Francesco Bruno - Il fenomeno degli uomini-bomba

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    Glocal BookGlocal University Network

    http://www.glocaluniversitynetwork.eu/

    IlfenomenodeglIuomInI-bomba:

    elementIperunaprImaanalIsI

    psIcologIca

    Francesco Bruno

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    Glocal Book

    Gll Uivity Ntwkdit@gllivitytwk.

    Ft Cpti:http://www.izitigti.it/2012/04/21/l-tii-

    ml-h-iggi-i-kmikz--tv/

    www.gllivitytwk.All ight vd

    Ditibtd d li Ctiv CmmPim Edizi, Nvmb 2011

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    Editoriale

    D i plim dll mizi di it tit tt ll mizi.

    In pochi vivono dentro la comunicazione.

    Viv dt l mizi igi p p ii, imp di pblmi,vilpp mlizz il pi. Viv ll mizi igi v pgtt didli.

    Nl dgli ltimi i l vilpp dllimti dll tlmti h pt v dimi ll mizi viiv ll izi di tti: qll dll itziibti mdit d ggtti gi.

    Ttt mbi: mbi gli tii viivi, l itzi lzil; mbi i tmpi, glipzi, i pi di igizi, l ptipzi, l zii, l ifii; mbi lpliti, lmi, l pgttzi, l pgmmzi, i ligggi; mbi gli timli

    pttivi, i dipitivi mitii, gli ggtti d; mbi i l itt i litt pvltmt di it gh, iih, d qd i plti htitit p lmi ppld mi il t pzi ptiv di v ziiTh S. Omi im ditivmt ll mizi, dt l fid it dimi dll ipmdilit.

    M mbim i. Cmbi mlt pi ltmt l t pit gitiv ltli. Appdim l vhi mtdlgi, l l l ivit ti d

    ig i pi di ppdimt vi dll it dll mizi. T l vitlti ititzil, pbbli pivt, i pi di ppdimt dll it dllmizi vt i i ll qi ttt l pii.

    Il Gll Uivity Ntwk h l gd mbizi di pi ql vt, di tll mizi glbl i di ttt iviti lli, gizzt iiti l mltimdilit dll v didtti.

    Lili Mtl

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    Il criminologo Francesco Bruno

    svolge unintensa attivit mediatica;

    vive a Roma, Docente di Criminologia

    e di Psicopatologia Forense in varie

    sedi universitarie ed straordinario di

    Pedagogia Sociale presso l'Universit di

    Salerno. Oggi dirige la sua attenzione,

    soprattutto su tematiche politiche,

    sociali, morali e di formazione per

    riproporre la centralit e la soggettivit

    dell'uomo che la societ attuale delle nuove tecnologie dellinformazione

    e comunicazione sembra ridurre. lessandro Politi un analista politico

    e strategico.

    Dal 1979 al 1987 funzionario, e poi di direttore di sezione presso

    la presidenza del Consiglio dei Ministri, dal 1980 consulentescientico presso le Nazioni Unite, il Consiglio d'Europa e alla

    Comunit Economica Europea. Inoltre collabora con vari ministeri

    per lo studio delle droghe.

    Nel 1987 diventa professore di criminologia e medicina forense a

    La Sapienza, negli anni '90 collabora nuovamente con vari ministeri

    contro la criminalit maosa e la lotta alla droga. Ha collaboratoinoltre a vari programmi televisivi dedicati a serial killer, tra cui

    "Delitti", "Porta a Porta" e "Maurizio Costanzo Show".

    profIlo bIografIco

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    Quando una ragazza di 17 anni arriva

    al punto di farsi saltare in aria e uccide

    con s una coetanea israeliana, il futuro

    stesso a morireGorge W. Bush parlando di Ayat al

    Akras la ragazza palestinese che il 29 3

    2002 si fatta saltare in aria uccidendo la

    coetanea israeliana Rachel Levy.

    Il fenomeno degli uomini bomba palestinesi assolutamente inquietante,

    infatti anche se nella storia gi si conoscevano situazioni in cui delle persone,

    in particolare soldati, si lasciavano morire, dando al loro suicidio un signicatodi aggressione al nemico e diventando essi stessi strumenti di morte, la

    prima volta che questa condotta si esprime con tanta frequenza e soprattutto

    Il fenomeno degli uomini-bomba:

    Elementi per una prima analisipsicologica

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    coinvolge anche donne, adolescenti ed addirittura bambini. Abbiamo voluto

    approfondire lo studio di questo fenomeno per valutarne gli aspetti psicologici

    e soprattutto per capire se esiste una possibilit di prevenzione.

