Francia 2014 - CamperOnLine

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Francia 2014 Equipaggio: Laura (42) e Nunzio (50) Mezzo: Miller Alabama su Ducato 2.8 jtd del 2006 Navigatore Sigic McGuider 2009 Autori: Nunzio e Laura Suppa [email protected] Prologo Non viaggiavamo dall’estate 2011, dai tempi della bellissima esperienza in Croazia e quindi il rimettere in moto tutti i meccanismi che ruotano attorno e dentro al camper hanno assunto il sapore di una vecchia consuetudine ritrovata, che solo chi ha la nostra stessa malattia dell’abitar viaggiando, conosce e può comprendere. Pochissime nazioni ci rimangono da visitare del nostro straordinario continente e così torniamo volentieri nei Paesi dove siamo stati altre volte, per cogliere le ulteriori sfumature di città, tradizioni, regioni che compongono il mosaico infinito della conoscenza: dopo la Borgogna, l’Alsazia, l’Ile de France, la Normandia e la Bretagna, la Valle della Loira, quest’anno partiamo per saperne di più del Mezzogiorno francese, il Sud dei cugini d’Oltralpe, una sorta di Francia coast to coast, dal Mediterraneo all’Oceano Atlantico. Sabato 23 Agosto 2014 Marina di Ragusa - Cassino Abbiamo tentennato fino a ferragosto prima di decidere di partire e a quella data, purtroppo, il traghetto della TTT Lines che fa la tratta Catania-Napoli non aveva più posto per il nostro sette metri. In più, all’ultimo minuto si è reso necessario dare una mano ai nostri zii che erano rimasti, per così dire, inaspettatamente in panne in ospedale a Pavia.

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Francia 2014

Equipaggio: Laura (42) e Nunzio (50) Mezzo: Miller Alabama su Ducato 2.8 jtd del 2006 Navigatore Sigic McGuider 2009 Autori: Nunzio e Laura Suppa [email protected]

Prologo

Non viaggiavamo dall’estate 2011, dai tempi della bellissima esperienza in

Croazia e quindi il rimettere in moto tutti i meccanismi che ruotano

attorno e dentro al camper hanno assunto il sapore di una vecchia

consuetudine ritrovata, che solo chi ha la nostra stessa malattia

dell’abitar viaggiando, conosce e può comprendere. Pochissime nazioni ci

rimangono da visitare del nostro straordinario continente e così torniamo

volentieri nei Paesi dove siamo stati altre volte, per cogliere le ulteriori

sfumature di città, tradizioni, regioni che compongono il mosaico infinito

della conoscenza: dopo la Borgogna, l’Alsazia, l’Ile de France, la

Normandia e la Bretagna, la Valle della Loira, quest’anno partiamo per

saperne di più del Mezzogiorno francese, il Sud dei cugini d’Oltralpe, una

sorta di Francia coast to coast, dal Mediterraneo all’Oceano Atlantico.

Sabato 23 Agosto 2014 Marina di Ragusa - Cassino

Abbiamo tentennato fino a ferragosto prima di decidere di partire e a

quella data, purtroppo, il traghetto della TTT Lines che fa la tratta

Catania-Napoli non aveva più posto per il nostro sette metri. In più,

all’ultimo minuto si è reso necessario dare una mano ai nostri zii che erano

rimasti, per così dire, inaspettatamente in panne in ospedale a Pavia.

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I nostri piani che prevedevano di dirigerci verso Genova e quindi a

Ventimiglia e poi via verso la Costa Azzurra sono stati modificati e

abbiamo puntato perciò verso la città lombarda.

Senza traghetto Catania-Napoli risultava pertanto inevitabile risalire

l’Italia guidando e allora eccoci alle prese con le solite problematiche di

viabilità: la Ragusa-Catania con le sue curve, il traghetto Messina-Villa

San Giovanni che per la cronaca è ormai €95,00 per l’andata e ritorno dei

camper, secondo me una vergogna, e poi la Salerno – Reggio Calabria che

debbo dire però, questa estate aveva solo qualche tratto residuo in

rifacimento ed è risultata ampiamente percorribile. Verso le 21 telefono

al Parking Europa di Cassino che è il campeggio che ci capita a portata di

mano per fermarci per la sera; avverto che arriveremo intorno alle 23 e

che ci aspettino. Il gestore è cortese, ci fa sistemare in men che non si

dica e dopo le docce, meritate, ceniamo e poi a nanna.

Domenica 24 agosto 2014 Cassino – Pavia, Venerdì 29 agosto 2014

Sveglia alle nove e dopo essermi dedicato a sistemare i morsetti della

batteria del camper, nuova (ma con i poli forse un po’ più piccoli del

solito?), partiamo. Fatta un po’ di strada, seguendo le indicazioni di

Isoradio che ci segnala delle file enormi dalle parti di Anagni, lasciamo

l’autostrada per riprenderla una trentina di km più a nord. Tutto sommato

è l’unico inconveniente che incontriamo oggi e in serata, con la luce del

giorno, arriviamo al campeggio di Pavia che mi ero segnato, il Camping Ticino.

Campeggio tranquillo, semplice, erboso e alberato, molto bello, nel quale

siamo stati bene nei

cinque giorni durante i

quali abbiamo dato una

mano agli zii.

Venerdì mattina infine

abbiamo accompagnati

gli zii a Linate che sono

tornati a casa con il

volo per Comiso.

Bella Pavia, il suo

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splendido centro storico e la magnifica Certosa; abbiamo approfittato

della sosta per goderci la città e, diciamolo pure, trascorrere cinque

giorni di vita da campeggio.

Venerdì 29 agosto 2014 Pavia – Rougon

Lasciati gli zii all’aeroporto di Linate, partiamo alla volta della Francia, nel

senso che cominciamo a scendere verso Genova e da qui, con l’Autostrada

dei Fiori passiamo da Ventimiglia per Mentone, Nizza; all’altezza di

Cannes lasciamo l’autostrada e, attraversando Grasse con qualche

difficoltà, ci inerpichiamo prima vero Castellane dove facciamo il pieno di

gasolio e poi verso Rougon nella zona delle Gorges du Verdon. Il Verdon è

un fiume che scorre

vorticosamente in mezzo

a una gola profondissima

che dona degli scorci e

dei panorami mozzafiato

e che da Rougon dopo 25

km si butta nel Lac de

Saint-Croix. Facciamo

base a Rougon nel

Campeggio Municipale Carajuan con l’intenzione di percorrere domani la

strada che costeggia le gole, cui il campeggio è molto vicino, con lo

scooter. Il campeggio è modesto, con poca ombra ma…. c’è e ci è utile in

particolare per la presenza della lavatrice. Le coordinate sono 43.796 e

6.437194, www.camping-gorgesduverdon-carajuan-rougon.com/

Sabato 30 agosto 2014 Rougon – Moustiers Sainte-Marie – Roussillon

Ci svegliamo con un bel sole che, per inciso, non ci lascerà mai più per

tutto il viaggio. Appena fuori il campeggio c’è un chiosco dove compriamo

la cartina delle Gole e così, casco in testa, con il fido Liberty percorriamo

le strade che le costeggiano. Non c’è grande traffico nei tornanti ma nei

punti salienti c’è un buon numero di auto ferme e tanta gente nei

belvedere disseminati lungo il percorso. Ci sono almeno due gruppi di

motociclisti tedeschi che incontriamo ora presso un belvedere ora presso

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un altro, nelle loro tute di pelle nera. Incontriamo anche dei ragazzi

fiorentini che di lì a poco si caleranno nell’orrido, con baschetto, corde e

moschettoni: ci spiegano che lì come in tanti posti in Europa ci sono gli

occhielli piantati nella roccia lasciati da appassionati per l’utilizzo da

parte di altri appassionati. Intanto noi ci sporgiamo modestamente dalle

ringhiere dei punti panoramici e vediamo il fiume verde giù in fondo che

scorre tumultuoso mentre nel cielo azzurro volteggiano dei falchi pure

molto grossi che di tanto in tanto si lanciano in picchiata verso le pareti di

roccia per fare bottino. Su tutto un silenzio che esalta la bellezza del

luogo. Ci manteniamo con il Liberty sempre sulla riva destra del Verdon e

spostandoci verso sud e poi verso ovest alla fine arriviamo a La Palud sur

Verdon, che appare come una tipica cittadina francese, con la bandiera

tricolore sulla Mairie (il municipio), una bella Renault 4 posteggiata nei

pressi dell’Ufficio Postale e la portalettere che conosce tutti gli abitanti

e li chiama per nome

nel consegnare le

missive. Non manca

naturalmente la

boulangerie, dove

acquistiamo la prima

baguette della

giornata e un bel bar

dove prendiamo un

caffè niente male.

