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Forum Biblioteca Virtuale: l’interfaccia nelle applicazioni multimediali 19/10/01 1

L’interfaccia migliore è l’interfaccia che non c’è

Forum Biblioteca Virtuale - l'interfaccia nelle applicazioni

multimediali

19 ottobre 2001

Dario De Jaco - CSI Piemonte


L’interfaccia migliore ...

Cos’è un’interfaccia?• una connessione fra due sistemi, come una presa

elettrica, un cavo SCART, ecc.

per estensione è anche una modalità di interazione fra un umano ed un artefatto,

cioè è lo strumento che permette il controllo di un qualche apparato: la pulsantiera di un ascensore, il rubinetto di un lavandino,

… la tastiera, il video ed il mouse di un calcolatore


… è l’interfaccia che non c’è

Cioè che non viene percepita come tale, anzi è del tutto invisibile all’utente ...

… cui interessa lavorare con il sistema e non con una sovrastruttura che lo pilota, soprattutto se il sistema non è fisico

se si vede la sovrastruttura, aumenta la fatica cognitiva poiché resta cosciente la percezione del sistema come oggetto diverso dalla sua forma esteriore (l’interfaccia)

se aumenta la fatica aumenta anche la possibilità di errore (cioè di eseguire un’operazione che ha un effetto diverso da quanto voluto)


l’errore

La gente sbaglia

ma la gente è serenamente abituata a convivere con l’errore e ad inventarsi soluzioni (si direbbe un sistema fault tolerant)

i sistemi automatici no

l’insieme umano-artefatto si irrigidisce se il sistema è progettato male (il sistema NON l’interfaccia)

Errore umano è la locuzione che si usa nel caso di un effetto particolarmente infausto (che non può essere ignorato) come il caso di Linate di qualche giorno fa


l’errore umano

Ma in realtà è una delle scuse più potenti per coprire un errore di progettazione, poiché scarica sull’utente la responsabilità di un qualche evento nefasto.

un sistema è sempre la coppia umano-artefatto

Il problema dell’interfaccia si manifesta come tale (e merita attenzione) solo se parliamo del lato macchina del sistema ma ci curiamo poco del lato utente, come se fosse un elemento estraneo al funzionamento dell’insieme

Un contributo al miglioramento della progettazione:

• togliere dal vocabolario la locuzione errore umano

• pretendere che le specifiche di progetto tengano conto delle capacità dell’operatore umano che lo userà


layout

i colori ed il layout sono un falso problema cioè sono un problema solo se l’interfaccia deve avere un ruolo significativo (qui sta l’errore)

altra questione è la gradevolezza dell’ambiente, che però va lasciata alla fantasia dell’utente con opzioni di ridisegno degli aspetti collaterali (colore compreso, anche solo per i daltonici, oltre che per quelli che hanno cattivo gusto)


l’abitudine

Il “senso” più importante è l’abitudine …

bisogna imparare a … guidare, leggere, scrivere, cioè far diventare naturale (cioè un’abitudine) un’attività anche attraverso appositi strumenti

la forza maggiore è l’inerzia (anche cognitiva), cioè restare nello stato in cui si è

cambiare stato fa fatica … avere idee fa fatica, tant’è che si inventano sempre le stesse cose (qualche volta nascoste dietro “metafore”)

per es. le carrozze ferroviarie: una locomotiva è forte come 20 cavalli, una carrozza, quindi, è fatta da 20 carrozze piccole …


l’esposizione alla tecnologia

Perché i ragazzi non hanno problemi?

Meno paura ? Più consuetudine ?

Mia nonna (napoletana) usava la metropolitana molto meglio di mia moglie (torinese). Per forza. La metropolitana, a Napoli, funziona dal 1912 e lei la conosceva da bambina.


contro le “modalità”

l’abitudine è la condizione migliore per lo sfruttamento di un sistema

i software più moderni contraddicono la frase precedente perché, per raffinare il proprio comportamento, utilizzano molto il concetto di modalità, cioè ridefiniscono il proprio ambiente di comando (i menù a tendina, per esempio) a seconda del tipo di operazione che l’utente sta compiendo (anche quando crede di compierne un’altra)

senza preavviso e senza pietàcostringendo quindi ad un’attenzione particolare (faticosa)

il mio telefonino è insopportabile quando scrivo uno short message. Quindi non scrivo più short message.


le interfacce sono fatte sempre meglio?

Non è vero che le interfacce (grafica, icone, …) sono fatte sempre meglio … è che siamo molto più abituati

anche per la formidabile spinta cognitiva che nel nostro mondo è data dalla (presunta) necessità di supremazia tecnologica, forte molla dell’emulazione “sociale” e dello sviluppo (economico) di certe industrie


le interfacce si possono migliorare?

Certamente sì, cogliendo il punto:

semplificare i sistemi e non avere bisogno di una qualche competenza speciale per usarli

In contraddizione con lo stato attuale dello sviluppo dell’informatica che è ancora in una fase primordiale: quella in cui per usare lo strumento bisogna conoscerne i meccanismi interni

i corsi di informatica partono sempre da come è fatto un calcolatore.

I corsi di italiano dovrebbero, in analogia, partire da come è fatta una penna stilografica e la Watermann dovrebbe essere la depositaria della conoscenza letteraria del mondo intero


il problema si sta spostando

il problema si sta spostando sull’usabilità e sull’accessibilità

lentamente

la speranza quindi è che le tecnologie per l’accessibilità (ed il rispetto dell’handicap) abbiano ricadute positive anche sui “normali”

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