franchi 1 Il Lavoro BUONE VACANZE A TUTTI! · Per difendere i tuoi diritti aderisci all’OCST LE...

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20 luglio 2006 - Anno LXXIIX - N. 12 - franchi 1 - G.A.A. 6900 Lugano Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 9211551 - Fax 091 9242471 - [email protected] - www.ocst.com Prossimo numero: 7 settembre 2006 BUONE VACANZE A TUTTI! Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese Aperture dei negozi L’OCST chiede il dialogo e un nuovo Ccl pagine 2-3 Assegni familiari La nuova legge va difesa pagina 4 Agie di Losone La formazione diventa interaziendale pagina 13 Quando il granito è passione Sette fratelli dal Portogallo in Leventina pagina 14 Per difendere i tuoi diritti aderisci all’OCST LE SEDI Segretariato cantonale Lugano, v. Balestra 19, telefono 0919211551, posta elettronica [email protected] Segretariati regionali z 6500 Bellinzona, via Pellandi- ni 2, telefono 091 8214151 z 6710 Biasca, Piazza Centrale telefono 091 8730120 z 6830 Chiasso, via Bossi 12 telefono 091 6825501 z 6814 Lamone, via Sirana telefono 091 9660063 z 6600 Locarno, via della Posta telefono 091 7513052 z 6900 Lugano, via Balestra 19 telefono 091 9211551 z 6850 Mendrisio, via Lanz 25 telefono 091 6405111 Alcuni bambini alla festa degli edili organizzata dall’OCST nella pineta di Faido (pagine 6-7).

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20 luglio 2006 - Anno LXXIIX - N. 12 - franchi 1 - G.A.A. 6900 Lugano Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 LuganoTel. 091 9211551 - Fax 091 9242471 - [email protected] - www.ocst.com

Prossimo numero: 7 settembre 2006

BUONE VACANZE A TUTTI!

Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese

Aperture dei negoziL’OCST chiede il dialogo e un nuovo Cclpagine 2-3

Assegni familiariLa nuova legge va difesa pagina 4

Agie di LosoneLa formazione diventa interaziendalepagina 13

Quando il granito è passioneSette fratelli dal Portogallo in Leventinapagina 14

Per difendere i tuoi dirittiaderisci all’OCST

LE SEDISegretariato cantonale Lugano, v. Balestra 19, telefono0919211551, posta [email protected] regionali

6500 Bellinzona, via Pellandi-ni 2, telefono 091 8214151

6710 Biasca, Piazza Centraletelefono 091 8730120

6830 Chiasso, via Bossi 12telefono 091 6825501

6814 Lamone, via Siranatelefono 091 9660063

6600 Locarno, via della Postatelefono 091 7513052

6900 Lugano, via Balestra 19telefono 091 9211551

6850 Mendrisio, via Lanz 25telefono 091 6405111

Alcuni bambinialla festa degliedili organizzatadall’OCST nellapineta di Faido(pagine 6-7).

20 luglio 20062

Meinrado Robbiani

La recente decisione del governo canto-nale di annullare per il momento l’auto-rizzazione ad aprire i negozi le domeni-

che che precedono il Natale, ha portato nuo-vamente alla ribalta il problema dell’organizza-zione dell’attività e del lavoro nel ramo dellavendita.

Interessi molteplici si intrecciano e si con-trappongono, rendendo particolarmente diffi-coltoso il cammino verso una regolazione degliorari di apertura che raccolga un adeguatoconsenso. Anche per l’OCST, che è parte atti-va in questo settore quale rappresentante diuna corposa fetta di lavoratrici e di lavoratori,si è posta già in passato, e si ripropone ora, lanecessità di disporre, in questo intricato e deli-cato ambito, di una chiara linea di condotta.

Le esigenze di un mercato aperto. Il temadelle aperture dei negozi si situa al crocevia diattese e interessi particolarmente difformi. Per-sino all’interno dei singoli campi, che si con-frontano, e delle diverse angolazioni, dallequali si può guardare al tema delle aperturedei negozi, sono ravvisabili distinzioni di valu-tazione e diversità di interesse.

Dal profilo economico, una più ampia e fles-sibile apertura dei negozi può effettivamenteconsentire di incrementare gli affari. Se altrovel’incidenza delle aperture dal profilo economi-co potrebbe essere ritenuta insignificante, peril Ticino la situazione è diversa.

Qualcuno, in occasione di dibattiti su questoargomento, non ha mancato di evidenziare cheè illusorio ritenere che, aprendo maggiormen-te i negozi, si aumenta la cifra d’affari. Il dena-ro a disposizione della popolazione è infattiben determinato; non si gonfia certo in paralle-lo a una più prolungata attività dei negozi.

Questa argomentazione ha tuttavia unapecca: dimentica l’impatto, tutt’altro che irrile-vante nella nostra regione, della clientela turi-stica e di quella frontaliera. Quello ticinese ècioè un mercato aperto. Assecondandomeglio le aspettative di queste due clienteleesterne si può certamente espandere il com-mercio locale.

Il Ticino vive inoltre un problema supple-mentare. È a ridosso di un confine che lo ponea diretto confronto con una zona dove vigonoregole di apertura dei negozi molto concorren-ziali. Non si può certo affermare che i consu-matori ticinesi,che varcano il confine, lo faccia-no primariamente per una questione di orari diapertura.

Non si può però negare che, in taluni fran-genti di chiusura dei negozi indigeni, l’incenti-vo ad andare oltre frontiera è indubbiamentesollecitato.

Abitudini in cambiamento.Un aspetto da considerare èpoi quello delle attitudini e atte-se dei consumatori. È rilevabi-le, su questo fronte, il deside-rio di una più ampia libertà dimovimento nella programma-zione e realizzazione degliacquisti. Un rapido sguardo aquanto avviene anche fuori dalCantone e dalla Svizzera stes-sa conferma un progressivoprolungamento degli orari diapertura dei negozi, in rispo-sta ad esigenze di consumo,che si vanno intensificando ediversificando.

A questa tendenza non ècerto estranea la notevole cre-scita della mobilità delle per-sone. Si tratta tuttavia di un’e-voluzione che ha radici ancorapiù profonde e che pesca incambiamenti di natura socialee culturale. Si consideri, adesempio, il ruolo del consumo.Oltre alla funzione di acquisi-zione dei beni e prodottinecessari agli individui e allefamiglie, è diventato un modosempre più diffuso di impiega-re il tempo libero. Su questoindirizzo possono essere sol-levati non pochi interrogativi eriserve. Si tratta però di una realtà ormai con-solidata.

Tempi individuali e collettivi. Il tema delleaperture dei negozi sollecita inoltre una rifles-sione sull’organizzazione del tempo nellasocietà odierna. Se in passato la vita dellacomunità era scandita in misura incisiva dai

ritmi della fabbrica, la realtà postindustrialeodierna li ha abbondantemente scardinati. Ilfatto stesso di muoversi in una realtà, dove ilsettore dei servizi prevale nettamente sulsecondario, fa sì che - per la natura stessa delservizio - ci sia una compresenza di lavoratoriche erogano una prestazione e persone chene usufruiscono.

Il lavoro degli uni è cioè contemporaneoall’utilizzo del servizio da parte di altri. Anchela presenza molto più consistente della donnasul mercato del lavoro tende a influire sulmodello tradizionale di organizzazione deltempo. È perciò in atto una diversificazione deipercorsi e dei bisogni individuali, che preme indirezione di un più esteso e flessibile funziona-mento di certi servizi, ivi compreso il commer-cio. Di fronte a questa evoluzione sorge peròcon ancora maggiore forza l’interrogativo circal’esigenza di preservare alcuni tempi socialiforti.

La collettività, se non intende cadere in uncammino disordinato e privo di riferimenti, hainteresse a salvaguardare alcuni tempi sociali,che possano essere vissuti collettivamente;tempi nei quali il corpo sociale respira il piùpossibile all’unisono. Sarebbe in particolare

Aperture dei negozi Dialogo tra le partie un nuovo Ccl per uscire dal labirinto Niente serrande abbassate nel periodo prenatalizio e una nuova legge che regolamenti le deroghe. L’OCST invita al dibattito anche il personale di vendita

«La condizione preliminare per una più

ampia e flessibile regolazione delle aperture

risiede nella firma e nelrispetto di un contratto

collettivo che fissi le condizioni minime

di lavoro»

SINDACATO VENDITA

320 luglio 2006

dannoso e disgregante svendere in modoeccessivo il tempo sociale al consumo e alcommercio.

Diversità anche tra chi lavora. Sul versan-te dei lavoratori la situazione è solo apparente-mente univoca. Orari prolungati e più flessibilicomportano indubbiamente un maggiore disa-gio per il personale di vendita. Se si considerapoi la prevalente presenza femminile in questoramo, le ricadute sono tanto più evidenti. Si èinfatti di fronte a lavoratrici che hanno soventeun parallelo compito familiare ed educativo.

Si impone perciò una puntuale considerazio-ne delle esigenze di questo personale. Nonmanca tuttavia, anche tra i lavoratori, chi puòtrarre vantaggio da una più ampia apertura deinegozi. Una certa flessibilità può consentire ailavoratori e alle lavoratrici attive negli altri set-tori di approvvigionarsi in maniera più comoda.Nella misura in cui una prolungata apertura deinegozi ne aumenti la cifra d’affari, possonoinoltre sorgere spazi e occasioni occupaziona-li a vantaggio di chi non ha lavoro o desideriaccrescere il suo grado di impiego.

Una composizione impegnativa. Compor-re le posizioni e gli interessi qui richiamati è unesercizio tutt’altro che agevole. Richiede inprimo luogo un quadro concettuale articolato eponderato. Esige poi la capacità di sapersiconfrontare e di sapere costruire una soluzio-ne, che riesca a conciliare e amalgamare idiversi bisogni in campo. Di fronte alla com-plessità del problema, non manca chi cede alla

tentazione delle facili semplificazioni. Si attinge a un comodo archivio ideologico,

sia di destra sia di sinistra, per trarne qualcheproclama o ricetta semplicistica e solo all’ap-parenza rassicurante. La realtà e la sua evo-luzione sono però tali da non concedere scon-ti, finendo per imporsi. Solo un faticoso con-fronto e lavoro di assemblaggio possono sfo-ciare in formule concrete di incanalamento edi regolazione. È cioè soprattutto sul terrenodella contrattazione, non esente da forme dipressione che il sindacato mette in atto, chepuò essere adeguatamente tutelato il perso-nale di vendita e più in generale il fronte dei

lavoratori.

Condizioni irrinunciabili. L’OC-ST, proseguendo in un itinerario cheha lei stessa promosso nello scorsodecennio, intende essere interlocuto-re solido delle principali parti in causa(padronato e autorità cantonale) peredificare progressivamente una rego-lazione delle aperture dei negozi edelle condizioni di lavoro che salva-guardino al meglio gli interessi delpersonale di vendita e del lavoro. Nelfarlo non possono che essere ribaditii principali punti fermi più volte enun-ciati.

La condizione preliminare per unapiù ampia e flessibile regolazionedelle aperture risiede nella firma e nelrispetto di un contratto collettivo, chefissi le condizioni minime di lavoro. Daquesto profilo, la situazione odiernanon può essere ritenuta soddisfacen-te. L’attuale contratto collettivo non haancora una diffusione sufficiente. Unaseconda ma altrettanto decisiva con-dizione risiede in un’organizzazionedel lavoro soprattutto all’interno dellegrandi catene di distribuzione che non

sia incrinata dalle formule di precarietà chestanno proliferando proprio in questi periodi.L’OCST è del resto intervenuta negli ultimimesi denunciando nelle diverse sedi questaderiva, che va estirpata con vigore.

Continuare il confronto. Le parti sociali(sindacati e associazioni dei commercianti)stanno in queste settimane discutendo sultema delle deroghe ai normali orari di aperturae sull’elaborazione di una nuova legge che leregoli in maniera più appropriata, poiché lenorme attuali risalgono a un passato che nontrova più riscontro nella realtà odierna. Unprimo passo è consistito nel riproporre ladomanda di autorizzazione alle aperture pre-natalizie, che, oltre a rispondere a un’abitudineradicata, genera un volume di vendite decisivoper i negozi e di riflesso per l’occupazione.

La Commissione paritetica della vendita hacosì inoltrato la richiesta di potere tenere aper-ti i negozi il giorno dell’Immacolata e nelle duedomeniche che precedono il Natale. Il confron-

to si è pure inoltrato sul tema della nuova leggesulle aperture dei negozi, sul quale si intendediscutere prossimamente con il Dipartimentocompetente.

Il cantiere della regolazione delle aperturedei negozi è perciò tuttora in fermento. Èimportante che la riflessione e il dibattito attor-no a questi argomenti continui anche sul ver-sante sindacale con il coinvolgimento direttodel personale di vendita. È quanto sta tuttoraattuando l’OCST, che rinnova l’invito alle pro-prie associate e associati a partecipare attiva-mente alle diverse occasioni di incontro chevengono proposte.

«L’OCST intende essereinterlocutore solido delle principali parti

in causa per edificare progressivamente una

regolazione delle aperturee delle condizioni

di lavoro per salvaguardare i diritti del

personale di vendita»

Giro di boa in redazione

Con questo numero si conclude la miacollaborazione con l’OCST, dapprima

come redattrice e poi come responsabiledel Lavoro. Dopo sei anni tra le mura sin-dacali lungo un percorso spesso a ostacoli,ho scelto di imboccare una nuova via pro-fessionale.

