Frame youth - Italian

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Frame You[ th ] Un viaggio tra le media-esperienze dei giovani

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Un viaggio tra le media-esperienze dei giovani

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Frame You[th]Un viaggio tra le media-esperienze dei giovani

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Frame You[th]Un viaggio tra le media-esperienze dei giovani

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La presente pubblicazione si basa sulle esperienze personali dei giovani che hanno partecipato al progetto di 18 mesi Video Volun-teers a livello locale e internazionale. Hanno preso parte a scam-bi sui media, corsi, incontri educativi paritari, interviste di focus group, fl ash mob e altri programmi mediali e di attivismo sociale. Il contenuto rappresenta i loro punto di vista, interessi e risultati. La sua realizzazione è stato guidata e supportata dagli educatori ai media e coach paritari.

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Titolo originale: FRAME You(th) – un viaggio tra le esperienze dei giovani©2012 tutti I diritti riservati agli autori di questa pubblicazione.Grafi ca e impaginazione: Mobil Kiadó és Grafi kai Stúdió Kft.Responsabili della produzione: Andrew Hannes, Michele Di Paola, Kriszta Zsiday Responsabile della realizzazione: Gyula Sandor

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Sommario [ 5 ]

Sommario

CAPITOLO 1: Il creatore sono io… 7- Io sono… 8- Me DIA 11

CAPITOLO 2: In ebollizione 17- Rifl essi allo specchio 18- Hola, Hi, Ciao, Geia sou, Szia, Ahoj 21- Ci chiamiamo… 24

INTERMEZZO: A modo mio… 27

CAPITOLO 3: Transformatori 31- C’era una volta… 32- Wow… 36

CAPITOLO 4: Una storia senza fi ne 39- Scoperta 40- Futura 43

L’IGNOTO 47

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Capitolo 1Il creatore sono io…

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[ 8 ] Capitolo 1 | Il creatore sono io…

Io sono...

...non un Broccolo!

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Capitolo 1 | Il creatore sono io… [ 9 ]

Mi chiamo Veronika Schweighoferovà. Ho 19 anni e quest’anno mi diplomerò alla scuola secondaria. Mi piacciono gli spaghet-ti, viaggiare, le belle idee, lavorare e pren-dermi cura dei bambini, il colore verde e la musica composta da Yann Tiersen.

Mi chiamo Sara. Ho una laurea in Scienze Sociali e ora sto lavorando a Milano. Lavoro in una Coop Focus e mi occupo di CriticalCity, un gioco real-life di trasformazione urbana.

Mi chiamo Szabina Kun dalla capitale dell’Ungheria. Ho appena compiuto 20 anni e sono una Media Freak.Sto finendo il liceo a Budapest. I miei hobbies sono la fotografi a, il fi lmmaking, la corsa e la bicicletta. Ho grandi piani per il futuro e spero davvero che I mei sogni si realizzeranno, come studiare in Danimarca, avere il mio appartamento e lavorare in uno studio Tv o una casa di produzione cinematografi ca.

Mi chiamo Orfeas Gemenetzidhs, vengo dalla Grecia ed ho 16 anni. Stu-dio alle scuole superiori e mi piace so-prattutto giocare a calcio.

“Pensavo non mi sarebbe mai successo…

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[ 10 ] Capitolo 1 | Il creatore sono io…

Mi chiamo Emese Muri. Il mio so-prannome è Em, ho 22 anni e vengo dall’Ungheria. Ho passato la maggior parte della mia vita a stu-diare. Mi sono laureata in Pedago-gia all’Università di Miskolc. Oltre a studiare insegno ai giovani a miglio-rare le loro abilità nel dibattito pub-blico. Sono anche leader dell’Imre

Sinkovits Drama Team di Sajolàd, Ungheria, dal 2009. Questo gruppo è composto da talentuose persone provenienti da scuole elementari, giovani o anche adulti dell’area di Sajolàd. Video Volunteers mi ha motivato ad esprimere un interesse per il video making che ora sta diventando una parte importante della mia vita. Apprezzo e ricordo le seguenti cose: dare un va-lore, lifelong learning, e acquisire una conoscenza attraverso la pratica. Faccio qualsiasi cosa per perseguire I mei obiettivi; co-sicché ho una prospettiva massimalista e molta resistenza.

