Frati della Corda Dicembre 2012

48
Frati della Corda F d C 12 Dicembre | 2012 PAGINA 4 Tempo d’impegno nel mondo per i cristiani PAGINA 12 Messaggio di Natale del Custode PAGINA 16 Non dimentichiamo i cristiani siriani Notiziario della Custodia di Terra Santa

description

Frati della Corda Dicembre 2012

Transcript of Frati della Corda Dicembre 2012

Dicembre | FdC | 1

Frati della CordaFdC 12Dicembre | 2012

PAGINA 4Tempo d’impegno nel mondo

per i cristiani

PAGINA 12Messaggio di Natale del Custode

PAGINA 16 Non dimentichiamo

i cristiani siriani

Notiziario della Custodia di Terra Santa

2 | FdC | Dicembre

InDIce

FRATI DeLLA cORDAnotiziario della custodia di Terra Santaedizione n. 12 Dicembre 2012

CONTATTISegreteria custodia di Terra SantaSt. Francis 1 Jerusalem - POBOX: 186 - [email protected]

Frati della CordaNotiziario della Custodia di Terra Santa

Dicembre | FdC | 1

Frati della CordaFdC 12Dicembre | 2012

PAGINA 4Tempo d’impegno nel mondo

per i cristiani

PAGINA 12Messaggio di Natale del Custode

PAGINA 16 Non dimentichiamo

i cristiani siriani

Notiziario della Custodia di Terra Santa

SAnTA SeDeIl Papa: “Il natale non sia una festa solo esteriore” 3Tempo di impegno nel mondo per i cristiani 4

cuRIA geneRALIzIAPortatori di buone notizie 6

PATRIARcATO LATInOMessaggio di natale 2012 del Patriarca Latino di gerusalemme 10

cuRIA cuSTODIALeMessaggio di natale 2012 del custode di Terra Santa 12Ordinazione diaconale di Fra Sergio galdi 13estratto verbale del Discretorio di Terra Santa 14Agenda del custode 14

SOReLLA MORTe 15

RegIOne SAn PAOLOnon dimentichoamo i cristiani siriani, che aspettano il natale tra difficoltà e speranza 16La situazione in Siria peggiora, l’emergenza umanitaria continua 17

cROnAcA cuSTODIALeSanta Barbara, nella parrocchia di San Salvatore, a gerusalemme 18

Terra Santa - Visita e Incontri di formazione 19nuovo sito internet del Romitaggio del getsemani 20A nazareth, l’inaugurazione di tre organi Rieger 22La Beata Maria Vergine di guadalupe, immagine viva 23Acceso l’albero di natale nella città dov’è nato gesù 25Il luogo sicuro della nascita di gesù 26concerto finale della Magnificat String competition 27In custodia scambio di auguri, per il Santo natale, con le autorità municipali e militari di gerusalemme 29Betlemme, la capitale del natale 30Sito internet del Santuario di Betlemme 31nella casa del Fanciullo di Betlemme per festeggiare il Santo natale 32È ancora natale 33Pellegrinazione natalizia al campo dei Pastori 34Stefano, primo Diacono e martire della chiesa di gerusalemme 35Le chiese di gerusalemme si scambiano gli auguri natalizi 36A Betlemme per commemorare la festa dei Santi Innocenti 37La Santa Famiglia 38Solennità della Madre di Dio 38

VARIe 40

FRATeRnITASgennaio 2012 43

Dicembre | FdC | 3

Santa Sede

Il Papa: “Il natale non sia una festa solo esteriore”CITTà del VATICANO - ROMA, 9 dICeMbRe 2012

Lo ha detto il Pontefice all’Angelus. “Sull’esempio di Giovanni Battista viviamo in maniera essenziale”

«nella società dei consumi, in cui si è tentati di cercare la gioia nelle cose, - ha detto il Papa

commentando un brano del Vangelo di Luca - il Battista ci insegna a vivere in maniera essenziale, affinché il Natale sia vissuto non solo come una festa esteriore, ma come la festa del Figlio di Dio che è venuto a portare agli uomini la pace, la vita e la gioia vera».Benedetto XVI ha quindi esortato a vivere l’avvento «con gli occhi della fede» e cercare nella «grotta di Betlemme» «la salvezza di Dio». Il Pontefice ha poi parlato dei«grandi» che per la storia nello sguardo di Dio «fanno da cornice ai piccoli».Il Papa ha preso le mosse dal racconto della nascita di Gesù del Vangelo di Luca che, ha detto, «sfata ogni lettura mitica che spesso si fa dei Vangeli e colloca storicamente la vita del Battista», ai tempi di Tiberio e con Pilato governatore.«All’interno di questo quadro storico - rimarca papa Ratzinger - si colloca il vero grande avvenimento, la nascita di Cristo, che i contemporanei non noteranno neppure. Per Dio i grandi della storia fanno da cornice ai piccoli».Giovanni Battista, ha detto ancora il Pontefice, si definisce «la voce di uno che grida nel deserto». «Se alla voce togli la parola - si è chiesto il Papa - che cosa resta? Un vago suono. La voce senza parola colpisce bensì l’udito - e qui il Papa cita sant’Agostino - ma non edifica il cuore»Nei saluti in francese dopo l’Angelus , Ratzinger ha parlato dei migranti, «Le persone obbligate a lasciare la loro terra per differenti ragioni, tra cui guerre e povertà» - ha detto Benedetto XVI - hanno diritto all’«accoglienza e a una esistenza degna». Lo ha affermato il Papa nei saluti in francese dopo l’Angelus, Il Papa ha ricordato che

«i migranti conoscono la precarietà e incontrano spesso poca comprensione».Dopo aver denunciato la «precarietà» e le «incomprensioni» subite da quanti devono lasciare la propria terra per guerre o povertà, Benedetto XVI ha esortato: «In questo tempo di preparazione al Natale, una solidarietà fraterna e gioiosa venga in aiuto ai loro bisogni e sostenga le loro speranze. Non dimentichiamo che ogni cristiano è in cammino verso la sua vera patria: il cielo».

Fonte: Vatican Insider

4 | FdC | Dicembre

Santa Sede

“Rendi a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio” fu la risposta di Gesù quando

gli fu chiesto ciò che pensava sul pagamento delle tasse. Quelli che lo interrogavano, ovviamente, volevano tendergli una trappola. Volevano costringerlo a prendere posizione nel dibattito politico infuocato sulla dominazione romana nella terra di Israele. E tuttavia c’era in gioco ancora di più: se Gesù era realmente il Messia atteso, allora sicuramente si sarebbe opposto ai dominatori romani. Pertanto la domanda era calcolata per smascherarlo o come una minaccia per il regime o come un impostore.La risposta di Gesù porta abilmente la questione ad un livello superiore, mettendo con finezza in guardia nei confronti sia della politicizzazione della religione sia della deificazione del potere temporale, come pure dell’instancabile ricerca della ricchezza. I suoi ascoltatori dovevano capire che il Messia non era Cesare, e che Cesare non era Dio. Il regno che Gesù veniva ad instaurare era di una dimensione assolutamente superiore. Come rispose a Ponzio Pilato: “Il mio regno non è di questo mondo”.I racconti di Natale del Nuovo Testamento hanno lo scopo di esprimere un messaggio simile. Gesù nacque durante un “censimento del mondo intero”, voluto da Cesare Augusto, l’imperatore famoso per aver portato la Pax Romana in tutte le terre sottoposte al dominio romano. Eppure questo bambino, nato in un oscuro e distante angolo dell’impero, stava per offrire al mondo una pace molto più grande, veramente universale nei suoi scopi e trascendente ogni limite di spazio e di tempo.Gesù ci viene presentato come erede del re Davide, ma la liberazione che egli portò alla propria gente non riguardava il tenere a bada eserciti nemici; si trattava, invece, di vincere per sempre il peccato e la morte.La nascita di Cristo ci sfida a ripensare le nostre

Tempo di impegno nel mondo per i cristianiROMA, 20 dICeMbRe 2012

priorità, i nostri valori, il nostro stesso modo di vivere. E mentre il Natale è senza dubbio un tempo di gioia grande, è anche un’occasione di profonda riflessione, anzi un esame di coscienza. Alla fine di un anno che ha significato privazioni economiche per molti, che cosa possiamo apprendere dall’umiltà, dalla povertà, dalla semplicità della scena del presepe?Il Natale può essere il tempo nel quale impariamo a leggere il Vangelo, a conoscere Gesù non soltanto come il Bimbo della mangiatoia, ma come colui nel quale riconosciamo il Dio fatto Uomo.È nel Vangelo che i cristiani trovano ispirazione per la vita quotidiana e per il loro coinvolgimento negli affari del mondo – sia che ciò avvenga nel Parlamento o nella Borsa. I cristiani non dovrebbero sfuggire il mondo; al contrario, dovrebbero impegnarsi in esso. Ma il loro coinvolgimento nella politica e nell’economia dovrebbe trascendere ogni forma di ideologia.I cristiani combattono la povertà perché riconoscono la dignità suprema di ogni essere umano, creato a immagine di Dio e destinato alla vita eterna. I cristiani operano per una condivisione equa delle risorse della terra perché sono convinti che, quali amministratori della creazione di Dio, noi abbiamo il dovere di prendersi cura dei più deboli e dei più vulnerabili. I cristiani si oppongono all’avidità e allo sfruttamento nel convincimento che la generosità e un amore dimentico di sé, insegnati e vissuti da Gesù di Nazareth, sono la via che conduce alla pienezza della vita. La fede cristiana nel destino trascendente di ogni essere umano implica l’urgenza del compito di promuovere la pace e la giustizia per tutti.Poiché tali fini vengono condivisi da molti, è possibile una grande e fruttuosa collaborazione fra i cristiani e gli altri. E tuttavia i cristiani danno a Cesare soltanto quello che è di Cesare, ma non ciò che appartiene a Dio. Talvolta lungo la storia i cristiani non hanno potuto accondiscendere alle

Dicembre | FdC | 5

richieste fatte da Cesare. Dal culto dell’imperatore dell’antica Roma ai regimi totalitari del secolo appena trascorso, Cesare ha cercato di prendere il posto di Dio. Quando i cristiani rifiutano di inchinarsi davanti ai falsi dèi proposti nei nostri tempi non è perché hanno una visione antiquata del mondo. Al contrario, ciò avviene perché sono liberi dai legami dell’ideologia e animati da una visione così nobile del destino umano, che non possono accettare compromessi con nulla che lo possa insidiare.In Italia, molte scene di presepi sono adornate di rovine degli antichi edifici romani sullo sfondo.

Ciò dimostra che la nascita del bambino Gesù segna la fine dell’antico ordine, il mondo pagano, nel quale le rivendicazioni di Cesare apparivano impossibili da sfidare. Adesso vi è un nuovo re, il quale non confida nella forza delle armi, ma nella potenza dell’amore. Egli porta speranza a tutti coloro che, come lui stesso, vivono ai margini della società. Porta speranza a quanti sono vulnerabili nelle mutevoli fortune di un mondo precario. Dalla mangiatoia, Cristo ci chiama a vivere da cittadini del suo regno celeste, un regno che ogni persona di buona volontà può aiutare a costruire qui sulla terra.

http://www.vatican.va

6 | FdC | Dicembre

Curia Generalizia

Portatori di buone notizie18 dICeMbRe 2012

lettera di Natale del Ministro generale

È Natale. È giunta l’ora di spogliarsi dell’abito del lutto e dell’afflizione (cf. Bar 5,1). “Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia» (Sal 126,3). L’umanità attendeva pazientemente il

frutto prezioso della terra (cf. Gc 5,7), finalmente «è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini» (Tt 2,11). È Natale! Dio viene per fermarsi con noi: «siate sempre lieti, ve lo ripeto, siate lieti» (Fil 4,4). Natale ci ricorda che non siamo soli, che Dio cammina con noi nelle vie del mondo. Questa presenza è motivo di grande gioia (cf. Mt 28, 8-9), il fondamento di una speranza certa per coloro che accolgono la buona notizia con fede retta e la rendono presente nella loro vita con carità perfetta (cf. PCr).

Dicembre | FdC | 7

Cari fratelli e sorelle:

«Vi annuncio una buona notizia che sarà di gran-de gioia per tutto il popolo» (cf. Lc 2,10). La Parola, che sin dall’inizio era presso Dio, che era Dio (cf. Gv 1,1), «nella pienezza del tempo» (Gal 4,4) si è fatta Emmanuele, il Dio-con-noi (cf. Mt 1,23). Questo è il Vangelo di Dio «agli uomini di buona volontà» di tutti i tempi (cf. Lc 2,14). Questa è la buona notizia che ha cambiato la storia dell’umanità: «il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce riful-se» (Is 9,1), e che cambia la storia di tutti coloro che la accolgono (cf. Gv 1,12).

È Natale. È giunta l’ora di spogliarsi dell’abito del lutto e dell’afflizione (cf. Bar 5,1). “Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia» (Sal 126,3). L’umanità attendeva pazientemente il frutto prezioso della terra (cf. Gc 5,7), finalmente «è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini» (Tt 2,11). È Natale! Dio viene per fermarsi con noi: «siate sempre lieti, ve lo ripeto, siate lieti» (Fil 4,4). Natale ci ricorda che non siamo soli, che Dio cam-mina con noi nelle vie del mondo. Questa presenza è motivo di grande gioia (cf. Mt 28, 8-9), il fondamen-to di una speranza certa per coloro che accolgono la buona notizia con fede retta e la rendono presente nella loro vita con carità perfetta (cf. PCr).

Natale ci ricorda anche la necessità di essere por-tatori della Buona Novella, ai vicini e ai lontani (cf. Ef 2,17), a quelli che sentiamo vicini e a quelli che pensiamo lontani. Chi si è incontrato con Cristo non può fare a meno che convertirsi in annunciatore del-la Verità, come fece la Samaritana (cf. Gv 4,28-29). Chi ha scoperto Cristo, come il tesoro della sua vita, non può non comunicare agli altri questa scoperta, come la donna che ritrova la dramma perduta (cf. Lc 15,8ss). Come i pastori, che hanno incontrato il Cri-sto, non possono fare altro se non comunicare questa buona notizia (cf. Lc 2,16ss). E questo con gioia, come i pastori (cf. Lc 2,20); senza pausa, come i discepoli di Emmaus (cf. Lc 24,33), con coraggio, come i primi discepoli (cf. At 5,22ss), e con creatività, come han-

no fatto i nostri grandi missionari lungo gli oltre 800 anni della nostra storia. La gioia che produce questa scoperta (cf. Mt 13,44), la parola che arde in un cuore innamorato del Signore (cf. Lc 24,32), l’esperienza di chi si sente graziato dallo sguardo d’amore del Signore (cf. Mc 10,21), pongono i suoi piedi in movimento per “uscire” e andare incontro all’altro, attraversando ogni tipo di barriera culturale, sociale e religiosa. L’ardore missionario è il miglior test per sapere se abbiamo ve-ramente incontrato Cristo.

«Guai a me se non annuncio il Vangelo»

«Evangelizzare, infatti, è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda» (EN 14). Tenendo presente che sono molti i battezzati che sono poco evangelizzati, la triste realtà di molti cristia-ni che lo sono solo di nome, e che, dopo 2000 anni, ci sono molti che ancora non conoscono Cristo, è neces-sario riaffermare senza timore l’urgenza e la necessità della nuova evangelizzazione (= NE) (cf. VD 96).

In questi tempi, la Chiesa ha bisogno di un nuovo impulso missionario (cf. RM 30ss); ha bisogno di la-sciarsi pervadere dall’ardore della predicazione apo-stolica (cf. NMI 40), per portare Cristo, con sereno coraggio, a chi ancora non lo conosce (missione ad gentes), e per rendere comprensibile nei nuovi deserti del mondo, la parola della fede che ci ha rigenerato alla vita (missione inter gentes). All’inizio del terzo millennio, la Chiesa ha bisogno di rinnovare l’entusia-smo nella comunicazione della fede, nell’annunciare e trasmettere il Vangelo, «potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede» (Rm 1,16), e che in ultima istanza, si identifica con la persona di Gesù Cristo (cf. 1 Cor 1,24). Lo Spirito ci dona la parresia per questo annun-cio (cf. At 2, 29).

Per tutto ciò, se desideriamo «conservare fre-schezza, slancio e forza per annunziare il Vangelo» (EN 15), noi discepoli di Gesù avvertiamo la neces-sità della conversione, di lasciarci evangelizzare per poter evangelizzare, come è stato ripetuto molte volte nell’aula del Sinodo, durante la XIII Assemblea del Si-nodo dei Vescovi sulla NE per la trasmissione della fede

PORTATORIDI

BUONE NOTIZIE

8 | FdC | Dicembre

Curia Generalizia

(svoltosi in Vaticano dal 7 al 28.10.2012); perché solo così, vivendo in maniera rinnovata la propria coscien-za comunitaria di fede e ritrovando l’entusiasmo per comunicare la fede, potremmo annunciare la Buona Novella nelle nuove situazioni culturali che si sono create negli ultimi decenni. Annuncio e testimonian-za camminano insieme.