Ringrazio i colleghi sindacalisti e tutti icollaboratori per il loro prezioso apporto,soprattutto in questo ultimo anno e mezzoin cui ho tenuto le redini del Lavoro, e ilettori che hanno dimostrato di apprezzaregli sforzi per rendere più chiaro e leggibilequesto giornale.

Un ringraziamento particolare va a Mau-rizia Conti, segretaria di redazione dalla

memoria storica, che mi ha affiancata conentusiasmo dopo la mia promozione insordina a redattrice responsabile, una sfidache abbiamo vinto insieme.

Auguro a Benedetta Rigotti, che pren-derà il mio posto da settembre, di vivere almeglio questa nuova esperienza professio-nale.

Antonella Sicurello

SINDACATO VENDITA

20 luglio 20064

La consegna del referendum con-tro la legge federale sugli asse-gni familiari apre un appunta-

mento decisivo dal profilo della politi-ca familiare. A novembre il popolosarà infatti chiamato a pronunciarsisulla legge recentemente approvatadal parlamento.

Si tratta di una primizia in ambitonazionale, poiché gli assegni familiarisono oggi retti unicamente da leggicantonali, che risultano particolar-mente dissimili. La legge federaleconsente di armonizzare questo set-tore della legislazione sociale, fis-sando in particolare gli importi mini-mi degli assegni (200 franchi mensiliper l’assegno di base e 250 franchiper l’assegno nel periodo della for-mazione).

In un contesto di accentuata mobi-lità della manodopera e soprattutto diacutizzate pressioni sul reddito dellefamiglie, la legge federale imprime unpasso innanzi alla politica familiare,tradizionalmente fanalino di codadella sicurezza sociale.

Gli assegni familiari non sono un pericoloper l’economia. L’OCST deplora che il padro-nato svizzero cerchi di fare intendere, attraver-so il referendum, che un nuovo regime di asse-

gni familiari possa compromettere gli interessie l’andamento dell’economia.

Oltre a non generare un significativo aumen-to degli oneri, una migliore legislazione sugliassegni familiari consolida la sicurezza e le

potenzialità di consumo delle famiglie,a vantaggio dell’economia stessa.

L’OCST, da sempre in prima fila nel-l’impegno a promozione degli assegnifamiliari, si batterà con vigore affinchéanche nel nostro Cantone, che pur giàbeneficia di un ordinamento favorevo-le, esca dalle urne un inequivocabilesostegno all’introduzione della leggequadro federale.

Essa consentirà peraltro anche inTicino di migliorare le prestazioni odier-ne. Subirà una rivalutazione l’importodegli assegni e sarà estesa la loro ero-gazione fino a 25 anni nel caso in cui ifigli seguano una formazione (oggi leprestazioni sono versate fino a 20anni). Un’iniziativa in tal senso è delresto stata promossa anche a livellocantonale da un deputato cristiano-sociale.

La posizione del sindacato. L’OC-ST, in considerazione della rilevanteposta in gioco, non solo si mobiliterà afavore della nuova legge federale masi farà pure promotrice di un fronte diorganizzazioni in suo appoggio. Solle-

cita inoltre sin d’ora la popolazione ticinese asostenere con convinzione questo tassello diuna più efficace politica familiare.

M.R.

Il padronatoosteggia gli assegni familiariL’OCST a favore della nuova legge L’Unione svizzera delle arti e mestieri ha consegnato la scorsa settimana le firme contro il progetto votato dal Parlamento. Sarà il popolo a decidere il 26 novembre

Arturo Trezzini

Si è tenuto il 12 luglio il secondo incontrodi trattativa fra direzione, Commissionedi fabbrica e sindacati. Incoraggianti le

informazioni dateci dalla direzione, nel sensoche su 53 lavoratori che perderanno il postodi lavoro, 19 hanno già trovato una sistema-zione. Fra questi, sei hanno accettato la pro-posta di trasferimento nello stabilimento di

Cham e uno in quello di Car-mignano, altri sei hanno tro-vato un nuovo posto di lavorofuori dal Gruppo.

Inoltre, possiamo considera-re fruttuoso l’incontro ancheper le trattative riguardanti ilpiano sociale poiché su tutte lequestioni materiali, disdette,partenze anticipate, trasferte,obblighi assicurativi, ecceterasi è raggiunto un accordo dimassima.

Prepensionamenti e inden-nità d’uscita. Sono tuttaviarimaste in sospeso due impor-tanti trattande. Settimana pros-

sima l’apposito gruppo di lavoro paritetico avràla possibilità di discutere il progetto di prepen-sionamento che l’assicuratore, in accordo conla direzione, presenterà. Ricordiamo che le per-sone che potrebbero scegliere il prepensiona-mento sono cinque.

Per quanto riguarda l’indennità d’uscita, altropunto rimasto in sospeso, le parti, pur trovan-dosi in sostanza d’accordo sul principio e suicontenuti, ravvisano alcune divergenze suimetodi di calcolo i quali però, ne siamo convin-ti, entro questa settimana troveranno una solu-zione concordata.

Assemblea del personale entro fine mese.Successivamente la proposta di piano socialeconcordata fra le parti sarà sottoposta all’as-semblea del personale per l’approvazione defi-nitiva in modo che, se non ci saranno ulterioriintoppi, entro il 27 luglio il documento potràessere firmato dalle parti e di conseguenzaentrare in vigore.

Cartiera di Tenero Piano sociale verso l’approvazione

SINDACATO ATTIVITÀ

520 luglio 2006 SINDACATO ATTUALITÀ

A Faido per ricordareMons. Del-Pietro

I l personale dell’OCST, nel centesimoanniversario della nascita di Monsi-

gnor Luigi Del-Pietro, artefice dell’Orga-nizzazione cristiano-sociale ticinese esuo indimenticabile Segretario cantona-le, commemorerà la maestosa figuracon un incontro, che si svolgerà lunedì28 agosto, alle 15.30, a Faido (Aulamagna della scuola media).

ProgrammaApertura dei lavoriRomano Rossi, presidente OCST

La cornice storica e l’itinerario di Mons. Del-PietroProf. Alberto Gandolla, storico

Il profilo dell’uomo, del sindacalista e del sacerdote: testimonianze personali- Avv. Alberto Stefani, già Consigliereagli Stati e presidente del Ppd- Dr. Marco Bernasconi, docente universitario- Naldo Pedroni, già Segretario regionale e vicesegretario cantonale dell’OCST- Dr. Silvano Toppi, economista e giornalista

Chiusura dei lavori

Alle ore 18.15, nella chiesa di Calpio-gna, sarà celebrata una messa in suf-fragio di Mons. Luigi Del-Pietro, seguitadalla visita al cimitero.

Dallo sconforto la forza di rinnovarsi

■ LA GAP RANCATE DOPO L’INCENDIO DI GIUGNO

Lo scorso 5 giugno, nellanotte tra la domenica e illunedì di Pentecoste, lo

stabile e alcuni macchinari dellaGap Sa, azienda di Rancate cheopera nel ramo dell’edilizia,sono stati danneggiati da unforte incendio di origini dolose.

L’inchiesta non è ancora con-clusa e non è ancora nota l’i-dentità dei responsabili. I dannisono stati ingenti e hanno colpi-to la mensa, il magazzino, glispogliatoi degli operai, gli ufficidel personale, la sala riunioni ealcuni mezzi, alcuni dei quali non erano com-pletamente assicurati. Le fiamme hannorisparmiato la carpenteria, alcuni uffici e l’ar-chivio cartaceo ed elettronico.

«Spesso una notizia drammatica comequesta genera sconforto e incertezza - spie-ga Giuseppe Ceschina, dipendente dell’im-presa e presidente del Comitato degli ediliOCST del Mendrisiotto (nella foto)- Invece inquesto caso la direzione ha reagito in manie-ra positiva guardando al futuro. Non solosono immediatamente iniziati i lavori di rico-

struzione delle parti danneggia-te, ma sono state introdottedelle migliorie». L’officina e ildeposito, ad esempio, primainsieme in un unico locale, sonostati divisi. Nell’officina, inoltre,si sta realizzando un piano rial-zato, che sarà utilizzato comemagazzino.

«Gli operai sono molto gratialla direzione, che ha saputotrasformare in positivo un fattonegativo - continua Ceschina-A loro, che stanno lavorandoalacremente per dare un nuovo

volto alla ditta, e a tutti i lavoratori attivi nelsettore edile, auguro di trascorrere una sere-na vacanza».

Dal canto suo, la direzione ha ringraziatoper iscritto i propri collaboratori. «Lo sconfor-to iniziale ha subito lasciato il posto a un’atti-vità immediata, volenterosa di ripristinare iltutto al meglio - si legge nella lettera - Gran-de è stata la vostra fiducia. Desideriamo rin-graziarvi per la solidarietà che ognuno di voi,in forme ed espressione diverse, ci ha dato inqueste settimane difficili».

AL LAVORO DI GRAN LENAL’incendio ha distrutto metà dello stabiledell’impresa. L’intervento tempestivo deipompieri ha impedito che accadesse ilpeggio. Le foto mostrano i danni ai mezzie allo stabile e, in basso, i lavori che pro-cedono di gran lena negli uffici del perso-nale e nell’officina.

20 luglio 20066

La tradizionalefesta estivadegli edili, che

si è svolta domenica9 luglio è stata anchequest’anno un suc-cessone. Sarà statala splendida giornatadi sole o l’ottima gri-gliata o la buonacompagnia, certo èche i partecipantierano almeno cin-quecento, cento piùdel previsto.

La festa, allietatadalla fisarmonica diGiampiero Riva, si èsvolta nella splendi-da cornice dellacascata della Piumo-gna a Faido.

In tarda mattinatafra Edy Rossi-Pe-druzzi ha celebrato laSanta Messa.

Durante la predica,

breve e incisiva,ha voluto ricorda-re, nel centenariodella sua nascita,Monsignor Del-Pietro, originarioanche lui della valLeventina e piùprecisamente diCalpiogna. Lasua vocazione,ha detto fra Edy,è nata proprio trale sue montagnedove, influenzatoda sacerdoti cheaveva conosciu-to, si è interrogatosulla sua vita.

È stato, contra-riamente al detto,un profeta stima-to anche e soprat-tutto in patria cheha dato la vita peril servizio cui siera dedicato.

Ai suoi tempi i ragazzi che sentivano la voca-zione sacerdotale, venivano accompagnati inseminario e da lì potevano tornare a casa rara-mente. Il per-corso si chiude-va il giorno del-l’ordinazionesacerdotale.Anche lui partìper il seminariodi Pollegio, vici-no a Biasca.

Dopo questoperiodo di pre-parazione ilvescovo gli sug-gerì di lavorareper l’OCST, pic-cola organizza-zione sindaca-le. Con il parerecontrario dellamadre cheavrebbe preferi-to per il figlio la tranquillità di una parrocchia,egli accettò.

Monsignor Del-Pietro che molto ha fatto per

Un pomeriggio di gioia con le famiglieCostine, braciole, salsicce e una bella giornata di sole: ecco la ricetta per ritrovarela carica in vista delle battaglie sindacali previste per il prossimo autunno

LA FESTA DELL’EDILIZIA 2006: UNITI NEL RICORDO DI MONSIGNOR DEL-PIETRO

Fra Edy celebra la messa da campo.

Giancarlo Nicoli.

SINDACATO INCONTRI

720 luglio 2006

la sua terra, daquesta ha ricevutostima, rispetto eaffetto. In vita fuspesso applaudito,sottoscritto e con-diviso e ascoltatopersino dagliavversari.

Anche GiancarloNicoli, segretariodell’OCST Trevalli, dopo la ceri-monia ha rinnova-to il ricordo diMonsignor Del-Pietro, un elemen-

to chiave non solo per il sindacato, ma per lastoria politica di tutto il cantone. Grazie alla suadedizione l’OCSTè cresciuta daqualche decina a40’000 soci che lehanno dato laforza contrattualee l’hanno resa l’in-terlocutore piùascoltato dai dato-ri di lavoro.

È stato moltogradito anche ilbenvenuto di Giu-seppe Tozzini cheha accolto, in qua-lità di vicesindaco,i partecipanti allafesta nella nuovaFaido, nata allafine dello scorsoanno dall’aggregazione dei comuni di Faido,Calonico, Chiggiogna e Rossura.

Dal pulpito di Faido Paolo Locatelli, respon-sabile cantonale del settore edile, ha annun-ciato che, dopo un periodo piuttosto tranquillo,

a settembre ini-zierà la campagnaper il potere d’ac-quisto e contro ledisparità salariali,infatti è sempre piùevidente la diffe-renza fra gli sti-pendi bassi e quel-li alti.

Meinrado Rob-biani, Segretariocantonale dell’OC-ST, ha ricordatoche l’impegno sin-dacale dell’OCSTè rivolto alla difesadei valori che tengono insieme la società,famiglia e lavoro, attualmente minacciati. A lui

si è associatoRomano Rossi,presidente del-l’OCST che hafatto i complimentia tutti per esserecosì «belli e nume-rosi».