Mi chiamo María Gómez. Ho lasciato l’università 5 mesi fa per prendere un po’ di respiro e ora sono una ragazza alla pari in Svezia. Ho 18 anni.Mi piace fare quello che mi va in ogni momento. Amo sentrmi libera e felice (come una bambi-na). Mi piace viaggiare il più pos-sibile, conoscere nuove persone, fare giochi di prestigio, nuotare nel mare, guardare le stelle, per-dermi... divertirmi!

Mi chiamo Tamas Mahner. Studiavo Lavoro giovanile e ora lavoro in Egye-sek come coordinatore progetti. Ho 25 anni. La cosa che preferisco è viaggiare, andare ai fesitval, fare snowboard in montagna.

…dovevo darmi una mossa!”“Non essere…” http://vimeo.com/36337582

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Capitolo 1 | Il creatore sono io… [ 11 ]

Me DIA

Sharing is scary

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[ 12 ] Capitolo 1 | Il creatore sono io…

S o n o s e m p r e s t a t a i n t e r e s s a -ta a capire come I media possano “manipolare” le nostre menti (come I nostri standards di bellezza e moda o quello che dobbia-mo o non dobbiamo fare) Quello che intendo è che se una cosa è davvero

buona allora la gente comincerà a seguirla, e se la maggior par-te delle persone fà la stessa cosa, le restanti sembrano sbaglia-re. Così sono interessata a mostrare che ci sono altre opzioni alternative e che non è una brutta cosa. Vorrei anche far sì che la gente pensi a questioni signifi cative: salute, antidiscrimina-zione, riciclaggio dei rifi uti, stile di vita...Bé, non ho partecipato a molte produzioni perché ho iniziato a partecipare ai media durante e dopo ViVo. Ho preso parte a qualche gruppo video e foto in ViVo. Sono anche apparsa su una TV locale e sulla stampa per parlare dell’esperienza come volontaria. Ho un blog che descrive la mia esperienza di ragaz-za alla pari a Malmö, dove spiego perché sono una au pair, per-ché ho lasciato l’università e quello che faccio.

Peparati alla Robodance:http://vimeo.com/31334993 Palle che uniscono persone:http://vimeo.com/27099498

Nella mia opinione I media sono un grande mezzo per esprimerci. Attraverso I video pos-so mostrare I mei sentimenti e le mie emozio-ni, posso facilmente documentare ogni singo-lo momento della mia vita e divertirmi mentre lo faccio. Ho un micro blog che aggiorno qua-si ogni giorno, un account Twitter, che sta di-

ventando sempre più popolare ogni giorno.Viviamo nell’era dei social media, e sono un mezzo utile per stare al passo con le cose che succedono intorno a noi.

Il mio blog: http://imszabcsii.tumblr.com/I miei video sono disponibili sul canale Vimeo di ViVo:https://vimeo.com/videovolunteers

“L’educatore dice Sharing is Caring…

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Capitolo 1 | Il creatore sono io… [ 13 ]

Uso i media per comunicare e condividere informazioni, foto, news e video con la gente per il mio e il loro divertimento.Cinque anni fa ho creato un account YouTube per condividere alcuni dei miei video sui miei amici, sulle mie esperienze, le mie idee e I miei scherzi. Ho creato circa 40 video; quello che preferisco è Fiat Duna Remake. Mi piace questo vi-deo perché è il primo che ho montato ed è buono, nonostante il fatto che io non abbia alcuna competenza di montaggio. Mi piace anche Ampie Strette Torino perché è l’ultimo realizzato e dimostra che sono migliorata nel montaggio.

http://www.youtube.com/user/videodellavita/videos

Nella mia opinione usare I media è un gran modo di presentarsi. Presentarsi non signifi ca solo girare un’autobiografia, ma anche il modo in cui pos-siamo dare una forma concreta alle idee o ai sen-timenti. In questo modo, puoi imparare di più su quella persona. Penso che un modo molto bello per esprimere se stessi sia attraverso la camera. E’

una scatola magica che si connette con tutto quello che vediamo e tutto quello che udia-mo e allo stesso tempo lo registra! Wow! : -)Ho girato un breve documenta-rio durante la One World Docu-mentary Film School, qualche video divertente con gli amici, un video attivista per il progetto New Media Change for the Com-munity e sto adesso aiutando con la produzione del ViVo focus group.

