Fraternity-Costruire Insieme Una Societa' Armonica

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    FRATERNITYCostruire insieme una societ armonica

    edizioni Fraternity

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    FRATERNITY

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    FRATERNITYCostruire insieme una societ armonica

    Pubblicazione a cura della redazione di Fraternity

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    www.fraternitynews.org

    Edizioni Fraternity

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    COSTRUIRE INSIEME UNA SOCIETA ARMONICA

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    IndicePresentazione.pag 7Struttura...pag 9I tre fondamenti..pag 15Domande....pag 23Riflessioni sulleconomia..pag 31Riflessioni sul sociale...pag 51

    Riflessioni sulla coscienza...pag 77

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    Introduzione

    Ho pensato a Fraternity una sera del dicembre 2000.Da tempo sentivo il bisogno di confrontare il mio percorso di

    vita e le conoscenze acquisite in vari anni di ricerca interio-re. La visione di un equilibrio possibile tra lessere e lavere,per il conseguimento del maggior bene comune, premeva incuor mio per trovare negli altri risonanze di intenti.

    Dun tratto un pensiero balen nella mente e vidi cheera giunto il momento di agire in prima persona. Tutte leperplessit, la paura di espormi e le false modestie si dile-guarono e lasciarono il posto alla volont di dare servizio.Internet mi parve subito il mezzo ideale: tanto veloce quan-to globale. Mi misi subito al lavoro e nel marzo del 2001 lacommunity di Fraternity era una realt "internet based".

    Metto Fraternity a disposizione di tutti coloro che credo-no nella fratellanza e nella cooperazione amorevole; che ri-tengono la diversit un bene prezioso; che sono animatidalla volont di bene e vogliono agire attraverso retti rap-porti umani per creare una societ armonica.

    Ringrazio Luciana, critica compagna ispiratrice; Angela

    Maria, maestra di saggezza; Roberto, attento conoscitore dianime; Giannantonio, instancabile compagno di viaggio;Luca, amico prezioso nel dare forma; Andrea, disponibileweb-hosting; Riccardo e Francesca, dialettici interlocutori,ancorch figli; Paolo, allievo amorevole e ancora Marco eAntonio, indefessi sostenitori, per avermi aiutato a realizza-re questa impresa.

    Edoardo Conte

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    Presentazione

    FRATERNITY il movimento che ha come scopo ilprogresso armonico della societ umana, basato su tre A-

    spetti fondamentali:

    ILLUMINATO GOVERNO DEI POPOLIEQUA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSESAGGIO IMPIEGO DELLE TECNOLOGIE

    L'impegno rivolto alla graduale presa di coscienzaverso la creazione della Fratellanza Umana animata dallaBuona Volont e ispirata al Maggior Bene Comune. Perraggiungere questo ambto traguardo occorre fondere l'in-tento sociale con quello spirituale poich non vi pu essereuno sviluppo equilibrato della Umanit senza la crescita in-teriore degli individui.

    Compito del Movimento la diffusione di nuovi modellie metodologie di transizione che facilitino la cooperazione elo scambio armonico tra i popoli e le Nazioni, in sinergia conl'attuale sistema socio-economico mondiale.

    Per questo scopo concepita la struttura diFRATERNITY che si articola su tre laboratori in cui agisco-no vari gruppi di lavoro ai quali potete partecipare confron-tando le vostre proposte.

    Il movimento riunisce in collaborazione attiva tutti gli in-dividui che sentono fortemente il bisogno di dare un apportosostanziale alla crescita armonica della societ in cui vivo-no, indipendentemente dalle razze, ideologie o religioni diappartenenza, attraverso un comportamento improntato sul

    retto movente, l'attento uso della parola e labile azione.Aderire a FRATERNITY non costa nulla in denaro, ma

    molto in termini di impegno personale. Farne parte dipendeesclusivamente dal sentirsi pronti per il compito richiesto.Chi gi attivo in associazioni umanitarie e di volontariato,o individualmente agisce con solidariet e buona volont,

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    ne membro naturale.Registrarsi al sito di FRATERNITY e alla Community of

    Fraternity non implica la iscrizione al movimento n l'obbli-go di osservare alcuno statuto, ma pi semplicemente con-

    sente l'accesso ai vari servizi; inoltre, permette di esprimerela propria testimonianza di solidariet e di condivisione degliscopi, delle attivit e degli ideali. Infatti sarebbe utile e van-taggioso poter quantificare il peso che persone singolar-mente responsabili potrebbero avere sulle scelte globali delpianeta, esprimendo in modo compatto e unitario il loro vo-lere.

    Con la crescita della coscienza l'uomo sviluppa la re-sponsabilit individuale che gli permette di agire per il benedel gruppo, consapevole della sua forza e pronto a manife-stare, come cittadino, il proprio potere decisionale.

    Gli strumenti che FRATERNITY indica per esercitare lapropria capacit di scelta sono: Petizione epistolare, E-sternazione reiterata, Consumo critico.

    Se condividete questi principi potete diffonderli nellamaniera pi opportuna, anche attraverso internet, in modoche si crei una fitta rete di scambio fra tutti coloro che, nel

    rispetto delle diversit, sono pronti per azioni individuali co-ordinate e dirette verso la realizzazione del Maggior BeneComune.

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    Struttura

    FRATERNITY strutturato in Laboratori, secondo i treaspetti fondamentali, composti da gruppi di studio che ela-

    borano e propongono strategie e soluzioni nei vari campidelle attivit umane, per ottimizzare le esigenze della so-ciet. Se volete collaborare attivamente al lavoro di ungruppo scegliete quello per il quale avete conoscenze spe-cifiche o affinit di intenti e partecipate al forum tematico,confrontando le vostre proposte.

    ILLUMINATO GOVERNO DEI POPOLI

    Il governo delle Nazioni deve fondare sulle effettivenecessit di benessere e di crescita dei Popoli, nel rispettodella libert di espressione, della creativit e della volontdegli individui.

    Il modello incentrato sulla interrelazione armonica ditutte le parti sociali e politiche che apportano la propria qua-lit creativa.

    Le linee guida sono:Benessere sociale basato sullo sviluppo del senso diresponsabilit civica finalizzato al raggiungimento del Mag-gior Bene Comune.

    Lavoro basato sulla esternazione delle attitudini e deltalento individuali.

    Giustizia basata sulla costruttiva riparazione dei torti.Salute basata sul recupero della integrit psicofisica.Istruzione basata sulla individuazione e sviluppo delle

    potenzialit personali.Educazione basata sull'equilibrio tra valori materiali e

    spirituali.

    LABORATORIO PER I POPOLIBENESSERE SOCIALE ............................qualit della

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    vitaINTEGRITA' PSICO-FISICA ..............salute e preven-

    zioneSVILUPPO DELLE CAPACITA.....educazione e istru-

    zionePARI OPPORTUNITA' ......................creativit attitudi-

    naleEQUITA' DEI RAPPORTI ...........................giustizia e

    pena

    Internazionalizzare il controllo dei diritti umani ilmezzo pi efficace per risolvere il divario sociale cheesiste tra Regimi democratici e totalitari.

    EQUA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE

    I beni primari della Terra devono appartenere a tutte leNazioni, dovunque essi si trovino e devono essere distribuitisecondo le reali esigenze di ciascun Paese, senza alcun di-ritto di propriet.

    Il modello incentrato sulla internazionalit delle risor-se primarie del pianeta e la ripartizione equilibrata.

    Le linee guida sono:Attuazione della internazionalit delle materie prime.Distribuzione controllata dei beni di consumo.Razionalizzazione della produttivit.

    LABORATORIO PER LE RISORSE

    SCAMBI POTENZIALI....................materie prime e de-naro

    EQUITA' ECONOMICA...distribuzione e scambio deibeni

    FORZA LAVORO...................................struttura produt-tiva

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    Internazionalizzare le risorse il mezzo pi efficace

    per risolvere il divario economico che esiste tra Paesiricchi e poveri.

    SAGGIO IMPIEGO DELLE TECNOLOGIE

    Le tecnologie devono sostenere il progresso armonicodella societ nel rispetto della integrit degli Uomini e del-l'ambiente.

    Il modello incentrato sulla unificazione delle strategieprogettuali in armonia con le leggi di Natura.

    Le linee guida sono:Ricerca scientifica basata sulla unit degli intenti e la

    collaborazione attiva tra i gruppi di studio.Standardizzazione mondiale dei formati e degli appli-

    cativi tecnici secondo i concetti di semplicit e affidabilit.Sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili in tutti i set-

    tori della produttivit.

    Ottimizzazione delle strategie progettuali in conformitcon l'ambiente naturale.

    LABORATORIO PER LE TECNOLOGIESVILUPPO DELLA RICERCA .............unificazione in-

    tentiSTANDARD TECNOLOGICI ...collaborazione proget-

    tualeIMPATTO AMBIENTALE ......integrazione e allinea-

    mento

    Internazionalizzare la ricerca scientifica il mezzopi efficace per risolvere il divario tecnologico che esi-ste tra Nazioni progredite e sottosviluppate

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    Community of FraternityAbbiamo pensato ad una "Comunit" in cui riconoscersi

    ed interagire. Una community che non abbia un luogo spe-

    cifico, poich dappertutto dentro di noi; una community incui ogni appartenente operi, nel proprio tessuto sociale, se-condo la propria competenza, abilit, lavoro, sotto il segnodistintivo della volont di bene e della comprensione frater-na.

    Una community che non sia una corporazione o unaconfraternita, poich non vuole proteggere gli interessi diuna categoria; ma diventi un punto di riferimento e scambiotra individui che possono avere fiducia gli uni negli altri per-ch accomunati da una stessa scelta: tendere la mano! Unarete di persone di buona volont che si conoscano e intera-giscano nell'ambito della localit in cui vivono e che possa-no coalizzarsi per raggiungere obiettivi di interesse comune.Siano operai, professionisti o commercianti, siano artigiani,artisti o agricoltori, agiscano in onest e fraternit.

    Unit di servizio

    Con questa iniziativa intendiamo sollecitare gli aderentia dare un contributo fattivo in termini di impegno personale.FRATERNITY in espansione in tutto il mondo e con-

    tribuisce, assieme a tutte le organizzazioni consimili, a svi-luppare lo spirito della pace, della inclusivit e della coope-razione fraterna. La Community of Fraternity ogni giorno siarricchisce di nuovi componenti che mettono a disposizionecompetenza e talento.

    Ora giunto il momento di riunire gli sforzi e formare

    delle Unit di servizio che agiscano all'interno della societper aiutare "indecisi" e "isolati" a trovare una direzione con-vergente verso una visione di sostenimento reciproco.

