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NEUROSCIENZA & LUCE ARGOMENTI ARGOMENTI SECONDA parte SECONDA parte 5 SORTILEGIO FATIMA FENG SHUI GEOBIOLOGIA GESTIONE DELLE EMOZIONI HAÏKU IPNOSI IBOGA INFLUENZA A DISTANZA INSONNIA DIGIUNO KARMA KUNDALINI MAGNETISMO MANDALA E RUNE MANTRA MEDITAZIONE AIUTO AI MORENTI MUSICOTERAPIA NEUROSCIENZE NOSTRADAMUS Fosfenismo e… Fosfenismo e…

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Numero

5Numero

5

2o PARTE

SEGUITOLa Luce, sorgente di conoscenza, è la portaaperta per una avventura interioreappassionante.

Daniel STIENNON

Il contenuto dei numeri 4, 5 e 6 di EnergiaFosfenica deriva in origine dalle paginecreate appositamente per facilitare lericerche del sito fosfeni.com sui motori diricerca come Google.

Ma di fronte all’interesse suscitato daquesti redazionali, abbiamo deciso diampliarli e di presentarli così arricchiti inquesta collezione Universo EnergiaFosfenica.

Benché si tratti di condensati, essipotranno permettere ai fosfenisti di avereun altro approccio ai legami che potrebberoesistere tra il Fosfenismo e le altrediscipline.

Questi piccoli dossier a tema non sonoesaustivi e vi invitiamo a contribuire al lorosviluppo così come alla creazione di altritemi che potreste avere a cuore.

Per questo non esitate a contattarciattraverso il modulo “contatto” del sitoInternet per inviarci i vostri suggerimenti o ivostri articoli.

EDITORIALEEDITORIALEVersione Maggio 2007

Le Edizioni PHOSPHÉNISME sono state create per diffondere l’opera magistrale e le scoperte dellaconoscenza di uno dei più grandi maestri iniziati

della nostra epoca.

Daniel STIENNONUn solo obiettivo, una sola missione:

proteggere e preservare l’opera del Dr LEFEBURE per le generazioni future.

Pubblicazione:Edizioni PHOSPHÉNISME

Direttore della pubblicazione:STIENNON Daniel

Redattore capo: STIENNON Daniel

Traduzione: MILONE Paola

Lay-out / Stampa:Edizioni PHOSPHENISME30330 LA BASTIDE D’ENGRAS - Francia

Marchio depositato all'INPIDistribuzione : VPC & INTERNETDeposito legale : A pubblicazioneStampato in FranciaRCS Parigi B 339 614 463N° SIRET : 339 614 463 00034N° ID Intracomunitario: FR21 339 614 463N° formazione continua : 11 75 23430 75

La riproduzione totale o parziale diarticoli, immagini e più in generale delcontenuto pubblicato in questa rivista"UNIVERSO ENERGIA FOSFENICA" senzaautorizzazione scritta delle EdizioniPHOSPHÉNISME, è vietata ai sensi dellalegge 11 marzo 1957 sulla proprietàletteraria e artistica.

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IL FOSFENE, EPURATORE DEI NOSTRI PENSIERI

SORTILEGIO

Il folklore riporta numerose storie di incantesimi, dimalocchio. Alla luce delle scoperte in fisiologiacerebrale del Dottor Francis LEFEBURE, medico e

ricercatore francese, è possibile comprendere imeccanismi che reggono gli scambi energetici tra gliesseri umani e di distinguere la realtà dalla finzione.Le ricerche del Dr LEFEBURE si fondano sull’utilizzosistematico dei fosfeni. I fosfeni sono tutte lesensazioni luminose soggettive, cioè quelle che nonsono provocate direttamente dalla luce che colpisce laretina. Possono essere prodotti con delle brevifissazioni di sorgenti luminose. Il Dr LEFEBURE e i suoicollaboratori hanno effettuato numerose esperienze ditelepatia fosfenica e hanno potuto ricavarne delle leggidi fisiologia cerebrale fino ad allora sconosciute.

Contrariamente alle idee preconcette sul sortilegio,non è possibile influenzare a distanza il cervello diun’altra persona e imporle il nostro proprio pensiero. Ilpensiero ritmato, al contrario, è facilmentetrasmissibile per telepatia. Il ritmo introduce unelemento di strutturazione nel pensiero e gli conferisceuna potenza superiore. Per capire meglio, riprendiamol’esempio dato dal Dr LEFEBURE: l'analogia del vento edel pensiero.

"I pensieri sono come delle masse d’aria anarchiche: ildispendio di energia è grande, ma l’effettocomplessivo è debole. Per esempio, il vento nonattraversa i muri. Ma se diamo un ritmo all’aria siproduce un suono. Quest’ultimo, anche se miliardi divolte più debole dell’energia del vento, attraversafacilmente le pareti. Tutta la differenza sta nel ritmodell’energia. Stessa cosa, quando le masse d’aria siraggruppano e sono trascinate in un movimento aspirale ritmico, acquisiscono una potenza fantastica

capace di radere al suolo città e intere regioni: sono itornado e i tifoni."

Il pensiero ritmato proiettato su un’altra persona hal’effetto di amplificare i suoi ritmi cerebrali e diconseguenza i suoi pensieri. Il contenuto dei pensieridel recettore è dunque di primaria importanza ed è ilfattore che definisce i risultati dell’operazione. I ritmicerebrali sono neutri. Anche se l’emettitore siaccanisce a trasmettere dei pensieri negativi, essi noninfluenzano la qualità dell’energia trasmessa. E’ illivello di addestramento al pensiero ritmato che ladetermina.L'energia vitale e i ritmi cerebrali non sonointrinsecamente buoni o cattivi. E’ la qualità deipensieri attivati da questa energia che conta. Per fareun paragone semplice, la benzina può servire comecarburante per un veicolo, ma può anche essereutilizzata per innescare un incendio. Nello stessomodo, l’energia amplifica i pensieri del recettore inmodo neutro, sia quelli buoni che quelli cattivi. E’dunque lo stato d’animo del recettore che determina glieffetti della trasmissione di energia. L’ambiente el’atmosfera in cui è immerso il recettore influenzanoprofondamente i suoi pensieri, così come i fattorisocio-culturali modificano la visione del mondodell’individuo.

Il Dr LEFEBURE fa la seguente analogia: "Da unapompa sale ciò a cui essa è collegata." I ritmi cerebralifanno la funzione della pompa, i pensieri dell’individuosono il serbatoio dal quale pesca questa pompa. I ritmicerebrali sono degli amplificatori del pensiero. Gliconferiscono energia e lo intensificano. Convienequindi essere prudenti e utilizzare i propri ritmicerebrali con una certa saggezza.

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I ritmi cerebrali, decuplicando i pensieri, amplificano lecredenze e i pregiudizi del recettore. Questaoperazione può rivelarsi molto negativa se la personaè troppo impregnata di certe credenze popolari.

Nelle culture in cui il folklore ammette stregoneria,sortilegi e possessioni, può dare adito ad un generalesentimento di persecuzione che, amplificato dai ritmi,può diventare un’autentica paranoia.

Stessa cosa per le persone avvezze a lettureequivoche che possono avere su di loro un effetto disuggestione. Pensando di essere sotto un’influenzamalefica, queste persone cercano di farsi esorcizzaree di farsi togliere la “fattura”, quando il male èsemplicemente nella loro psiche. L’operazione èpuramente psicologica: ad una suggestionecorrisponde una contro-suggestione.

La natura e il cosmo non sono invenzioni umane, e inquanto tali non contengono pregiudizi. Essi sono purie non veicolano idee negative. Un fiore può esserviostile?

Una stella può volervi male? No, a meno di esserecompletamente paranoici… Piuttosto che ispirarsi aletture di cattiva qualità o a superstizioni primitive,perché non lasciarsi portare dalle energie della naturae del cosmo?Vedere anche: influenza a distanza

Esercizio di Mixaggio Fosfenico:• Scegliete un’immagine della natura o del cosmo(albero, fiore, mare, montagna, stella, galassia, etc.)• Fate un fosfene.• Contemplate l’immagine che avete scelto da 15 a 60minuti, con l’aiuto di un supporto fotografico, o meglioancora a partire dall’elemento stesso (scegliete unalbero o una stella, per esempio, e contemplatequesto oggetto), rifacendo un fosfene ogni volta che loritenete necessario.• In un secondo momento (magari una volta rientrati acasa), fate un fosfene e pensate all’immagine cheavete contemplato.• Cercate di ritrovarne il ricordo. Visualizzate l’oggettoall’interno del fosfene.• Rifate un fosfene ogni 5 minuti circa. Praticatequesto esercizio da 15 a 60 minuti.

Accoppiato alla pratica del pensiero ritmato, questoesercizio vi permetterà di dirigere la vostra energia inuna direzione portante e sicura.

Ripetendo questa pratica con regolarità, farete benpresto dei sogni o vivrete delle estensioni di coscienzain rapporto all’immagine che avete scelto.

Un modo di “togliere un sortilegio” dal propriocervello…

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DANZA DEL SOLE E CO-FOSFENE SOLARE

FATIMA

IL PRODIGIO SOLARE DI FATIMA

Che cosa è successo nel piccolo villaggioportoghese di Fatima nel 1917? Apparizionemistica, sospensione delle leggi naturali,

allucinazione collettiva o mistificazione, il "prodigiosolare" di Fatima ha fatto scorrere molto inchiostro. Lelotte infiammate che ebbero luogo all'epoca tra icredenti e i loro detrattori possono sembrarciesagerate. Ma un fenomeno vissuto da 70 000persone nello stesso momento non può esseresottovalutato.

Ricorderemo prima di tutto un breve riassunto storicodelle apparizioni. Poi riporteremo i racconti di diversitestimoni oculari.Piuttosto che fondare la nostra analisi su questioniteologiche, preferiamo studiare questi fenomeni allaluce delle scoperte in fisiologia cerebrale del DottorFrancis LEFEBURE, medico e ricercatore francese.Grazie all'utilizzo sistematico dei fosfeni, il DrLEFEBURE è riuscito a dedurre certe leggi di fisiologiacerebrale che permettono di analizzare e di capire imeccanismi che sono stati messi in gioco nel prodigiosolare di Fatima. I fosfeni sono tutte le sensazioniluminose soggettive, cioè quelle che non sonodirettamente prodotte dalla luce che stimola la retina.I fosfeni possono essere prodotti con delle brevifissazioni di sorgenti luminose. Presentano dei ritmicaratteristici che sono molto importanti per il nostrostudio.

PRELUDIO DI UN MIRACOLO, dal sito francesefrançois.giraud1.free.fr

"Il 13 maggio 1917, nella valle della "Cova da Iria", nonlontano dal villaggio di Fatima in Portogallo, trebambini, Lucia Dos Santos (10 anni), Franscisco Marto(9 anni), suo cugino, e Jacinta (7 anni), la sorella diquest'ultimo, furono testimoni di un'apparizione, la"Dama", come essi la chiamarono in seguito. Questa"Dama" si manifestò il 13 di ogni mese, fino all'ottobredello stesso anno.Il 13 maggio 1917 i tre pastorelli, Lucia, Francisco eJacinta, riportano a casa il loro gregge di pecore. Lapiccola Jacinta racconta a sua madre di aver vistoun'apparizione nel pomeriggio. I genitori, increduli,interrogano i tre bambini; Lucia e Franciscoconfermano i fatti: una bellissima signora è apparsaloro in una quercia verde alla Cova da Iria, dovefacevano pascolare le pecore. Essa aveva detto cheveniva "dal Cielo", e aveva chiesto loro di recitare ilrosario tutti i giorni. Poi li aveva pregati di tornare il 13di ogni mese per i cinque mesi seguenti e avevapromesso che il 13 ottobre avrebbe detto il suo nome eche cosa si aspettava da loro. Il piccolo Franciscoaveva avuto la stessa visione delle due ragazzine, manon aveva sentito nulla delle parole della signora. Lamadre di Lucia era convinta che sua figlia e i cuginettimentissero e non si trattiene dallo sgridarliaspramente; nei giorni seguenti, non viene risparmiataa Lucia una grande quantità di sberle per farleammettere la sua bugia, ma senza risultato.

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Il 13 giugno, i tre bambini tornano alla Cova da Iria,come la signora aveva chiesto loro, accompagnati dacirca sessanta persone che volevano sapere qualcosadi più su questa pretesa apparizione; a mezzogiorno ibambini dicono di percepire di nuovo la signora nellostesso punto, sulla piccola quercia verde. Dopo unadecina di minuti, dicono che la signora se ne staandando e indicano con il dito la direzione nella qualesi allontana; i sessanta testimoni dichiarano di vederela piccola quercia verde e i suoi rami inclinarsi inquesta direzione, "come se la parte inferiore dell'abitodella signora li trascinasse". Alle domande i bambinirispondono che la signora ha chiesto loro di recitare ilrosario ogni giorno, che ha confidato un segreto e cheli ha pregati di tornare alla stessa ora il 13 luglio. Diritorno a casa, questo nuovo avvenimento alimenta leconversazioni; alcuni sono persuasi della realtà di unfenomeno sovrannaturale, ma la madre di Luciacontinua a trattarla da bugiarda e la avverte che nonavrebbe più tollerato la minima recidiva. I genitori diFrancisco e Jacinta sono più riservati.

Il 13 luglio, visto che gli avvenimenti della Cova da Iriasono stati abbondantemente riportati e commentatinella regione di Fatima, stavolta parecchie migliaia dipersone si recano sul luogo presunto delle apparizioni;a mezzogiorno, dopo aver recitato il rosario, i bambiniindicano un punto del cielo e dicono "eccola!". La follanon vede nulla nella direzione indicata, ma incompenso tutti notano una piccola nube bianca chefluttua sopra i bambini e constatano che l'intensitàluminosa del sole è diminuita. Dopo una decina diminuti, durante i quali Lucia ha lanciato il grido " Aïe !",i bambini annunciano la partenza della signora.Sommersi di domande da ogni parte, raccontano che ladama ha chiesto loro di recitare il rosario tutti i giorniper ottenere la fine della guerra e la pace nel mondo,che ha confidato loro un segreto e che, il 13 ottobre,avrebbe detto il suo nome e avrebbe fatto un grandemiracolo perché tutti credessero. Da parte dellafamiglia di Lucia, l'incredulità materna e i rimproverisono sempre intensi!

Il 13 agosto sono circa 18 000 le persone che si trovanoalla Cova da Iria, ma i bambini sono assenti; in effettisono stati allontanati da Fatima, poi arrestati eimprigionati dal sindaco della città di Ourem.Nondimeno, la folla presente alla Cova da Iria dichiaradi aver sentito un tuono formidabile che ha fattotremare la terra e di aver visto un grande lampo chesquarciava il cielo. Poi tutto si è svolto come se ibambini fossero presenti: la piccola nube era nel postoabituale dove stavano i bambini e l'intensità luminosadel sole è diminuita per una decina di minuti. I trebambini, dopo essere stati sottoposti a innumerevoliinterrogatori e a pressioni psicologiche per far loroammettere la loro bugia, vengono liberati il 16 agosto. Il19, mentre sorvegliavano il gregge a Valinhos, un'altralocalità vicino a Fatima, dicono di aver visto di nuovo lasignora. Dopo la sua partenza, raccolgono i rami suiquali essa aveva appoggiato i piedi e li portano a casa.Raccontano che la signora ha chiesto di continuare arecitare il rosario tutti i giorni e di "pregare e di fare deisacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno

all'inferno perché non hanno nessuno che si sacrifichie che preghi per loro". Quando i genitori prendonoquesti rami in mano, se ne sviluppa un profumo forte,soave e sconosciuto; di colpo, l'incredulità della madredi Lucia si dissolve.

Il 13 settembre sono circa 30 000 le persone riunite allaCova da Iria. A mezzogiorno i tre bambini annuncianol'arrivo della signora e la folla distingue chiaramente"un globo luminoso" che attraversa il cielo; poi la solitanuvoletta bianca si espande sopra i bambini nellostesso momento in cui la luminosità del solediminuisce. Un altro fenomeno strano viene constatatoda tutti i partecipanti: pur essendo in piena estate,cadono come dei grossi fiocchi di neve che sisciolgono prima di raggiungere il suolo; altri dirannoche sembravano piuttosto dei grandi petali di fiori... Nelcorso di questa apparizione, la signora avrebberaccomandato loro di proseguire le recitazione delRosario per ottenere la fine della guerra e avrebbepromesso che sarebbe tornata il 13 ottobre.

Il 13 ottobre fa brutto: pioggia, vento, freddo; eppurequasi 70 000 persone sono venute per vedere il grandemiracolo previsto per quel giorno. A mezzogiorno ibambini annunciano l'arrivo della signora, si forma lasolita nube. Improvvisamente Lucia grida alla folla"Guardate il sole!" e tutti i pellegrini presenti,assolutamente tutti, vedono distintamente il soleagitarsi nel cielo, zigzagare, dare l'impressione diprecipitare sulla terra. Il fenomeno dura dieci minuti.Con loro grande sorpresa, tutti constatano che i lorovestiti bagnati a mezzogiorno sono perfettamenteasciutti a mezzogiorno e dieci.

Ecco i fatti che si sono verificati a Fatima tra il 13maggio e il 13 ottobre 1917. Questi avvenimenti sonostati constatati da decine di migliaia di persone; sonoincontestabili nella loro parte "pubblica", in compensosolo i tre bambini hanno visto la Dama, solo Lucia eJacinta l'hanno sentita e solo Lucia le ha parlato."

Le seguenti testimonianze sono state scritte dapersone presenti il giorno del prodigio solare. I lorodiversi punti di vista permettono di farsi un'ideaoggettiva dei fenomeni che ebbero luogo quel giorno.

RACCONTO DELL'APPARIZIONE DEL 13 OTTOBRE DIPADRE J. CASTELBRANCO

"Il 13 ottobre doveva essere per Fatima il giornodecisivo. Era per quel giorno infatti che la Dama celesteaveva promesso di dire chi era, che cosa voleva e difare un miracolo perché tutto il mondo credesse allesue apparizioni. Queste predizioni erano adessoconosciute in tutto il paese. E tutti, credenti osbeffeggiatori, si felicitavano di questa audacepredizione che prometteva un grande miracolo in ungiorno, un'ora e un luogo determinati. Era un modofacile ed efficace per verificare la realtà delleapparizioni di Fatima. Non solo, il Portogallo interoaspettava con una curiosità comprensibile questaprova conclusiva del 13 ottobre.

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A mano a mano che aumentava l'entusiasmo della follaper i prodigi di Fatima, si vedevano anche i liberipensatori agitarsi sempre di più. Un giorno tregendarmi a cavallo si presentarono dai bambini. Dopoun interrogatorio insolente, si ritirarono dicendo"Bisognerà pure che vi convinciate a rivelare il vostrosegreto al sotto-prefetto, altrimenti è deciso a farviuccidere"

- Che felicità!, gridò intrepida Jacinta. Amo tanto Gesùe la Santa Vergine ! Andremo più in fretta da loro!"

Altri visitatori diffondevano le dicerie più sinistre, cheavrebbero citato in tribunale i bambini e le loro famiglie,perché seducevano il popolo; che avrebbero messodelle bombe vicino alla quercia verde per far saltaetutto, etc. Fatti vacillare da tutte queste minacce, igenitori di Jacinta pensarono di allontanare i lorobambini da Fatima. Ma essi rifiutarono dicendo: "Se ciuccidono non importa ! Andremo in cielo più in fretta !"

L'11 ottobre, il Dr Formigâo chiese anche a Lucia: "Nonhai paura della collera del popolo se il miracoloannunciato per il 13 ottobre non si verifica?

- No, rispose candidamente la ragazzina, non ho alcuntimore in proposito."

Il giorno dopo, il 12 ottobre, la madre di Lucia, moltoagitata per queste voci di attentati, invitò persino suafiglia ad andare con lei a confessarsi, per esserepronte ad ogni eventualità nel caso il miracolo non sifosse prodotto. "Se vuoi confessarti, risposepacatamente la bambina, verrò volentieri con te, manon è perché ho paura. Sono sicura che la Damadomani farà tutto quello che ha promesso." E di frontealla candida sicurezza di sua figlia, la madre non parlòpiù di confessione.

Il mattino stesso del 13 ottobre, il grande giornalelibero-pensatore di Lisbona, "O Seculo", pubblicava afirma del suo redattore capo, Avelino d'Almeida, unarticolo ironico sulle apparizioni di Fatima, dove nonvedeva che superstizione e inganno. (...)

Ma nessuna di queste manovre di intimidazione e diderisione aveva presa sulla folla. Sin dalla vigilia, il 12ottobre, tutte le strade, tutti i sentieri di Fatima eranogià intasati di macchine, di biciclette e di una follaimmensa di pellegrini che avrebbero passato la nottefuori, sul luogo delle apparizioni, e che camminavanorecitando il rosario e cantando dei cantici. Si sarebbedetta una mobilitazione generale di anime, per andaread ascoltare ciò che il cielo apportava alla terra, eassistere al miracolo promesso che doveva autenticarequesto messaggio. Nessuno sapeva in che cosasarebbe consistito il miracolo, ma tutti ci tenevano avederlo da vicino.