U s o i m e d i a s o p r a t t u t t o p e r divertimento ma anche per tenermi aggiornato. Ho partecipato ad un sacco di vi-deo ma ne ho creati pochi. (http://www.face-book.com/video/video.php?v=1733022567185)

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[ 14 ] Capitolo 1 | Il creatore sono io…

Uso I media tut ti I giorni per scopi orientativi, per migliorare la mia co-noscenza sul video e sulla fotografi a e ov-viamente per rilassarmi e divertirmi.Il mio pezzo ungherese preferit: Szalontudo http://www.youtube.com/watch?v=eBk9vxffj xwIl mio pezzo preferito straniero: Spin

http://www.youtube.com/watch?v=oP59tQf_njc Da quando gli ingegneri hanno creato le camere digitali e le hanno condivise con il pubblico, ho assunto il ruolo di fotografo di famiglia, quando facciamo qualche viaggio. Dal 2008 sono un giornalista e un fotografo per il giornale locale, il Ládi Körkép.Il progetto Video Volunteers mi ha incoraggiato ad assemblare una squadra di giovani interessati ai media. Abbiamo iniziato a la-vorare con persone uniche in produzioni uniche. Il risultato sono stati 2 video musicali con trailers. Le mie responsabilità includeva-no girare le scene con la camera, reclutare gli attori e I partecipan-ti ai video e formare il cantante ai metodi di montaggio.

Visible-Invisible http://vimeo.com/23691516Dwoja – Elégia Offi cial Videocliphttp://www.youtube.com/watch?v=R5VFSmSStuoDwoja – Átvészelem Offi cial Videocliphttp://www.youtube.com/watch?src_vid=vRkNmfvU7TkSimple http://vimeo.com/38722981

I cortometraggi “Visible-Invisible” e “Simple” sono stati realiz-zati durante I training internazionali. Il corto “Invisble” è stato girato e montato in Grecia in un gruppo interculturale. Lo ab-biamo fatto insieme – tutti hanno avuto la possibilità di girare con una camera, tutti hanno contribuito al processo di scrittura dello script, etc. Il video “Simple” è stato realizzato in Olanda e io ho preso parte alla condivisione delle idee e al montaggio dell’intero video.

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Capitolo 1 | Il creatore sono io… [ 15 ]

Sono orgoglioso di tutte le produzioni in modi diversi. La cosa che le accomuna è la volontà, il lavoro e l’ammirazio-ne. Quando penso a qulacuno di essi, ritrovo momenti che mi commuovono. La sfi da nella produzione di fi lm internazionali è la barriera linguistica, e bisogna discutere tutte le questioni relative alla produzione in una lingua comune (per esempio in inglese). Attraverso la mia arte mi piace creare emozioni e evocarle nell’audience. Sono orgoglioso dei video Dwoja perché hanno una grossa squadra alle spalle.

Personalmente questo è il modo in cui pos-so esprimere la mia creatività. Questa è la parte artisitica del mio essere.Ho alcuni video del nostro progetto che sono consultabili ai link qui sotto.Quello più amato è a proposito del Campo Internazionale di Volontariato che è stato anche mostrato a un fi lm festival no-profi t chiamato Faces of Volunteering in Ungheria.

https://vimeo.com/user3454455

”...ci vuole coraggio per lavorare con gli altri e condividere la tua storia.”

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Capitolo 2In ebollizione

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[ 18 ] Capitolo 2 | In ebollizione

Riflessione allo specchio

Dimmi, che cosa vedi?

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Capitolo 2 | In ebollizione [ 19 ]

Per me il tempo trascorso in Ungheria durante il training ViVo nell’estate del 2011 è stato davvero fecondo. La sfi da più grande è stata il lavoro di gruppo. Non solo mostrare le mie idee, il mio punto di vista, ma anche ascoltare gli altri e fare compromessi. Se vuoi creare una buona squadra, ricordati: sharing is caring! Con-divisione è cura!

Ho maturato molte abilità lavo-rando con altre persone non solo a proposito dei media, ma sulla cooperazione, la comprensione e il coinvolgimento attivo degli altri. Quando compi un lavoro creativo e sei concentrato nel creare qualcosa che contenga valore, ci vuole molto tempo. La mancanza di tempo è stata la sfida maggiore per me perché voglio fare sempre meglio e po-trei fare video all’infi nito.