Inoltre, come anche il Sinodo ha riconosciuto, Dio non è soltanto assente nella vita della società, ma anche nella vita delle stesse comunità ecclesiali; e il secolarismo, l’indifferenza e il relativismo sono entra-ti in pieno nella vita di molti battezzati, sacerdoti e consacrati, così che tali atteggiamenti non sono più solo una minaccia esterna, ma un conflitto quotidia-no. Perciò, la NE è innanzitutto una chiamata e una domanda posta dalla Chiesa a se stessa, per rafforzare in tutti i battezzati la fede in Cristo, impegnandosi a essere propositivi in questo nuovo contesto culturale, nel quale la Chiesa è chiamata a vivere la sua fede e a trasmetterla. Si tratta, quindi, di ravvivare una fede che corre il rischio di spegnersi in contesti che osta-colano il suo radicamento personale, la sua presenza sociale, la chiarezza dei suoi contenuti e dei suoi frutti coerenti, prima in noi per poi ravvivarla negli altri. La chiamata all’evangelizzazione si traduce in una chia-mata alla conversione. Siamo chiamati a evangeliz-zare, è nostro dovere vincere la paura con la fede, lo sconforto con la speranza, l’indifferenza con l’amore.

A questo punta decisamente la NE. Questa va in-dirizzata, in primo luogo, a tutti i battezzati, tutti ne hanno bisogno, anche noi consacrati, per riscoprire le ragioni della loro/nostra fede ed essere evangelizzati per poter evangelizzare. La NE è anche rivolta a coloro che hanno abbandonato la loro fede e per molteplici ragioni si sono allontanati dalla Chiesa. Finalmente, la NE si dirige a coloro che vogliono credere e cercano significato pieno alla loro vita. Tutti costoro, i creden-ti, i distanti, coloro che desiderano credere, cercano persone in grado di comunicare con la testimonianza della vita, prima ancora che con la loro parola, la gioia dell’incontro con Cristo. Come affermato nel Sinodo, non c’è nessun uomo o donna che nella sua vita, come la donna di Samaria, non si incontri vicino a un pozzo con un recipiente vuoto, con la speranza di incontra-re Colui che può dare senso pieno all’esistenza. Come Gesù al pozzo di Sicar, particolarmente noi frati del popolo, dobbiamo sentire il bisogno di sederci insie-me con gli uomini e le donne del nostro tempo per rendere presente il Signore nelle loro vite, in modo che possano incontrarlo, perché solamente Lui è l’ac-qua che dà la vita vera ed eterna (cf. Gv 4,5-42).

«L’amore del Cristo ci possiede»

Il nostro Ordine, insieme con altri Ordini e Isti-tuti di vita consacrata, ha svolto un ruolo molto im-portante nella trasmissione della fede ai vicini, attra-

verso le missioni popolari e l’evangelizzazione ordi-naria, e ai lontani, attraverso la missione ad gentes. Accogliendo l’invito che ci viene dalla Chiesa, non possiamo smettere di collaborare, partendo dalla no-stra esperienza e con la creatività che ci ha sempre caratterizzato, al compito della NE. Da parte nostra ciò richiede: vivere con radicalità e gioia la nostra identità francescana; condurre una vita che mostra il primato assoluto di Dio e che, attraverso la vita fra-terna in minorità, esprime la forza umanizzante del Vangelo; avere piena disponibilità per raggiungere le frontiere geografiche, sociali e culturali, della evan-gelizzazione e, così, situarci nei nuovi areopaghi della missione (cf. VC 96-99); realizzare l’impegno per la salvaguardia del creato, la costruzione della pace e la promozione della giustizia, in particolare nella difesa dei diritti di coloro che soffrono a causa di situazioni di esclusione nelle nostre società. Insomma, una vita francescana, pienamente evangelica, evangelizzata ed evangelizzatrice, in stretta collaborazione con i pa-stori e in stretta collaborazione con i laici, e fedele al nostro proprio carisma, offrirà un contributo molto significativo alla NE.

Fedeli all’invito del Concilio Vaticano II, desideria-mo mantenere viva la capacità di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo (cf. GS 4). Come seguaci del Poverello, vogliamo mantenere in ogni momento uno sguardo pieno di simpatia per il nostro mondo amato da Dio (Gv 3,16). Non ci può essere spazio per il pessimismo nei cuori e nelle menti di coloro che si sentono chiamati a vivere il Vangelo, seguendo le orme di Cristo. Allo stesso tempo, voglia-mo vivere in costante discernimento evangelico (cf. 1 Ts 5,21) per “distinguere tra ciò che viene dallo Spirito e ciò che gli è contrario” (VC 73). Questo ci permet-terà di scoprire che, nonostante le molte difficoltà che il momento attuale presenta per la trasmissione della fede a causa del secolarismo dominante, e il crescen-te indifferentismo e relativismo, tuttavia, questo mo-mento storico che stiamo vivendo offre anche grandi opportunità per l’annuncio della Buona Novella e ci spinge ad intraprendere, con nuovo ardore, nuovi me-todi e nuove espressioni, la sfida della NE.

Nuovo ardore. Il nuovo ardore esige conversione personale, rinnovare costantemente la passione per Cristo, per la Verità e per il Vangelo. Il nuovo ardore interroga e ci fa ci fa chiedere dove è il nostro cuore, chi continua ad essere il “primo amore” nella vita di tutti i giorni, se le nostre vite sono unificate intorno a Cristo o frammentate e divise, se siamo centrati sull’u-nico necessario o distratti da tante cose che, anche se buone, non sono il più importante. Il nuovo ardore in-terpella la nostra vita quotidiana e lo stile della stessa. La NE consiste nel proporre di nuovo al cuore e alla mente, non di rado distratti e confusi, degli uomini e delle donne del nostro tempo, e soprattutto a noi stessi, la bellezza e la perenne novità dell’incontro con

Dicembre | FdC | 9

Cristo. Per mantenere l’ardore o riaccenderlo, è neces-sario contemplare il volto di Gesù Cristo, entrare nel mistero della sua esistenza, mantenere sempre il cuore rivolto al Signore (cf. Rnb 22,19).

Nuovi metodi. Ciò richiede una conversione pa-storale, un rinnovamento del metodo dell’evangeliz-zazione. I nuovi metodi hanno molto a che fare con l’uso dei nuovi mezzi di comunicazione sociale, chia-mati a facilitare la trasmissione della fede, in parti-colare al mondo dei giovani in cerca di senso pieno alle loro vite e che portano nei loro cuori aspirazioni profonde di autenticità, di verità, di libertà, di gene-rosità, delle quali solo Cristo può essere la risposta in grado di saziarle. Dobbiamo riservare una parti-colare attenzione al mondo delle comunicazioni so-ciali, un campo in cui s’intrecciano tante vite, tante domande e dubbi. I nuovi metodi hanno anche a che vedere con i contenuti. D’altra parte, oggi, in molte circostanze, è necessario un primo annuncio del Ke-rigma. Questo annuncio, in molti casi, sarà dal tu al tu, e dovrà essere sempre accompagnato da un vera testimonianza di vita cristiana.

Nuove espressioni. Ciò implica una conversione strutturale. Ci sono strutture che anziché facilitare la trasmissione della fede, la rendono più difficile. Qui s’impone, ancora una volta, lucidità e creatività. In questo contesto è anche necessario liberare la gabbia del linguaggio che spesso rende incomprensibile la Buona Novella che desideriamo trasmettere. Se desi-deriamo raggiungere, soprattutto i giovani, è neces-sario entrare nella cultura del linguaggio della comu-nione digitale, senza dimenticare mai che un linguag-gio comprensibile a tutti, e che non può essere sosti-tuito con nessun altro, è la testimonianza e la santità. Nuove espressioni ci impegna anche nel creare nuovi pozzi, dove i nostri contemporanei possano placare la loro sete di pienezza, e dove, a partire dall’esperien-za di deserto (Benedetto XVI durante la sua omelia in occasione dell’apertura dell’Anno della Fede ha parlato di “desertificazione spirituale”), possano riscoprire la gioia di credere. Con la Chiesa avvertiamo il bisogno di individuare e immaginare nuovi strumenti e nuo-ve parole per rendere comprensibile l’annuncio della Buona Novella, anche nei nuovi deserti del mondo. La lettura orante della Parola ci aiuterà a incontrare que-sti nuovi pozzi dove i nostri contemporanei possano incontrarsi con Gesù.

«Ho creduto, perciò ho parlato»

La NE, proprio perché ha il suo centro in Cristo e non si tratta di tanto di strategie ma di dare qualità alla nostra testimonianza, va strettamente unita alla fede. E non una fede astratta, di nozioni come direbbe il Cardinale Newman, bensì una fede fatta esperienza, una fede viva, celebrata e confessata, come ci chiede Papa Benedetto in Porta Fidei; una fede che ha come suo fondamento l’incontro con un avvenimento, con una persona, la persona di Gesù, che dà un nuovo orizzonte alla vita e con ciò la direzione decisiva (cf. Deus caritas est 1). Una fede che sia, innanzitutto, adesione personale a Cristo, fiducia senza incrinature in lui (cf. LodAl 1ss).

I biografi di Francesco lo definiscono come novus evangelista, inviato da Dio per risvegliare il cuore degli uomini e delle donne del suo tempo ad un vero senso della presenza e dell’azione di Dio nelle loro vite. Ciò che ha fatto Il Poverello, è stato di intraprendere una NE della società e della cultura del suo tempo. La sua novità non è consistita tanto nel predicare il Vangelo, questo lo facevano anche molti altri, ma in una nuova attuazione del Vangelo, con un impegno appassionato e un’incarnazione creativa, il tutto reso possibile dal-la sua fede granitica in Colui che confessava come il TUTTO della sua vita (cf. LodAl, 4).

Cari fratelli e sorelle, a distanza di oltre venti se-coli la Chiesa ci ricorda il comandamento del Signo-re: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura” (Mc 16,15). Non c’è tempo da perdere. La passione per Cristo e la compassione per l’umanità, che deve incendiare i nostri cuori, non ci permettono di cullare le stanchezze. È l’ora di porci in cammino, disposti ad attraversare ogni tipo di barriera, ben equi-paggiati, di fede retta, speranza certa e carità perfetta.

È Natale

È Natale! Cari fratelli e sorelle, seguendo l’esempio dei pastori, della Samaritana e di molti altri, mettia-moci in cammino, per condurre gli uomini e le don-ne di oggi fuori dal deserto, verso i pozzi d’acqua viva, verso Cristo che ci dona la vita e la vita in abbondanza.

Buon Natale a tutti, con la speranza che Cristo na-sca nei nostri cuori per portarlo agli altri.

Roma, 8 dicembre, Solennità dell’Immacolata, 2012

Vostro fratello, Ministro e servo.

Fr. José Rodríguez Carballo, ofmMinistro generale, OFM

SIG.M

INISTRI GENLIS

. TOTIUS ORD. FRATR.MINORUM

www.ofm.orgNatività, Olio di Ivo BatoccoProt. 103334

10 | FdC | Dicembre

Patriarcato latino

Messaggio di natale 2012 del Patriarca Latino di gerusalemmeMeSSAGGIO dI NATAle AI GIORNAlISTI, 20 dICeMbRe 2012

Il patriarca latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal ha tenuto ieri la tradizionale conferenza stampa per la presentazione del Messaggio natalizio 2012. Di seguito il messaggio.

cari amici, cari abitanti della Terra Santa, cari migranti, vi auguro di trascorrere un Buon

Natale con le persone a cui volete bene.Cari amici giornalisti, ricevendovi questa mattina desidero ringraziarvi per il vostro lavoro. Vi auguro di compierlo sempre con intelligenza e verità. I recenti avvenimenti che ci hanno scosso – sto pensando a Gaza – hanno mostrato il coraggio di alcuni di voi. Avete tutto il nostro rispetto.Alla fine dell’anno, devo riconoscere con voi che il bilancio 2012 ci lascia perplessi. Ci sono stati eventi positivi ed altri meno positivi.

Dialogo interreligioso

1. I 50 anni dal Vaticano II sono un’occasione per farci un esame di coscienza nel nostro dialogo con l’ebraismo e l’Islam. Il seminario che ha riunito, lo scorso aprile, il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e il Consiglio dei Patriarchi Cattolici d’Oriente, ha ricordato che i media, che hanno giocato un ruolo molto importante nelle rivoluzioni arabe, devono essere per i cittadini cristiani un mezzo per assumere il proprio ruolo storico nei rispettivi paesi, con i valori della non violenza e dell’invito al dialogo con gli altri credenti delle altre religioni. Siamo una minoranza ma non ci riduciamo ad una cifra.

2. Le iniziative interreligiose sono state numerose e ringrazio tutti coloro che ne sono stati i protagonisti. Questi incontri, tuttavia, non hanno impedito lo sviluppo di un certo radicalismo religioso. Recentemente, a metà novembre, il Consiglio dei Capi religiosi di Israele si è riunito ad Haifa in presenza del Presidente dello Stato di

Israele che ha ricordato che i capi religiosi possono favorire la pace lavorando insieme. Il comunicato finale sottolinea l’importanza del rispetto dei Luoghi Santi e dei cimiteri di ogni religione.

3. Il dialogo interreligioso non può portare i suoi frutti se non attraverso atti di rispetto reciproco. Ribadisco la mia profonda costernazione di fronte a tutte le profanazioni di nostre chiese e conventi, di sinagoghe e moschee, che offendono tutti. Si tratta di affrontare il male alla radice con l’educazione dei giovani in tutte le scuole.

EcumenismoIn questa fine d’anno, pensiamo a ciò che ci ha unito tra cristiani:

1. La visita in Terra Santa del Patriarca ortodosso russo, Kirill di Mosca, all’inizio di novembre, rimane un bel momento da ricordare. La sua visita è stata un’occasione per incoraggiare un più grande riavvicinamento tra i cristiani e per sottolineare la presenza cristiana a Gerusalemme e in Terra Santa.

2. Un altro motivo di gioia riguarda la data della Pasqua. Quest’anno l’Assemblea degli Ordinari ha deciso che la Pasqua dei cattolici sarà festeggiata secondo il calendario giuliano e cioè il 5 maggio 2013 (tranne che a Gerusalemme e nella zona di Betlemme a motivo dello Status Quo e dell’afflusso dei pellegrini). Dovrebbe essere approvato un decreto dalla Santa Sede per stabilire definitivamente l’entrata in vigore di questo cambiamento nel 2014.

3. In occasione dell’intronizzazione del Papa copto Tawadros II, al Cairo, erano presenti diverse delegazioni cristiane, ortodosse, cattoliche e protestanti, unite in spirito ecumenico e per esprimere il nostro sostegno al neo eletto che ha fatto il suo ingresso in un momento storico molto critico.

Congiuntura storica e politica locale

1. La situazione in Medio Oriente ci lascia perplessi.

Dicembre | FdC | 11

Molte sono le preoccupazioni e le domande cui ci troviamo di fronte. Desideriamo maggiore stabilità e più democrazia. La gioia del Natale è oscurata dalla sconcertante violenza in Siria. Siamo pieni di compassione per le vittime e la nostra Chiesa partecipa attivamente all’accoglienza di 250.000 rifugiati siriani in Giordania. Preghiamo anche per la Giordania affinché possa mantenere il suo equilibrio e il buon senso che ha sempre avuto.

2. La decisione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la quale la Palestina è divenuta Stato osservatore è un primo passo verso la pace e la stabilità nella regione. Israele potrà trattare da pari a pari con un altro Stato per il bene di tutti. È urgente trovare “una soluzione giusta e pacifica alla questione palestinese”, considerata da parte dei Patriarchi e dei Vescovi cattolici del Medio Oriente, riuniti in Libano ai primi di dicembre, la causa di tutti i conflitti della regione. Il secondo e ultimo mandato di Barak Obama deve portare ora ad agire per la soluzione dei due Stati.

3. Il 16 dicembre sono andato a Gaza: denuncio l’embargo che rende inumana la vita quotidiana di un milione e seicentomila persone, fomentando sentimenti di ostilità permanente nei confronti di Israele.

La nostra Chiesa e i flussi migratori

1. A livello complessivo, l‘emigrazione cristiana sembra in diminuzione. La Chiesa cerca di mettere a disposizione degli alloggi, di aiutare i giovani a formarsi per trovare più facilmente lavoro, e, soprattutto, di diffondere una cultura e una pastorale del “radicamento”: essere cittadino di Terra Santa è una vocazione che comporta sacrifici e sfide.

2. Per quanto riguarda l’immigrazione, la nostra Diocesi accoglie molti immigrati. Si tratta in maggioranza di cristiani. La Chiesa si sente molto vicina a questi fedeli e non esita ad alzare la propria voce quando tali comunità si sentono aggredite, come successo quest’anno al Sinai e a Tel Aviv. C’è

un urgente bisogno di coordinamento tra la Chiesa, lo Stato e le ONG.