«C’è un tempoper ogni cosa, hadetto il presidenteRossi, e questo è iltempo di festeggia-re e di riposare».

Ringraziamentiparticolari sonoandati a coloro,quasi trenta per-sone, che hannoreso possibile l’or-

ganizzazione della festa: i cuochi, chi ha servi-to il cibo e le bevande, chi ha arredato il bellis-simo ristorante all’aperto e chi si è occupatodelle decorazioni e del parcheggio.

B.R.

Faido, terra di pionieri

Capoluogo della val Leventina a 715metri di altitudine, Faido è un picco-lo comune di circa 2 mila abitanti.

La sua storia è segnata da un avveni-mento importante: nel 1889 proprio a montedella bellissima cascata della Piumogna,vicino alla quale si è svolta la festa, è statainaugurata la prima centrale idroelettrica delTicino costruita per fornire l’illuminazioneelettrica, anche questa una prima ticinese,a Faido.

Inizialmente si era pensato di sfruttare leacque del torrente Cabbio, più vicino alpaese e di installare le macchine in un muli-no. Dopo un tentativo fallito si decise inve-ce di costruire la centrale sulla Piumognache nonostante fosse lontana dal paesepermetteva di sviluppare una potenza suffi-ciente.

Ma Faido ha anche un altro primato inTicino: la prima fabbrica di birra, La Fabbri-ca Rosian, fondata da Luigi Rosian nel1852.

Giuseppe Tozzini Paolo Locatelli.

Meinrado Robbiani. Romano Rossi.

A sinistra i cuochi: GiovanniMammarella, Patrizio Liucci,Carlo Marinelli, Roberto Cefis,Alessandro e Lucio Colangelo,Enzo Gallizia, Ersilio Ferrari.

A sinistra in basso: alcune dellesignore che si sono occupatedel servizio.

In basso a destra: un momentodella festa.

SINDACATO INCONTRI

20 luglio 20068 SINDACATO INSUBRIA

E in Ticino cresce il numero dei lavori temporanei con notifica

Luca Camponovo*

Con l’arrivo delle statistiche elaborate dalSeco (Segretariato di stato e dell’eco-nomia) e dalla Sezione del lavoro, evi-

denziamo un aspetto particolarmente positivoche concerne l’importante diminuzione delladisoccupazione in Ticino dove, per la primavolta dal 2001, a fine giugno vi erano menodisoccupati iscritti agli Uffici regionali di collo-camento rispetto ai 12 mesi precedenti.

Nel mese di giugno, infatti, si sono contate,nel nostro Cantone, 6.382 persone disoccupa-te corrispondenti a un tasso percentuale del4,3 per cento.

Pur avendo una percentuale ancora altarispetto alla media svizzera, dove il tasso deisenza lavori si situa al 3,1 per cento, abbiamoassistito in questi mesi a un’importante diminu-zione che ha coinvolto quasi tutte le regioni delTicino.

In particolare, rispetto al mese di maggio,abbiamo assistito a una forte diminuzione delnumero dei disoccupati in Vallemaggia (-22,6per cento), in Leventina (-10,9 per cento) e nelLocarnese (-8,4 per cento), mentre nel Sotto-ceneri e nel Bellinzonese le riduzioni sono

state più contenute. Infatti nel distretto di Men-drisio (tasso disoccupati del 4,8 per cento), diLugano (4,6 per cento) e di Bellinzona (4,6 percento) la percentuale è superiore rispetto allamedia del Canton Ticino, segno che la guardiadeve comunque essere tenuta alta in meritoall’andamento congiunturale della nostra eco-nomia.

Come evidenziato dai responsabili dellaSezione del lavoro, oltre ai soliti fattori stagio-nali che spingono al ribasso il numero deidisoccupati durante i mesi primaverili, si con-statano da tre mesi chiari segnali di migliora-mento congiunturale in riferimento all’anda-mento della disoccupazione.

Oltre infatti alle varie riduzioni del numerodei disoccupati nei settori prettamente interes-sati dall’andamento stagionale (alberghi, edili-zia e rami affini eccetera) si constata un regres-so, sia pur lieve, del numero dei disoccupatinel settore impiegatizio, della vendita, dellasanità e dell’elettronica.

Anche a livello federale si sono registrateimportanti diminuzioni che hanno portato iltasso di disoccupazione al 3,1 per cento.

Secondo il portavoce del Seco i maggioribeneficiari del calo della disoccupazione in giu-

gno sono stati i giovani fra i 20 ed i 29 annianche se il loro tasso percentuale rimane il piùelevato rispetto alle altre fasce di età.

Si prospetta comunque, con l’arrivo sul mer-cato del lavoro di coloro che hanno concluso laloro formazione scolastica, un nuovo aumentodel tasso di disoccupazione per questi giovanidurante i mesi di luglio e agosto, mentre inautunno vi sarà sicuramente un inasprimentodel numero di disoccupati nei settori del turi-smo e dell’edilizia.

Malgrado ciò a livello federale si evidenziacomunque che la situazione dovrebbe esseremigliore rispetto agli anni scorsi prevedendoun tasso medio annuo del 3,3 per cento rispet-to al 3,5 per cento dell’anno scorso.

*Responsabile Cantonale della Cassa Disoccupazione OCST

■ UFFICIO DI STATISTICA: L’AUMENTO DEI FRONTALIERI È CONTENUTO

Giancarlo Bosisio

I n un recente comunicatol’Ufficio federale di statisti-ca ha pubblicato una serie

di dati riferiti ai lavoratori fron-talieri presenti a fine marzo intutta la Svizzera: vi si conta-vano 179.400 frontalieri.

Il numero maggiore di fron-talieri proviene dalla Francia(98 mila), poi quelli dall’Italia(38 mila), dalla Germania(36.400) e, infine, quelli cherisiedono in Austria.

L’Ufs rileva che la crescitadell’1,4 per cento registratasinel primo trimestre del 2006,rispetto a quelle del 3-3,5 percento, è la più debole da 6anni a questa parte.

La situazione in Ticino.Per quanto riguarda il CantonTicino l’aumento dei frontalie-ri è stato contenuto (18,5 per cento) rispettoall’aumento registratosi nella regione di Gine-vra e Losanna (45 per cento). Mentre negli altriCantoni al massimo si arriva al 10 per cento, inTicino quasi il 20 per cento dei lavoratori è fron-taliere.

L’Ufficio di statistica evidenzia questa cre-scita contenuta e, da parte nostra, - non essen-do la matematica un’opinione - bisogna pren-

dere atto di questi dati e riconoscere che noncorrispondono alla sensazione che inveceregistra chi segue il mercato del lavoro.

Forse la forte sensazione di via vai di lavora-tori che si rileva quotidianamente genera con-fusione ma ad essa non corrisponde un effetti-vo aumento dei dati delle entrate.

In riferimento ai dati relativi al Ticino ci si puòchiedere il motivo di questo aumento meno

marcato. Bisogna pensare che dal

2002 sono cambiate molteregole nel rilascio dei per-messi di lavoro: attualmentesi può addirittura lavorare inSvizzera senza permessima con una semplice notifi-ca che il datore di lavorodeve inviare all’Ufficiomanodopera estera.

L’utilizzo di questo siste-ma delle notifiche per assu-mere anche lavoratori fron-talieri può essere all’originedell’aumento contenuto delloro numero. Si pensi chenel 2005 sono state effettua-te 7.830 notifiche. Anchequelle di entrata di lavoratoriindipendenti (nel 2005 circa2.900) ha influito sull’assun-zione di frontalieri.

Anche se contenuto, ilnumero dei frontalieri in Tici-

no è comunque aumentato e ciò può essereun segnale o di un’economia in crescita o di unmercato del lavoro molto ballerino dove staaumentando la precarietà.

Questi cambiamenti sono tanto più preoccu-panti se concernono i lavoratori frontalieri per iquali non esistono tutti quei meccanismi ditutela del reddito di cui invece possono usu-fruire i lavoratori residenti in Svizzera.

L’economia è in ripresa. Ma dopo l’estate...

■ DISOCCUPAZIONE - FLESSIONE IN GIUGNO

920 luglio 2006 SINDACATO ATTIVITÀ

Venerdì scorso si è concluso il primoturno delle colonie alla Casa Sant’Ange-lo di Sonogno in val Verzasca.

Come ogni anno il nutrito gruppo di parteci-panti ha passato una vacanza sorprendente.

Ogni giorno era scandito da un gran numerodi attività studiate per stimolare la curiosità e lacreatività dei ragazzi facendoli comunque ripo-sare dallo stress dell’anno scolastico cheahimè colpisce sempre più spesso anche i gio-vanissimi.

Ogni anno vengono aggiunte delle nuovestrutture: dopo l’introduzione della piscina, cheè stata utilizzata volentieri nelle giornate disole, quest’anno c’erano tre nuovi gazebo chesono stati utilissimi come aree di lavoro all’a-perto e un telo saponato per i giochi.

Sono state svolte una serie di attività manua-

li creative come la costruzione di can-dele di cera e di paraffina e la creazionedi maschere di carnevale.

A queste attività gli organizzatorihanno affiancato feste e giochi.

I bambini si sono divertiti molto nella«veglia gialla» in cui, come dei braviinvestigatori hanno cercato di scovarechi era il colpevole di alcuni disastri cheerano stati combinati nella colonia.

Poi è stata la volta del luna park. Ognimonitore era il gestore di un gioco chefaceva guadagnare dei punti da spen-dere in un bar creato per l’occasione.

I bambini si sono poi divertiti con ilpigiama-party, la caccia al tesoro, ilgrande ballo in maschera e la sfilata dimoda (nelle foto).

Duranteun soggiorno nellabella valle Verza-sca non potevanomancare le pas-seggiate: la primaal Mulino di Frasco,costruito nel 1880e successivamenteadibito alla produ-zione di energiaelettrica con l’intro-duzione della cen-tralina nel 1925.

Memorabile per ibambini, è statasicuramente la gitaa Puscen Negro,un piccolo paesecostruito nel tipicostile alpino ticineseraggiungibile dopoun percorso attor-

niato dalle montagne della valle, tra le cascatee i boschi. Nei prati intorno al paese i bambini,hanno fatto a gara a chi raccoglieva più mirtilli.Il bottino di dieci chili è diventato una gustosamacedonia per la cena della sera.

Le attività erano spesso legate le une allealtre, così un giorno, dopo aver decorato deigrandi teli, hanno costruito dei tepee, le tipichetende degli indiani d’america, e con archi efrecce e un focolare spento hanno fatto un picknick e una festa indiana.

C’era molto da fare, così sono stati proietta-ti due soli film sullo schermo gigante: le «Cro-nache di Narnia», il film tratto dal romanzo «Illeone, la strega e l’armadio» e «Neverland-Unsogno per la vita», il film su Peter Pan diJohnny Depp.

L’ultima sera nello spettacolo finale di salutoogni monitore si è esibito con un numero per ibambini. Si sono visti giocolieri, pagliacci,maghi e prestigiatori. La serata è finita con unafesta da ballo.

La colonia estiva alla Casa Sant’Angelopiace alle mamme e anche ai bambiniLa direttrice e i monitori dei Centri di vacanza Leone XIII seguono i piccoli ospiticon attenzione guidandoli in attività istruttive e divertenti. Non ci si annoia mai

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20 luglio 200610 SINDACATO FORMAZIONE

Dopo il successo del Workshop, l’Enaip èpronto a scendere in campo con esperienza,insegnanti qualificati e ottimi metodi didattici,attivando a settembre la nuova edizione delcorso per neoimprenditori.

P resente da più di quarant’anni nel setto-re della formazione professionale inSvizzera, l’Enaip ha scelto di porre

come punto focale del suo impegno la personae il suo potenziale. Il suo obiettivo principale èvalorizzare i talenti dei singoli mediante unaformazione mirata e adeguata a unasocietà e a un mercato del lavoro incontinua trasformazione che deter-mina, di conseguenza, anche il cam-biamento delle esigenze professio-nali.

È partendo da questi principi chel’Enaip di Zurigo ha deciso di attivarela seconda edizione del corso perneoimprenditori, inserendo dellenovità rispetto all’edizione del 2004,che scaturiscono in gran parte dall’a-nalisi dei feedback degli ex-corsisti. IlCentro di servizi formativi ha volutomigliorare il servizio in modo da avvi-cinarsi maggiormente alle aspettati-ve ed esigenze del pubblico.

Il Corso di preparazione e gestioned’impresa offre la preparazionenecessaria per l’avvio o la continua-zione della tua attività, fornendo le

conoscenze e tecniche di base per il successodel proprio progetto imprenditoriale.

È rivolto a chi ha una propria attività e voglio-no migliorare le proprie competenze e a chiprevede di mettersi in proprio e non vuole cor-rere rischi inutili, lanciandosi nell’impresasenza competenze e conoscenze imprendito-riali.

Gli obiettivi che il corso si pone sono quelli direndere i corsisti più consapevoli circa il mondoeconomico e imprenditoriale, in modo da poteressere in grado di percorrere le tappe verso la

propria autonomia professionale. Il periodo diformazione intende inoltre portare i futuriimprenditori a creare un business plan perso-nalizzato e a realizzare la propria guida praticaper la creazione dell’impresa.