    I cambiamenti necessari al progresso armonico dellasociet umana avvengono, dapprima, mediante una presadi coscienza individuale che, via via, determina nell'opinio-

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    ne pubblica l'appropriazione di nuovi concetti, fino ad otte-nere quella massa critica capace di superare il "punto disvolta" e, per forza gravitazionale, concretizzare i cambia-menti stessi.

    Il lavoro delle Unit di servizio , dunque, quello di pro-spettare il futuro e di riconoscere la propria responsabilitper favorirne l'avvento. Una Unit di servizio che opera nel-la pacifica convivenza e nella fraterna cooperazione, puesercitare nel tessuto sociale un effetto che supera di moltola propria entit numerica. Uno o pi componenti che for-mano il cuore di questa attivit, attraggono i collaboratoricon fermezza di proposito e ispirazione.

    Ogni Unit di servizio unica nel suo genere, per cuiesplica le proprie attivit in modo autonomo secondo le pe-culiarit dell'ambiente in cui inserita. L'allineamento sog-gettivo al comune intento della Fratellanza determina il con-seguimento della: UNITA' NELLA DIVERSITA'.

    Se senti di avere la capacit e la volont di servire ilgrande piano della Fratellanza Umana, inviaci per e-mail latua disponibilit a costituire una Unit di servizio contattan-do gli altri componenti della Community of Fraternity che ri-

    siedono nella tua citt o in luoghi vicini. Fraternity fungerda coordinatore di eventi comuni, sia nazionali che interna-zionali, e sar cassa di risonanza delle iniziative di ogni Uni-t di servizio che vorr usufruire del forum e dellaNewsletter per comunicare le proprie attivit.

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    Argomenti

    Il gioco delle partiIl movimento di FRATERNITY si basa su tre principi

    fondamentali.Non un caso; poich tutto ci che in manifestazione

    risponde al gioco della dualit, dal cui rapporto scaturisceogni triade.

    Ora, esaminando gli elementi o entit archetipiche cheregnano sulla Terra, troviamo: l'Umanit e la Natura (i duepoli apparentemente opposti). Per Natura si intendono glialtri tre Regni: quello Minerale, Vegetale e Animale, che co-stituiscono le "risorse" per lo sviluppo della civilt stessa, eche l'Umanit (il quarto Regno), dovrebbe governare ed e-volvere attraverso un'opera di trasformazione della materia.

    Proprio questa opera, questa azione, costituisce il tra-mite che permette all'Umanit di interagire con le "risorse".Questo mezzo il terzo fattore (che completa la triade), ilprodotto del rapporto tra le due parti: la " Tecnologia".

    In greco antico tecnos significa: arte. Dunque, la tec-nologia per luomo larte di interagire con ci che sta fuori

    di s; ossia lo strumento di cui l'Umanit dispone per evol-vere se stessa e la Natura. Per questo motivo di capitaleimportanza che venga utilizzata con estrema perizia e sag-gezza! Ogni abuso compromette l'equilibrio instabile delleforze in gioco.

    Da tutto ci si arguisce che: l'Umanit, la Natura e laTecnologia sono i tre soggetti principali che "muovono" ilpianeta Terra; e devono necessariamente armonizzarsi traloro, attraverso una interazione solidale.

    L'Umanit deve tendere ad un "Governo Illuminato" incui l'individuo, il cittadino, sia l'elemento centrale intorno alquale si sviluppino gli scambi e le relazioni atti a determina-re il benessere di una societ civile; in cui le Risorse sianoprelevate senza provocare squilibri in Natura e distribuitecon equit, secondo il reale fabbisogno dei Popoli e delle

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    Nazioni; in cui la Tecnologia esprima la pi alta essenzadella creativit, della intelligenza e dell'etica umana, nel ri-spetto degli altri regni di Natura.

    In questo modo si perpetua il gioco delle parti che ri-

    spondono al tutto in una danza ritmica, intrecciandosi conarmoniosa complementariet.

    Illuminato governo dei popoliIl governo delle Nazioni deve fondare sulle effettive

    necessit di benessere e di crescita dei Popoli, nel rispettodella libert di espressione, della creativit e della volontdegli individui.

    Ci sembrerebbe del tutto scontato per Paesi e Nazioniche si vantano di applicare la pi alta democrazia e per lamaggior parte della gente che convinta o stata convintadi vivere in paesi civili, rispettosa delle leggi, dei diritti di tuttie delle tradizioni.

    Ma se andiamo a scavare un poco pi sotto la superfi-cie, se andiamo ad analizzare gli scopi di coloro che hannola responsabilit di governare, e se scrutiamo le intenzionidei singoli, allora scopriamo che il governo dei popoli non

    poi cos "illuminato" come potrebbe; che la maggior partedei politici e di coloro che hanno il controllo della produzio-ne di beni e della distribuzione della ricchezza bada al rag-giungimento del potere personale (che di segno negativorispetto al potere derivante dal prestare servizio alla comu-nit attraverso l'abnegazione e il sacrificio); che gli individuiagiscono per lo pi per appagare i propri desideri di benes-sere e di sicurezza. Nulla di male in tutto ci! E' pi che leci-to, anzi, addirittura "normale"per una societ fortemente

    egocentrica; tuttavia non il migliore dei modi.Il modo "ILLUMINATO", cio quello che diffonde la luce

    dell'intelletto e della comprensione amorevole fuse insieme, quello che mira al bene individuale attraverso il bene dellacollettivit. Questo bene per, non inteso solo come ap-pagamento materiale, bens come bene risultante dalla as-

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    sunzione di responsabilit del singolo nei confronti della col-lettivit a cui appartiene. In altri termini, il bene personale raggiunto solo quando l'individuo si armonizza con il grup-po, e le proprie esigenze si completano con quelle degli al-

    tri. Ci presuppone che l'essere umano consegua un livellodi coscienza, una realizzazione interiore (che si potrebbedefinire come una "maturit sociale"), che gli consenta di at-tuare un impegno civile con intento altruistico.

    Per quanto concerne il governo di una Nazione, l'es-serne "illuminato", deve soprattutto esprimere la capacitdei governanti ad utilizzare le qualit degli individui ed arenderne esplicita la potenzialit, in modo che possano rea-lizzare un impegno creativo volto a migliorare le condizionidi vita, il comportamento e il progresso culturale della So-ciet Umana. Il ch non significa sviluppo di tecnologia eproduttivit, ma principalmente: "EVOLUZIONE DEGLIESSERI UMANI" in termini di capacit discriminante, di svi-luppo delle doti personali, di conseguimento dei valori eticiuniversali, di abilit nella manipolazione e trasformazionedella materia ai fini di un arricchimento interiore.

    Pare che l'odierna civilt sia invece orientata verso il

    progresso delle attivit produttive, industriali e commerciali(in cui l'uomo subordinato al profitto) come espressionidella pi alta essenzialit umana. Anche le nobili istanzedella Scienza, della Medicina, perfino dell'Arte e forse an-che della Religione, sembrano essere subordinate, addo-mesticate agli imperativi del "Mercato Globale". A qualescopo produrre ogni inimmaginabile "bene di consumo" peruna Umanit incapace di realizzare un "bene interiore" e diesprimere un "bene collettivo"? A quale scopo sviluppare

    una esteriorit opulenta se si rimane "sottosviluppati" den-tro? Insomma il punto di riferimento della evoluzione edeve rimanere l'UOMO.

    A che sar servita una civilt che avr prodotto la pialta tecnologia che mai progenie umana abbia saputo con-cretare, se non sar riuscita ad esternare: "AMORE"?

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    Equa distribuzione delle risorseI beni primari della Terra devono appartenere a tutte le

    Nazioni, dovunque essi si trovino e devono essere distribuitisecondo le reali esigenze di ciascun Paese, senza alcun di-

    ritto di propriet.In altri scritti abbiamo gi esposto il nostro pensiero ri-

    guardo il Capitalismo e gli squilibri che purtroppo crea, an-che se l'originaria intenzione era rivolta verso la libert discambio e lo sviluppo della iniziativa e delle capacit indivi-duali. Ora vorremmo porre l'attenzione sulla iniquit del si-stema di approvvigionamento e distribuzione delle risorse,da cui deriva la fragilit e l'instabilit degli equilibri mondiali.

    Innanzi tutto, bisogna osservare che vi una continua"interrelazione energetica" fra tutti gli accadimenti del piane-ta (effetto domino), e ci inteso sul piano dei pensieri edelle azioni umane; ma esiste la stessa correlazione, inter-dipendenza o compenetrazione anche tra le manifestazionidi Natura (la "vitalit" della Terra) e l'Umanit.

    Detto questo evidente che ogni singola "entit" in-fluenza l'intero; potremmo dire che ogni singola cellula con-diziona ed condizionata da tutto l'organismo di cui fa par-

    te. E' solo una questione di tempo e di quantit ma gli effettidi tale interdipendenza, nel bene e nel male, si fanno sem-pre sentire. Se dunque vogliamo che le parti e l'intero svol-gano la loro funzione senza atriti n conflitti, occorre stabili-re fra essi una relazione armonica. L'armonia, la giusta po-sizione, la reciproca comprensione, la cooperazione scam-bievole, sono l'essenza dell'equilibrio di ogni rapporto, siaesso tra atomi, Umanit, o Sistemi Solari!

    Ora, alla luce di quanto detto, risulta chiaro che se gli

    elementi costitutivi dell'attuale sistema socio-economicomondiale sono: la speculazione indiscriminata, il profitto adogni costo, lo strapotere delle multinazionali e quindi il do-minio dei Paesi ricchi su quelli poveri, si crea un processoconflittuale, uno squilibrio tra le parti; e "l'intero", costituitodall'Umanit, viene scisso e sconvolto.

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    L'equilibrio si ottiene con l'armonia, che significa duttilite adattabilit del sistema alle esigenze di tutte le Nazioni, albenessere di tutti i popoli.

    Un sistema che non capace di colmare le disparit e

    le ingiustizie sociali, che non sa adattarsi alla necessit discambio equo e solidale, un sistema che non vuole coinvol-gere tutte le Nazioni nelle decisioni globali, ma al contrarioagisce con la logica della supremazia militare e il potereegemone della finanza, un sistema che diviene semprepi rigido e quindi fragile: cristallizzato dalla propria intran-sigenza, paralizzato dalla propria fissit.

    E' vero che fino ad ora l'Umanit ha combattuto unaguerra intestina per il possesso dei territori e delle ricchezzedel pianeta, ma altrettanto vero che se proseguisse nellastessa direzione andrebbe incontro alla distruzione totale.