Per me la sfida maggiore è stata stabilire una comunicazione con le persone che po-tevano non capire o parlavano a malapena il linguaggio comune del training: l’ingle-se. Ci siamo abituati al linguaggio tecnico del film, anche se non è sta-to facile fi n dal principio.

“All’inizio non ho visto nulla…

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[ 20 ] Capitolo 2 | In ebollizione

La prima sfida è il linguaggio per-ché non è facile esprimere tutto ciò che desideri in un altro linguaggio. Quando abbiamo cominciato, ci vergognavamo tutti di non parlare un inglese PERFETTO, ma quando successivamente ci siamo sentiti più sicuril’atmosfera era bella. Abbiamo anche iniziato a usare le mani, il linguaggio del corpo e altri metodi di comunicazio-ne, così che nessuno si sentisse discriminato.Per esempio: Dovevo girare un video con un ragazzo che non parla inglese ed era il regista. Penso fosse il miglior regista potessi avere perché potevamo capirlo solo osservando I suoi movimenti e gesti.Un’altra sfi da diffi cile è stata scegliere un “compagno” perché lui/lei ti deve supportare, aiutarti, parlare dei tuoi sentimenti, problemi... signifi ca credere in qualcuno che non conosci du-rante tutto lo scambio. Personalmente, il mio “compagno” è stato così bravo da farmi sentire a mio agio e sicuro. Nella mia opinione, la sfida più difficile è stato il laboratorio personale, trovare ed esprimere te stesso e la tua opinione. Non avevo mai pensato a me stesso, così trovarmici è stato dif-fi cile e dopo aver mostrato all’intero gruppo I nostri pezzi arti-stici, I nostri disegni, e per 3 minuti compiere una performance personale… Queste attività sono state perfette per creare una buona atmosfera e una maggiore vicinanza tra di noi.

…finché non mi sono visto, attraverso la telecamera.”

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Capitolo 2 | In ebollizione [ 21 ]

Hola, Hi, Geia sou, Ciao, Szia, Ahoj

Vedi la differenza?

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[ 22 ] Capitolo 2 | In ebollizione

Comunicazione, tempo, idee, cooperazione…

Lavorare in un team internazionale è sem-pre più divertente e ci sono più opportunità di apprendimento dal momento che non solo crei media, ma incontri altre perso-nalità, idee, culture e stili di lavoro. Ci vuo-le tempo per adattarsi, ma ne vale la pena perché ha un eff etto anche sulla tua storia, che diventa più colorata.In Ungheria, mentre lavoravamo su un laboratorio sui media per un gruppo di orfani, eravamo più concentrati sulla loro crescita che non sulla nostra. In questo modo, potevamo contribuire con quello che avevamo imparato durante il pro-getto. Quando I ragazzi hanno visto una camera sono stati così felici di toccarla e I media possono essere un mezzo utile nel lavoro educativo con giovani svantaggiati.

Bè, la barriera linguistica può essere una diffi-coltà durante il lavoro con persone provenienti dall’estero. E spesso anche il tempo ci limita; intendo l’avere una certa scadenza alla quale il lavoro deve essere pronto. Puoi gestire il tempo con I locali in modo migliore. Ma, d’altra parte, lavorare con persone di diversi paesi è così inte-ressante, perché si imparano molte cose.

Durante l’esperienza con ViVo la sfi da mag-giore è stata essere capace di spiegare le mie stesse idee perché non parlo inglese molto bene. Avevo molte idee ma era diffi cile spiegarle agli altri.

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Capitolo 2 | In ebollizione [ 23 ]

…è sempre lo stesso non importa dove sei!”

prima differenza era la conoscenza pre-cendente. In generale I partecipanti avevano qualche esperienza concernente I media (fotografia, film, etc.). Il mio gruppo Ungherese aveva soltanto conoscenza hobbistica che voleva esten-dere. La seconda grande differenza era il linguaggio. Credo sia molto più facile comunicare nel nostro linguaggio nativo. La maggior parte dei partecipanti aveva l’inglese come linguaggio aquisito “con-scio”; nonostante ciò ho avuto diffi coltà a parlare con loro. I fraintendimenti erano usuali nel training, mentre a casa non ci sono questo tipo di problemi. La terza cosa che vorrei davvero enfatizza-re è che il gruppo Ungherese aveva un’at-titudine più positiva e un maggiore entu-siasmo che quello internazionale.