Il corso è suddiviso in sei moduli: Gestioneaziendale, Marketing per Pmi, Management eTecniche di ufficio, Introduzione all’economiaaziendale e alla contabilità, Introduzione alsistema fiscale e Import-Export, Guida praticaper creare e gestire la propria impresa. Non èobbligatorio seguire tutti i moduli, anche se

consigliabile, specialmente per chisi avvicina per la prima volta almondo imprenditoriale.

Parallelamente alla formazionesaranno organizzati incontri perneoimprenditori, nei quali i corsistiavranno la possibilità di parteciparea conferenze su vari temi, scambia-re le proprie idee e confrontarsi conaltri imprenditori già presenti sulmercato.

L’inizio del corso è previsto permetà settembre e si protrarrà fino agiugno 2007; le lezioni sarannoserali per permettere anche a chi giàlavora di poter frequentare.

Info: segreteria Enaip, tel.0433221080, sito webwww.enaip.ch. Iscrizioni entro il 1°settembre.

La propria autonomia va costruita con pazienza e metodo

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piastrellista diplomato o in grado di svol-gere attività in modo indipendente. Ditta Tet-tamanti Piastrelle, Porza. Tel. 079 2238701.

estetista collaboratrice indipendente o tera-pista per Istituto centro Mendrisio. Tel. 0796138368, dopo le 19.

igienista dentale diplomata, CH o frontalie-ra. Studio dentistico Jermini, Mendrisio. Tel.091 6464422.

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ANNUNCI DI LAVOROInternet: www.ocst.com

1320 luglio 2006 AZIENDE ATTUALITÀ

Formare i giovani è la filosofia aziendale

L’Agie venne fondata nel 1954 a Muralto.La sua sede attuale è a Losone e fa parte

del gruppo Georg Fischer. Con oltre centobrevetti, è l’azienda leader mondiale nella tec-nologia dei sistemi di elettroerosione.

Fin dalla sua nascita, l’Agie ha fatto della for-mazione dei giovani la sua filosofia aziendale.In mezzo secolo di attività, oltre 750 personehanno svolto il tirocinio nell’azienda. Il caposti-pite degli apprendisti Agie, Jean Pierre Schaff-ter, entrò in azienda nel 1955 come meccanico.

Dipendenti. Nel 1990 l’Agie aveva circa1.200 collaboratori e un’ottantina di apprendi-

sti, pari circa al 6 per cento del personale. Dueanni dopo i dipendenti erano circa 800, oggisono 450.

I formatori. Nel Centro di forma-zione, che nel 2003 ha ottenuto il cer-tificato di qualità Iso 9001:2000, sonoattivi quattro formatori a tempo pienoe 32 maestri di tirocinio formati inazienda. Attualmente svolgono l’ap-prendistato 46 apprendisti, pari al 10per cento del personale attivo. Circail 70 per cento degli apprendisti con-tinua gli studi nelle scuole universita-rie professionali. Per la formazionel’azienda spende 1.500.000 franchiall’anno.

I tirocini. Nell’azienda è possibileseguire diversi apprendistati: poli-

meccanico, costruttore, elettronico, operatorein automazione, informatico e impiegato dicommercio.

Antonella Sicurello

Da sempre in prima linea nella formazio-ne dei giovani, l’Agie di Losone, azien-da che produce impianti di elettroero-

sione per il mercato mondiale, si spinge oltrecon un nuovo progetto, denominato «Fai», chesta per «Formazione Agie interaziendale» eche è anche un appello alle aziende ticinesi avoler fare qualcosa insieme per i giovaniapprendisti.

L’ideatore del progetto è Roberto Moretti,responsabile del Centro di formazione Agie,uno dei più importanti e più grandi del Ticino(complessivamente sono una decina). «L’of-ferta del Centro interaziendale riguarda i primidue anni di apprendistato, ovvero la formazio-ne di base - spiega al Lavoro - Le aziende pos-sono quindi far seguire ai propri apprendisti laformazione nel nostro Centro. Inoltre, offriamo

anche moduli formativi di un periodo determi-nato, ad esempio sei mesi».

«Il nostro target sono le aziende più piccole,che spesso non dispongono di infrastruttureper la formazione di apprendisti- aggiunge ildirettore dell’azienda, Rolando Hirsbrunner -Il nostro Centro di formazione, una vera e pro-pria “università dell’apprendistato in Ticino”, èun polo importante e per questo motivo voglia-mo che sia un po’ di tutti e non soltanto azien-dale. Attualmente formiamo una cinquantina diapprendisti, ovvero circa il 10 per cento delnostro personale. Un rapporto che non è sem-plice da gestire e l’impegno finanziario per laformazione non è da sottovalutare. Per mante-nere la massa critica di una cinquantina di postidi apprendistato è necessaria quindi la colla-borazione di altre aziende».

Le imprese ticinesi, contattate nei mesi scor-si dall’Agie, hanno mostrato interesse verso

questo progetto, sostenuto dallaDivisione della formazione profes-sionale. Ma solo nei prossimi mesisi potranno tirare le somme e vede-re se sono disposte ad assumere unapprendista e a non vederlo per dueanni. «È questo l’ostacolo più gran-de - ammette Hirsbrunner - Leaziende devono essere disposte anon avere a loro disposizione,anche per i lavori più semplici, gliapprendisti appena assunti».

«È bene comunque ricordare -aggiunge Moretti - che i primi dueanni di tirocinio, in cui l’apprendistaacquisisce le tecniche di base,metodologiche, personali e sociali,devono essere visti come un investi-mento per l’azienda. Nel secondobiennio, invece, la resa degliapprendisti, che rientrano nella pro-pria azienda, è alta. Inoltre, nei primidue anni, sono previsti periodi dirientro nell’impresa con la quale èstato stipulato il contratto di tiroci-nio».

Il gioco vale dunque la candela,visto che nell’azienda di Losone igiovani hanno a disposizione mac-

chinari d’avanguardia, formatori e maestri ditirocinio preparati.

«Da 50 anni l’Agie segue con la massimaattenzione la formazione dei giovani - spiegaTonino Fortuna, formatore a tempo pieno deipolimeccanici Agie - Oltre alla proposta per iprimi due anni, sarebbe opportuno che nelsecondo biennio di formazione le aziende col-laborassero, scambiandosi le proprie compe-tenze o eccellenze. L’obiettivo è semplice:offrire ai giovani un più ampio ventaglio diconoscenze».

Che la formazione sia un fiore all’occhiellodell’azienda lo si capisce anche da un altro pro-getto, l’interscambio di apprendisti con il cen-tro di formazione di Neuhausen (Sciaffusa) delgruppo Georg Fischer (di cui fa parte anchel’Agie). Lì i giovani possono svolgere il terzoanno di apprendistato, imparando così il tede-sco e tecniche nuove.

■ L’AGIE DI LOSONE LANCIA UN PROGETTO RIVOLTO ALLE IMPRESE TICINESI

Il Centro di formazione diventa interaziendale e nasce la «Fai»

Da sinistra, Fortuna, Hirsbrunner e Moretti.

Un apprendista al lavoro.

20 luglio 200614

Benedetta Rigotti

Gli uomini della famiglia Da Costa Teixei-ra sono specializzati nella lavorazionedella pietra. Fino a qui non ci sarebbe

niente di straordinario, il fatto è che sono 8 enon è finita qui: ad aspettarli a casa con lamadre e il padre ci sono 8 sorelle e più dinovanta nipoti.

Hanno sempre fatto una vita dura ma felice.

Da bambini lavoravano in una cava in Porto-gallo a 15 chilometri di distanza da casa e par-tivano a piedi il lunedì per tornare alla fine dellasettimana. Ora si stupiscono di vedere i lorofigli e i loro nipoti adolescenti dormire fino atardi la mattina.

La loro famiglia non è mai stata ricca, manon è mai mancato nulla, soprattutto l’affetto.

Per le feste importanti ci siriunisce nella casa paternae la madre, nonostante lanumerosissima famiglia,non si dimentica mai di chia-mare nessuno dei suoi figliper il compleanno.

Sette degli otto fratellimaschi sono emigrati in Tici-no per lavorare nelle cavedella Leventina. Il primo adarrivare in Svizzera, nel1985, è stato Josè Antonioche, dopo aver lavorato peralcuni anni a Coira ed esse-re tornato per un periodo inPortogallo, ha aperto la strada ad altri 4 fratel-li. In seguito se ne sono aggiunti altri due.

Josè Antonio e Agostinho lavorano allaGiannini Graniti Sa di Lodrino da alcuni anni.

Come spesso accade tra i fratelli, Josè eAgostinho hanno personalità molto diverse:impetuoso e chiaccherone il primo, taciturno esornione il secondo.

Sono due lavoratori esperti ed è bello vede-re la precisione dei loro movimenti acquisitain anni di esperienza.

Dicono che in realtà ora non avrebbero biso-gno di emigrare per vivere, il fatto è che a loropiace il Ticino e l’azienda per cui lavorano.Josè ci tiene a dire: «Se fossi venuto a lavora-re in questa cava quando sono arrivato qui 21anni fa, ci sarei rimasto, mi piace lavorare qui».

Un lavoro durissimo il loro, tra il rumoreassordante dei macchinari e la polvere, la fati-ca, il freddo d’inverno e il caldo d’estate, che

affrontano con passione e con allegria.Insieme ai colleghi della cava realizzano

delle piccoleopere d’arte.Ognuno ha ilsuo compito:c’è chi progetta,chi dà la formae chi rifinisce.

L’opera piùfamosa è statacertamente laFormula 1 prei-storica, degnadi Fred Flingsto-nes, con scoccarinforzata, anziindistruttibile, ingranito di Lodri-no.

PROFESSIONI PERSONAGGI

Ecco come si spostanole montagne

L avorare in una cava non è una questio-ne di forza bruta ma di tecnica. Il mate-riale è infatti delicatissimo, estremamen-

te duro ma anche friabile, e lo scarto di lavo-razione spesso supera il 50 per cento.

Ci si deve quindi muovere con attenzione econoscere bene gli strumenti. «Acquisendo lagiusta tecnica - dice Flavio Giannini, direttoredella Giannini Graniti Sa - si risparmia tempoe fatica».

Gli operai della cava staccano dalla monta-gna dei blocchi di pietra delle dimensioni diuna casa di due piani e muo-vono con precisione dei cari-chi di 40 tonnellate con la grugiù per il pendio.

È davvero un lavoro duroanche se ora molti macchina-ri lo rendono un po’ meno fati-coso.

Avvolti in una nuvola di pol-vere, all’aperto con un rumoreassordante, lavorano con laschiena piegata sul martellopneumatico. È questo permolti il compagno della gior-nata ed è difficile assumere

una posizione menofaticosa per la schienaperchè è necessarioadattarsi alla forma delgranito da modellare.

Poi ci sono la fresa-trice, il tornio e il filodiamantato per taglia-re. Quest’ultimo è uncavo ricoperto da unmateriale sintetico cheha la stessa durezzadel diamante.

Si tratta di un lavorodi pazienza: i grossiblocchi vengono staccati dalla montagna conil lento lavoro del filo diamantato che consu-

ma la pietra girandoalla velocità di 25 metrial secondo per ore eore. Poi si utilizza l’e-splosivo. Infine il bloc-co immenso viene por-tato a terra e tagliato alastre o modellato inbase alle necessità.

In tutte queste fasi èfondamentale il con-trollo della sicurezza:quando si staccano iblocchi dalla montagnaa molti metri di altezza

e quando si utilizzano gli strumenti che devo-no essere periodicamente sostituiti.

I terreni su cui si trovano lecave sono di proprietà delleaziende che ricevono dalpatriziato una concessione disfruttamento del granito.

Nell’esposizione della Gia-nini Graniti Sa ci sono dellavere e proprie sculture. LuigiCerro, ex presidente dellasezione graniti dell’OCST,abilissimo nel dare forma allapietra, ha creato molti di que-sti oggetti: brocche, piatti,fontane e sculture.

La famiglia Da Costa-Teixeira al completo in occasione delmatrimonio di una delle figlie.

Agostinho e Josè Da Costa Teixeira.

■ UN LUNGO VIAGGIO ATTRAVERSO L’EUROPA PER SETTE DEI FRATELLI TEIXEIRA

Dal Portogallo alla Leventina per lavorare il granito ticinese

L’ormai celebre Formu-la 1 preistorica.

Flavio Giannini usa il filo diamantato.

Un operaio crea dei cordoli digranito.

Luigi Cerro, Bruno Giannini eGiancarlo Nicoli.

1520 luglio 2006 FORMAZIONE ATTUALITÀ

■ ARCHIVIATO L’APPRENDISTATO, I NEODIPLOMATI PENSANO AL FUTURO MA PRIMA...

Assistenti di farmacia, meccanici ed elettricisti in festa

ASSISTENTI DI FARMACIASuperati gli esami, sono stati con-

segnati i diplomi al Casinò di Luga-no. Erano presenti l’on. Marco Bor-radori, il corpo insegnante conFrancesco Agustoni, il presidentedell’Ordine dei farmacisti MarioTanzi, il presidente dei proprietaridi farmacia Daniela Giudici Sartori,il presidente delle assistenti di far-macia Ticino Andrea Incerti, Alber-to Bordoli dell’Ufficio della forma-zione commerciale e dei servizi, ilpresidente dell’Unione farmaceuti-ca Pelli con il direttore Ghirlando.