    Se la mira espansionista dell'Uomo ha obbedito ad unatrascorsa e pur necessaria fase evolutiva che potremmo de-finire "istintiva", in quanto incentrata sugli istinti ancestrali disopravvivenza e autoaffermazione, oggi la progenie umana,con l'accresciuta capacit senziente e discriminante, pronta per un nuovo ciclo che si ispira non pi agli istinti,

    ma all' ETICA DELLA RAGIONE PERVASA DI INCLUSIVI-TA'.Se vogliamo costruire una civilt armoniosa ed equili-

    brata, oltre allo "illuminato governo dei popoli", dobbiamooptare per una "EQUA DISTRIBUZIONE DELLERISORSE", e cio decidere che i beni della Terra (i mineralie una parte dei vegetali tra cui i cereali) e le materie prime,essenziali per la produzione della tecnologia e dei beni attialla sopravvivenza e al benessere degli individui, devono

    appartenere a tutte le Nazioni, senza pi alcun diritto dipropriet. Ogni Nazione deve contribuire ai costi di estra-zione e coltivazione, ricevendone in misura pari al propriofabbisogno.

    Bisogna realizzare questo alto concetto di "EQUITA' "che pone i popoli su di una stessa linea di partenza per la

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    corsa alla coproduzione e al reciproco scambio, secondonorme improntate sulla collaborazione piuttosto che sullacompetitivit.

    Tutto ci sembra fantascientifico o altamente improba-

    bile, o addirittura pazzesco. Lo sappiamo! Ma se non sare-mo capaci di uscire fuori dagli schemi preconcetti, di imma-ginare un possibile modello di vita migliore dell'attuale, senon incominceremo a rivolgere le menti verso un ideale diuguaglianza e cooperazione, non produrremo mai il neces-sario cambiamento; ed allora: pazzesca sar davvero lastoltezza umana.

    Come il pianeta appartiene a tutti i popoli, ed ogni Na-zione tenuta a contribuire alla di lui salute, cos i beni chela Terra conserva ed elargisce devono essere a disposizio-ne di tutta l'Umanit per consentirne il benessere, la salute,la pace e la libert; in una parola: "l'evoluzione armonica".

    Saggio impiego delle tecnologieLe tecnologie devono sostenere il progresso armonico

    della societ nel rispetto della integrit degli Uomini e del-l'ambiente.

    Analizzando il testo appare evidente che lo scopo dellaapplicazione tecnologica deve essere il miglioramento dellaqualit della vita degli Esseri Umani e non le logiche delcommercio e del profitto delle multinazionali impegnate inuna spasmodica corsa al brevetto per ottenere il controllomonopolistico di una fetta di mercato.

    Il soggetto principale dell'impegno scientifico e tecnolo-gico deve essere e rimanere il benessere della intera Uma-nit.

    Ma che cosa la tecnologia e a che serve? E' unameccanica elaborazione della civilt materialistica? Unostrumento della mira imperialista occidentale? Potrebbe es-sere e a volte lo .

    Noi, tuttavia, riteniamo che la tecnologia sia da semprela pi alta espressione della creativit umana, atta ad ar-

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    monizzare le esigenze del Genere Umano in rapporto alleleggi Universali, a quelle Sistemiche, alle leggi di Natura, eda quei fondamenti del comportamento e delle aspirazioni acui vien dato il nome di: "Etica". Quindi la tecnologia lo

    strumento che la mente umana ha perfezionato, di era inera, per interagire tra "il dentro" e "il fuori". Con la tecnolo-gia si stabiliscono i rapporti tra individuo e individuo, popolie razze; ma anche umanit e natura, civilt e ambiente.

    E' nostro preciso dovere fare uso della tecnologia perarmonizzare tali rapporti.

    L'attenzione va posta al movente, il motivo primario, avolte nascosto, che induce l'Uomo ad aguzzare l'ingegno.Non vi tecnologia benefica allo sviluppo armonico dellasociet quando applicata ad aberranti deliri di onnipoten-za; quando determina il controllo della libert di azione edespressione; quando fa scempio della Natura e dell'ambien-te; quando asservita alla volont di opprimere e distrugge-re.

    Non bisogna per ostacolarne lo sviluppo con falsi mo-ralismi e dogmi che sembrano fondare pi sulla paura del-l'innovazione evolutiva che sulla effettiva volont di preser-

    vare principi etici.Un altro aspetto non meno importante del "saggio im-piego delle tecnologie" quello che riguarda la ricercascientifica. Vi una enorme dispersione di energie causatadalla competizione tra i vari laboratori di ricerca, i gruppiprivati, le multinazionali e gli organismi nazionali. Una diffe-renziazione di formati e standard che non giova ad alcuno.Pensate solo alle prese della corrente elettrica cos differen-ti da nazione a nazione; o ai tanti formati in competizione

    fra loro nel campo della elettronica, della televisione, delsettore audio e video; per non parlare di quello farmaceuti-co e medico, o del campo chimico e di quello pi attualedella bio-genetica, in cui ogni piccola modifica viene imme-diatamente brevettata per monopolizzarne la produzione.

    La differenziazione in s non un male; anzi giova allo

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    sviluppo tecnologico, come alla evoluzione in generale, poi-ch stimola l'ingegno e procura soluzioni varie e alternative.Ma, una volta individuata la realizzazione ottimale, deveseguire un processo di sintesi, di riunione degli sforzi, di u-

    nificazione degli standard e dei formati in una cooperazioneinternazionale che ne esalti e rafforzi l'efficacia, secondo iconcetti di semplicit e affidabilit. Insomma i "Tanti" devo-no diventare "Uno". In questo modo si mette a frutto, e nonsi sperpera, il magnifico e, senza dubbio, "divino", potenzia-le della creativit umana.

    Bisogna creare sempre pi gruppi di ricerca internazio-nali, affrancati dalle logiche di mercato, almeno in quei set-tori strategici ed essenziali per il progresso della civiltmondiale. Occorre incentivare lo scambio e la collaborazio-ne tra centri privati e nazionali affinch sviluppino procedureanaloghe e finalit concordi; occorre abolire diritti di ripro-ducibilit e "copyright" almeno laddove la loro esistenza o-stacoli il sacrosanto diritto alla salute e alla dignit dei Po-poli.

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    Domande

    Qual l'Utopia del Movimento?Utopia un termine che deriva dalle parole greche: "ou,

    topos" = non, luogo.Sta ad indicare qualche cosa che non in un dato luo-

    go, che deve ancora manifestarsi.Infatti l'utopia il mezzo, lo strumento, che permette al-

    le nuove idee di calare lentamente nella realt. Ogni inno-vazione, sistema, regola, ecc... esistente, stata in origineuna Utopia!

    FRATERNITY fonda le proprie finalit sulla idealit uto-pica espressa come molla per spingere al rinnovamento levecchie concezioni, i logori sistemi, le inadeguate scelte, ecome leva per scalzare dal terreno i pesanti macigni dellaabitudine, dell'indifferenza, dell'individualismo esasperato.

    Oggi, come ciclicamente accade, l'Uomo avverte forte-mente il bisogno di rinnovare gli sforzi per una visione idea-le e perfetta della societ in cui vive secondo le primarie i-stanze di: Libert, Equit, Fratellanza. Sono gli eterni valorisu cui si basa l'evoluzione della Umanit che, di secolo in

    secolo, vanno rinnovati e adattati alle nuove esigenze.Noi ci impegniamo a riproporli con suggerimenti concre-ti e attuabili, sul piano del governo, della economia, dellatecnologia, dello scambio di idee, mezzi e risorse, per con-tribuire a riequilibrare o meglio "raddrizzare" il tortuosocammino della nostra Civilt. Senza illusioni o falsi pudori,vogliamo dire la nostra nel coro delle tante voci che da variedirezioni, rafforzano con coraggio la grande "Eco" della so-lidariet e della cooperazione.

    Come il caos diviene ordine?Il caos originale l'espressione della forza primordiale

    della materia indifferenziata, cio senza forma alcuna. Conil procedere del tempo, sospinte dalla legge di economiache sfrutta la direzione di minor resistenza, le singole po-

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    tenzialit inespresse si scontrano senza tregua fino a trova-re dei punti di aggancio attraverso i quali comunicare leproprie caratteristiche qualitative. Si formano i primi agglo-merati che rispondono alla legge di attrazionesecondo le

    polarit vibratorie. Cos si perpetra la interrelazione armoni-ca, cio l'esatto rapporto vibratorio tra entit che esprimonodifferenti capacit e caratteristiche, sino a formare un picomplesso organismo superiore (atomo, molecola, e cosvia) che il prodotto, e non la somma, delle singole parti.

    In tal modo la creazione procede e dal "cas" (disordi-ne) iniziale si trasforma in "cosms" : l'ordine armonico del-l'Universo.

    Perch vantaggioso cooperare?L'Universo si basa sul principio della interrelazione cio

    la relazione reciproca tra le galassie, i sistemi solari, quelliplanetari e via via fino alle strutture pi piccole, quelle mo-lecolari e sub-atomiche. Vi un continuo scambio di infor-mazioni tra le singole parti, indispensabile per l'esistenza el'equilibrio del Tutto. Ogni entit, per quanto piccola e sem-plice, complementare all'intero organismo di cui fa parte;

    e vive e partecipa "coscienziosamente" al di lui benessere.Anche nei Regni di Natura del nostro pianeta vige lastessa regola anche se, dal punto di vista del singolo, sem-bra essere una lotta per la sopravvivenza pi che un reci-proco aiuto.

    D'altra parte, la competizione e lo scontro servono all'e-voluzione laddove scarso sia lo sviluppo della coscienza.

    Il debole soggiace al pi forte, il mansueto al feroce...questo l'ordine di Natura in cui opera il sacrificio individua-

    le asservito agli istinti ancestrali. Ma nell'Essere Umano, ilquarto Regno, la ragione ha preso il controllo della sfera i-stintuale e il cuore ha sviluppato i sentimenti dell'amore edella comprensione, per cui il singolo non pi deve soggia-cere al potente, bens entrambi servire il benessere dellacollettivit.

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    Compito dell'Uomo perci quello di elevare se stessoe gli altri Regni di Natura verso la cooperazione armonica dimodo che si realizzi la fratellanza planetaria, cos come operante quella dei grandi sistemi universali. Cambiare il

    detto latino "Mors tua vita mea" in "Vita tua vita mea" l'ambto traguardo della Civilt umana; a questo dobbiamogiungere applicando il retto movente nei rapporti reciproci,di modo che la speculazione privata ceda il posto al Mag-gior bene Comune.