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[ 24 ] Capitolo 2 | In ebollizione

Noi ci chiamiamo…

Umani!

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Capitolo 2 | In ebollizione [ 25 ]

Ho imparato che sono piuttosto impaziente :-) E che quando lavoro in gruppo, confermo il mio credo che ognuno è una personalità unica, che nasconde un grosso fuoco d’artifi cio! :-)

Sono una persona disponibile, così cerco di accettare le scelte degli altri, e per me prati-camente tutto va bene, ma se non mi piace qualcosa lo dico. Questo va bene quando non devi scegliere, ma aiutare e dare sugge-rimenti. E’ stato diffi cile quando ho lavorato

come regista perché decidere quale idea sia meglio di un’altra, cercare di far bene, mantenere l’ordine e prendere decisioni non è stato facile per me.Ho imparato che se spieghi tutto chiaramente e bene, non do-vresti avere problemi. Tutti si devono sentire utili e a proprio agio, così che il lavoro di gruppo risulti piacevole. Devi rispettare tut-ti ogni momento, anche quando ti trovi in una situazione critica (montare a mezzanotte) e ti senti stressato e arrab-biato, perché la gente nel tuo gruppo si sente allo stesso modo.

“MA...

Quando lavoro in gruppo, mi diver to di più che lavorando da solo. Ottenere feedback e condivere idee accre-sce il mio punto di vista e la mia creatività allo stesso tempo.

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[ 26 ] Capitolo 2 | In ebollizione

Lavorando in gruppo ho imparato che a volte seguo solo il mio progetto e le mie idee, così ho dovuto ascoltare al-tre persone e fare compromessi riguardo alle idee. Ho imparato che le altre persone difendono le loro idee, ma che devo discutere le mie scelte se le mie idee sono buone.

Nella mia opinione il lavoro di gruppo è basato sull’empatia e la tolleranza. Dobbiamo accettare gli altri, rispettare le idee e I pensieri degli altri. Conoscere se stessi e gli altri è difficile, ma è un bell’obietti-vo. Uno deve mantenersi paziente e comprensivo con gli altri membri del gruppo. Questo è un gesto nobile, che mostra umanità e disponibilità all’aiuto. E’ importante che nel lavoro di gruppo la perfor-mance individuale non siai importante se comparata alla comunicazione e alla cooperazione.

…a volte ce ne dimentichiamo!

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InterMezzo

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[ 28 ] InterMezzo

A modo mio…

di Szabina

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InterMezzo [ 29 ]

Ho partecipato a tutti I training di Vi-deo Volunteers, che ho trovato molto interessanti, utili e istruttivi. Prima di tutto, ho avuto la possibilità di andare in Grecia e visitare un paesino in un

parco nazionale di nome Laimos. Ho fatto il pieno di esperienze e accresciuto la mia conoscenza riguardo al video making. Il metodo di lavoro è basato sulla conoscenza esperienziale (learning by doing) che signifi ca che non ci sono noiosi discorsi di lettori, ma solo cose pratiche. Siamo usciti nella natura con una camera e un treppiede e abbiamo iniziato a girare. Tutti sono stati fortunati, perché ci trova-vamo in un gruppo internazionale. Io ero con un ragazzo slovacco di nome Thomas e con Teresa, che è polacca, ma vive in Italia. Questo era il nostro primo progetto e memo-rabile, abbiamo scoperto la cittadina, e abbiamo inventato una storia di fi ction. Ho trascorso 10 memorabili giorni in Gre-cia, e mi sono fatta molti nuovi amici, da diff erenti paesi d’Europa, come Spagna, Italia, Slovacchia e Grecia.Alla fi ne avevamo un prodotto fi nale, che è uno spot su questa amabile regione.

https://vimeo.com/27092329

Dopo il ritorno a casa ho dovu-to digerire tutte le cose succes-se. Ho iniziato a orgainzzare una fl ashmob nella mia città. Volevamo mostrare ai passanti che la vita è divertimento e come l’acqua cam-bi ogni cosa. Questo è stato molto più divertente di quanto mi aspet-tassi, ho raccolto un gruppo di amici e siamo andati a Piazza Deak, che è un comune luogo di aggre-gazione tra I teenagers ungheresi.

