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19/04/2013 1 Formazione generale degli insegnanti RELATORE ASPP Prof.ssa Chiara Zanella SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole M1 FORMAZIONE DEI LAVORATORI EX D.Lgs. 81/08 (art. 37) E ACCORDO STATO-REGIONI 21/12/2011 I. C. Villadose a. s. 2012/13 Sicurezza a scuola I. C. Villadose a. s. 2012/1 Sicurezza a scuola Programma del giorno Prima parte: concetti e definizioni 1° Test Correzione Test Pausa caffe’ Seconda parte: organi di controllo 2° Test Correzione Test Questionario di gradimento

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19/04/2013

1

Formazione

generale degli

insegnanti

RELATORE ASPP

Prof.ssa Chiara Zanella

SiRVeSS

Sistema di Riferimento

Veneto per la Sicurezza

nelle Scuole

M1

FORMAZIONE DEI

LAVORATORI EX D.Lgs.

81/08 (art. 37) E ACCORDO

STATO-REGIONI 21/12/2011

I. C. Villadose a. s. 2012/13

Sicurezza a scuola

I. C. Villadose a. s. 2012/1

Sicurezza a scuola

Programma del giorno Prima parte: concetti e definizioni

1° Test

Correzione Test

Pausa caffe’ Seconda parte: organi di controllo

2° Test

Correzione Test

Questionario di gradimento

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Formazione Generale

Con riferimento alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 37 del D.Lgs. n.

81/08, la durata del modulo generale non deve essere inferiore alle 4

ore, e deve essere dedicata alla presentazione dei concetti generali in

tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro.

Contenuti:

concetti di

rischio

danno

prevenzione

Protezione

organizzazione della prevenzione della scuola

diritti, doveri e sanzioni per i vari soggetti scolastici

organi di vigilanza, controllo e assistenza

Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011

SirVess

Promuove

attività di formazione e

attività didattiche

relative alla “cultura della sicurezza a scuola”

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Cultura della sicurezza

… intesa come “abito mentale” capace di

indirizzare verso scelte consapevoli in ogni

frangente della vita, costituisce parte

integrante dell’educazione ad una

cittadinanza attiva, che rappresenta la

principale mission della scuola (art. 11 del

D.Lgs. 81/08).

Sicurezza: la scuola ha una duplice responsabilità

Garantire la sicurezza

del personale e degli allievi

Educare gli allievi a comportamenti

sicuri per sé e per gli altri

Tracce di Sicurezza

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4

Operatori della scuola

Ai sensi dell’art. 2 del D.Lgs. 81/08, gli

insegnanti delle scuole di ogni ordine e

grado sono dei lavoratori e quindi hanno il

diritto di ricevere una formazione

sufficiente ed adeguata in materia di salute

e sicurezza.

Tale diritto costituisce anche un obbligo per

gli stessi lavoratori (D.Lgs. 81/08, art. 20).

FORMAZIONE (D.Lgs. 81/08, art. 2)

Processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori della scuola,

conoscenze e procedure utili all’acquisizione di competenzenecessarie allo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti a scuola, e alla identificazione, riduzione e gestione dei rischi.

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CONCETTI

GENERALI

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SALUTE

Stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non

consistente solo in un’assenza di malattia o di infermità (OMS

1946 e D.Lgs. 81/08)

Condizione di armonico equilibrio funzionale, fisico e psichico

dell’individuo dinamicamente integrato nel suo ambiente

naturale e sociale (Devoto)

CONCETTI E DEFINIZIONI

Ricordiamo che: come scritto nell'art. 32 della

Costituzione, la salute rappresenta

un bene e un diritto fondamentale

ed inalienabile di ogni essere umano,

nonché un interesse della collettività

SiRVeSS

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MALATTIA

Condizione di ridotta funzionalità dell’organismo

Qualsiasi alterazione dello stato fisiologico dell’organismo

Ogni alterazione della salute che non dipende da un infortunio

Patologia specifica la cui causa, che agisce sempre in modo graduale e progressivo, è direttamente ed immediatamente identificabile in un fattore di rischio presente nell'ambiente di lavoro

PERICOLO

Proprietà di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni (art. 2 D.Lgs. 81)

Fonte di possibili lesioni o danni alla salute.

Circostanza, situazione o complesso di circostanze atte a provocare un grave danno.