Ecco le promosse: Micelle Astrel-li, Suzana Balenovic, Marianne Bal-labio, Rufadije Basha, ValentinaBehrami, Sophie Bendotti, AliceBianchi, Nicole Bianchi, AnneliseBossi, Claudia Calanchini, ClaraCaraccio, Maria Teresa D’Annunzio, CinziaEmma, Jenifer Eyer, Nadia Fachin, FabienneFontana, Lisa Franzi, Prisca Gaetani, PamelaGarobbio, Tanja Gees, Claudia Hauser, BurcuKarayuenlue, Chiara Martinella, Debora Merco-li, Maja Nikolovska, Tania Perez, Paola Rossi,Tanya Rupp-Sandrinelli, Cinzia Schipani,Sandy Tavecchio, Nathalie Uzunov, Mirjana-Vajagic, Laura Vosti.

Paolo Piffaretti, responsabile Otc svizzero, haconsegnato il premio Ibsa a Paola Rossi e TanjaGees.

RAMO AUTOMOBILISTICOAl Palazzo dei Congressi di Lugano Pierluigi

Vizzardi, responsabile Upsa sezione Ticino perla formazione professionale, ha proclamato ipromossi nelle professioni del ramo automobi-listico. Presenti i responsabili della Divisionedella formazione professionale, i docenti Spaie Upsa, periti d’esame, maestri, datori di lavo-ro, familiari e amici. Il presidente dell’Upsasezione Ticino, Enrico Camenisch, ha premia-to, con il patrocinio dell’Upsa e della Commis-sione paritetica cantonale delle autorimesse, imigliori diplomati.

Riparatori di autoveicoli. Gael Beretta(media: 5,1) e Diego Milani (media: 5) sonorisultati essere i migliori. Seguono: RiccardoCuccari; Tiago Filipe Nobre De Oliveira; Ivan

Petruzzello; Alessandro Mancuso; RobertoArnaez; Omar Gelmi; Simone Rabeschi; MileTesmanovic; Giuseppe Tumminello; MatteoBruschini; Agim Mavrqj; Mirko Reami; MarcoBaracchi; Simone Betté; Fabio Comin; NicolaEpper; Antonio Rasponi; Christian Ratti; Mau-rizio Riga; Isacco Toffoletto; Barbara Fusi;Antonio Leone; Ares Bianchi; Joao Carvalho;Fabio Costanzo; Ruben Ferreira Pereira; San-tino Lavigna; Alexander Marsman; Dean Gia-ninazzi; Gaetano Matarise; Ron Ponzio; Vin-cenzo Schipani; Umut Eray; Mario Kljevkovic;Filippo Roberto Ciaravino; Luca De Filippi;Claudio Gagliardi; Cristian Grandolini; Mauri-zio Pirola; Massimo Lucariello; Moreno Mino-letti; Sylvi Porta; Alvaro Monteiro Da Silva; Pie-tro Sauro.

Meccanici d’automobili. I più bravi sonostati Nicola Piona (media 5,1) e Fabio Merlo(media 5). Seguono: Mario Arnoffi; MadaschiSimone; Sandro Marcionetti, Madian Minog-gio; Alessandro Zuccato; Davide Verduci; Mar-zio Besomi; Nicola Delcò; Mattia Galbusera;Reto Liedtke; Alessandro Riva; Luigi Bacchini;Omar Bricalli; Pejo Cutunic; Andrea Hefti;Simon Simmen; Salen Zulji; Marzio Ferrari;Ivan Locarnini; Luca Muto; Matteo Caprioli;Daniele Devittore; Alan Giovannini; CarmeloMangani; Davide Pedretti; Giorgio Robbiani;Flavio Simona; Igor Domazetovic; Loris Lura-schi; Nicola Negrini; Alberto Zantonelli; Elia

Lafferma; Kemajl Streli; KimballWalthard; Lucio Pagani; Elias Perez.

Elettricisti-elettronici per autovei-coli. Hanno ottenuto la media più altaDiego Pedroncelli (5,3) e StefanoScapozza (5,1). Seguono FlavioBucher e Alex Berera.

INSTALLAZIONI ELETTRICHEAl Centro di formazione professio-

nale Ssic a Gordola, si è svolta la pro-clamazione dei diplomati nelle profes-sioni del ramo delle installazioni elet-triche, alla presenza di rappresentantidella Divisione della formazione pro-fessionale, di docenti Spai e Aiet, dimembri di Comitato Aiet, di membridella Cpc, di genitori e amici.

Il Presidente dell’Aiet, Gianni Alber-toni, e il Segretario della Cpc, DarioTettamanti, hanno consegnato un

omaggio ai promossi e premiato i migliori diplo-mati (una medaglia d’oro, una d’argento e ottodi bronzo).

Telematici. Ulisse Bernardi (medaglia di bron-zo), Massimo Gilardoni e Francesco Colosio.

Montatori elettricisti. Christian Cippà(medaglia d’oro); Damiano Re (medaglia d’ar-gento); Christopher Girondelli; Paolo Raggi;Igor Isella; Sasa Gajic; Tiago Guedas Save-dra; Samuel Lucanto; Luca Arienti (tutti meda-glie di bronzo). Michael Bacciarini; DavideBelotti; Jan-David Carmine; Francesco Cirillo;David Conca; Domenico Cudemo; GoranCulap; Alessandro Curti; Marcio Da RochaPinto; Luca Delmuè; Serdar Erbasli; Dario Fal-coni; Nicola Fusco; Spase Janev; Simon Mag-getti; Franz Neri; Josè Luis Nicca; Tiago Perei-ra; Felix Eugenio Perez Aquino; EstebanPerez; Stefano Scolari; Alessandro Togni;Luca Vietti; Jonathan Balaguer; Daniele Bari;Fabio Battaglieri; Michael Campanella; Fran-cesco Capizzi; Ivan Ceresola; Ivan Froio;Marko Gaspar; Andrè Lavigna; Anthony Lucà;Francesco Lucà; Jonathan Luisoni; LucaMescoli; Marco Palmeri; Pierre Pellegrini;Marco Randazzo.

Elettricisti di montaggio. Daniel Jovanov;Valentino Massari; Marco Medici; AlejandroSteck; Marko Vajagic; Alessandro Formica;Andrej Zekic.

I NEODIPLOMATI NEL RAMO AUTOMOBILISTICO.

I NEODIPLOMATI NEL RAMO DELLE INSTALLAZIONI ELETTRICHE. LE NEODIPLOMATE ASSISTENTI DI FARMACIA.

20 luglio 200616

Pagina a cura di Slavko Bojanic

INFO BALCANI

Druzenje gradjevinskih radnika iz cijelog Kantona u Faidu iz godineu godine okuplja sve veci broj clanova naseg sindikata, clanova

njihovih porodica i prijatelja. Ovogodisnji susret nadmasio je prethod-ne po broju ucesnika.

Druzenje kod vodopada pocelo je u 10:30 sati, a nakon sluzenjamise i pozdrava od celnika sindikata, nastavljeno je zajednickim

ruckom sa spe-cijalitetima sarostilja i picem.Rekreativni imuzicki diosusreta poceoje u 14 sati.Sudeci po reak-cijama posjeti-laca sigurnismo da ce julskisusreti radnikau Faidu i iducegodine okupitijos veci brojucesnika. Kole-gama iz Faida iBiaske svepohvale zadobru organi-zaciju.

Uproslom broju nasih novina kolegaBenedetta Rigotti bavila se podacima izstudije koju je izvrsila grupa specijalista

banke Credit Suisse a koja je bila posvecenazaradama, troskovima i onome sto nakonsvega ostaje porodicama za zivot. Ispitivanjeje izvrseno na osnovu podataka prikupljhenihu skoro 60 hiljada familija u Svajcarskoj kojesu svrstane po broju clanova, tipu stana ili kucekoje koriste, zaradama i troskovima za zivot.

Iz tog istrazivanja je vidljivo kolike su razlikeu cijenama stambenog prostora, u kostanjuobaveznog zdravstvenog osiguranja, poreskimobavezama, razlike u zaradama i na kraju,raz-like u onome sto nakon podmirivanja svih oba-veza ostaje na raspolaganju familiji. Ovo istra-zivanje pokazalo je, medjutim, da se cestodogadja da pojedine prednosti koje se odnosena poresku politiku budu prakticno anuliranetroskovima za stan ili zdravstveno osiguranje.Najvece razlike ispoljavaju se po opstinama,kako po zaradi tako i po poreskim obavezama,cijenama stanovanja, zaradama i pratecim tro-skovima.

Porodicama koje stanuju u vecim gradovi-

ma, nakon podmirivanja svih obaveza, ostajeznatno manje nego onima koju zive na perife-riji ili u manjim mjestima.

Razlike su znatne zbog troskova za stan iporeskih obaveza, ali i vecih izdataka zazdravstveno osiguranje. Iz tih razloga najboljeprolaze oni koji rade u vecim urbanim centrimaa zive u manjim mjestima ili na periferiji. Zaporodice sa nizom zaradom najbolje je da ziveu opstinama koje imaju visoku socijalnupomoc. Porodicama sa visom zaradom naj-bolje da za zivot izaberu opstinu u kojoj je nizaporeska stopa.

Sto se tice zarada i troskova zivota najvisese isplati raditi i zivjeti u kantonima Apenzello,Svito, Nidvaldo e Glarona koji su medju najjef-tinijim kantonima sto se tice .troskova zivota i unjima porodicama, nakon podmirivanja svihobaveza, ostaje najvise. Kanton Glarona, osimtoga, najpovoljniji je i kad su u pitanju trosko-vim stanovanja i zdravstvenog osiguranja. Nadrugoj strani, naprimjer, kanton Grigioni seizdavaja po niskim troskovima za stanovanje ienergiju. Najskuplji je, svakako, kanton Zene-va (Ginevra), kako zbog troskova za stano-

vanje tako i zbog visokih poreskih obaveza.Osim toga porodice u Zenevi placaju duplovise za zdravstveno osiguranje nego oni kojizive u Apenzelu.

Kanton Ticino nalazi se jedva ispod sredinena nivou Svajcarske, a najvise se izdavaja zazdravstveno osiguranje. Familija sa sa dvojedjece, u prosjeku izdavaja za zdravstveno osi-guranje od 10 do 13 hiljada franaka godisnje.Ista ta familija u kantonu Grigioni izdavajala bigodisnje od 6 do 8 hiljada franaka za isto osi-guranje. Zdravstveno osiguranje je za sada tro-sak koji najvise utice na familijarni budzet, a uzadnjih 5 godina to izdvajanje je povecano cakza 45,6%.

Tradicionalni julski susret u Faidu

Izuzetno dobar odziv Prvi vikend bez viza «Schengen»

Kao so smo u vise navrata pisali radnici i clanovi bnjihovih poro-dica u Svajcarskoj od 10. jula vise nisu u obavezi da traze«Schengen» vizu za putovanje, odnosno tranzit. Proslog

petka prvi autobusi sa putnicima bez viza nisu imali nikakvih proble-ma na granicnim prelazima. Potvrdili su nam to i vlasnici autobusakoji se bave prevozom putnika. Dovoljno je prilikom prelaska grani-ce pokazati vazeci putni dokument i «permesso».

Osim pasosa i «permessa» za prelazak granice nije potrebnonista drugo, pod uslovom da tranzit ne traje duze od 5 dana.

Napominjemo i ovog puta da i dalje ostaje na snazi potrebavadjenja turisticke «Schengen» vize za sve one koji zele ici u Italiju,ili u bilo koju drugu zemlju clanicu EU, zbog kupovine ili odmora. Taviza moze biti izdata sa rokom vazenja od godinu dana i za vlasnike«permessa B» (zavisno od roka vazenja licnih dokumenata i duzineboravka u Svajcarskoj).

TROSKOVI ZIVOTA U SVAJCARSKOJ

Isplati li se zivjeti u Ticinu?

1720 luglio 2006

Pagina a cura di Franco Narducci

La storia del mondo del lavoro è costellatadi grandi tragedie e di immagini doloroseche scorrono a grande velocità nella

memoria collettiva e individuale, generandoinevitabilmente confusione e ricordi sbiaditi.Sta a noi bloccare le sequenze di questo filmche scorre, per riflettere sulla condizione e sulsacrificio di tanti uomini e donne che «per illavoro» hanno perso la vita.

Fra poche settimane - l’8 agosto - sarà com-memorato in forma ufficiale il cinquantesimoanniversario della tragedia di Marcinelle, men-tre è stato da poco ricordato il sessantesimoanniversario del protocollo sottoscritto da Italiae Belgio il 23 giugno 1946, che sancì una inte-sa ignobile: uomini contro carbone, forza lavo-ro in cambio di un certo numero di tonnellate dicarbone venduto a basso costo all’Italia, chene aveva bisogno per rimettere in moto la gran-de industria e dare sostegno alla ricostruzionedel Paese.

Indubbiamente, oltre alla fatalità, vi è unacorrelazione stretta tra le strategie economi-che tipiche dell’epoca (produrre a bassocosto) e la tragedia che costò così tante vite.La tragedia di Marcinelle più che il frutto del-l’imperizia fu causata dalle pesanti condizionidi lavoro e dall’approssimazione delle misuredi sicurezza, che causarono la perdita dellavita dei nostri connazionali sacrificati dalGoverno italiano.