Il video è visibile qui:https://vimeo.com/27097811

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[ 30 ] InterMezzo

Il secondo trai-ning è stato nel mio paese nata-le, ma non nella capitale. Stavol-ta la location era Hollókő, che è un villag-gio etnografico in Ungheria e parte del patri-monio mondia-le. Siamo stati

molto motivati lì, quest’area rurale è veramente bella. Vivevo con la mia migliore amica; abbiamo creato molti video, recitato una sopa opera, vi-sitato dei bambini in un campo e anche dei detenuti a Balassagyarmat. Se devo scegliere una cosa interessante, direi che visitare I carcerati è stato un momento unico e memorabile. Abbiamo mostrato loro I video che avevamo creato fino ad allora. All’inizio ero un po’ impaurita e mi fa-cevo molti castelli. Camminare attraverso il carcere e I cancelli di sicurez-za è stato terribilmente de-primente. Dopo 20 minuti di cammino siamo arrivati alla cappella del carcere, dove la proiezione avrebbe avuto luogo. Era meraviglioso ve-dere che tutti I carcerati era-no interessati ai nostri film e ci facevano delle domande.

La Spagna è il paese più bello che io abbia mai visitato. Un meeting pari-tario ebbe luogo lì. C’erano la maggior parte dei partecipanti preceden-ti, ma anche dei nuovi arrivi. Malaga è situata sulla costa andalusa.Scopo dell’incontro è stato ricordare quanto ottenuto e pianificare il programma futuro. Abbiamo praticato dei gruppi di riflessione (flocus group), che sono una forma di ricerca.Lentamente ViVo è diventato parte della mia vita. Ho avuto molto e ho dovuto affrontare molte sfide. Ho apprezzato molto il poter partecipa-re in un grande gruppo internazionale, ho migliorato il mio inglese e le mie competenze video, ho fatto nuove amicizie, e ho belle memorie che mi rimarranno per sempre. Sono contenta di essere stata coinvolta, e non voglio che questo finisca.Potrei stendere una lunga lista a proposito di quello che ho imparato fino a adesso. Ho appreso le basi di utilizzo di Adobe, tecniche di ripre-sa, come dirigere un gruppo, organizzare eventi, la tolleranza e la com-prensione.

Grazie di tutto!. Köszönöm! Sono grata per avervi conosciuto tutti, amo I formatori, tutti I programmi.

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Capitolo 3Transformatori

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[ 32 ] Capitolo 3 | Transformatori

C’era una volta…

Stai ascoltando?

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Capitolo 3 | Transformatori [ 33 ]

“Ogni cantastorie…

Il grande momento è stato... dopo 72 ore di lavoro su un video, lo fi nisci (per me era la prima volta che giravo e montavo un vi-deo) e hai l’opportunità di mostrarlo a dif-ferenti gruppi di persone, è stupendo. Ab-biamo avuto l’opportunità di condividerlo

in un carcere e in un campo estivo.La sensazione che hai quando stai seduto in un carcere con I carcerati, in quel momento non sono carcerati, sono il tuo pubblico e ti danno dei feedback; I minuti prima del-la proiezione del tuo lavoro sono indimenticabili. Ti senti ner-voso, eccitato, orgoglioso, felice, un po’ spaventato... Quando il pubblico ti dà I feedback, realizzi che sono solo persone con opinioni, idee, domande e che sembrano felici di stare con dei ragazzi e fare qualcosa di diverso.Il campo estivo è stato un’esperienza del tutto differente. I bambini erano eccitati e davvero interessati. La loro energia ci ha spinti a condividere con loro tutto, così abbiamo cantato FIREWORK, ballato il tunak tunak e anche guardato I video. Il nostro linguaggio, la nostra cultura, paese, non importavano, volevamo solo divertirci.

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[ 34 ] Capitolo 3 | Transformatori

Alla fi ne, essere nel carcere più grande d’Unghe-ria a presentare I nostri cortometraggi, è stata un’esperienza così forte. I feedback che abbiamo ricevuto e questo senso di gratitudine ver-so di noi che eravamo là...

Le competenze degli altri ragazzi mi han-no molto stupito. E mi è piaciuto molto scoprire che altre persone avevano pen-sieri simili ai miei sulla musica nei video e si divertivano montando video e via così

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Capitolo 3 | Transformatori [ 35 ]

Mi ha davvero stupefatto scoprire quan-to possa essere potente la camera come mezzo. Quando ne abbiamo portate alcu-ne a dei bambini Rom, essi semplicemente non potevano smettere di fare domande e giocarci. In futuro useremo I media per migliorare la loro personalità e creatività.

