From Environmental Education to Sustainability

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Educazione alla Sostenibilità e Cultura della Qualità Qualità come ambiente di Integrazione Ing. Marco Malagoli Vice Presidente AICQ – ER Bologna 10 Ottobre 2009

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Educazione alla Sostenibilità e

Cultura della Qualità

Qualità come ambiente di Integrazione

Ing. Marco Malagoli

Vice Presidente AICQ – ER

Bologna 10 Ottobre 2009

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I parte

1. Tre concetti che si legano

2. Educazione alla sostenibilità

3. L’orizzonte etico

4. La scuola e i suoi dintorni

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1. Tre concetti che si legano storia evoluzione concetti di :

Sviluppo Sostenibile

Qualità

Educazione Ambientale

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sviluppo sostenibile

Definizioni

Dimensioni

s.s. soddisfa i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri (Brundtland 1992, UNCED 1992)

s.s. si mantiene entro i limiti della capacità di carico degli ecosistemi (IUCN,UNEP,WWF 1991)

s.s. offre servizi ambientali, sociali ed economici ai membri di una comunità senza minacciare l’operatività del sistema naturale, edificato e sociale da cui la fornitura di tali servizi discende (ICLEI 1994)

Ossimoro rampante

Visione ristretta : aspetti di gestione ambientale e delle risorse, di cui si teme l’esaurimento

Visione ampia : sviluppo sociale, economico ed ecologico

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qualità

Parola chiave : Requisiti

Qualità etico-sociale / Stakeholders

Una insostenibile leggerezza

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EA : l’ ambiente nell’educazione

Integrazione

e

Competenze

Quali relazioni tra EA e altre “educazioni” quali l’educazione alla pace, alla salute, alla cittadinanza e alla mondialità ?

Bangkok 1965, Stoccolma 1972, Rio 1992, Salonicco 1997, Johannesburg 2002….

Quali relazioni tra EA e le altre discipline (umanistiche e scientifiche ) ?

LINEE GUIDA PER L’EA NEL SISTEMA AGENZIALE. Coord. ARPA Veneto

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2. Educazione alla sostenibilità

un framework diverso

Quale contesto ? Decennio UNESCO, A21..

Chi riguarda ? Non solo Scuola (EdA..)

pubblica amm.

imprese consumatori

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Educazione alla sostenibilità

Non solo stili di vita…..

Partecipazione

Equità e giustizia sociale

Cosa riguarda ?

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Educazione alla Sostenibilità =

Educazione Ambientale +

“Cittadinanza e Costituzione” ?

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3. L’orizzonte etico

Nell’insegnamento “Cittadinanza e Costituzione” la Costituzione diventa anche una “mappa valoriale” utile alla costruzione della propria identità….

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LE DIMENSIONI DELLA SOSTENIBILITA’ POSSONO ESSERE ESPRESSE IN TERMINI DI ETICHE APPLICATE. …..

ES : concetto di QUALITA’ della VITA “Percezione che ogni

persona ha della propria posizione nella vita, nel contesto della cultura e del sistema dei valori nel quale è inserita, ed in relazione ai propri obiettivi, standard, aspettative e preoccupazioni” (OMS, 1995)

L’esercizio della cittadinanza appartiene ad una sfera di interlocutori le cui richieste richiedono un bilanciamento mediante un nuovo “contratto sociale”/ (La produzione di valore avviene “attraverso i valori”)Tale orizzonte dovrebbe essere condiviso (quanto meno da quelli che riconoscono un patto di cittadinanza)

Il concetto stesso di “cittadinanza” presuppone un orizzonte etico :

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ES. : etica ambientale

Tecnocentrismo

Ecocentrismo

crescita sfruttamento risorsesostenibilità debolevalore strumentaleequità inter-generazionale

stato stazionarioconservaz./preservaz.sostenibilità fortevalore intrinsecoequità intra-generazionale

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“Credo che la grossa scommessa dell’EA sia

riuscire a non fare dell’ambientalismo. …..

Una delle sfide più importanti dell’EA è quella di educare al confronto dei valori, dei vari punti di vista su un problema.