La giornata di sabato 13 ottobre cominciò con unadelusione: già dal mattino, contro ogni attesa, il tempoera piovoso, triste e freddo. Si sarebbe detto che ilcielo volesse mettere alla prova la fede e la devozione

dei pellegrini, e far loro meritare, con un rude sacrificio,l'onore di assistere al miracolo annunciato. Ma il bruttotempo non fermò affatto la folla che affluiva da ogniluogo, anche dalle città di frontiera del paese. Nonmancavano neanche i rappresentanti dei grandi giornalie i loro fotografi, per registrare e pubblicare i fatti.

La pioggia persistente aveva trafsormato il luogo delleapparizioni, che è una gola, in un pantano; e glispettatori, pellegrini o curiosi, erano bagnati finoall'osso e intirizziti dal freddo. Poco prima dimezzogiorno, alcuni osservatori stimarono che la follaera di settantamila persone.

Infine Lucia grida al popolo: "Bisogna chiudere gliombrelli". Il popolo obbedisce e, sotto una pioggiabattente, recita il rosario.

Improvvisamente Lucia ha un leggero sussulto e grida:"Ecco il lampo !" Poi, alzando la mano, aggiunge:"Eccola che arriva ! Eccola che arriva! La vedete?...

-Guarda bene figlia mia! Fa ben attenzione a nonsbagliarti", le raccomanda sua madre che,inginocchiata a suo fianco, si mostra visibilmenteansiosa sull'esito di questo dramma straziante. Ma giàLucia non sente più, è presa dall'estasi!

Alcune persone pie avevano avuto la delicataattenzione di ornare la quercia verde con dei fiori e condei nastri di seta.

Apprezzando l'omaggio del loro amore, la Damaceleste posa i suoi piedi proprio su questi ornamenti.Nel frattempo la pioggia è cessata e la folla riesce avedere una leggera nube bianca che, come fumo diincenso, si forma intorno ai piccoli veggenti, si innalzaa cinque o sei metri di altezza e si dissipanell'atmosfera. Questo fenomeno si ripete tre volte (...).

Lucia pone allora la domanda alla quale la Dama hapromesso di rispondere quel giorno: "Signora, chi sietevoi, e che cosa desiderate da me?".

Allora la dama rispose: " Sono nostra signora delRosario. Voglio qui una cappella in mio onore. Bisognarecitare il rosario tutti i giorni."

Aggiunse che la guerra sarebbe finita molto presto eche i soldati non avrebbero tardato a rientrare a casa.

Preoccupata di tutti i compiti di cui la gente l'avevaincaricata, Lucia interruppe: "Avrei tante cose dachiedervi..."

La Dama rispose che ne avrebbe accordate alcune, manon tutte; e subito riprese il seguito del messaggio:"Bisogna che gli uomini cambino vita e che chiedanoperdono dei loro peccati. " Poi, con un'aria più triste econ una voce supplicante: "Che non si offenda piùNostro Signore, che è già troppo offeso!".(...) Alla fine dell'apparizione sulla quercia verde, laDama aprì le mani e il suo bagliore si proiettò verso ilsole. Istintivamente Lucia gridò: "Oh! Guardate il sole!".

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Nessuno pensava al sole, che non si era mostrato pertutta la mattina. Ma all'esclamazione della bambina,tutti alzarono lo sguardo per vedere che cosasuccedeva.

Fu allora che questa folla immensa potè contemplare apiacere, per una dozzina di minuti, uno spettacolograndioso, stupefacente e veramente unico al mondo !Di colpo le nuvole si squarciarono, lasciandointravvedere una grande superficie di cielo blu. E inquesto vasto spazio senza nuvole, il sole apparve allozenith, ma con un aspetto strano. Nessuna nuvola lovelava, eppure, pur essendo brillante, non abbagliava elo si poteva fissare a volontà ! Tutti contemplarono constupore questa specie di eclissi di un tipo nuovo.

Improvvisamente il sole trema, si agita, fa deimovimenti bruschi e alla fine si mette a rotearevertiginosamente su se stesso, come una ruota difuoco, lanciando in tutte le direzioni, come ungigantesco proiettore, degli enormi fasci di luce, via viaverdi, rossi, blu, viola etc., colorando nel modo piùfantastico le nuvole, le rocce, il suolo, gli abiti e i voltidi questa folla immensa che si estendeva a perditad'occhio! (...).

Dopo circa quattro minuti, il sole si ferma. Un momentodopo riprende una seconda volta il suo movimentofantastico e la sua danza fatata di luce e di colori,come il più grandioso fuoco d'artificio che si possasognare. Di nuovo, dopo qualche minuto, il sole cessala sua danza prodigiosa come per lasciar riposare glispettatori.

Dopo una breve pausa, e per la terza volta, come perdare a chi assisteva il piacere di controllare bene i fatti,il sole ricomincia, più variato e più colorato che mai, ilsuo fantastico fuoco d'artificio. (...).

E durante l'indimenticabile dozzina di minuti in cui duraquesto spettacolo unico ed emozionante, la follainnumerevole è là, in sospeso, immobile, estatica, conil mozzafiato, a contemplare questo drammastruggente, che si percepisce distintamente a più di 40chilometri tutto intorno.

Era "il grande miracolo" promesso, che si realizzavaesattamente nel giorno, nell'ora e nel luogo indicati inanticipo, e che doveva "obbligare" gli uomini a crederenella realtà delle apparizioni, a obbedire al messaggioche la Dama portava loro dal cielo!

La vista di questo prodigio inaudito aveva già bendisposto i cuori e suscitato in loro i più nobilisentimenti religiosi, la fede più viva nella potenza diDio, l'adorazione sincera della sua maestosità infinita ela fiducia assoluta nel messaggio celeste di Fatima,così magnificamente confermato.

Ma tutto questo era solo, per così dire, unapreparazione al totale rinnovamento delle anime!E' la caduta vertiginosa del sole che fu il puntoculminante del grande prodigio, il momento piùtoccante e il più divinamente struggente, che riuscì ad

avvicinare completamente a Dio tutte queste anime,attraverso un atto sincero di contrizione e di amore.

In effetti, nel mezzo della sua sbalorditiva danza difuoco e di colori, come una ruota gigantesca che aforza di girare si fosse svitata, ecco che il sole sistacca dal firmamento e, cadendo da un lato edall'altro, precipita zigzagando sulla folla atterrita,irradiando un calore sempre più intenso, e dando a tuttigli spettatori la netta impressione della fine del mondopredetta nel Vangelo, ove il sole e le stelle sarebberodisordinatamente precipitati sulla terra!

Allora, da questa folla spaventata, sfugge improvvisoun urlo formidabile, un clamore intenso, che traduce ilterrore religioso delle anime che si preparano allamorte, confessando la loro fede e chiedendo perdono aDio dei loro peccati. "Credo in Dio, padre Onnipotente"gridano gli uni. "Vi saluto, Maria !", esclamano gli altri."Mio Dio, misericordia !" implora la maggior parte. E conun unico movimento, cadendo in ginocchio su questoterreno trasformato in pantano, gli spettatori recitano,con una voce rotta da singhiozzi, il più sincero atto dicontrizione che sia mai uscito dal loro cuore!

Infine, fermandosi tutto di un colpo dalla sua cadutavertiginosa, il sole risale al suo posto, zigzagandocome quando ne era sceso. La gente si ritrovavisibilmente sollevata e canta insieme il Credo.

Chi potrà descrivere l'emozione di tutta questa folla? Unvegliardo, che fino a quel momento non credeva, agitale braccia in aria gridando "Santa Vergine ! VergineBenedetta !". E in lacrime, con le braccia tese verso ilcielo come un profeta, in un'estasi visibile in tutto il suocorpo, grida con tutte le sue forze: "Vergine del Rosario,Salvate il Portogallo!..." E da tutte la parti si vedonoscene analoghe.

Dettaglio commovente: mentre tutti erano bagnati finoall'osso, ciascuno ha la dolce sorpresa in quelmomento di sentirsi a proprio agio e di trovare i propriabiti perfettamente asciutti."

TESTIMONIANZA DELLA STAMPA: O SECULO (ILGRANDE GIORNALE LIBERO-PENSATORE DI LISBONA)

Notiamo che Avelino d'Almeida, redattore capo delSeculo, aveva pubblicato sul giornale quella stessamattina un articolo ironico.A mezzogiorno fu testimone del prodigio solare a Covada Iri: e la sera, ancora sotto l'impressione degliavvenimenti, compose un nuovo articolo, di cui citiamoqui qualche estratto. Questo articolo, pubblicato nelSeculo di lunedì 15 ottobre, fece sensazione in tutti ipaesi, e attirò sul suo autore gli aspri rimproveri deiliberi-pensatori, che non gli perdonavano di aver fattouna tale pubblicità ai fatti di Fatima, e di averliappoggiati.

"(...) Le nuvole si squarciarono e il sole, come unaplacca d'argento... si mise a girare su se stesso e azigzagare nel cerchio del cielo lasciato libero dallenuvole.

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Un grande grido sfuggì da tutti i petti; e queste migliaiadi persone, che la fede sollevava fino al cielo, cadderoin ginocchio sul suolo inzuppato.

La luce del sole divenne di un blu strano ! Si sarebbedetto che attraversava le vetrate di un'immensacattedrale prima di espandersi in questa navatagigantesca, modellata in ogiva da tutte quelle mani chesi levavano al cielo!... Poi la luce blu si smorzògradualmente, come filtrata da vetrate gialle. Macchiegialle cadevano ora sulle cuffie bianche e sui vestitiscuri delle donne. Queste macchie si ripetevanoindefinitamente sugli alberi, sulle pietre, sul terreno...

Tutta la folla piangeva, tutta la folla pregava, gli uominicon il cappello in mano nell'impressione grandiosa delmiracolo atteso!Sembrò che questi momenti durassero ore, tanto eranointensi!…"

TESTIMONIANZA DELL'ACCADEMICO MARQUES DACRUZ

Nel suo libro, La Vergine di Fatima, questo illustrescrittore riporta parecchie testimonianze .

Cita inizialmente quella di sua sorella: "Il 13 ottobre1917, arrivo a Fatima... Aveva piovuto tutto il mattino,ma malgrado il brutto tempo c'era una gran folla. Vicinoa me un prete guardava l'orologio dicendo: poveripiccoli ! Si sono sbagliati ! L'ora predetta sta passandoe non ci sono miracoli ! Ma ecco che di colpo la pioggiacessò e uscì il sole, proiettando i suoi raggi sulla terra.Esso sembrava cadere sulla testa di tutta questa folla,e girava su se stesso come la ruota di un fuocod'artificio, assumendo tutti i colori dell'arcobaleno...E inostri volti, i nostri abiti e persino lo stesso terreno,tutto si tingeva di questi stessi colori fantastici. Sisentivano le persone gridare e le si vedeva piangere.Questo spettacolo unico durò circa un quarto d'ora.Profondamente impressionata, gridai: "Oh ! Dio mio !Quanto è grande la vostra potenza !" E nello stessoistante ho visto San Giuseppe con il Bambino Gesù inbraccio, in mezzo al sole che, smettendo allora digirare, aveva ripreso il suo colore naturale, ma che sipoteva sempre guardare come si guarda la luna, senzail minimo abbagliamento!... E non fui la sola a vederequesti prodigi; tutta la folla li ha visti ! Tutto era dunquesuccesso come l'avevano annunciato i piccoliveggenti!".

Marques da Cruz cita ancora la testimonianza delbrillante poeta Alfonso Lopes Vieira mentre si trovavasul balcone della sua bella casa di Sâo Pedro de Muel,a dieci leghe da Fatima: "In quel giorno del 13 ottobre1917, io che non mi ricordavo più della predizione dei trepastorelli, sono stato sorpreso e incantato da unospettacolo veramente meraviglioso del cielo, per mecompletamente inedito, al quale ho assistito da questostesso balcone!

L'illustre accademico prosegue: Questa immensa follaera tutta bagnata, perché non aveva smesso di pioveredall'alba. Ma – per quanto questo fatto possa sembrare

incredibile – dopo il grande miracolo, tutti si sentivanoa proprio agio e avevano gli abiti perfettamente asciutti,cosa che suscitò lo stupore generale... Questo mi èstato garantito con la più grande sincerità da decine edecine di persone di una lealtà assoluta, persone checonosco intimamente sin dall'infanzia e che sonoancora vive (1937), così come da persone di diverseprovince del paese che si trovavano tutte presenti agliavvenimenti!"

TESTIMONIANZA DEGLI ERUDITI

Il Dr Almeida Garrett, professore alla Facoltà di Scienzedell'Università di Coimbra, scrive: "(...) Mi trovavo a unpo' più di cento metri...La pioggia cadeva copiosa sullenostre teste, grondava sui nostri abiti, inzuppandolicompletamente. Qualche istante prima delle due delpomeriggio (ora ufficiale che in realtà corrispondeva almezzogiorno solare), l'astro radioso perforò lo spessacortina di nubi che lo nascondeva. Tutti gli sguardi silevarono verso di lui, come attirati da una calamita.Cercavo anch'io di fissarlo e l'ho visto simile ad undisco dai contorni netti, brillante ma non abbagliante.Alcune persone intorno a me lo paragonavano ad undisco di argento opaco, cosa che mi è sembratainesatta. Il suo aspetto era di una chiarezza netta ecangiante, ricordava "l'Oriente" di una perla. Nonassomigliava affatto alla luna di una notte limpida; nonne aveva né il colore né i chiaroscuri. Si sarebbe dettopiuttosto una ruota liscia, tagliata tra le valve argenteedi una conchiglia. Questa non è poesia; l'ho visto cosìcon i miei occhi. Non lo si poteva nemmeno confonderecon il sole visto attraverso la nebbia. Di nebbia nonc'era traccia, e d'altra parte il disco solare non era nésfocato né velato in alcun modo, ma brillavanettamente nel suo centro e sulla sua circonferenza.

Questo disco screziato e splendente sembravapossedere la vertigine del movimento. Non era loscintillio della luce viva di una stella. Girava su sestesso con una rapidità sconcertante.Di colpo, risuonò da tutta questa folla un gran clamore,come un grido di angoscia ! Il sole, mantenendo la suavelocità di rotazione, stava precipitando verso la terra,minacciando di schiacciarci sotto il peso della suaimmensa massa di fuoco! Furono secondi diun'emozione terrificante!

Tutti i fenomeni che ho appena citato e descritto, li hovisti io stesso, freddamente, con calma, senza alcunturbamento. Lascio ad altri il compito di spiegarli e diinterpretarli."

Lo scrittore Leopoldo Nunes fa notare che "qua e là,sotto gli alberi, vicino alla strada o al riparo nelle lorovetture, si trovavano a Cova da Iria alcune delle più altepersonalità letterarie, artistiche e scientifiche, per lamaggior parte non credenti, venuti qui per curiosare,attirati dalla predizione dei tre piccoli veggenti..."Questa testimonianza è confermata dall'accademicoMarques da Cruz, che aggiunge: "Parecchi eruditi cheavevano assistito a questo spettacolo ammiserofrancamente: "Ho visto, ma non so dare unaspiegazione!"

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Questa ammissione è da tenere a mente ! Prova ineffetti che gli avvenimenti di Fatima, e in particolarel'annuncio preciso del grande miracolo per il 13 ottobrea mezzogiorno, ebbero in tutto il paese una talerisonanza che gli stessi eruditi non poterono resisterealla curiosità di andare ad esaminare i fatti sul posto !E i rappresentanti della scienza, che testimoniano diaver visto e constatato l'indiscutibile realtà dei prodigi,ammettono lealmente che i fatti di Fatima superano laloro comprensione!...

RICAPITOLAZIONE DEI FENOMENI DESCRITTI DAITESTIMONI

• Una nube, come una nuvola bianca lattiginosa, siforma al di sopra dei pastorelli ogni volta che la Damacompare.

• Un globo luminoso attraversa il cielo.

• Delle sfere luminose cadono dal cielo e scompaionoquando toccano terra o quando le persone presenticercano di prenderle.

• Il sole sembra oscurarsi prendendo una tintamadreperlacea, di modo che si riesce a fissarlo senzafastidio.

• Il sole trema.

• Il sole si mette a roteare su se stesso, proiettandodei raggi colorati in tutte le direzioni.

• Il sole fa dei movimenti a zig-zag.

• Il sole sembra cadere dal cielo sulla folla.

• Numerosi individui presenti hanno svariate visioniquando fissano il sole.

• Tutti gli abiti, per quanto bagnati dalla pioggia, siasciugano improvvisamente..

SPIEGAZIONI CON I FOSFENIDue categorie di fosfeni ci interessano quiprincipalmente: il post-fosfene, o fosfene consecutivoall’illuminazione, il cui interesse è soprattuttopedagogico, e il co-fosfene, che si produce già durantel’illuminazione e che è particolarmente in rapporto conil nostro studio.

1) Il post-fosfene si ottiene fissando per trenta secondila lampada fosfenica a circa un metro e cinquanta didistanza.

Si rimane quindi al buio utilizzando una mascherinaoculare. Si percepiscono allora diversi colori. Moltospesso, dopo alcuni secondi di latenza, sopravvienedel giallo o del verde bordato di rosso, che si modificaper salti bruschi. A volte si hanno persino delle totalieclissi del fosfene, che si riforma in seguitoprogressivamente. Mediamente, il rosso aumentacosicché dopo un minuto e mezzo il fosfene diventa

completamente rosso. Dopo un tempo uguale, questorosso diventa blu scuro o nero. A questo stadio, nellametà dei casi, si percepisce una nube bianco pallidointorno a questo nucleo scuro, nube molto più stabiledel nucleo centrale, tre o quattro volte più grande e daibordi degradanti, mentre il limite del nucleo ènettamente delineato. Vedremo che questa nube, chechiamiamo bagliore diffuso, ha una grandissimaimportanza per le nostre esperienze.

Il nucleo, più scuro del resto del campo visivo e chepersiste dopo la scomparsa dei colori vivi, si chiama“fosfene negativo”. Dopo un po’ di addestramento alFosfenismo, esso generalmente non compare più,perché il bagliore diffuso lo ricopre sin dalla suaapparizione.

2) Il co-fosfene: invece di fissare la lampada per trentasecondi, fissiamola per tre minuti. Dopo una ventina disecondi vedremo apparire un alone blu pallido,soprattutto sulla periferia. Esso a volte copre tutta lalampada.

Dopo un minuto e mezzo, sopravvengono delle piccolemacchie rosa che, rapidamente, si fondono in un anellorosa che sostituisce l’alone blu. Poi, dopo un altrominuto e mezzo, gli succede a volte un po’ di verde, poiun’ampia tinta grigia, che non è il colore bianconaturale della lampada, ma il colore grigio del bagliorediffuso, già visto a proposito del post-fosfene.

Si vede subito la parentela tra il co- e il post-fosfene,essendo simili l’inizio e la fine, ed essendo identica ladurata delle diverse fasi.L’unica differenza è un certo grado di simmetria nellasuccessione dei colori in seno al nucleo bicolore, datoche il blu conclude il post-fosfene mentre lo si trovaall’inizio del co-fosfene.

Riti religiosi e ritmi dei fosfeni:Quando si osserva un fosfene, si ha l’impressione chepresenti un’agitazione disordinata. Ma è possibiledistinguere più ritmi molto regolari le cui interferenzedanno di primo acchito un'impressione di disordine.Se si pensa nello stesso tempo in cui si osserva unfosfene, il pensiero tende ad assumere i ritmi naturalidel fosfene, anche se si ha l'impressione soggettivache sia il fosfene ad adattarsi al ritmo del pensiero.Si capisce perché, come vedremo più oltre, lapreghiera con la fissazione del sole è stata all'originedi tutti i riti religiosi. Il ritmo del co-fosfene solareinduce in effetti quello della preghiera, e l'insiemegenera nel corpo delle correnti di energia che siesteriorizzano con delle danze e delle posture."

Tra i principali ritmi dei fosfeni, notiamo:

1) Il tremito al sesto di secondo, a volte visibile quandosi fissa il sole, che sembra allora tremare. L’interesseprincipale di questo ritmo deriva dal fatto che esso èsuscettibile di entrare in risonanza con le oscillazionielettriche dei muscoli, che hanno lo stesso ritmo. Essogenera allora dei fenomeni interiori di una bellezzafantastica.

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2) L’oscillazione a zig-zag del bagliore diffuso:Alcune esperienze, descritte ne L’Esplorazione delcervello attraverso l’alternanza dei fosfeni doppi,mostrano che quest’ultima fase del fosfene nonproviene dalla retina, ma da un’oscillazione inter-emisferica.

3) L’alternanza dei fosfeni doppi, che permette lostudio, non equiparabile a nessun altro, dell’influenzasul cervello dei farmaci, dei regimi alimentari e degliesercizi fisici.

4) Il dondolamento al ritmo dei due secondi, che puòinnescarsi in occasione della pratica dei dondolamentidella testa.

5) Le rotazioni.

RAPPORTI TRA I FOSFENI E IL PRODIGIO SOLARE DIFATIMA

I fosfeni hanno un comportamento che gli è proprio: sieclissano, poi ricompaiono, pulsano e dannol’impressione di ingrandirsi, poi di restringersi. Il lorobordo può tremare; essi possono anche girare eoscillare.

Per ritrovare il miracolo di Fatima, basta paragonare iritmi caratteristici dei fosfeni con i fenomeni riportatidai testimoni del prodigio solare. La folla crede divedere dei movimenti nel sole perché lo confonde conil proprio co-fosfene.