    Oggi aggressione e dominio, competizione e antagoni-smo, non sono pi necessari, anzi sono controproducentipoich, richiedendo un enorme dispendio di energia perso-nale, devitalizzano i processi di crescita della collettivit.Nella vita del singolo, come nella esistenza pubblica, la pa-rola "concorrenza" deve riacquisire il proprio originale signi-ficato di "correre insieme", cio unire gli sforzi, per raggiun-gere il miglior risultato. Ben venga la "cooperazione concor-rente", quindi, in tutti i campi delle attivit umane, dalla ri-cerca allo scambio dei beni, per trovare le giuste soluzioniai problemi della Umanit. Che gli scienziati, gli artisti, e tuttigli uomini di ingegno congiungano i propri sforzi creativi e li

    mettano a disposizione del progresso umano senza pi bar-riere e protezioni speculative quali dazi, dogane, brevetti eroyalty, affinch tutti ne traggano il maggior beneficio.

    Che cosa la Buona Volont?La Buona Volont amore in azione; cio un moto del-

    l'animo che parte dal cuore e poi coinvolge l'aspetto volitivodella mente. Applicare la Buona Volont nel pensiero, nelleparole e nelle azioni quotidiane costituisce la base dei retti

    rapporti umani che inducono alla cooperazione fraterna.Laddove si pratica la buona volont avviene un incon-

    tro, si arriva ad un accordo, nonostante la distanza inizialeche separa due punti di vista. Quando vogliamo rapportarciagli altri dobbiamo trovare un punto in comune dal qualesviluppare strategie di consolidamento della relazione, ne-

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    cessarie ad ogni collettivit. Occorre procedere come su bi-nari paralleli, la cui vicinanza determinata dalla nostra vo-lont di essere complementari, di condividere l'esperienza,di individuare obiettivi comuni.

    Con la volont di costruire punti di unione, si realizzaquella rete di legami sinergici che vien detta : "Fratellanza".Bisogna aprire i cuori, lasciare da parte le personalit indi-viduali, le invidie, l'orgoglio e le illusorie superiorit; i piccoliinteressi e le differenze di metodo; le molteplici ideologie, lesfumature intellettuali e le diversit culturali; le distinzioni fi-losofiche e religiose, di rito e di tradizione; ma soprattutto lediverse parole con cui ognuno cerca di esprime lo stessoidentico universale principio: l'Amore inclusivo, che si espli-ca con l'aiuto reciproco e la volont di bene.

    Che cosa la Fratellanza Umana?La Fratellanza Umana la scienza della relazione ar-

    monica tra gli individui, i gruppi sociali, le razze e le nazioni,finalizzata alla realizzazione del Maggior Bene Comune.

    Applicando le regole dellarmonia elaborate dallo studiodella musica, possiamo ottenere risultati sorprendenti nei

    rapporti interpersonali o negli scambi economico-commerciali.Ogni persona, razza o nazione, ha una propria caratte-

    ristica che la contraddistingue; potremo definirla come lanota dominante.

    Occorre trovare la perfetta collocazione per ogni singolosoggetto allinterno di un gruppo di scambio; cio l'esattorapporto vibratorio che intercorre tra un individuo e laltro,riconoscendone la nota caratteristica, fino a configurare ci

    che in musica vien detto: "accordo armonico".Allinterno dellaccordo ogni entit esprime totalmente

    se stessa, pur risuonando contemporaneamente con tuttele altre. Nessuna nota prevale, e tutte insieme produconoun unico suono che moltiplicazione, e non semplicesomma, delle singole qualit espressive.

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    La giusta posizione delle parti l'una con l'altra, secondoun ordine o intervallo armonico, produce, quindi, una unitsuperiore che agisce a beneficio dell'intera sinfonia; e, intermini sociali, della collettivit.

    Occorre perci sviluppare la conoscenza delle qualitdominanti degli individui, delle razze e delle nazioni, inte-grando la visione della psicologia moderna, con quella dellatradizione ermetica che vede gli esseri umani come entitvibratorie con differenti sonorit.

    In questo modo sapremo come formare accordi connote compatibili o inserendo note armonizzanti tra sog-getti dissonanti. Ci porter ad una proficua relazione siatra gli individui che le nazioni, con una maggiore coopera-zione in tutti i campi di attivit.

    Che cosa il Benessere?Benessere dovrebbe significare:"stare bene".Nella odierna Civilt dei consumi ha piuttosto assunto il

    significato di possedere tutto ci che si desidera. Quindioggi il benessere inteso nella sua accezione materialepiuttosto che nel suo valore spirituale, che concerne tutto

    ci che tende alla comprensione, alla bellezza, alla armo-nia; in sunto, alla espressione pi piena delle potenzialitdivine dell'Essere Umano.

    Bisogna per constatare che l'accumulo di beni non hamai portato alla felicit, bens ad un appagamento momen-taneo che poco a poco sfocia in noia esistenziale, aliena-zione, o ancora peggio.

    L'uomo moderno deve recuperare il concetto originariodi benessere che : "essere rivolto al bene", cio a quell'e-

    quilibrio che scaturisce dalla integrazione tra Spirito e Mate-ria, tra esigenza sintetica interiore e proiezione esteriore.

    Il "Benessere" , in termini psicologici, il risultato di unaintegrit psico-fisica che si ottiene dando ascolto alle istan-ze dell'anima, il Vero S. Egli deve dirigere le manifestazio-ni della personalit.

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    Quando avviene questa realizzazione l'individuo diven-ta capace di esprimere la propria creativit al servizio delbene comune e cos conquista il benessere sociale.

    Che cosa il Maggior Bene Comune?Il Maggior Bene Comune il benessere risultante dal-

    l'impegno e la coesione di tutte le entit costituenti un orga-nismo superiore. Si attua nel rispetto e nell'utilizzo preziosodella diversit, in qualunque modo essa sia espressa. Daci, se ne deduce che, nel governo di una nazione, le sceltedi una minoranza saranno in relazione sinergica con quelleespresse da una maggioranza.

    In una societ avanzata, ogni gruppo, sia esso politico,economico o religioso, deve agire in rapporto armonico ri-spetto agli altri, dando il proprio contributo, secondo la qua-lit e la funzione che lo caratterizza e distingue. In questomodo, si va a costituire un pi complesso organismo (orga-nizzazione sociale della nazione) che risulta essere: non lasomma, bens, il prodotto delle singole potenzialit. E' disemplice esempio il corpo umano, costituito da vari organicon differenti funzioni, tutte finalizzate al mantenimento ot-

    timale dell'intero organismo. In natura, ogni singola entit utile al tutto!

    Che cosa la linea di Minor Resistenza?La linea di Minor Resistenza quella che segue la ma-

    teria per progredire ed evolvere.Dipende dalla legge di Economia che persegue il fine

    con il minor sforzo, e dalla legge di Ciclicit che governa ilpermanere della manifestazione.

    I Regni di Natura sono soggetti a queste Leggi Univer-sali, ma l'uomo, il Quarto Regno, disponendo del libero arbi-trio, a volte devia dai dettami originali e si complica inevita-bilmente la vita.

    Bisogna considerare che la Minor Resistenza la viapi semplice e naturale per conseguire qualsiasi scopo. Il

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    fiume ne un valido esempio: per quanto irto di ostacolipossa essere il suo percorso, si adatta con pazienza e per-severanza ad ogni circostanza, e infine arriva al mare.

    La legge di Ciclicit collabora con quella di Economia e

    consente che la spinta evolutiva non perda di efficacia. In-fatti essa governa il moto a spirale della evoluzione che, adogni voluta, si rinnova ritmicamente.

    Se dobbiamo mantenere una tensione costante perlungo tempo, ad un certo momento la nostra energia finir.Al contrario, se agiremo per impulsi ciclici, cio reiterandoritmicamente il nostro sforzo, riusciremo a ricaricare la e-nergia cinetica e mantenerla molto pi a lungo. In questomodo procede la Natura alternando lo sforzo vitale al ripo-so, la spinta dinamica alla quiete.

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    Riflessioni sullEconomia

    Unevoluzione socio-economicaL'Uomo un essere di transizione, cio: l'anello di con-

    giunzione tra il Regno Animale e il Regno Divino. Inizia ilcammino evolutivo sviluppando, dapprima, la sfera degli i-stinti: quello di sopravvivenza, di autoaffermazione, di ag-gregazione. La ragione prende, poi, il graduale controllo etrasforma le pulsioni in creativit della mente. Infine, l'intuitosvela il linguaggio dell'anima e l'essere umano raggiunge lameta della aspirazione spirituale.

    Analogamente, ci avviene per lUmanit, consideratacome un organismo unitario in evoluzione. Essa procede,infatti, da una condizione infantile incentrata sull'egoismo i-stintivo, ad una et matura basata sull'altruismo e la coope-razione fraterna. Attualmente, la progenie umana, in faseadolescenziale, sta attraversando un periodo di crisi e disconvolgimenti emotivi, che, tradotti in avvenimenti sociali,muteranno le vecchie forme in nuove realt.

    Lincessante spinta verso la Fratellanza, ha condottol'Umanit attraverso i secoli, in alterne vicende, fino al ri-

    sveglio nelle masse del barlume della ragione. Dal MedioEvo al Rinascimento, il misticismo emotivo ha lasciato spa-zio alla razionalit della mente. In seguito l'Illuminismo haaperto un varco nelle coscienze, e la rivoluzione franceseha sancito il diritto del nuovo cittadino alla Libert, Ugua-glianza e Fraternit.

    Pi tardi, dal principio di libert nato il sistema socio-economico del capitalismoche, interpretando illusoriamentela libera espressione del talento individuale, come appro-

    priazione di spazio, ha condotto, il singolo, allespansionepersonale, esaltandone competizione e concorrenza, e lenazioni alla conquista di nuovi mercati, assoggettando po-poli e territori alle mire speculative della globalizzazione e-conomica.

    Daltro canto, dal principio di eguaglianza interpretato

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    sul piano materiale come parit di peso, anzich uguaglian-za dellessenza umana, nato il comunismoche ha prodot-to in fine un appiattimento collettivo e un livellamento dellecapacit individuali e nazionali. Nella illusione che il peso

    delle masse potesse equilibrare il potere dei potenti, hacreato enormi apparati burocratici che ne hanno di fatto fre-nato la spinta ideale.

    Occorre comprendere che peso contro peso non pro-duce uguaglianza ma contrapposizione e conflittualit; coscome spazio contro spazio, senza integrazione produce in-tolleranza e costruisce prigioni.