L’avvenire e i progettiLa Chiesa svolge un ruolo chiave nel dialogo interreligioso e nell’istruzione. È per questo che rivolgiamo tanti sforzi alla nostra Università di Madaba. L’inaugurazione della nuova scuola a Rameh con il cardinale Edwin O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro, e della chiesa di Stella Maris ad Aqaba, hanno mostrato delle belle realizzazioni.

ConclusioneIncoraggio tutti i nostri fedeli a vivere seriamente questo Anno della Fede, mettendo in pratica gli insegnamenti dell’Esortazione apostolica post-sinodale “Ecclesia in Medio Oriente” e il programma promosso dal Patriarcato. La prima comunità di Gerusalemme può servire da modello per il rinnovamento della attuale comunità cristiana: si tratta di tornare alle origini, di fare ritorno a Gerusalemme.

Alcuni significativi appuntamenti che ci attendono nel 2013:- A fine aprile, avrà luogo a Gerusalemme una conferenza internazionale su Papa Giovanni XXIII, che fu all’origine del documento Nostra Aetate. A questa conferenza prenderanno parte alcuni amici Rabbini ed eminenti professori.- A Rio de Janeiro si terrà durante l’estate la GMG a cui parteciperanno con gioia i nostri giovani. Natale è una bella occasione per condividere la gioia e per manifestare la nostra riconoscenza. Penso soprattutto ai religiosi, a questi nostri fratelli e sorelle che, attraverso i loro carismi, le loro vocazioni, la loro preghiera, ci aiutano nella responsabile missione affidataci.Grazie. Buon Natale a tutti.

+ Fouad Twal, Patriarca Latino di gerusalemme

12 | FdC | Dicembre

“Consolate, consolate il mio popolo”, dice il vostro Dio. “Parlate al cuore di Gerusalemme e proclamatele che il tempo della sua schiavitù è compiuto, che il debito della sua iniquità è pagato, che essa ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati”

Isaia 40, 1-2

Gesù rispose: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio”

giovanni 3,3

È Natale. In questo tempo nelle nostre menti e nel nostro cuore si rinnova la domanda che ci

interroga personalmente sul significato di quella nascita che 2000 anni fa - a Betlemme di Giudea - sconvolse la storia. Superata la valanga di belle parole e buoni sentimenti che in questo periodo ci sommergono, dobbiamo davvero provare a chiederci se e quanto quella nascita, ancora oggi, riesca a sconvolgerci. Durante l’Avvento, Giovanni il Battista ci presenta Gesù come il compimento

Curia Custodiale

Messaggio di natale 2012 del custode di Terra SantaGeRuSAleMMe, 19 dICeMbRe 2012

dell’annuncio di consolazione. Lui è la consolazione che si fa carne, che possiamo toccare con mano. Giovanni proclama che la consolazione, ora, è una certezza e non più un annuncio di liberazione futura. Gesù è qui, in mezzo a noi, dono e presenza di Dio, manifestazione visibile del suo amore per noi. E oggi, come allora, ci viene chiesto se il nostro cuore e la nostra intelligenza hanno posto fiducia in questa presenza e trovano in essa consolazione.Un mondo nuovo; il regno di Dio. Per poterlo accogliere, per poterlo vedere, dobbiamo ri-nascere.Nulla di questo possiamo comprendere, se non diventiamo nuovi, liberi e, per questo, capaci di accogliere la novità. Lasciarsi sconvolgere dal Natale, significa essere ancora in grado di rinascere e ricominciare, con fiducia, con determinazione, con serena consapevolezza dell’impegno che questa nuova nascita ci domanda. La paura, il sospetto, l’incapacità di credere che l’altro possa cambiare, che io possa cambiare, che l’amore possa rinascere, che la consolazione non sia una chimera… tutto

Dicembre | FdC | 13

questo a volte prevale e ci paralizza. È l’ombra della morte e la schiavitù di satana.Ma noi apparteniamo a Cristo: per questo vogliamo, come Giovanni il Battista, gridare che la nostra schiavitù è finita. E che siamo pronti e desiderosi di rinascere di nuovo e dall’alto, con la forza del suo amore, con la potenza del suo Spirito.Le nostre comunità cristiane di Terra Santa, della Siria e del Medio Oriente in generale, sono messe a dura prova. Le famiglie, così come le comunità religiose, sono provate da guerre, persecuzioni, abbandoni e solitudini. Non abbiamo i mezzi materiali per aiutare tutti e ci sentiamo impotenti. Ancora più grave è il diffuso sentimento di sfiducia riguardo al futuro, la voglia di abbandonare tutto e di andarsene, di non credere più a nulla e a nessuno.Il libro delle consolazioni di Isaia, che alimenta la nostra preghiera in questo periodo, contiene anche i canti del Servo Sofferente. Consolazione e speranza non cancellano sofferenza e dolore, ma li rendono comunque impotenti. La morte e le distruzioni di questi tempi non cancellano la nostra voglia di vita e il desiderio di rinascita.Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto sapere (Lc 2, 15).È Natale: il mio augurio e quello dei francescani di Terra Santa, per tutte le persone che vivono in Terra Santa, e per coloro che da tutto il mondo guardano a noi, è quello di non cedere al disfattismo e di lasciarsi ancora una volta conquistare dall’amore di Dio e dal vivo desiderio, dalla concreta volontà di ricominciare, a tutti i costi.Abbiamo bisogno e vogliamo andare a Betlemme, per verificare ciò che è avvenuto a tutti noi: siamo rinati, di nuovo capaci di sorriso e gratuità.Buon Natale a tutti.

Fra Pierbattista Pizzaballa, OFMcustode di Terra Santa

http://www.vatican.va

nel pomeriggio dell’8 dicembre 2012, Solennità dell’Immacolata concezione, patrona dell’Ordine dei Frati

Minori, nella Basilica di Santa croce in gerusalemme a Roma, si è compiuto un ulteriore passo nel cammino di formazione del nostro confratello Fra Sergio galdi, che è stato ordinato Diacono.Il luogo dove la madre di costantino, Sant’elena, creò l’oratorio per custodire la reliquia della Santa croce, ha visto radunata l’intera comunità francescana di Terra Santa in Italia.La celebrazione è stata presieduta dal cardinal Renato Raffaele Martino, già nunzio Apostolico e Presidente emerito del Pontificio consiglio Justitia et Pax, assistito dai Padri Antoni Szlachta, guardiano della Fraternità di Roma e giuseppe Ferrari, Delegato del P. custode.L’intera comunità dei Frati di Terra Santa in Italia era rappresentata dal commissariato di napoli, dalla Fraternità di Formazione di Montefalco, dai novizi della Verna e da tutta la Fraternità della Delegazione di Roma.Il servizio liturgico è stato curato dai novizi e dai Postulanti ed un coro, formato da Frati studenti dell’Antonianum, ha animato il canto.Insieme ai genitori e familiari di Fra Sergio era presente una numerosa schiera di amici ed ex colleghi di lavoro, giunti a Roma per l’occasione.Al termine della celebrazione tutti gli ospiti hanno preso parte all’agape fraterna nelle sale di Villa Massimo al Laterano, sede della Delegazione di Terra Santa in Italia per festeggiare il neo Diacono.

P. gianfranco Pinto Ostuni, ofm

Ordinazione diaconaledi Fra Sergio galdi

14 | FdC | Dicembre

Curia Custodiale

GeNNAIO 201301/01 gerusalemme, Patriarcato latino: Messa per la Pace in Terra Santa05/01 Ingresso solenne a Betlemme e Primi Vespri dell’epifania.06/01 Betlemme: solennità dell’epifania08/01 Scambio di auguri con le comunità ortodosse13/01 Kasser el-Yahud, presso gerico: Solennità del Battesimo del Signore20/01 cana di galilea: commemorazione dell’inizio del Ministero di gesù23/01 gerusalemme:consiglio centrale caritas Jerusalem23/01 gerusalemme, S. Salvatore: Preghiera per l’unita dei cristiani (nel contesto della settimana di preghiera per l’unità)24/01 gerusalemme: Prima sessione annuale del Discretorio di Terra Santa e Riunione del comitato capitolare.26/01 Tabgha cerimonia benedizione targa unITALSI-Sindaco di Roma capitale27/01 gerusalemme:Messa solenne di chiusura del Bicentenario della Fondatrice delle suore Francescane (cIM)

31/01 Betlemme: università cattolica. Firma del contratto di collaborazione.

dICeMbRe 20123/12 Betlemme: Formazione Permanente con i sagrestani e addetti ai santuari06/12 Tabgha: Incontro con le comunità del lago08/12 nazareth: Inaugurazione dei nuovi tre organi della Basilica e di S. giuseppe09/12 Domus galiaeae: Ordinazioni diaconali12/12 gerusalemme, S. Salvatore: Festa della Madonna di guadalupe13/12 gerusalemme, S. Salvatore: Discretorio19/12 Auguri natalizi del Sindaco di gerusalemme24-25/10 Betlemme/gerusalemme: celebrazioni del natale26/12 gerusalemme: natale con i fratelli anziani in Infermeria custodiale27/12 Scambio di auguri natalizi con le comunità ortodosse31/12 gerusalemme: Auguri natalizi e per il nuovo anno del Presidente Israeliano

DeL cuSTODeAgenda

Il Discretorio di Terra Santa si è riunito a Gerusalemme, presso la Curia Custodiale,

il giorno 13 Dicembre, per l’ultima riunione dell’anno. La sessione è stata presieduta dal Visitatore Generale, padre Renato Beretta, ofm.Tra i diversi argomenti, il Discretorio ha discusso del rapporto della Custodia con l’Obra Pia del los Santos Lugares, del governo di Spagna, con particolare riferimento alla questione dell’Oliveto di Ramle; si è poi parlato dell’accordo con l’Università Cattolica di Betlemme, in relazione all’acquisizione della proprietà chiamata Mount of David.Si sono discusse anche alcune questioni personali e si è poi ratificato il trasferimento presso la comunità di Giaffa S. Antonio di fra Carlos SANTOS ofm, nuovo missionario francescano delle Filippine. Sarà addetto alla parrocchia, con particolare attenzione alla comunità filippina di Tel Aviv.Si è poi passati a discutere del cammino di preparazione al prossimo Capitolo Custodiale. In particolare, in ottemperanza agli articoli 3-4 dell’Ordinamento del Capitolo Custodiale, il Discretorio ha nominato tre frati, i quali insieme al Visitatore Generale e il Discretorio costituiscono il Comitato Capitolare, che presiederà a tutte le decisioni necessarie alla preparazione del Capitolo.La questioni economiche sono rimandate al Discretorio seguente.

Fra noel Muscat, ofmPro-Segretario di Terra Santa

estratto dal verbale del Discretorio di Terra Santa13 dICeMbRe 2012. S. SAlVATORe.

Dicembre | FdC | 15

Sorella Morte

Custodia terræ sanCtæ

Ierusalem

Fra Beda (Seon-Ho) an oFm

n. Chung-ju (Corea), 03 febbraio 1924

† Gerusalemme, 19 dicembre 2012

Provincia dei Santi Martiri Coreani: Corea del Sud

Tu sp

es m

ea p

ars m

ea in

terr

a viv

entiu

m (P

s 141

,6)

Clamavi ad Te, Domine. Dixi:

Cari fratelli,

La sera del 19 dicembre 2012, il nostro caro confratello fra Beda An, si è spento serenamente nel Signore, all’Ospedale San Giuseppe di Gerusalemme.

Pochi giorni prima, uscendo dalla chiesa, era caduto senza riprendersi più.Del resto la chiesa è stato il luogo principale delle sua attività, soprattutto da quando, l’11 giugno

1977 era arrivato a servizio della Custodia di Terra Santa.In ognuno dei conventi in cui l’obbedienza l’ha posto nei 35 anni della sua presenza in Terra Santa,

al Santo sepolcro, al Cenacolino, a Cafarnao o a San Salvatore, fra Beda ha dedicato molto del suo tempo alla preghiera.

Tanti ricordano come, durante il suo servizio al Santo Sepolcro (1987-1989), dopo l’ufficio notturno trascorresse il resto della notte, pregando nella Cappella del SS. Sacramento, o al Calvario, o dinnanzi alla Tomba.

Il resto del suo tempo lo dedicava al Sacramento della Penitenza: sempre pronto ad ascoltare la confessione di chiunque glielo chiedesse.

Un’attività a lui molto cara era quella di intrecciare corone del Rosario: diceva di averne distribuite molte migliaia.

La sua presenza in mezzo a noi, soprrattutto negli ultimi anni, era quella di un familiare anziano che sapeva stare con i giovani, rallegrandosi nel parlare con loro e godendo dei loro scherzi.

Fra Beda è stato il primo frate minore venuto in servizio alla Custodia dalla lontana Corea del Sud.In questo nobile Paese fra Beda aveva molto lavorato per impiantarvi l’Ordine dei Frati Minori. Nel 1957 era stato superiore del Convento di Santa Maria degli Angeli a Taejon; in seguito (1965-

1976) era stato Pro Vicario e, più tardi, Procuratore dell’allora Vicaria Coreana (1970-1976).La Provincia OFM di Corea lo considerava suo fondatore. L’animo di tutti noi è pieno di gratitudine

al Signore e alla Provincia della Corea del Sud per il dono di fra Beda.

Ringraziamo il personale medico e tutte le persone che lo hanno assistito durante questi giorni sino alla fine.

Fra Beda An, aveva 88 anni, 64 di professione, 59 di sacerdozio e 35 di servizio. A norma dei nostri Statuti Particolari, ogni sacerdote applichi 3 Messe e gli altri frati partecipino ciascuno a 3 Messe. Lodevolmente, i singoli frati pratichino 3 Via Crucis. In ogni fraternità una Santa Messa sia celebrata in comune. Ricordiamo con sollecitudine questo fratello nella preghiera, nella gratitudine al Padre che ce l’ha donato, affinché ora la nostra unione fraterna sia piena, nella luce del Signore.

San Salvatore 20 dicembre 2012.

Fra Noel Muscat, ofM

Pro-Segretario di Terra Santa

16 | FdC | Dicembre

tutte queste difficoltà – durante la messa e le celebrazioni eucaristiche sono piene. E qualche volta anche di più dei tempi normali. Il parroco ha chiesto alla gente: ma perchè venite? E loro: Se dobbiamo morire è meglio morire in chiesa che a casa. E quindi nonostante tutto c’è ancora uno spiraglio di fede, di gente che tenta ancora e ha una fede forte in Dio. É solo lui che potrebbe salvarli. Il Principe della Pace di cui celebriamo il Natale, che porti la pace nei cuori di tutti i siriani, che ci sia la pace dappertutto.”In vista di questo Natale che viene, non dimentichiamo dunque i cristiani e tutta la popolazione che vive in Siria.

www.proterrasancta.org

non sono rassicuranti le notizie che giungono dalla Siria. Padre Halim, frate libanese della

Custodia di Terra Santa e ministro regionale della Regione San Paolo, segue con apprensione l’evolversi della situazione. In stretto contatto con i confratelli siriani, ha accettato di raccontare ai microfoni del Franciscan Media Center la reale situazione che stanno vivendo i cristiani nella guerra civile.Parlando dei cristiani di Siria e di come stanno vivendo questo difficile periodo, il padre francescano afferma: “Dicono sempre di non avere altra speranza se non in Dio. Nessuno li può salvare se non un miracolo dall’alto. Un frate mi ha detto che la gente ha visto che le chiese – nonostante

Regione San Paolo

non dimentichiamo i cristiani siriani,che aspettano il natale tra difficoltà e speranza

Dicembre | FdC | 17

Purtroppo non sono per nulla incoraggianti le notizie che giungono dalla Siria, dove secondo le stime fornite dall’Alto Commissariato dell’ONU per

i diritti umani sarebbero 60 mila i morti dal 15 marzo 2011 ad oggi. Da luglio del 2012 – si legge nel documento – ci sono state 5mila vittime al mese, più di 160 al giorno. L’emergenza umanitaria continua, e ad aggravare la situazione sono anche le condizioni climatiche di questi giorni, caratterizzati da inondazioni e tempeste di neve.I frati francescani presenti in Siria, nelle grandi città e nei villaggi del nord, continuano a portare il loro aiuto alla popolazione, sostenendo le famiglie che sono rimaste nel paese a superare questo periodo di sofferenza e di perdita dei loro cari.Continua a sostenere questa emergenza, sostenendo i frati della Custodia di Terra Santa che operano nel paese! Le donazioni verranno tempestivamente inviate in Siria, e permetteranno di fronteggiare le necessità della popolazione, in particolare delle fasce più deboli.