(Vezzosi, S.M. Papini, Cerreto Guidi, 1995)

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Le incertezze associate alla conoscenza tecnica attuale

(cfr. conflitti ambientali) portano ad una “epistemologia civica” per descrivere i modi in cui il pubblico partecipa alla costruzione della conoscenza, riconoscendo così il carattere culturale e politico di questo processo

Con l’espressione “incertezza della scienza” si allude a

varie forme di indeterminazione del sapere in campo scientifico: la complessità delle conoscenze, la mancanza o l’insufficienza di dati, l’imprevedibilità degli esiti, il carattere stocastico delle previsioni.

(forme di indecidibilità)La mancanza di conoscenza può assumere 4 differenti connotazioni :

RischioIncertezza (si ignora la P)Ignoranza (non prevedibile neanche l’evento)Indeterminatezza

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Se gli studenti sapranno valutare la complessità delle tematiche ambientali, se avranno acquistato un metodo di analisi delle “posizioni sul campo”, potranno davvero sia essere liberi e capaci di scegliere una loro posizione, sia comprendere e “svelare le ragioni inespresse” ( di ordine politico, economico,..) che stanno dietro alla scelta di posizione dei diversi soggetti che si confrontano su un problema “. (Vezzosi, S.M. Papini, Cerreto Guidi, 1995)

Compare una prospettiva etica anche nella scelta degli strumenti conoscitivi adottati….

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4. La scuola e i suoi dintorniLe “Scuole per lo Sviluppo Sostenibile” sono scuole che hanno scelto l’Educazione allo SS quale elemento centrale della loro ‘missione’ e del loro Piano Educativo d’Istituto :

… per un cambiamento educativo e culturale più profondo e non come obiettivo in se stesso.

…per incoraggiare la partecipazione democratica degli studenti quali cittadini attivi per il cambiamento sociale e ambientale. Molti esempi dimostrano come le scuole

stiano avvicinandosi all’ESS senza chiamarla cosi.

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criteri di qualità:processi : insegnamento e apprendimento

linee di azione e organizzazione

relazioni con l’esterno

Una scuola impegnata nell’ESS invita studenti e insegnanti ad entrare nella ‘cultura della complessita’, ad utilizzare il pensiero critico per “esplorare e mettere in discussione”, a rendere più espliciti i valori (paradigmi), riflettendo sul valore educativo dell’azione e della partecipazione, e rivedendo tutte le discipline e le metodologie di insegnamento alla luce dell’ESS (rete SEED)

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Il sistema di criteri - che sintetizza una filosofia per l’ESS –

deve “tradurre” il sistema di valori condivisi in termini più espliciti e

vicini alla pratica

In questa visione, i criteri di qualità non devono essere confusi con qualcosa di simile agli ‘indicatori di risultato’ ma debbono offrire

orientamento e ispirazione (nell’ambito di un orizzonte etico)

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II parte

• Con gli “occhiali” di Morin

• Certificare la qualità ?

• Una pista di lavoro

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1. Con gli “occhiali” di Morin

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I sette saperinecessari

• Limiti conoscenza: errore e illusione

• Educare ad un sapere "pertinente"

• Insegnare la condizione umana

• Educare all'identità "terrestre"

• Educare ad affrontare l'imprevisto

• Educare alla comprensione• L'etica del genere umano

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conoscenza…..

Le sue cecità : errore e illusione

Le incertezze

La sua pertinenza

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Pensare per sistemi Guardare la realtà concentrandosi sulle sue caratteristiche sistemiche è

un modo di interpretare il mondo tenendo conto della sua complessità. Non è una strategia banale, alla base di essa risiede la capacità di individuare gli elementi che caratterizzano un fenomeno, le relazioni che intercorrono tra di essi, e la sua evoluzione temporale e spaziale.

Il sistema opera all’interno di confini che possono essere identificati e definiti e che segnano i limiti entro i quali le componenti interagiscono: di conseguenza definiscono la scala del sistema e il modo in cui i diversi sistemi sono correlati. In una prospettiva sistemica ogni elemento di ciascun livello di organizzazione può essere visto come individuo, caratterizzato da una sua identità e autonomia, ed anche come organismo, con una sua strutturazione interna: comunque vogliamo vederlo, l’elemento rimane vincolato da relazioni che stabiliscono la connessione tra l’organizzazione interna e quella esterna.