    In termini economici il burocratismo comunista ha quin-di appiattito il mercato mentre, per tutta risposta, il neo libe-rismo capitalista ne ha reso schiava lUmanit.

    Ora dobbiamo volgere ad et matura e saper coniugareil principio di libert con quello di uguaglianza su di un pianosuperiore a quello materiale, per dar vita al terzo fattore: lafratellanza.

    Una fratellanza figlia della libera espressione creativadellindividuo, nel riconoscimento dellequanime potenzialitdi tutti gli esseri umani.

    A tuttoggi questa la sfida, questo lo scopo per cui ivalori di libert di espressione, giustizia sociale e coopera-zione nel libero scambio, devono entrare sempre pi nellamentalit comune ed essere riconosciuti ed attuati dai go-verni di tutti i Paesi cos come sono scritti nella dichiara-zione dei diritti dellUomo, fondamento delle Nazioni Unite.

    Il materialismoIl materialismo, nellillusoria assunzione dei beni mate-

    riali a valori primari, induce a un frenetico desiderio di pos-sesso di tutto ci che apparenza e forma, a decrementodella sostanza. Risultano, perci, in secondo piano, i valoriesistenziali e spirituali dell'uomo (la comprensione, l'accet-tazione delle diversit, la solidariet, lo spirito di collabora-zione, la lealt, l'onest, il coraggio, il senso di equit, ar-

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    monia e bellezza, la serenit e la gioia), considerati appan-naggio dei semplici o degli stupidi. Questo atteggiamento,che porta a considerare il denaro come il pi alto bene pos-sibile e quindi ad utilizzarlo senza scrupoli per il proprio po-

    tere, produce un sistema sociale basato sull'etica del pos-sesso e del commercio, invece che, su quella dei rapportiumani.

    Da ci, derivano purtroppo i maggiori problemi che af-fliggono l'Umanit.

    Figlio del Materialismo l'ormai imperante Capitalismo,basato, come tutti sanno, sul profitto. La produttivit di unaNazione determina il suo potere di acquisto e di scambio dirisorse e beni di consumo. Pur essendo un meccanismocollaudato e preciso, pur tuttavia crea scompensi e squilibrinella distribuzione delle ricchezze, poich le Nazioni chedetengono le materie prime o che possiedono la tecnologiaper trasformarle, condizionano fortemente i Paesi che nesono sprovvisti.

    Inoltre, con il passare del tempo, alcuni aspetti all'iniziopositivi, quali la liberalizzazione degli scambi commerciali ela incentivazione della produzione industriale, sono degene-

    rati in pericolose ossessioni come: il consumismoe l'arrivi-smo.Il consumismo l'abnorme e ingiustificata spinta al

    consumo, causata da una distorta concezione dei bisogniprimari dell'uomo, che porta le cosiddette societ avanzateall'incessante aumento della produzione di beni moltospesso superflui.

    Non di meno l'arrivismo, cio l'utilizzo di qualsiasimezzo speculativo per il raggiungimento del proprio suc-

    cesso a discapito del merito degli altri. Questa distorsionedel concetto di sana competizione, trasforma il confrontodinamico-sinergico, insito in un sistema meritocratico, in e-stenuante lotta per la supremazia. Ne derivano fenomenicome la concorrenza sleale, che porta a un decadimentodella qualit di prestazioni, servizi e merci, con il conse-

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    guente impoverimento della creativit.Il Capitalismo figlio, in ultima analisi, dell'egoismo an-

    cestrale dell'uomo, del desiderio di conquista e di potereche lo ha accompagnato in tutti questi secoli. Se ci stato

    utile alla spinta evolutiva, poich ha contribuito a svilupparela personalit umana in tutti i suoi aspetti, ora influisce ne-gativamente sul progresso delle societ impedendone lacrescita equilibrata.

    Occorre ripristinare un sistema a "misura d'uomo", incui i rapporti umani, e non quelli monetari, diventino la prin-cipale fonte di scambio!

    Il punto di svoltaIl livello di consapevolezza della popolazione mondiale

    arrivato ad un punto di svolta. Il senso di responsabilitindividuale sempre pi presente nell'animo umano, ne conferma il frequente sorgere di iniziative umanitarie e pre-stazioni di volontariato in tutti i campi del sociale. Con essoaumenta nella persona il bisogno di partecipare e collabora-re in modo attivo e propulsivo alle scelte della societ uma-na. E' una naturale spinta verso la ricerca del bene comu-

    ne, la consapevolezza di essere non pi una singola entitpi o meno autosufficiente, ma parte integrante di un siste-ma organico e vitale, in cui contribuire in prima persona allento ma inarrestabile progresso.

    E' la sintesi del concetto di Democrazia che porter adun nuovo Ordine Mondiale in cui l'individuo sar autore-sponsabile del benessere sociale senza pi ricorrere adobblighi collettivi.

    Occorre quindi sviluppare un modello ideale che coa-

    diuvi l'attuale sistema e risponda alle necessit di integrarele culture e le razze nel rispetto delle diversit, armonizzaregli scambi economici tra i diversi Paesi, unificare gli sforzinelle attivit della Scienza, e in sintesi colmare il divario traricchezza e povert, giustizia e sopruso, libert e oppres-sione.

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    L'unitarismoL'Unitarismo la proposta di FRATERNITY per un nuo-

    vo modello socio-economico fondato sulla cooperazione tra

    i Popoli e le Nazioni per il raggiungimento del Maggior BeneComune.

    Si basa su tre enunciazioni fondamentali: IlluminatoGoverno dei Popoli, Equa distribuzione delle Risorse, Sag-gio impiego delle Tecnologie.

    Il primo si attua con il diritto al benessere sociale e allaqualit della vita, la pari opportunit nella espressione dellepotenzialit personali e la crescita della responsabilit indi-viduale attuata attraverso il servizio.

    Il secondo con il controllo internazionale delle risorse, laripartizione dei beni secondo le necessit delle singole Na-zioni, le ristrutturazioni del sistema produttivo e della forzalavoro secondo un modello meritocratico che ne estrinsechila creativit e ne esalti il talento. Il terzo con l'unificazionedegli intenti nella ricerca scientifica, la standardizzazioneglobale delle applicazioni tecniche, la programmazione distrategie energetiche in armonia con l'ambiente.

    Il modello di transizioneIl modello proposto da FRATERNITY prende spunto dal

    fatto che ormai il denaro il motore primario delle attivitumane, ma non basta per garantire una qualit di vita a tuttigli abitanti del pianeta; non basta per debellare le malattiesecolari e quelle che stanno diffondendosi oggi; non bastaper realizzare i grandi progetti internazionali nel campo del-la ricerca scientifica e non basta per sfamare tutti. Non si

    pu immettere pi denaro perch ci provocherebbe seriproblemi sull'equilibrio dell'attuale sistema che basa la ric-chezza di una Nazione sulla capacit produttiva. Non si putornare al baratto per ovvi motivi di scomodit, quindi nonc' scampo: l'Umanit soccomber non a causa di immanicataclismi, ma pi miseramente per mancanza di denaro; a

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    meno che si possa introdurre un meccanismo che scorporidal sistema denaro le attivit umane atte a garantire benes-sere, salute e progresso scientifico.

    D'altra parte bisogna ricordare che il denaro una a-

    strazione, seppur utile, della mente umana; e le leggi chene regolano il flusso, niente altro che un codice, una con-venzione, accettata da tutti. La convenzione attuale si basasulla ricchezza materiale (produzione di beni) ma, in un fu-turo o futuribile contesto sociale, potrebbe fondare sulla"ricchezza spirituale" (produzione di bene); solo una ipo-tesi, un ribaltamento del concetto che tuttora privilegia imolti anzich lUno!

    Se un meccanismo si logora, si cambiano o si modifi-cano gli ingranaggi per farlo funzionare secondo le nuoveesigenze. Nulla immobile o irremovibile! Quindi anche ilmeccanismo economico pu e deve essere cambiato e mi-gliorato quando si manifesti inefficiente.

    La "realt virtuale" nei vari campi di applicazione, hadato un grande impulso alla creativit. Perch non usarlaanche come sistema di scambio economico?

    FRATERNITY propone l'utilizzo del "denaro virtuale"

    come mezzo di scambio. Parallelo e sinergico rispetto allamoneta corrente. Questo progetto prevede la costituzione diun Organismo di Controllo Internazionale che vigili sull'ope-rato delle istituzioni preposte, o l'incarico ad uno gi esi-stente quale ad esempio l'Organizzazione delle Nazioni U-nite; la fondazione di un Istituto Centrale che bilanci l'afflus-so del denaro proveniente dal sistema produttivo e convertail denaro virtuale proveniente dal sistema parallelo; la aper-tura di una Agenzia per le transazioni che regoli ed equilibri,

    entro il "regime virtuale", gli scambi di progettualit, materieprime e beni prodotti dalle singole Nazioni.

    La condizione essenziale per la buona applicazione delmodello di transizione che il "regime virtuale" sia sempreseparato dal "sistema economico" in modo da non interferi-re sulle attuali leggi di mercato.

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    Il denaro virtuale verrebbe impiegato, come si detto,per motivi di grande rilievo umanitario e per agevolare ilprogresso sociale e scientifico laddove non fosse persegui-bile con i mezzi consueti.

    Il modello di transizione prevede un possibile utilizzodel "denaro virtuale", che per praticit chiameremo "Bonus",anche entro l'attuale sistema produttivo, con la creazione diun nuovo rapporto tra forza lavoro e impiego.

    In sintesi il Bonus verrebbe percepito dal lavoratore noncome stipendio bens come "pensione", di modo che, all'etstabilita, fosse utilizzato per il conseguimento di un soddi-sfacente livello di vita.

    Il valore dei Bonus potrebbe essere rapportato in per-centuale alle tasse versate e al livello gerarchico raggiunto,o al grado di responsabilit assunto dal lavoratore sia auto-nomo che dipendente. Naturalmente il potere di acquistodei Bonus dovrebbe essere in stretto rapporto con il costodella vita di ogni Nazione, ed essere rivolto non ai bisognivoluttuari, bens a quelli primari (cibo, vestiario, trasporti,utenze, ecc...), oltre che a garantire la realizzazione di atti-vit ricreative e culturali atte a favorire il benessere psicofi-

    sico.Il "flusso virtuale" verrebbe regolato dall'Istituto Centraleche provvederebbe alla riconversione dei Bonus in denarocorrente e alla immissione programmata di quest'ultimo nelciclo economico produttivo.