La situazione in Siria peggiora,l’emergenza umanitaria continua

18 | FdC | Dicembre

Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

Dal 3 dicembre 2012 al 5 gennaio 2013 Ore 8.30 (italiane)SAnTA MeSSA in diretta dal Santuario della grotta del Latte a Betlemme escluso la domenica

http://www.fmc-terrasanta.org/it/fmc-in-diretta.html

Ogni mattina la Santa Messa da Betlemme dove nacque il Figlio di Dio 3 dicembre 2012

Santa Barbara, nella Parrocchia di San Salvatore, a gerusalemmeGeRuSAleMMe, 4 dICeMbRe 2012

Martedì 4 dicembre, nella Parrocchia di San Salvatore a Gerusalemme, celebrazione della

festa di Santa Barbara, molto sentita nel mondo orientale e anche qui in Terra Santa; una festa ricca di varie usanze e tradizioni.La Messa è stata presieduta dal Parroco, fra Feras Hijazin che, durante l’omelia, ha ricordato brevemente la vita coraggiosa di questa Santa martire. Nelle parole di fra Feras è racchiuso l’invito a seguire l’esempio di Santa Barbara e utilizzare, come lei, le armi della fede e della perseveranza, nel cammino che conduce all’Avvento. Dopo la benedizione, Fr. Artemio

Dicembre | FdC | 19

Sull’invito dei frati della Custodia di Terra Santa, Fr. Ivan Matić, OFM, Assistente generale OFS-

GiFra, ha svolto una visita in Terra Santa nella quale ha incontrato tanti frati e suore, i membri dell’OFS e i giovani francescani nelle seguenti città: Nazaret, Gerico, Betlemme, Gerusalemme e Giaffa. Organizzatore e coordinatore del programma degli incontri era Fr. Marcelo Cichinelli, OFM, Moderatore per la Formazione permanente nella Custodia, che insieme a Fr. Toni Choucri, studente che segue le fraternità dell’OFS, hanno accompagnato Fr. Ivan durante tutto il tempo della visita. I primi giorni della visita erano dedicati agli incontri con le Fraternità dell’OFS e con i gruppi dei giovani francescani. Sono stati incontri molto belli e intensi. In una condivisione familiare sono state presentate le varie situazioni che i francescani secolari e la gioventù francescana affrontano attualmente in Terra Santa. In tutti questi incontri Fr. Ivan ha fatto una presentazione generale dell’OFS e della GiFra nel mondo, sottolineando alcuni aspetti importanti della loro identità e la loro missione nella Chiesa e nella società. Un altro punto importante era anche il tema dell’assistenza spirituale e pastorale alle Fraternità dell’OFS e della GiFra. Inoltre la sera del 28 novembre presso il convento di San Salvatore a Gerusalemme si è svolto un incontro con tutti i frati studenti di Terra Santa. All’incontro era presente anche i loro maestro Fr. Noel Muscat e vice

Terra Santa – Visita e Incontri di formazione

Vitores, Vicario Custodiale, per la gioia di tutti i presenti, ha acceso l’albero di Natale posto all’entrata del Convento di San Salvatore.Nel Medio Oriente e, qui, in Terra Santa, i fedeli seguono la particolare tradizione di condividere, dopo la messa, un dolce chiamato “Burbara”, benedetto dal celebrante e cucinato soltanto per quest’occasione.Il dolce, preparato con differenti qualità di grano, bolliti, zuccherati e aromatizzati all’essenza di anice, è guarnito di frutta secca e distribuito alle famiglie e alle persone anziane; in ricordo del grano con cui Barbara si nutriva durante la sua prigionia. Molte sono le leggende nate intorno alla vita di Santa Barbara (nome di origine greca che significa straniera), ma tutte le fonti, indicano la data della sua nascita nel 273 a Nicomedia.Unica figlia di genitori pagani, la madre morì quando Barbara era ancora piccola e suo padre Dioscoro, collaboratore dell’Imperatore Massimiano Erculeo, era personaggio ricco e potente, che odiava la religione cristiana. Barbara, spinta da ardenti sentimenti cristiani, decise di dedicare la sua vita a Dio. Nascostamente, abbracciò la fede cristiana, decidendo di ricevere il sacramento della Rinascita. Il padre Dioscuro, ostile alla vocazione cristiana della figlia, ordinò di rinchiuderla in una torre dalla quale riuscì a evadere. Per sfuggire alle ire del padre Barbara si rifugiò in un bosco, dopo aver distrutto le statue degli dei collocate nella villa paterna. Trovata, fu consegnata al prefetto Marciano che tentò di obbligarla ad abbandonare la sua fede. Barbara non tentennò, nonostante le orrende torture subite. Il 4 dicembre fu decapitata, con un taglio di spada, per mano di suo padre Dioscoro. Santa Barbara è patrona di tante chiese in tutto il mondo. Protettrice degli artificieri, artiglieri, minatori, carpentieri e vigili del fuoco, è invocata come protettrice per morte improvvisa.

www.custodia.org

20 | FdC | Dicembre

Cronaca Custodiale

maestro Fr. Giovani Loche. In un clima fraterno si è presentato agli studenti la realtà dell’OFS e della GiFra e il ruolo dell’assistenza spirituale e pastorale. Il giorno 29 novembre, festa di tutti i Santi Francescani, presso la Curia della Custodia, si è svolto un incontro formativo con i Parroci e gli Assistenti spirituali delle Fraternità esistenti in Terra Santa. Il tema di questo incontro era: “Assistenza spirituale e pastorale all’OFS e alla GiFra”. Nella sera dello stesso giorno si è svolto un incontro formativo molto significativo; per la prima volta sono stati convocati tutti i membri della Famiglia francescana per condividere, nel giorno di Festa di Tutti i Santi francescani, tre momenti molto belli: la formazione, la celebrazione e la serata di fraternità. Il tema del momento formativo era: “Ordine Francescano Secolare: Origine, storia e attualità” presentato da Fr. Ivan. Dopo la presentazione c’è stato un tempo per il dialogo, le domande e la condivisione. Era presente anche il Custode di Terra Santa Fr. Pierbattista Pizzaballa. In seguito tutti i partecipanti si sono recati nella chiesa di San Salvatore per la celebrazione dei vespri solenni presieduti da Fr. Ivan. Dopo i vespri, i partecipanti si sono trovati nel refettorio dei frati per condividere insieme la cena con tutta la comunità dei frati, accolti con grande gioia da Fr. Artemio Vítores, guardiano e vicario della Custodia. Nell’ultimo giorno della visita Fr. Ivan si è incontrato con Fr. Pierbattista Pizzaballa, il Custode di Terra Santa, condividendo con lui la sua esperienza della visita e degli incontri di formazione che si sono svolti durante questa settimana della visita. Nell’incontro si è parlato anche dei passi futuri da fare per un cammino che è necessario per le realtà dell’OFS, della GiFra e soprattutto nel campo dell’assistenza spirituale e pastorale. In tutti gli incontri si è avvertita una grande necessità del rinnovamento e di una conoscenza più profonda di quello che è l’OFS e la

nuovo sito internet del Romitaggio del getsemani

Oggi, 7 dicembre 2012, è online il sito dei Romitaggio del Getsemani - Custodia di Terra Santa.

“Vorrei percorrere le vie del mondo piangendo la Passione del mio Signore”(san Francesco d’Assisi)

con gioia apriamo un’Ikona via etere ai piedi del monte degli Ulivi. Tra i Luoghi santi, solo pochi,

hanno la capacità di offrire uno spazio di silenzio e preghiera. Dei pochi luoghi in cui sostare, uno solo è il Getsemani, legato alla peculiare Memoria evangelica. Luogo unico al mondo che racconta l’agonia di Gesù Cristo e il suo amore ardente che non si consuma: la sua Passione per l’umanità!

GiFra oggi, e nello stesso tempo il grande bisogno di avere una comunicazione più stretta e continua con tutta la Fraternità internazionale. Attualmente in Terra Santa ci sono circa centinaia di professi nell’OFS e altrettanti giovani che vivono la spiritualità francescana.

Per ulteriori informazioni su Terra Santa: www.custodia.org

Dicembre | FdC | 21

Il Romitaggio è questo. È uno spazio realizzato dai Frati, figli del Poverello di Assisi e custodi della Terra Santa, esclusivamente perché nel “compiersi ancora” di questo Mistero pasquale del Signore, noi possiamo rispondere alla sua grazia che ci invita a “stare” alla sua presenza: come i plurimillenari ulivi dell’Orto sacro. Qui, con il suo ‘Si’, Gesù ammutolisce, annulla la Morte, il non senso e ogni fallimento… parla la Parola del Padre: la Vita!Non esiste “Getsemani al mondo che non possa essere raggiunto dal Getsemani di Gesù”. Nella notte più buia rifulge la nuova Luce: per sempre!L’inaugurazione di questo sito web significa semplicemente voler condividere con tutti questa Ikona aperta della Passione di Gesù, affinché

possiamo ascoltare, ancora oggi, la voce viva del Signore che ci chiama e, con sollecitudine, ci interpella. Studiato per diffondere le informazioni utili e necessarie a tutti quelli che cercano un luogo di raccoglimento, durante un pellegrinaggio, o desiderano vivere un periodo d’intensa spiritualità per ritemprarsi di energia vitale e sempre nuova; d’ora in avanti il sito sarà a disposizione di chi è già passato e di tutti quelli che arriveranno. Gli interessati potranno interagire arricchendolo il sito di contributi e immagini, ovviamente scaricabili. Fra Diego Dalla Gassa, Rettore del Romitaggio del Getsemani.

http://www.romitaggio.custodia.org

22 | FdC | Dicembre

Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

nella basilica dell’Annunciazione la festa dell’Immacolata Concezione, 8 dicembre 2012,

avrà una particolare... sonorità. Durante la Santa Messa del mattino, presieduta dal Padre Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, alla presenza del Ministro Provinciale dell’Austria, fra Oliver Ruggenthaler e del costruttore, Signor Wendelin Eberle, saranno benedetti i tre nuovi organi.Gli strumenti, sono stati progettati per le liturgie che di volta in volta, si celebrano nella Grotta dell’Annunzio angelico, nella Basilica superiore o nell’adiacente Chiesa di San Giuseppe. I tre organi, di varia grandezza, sono stati costruiti dalla Ditta austriaca Rieger, la stessa che negli ultimi trent’anni ha dotato i Santuari del SS. Sepolcro, della Natività e la chiesa del quartier generale della Custodia di Terra Santa, quella di San Salvatore a Gerusalemme, di strumenti di grande rilievo ed efficienza.A questa realizzazione fra Stanislao Bertagnoli, ofm, Commissario di Terra Santa in Austria, si è dedicato con un impegno che ha dell’eccezionale. Senza trascurare la sollecitudine nel far conoscere i Luoghi Santi, né l’organizzazione di pellegrinaggi dall’Austria alla Terra Santa, fra Stanislao ha coinvolto centinaia di migliaia di fedeli, per sostenere la spesa di questi strumenti che “spiegano la potenza” del loro suono e sostengono il canto sacro, perché il Magnificat della Vergine non si spenga. Non è che fra Stanslao possieda ricchezze proprie o capacità magiche. “Quando lui invita la gente a contribuire -racconta un suo confratello- parla un tedesco approssimativo (è originario del Tirolo). Nell’ascoltarlo, la gente ride divertita, ma poi, continuando a sorridere, dona l’obolo con gioia”. Sono stati quindi i poveri a costruire una tale magnificenza sonora per Nazareth; essi non l’hanno considerata una spesa superflua. Su di loro fra Stanislao ha contato e non è rimasto deluso!Sabato 8 dicembre 2012 è, dunque, il giorno dell’inaugurazione dei meravigliosi “Tre”. Come detto, la benedizione avverrà nella mattinata,

A nazareth, l’inaugurazione di tre organi Rieger“HA SPIeGATO lA POTeNzA…”

durante la Santa Messa cantata dall’assemblea e dal coro della Basilica. La direzione del coro è affidata al Maestro Haig Vosgueritchian, già da tre anni Maestro di Cappella di Nazareth. Il Maestro Vosgueritchian si è formato all’Istituto Magnificat di Gerusalemme e ha completato con il massimo dei voti gli studi musicali al Conservatorio di Vicenza. Oltre al servizio come maestro di cappella, insegna e svolge una vivace attività concertistica sia in Terra Santa, sia in Italia e negli Stati Uniti. Ad accompagnare il canto liturgico, padre Armando Pierucci.Nel pomeriggio, invece, il Maestro Paolo Oreni (Treviglio - 1979) eseguirà brani appropriati su ognuno dei tre organi.Il Maestro Oreni, formato al Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo, forte di una vigorosa preparazione accademica, sta spiccando fra gli organisti della sua generazione sia per l’abilità interpretativa, che per la fantasia nell’improvvisare.

Fra Armando Pierucci, ofm

www.custodia.org

così com’è stato possibile seguire sul sito web della Custodia, la vita e le realtà della

Terra Santa raccontate in otto lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo,portoghese, arabo, ebraico e russo.Da adesso, anche attraverso Twitter, si partecipa, in tempo reale e in otto lingue, agli avvenimenti, celebrazioni e iniziative che ogni giorno accadono in Terra Santa.

La custodia di Terra Santa su Twitter in otto lingue

Dicembre | FdC | 23

La Beata Maria Vergine di guadalupe, immagine vivaGeRuSAleMMe, 12 dICeMbRe 2012

grande gioia per celebrare la solennità di Santa Maria di Guadalupe, in una data davvero

eccezionale: 12/12/2012. Coincidenza numerica che ritornerà solo tra 100 anni!Fra Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ha presieduto la messa solenne in lingua spagnola, concelebrata da Fra Artemio Vitores, Vicario custodiale e padre Eric Wyckoff. L’America latina di Gerusalemme, era rappresentata da numerosi frati e sacerdoti, religiosi e religiose, insieme a tanti fedeli, delle comunità latinoamericane e che vivono in Terra Santa.Durante l’omelia Padre Eric Wyckoff, salesiano di Ratisbonne, ha affermato che alla domanda su chi sarebbero stati i primi evangelizzatori dell’America Latina, emerge immediata, una risposta semplice, ma profondamente reale e allo stesso tempo devota,

Seguici su Twitter e sul nostro sito internet.Español @cts_noticiasEnglish @CustodiaCTSItaliano @cts_notizieFrançoise @cts_nouvellesPortuguese @cts_noticiaРусский @cts_com1@cts_akhbar يبرع

@cts_khadashot תירבע

24 | FdC | Dicembre

Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

nell’affermare che sia stata Maria, la madre di Gesù, a portare il Vangelo in quelle terre. Maria di Guadalupe è l’espressione più eloquente della fede viva di tanti popoli che hanno visto in Lei lo strumento privilegiato per mezzo della quale Dio ci comunica la Salvezza, cioè suo figlio Gesù. È nella “Virgen de Guadalupe” che si manifesta la bontà divina quando, servendosi della sua immagine di madre e protettrice, Dio stesso si prende cura dei suoi fedeli, specialmente dei più piccoli e degli emarginati. Il padre salesiano ha ricordato che fin dall’inizio dell’evangelizzazione dei popoli latinoamericani, sono furono presenti anche i padri francescani. Con il loro esempio ed entusiasmo hanno saputo comunicare la stessa fede che oggi si manifesta nei paesi cattolici dove Maria, nostra Madre, è accolta come Signora e Regina dei cuori. Conclusa la Santa Messa, dalla Chiesa di San Salvatore è partita la processione, dietro l’icona della Vergine di Guadalupe, verso la Curia attraverso il cortile del Convento francescano.Nella grande sala, guarnita dai colorati simboli dei Paesi latinoamericani, la benedizione solenne è stata seguita da un gradevole momento conviviale, durante il quale è stato possibile assaggiare alcune pietanze tipiche della cucina latinoamericana.Nostra Signora di Guadalupe, è il nome attribuito a Maria dai cattolici americani dopo l’apparizione avvenuta in Messico nel 1531. Secondo la tradizione Maria sarebbe apparsa più volte, tra il 9 e il 12 dicembre del 1531, sulla collina del Tepeyac a nord di Città del Messico, a Juan Diego Cuauhtlatoatzin, un azteco convertito al cristianesimo. Il nome Guadalupe, dettato da Maria stessa a Juan Diego, potrebbe significare la trascrizione in spagnolo dell’espressione azteca Coatlaxopeuh, “Colei che schiaccia il serpente” (cfr. Genesi 3,14-15).