    I dati a nostra disposizione non sono molti, tuttavia da tutti quelli che abbiamo

    potuto raccogliere e soprattutto dallanalisi delle valutazioni compiute da tutticoloro che se ne sono occupati, riteniamo di essere riusciti comunque a dare

    al problema almeno unimpostazione teorica.

    Innanzitutto riteniamo sia importante conoscere le dimensioni del fenomeno:

    si tratta infatti di centinaia di persone che a cominciare dalla ne degli anni

    80 (inizio Intifada) no ad oggi (seconda Intifada) si sono fatti saltare in aria

    per portare lattacco omicida allinterno dello Stato di Israele.

    Il fenomeno in rapida espansione e negli ultimi due anni ha coinvolto una

    settantina di soggetti fra cui 5 donne e almeno 4 minorenni.

    Graco n. 1

    Frequenza dei casi

    13

    7 84 4

    20

    4

    36

    58

    0

    10

    20

    30

    40

    50

    60

    n

    u

    m

    e

    r

    o

    1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

    anni

    Numero di uomini-bomba palestinesi nella prima e seconda intifada

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    Tavola n. 1

    Ragazze-bomba

    WAFA IDRIS , assistente medica, 26 anni, si fatta esplodere il 27 gennaio nel

    centro di Gerusalemme, uccidendo una persona e ferendone 140.

    MURA SHALUB, 15 anni con un coltello il 25 febbraio aggredisce un gruppo di

    soldati israeliani, ferendone alcuni e venendone uccisa.

    AAYAT AL-AKHRAS, 17 anni, si fatta esplodere il 29 marzo in un supermercatodi Gerusalemme, uccidendo due persone. Io combatter al posto degli eserciti arabi

    che dormono e stanno a guardare le ragazze palestinesi che combattono da sole

    NIDAL DARAGHMA, apparteneva alle Al-AQSA, proveniva dal campo profughi

    di Jenin ove lesercito Israeliano ha ucciso pi di 250 persone.

    DARIN ABU AISHE, studentessa di 21 anni, si fatta saltare in aria il 27 febbraio

    a un posto di blocco vicino Gerusalemme ferendo tre poliziotti israeliani.

    La storia di Ayat esemplare perch dimostra un dato comune a quasi tutti

    gli uomini e le donne boma, ovvero il loro passaggio in un campo profughi

    e la sperimentazione diretta delle conseguenze pi atroci della Guerra nella

    loro stessa famiglia e/o nelle loro amicizie.

    Il fratello Samir fu imprigionato due volte per aver lanciato dei sassi contro

    l esercito israeliano, durante la seconda intifada egli fu ferito dalle truppe di

    Israele, tre cugini sono stati uccisi nella striscia di Gaza. Mahmud Mughrabi,

    un caro amico di famiglia e membro di Fatah, fu ucciso preparava una

    bomba da collocare in un insediamento israeliano la famiglia di Ayat appese

    un suo poster in casa e la madre di Ayat si vantava di aver costruito essastessa la cornice.

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    La sera dell 8 Marzo di questanno il loro vicino di casa Isa Zakari Faraj

    stava giocando con sua glia con il Lego, quando fu ferito mortalmente

    perch attinto da un colpo di pistola sparato attraverso la nestra; Ayat e suo

    fratello Samir hanno provato a portarlo al pi vicino ospedale, ma l uomo

    gli morto tra le mani. A parte tali eventi biograci Ayat era una ragazzanormale, innamorata, con progetti di studiare giornalismo e prossima alle

    nozze.

    Tra i minorenni che non avevano ancora 14 anni tre palestinesi sono stati

    uccisi a Gaza dai soldati israeliani che presidiavano il perimetro della colonia

    ebraica di Netzarim dove i tre ragazzini volevano penetrare. In un loro

    resoconto hanno detto di aver aperto il fuoco dopo aver scorto tre sagome

    strisciare sul terreno e cercare di superare la recinzione in lo spinato. Accantoai corpi sono stati trovati una carica di esplosivo di produzione artigianale,

    una bomba a mano, quattro coltelli e una scure da boscaiolo.