Sulla parete di una casa c’è un grande murale, di fatto un trompe l’oeil che

raffigura la valle del Verdon che si apre oltre un’arcata che è solo un

affresco. Qualunque guida vi mostrerà il percorso del fiume e la strada

che lo costeggia e vi farete pertanto un’idea di cosa vi conviene fare per

la vostra visita. Noi abbiamo effettuato un percorso circolare in senso

orario, da Rougon a Rougon, mantenendoci sempre sulla strada, ovvero

senza escursioni a piedi che pure sono segnalate sulla mappa delle strade

e dei sentieri che abbiamo acquistato fuori dal campeggio, con i percorsi

distinti per durata e difficoltà.

Lasciata La Palud sur Verdon, torniamo tranquilli con il Liberty verso il

campeggio e facciamo un rapido spuntino con mozzarelle ragusane e

pomodorini di Pachino e con questo finiamo la baguette.

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Paghiamo il campeggio €23,10 e intorno alle 14,30 ci mettiamo in marcia

verso Moustiers Sainte-Marie dove parcheggiamo a 43.846305 e

6.222687 a due passi dal centro. È un grazioso paesino a cavallo di un

torrente impetuoso, dominato da due rocche tra le quali è appesa una

catena che le collega e al centro della catena, una stella. L’originale, dice

la leggenda, era d’oro e fu sistemata lì da un crociato grato alla Madonna

di essere ritornato vivo dalla Terra Santa. Il paesino, tra i più bei borghi

di Francia, è

tutto un fiorire

di oleandri e

gerani ed è bello

passeggiare per

le stradine di

Moustiers;

prendiamo un

gelato e poi

visitiamo la bella

chiesa romanica

di Notre Dame de l’Assomption, incastrata tra le abitazioni. Ci sarebbe da

visitare Notre Dame de Beauvoir in cima a una delle due rupi ma ci

asteniamo, la salita è notevole e il nostro viaggio è ancora lungo.

Compriamo invece la seconda baguette di oggi.

La giornata non è finita, alle 16.30 circa ritorniamo al parcheggio e

partiamo alla volta di Roussillion, magnifico borgo famoso per il “Sentiero

dell’Ocra”. Arriviamo

alle 18.45 e

parcheggiamo a

pagamento (alla fine

saranno €2) a

43.89649 e 5.29587.

C’è chi si prepara per

la serata (e la nottata)

mentre noi ci avviamo

verso il centro. In

verità non c’è alcun cartello che indichi la direzione, proviamo a indovinare

e prendiamo la strada che sale e…. ci dice bene perché dopo circa 500

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metri di passeggiata siamo all’ingresso del “Sentiero delle Ocre”. Si

tratta di un percorso che dura circa tre quarti d’ora in mezzo a rocce di

ocra, la pietra rossa con la quale tutta la città è costruita e di cui i

dintorni sono ricchi, e si cammina sulla polvere di ocra e quindi regolatevi

per le calzature da indossare. L’ingresso è €5 in due ma molto più

interessante di questo, diciamo così, intermezzo caratteristico, è il

borgo, decisamente più bello di Moustiers, delizioso direi, nelle sue mille

tonalità dell’ocra. Ci sono molti caffè all’aperto e l’immancabile pezzetto

di terreno dove alcuni

giovani giocano a

pétanque (qui le bocce

si chiamano così) in

mezzo alle case.

Saliamo lungo le viuzze

fino al belvedere in

cima al borgo da dove

si gode una vista

strepitosa sul

“Sentiero” e su tutta la campagna circostante che è un trionfo di rosso

(ocra guarda caso) e di verde, in una bicromia unica.

Torniamo al parcheggio

e impostiamo il

navigatore su

43.889481 e 5.277359,

le coordinate del

Camping Arc en Ciel, a

meno di tre chilometri

da qui.

Riceviamo una buona

accoglienza e ci

sistemano in una piazzola alberata sotto i pini, destinata alla breve

permanenza. Ottima nottata.

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Domenica 31 Agosto 2014 Roussillon – Gordes – Senanque – Isle-sur-la-

Sorgue, Avignone

Dal campeggio bisogna uscire alle 12 tassativamente sicché di buonora

tiriamo fuori il Liberty e percorriamo i 10 km che ci separano da Gordes.

L’aria è bella fresca e i giubbotti in moto sono indispensabili, qui non siamo

a Marina di Ragusa. In breve arriviamo nella piazza principale e

posteggiamo gratuitamente lo scooter nei posti “payant” per le auto, come

ci viene chiarito dal giovane addetto ai parcheggi. Per intenderci siamo

sulla piazza immortalata nel film “Un’ottima annata” nella scena in cui

Russell Crowe gira attorno alla rotatoria più e più volte in una sequenza

accelerata con la sua Smart. Oggi c’è una esposizione di auto storiche tra

le quali si riconosce una Douphine Renault Gordini e una mitica Renault 5

Turbo oltre ad alcune Citroen davvero antiche. Puntiamo subito il castello

che occupa un intero lato della piazza, ci giriamo attorno e entriamo al

modico prezzo di €4,00 a testa. Il castello si rileva all’interno non

esattamente memorabile, pur ospitando un camino monumentale nella sala

più grande. La bellezza del paese sta nel suo insieme, una colata di pietre

gialle arroccate sulla collina. C’è uno splendido punto d’osservazione, lungo

la strada che lascia il paese, nei pressi del parcheggio per i camper lungo

la Route de Cavaillon, posto panoramico eccellente.

Lasciamo Gordes per visitare il Village de Bories che è a circa 4 km, un

agglomerato di case

in pietra di origine

primordiale, abitate

fino a un secolo fa.

Peccato che il

parcheggio a

43.906419 e

5.181051, proprio

all’entrata del

villaggio, sia

riservato alle auto

e rigorosamente vietato l’accesso ai camper, il cui parcheggio è invece a

più di un km e mezzo, oltre il quale c’è un bel cartello che ne vieta

l’accesso. Noi andiamo bene con il Liberty e parcheggiamo gratuitamente

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sotto un ulivo. Vi dirò: tutto questo traffico forse non vale la pena a meno

che non vi piacciano le lunghe passeggiate polverose in campagna sotto il

sole e non siate appassionati di vecchie costruzioni in pietra a secco.

L’ingresso è €6,00 a testa.

Alle 11.30 la nostra visita è finita e torniamo rapidamente verso il

campeggio a Roussillon in vista dello scadere dell’orario di uscita, le 12.00.

arriviamo al camper alle 11.55 e mentre mi accingo a sistemare lo scooter

dentro il camper per levare le tende, arriva una delle signore addette alla

reception, ci stacca la spina della corrente e ce la viene a buttare per

terra davanti al muso del camper senza una parola ma in maniera molto

eloquente. Mai vista tanta maleducazione in un gestore di campeggio, mi

sono profondamente vergognato per lei.

Esaurita questa incresciosa esperienza siamo usciti dal campeggio e in una

mezz’oretta abbiamo percorso i 15 km che ci separavano dall’Abbazia di

Notre-Dame de Senanque. Si tratta di una delle tre abbazie provenzali

(insieme a quella di Thoronet e a quella di Silvacane), celebrata dalle

famose foto del campo di lavanda adiacente alla chiesa che campeggiano

su ogni guida di questa regione francese. Il parcheggio è proprio

attaccato ed è molto ampio. Si trova a 43.930639, 5.188968 e si arriva

dopo un’ampia voluta della strada che discende dal fianco della montagna e

si adagia sul fondo della vallata. Non è tempo di fioritura della lavanda,

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naturalmente, e quindi quello spettacolo di rosso/viola intenso rimane

stampato solo sulla copertina della guida ma i filari sono tutti lì,

perpendicolari al fianco della chiesa dell’abbazia, bassi, che fanno da

proscenio a questo pezzo di Francia. L’abbazia sarebbe visitabile, a €7 a

testa, alle 10.10 e alle 10.30 tranne la domenica e di pomeriggio sempre,

ogni 20 minuti fino alle 16.30. Orbene oggi è domenica e dato che non

sono neppure le 13 in teoria dovremmo trovare chiuso. Probabilmente

alcune zone non

sono accessibili

ma visitiamo

buona parte del

complesso, la

chiesa, il

chiostro, il

capitolo, alcune

sale. È un

bellissimo

esempio di

abbazia cistercense, ancora perfettamente in funzione con la presenza di

alcuni monaci, dalla schietta architettura romanica, pulita, schematica,

situata in una posizione suggestiva.