A memoria dell’apparizione, sul luogo fu subito eretta una piccola cappella, sostituita nel 1557 da una più grande e, poi, da un vero e proprio Santuario consacrato nel 1622. Infine, nel 1976 fu inaugurata l’attuale Basilica di Nostra Signora di Guadalupe.Nel Santuario è conservato il mantello (tilmàtli) di Juan Diego, sul quale è raffigurata l’immagine di Maria, ritratta come una giovane indiana. Per la sua pelle scura è chiamata, dai fedeli, “Virgen morenita” (Vergine meticcia).L’apparizione di Guadalupe è stata riconosciuta dalla Chiesa cattolica e Juan Diego è stato proclamato Santo da Papa Giovanni Paolo II il 31 luglio 2002. La Madonna di Guadalupe è venerata dai cattolici come patrona e regina del Continente latino americano e delle Filippine. Negli ultimi 481 anni, l’immagine della Madonna ha attirato l’attenzione di milioni di persone. Il Santuario situato nel cuore di Città del Messico, è uno dei Luoghi Sacri cristiano più visitato al mondo, con un numero di pellegrini superiore a quelli che si recano a Roma alla Basilica di San Pietro.Per secoli, artisti e scienziati hanno cercato di svelare i segreti dell’immagine che non è stata dipinta: non appaiono, infatti, i segni di alcuna pennellata. Nel 1666 alcuni esperti avevano affermato che una stoffa vegetale con quelle caratteristiche non poteva durare a lungo: son passati quasi cinque secoli e la stoffa è ancora intatta!Le apparizioni della Madonna di Guadalupe, Imperatrice d’America, sono rivolte a tutto il mondo per ricordare la vicinanza di Maria a ciascun essere umano.Il messaggio più importante per il Messico, l’America latina e per tutti i cattolici sparsi nel mondo, è quello di ricordare che non siamo soli, che c’è una Madre viva e vicina a tutti coloro che la cercano e la invocano.

www.custodia.org

Dicembre | FdC | 25

Sabato 15 dicembre, a Betlemme nella grande Piazza della Mangiatoia, centinaia di persone

hanno atteso al freddo e al buio l’ormai tradizionale cerimonia dell’accensione dell’albero di Natale.Un abete di 15 metri, illuminato di mille luci colorate, ai cui piedi è stato allestito il presepe che la notte del 24 dicembre sarà completato con la statua di Gesù Bambino. La cerimonia segna l’inizio alle festività natalizie nella città di Gesù.La Signora Vera Baboun, nuovo sindaco di Betlemme, ha augurato buone feste alla cittadinanza, auspicando per tutti momenti di Pace e serenità.Introno alle ore 18 è giunto in Piazza, Salam Fayyadn, Primo Ministro dell’Autorità palestinese.Il Patriarca emerito Mons. Micheal Sabbah, alla presenza dei frati francescani tra cui Fra Ibrahim

Acceso l’albero di natale nella città dov’è nato gesù

Faltas, ha impartito la benedizione dell’albero. Subito dopo, il Primo Ministro Salam Fayyad, ha premuto il tasto per accendere, in contemporanea, sia le decorazioni dell’albero sia le luminarie, che decorano la piazza e le pareti esterne della Basilica della Natività. Betlemme, in questi giorni più che mai, è al centro dell’attenzione del mondo intero e nel cuore di ogni cristiano.Betlemme, dove stanno per giungere numerosissimi pellegrini da tutto il mondo, nonostante i momenti difficili vissuti nella striscia di Gaza.Tra le innumerevoli attività in calendario nei prossimi giorni segnaliamo l’arrivo di 1.500 pellegrini provenienti da Indonesia e Filippine, per partecipare al festival in programma il 22 dicembre.

www.custodia.org

Phot

o:An

drea

Kro

gman

n

26 | FdC | Dicembre

Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

Il luogo sicuro della nascita di gesù

Il luogo santo di Betlemme, la Basilica che sorge sulla grotta venerata come la grotta dove Gesù è

nato da Maria ha un’attestazione letteraria, storica, devozionale, monumentale di assoluta certezzaLe prime testimonianze letterarie, oltre al Vangelo di San Luca, e al Vangelo di San Matteo, risalgono niente meno al 150-160 quando San Giustino di Nablus, quindi di questa terra, scrive: “...siccome Giuseppe non poté prendere alloggio nel villaggio, occupò la grotta assai vicina a Betlemme e, mentre erano là, Maria dette alla luce Cristo e l’adagio’ nella mangiatoia dove lo trovarono i Magi venuti dall’Arabia”.Meno di 100 anno dopo, Origene, che probabilmente è stato anche qui a Betlemme diceva:“A proposito della nascita di Gesù, se qualcuno

dopo il vaticinio di Michea e la scritta nel vangelo dai discepoli di Gesù, desidera altre prove sappia che oltra a quello raccontato nel vangelo sulla di lui nascita, si mostra a Betlemme la grotta nella quale è nato e nella grotta la mangiatoia dove fu avvolto da fasce. E quello che si mostra è cosi conosciuto in questi luoghi che anche gli estranei alla nostra fede sanno come Gesù - che i cristiani adorano ed ammirano - è nato in una grotta”.Queste due testimonianze cosi venerabili e antiche sono seguite da ininterrotte testimonianze.Dal IV secolo qui viene costruita una basilica, nel VI secolo ingrandita: laprima ad opera di Costantino, la seconda nel sesto secolo ad opera di Giustiniano. E da allora in poi nessuno ha messo in dubbio questa tradizione. Chi si immagina una Betlemme in Galilea si appoggia semplicemente su

Dicembre | FdC | 27

Il 15 dicembre si è svolto presso l’Auditorium di San Salvatore a Gerusalemme il Concerto finale

della Magnificat String Competition, Concorso per strumenti a corda. Si era cominciato alla chetichella quattro anni fa, tanto per accontentare gli allievi delle classi d’arco e di chitarra; quando dicevano: “Gli allievi di pianoforte hanno il loro concorso. Anche noi ne vogliamo uno!”. Così si è inaugurata la prima Magnificat String Competition, mettendo in palio: un concerto per i vincitori, qualche oggetto di bigiotteria per gli altri premi. In seguito, i Cavalieri del Santo Sepolcro d’Olanda, grazie alla segnalazione della Pontifical Mission di Gerusalemme, hanno deciso di sostenere le classi di archi del Magnificat e prendere a cuore il Concorso, arricchendolo di un più allettante monte premi. Quest’anno, il 14 dicembre 2012, si sono presentati trentasei concorrenti con il violino, il violoncello o la chitarra in mano, pronti a gareggiare in una delle tre categorie, dalla più facile alla più difficile, in cui il Concorso è articolato.A differenza del Concorso di pianoforte, che ospita concorrenti provenienti da tutta la Terra Santa, la Magnificat String Competition è ancora, sostanzialmente, un concorso interno, con pochi allievi provenienti, su invito, da altre scuole. I vincitori? Tutti! La giuria ha trovato il modo d’assegnare un primo, un secondo o un terzo premio a tutti i concorrenti. La finalità dei concorsi e dei concerti del Magnificat è, infatti, puramente didattica: spronare gli allievi a un maggiore impegno nello studio e metterli alla prova sottoponendoli al giudizio di una giuria e di un pubblico. I primi premi hanno suonato e ricevuto la busta dei Cavalieri; tutti gli altri hanno ricevuto la busta, divisa ex aequo in frazioni sempre più piccole, fino a un minimo di dieci euro. Poco, sì, ma gli euro della prima vittoria, rimangono un riconoscimento per l’impegno profuso. Questa quarta edizione della Magnificat String Competition ha avuto momenti importanti e toccanti. La Prof. Paola Grignola di Torino ha

concerto finale della Magnificat String competition

delle ipotesi puramente aleatorie.I monumenti se, soprattutto, guardati dall’esterno non danno l’idea della bellezza e anche della suggestione ma se si scende nel cuore della Basilica sia nella grotta della Natività come nelle grotte intorno si percepisce quale poteva essere la struttura antica. Del resto gli scavi archeologici i sondaggi seguiti in diverse stagioni, anche in epoche più recenti, più vicine a noi dimostrano che la tradizione letteraria, la tradizione della devozione cristiana è solidamente fondata.Quindi siamo veramente sul posto che da sempre è venerato come il luogo della natività di Gesù.

Intervista a Padre claudio Bottini, OFM - Redazione FMc

Decano emerito - Studium Biblicum Franciscanum

28 | FdC | Dicembre

Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

donato al Magnificat due violini Dario Verné, appartenuti al suo papà, il M° Luigi Grignola, violinista dell’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino. Il M° Grignola nel 1943 era stato deportato a Mannehim, dove i carcerieri l’avevano scelto per la sua abilità di violinista. Le esecuzioni musicali l’avevano salvato dall’esecuzione capitale. La Prof. Paola ha consegnato i due strumenti al Magnificat dicendo: “È un Premio della Pace intitolato a mio padre. Come il violino l’ha scampato dalla prigionia, così questi due strumenti possano educare alla bellezza e all’armonia i giovani del Magnificat”. L’auspicio della signora Grignola, che ha poi premiato i vincitori insieme a P. Armando, sarà immediatamente realizzato: questi

preziosi violini continueranno la loro vita e la loro storia al Magnificat. Uno di essi è stato affidato all’allieva più grande Shireen Abu-Hadeed, iscritta al Magnificat. Il concerto dei vincitori è stato arricchito dai maestri del Magnificat Robert e Bella Canetti, insieme al violoncello di Fabienne Van-Eck e al pianoforte di Maria Neshtadt, che hanno eseguito sui due Verné del M° Grignola il Concerto in Re minore per 2 violini di J. S. Bach.Alla fine, i bambini più piccoli della Magnificat String Spring Orchestra, hanno concluso gioiosamente la serata. Li rivedremo domenica 23 dicembre alle ore 17 per il Concerto di Natale.

PAP

www.custodia.org

Dicembre | FdC | 29

In custodia scambio di auguri, per il Santo natale, con le autorità municipali e militari di gerusalemme

Mercoledì 19 dicembre, nella mattinata, presso la Curia del Convento di San Salvatore, la

Delegazione municipale accompagnata dal Sindaco di Gerusalemme, signor Nir Barakat, è stata accolta dal Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, per l’ormai tradizionale scambio di auguri natalizi. Presenti all’incontro anche fra Artemio Vitores, Vicario custodiale, fra Ibrahim Faltas, Economo generale.Al breve momento di convivialità, vissuto in clima disteso e cordiale, è seguita la consegna di un dono simbolico offerto agli ospiti a nome dei francescani della Custodia.L’incontro è stato un’opportunità per rimarcare le positive relazioni che intercorrono, tra la Custodia e il Comune di Gerusalemme, nell’ambito degli innumerevoli progetti avviati e di altri ancora da migliorare in futuro.Il Custode si è riferito al problema di viabilità intorno alla Basilica del Getsemani, molto frequentata, si parla di un’affluenza circa 5.000 pellegrini al giorno; lo spazio per le manovre e il parcheggio degli autobus è limitato, forse si potrebbe pensare ad un sevizio di trasporto pubblico.Gli argomenti, trattati durante la conversazione, hanno spaziato

dai progetti di restauro delle abitazioni in Città Vecchia, in fase di realizzazione, ad altri da valutare in futuro, che riguardano il quartiere di Ain Karem, per migliorarne l’attuale assetto.Nel primo pomeriggio il Custode ha incontrato la Delegazione della Polizia israeliana della Regione gerusalemitana.Cui è seguito l’incontro con la Delegazione delle forze militari, molto impegnati per organizzare e coordinare la sicurezza in vista delle prossime solennità del Natale, affinché tutto si possa svolgere in maniera tranquilla e sicura.Quest’anno, ai palestinesi che devono uscire dai Territori occupati per raggiungere Gerusalemme o altre località del Paese, sono stati concessi diverse migliaia di permessi; mentre ai cristiani di Gaza ne sono stati concessi 500.Questo momento di scambio d’auguri, pur nella sua essenzialità, diventa sempre più un’opportunità per far crescere gesti di reciproca comprensione e per costruire una strada di collaborazione in una terra che, ancora, fatica a trovare giusti equilibri; con la speranza che lo spirito del Santo Natale possa contribuire a rendere gli animi più sensibili.

www.custodia.org

30 | FdC | Dicembre

“Questa è la quinta volta che facciamo questa marcia. Bambini senza confini, per tutti i

bambini palestinesi, da tutta la Palestina ... da Gaza, Jenin, Gerico,. Ramallah, Betlemme, Gerusalemme ... Una marcia organizzata dai frati francescani, la Franciscan Foundation di padre Peter Vasko, la Fondazione Giovanni Paolo II e Bambini senza confini’’. “Ogni anno cerchiamo di fare una cosa nuova, quest’anno abbiamo fatto il Bambino Gesù. Abbiamo un artista molto famoso, Zacharia, e allora ci è venuta l’idea di fare un bambino, perchè tutti i bambini del mondo, quando diciamo Betlemme, pensano subito al Bambino, per questo ho voluto un Bambino grande, di due metri e mezzo. L’albero è venuto dall’Italia, hanno lavorato venti operai, insieme all’artista. L’albero pesava settecento chili, mentre il Bambino ne pesa trecento ... Un albero è diventato un bambino’’“Oggi inauguriamo anche il Festival, il Festival

Betlemme, la capitale del natale

‘Betlemme capitale del Natale, gusta la tua terra’. Abbiamo il vino, a Betlemme c’è il Cremisan, abbiamo l’olio e il pane ... Betlemme significa ‘casa del panè. È il primo festival, per Betlemme, e cosi’ continueremo’’“Tutti hanno voluto partecipare e tutti sono contenti. È venuto anche il rappresentante del Presidente Abu Mazen, Saeb Erekat, che segue tutti i negoziati con Israele. E speriamo che la Nascita del Bambino Gesù, e anche la nascita dello Stato Palestinese quest’anno, sarà l’inizio di una pace vera tra palestinesi e israeliani.’’ “Qui è nato il Bambino, il Bambino è simbolo della pace, dell’amore, della tolleranza, di tutti quelli che vogliono veramente vivere in pace. Speriamo che sempre, nel futuro, possano esserci ponti di pace tra palestinesi e israeliani … Buon Natale a tutti!’’

P. IBRAHIM FALTAS, ofm

www.custodia.org

Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

Dicembre | FdC | 31

“ecco, vi annuncio una grande gioia. Oggi è nato per noi il ”Salvatore, che è Cristo Signore.” Luca 2,10-11

La Custodia di Terra Santa è lieta di comunicare la pubblicazione del nuovo sito web del Santuario della Natività a Betlemme!

www.betlemme.custodia.org

In occasione del Santo Natale, la Custodia augura buone feste offrendo, a pellegrini e amanti della Terra Santa, la possibilità di visitare, attraverso il nuovo sito web, il luogo dove il nostro Signore Gesù è nato.Il sito, in quattro lingue, rientra nel “Progetto di rinnovamento dei siti web dei Santuari”, oggi arricchito, insieme ai siti del Santo Sepolcro e di Cafarnao, di una nuova veste grafica che mette al centro il Santuario e il suo messaggio evangelico.Come i pastori, chiamati dall’angelo ad adorare il Bambino Gesù, così tutti i pellegrini potranno visitare, o rivedere, il Luogo Santo dove il Mistero dell’Incarnazione ha avuto compimento; gustando ogni particolare e dettaglio grazie ai rinnovati contenuti e al Virtual Tour fotografico.”Gli argomenti, sviluppati nelle diverse sezioni tematiche, accompagneranno il visitatore lungo la storia di Betlemme e del suo Santuario, attraverso l’affascinante scoperta del luogo, alla luce dell’evento centrale della storia dell’umanità: la nascita di Gesù Cristo.

Sito internet del Santuario di Betlemme

Il PROGeTTO deI SITI deI SANTuARIA distanza di quasi dieci anni dal precedente lancio dei siti, curati da Fra Jhon Abela OFM, la Custodia ha avviato un Progetto di rinnovo dei siti dedicati ai Santuari della Terra Santa.Il progetto, guidato dal Segretario Custodiale Fra Silvio Rogelio De La Fuente, ofm e coordinato da don Paolo Padrini, è realizzato da Emanuela Compri e Valeria Vestrelli, guidate dall’esperienza dei padri francescani che da ottocento anni custodiscono i Luoghi Santi e la loro memoria.

Fra Silvio Rogelio De La Fuente, ofm

www.custodia.orgTrovi il sito a questi indirizzi:http://betlemme.custodia.orghttp://bethlehem.custodia.orghttp://bethleem.custodia.orghttp://belen.custodia.org

32 | FdC | Dicembre

nella casa del Fanciullo di Betlemme per festeggiare il Santo natale

Venerdì 21 dicembre, nella Casa del Fanciullo, situata a pochi metri dalla Grotta del Latte di

Betlemme, è grande festa per l’atteso, annuale incontro tra il Custode e i giovani della Casa del Fanciullo. Come tradizione la giornata per celebrare il Natale è iniziata con la Messa natalizia, celebrata nella Grotta del Latte, presieduta dal Custode, fra Pierbattista Pizzaballa e concelebrata da fra Peter Vasco (Presidente della Fondazione Francescana per la Terra Santa), fra Rami Asakrieh.Alla Messa hanno partecipato i giovani che frequentano la Casa del Fanciullo insieme al Direttore, al corpo docente e collaboratori, ai famigliari e ai benefattori che sostengono questo progetto così importante e speciale.Durante ‘omelia, il Custode ha rivolto ai ragazzi un messaggio paterno, per spronarli a vivere la “ gioia” del Natale. Il Custode ricorda la situazione difficile in cui, proprio a Betlemme, Gesù è nato; nato povero tra i poveri, per essere più vicino a tutti: “Egli nasce nei nostri cuori e nelle nostre famiglie ogni giorno” .

