereun giorno di ferie in meno, epoi il clima è buono non fatroppo caldo e, nella parte fi-nale (un breve tratto delladeviazione della E45), è an-cora scarso di traffico. In al-ternativa, la metà di settem-bre può andare bene. Seamate il caldo allora ognigiorno d’estate è okay permettersi in marcia.

COSACOMPRARELe colorate ceramichedi Deruta regnano sovrane

L’artigianato lungo tuttala valle del Tevere non

manca e si differenza mol-to, ma le ceramiche di De-ruta sono forse il manufat-to più significativo. Anchesul Fumaiolo si possono

comperare oggetti inlegno: ovviamente infaggio.

COSAMANGIAREI vini dell’Alto Lazioe la porchetta del perugino

In 440 chilometri la cu-cina italiana offre millegusti. Dal pesce di Ostia,alla carbonara o l’ama-triciana nella zona ro-mana, ai vini dell’AltoLazio e dell’Orvietano.Dalla porchetta delgrande troncone umbro(rigorosamente conditacol finocchio selvatico),fino ai formaggi del-

l’Appenni-no. Quindi ravioli e gnoc-chi al tartufo e condimentidi funghi nella secondametà del viaggio.

COSAVEDEREAffreschi e borghi a go-go, manon perdete la Città del Diario

L’attraversamento di Ro-ma parla da sé. Rimanen-do in tema Tevere, PonteMilvio e i quartieri che vi si

Sopra, la Riserva Umida di Alviano ammiratadall’interno di una torretta d’avvistamento.

Deruta è conosciuta nel mondo per le sue ceramiche apprezzatesoprattutto dagli statunitensi. Sopra la porchetta: apprezzata da tutti!

A sinistra, i pregiati vini Trappolini. Sopra, inveceun particolare del presepe di Penna in Teverina (Tr).

Vini e porchettalungo il fiumedel Rinascimento

E

MINIGUIDAtrovareil meglio

MINIGUIDAtrovareil meglio

OSTIA

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