Francesco Faeta (1998) • Luogo: Nocera Terinese, prov. … · 2016. 1. 22. · Il sangue, la...

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Il sangue, la rosa, il cardo Francesco Faeta (1998) Luogo: Nocera Terinese, prov. Catanzaro Occasione: processione del sabato santo Protagonisti: maschi adulti Azione: flagellazione

Transcript of Francesco Faeta (1998) • Luogo: Nocera Terinese, prov. … · 2016. 1. 22. · Il sangue, la...

  • Il sangue, la rosa, il cardoFrancesco Faeta (1998)

    • Luogo: Nocera Terinese, prov. Catanzaro• Occasione: processione del sabato santo • Protagonisti: maschi adulti• Azione: flagellazione

  • • I vattienti di Nocera Terinese• Youtube.com

  • Tesi centraleUna delle ipotesi centrali dello scritto è che

    nell’ambito delle dialettiche sociali e politiche locali prevalgano largamente gli aspetti simbolici rispetto a quelli materiali.

    La processione del sabato santo e in particolare il rito dei vattienti sono al centro di questo rapporto tra simboli, identità comunitaria, potere politico locale, dialettiche sociali.

  • La nuova comunità

    • L’importanza e la centralità del rito dei battenti, noto dal XVII-XVIII sec., è fenomeno recente dal secondo dopoguerra, quando il paese, sempre molto povero, diviene un centro dove nascono nuovi ceti sociali (piccola borghesia delle professioni e del terziario, artigiani, contadini delle cooperative)

  • • “il paese…s’infittisce di presenze…si afferma come luogo stanziale di una comunità … la festa si afferma come espressione urbana e comunitaria” (63)

    • E’ un esempio di nuova comunità, che al processo di modernizzazione, si esprime non solo nella dimensione economica ma anche e soprattutto in quella simbolica.

  • • La comunità si esprime nella dialettica tra gruppi per il controllo delle scarse

    risorse locali e di quelle distribuite dallo stato centrale.

    La comunità poggia soprattutto sulla gestione di un vasto, stratificato,socialmente motivato universo simbolico.

  • • Gestire simboli significa acquisire individualmente considerazione, prestigio, potere locale

    • Gestire simboli vuol dire avere reti di alleanza e clientele e tramite queste garantirsi l’accesso all’amministrazione comunale, alla direzione dei partiti di massa, dei sindacati ecc.

  • La Pasqua

    • Faeta definisce la Pasqua una iperfesta, che nel tempo è divenuta la scena principale sia del rinnovo annuale della comunità, delle amicizie e parentele, sia dell’espressione delle tensioni sociali e politiche.

    • 1970 9 battenti• 1995 60 battenti

  • battenti e portantini

    • Le due figure che gestiscono le processioni e le feste della Quaresima-Pasqua, nate dal nuovo blocco sociale (ceti medi), ne incarnano e simboleggiano le ambizioni egemoniche locali, e acquisiscono tramite tale gestione visibilità, prestigio e rispetto.

  • Il corpo e l’onore a Nocera

    • Il corpo è proprietà inalienabile del soggetto, fonda e garantisce il concetto di onore.

    • L’onore a Nocera significa una condizione di pienezza civile e di rispetto del codice comunitario, di riconoscimento e rispetto collettivo, di equilibrio di dare e avere, di armonia negoziale.

  • La persona (‘u cristianu)

    • La persona (dimensione sociale del singolo) rappresenta un’ inscindibile congiunzione del corpo e dell’onore.

    • La persona è veramente tale quando è onorata: quando ha saputo conquistare, attraverso un appropriato uso del corpo, una condizione di armonia con la comunità e le sue norme.

  • Onore e prestigio

    • L’onore è di tutti• Il prestigio di pochi.• Il secondo non si può conseguire se non

    si è persona onorata.• L’onore è il primo gradino dell’ascesa

    sociale.

  • L’onore e il corpo delle donne

    • Il corpo femminile non appartiene solo al soggetto ma anche a colui che ha il compito di tutelarne l’onore.

    • Al centro del codice dell’onore femminile stanno le regole della modestia sessuale:

    • Il corpo non deve esser scoperto, ostentato, offerto.

  • • La donna osservando il codice della modestia svolge una difesa ‘passiva’ del suo onore

    • L’uomo si offre come garante attivo in un processo di vigile negoziazione sociale

  • Onore, prestigio, potere

    • L’uomo spende il proprio corpo in difesa del proprio onore e di quello delle persone di cui è responsabile, ma anche per acquisire prestigio e, tramite questo, potere.

  • La connessione tra onore, prestigio, potere non appartiene al passato.

    Il potere era esterno all’ambito popolare, essendo detenuto dagli agrari.

    Chi aveva potere non aveva prestigio agli occhi del popolo

  • • Oggi il corpo maschile ha ampliato le possibilità di mostrarsi sulla scena sociale e di misurare pubblicamente il proprio valore.

    • Tra queste possibilità molto importante è l’uso rituale del corpo.

    • L’uomo mette a rischio il suo corpo

  • Dolore e sangue con misura

    • Dolore ed emorragia costituiscono il prezzo che il battente paga per entrare nel campo agonistico del rito

    • Aviri ‘a misura • Il rischio è il furore, l’autolesionismo,

    sfogarsi. • La compiutezza virile sta nella misura,

    avere stile rituale

  • La violenza

    • La prassi rituale viene vissuta dalla comunità come violenza.

    • Tuttavia la violenza di cui il battente si fa portatore e attore ha un valore culturale speciale.

  • • Il battente si flagella ad imitazione di Cristo.

    • Il dolore e il sangue sono connessi con il divino e il sacro.

  • • Il battente, spesso persona spavalda e audace e che conosce la violenza nel quotidiano ed è capace di esercitarla in difesa dell’onore, è consapevole della necessità di norme rituali ispirate ad una etica superiore.

    • Egli è ‘segnato’ dalla sua prova ed evita manifestazioni di violenza passionale e anomica

  • I segni del sangue

    • I battenti segnano con le mani e la rosa luoghi e abitazioni importanti della sua rete di relazioni.

    • Il sangue ha valore identificante, marca la relazione e identifica il soggetto.

    • Il segno ematico è considerato come dono prezioso.

    • Attraverso esso il sangue viene valutato

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