Terminata la visita

pranziamo con il camper

all’ombra sotto un

albero e dopo un

riposino ci dirigiamo

verso la cittadina di

Fontaine de Vaucluse

per visitare la sorgente

del fiume Sorgue che

avrebbe ispirato il

Petrarca nella composizione del carme “Chiare, fresche e dolci acque”

dato che il poeta soleva venire qui spesso durante i suoi soggiorni ad

Avignone – che si trova a soli 30 km ad est. Orbene non siamo riusciti a

trovare un posteggio per due motivi: primo, il parcheggio che si trova a

43.919881 e 5.127769 l’abbiamo trovato interdetto ai camper, secondo,

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sembrava che tutta i cittadini della Republique si fossero dati convegno

qui. Vero che oggi è domenica ma evidentemente Fontane de Vaucluse è

una meta molto di moda questa estate. Scherzi a parte, questo sarà

l’unico posto, nel corso del viaggio, che non saremo in grado di visitare per

l’impossibilità di trovare parcheggio e quindi non ci rimarrà che dirigerci

verso l’Isle-sur-la-Sorgue, a 8 km da qui verso ovest.

L’Isle-sur-la-Sorgue è una cittadina della quale avevo letto su Bell’Europa

in merito al Mercato Galleggiante, che si tiene sulle barche e quindi sui

canali, con abiti d’epoca, la prima domenica d’agosto. Oggi siamo comunque

fortunati perché ogni domenica si tiene una fiera dell’antiquariato e il

corso principale è gremito dalle bancarelle degli espositori. Troviamo

parcheggio con facilità a 43.920156 e 5.047884 e ci dirigiamo verso il

centro utilizzando le stradine che vi convergono e percorriamo a piedi il

corso che avevamo fatto con il camper. La prima deliziosa piazza che

incontriamo, ornata da meravigliosi e secolari platani, ospita la Collegiale

Notre Dame des Anges, la chiesa più importante della cittadina la cui

facciata pulita e schematica non lascia intuire la bellezza interna in

quanto a decori, dipinti e sculture e a un imponente retablo che occupa

l’intera abside.

Il mercatino al centro

è un trionfo di oggetti

antichi e vecchi, dai

sacchi di iuta che

conobbero le colonie

d’oltremare ai vecchi

cucchiai d’argento

insieme ai servizi da

the di porcellana.

Vecchi cappelli,

sculture in legno,

specchiere più o meno

ramate dal tempo, insegne degli anni 50, banchi interi colmi di libri e di

cartoline in bianco e nero. Le bancarelle invadono il corso principale ma

anche le sponde delle cinque ramificazioni della Sorgue che percorrono il

paese. E a proposito della Sorgue: possiamo dirvi che le sue acque, ad

Agosto, sono gelate; immergiamo le caviglie nell’acqua per trovare un po’ di

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refrigerio ma

possiamo tenerle solo

per pochi minuti

mentre ci godiamo un

bel gelato alla frutta

perché dopo un po’

fanno male!!!

Completiamo il nostro

giretto del centro

visitando alcuni dei

tanti negozi che lo abbelliscono e principalmente quelli colmi di essenze

profumate e tra queste, in primis, la lavanda.

Intorno alle 17 lasciamo Isle e percorriamo in breve i 30km che occorrono

per arrivare ad Avignone, la città dei Papi dove pernotteremo al Camping du

Pont d’Avignon, sull’isola della Barthelasse a 43.956569 e 4.802174, un bel

posto di fronte al centro di Avignone con piscina, buoni servizi, ampio e

silenzioso. Arriviamo intorno alle 18 e facciamo proprio in tempo a

prendere accappatoio e ciabatte e fare un bel bagno nella bella piscina

riscaldata e con questo, dopo una bella spaghettata serale, finisce la

nostra giornata.

Lunedì 1 settembre 2014 Avignone

Di buon ora, diciamo così verso le nove e mezza, balziamo sul Liberty,

armiamo il fido navigatore e via verso il centro di Avignone. Potremmo

utilizzare la navetta gratuita che attraversa il Rodano, che attracca a una

decina di minuti a piedi dall’entrata dal campeggio ma saremmo così

vincolati agli orari del battello, soprattutto per il ritorno la sera.

Posteggiamo lo scooter appena all’interno delle mura, imponenti e intatte

che circondano il centro storico e pian pianino camminiamo verso il centro

del centro ovvero verso l’immenso Palais des Papes, il Palazzo dei Papi che

è, in breve, il più grande palazzo gotico del mondo, sede di otto papi per

poco più di un secolo, dal 1316 al 1423. L’immensa piazza dove si affaccia il

Palais accoglie anche l’antica Zecca, la Chiesa di Notre Dame, il bel

giardino del Rocher des Doms. La visita al Palazzo, a 11 euro a cranio, è

necessariamente lunga, data la mole dell’edificio e molto articolata per la

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sua

morfologia,

medievale,

articolata e

sovente

ricca di

aggiunte

succedutesi

nel tempo.

Si visitano

una ventina

di ambienti,

talora inaspettatamente vasti. Molto belli gli affreschi di Matteo

Giovanetti che impreziosiscono le stanze papali.

Alla fine della visita mangiamo un spuntino volante in centro, ci godiamo il

bel sole avignonese e poco dopo andiamo a riposarci in camper con

l’intento di visitare più tardi la Chartreuse du Val de Bénédiction che si

trova di fronte all’isola del campeggio ma non dalla parte di Avignone,

naturalmente, ma da quella

opposta, a Villeneuve les Avignon. E

facciamo un’ottima scelta perché

la certosa è proprio bella, certo

non paragonabile a quella di Pavia

che abbiamo visitato qualche

giorno fa ma molto grande,

ordinata, affascinante. Ci andiamo

con il Liberty e posteggiamo

proprio vicinissimo all’entrata dove

un’anziana cassiera stacca i due

biglietti a 7 euro ciascuno.

Visitiamo i vari ambienti,

refettorio, capitolo, chiesa,

chiostro grande e piccolo e le celle

che ad occhio e croce ci sembrano

abbastanza accoglienti e

funzionali.

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Verso le 18 torniamo ad

Avignone per una bella

passeggiata in centro,

visitiamo alcuni negozi

nell’elegante Rue de la

Republique e poi ci

fermiamo in Place de

l’Horloge per un

meritato the in un

caffè all’aperto, €6,00

in due. La città è bella

e pulita, elegante e

ordinata e fa piacere

passeggiare e visitare i negozi.

Verso ora di cena andiamo a riprendere il Liberty e cerchiamo, con l’aiuto

della Rough Guide e della Lonely Planet un ristorante per concludere la

serata. A La Cour du

Louvre, al Caveau du

Théàtre, a L’Epice and

Love niente da fare,

sono chiusi o per ferie

o per riposo

settimanale. Andiamo

allora da Ginette &

Marcel dove in realtà

servono tartine in Place

de Corps Saints 23. Il

locale è arredato come

una latteria di 50 anni

fa e anche le tartine

che servono sono senza fronzoli ma assolutamente gustose. Al salame, ai

formaggi, al foie gras, al pesto, alla confettura di cipolla, tartine squisite

accompagnate da un paio di insalate ci hanno lasciato molto contenti, con

un servizio efficiente e cortese. Abbiamo mangiato davvero parecchio e il

conto è stato €45,10.

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In campeggio abbastanza presto per una bella passeggiata sulle sponda

sinistra del Rodano con la città fortificata che si staglia sull’altra riva.

Bella nottata.

Martedì 2 settembre 2014 Avignone - Le Baux de Provence - Conques

Lasciamo il Camping Pont d’Avignone sull’isola della Barthelasse al solito

nostro orario delle 10 circa, pagando €47,46 per due notti e ci dirigiamo

verso Le Baux de Provence, villaggio di grande fascino appoggiato su uno

sperone di calcare alto 250 metri e lungo almeno mezzo chilometro,

sovrastato dal Castello che è una vasta area della quale resistono solo

vestigia della fortificazione, in molti casi ricavata direttamente dalla

roccia e non un edificio in senso stretto. I parcheggi a ridosso del centro

sono interdetti ai camper e quindi posteggiamo sulla strada di ingresso al

paese, ben sotto la rocca, a 43.745795 e 4.795673, pur sempre sulle

strisce a pagamento, per €5,00. Il panorama lassù sull’altopiano che fu il

Castello in cima alla rocca, ci permette di allungare lo sguardo

sicuramente fino ad Arles e

quasi fino al mare, alla

Camargue. Sotto di noi una

distesa di ulivi a

testimonianza che anche qui

siamo sul Mediterraneo. Oltre

a questo quassù c’è poco, se

non il lodevolissimo percorso

guidato con l’audioguida che ci

fa immaginare cosa ci fosse

prima dei ruderi. Sono

installate le repliche di alcune macchine da guerra, delle catapulte e sono

ben visibili le cisterne che raccoglievano le acque per il villaggio che si

inerpica su per le pendici della rocca. E a proposito del villaggio, diciamo

subito che è delizioso, un trionfo di pietra e legno, con belle abitazioni in

pietra viva e malta, con la Mairie sistemata in un bel palazzo signorile.