    Tavola n. 2

    Minorenni-bomba

    Ismail Ajash era il pi bravo del corso numero 9 della scuola Salah Eddin, da grande

    voleva fare l'ingegnere, il piccolo martire, prima di farsi uccidere sotto il lo spinato

    di Nezarim, ha lasciato una lettera ai genitori. Mi sacrifco in nome di Dio e del mio

    popolo,

    Youssef Zaqout, 14 anni uno degli aspiranti suicidi, aveva lasciato un biglietto

    nascosto tra i libri: ''Mamma, prega per me afnch la mia azione di martirio abbia

    successo''. II piccoli Youssef e Haithman erano amici: si incontravano spesso sotto

    casa, in viale Aljala, parlavano di libri, di internet e ogni tanto della guerra. Dieci giorni

    prima Haithman, 14 anni, non rientrato; I soldati israeliani lo hanno ucciso mentre

    tentava di penetrare nella colonia ebraica di Dugit, al conne con la striscia di Gaza.

    Anwar Anduna il terzo dei ragazzi uccisi.

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    Le immagini della tragedia di Jenin li avevano sconvolti tutti e tre.

    La polizia palestinese, pi recentemente avrebbe bloccato, nella striscia di

    Gaza, una ventina di minorenni rispedendoli a casa prima che si gettassero

    in braccio alla morte.

    Gli uomini bomba hanno agito in quasi tutto il territorio di Israele ed in

    particolare nelle grandi citt, a Gerusalemme e Tel Aviv. La maggior parte

    dei soggetti sono giovani e non superano i trenta anni, tuttavia alcuni di loro

    sono di et pi matura e nanche padri di famiglia.

    I dirigenti di Hamas e della Jihad hanno costituito cellule supersegrete per il

    reclutamento di giovani che potevano essere utilizzati come possibili candidati

    per missioni suicide. Questi uomini per la maggior parte erano non sposatie disoccupati, molti avevano raggiunto il livello della scuola superiore ma

    non avevano futuro. Per molti di loro veniva offerto un contributo di almeno

    10.000 $ alle famiglie. Secondo Brian Jenkins il tipico kamikaze oggi un

    giovane tra i 18 ed i 22 anni non particolarmente istruito, appartenente agli

    strati economici pi disagiati della popolazione.

    Secondo Hely Karmon un funzionario israeliano antiterrorismo una bomba

    umana come un missile autoguidato molto sofsticato, ma nessun sistema

    antimissile, anche al costo di miliardi di dollari pu fermarlo.

    Ma che cosa succede nella mente di chi fa una scelta cos tragica come quella

    di distruggere la propria vita e quella di decine, centinaia se non addirittura,

    come nel caso degli attentati dell11 settembre a New York e Washington,

    migliaia di persone innocenti?

    Secondo lo psicologo inglese Andrew Silke dellUniversit di Leicester

    Non si tratta di individui mentalmente anormali, non sono psicopatici o

    psicotici, n stato fatto loro il lavaggio del cervello. N i kamikaze n i

    terroristi islamici sono pazzi Sono semplicemente arrabbiati, disperati e

    fermamente decisi.

    Ai kamikaze giapponesi si diceva che le loro anime avrebbero trovato posto

    nel tempio sacro di Yasukuni. Ai volontari islamici, oggi, si racconta che sirisveglieranno in paradiso, circondati da 72 vergini disposte a soddisfare ogni

    loro desiderio.

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    Negli ultimi tempi la Bbc ha riferito che la Jihad islamica avrebbe aperto

    una scuola estiva per martiri, dove si insegna a ragazzi tra 12 e 15 anni non

    solo che bene uccidere, ma anche che bene morire.

    La disperazione, quasi sempre una delle cause di atti cos terribili.

    I giapponesi, non a caso, decisero di ricorrere alla tattica dei kamikaze

    solo quando divent chiaro che stavano perdendo la guerra. E la disperazione

    creata dalle campagne militari contro popoli musulmani in Bosnia, Albania,

    Cecenia, Iraq e in Palestina potrebbe spiegare perch in molti Paesi islamici

    il terrorismo suicida possa essere considerato un sistema di difesa praticabile,

    nonostante il Corano affermi che chi si toglie la vita nisce allinferno.