Al termine della messa, nella sede della Casa del Fanciullo, i ragazzi hanno intrattenuto gli ospiti recitando una scenetta natalizia e una poesia ispirate al Santo Natale.Consumato un semplice rinfresco, allestito nei locali della Casa, il momento tanto atteso: la consegna dei regali distribuiti da Babbo Natale, arrivato leggermente in anticipo proprio per quest’occasione! Le espressioni di gioia e genuino stupore, impresse sul volto dei giovani, hanno ricompensato la fatica di tutte le persone che ogni

giorno contribuiscono alla crescita dei ragazzi, infondendo messaggi di speranza e di pace; valori insostituibili per costruire un futuro migliore.

Il centro ospita trentacinque ragazzi tra i cinque e diciassette anni, di cui quattordici residenti, mentre gli altri rientrano in famiglia.Tutti i ragazzi frequentano la Terra Santa School locale durante la settimana e dopo le lezioni tornano alla loro seconda casa, che dista solo cinque minuti di cammino dalla scuola, dove possono vivere in un ambiente salutare, pranzare studiare giocare e pregare insieme.La Fondazione Francescana per la Terra Santa (Franciscan Foundation for the Holy Land), fondata nel 1994, è un’organizzazione ecumenica internazionale, con sede negli Stati Uniti, che opera con il patrocinio della Custodia Francescana della Terra Santa. Lo scopo principale della Fondazione è arginare l’esodo cristiano dalla Terra Santa fornendo progetti e programmi per incoraggiare i cristiani a restare in Terra Santa e salvaguardare i diritti umani delle minoranze.

www.custodia.org

Cronaca Custodiale

Dicembre | FdC | 33

Anche quest’anno, sebbene in un clima appannato dalla grave e pesante situazione sociale e

politica che coinvolge il mondo intero, le comunità cristiane di Betlemme si apprestano a celebrare il Santo Natale.Sotto il segno della speranza, nel cuore della Terra Santa, inizia la lunga notte che si esaurirà, con la promessa mantenuta del Suo arrivo: il Suo Natale e il nostro Natale.Seguendo i complicati riti e le usanze del posto la Messa di Mezzanotte, tanto attesa e da lungo tempo prenotata dai fedeli locali e pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, verrà celebrata nella Chiesa di Santa Caterina, presieduta dal Patriarca Fouad Twal e concelebrata da vescovi e numerosi frati e preti.

È ancora natale!

La nascita di questo bambino cosi’ apparentemente insignificante, tanto che per lui non c’è posto e viene alla vita per strada in un luogo improvvisato, si manifesta ancora una volta in maniera attuale, umana, umile e nascosta per realizzare il Suo progetto di salvezza, la nostra Salvezza.Da questo momento e proprio da Betlemme la Storia umana cambia totalmente.Se sapremo correre come i pastori, inseguendo una luce che porta verso un tesoro, nascosto tra le fasce di un neonato per scoprire il Bambino e contemplarlo, stupiti e fiduciosi come i pastori, potremo vivere ogni giorno il nostro Natale.

www.custodia.org

34 | FdC | Dicembre

Il giorno di Natale a Beit Sahour, piccola località vicina a Betlemme, il Santuario francescano del

Campo dei Pastori, era particolarmente affollato da pellegrini provenienti da tutto il mondo per assistere alla Messa di Natale. Nel pomeriggio, i frati francescani, seguendo un’antica tradizione cristiana, hanno compiuto la peregrinazione, sostando nel sito greco- ortodosso e in quello custodito dai francescani, ricalcando il tragitto percorso dai pastori, per recarsi nei luoghi santi che ricordano l’apparizione dell’angelo accaduta più di duemila anni fa. Già al tempo di S. Elena si trovava qui una chiesa dedicata agli Angeli che avevano annunciato ai pastori la nascita di Gesù.Una sosta importante del percorso natalizio iniziato alla Basilica della Natività di Betlemme; luogo santo dove, la preghiera del cuore, la liturgia comunitaria, il silenzio, introducono al ricordo che rende sacro questo luogo in cui, le tracce ancor vive del passaggio di Dio sulla terra, sono raccolte e trasmesse a noi nei secoli.

Pellegrinazione natalizia al campo dei PastoribeIT SAHOuR, 25 dICeMbRe, 2012

Il primo momento della peregrinazione si è svolto presso la Grotta Ortodossa, con la recita delle litanie dei Santi e la lettura del Vangelo in arabo e in latino; il secondo nella Grotta dei francescani con il canto del Gloria in excelsis Deo.Per otto giorni in questo luogo, più che in ogni altro, il coro degli angeli, in mille lingue diverse, s’innalzerà come l’incenso verso i cieli, nella preghiera che chiede pace per gli uomini e per la Terra Santa.Beit Sahur si stende in mezzo ai così detti “campi di Booz”, in uno di questi si trovavano i pastori nella notte gloriosa della Natività. Sebbene le parole del Vangelo non permettano di stabilire esattamente il luogo dell’apparizione angelica, l’antica tradizione ha fissato in località Siyar e1-Ghanam, il Campo dei Pastori, poco discosto da Beit Sahur. Gli scavi effettuati da Padre Virgilio Corbo, nel 1951-52, hanno dimostrano senza possibilità di dubbio, che il luogo era abitato all’epoca della nascita di Gesù a Betlemme.

www.custodia.org

Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

Dicembre | FdC | 35

All’indomani del giorno di Natale, si è celebrata la festa di Santo Stefano, primo diacono e primo

martire della Chiesa. Stefano è stato il primo dei sette diaconi scelti dagli apostoli perché li aiutassero nel ministero della fede. Venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa, è il protomartire cristiano, cioè il primo ad aver donato la propria vita per testimoniare la propria fede in Cristo e per la diffusione del Vangelo. Al suo martirio, avvenuto per lapidazione, fu presente Paolo di Tarso (Saulo) prima della conversione.Il 26 dicembre, com’è tradizione a Gerusalemme, i frati della Custodia, insieme a religiosi e religiose, pellegrini e parrocchiani, si sono recati al Convento ortodosso, situato nella Valle del Cedron, di fronte al Getsemani e la Tomba di Maria.Fra Artemio Vitores, Vicario custodiale ha partecipato alla cerimonia celebrata nella grotta, illuminata dalla luce centinaia di candele accese, ascoltando la lettura tratta dagli Atti degli Apostoli in cui si commemora il martirio di Santo Stefano.

Stefano, primo Diacono e martire della chiesa di gerusalemmeGeRuSAleMMe, 26 dICeMbRe 2012

Fra Eugenio Alliata, archeologo dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, ha ricordato ai presenti il significato della celebrazione. A Gerusalemme il ricordo di Santo Stefano percorre una lunga e complessa storia, iniziata con il ritrovamento miracoloso del corpo nell’anno 415 a Cafargamala, località vicina alla capitale. Le reliquie furono trasferite a Gerusalemme il 26 dicembre dello stesso anno (da qui la data della festa) dal Vescovo Giovanni II nella Chiesa della Santa Sion da lui edificata. Nella seconda metà del tredicesimo secolo, al termine della presenza crociata, inizia la costruzione del Santuario del Getsemani, chiamato “rupe del martirio”. I pellegrini ne forniscono indicazioni abbastanza precise: “A destra della strada salendo verso Gerusalemme”, per alcuni; “Scendendo dalla porta della città” per altri. La porta stessa è chiamata “di Santo Stefano”.Dopo la benedizione, nel Convento del Getsemani, i partecipanti hanno gustato l’ormai famosa cioccolata calda.

www.custodia.org

36 | FdC | Dicembre

Tradizionale scambio di auguri natalizi in questi giorni fra i capi delle varie confessioni cristiane

di Gerusalemme. Gesti che esprimono, nella diversità, anche la bellezza di vivere vicini in un sincero spirito di simpatia e d’apertura.Presso il Convento di S. Salvatore, nella mattina del 27 dicembre, sono stati accolti nella Curia custodiale, la delegazione della Chiesa Greco Ortodossa, e rappresentanti della Chiesa Armena, gli Etiopi, i Copti e i Siriani per il consueto scambio di auguri in occasione delle feste natalizie.Nella gioia di un evento che unisce tutti i cristiani del mondo, gli ospiti sono stati ricevuti nel Divano del Convento dal Custode, fra Pierbattista Pizzaballa, dal Vicario custodiale, fra Artemio Vitores, dal segretario, fra Silvio De La Fuente, insieme a gran parte della comunità dei frati. Presente anche un gruppo di giovani frati, studenti presso lo Studio Teologico Francescano, che ha allietato le visite con alcune melodie. Nella tarda mattinata, sono stati invece i francescani, a recarsi in visita alla comunità melchita di Gerusalemme, per il tradizionale scambio d’auguri.Gli incontri si sono attenuti ad un cerimoniale consolidato, che si ripete con regolarità nelle

Le chiese di gerusalemme si scambiano gli auguri natalizi

diverse visite: dapprima il capo della delegazione ospite rivolge il suo saluto al Custode e all’intera comunità dei frati, ringrazia per l’invito ricevuto e porge i propri auguri per il S. Natale, auspicando il meglio per il futuro e sottolineando i vincoli d’amicizia che intercorrono con i Francescani; il Custode, a sua volta, contraccambia. Al di la del cerimoniale, questi incontri sono occasione per scambiarsi opinioni su temi di comune interesse, riguardanti questioni inerenti lo Status Quo o la situazione generale delle comunità cristiane e le posizioni da assumere nei confronti di alcune autorità civili. Vengono dunque serviti liquori e dolci natalizi, mentre le conversazioni tra i presenti assumono un tono più informale, finché la visita volge a conclusione e gli ospiti si separano con un saluto cordiale. Infine, nel tardo pomeriggio del 27 dicembre, vi è stato l’incontro in Custodia per lo scambio d’auguri tradizionale, con il Patriarca Latino di Gerusalemme, S.B. Mons. Fouad Twal, e successivamente con il Nunzio Apostolico, S.E. Giuseppe Lazzarotto, che nel mese scorso ha fatto il suo ingresso ufficiale a Gerusalemme.

www.custodia.org

Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

Dicembre | FdC | 37

Il 28 dicembre, nella Grotta di San Giuseppe, situata all’interno della Basilica della Natività di

Betlemme, i frati francescani commemorano la Festa dei Santi Innocenti secondo il calendario liturgico. Nella grotta, dedicata a San Giuseppe (in ricordo della visione in cui l’Angelo lo esortò a fuggire in Egitto con Gesù e Maria, per evitare che Erode trovasse il Bambino), fra Artemio Vitores, Vicario custodiale, ha presieduto la Messa solenne, concelebrata da numerosi sacerdoti.Ai fedeli presenti, fra Vitores ha voluto evidenziare come l’amarezza di questa ricorrenza, pur celebrata in un clima ancora natalizio, riporti all’attuale sofferenza degli innocenti di oggi, dopo oltre duemila anni dalla tragica e storica “Strage degli Innocenti”.Nelle parole di fra Artemio un’esortazione: “Ogni bambino ha bisogno del nostro amore, Oggi, qui,

A Betlemme per commemorare la Festa dei Santi Innocenti

accanto al Sepolcro degli Innocenti e alla Grotta della Natività, preghiamo per tutti i bambini del mondo, specialmente per gli innocenti di Betlemme e dintorni. Bambini tutti amati da Dio, perché: il Padre celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli. “(Mt 18,14).Fra Artemio dipinge a tinte fosche l’Erode moderno. “In ogni parte del mondo non si stanca di eliminare il bambino innocente promovendo leggi inique per

distruggerlo” E ricorda: “ I tanti bambini mai nati, vittime dell’aborto, i bambini senza genitori, senza casa, i bambini soldati, resi brutali strumenti di violenza, i bambini abusati, feriti fin nel profondo della loro anima”.Fra Artemio conclude l’omelia con un consiglio: “ Non conservare solo per te la grazia che hai ricevuto! Comunica agli altri il tuo incontro col Dio Bambino a Natale e sii testimone del suo Amore! Accadrà un grande miracolo, come successo con San Francesco per i cui meriti “il Bambino Gesù è risuscitato nei cuori di molti, che l’avevano dimenticato!”.Nel primo pomeriggio fra Vitores, insieme ai francescani e gli studenti che hanno partecipato alla peregrinazione a Betlemme, è ritornato alla Grotta di San Giuseppe per presiedere i Vespri solenni e commemorare i piccoli martiri del tempo di Gesù.

www.custodia.org

38 | FdC | Dicembre

Lc 2,51: custodiva tutte queste cose nel suo cuore

La Chiesa ci dona la gioia di celebrare la domenica che intercorre tra il santo Natale ed il primo dell’Anno, la festa della Santa Famiglia. Una festa singolare ma molto significativa, che ci fa riandare al periodo dell’infanzia di Gesù e al ruolo decisivo ed insostituibile che ebbero i genitori, un uomo ed una donna, del Figlio di Dio.Certo genitori particolarissimi per il ruolo che assumono come espressa volontà di Dio da adempiere; ruolo che matura, lungo l’arco del loro servizio, come il vangelo odierno, che ricorda lo smarrimento e il ritrovamento di Gesù a Gerusalemme durante la festa di Pasqua, ci ricorda.Nel suo ministero, una della pagine più eloquenti nella predicazione di Gesù, resterà la pagina del discorso sul Monte. Tra le beatitudini ve ne è una che in modo eloquente chiarisce l’episodio di oggi e si monstra vissuta nella santa Famiglia e specie in Maria: Beati quelli che piangono perchè saranno consolati (Mt 5,4).Indicibile consolazione che lenisce la pena dell’afflizione e del pianto è il ritrovamento di Gesù dopo il suo essersi volutamente smarrire. Se nella fuga turbolenta della stessa santa Famiglia in Egitto (cfr Mt 2,13-15.19-23) Gesù, ancora infante, rimane comunque presente e dunque arreca certa consolazione ai due novelli genitori seppur sofferenti, l’afflizione è pungente e certa invece in questo frangente di smarrimento, dove, la reale assenza fisica di Gesù arreca costernazione che solo il ritrovamento muta in consolazione e gioia.Nonostante tutto Maria e Giuseppe non capiscono, e neanche le espressioni di Gesù sul dovere adempiere la volontà del Padre suo che è nei cieli (cfr Lc 2,49-50) illuminano ciò che si è vissuto.

La Santa Famiglia

Ecco allora che l’episodio della festa di oggi ci insegna il vitale e necessario atteggiamento di Maria, che il più delle volte deve porsi nella vita come risposta ai tanti interrogativi e dubbi che si presentano e che rimangono, specie nel rapporto tra genitori e figli: custodire e conservare tutto nel cuore. Affinchè un giorno le cose oscure prendano luce, le cose

incerte divengano evidenze e la ricerca del perché e del come si trasformi in adesione piena e gioiosa del volere del Padre per noi.Auguri ad ogni famiglia cristiana!

Cronaca CustodialeCronaca Custodiale

Il modo in cui i Pastori ritornano ai loro greggi, dopo essere stati partecipi dell’evento/accoglienza

della nascita del Figlio di Dio, esprime un duplice modo di porsi dinanzi agli stessi eventi vissuti: l’aver udito e l’aver visto. Alla fine dell’anno civile, che la solennità della Madre di Dio nei suoi primi vespri ci fa celebrare, ci si pone dinanzi la gratitudine di un anno trascorso ed ugualmente il bisogno di novità che il nuovo anno apporta.Il testimoniare ciò che quest’anno abbiamo udito e visto diventa Te Deum di ringraziamento per tutto ciò che il Signore ci ha donato quest’anno. Nonostante le congiunture economiche frutto della perfidia degli uomini, le divisioni che offuscano la pace e la concordia, l’egoismo che chiude alle novità che lo Spirito di Dio vuole donarci, nonostante tutto il cuore che in questo passaggio al nuovo anno ci richiama alle nostre responsabilità, diviene foriero di rinnovato impegno per una vita vissuta nella sofferenza ma

Solennità della Madre di Dio “quello che avevano udito e visto”

Dicembre | FdC | 39

ugualmente nella certezza, di quella presenza che è salvezza!Il passato, il presente, il futuro. L’anno nuovo che si apre direi che porta insito in se la speranza di qualcosa di diverso, di nuovo, da accogliere e costruire. In questa terra: santa e contesa, bendetta e divisa, mistica e prepotentemente storica, il grido di speranza per il nuovo anno non può che essere unico: prima di tutto la pace! In modo molto significativo ci troviamo dinanzi a questa parola dall’inizio alla fine dell’Evangelo (cfr Lc 2,14; Gv 20,19) per ricordarci che la vita

in Cristo deve avere nella pace non un impegno da perseguire e nutrire, come se fosse dell’uomo, non una ricerca di difficili equilibri e di esili concordati come se il suo manteminento ed il suo sforzo fosse legato ad organizzazioni riconosciute, ma, la pace del credente che accoglie dalle mani di Dio il tempo di un nuovo anno che inizia non può che essere una rinnovata professione di fede nel Dio della storia che pacifica l’uomo: da testimoniare, donare, vivere.Auguri per un nuovo anno in cui si creda (fede) nella pace (presenza di Cristo)!

www.custodia.org

40 | FdC | Dicembre

Cronaca CustodialeVarie

Continua il progetto al Getsemani, dove è terminato il restauro dei mosaici nella navata laterale destra, e tra poco si passerà a lavorare nella navata centrale. I sei ragazzi di Gerusalemme che stanno seguendo il corso di formazione al restauro, tenuto da due esperti mosaicisti del Mosaic Center di Gerico, si dicono molto soddisfatti dell’esperienza, dalla quale stanno imparando moltissimo e che sarà preziosa per il futuro.Venerdì 14 dicembre si è tenuto nella Basilica del Getsemani un incontro con il Custode di Terra Santa, Padre Pierbattista Pizzaballa, il Console Generale d’Italia a Gerusalemme, Giampaolo Cantini, i responsabili del Programma PMSP del Consolato Italiano, Antonio La Rocca e Paolo Ricci, i coordinatori del progetto per ATS pro Terra Sancta, Osama Hamdan

Hanno allietato con le loro voci la Messa di Mezzanotte a Betlemme, nella Basilica della Natività, cantando di fronte al Custode di Terra Santa, al Patriarca di Gerusalemme, ai tanti esponenti religiosi e politici, e a migliaia di fedeli giunti da tutto il mondo per vivere il Natale nel Luogo stesso in cui è accaduto.Sono i componenti del Coro Yasmeen dell’Istituto Magnificat, insieme al Coro della Custodia di Terra Santa, e quest’anno accompagnati dal Coro Clairière del Conservatorio della Svizzera Italiana. Per la prima volta è stata eseguita in lingua araba una Messa per coro, tromba e organo, scritta da padre Armando Pierucci. Inoltre, le ragazze e i ragazzi del Coro Clairière hanno accompagnato i vari riti e momenti della celebrazione con i canti di Natale più popolari, alcuni canti sacri della tradizione bizantina e diversi brani del loro vasto repertorio di musica sacra. Alla tromba vi era il giovane musicista Stefano Galante.La collaborazione tra i Cori è nata grazie all’Istituto Magnificat della Custodia di Terra Santa e all’Associazione Amici del Magnificat. ATS pro Terra Sancta continua a sostenere con entusiasmo l’esperienza di dialogo e di pace che questo Istituto musicale, posto nel cuore della Città Vecchia e aperto ai bambini e ragazzi di ogni provenienza, continua a portare avanti.