Ricordiamoci che siamo in Provenza e quindi i negozi di souvenir sono colmi

di lavanda insieme alle saponette della relativa fragranza. La giornata è

bella e soleggiata, come sempre in questi primi cinque giorni di viaggio e ci

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godiamo le stradine e i negozi del villaggio distribuiti in un percorso in

leggera salita che arriva fino al castello. Ci fermiamo ad acquistare

qualche ricordo in uno di questi negozi, porteremo a casa certi pezzi di

sapone giganti a forma di oliva, forati nel senso della lunghezza per

essere attraversati da una corda che permette di appenderli in bagno ma

anche dei bei cofanetti con le essenze del luogo.

Inutile nascondere che il ritorno al camper è molto più riposante del

percorso di andata, ora è una bella discesa. Risaliamo sul camper intorno

alle 14 e poiché ora si trova all’ombra pranziamo lì con insalatona di

pomodoro e cipolla e mozzarella a pezzettoni, fresca e gustosa.

Dopo pranzo ci muoviamo verso la prossima tappa che è Conques, a

trecento km da qui, esattamente al centro della Francia meridionale, quasi

alla stessa altezza di Bordeaux.

Arriviamo di sera in un delizioso campeggio bagnato da un fiume di colore

rosso/marrone il Dourdou che si

trova sotto la strada provinciale

e quindi sotto il centro storico

di Conques, famosa per la

Abbazia medievale che

custodisce le reliquie di Santa

Fede (Sainte-Foy). Il camping si

chiama Beau Rivage e lo potete

trovare a 44.600025 e

2.391202, di fatto una striscia

larga una quarantina di metri e

lunga circa duecento, fittamente alberata lungo la riva del fiume e sotto

la strada. C’è una pizzeria-ristorante gestita dallo stesso titolare del

campeggio, molto accogliente. Doccia e cena e una bella dormita ci

riconciliano con una giornata molto intensa.

Mercoledì 3 settembre 2014 Conques - Gouffre de Padirac - Rocamadour

Ci sarebbe una strada che, tagliando corto tra i boschi, reca

direttamente su fino al centro di Conques e quindi all’Abbazia.

Naturalmente una salita così decisa da fare a piedi non fa per me e,

considerato che dopo la visita andremo via, lasciamo il campeggio intorno

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alle 10 dopo aver compiuto tutte le operazioni di camper-service. Il costo

è stato di 24 euro pagato ieri sera.

Come tutti i paesi civili che intendono attrarre i visitatori e tengono

conto che esistono i viaggiatori in camper, il municipio di Conques ha

predisposto una zona per il parcheggio dei veicoli come il nostro, a €4,00.

Si tratta di una strada morta in mezzo ai boschi a 44.599208 e 2.401985,

poco più in alto del centro cittadino che raggiungiamo in pochi minuti. Nel

breve percorso faccio anche in tempo a raccogliere un frutto di

ippocastano a ad assaggiarlo scambiandolo per una castagna. Non l’avessi

mai fatto! Il sapore si rivela immediatamente amaro oltre ogni

immaginazione e in pochi minuti mi si gonfiano gli occhi e ho seri problemi

di vista. Corriamo

immediatamente in un Tabac per

comprare delle pastiglie alla

menta e cercare di stemperare

quel sapore orrendo e almeno a

far questo ci riesco. Poi

cerchiamo di guadagnare

immediatamente l’ingresso della

chiesa abbaziale di Santa Fede

per sedermi al fresco e fare

riposare gli occhi al riparo dalla luce. Fortunatamente il tutto dura solo

una mezzoretta ma la sensazione è davvero sgradevole e mi sento anche

stringere la gola.

Conques è già molto affollata di turisti a quest’ora; c’è tanta gente,

prevalentemente di una certa età poiché evidentemente le scuole sono già

aperte e di ragazzi in giro non ce ne è. L’impressione è che di crisi qui in

Francia non ve ne sia, le persone circolano, visitano e spendono anche in

questi piccoli centri, di sicuro lontani dai circuiti principali. I piccoli

alberghi appaiono ben frequentati e i bar sono già pieni di anziani che

consumano i classici croissant e i cappuccini. Noi ci dedichiamo a visitare il

paesino che è bellissimo. Un trionfo di pietra, non solo l’abbazia, romanica,

molto ben proporzionata e coerente nelle forme ma anche il resto

dell’architettura del paesino, dolce e selvaggio allo stesso tempo.

Visitiamo anche il Tesoro dell’abbazia con le reliquie di Santa Fede,

raccolta di gioielli di epoca medievale, ospitato in una gradevole cornice

Page 17: Francia 2014 - CamperOnLine

medievale. Notevolissimo il giudizio universale in bassorilievo sul portale

principale della chiesa tra due torri

campanarie e bellissimo l’interno, in un

romanico già volto al gotico almeno nello

slancio delle navate. A fianco della chiesa,

il chiostro ovvero le vestigia del chiostro,

smantellato per utilizzare i conci per

altre costruzioni del borgo, del quale

rimane solo un prato con la fonte in

mezzo.

Alle 12 e mezza la nostra visita è finita e proseguiamo il viaggio verso

ovest, verso l’Atlantico e le relative ostriche che mi aspettano. La tappa

prossima il Gouffre de Padirac, letteralmente l’Abisso, l’Orrido di Padirac,

sostanzialmente delle grotte ipogee che seguono il corso sotterraneo del

Padirac a oltre cento metri sotto il suolo a 80 km a ovest di Conques e a

15km a est di Rocamadour. Il parcheggio è molto vasto a 44.858570 e

1.74981 e troviamo posto sotto degli ulivi frondosi. Il tempo è sempre

molto bello ma ci muniamo di maglione e giacca impermeabile per scendere

giù dove c’è umido e anche fresco. La fila non è lunghissima ma c’è e siamo

in settembre, il parcheggio è molto

affollato e gli ascensori fanno

continuamente su e giù per portare i

visitatori giù nell’orrido. In un primo

momento il tutto si presenta come

un gigantesco buco dall’apertura

circolare larga circa 100 metri,

denso di vegetazione dove si scende

con l’ascensore (o attraverso una

scala metallica a rampe). Da qui ci si

infila in un corridoio scavato nella roccia e si aspetta (circa 20 min) di

salire su delle imbarcazioni che portano una decina di persone ciascuna,

manovrate come fossero gondole da giovani marinai. In questo modo si

segue il fiume sotterraneo per circa 800 metri, attraversando strettoie e

grandi ambienti per poi fare un altro tratto a piedi e poi tornare in barca.

Una esperienza divertente e interessante soprattutto per chi non ha mai

visitato altre grotte, con tanto di foto finale di ciascuna barca, subito

Page 18: Francia 2014 - CamperOnLine

stampata e posta in vendita in un chiosco presso l’uscita. Il costo dei

biglietti è di euro 20,60 per entrambi, la foto 9,60.

L’ultima visita di stasera la riserviamo

alla cittadina di Rocamadour, splendida

nella sua disposizione, aggrappata alla

montagna su tre livelli: quello più basso

accoglie i negozi i ristoranti e gli hotel

lungo Rue de la Couronneire, l’unica

strada che c’è, 400 metri circa. Al

livello di mezzo si trovano invece i

Santuari con la Chapelle Notre Dame

che ospita la Madonna Nera. All’ingresso troverete scialli e tuniche a

disposizione per coprirsi in maniera acconcia nel caso in cui foste vestiti

in modo inappropriato per la sacralità del luogo. I Santuari sono

incastonati nella roccia e perfettamente integrati al profilo della

montagna. I fedeli arrivano sin

qui salendo i 223 scalini della Via

Crucis, dal paesino

sottostante…… in ginocchio! Il

livello più alto ospita invece il

Castello e i Bastioni ma

soprattutto un parcheggio molto

capiente che è quello dove

abbiamo lasciato il camper

appena siamo arrivati, a

44.800531 e 1.616196. L’ingresso al Castello è €2,00, poco anche perché

ciò che si visita sono solo i bastioni. Da qui c’è una vista spettacolare sui

due livelli sottostanti di Rocamadour, i Santuari e il centro oltre che sulla

vallata e la collina di fronte, dato che si può accedere a parti delle

fortificazioni che si affacciano quasi d’aggetto sulla vallata. Visitati i

bastioni, si può scendere ai livelli inferiori attraverso un sentiero oppure

più comodamente si può utilizzare l’ascensore inclinato, una funicolare in

parte scavata nella roccia che ferma a ciascuno dei due livelli sottostanti.