    Secondo Massimo Polidoro, che ne parla in un recente articolo,(Focus, Nov.2001), analizzando tutti i casi storici in cui ha fatto la sua comparsa la gura

    del guerriero suicida, si potrebbero identicare essenzialmente 3 tipologie di

    kamikaze.

    Tavola n.3

    Tipologia dei Kamikaze (M. Polidoro)

    1. In nome di una sopravvivenza superiore.

    E il caso dei kamikaze giapponesi, ma anche quello espresso dal fanatismo islamico: il

    guerriero disposto a morire per garantire la sopravvivenza alla sua nazione o alla sua fede

    religiosa: un valore considerato pi alto della vita. Spesso c anche la promessa di una

    ricompensa divina in una vita futura.

    2. In nome di unautorit superiore.

    Il suicida plagiato da una gura carismatica (per esempio il Vecchio della montagna):viene convinto che lobbedienza agli ordini un valore superiore alla vita stessa. Con lo

    stesso meccanismo psicologico si possono spiegare anche alcune atrocit compiute dalle forze

    armate di regimi dittatoriali. Spesso, per tacitare listinto di sopravvivenza, chi obbedisce

    fa ricorso a droghe.

    3. In nome di un principio morale superiore.

    E il caso dei samurai che si suicidano per difendere lonore, o di chi si d fuoco per

    protestare contro lautorit. Ma anche quello dei guerrieri, come i dog soldiers, che sivotano al combattimento estremo: non necessariamente vogliono morire, ma sono disposti a

    farlo. E un atteggiamento che si pu sviluppare solo in presenza di un rigido codice morale.

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    Abbiamo passato in rassegna le teorie e le ricerche eseguite sui terroristi,

    nonch le scarse considerazioni svolte dai principali osservatori del fenomeno

    per renderci conto che non esistono particolari patologie di mente in loro, a

    parte, forse, una leggera tendenza alla paranoia che viene fortemente aumentata

    dall educazione e dalle esperienze di vita (Brian Jenkins).Tra le principali teorie interpretative del terrorismo si possono citare:

    La prima che potremmo denire di tipo psicologico-sociale stata

    da noi chiamata della guerra fantastica e postula il vericarsi di una

    trasformazione psicologica dellindividuo il quale, viene a trovarsi come un

    soldato che combatte una guerra disperata e disperante, parziale e soltanto in

    parte reale. In questo caso vi ladozione unilaterale da parte di un gruppo

    pi o meno numeroso di individui, di valori, norme e comportamenti di

    guerra nei confronti di un altro gruppo, allo scopo di risolvere con la forza

    un conitto determinatosi tra i loro reciproci interessi. Tale guerra fantastica

    non accettata, n riconosciuta da uno dei due gruppi, che tende viceversa a

    negarla come tale.

    Una seconda teoria, sempre di tipo psicologico, postula la necessit di una

    identicazione negativa nel terrorista visto come eroe.

    Tale identicazione in giovani particolarmente predisposti sarebbe l unica

    opzione che si presenta e che si sceglie perch altrimenti non se ne potrebbe

    realizzare alcuna diversa e il soggetto non riuscirebbe a realizzarsi come

    adulto.

    Una terza teoria di tipo socio-culturale ed a differenza delle altre, che

    tentano di spiegare perch una singola persona diventa terrorista, tenta dicomprendere perch il terrorismo si diffonde a gruppi di individui.

    Secondo tale concetto il fenomeno terroristico sarebbe parte della societ in

    cui ha origine, tuttavia per ladozione della violenza come strumento di lotta

    e per il capovolgimento dei principali valori, le relazioni intercorrenti tra la

    societ ed il fenomeno non differirebbero di molto da quelli intercorrenti tra

    una cultura domina ed una sottocultura violenta.

    I Kamikaze appaiono come un fenomeno ancora pi complesso, quasi tutti

    hanno subito traumi gravi riguardanti la morte o il ferimento di persone a

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    loro care e sono poi vissuti in un clima mistico-ideologico che ha sviluppato

    in loro, anche in considerazione di operazioni di controllo psicologico del loro

    comportamento e di pratici beneci per l intera famiglia, un forte senso d

    appartenenza e di dignit.

    E proprio la perversione di tale sentimento che porta queste persone aidenticarsi in un arma mortale ed a dare un senso alla propria vita solo

    attraverso la morte degli altri.