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INCIDENTE

Evento non voluto potenzialmente in grado di

provocare danni a cose o persone

Evento che ha prodotto danni solo materiali, ma che

ha rischiato di causare danni anche alle persone

Convenzionalmente: infortunio mancato,

detto anche evento sentinella perché un

numero elevato di incidenti caratterizza una

situazione a forte rischio d’infortunio

DANNO

Una qualunque alterazione, transitoria o

permanente, dell'organismo, di una sua

parte o di una sua funzione

Es.

Esempi: - una frattura

- la perdita di una mano

- un'infezione delle vie urinarie

- una gastrite da stress

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Evento lesivo che si verifica in modo improvviso ed imprevisto per causa violenta in occasione di lavoro

… dal quale possono derivare: la morte, un’inabilità permanente (parziale o assoluta) o un’inabilità temporanea (parziale o assoluta) che comporta l’astensione dal lavoro (definizione assicurativa)

INFORTUNIO (sul lavoro)

SiRVeSS

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INABILITA’ PERMANENTE

PARZIALE

ASSOLUTA

INABILITA’ TEMPORANEA

PARZIALE

ASSOLUTA

Perdita di un dito, di un occhio, …

Inabilità totale al lavoro

(≥ 80% di invalidità)

Piccoli infortuni, fino a 3 giorni di

astensione dal lavoro

Infortuni con prognosi di più di 3

giorni di astensione dal lavoro

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9

Lesione fisica o

alterazione dello stato di salute

Incidente

determinato da una causa

violenta in occasione di lavoro

dal quale derivi la morte o una

invalidità permanente o una

inabilità temporanea

INFORTUNIO

DANNO

CONCETTI E DEFINIZIONI

RISCHIO

Possibilità che si verifichi un evento pericoloso.

Probabilità di subire un danno in seguito

all’esposizione ad un pericolo

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PERICOLOPotenziale fonte di danno

Fonte di possibili lesioni o danni alla salute(UNI EN 12100-1)

RISCHIO

CONCETTI GENERALI - DEFINIZIONI

LAVORO

EVENTO

SFAVOREVOLE

DANNO

NESSUN

EVENTO

Combinazione di Probabilità e gravità di

possibili lesioni o Danni alla salute in

situazioni pericolose (UNI EN 12100-1)

NESSUN

DANNO

VALUTAZIONE DEI RISCHI

R = P x D

Dove: R = Rischio

P = Probabilità che si verifichi il danno

D = gravità del danno

a P d D vengono attribuiti una scala di valori e si

possono rappresentare in una matrice, avente in

ascisse la gravità del danno ed in ordinate la

probabilità attesa del suo verificarsi

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D

R ≥ 6 = Azioni correttive immediate

3 ≥ R ≤ 4 = Azioni correttive da programmare con urgenza

1 ≥ R ≤ 2 = Azioni correttive / migliorative da programmare

nel breve-medio termine

VALUTAZIONE DEI RISCHI: R = PxD

Tale rappresentazione è il punto di

partenza per la definizione delle priorità

degli interventi di prevenzione e protezione

da adottare.

La valutazione numerica e cromatica del

livello di rischio permette di identificare la

priorità degli interventi da effettuare

P 128

9 12

16

6

4

84

22 3

6

2

1

3

4

PR

OB

AB

IL

IT

À D

I A

CC

AD

IM

EN

TO

1

3

2

4

Valore di P. Livello delle probabilità Criterio di valutazione

IMPROBABILE

POCO PROBABILE

PROBABILE

ALTAMENTEPROBABILE

La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili ed indipendentiNon sono noti episodi già verificatisiIl verificarsi del danno susciterebbe incredulità

La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventiSono noti solo rarissimi episodi già verificatisiIl verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa

La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico o direttoÈ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il dannoIl verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa in Azienda

Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratoriSi sono già verificati danni per la stessa mancanzarilevata nella stessa Azienda o in Aziende simili o in situazioni operative similiIl verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore in Azienda

SiRVeSS

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1

3

2

4

Valore di G. Livello delle probabilità Criterio di valutazione

LIEVE

MEDIO

GRAVE

GRAVISSIMO

Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibileEsposizione cronica con effetti rapidamentereversibili

Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibileEsposizione cronica con effetti reversibili

Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parzialeEsposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti

Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o lesivi di invalidità totaleEsposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti

SCALA DI GRAVITÀ DEL DANNO

CONCETTI E DEFINIZIONI

SiRVeSS

PERICOLOPotenziale fonte di danno

Fonte di possibili lesioni o danni alla salute(UNI EN 12100-1)

RISCHIO

CONCETTI GENERALI - DEFINIZIONI

LAVORO

EVENTO

SFAVOREVOLE

DANNO

NESSUN

EVENTO

Combinazione di Probabilità e gravità di

possibili lesioni o Danni alla salute in

situazioni pericolose (UNI EN 12100-1)

NESSUN

DANNO

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Datore di lavoro è responsabile

SPP realizza

Preposto segnala

MC collabora

RLS è consultato, propone

LAVORATORE è informato

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

SOGGETTI COINVOLTI

SiRVeSS

PREPOSTO SPP

Segnala i problemi

Fornisce indicazioni, procedure, strumenti di monitoraggio

Riferisce risultati monitoraggio

RUOLO DEL PREPOSTO

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

SiRVeSS

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Raccolta documenti

Predisposizione strumenti di raccolta informazioni

Sopralluogo Eventuali misurazioni Interviste

Valutazione del rischio

• Processo complesso, articolato in più fasi e

afferente a diversi soggetti, che, a partire

dall’individuazione di un pericolo

• stabilisce l’entità del rischio ad esso associato,

individua le misure di riduzione/eliminazione del

rischio stesso

• programma e realizza le misure e ne monitora

l’efficacia nel tempo

VALUTAZIONE DEL

RISCHIO

CONCETTI E DEFINIZIONI

SiRVeSS

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DVRIL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione(RSPP) dopo aver eseguito una valutazione elabora un documento, da custodire presso l’azienda, contenente:

Una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro

L’individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione individuale

Il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza

Il documento viene rielaborato in occasione di modifiche significative del processo produttivo

GLI INTERVENTI DEVONO QUINDI RIDURRE

IL RISCHIO FINO A:

Rischio tollerabile: il rischio tollerabile è anche

detto “rischio non significativo” o “rischioaccettabile”. Il rischio tollerabile non dovrebberichiedere ulteriore trattamento

Rischio residuo: rischio rimanente a seguito deltrattamento del rischio. Il rischio residuo comprendeanche i rischi non identificabili(UNI 11230 – Gestione del rischio)

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Limitazione agenti chimici, fisici,

biologici

Priorità protezione collettiva

rispetto protezione individuale

Attenuazione lavoro monotono e

ripetitivo

Limitazione al minimo degli

esposti al rischio

Rispetto principi ergonomici

Sostituzione pericolo con minor

pericolo

Riduzione dei rischi alla fonte

Eliminazione dei rischi o, se non

possibile, riduzione al minimo

MISURE GENERALI DI TUTELA

ELIMINAZIONE

RIDUZIONE RISCHI

ALLA

FONTE

PROGRAMMAZ.

DELLA

PREVENZIONE

Durante i viaggi d’istruzione la responsabilità dell’istituto scolastico (nella

figura del suo Dirigente) e degli insegnanti è di natura contrattuale, perché

l’accoglimento della domanda d’iscrizione, con la conseguente

ammissione dell’allievo alla scuola, determina l’instaurazione di un vincolo

negoziale, dal quale sorge l’obbligazione di vigilare sulla sicurezza e

l’incolumità dell’allievo nel tempo in cui questi fruisce della prestazione

scolastica in tutte le sue espressioni, anche al fine di evitare che l’allievo

procuri danno a sé stesso. (punto 5.1.2)

VALUTAZIONE DEI RISCHI DURANTE LE GITE

(dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 1769/2012)

SiRVeSS

32

Al primo accesso nella struttura alberghiera, si suggerisce agli insegnanti

accompagnatori di effettuare una rapida ricognizione di tutte le stanze

utilizzate dagli allievi, al fine di valutare l’assenza di rischi evidenti e di

carenze strutturali e/o ambientali che possano pregiudicare l’incolumità

degli allievi stessi.

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IN SINTESI...