Significativo, da questo punto di vista, mipare l’editoriale del Corriere della Sera del 9agosto 1956: «[...] L’Italia può esportare deilavoratori, ma non degli schiavi. Se il contegnodei datori di lavoro stranieri e l’atteggiamentoegoistico degli stessi sindacati operai di queiPaesi costringono i nostri uomini a lavorare in

condizioni di estremo e continuo peri-colo, è doveroso intervenire in lorodifesa anche sul piano politico ediplomatico, perché gli eccellenti rap-porti che intercorrono tra l’Italia e ilBelgio non finiscano col soffrirne.Sappiamo che la Comunità economi-ca del carbone e dell’acciaio (Ceca) èintervenuta nella questione per trova-re una formula, che possa conciliaregli interessi delle società belghe con isacrosanti diritti alla vita dei minatoriitaliani e con le giuste esigenze dellenostre autorità tutorie».

Nei decenni successivi la legisla-zione, la scienza e la tecnica hannodato un enorme impulso al migliora-mento delle condizioni di lavoro e allatutela della salute, soprattutto nellesocietà più avanzate. Un manage-ment dei rischi partecipativo ecoscientemente responsabile, sipreoccupa in particolare di acquisireil consenso degli specialisti e di infor-mare gli interessati e le persone chedevono assumere le decisioni sullostato delle cose.

Il cinquantesimo anniversario dellatragedia di Marcinelle ci invita tutti ariflettere sullo spirito di sacrificio e laforza di volontà degli emigrati italiani,nonché sull’apporto da loro dato allosviluppo dell’Italia e dell’Europa,mantenendo al contempo saldi i lega-mi con la terra d’origine e vivo l’orgo-glio di italiani. Una riflessione cheassume un grande significato in questo iniziodi legislatura che vede finalmente sedere sui

banchi del Parlamento una pattuglia di parla-mentari eletti all’estero in rappresentanza dei

loro connazionali emigrati. Ci invitaanche a rendere omaggio a quegli italia-ni che a lungo furono male accolti, e chetuttavia hanno contribuito fortementealla crescita di un gran numero di Paesieuropei, usciti a pezzi dalle maceriedella seconda guerra mondiale.

Un contributo dato a caro prezzo vistala condizione dei nostri emigrati, caratte-rizzata fino all’inizio degli anni Ottantada grandi sacrifici, spesso da solitudine,emarginazione e tanti conflitti. Situazionidolorose nate spesso da accordi comequelli sottoscritti dall’Italia negli anni 40e 50 per rifornire di forza lavoro il merca-to del lavoro dei Paesi della Ceca ealleggerire la tremenda disoccupazioneche regnava in Italia. E tra le decine dimigliaia che salirono sui treni diretti alNord c’erano anche tante donne chehanno condiviso con gli uomini il disa-gio, le difficoltà, il lavoro pesante e lanostalgia per i propri luoghi di origine.

Marcinelle A 50 anni dalla tragedia si ricordano i lavoratori morti in minieraQuell’8 agosto 262 uomini persero la vita in Belgio, a Bois du Cazier

Integrazione e mediazioneculturale: il ruolo delle donne

L’ emigrazione con il suo carico di problemi hapesato sugli uomini e in misura sicuramentemaggiore sulle donne, che oltre a svolgere

contemporaneamente un doppio o addirittura triploruolo, come casalinghe nella loro identità di madri emogli, come lavoratrici quotidianamente fuori dallemura domestiche e come mediatrici culturali verso ilPaese di accoglienza, un ruolo storicamente affidatoalla saggezza delle donne per tessere relazionisociali e sostenere l’inserimento scolastico dei figli.

Le donne della diaspora italiana nel mondo, ledonne dell’esodo di massa dall’Italia, sono state leprotagoniste di una storia eroica e dolorosa, e hannotracciato il cammino del miglioramento delle nostrecomunità e della condizione femminile. A quelledonne dobbiamo esprimere un doveroso ringrazia-mento e testimoniare profondo rispetto.

Ora che quella storia sofferta e dolorosa è in granparte terminata, e giustamente parliamo di uomini edonne italiani nel mondo perché i processi d’integra-zione hanno ridotto le marginalità mortificanti chehanno caratterizzato l’esistenza dei nostri genitori eprogenitori e hanno portato all’affermazione socialee professionale delle generazioni giovani, ora ci ren-diamo conto che quelle donne hanno trovato spessoanche il tempo e la forza di dedicarsi ad attività divolontariato, impegnandosi così socialmente e politi-camente.

Un sacrificio che dobbiamoricordare sempre

I costi umani e sociali dell’esperienza vissutadagli italiani in emigrazione non devonocadere nel dimenticatoio, perché hanno

lasciato un segno non facilmente cancellabile. Eoggi che giungono uomini e donne immigrati daaltre parti del mondo, che vivono l’emigrazionein un clima d’incomprensione, dobbiamo trarreinsegnamento da quell’esperienza per testimo-niare solidarietà e soprattutto per portare aiuticoncreti.

L’8 agosto 1956 - era un mercoledì - 275uomini entrarono negli ascensori della minieraBois du Cazier a Marcinelle per raggiungere ipiani a quota 765 e 1.035. Un carrello uscito

dalle guide tranciò un fascio di cavi elettrici adalta tensione, non schermati da reti di protezio-ne, scatenando un inferno di fuoco. 262 uomini,di cui 136 italiani (il più giovane di 14 anni, il piùanziano di 53) persero la vita e l’affetto delle lorofamiglie.

Le giovani generazioni devono essere fieredei loro precursori che hanno contribuito tantis-simo allo sviluppo dell’Italia, nonostante gli epi-sodi amari che hanno vissuto e i tanti luoghicomuni che li hanno bersagliati. I giovani italianinon sanno niente dei milioni di cittadini cheabbandonarono l’Italia, pur continuando adamarla e a sostenerla con le rimesse in denaro.Ma sono disponibili a capire e a interrogarsi.Ricostruire la storia dell’emigrazione italiana ciaiuterà forse a capire molte cose del nostro pas-sato e a ricollegare definitivamente le due Italieche rappresentano il nostro popolo.

20 luglio 200618

Pagina a cura di Moises Palmeiro

INFORMACIONES SOBRE EL EMPLEO EN EMPRESAS DE TRABAJO TEMPORAL

Apesar de la buena mar-cha de la economía ydel descenso del núme-

ro de parados, cada vez haymás trabajadores empleadosen empresas de trabajo tem-poral. Se trata de empresasque se limitan a alquilar a susempleados a otras empresas(no confundir con las oficinasde colocación, que se limitan abuscar empleo).

Es una solución atractivapara muchas firmas, porque, apesar del margen que hay quepagar a la empresa alquilado-ra, resulta económica: los pla-zos de despido son extrema-damente cortos y además enmuchos casos permite ahorrarun buen pellizco en los segu-ros sociales (cajas de pensio-nes).

CAJAS DE PENSIONESLa ley de previsión profesio-

nal (cajas de pensiones) esta-blece que no es obligatoria laafiliación a la caja de pensio-nes, cuando el contrato de tra-bajo se ha concertado por nomás de 3 meses y el sueldoanual no supera los 19.350francos.

Como muchos de los contra-tos de trabajo temporal sehacen por 3 ó menos meses,muchas empresas se agarrana esto para no asegurar al tra-bajador en la caja de pensio-nes.

Sin embargo, en una circu-lar del 31.05.06 la Secretaríade Estado de Economía(SECO), advierte que «un trabajador alquila-do ha de estar asegurado [en la caja de pen-siones] desde el primer día de trabajo, si élasí lo solicita, independientemente de la dura-ción del contrato de trabajo».

Así, pues, si usted tiene un contrato de tra-bajo de 3 meses, por ejemplo, en una empre-sa de trabajo temporal, puede solicitar a laempresa que le asegure en la caja de pensio-nes y la empresa está entonces obligada ahacerlo.

Además es conveniente tener en cuenta losiguiente:

Si el contrato es de más de 3 meses, o sino se especifica su duración, es obligatorio elseguro en la caja de pensiones, si el sueldoanual supera los 19'350.- francos. Si el salario

mensual es de más de 1612 francos, ya supe-ra el citado límite anual.

Si se prorroga el contrato por más de 3meses o por tiempo indefinido, es obligatorioel seguro en la caja de pensiones a partir dela fecha en que se acuerda la prórroga.

Aunque no se acuerde expresamente laprórroga, es obligatorio el seguro en la cajade pensiones a partir del día siguiente a aquelen que se superan los tres meses de trabajo(generalmente, a partir de la 14ª semana detrabajo).

Está expresamente prohibido el truco dehacer contratos-cadena para eludir la ley. Porejemplo, un contrato del 1 de Agosto al 31 deOctubre, para seguir con otro del 1 deNoviembre al 31 de Enero, y así sucesiva-

mente. En este ejemplo, el tra-bajador deberá estar asegu-rado obligatoriamente en lacaja de pensiones a partir del1 de Noviembre.

No hay contrato-cadenacuando entre uno y otro con-trato han transcurrido más de2 semanas. Sin embargo estaregla de las 2 semanas no esaplicable, si se ve que seobserva este plazo precisa-mente para eludir la ley.

Tampoco es aplicable laregla cuando la interrupciónentre dos contratos es debidaa enfermedad o accidente,servicio militar o civil. En casode maternidad la interrupciónha de ser de 14 semanas.

En este contexto no tieneinfluencia alguna que el tra-bajador haya estado alquiladoa distintas empresas. Lo quecuenta es que siga en lamisma empresa de trabajotemporal, que es la que leemplea.

PLAZOS DE DESPIDOEl trabajador firma un con-

trato-marco con la empresade trabajo temporal y, cuandose le envía a trabajar se firmaun segundo contrato de tra-bajo, en el que se especificael tipo de trabajo, su duración,horario, sueldo, dietas, plazosde despido, seguros socialesetc.

Cuando el trabajador tra-baja en un ramo laboral conconvenio colectivo de obliga-toriedad general (actualmente

hay uno 50 convenios que cumplen esta con-dición, entre ellos, el de la construcción),entonces es aplicable lo establecido en esteconvenio en todo lo referente a salarios yhorario laboral, así como en la jubilación anti-cipada, pero no en lo que se refiere a los pla-zos de despido durante los primeros 6 mesesde trabajo.

Durante los 3 primeros meses de trabajo alplazo de despido es de 2 días, como mínimo.Estos 2 días tienen que ser días laborables;en la semana laboral de 5 días, un despido enviernes para el domingo no sería válido. Elplazo de despido es igual para empresa y tra-bajador.

Desde el curto al sexto mes de trabajo elplazo de despido es de 7 días, como mínimo.

Trabajar alquiladoEs una solución atractiva para muchas firmas

1920 luglio 2006

T ravail.suisse pede o aumento da taxa dejuros para 3,25 por cento. Como previ-sto na lei, os juros mínimos de capital do

2º pilar deve ser reexaminado bienalmente.A esse respeito a Confederação sindical Tra-vail.Suisse não têm dúvidas sobre os bonsresultados conseguidos pelas caixas de pen-sões nestes últimos anos, consente agora, umaumento de juros mínimo do capital de refor-ma.

Para concretizar tal intenção, Hugo Fasel,Presidente do Travail.Suisse e conselheironacional do partido cristão-social, entregousegunda-feira passada uma moção no Parla-mento.

Lucro sim, mas também para os assegura-dos. Vários inquéritos confirmaram que a caixade pensões conseguiu em 2005 um resultadode bom nível,quantificado a nível de 10 porcento. Um rendimento de tal nível deverá serrentável também para os assegurados, quecom o seu contribuo alimentam o 2ºPilar.

Estão criadas condições para que o Con-selho federal aumente as taxas de juros míni-mos, dos actuais 2,5 por cento para 3,25 porcento em 2007. Uma proposta de aumento queo Travail.Suisse formalizou na consulta entreos parceiros sociais proposta pelo Conselhofederal , como prevê a disposição da lei daLPP.

A moção depositada no Parlamento,que rei-vindica o aumento da taxa de interesse míni-mo, pretende lançar o debate e obter um pare-cer do Parlamento, sobre este aspecto centralda previdência profissional.

A argumentarão do Travail.Suisse. Para oTravail.Suisse os aspectos em seguida expo-sto revestem de importância de primeiro planopara a determinação da taxa de juro mínimo.

Considerando os bons resultados de 2005:a redução dos juros mínimos sobre o capitaldo segundo pilar foi justificada com o anda-mento negativo sobre as entradas. Partindodesta lógica, agora que há uma boa evoluçãonas entradas, devem corresponder um conse-

qüente aumento das taxas de juros.As caixas de pensões realizaram um lucro

na ordem de 10 por cento, como confirmamdiversas pesquisas feitas nesse campo. Umresultado obtido com a taxa anual fixa de 2,5por cento. Consequentemente, a evoluçãopositiva dos lucros conseguidos devem pro-porcionar também um retorno para os assegu-rados.

Com um adequado aumento das taxas dejuros mínimos a partir de 2007, o Conselhofederal mostrará coerência absoluta com amotivação adotada agora que foi decidida aredução das mesmas taxas e prova uma serie-dade que será apreciada.