Abbiamo fatto i biglietti alla fermata dell’ascensore accanto al

parcheggio, €4,20 a testa, andata e ritorno. Attenzione, il servizio si

Page 19: Francia 2014 - CamperOnLine

ferma alle 19, tenetene

conto se parcheggiate e

scendete poco prima di

questo orario, perché……….

vi toccherà di salire a

piedi!

Non ci resta che

raggiungere il campeggio

che abbiamo scelto, il

Camping Les Cigales a 44.805752 e 1.630684, a meno di 2km da Rocamadour,

con una bella piscina nella quale vado a infilarmi a degna conclusione di una

bella giornata nel Lot.

Giovedì 4 settembre 2014 Rocamadour – Sarlat la Canéda -Vitrac – La

Roque Gageac

Bella nottata in mezzo a un grande prato alberato e sveglia con ricca

colazione: è questo che adoro delle vacanze in campeggio, la colazione al

calduccio davanti alla grande finestra della dinette che ci fa vedere il

mondo che si mette in movimento. Il prezzo della nottata sarà €22,00 e in

breve ci muoviamo per Sarlat la Canéda a 55 km da qui, nel Perigord Noir,

uno dei quattro territori, gli altri sono Pourpre, Blanc e Vert, in cui viene

distinta dai francesi la regione della Dordogna; questo è nero per via delle

fitte foreste di quercia che lo caratterizzano. La zona dei parcheggi è a

44.892732, 1.212431: se vi imbattete in parcheggi a pagamento, tenete

conto che a ridosso del muro di cinta del cimitero, a pochi passi, il

parcheggio è gratuito e vi

troverete anche di fronte

all’ingresso della caserma dei

pompieri. Da qui, arrivare al

centro del paesino medievale è

solo una passeggiata di 5 min,

tenendo conto che al ritorno i

minuti diventano 10 perché il

ritorno sarà in salita……

In breve siamo in Place de la

Page 20: Francia 2014 - CamperOnLine

Petite Rigaudie e da qui in Rue de la Republique che taglia in due il centro

storico. La porzione che rimane

alla nostra sinistra è quella più

caratteristica, con la Cattedrale,

la piazza del mercato e Santa

Maria, una chiesa sconsacrata

trasformata in mercato coperto

pieno delle prelibatezze del

Perigord a cominciare dal fois

gras, i fagioli e le rilettes ovvero

un impasto di carne di maiale e di

oca, molto grasso venduto in lattine o in barattoli di vetro, come i fagioli

cucinati. Il centro storico è un vero gioiello medievale tenuto in maniera

impeccabile nonostante il carico di turisti notevolissimo. Ogni cosa è al

proprio posto e non si notano sbavature di alcun genere. Le facciate delle

case, mielate, sono assolutamente perfette e l’intero centro si gira a piedi

in pochi minuti. Fuori da un’abitazione c’è un banchetto con dei salami

aromatizzati, ne compriamo tre, alle noci, all’anatra e al cinghiale, ci

faranno compagnia in camper per gli spuntini o il dopo cena con il buon

pane di queste parti. A fianco di Santa Maria c’è un ascensore panoramico

trasparente, creato all’interno

del campanile, che porta in cima a

quella che una volta era la cella

campanaria che è scoperchiata.

Da qui si gode il panorama sul

centro e sui dintorni e quasi si

arriva a vedere il piazzale dove è

posteggiato il camper oltre

naturalmente alla Cattedrale e

all’antico Convitto.

Sono circa le 13,30 e pian piano

torniamo al camper per un lauto pranzo a base di spaghetti, pane e

salamini appena comprati e ottima Coca-Cola francese ghiacciata. Dopo un

riposino necessario per neutralizzare gli spaghetti, partiamo verso

Beynac-et-Cazenac per fare la nostra brava escursione in canoa sulla

Dordogna; qui c’è il servizio pullman della compagnia Perigord Aventure et

Page 21: Francia 2014 - CamperOnLine

Loisirs che dovrebbe portarci a Vitrac e da qui con la canoa si discende il

fiume fino a Beynac. Posteggiamo, raggiungiamo la sede della compagnia a

44.83959 e 1.14214 e malauguratamente ci dicono che l’ultimo pullman è

già partito ma ci suggeriscono di recarci autonomamente a Vitrac,

discendere il fiume fino a Castelnaud perché qui il servizio pullman

cessava più tardi. E perciò riprendiamo il camper, risaliamo il corso fino a

Vitrac e qui affittiamo due canoe per il tratto fino a Castelnaud. A Vitrac

la compagnia si trova a 44.824659 e 1.224513 e consiglio a tutti voi che

leggete di recarvi direttamente qui perché il parcheggio è molto grande,

in piena campagna accanto all’approdo e quindi molto più adatto a noi

camperisti. L’affitto è 30 euro per una canoa biposto e vi dico subito che

l’esperienza è piacevolissima e

rilassante perché la canoa,

volendo, procede da sola spinta

dalla lieve corrente delle acque

della Dordogna e in più il

paesaggio è splendido. Il tempo è

perfetto, c’è il sole ma non fa

caldo, ci danno una canoa gialla,

un giubbotto salvagente e una

pagaia a testa, la

raccomandazione di fermarci a sinistra dopo che avremo passato sotto il

terzo ponte e….. alle 15,50 partiamo. Passiamo davanti ai paesi di Cénac,

La Roque Gageac e relativi castelli che si affacciano sulla Dordogna e

arriviamo infine appunto a Castelnaud. Il fiume è largo mediamente una

cinquantina di metri e le sponde sono coperte da spessa vegetazione. La

corrente fluisce lenta ma decisa, tanto che, se si ha tempo a disposizione,

ci si può anche limitare a controllare

la traiettoria e a prendere il sole, ci

pensa il fiume a portarvi a valle.

L’escursione dura poco più di due ore

e verso le 18,00 arriviamo al terzo

ponte, e siamo a Castelnaud, ce ne

accorgiamo dal castello parato a

festa che incombe sul fiume da una

rocca. Guadagniamo la sponda ghiaiosa

Page 22: Francia 2014 - CamperOnLine

e alla spicciolata arrivano altri

equipaggi partiti dopo di noi

mentre ci accorgiamo della

presenza di altri che ci hanno

preceduto. Dopo circa un quarto

d’ora arriva un pullman che in una

decina di minuti ci riporta a Vitrac

dove avevamo lasciato il camper.

Che dire, una bella esperienza

all’aria aperta e a contatto con la

natura.

A questo punto è davvero ora di andare in campeggio e scegliamo qui

vicino il Camping La Plage 44,875998 e 1.57709.

È un campeggio molto vasto, con la reception non lontana dalla strada e la

zona riservata al campeggio proprio sul fiume in un punto spettacolare. La

reception è in un angolo di un essenziale minimarket e, bellissima

sorpresa, accanto c’è una piscina. Sistemiamo allora il camper, allaccio

l’energia elettrica e mi fiondo in piscina mentre siamo all’imbrunire.

Dall’acqua si vede il castello di La Roque Gageac e nell’aria alcune

mongolfiere cominciano a tornare alla base. È davvero un bel momento di

questo viaggio in Francia.

Venerdì 5 settembre 2014 La Roque Gageac – Corbiac – Saint Emilion

Il campeggio è costato appena €17,14 e dopo una lauta colazione davanti al

finestrone del nostro Miller che affaccia sul fiume, intorno alle 10 ci

muoviamo.