Il tremore del sole è il ritmo al sesto di secondo delfosfene. Il suo oscuramento è il fosfene negativo, chesi presenta all’inizio anziché alla fine a causadell’intensità della luce.La caduta zigzagante del sole può essere attribuita alfatto che la folla, confondendo il proprio co-fosfene conil sole, ha percepito i movimenti di un sole spirituale,senza accorgersi del momento in cui è passata da unapercezione fisica ad una percezione spirituale. Ilmovimento a zig-zag è il ritmo dei due secondi delfosfene. La caduta e la risalita del sole sono lapulsazione del fosfene. In occasione di questepulsazioni il diametro del fosfene cambia, dandoquesta impressione di caduta. Alcuni testimoni hannoaffermato che: “il sole si è ingrandito cadendo”. Il turbinio del sole è in relazione con le rotazioni delfosfene che a volte sembra roteare.

Questi diversi movimenti del fosfene si innescanoancora più facilmente se, anziché guardare il sole, siguarda un po’ a lato, e se negli istanti precedenti sisono praticati dei dondolamenti laterali della partesuperiore del corpo mentre si fissava il sole.La terza fase del fosfene, il bagliore diffuso, si presentacome una nube luminosa che produce delle “visioni”quando lo si fissa. Esso corrisponde alla “nube”,nuvola biancastra osservata dai testimoni.

Il significato dell’espressione “Nostra Signora delRosario”

Poiché l’apparizione che si manifestava mese dopomese si rifiutava sempre di dire il suo nome, il clero ela folla si spazientivano, perché avrebbero voluto fardire a Lucia che si trattava della Vergine.

Ma la coraggiosa bambina, forte della potenza dei ritmiche aveva scoperto nella solitudine dei pascoli, sirifiutò di dirlo fintantoché durarono le apparizioni, esoltanto nell’ultima dichiarò che lo Spirito si erachiamato “Nostra Signora del Rosario”. Ora, questaespressione, come tutte le rivelazioni del mondospirituale, presenta un’infinità di significati, a secondadel piano considerato, come un oggetto tra due specchidà un’infinità di immagini.

Il significato principale ci sembra questo:“Io sono la potenza del pensiero ritmato” (il rosario èuna lunga litania), vale a dire “Io sono ciò che nelloyoga si chiama ripetizione dei mantra”.

L’asciugatura degli abiti può essere spiegata conun’esperienza del nostro collaboratore Raoul Delay, laquale dimostra il potere calorico del fosfene.

Un numero il più grande possibile di emettitori formasimultaneamente un fosfene guardando una sorgenteluminosa molto forte , poi, ad un segnale, tutti insiemeguardano il “plesso solare” di un recettore (nell’incavodello stomaco).

Quest’ultimo ha gli occhi bendati. Dichiara di percepireun forte calore in questa zona del corpo. Il risultato èproporzionale al numero dei partecipanti. Se questaesperienza è esatta, si capisce perché gli intensifosfeni di 70 000 persone abbagliate dal sole dimezzogiorno in Portogallo hanno provocatol’asciugatura degli abiti e del terreno in condizioniinsolite.

Se questi fenomeni sono facilmente riproducibili conuna lampada, non è una “sospensione delle legginaturali” che ha messo in movimento il sole, ma unareazione fisiologica che produce un’energia particolarelegata ai ritmi cerebrali. Quando una folla fissa il sole ouna lampada, i ritmi di ciascuno subiscono unaformidabile amplificazione, al punto che le persone chenon hanno mai percepito fenomeni psichici, portate dalgruppo, hanno delle percezioni soggettive di cuiignoravano l’esistenza. I ritmi si trasmettono da unapersona all’altra, provocando un’impennataparagonabile alle reazioni nucleari a catena. E’ il ritmo-fosfenismo, ovvero il risveglio attraverso i fosfeni diritmi cerebrali molto profondi, che costituisce il primoaspetto dell’ “iniziazione”: la trasmissione di ritmiattraverso il gruppo.

Tuttavia è necessario inizialmente praticare con unalampada, e soprattutto non fare delle lunghe fissazionidel sole. Queste, all’inizio, non devono eccedere unsecondo, e devono essere poco frequenti. Per praticarecon il sole è importante conoscere bene le tecnichefosfeniche e prendere qualche precauzioneelementare: togliere occhiali e lenti a contatto, chefanno lente e bruciano la retina, bere molta acqua per

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irrorare meglio gli occhi. E’ tutta una questione didosaggio; fissare il sole oltre un secondo non apportapiù energia; inoltre, si ottengono altrettanti effetti con lalampada fosfenica, che permette così di evitarequalsiasi incidente. Questa parentesi mira apreavvertire gli imprudenti. Quando è ragionevole, lapratica con il sole apporta moltissimo, sul pianopsichico, mentale e iniziatico.

Dal momento che sono provocati da fenomenifisiologici, i prodigi solari possono essere riprodotti avolontà, in modo individuale o in gruppo. La pratica diqueste esperienze da parte di gruppi importanti facilitaancora di più la produzione dei fenomeni. Abbiamovisto, d’altra parte, che si trovano dei casi simili aquello di Fatima, anche se meno grandiosi. Un casospontaneo di prodigio solare si è prodotto in Belgio. Unbambino nel suo giardino chiama sua madre e le dice:“oh, mamma, guarda il sole”.

La madre vede allora i movimenti della danza del soledi Fatima, così come altre persone chiamate asupporto. Eppure la madre non aveva mai sentitoparlare di questo prodigio solare. Ma le persone un po’più lontane non videro nulla. Qui è evidente che cosa siè prodotto: i bambini sono più sensibili ai fenomenifosfenici.

E’ in loro che il ritmo si sviluppa inizialmente. E’ quelloche è successo a Tilly-sur-Seulles, a Saint-Paul-d'Espis e, come abbiamo visto, a Fatima. Poi lepersone vicine percepiscono il movimento perinduzione telepatica, ma nel caso di un gruppo poconumeroso, l’emissione di energia è meno potente earriva meno lontano.

La spiegazione fosfenica del prodigio solare di Fatima,già largamente diffusa in Portogallo, ha un pesopolitico considerevole.Gioca il ruolo di cuscinetto tra gli estremisti cherischiano ancora di scontrarsi: coloro che pretendonoche tutte le cose straordinarie che sono accadute inquel luogo non sono state altro che un’impostura, equelli che non vogliono abbandonare la tesi di unasospensione delle leggi naturali, voluta da un poteredivino.

Noi non mettiamo in dubbio la veridicità di questifenomeni, perché si possono riprodurresperimentalmente, né che dei bambini, soli nellanatura, possano ritrovare istintivamente il metodo chevi conduce.

Inoltre, non neghiamo l’aspetto spirituale di questi fatti,poiché il fosfene è come un cordone ombelicale che ciunisce all’altro mondo. Infine, così come un uomo nonpuò manifestarsi ai pesci degli abissi se non attraversouno scafandro, così è possibile che degli “spiritisuperiori” si manifestino all’uomo attraverso lasostanza fosfenica prodotta da una folla che pregafissando il sole.

E’ interessante notare che nel febbraio 1967 il DottorLEFEBURE ha inviato un rapporto, seguito da numeroselettere raccomandate, a papa Paolo VI, spiegando indettaglio i meccanismi fisiologici responsabili delprodigio solare. Queste rivelazioni, secondo il giornale“La Croce”, emissario scritto del Vaticano, avrebbero“turbato” il papa e, da allora, la Chiesa ha smesso diconsiderare i prodigi solari come dei miracolicaratteristici del Cattolicesimo.

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Eclipse

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ARMONIZZARE IL PROPRIO SPAZIO VITALE

FENG SHUI

Il Feng shui è un’arte taoista cinese che permette dirivitalizzare il proprio ambiente ottimizzando lacircolazione del chi, il che apporta salute,

benessere e prosperità.

Da moltissimo tempo i Cinesi lo utilizzano perl’insediamento, la costruzione e la disposizione delleloro case e dei loro luoghi di lavoro. Esiste il chi buono,che è opportuno stimolare, e il chi cattivo, che bisognacorreggere.

Nella tradizione balinese si costruiscono le casetenendo conto delle misure del capo famiglia. Si trattainizialmente di scegliere il giorno più favorevole allaconcezione della nuova casa, essendo alcuni giornipiù propizi di altri per questa attività. In seguito, se cisono i mezzi, il capo famiglia affida il progetto ad unarchitetto tradizionale che calcola le esatte proporzionidella porta di ingresso, lo spessore dei muri, l’altezzadel soffitto… sempre secondo le sue proprie misure,proprio come se si trattasse di un abito su misura.Infine la localizzazione viene scelta con cura affinchéregni l’armonia tra gli abitanti e lo spirito del luogo.Oggi il Feng Shui è molto di moda. Si può armonizzarela propria abitazione facendo appello ad un espertooppure leggendo dei libri. Esiste un posto appropriatoper ogni mobile, e in particolare per il letto. La camerada letto deve mantenere un’energia Yin perché èdestinata al riposo. Bisogna dunque evitare diapportarvi troppo yang.

Un buon strumento per ottimizzare la circolazionedell’energia è il ba-gua, cartina in cui compaiono iprincipi di yin e yang, gli otto trigrammi dell’ I-Ching ei cinque elementi.

Esiste un utilizzo erudito di questo strumento, ma lamaggior parte delle opere di volgarizzazione sul FengShui indicano un modo di procedere semplice:ricopiare il ba-gua su un foglio di carta da lucido (semitrasparente) e sovrapporlo alla planimetria della vostraabitazione, facendo coincidere l’ingresso con il nord(settore della carriera). In seguito è possibile rinforzareil chi in certi settori, oppure contrastare un cattivo chi.Attenzione ! Il rischio è considerare il Feng Shui comeun insieme di ricette: uno specchio o un cristallopiazzato nel settore della prosperità attira la ricchezza,una pianta con le foglie arrotondate nel settore dellerelazioni attira l’amore…

Ecco perché è opportuno addestrare la propriasensibilità a percepire le energie. Questo approcciopragmatico permette di sapere che cosa funzionarealmente e di evitare così la superstizione.Una buona tecnica consiste nel lavorare con i fosfeni.I fosfeni sono tutte le sensazioni luminose che nonsono direttamente provocate dalla luce che stimola laretina. I fosfeni possono essere prodotti con delle brevifissazioni di sorgenti luminose. Il Dr LEFEBURE hadimostrato l’incidenza della luce sui processi mentali.Fissando brevemente una sorgente luminosa si ottieneun fosfene, cioè una sensazione luminosa chepersiste per qualche minuto. La presenza del fosfenecanalizza l’attenzione sul soggetto studiato – qui uncambiamento da operare nella disposizione dei mobili.Esso acuisce le sensazioni e favorisce le associazionidi idee.

Esempio: volete piazzare un cristallo per rinforzare ilchi in un settore del ba-gua. Scegliete unalocalizzazione.

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Fate un fosfene fissando la lampada fosfenica per 30secondi, poi osservate le sensazioni e i pensieri che vivengono durante la presenza del fosfene.

Ripetete l’operazione per ciascuna localizzazione escegliete quella che vi ha procurato le sensazioni piùpiacevoli.

Esiste un altro sistema di affrontare la questione.Invece di lavorare sulla circolazione del chi nella casa,

è possibile aumentare la circolazione del chi in sé.Questo permette allora di regolare il flusso del chiintorno a sé. In questo modo, con la pratica del chigong, è possibile migliorare il Feng Shui del proprioluogo di abitazione o del proprio luogo di lavoro.

Allo stesso modo, la pratica regolare del Fosfenismorinforza il sistema nervoso, il che permette di esseremeno sensibili al chi cattivo. D’altra parte, esso stimolail chi buono.

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UTILIZZAE L'ENERGIA DI UN LUOGO PER AMPLIFICARE I PROPRI PENSIERI

GEOBIOLOGIA

Si può definire la geobiologia come lo studiodell’influenza della terra su tutto ciò che vive.Scienza, arte e tecnica, la geobiologia studia

diversi parametri provenienti dal suolo, dall’atmosferao da forme percettibili dalla nostra sensibilità, quali lecorrenti d’acqua sotterranee, le faglie geologiche, ireticoli tellurici, i percorsi cosmo tellurici, il reticolosacro, il reticolo di Hartmann, il reticolo di Curry…Questi reticoli costituiscono una maglia più o menoregolare sul suolo: si tratta, in regola generale, dibande di qualche decina di centimetri di larghezza chepossono a volte essere separate da parecchi metri.

Da più di cinquant’anni, fisici, medici e radiestesistihanno messo in evidenza una certa influenza del suoloo del luogo sulla crescita o sul comportamento di unapianta, di un albero, di un animale o dell’uomo.

Le energie della terra: l'energia tellurica, l'energiacosmica.

Dovunque, in qualunque luogo sia sul nostro globo, noisiamo sotto l'influenza permanente di due colossalienergie alle quali nessuno si può sottrarre: l'energiatellurica che proviene dal centro della terra e l'energiacosmica che proviene dallo spazio.

La terra ha bisogno dell'energia cosmica perassicurare la distribuzione della forza universale,senza la quale non esisteremmo. Questa distribuzionesi effettua attraverso dei reticoli che potremmoparagonare alla nostra rete sanguigna. L'irraggiamentodella terra ha un'influenza sulle cellule del nostrocorpo. La terra vive grazie al suo campoelettromagnetico. Senza i raggi cosmici che lacircondano, non ci sarebbe vita sulla terra.Per le persone che hanno poca familiarità con lageobiologia, un reticolo sacro è un reticolo di energia

alimentato dal sole orientato Est-Ovest o Sud-Nord. Diuna larghezza da 40 a 80 cm, può allargarsi fino a 2m in certi luoghi. Gli si dà il nome di sacro perché lo siritrova su tutti i luoghi di culto anteriori al XIV secolo.Esso li collega fra loro.E' un reticolo di energia positiva estremamentepotente.

I costruttori di cattedrali conoscevano perfettamentequesti reticoli energetici e sapevano utilizzarli nelleloro opere. Le nostre grandi cattedrali sono state tuttecostruite su reticoli sacri. Tali reticoli erano ancheperfettamente dominati in tempi ben più antichi, poichénumerosi menhir e dolmen sono quasi sempreimpiantati su di essi.

La geobiologia sacra è precisamente lo studio deiluoghi di culto vecchi, addirittura antichi, che riposanosui reticoli tellurici o solari. Come l'essere umano, ilnostro vecchio pianeta è anch'esso percorso danumerosi reticoli energetici. Se i nostri antenatisapevano utilizzare e rispettare questi reticoli nelpassato, non possiamo più, ahimé, dire lo stesso ainostri giorni.

"Da un punto di vista puramente energetico, sembrache la localizzazione – che si tratti di un menhir o diun'altra pietra, ma anche di qualsiasi altro tempio osantuario – sia all'origine, una cattiva scelta se ci siferma al rilievo tellurico constatato. E' in tutti i casi unluogo in cui l'uomo non può vivere, almeno senzapericolo per la sua salute. E tuttavia, è su un sitovibratoriamente perturbato che gli antichi piantavanoun menhir, erigevano un dolmen o costruivano unachiesa. Perché il loro lavoro permetteva di trasformaretutta l'energia negativa di un luogo in energiaestremamente positiva e rigenerante per l'uomo." (J.-L.Bovin, Mégalithes, Edizioni Mosaïque).

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Lo studio geobiologico dei luoghi sacri dà loro unanuova dimensione. A forza di pazienza, di intuizione edi apertura di spirito, è possibile fare delle scoperteappassionanti. Ogni chiesa è diversa per il luogo e perle intenzioni dei costruttori. Gli elementi architettonicipossono generalmente essere letti a parecchi livelli:tellurico, energetico, biblico e simbolico, perchél'architettura di questi edifici è a immagine del vivente:interattivo e complesso. Apprezzare un alto luogo èpercepirne le vibrazioni in tutto il proprio essere.Lasciarsi portare da queste vibrazioni è aspettarsi cheesse risveglino in sé ciò che si era lasciato da parte...

Il Dottor Francis LEFEBURE, medico e ricercatorefrancese, ha messo a punto un metodo di sviluppodell’energia personale, il Fosfenismo, la cui praticapermette di percepire meglio l’energia di un luogo.Questo metodo è basato sull’utilizzo sistematico deifosfeni. I fosfeni sono tutte le sensazioni luminosesoggettive, cioè quelle che non sono direttamentecausate dalla luce che stimola la retina. Si possonoprodurre con delle brevi fissazioni di sorgentiluminose.

Esempio di esercizio di Fosfenismo applicato allageobiologia:Scegliete un sito megalitico (dolmen, menhir ocromlech). C’è un numero sorprendente di megaliti inFrancia, e non soltanto in Bretagna. Si trovano adesempio molti più siti megalitici in Linguadoca che in

Bretagna, benché siano meno spettacolari. Poteteconsultare il libro di Bruno MARC:

Dolmens et menhirs en Languedoc-Roussillon, nelquale è repertoriato un gran numero di siti megalitici, otrovate un’opera analoga per la vostra regione.

Sedetevi vicino ad un megalite, avendo cura di faraderire la schiena contro il menhir, la pietra checostituisce la base del dolmen, oppure scegliete lapietra centrale del cromlech.

Fate un fosfene. Potete guardare il sole attraverso unpezzo di stoffa per uno o due secondi (ricordatevi ditogliere gli occhiali o le lenti a contatto, che potrebberofare effetto lente e bruciarvi la retina), osemplicemente fissate le nuvole luminose, o ancora,se siete seduti alla base di un dolmen, guardate ilcielo attraverso la sua apertura principale per uno-treminuti.

Successivamente, chiudete gli occhi e rimanete attentialle sensazioni soggettive che percepite.

Potete rifare un fosfene quando lo ritenete necessario(ad esempio ogni 5 o ogni 15 minuti).

Rimanete in questa posizione per almeno mezz’ora. Apartire dalla fine del primo quarto d’ora, sentiretel’energia del luogo.

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Alberi che crescono inclinati, mentrealtri, nella stessa localizzazione, sierigono in verticale.

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ATTENUATE I CONFLITTI SUBLIMANDO I VOSTRI PENSIERI

GESTIONE DELLE EMOZIONI

Le emozioni sono delle reazioni complesse allanostra rappresentazione del mondo. Infatti siamonoi a crearle, anche se sembrano sfuggire al

nostro controllo. In effetti i dati che provengonodall’ambiente attraversano un certo numero di filtri cheagiscono inconsciamente. Non potremmo sopravviveresenza filtrare il massiccio flusso di informazioni chearrivano dall’esterno. Questi filtri eliminano dei dati, lideformano o li generalizzano. Essi includono il nostrolinguaggio, le nostre credenze, i nostri valori, i nostriricordi, il nostro modo di classificare e diimmagazzinare le informazioni…. Vedere lo schemaalla pagina seguente.

Al termine di questo filtraggio, ci facciamo unarappresentazione mentale della realtà, da cui derivanouno stato emozionale e un comportamento, e tuttoquesto in una frazione di secondo.

Quando si parla di gestione delle emozioni, ci siriferisce principalmente alle emozioni spiacevoli:collera, paura, frustrazione, depressione,disperazione… Gestire le proprie emozioni permette dimigliorare le proprie facoltà di adattamento, di ritrovarefiducia in sé.

Prendiamo l’esempio della collera. E’ un’emozione chepuò essere devastante. Quando vi si cede, si perde ilcontrollo di se stessi, non si ha più la scelta dirispondere agli avvenimenti in modo appropriato.

E’ stato scritto molto sulla collera, sui modi dicanalizzarla. Questi vanno dalla catarsi, liberazione disentimenti repressi, che si provoca ad esempiobattendo violentemente su un cuscino, ad unatrasposizione cosciente dell’energia su un altrooggetto, che è una forma di sublimazione.

La migliore strategia per la gestione della colleraconsiste nel riesaminare la situazione. Poichél’emozione è innescata dalla rappresentazione che cifacciamo dell’avvenimento, sostituiamo a questaun’altra rappresentazione.C’è il metodo lungo, che consiste nel diventare semprepiù coscienti dei propri filtri, nel cambiare credenze,strategie, nel gestire diversamente le informazioni…Ce n’è un altro più sintetico e più efficace. E’ lagestione delle emozioni attraverso il Fosfenismo.

Nel 1960, un medico francese, Francis Lefebure,scopre l’influenza della luce e del ritmo sui processimentali. Fissando piuttosto brevemente una sorgenteluminosa, si ottiene un fosfene, ovvero unasensazione luminosa che persiste per più minuti. Ora,il fosfene canalizza l’attenzione mentre favorisce leassociazioni mentali. Esso si rivela uno strumentopreziosissimo per lavorare sulle emozioni.

ESERCIZIO PRATICO:Scegliete una persona del vostro ambiente con cuisiete in conflitto.

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Fate un fosfene fissando una lampada fosfenica pertrenta secondi. Durante questa fissazione,concentratevi su questa persona.

In presenza del fosfene, osservate tutte le sensazioniche vi arrivano. Sarete sorpresi dalla densità deipensieri che si presentano. Rifate più fosfeni (da 6 a 8)mantenendo sempre lo stesso oggetto diconcentrazione.Fate questo esercizio per più giorni di seguito.

Quando rivedrete questa persona, sareteprobabilmente sorpresi di scoprire che reagirete

diversamente. Grazie a questo esercizio, potetecambiare la vostra rappresentazione di questa personae risolvere i vostri conflitti.

SUBLIMAZIONE DI UN’EMOZIONEOgni volta che vi si presenta un’emozione sgradevole,pensate ad un punto luminoso tenendo a mente chequesta emozione si trova in esso.Se ad esempio sentite della rabbia, trasformatela inluce: più l’emozione percepita è violenta , più il puntodovrà essere luminoso. E’ come se la rabbiaalimentasse direttamente il fuoco luminoso. Fatene uncarburante.