    L oggetticazione in un arma diventa il modo di identicarsi e di riscattarsi

    dalla soggezione sica e psicologica.

    Molti considerano che la cultura del martirio ispirata dal nazionalismo e

    sottesa dal fervore religioso.

    Si pu pensare che la personalit del soggetto suicida che trasforma il suo

    gesto in unazione di guerra indiscriminata sia in qualche modo segnata da

    caratteristiche patologiche che ne fanno una personalit abnorme. Tra queste

    caratteristiche possono esserci il tipo borderline, quello schizoide, quello

    narcisistico, quello paranoide e no anche quello istrionico.

    Gi per Lombroso la manifestazione del terrorismo da parte deglianarchici dell800 doveva essere considerata come una variante abnorme del

    comportamento criminale. Per gli psicanalisti si pu parlare di prevalenza

    dellistinto di morte, o di meccanismo di proiezione e di identicazione

    paranoica del persecutore, causato spesso da un disturbato e conittuale

    rapporto con la gura paterna.

    Queste idee tuttavia non sembrano sufcienti a fornire una spiegazione

    psichiatrica del terrorismo. Ci che invece ci sembra pi utile nel campo

    della nosograa psichiatrica , oggi come oggi, studiare i meccanismi dello

    stress e come gli eventi traumatici possono agire sulla personalit di base

    dellindividuo, in determinati contesti socioculturali e sotto determinati

    climi ambientali, per produrre risposte comportamentali abnormi no al

    comportamento suicidiario degli uomini bomba.

    Ci sembra evidente che il meccanismo dell identicazione personale siaimportante soprattutto nelle et della formazione quali la preadolescenza, l

    adolescenza e la post adolescenza.

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    Una dinamica interessata potrebbe essere la seguente:

    Il soggetto sin dai primi mesi di vita sottoposto ad una spinta genetica,

    interna, istintiva e forte verso la costruzione della propria identit intesa come

    idem, ovvero se stesso, medesimo, quindi uguale, se possibile, ad un modello

    esterno offerto prima dalla famiglia e poi dalla societ. Levoluzione avvienenon solo per imitazione, ma anche grazie ad un meccanismo sostenuto da un

    sentimento forte che il senso dell appartenenza, ovvero ci che delimita e

    protegge dall altro che pure si vuole imitare. Insieme a questo agiscono poi

    meccanismi di punizione e graticazione, di attrazione e repulsione etc.

    Ci che in denitiva consente il completamento del percorso verso il

    raggiungimento e la stabilizzazione dell identit poi ci che possiamo

    chiamare la Costruzione sociale della dignit intesa come qualit, condizione,

    grado di persona meritevole di rispetto ( dallo scand. Tign, ovvero: merito,

    decente, decoro. Dal lat. dicere, docere, ovvero: conveniente, eccellente

    meritevole di..)

    Identicazione primaria ( padre, madre, famiglia)

    Identicazione secondaria (gruppo dei pari, eroi, miti)

    Identicazione razionale (religiosa, ideologica, militare, politica,

    lavorativa)

    Identicazione personale (propria famiglia, proprio ambiente, produzione

    sociale, successo)

    Il terrorismo si serve di categorie normative che si riferiscono a modellidella realt nalizzati alla regolazione ed al controllo della vita socializzata,

    mentre questo fenomeno sembra affondare le sue radici direttamente nella

    realt naturale della vita delluomo.

    In altri termini si potrebbe teoricamente sostenere che il terrorismo sia nato

    ancor prima della criminalit. Mentre infatti perch esista un comportamento

    criminale necessaria lesistenza di una norma che in qualche modo deniscaci che legale e ci che non lo , perch si manifesti il terrore non necessaria

    lesistenza di alcuna norma, anzi proprio sulla capacit di incutere terrore

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    che, secondo alcune correnti di pensiero (vedi per tutti H.M. Enzensberger),

    si fonda il potere come una delle condizioni della sovranit da cui a sua volta

    promana la legge

    E evidente a questo punto che il problema denitorio del terrorismo pu

    essere affrontato a due diversi livelli.

    Ad un primo livello si pu dire che il terrorismo una modalit primitiva

    di comportamento umano che produce potere attraverso la manifestazione

    diretta o indiretta della capacit di violenza.