Contrastar a falsa histeria da segurança:Travail .Suisse não mudou o seu parecersobre o assunto reprovado pela comissãoLPP, que representava uma óptima base parao calculo da taxa de juros mínimos. Tal formu-

la daria hoje como resultado uma taxa de jurosmínimo na ordem de 3,25 % e ofereceria segu-rança razoável para uma política de investi-mentos.

Para aqueles que pedem maior segurançaem termos de menor factor de risco de taxasde juros médio sobre a obrigatória - precisamreconhecer que perderam de vista a modalida-de de funcionamento da capitalização sobre abase contributiva.

Um sistema que em relação a redistribuiçãoda AVS é vantajosa - atendendo que a sualegitimação -somente se produz através deuma renda suficientemente elevada para osassegurados.

A histeria sobre a segurança exercida pordiversos órgãos ( em particular pelos segurosde vida) não contribuiu de facto para a segu-rança do segundo pilar e não esconde em sium perigo sério de destruí-lo à longo prazo.Nessa óptica, a histeria é de se manter unica-mente uma ligação com os interesses comer-ciais das asseguradoras do ramo vida.

Reforçar a confiança no segundo pilar : alegitimação em matéria de Previdência profis-sional é confrontada com um grande desafio(um dos quais é o ajustamento das taxas dejuros mínimos). Tais desafios podem ser ven-cidos se houver uma grande confiança na pre-vidência profissional e não se arisca de blo-quear cada variação por causa da insegurançatransmitida aos assegurados.

Com o procedimento adotado em 2002 dediminuir a taxas de juros o Conselho federalprovocou muita insegurança num estratoamplo da população, reforçada posteriormen-te com toda a discussão sobre o resaneamen-to das caixas de pensões.

O mesmo Conselho federal tem agora gran-de possibilidade, com um passo corajoso efirme em favor dos assegurados, reforçaremnova confiança no segundo Pilar, criando con-sequentemente condições justas para umdesenvolvimento futuro. Um melhoramentoreal do quadro econômico geral, consente per-mitir dar um passo nesse sentido.

As caixas de pensões realizaram um lucro na ordem de 10 por cento

Pagina a cura di Rogerio Sampaio

Travail.Suisse pediu o aumento das taxas mínimas de juros para o 2 Pilar

Reforma antecipada na construção

Ocontrato colectivo da reforma antecipadafestejará este mês o seu terceiro aniversário. Areforma antecipada na construção representa

uma das maiores conquistas dos sindicatos, por isso éimportante defendê-lo.

De 31 de Julho de 2003 até 31 de Marco de 2006,cerca de 3830 trabalhadores da construção tiveramdireito a uma reforma antecipada , uma obra que finan-ceiramente significa um versamento de 425133.80.milhões de francos .

Por agora só o Syna paga mensalmente cerca de 4,2milhões de francos. Contudo especialistas aconselhamajustamentos para que o processo possa continuar a dargarantias a longo prazo. Os ajustes aprovados pelosdelegados entram em vigor em Janeiro de 2007 são asseguintes:

As rendas serão reduzidas de 70 para 65 por cento. Arenda máxima será 2,4 vezes a renda simples AVS eestá previsto um mecanismo de compensação . Osganhos extras serão compensado. As empresas tem-porárias passam a ser obrigadas a descontarem para areforma antecipada.

Caros Leitoreseste è o último número

antes das merecidasférias, este artigo está a

ser escrito do Rio deJaneiro-Brasil, onde

aproveito para desejar atodos os leitores amigos

e simpatizantes e aequipa do Il Lavoro osvotos de Boas férias.

20 luglio 200620

ASSOCIAZIONE ANZIANI PENSIONATI INVALIDI DELL’OCST

■ AGENDA

LocarnoMartedì 19 settembre, gita culinaria nelle

Langhe (seguirà programma dettagliato).Iscrizioni: tel. 091 7513052.

A partire da settembre, ogni primo giovedìdel mese, riprendono gli incontri mensili peril pranzo.

LuganoGita in Umbria, dal 2 al 6 ottobre. Costo fr.

1.055, suppl. singola fr. 190, assicurazioneannullamento obbligatoria, fr. 32. Info e iscrizio-

ni: tel. 091 9102021, entro il 31 luglio.Al Centro AAPI, tombola tutti i martedì alle 15. Pedicure curativa in sede, al giovedì matti-

na. Costo: fr. 35-45. Info: tel. 0919102021.

MendrisioGita in Valle di Muggio nel mese di settembre.

Visite guidate al Museo etnografico, chiesarestaurata, ponte Scudellate - Erbonne e pran-zo in valle. Ai soci verrà spedito, nella secondametà di agosto, l’invito con la data e il program-ma completo.

Pietro Vignutelli

Al rientro dal soggiorno marino di Igea, holetto le cronache dei viaggi dei nostriamici di Locarno e Mendrisio. Mi compli-

mento con loro per le iniziative culturali realiz-zate. La mia mente è andata ai cinque viaggi dipiù giorni effettuati negli ultimi anni: ci hannoarricchiti, permettendoci di godere della natura,dell’arte e della cultura.

Il nostro soggiorno di Igea Marina è statoriposante e ci ha permesso di apprezzare conla giusta calma le bellezze della natura in rivaal mare, assaporando ogni minimo dettaglio.

Il mare, con le sue maree alte e basse inmovimento sempre alla stessa ora, porta acquae brezza marina benefiche al corpo e allo spiri-to. I bambini, nei loro giochi in riva al mare,appaiono tutti bellissimi; molti bagnanti siespongono al sole penetrante, convinti di rice-vere un grande dono della natura per il benes-sere del corpo. Tante persone anziane sonopresenti al mare nel mese di giugno per coglie-re il frutto del riposo, del benessere e ricordarei tempi passati in gioventù con la spensieratez-za di allora.

È bello vedere in serata lungo i viali il pas-seggiare delle coppie anziane che sicuramentegioiscono dell’amore come prima e più di prima.Il mare è magico, offre a tutti, giovani e menogiovani, tante emozioni e gioia.

La lentezza delle iscrizioni al nostro soggior-no mi ha sollecitato a riprendere l’incarico dicapogruppo (incarico già svolto in precedenzaper diversi anni). Le esperienze precedenti mihanno facilitato nello svolgere al meglio questocompito e permesso di offrire assistenza e

serenità per tutto il periodo del soggiorno.Alcune divergenze sorte lo scorso anno sono

state ampiamente superate con la particolareospitalità all’Albergo Diana, l’eccellente acco-glienza delle camere messe a disposizione, ilvitto squisito e abbondante; il pesce è statosempre presente nei tre menù giornalieri a scel-ta, i locali ampi e giardino con bar a disposizio-ne, nonché la grande televisione, molto gradi-ta, per i mondiali di calcio.

Favorevolmente accolta la nostra partecipa-zione alla mini-crociera sulla motonave AndreaDoria che, oltre alla visita alla piattaforma mine-raria che opera l’estrazione del gas metano inalto mare, ci ha permesso di apprezzare il per-corso marino con la navigazione in alto mare,sempre emozionante.

Il bagno 80 sulla spiaggia, diretto dal bagninoNini e dalla moglie Matilde, ci ha accolti consolerte e piacevole trattamento, mettendoci adisposizione ombrelloni e lettini a sdraio moltovicini per permetterci di rimanere in gruppo.Una struttura capace di offrire momenti di sva-go, come l’ampia cabina aperta per la lettura divari quotidiani e riviste, nonché numerosi altriimpianti di divertimento, docce con acquariscaldata dal sole per la pulizia del corpo dopoil bagno in mare, cabine per cambiarsi, pistadelle bocce, ping-pong e miniclub molto fre-quentato dai bambini. Il tutto attorniato da nu-merose piante ornamentali, e arricchito da unapulizia perfetta. Un vero gioiello !

In complesso un soggiorno all’insegna delbel tempo, un’accoglienza molto particolare daparte della direzione dell’albergo, curata dallasignora Franca Gori, che per due sere ci hafatto assaporare la cena romagnola, molto ricca

e accurata, preparatadai due cuochi DonaldSaponi e MassimilianoZanotti, con i quali cisiamo complimentati.

Il viaggio di ritorno inTicino ha offerto unaltro momento di soddi-sfazione per la percor-renza veloce, compre-sa una sosta a Fioren-zuola, dove la direzionedel ristorante VerandaBarabasca aveva pre-parato un pranzo conpiatti tipici emiliani,molto graditi.

L’angolo del Presidente

Il 1° Agosto festeggiamo i nostri idealiIl nostro messaggio: rispetto delleminoranze, convivenza pacifica nellareciproca solidarietà. Partecipiamoalle commemorazioni ed esponiamo,tutti, le bandiere.

La festa della Patria, oltre che con ilcuore e la mente, merita, anzi, deveessere marcata con forti segni este-

riori. Penso di poter dire che la stragran-de maggioranza dei cittadini è gelosadelle istituzioni, delle tradizioni, della cul-tura e del sistema democratico, in altreparole, della libertà che si gode vivendoin Svizzera.

Questo compiacimento largamentecondiviso, deve però anche manifestarsiesteriormente, in uno slancio comunita-rio, spontaneo e unanime (o quasi) dellapopolazione.

Ogni cittadino dovrebbe impegnarsi apartecipare a una delle tante manifesta-zioni commemorative e a esporre la ban-diera alla propria abitazione (questo ulti-mo aspetto, a mio avviso, lascia un po’ovunque a desiderare).

Mi permetto di consigliare, a chi ne hala possibilità, di partecipare alla comme-morazione della Diocesi di Lugano, orga-nizzata dalla parrocchia di Airolo, sulPasso del San Gottardo.

Abbiamo appena assistito a una vera epropria «mobilitazione popolare», inoccasione dei campionati mondiali di cal-cio, con milioni di persone che sventola-vano bandiere rossocrociate, pronte aesultare o disperarsi, a seconda dell’esi-to della partita.

Il 1° agosto abbiamo motivo di esultareper ideali ben più importanti. La massic-cia partecipazione alla Festa nazionale èuna chiara dimostrazione di attaccamen-to alla propria terra e di voler manteneree tramandare le proprie tradizioni e lapropria cultura.

È l’occasione per richiamare all’atten-zione di altri Stati la nostra cultura politi-ca, la nostra democrazia e la nostra con-vivenza pacifica tra quattro etnie.

Questi sono elementi di organizzazio-ne istituzionale, particolarmente adegua-ti alle nuove sfide politiche, che l’Unioneeuropea non riesce a concretizzare.

Al comportamento di certi gruppi, cheinterrompono maleducatamente il discor-so del presidente della Confederazione,la nostra Associazione risponde con imessaggi che risalgono al patto del 1291(cui si ispirano idealmente anche le 13colonie d’America quando decisero diliberarsi dai britannici: Giornale del Popo-lo, 17.6.2006, articolo «Svizzera-USArepubbliche sorelle»): fede in Dio, libertà,rispetto delle minoranze e convivenzapacifica nella reciproca solidarietà.

Giacomo Falconi

A Igea conquistati dalla magia del mare

20 luglio 2006

ASSOCIAZIONE ANZIANI PENSIONATI INVALIDI DELL’OCST

Secondo il nuovo scenario medio di riferi-mento realizzato dall’Ufficio federale distatistica (Ust), la popolazione residente

permanente della Svizzera passerà dai 7,4milioni di inizio 2005 a 8,2 milioni nel 2036 e a8,1 milioni nel 2050. Durante questo periodo,le persone con 65 o più anni aumenteranno dioltre il 90 per cento, mentre subirà una contra-zione la popolazione dai 20 ai 64 anni (-4%) equella dai 0 ai 19 anni (-15%). Tra l’inizio del2005 e il 2018, la popolazione attiva progrediràpassando da 4,2 milioni a 4,5 milioni, per poidiminuire nuovamente e raggiungere il livellodi 4,1 milioni alla fine del 2050.

Ancora tre decenni di crescita moderata.Dopo il 2036 il saldo migratorio non sarà più ingrado di compensare l’eccedenza dei decessisulle nascite prevista per il 2025 e la popola-zione comincerà a diminuire giungendo nel2050 a quota 8,1 milioni. Lo scenario «alto»,che ipotizza un saldo migratorio di due voltesuperiore rispetto a quello dello scenario di

riferimento e una fecondità in aumento, preve-de una crescita che si ammortizza lievementenel corso del periodo considerato, che porterà,nel 2050, a una popolazione residente perma-nentemente di 9,7 milioni di persone.

Lo scenario «basso», con un saldo migrato-rio nullo a partire dal 2020 e una fecondità incalo secondo le tendenze degli ultimi decenni,prevede, a causa di un saldo naturale negativodal 2007, un decremento della popolazione apartire dal 2015: nel 2050 il numero di residen-ti raggiungerà 6,5 milioni.