Anche adesso mi ricordo chiaramente la gentilezza e l’ottimismo del popolo greco al paese. Nelle interviste abbiamo parlato a gente dal cuore aperto uno per uno. E’ stato un momento toccante quan-do Eszter (una ragazza della Repubblica Ceca) ha parlato con una vecchia signora nella sua lingua natia. Si è scoperto che la sorella della signora vive in Repubblica Ceca, ma che non avevano avuto la possibi-lità di sentirsi per lungo tempo. La signora è andata a casa ed è tornata con gli occhi pieni di lacrime e una cartolina con sopra un indirizzo. Eszter le ha promesso che consegnerà il messaggio alla sua destinataria.

…c’è biosgno di pubblico.”

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[ 36 ] Capitolo 3 | Transformatori

Wow…

Credici o fallo...

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Capitolo 3 | Transformatori [ 37 ]

“Oooooooh….Quando ho proiettato per la prima volta il video sul Campo di Volontariato, alla fi ne il pubblico è rimasto silenzioso e ha iniziato ad applaudire da solo. Dopo tre set-timane di duro lavoro è stato un momento davvero gratifi cante.

E’ stato il momento in cui ho imparato che gli oggetti particolari vanno catturati al “loro livello di visuale”.Il mio esempio preferito è catturare un in-setto. La camera era a terra e l’insetto è en-trato dritto in campo.

Ho avuto molti momenti wow quando I miei amici mi hanno mostrato alcuni trucchi e consigli di montaggio :-) E mi sono sorpresa, che persone aperte erano (e sono) :-), c’era sem-pre qualcuno a cui chiedere aiuto per qualcosa.

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[ 38 ] Capitolo 3 | Transformatori

Sono rimasta sconvolta dalla mia capacità di dormire così poco! Non perderò un minuto dell’esperienza ViVo. E mi è piaciuto sentirmi a mio agio con persone che non co-noscevo bene.

Quando eravamo al campo estivo (bambini ungheresi), ho dovuto intrattenerli appena per un po’ ed ero così preoccupata perché non parlo ungherese. Non sapevo cosa fare e ho semplicemen-te iniziato a fare giochi di prestigio e dopo abbiamo giocato a palla. Mi sono sentita così bene perché loro mi hanno capito e non ho usato le parole.D’altro canto ero così sorpresa di vedere che ero più coraggio-sa di quanto mi aspettassi. Quando eravamo in carcere dovevo sedere tra I carcerati mentre I miei amici erano dall’altro lato. Anche camminare su una corda semplicemente confi dando nel tuo partner è stato stupendo.

…aaaah!”

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Capitolo 4Una storia senza fi ne

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[ 40 ] Capitolo 4 | Una storia senza fi ne

Scoperta

…non come in tv!

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Capitolo 4 | Una storia senza fi ne [ 41 ]

Ho scoperto un nuovo hobby, nuovi ami-ci, sfi de, esperienze, fi ducia e una oppor-tunità di lavoro. Quando ho scritto que-sto articolo ero vicina alla fi ne di un altro training internazionale, “Dream Do Come true”, dove ho assunto la responsabilità di fi lmare e documentare l’intero evento.

Kriszta Zsiday mi ha offerto questo lavoro, l’ho incontrata al training Video Volunteers in Grecia. La ringrazio per la fi ducia e per l’opportunità.Ho scoperto come guardare al mondo in modo dif-ferente con l’aiuto di uno strumento di registrazione e/o foto-grafi co.

Tutto: il metodo di lavoro, l’organizzazione, le avventure, la sorpesa, il lavoro di gruppo, il duro lavoro, l’esperienza, gli amici.

“24 ore, 7 giorni su 7…

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[ 42 ] Capitolo 4 | Una storia senza fi ne

…la scoperta è una storia infinita.”

Mi sono messa a migliorare le mie compe-tenze nel fare gli storyboard, a parlare con la gente, essere creativa e condividere idee.Ho scoperto che mi piace montare I video, creare esperienze, passare del tempo con la gente, sviluppare progetti e special-mente realizzare tutte queste idee.