Dovete sapere che raccolgo le copie di Bell’Europa dal 1995 e prima di

partire seleziono tutte quelle nelle quali compaiono servizi relativi ai

luoghi che andremo a visitare; qualche sera fa avevo tirato fuori la copia

di Bell’Europa del Gennaio 2011 e stamattina è il momento di consultarla;

c’è un bel servizio sui luoghi del Perigord con i suoi tesori: i tartufi, il foie

gras, la frutta con guscio e il vino e le foto dei protagonisti dedicati a

queste meraviglie. Di tutti, decidiamo di visitare lo Chateau Corbiac

Pécharmant, una tenuta dove si alleva la vite e si produce il Pécharmant

Page 23: Francia 2014 - CamperOnLine

appunto che è un vino DOC della

regione del Bergerac composto da

un melange di cabernet-franc,

cabernet-sauvignon, merlot e

malbec (quest'ultimo manca al

Bordeaux) qui coltivati. Nel

servizio di Bell’Europa c’è la foto di

una bella signora con i capelli

brizzolati che mostra due belle

bottiglie di Corbiac (è il nome della

sua tenuta) mi collego al sito dello Chateau e ricavo le coordinate

44,883296 e 0,520016 ed è lì che ci dirigiamo. Intorno a mezzogiorno

siamo nel piazzale della tenuta, parcheggiamo il Miller e ci palesiamo alla

porta della casa che se non è un castello e senz’altro una bella residenza

di campagna. In breve compare la signora della foto, Thérèse Durand de

Corbiac cui chiediamo se

possiamo fare un giro per la

tenuta; ci dice senz’altro di si e

così ci inoltriamo nel parco e

poi ci arrampichiamo sulla

collina dove c’è la vigna, un

ordinato insieme di filari

carichi di grappoli dagli acini

neri come la pece. Le viti si

snodano sulla collina ondulata,

belle e tranquille sotto questo

sole di settembre che qui in Aquitania, a 100km da Bordeaux, non picchia

più e ci fa indossare le maniche lunghe mentre a casa nostra già fa

vendemmiare il Grillo e il Nero d’Avola. Tornati alla residenza della

tenuta, ritroviamo la signora con la quale scambiamo alcune chiacchiere, o

Page 24: Francia 2014 - CamperOnLine

meglio, le scambia Laura in francese, in una camera trasformata in una

enoteca, naturalmente monotematica: casse e bottiglie di Corbiac di varie

annate. A un certo punto tiro fuori il famoso numero di gennaio 2011 di

Bell’Europa che ho religiosamente portato sin qui e dico a Madame

Thérèse Durand de Corbiac: “Madame questa è lei?” mostrandole la foto

del servizio. La reazione della signora è straordinaria e non vi dico la

contentezza: mi toglie la rivista dalle mani e sembra divorare con gli occhi

l’immagine, anzi le immagini, dato che nel servizio c’è anche una bellissima

foto della tenuta che sostiene non essere stata mai immortalata così bene

né prima né dopo quella visita dei giornalisti italiani. L’unico rammarico è

che dopo quella visita non aveva saputo più nulla del servizio e avere tra le

mani la rivista la manda al settimo cielo. Ebbene, si, l’avevamo messo in

conto: ci chiede se gliela lasciamo e naturalmente noi diciamo subito di sì

mentre in cuor mio……. spero tanto che in Italia siano disponibili gli

arretrati di quel numero! Ma Madame Thérèse è un’autentica madame

oltre che discendente di Cyrano di Bergerac e subito va alla ricerca della

bottiglia che

compare sulla

foto di

Bell’Europa e

ci dice che è

per noi, in

segno di

gratitudine

per l’omaggio

della rivista e

un attimo

dopo, lei e

Laura si mettono in posa con una bottiglia di Pécharmand Corbiac annata

2009.

Ci dice che già in precedenza era venuto un italiano con delle fotocopie

delle pagine di Bell’Europa e ce le mostra, amorevolmente custodite ma

adesso, con l’originale della rivista…. è tutta un’altra cosa. Compriamo una

bottiglia annata 2010 e ci salutiamo, e ci dirigiamo adesso verso ovest,

continuando nella nostra marcia verso l’Atlantico. A circa 65 km c’è il

Page 25: Francia 2014 - CamperOnLine

paesino di Saint Emilion, importante centro vinicolo nella valle della

Dordogna e patria del Bordeaux. Abbiamo pranzato in camper appena

raggiunta la provinciale fuori lo Chateau e poi, nel tragitto, ci siamo

fermati in un paesino dove c'era un mercato visibile dalla strada.

Posteggiamo il camper e approfittiamo per fare provvista di lattuga,

scalogno pomodoro e frutta e non resistiamo alla tentazione di acquistare

due porzioni di paella che cuoce in una padellona enorme accanto ad altre

prelibatezze del luogo. Arriviamo al campeggio di Saint Emilion intorno

alle 14.30. Si tratta di un campeggio della catena Yelloh a 44.916647 e -

0.141784, attiva in Francia e penisola iberica e devo dire che è davvero

molto confortevole. Di certo alla reception sono cortesissimi, ci danno una

piazzola delimitata da siepi in un posto tranquillissimo e soprattutto non

lontano dai servizi e da una bella piscina. Sicché dopo esserci sistemati,

facciamo una capatina in piscina sotto il bel sole della campagna francese.

Alle 18 infine inforchiamo il Liberty e ci rechiamo in centro. Si

attraversano diverse tenute nei 3.5km che ci separano dal centro città,

che è patrimonio UNESCO insieme ai vigneti stessi che forniscono le uve

per il Bordeaux.

Il centro è molto caratteristico, di impianto medievale e tutto in discesa,

con le strade acciottolate. Posteggiamo accanto alla Collegiata e la

visitiamo, una chiesa medievale

all’ingresso dell’abitato dal

chiostro semplice e silenzioso. Per

raggiungere la piazza principale,

che è in fondo a una discesa,

percorriamo stradine piene di

enoteche, ristoranti e piccoli

hotel. Il luogo è davvero delizioso

e scevro dalla pressione ossessiva

di noi turisti che, sebbene linfa

per il tessuto economico di molti

luoghi, spesso ne snaturiamo l’armonia. La piazza, in discesa, ospita tanti

caffè con i tavolini all’aperto e in un angolo il mercato coperto e la Chiesa

Monolitica scavata nella roccia, essenzialmente sotterranea, la cui

facciata è appunto sulla Place des Crenaux e il suo sviluppo è invece nel

Page 26: Francia 2014 - CamperOnLine

fianco della collina. Per

farla breve facciamo una

bella passeggiata per il

paesino e infine torniamo

al Liberty arrampicandoci

per una salita pedonale

strettissima e

incredibilmente ripida,

con un passamano al

centro per agevolare il

percorso che secondo me

è discretamente

pericoloso. Verso le 21, ritorno in campeggio e cena con la paella

comperata al mercato che anche se riscaldata al forno, si rivela

fantastica.

Sabato 6 settembre 2014 Saint Emilion - Bordeaux

Il campeggio ci è costato € 3,22 e alle 10 siamo in marcia ancora verso

occidente, verso il capoluogo dell’Aquitania ovvero Bordeaux, che dista

50km da qui. Tempo bello anche oggi come sempre durante il viaggio,

siamo stati e saremo fortunati. Intorno alle 11 siamo al Camping Le Village

du Lac che ci appare subito molto frequentato. Si trova a cira 8.5km dal

centro di Bordeaux a 44.897395,-0.582662 ed è quindi appropriato

raggiungere il centro con il Liberty. Ci muniamo di navigatore, segniamo le

coordinate del Marché des Capucin e in un quarto d’ora circa arriviamo

dopo aver costeggiato a lungo la Garonna, un fiume largo di colore

giallastro; e meglio non poteva iniziare la nostra giornata a Bordeaux

perché, seguendo la preziosa indicazione della Lonely Planet, trovo in

questo splendido mercato alimentare del sabato delle ostriche favolose.

Le consumo al bancone di un bar all’interno del mercato ma si potrebbero

anche acquistare in una bancarella ma dovremmo subito tornare al

campeggio per metterle in frigo. Da qui ci dirigiamo alla basilica di Saint

Michel. Si tratta di una chiesa in stile gotico, tardo perché iniziata nel

‘300 e terminata nel ‘500. Ne visitiamo l’interno, pregevole e…… in

Page 27: Francia 2014 - CamperOnLine

penombra come molte chiese

gotiche, dopo esserci fatti

strada tra le impalcature e i

percorsi obbligati creati dalle

maestranze impegnate nei

lavori di sistemazione che

coinvolgevano l’esterno dove si

erge la torre campanaria,

altissima e separata dalla

chiesa.

Ripartiamo e arriviamo in pochi

minuti alla cattedrale di Saint-André, al centro di Bordeaux, imponente al

centro di una bellissima piazza che è grande e spaziosa da tre lati dove è

coronata da bei palazzi compreso il municipio e occupata da un giardino

con alti alberi sul quarto lato dove ci sono le panchine occupate dai

bordolesi in cerca di tranquillità e di frescura. La cattedrale, come la

basilica di Saint Michel, fu costruita nell’arco di diversi secoli, iniziata nel

1096 e finita nel ‘300. Staccato dalla cattedrale c’è il campanile Pey-

Berland, costruito dopo la cattedrale e alto 50mt con in cima la statua di

Notre Dame de l’Aquitaine, aggiunta nell’800. Il Liberty l’abbiamo

posteggiato davanti alla Cassa di Risparmio, di fronte al Pey-Berland e da

qui ci spostiamo a piedi per una bella passeggiata in Rue Sainte Catherine,

pedonale e invasa da una massa imponente di bordolesi e di turisti

impegnati nello shopping o semplicemente a guardare le vetrine dei negozi.