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FOSFENE :LA MUSA “SCIENTIFICA”

Haïku

CHE COS’E’ UN HAIKU?

La storia di un genere nato da tornei poetici alla corteimperiale del Medio Evo

Da quando, nel diciannovesimo secolo, i fratelliGoncourt hanno fatto conoscere l’ haïku almondo occidentale, l’incredibile fortuna dei suoi

tentativi di trasposizione in altre lingue ha ben prestofatto dimenticare che esso è, ai giorni nostri, uno deglieredi di una tradizione classica che appartiene in sé algenio del popolo giapponese. Se questa brevecomposizione di diciassette sillabe che includeun’allusione stagionale è un fenomeno poetico chesuscita discussioni che vanno ben al di là del quadroculturale da cui ha tratto origine, la moda degli haïkuscritti in inglese, in bretone, in francese o in fiammingofa spesso pensare in modo irresistibile a quei curiosiche esclamano ridendo davanti ad un quadro astratto:“Io faccio la stessa cosa tutti i giorni!"

Alcuni occidentali hanno contribuito a far conoscere,con le loro traduzioni, l’autenticità di questa praticapoetica – pensiamo a Maurice Coyaud, e soprattutto aRené Sieffert che ha tradotto le opere di Basho, ilmaestro di questo genere – e altri si sono sforzati distudiare ciò che diventava questa forma poetica unavolta utilizzata in un’altra lingua, con tutti i tradimenti ei malintesi che questo genera – e pensiamo qui ailavori di Etiemble.

Ma che cosa pensano i Giapponesi di questa ondata dientusiasmo per l’haïku? Si possono osservareparecchi atteggiamenti in proposito. Inizialmente c’è la

sorpresa, il divertimento, poi a volte una certatenerezza, come testimonia un universitario nellecolonne del giornale Mainichi: “Ci sono nel mondodelle persone che, ciascuna nella sua lingua,compongono dei poemi che chiamano haïku adimitazione dell’haïku giapponese. Il termine haïkufigura persino nei recenti dizionari britannici eamericani (…). Si vedono anche dei poeti ai quattroangoli d’America comporre degli haïku a tendenzaelegiaca (…). Parallelamente all’attuale entusiasmoper l’haïku in Giappone, esiste, a quanto sembra, unanalogo fenomeno altrove. (…). E’ assolutamentesimpatico e commovente che gli haïku giapponesipossano servire come legame di amicizia tra personeche non conoscono né i giapponesi né il Giappone”.Passando dallo stupore all’azione, con una reazioneispirata dal loro leggendario spirito pratico, iGiapponesi hanno cominciato ad organizzare deiconcorsi internazionali di “haïku in lingua straniera”,come quello organizzato dal Ve Festival della cultura,che si svolse nel 1990 nella città di Matsuyama nellaprefettura di Ehime.

Al di là delle molteplici questioni che si possonoformulare sulla sensibilità occidentale a propositodell’haïku, al di là delle espressioni altrettanto brillantiper se stesse quanto certe composizioni poetiche –“trasalimento dell’emozione”, “erbario vivente di veritàimmutabili”, “ricerca del lampo”, - che cos’è un haïku?

E’ prima di tutto una pratica sociale. E’ un genere natodagli incontri poetici (uta-awase) che avevano luogoalla corte imperiale giapponese nel Medio Evo. Nelcorso di questi tornei venivano elaborate delle

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creazioni collettive, le renga (versi incatenati), da cuil’haïku ha tratto origine. Basho stesso animava deicircoli di haïku, confrontando la sua esperienza conquella degli altri, discutendo della sua tecnica con gliallievi. Tutte le attività culturali, a maggior ragionequelle poetiche, erano in Giappone attività sociali.L’haïku ha oggi, in questo arcipelago, le sue scuole, isuoi allievi, le sue riviste (ottocento recensiterecentemente), le sue correnti, i suoi concorsi e i suoimilioni di adepti.

Nei club di haïku ci si riunisce una volta al mese, e ipoemi di ciascuno dei membri sono oggetto di dibattiti,discussioni, commenti e di un voto, testimonianza diun’autentica “democrazia letteraria”. Tutto èorganizzato in maniera competitiva, ove ognicompositore tende verso l’assoluta perfezione. Altrecaratteristiche àncorano ulteriormente l’haïku nellaspecificità di una cultura e rivelano che si tratta quidell’epifenomeno di realtà più profonde, più essenziali,al riguardo delle preoccupazioni fondamentali dellastoria dell’uomo.

L’haïku classico, così come ci è pervenuto, è strutturatosu un ritmo di diciassette sillabe. Questo non è dovutoal caso.

In effetti, i più antichi poemi giapponesi riconosciuti, iKatauta, erano battuti su questo ritmo all’inizio dellanostra era, riproducendo il modo respiratorio sul qualesi costruiva allora la letteratura orale, primadell’introduzione di una trascrizione con i carattericinesi. Queste formule ritmate, equilibrate sotto unaforma “domanda-risposta”, che si ritroveranno più tardinei concorsi di poesia del Medio Evo, avevano una forteconnotazione religiosa. Che l’haïku apparisse prima ditutto come un atto poetico non deve far dimenticare chei Giapponesi per molto tempo hanno avuto con lapoesia dei rapporti in cui le preoccupazioni legate almondo dell’invisibile non erano assenti. Diversi fattistorici lo attestano.

Alcuni alti personaggi storici giapponesi nondisdegnavano di assistere alle riunioni poetiche, e dicomporvi dei poemi prima di una battaglia, per attirarsiil favore degli dei. Akechi Mitsuhide, colui che avrebbeassassinato il famoso generale Oda Nobunaga nel1582, partecipò alla vigilia del suo misfatto ad unconcorso di renga. Un filosofo del 18° secolo, FujitaniMitsue, dichiarò in un trattato di arte poetica chebisognava distruggere la costrizione delle parole chetenevano prigionieri gli dei. Gli dei sono comunquepresenti nel momento del “capovolgimento delleparole” (logo), fenomeno che consiste nell’invertirel’ordine delle parole o delle sillabe per rinforzarne ilsenso o per nasconderlo. Gli dei Shinto sono cosìassimilati allo “spirito delle parole” (kotodama).

Nella tradizione popolare, numerosi poemi sonoconsiderati come delle formule magiche in cui questo“spirito delle parole” è liberato dalla loro recitazione.Utilizzati a fini terapeutici, questi canti ritmati intrentuno sillabe (diciassette sillabe + quattordici)ricordano ancora questa relazione tra magia e poesia,mentre altre civiltà tradizionali dicono anche che ogni

poesia è medicina. Il riferimento alla stagione che ognihaïku deve contenere è il segno che il suo autore è “inarmonia con la natura”. Ciò significa che una allusioneobbligatoria ad una stagione in un poema è una sortadi riconoscimento esplicito del posto relativo dell’uomonell’universo, dove gli avvenimenti umani non sonosoltanto affare degli uomini.

Nel corso dei secoli, i Giapponesi hanno repertoriato, epoi classificato, tutti i segni, tutti i momenticaratteristici di ogni stagione, e ne hanno fatto degliautentici glossari che si sono arricchiti nel corso deltempo.

Questi glossari, che contengono oggi più di cinquemila“parole di stagione”, sono prima di tutto dei manualipratici che gli amanti dell’haïku consultano prima dicomporre un poema. Vero tesoro della sensibilitàgiapponese, questi almanacchi poetici (i saijiki) sono,ci dice un poeta giapponese, Inoue Teruo, una“collezione dettagliatissima di date e di consuetudinicommemorative del nostro popolo”. Tali almanacchipoetici sono i supporti di una creazione di cui gli haïkunon sono che i risultati visibili. Commentano eillustrano quindicimila haïku di autori conosciuti e sonoil riferimento di ogni nuova composizione. La scopertae l’apprendimento di questi almanacchi danno allapratica degli haïku una chiarezza diversa e permettonouna lettura giapponese del mondo.

Attraverso le “parole di stagione” compilate in questialmanacchi, assistiamo ad una ricostituzionepermanente dell’universo dal popolo di questoarcipelago. E’ anche per questo che l’haïku è molto piùdi un evento letterario.

Per la sua storia, per ciò che è oggi in Giappone, l’haïkuproviene più dall’etno-poesia che dalla poesia qualel’Occidente la concepisce.

Un esercizio interessante per tutte le persone chedesiderano comporre un haïku, o qualunque altro tipodi poesia, consiste nel praticare ciò che il Dr LEFEBUREchiama Mixaggio Fosfenico in cascata.

Composizione di un haïku sotto fosfeni:Fate un primo fosfene.In questo fosfene mescolate un’immagine chesimboleggia e riassume il soggetto del vostro studio.Durante la presenza del fosfene, arriverannogeneralmente due o tre nuove idee decisamentedifferenti dalla prima. Scegliete la più netta fra esse, e sarà questa secondaimmagine che metterete in un secondo fosfene.In generale, durante quest’ultimo, arriveranno alloraquattro o cinque idee nuove.

Prendete la più netta e, a partire da questa, formate untema di Mixaggio che metterete in un terzo fosfene.Sorgeranno allora dieci o dodici idee nuove, e cosìvia…

Il flusso di idee è come un fiume che nasce da unapiccola sorgente, ma che non cessa di ingrandirsi condegli affluenti.

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ANTAGONISMO TRAIPNOSI E FOSFENISMO

IPNOSI

Estratto di una conferenza del Dr LEFEBURE

Antagonismo tra ipnosi e Fosfenismo

Il Fosfenismo è il contrario dell’ipnosi per laseguente ragione: quando si ha un fosfene, esoprattutto se si fa del Mixaggio Fosfenico nello

stesso tempo, si è molto più lucidi, molto più coscientidel solito. Se per esempio pregate fissando il sole,dopo un certo tempo in cui fate questa esperienza, marispettando le regole date per non affaticarvi gli occhi,avrete l’impressione che il pensiero diventi caldo,vibrante, esterno a voi come una nube. Sarete dunquein uno stato che ora si chiama ipervigile, più sveglioche d’abitudine, mentre l’ipnosi, per definizione, è unostato di sonno parziale. Ci sono delle persone chepretendono di essere ipnotizzatori che dicono: “No,l’ipnosi non è un sonno”. Che dicano allora che sioccupano di una cosa diversa dall’ipnosi, ma qui è unaquestione di vocabolario. Nel momento in cui si parladi ipnosi, si parla di uno stato di sonno più o menopronunciato, come un farmaco ipnagogico ipnogeno èun farmaco che fa dormire. Le allucinazioniipnagogiche sono allucinazioni del dormiveglia. Quindi,chi dice ipnosi, dice stato di sonno parziale.

Ritengo che il fenomeno ipnotico più semplice sia ilseguente: ci si sveglia di notte, ci si alza, ci si sdraia

di nuovo senza accendere la luce, ci si riaddormentamolto rapidamente, mentre, se si accende la luce, civuole più tempo per riaddormentarsi. Nel primo caso siha l’impressione di essere ben svegli, ma in verità si èin uno stato di sonno parziale, cioè di ipnosi.

Altro caso banale di ipnosi: se abbiamo molto male adun dente, abbiamo l’impressione di essere tenutisvegli da questo dolore. Ma se il dolore si calmaimprovvisamente, e siamo da soli alla scrivania, ciaddormentiamo. Eravamo molto stanchi, senzarendercene conto, su un solo fronte, quello del nervodentario. Facciamo un sonno parziale, è la vera ipnosi.

Qual è la differenza tra gli illuminamenti con i quali siprovocano i fosfeni e quelli con i quali viene indottal’ipnosi? Abbiamo visto che il fosfene migliore è quelloottenuto con una lampada da 75 watt collocata a unoo due metri e che fissiamo per trenta secondi. Si puòottenere il co-fosfene fissando la lampada per treminuti.

Se prolungate il periodo di fissazione, ad esempio adieci minuti, il vostro post-fosfene è meno buono.Esiste un tempo di fissazione ottimale al di là delquale si nuoce al processo. Per l’ipnosi sono utilizzatiilluminamenti della stessa potenza. Ma invece di

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fissare la sorgente luminosa da trenta secondi a treminuti, si fa fissare la lampada per venti minuti, oanche molto di più.

E’ come nel caso del nervo dentario, si entra in unostato di dormiveglia. Quindi vedete che è esattamentel’opposto: è necessario un illuminamento breve per ilfosfene, un illuminamento molto lungo per l’ipnosi, ilfosfene vi mette in uno stato ipervigile, l’ipnosi in unostato ipovigile.

Ci sono delle controindicazioni alla pratica delFosfenismo?

Così come esistono delle controindicazionifarmaceutiche (alcuni farmaci non possono essereassociati ad altri), ne esistono anche a riguardo dellapratica del Fosfenismo. Allo stesso modo, gli sportivinon possono praticare certi sport che sarebberocontrari ai risultati che desiderano ottenere: adesempio il pugile non pratica la muscolazione pesanteche gli farebbe perdere rapidità e agilità, dunque la suaefficacia.

Prima pratica controindicata: il RebirthingRebirthing ("rinascita"): basato sull’iperapnea provocal’iperossigenazione del sangue con abbassamento delgas carbonico, da cui alcalosi, abbassamento delcalcio sanguigno e, nei soggetti sensibili, tetania il cuisegnale annunciatore è il pizzicore alle dita.

Nella vita quotidiana, osserverete che le persone chehanno dei problemi psicologici sono incapaci direspirare. La loro respirazione si limita a delleinspirazioni molto corte; e quando sono prese disorpresa da una situazione o sono sotto l’effetto diun’emozione per esempio, inspirano leggermente ebloccano la respirazione. Provocano così unarimozione.

Nelle arti marziali si impara al contrario ad espirare pernon subire una situazione.

* Rebirthing e respirazione olotropica: Il rebirthing e la respirazione olotropica sono duemetodi detti di terapia. Entrambi utilizzano la stessaforma di respirazione, cioè una iperventilazione.L’iperventilazione è ottenuta con un movimento ampiodella cassa toracica (riempimento totale), el’emissione dell’aria avviene attraverso la bocca.Attraverso le narici lo svuotamento dei polmonisarebbe più lento.

Ci vuole un bel po’ per ottenere l’effetto, cioè deipizzicori nelle estremità (all’inizio), segni premonitoridella variazione del tasso di calcio nell’organismo,dovuta all’iperventilazione.

L’obiettivo, a questo stadio, è di superare la propriapaura. Si può avere paura di morire perché lecontrazioni possono andare fino ad un inizio di paralisidella lingua o dell’ugola, a causa degli effetti: forti eincontrollabili. Ed è in questo che consiste l’effettoterapeutico: “andare al di là delle proprie paurecoscienti ed incoscienti”.

Nel Rebirthing ci si accontenta di seguire il ciclorespiratorio, di mantenerlo e in seguito, alla fine dellaseduta, di verbalizzare ciò che è successo. Nellarespirazione olotropica la respirazione si effettua conla musica – stile musicoterapia. Anche qui, alla finedella seduta si verbalizza e si fa un disegno cheriassume quello che si è vissuto, disegno che èspesso stile mandala.

Queste respirazioni portano al di là delle paure:incoscienti (stress della nascita) e coscienti: paura delvuoto, della velocità… Siccome questi modi respiratoririsolvono dei nodi psicologici, dopo la seduta ci sisente meglio, liberati dallo stress.

Molti terapeuti utilizzano volentieri uno di questimetodi perché sono terapie che fanno leva sullapsicologia, vale a dire che, seguendo la procedura, ilrisultato si produce necessariamente e rapidamente.Per una terapia bisogna calcolare circa 10 sedute. Lesedute durano 1 ora, anche 1 ora e 30, e si svolgono ingruppo. Sono dei metodi classificati tra le terapie dettebrevi visto l'esiguo numero di sedute necessarie.

Ma gli effetti post-seduta possono avere conseguenzepesanti sul piano psicologico se sono associati allapratica del pensiero ritmato che, come abbiamo visto,è un amplificatore dei processi mentali. Questetecniche sono dunque molto destabilizzanti.

* La respirazione raccomandata dal Dr Lefebure: Il Dr Lefebure ha dimostrato che l’importante nellarespirazione yogica-mistica è la ritenzione (cfr. ILPNEUMOFENE o la respirazione che apre le portedell’al di là), vale a dire, come lui stesso precisa:"L’importante è creare una sete d’aria". Sete creataattraverso ritenzioni più o meno lunghe. Ritenzionenell’inspirazione, poi nell’espirazione, che formano suquesto ciclo una respirazione più o meno quadrata.Respirazione quadrata che ha modificato alla fine inrespirazione ciclogena (spirituale) con sete d’ariacostante durante tutto il ciclo e durante tutta la seduta.

* Confronto tra questi diversi modi respiratori: Vediamo dunque che la respirazione spirituale, oanche la respirazione quadrata – più facile daeffettuare all’inizio – si oppone completamente allerespirazioni di tipo rebirthing.

- Il rebirthing comporta un assorbimento massimo erapido di ossigeno e dunque senza alcuna sete d’aria.

- La respirazione spirituale rallenta l’assorbimento diossigeno, aumentando di conseguenza il tasso di CO2– a causa delle ritenzioni – e dunque con un massimodi sete d’aria.

I due tipi di respirazione dunque si oppongono. Uno deimetodi è una ricerca psicoterapeutica, l’altro una viaspirituale.

2a pratica controindicata: l’Ipnosi

Il principio dell’Ipnosi è l’utilizzo di uno stato perindurre delle suggestioni.

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Quanto alla Sofrologia, che è una specie di Ipnosi“dolce”, la suggestione vi occupa un buon posto.

Questo ci porta a individuare un punto di differenza traIpnosi e Fosfenismo.

L’Ipnosi è nella pratica indissociabile dallasuggestione.

Il Dr Lefebure parla spesso nei suoi libri di preghierelibere, cioè di preghiere che ci si inventa da soli e chenon sono imposte né da una persona, né da ungruppo, né da una qualsiasi ideologia. Perché lapreghiera? Beh diciamo, per fare un paragone, che unacentrale idroelettrica sviluppa una energiaproporzionale all’altezza della caduta dell’acqua. Piùquesta è alta e più la centrale riceve potenza.

Pregare è ammettere che ci sono delle forze al disopra di noi e mettersi in stato di ricettività, in unaposizione di umiltà. E’ l’esatto contrariodell’autosuggestione che non è che auto-affermazione.L’autosuggestione rende l’individuo iper-suggestionabile (come il termine “autosuggestione”può già far pensare).

E infine, ed è la cosa più importante, lo stato ipnoticoricercato è antagonista delle vere pratiche yoga.L’ipnosi non eccita che una “linea di neuroni”, mentrele tecniche iniziatiche consistono nel creare delle vieneurologiche multiple al fine di attivare numerosefunzioni cerebrali.

Avvertimento: l’associazione rebirthing + ipnosi +pratica del pensiero ritmato può condurre ad unsoggiorno in ospedale psichiatrico. Uomo avvisato,mezzo salvato... Ci sono delle mescolanze che èmeglio non fare.

L’Ipnosi permette di pervenire allo sdoppiamento o alviaggio astrale?

Molti ricercano lo sdoppiamento senza sapere checosa sia realmente, né in che cosa consista. In questecondizioni, è ben difficile riconoscere i fenomeni.Esiste un fortissimo antagonismo tra le esperienzeiniziatiche e le esperienze psicologiche. Queste ultimenon rientrano nel quadro delle tecniche iniziatiche, cheè un campo totalmente a parte. E’ estremamenteimportante sapere su quale campo si lavora e quali nesono i limiti. Bisogna anche sapere perché si applicauna certa tecnica, quali risultati ci si può attendere, efare noi stessi la scelta delle tecniche da utilizzarenella propria ricerca.

Non si può proprio domandare l’assoluto nél’impossibile al nostro cervello e, nella pratica comenello studio, è necessario definire il terreno sul qualelavorare. Sfortunatamente, molti avviano una ricercasolo per meglio ricondurre i fenomeni all’idea che sene fanno, e ai pregiudizi che hanno accumulato nelcorso del tempo. Ma appena si avvicinano ad unfenomeno un po’ scomodo perché li obbliga a porsidelle domande, a volte a rimettere in discussione certe

cose, o ancora ad uscire dal piccolo confortointellettuale che si sono creati, reagiscono con il rifiutodel fenomeno e arrivano persino a dichiarare che è“pericoloso” o che fa loro paura. Ora, questo pericolo,questa paura è il rischio di scoprire se stessi. Silimitano dunque alla produzione di fenomenisuperficiali. La maggioranza di questi fenomeni èpuramente psicologica.

Così si comincia a lasciarsi impressionare einfluenzare da un ambiente o da un atteggiamento, chefungono da suggestione piuttosto che da catalizzatoredi vere esperienze. Allo stesso modo, spesso sivivono sensazioni che non toccano altro che lasuperficie dello “strato psicologico” dell’individuo, malo si scambia sovente con un obiettivo raggiunto o conun contatto con il proprio “sé” profondo. La maggiorparte delle volte queste sensazioni non sono cheun’illusione dalla quale si ricava un vivo piacere perchési percepiscono delle immagini e alcune sensazioni,cosa che in sé è molto gradevole; e ci si ferma aquesto stadio.