Nella speranza che il messaggio universale della musica possa continuare a scavalcare le barriere culturali, religiose e linguistiche, invitiamo tutti gli Amici pro Terra Sancta a continuare a sostenere il Magnificat e le sue attività per il 2013. Per saperne di più sul progetto “Magnificat – Musica nella Città Santa“, visitate la pagina dedicata!

Betlemme: i cori del Magnificat insieme al coro clairière del conservatorio della Svizzera Italiana per la Messa di natale

Al getsemani proseguono i lavori e le attività di formazione: un incontro per presentare il progetto ai giornalistiGeRuSAleMMe, 14 dICeMbRe 2012

Dicembre | FdC | 41

e Carla Benelli, e molti giornalisti italiani e locali.L’incontro è stato un’occasione per presentare ai giornalisti il progetto di conservazione e di formazione che si sta realizzando in questa splendida Basilica. Il legame che lega questa chiesa, detta Basilica delle Nazioni, all’Italia in particolare è data anche dal fatto che essa è stata realizzata da un artista italiano, Antonio Barluzzi.Durante l’incontro, Carla Benelli e Osama Hamdan, collaboratori di ATS pro Terra Sancta, dopo aver illustrato l’andamento dei lavori, hanno anche parlato delle visite guidate alla Basilica del Getsemani per le scuole dei quartieri vicini. Queste attività sono finalizzate a coinvolgere i giovani e in generale la comunità locale, facendo loro comprendere il valore della conservazione di questa Basilica, e come ha ricordato Padre Pierbattista Pizzaballa “questa attenzione alla comunità locale, parallela agli interventi di conservazione e restauro, si inserisce pienamente nella visione di Padre Michele Piccirillo” (archeologo francescano che ha lasciato una grande eredità in Terra Santa). “Per questo il modo in cui è stato impostato il progetto alla Basilica del Getsemani – ha continuato il Custode di Terra Santa – è uno dei frutti della sua opera, e ci auguriamo che questa spinta possa estendersi in futuro anche ad altri monumenti, chiese, siti archeologici e Luoghi Santi.Durante l’incontro, prima che i giornalisti salissero sull’impalcatura per vedere i mosaici da vicino, i ragazzi impegnati nel corso di formazione hanno regalato al Console Generale e al Custode di Terra Santa le riproduzioni di due particolari del mosaico che stanno restaurando.

L’esperienza di giovanna tra lucerne bizantine e un’armatura persiana

Giovanna Pellizzari, restauratrice di Venezia, ha collaborato nei mesi di novembre e dicembre con il museo dello Studium Biblicum Franciscanum. L’esperta italiana insegna restauro presso l’Istituto Veneto per i Beni Culturali e vanta una pluriennale esperienza nel restauro dei metalli. Tra le opere su cui ha lavorato ci sono i bronzi di Tiziano Aspelli e due candelabri in argento nella Basilica di Sant’Antonio a Padova, la statua di Maria Assunta nella piazza davanti alla Cattedrale di Salisburgo, il monumento di Giuseppe Verdi a Parma e numerosi argenti di collezioni presenti nei palazzi veneziani. A Gerusalemme si è occupata della pulitura e del restauro di numerosi oggetti metallici presenti nelle collezioni del museo. Particolarmente interessanti i risultati ottenuti sulle numerose lucerne bronzee del primo periodo bizantino e la pulitura di un’armatura metallica. Lo scudo e l’elmo di questa presentano iscrizioni a rilievo impreziosite dall’argento e decorazioni che coprono la superficie degli oggetti. L’armatura è stata inizialmente interpretata come una barbuta arabo- saracena per via della foggia estetica. Un’analisi più approfondita ha permesso di comprendere che le iscrizioni presenti sullo scudo e sull’elmo, riferite ad una sura del Corano, sono state realizzate in lingua persiana.Bollettino del Museo Archeologico dello “Studium Biblicum Franciscanum”

novembre - Dicembre 2012- A cura di Davide Bianchi

42 | FdC | Dicembre

Betlemme: un corso per aiutare le mamme nei problemi di relazione e comunicazione con i figliSi è il concluso il primo semestre del tirocinio formativo “Improve parenting skills in handling and proper communication with their children” per le mamme degli studenti della Terra Sancta College. Il corso di formazione ha coinvolto 24 mamme, e l’obiettivo principale è stato quello di sostenere e rafforzare il ruolo della figura materna all’interno del contesto familiare, e in particolare aiutare queste mamme a migliorare la comunicazione con i loro figli in base alle diverse necessità. Maureen Butto, coordinatrice del corso di formazione, ha spiegato che le prime lezioni del corso sono servite soprattutto per raccogliere le storie delle mamme, i loro problemi, le loro esigenze. Le informazioni raccolte sono servite ad impostare le lezioni formative, che si sono focalizzate quindi su diversi temi e sono state tenute da formatori specializzati. Nisreen, una mamma che ha frequentato il corso, è intervenuta durante la consegna dei certificati di partecipazione: ”è la prima volta che partecipo ad un corso di formazione sostenuto dal Terra Sancta College e vorrei continuare a seguirlo anche il prossimo semestre perché sono sicura mi aiuterà ad affrontare meglio il rapporto con i miei figli”.Anche Padre Marwan Dides, direttore della Terra Sancta School, ha sottolineato l’importanza di questo corso formativo, ringraziando i donatori del progetto, che hanno reso possibile la realizzazione di questo tirocinio.Il corso di formazione, promosso da ATS Pro Terra Sancta all’interno del progetto del Ministero degli Esteri Italiano “Sostenere l’emergenza educativa nei Territori dell’Autonomia Palestinese“, in collaborazione con la Fondazione AVSI, è giunto al terzo anno di attività. L’obiettivo generale del progetto è quello di rispondere all’emergenza educativa nelle scuole dell’Autorità Palestinese, offrendo ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie, l’opportunità di una crescita culturale e umana in un contesto sociale problematico.

Arriva natale: grande festa tra le anziane di Betlemme!Musica, danze, dolci, tombola…e tanti sorrisi: non manca niente alla festa di Natale presso la casa di accoglienza per anziani della Società Antoniana di Betlemme. Anziani spesso soli, abbandonati e senza risorse, che grazie alle suore Gianelline, al supporto di ATS pro Terra Sancta e di tanti amici e donatori, possono condurre una vita dignitosa e vivere nella serenità questo tempo della loro vita.

Cronaca CustodialeVarie

www.proterrasancta.org

Dicembre | FdC | 43

A cermenate, presepi in mostra dai quattro angoli del mondo

Anche quest’anno a Cermenate (CO), presso il convento dei Frati Minori, è stata allestita la mostra “Presepi dal mondo” per sostenere la campagna di Natale di ATS pro Terra Sancta, a supporto delle opere di carità dei francescani della Custodia di Terra Santa di Betlemme. La mostra raccoglie presepi provenienti da diverse parti del mondo: dalla natività in terracotta dall’Argentina, dall’Armenia e dalla Repubblica Ceca, al presepio in lana cotta dall’Islanda, in legno colorato dalla Germania, a quello fatto con semi particolari dall’Honduras. Sono presepi realizzati con materiali poveri, non commerciali e portati per la maggior parte dai luoghi di origine. La mostra ospita anche dei presepi realizzati dagli alunni delle Scuole Medie di Cermenate, mentre alcune sagome di pastori e pecore, lavoro dei bambini delle elementari, accompagnano i visitatori verso la mostra. Con questa mostra si vuole “rappresentare” lo spirito del Natale nelle diverse culture perché la gente possa contemplare con gli occhi di Francesco d’Assisi il Mistero del Natale, anche solo per un attimo. La mostra è aperta tutti i giorni fino al 6 gennaio, dalle 15 alle 18.30. Il sabato e la domenica anche la mattina dalle 11 alle 12.30. Si concluderà il giorno dell’Epifania con l’arrivo dei Magi durante la messa delle 17 nella chiesa del convento. Si ringraziano per l’iniziativa Maria Comi, i frati francescani ed il gruppo di amici di Cermenate.

www.proterrasancta.org

44 | FdC | Dicembre

FRATERNITAS Ita. Vol. XLVI. Nr. 194 — OFM Roma — E-mail: [email protected] — 01. 01. 2013

►06 gennaio: Epifania del Signore, Santa Maria in Aracoeli, (Roma - Italia). ►07-12 gennaio: Tempo forte del Definito-rio in Curia Generale (Roma – Italia). ►14-25 gennaio: Incontro con i nuovi Mi-nistri Provinciali, in Curia Generale (Roma – Italia). ►16 gennaio: Festa dell’Università e del Gran Cancelliere alla PUA (Roma - Italia). ►26-28 gennaio: Incontro con i Ministri e i Definitori Provinciali delle Provincie dei SS. Martiri di Gorkum (Olanda) e della Prov. S. Giuseppe Sposo B.V.M. (Belgio), in Olan-da. ►29-31 gennaio: Seminario PUA sulla situazione dell’Ordine oggi (Roma). ► 31 gennaio: Partecipazione e Saluto al Capitolo Generale dei Frati Minori Conven-tuali (Assisi).

Greccio, Italia – 30° anniversario del pellegrinaggio di Giovanni Paolo II

Spagna – Verso la fusione delle Province

N el 2005 si è iniziato a parla-re della possibile unione delle Province. Negli anni

2009 e 2010 hanno deciso di avviare un processo di fusione, al quale han-no aderito le seguenti Province: Beti-ca, Cartagena, Nostra Signora della Regola di Granada, San Salvatore da Horta della Catalogna, San Giuseppe di Valencia, San Gregorio Magno di Castiglia. Inoltre ha aderito la Custo-dia di San Francesco Solano del Perù in Spagna. Nella riunione (gennaio 2011) dei Definitori di queste Entità si è deciso che l'unione avverrà il 1° gennaio 2015. Si è anche deciso che i vari settori esprimano quello che deside-rano nella nuova Entità (Formazione e Studi, Missioni e Evangelizzazion, GPIC, Pastorale dell’educazione, For-mazione Permanente, ecc...). Il ma-teriale fornito dai vari settori è stato affidato a due Frati, che hanno ela-borato una bozza dal titolo: "Progetto Porziuncola. Vita e missio-ne". Nella riunione dei Definitori del-le Entità, 13-15 settembre 2012, si è fatta una nuova redazione, tenendo conto delle Priorità dell'Ordine. Tale redazione del progetto è stata invia-

I l 2 gennaio 1983 Papa Giovanni Paolo II si fece pellegrino all’E-remo di Greccio, la “Betlemme

Francescana”, che rivolge all’uomo un messaggio di salvezza e di pace e lo invita a fare l’esperienza di un amore infinito, come disse in quell'occasione il Papa. Rivolgendosi, poi, ai seguaci del Santo di Assisi: «Da quest'Eremo di Greccio, ripeto a voi chiamati ad essere uomini del Vangelo come il vostro Padre Fran-cesco, che occorre avvicinare gli uo-mini di oggi abbracciandone le vicen-de, i problemi e le sofferenze, ma anzitutto per convincerli che nel Van-gelo è situata la strada sicura della salvezza, e che ogni altro cammino diventa impervio, insicuro, insuffi-

ciente, e spesso improduttivo. Porta-te a questa nostra epoca la Buona Novella che è annunzio di speranza, di riconciliazione e di pace; risuscita-te Cristo nel Cuore degli uomini an-gosciati ed oppressi; siate per tutti custodi e testimoni della speranza che non delude. Come Francesco, siate gli Araldi del Gran Re».

ta a tutte le Fraternità delle sette Entità interessate, perché sia ogget-to di studio e di ulteriori proposte, così che l’ultima redazione possa essere presentata per l'approvazione dei Capitoli provinciali e Custodiali, che avverranno tra la fine di marzo e i primi di maggio 2013. Nell'ultima riunione dei Definitori è stato affrontato, infine, il tema delle presenze. Pertanto, si è creata una Commissione di lavoro in materia, con l'intento di offrire criteri per le presenze nella nuova Entità, senza che le strutture determino la vita e la missione dei Frati Minori.

Beati gli operatori di pace

“ La pace concerne l’integrità della persona umana ed implica il coin-volgimento di tutto l’uomo. È

pace con Dio, nel vivere secondo la sua volontà. È pace interiore con se stessi, e pace esteriore con il prossimo e con tutto il creato. Comporta principalmente, co-me scrisse il beato Giovanni XXIIInell’Enciclica Pacem in terris, di cui tra pochi mesi ricorrerà il cinquantesimo anniversario, la costruzione di una con-vivenza fondata sulla verità, sulla liber-tà, sull’amore e sulla giustizia. La nega-zione di ciò che costituisce la vera natu-ra dell’essere umano, nelle sue dimen-sioni essenziali, nella sua intrinseca ca-pacità di conoscere il vero e il bene e, in ultima analisi, Dio stesso, mette a repen-taglio la costruzione della pace. Senza la verità sull’uomo, iscritta dal Creatore nel suo cuore, la libertà e l’amore svili-scono, la giustizia perde il fondamento del suo esercizio” (n. 3); (Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la celebrazione della XLVI giornata Mondiale della Pace, 1° gennaio 2013).

Agenda del Ministro generale

Fraternitas

Dicembre | FdC | 45

F R A T E R

N I T A S

2

Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

Fr. José R. Carballo OFM è il nuovo Presidente della USG

D urante la 80ª As-semblea

generale dell’Unione dei Superiori Gene-rali (USG) il nostro Ministro generale ne è stato eletto Presidente. Dopo

l'elezione Fr. José ha pronunciato alcune parole, riprendendo alcune chiamate del recente Sinodo dei Ve-scovi: «Chiamata a lasciarsi evangelizzare, per essere trasparenza del Vangelo, "esegesi vivente della Parola". Ciò richiede, porre in primo piano la no-stra identità, prestare attenzione particolare ai tre pilastri che sosten-gono la vita religiosa oggi: la spiri-tualità, la vita fraterna e la missione. Chiamata speciale a essere cercatori di Dio, a vivere profondamente il

primato di Dio nella nostra vita e missione, lasciandoci infiammare da lui così da poter infiammare altri. Chiamata ad abitare le frontiere, i chiostri inumani segnati da ogni tipo di povertà. La vita religiosa deve rinnovare costantemente il suo im-pegno a stare accanto ai poveri, condividendo le loro sofferenze, co-me ha fatto Gesù. Chiamata a non trascurare nessuna sfida verso cui l’uomo di oggi è parti-colarmente sensibile, come lo squili-brio ecologico, la costante minaccia della pace, il disprezzo dei più ele-mentari diritti umani. In futuro non possiamo non potenziare ciò che facilita la cooperazione con gli organi della Santa Sede e tra di noi. Confidando nella grazia di Dio e nel vostro fraterno aiuto, questa nuova équipe della USG si mette in cammi-no nel nome del Signore».