Qui pranziamo presso un McDonald’s con € 18,20.

La giornata è molto bella e soleggiata e non c’è di meglio che recarsi in

Place de la Borse un bell’anfiteatro di severi palazzi settecenteschi,

celebre per uno specchio d’acqua grande quanto un campo di calcio

alimentato da decine e decine di zampilli dai quali alternativamente

fuoriescono getti d’acqua oppure vapore che rende surreale l’atmosfera.

Questa piscina-fontana si trova a fianco dalla Garonna e contiene al

massimo due dita d’acqua ed oggi che è sabato è piena di grandi e di

piccini che giocano divertiti con i piedi a mollo. Ogni tanto vengono aperti i

chiusini e l’acqua inizia a defluire finché rimane solo il pavimento bagnato;

questa situazione però durato solo alcuni minuti e ben presto dai getti

Page 28: Francia 2014 - CamperOnLine

comincia a uscire una nebbiolina rada

che però nel giro di qualche minuto si

trasforma in un nebbione che avvolge

tutti quanti e infine di botto, comincia

ad uscire nuovamente l’acqua dai getti

nascosti nel pavimento, i chiusini

vengono chiusi e si ricostituisce lo

specchio d’acqua per la gioia di tutti.

Torniamo soddisfatti verso la

cattedrale di Saint-André percorrendo

Rue Saint Remi, pedonale, piena di gente

in questo bel sabato mattina. A fianco

della cattedrale c’è il Municipio e

anche qui è una giornata speciale

perché è giornata di matrimoni,

la folla degli sposi e degli invitati

è all’interno del cortile al di là

della cancellata ed è tutto un

vocìo, un cantare, un

congratularsi con ciascuna coppia

di sposi appena escono

dall’edificio e riappaiono nel

cortile. Molti accennano a

qualche passo di danza accompagnati dagli invitati tra applausi e balli.

Il mio obiettivo però è il Pey-Berland ovvero salire in cima al campanile

per guardare la vicina cattedrale, la piazza e l’intera Bordeaux dall’alto.

Faccio il mio biglietto da €5,50 e pian piano affronto i 232 gradini verso

la cima. Laura declina gentilmente l'invito a unirsi a me e, una volta in

cima, la vedo seduta su una delle panchine della piazza. Allo stesso modo

vedo il Liberty posteggiato davanti alla Caisse d’Epargne e la cattedrale a

un passo, subito l’abside con le cappelle a corollario come si conviene a una

chiesa gotica. La chiesa è un tripudio di pinnacoli e di archi rampanti in

pietra grigia. Indugio sul campanile camminando in circolo, c’è una bella

Page 29: Francia 2014 - CamperOnLine

veduta della città. Alle 17 sono giù e ci spostiamo con lo scooter verso la

Garonna dove c’è una lezione di zumba tenuta estemporaneamente sul

lungofiume e poi al Jardin Public, bellissimo parco cittadino dove gustiamo

un bel gelato distesi sul prato. Ci sono ragazzi che scherzano in cerchio

accanto a noi ma anche altri che giocano a palla, più lontano. Concludiamo

la nostra serata bordolese a Place des Quinconces una enorme spianata

con una fontana spettacolare, il monumento ai girondini, con a fianco, per

la stessa lunghezza della

piazza sia a destra che a

sinistra due boschetti di

platani davvero molto

francesi. Ritorno al

campeggio con il Liberty

e quando siamo quasi

arrivati, per poco non ci

lasciamo le penne perché

un giovane con una BMW,

all’uscita di una curva,

tira dritto verso di noi e

solo all’ultimo ci grazia

sterzando poco prima di travolgerci! Mah

Domenica 7 settembre 2014 Bordeaux – Dune du Pilat - Arcachon

Il campeggio l’avevamo pagato ieri all’ingresso, €23,80 quindi stamane

possiamo senz’altro dirigerci verso ovest, finalmente sull’Oceano

Atlantico. Sono circa 60km in parte sull’autostrada A63 e in parte sullo

scorrimento veloce A660 che porta al Bacino di Arcachon. Il traffico è

intenso perché pare che tutti gli abitanti di Bordeaux abbiano deciso di

passare la giornata al mare ma senza intoppi, in meno di un’ora siamo

direttamente al parcheggio a pagamento, a 44.59865, -1.19795, che dà

adito a questa meraviglia della natura che è la Dune du Pilat. La tariffa è

di €10 ma si ha la possibilità di rimanere tutto il giorno in un parcheggio

mimetizzato in un bosco e quindi al riparo dal sole, a meno di 200 metri

dalla duna. Attraversando il parcheggio infatti e il resto del bosco nel

Page 30: Francia 2014 - CamperOnLine

quale ci sono discretamente mimetizzati alcuni snack bar e negozi di

souvenir, in breve si arriva a una

scalinata quasi affogata nella

sabbia salendo la quale, in poche

battute, si arriva immediatamente

in cima alla duna. In cima significa

che da qui ci si trova a 100 metri

di altezza sulla spiaggia e sul

bacino di Arcachon che si trova ad

est guardando il mare. La duna

corre parallela all’oceano ed è

lunga da nord a sud circa tre chilometri mentre è larga, il suo spessore

cioè tra l’oceano e il boschetto dal quale siamo venuti, cinquecento metri

circa. Il panorama da qua su è

straordinario; sotto di noi, alla fine

del mare di sabbia che corre ripido

verso il mare d’acqua, c’è il Banc

d’Arguin, un banco di sabbia

irregolare proprio appena fuori del

bacino d’Arcachon che è una

riserva ornitologica; tutto attorno

ad esso sfrecciano barche e

motoscafi provenienti dall’interno

del bacino dove in un cantuccio c’è il porto turistico mentre la maggior

parte del bacino è votata all’allevamento delle ostriche per via della forte

escursione delle maree che rende il

luogo perfetto per quell’attività. La

giornata è molto luminosa e non

caldissima, almeno non come lo è giù

da noi in questo periodo e allora mi

convinco a cimentarmi nella grande

impresa: scendere giù ai piedi della

duna fin sulla spiaggia e quindi al

mare. Laura declina con cortesia e

seduta su un asciugamani si immerge nella lettura. Io invece, piano piano

comincio a scendere giù. La duna è dapprima quasi piatta, per cinquecento

Page 31: Francia 2014 - CamperOnLine

metri circa come detto prima e poi comincia a picchiare verso il mare

assumendo pendenza sempre maggiore. La sabbia è più chiara che da noi,

non scotta e mi permette quindi di scendere senza le ciabatte. In circa

venti minuti sono giù, da solo nella discesa mentre incontro un gruppetto

che risale. Appena a riva vedo due o tre ombrelloni con delle famigliole.

Faccio un breve bagno, l’acqua è abbastanza fredda e dall’aspetto un po’

plumbeo. La duna sembra gigantesca vista da qui sotto ma almeno la

pendenza appare più dolce di quello che mi aspettavo. I guai sono

naturalmente…….. nella risalita, ben faticosa e apparentemente

interminabile ma pazienza, in circa 45 minuti sono di nuovo accanto a

Laura e dalla cima della duna, e poi a ritroso, di nuovo verso il boschetto e

poi al camper per una

meritatissima pastasciutta con il

pesto.

Dopo pranzo un pisolino sotto gli

alberi del boschetto e verso le

16 ci muoviamo per visitare

Arcachon.

Parcheggiamo il camper a

pagamento a ridosso del centro

nei pressi della stazione,

spenderemo €3,20 a 44.659969 e –1.167743 proprio all’inizio dell’Avenue

Gambetta che porta dritta verso il mare. È un elegante viale con bei

negozi di souvenir, gelaterie, bar e ristoranti, affollato di turisti. Giunti

che siamo alla spiaggia, giriamo a sinistra sul lungomare Marcel

Gounouhilou, una bella promenade di quattrocento metri circa. La spiaggia

è molto affollata e la sabbia è del tutto uguale a quella della nostra

Marina di Ragusa, solo un po’ più

chiara. Il mare è parecchio

lontano perché la spiaggia è

profonda: siamo all’interno del

Bassin e proprio di fronte alla

Ile aux Oiseaux. Limitiamo la

nostra visita ad Arcachon a

questa passeggiata e rimane

questo l’unico rammarico, nel

Page 32: Francia 2014 - CamperOnLine

senso che avremmo potuto prolungare la visita a tutta la giornata

pernottando qui ma tant’è. Tornati al camper, prendiamo la via del ritorno,

nel senso che, dopo aver toccato l’Oceano Atlantico, ci dirigiamo verso est

e quindi sensu lato, verso l’Italia.