Per esempio, con i simulatori che si trovano nei luna-park, e in modo ancora più forte con i caschi virtuali,vivrete molteplici sensazioni ed “esperienze” aseconda del film proiettato, senza neanche muovervidalla vostra poltrona. Avrete l’impressione che il vostrocorpo diventi pesante o leggero, di cadere o di salireoppure di diventare più piccoli o molto grandi, di volaree di fluttuare nell’aria senza sforzi. In fin dei conti ciòche vivrete saranno dei passatempi sensoriali perchéil film avrà sollecitato certi organi di senso. Ma non sitratta affatto di fenomeni psichici. Siete in un vicolocieco sensoriale e desiderate che le sensazionicontinuino tanto sono piacevoli. E’ in effetti la stessacosa che si produce quando siete presi da un prurito:vi grattate.

Nel giro di un attimo questo grattare si trasforma inpiacere e diventa gradevole grattarsi. In medicina,questo fenomeno è chiamato “voluttà di grattarsi”.Anche in questo caso siete in un vicolo ciecosensoriale che produce uno stato patologico.

I fenomeni iniziatici si producono molto raramentedurante gli addestramenti, ma sopravvengonoparecchie ore dopo, persino una giornata dopol’addestramento.

Non bisogna quindi confondere i passatempisensoriali, che sul momento non provocano che unmomento gradevole, con gli esercizi iniziatici checonducono alle autentiche esperienze al di fuori dellesedute di allenamento, molto spesso di notte, e cheproiettano la coscienza fino ai “piani cosmici” (vederela definizione nello spazio "Abbonati").

I fenomeni iniziatici sono ben al di là delle sensazioniche appartengono alla nostra creazione personale. Maben pochi accettano di spingere lo studio più lontanodi questi strati che sono ancora legati alla volontàsubcosciente. Quelli che approfondiscono, scopronoinvece un altro aspetto di se stessi e dell’universo.

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ENTRATE NEL MONDOIIMMAGINARIO SENZA DROGHE

Iboga

In qualche anno l'interesse per l'iboga si èconsiderevolmente sviluppato, il che è attestatodalla ricchezza dei siti che gli sono dedicati. Esso è

nello stesso tempo un allucinogeno, il cui possesso incerti paesi è illegale, con rischi di detenzione fino a 20anni, un rimedio alla dipendenza (eroina, cocaina,alcool), e una pianta iniziatica nel bwiti africano.

Il Francese Jean-Claude Cheyssial gli ha consacratodue documentari: Il bosco sacro, nel 1995, e La nottedel Bwiti, nel 1997. Più recentemente, Vincent Ravalec,Mallendi e Agnès Palcheler hanno scritto a sei maniBosco sacro, Iniziazione all'iboga, 2004, libro che siaccompagna ad avvertimenti costanti: "L'Iboga non èné una droga, né un passatempo...".

Questi avvertimenti fanno eco a quelli de "La notte delBwiti" a proposito delle virtù curative della pianta"...bisogna sapere che assumere l'iboga comporta unasofferenza ancora più difficile da gestire della malattiastessa...".E' impossibile in effetti classificare l'iboga tra le droghericreative. Agli antipodi del divertimento, non invita afuggire la realtà ma opera un incontro con se stessi,con il proprio inconscio, e con gli antenati nellosciamanismo africano. Il suo utilizzo è rituale.Accompagna sempre un rito di passaggio: mortedell'uomo vecchio e rinascita, anche quando rinunciareall'uomo vecchio significa rinunciare alla malattia oalla dipendenza. E' d'altra parte a questo titolo cheesso appassiona la comunità scientifica che siinterroga sui meccanismi messi in gioco nelladisassuefazione dalle droghe.

Nel 1998, Anderson esprime l'ipotesi secondo la qualel'iboga ingerito in un contesto sciamanico opsicoterapeutico induce uno stato che si apparenta alsonno paradosso del feto e che si caratterizza per lasua plasticità ; permette alle esperienze traumatiche ditornare in superficie e di essere integrate.

Ora, precisamente, Michel Jouvet, biologospecializzato nella fase del sonno paradosso, sviluppala seguente ipotesi: Il sogno agisce come "unariprogrammazione del cervello". Infatti esso è ilresponsabile del "software"; permette di riconfiguraree di reinizializzare il sistema. Perciò è il guardiano deinostri programmi in fatto di abitudini, di bisogni, diindividuazione.Questa metafora viene utilizzata nei seminari in cui siassume dell'iboga: le testimonianze parlano dideprogrammazione, di dossier da sopprimere. Uno deipartecipati, venuto a seguito di una rotturasentimentale molto logorante, spiega che quando èandato via era come se le connessioni neurologicherelative a questa prova fossero state eliminate, comese l'evento non fosse mai successo. E' una pulizia deicircuiti neuronali, una specie di rimessa a zero deicontatori.

Un'altra proprietà interessante dell'iboga risiede nellapossibilità di manipolare il materiale immaginario, chesia attraverso il terapeuta, il nganga o il partecipante.E' sempre possibile fermarsi su un'immagine, tornareindietro, studiare un'alternativa. In ogni momentol'esperienza può essere guidata. Non c'è alcunaperdita di coscienza.

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La disposizione d'animo con la quale si assume l'ibogagioca un ruolo importantissimo. Per gli Africanidell'Ovest si tratta di un rito di passaggio. Il boscosacro permette di disfarsi di tutti i blocchi psicologici esociali accumulati nell'infanzia, di comunicare con imorti e di ottenere una direzione di vita.

Se si proviene da una cultura diversa, le visionisaranno differenti.

Ecco la testimonianza di un Fosfenista dopo unseminario tenutosi in Ardèche. La descrizione dellasua esperienza fa evidentemente riferimento ai lavoridi Francis Lefebure, di cui parleremo più oltre.

Notte tra sabato e domenica

Prima assunzione di iboga:Ogni partecipante si sposta verso il Nganga Mallendiche gli dà un cucchiaio di iboga in polvere. La pianta èveramente disgustosa, di un'amarezza estrema.

Dopo qualche minuto comincio a sentire dellevibrazioni nel corpo, nei chakra della pianta dei piedi edelle mani.

Quando il Nganga si muove vicino ad ognuno persomministrare una nuova dose, le vibrazioni siamplificano in tutto il corpo e il mio campo visivocomincia ad alterarsi.

Dopo la terza assunzione, sento uno stato vibratoriointenso e chiudo gli occhi. Percepisco un enormefosfene, anche se non ho fissato nessuna sorgenteluminosa. Questo fosfene comincia a roteare, poiassume l'aspetto di uno ruota dentata che gira.Capisco allora che questa prima visione simboleggia ichakra. Mi sento partire in rotazioni straordinarie ditutto il corpo a velocità stupefacenti.

Le visioni:Ho notato tre modi di percepire le visioni:La prima era l'organizzazione del caos visivo, con gliocchi chiusi. All'inizio la sostanza fosfenica riempiva ilcampo visivo, poi si è formata un'immagine. Diventavasempre più netta, fino a raggiungere l'intensità di unavisione, poi si disgregava in sostanza fosfenica perorganizzarsi in seguito in una visione differente. Sonostato colpito dall'evidenza di quello che affermava il DrLefebure: i fosfeni sono una porta verso lachiaroveggenza.

Il secondo tipo di visione si manifestava con gli occhiaperti. Appariva davanti a me un'immagine animata in3D. Era un fenomeno sorprendente. Il terzo tipo divisione si produceva su un supporto, un muro, unasuperficie piana che faceva da schermo. Ho notatoallora che le immagini vertevano sullo stesso tema.

Le visioni principali:Mi è impossibile ricordare tutte le visioni, tante sonostate quelle che sono sfilate davanti ai miei occhi, maricordo le seguenti:

Per un lungo momento, ho visto dei paesaggi urbani,dei binari di ferrovia, delle autostrade che sorvolavo.Poi, le une dopo le altre, sono sfilate delle case inpietra. Non ho capito il significato di queste visioni; hochiesto alla pianta di darmi la spiegazione, ma non horicevuto risposta, e le case hanno continuato a sfilare.Un altro episodio mi ha colpito molto; ho sorvolato unacosta bordata da capanne africane in paglia. Davanti aciascuna di esse si trovava un uomo armato di lancia.Poi un'enorme maschera africana si è messa apulsare davanti ai miei occhi. Ci sono passatoattraverso e ho visto una specie di pergamena, pienadi caratteri alfabetici e di ideogrammi, e su di essa hovisto scendere un testo scritto in un alfabetosconosciuto. "Parole magiche" ho sentito nella miatesta dopo aver chiesto alla pianta qual era ilsignificato di questa visione. Ma non sono riuscito adecifrare il messaggio. Mi sono chiesto se non fossistato africano in un'altra vita.

Ho avuto una visione bellissima, quella di un vulcanoenorme che entrava in eruzione. La proiezione discintille rosso-arancio altissime nel cielo e la lorocaduta sotto forma di gocce viola era spettacolare!

Un fosfene si è trasformato in sole, poi si è allontanatocon un'accelerazione incredibile fino a diventare unpunto minuscolo.

Ho avuto delle visioni di arabeschi che evocavano ilmondo azteco.

Ho visto in 3D la radice sacra iboga che girava su sestessa davanti ai miei occhi.

Ho avuto un'altra visione piuttosto strana. Mi sonosentito partire in strati lontani dell'astrale con lasensazione di trovarmi davanti al guardiano dellasoglia, colui che sbarra l'ingresso verso la sorgente, ilsé. Ho dovuto combattere questa creatura dall'aspettodiabolico, e ho pensato che il combattimento fosseperso in anticipo, che sarei morto. In quel momento ècomparsa un'entità positiva, si è diretta verso ilguardiano della soglia e l'ha ridotto in pezzi. Non miricordo il seguito, ma ho capito che ero protetto daforze spirituali potenti. Questa visione è l'esatta replicadi un sogno che avevo già fatto.

Sabato mattina

Guarigione spirituale degli angeli:Per quanto straordinario possa sembrare, ho visto coni miei occhi fisici due angeli grandi come una mano, dauna parte e dall'altra del mio plesso solare, effettuareuna guarigione energetica di questo chakra. Bisognasapere che questo era stato violentementedanneggiato due anni prima. Sommerso di emozioneper questa guarigione, ho pianto di gioia per un lungomomento. Sentivo il mio plesso solare che si svuotavadi tutte le emozioni represse; ero pieno di unagratitudine immensa.Poi, ho sentito la salita di Kundalini, dal chakra dellabase fino al chakra del cuore, accompagnata dalla

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seguente visione: davanti a me, un muro di pietra si èsocchiuso per lasciar filtrare una luce di un biancoestremo.Il pomeriggio seguente, ho sentito un'apertura di cuorestraordinaria, un sentimento di appartenenza e diaccettazione per tutto ciò che mi stava intorno.

Sabato seraIl sabato, a mezzanotte, è iniziata la seconda notte dasveglio: l'iboga era mescolato con del miele che lorendeva molto più gradevole.

Ho passato una notte molto difficile, non mi ricordomolto bene come si è svolta esattamente, ma incompenso quello che mi ricordo è di essermi sentitoaggredito su un piano energetico. Avevo il corpocompletamente saturato a livello vibratorio e non avreipotuto sopportare la minima dose di ritmosupplementare. Mi sembrava di essere sul punto didisintegrarmi. Impossibile guardare la fiamma dellecandele: era insopportabile ! Allora sono rimasto per unlungo istante a guardare il soffitto per alleviare latensione che sentivo nel mio corpo.

Dopo un attimo, ho sentito un'attivazione a livello deiprimi chakra, poi delle enormi onde di energia sonosalite dalla parte inferiore del corpo per accumularsi neltorace. Ho cominciato a sentire un caldo pazzesco, lamia maglietta era inzuppata e ho dovuto toglierla.L'energia era bloccata a livello della gola e continuavaad accumularsi a livello del petto, provocando unsurriscaldamento. Ero al limite del panico.

Non so esattamente come mi sono ripreso, ma dopo unpo' sono riuscito a far salire l'energia poco per volta alivello della gola e della testa.

Verso la fine della notte, ci hanno dipinto il viso con delcaolino bianco e hanno messo uno specchio davanti aciascuno di noi, e l'obiettivo era prendere contatto coni nostri antenati. La prima visione che ho avuto non eraun volto ma un immenso complesso immobiliare chenon riuscivo a vedere nella sua globalità. Ho fatto moltafatica a conservare questa visione che lasciava il postoal mio riflesso al minimo movimento degli occhi.Dopo ho visto dei volti, alcuni dei quali erano fissi,come disegnati a matita, e altri erano animati come alcinema.

Non sono riuscito ad interpretare tutte queste visioni.

Domenica mattinaTerminata la serata, mi sentivo in uno statostraordinario e sono uscito ad ammirare l'alba. Ho fattoun fosfene e ho visto il sole danzare davanti ai mieiocchi e girare su se stesso. Ho assistito lì ad unfenomeno descritto dal Dr Lefebure. Poi ho proiettatodei fosfeni sul prato, cosa che ha innescato dellevisioni nette come le immagini di un film.

Più tardi ho cominciato a sentire la fatica. Gliabbassamenti di voce di cui soffrivo avevano senz'altroun legame con lo sblocco del chakra della gola.

Constatando che il mio cuore aveva un battito superiorea 100, sono andato a cercare il Nganga Mallendi che haimposto la sua mano destra sul mio cuore. Moltorapidamente, ho sentito un grande calore che miavvolgeva il cuore e che scendeva progressivamente.In qualche minuto il mio cuore aveva ritrovato il suoritmo normale. Mallendi mi ha detto che ormai non avreipiù avuto problemi sotto quel profilo.

Domenica sera ho potuto finalmente dormire di nuovo,dopo due notti in bianco.

Il minimo che possa dire è che ho avuto la sensazionedi attraversare una prova immensa e che ho vissutoun'esperienza estremamente potente.

Ho spesso sentito un grande sconforto. Ho anche avutodei grossi momenti di risveglio e di gioia.

Questa testimonianza si riferisce costantemente ailavori del Dr Lefebure, che ha messo in evidenza ilruolo della luce nel passaggio dal selvaggio all'umano.La scoperta del fuoco è stata capitale. Prima esso èdiventato il punto di convergenza delle attività delgruppo. Poi ha generato una gerarchia tra coloro chedetenevano la conoscenza (i guardiani) e gli altri. E' quil'origine dello sciamanismo.

Per il Dr Lefebure la spiegazione è semplice. Vegliare ilfuoco significava fissarlo in permanenza, significavafare dei fosfeni. Ora, qualunque pensiero acquisisceun'energia supplementare quando è mescolato ad unfosfene. Sono i fosfeni che hanno permesso lo sviluppodel cervello superiore. Li si ritrova nel fondamento dellereligioni.

Vedere: www.fosfeni.com/genese.html

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SVILUPPATE LE VOSTREAFFINITÀ

INFLUENZA A DISTANZA

SI PUO' INFLUENZARE QUALCUNO A DISTANZA?

In teoria no, ma in pratica si, perché la natura umanaè debole. Si può agire su una persona solo se sientra nella sua struttura mentale, nei suoi schemi di

pensiero. Quando siamo vicini ad un'altra persona, icampi energetici si interpenetrano, pur conservando laloro integrità: essi possono separarsi.

E' quindi IMPOSSIBILE agire su qualcuno, a meno chequesti non creda nella possibilità di un'influenza.Il mago è colui che crea una breccia instillando ildubbio nello psichismo. E' quindi opportuno nonlasciare che il dubbio si insinui. Siamo influenzabilisolo se lo vogliamo. E' importante avereintellettualmente questo concetto: questo forma unoscudo.Quindi, se abbiamo delle esperienze con una personaè perché abbiamo delle affinità. Se si volesse agire suuna persona, bisognerebbe trovare in lei la breccia chelo permette.

Vedere anche: il sortilegio

Quanto alle cure a distanza, del tipo magnetizzazionea distanza, è pura utopia. Un vero placebo, per nondire di più. Tuttavia, chi soffre ha bisogno di credere, ecerte forme di credenza, lo sappiamo, agiscono sulmorale, e quindi agiscono sul processo diguarigione…

Esercizio di avvicinamento psicologicoRappresentatevi una persona dentro un fosfene, conl'idea che essa si comporti con voi in una manieraparticolare. Può essere un padrone con cui avete unmalinteso, una persona con cui non andate d'accordo,oppure una commissione che dovete affrontare per unesame.

Il fosfene procura un sentimento di vicinanzapsicologica con la persona scelta:• Le vostre immagini visuali sono più nette.• Vi sentite affettivamente più vicini a lei.

Ripetete questo esercizio due volte al giorno per 15minuti, per 15 giorni, scegliendo se possibile unapersona che non incontrerete se non alla fine delle duesettimane. L'ideazione riguardo a lei sarà più ricca esarete inclini a vedere solo i suoi lati positivi. Se sitratta di una persona che vi intimorisce, saprete cosadirle, sarete in grado di replicare.

Con la pratica, i fosfeni migliorano l'intuito, cosa che vidarà la sensazione di conoscere già un po' questapersona, anche se non l'avete mai vista prima.Rimarrete calmi e sicuri di voi, il che è importante perla riuscita sociale. Gli aspetti positivi della relazionecon il vostro interlocutore saranno rafforzati, mentre gliaspetti negativi tenderanno ad attenuarsi, perché laluce tende a purificare il pensiero. "La luce porta versoil bene", diceva Manès.

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Analisi

Questa forma di Mixaggio Fosfenico aumenta leinformazioni che abbiamo sulla persona piazzata nelfosfene.

Modifica la percezione che abbiamo di lei, cosa che ciconduce ad adottare un'altra attitudine in suapresenza. Il nostro interlocutore non potrà che essernesensibile.

Per rendere l'esperienza ancora più concludente, nelmomento dell'incontro proiettate un ritmo su questapersona. I risultati saranno sorprendenti. E' in questosenso che possiamo parlare di influenza,comprendendo bene che questa è in funzione delladistanza.Più emettitore e ricettore sono vicini, più latrasmissione energetica sarà efficace. L'influenza agrande distanza è un'utopia nata dal folkloreparapsicologico.

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IL FOSFENE: RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA NERVOSO

INSONNIA

L'insonnia è un disturbo del sonno caratterizzatodall'impossibilità di dormire o di rimanereaddormentati la notte per un periodo ragionevole.

L'insonnia comporta generalmente una sonnolenzadurante la giornata. Alcuni soggetti descrivono isintomi dell'insonnia nel modo seguente: "Si hal'impressione di non essere mai veramenteaddormentati, di non essere mai veramente svegli".Alcuni tipi di insonnia, in particolare quelli a caratterepsicologico, possono essere trattati efficacementecon la pratica del Fosfenismo. Le insonnie prodotte dacause fisiche (apnea del sonno, poliuria notturna),rientrano in altri metodi.

Le principali cause di insonnia che possono esseretrattate con la pratica del Fosfenismo sono:

• lo stress• l'ansia• la paura • gli choc psicologici• gli sfasamenti orari. In chi cambia regolarmente fusoorario, il ciclo circadiano non coincide più con i ritmibiologici. Lo sfasamento dei periodi di sonno puòprovocare insonnia. • il lavoro con turni• il sonno leggero legato ad una risposta fisica aisogni• gli effetti collaterali di alcuni farmaci• l'assunzione di prodotti stimolanti• alcune allergie alimentari• la dipendenza dai sonniferi

• La mancanza di esercizio• la disidratazione. La disidratazione concentra letossine e gli stimolanti nell'organismo, e può generaredei casi di insonnia. L'assunzione di due bicchierid'acqua può contribuire all'addormentamento in unlasso di tempo di una o due ore.• la perdita di sonno dovuta all'età. La capacità didormire per lunghi periodi si perde con l'età, perquanto rimanga invariato il tempo necessario per ilsonno.

Gli effetti della pratica del Fosfenismo sul sonno.

Il principale effetto benefico del Fosfenismo sul sonnoderiva da una regolazione del flusso nervoso. In effettii fosfeni sono dei potenti regolatori del flusso nervoso.Si sa sin dagli anni 1950 che la luce ha unagrandissima influenza sulle funzioni ormonali, conl'intermediario dell'ipofisi, e recentemente deiricercatori hanno utilizzato l'azione strutturante dellaluce sul sistema nervoso dei depressi cronici. Ineffetti, questi ricercatori si sono accorti che, in certeforme di depressione, le ricadute più gravi si verificanoin periodo autunnale, epoca in cui la luminositàcomincia a decrescere. In alcuni ospedali i depressicronici sono sistemati sotto lampade molto forti, ingrado di produrre almeno 10 000 lux.

La luce – e in particolare i fosfeni – hanno un'influenzaprioritaria sulla produzione di melatonina. Il che spiegail ringiovanimento cerebrale constatato da tutte lepersone che praticano il Fosfenismo.

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Questa produzione di melatonina è naturale al 100%poiché trae origine da una delle nostre funzionicerebrali, essendo semplicemente attivata dai fosfeni.Ecco che cosa può costituire un serio palliativo aisostituti chimici.

La S.A.D. (Depressione Affettiva Stagionale), moltodiffusa nei paesi nordici a causa dell'estremalunghezza delle notti, ha spinto medici e ricercatori atrovare un'alternativa ai farmaci per combattere questoproblema.

La luce viene anche utilizzata come sincronizzatore ingrado di regolarizzare i ritmi del sonno completamentesfalsati. Oggi il mondo medico è unanime nelriscontrare tutti i benefici che può apportarel'esposizione a lampade che riproducono la luce delgiorno.