    In questo modo sarebbero presenti due sistemi paralle-li, l'uno in relazione all'altro, ma entrambe autonomi. I van-taggi sarebbero evidenti sia in termini economici (risoluzio-ne del problema pensioni, aumento di consumi e produzio-

    ne), sia in termini di occupazione (ricambio generazionale,lavoro assicurato a tutti) e, non ultimo, in termini di qualitdella vita (pi tempo per i propri interessi e lo sviluppo dellequalit individuali).

    E se qualcuno obiettasse che reintrodurre il denaro,frutto della riconversione dei bonus, provocherebbe pro-

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    blemi di inflazione o qualsivoglia squilibrio nel sistema eco-nomico mondiale, facciamo presente che attualmente nel-l'economia mondiale gi prepotentemente coesistente unenorme flusso di denaro proveniente da un circuito, diciamo

    cos, "alternativo" anche se non virtuale, e certamente nonvirtuoso: "il denaro riciclato dalle mafie e dal crimine specu-lativo di tutto il mondo".

    La responsabilit come mezzo di scambioIl denaro, come gi stato esposto, il mezzo di

    scambio energetico dell'umanit. Infatti consente la tra-sformazione dell'energia potenziale in beni materiali. Il suopossesso quindi il principale scopo della esistenza uma-na, cos come ora concepita, fonte di odi e lotte ataviche.

    Nel sistema economico mondiale per produrre, come siusa dire, "ricchezza", occorre per prima cosa disporre di ri-sorse, ossia le materie prime (energia potenziale), poi qual-cuno che abbia la possibilit (il capitale) e la voglia (iniziati-va privata) di tradurle in beni (energia materiale), quindiqualcuno che abbia l'abilit di lavorarle (forza lavoro), infinequalcuno che abbia la necessit di usarle (consumatore). In

    tutti questi passaggi il denaro funge da mediatore, e condi-ziona fortemente l'esistenza, dando luogo ad ogni sorta dispeculazione. Potrebbe essere sostituito con un altro "mez-zo di scambio energetico" che non abbia gli stessi effetti de-leteri?

    La risposta una sola: "Responsabilit".Per capire meglio occorre rifarsi alla origine etimologica

    del termine. Responsabilit deriva dalle parole latine "re-sponsum e abilitas" che significano risposta e abilit; quindi

    abilit a dare risposte. La parola risposta deriva a sua voltada "res - pondere", ossia: pesare le cose.

    Da ci si arguisce che essere responsabile vuol direessere in grado di prendere sopra di s il peso delle coseper conoscere le risposte; cio farsi carico delle altrui ne-cessit e trovare soluzioni adeguate.

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    Come si realizza tutto ci?Compiendo un percorso di vita che ad ogni tappa pro-

    duce una espansione di coscienza.Attraverso l'esperienza diretta, cio l'indagine e la spe-

    rimentazione soggettiva nei campi della conoscenza uma-na, si acquisisce la misura, il peso delle cose, da cui derivala capacit di discriminare, che a sua volta conduce allapiena consapevolezza di s (conoscenza del proprio compi-to), la quale provoca un profondo senso di responsabilitverso gli altri, che infine attira un riconoscimento di affidabi-lit e rispetto; in una parola: "potere".

    La responsabilit dunque la chiave del potere intesonel suo vero significato di "Servizio". Potente colui chesceglie di servire!

    Se l'uomo sapr sacrificare le proprie istanze ponendo-si al servizio del Piano Evolutivo, allora otterr il vero poteredi trasmutare il "piombo in oro" e potr creare un mondomigliore.

    Questa la visione ideale di FRATERNITY che apre leporte ad un prossimo futuro in cui, in virt della totale re-sponsabilit acquisita, l'essere umano, il cittadino della

    nuova societ, sar in grado di regolare armoniosamenteogni rapporto senza ricorrere al denaro.L'individuo non sar pi obbligato a lavorare per so-

    pravvivere, ma vivere per collaborare, non considerando piil lavoro e la carriera come unico scopo della propria esi-stenza, ma come contributo, servizio di scambio, per ot-temperare alle necessit della comunit.

    In una societ ideale, sganciata dal denaro, la produ-zione dei beni sar autoregolata e distribuita in modo da

    non creare squilibri. Le attivit umane saranno rivolte so-prattutto alla crescita sociale strutturata in tre cicli. Il primosar improntato alla formazione educativa del singolo, svi-luppando le doti e le qualit personali atte a indirizzandolopoi, nel secondo, verso una attivit congeniale in cui esple-tare il proprio servizio alla collettivit. Il terzo ciclo, intorno

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    alla met della durata media della vita, sar svincolato dal-l'obbligo produttivo e dedicato alla crescita personale (intermini di sviluppo della coscienza), e all'apprendimento diquelle capacit che, non appartenendo ancora alle qualit

    personali, dovranno essere il frutto di nuove esperienze efuture realizzazioni.

    E possibile promuovere il bene?Le civilt cosiddette "avanzate" nonch opulente, pro-

    muovono il consumo di beni come "imperativo" per il rag-giungimento del benessere individuale. Tutto incentratosulla produzione e vendita di merci, mirabilmente consegui-te inculcando nelle menti dei consumatori una irrefrenabilenecessit. Stimolare il bisogno, far crescere il desiderio, lastrategia adottata dai sapienti persuasori palesi ed occulti.Sono state messe a punto le tecniche pi sofisticate perconvincere ed irretire. Dalle immagini subliminali alle mas-sicce campagne pubblicitarie; dai gadget promozionali aiconcorsi a premi; dai quiz televisivi alle "soap opera" quoti-diane, il globale business del consumo tende i propri tenta-coli multicolori ipnotizzando le masse.

    A giudicare dal risultato, il metodo decisamente infal-libile!D'altra parte, non bisogna demonizzare gli strumenti

    adottati. Gli strumenti sono solo "utensili"; mezzi per rag-giungere uno scopo. Non v' colpa nella scelta dell'attrezzo;semmai vi illecit nell'intento. E' sempre il movente, l'in-tenzione, che fa la differenza! Possiamo dunque utilizzaregli stessi mezzi per fini opposti.

    Prendendo ad esempio l'energia atomica, possiamo

    constatare che pu essere asservita alla salvezza o alla di-struzione di vite. Non essa stessa "malefica" o "benefica";siamo noi esseri umani che ne determiniamo l'utilit! Pos-siamo quindi volgere verso la promozione del "Bene" e del-la cooperazione fraterna tutti quegli strumenti che, cosscaltramente, abbiamo creato per convincere a consumare

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    "beni".Perch non lanciare massicce campagne pubblicitarie

    (e non sporadiche "pubblicit progresso") che diffondano iprincipi della tolleranza e della solidariet?

    Perch non produrre pi finction che racconti di unmondo migliore; e programmi televisivi che diano voce alleiniziative umanitarie; e telegiornali che evidenzino le "buonenuove" cio le notizie positive?

    Perch non incentivare la onest, la generosit e l'al-truismo con premi e riconoscimenti sugli organi di informa-zione cartacei e radiotelevisivi?

    Creiamo i gadget della fratellanza. Serviamoci delleimmagini subliminali per trasmettere all'inconscio collettivoche "diverso bello"; che "aiutare buono"; che "cooperare fantastico" come vincere una crociera nei mari del sud.Anzi: "Se cooperi vinci una crociera nei mari del sud".

    Ben vengano gli sponsor (come gi sta avvenendo) perpromuovere solidariet e volontariato; ma si faccia di pi: sicreino le "Multinazionali delle buone azioni" quotate in bor-sa!!! Che gli indici impazziscano per l'andamento giornalie-ro della buona volont mondiale e della volont di bene.

    Che i giornali parlino della ascesa della "United brotherscompany" o della crescita della "All the people togetherholding". Non una follia. Pu essere una splendida realt.D'altra parte oggi sono quotate in borsa aziende che produ-cono spettacolo: come le societ calcistiche. Non si vedeperch non potrebbero esserlo altrettanto le associazioni,gli enti e le comunit che producono lo spettacolo della ria-bilitazione alla vita? Insomma bisogna pubblicizzare e pro-pagandare l'inclusivit e la comprensione amorevole con

    tutti i mezzi che la civilt moderna mette a disposizione neicampi della comunicazione, della economia e della finanza.

    Non scambiate questa nostra visione per una provoca-zione, magari immaginifica, ma alla fine utopica o irrealiz-zabile, perch proprio quello che cercano di far credere lepotenti forze della separativit e della materialit.

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    Il valore del desiderioQualche anno fa, durante un viaggio nel deserto del

    Sahara, incontrai un ragazzo che aveva una bellissima rosadel deserto (una concrezione cristallina). Gli chiesi quanto

    costasse e lui non chiese soldi ma la torcia elettrica che te-nevo agganciata alla cintura. Concludemmo il baratto o-gnuno convinto di aver fatto il migliore affare.

    Riflettendo sull'accaduto, mi parve chiaro che il valoredegli oggetti scambiati non rispondeva alle logiche dei costidella catena produttiva, n ad un valore intrinseco, ma allamisura del desiderio o del bisogno personale. (Il bisogno l'espressione ancestrale e istintiva del desiderio di soprav-vivere).

    La rosa del deserto, del valore commerciale di qualchecentinaio di migliaia di vecchie lire, era equivalente alla tor-cia elettrica che ne poteva valere appena qualche migliaio.Nel deserto la torcia era preziosa, per il ragazzo, quanto perme la rosa che, al contrario, non suscitava alcuna attrazio-ne su di lui poich la riteneva un oggetto comune.

    Che il desiderio sia il carburante che alimenta il motoredelle attivit umane e cresca quanto pi irraggiungibile e

    prezioso sia l'oggetto stesso del desiderio, lo sa bene ilmercato e lo sanno molto bene i pubblicitari che affinano intale direzione le tecniche di promozione dei beni di lusso. Eben lo conoscono i produttori e i commercianti che accre-scono a dismisura il prezzo dei cosiddetti "oggetti simbolo"in virt del fatto che influenzano l'immaginario collettivo.Pi consumi e pi sei felice e contribuisci al benessere del-la comunit. Questo lo slogan che viene diffuso per rin-graziare od ingraziarsi il consumatore, vero protagonista

    dell'attuale sistema economico globale.Stimolare il consu-mo significa, tuttavia, far crescere l'apparenza del benesse-re che deriva dal possesso delle cose.