Invecchiamento demografico ineluttabile.La crescita non riguarderà tutte le classi di età.La popolazione da 0 a 19 anni e da 20 a 64anni diminuirà nel corso del prossimi decenni.Nel 2050, in Svizzera risiederanno solo 1,4milioni di persone con meno di 20 anni, contro1,6 milioni dell’inizio del 2005, facendo cosìregistrare nel periodo considerato un calo del15 per cento. La contrazione sarà meno impor-tante per le persone dai 20 ai 64 anni pari a 4,6

milioni al primo gennaio 2005, che diminuiran-no del 4 per cento entro il 2050. Inversamente,la crescita della popolazione di 65 o più annisarà ineluttabile. In effetti, le persone chefanno o che faranno parte di questa classe dietà sono già nate e di conseguenza sono giàpresenti nella popolazione attuale. Tra il 2005e il 2035, l’entrata progressiva nella terza enella quarta età delle generazioni molto nume-rose del baby-boom costituirà il fattore princi-pale dell’aumento della popolazione di 65 o piùanni. Nel corso dei prossimi decenni, questaclasse di età registrerà un incremento cheandrà dal 60 al 120 per cento a seconda delloscenario considerato. Nel 2050, in Svizzera visaranno 2,2 milioni di persone di 65 o più annisecondo lo scenario di riferimento, 2,6 milionisecondo lo scenario «alto» e 1,9 milionisecondo lo scenario «basso» contro 1,2 milio-ni di inizio 2005. Nel nostro Paese, vi sarannosolo due persone in età lavorativa ogni perso-na di 65 o più anni, mentre attualmente questorapporto è di quattro a uno.

Flavio Ercolani

All’inizio di luglio oltre una ventina d’asso-ciati ha partecipato alla visita del CentroNazionale Svizzero di Supercomputing

(Cscs) di Manno.Un tuffo nella tecnologia di punta di cui il Tici-

no può andare fiero e sperare così di affermar-si sempre di più a livello mondiale nel settoredella ricerca, in pratica nel «quaternario».

Siamo stati accolti con signorilità nella salaconferenze dalla direttrice del Centro, Marie-Christine Sawley, che ci hapresentato il Centro svizzerodi calcolo scientifico. Bernar-do Zumthor ha illustrato condovizia di particolari la strut-tura, le capacità e gli scopi diquello che è giustamentedefinito «uno dei nodi dellarete di competenze high techin Ticino».

Nel 1992 è installato ilprimo supercalcolatore. Daallora il Centro è andatoespandendosi e ora vede allavoro una quarantina di col-laboratori, provenienti da unadecina di paesi. Al centro sono attivi ben tresupercalcolatori: un IBM SP4, un NEC SX5 el’ultimo acquisto, un CRAY XT3.

La capacità d’elaborazione di queste mac-chine si esprime in flop (operazioni al secon-do) e, mentre il NEC SX5 si attesta a «soli» 28Gflops (28 miliardi d’operazioni al secondo) econ una memoria di 12 GB ed è usato per leprevisioni meteo, il CRAY XT3 ha una capacitàd’elaborazione di 8TF (8 migliaia di miliardi)d’operazioni al secondo.

Questo ultimo è utilizzato per le rappresen-tazioni tridimensionali fatte per costruzionimeccaniche, chimica, farmaceutiche eccetera.

Il Centro è finanziato dalla Confederazione,

ma operativamente dipende dal Politecnicofederale di Zurigo (ETHZ). Il budget per gli anni2004 - 2007 è di 55 milioni.

Nel 2006 Manno si è piazzata fra i primi seisiti universitari europei, molto interessante peril Cantone. I clienti sono gruppi di ricercatoriprovenienti dai vari atenei svizzeri e stranieri,utenti contrattuali quali ad esempio MeteoSviz-zera, il Paul Scherrer Institute, centro di ricer-che, di Würenlingen e industrie varie.

Conclusa questa presentazione dei serviziofferti, si è passati a vedere due applicazioni

d’utilizzo. La prima circa leprevisioni meteorologiche perMeteoSvizzera, presentatadal signor Mangili. Le previ-sioni numeriche (modellomatematico) coprono un arcotemporale di 72 ore (3 giorni).I risultati dei modelli vengonodi seguito forniti ai previsioni-sti, i quali li interpretano perfornire le previsioni compren-sibili ai non addetti ai lavori.

Inoltre le previsioni servonoanche per l’aviazione civile,per gli avvisi ed eventualiallarmi per i servizi federali di

pronto intervento.Il modello locale, solo l’Europa, è ricavato

dal modello globale e ha una griglia di 7 chilo-metri di lato. Nel futuro questa griglia diverràpiù fine, con i lati di 2,2 chilometri e quindipotranno migliorare le previsioni.

Le informazioni elaborate provengono dauno scambio di dati da tutto il mondo e rappre-sentano un numero di 25/30000 di rivelamentiimmessi in una banca dati, tramite l’Organiz-zazione mondiale di meteorologia (Wmo).

Siamo poi passati alla «Visualizzazione didati scientifici» presentato dal signor Favre(forse parente dello sfortunato Louis Favre ilcui nome è legato inscindibilmente al primo

traforo ferroviario alpino del S. Gottardo?), cheha presentato la visualizzazione dell’interno diun’abitazione, guidati da una sfera in cui si riflet-teva l’altra parte del o dei locali. A un tocco delmouse, la sfera diventa una goccia d’acqua.

Altro esempio di simulazione: una turbina(girante) Pelton per vedere dove il getto d’ac-qua va a colpire i cucchiai. La simulazione per-mette al costruttore di stabilire quale potenzala turbina sarà in grado di generare.

Si invitano i lettori ad accedere al sito delCentro (www.cscs.ch/gallery/video-d.php) pervedere l’animazione illustrata nella foto.

È seguita poi la visita della sala macchine,con i tre calcolatori e il magazzino dei nastriche formano la «memoria di massa» del Cen-tro, sempre accompagnati dal signor Zumthor.

Terminata la visita, molto interessante delCentro di cui ringraziamo ancora per l’amabi-lità, siamo passati al grotto «al Cairello» per lamerenda, purtroppo disturbata dal maltempo.

Citiamo alcune animazioni molto interessan-ti presenti sul sito internet: Fluid Dinamics(dinamica dei fluidi); Turbo Machinery in cui èmostrato un video della turbina Pelton delladurata di 9 secondi; Astronomy in cui è mostra-to un video di 32 secondi e si immagina comeera la nostra Galassia 8,54 miliardi d’anni fa;Nanotecnology (nano tecnologia: la nuovafrontiera della tecnologia).

A proposito visitate anche il sito www.alcai-rello.ch: oramai siamo lanciati nella realtà vir-tuale, ma in questo caso vale quella reale, deigusti e dei sapori genuini e dello stare a tavolacon gli amici.

Nelle foto, la Turbina Pelton e il grotto AlCairello.

Al Centro di calcolo un tuffo nella tecnologia

Svizzeri sempre più numerosi ma anche sempre più vecchi

21

2320 luglio 2006

EditoreOrganizzazione cristiano-sociale ticinese(OCST), via Balestra 19, 6900 Lugano

Redattrice responsabileAntonella Sicurello

Segretaria di redazioneMaurizia Conti

Redazione e amministrazionevia Balestra 19, 6900 Lugano, tel. 0919211551,fax 0919242471, e-mail [email protected] del Ticino SAvia Industria, 6933 Muzzano

PubblicitàAreafin Communication SAtel. 0919101070, fax 0919101071e-mail [email protected] controllata REMP 41.616 copie

Consiglio esecutivo

Presidente: Romano RossiVicepresidente: Bruno Ongaro

Membri: Carla Albertoli, FaustoLeidi, Gianfranco Poli, RobertoPoretti, Enrico Pusterla, MeinradoRobbiani, Flavio Ugazzi

Segretario cantonale e CopresidenteMeinrado RobbianiSegretario amministrativo Fausto LeidiVicesegretari cantonaliNando Ceruso, Renato RicciardiSegretari regionaliLugano: Dario TettamantiMendrisio: Alessandro Mecatti Bellinzona: Paolo Locatelli Locarno: Arturo Trezzini Tre Valli: Giancarlo Nicoli

DR

A settembre compio 65 anni. Tramite ilcomune di domicilio ho presentato domandaper la pensione Avs. Nei giorni scorsi la cassacantonale Avs del Ticino mi ha spedito duecomplicatissimi formulari, concernenti laComunità europea. Mi chiedo se devo compi-larli e rispedirli e a cosa servono.

Grazie della risposta che vorrete darmi.

Antonio B.Gentile signor Antonio,nel formulario che ha compilato per la richie-

sta della rendita di vecchiaia Avs al punto 4.3le è stata posta la domanda se ha avuto mododi lavorare fuori dalla Svizzera. Rispondendosì, in applicazione degli Accordi bilaterali Sviz-

zera-Ue, la cassa cantonale Avs ha il dovere didare seguito ad una domanda di pensioneanche verso lo Stato che lei ha indicato nelmedesimo formulario.

I modelli che ha ricevuto servono da collega-mento per il diritto alla pensione di vecchiaiadello stato europeo dove lei ha svolto l’attivitàlavorativa, o nel caso dell’Italia seha svolto il servizio militare.

È opportuno, perché nel suointeresse, rispedire i formularidopo averli compilati.

Mi rendo conto, come da leiosservato, che non sono per nullasemplici. Come Patronato Aclisiamo a sua disposizione per aiu-

tarla nella compilazione. Basta rivolgersi a una delle sedi elencate

sotto.

Antonio Cartolano Coordinatore patronato Acli Svizzera

Pensione Avs, chi mi aiuta a compilare i formulari?

Da inviare alla redazione. Le risposte sono degli esperti OCST e associazioni affiliate.

Uffici Acli Ticino

Lugano, via S. Balestra 19, tel. 091 9239716Locarno, via A. Nessi 22a, tel. 091 7522309Chiasso, via S.Gottardo 48, tel. 091 6900248Biasca, c/o OCST, Piazza Centrale, tel. 091 8622332Bellinzona, Viale G.Motta 3a, tel. 091 8254379

Il Segretariato di Bellinzona

ha una nuova sede

Da lunedì 21 agosto il segretariato regio-nale di Bellinzona trasferisce la propriasede in via Magoria a Bellinzona (auto-silo Cervia). Da tale data l’ufficio del sindacato (invia Magoria 4) e la cassa di disoccupa-zione (in via Magoria 6) saranno opera-tivi e garantiranno come sinora tutti i ser-vizi. Gli attuali numeri telefonici e di fax egli indirizzi di posta elettronica restanoinvariati. Durante i giorni 16, 17 e 18 agosto gliuffici «sindacato e cassa disoccupazio-ne» rimangono chiusi per i lavori di tra-sloco.

GIORNALE APERTO

■ LE DOMANDE DEI LETTORI

■ VITA NOSTRA

Fedeltà all’OCST In agosto la collega Liliana Manea festeg-

gia ben 35 anni di attività all’OCST di Mendri-sio. Si occupa con com-petenza del settoreamministrativo, incassoquote e contabilità soci. Sempre disponibile e pre-murosa, apprezzata evalida collaboratrice, è unpunto di riferimentoimportante per chiunquesi rivolga al suo ufficio.Ci felicitiamo con lei e le

facciamo tanti auguri di continuare a lungoquesto prezioso servizio a favore della grandefamiglia cristiano sociale.

Auguria Rachele-Poretti Spinzi, socia AAPI del

Luganese, che il 18 luglio, in splendida forma eattorniata dai suoi cari, ha festeggiato l’ottante-simo compleanno.

a Rino Cometta, fedele abbonato del Lavo-ro, e alla moglie Adele, che il 27 luglio festeg-geranno l’invidiabile traguardo del sessantesi-mo anniversario di matrimonio.

Felicitazionia Giuseppe Tresoldi della sezione AAPI

Locarno, che il 10 agosto festeggerà, attornia-to dai suoi cari, e in splendida forma, il suonovantesimo compleanno. L’amico Pepp è da70 anni fedele associato, prima nella sezioneelettricisti di Locarno e poi, passato a meritata

quiescenza - dopo una vita dedicata alla fami-glia e al lavoro (per i suoi meriti il Presidentedella Repubblica Italiana l’ha insignito del tito-lo di Cavaliere del lavoro) - nella sezione AAPILocarno, dove fu per molti anni membro attivodel Comitato sezionale. Sempre presente allenostre manifestazioni, c’era anche domenica 9luglio a Faido, più in forma che mai, alla festafamiliare degli edili OCST. Tanti carissimiauguri, amico Giuseppe.

Condoglianzeal marito Ivan, al figlio Massimo e famigliari,

per la scomparsa della loro cara congiuntaMirella Cinesi-Pidò di Novazzano, socia segre-tariato di Mendrisio.

a Vincenzo Bianchini di Porto Ceresio, sociosegretariato di Mendrisio, e ai famigliari per laprematura scomparsa della cara nipotinaMelissa Benedetti.

ai figli Maria Grazia, Loredana, Emilio, Gian-luigi e Gabriella, ai familiari e parenti tutti, perla scomparsa della loro cara congiunta Ger-mondina Bianchi, vedova di Rodolfo, indimen-ticato collega al segretariato regionale delLuganese.

a Luciano Caverzasio di Bisuschio, sociosegretariato Mendrisio, per la morte dellamoglie Alessandra

In memoriaa 15 anni dalla scomparsa, avvenuta il 5

agosto 1991, ricordiamo con affetto e rimpian-to Flora Del-Pietro, sorella di Monsignor Luigi,e ideatrice dell’albergo Casa del Popolo.