Rwanda - 15° anniversario della morte di Fr. Vjeko Ćurić

A bbiamo celebrato il 15° an-niversario della morte del quarantunenne Fr. Vjeko

Ćurić , assass inato dai suoi "Swarthies" (i suoi ruandesi) il 31 gennaio del 1998 di fronte alla Chie-sa della Sacra Famiglia a Kigali, Ca-pitale ruandese (fino ad ora non so-no stati identificati gli autori del cri-mine!). Fr. Vjeko rispose alla chiamata di recarsi in Africa per aiutare quelle popolazioni. Inviato nel 1983 in Rwanda, ha lavorato nella parrocchia di Kivumu, ad una quarantina di chi-lometri da Kigali, assieme ad altri Frati e, vivendo tra il popolo ruande-se secondo lo spirito di san France-sco, ha cercato di risvegliare nella gente il desiderio di costruire il pro-prio futuro. Tutto ciò che esiste oggi a Kivumu, esiste grazie a Fr. Vjeko: vi ha costruito una chiesa, un di-spensario, un convento di suore ... Le colline, una volta desolate, per la sua laboriosità ed intraprendenza, si sono sviluppate in una grande par-rocchia di 35.000 anime. Per tutta la terribile guerra ruandese, durante la quale sono stati uccisi circa un milio-ne di persone, è sempre rimasto in Kivumu, riuscendo a salvare da mor-te certa migliaia di uomini, donne e bambini. Per questo motivo era ben conosciuto in tutto il paese e, dopo il suo assassinio, la gente volle che le

sue spoglie mortali restassero a Ki-vumu: fu sepolto nella chiesa della parrocchia. Il film "Shooting Dogs" si ispira alla sua vicenda e il regista, David Belton, descrive Fr. Vjeko co-me "l'africano Oscar Schindler". Attualmente a Kivumu vivono e lavo-rano altri Frati, che portano avanti la sua missione e che hanno anche realizzato un sogno di Fr. Vjeko: la costruzione di una scuola. Nel 1999, infatti, è iniziata la scuola, che porta il suo nome, con un primo gruppo di 40 studenti. Vi si possono apprende-re alcuni mestieri (ad es.: costruzioni e cucito), ed ha lo scopo di aiutare i giovani di Kivumu a sviluppare i pro-pri talenti e ad acquisire le capacità necessarie per mantenere se stessi e i familiari.

Roma - Corso di GPIC all’Antonianum

I l prossimo corso di GPIC all’An-tonianum si terrà dal 9 al 19 aprile 2013.

Il Capitolo generale dell’Ordine dei Frati Minori del 2003 ha chiesto che nell’ambito della Pontificia Università Antonianum di Roma, come in tutti

gli istituti francescani di scuola supe r i o re , siano istituiti corsi dedica-ti alla giusti-zia, alla pa-ce e alla salvaguardia del creato, “nei quali si dia partico-lare atten-

zione ai temi della creazione e della non violenza” (Proposta 4). In rispo-sta alla richiesta del Capitolo la PUA e l’Ufficio Generale di Giustizia, Pace e Integrità del Creato dell’Ordine dei Frati Minori hanno costituito questo corso. Come sempre, il corso è aperto a tutti i frati e a tutti i religiosi e i laici interessati. Come di solito, il corso sarà tenuto in tre lingue: Italiano, Inglese e Spagnolo. Per sapere di più: [email protected]

Il V Congresso Europeo degli Animatori GPIC

I l V Congresso Europeo degli Animatori GPIC si svolgerà a Trogir, Croazia, dal 28 aprile al

3 maggio 2013. I coordinatori di GPIC delle Conferenze europee si sono incontrati a Roma per organiz-zare il Congresso. Sono invitati: gli stessi animatori, il Ministro Generale, i Definitori Generali d’Europa, il Pre-sidente dell’UFME, i frati che lavora-no nell’Ufficio Generale di GPIC, di-versi provinciali, i segretari di Forma-zione e Evangelizzazione delle Con-ferenze, e gli Animatori di GPIC della Conferenza anglofona le cui province fanno parte dell’Europa. I primi due giorni saranno aperti alla partecipa-zione dei frati e dei laici delle vici-nanze. È stato scelto come tema del Congresso “Il carisma francesca-no nella nuova Europa: religiosi-tà, politica, etica e cultura”.

Rwanda - 15° anniversario della morte di Fr. Vjeko Ćurić

46 | FdC | Dicembre

F R A T E R

N I T A S

3

Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

Assisi, Italia - Il Congresso Internazionale della Segreteria generale per la Formazione e gli Studi

I l Ministro generale ha convocato il Congresso Internazionale della Segreteria generale per la For-

mazione e gli Studi "Iesus ibat cum Illis" (Lc 24,15). L'accompagnamento francescano approccio formativo, che si terrà dall’8 al 22 settembre 2013, a Santa Maria degli Angeli del-la Porziuncola in Assisi. Partecipano i Segretari Provinciali per la Formazione e gli Studi delle Province e Custodie Autonome, per affrontare in chiave di formazione permanente il tema dell’accompa-gnamento francescano a partire da una lettura interdisciplinare come sviluppo dei contenuti della Ratio Formationis Francescanae.

Secondo i mandati del Capitolo ge-nerale di Assisi 2009, il Congresso vuole essere una continuazione na-turale dei sei Congressi di Formazio-ne tenuti dal SGFS: settembre 2010 a Manila (Filippine); settembre 2011 a Bogotá (Colombia); novembre 2011 a Arusha (Tanzania); aprile 2012 a Fatima (Portogallo); agosto 2012 a Colorado Spring, (USA); set-tembre 2012 Split (Croazia). Così come stabilito nel XIII Consiglio In-ternazionale del SGFS OFM, svoltosi a Gerusalemme (Israele), nel mese di ottobre 2011.

Processo d’unione delle due Province francesi

L e due Province francesi, quel-la del Beato Pacifico (119 frati) e quella franco-belga

dei Tre Compagni (94 frati), terranno il Capitolo, 28 aprile - 4 maggio 2013, per la fusione. Da quel mo-mento la nuova Provincia si chiame-rà: «Province franciscaine franco-belge du Bienheureux Jean Duns Scot”. Nella storia recente queste Entità sono state le prime a fare una ri-strutturazione nel 1996: le 6 provin-cie (5 in Francia e 1 in Belgio) sono diventate due. E nel 2013, una. Ma è da tre anni che è iniziato il processo di fusione e dal 1996 i Segretariati (Formazione e Studi, Missioni e Evangelizzazione) e gli Uffici (Giustizia e Pace, Pastorale vocazio-nale) lavorano insieme. Rimane da unificare soltanto l’economia. La Commissione preparatoria al Ca-pitolo, infine, ha stilato il regolamen-to del Capitolo dell'unione e le norme transitorie che dovranno essere ap-provate dal Definitorio generale. Sa-rà il Capitolo a scegliere la sede della nuova Provincia.

Segnalibro francescano ► Formazione francescana oggi, a cura di Albert Schmucki OFM, Edizioni Dehoniane, Bologna 2012, pp. 520. Il volume è il frutto della collaborazione tra i docenti del Master in formazione - una prospettiva francescana che dal 2006 viene offerto all’Antonianum (PUA). Benché i vari autori accostino l'azione formativa dell'esperienza spiri-tuale a partire da competenze differenti, tra le diverse prospettive presentate si realizza una sorprendente convergenza. L'originalità degli apporti consiste nell'af-frontare le varie componenti del proces-so formativo nel comune riferimento al carisma francescano e alla sua visione dell'uomo. Sommario del libro: 1. Verso un approccio ermeneutico alla formazio-ne; 2. Le origini della formazione fran-cescana; 3. Il discernimento spirituale nell'esperienza cristiana di Francesco e Chiara d'Assisi; 4. Interculturalità della formazione; 5. La relazione formativa nella prospettiva francescana; 6. La figura del formatore nel processo for-mativo; 7. La programmazione della formazione francescana; 8. Formazione e maturità affettiva; 9. Formazione e sviluppo morale; 10. La personalizzazio-ne dialogica nell'accompagnamento formativo; 11. Formazione e accompa-gnamento spirituale francescano. ► Dalla Corte al Chiostro. Santa Caterina Vigri e i suoi scritti, a cura di Pietro Messa, Edizioni Porziuncola, 2012, pp. 212. Una vita apparentemente semplice quella di Caterina Vigri (1413-1463), meglio conosciuta come Caterina da Bologna. Non solo una figura dei tempi

andati, ma una testimone di fede ancora oggi fisicamente presente tra noi. Basta entrare nella chiesa di Bologna che cu-stodisce le sue spoglie, chiedere di vede-re la cappella della Santa e ci si troverà di fronte a lei, Caterina, che ci guarda, seduta, vestita con i suoi abiti da claris-sa, incurante del tempo che passa. Cosa significa questo corpo asciugato dal tempo, eppure ancora intatto? Cosa racconta a tanti pellegrini il volto di quel-la piccola donna vissuta oltre cinquecen-to anni fa? In questo volume a più voci, un gruppo di importanti Autori e studiosi di temi francescani, ricostruisce come le fonti hanno tramandato la storia della Santa e delinea il profilo di Caterina nella storia. A partire dalle sue lettere, si entra a contatto con una profonda storia di fede e di passione evangelica che ha ancora molto da raccontare all’uomo di oggi. Con i contributi di: Marco Bartoli, Carlo Delcorno, Antonella Dejure, Maria-fiamma Faberi, Nicoletta Giovè Marchio-li, Enrico Peverada, Silvia Serventi e Ga-briella Zarri. ►Le Noël de saint François d’Assise (Il Natale di san Francesco d’Assisi), Frère Eloi Leclerc, Illustrazioni di Marie-Laure Viney, Editions franciscaines, Paris 2012, pp. 33. Uno dei più famosi scrittori francescani attuali, Fr. Eloi Leclerc, novantenne, pubblica un bel volume per i bambini sulla storia del presepe di Greccio. San Francesco d'Assisi, l’amico dei poveri e dei piccoli, voleva vedere con i suoi occhi e toccare con le sue mani il bambino Gesù steso nel presepe, tra un bue e ed un asinello. “In quella scena si onora la semplicità, si esalta la povertà, si loda l’umiltà” (1Cel 85). Con Francesco, ascolta, contempla, vedi e... e scoprirai la meravigliosa storia del santo Natale.

La Conferenza del Cono Sur

L a Conferenza del Cono Sur, che corrisponde ai terri-tori di Argentina, Cile e Para-

guay, si trova in un processo di ridi-mensionamento. Con il discernimen-to delle Entità e l’accompagnamento del Ministro generale e del Definito-rio, tre Entità stanno lasciando spa-zio alla integrazione, che è l'inclusio-ne di due entità in una terza. Nel processo è coinvolta la Custodia Fr. Luis Bolaños del Paraguay, dipen-dente da Aranzazu, Spagna, e la Provincia San Miguel di Argentina, due entità che si integreranno alla Provincia dell'Assunzione della San-tissima Vergine del Río de la Plata, di Argentina. Si prevede che a fine del 2013 si integri la Custodia del Para-guay e all’inizio del 2014 la Provincia di San Miguel.

Fraternitas

Dicembre | FdC | 47

► Redattore: Robert Bahčič ► http://www.ofm.org/fraternitas  ►  http://fraternitasofm.blogspot.it/  ► E-mail: [email protected]

F R A T E R N I T A S

4

Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

Fraternitas - OFM - Roma

Grandi/piccole notizie ►Egitto - Formazione Under Ten - la Provincia francescana della San-ta Famiglia in Egitto regolarmente organizza la formazione permanente dedicata ai Frati “Under Ten”. Nell’anno 2012 il tema principale si è concentrato sulla formazione alla povertà (sguardo storico-teologico, povertà vissuta come testimonianza, povertà francescana e povertà per-sonale). L’incontro è stato animato da Fr. Sergiusz Bałdyga, vicesegre-tario generale per la formazione e gli studi, il quale ha offerto anche una riflessione sulla comunicazione inter-personale nella fraternità, la necessi-tà di formazione permanente e la formazione dei Frati “Under Ten.” All’incontro tenutosi presso il con-vento di Santa Caterina in Alessan-dria hanno partecipato 21 frati. ► Visage si radieux (Volto così radioso) – 14 canti per tutto l’an-no liturgico: questo CD di musica liturgica è nato da un incontro: di Dominique Joly – Francescano, mu-sicista e Ministro provinciale della Provincia dei tre Compagni – con Michel Wackenheim, apprezzato compositore ed animatore liturgico, con canti tradotti in varie lingue. Inoltre, hanno contribuito alla realiz-zazione del CD le Clarisse di Cor-montreuil, con le loro voci e l’acco-glienza fraterna, e il Coro Nicolas de Grigny de Reims.

Alcuni canti sono dedicati a santa Chiara, gli altri ad alcune tappe im-portanti dell’anno liturgico, come l'Avvento o il 2 novembre, giorno di preghiera per i defunti. Le melodie, la musica e le parole non hanno al-tro scopo se non quello di aiutare le nostre comunità a entrare nella lode e nella preghiera. ► Rosa da Viterbo una santa non solo locale - il seminario di

Studio viene organizzato dalla Scuola Superiore di Studi Medievali e Fran-cescani, dall’Istituto Francescano di Spiritualità e dal Centro Culturale Aracoeli e si svolgerà presso Pontifi-cia Università Antonianum il giovedì17 gennaio 2013. Per una maggiore comprensione del-la vicenda di santa Chiara d'Assisi risulta interessante la vicenda di san-ta Rosa da Viterbo, di cui nella pub-blicazione di Anna Maria Valente Bacci, Una leggenda tedesca di Santa Rosa (secolo XV). Codex sangallensis 589, Centro Studi Santa Rosa di Viterbo (Studia, 1), Viterbo 2012, è presentata non solo per la prima volta la traduzione ita-liana di una leggenda in antico tede-sco della Santa viterbese presente in un manoscritto appartenuto a una comunità di francescane, ma anche - sempre in traduzione italiana - l'an-tica leggenda denominata Vita II. Per ulteriori informazioni: http://www.antonianum.eu. Il libro può essere acquistato presso Libreria Internazionale Francescana, e-mail:[email protected]

►Storia delle missioni in Cina - da mercoledì 13 febbraio a mer-coledì 20 marzo 2013 si svolgerà il ciclo di lezioni pubbliche sulla Sto-ria delle missioni in Cina: l’età medievale, secoli XIII-XIV, orga-nizzato dalla Scuola Superiore di Stu-di Medievali e Francescani in collabo-razione con il Centro Studi Cinesi della Pontificia Università Urbaniana. Le lezioni saranno tenute dal prof. Francesco d’Arelli presso la sede del-la Pontificia Università Antonianum, al mercoledì, dalle 17,00 alle 18,35.

L a Conferenza dell’Asia Orien-tale si è riunita nei giorni 25-28 ottobre 2012 a Nagasaki,

in Giappone. Lo scopo era di focaliz-zare il Mandato 13, riguardo alla Mis-sione e all'Evangelizzazione, del Do-cumento del Capitolo generale, "Portatori del dono del Vangelo". I Segretari per le Missioni e l'Evange-lizzazione di ogni Entità, i Segretari EAC per le Missioni e l'Evangelizza-zione, per la Formazione e gli Studi e per l'Ufficio GPIC hanno tenuto le loro relazioni. Fr. Paskalis Bruno Syu-kur, Definitore generale, nel suo in-tervento, ha illustrato alla Conferen-za i piani del Definitorio generale per l'Asia orientale, in particolare per la promozione dello spirito missionario tra le Entità dell'Asia-Oceania-Australia; si è, poi, discusso sui se-guenti punti: l’importanza di vivere secondo lo spirito francescano in tutte le Entità, la collaborazione nelle aree della Formazione e degli Studi, delle Missioni e dell'Evangelizzazione e della GPIC, la trasparenza econo-mica, il progetto della Pace di Naga-saki (che era il principale argomento di questo incontro in Giappone) e la missione in Cambogia. I Delegati hanno potuto vedere e sentire la storia che il bombarda-mento atomico ha scritto sui muri, nelle strade, nella memoria di Naga-saki. "La pace dovrebbe iniziare a Nagasaki", questo è il grido che pro-viene da Nagasaki; nello stesso tem-po è una denuncia contro quello che in ogni azione umana potrebbe pro-vocare il caos, non solo per la vita umana, ma in tutta la creazione.

Nagasaki, Giappone – Assemblea della Conferenza

dell’Asia Orientale

A nche la Provincia S. Giusep-pe in Belgio sta pensando concretamente ad una sua

ristrutturazione, chiedendo di diven-tare Custodia dipendente della Pro-vincia dei Santi Martiri di Gorcum in Olanda. Nella primavera 2013 si ter-rà il Capitolo di ristrutturazione per le due Province. La Provincia San Giuseppe sta attraversando un mo-mento di forte diminuzione dei suoi frati, in maggioranza anziani.

Belgio – Provincia San Giuseppe

48 | FdC | Dicembre

www.custodia.org