    Un benessere, per l'appunto, apparente poich l'appa-gamento del mero desiderio produce un senso di sazietmomentaneo che, come per il cibo, una volta digerito, sva-

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    nisce. Rimane una sensazione di vuoto, di contrazione, acui segue la spasmodica ricerca di un oggetto appetibile,per sentirsi di nuovo pieni; ma alla fine ritorna il vuoto! Unvuoto che per sovrabbondanza di beni diventa assenza di

    bene, ossia: vuoto esistenziale. Quel vuoto che induce moltia percorrere tunnel oscuri in cui facile perdersi non tro-vando la luce della propria anima.In questo modo vieneperseguita la paranoica rincorsa al bisogno che alimenta l'il-lusione del benessere consumistico.

    Tutto ci posto in essere da leggi di mercato chesembrano inderogabili e inflessibili, sorde alla esigenza diuna pi equa distribuzione delle risorse, di un pi saggio uti-lizzo del desiderio in risposta alle istanze di cooperazione,piuttosto che a quelle di concorrenza e competizione.

    Poco importa ai potentati economici che il mondo siadiviso tra un oriente sfruttato costretto a produrre a costisempre pi bassi e un occidente sfruttatore obbligato aconsumare a costi sempre pi alti; poco importa che l'orien-te non abbia un ritorno di benefici adeguato al dispendio dirisorse e manualit, se ci contribuisce a mantenere il di-spotico controllo sui Popoli e sulle riserve energetiche del

    pianeta.Poco importa alle lobbies multinazionali che lastessa legge della domanda e dell'offerta (per cui a maggiorrichiesta di beni corrisponde l'aumento dei prezzi e a mag-gior disponibilit il calo) si riveli, da un lato, un ricatto, edallaltro, un illusorio incentivo, se ci serve a convogliaregrandi masse di denaro nei forzieri occulti, piuttosto che adarmonizzare la quantit delle merci in relazione ai bisogni.

    Che fare allora per riportare ad equa misura, a giustaproporzione lo scambio tra i Popoli? Poich di questo si

    tratta quando si affronta il tema della economia globa-le.Occorre trasformare lo scambio di merci in relazioni u-mane, ossia, spostare l'oggetto del desiderio dalle cose allepersone. Bisogna, dunque, privilegiare il valore del talento edella creativit umana piuttosto che il valore del manufattoche da essi deriva.

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    Occorre scoprire ci che di interessante e di prezioso visia, non nella borsa, ma nella esperienza degli altri, chepossa arricchire la nostra vita; in altre parole, valorizzarel'espressione delle potenzialit attraverso la crescita della

    coscienza individuale in modo che, il desiderio, diventi aspi-razione ad evolvere nel reciproco sostenimento. Quel so-stenimento che vien detto "fratellanza" e che una volta rag-giunto fa s che ognuno si prodighi per il bene dell'altro esfami il proprio vicino.

    Questo concetto ben evidenziato in una parabola do-ve i beati che popolano il paradiso, avendo vincolato allamano un lungo cucchiaio, riescono a cibarsi imboccandosia vicenda mentre, i dannati all'inferno, sottoposti al mede-simo vincolo, si sforzano di ingurgitare cibo ognuno per s,senza riuscirvi.In ultima analisi, per dare il giusto valore aldesiderio bisogna convertire la politica dell'avere in quelladell'essere; bisogna abbandonare la "paura del perdere"(cose, quattrini, fama) per abbracciare il coraggio di ritrova-re se stessi negli altri, affinch sia svelato l'inganno dellaseparativit. Che gli Uomini sappiano della intima relazioneche da sempre li unisce.

    La mancanza di denaroIl tema del denaro di estrema importanza per il pro-

    gresso della Umanit.Bisogna chiarire che in s rappresenta un formidabile

    "mezzo" di trasformazione della energia in beni, e per que-sto deve essere utilizzato.

    Il denaro in circolazione nel mondo non basta per prov-vedere alle necessit primarie di sostentamento, salute e

    benessere di due terzi degli abitanti del nostro pianeta per-ch invece di essere adoperato come mezzo di scambio,viene accumulato come "bene prezioso". Da ci deriva ilproblema della sua reperibilit.

    Inoltre, il flusso monetario disponibile non riesce a tene-re il passo con le esigenze della ricerca scientifica e tecno-

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    logica, per cui si verifica un "ritardo" che ostacola gli sforziglobali di sviluppo. Come rimedio si cerca di abbassare icosti del sistema produttivo invece che trovare il modo diaumentare , allargare, la disponibilit di ricchezza.

    Se l'essere umano imparasse a servirsi del denaro peril proprio fabbisogno senza cupidigia, e poi lo ridistribuisse,cio lo immettesse di nuovo nel flusso corrente, ve ne sa-rebbe a sufficienza.

    Bisognerebbe prendere esempio dall'acqua che servetutti ma non ha padroni, scorre senza sosta e non finiscemai perch torna sempre all'origine.

    Purtroppo non cos. Ancora una volta l'egoismo uma-no distrugge l'equilibrio naturale!

    Giocando a MonopoliII sistema economico in genere e quello finanziario, vo-

    luto nello specifico dal neo-liberismo capitalistico, una co-struzione mentale atta a favorire il controllo dellUmanit daparte di uno sparuto numero di potenti speculatori.

    Esso basa la sua efficacia sulla geometria di finalit il-lusorie quali il libero mercato e la libera circolazione delle

    masse monetarie ancorate al dollaro US.Ci ha dato origine allo FMI (Fondo Monetario Interna-zionale) che provvede ad elargire prestiti - sempre in dollari- ai Paesi bisognosi e in via di sviluppo; prestiti che di fattostrozzano il debitore e lo incatenano alle logiche del WTO(World Trade Organization). LOrganizzazione Mondiale delCommercio, che ha il compito di controllare lo scambio del-le merci, a sua volta provvede a rinforzare i ceppi, attraver-so direttive di mercato che soggiogano definitivamente la

    Nazione malcapitata, pena lestradizione dal contesto glo-bale e labbandono al proprio destino nel ghetto dei derelittiterzomondisti.

    Il sistema della finanza mondiale, poi, un capolavorodi virtualit. Non v Matrix che tenga di fronte alla inventi-va subliminale dei Futures, delle bonds, e degli altri

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    marchingegni cinesi creati apposta per rendere inestrica-bile e incomprensibile ai non addetti (leggasi i non apparte-nenti alle lobbies di potere) il meccanismo del trucco. Si,perch, alla base di tutte le creazioni virtuali esiste un truc-

    co che ne vela la realt.E evidente che la realt velata a cui mi riferisco, quel-

    la della cupidigia a cui viene applicato il make updellavvenente seduttrice, che elargisce doni e ricchezze.Scavando ancor pi dentro, sotto la pelle, si pu scoprirelorigine stessa del velo illusorio, che consiste nella separa-tivit. Seminare separativit lazione pi malefica chepossa essere condotta contro il genere umano poich essariduce lUomo a entit isolata. Sentirsi soli, abbandonati,privi di un contesto solidale, fa perdere forza e fiducia in sestessi fino a rendere schiavi del proprio egoismo che pareessere lunica protezione. Ci vale per lindividuo come perla Nazione o il Popolo a cui viene comminata la condannaallesclusione!

    Andate in prigione direttamente senza passare dal via.Ricordate quella indicazione che, senza mezze misure, viisolava dal gioco di Monopoli per qualche giro? Oppure

    rammentate il terrore di passare per viale dei Giardini oparco della Vittoria, dove il conto dellalbergo avrebbe pro-sciugato i vostri averi? Bene, laccostamento al Monopolidella vostra fanciullezza non affatto casuale!

    Le logge oscure e i potentati economici hanno creato ilmonopolio mondiale a loro immagine e profitto rendendocipiccoli e soli, togliendoci la forza dellunit e costringendocia lottare gli uni contro gli altri per sopravvivere. Stiamo vi-vendo lincubo di Monopoli come se fosse la vera realt

    invece che un brutto sogno dovuto a indigestione. Ora dob-biamo svegliarci, prendere un buon lassativo purificante, ericordarci che possiamo cambiare le regole del gioco e ren-derle proficue per lintera Umanit.

    Da tempi remoti un motto risale faticosamente la chinaper ristabilire la verit e la realt cos come erano in origine.

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    Lunione fa la forza, questo il messaggio archetipico chesquarcia il velo! LUnione la forza che vivifica lUmanit.Ogni volta che pratichiamo lunione nelle forme della condi-visione, della comprensione, del reciproco sostegno, esal-

    tiamo la nostra nota umana, quella che ci contraddistinguein tutto il creato e ci affranca dalla bestialit.

    La svolta energeticaLapprovvigionamento energetico basato sulla combu-

    stione degli idrocarburi ha sviluppato nel secolo scorso lacosiddetta economia del petrolio; economia che tuttora,con lavvento del capitalismo neoliberista globalizzante, a-cuisce il divario tra Paesi ricchi e poveri; tra chi il petrolio loproduce o lo controlla e chi non ne ha accesso e deve sot-tostare alle leggi dellorganizzazione del commercio globale(WTO) pena la estromissione dal mercato.

    E disarmante constatare come la fonte principale dienergia, quella solare, da cui derivano le energie rinnovabiliquali la fotovoltaica, leolica, la idrica e le bio masse, sia deltutto trascurata, perch non monopolizzabile, a favore degliolii combustibili. Pare che lUmanit non sia evoluta abba-

    stanza per potere compiere un salto di ottava, o un saltoquantico, e passare dalla energia ottenuta attraverso lacombustione a quella della fusione nucleare (fusione enon fissione).La tecnologia della combustione vecchiaquanto il mondo, da quando cio i primi uomini scoprirono ilfuoco per atrito; quel fuoco che brucia la materia organicabasata sulla molecola del carbonio; lo stesso fuoco che ar-de dentro di noi per effetto della frizione e vibrazione degliatomi e delle cellule. Un fuoco fisico che a sua volta alimen-

    ta i desideri umani e pu farli bruciare di violenta passione,quando le scorie intasano i canali energetici e non permet-tono il fluire costante dellenergia vitale.

    Potremmo affermare che il genere umano sviluppi si-stemi energetici in analogia con il proprio grado evolutivo. Ilsistema socio-economico, ossia, lo scambio di beni, infor-

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    mazioni e contenuti intellettuali che d energia alla nostracivilt, sembra ricalcare, infatti, il processo di assimilazionedegli elementi nutritivi del metabolismo cellulare, che avvie-ne appunto per combustione.