Nonostante ogni sistema sia in continua relazione con altri sistemi, conserva una propria identità ed ha un proprio funzionamento.

Al suo interno è possibile individuare diversi livelli di struttura la cui importanza viene percepita e risalta in modo differente in base alla scala di osservazione che adottiamo

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Quali sono i requisiti

(di prodotto, di processo, di sistema) ?

Dove sono espressi ?

Come, quando e

dove li controlliamo ?

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2. Certificare la qualità ?

Per la creazione della reciproca fiducia è presupposto essenziale l’assicurazione della qualitàAl fine di assicurare al contesto socio-economico di riferimento la qualità (capacità di soddisfare i bisogni associati ai prodotti/servizi forniti) si è diffusa la cultura e la prassi della attestazione di conformità di parte terza

“Qualità certificata”

strumento di progresso sociale

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Componenti Sistema Italiano per la Qualità

ISTITUZIONALI : Lo Stato nelle sue varie espressioni centrali e periferiche che emette le norme cogenti (REGOLE TECNICHE) ed è chiamato a indirizzare e sorvegliare il buon funzionamento del sistema

TECNICO SCIENTIFICHE:Enti di normazione che emettono le NORME TECNICHE volontarie, Enti ricerca, Assoc. culturali, etc..

OPERATIVE imprese / organizz. produttrici (PARTE PRIMA) utenti / consumatori (PARTE SECONDA) Infrastruttura (Enti di accreditamento nazionali e strutture di collaborazione e mutuo riconoscimento a livello EU e mondiale, Operatori specializzati della valutazione di conformità accreditati da tali Enti e indipendenti dalle due parti “contrattuali” precedenti (PARTE TERZA)

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E la scuola ?

Quali marchi ? Perché ?

Quali organismi ?Quali settori EA ? (37: “Istruzione” / 36 : PA)

A che punto siamo ?AUTOVALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DI QUALITA’ NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI

Paolo Senni

pross. sul sito AICQ ER

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Due letture utili

Disponibili sul sito di ACCREDIA

LA QUALITA’ NEL SETTORE DELL’ISTRUZIONE CERTIFICAZIONE DI CONFORMITA’ E ACCREDITAMENTO. Stato attuale e prospettive (2006)

IL DIRITTO DELLA QUALITA’

La gestione dell’impresa e dei rapporti di lavoro tra legislazione nazionale, modelli organizzativi di compliance e certificazione (2009)

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3. Una pista di lavoro

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Dal SINCERT (ora ACCREDIA) :

Lo strumento che più si avvicina alla “qualità assoluta” è costituito da uno schema di certificazione di prodotto, completo e robusto, gestito da un’organizzazione con SGQ applicato in modo efficace, per dare fiducia sulla costanza delle caratteristiche del prodotto/servizio.

Completo, perché unisce l’esistenza di un sistema di gestione per la qualità nell’organizzazione ad una serie di misurazioni e controlli frequenti, effettuati direttamente sul prodotto/servizio.

Robusto, perché le regole che determinano la frequenza delle misurazioni e dei controlli sono tali da fornire un elevato livello di fiducia nella conformità del prodotto/servizio rispetto ai requisiti fissati.

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Principi di gestione per la Q(rif. UNI EN ISO 9000:2000)

• Approccio per processi Un risultato desiderato si ottiene con maggiore efficienza quando le

relative attività e risorse sono gestite come un processo

• Approccio sistemico alla gestione Identificare, capire e gestire (come fossero un sistema) processi tra

loro correlati contribuisce all’efficacia e all’efficienza dell’organizzazione nel conseguire i propri obiettivi

• Miglioramento continuo Il miglioramento continuo delle prestazioni complessive dovrebbe

essere un obiettivo permanente dell’organizzazione

• Decisioni basate su dati di fatto Le decisioni efficaci si basano sull’analisi di dati e

informazioni

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Qualità “allargata”+

Qualità “anche profonda”

=Qualità come

ambientedi integrazione

= Qualità sostenibile

Per approfondire : Le prospettive integranti

dell’Educazione alla sostenibilità(prossimamente sul sito AICQ-ER)

PEDAGOGIA SOCIALE

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Grazie per l’attenzione

[email protected]