Pare però che l’idea di lasciare la costa e rientrare verso l’interno non sia

venuta solo a noi: sono le 18 e la fila di auto che percorre la strada verso

Bordeaux è tale che si cammina a passo d’uomo. Appena abbiamo la

possibilità di lasciare l’autostrada lo facciamo in maniera da andare più

speditamente e anche per dirigerci un po’ più a sud nel muoverci verso

est. Consulto la guida dei campeggi Aires de Campings che ho sullo

smartphone e individuo un campeggio che potrebbe fare al caso nostro.

Purtroppo appena arriviamo troviamo la sbarra del camping abbassata.

Proviamo a suonare ma niente da fare, si vede che il gestore è andato via

per l’orario, saranno appena passate le 19,30. Pazienza, fuori dal camping

ci sono due camper già sistemati in assetto notte, ci uniamo a loro per la

nottata ma approfittiamo della possibilità di entrare nel campeggio per

lavare la verdura e i pomodori per una mega insalata. Un bel film dopo

cena e poi a nanna.

Lunedì 8 settembre 2014 Najac – Albi - Rabastens

La notte è stata parecchio piovosa e chi conosce il camper conosce anche

la deliziosa sinfonia della

pioggia che martella il tetto.

Per la prima volta in questo

viaggio stamattina non si paga

e si parte subito verso est. Il

tempo è cambiato e per la

prima volta il sole non ci

accompagna mentre viaggiamo.

Compriamo il pane a

Villandraut e alle 14 arriviamo

a quello che sembra un borgo

uscito da una fiaba di Perrault; si tratta di Najac e non esagero nel dire

che tra i tanti bei borghi francesi questo è davvero bellissimo. Il paese è

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aggrappato a una collina e in cima a tutto c’è una cresta sulla quale da una

parte c’è il paese e dall’altra il castello al quale si arriva dalla piazza Le

Faubourg dopo una camminata di almeno venti minuti. Il camper l’abbiamo

posteggiato a 44.220897 e 1.984223, accanto all’ufficio postale e

proprio in quel momento è iniziato a piovere, dei bei goccioloni che ci

hanno fatto prendere gli ombrelli e i giubbotti impermeabili. La piazza

principale, alle 14,30, era deserta e nondimeno c’erano due brasserie

aperte e una boulangerie oltre all’ufficio del turismo. Ne approfitto per

prendere una mappa del paese

e a questo punto mi avvio verso

il castello mentre Laura declina

cortesemente e si avvia verso il

camper anche perché piove a

intermittenza. Ebbene nel

percorrere la cresta di cui ho

detto, la strada prima scende e

poi risale fino a impennarsi ai

piedi del castello, la Forteresse

Royale de Najac. Arrivato

all’entrata mi resta solo di attendere le 15 insieme ad alcuni altri

visitatori; una volta nel cortile interno, in pendenza, la fortezza si mostra

in tutta la sua possanza, altissimo il muro di cinta e una torre quadrata e

quattro torri circolari di cui una gigantesca, il mastio, all’interno della

quale gli assediati resistevano per l’ultima difesa. In realtà ciò non

accadde mai perché la fortezza di Najac per la straordinaria posizione in

cima alla collina a guardia dell’Aveyron, non fu mai presa. Terminata la

visita, in un quarto d’ora sono di

nuovo in piazza. Faccio visita alla

boulangerie per un buonissimo

dolce ai frutti di bosco da portare

alla mia Laura che mi aspetta nel

camper.

Verso le 16 discendiamo pian piano

verso l’Aveyron lasciandoci alle

spalle Najac per dirigerci verso

Albi, una sessantina di chilometri

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più a sud, dove giungiamo alle 17,15 circa. Albi è celebre per aver dato i

natali a Toulouse Lautrec e quindi per l’omonimo Museo e naturalmente

per la Cattedrale di Santa Cecilia una fortezza imponente vista

dall’esterno. Il parcheggio è molto comodo, nei pressi della cattedrale a

43.927544 e 2.140942 ed è gratuito e ampio ma certamente molto

frequentato, tanto che troviamo uno

degli ultimi posti, molto in basso (il

parcheggio è terrazzato in pendenza).

Entriamo nella cattedrale e

l’impressione di fortilizio che si ricava

dall’esterno subito svanisce per

lasciare il posto a uno splendido libro

illustrato su ogni superficie disponibile

e ornato da statue e sculture talora

simili a merletti di pietra. Lo slancio

della navata centrale è quello delle

cattedrali gotiche, la costruzione è del

‘300, ma qui è tutto un tatuaggio di

splendidi affreschi italiani del 600.

Memorabile il Giudizio Universale

presso l’altare maggiore ma anche alcuni motivi che appaiono modernissimi

nelle cappelle laterali.

Usciamo e pioviggina, non facciamo in tempo a visitare la Berbie, il Palazzo

Arcivescovile, dove è alloggiato il Museo intitolato a Toulouse Lautrec

perché sono già passate le 18.

Aggiriamo il palazzo, altro

fortilizio in laterizi di mattoni

pressati, e sul retro troviamo un

splendido giardino alla francese

con i gialli, i rossi, i verdi e i blu.

Lasciata Albi, passeremo la

notte nel bel campeggio rurale di

Rabastens, Camping Les Auzerals

a 43.830919 e 1.697763.

È un bel campeggio, semplice,

Page 35: Francia 2014 - CamperOnLine

accanto a un invaso con delle panchine dove vengono anche da fuori ad

ammirare le anatre. Doccia e notte tranquilla.

Martedì 9 settembre 2014 Rabastens - Firenze

La nottata è stata €10.80. Lasciamo il campeggio al nostro consueto

orario, intorno alle 9,30 e cominciamo il viaggio di ritorno. Albi e la sua

cattedrale saranno state le ultime cose che avremo visto in questo bel

viaggio in Francia e stasera saremo già a Firenze, Campeggio “Villa

Camerata” a 990 chilometri da qui a 43.785291 e 11.293634

Mercoledì 10 settembre 2014 Firenze - Avellino

Da Firenze ad Avellino 500km, veniamo a trovare zii e cugini

Giovedì 11 settembre 2014 Avellino – Marina di Ragusa

Da Avellino a Marina di Ragusa 700km, il nostro viaggio è terminato

Conclusioni:

La Francia si conferma il paradiso del plein air, accogliente e amichevole

con i camperisti, sia per le strutture ricettive sia per i parcheggi, ampi e

vicinissimi alle attrazioni, che poi determinano la fruibilità dei luoghi da

visitare. Abbiamo mancato di visitare la Costa Azzurra per la partenza ad

handicap ma bella è stata la Francia meridionale, naturalistica e

medievale, enologica e marittima. Tre le macro regioni attraversate:

Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Linguadoca-Rossiglione-Midi-Pirenei e

infine Aquitania. In generale semplici i campeggi, con tariffe comprese

tra gli 11 e i 25 euro (il massimo, guarda caso in Italia a Firenze 29 euro)

davvero abbordabili, il che rappresenta un vero vantaggio per chi ha la

nostra passione dell’abitar viaggiando. Tutti poi di buona qualità e

tranquilli. Le strade francesi erano tutte in ottimo stato, le autostrade

Page 36: Francia 2014 - CamperOnLine

con la solita abitudine di far pagare a intervalli scanditi da non si sa bene

cosa ma con aree di servizio pulite, ordinate e prive di benzinai, tutte self

service e pagamento alla cassa. In città abbiamo sempre usato le pompe

attigue ai supermercati come Intermarché perché sempre le più

convenienti, circa 10 cent in meno che nelle altre pompe, con il carburante

a poco più di 1,20 contro 1,50 ma anche 1,70 in Italia; accettate tutte le

carte a differenza di sette anni fa nel nostro precedente viaggio in

Francia ma attenzione, non ci sono accettatori di banconote negli

automatici. Infine riportiamo un buon ricordo dei francesi, cordiali, come

ho sempre sostenuto e riscontrato, a dispetto dello stereotipo che li

accompagna presso gli italiani.

Chilometri percorsi: 5.708

Litri di gasolio consumati: 860,21

Costo complessivo del gasolio: €1.295,57

Pernottamenti in campeggio: 17 su 19 notti

Costo complessivo campeggi: 387,26

Media dei pernottamenti in campeggio: 22,78