Ma perché fermarsi al semplice utilizzo dell'azionedella luce sulla produzione ormonale ? L'efficacia dellaluminoterapia può essere rinforzata con la pratica delMixaggio Fosfenico. Nulla impedisce, nel corso dellaseduta, di fissare periodicamente una sorgenteluminosa sviluppando così la propria attenzione, lapropria concentrazione, la propria memoria, il propriospirito di iniziativa, mentre nel contempo si beneficiadell'effetto fototerapeutico della lampada.

Gli esercizi fosfenici applicati per facilitarel'addormentamento e il recupero

Le ripercussioni sul sonno dell'utilizzo dei fosfeni sonofacilmente osservabili. Associare un pensiero alfosfene aiuta ad addormentarsi. L'addormentamentonon si produce mai durante la fissazione dellalampada, ma sempre durante la presenza del fosfene.Il rischio di svegliarsi al mattino con la lampada accesaè dunque evitato.

Questa pratica aiuta a ritrovare il sonno; ha guarito cosìgià parecchi insonni. Dopo qualche giorno diallenamento, i sogni diventano più colorati, piùluminosi; le immagini oniriche sono spesso più grandi.

Se ad esempio il soggetto sogna una montagna, saràla montagna più alta che abbia mai visto. Al mattino sirisveglierà più lucido, più dinamico, e tutta la giornatasarà improntata ad una gioia interiore.

ESERCIZIO: Ponetevi ad una distanza di 1.50 – 2 mdalla lampada e fissatela per 30 secondi. Se utilizzatela Lampada Fosfenica Tascabile, tenetela all'estremitàdel braccio, di fronte a voi.

Osservate il fosfene per circa 3 minuti, fino alla faseblu. Riaccendete la lampada e ricominciate la stessaoperazione per più volte di seguito.

PER GLI INSONNI: L'esercizio è uguale al precedente,salvo che questa volta non dovrete attendere la fine delfosfene. Dal momento in cui quest'ultimo vira al blu,riaccendete la lampada.

Il lasso di tempo di 3 minuti si riduce a 2 minuti circa,e non eccede i due minuti e mezzo.

L'ALTERNOFONO: la macchina di attivazione cerebraleinventata dal Dr LEFEBURE, basata sul principiodell'audizione alternata, può essere utilizzata percreare uno stato di rilassamento, ma anche perfacilitare l'addormentamento.

Il ronzio, al ritmo di tre secondi per lato, permette diraggiungere uno stato di iper-rilassamento, mentre ilritmo di quattro secondi per lato provocal'addormentamento. E' un apparecchio eccellente peralleviare l'insonnia.

Queste diverse tecniche sono molto efficaci per i casidi insonnia citati più sopra.

Nel caso di insonnia provocata dalla disidratazione,dalla mancanza di esercizio o dall'uso eccessivo distimolanti, il Mixaggio Fosfenico ha come effettosecondario quello di incoraggiare lo spirito di iniziativa.

Incita a prendere in mano il proprio destino e a risolverei propri problemi in modo volitivo, che si tratti dellapratica regolare di esercizio fisico, dell'assunzione diacqua al momento opportuno o del controllodell'assunzione di prodotti stimolanti.

L'insonnia non è una fatalità, e i sonniferi noncostituiscono certamente la sola soluzione a questoproblema.

L'utilizzo della luce può rivelarsi molto efficace graziealla sua profonda azione regolatrice sui ritmi biologici.

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CERVOSCOPIA ESTUDIO DEL DIGIUNO

DIGIUNO

La pratica del digiuno non è nuova. Le sue virtùcurative sono conosciute sin dall’Antichità.Ippocrate raccomandava il digiuno. Socrate e

Platone lo consideravano un rimedio sovrano per unbuon equilibrio fisico e mentale, e praticavanoregolarmente dei digiuni di dieci giorni. Quanto aPitagora, digiunò quaranta giorni prima di passare unesame all’Università di Alessandria ed esigeva lastessa cosa dai suoi allievi prima di accettarli.

La pratica del digiuno è scritta nella natura poiché glianimali si astengono dal cibo quando sono malati oferiti. Il digiuno riposa l’organismo, lo detossina, lorigenera. E’ prudente fare una preparazione prima diintraprendere un digiuno e arrivare gradualmente aduna alimentazione normale quando lo si interrompe.

Uno studio intrapreso in Germania per misurarel’impatto del digiuno sul sonno ha rivelato unmiglioramento della qualità soggettiva del sonno, unrecupero di energia durante la giornata, un miglioreequilibrio emotivo e una migliore concentrazione per iquindici soggetti osservati.

Praticato in tutte le società tradizionali, il digiuno èstato regolarmente associato a dei riti. Spessoprecede le iniziazioni.Quasi tutte le religioni lo menzionano e gli riconosconoun valore spirituale. Appare più di cinquanta volte nellaBibbia.

E’ a questo aspetto spirituale del digiuno che il DrLEFEBURE si interessa. Nel 1963 questo medico ericercatore francese ebbe l’idea di controllare conl’utilizzo dei fosfeni l’efficacia degli esercizi iniziaticiche gli erano stati insegnati. I fosfeni sono tutte lesensazioni luminose soggettive, cioè quelle che nonsono direttamente causate dalla luce che stimola laretina. Fu così che scoprì l’importanza del ritmo deidue secondi. In effetti, quando si effettuano delleleggere oscillazioni della testa, questo è il ritmo chetrascina il fosfene, mentre con un ritmo più rapido o piùlento, esso resta fisso.

Forte di questa prima scoperta, studiò che cosasuccedeva con due fosfeni e mise a punto ilcervoscopio, per il quale vinse un premio. Questoapparecchio gli permise di fare nuove osservazioni suiritmi cerebrali. Tre anni dopo, ebbe l’idea di vedere che cosasuccedeva se si pensava ad un soggetto preciso inpresenza di un fosfene. Scoprì così le basi di quelloche sarebbe diventato il suo metodo: il MixaggioFosfenico.

Fosfene e pensiero agivano in sinergia permettendo losviluppo della memoria, dell’intelligenza e dellacreatività.Fosfene, ritmo e pensiero, ecco gli ingredientifondamentali di ciò che egli chiama uno yogascientificamente migliorato.

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Se il Dr LEFEBURE raccomanda il digiuno è per lerivelazioni che esso può provocare. Nel suo Corsocompleto di Fosfenismo, egli si pone la seguentedomanda:"Che cosa succede se associate un pensiero aldigiuno?

Se associate un pensiero al vostro digiuno, specie senon è esageratamente prolungato, ottenete dei risultatimolto interessanti. Tutti quelli che hanno praticato ildigiuno sono d’accordo: durante il digiuno, il sonnodiventa più leggero e il dormiveglia molto piùimportante nella vita ordinaria.Nel dormiveglia, o sonno leggero, capita spesso diricevere sotto forma di sogni, delle visioni, dellepercezioni uditive… delle direttive sugli esercizi piùadatti alla vostra natura. Ciò si produce anche nellostato di veglia (sappiamo che il digiuno favorisce levisioni). All’inizio associate al digiuno i vostri eserciziabituali. I più adatti sono il Mixaggio Fosfenico e imantra.

Per i dondolamenti, poiché sarete molto più sensibilialle vertigini durante il digiuno, fate semplicemente deimovimenti molto piccoli.

Le contrazioni statiche non vanno bene a causa delconsumo di ossigeno conseguente, ma la respirazionecon una leggera mancanza d’aria è assolutamenteappropriata. Tutto questo lo sentirete d’istinto.

Mantra e Mixaggio Fosfenico si associano molto beneal digiuno.

Potrete chiedere quali sono gli esercizi più adatti nellapratica del vostro sviluppo spirituale, della vostrainiziazione.

Riceverete allora degli esercizi specificamente adattatialla vostra natura, (…) degli esercizi con i quali avreteuna certa facilità a perseverare quando avrete finito ildigiuno perché sono degli esercizi che rispondono allavostra personalità."

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SFUGGITE AL CICLO DELLE INCARNAZIONILO YOGA DI BUONE INTENZIONI

KARMA

Il karma, la cui radice sanscrita significa "azione,atto", è un termine che designa il ciclo delle causee delle conseguenze legato all'esistenza degli

esseri viventi.

Il karma è la somma di quello che un individuo ha fatto,sta facendo o farà. I risultati di queste azioni sichiamano karma-phala. Il karma non è un meccanismodi punizione o di vendetta, ma una sorta di scuola divita, che si ritiene permetta agli individui di capire imeccanismi dell'evoluzione verso uno stato superiore.

Nelle religioni che incorporano i concetti direincarnazione o di rinascita, gli effetti degli attikarmici si ripercuotono sulle diverse vite di unindividuo. Il karma, quindi, rende gli esseriresponsabili delle loro azioni e dell'incidenza che essepossono avere sugli altri.

La legge del karma è un concetto centrale in numerosereligioni dharmiche, quali l'induismo, il sikhismo o ilbuddhismo. Ciascun essere è responsabile del propriokarma, e dunque della propria uscita dal samsara, ociclo delle reincarnazioni.

I primi riferimenti al karma avrebbero come origine leUpanishad. Il concetto di karma può anche essereritrovato all'interno di movimenti esoterici occidentali,come i RosaCroce o la Teosofia.

Il concetto di karma può piacere agli occidentalireligiosi o spiritualisti. Il fatto che la virtù sia

ricompensata, al contrario del peccato, non è cosìlontano dalle credenze cristiane e può sembrare piùlogico del concetto di dannazione eterna. Così come ilconcetto di cattivo karma accumulato non è cosìlontano dal concetto di peccato originale.

Il Dottor LEFEBURE, medico e ricercatore francese,paragona i meccanismi messi i gioco nel karma alfunzionamento del cuore:"Noi dobbiamo fare lo sforzo volontario di dare, ilritorno avviene passivamente a causa di ciò che lafilosofia indù chiama il karma. Il cuore lavora nellostesso modo, esclusivamente come una pompa chespinge, e non come una pompa che spinge e aspira;ed è la forza del sangue lanciato che spinge quello cheè davanti, provocando il ritorno al cuore attraverso ilcircuito circolatorio, proprio come se non dovessimoprendere coscienza dei dettagli del meccanismo delkarma, che ci porterebbe a colpo sicuro sulleconseguenze delle nostre azioni. " (vedere UniversoEnergia Fosfenica n.° 2).

Lo yoga delle buone azioni (o karma yoga) costituisceun sistema evidente per non accumulare cattivokarma. Nondimeno, esso deve essere accompagnatoda buone intenzioni. Le diverse tradizioni induiste obuddiste definiscono la meditazione e il lavoro su di sécome agenti di salvezza.

Queste tecniche iniziatiche si propongono di aiutare gliindividui a sfuggire al ciclo delle reincarnazioni,sbarazzandosi del karma cattivo.

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E' così che il Dr LEFEBURE, medico e ricercatorefrancese, ha elaborato quello che chiama uno "yogascientificamente migliorato": il Fosfenismo.

In particolare, egli ha inventato il Girascopio, unapparecchio basato principalmente sulla ruota dellapreghiera Tibetana, ma anche sulle danze rotatorie deidervisci rotanti. Il Girascopio permette una sorta dicentrifugazione dell'anima attraverso la meditazionegiroscopica.

In una centrifuga, gli elementi pesanti si accumulanoin periferia mentre, per reazione, gli elementi piùleggeri si trovano concentrati al centrodell'apparecchio. Il Girascopio ha un'azione similaresui pensieri dell'individuo, rigettando con forza i piùpesanti e concentrando i più sottili. Viene così prodottoun potente effetto di purificazione della coscienza, checostituisce un modo per sfuggire alla legge del karma.

La meditazione giroscopica tocca gli strati più profondidella psiche dell'individuo, al contrario dellapsicanalisi che non interessa che gli strati piùsuperficiali.

Le tecniche iniziatiche non hanno nulla a che vederecon la psicanalisi. In effetti, quest'ultima si focalizzasu ciò che è patologico. Ora, è sicuramente piùinteressante far venire alla coscienza qualcosa di piùelevato. Una persona innamorata vede la "vita in rosa"e non pensa più ai suoi problemi. Questo processo èsalvifico. Lo spirito ha una direzione positiva chegenera uno stato di coscienza più elevato.

Al contrario, la focalizzazione su un'idea nera generauno stato di coscienza negativo che, alla lunga, sitrasforma in depressione. Grazie alle tecnichefosfeniche, ritroverete il cammino dei sogni, unprocesso salvifico e trascendente.

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ESPERIENZE INIZIATICHE Tomo III. Dondolamenti misticiDa millenni, i dondolamenti sono praticati innumerose tradizioni, con lo scopo di ottenerel'apertura dei centri sottili o chakra, per provocaredelle esperienze psichiche; essi hanno un ruolopreponderante nella pratica di tutte le religioni. Idondolamenti sono tecniche iniziatiche tradizionaliin grado di provocare la separazione del corpodall'anima, immergendola nel mondo spiritualedove essa ottiene delle rivelazioni.

Le testimonianze delle persone che sono state inuna condizione di morte apparente vanno nellostesso senso delle descrizioni delle esperienze deimistici. I dondolamenti sono in rapporto diretto conil cosmo e con la forza divina universale.

LE HOMOLOGIE, o la luce dell'Asia difronte alla scienza.E' attraverso un ripiegamento,un'introversione delle forze psicologiche efisiche, che l'uomo può diventare un iniziato.Questa è la tesi essenziale dell'opera delDottor LEFEBURE "Le Omologie", che perse stessa intende giustificare la magia – insenso antico – scienza dei magi, sacerdotidi Zaratustra, che possedevano le chiavidell'aldilà. Questo conduce ad uno studiomolto approfondito della reincarnazione, lasua messa in parallelo con le leggidell'ereditarietà così come con le leggi delkarma.Il Dottor LEFEBURE in questo libro dàanche il metodo del suo maestro GALIP,così come gli è stata trasmessa.458 pagine.

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lesHomologies

o la luce dellʼAsiadi fronte alla scienza

la rubrica del libro

Dottor Lefebure

ESPERIENZE INIZIATICHETOMO II

DONDOLAMENTIMISTICI

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GIRASCOPIO:APPARECCHIO PER FAR SALIRE KUNDALINI.

KUNDALINI

La parola sanscrita kundalini significa sia"arrotolato" sia "arrotolato come un serpente".Esistono altre traduzioni, come "potenza del

serpente", che evidenziano la natura energetica delconcetto. Alcuni autori suggeriscono un parallelo traKundalini e il caduceo, simbolo greco costituito da dueserpenti arrotolati.

Il concetto di Kundalini proviene dalla filosofia yogidell'India antica e si riferisce all'intelligenza maternache presiede al risveglio e alla maturazione spiritualechiamata Kundalini Shakti.

Secondo la tradizione yogi, la Kundalini èacciambellata nel chakra della radice e si avvolge contre giri e mezzo intorno al sacro. Il risveglio di Kundaliniè associato alla manifestazione di fenomeni energeticicaratteristici, percepiti dagli yogi in maniera somatica.La salita di questa energia è un fenomeno vibratorioche accompagna nello yogi un periodo di sviluppospirituale.

I riferimenti più antichi che si possono trovare suKundalini datano all'ottavo secolo delle Siva Sutra.Ciononostante il concetto di Kundalini risale ad epocheben più antiche, anche se le tradizioni orali non nehanno evidentemente lasciato traccia.Uno dei primi Europei che introdussero il concetto diKundalini in occidente fu Sir John Woodroffe, chescrisse "La Potenza del Serpente", sotto lopseudonimo di Arthur Avalon. Successivamente C.W.Leadbeater della Società Teosofica, e ancora di più lopsicologo C.G. Jung, fecero molto per diffondere taleconcetto.

Ai nostri giorni Kundalini può essere considerato unconcetto popolare, poiché è ampiamente citato nel

mondo dello yoga e della New Age, grazie inparticolare all'opera di Gopi Krishna. Ciononostante lapopolarizzazione del concetto in occidente non hacontribuito in modo particolare ad una realecomprensione di che cosa è Kundalini. Alcuni autoriipotizzano che Kundalini sia una forza pericolosa edifficile da risvegliare. Altri affermano che solo qualchegrande iniziato, nascosto nei recessi dell'Asia, sia ingrado di trasmettere questi insegnamenti di cui lamaggior parte delle persone sarebbe indegna.

Portando una chiarezza nuova a questo proposito, ilDottor Francis LEFEBURE, medico e ricercatorefrancese, ha studiato l'aspetto fisiologico di Kundalinie ha messo a punto un apparecchio che permette dirisvegliarla in un quadro scientifico.

Nel suo libro "Dalla ruota della preghiera alla dinamospirituale", il Dr LEFEBURE presenta le scoperteteoriche che l'hanno condotto alla creazione delGirascopio, la macchina per far salire Kundalini. Il DrLEFEBURE descrive come ciascuno può provocare ilrisveglio di Kundalini con un'ora di addestramento algiorno. La potenza di questo risveglio è in generalesufficiente perché si producano gli effetti classici dellasalita di questa forza, in modo tale che losperimentatore non possa più dubitare che ciò che hain lui è la "vera Kundalini". Il risultato è assolutamenteconvincente. Il soggetto sarà allora libero di fermare lìil suo addestramento, o di spingere oltre il suosviluppo con questo apparecchio.

Estratto del libro "Dalla ruota della preghiera alladinamo spirituale":"Per le persone che non conoscono le tradizioniorientali su Kundalini, diciamo che essa è una forza dicui si ha pienamente coscienza nel momento in cui si

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manifesta. Produce anche diversi stati disupercoscienza, che a volte vengono chiamati, aragione, "stati ipervigili".

Questa forza assume fondamentalmente un ASPETTOVORTICOSO. Appare nella parte inferiore del tronco, acirca uno-due centimetri al di sopra del centro delperineo, poi si innalza.

In certe descrizioni, questa ascensione avviene informa elicoidale intorno all'asse verticale del corpo,passando per il centro di gravità su un soggetto inpiedi, in posizione corretta. Si prende facilmentecoscienza della linea virtuale che è tale verticale.Secondo altre descrizioni, essa sale all'interno dellacolonna vertebrale seguendo le sue sinuosità, il che èparticolarmente strano perché normalmente non la sipercepisce, se non molto leggermente nellearticolazioni in certi movimenti un po' forzati, e a livellodella pelle, attraverso le apofisi spinali delle vertebre,che puntano un po'.

Si ha un bel "concentrarsi" su queste sensazioni, nonsi sentirà quasi più la propria colonna. Ma, sotto uncerto aspetto della salita di Kundalini che siamoriusciti a riprodurre con le esperienze che andremo adescrivere, si percepisce "qualcosa di straordinario",una forza che sembra sovrannaturale, lungo tuttol'interno della colonna vertebrale.

E' ciò che alcune delle esperienze che descriveremohanno provocato, quando in realtà non lo stavamo

ricercando. Siamo quindi proprio in presenza della"vera" Kundalini.La salita di Kundalini è descritta come in grado di"mettere in movimento i chakra", cioè gli organiprincipali del primo dei corpi sottili (chiamato corpoeterico). Ora questo movimento è una rotazione, unvortice. Non si tratta dunque altro che di localizzazioniparticolari di questa forza di Kundalini, vero turbiniodello spirito.

Abbiamo detto che questa forza si innalza con unmovimento elicoidale. Teniamolo bene a mente, èmolto importante per le nostre esperienze e per lespiegazioni degli effetti che essa produce quandoraggiunge la testa: sopravviene uno stato diilluminazione interiore, una purificazione dei pensieri edei sentimenti, e simultaneamente dei poteri mentali(...)."

E' attraverso la rotazione del pensiero che Kundalini,forza vorticante, viene attivata. La danza dei derviscirotanti, o le ruote della preghiera Tibetane, sonobasate sullo stesso principio rotazionale. L'effettosulla psiche è simile a quello di una centrifuga.

Quando si centrifuga del sangue, ad esempio, glielementi pesanti sono spinti in periferia dalla forzacentrifuga, mentre, per rezione, gli elementi leggeri (inquesto caso l'acqua pura) si trovano concentrati alcentro dell'apparecchio. Succede la stessa cosa conla coscienza, e si verifica allora un'autenticapurificazione dei sentimenti.

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GIRASCOPIO CONCENTRICOTre girascopi in uno!

Girascopio, Bi-Girascopio eGirascopio Concentrico.

Equipaggiato con due motori indipendentil'uno dall'altro e reversibili.

Questo modello possiede più giochi di paleche permettono tutte le combinazionipossibili, rendendo così il lavoro suKundalini ancora più potente.

Comprende il manuale "Kundalini tomo 3"in cui troverete tutti gli esercizi.

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LA FOSFENIZZAZIONE

MAGNETISMO

Non sono necessari anni di studio per diventarebuoni magnetizzatori. Non c'è bisogno didivorare una biblioteca intera; ciò che serve è la

pratica. Grazie alla pratica, la sensibilità si accresce esi prende coscienza del "mondo invisibile".

Esercizio di mummificazione per constatare la potenzadel vostro magnetismo associato al Fosfenismo.

Tagliate in due un pezzo di carne e rimettete in frigouna delle due metà. Servirà da testimone.Constaterete rapidamente la sua decomposizione e lasua putrefazione.

Quanto alla seconda metà, andrete a magnetizzarlauna ventina di minuti al giorno, mettendo la manodestra sulla mano sinistra e tenendo le braccia tese(invertire per i mancini). Nello stesso tempo, fate unfosfene e proiettatelo sulle vostre mani. Dopo qualchegiorno, il pezzo di carne sarà mummificato. Non potràpiù decomporsi. Il lavoro con i fosfeni accelera lavelocità di mummificazione.