    Ad un secondo livello si pu dire che il terrorismo uno strumento di

    cui gli uomini possono servirsi per inuenzare, attraverso un uso economico

    della violenza nella direzione prescelta e per effetti diversi, il comportamentodi altri uomini.

    Mentre il terrorismo del primo livello sembra produrre la storia, il terrorismo

    del secondo livello sembra prodotto da essa, nel senso che, esso si manifesta

    in situazioni storiche determinate e con nalit che possono essere diverse

    (ideologiche, religiose, nazionalistiche, criminali, politiche, sociali etc. etc.).

    Secondo molti osservatori in nessuna cultura non c nulla di naturalenelluccidere se stessi.

    In quelli che hanno compiuto suicidi di guerra la motivazione pi forte

    sembra essere la protezione della patria, della casa e della terra. Ci appare

    vero sia per i giapponesi che per i guerriglieri Tamil che negli ultimi 25 anni

    hanno portato a termine pi di 170 attacchi suicidi.

    Secondo A. Koestler (1969) Una delle caratteristiche principali dellacondizione umana questa suprema esigenza e bisogno di identifcarsi

    con un gruppo sociale e/o con un sistema di credenze che indifferente

    alla ragione, indifferente allinteresse dellindividuo ed anche allistinto

    di autoconservazione siamo cos portati alla conclusione, che contrasta

    con quella dominante, che il problema della nostra specie non deriva da

    un eccesso di aggressivit per autodifesa, ma da un eccesso di devozione

    trascendentale.

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    Secondo Rita Levi Montalcini La disparit tra le facolt intellettuali

    delluomo e la sua condotta irrazionale ed emotiva purtroppo dolorosamente

    in continuo crescendo se si paragona da una parte, lesponenziale curva di

    crescita delle capacit cognitive e distruttive, dallaltra quella statica della

    condotta emotiva.

    Per il premio Nobel il ventunesimo secolo, oltre allesplosione di gravi

    epidemie letali come lAIDS, vede anche lespandersi di una nuova grave

    sindrome che lei denisce martiriomania che si trasmette attraverso il

    linguaggio.

    La grande biologa si chiede come si possa bloccare nelluomo questocomportamento che deriverebbe a suo giudizio da un tratto umano perverso

    profondamente radicato nelluomo sin dalle epoche pi remote e non

    sufcientemente controllato da meccanismi inibitori efcienti.

    Responsabili della degenerazione sarebbero i sistemi etico-sociali ai

    quali lindividuo viene esposto sin dallinfanzia soprattutto quelli legati da

    uninscindibile appartenenza etnica e credenza ideologica e/o deistica.I

    messaggi recepiti negli anni non ancora caratterizzati dalla maturit cerebrale,dallinfanzia alladolescenza, assumono un ruolo importantissimo nel

    plasmare il comportamento dellindividuo adulto.

    Solo la conoscenza, il bene primario pi prezioso delluomo, pu servire

    come antidoto e come prevenzione della martiriomania e, per far questo,

    si pu e si deve anche approttare della globalizzazione che vede oggi

    trasformarsi radicalmente il rapporto fra i singoli e gli Stati.Al contrario il fenomeno degli uomini-bomba gi divenuto un videogioco

    reperibile su internet (Kaboom) che simula l'attacco di una bomba-umana

    in un affollata strada cittadina. Nella pagina di apertura del gioco appare

    l'immagine del presidente palestinese Yasser Arafat.

    Con il cursore quindi possibile indirizzare il kamikaze verso le zone

    maggiormente affollate della via. Premendo un tasto del mouse il terroristaapre la camicia e attiva il proprio corpetto esplosivo con gli effetti che si

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    possono facilmente immaginare. Si tratta sicuramente di una conseguenza

    del fenomeno e dimostra quanto si tenda ad esorcizzare la paura che esso

    produce, tuttavia ci anche il segno di una tendenza ad assorbire nel normale

    e nella consuetudine della realt ci che dovrebbe, invece, per educazione,

    esserne espulso dalla ragione e ci ci preoccupa gravemente.

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    REDAZIONE:

    Coordinatore Scientifico: Liliana Montereale

    Coordinatore di Redazione: Natalia Fiorini

    Progetto Grafico ed Impaginazione: Valerio Nacci

    Editor: M.D: Marina Dec

    Segreteria di Redazione: Valentina Pagliaroli

    SEGRETERIA:

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