Accresce in un certo senso la tua autostima il sa-pere che fare video e creare media è possibile per tutti, che non ci sono restrizioni alla cre-atività e ho imparato che ognuno di noi ha un grosso fuoco d’artifi cio dentro! :-)

C’è molta conoscenza ed esperienza nella creazione dei media. Sono un mezzo nuo-vo nel mio lavoro e una migliorata competenza che mancava alla mia vita di prima. Ho scoperto che I media visuali creano sem-pre un maggior impatto rispetto al testo. Con I media puoi raggiungere più persone e puoi comunicare il tuo messaggio in modo che tutti lo capiscano. Non è solo espres-sione di sè, ma un mezzo per creare opportunità di apprendi-mento per la gente ad un livello personale come professionale.

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Capitolo 4 | Una storia senza fi ne [ 43 ]

Futura

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[ 44 ] Capitolo 4 | Una storia senza fi ne

Spero di continuare a fare video, ad essere creativo e a divertirmi mentre faccio queste cose. Vorrei anche fare questo come lavoro per un sacco di tempo.

Sto pianifi cando molti video sui progetti ai quali sto lavorando. Vorrei anche continua-re a fornire apprendimento sui media per I giovani con sfide multiple e creare una metodologia che possa aiutarli ad esse-re attivi e responsabili per le loro vite e per le vite della loro comunità.

Il mio sogno è creare una serie di f ilm sulla gente comune, che ha dovuto superare molti problemi e diffi coltà “extra” nella propria vita, ma che non ha mai mollato.

“E’ stato stupendo…

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Capitolo 4 | Una storia senza fi ne [ 45 ]

Tutto ciò che so sul video l’ho imparato durante ViVo, e lo userò per creare nuovi progetti e lavorare ma non ho nessuna idea al momento.

Sto pensando di iniziare a lavorare da fi lm maker come secondo lavoro. Per questo obiettivo ho ottenuto molta esperienza e feedback positivi durante il progetto Video Volunteers. Da quando mi hanno chiesto di creare video musicali e pic-colo promo. Devo ringraziare il proget-to Video Volunteers per tutto questo, perché non li avrei mai creati, così come non avrei pensato di prendere una videocamera per fi nalità serie.

…e adesso cosa???”

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L’Ignoto

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[ 48 ] L’Ignoto

“Citazioni…“ H o i m p a r a t o m o l t o s u l l a leadership. Ora posso prendermi una responsabilità più facilmente di prima.”..................................................................“Ho imparato molto sui media, sul-le camere, sulla recitazione... ho an-che imparato a credere in me stessa, a esprimere le mie emozioni e che si può comunicare senza parole.”

“Vorrei continuare a girare video con un messaggio sociale nel mio paese.”...........................................................................“Loro (I formatori) sono stati bravi a spingerci a raggiungere I nostri limiti. Allo stesso tempo c’erano sempre come rete d’emergenza in caso di vera necessità.”..........................................................“Ho scoperto un nuovo modo di cooperare con altre asso-ciazioni e creare sinergia. Ho imparato ad aff rontare un gruppo di discussione, e mi piace molto la finalità etica e l’idea di fare ricerca attraverso il video, e l’idea di fare video con persone svantaggiate.”

“Ho imparato ad ascoltare gli altri. Ho ucciso la mia paura della camera.”.............................................................................“Ho cercato il più possibile di essere un membro attivo e funzionale del gruppo e mi sono divertito molto. Con gentilezza, pazienza, idee e humour.”........................................................................................“Ero parte del processo, pronto a digerire ogni cosa, a esse-re presente, a dare feedback agli altri.”

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L’Ignoto [ 49 ]

…ORIGINALI”

“Farò una registrazione in una scuo-la per bambini che hanno disabilità mentali.”............................................................“Cosa ho imparato? Dov’è il bar. Seriamente? Condivisione è cura. SHARING IS CARING!”..............................................................“Potrei essere un leader, qualcuno che ispiri gli altri ad essere a loro volta d’esempio.”.......................................................“Non dovremmo aver paura di chie-dere aiuto. Non dovremmo aver pau-ra di giudare gli altri, se que-sto è possibile. Dovremmo essere più sensibili a tutte le cose che abbia-mo intorno..“.............................................................“Loro (I formatori) erano di grande aiuto e non come “maestri di scuo-la”; erano lì quando c’era bisogno di loro, ma ci hanno permesso di fare le nostre scelte e fare del nostro meglio Così... Grazie per questa esperienza!”

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