Magnetizzazione e fosfenizzazione dell'acqua

Magnetizzata con la mano destra (+), l'acqua diventafresca e acidula; stimola e regolarizza ilfunzionamento degli organi e agisce in particolaresullo stomaco, sul fegato e sull'intestino, alleviando iproblemi di digestione e di costipazione. E' un ottimopurgante.

Magnetizzata con la mano sinistra (-), l'acqua diventainsipida e alcalina, e diventa sedativa.

Le sue proprietà sono miste quando si utilizzanoentrambe le mani.

Per un litro d'acqua, praticate l'operazione per unaventina di minuti, all'alba o al tramonto. Fate unfosfene fissando il sole per due secondi attraverso unpezzo di stoffa, senza occhiali o lenti a contatto.

Poi, nello stesso momento in cui magnetizzeretel'acqua, imponendo semplicemente le mani su unabottiglia di vetro, proiettate il vostro fosfene sullabottiglia con un pensiero di guarigione. Ripetetequesta operazione per più giorni di seguito. Chiudetela bottiglia con un tappo di sughero. Nel giro di qualchegiorno, con una seduta di 20 minuti al giorno, la vostraacqua sarà ben carica (magnetizzata e fosfenizzata).

Bevetela o fatela bere ad un paziente, sarete sorpresidel risultato.

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IL FOSFENE : COME FAVORIRE LA PRODUZIONE DI IMMAGINI GEOMETRICHE

MAndala e rune

Nuomerose tradizioni fanno appello arappresentazioni grafiche, non soltanto persimboleggiare il sacro, ma anche per

ispirarsene oppure per entrare in comunicazione conesso.

La maggior parte degli studi Universitari occidentalirimangono al livello intellettuale e considerano tuttequeste rappresentazioni come metafore. Nello stessomodo, certi studi pseudo-esoterici non fanno altro cheperdersi in congetture, mentre il potere dei simboli,delle rune e dei mandala è ben reale.

Il Dottor Francis Lefebure ha effettuato numerosericerche sulle capacità del cervello di produrreimmagini, le quali possono portarci ad unacomprensione scientifica e fisiologica dei meccanismidi creazione delle rune, dei simboli e dei mandala. Ilsuo studio si fonda sull'utilizzo sistematico dei fosfeni,che sono un sistema unico per misurare certiparametri cerebrali, non individuabili altrimenti.

I fosfeni sono tutte le percezioni luminose soggettive,cioè tutte le sensazioni luminose che non sonodirettamente generate dalla luce che stimola la retina.Ne fanno parte le immagini dei sogni o le visioni detteipnagogiche (quelle che sopravvengono durantel'addormentamento).

Stimolando la terza zona del cuneo con una correnteelettrica, si provoca la comparsa di fosfeni di varieforme geometriche: quadrati, cerchi, triangoli e croci,così come linee dritte e frastagliate. Questa zona del

cervello è dunque specializzata nella produzione diimmagini di forma geometrica.

Per quanto a volte complessi, i simboli, le rune e imandala possono essere ricondotti alle formegeometriche semplici che li costituiscono. In effetti, lacaratteristica di un mandala è di essere il disegno diun quadrato che contiene un cerchio, con molteplicialtre suddivisioni possibili.

D'altra parte, le forme geometriche generate dalcervello possono a volte essere in movimento. Iltriskel, runa celtica, o la svastica, simbolo sanscrito,sono entrambi la rappresentazione di una croce inmovimento.

Carl Gustav Jung cita numerosi casi di apparizionespontanea di forme geometriche (rune, simboli emandala) nei sogni dei suoi pazienti. Egli le interpretacome una rappresentazione del sé, archetipo dellatotalità psichica.

Quale che sia l'interpretazione che si dà loro, rune,simboli e mandala costituiscono dei supportiinteressanti per la meditazione. Potete realizzare voistessi la seguente esperienza:

Esperienza con i fosfeni Questa esperienza si basa sulla tecnica del MixaggioFosfenico sviluppata dal Dr Lefebure. Consiste nelpensare ad un'immagine particolare in presenza di unfosfene prodotto con la fissazione di una sorgenteluminosa.

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Nel quadro del nostro studio, la tecnica può consisterein due varianti possibili:

1 ) Scegliete un simbolo, una runa o un mandala che viispira.Fate un fosfene.

Pensate al simbolo, al mandala o alla runa scelta(visualizzate il simbolo, richiamate la sua immagine alvostro ricordo).Ripetete questa operazione per almeno 15 minuti, prima

di addormentarvi, e per più giorni di seguito (piùpraticate l'esercizio, più possibilità avrete di ottenereun risultato).

2) praticate lo stesso esercizio descritto sopra, mautilizzando l'immagine di una runa, di un simbolo, di unmandala o di una forma geometrica che vi è apparsaspontaneamente durante un sogno, una seduta dimeditazione o nel momento di addormentarvi.

In poco tempo, sarete molto sorpresi del risultato.

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IL MANTRATRONAPPARECCHIO PER RECITARE I MANTRA

MAntra

Nell'induismo e nel buddismo, il mantra (dalsanscrito "formula sacra") è una formulamentale o un insieme di sillabe disposte

secondo un certo ordine, che si ripete parecchie volteseguendo un certo ritmo.

Per quanto la recitazione dei mantra sia tipicamentelegata all'induismo, pratiche analoghe si ritrovanonella maggior parte delle religioni. In effetti, l'utilizzo diformule ripetitive scandite compare nella religionecristiana sotto forma della tradizione del rosario, nellareligione musulmana sotto forma di ripetizione deiversetti del Corano e nella religione israelita sottoforma della lettura della Torah accompagnata dadondolamenti antero-posteriori.

Le tradizioni precedenti non sono da meno, e qualiculture dette "primitive" non utilizzano canti ripetitivi inoccasione delle loro cerimonie? Dovunque, lapreghiera assume una forma di ripetizione ritmata.

Utilizzare il termine "mantra" per qualificare questepratiche così lontane geograficamente può sembrareabusivo. Nondimeno, il medico francese FrancisLefebure è riuscito a dimostrare, in maniera scientifica,le ragioni fisiologiche dell'universalità di tali pratiche.Nel suo libro "OM e i mantra, il nome naturale di Dio",il Dottor Lefebure esplicita l'azione del ritmo sulcervello e fornisce delle indicazioni per sviluppare ipropri mantra personali. Comincia con un'analisimorfologica del mantra "OM", o pranava mantra,

facendo numerose analogie pertinenti tra l'anatomiaumana, il suono e diversi elementi (geometria, fisica,chimica, fisiologia).

La seconda parte dell'opera è dedicata ad un'analisiprecisa dei suoni dei mantra, in vista della creazionedi mantra efficaci. Lungi dal fermarsi ad unadiscussione sterile sul significato dei mantra, o anchesulla linguistica della loro origine, il Dottor Lefebure vadirettamente all'essenziale fornendo i dati di base checonsentono di capire le risonanze analogiche tra vocalie consonanti e i diversi elementi naturali, così come irapporti tra i mantra e i chakra.E' anche incluso un breve excursus storico, chepermette di capire l'universalità del mantra OM,utilizzato sotto forme leggermente differenti danumerose tradizioni (induismo, taoismo, buddhismo,ma anche dalle tradizioni celtiche, zoroastriane,tibetane, e persino musulmane, ebraiche e cristiane),universalità che è stata occultata da errori ditraduzione. Bisogna ammettere che i lavori del Dottor Lefebure sifanno notare per la loro precisione e per la loroefficacia.

Le ricerche del Dr lefebure hanno anche provato che laregolarità del ritmo di declamazione dei mantramigliora grandemente il loro effetto. A questo scopo ilDr Lefebure ha sviluppato il Mantratron, sorta dimetronomo appositamente concepito per la pratica deimantra.

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Un altro pilastro delle scoperte del Dr Lefebure èl'utilizzo sistematico dei fosfeni per migliorarequalunque tipo di lavoro intellettuale o mentale.

I fosfeni sono tutte le sensazioni luminose soggettive,cioè quelle che non sono direttamente prodotte dallaluce che stimola la retina. Essi possono essereprodotti con delle brevi fissazioni di sorgenti luminose.

Esperienza con il MantratronUn'esperienza interessante consiste nel combinare ifosfeni e il Mantratron alla vostra pratica abituale deimantra. Per fare questo:

Regolate il Mantratron su un ritmo adeguato.Fissate una lampada fosfenica per una trentina disecondi e chiudete gli occhi.

Recitate il mantra seguendo il ritmo del Mantratron.Dopo tre minuti, fissate di nuovo la lampada.

In questo modo la recitazione del mantra èaccompagnata in permanenza da un fosfene.

L'energia prodotta dalla recitazione del mantraaumenta considerevolmente.

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Il Mantratron è un apparecchio chepermette la ripetizione dei mantra.

Questo cofanetto comprende 1 Mantratron.

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IL VUOTO MENTALEUN CONCETTO VUOTO DI SIGNIFICATO

MEDITAZIONE

Il termine meditazione designa un insieme dipratiche i cui obiettivi sono diversi. Ma si èd'accordo sull'idea che si tratti di riportare

l'attenzione verso l'interiorità, di esaminare il mentalee il suo funzionamento.

Considerata per molto tempo appannaggio dellereligioni orientali, la meditazione si è imposta inOccidente in particolare grazie all'insegnamento diMaharishi Mahesh Yogi.

La meditazione consente di sviluppare le propriefacoltà mentali, di diventare più coscienti, di entrare incontatto con delle forze spirituali, ma anche, piùmodestamente, di ricercare un equilibrio fisico ementale. Essa può assumere ogni tipo di forma:concentrazione sulla respirazione, ripetizione di unmantra, vuoto mentale...

Possiamo distinguere due tipi di lavoro.

Nel primo caso si ricerca lo stato di vuoto mentale.Nel secondo caso, si lavora sullo stato di calmamentale. Ci si lascia trasportare dalle sensazionipercepite.Fare una panoramica delle diverse forme dimeditazione non è lo scopo di questo breve studio.Preferiamo studiare il suo principio alla luce dellescoperte di un ricercatore francese, il Dottor FrancisLefebure. In effetti, la comprensione fisiologica deimeccanismi che reggono la meditazione permette dievitare un bel po' di ostacoli e fa guadagnareparecchio tempo a coloro che ricercano il risvegliospirituale.

Il Dottor Lefebure giunge ad analizzare in modo precisogli effetti dei diversi esercizi. Per questo si serve deifosfeni, sensazioni luminose soggettive che possonoessere ottenute fissando brevemente una sorgenteluminosa.

Egli ha concepito un protocollo, la cervoscopia, chemette in evidenza il ritmo dell'alternanza degli emisfericerebrali. Studiando l'oscillazione dei fosfeni doppi, ilDottor Lefebure ha identificato un certo numero diparametri che permettono di ottimizzare la praticadella meditazione.

La prima conclusione dei suoi lavori è che non èopportuno ricercare il vuoto mentale. Sul pianofisiologico, è un controsenso voler eliminare i propripensieri per un lungo periodo.

IL VUOTO MENTALE, UN CONCETTO VUOTO DISIGNIFICATO

Azione del "VUOTO MENTALE" sul pensiero.

Quando ci si impegna per scacciare qualunquepensiero possa sorgere, sia visivo che auditivo, siosserva una tensione a livello del viso, un po' come sela circolazione avvenisse con difficoltà.

Dopo questo esercizio, si hanno meno pensieri inmente, si ha difficoltà di riflessione e si risente di uncerto nervosismo.Le persone che si addestrano in questo modo perdecine di anni, paralizzano di fatto la loro capacità diriflessione, e quindi il loro senso critico. Possono

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andare soggette a seri mal di testa e a disturbi nervosi.Questa tecnica viene utilizzata nelle sette,associandola ad un regime alimentare molto ricco diglutine, che rallenta considerevolmente l'irrorazione delcervello.

Una cervoscopia fatta su una persona che avevapraticato per dieci anni il vuoto mentale e che soffrivadi depressione, ha mostrato che funzionava un soloemisfero. Essa non vedeva che un solo fosfene, equesto restava fisso.

Dopo una settimana di pratica di dondolamenti laterali,ha notato che le sue tendenze suicide si attenuavanoe che ritrovava il gusto di vivere. Una nuovaosservazione dei fosfeni doppi rivelò questomiglioramento, perché essa percepiva questa volta duefosfeni che si alternavano normalmente, prova che leconnessioni inter-emisferiche erano state ristabilite.

Test:Provare a tenere in mente uno stesso pensiero (adesempio un fiore).

Si osserva che: il pensiero è dinamico. Si eclissaoppure lascia il posto a pensieri parassiti, o ancora siarricchisce di elementi nuovi. Può anche esserepercepito in maniera frammentaria, a volte con lasensazione di un nostro spostamento intornoall'oggetto o di uno spostamento dell'oggetto stesso.L'oggetto può anche deformarsi.

Legge 1: Non si può tenere in mente per lungo tempouno stesso pensiero. Il pensiero evolve e si trasforma.

NON BISOGNA CONFONDERE VUOTO MENTALE ECALMA MENTALE !

La pratica del Fosfenismo produce calma mentale estimola tutte le funzioni cerebrali. La calma mentale ècaratterizzata da una sensazione di rilassamento fisicoe di pace, e non dall'assenza di pensieri, perché sihanno ancora delle idee e si percepiscono delleimmagini e delle sensazioni soggettive. Le funzionicerebrali sono quindi in piena attività e sono miglioratedai fosfeni che stimolano le connessioni inter-emisferiche.

Legge 2: Il vuoto mentale, definito come uno sforzocostante per impedire ai pensieri di giungere allacoscienza, perturba il funzionamento cerebrale.

Calma mentale e fosfenismo

Durante la fissazione, fare un leggerissimodondolamento laterale. Durante la presenza delfosfene, osservare i pensieri che arrivano allacoscienza.

Rifare un fosfene con un leggero dondolamento e, dinuovo, prendere coscienza dei pensieri chesopravvengono.

Stessa operazione per una terza volta. Lasciar venire ipensieri e osservarli. C'è una differenza di qualità tra iprimi e gli ultimi pensieri?

Legge 3: La calma mentale agisce come una pompache attira, come reazione, numerosi pensieri. I pensieriottenuti in questo modo sono più ricchi in qualità deipensieri abituali: più ricchi in immagini, in colori e inluminosità.

Non è fisiologico tenere in mente un'immagine o unconcetto per lunghi periodi, poiché il pensiero evolve esi trasforma in permanenza. Alcuni esercizinecessitano tuttavia di non "sparpagliarsi troppo", percristallizzare il pensiero in modo più efficace.

Un modo fisiologico per aggirare questo problema è dinon attenersi ad un solo concetto o ad una solaimmagine, ma di focalizzarsi su un gruppo di immaginio di concetti correlati. In effetti, il concetto "luce" puòessere rappresentato in immagini con numerosevarianti sul tema: un fuoco, una stella, una cometa, unfiammifero, una lampadina, etc. Tutte questerappresentazioni si correlano al concetto "luce".

Nello stesso modo, il concetto "vegetale" può esseredeclinato in maniera quasi infinita, dato che esistonouna moltitudine di fiori e di alberi.

Passando da una rappresentazione all'altra, unostesso concetto può essere mantenuto per lunghiperiodi, senza andare contro la fisiologia cerebrale.

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LO SDOPPIAMENTO COSCIENTE

AIUTO AI MORENTI

Nel 1976, il Consiglio d'Europa si è pronunciatosui Diritti dei malati e dei morenti, che ha cosìdefinito:

• diritto alla libertà• diritto alla dignità e all'integrità della

personalità• diritto di essere informato• diritto alle cure adeguate• diritto di non soffrire

I lavori di Elisabeth Kübler-Ross hanno fatto molto percambiare la mentalità e per valorizzarel'accompagnamento ai morenti. In effetti, la nostrasocietà materialista ha perso il senso spirituale dellamorte e tende ad occultarlo. L'accompagnamento aimorenti, che si pratica in molte tradizioni, è diventatonella nostra società un gesto semplicementeterapeutico, quando non si tratta di pure e semplicidimissioni. La nostra società deve riapprendere adaccettare la morte, finalità ineluttabile dell'esistenza.

Numerose tradizioni parlano di un processo diipostasia o esame di coscienza. Nello stesso modo, lepersone che hanno vissuto uno stato di morteapparente raccontano spesso di aver assistito ad unaricapitolazione della loro vita prima di essere rianimati.

Accettare la morte non significa essere fatalisti, alcontrario. Partire nella pace e nella serenità è benefico

per il morente. Non ne vuole più a nessuno, non più diquanto nessuno ne voglia a lui. I suoi demoni sonoesorcizzati ed egli si sente pronto a morire.

Attualmente sono gli psicologi, gli infermieri e i mediciche fanno un lavoro meraviglioso in questo senso.Hanno sostituito il sacerdote che dispensava l'estremaunzione. A nostro parere, questa preparazionedovrebbe essere realizzata dai Medium. In effetti, solouno specialista dell'aldilà può guidare il morente inmodo pertinente.

Questo concetto della morte è nuovo per noi, ma tuttele tradizioni predicano la pace e la serenità per viverel'ultima Iniziazione che è la morte. I Tibetani dicono delmorto che "conosce la risposta a tutte le domande".

La recrudescenza delle testimonianze sugli stati dimorte apparente, dovuta ai progressi delle tecniche dirianimazione, ha fatto percorrere un grande camminoai medici, agli psicologi e agli psichiatri. Questifenomeni hanno sollevato in seno all'ambiente medicoun bel po' di interrogativi sulla morte, come pure sullavita. Queste testimonianze fanno riferimento ad un"altro lato" che non è il vuoto, ma un universo ricco dicolori e di sensazioni, un universo altrettanto vivo delnostro, se non di più. Naturalmente questopresuppone che durante e dopo la morte la coscienzasia ancora presente, il che si oppone ad unaconcezione materialista della morte. "Nulla si crea,

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nulla si distrugge, tutto si trasforma". La celebre frasedi Lavoisier può suggerire l'immortalità della coscienza.Tale comprensione della morte non può essere il fruttodi una costruzione intellettuale, ma di un'esperienzaindividuale.

L'iniziazione mette l'individuo in contatto con l'universospirituale. Avendolo vissuto, l'individuo non ha più nullada temere dalla morte perché può darle un senso, unvalore, così come la vita possiede un valore per laconsapevolezza che l'individuo ne ha. L'iniziatocomprende la natura della morte attraversol'esperienza: essa non è un annientamento, ma unarinascita. L'esperienza iniziatica può aiutare gliindividui a capire i meccanismi del passaggio nell'altromondo e permette di guidare il morente. E' certo checoloro, uomini o donne, che hanno vissuto anche unsolo fenomeno di esteriorizzazione, affrontano ilmomento della morte con un altro stato d'animo e conla certezza che la coscienza trascende l'esistenzacorporea.

Lo sdoppiamento può prodursi allo stato di veglia o nelsonno, spontaneamente o grazie all'addestramentoiniziatico. Può anche essere il risultato di una malattia.Ciononostante, essere proiettati "nell'aldilà" non bastaper morire. La morte può essere definita come la rotturadefinitiva del legame che unisce il corpo allacoscienza.

E' perfettamente possibile ottenere delle percezionispirituali in piena coscienza, è ciò che l'addestramentoiniziatico permette di fare facendo lavorare certi organi,in particolare l'epifisi e il cuneo. L'epifisi, o ghiandolapineale, secerne l'ormone regolatore del sonno: lamelatonina. Il cuneo, situato a livello della sporgenzaoccipitale, zona della visione nella parte posterioredella testa, è l'organo responsabile della percezionedei fosfeni spontanei, delle immagini ipnagogiche,delle immagini del sogno e delle visioni.

Nei racconti di morte clinica apparente, si parlasoprattutto di scene visive e abbastanza poco deglialtri aspetti sensoriali. Essi tuttavia esistono e ce ne sirende conto durante le esperienze di estensione dicoscienza: percezione di ritmi (oscillazioni, rotazioni,tremolii), percezioni di movimento (sensazione difluttuare, di volare a grande velocità, di ondeggiare),percezione di suoni (rumori, voci, musiche celesti).Sembra dunque che esista un equivalente degli organiresponsabili delle percezioni visive soggettive a livellodell'udito (che produce la chiariudienza) o a livello

dell'organo del senso dell'equilibrio (che dà lapercezione di movimento del corpo sottile: sensazionedi fluttuare, di salire, di scendere, di vorticare).Infatti, per ciascun senso fisico esiste un equivalenteinteriore o soggettivo. Il Dottor Francis LEFEBURE,medico e ricercatore francese, ha evidenziato questisensi interiori con uno studio della fisiologia cerebralerealizzato con l'ausilio dei fosfeni. I fosfeni sono lesensazioni visive soggettive. Egli ha chiamato sistemafenico questo insieme di sensi interiori.

Il sistema fenico

• Il fosfene corrisponde al senso della vista.• L'acufene corrisponde all'udito.• Il gustatofene corrisponde al gusto.• L'olfattofene corrisponde all'olfatto.• Il tattofene corrisponde al tatto.• Il pneumofene corrisponde alla respirazione.• Il girofene corrisponde al senso dell'equilibrio.• Il miofene corrisponde all'attività muscolare.• L'osteofene corrisponde alle proprietà elastiche delloscheletro.

A queste bisogna aggiungere la percezione soggettivadel tempo.