    In sostanza il sistema socio-economico figliodellapparato digerente dellessere umano poich su que-sto livello che gran parte dellUmanit focalizzata ed agi-sce. In altre parole, se la razza umana incentrata sul fa-gocitare, accaparrare e consumare cibo e merci, produceuna societ che si alimenta per combustione bruciando tut-to ci che le possibile: dal petrolio alle foreste; dai senti-menti ai valori etici. Ci porta a due considerazioni. In pri-mis, il sistema energetico-socio-economico deve armoniz-zarsi a quello naturale e quindi deve trasformarsi da siste-ma meccanico, rispondente a rigide leggi di mercato, in si-stema reticolare vivente, flessibile alle istanze delle singolecomponenti che interagiscono in modo unitario.

    La seconda considerazione di ordine metafisico e so-vrasta la prima. Il sistema diventer vivente e vitale, ciosar in grado di rigenerarsi, mantenendo un equilibrio strut-turale, quando gli esseri umani eleveranno le proprie co-

    scienze al di sopra dei beni materiali e faranno, della socie-t dellavere, un contenitore per la societ dellessere.Per raggiungere questo traguardo occorre procedere

    dal fuoco per atrito ad un fuoco che non frutto della com-bustione, bens della fusione: quello solare. Il Sole illuminala Terra con raggi vivificatori. Ogni forma di vita ne trae so-stentamento e informazione per aderire allarmonia cosmicaordinatrice.

    Nel genere umano la luce solare assimilata alla luce

    che rischiara le tenebre dellintelletto fino a portare la menteal livello intuitivo. Lo sviluppo della ragione aiuta lUomo adominare le proprie emozioni e far s che le passioni pos-sessive si trasformino in sentimenti daltruismo, regolatedalla percezione dellinclusivit.

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    Attraverso la ricerca interiore, lessere umano dilegua,gradualmente, gli involucri che imprigionano la luce solaredellanima e libera i canali energetici in cui quella luce pualla fine fluire.

    Lenergia e linformazione acquisite allineano il cuore ela mente e innalzano lessere oltre le nebbie della illusionemateriale. Per analogia, utilizzando lenergia solare, anzi-ch quella della combustione, porteremo il pianeta Terra ela nostra civilt ad una ottava superiore, liberando luna daimiasmi dellinquinamento e della distruzione ambientale, elaltra dalla pesante coltre dellegoismo speculativo.

    La civilt del petrolio, fondata sulle corporazioni, lemultinazionali e la globalizzazione dei mercati, ha i giornicontati poich in continua crescita la presa di coscienzadegli individui, aperti di cuore e chiari di mente, che voglio-no diventare elementi attivi della societ e fare scelte inprima persona, senza delegare ad altri il futuro dello svilup-po sociale.

    La civilt della fusione nucleare ancora lontana per-ch il genere umano non ha ancora fatto germogliare den-tro di s il seme della sintesi che tutto unisce. E il seme

    dellamore universale, lagape dei Greci che fonde eros etanatos in ununica fiamma, che illumina senza bruciare.Nella presente transizione dallera dei pesci a quella

    dellacquario denotata, come tutti i passaggi epocali, da unaprofonda crisi economica e di valori, occorre fare una sceltaintermedia tra la civilt del passato e quella futura. Occorretrovare una chiave di volta che permetta un passaggio indo-lore, graduale e soprattutto riequilibrante. La civiltdellidrogeno potrebbe rappresentare questa scelta vincen-

    te.Rifkin, autore di Economia allidrogeno, nella presen-

    tazione del suo libro afferma: Notevoli saranno le ricadutesociali di questa imminente rivoluzione energetica. A diffe-renza dellattuale flusso di energia, che procede dallaltoverso il basso, centralizzato e governato con pugno di ferro

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    dalle grandi multinazionali del petrolio e dellelettricit,leconomia dellidrogeno crea le condizioni per una mas-siccia redistribuzione del potere. Nella nuova era, infatti,grazie alla cosiddetta generazione distribuita, ogni essere

    umano diventer produttore dellenergia che consuma,quindi realmente indipendente..

    Lidrogeno, molecola fondamentale delluniverso, po-trebbe cos diventare strumento, mattone, basamento sucui edificare non solo una pi stabile democrazia mondiale,rispettosa delle creativit individuali ed equa distributrice diricchezza ma, soprattutto, un sistema sociale solidale cheridia dignit agli esseri umani e li renda attori responsabilidellequilibrio di Natura.

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    Riflessioni sul sociale

    Non proteste ma proposteDalle manifestazioni di piazza che coinvolgono le mas-

    se emerge un dato su cui vale la pena di riflettere: non sipu parlare di ingiustizie e "violenze" dei cosiddetti "grandie potenti" nei confronti dei poveri e deboli del pianeta, ap-plicando analoga violenza verbale e materiale.

    Se coloro che desiderano un mondo pi equo, non re-golato esclusivamente dal denaro e dal profitto, voglionofarsi sentire, devono farlo armati di buona volont e volontdi bene. Queste sono le uniche armi, meglio, i pi efficacistrumenti di persuasione e dimostrazione che la Libert, laEquit e la Fraternit possono trionfare!

    Se vero come vero che gran parte della umanit,dei giovani, degli individui pi consapevoli e aperti al nuovo,risuonano con le istanze di fratellanza e cooperazione deipopoli per lo sviluppo di una societ mondiale pi armonicaed equilibrata (evitiamo appositamente il termine "globale"),allora tempo di mettersi attorno a un tavolo, spremere lementi, allargare i cuori, ed elaborare nuove visioni, nuovi

    modelli, per i futuri scenari.Gli anni del dissentire, del protestare, del rifiutare, sonoormai passati ed hanno esaurito il loro compito. Se primabastava manifestare il proprio dissenso verso "il sistema",oggi bisogna enunciare e diffondere l'alternativa, o il miglio-ramento possibile di quel sistema. Ci frutto della cresci-ta di coscienza degli individui di tutte le razze e di tutte leNazioni. E' un patrimonio, un serbatoio di energie e nuoveidee a cui non si pu e non si deve rinunciare.

    Il Retto Movente, libero da egoismi e speculazioni diparte; la Esatta Parola, quella illuminata, che non conoscebarriere e separazioni, quella capace di costruire rapportisolidi e solidali; la Abile Azione, quella pronta a sostenere ilpeso della responsabilit individuale a favore del bene col-lettivo: questi sono gli strumenti che devono prevalere sugli

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    intenti mossi dalla speculazione e dalla sete di potere, sulleparole piene di odio e di ipocrisia, sulle azioni rivolte allaviolenza e alla ingiustizia. Perch oggi tempo diPROPOSTE e non proteste!

    Tre strumenti per farsi sentireCi sono tre strumenti che privilegiamo e indichiamo a

    tutti coloro che vogliono manifestare in maniera civile lapropria volont riguardo alle scelte della societ in cui vivo-no; essi sono: la "Petizione epistolare", la "Esternazione rei-terata", il "Consumo critico".

    Rappresentano un modo individuale di esprimersi, chedenota consapevolezza e responsabilit in colui che lo at-tua. Siamo convinti che ogni cittadino che abbia interesseper il bene della collettivit dovrebbe agire in prima perso-na, senza delegare ad altri la propria visione del futuro. Non pi il tempo delle masse omologate, normalizzate sustandard di comodo da chi alloggia, potente, nella "stanzadei bottoni". E' tempo di svegliare la coscienza, di prendersiil carico del proprio cammino, di esprimere con coraggio leidee e le scelte, perch la possibilit di cambiare e migliora-

    re sta dentro, non fuori di noi!E' pur vero che la societ civile ha creato partiti, asso-ciazioni, movimenti d'opinione, come Fraternity stessa, incui partecipare ed esprimersi; ma altrettanto vero chemolto spesso le decisioni passano sopra le nostre teste, ela pigrizia o il senso d'impotenza ci portano a scaricare lanostra parte di responsabilit e divenire mansueti strumentidel potere costituito.

    Non ci stancheremo mai di affermare che ogni indivi-

    duo, per la sua stessa essenza, pu esprimere tutta la po-tenzialit di cui provvisto, se ne consapevole e imparaad utilizzarne gli strumenti. Questo quanto intendiamo fa-re aiutando e spronando, chi lo desidera, a scoprire la pro-pria potenza ed utilizzarla per il bene della collettivit.

    Nel nostro piccolo desideriamo ricordare a tutte le per-

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    sone di buona volont che esiste il modo di concretare quo-tidianamente la propria utilit attraverso i pensieri, le parolee le azioni. In ogni momento e in qualunque situazione,possiamo scegliere di trovare un equilibrio, un punto d'in-

    contro tra i nostri bisogni e le necessit degli altri, da chi ci pi vicino, la nostra famiglia, a chi cos distante e sco-nosciuto da apparirci "diverso".

    E' molto pi efficace proporre che protestare, anche seil mondo cos frenetico e sordo che sembra impossibilefarsi sentire senza fare un "grande rumore". Tuttavia a fra-stuono si aggiunge frastuono e la confusione aumenta! Sefossimo capaci di un tale silenzio, cos profondo da penetra-re nell'animo umano, allora qualcosa cambierebbe di certo.Ma questo un livello di consapevolezza non ancora rag-giunto dalla stragrande parte dell'Umanit; ci non di meno,possiamo utilizzare i tre strumenti di seguito indicati, percomunicare pacificamente, in modo legittimo ed efficace.

    1. La "petizione epistolare" il mezzo classico per ri-volgerci a chi ci governa. Possiamo usarla singolarmente oaderire a petizioni di gruppo. Con la diffusione di internet

    pu diventare uno strumento veloce e idoneo a coinvolgeree sensibilizzare un gran numero di individui.

    2. La "esternazione reiterata utile nei rapporti concoloro che ci sono vicini e frequentiamo abitualmente. Sitratta di ripetere una frase, uno "slogan", ogni volta che lasituazione o la conversazione lo rende pertinente. E' un si-stema molto efficace per fare penetrare nell'opinione pub-blica determinati concetti (la pubblicit ne fa largo uso per

    stimolare il bisogno verso i prodotti di consumo). Qui di se-guito vi proponiamo una serie di queste "frasi": fatene buonuso!

    La diversit l'essenza della vitaCinque sono le razze ma Una l'UmanitLa buona volont alla base dei rapporti umani

  • 8/14/2019 Fraternity-Costruire Insieme Una Societa' Armonica

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    FRATERNITY

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    La pace una realizzazione interioreIl potere la forza del servire e non del controllareLingegno umano la misura di scambio fra i PopoliLe risorse del Pianeta appartengono a tutte le Nazioni

    La tecnologia al servizio dell'Uomo nel rispetto dell'am-bienteIl denaro non un bene da possedere ma un mezzo discambio che deve circolareL'energia solare la migliore risorsa

    3. Il con