VALUTAZIONE DEL RISCHIOin sintesi

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VALUTAZIONE DEL RISCHIO

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

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VALUTAZIONE DEL RISCHIO

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

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VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Il complesso delle disposizioni o misure necessarie per

evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto

della salute della popolazione e dell’integrità

dell’ambiente esterno (D.Lgs. 81/08)

Tutte le misure e le azioni che possono essere messe in

atto allo scopo di ridurre la probabilità che si verifichi

un evento dannoso

PREVENZIONE

SiRVeSS

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PREVENZIONE

Primaria

eliminazione/contenimento

dei fattori di rischio per

malattia o infortunio .

Secondaria - diagnosi

precoce del danno alla

salute, prima che si

manifestino i sintomi e il

danno diventi irreversibile

Terziaria - misure per

impedire che un danno, già

presente, possa aggravarsi

TECNICHE PROCEDURALI ORGANIZZATIVE

- progettazione,

costruzione e

corretto utilizzo di

ambienti, strutture,

macchine, impianti e

attrezzature

- informazione

- formazione

- addestramento

- ordine e sequenza

delle operazioni

- adozione di

comportamenti e

procedure adeguate

(orari, tempi,

responsabilità, ruoli,

gerarchie…)

LE MISURE DI PREVENZIONE

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PROTEZIONE

Insieme di misure e dispositivi, collettivi o

individuali, idonei a ridurre l’esposizione a

rischi e pericoli

Elemento che si interpone tra qualcuno che

può subire un danno e ciò che lo può

causare

In altri termini:

la misura di prevenzione

tende ad abbattere la probabilità che si

verifichi il danno, mentre la misura di

protezione tende a ridurre la gravità del

danno stesso.

Entrambe concorrono a diminuire il

rischio.

SiRVeSS

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essere operatori scolastici e operatori della sicurezza

CRITICITA’ POTENZIALITA’

Carenza di mezzi

Necessità di dividersi e bilanciarsi tra ruoli diversi

Difficoltà a penetrare ruoli, abitudini e relazioni consolidate di cui si è parte

Conoscenzadell’organizzazione scuola

Maggiore consapevolezzadel ruolo educativo

Possibilità di legarel’educazione alla sicurezza alcurricolo ordinario

Maggiore sensibilità ecapacità di mettersi in gioco

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24

IL RUOLO DEGLI EDUCATORI

A scuola gli educatori promuovono :

oLa valutazione del rischio

o Il comportamento sicuro

oL’attenzione al rischio

Gli operatori della scuola devono programmare quotidianamente la sicurezza

Ricognizione dell’ambiente

Valutazione dei rischi

Ricognizione delle abitudini e delle azioni

Definizioni dei comportamenti sicuri

Rispetto dei comportamenti sicuri

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I FATTORI DI RISCHIO EDUCATIVO

•PERCEZIONE DI ONNIPOTENZA

•RIDOTTA RESPONSABILITA’

•TENDENZA A PASSARE “AI FATTI”

•RIDOTTA PERCEZIONE DEL RISCHIO

•SCARSA ESPERIENZA DEL DOLORE SE NON COME VIRTUALE

•INCAPACITA’ DI RAPPRESENTARSI LE CONSEGUENZE DELLE AZIONI

•COMPORTAMENTI ESTREMI COME AFFERMAZIONE DI SE’ E SCONFITTA DELLA NOIA

•RAPPRESENTAZIONE DELLA MORTE COME REVERSIBILE

IL RUOLO DELLA SCUOLA

PROMUOVE LA SICUREZZA COME ABITUDINEQUOTIDIANA

PROMUOVE E DIFFONDE LA CULTURA DELLASICUREZZA

VIGILA SUGLI AMBIENTI E SUICOMPORTAMENTI

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CONCLUSIONI

La sicurezza va promossa attraverso un sistema

organizzativo di ruoli e funzioni che non danno adito a

confusione

La sicurezza è cultura e atteggiamento quotidiano e

quindi “traguardo” raggiungibile per tutti: operatori e

studenti

Il comportamento sicuro è una competenza, ovvero

nella definizione europea:

è la comprovata capacità di usare, in autonomia,

conoscenze, abilità e capacità personali, sociali

e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di

studio e nello sviluppo professionale e/o

personale

Valenza educativa dell’esempio

L’efficacia di un messaggio educativo e la sua diretta testimonianza sono direttamente proporzionali: un adulto è credibile quanto più è coerente il suo agire con il suo parlare

Lunga la strada dei precetti,

breve ed efficace quella degli esempi

(Seneca)