Grazie alle sue scoperte in fisiologia cerebrale, il DrLEFEBURE ha messo a punto un insieme di tecnicheiniziatiche e di sviluppo personale: il Fosfenismo.Queste tecniche permettono di produrre agevolmentedei fenomeni di sdoppiamento. In questo modo, lepersone che praticano il Fosfenismo possono scoprireun nuovo aspetto di se stesse e dell'universo.

Apporto del Fosfenismo nell'accompagnamento aimorenti

Grazie alla pratica del Fosfenismo è possibile aiutare ilmorente guidandolo nel momento della sua morte:• proiettando delle energie sottili che permettono didensificare il doppio e di provocare in lui uno stato diipercoscienza;• proiettando il pensiero ritmato sul morente, inparticolare l'oscillazione in croce del punto diconcentrazione;• descrivendogli le diverse fasi del grande viaggio,repertoriate grazie alle testimonianze delle personeche hanno vissuto degli stati di morte clinicatemporanea;• aiutandolo a fare il suo esame di coscienza;• infine, esortandolo ad andare verso la luce...

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EFFETTO DEL RITMO DELLA MUSICA SUI NOSTRI PENSIERI:PERCEPIRE "L'ENERGIA" DELLA MUSICA

MUSICOTERAPIA

Tute le forme di spiritualità fanno appello allamusica: dagli antichi sciamani ai bardi celtimusicoterapeuti, dai suonatori di tamburo ai

cantastorie africani e alle musiche sacre occidentali, illegame è evidente. Dovunque la musica è supporto diguarigione e di comunicazione con il sacro.

Le scoperte del dottor LEFEBURE sui fosfeni e sui ritmicerebrali hanno permesso di esplicitare in manierascientifica i processi fisiologici soggiacenti a questepratiche.

I fosfeni sono le macchie colorate consecutive allafissazione di sorgenti luminose.

Con l'ausilio dei fosfeni il dottor LEFEBURE haevidenziato dei ritmi cerebrali sconosciuti fino a quelmomento. In effetti, esiste una relazione particolare trai fosfeni e i ritmi del cervello, tra la luce e la musica.

I fosfeni si comportano in maniera ritmica: pulsano,vibrano, si alternano o oscillano. Prodotti dall'azionedella luce sul cervello, essi sono ad immagine dellavoro ritmico del sistema nervoso. Si adattano inmodo soggettivo ai ritmi del pensiero e permettono dimisurarli con precisione.

Nondimeno, i fosfeni hanno anche un'azione profondae misteriosa sul sistema nervoso. In effetti se sipensa nello stesso momento in cui si osserva unfosfene è, al contrario, il pensiero che tenderà adassumere i ritmi naturali dei fosfeni.

Sono dunque i ritmi dei fosfeni che inducono i ritmidelle preghiere, dei canti, dei mantra o delle musichesacre, generando nel corpo delle correnti di energiache si esteriorizzeranno con danze e posture.

Riassumendo, sono le preghiere con fissazione disorgenti luminose che sono all'origine di tutti i ritireligiosi.

La musica e i suoi ritmi avranno l'effetto di cambiare lostato di coscienza dei musicisti e degli spettatori,conducendoli a degli stati di estasi.

A livello terapeutico, la musica può generare diversistati di coscienza.

Dalla madre che culla il suo bambino cantandogli unaninna nanna per calmarlo alle musiche militariconsiderate capaci di dare coraggio ai guerrieri, è tuttoun ventaglio di emozioni che la musica può generare.

Le leggende celtiche attribuiscono alla musica deibardi il potere i guarire, di far piangere, di far dormireo anche di terrorizzare gli avversari.

Il blues, musica degli schiavi neri d'America, è basatosu un dondolamento, uno swing.

E' con questo dondolamento che il musicista bluesridà il coraggio di vivere a sé e a chi gli sta intorno,anche nelle peggiori condizioni.

Tutti i musicisti sentono la potenza della musica, ed ènel momento dei concerti che questa esplode eacquista tutto il suo senso, sfociando in un'autenticacomunione. Il cantante Bruce Springsteen lo esprimemolto giustamente così:

"Un concerto è come prendere un treno. Ogni volta michiedo fin dove ci porterà questo treno, il pubblico eme. E faccio tutto il possibile perché ci porti il piùlontano possibile".

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Esercizio

Scegliete uno dei vostri brani preferiti.Fate un fosfene con la lampada fosfenica.Chiudete gli occhi e canticchiate mentalmente il ritmo ola melodia.

Ripetete l'operazione da 15 a 45 minuti e percepiretel'energia della musica.

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Il tamburo è uno strumento sacro inparecchie tradizioni perché provoca unavarietà di fosfeni.

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ESPLORAZIONE DEL CERVELLO ATTRAVERSO I FOSFENI "DOPPI"

NEUROSCIENZE

Le neuroscienze raggruppano tutte le scienzenecessarie allo studio dell'anatomia e delfunzionamento del sistema nervoso.

Le diverse discipline che costituiscono leneuroscienze sono:• La neuro-fisiologia, che studia il funzionamentofisiologico dei neuroni, unità del sistema nervoso.• La neuro-anatomia, che studia la struttura anatomicadel sistema nervoso.• La neurologia, branca della medicina che si occupadelle conseguenze cliniche delle patologie del sistemanervoso e del loro trattamento.• La neuro-psicologia, che si interessa delleconseguenze cliniche delle patologie del sistemanervoso sui processi cognitivi, l'intelligenza e leemozioni.• La neuro-endocrinologia, che studia i legami tra ilsistema nervoso e il sistema ormonale.• Le neuroscienze cognitive, che cercano di stabilire ilegami tra il sistema nervoso e i processi cognitivi.• Le neuroscienze computerizzate, che cercano dimodellizzare il funzionamento del sistema nervoso permezzo di simulazioni informatiche.• La neuro-economia, che si interessa dei processidecisionali degli agenti economici, e in particolare deirispettivi ruoli delle emozioni e delle capacità cognitivedi questi ultimi.

Le ricerche del Dr LEFEBURE si inscrivono nell'ambitodelle neuroscienze, e più particolarmente in quellodella fisiologia cerebrale, benché il loro quadro superiil punto di vista puramente materiale della neuro-fisiologia.I lavori del Dr LEFEBURE, basati sull'utilizzosistematico dei fosfeni, hanno permesso di mettere in

evidenza diversi ritmi cerebrali, sconosciuti fino adallora. Il punto di partenza di tali scoperte è unfenomeno cerebrale sorprendente, che il Dr LEFEBUREha scoperto per caso nel 1959 e che ha chiamato"EFFETTO SUBUD".

I fosfeni sono tutte le sensazioni luminose soggettiveche non sono direttamente generate dalla luce chestimola la retina. Essi corrispondono a ciò che glioftalmologi chiamano immagini di persistenza retinica,o post-immagini.

Estratto di "L'Esplorazione del cervello attraverso leoscillazioni dei fosfeni doppi":

"Abbiamo subito scoperto un fenomeno assolutamentestupefacente e certamente imprevedibile; a nostraconoscenza, esso non è ancora mai stato segnalatoda nessun autore, per quanto anche un bambinoavrebbe potuto scoprirlo giocando.

Da una distanza di tre metri, guardiamo per un minutouna lampada ordinaria, poi spegniamola e rimaniamoal buio. Aspettiamo la fine della fase di latenza e dellostadio confuso. Appena il fosfene è formato,dondoliamo la testa ad una velocità media: vediamooscillare il fosfene alla stessa velocità della testa.

Ricominciamo l'esperienza ma, questa volta,dondoliamo la testa molto rapidamente: IL FOSFENESEMBRA RIMANERE FISSO SULL'ASSE MEDIANO DELCORPO. Oscilliamo ora la testa molto lentamente: ilfosfene pare oscillare un po', MA MENO DEL CORPO.Così, esiste un ritmo, e uno solo, che favorisce leassociazioni delle sensazioni – o perlomeno lepermette – mentre gli altri ritmi distruggono o riducono

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queste associazioni. Questa opposizione inattesa tragli spostamenti dei fosfeni a seconda che il ritmo deimovimenti della testa sia medio o rapido, l'abbiamochiamata EFFETTO SUBUD, in ricordo delle circostanzedella sua scoperta.

L'effetto Subud è la dissociazione tra i movimenti dellatesta e i movimenti del fosfene quando i movimentidella testa sono rapidi.

Questo solo fatto possiede già di per sé unaconsiderevole portata neurologica e pedagogica. Aprela porta ad una nuova branca della conoscenza umana:la neuro-pedagogia."

La scoperta di una ritmicità del cervello ha permesso alDr LEFEBURE di sviluppare una tecnica rivoluzionarianel campo dell'esplorazione cerebrale: la cervoscopia.Il principio della cervoscopia si basa sulla misurazionedei ritmi cerebrali con l'ausilio delle oscillazioni deifosfeni doppi. La cervoscopia costituisce un eccellentecomplemento alle attuali tecniche di elaborazionecomputerizzata delle immagini cerebrali.

L'imaging cerebrale gioca un ruolo preponderante nellostudio del funzionamento del cervello, e nelleneuroscienze vengono utilizzate diverse tecniche:

• La tomografia ad emissione di positroni (o scanner)utilizza degli isotopi radioattivi iniettati nel sangue delsoggetto. La loro concentrazione in differenti zone delcervello permette di visualizzare le zone più attive.• L'elettroencefalografia (o EEG) misura i campi elettricigenerati dai neuroni del soggetto posizionando deglielettrodi sul suo cuoio capelluto.• L'imaging per risonanza magnetica (o IRM) misura laquantità relativa di sangue ossigenato che circola nellediverse parti del cervello, permettendo così dilocalizzare le zone attive.• L'imaging ottico utilizza trasmissioni infrarosse permisurare la riflessione della luce da parte del sanguenelle diverse zone del cervello. Poiché il sangueossigenato e il sangue de-ossigenato riflettono la lucein maniera differente, questo processo permette dimisurare le zone di attività.• La magneto-encefalografia misura i campi magneticiche risultano dall'attività della corteccia.

Non essendo un processo di imaging propriamentedetto, ma piuttosto un sistema di esplorazionecerebrale, la cervoscopia si propone di misurarel'alternanza dei fosfeni doppi. Per fare questo, ilprocedimento da seguire è il seguente: con l'ausilio diun separatore visivo, si produce un fosfene in ciascunodegli occhi del soggetto, accendendo e spegnendo duelampade al ritmo di due secondi per lato. I fosfeni cosìprodotti non sono costanti, ma si alternano.Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questaalternanza non segue il ritmo di due secondidell'illuminamento, ma UN RITMO PROPRIO DELSOGGETTO. Mediamente questo ritmo è di sei secondiper lato, e questa alternanza prosegue per quattro-seiminuti. L'interesse del metodo risiede nello studio dellaregolarità di questa alternanza. In effetti un'alternanzacerebrale regolare denota un buono stato del cervello,

mentre un'alternanza irregolare o assente denota ilcontrario. L'alternanza cerebrale di un dato soggettovaria grandemente a seconda dei momenti. Al mattinoal risveglio, dopo una notte di sonno riparatore,l'alternanza cerebrale è molto più regolare che alla seranel momento di andare a dormire, dopo una giornata dilavoro. In un soggetto dato e in maniera costante,alcune situazioni favoriscono l'alternanza cerebrale,mentre altre la rendono meno regolare. Questo studiopermette di misurare l'impatto sul cervello di diversiparametri (attività fisica, regimi alimentari, assunzionedi farmaci, etc.), e ha permesso al Dr LEFEBURE dideterminare una nuova legge di fisiologia cerebrale:

"TUTTO CIO' CHE FAVORISCE L'ALTERNANZACEREBRALE FAVORISCE IL LAVORO INTELLETTUALE, EVICEVERSA".

Il Dr LEFEBURE ha in seguito cercato di trasporre lescoperte fatte per la vista a tutti gli altri organi disenso, rivoluzionando così la nostra comprensione deimeccanismi di percezione.

La percezione è la capacità di ricevere un'informazionecon l'intermediazione dei sensi, e l'interpretazione chene fa il cervello. La vista e l'udito sono i due sensiprincipali che ci permettono di percepire l'ambiente, maanche il senso del tatto, dell'olfatto, del gusto odell'equilibrio hanno un loro ruolo da giocare.

Nel corso del suo studio, il Dr LEFEBURE ha dimostratoche esistono degli equivalenti interiori a questepercezioni fisiche. Il fosfene, ad esempio, corrispondealla percezione visiva. Il fosfene sembra costituire unasorta di eco neurologica alla percezione visiva fisica.

Allo stesso modo, esistono degli equivalenti interni ditutti gli altri sensi fisici, che il Dr LEFEBURE hachiamato "feni fisiologici", e che insieme formano il"sistema fenico" dell'individuo.

Ogni fene è un intermediario fisiologico tra il sensofisico al quale corrisponde e un senso spiritualeequivalente che, una volta risvegliato, dà luogo allapercezione di energie, di avvenimenti o di universiintangibili, ovvero non percettibili dai sensi fisici.

Il sistema fenico, quando è stimolato, provoca lapercezione dei piani spirituali, ciò che le tradizionichiamano "aldilà", "mondi invisibili" o "piani sottili".

Il sistema fenico è costituito da:

• Il fosfene, che corrisponde al senso della vista.• L'acufene, che è l'equivalente interno del sensodell'udito.• Il gustatofene, fene del senso del gusto.• L'olfattofene, fene del senso dell'olfatto.• Il pneumofene, fene della respirazione.• L'osteofene, legato alla vibrazione della strutturaossea e tendinea.• Lo statofene o girofene, fene del senso dell'equilibrio.• Il miofene, fene dell'attività muscolare.• Il tattofene, che corrisponde al senso del tatto.• La percezione soggettiva del tempo

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Tutti questi feni, e probabilmente altri che non sonoancora stati individuati, sono correlati fra loro. Il chesignifica che quando si eccita un fene specifico, sipossono benissimo percepire delle sensazioni legatead un altro fene.

Inoltre, esiste un terzo sistema sensoriale, che fino adoggi è stato chiamato "centri psichici" o chacra. Questo

terzo sistema è legato al sistema fenico e allacoscienza. E' possibile che, in certa misura, tali centripsichici o chakra siano gli organi della coscienza.

Le scoperte del Dr LEFEBURE costituiscono unprogresso fondamentale nell'ambito delleneuroscienze, e non c'è dubbio che ispireranno nuovescoperte ai futuri ricercatori nelle neuroscienze.

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Esempio di alternanza dei fosfeni doppi, i fosfeni si succedono alritmo di uno per lato ogni otto secondi. Notare il doppio dell'inizioe quello della fine. I fosfeni sono appena più lunghi dei filamentidella lampada, ma molto più larghi. I loro bordi sono irregolari.Diminuiscono in superficie con il tempo, ma senza variazioneperiodica di superficie.

Disegno estratto dal libro: "Esplorazione delcervello attraverso i fosfeni doppi".

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VEGGENZA PER CATERINA DE MEDICIS:IL RIFLESSO DELLA LUNA SU UN VASSOIO D'ARGENTO

NOSTRADAMUS

Le profezie di Nostradamus (1503-1566) hanno fattoconsumare fiumi di inchiostro. La lorointerpretazione porta sempre a confusione e

sembra sempre più una perdita di tempo. Nondimeno,le Centurie (compilazione delle profezie diNostradamus) comportano dei passaggi interessantiche descrivono il metodo che utilizzava per produrre levisioni, visioni percepite da lui stesso, ma che eglirese percepibili anche a Caterina de Medici, surichiesta della regina.

Noi studieremo le indicazioni fornite da Nostradamusalla luce delle scoperte del Dottor Francis LEFEBURE,medico e ricercatore francese. Questi ha messo apunto un metodo di sviluppo personale basatosull'utilizzo sistematico dei fosfeni: il Fosfenismo. Ifosfeni sono tutte le sensazioni luminose soggettive,cioè quelle che non sono direttamente provocate dallaluce che stimola la retina. Le scoperte in fisiologiacerebrale del Dottor LEFEBURE permettono di capire imeccanismi cerebrali responsabili dei fenomeni diveggenza e di riprodurli a volontà.

Nostradamus scriveva le sue profezie durante la nottenella sua casa di Salon-de-Provence, alla luce di unacandela, spesso di fronte ad uno specchio argentato oad una sfera di cristallo. Faceva così un fosfene conuna luce polarizzata. Altre volte, fissava il riflesso dellaluna su un vassoio d'argento, anche questa lucepolarizzata.

Ogni luce riflessa da una superficie è polarizzata. Laluce polarizzata sviluppa l'intuizione e, se si praticaregolarmente, la veggenza. Non ci si dice forse che laluna ispira i poeti ? Si, ma a condizione di fissarla.Vedere la tecnica completa nel libro del Dr LEFEBURE:"La chiave delle manifestazioni sovrannaturali".

La tecnica di Nostradamus (utilizzo dei fosfeni) è diun'efficacia straordinaria ed è completamenteoccultata da un'accozzaglia di elementi che fanno sìche solo i fosfenisti possano comprendere ilsignificato della sua pratica.

Quando Caterina de Medici chiese a Nostradamus difarle una veggenza per sapere quanto tempoavrebbero regnato i suoi eredi, pose come condizionedi avere essa stessa tale visione. Il veggente siaddestrò allora a lungo fissando il riflesso della lunasu un vassoio d'argento. Quando, un mese dopo, sisentì pronto a rispondere a questa richiesta, dovettefare uno sforzo mentale affinché la regina percepissedei personaggi quando girava intorno al vassoio,mentre il numero di giri corrispondeva al numero dianni di regno dei suoi figli.

Questa visione si produsse all'interno di una nube. E'evidente che Nostradamus non ha potuto beneficiaredi condizioni tali da poter fissare il riflesso della lunaogni sera. Gli era ben più facile fissare il riflesso delsole durante la giornata, se non il sole stesso, o il

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riflesso del cielo quando Elio faceva difetto. La serapoteva anche utilizzare la fiamma delle candele o,meglio ancora, il fuoco del suo caminetto.

Quando si riporta questa storia, si sentono di solitoparecchi commenti sull'importanza dei segniastrologici che decoravano il vassoio d'argento. Maera normale che un oggetto che apparteneva ad unastrologo di fama portasse una decorazione checostituiva un marchio di riconoscimento della suaqualifica ; così come gli stemmi erano un segno diriconoscimento dei cavalieri e dei signori.

Anche qui, nessuno prima del Dottor LEFEBURE avevamai manifestato interesse in questa "tradizione", chevuole che Nostradamus avesse fissato il riflesso dellaluna su un vassoio d'argento. Se si è tanto insistitosulla decorazione, con tutto il simbolismo el'interpretazione che questo implica, è a causa dellacompleta ignoranza da parte dei commentatori; cosache ha avuto l'effetto di circondare di mistero unpersonaggio che ha tuttavia sempre spiegato comeprocedeva. In effetti, sin dalla prima quartina delleCenturie, Michel de Notre-Dame descrive la tecnicache utilizzava per innescare le sue visioni.

I simboli astrologici e l'aspetto "lunare" (che perdeformazione è associato alla stregoneria) dellepratiche di Nostradamus hanno avuto l'effetto dinascondere l'essenziale e di confondere le mentiverso pretese considerazioni occulte. Sottol'apparenza di una misteriosa operazione realizzatacon la complicità di Selene (termine greco per "luna"),ritorna senza tregua una stessa costante nelleveggenze di Nostradamus:la fissazione di una sorgente luminosa diretta oindiretta, quindi l'utilizzo dei fosfeni.

Riassumendo, perché speculare tanto sulle Centurie diNostradamus? Se tutti i libri scritti su di lui fosserostati incentrati sulla sua pratica dei fosfeni, l'umanitàavrebbe forse potuto evolvere diversamente.

EsercizioSviluppo della chiaroveggenza: Concentrazione su undettaglio del caos visivo.

Si chiamano così i piccoli bagliori che continuano adanzare davanti agli occhi, anche se si è al buio damolto tempo.

In una stanza in penombra, coprite gli occhi con lamascherina oculare per creare le condizioni ottimali dioscurità.

Osservate il vostro caos visivo.

Portate la vostra attenzione su uno di questi bagliori,poi, appena è scomparso, su un altro, e così via,sempre al centro del campo visivo.

Dopo quattro o cinque minuti di questo esercizio,apparirà una luminosità più estesa intorno alla zonasulla quale vi siete concentrati. Questa luminosità è laterza fase del fosfene: il bagliore diffuso, che aveteprodotto senza illuminazione con questo esercizio.

Se all'interno di questo bagliore ricercate dei nuovidettagli, il bagliore non smetterà di precisarsi. Alcontrario, se lasciate che la vostra attenzione siestenda a tutta la massa luminosa, essa si smorzerà.

Continuando a "cacciare il dettaglio", si verificaall'interno di questa luminosità un'agitazione, che puòmanifestarsi come un vortice o come dei lampi similiai lampi dei temporali.

Prendete allora un dettaglio di questa agitazione, adesempio l'angolo di un lampo. Ricentratevi sempre suun dettaglio.

Dopo qualche tempo di pratica, la nube si trasformeràimprovvisamente in visione.

Le visioni che sorgono con questo processo possonoessere profetiche: in questo caso, si realizzanoqualche giorno più tardi.

Quando sopravviene una visione, se portate la vostraattenzione sull'insieme, il processo si interrompe. Seal contrario, fissate la mente su un dettaglio,generalmente sorge un'altra visione e potrete cosìavviare un vero film interiore...

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